LIFE08 ENV/IT/ ECORUTOUR
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- Maria Castaldo
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1 EUTROFIZZAZIONE La crescita degli organismi viventi è naturalmente limitata dall apporto di sostanze nutrienti essenziali quali azoto e fosforo. Un rilascio di tali sostanze nell ambiente riduce questa limitazione con conseguente abbassamento della concentrazione di ossigeno e quindi effetti negativi sull intero ecosistema. L uso agricolo di fertilizzanti e scarichi industriali e urbani, in genere ricchi di azoto e fosforo, sono le fonti principali di eutrofizzazione. In generale questo effetto deve essere considerato separatamente per i suoli e per le acque superficiali poiché il comportamento della flora e della fauna èdiverso nei due habitat, nel caso di studi LCA ci si limita a considerare l eutrofizzazione delle acque superficiali dove l effetto più evidente risulta essere la crescita smisurata di alghe acquatiche: IL CONSEGUENTE ECCESSIVO CONSUMO DI OSSIGENO È LA CAUSA DELLA DIMINUZIONE DELLA QUANTITÁ DI OSSIGENO PRESENTE NELLE ACQUE.
2 EUTROFIZZAZIONE
3 FORMAZIONE DI SMOG FOTOCHIMICO Lo smog fotochimico è un particolare tipo di inquinamento dell aria che si produce in giornate caratterizzate da condizioni meteorologiche di stabilità e di forte insolazione, in presenza di abbondati quantità di ossidi di azoto e di composti organici volatili. Gli ossidi di azoto (NOx) e i composti organici volatili (VOC) emessi nell atmosfera da molti processi naturali e antropogenici, vanno infatti incontro a un complesso sistema di reazioni fotochimiche indotte dalla luce ultravioletta presente nei raggi del sole e che portano alla formazione di Ozono (O3), perossiacetil nitrato (PAN), perossibensonil nitrato (PBN), aldeidi e centinaia di altre sostanze. Mano a mano che compare lo smog la visibilità diminuisce per effetto della deviazione della luce provocato dagli aereosol che si formano, questo tipo d inquinamento si può facilmente individuare per la suacaratteristicacolorazionechevadalgiallo arancio al marroncino e dovuta alla presenza nell aria di grandi quantità di biossido di azoto. I composti che costituiscono il photosmog (in particolare l ozono e il PAN) sono sostanze tossiche per gli esseri umani (malattie dell apparato respiratorio), per gli animali e i vegetali e sono inoltre in grado di degradare molti materiali diversi per via del loro forte potere ossidante.
4 FORMAZIONE DI SMOG FOTOCHIMICO
5 FORMAZIONE DI SMOG FOTOCHIMICO
6 TOSSICITÁ È un tipo di effetto che riguarda la tossicità che può colpire qualsiasi organismo vivente o ecosistema. Data la complessità e la vastità delle sue implicazioni risulta molto oneroso aggregare e quantificare I singoli contributi dell effetto complessivo. Si tratta principlamente di associare gli effetti macroscopici dannosi a parametri di esposizione facedno riferimento ad un livello massimo tollerabile di rischio nei confronti di sostanze nocive in genere cancerogene.
7 CONSUMO DI RISORSE: energia e materiali I consumi di energia e materiali di un Inventario di ciclo di vita vengono comunemente forniti in maniera separata: CONSUMO ENERGETICO (MJ) diretto di un operazione CONSUMO DI MATERIE PRIME (kg o tep di combustibili fossili) necessarie allo svolgimento dell operazione QUADRO QUANTITATIVO DELLE NECESSITÁ DI UN DETERMINATO PROCESSO PRODUTTIVO
8 CONSUMO DI RISORSE: energia e materiali QUADRO QUANTITATIVO DELLE NECESSITÁ DI UN DETERMINATO PROCESSO PRODUTTIVO Necessità di un INDICE che possa correlare gli effetti prodotti dai consumi che si generano in un determinato sistema produttivo con la situazione generale delle disponibilità di risorse naturali: in tal modo si potrà evidenziare l EFFETTO DELLA DIMINUZIONE DI TALE DISPONIBILITÁ
9 CONSUMO DI RISORSE: energia e materiali RISORSA RISERVA In generale le risorse diventano riserve mano a mano che la conoscenza della loro disponibilità fisica e le condizioni economiche della loro utilizzazione diventano compatibili con il loro sfruttamento industriale. Quello di cui si deve tener conto è che le risorse minerarie sono LIMITATE e quindi, in tempi più o meno lunghi ESAURIBILI
10 DEGRADO DEL TERRITORIO Di questo non si ha ancora una standardizzazione e per valutarlo si considerano diversi tipi di effetto a seconda del parametroutilizzatoper ocnferire un valore all area in oggetto e che può essere rappresentato dalla qualità della vita nella zona interessata oppure dal valore ambientale della zona, dalle implicazioni sociali, ecc: deterioramento del suolo (erosione) deterioramento della qualità del paesaggio distruzione di ecosistemi e rischi di incidente
11 OBIETTIVO PRINCIPALE DELLA FASE DI LCIA IMPUTAZIONE DEI CONSUMI E DELLE EMISSIONI OTTENUTI NELL ANALISI DI INVENTARIO A EFFETTI AMBIENTALI NOTI E QUANTIFICAZIONE ATTRAVERSO OPPORTUNI METODI DI CARATTERIZZAZIONE DELL ENTITÁ DEL CONTRIBUTO COMPLESSIVO CHE IL PROCESSO O PRODOTTO ARRECANO AGLI EFFETTI CONSIDERATI TRATTAZIONE DEGLI ELEMENTI METODOLOGICI PER L APPLICAZIONE PRATICA DI UN ANALISI E VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI MEDIANTE LCIA (LIFE CYCLE IMPACT ASSESSMENT)
12 STRUTTURA GENERALE DI UNA LCIA (da ISO 14040) FASI OBBLIGATORIE DEFINIZIONE DELLE CATEGORIE DI IMPATTO DEFINIZIONE DEI RISULTATI LCI (CLASSIFICAZIONE) CALCOLO INDICATORI DI CATEGORIA (CARATTERIZZAZIONE) FASI OPZIONALI CONFRONTO CON VALORE DI RIFERIMENTO (NORMALIZZAZIONE) RAGGRUPPAMENTO PESATURA
13 1. DEFINIZIONE DELLE CATEGORIE DI IMPATTO SCELTA DEGLI EFFETTI AMBIENTALI DA CONSIDERARE: gli effetti considerati dipendono essenzialmente dalla METODOLOGIA SCELTA per l analisi LCA. In generale gli effetti ambientali più frequentemente riportati nei vari metodi sono: - Riscaldamento Globale - Acidificazione - Formazione di Smog Fotochimico - Riduzione Ozono Stratosferico - Eutrofizzazione - Consumo Risorse - Uso del Territorio
14 2. DEFINIZIONE DEI RISULTATI LCI (CLASSIFICAZIONE) ORGANIZZAZIONE DEI DATI DI INVENTARIO: assegnazione dei flussi di input/output (emissioni, consumi di risorse e rifiuti) a specifiche categorie di impatto. In tal modo i dati contenuti nell inventario vengono organizzati e imputati, ciascuno, ad una o più categorie di impatto (qualora una sostanza sia presente in più categorie d impatto, questa stessa contribuisce potenzialmente a più criticità ambientali).
15 2. DEFINIZIONE DEI RISULTATI LCI (CLASSIFICAZIONE) Qualora una sostanza sia presente in più categorie d impatto, questa stessa contribuisce potenzialmente a più criticità ambientali.
16 3. CALCOLO INDICATORI DI CATEGORIA (CARATTERIZZAZIONE) DETERMINAZIONE QUANTITATIVA del contributo delle singole emissioni e risorse (già classificate) alle categorie di impatto. Si esprime, tramite un opportuna unità di misura l entità del contributo che la sostanza (o risorsa) considerata fornisce alla categoria.
17 3. CALCOLO INDICATORI DI CATEGORIA (CARATTERIZZAZIONE) Questa fase consente di determinare i valori degli INDICATORI DI CATEGORIA che in precedenza sono stati definiti per ogni singolo effetto considerato. L IMPATTO AMBIENTALE di una sostanza viene QUANTIFICATO moltiplicando la quantità della sostanza coinvolta nel processo per il FATTORE DI CARATTERIZZAZIONE associato alla SOSTANZA.
18 3. CALCOLO INDICATORI DI CATEGORIA (CARATTERIZZAZIONE) E nel FATTORE DI CARATTERIZZAZIONE che si concentrano le informazioni necessarie per passare direttamente dal livello di emissione di una certa sostanza al DANNO AMBIENTALE da essa prodotto. PERMETTE DI LEGARE L ENTITÁ DELLA CAUSA ALL ENTITÁ DELL EFFETTO
19 3. CALCOLO INDICATORI DI CATEGORIA (CARATTERIZZAZIONE) La determinazione dei fattori di caratterizzazione dipende da MODELLI MATEMATICI e teoricamente ha bisogno di una precisa e determinata elaborazione per ognuna delle categorie di impatto. DEFINIZIONE DI UN METODO CON PRECISE CATEGORIE (ANCHE DIVERSE) E PROPRI FATTORI DI CARATTERIZZAZIONE
20 3. CALCOLO INDICATORI DI CATEGORIA (CARATTERIZZAZIONE) ESEMPIO DELLA CATEGORIA GLOBAL WARMING I quantitativi di gas serra oggetto dell analisi vengono normalmente espressi in kg di CO2 equivalente attraverso un operazione di standardizzazione basata sui POTENZIALI DI RISCALDAMENTO GLOBALE (GWPs, Global Warming Potentials). Tali potenziali adottati dall IPCC sono calcolati per ciascun gas serra tenendo conto della sua capacità di assorbimento delle radiazioni e del tempo della sua permanenza in atmosfera. IL GWP È LA MISURA, BASATA SULLA CONCENTRAZIONE E SUL PERIODO DI ESPOSIZIONE, DEL POTENZIALE CONTRIBUTO CHE UNA SOSTANZA ARRECA ALL EFFETTO SERRA RISPETTO A QUELLO PROVOCATO DALLO STESSO PESO DI ANIDIRIDE CARBONICA: RAPPORTO FRA IL CONTRIBUTO ALL ASSORBIMENTO DATO DAL RILASCIO ISTANTANEO DI UNA SOSTANZA E QUELLO FORNITO DALL EMISSIONE DI CO2
21 3. CALCOLO INDICATORI DI CATEGORIA (CARATTERIZZAZIONE) IL GWP È LA MISURA, BASATA SULLA CONCENTRAZIONE E SUL PERIODO DI ESPOSIZIONE, DEL POTENZIALE CONTRIBUTO CHE UNA SOSTANZA ARRECA ALL EFFETTO SERRA RISPETTO A QUELLO PROVOCATO DALLO STESSO PESO DI ANIDIRIDE CARBONICA: RAPPORTO FRA IL CONTRIBUTO ALL ASSORBIMENTO DATO DAL RILASCIO ISTANTANEO DI UNA SOSTANZA E QUELLO FORNITO DALL EMISSIONE DI CO2
22 3. CALCOLO INDICATORI DI CATEGORIA (CARATTERIZZAZIONE) ESEMPIO DELLA CATEGORIA GLOBAL WARMING I GWP vengono valutati per diversi periodi di esposizione chiamati tempiorizzonte e che sono di solito uguali a 100, 200 o 500 anni. È consuetudine fare riferimento a GWP ai 100 anni. Esempio: Il CH 4 èun gas serra a maggiore impatto della CO 2, il fattore di caratterizzazione per la CO 2 èsempre 1, mentre per il CH 4 è 23. Questo significa che 1 kg di CH 4 ha lo stesso impatto di 23 kg di CO 2
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24 3. CALCOLO INDICATORI DI CATEGORIA (CARATTERIZZAZIONE) ESEMPI PER ALTRE CATEGORIE RIDUZIONE DELLA FASCIA DI OZONO TROPOSFERICO (ODP): standardizzazione basata sul potenziale di riduzione dell ozono ed effettuata impiegando i fattori di conversione che trasformano i gas prodotti durante il processo in esame in kg di CFC 11 equivalenti ACIDIFICAZIONE: standardizzazione che riporta ai kg di SO2 equivalenti attraverso potenziale di acidificazione e cioè il rapporto esistente tra il numero di ioni potenziali H+ equivalenti per unità di massa della sostanza considerata)e potenziali ioni H+ equivalenti per unità di massa di SO2 (scelta come sostanza di riferimento.)
25 3. CALCOLO INDICATORI DI CATEGORIA (CARATTERIZZAZIONE) ESEMPI PER ALTRE CATEGORIE EUTROFIZZAZIONE: standardizzazione che avviene riportando i quantitativi delle sostanze invariate ai kg di NO3 equivalenti oppure ai kg di PO4 equivalenti in base a un potenziale di eutrofizzazione e cioè il potenziale contributo alla formazione di biomasse. SMOG FOTOCHIMICO: stima del POCP che avviene tramite la quantità di ozono prodotto. La quantità di ozono fotochimico viene determinata grazie a una procedura di calcolo che tiene conto della presenza di sostanze volatili. Il gas assunto come base della relativa standardizzazione è l etilene.
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27 In definitiva l impatto risulta rappresentato da valori numerici ottenuti elaborando i risultati della LCI con operazioni di raggruppamento e classificazione: il suo collegamento con l effetto consiste nel fatto che esso ne è una potenziale causa. Fino alla fase di caratterizzazione c è accordo tra gli operatori della metodologia e obbligo da parte della normativa. Per le successive fasi di normalizzazione e pesatura non sussiste ancora un accordo comune, sono queste le fasi più dibattute della metodologia!!!
28 4. NORMALIZZAZIONE Ha o scopo di esprimere i risultati ottenuti della fase di caratterizzazione con dei FATTORI NUMERICI EQUIVALENTI che rappresentino quantitativamente e in modo sintetico gli effetti ambientali del sistema considerato. Nella normalizzazione i valori ottenuti dalla caratterizzazione vengono normalizzati, cioè divisi per un VALORE DI RIFERIMENTO (o effetto normale), rappresentato generalmente da dati medi su scala mondiale, regionale o europea, riferiti ad un determinato intervallo di tempo (es. l inverso del danno subito dal cittadino medio europeo in 1 anno). Attraverso la normalizzazione si può stabilire la MAGNITUDO, cioè l entità dell impatto ambientale del sistema studiato, rispetto a quello prodotto nell area geografica prescelta come riferimento.
29 5. PESATURA Permette di assegnare una gerarchia alle diverse categorie d impatto attraverso l uso di fattori di peso. Aggregazione tramite modelli di ponderazione dei dati precedentemente elaborati al fine di disporre di una indicazione globale di potenziale impatto.
30 I PROFILI AMBIENTALI COSÌ OTTENUTI RISULTANO PERTANTO SINTETICI E PARTICOLARMENTE ADATTI AD OPERAZIONI DI CONFRONTO TRA SISTEMI PRODUTTIVI può sembrare azzardato?
31 4. INTERPRETAZIONE E MIGLIORAMENTO Inventario e valutazione degli impatti
32 Ha lo scopo, una volta analizzato il sistema, di proporre i cambiamenti necessari a ridurre l impatto ambientale, riuscendo a stimarne la validità mediante l iterazione della metodologia LCA. MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA Inventario e valutazione degli impatti Riprogettazione: Eco-design ECOEFFICIENZA FASE DI INTERPRETAZIONE E MIGLIORAMENTO COMBINATA CON ALTRE FASI DI UNA LCA CON L OBIETTIVO DI MASSIMIZZARE L EFFICIENZA
33 IDENTIFICAZIONE DEGLI ASPETTI SIGNIFICATIVI sulla base dei risultati delle fasi di LCI e LCIA. Valutazione delle verifiche di completezza, ANALISI DI SENSITIVITÁ e consistenza. Conclusioni, limitazioni, raccomandazioni e stesura del report.
34 In estrema sintesi RISULTATO DI UNO STUDIO LCA: QUANTIFICAZIONE DEGLI IMPATTI SULL AMBIENTE INDICATORI AMBIENTALI ENTITÁ DI CONSUMI ED EMISSIONI
35 Alcune osservazioni La parte fondamentale di uno studio LCA, quella che ne può pregiudicare la riuscita èla DISPONIBILITÁ DEI DATI e delle informazioni necessarie allo sviluppo dei calcoli. Anche per questo motivo e per la complessità intrinseca dei sistemi reali può capitare di dover fare alcune IPOTESI E ASSUNZIONI SEMPLIFICATIVE Data la grande mole di dati in gioco e per soddisfare le esigenze di ciclicità dell analisi per l elaborazione dei dati è indispensabile utilizzare degli STRUMENTI DI TIPO INFORMATICO. Metodi di caratterizzazione e valutazione degli impatti, software e banche dati costituiscono parte essenziale della strumentazione necessaria agli studi LCA.
36 STRUMENTI DI TIPO INFORMATICO. Gli specifici modelli informatici e le banche dati presenti costituiscono parte integrante della strumentazione necessaria per affrontare una LCA.
37 METODI DI CARATTERIZZAZIONE E VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI
38 Possono essere di diverso tipo (anche in virtù della nazione di appartenenza) e si basano su: MODELLI BASATI SU CONSIDERAZIONI FISICHE, CHIMICHE E BIOLOGICHE E SU RELAZIONI MATEMATICHE TRA CAUSA ED EFFETTO ESPERIMENTI IN LABORATORIO E IN CAMPO RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE CIASCUN METODO HA PROPRI INDICATORI AMBIENTALI: TUTTI POSSONO CONSIDERARE CATEGORIE DI IMPATTO STANDARDIZZATE O PARTICOLARI, ALCUNI PREVEDONO ANCHE L OPZIONE DI RAGGRUPPARE CATEGORIE DI IMPATTO IN MACROCATEGORIE DI DANNO PER UN GIUDIZIO DI SINTESI DEL SISTEMA ANALIZZATO (NORMALIZZAZIONE E VALUTAZIONE)
39 UNA PANORAMICA alcuni dei metodi in uso METODI Edip 2003 Ecoindicator 99 EPS 2000 IMPACT 2002 CML 2001 CARATTERISTICHE Midpoint method, with characterization and normalization of midpoint Damage approach including normalization and default weighting sets (end point) Midpoint method with damage includng weighting (end point) Midpoint method and damagae approach with normalization and wighting (end point) Midpoint method with characterization factors (including normalization) Implementati nei software
40 UNA PANORAMICA alcuni dei metodi in uso Qual è la differenza sostanziale tra metodologie mid-point oriented e metodologie end-point oriented? 1. Nel primo caso i risultati sono forniti in base a categorie di impatto misurate secondo unità di sostanze equivalenti. 2. Nel secondo caso i risultati sono espressi e in modo tale da ottenere indicatori aggregati con una sua appropriata unità di misura.
41 UNA PANORAMICA alcuni dei metodi in uso METODO CML - midpoint oriented - METODO ECOINDICATOR - endpoint oriented -
42 UNA PANORAMICA alcuni dei metodi in uso Edip 2003 Ecoindicator 99 EPS 2000 Impact METODO DANESE METODO OLANDESE METODO SVEDESE METODO SVIZZERO NAZIONALITÁ DI PROVENIENZA CML 2001 METODO SVILUPPATO DALL UNIVERSITÁ DI LEIDEN
43 E in Italia? Le metodologia, i software di calcolo e le banche dati esistenti nel campo dell LCA sono tutte di stampo europeo. Alcune nazioni europee (Olanda, Svezia, Danimarca) hanno infatti sviluppato modelli e dataset tali da rispondere alle proprie esigenze. In Italia una ricerca di base in questo senso non si è sviluppata e pertanto mancano una metodologia e una banca dati di stampo nazionale: tutti gli studi si basano su risorse europee o su casi studi nazionali sviluppati da varie realtà ma non uniformate a livello nazionale. Unica esperienza italiana in tal senso e gestita a livello pubblico è stata quella dell ANPA (ad oggi ISPRA) con la realizzazione della banca dati italiana I-LCA pubblicata nel 2000, ma mai più ripresa.
44 IL METODO IMPACT Implementato dallo Swiss Federal Institute of Technology di Losanna, il metodo di valutazione ambientale denominato Impact offre una SOLUZIONE INTERMEDIA tra gli approcci dalle precedenti metodologie midpoint-oriented (basate sulle categorie di impatto, come CML ed EDIP 1996) e damage-oriented (orientate alla valutazione per categorie di danno, come EPS ed Eco-Indicator99). RISULTATI DESUNTI DAGLI INVENTARI LCI vengono connessi a 14 MIDPOINT CATEGORIES riconducibili a 4 DAMEGE CATEGORIES
45 IL METODO IMPACT CATEGO RIA DI DANNO CATEGO RIA DI IMPATTO SOSTANZA DI RIFERIMENTO HUMAN HEALTH (in DALY) ECO SYSTEM Q UALITY (in PDF*m2*yr) CLIMATE CHANGE (in kgeq CO2) RESO URCES Human toxicity Respiratory (inorganics) Ionizing radiations O zone layer depletion Photochemical oxidation Acquatic ecotoxicity Terrestrial ecotoxicity Terrestrial acidification/ nutrification Acquatic acidification Acquatic eutrophication Land occupation Global warming Non-renewable energy Kg eq chloroethylene (in aria) Kg eq PM2.5 (in aria) bq eq carbon-14 (in aria) Kg eq CFC-11 (in aria) Kg eq ethylene (in aria) Kg eq triethylene (in acqua) Kg eq triethylene (in acqua) Kg eq SO 2 (in aria) Kg eq SO 2 (in aria) Kg eq PO 4 (in acqua) mq eq organic arable land*yr Kg eq CO2 (in aria) Kg eq crude oil (860kg/ mc) o MJ total primary non-renewable (in MJ) Mineral extraction Kg eq iron (in ore)
46 IL METODO IMPACT CATEGORIA DI DANNO HUMAN HEALTH (in DALY) SALUTE UMANA ECOSYSTEM QUALITY (in PDF*m2*yr) QUALITÁ DELL ECOSISTEMA CLIMATE CHANGE (in kgeq CO 2) RESO URC ES (in MJ) ESAURIMENTO DELLE RISORSE Ogni categoria di danno comprende l effetto combinato di categorie di impatto legate agli CAMBIAMENTI CLIMATICI
47 IL METODO IMPACT 2002+: definizione delle categorie di impatto HUMAN HEALTH - SALUTE UMANA Considera i danni sulla salute umana, quali malattie, morti premature o inabilità provocate (o provocabili) da cause riconducibili all ambiente. In particolare vengono analizzati i danni alla salute provocati da effetti del cambiamento climatico, radiazioni ionizzanti, riduzione dello strato di ozono e presenza di sostanze tossiche in acqua o cibo. UNITÁ DI MISURA DALY DISABILITY ADJUSTED LIFE YEAR numero di anni di vita potenzilamente persi dalla popolazione europea
48 IL METODO IMPACT 2002+: definizione delle categorie di impatto ECOSYTEM QUALITY - QUALITÁ DELL ECOSISTEMA Considera i cambiamenti nelle distribuzione geografica e nella dimensione delle popolazioni di specie non umane. La qualità dell ecosistema analizzato diminuisce all aumentare della % di specie animali o vegetali in pericolo o scomparse. Possibili cause sono la variazione di concentrazioni di sostanze tossiche, eutrofizzazione e acidificazione, occupazioni del territorio. UNITÁ DI MISURA PDF*m2y POTENTIALLY DISAPPAREAD FRACTION incremento della percentuale di specie che in Europa hanno un alta probabilita di non apparire
49 IL METODO IMPACT 2002+: definizione delle categorie di impatto CLIMATE CHANGE - CAMBIAMENTI CLIMATICI Considera i cambiamenti legati ai fenomeni del riscaldamento globale UNITÁ DI MISURA kgco 2eq kg di CO2 equivalente ai vari gas serra
50 IL METODO IMPACT 2002+: definizione delle categorie di impatto RESOURCES - ESAURIMENTO DELLE RISORSE Considera l uso e il consumo di risorse non rinnovabili. Tale consumo si calcola mediante il concetto di SURPLUS ENERGY, esso si basa sull assunzione che l estrazione di un materiale determina un incremento del fabbisogno di energia per ogni ulteriore quantità di sostanza che sarà necessario estrarre dal sottosuolo in futuro UNITÁ DI MISURA MJ surplus Surplus di energia necessaria per estrarre una quantita di minerali pari a 5 volte quella estratta nel 1990.
51 IL METODO IMPACT 2002 In definitiva le categorie di danno derivano dall effetto combinato delle relative categorie di impatto. Il metodo calcola dapprima gli impatti delle singole categorie definite dalle sostanze di riferimento e poi le trasforma e aggrega in categorie di danno. I FATTORI DI DANNO delle sostanze vengono ottenuti moltiplicando i fattori di caratterizzazione per quelli di danno delle sostanze di riferimento. CATEG O RIA DI IMPATTO Human toxicity Respiratory (inorganics) Ionizing radiations O zone layer depletion Photochemical oxidation Acquatic ecotoxicity Terrestrial ecotoxicity Terrestrial acidification/ nutrification Acquatic acidification Acquatic eutrophication Land occupation G lobal warming Non-renewable energy Mineral extraction
52 FATTORI DI CARATTERIZZAZIONE IL METODO IMPACT 2002 FATTORI Di DANNO
53 IL METODO IMPACT 2002 FASE DI NORMALIZZAZIONE E VALUTAZIONE Per analizzare il peso relativo di ogni classe di impatto rispetto al danno totale si applica alle categorie di impatto e alle categorie di danno un FATTORE DI NORMALIZZAZIONE. Il fattore di normalizzazione è il RAPPORTO TRA L IMPATTO SPECIFICO PER UNITÁ DI EMISSIONE DIVISO PER L IMPATTO TOTALE DELLA TOTALITÁ DELLE SOSTANZE DELLA SPECIFICA CATEGORIA, per persona e in un anno. L unità di misura di tutti i fattori delle categorie di impatto è [pers*year/unitemission], cioè il numero di persone equivalenti affette durante 1 anno per unità di emissione. CATEGORIA DI DANNO FATTORE DI NORMALIZZAZIONE UNITÀ DI MISURA HUMAN HEALTH 141 Persona*anno / DALY ECOSYSTEM QUALITY 7,30 E-5 persona*anno / PDF*m2*anno CLIMATE CHANGE 0, persona*anno/ Kg CO2 RESO URCES 0, Persona*anno / MJ
54 IL METODO IMPACT 2002 FASE DI NORMALIZZAZIONE L obiettivo è quello di poter esprimere, attraverso un INDICE AMBIENTALE FINALE, l impatto ambientale associato all arco del ciclo di vita di un prodotto/processo. Permette il confronto fra le diverse categorie di impatto. L INDICE FINALE risulta comodo e immediato qualora si opera un confronto fra più sistemi aventi la medesima funzione o, all interno del sistema stesso, per rilevare le fasi più critiche
55 LE POSSIBILITÁ DI UN ANALISI LCA UNITÁ FUNZIONALE RAPPRESENTATIVA DEL PRODOTTO/PROCESSO/ATTIVITÁ DANNI AMBIENTALI MICRO/MACROCATEGORIA LIVELLO DI DETTAGLIO INDIVIDUAZIONE DELLE FASI (SOTTOPROCESSI) PIÙ CRITICHE E DA TENERE SOTTO CONTROLLO IMPATTI RELATIVI INDIVIDUAZIONE PER CIASCUN IMPATTO DELLE CAUSE PRINCIPALI PUNTEGGIO FINALE DI IMPATTO Per ogni sostanza/risorsa responsabile degli impatti se ne calcolano le entità
56 USARE L LCA PER 1. Confrontare l impatto ambientale di prodotti differenti aventi la stessa funzione; 2. Identificare i processi (hot spots) più significativi dal punto di vista dell impatto ambientale all interno del ciclo produttivo o del ciclo di vita del prodotto; 3. Sviluppare e migliorare i prodotti (la maggior parte degli impatti ambientali futuri dei prodotti sono determinati proprio nella fase di progettazione e costruzione.) Nella fase di ideazione esiste una serie quasi illimitata di possibilità di progettazione: scelta di materiali, funzioni, ecc. Il numero di opzioni disponibili decresce mano a mano che si procede nel processo di sviluppo. 4 Segnalare le direzioni strategiche per lo sviluppo, che consentano risparmi sia per l azienda sia per il consumatore.
57 USARE L LCA PER 5. Esistono numerose motivazioni che stanno dietro alla decisione di integrare gli aspetti ambientali, molti dei quali sono correlati, per esempio: Richieste dei consumatori Rispetto della normativa Sicurezza dei fornitori Opportunità di mercato 6. Perseguire strategie di marketing (ad esempio in relazione al possesso di Ecolabel); 7. L ottenimento, dove possibile, di un eventuale risparmio energetico; 8. Supporto alla scelta degli investimenti; 9. Il supporto nella scelta delle soluzioni più efficaci e idonee per il trattamento dei rifiuti.
58 USARE L LCA PER ADEGUATA GESTIONE DEI RIFIUTI La scelta del RECUPERO/RICICLO come fine vita fa sì che il prodotto/materiale da smaltire diventi nuova materia prima (seconda) per un nuovo ciclo produttivo DALLA CULLA ALLA CULLA modello economico a ciclo chiuso
59 A CHI SERVE L LCA? Strumento per la PUBBLICA AMMINISTRAZIONE per uno sviluppo a minor impatto ambiental Programmazione dello SVILUPPO SOSTENIBILE Strumento per l IMPRESA per una produzione e un servizio a minor impatto ambientale ETICA DI IMPRESA
60 1. PIANO DI AZIONE PER SUSTAINABLE CONSUMPTION AND PRODUCTION (PSCP) Sviluppo delle Politiche Integrate di Prodotto (IPP) dopo il programma Azioni: Nuove iniziative Rinforzo delle iniziative esistenti Migliore coerenza Approccio scientifico: cost benefit analysis, impact assessment Coinvolgimento degli stati membri e degli stakeholders Focus sui settori maggiormente impattanti: CIBO E BEVANDE EDILIZIA TRASPORTO PERSONALE
61 2. POLITICHE EUROPEE PER LA SOTENIBILITÁ Politiche Integrate di Prodotto Interventi di settore (es. Direttive 2002/96/CE -RAEE, 2005/32/CE EuP...) Strategia per lo sviluppo sostenibile: Produzione e Consumo Sostenibili (PCS) LE PARTI INTERESSATE Governi e Pubbliche Amministrazioni (sviluppo di politiche, decisione su priorità degli interventi, supporto ai mercati mediante GPP...) Aziende (opportunità di mercato, possibilità di migliorare il sistema aziendale e le relazioni all interno della catena di fornitura...) Consumatori, associazioni e ONG (acquisti verdi, uso pi uso più consapevole dei prodotti, formazione e promozione...)
62 3. GREEN PUBLIC PROCUREMENT Il Green Procurement è un sistema di ACQUISTI DI PRODOTTI E SERVIZI ECOLOGICAMENTE PREFERIBILI, ossia "quei prodotti e servizi che hanno un minore, ovvero un ridotto, effetto sulla salute umana e sull'ambiente rispetto ad altri prodotti e servizi utilizzati allo stesso scopo" (EPA 1995). La pubblica amministrazione, che in Italia muove risorse economiche stimate intorno al 17% del PIL Italiano (dato 2004) sta introducendo (come in tutta Europa) pratiche di GPP.
63 RAPPORTO TRA LCA E ALTRI SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE La struttura dell LCA può essere incorporata all interno dei sistemi di gestione ambientale (SGA) e degli schemi di etichettatura ambientale. Attuare queste scelte consente di ottenere molti vantaggi sia economici che in termini di competitività. Per quanto riguarda gli SGA, ad esempio, uno degli obiettivi contenuti all interno della politica ambientale di una PMI potrebbe essere quello di ridurre gli impatti ambientali associati ai suoi prodotti. La LCA fornisce i mezzi per il raggiungimento di questo obiettivo; essa permette, infatti, di valutare gli impatti associati al prodotto lungo l intero ciclo di vita.
64 Utilizzo a LIVELLO INDUSTRIALE per sviluppo e miglioramento della qualità del prodotto attraverso confronto con scenari alternativi (Ecodesign). Utilizzo come parte qualificante in PROGETTI DI RICERCA. Diverse organizzazioni (UE), accanto a tradizionali analisi di fattibilità tecnicoeconomica, richiedono dettagliate analisi quantitative basate sull approccio di ciclo di vita riguardo alla sostenibilità ambientale e sociale dei progetti di ricerca. Integrazione di proposte per definire una legislazione in campo ambientale. Sensibilizzazione dei consumatori e delle aziende verso la questione ambientale.
65 Disponibilità e qualità di DATI PRIMARI e da banche dati commerciali (Incertezze associate a dati e risultati). Staticità nella modellizzazione del sistema. Non univoca armonizzazione dei metodi di valutazione. Difficoltà di integrazione di aspetti sociali ed economici.
66 Qualche considerazione L LCA è anche uno STRUMENTO di tipo PREVENTIVO che aiuta a: valutare gli impatti prima che vengano prodotti (agendo già nella fase di ideazione e progettazione di un prodotto) a progettare cicli chiusi = avere rifiuti-zero a convertire i prodotti in servizi
67 LCA PER LA SCELTA DI CRITERI AMBIENTALI MINIMI DA ADOTTARE IN FASE DI PROGETTAZIONE IL DESIGN È UN PROCESSO ITERATIVO CHE PRENDE AVVIO DA UN BISOGNO DI MERCATO O DA UN IDEA E SI CONCRETIZZA CON UN PRODOTTO CHE SODDISFA IL BISOGNO E DA FORMA ALL IDEA FUNZIONE MATERIALE FORMA La questione centrale nella progettazione: INTERAZIONE FRA FUNZIONE, MATRIALE, PROCESSO E FORMA PROCESSO
68 FUNZIONE MATERIALE FORMA PROCESSO LCA PER LA VALUTAZIONE DEGLI INDICI DI PRESTAZIONE E DEI LIMITI AMBIENTALI LCA PER LA SCELTA DEI MATERIALI STRUMENTO DI CONFRONTO
69 Durante l'intero ciclo di vita possono implementate un certo numero di azioni per ridurre il consumo di risorse (materiali, acqua, energia, territorio ecc.) e/o minimizzare i rifiuti (emissioni in aria suolo e acqua) associate ad un prodotto o servizio.
70 STIMA DEGLI ASPETTI AMBIENTALI SIGNIFICATIVI LEGATI ALLE ATTIVITÀ DEI CICLI PRODUTTIVI ATTRAVERSO TUTTE LE FASI DELLA LORO ESISTENZA, DALLA CULLA ALLA TOMBA II SISTEMA DEL CICLO DI VITA ÈPIÙESTESO DEL CICLO PRODUTTIVO PERCHÉ INCLUDE LE FASI A MONTE E A VALLE DELLA PRODUZIONE Valore del danno ambientale MISURAZIONE OGGETTIVA / QUANTIFICAZIONE 0 FASE A FASE B FASE C DIVERSAMENTE AD ALTRI TIPI DI ANALISI LCA RESTITUISCE UN DATO NUMERICO CHE PERMETTE DI GIUDICARE LA PERICOLOSITA E INDIVIDUARE LA FASE CRITICA DEL PROCESSO PRODUTTIVO 70
71 MONITORAGGIO NEL TEMPO DEGLI IMPATTI AMBIENTALI E VALUTAZIONE DEI MIGLIORAMENTI APPLICABILITA A TUTTI I SETTORI CONFRONTABILITA IN BASE A CRITERI PRESTABILITI (EPD) GPP AFFIDABILITA GARANZIA CREDIBILITA NEI PROCESSI DI ETICHETTATURA AMBIENTALE Con l analisi di LCA oltre alla caratterizzazione delle emissioni è possibile effettuare valutazioni che interessano le ricadute (causa/effetto) su un comparto specifico (Salute Umana, Cambiamenti Climatici, Qualità dell Ecosistema, Uso delle risorse non rinnovabili) 71
72 LCA ED ETICHETTATURE ECOLOGICHE IMPONE LIMITI PRESTAZIONALI ED È SOTTOPOSTO A VERIFICA ESTERNA (ex. ECOLABEL) AUTODICHIARAZIONE DEL PRODUTTORE NON SOTTOPOSTA A VERIFICA DICHIARAZIONE FONDATA SULLA QUANTIFICAZIONE DEGLI IMPATTI MEDIANTE APPROCCIO LCA (ex. EPD) AVENDO CARATTERE INFORMATIVO NON PREVEDE LIVELLI MINIMI CHE LA PRESTAZIONE P AMBIENTALE DEVE AVERE MA CARATTERIZZA QUELLE AZIENDE CHE VOGLIONO O DARE VISIBILITÁ AL PROPRIO IMPEGNO AMBIENTALE E COMUNICARE UN IMPEGNO DI CONTROLLO E ATTENZIONE AI PROPRI PROCESSI PRODUTTIVI 72
73 LCA ED ETICHETTATURE ECOLOGICHE Il sistema nasce in Svezia nel 1997 ed è oggi una delle iniziative di maggior successo nel panorama internazionale delle dichiarazioni ambientali di terzo tipo (ISO 14025) REQUIREMENTS FOR ENVIRONMENTAL PRODUCT DECLARATIONS, EPD (MSR 1999:2), SWEDISH ENVIRONMENTAL COUNCIL THE INTERNATIONAL EPD CORPORATION (IEC) VERSION 1 DATED VALIDITA 3 ANNI CON AGGIORNAMENTO ANNUALE 73
74 74
75 GARANTITA DALL UTILIZZO DELLA METODOLOGIA SCIENTIFICA LCA COME STRUMENTO DI ANALISI DELLE PRESTAZIONI AMBIANTALI ASSOCIATE AL PRODOTTO SI BASA SUI REQUISITI DI CATEGORIA DI PRODOTTO (PCR) COSÌ CHE SIA POSSIBILE REALIZZARE DEI CONFRONTI TRA PRODOTTI DELLO STESSO GRUPPO IL DOCUMENTO VIENE VERIFICATO DA UN ORGANISMO ACCREDITATO INDIPENDENTE CHE GARANTISCE LA VALIDITÁ DELLA DICHIARAZIONE E DELLA METODOLOGIA DI CALCOLO COSÌ DA POTER ADERIRE AL SISTEMA INTERNAZIONALE DELLE EPD CERTIFICATE 75
76 UNI EN ISO 14040:2006 UNI EN ISO 14044:2006 PRODUCT CATEGORY RULES (PCR) documento identificativo di ogni singolo gruppo di prodotti, a cui il produttore deve far riferimento per essere conforme al sistema. In base a codici attività THE INTERNATIONAL EPD COOPERATION (IEC) VERSION 1 DATED
77 Consultazione aperta in cui in un periodo di tempo prefissato si possono fare osservazioni sul documento partecipazione collettiva di tutti i soggetti interessati 77
78 FOOD PRODUCTS AND BEVERAGES TEXTILES LEATHER AND LEATHER PRODUCTS COKE, REFINED PETROLEUM PRODUCTS CHEMICALS AND CHEMICAL PRODUCTS RUBBER AND PLASTIC PRODUCTS OTHER NON METALLIC MINERAL PRODUCT BASIC METALS FABRICATED METAL PRODUCTS MACHINERY AND EQUIPEMENT OFFICE MACHINERY AND COMPUTERS ELECTRIC MACHINERY AND APPARATUS TRANSPORT EQUIPMENT FURNITURE ELECTRICITY, GAS AND WATER SUPPLY HOTELS AND RESTAURANTS LAND TRANSPORT POST AND TELECOMMUNICATION REFUSE DISPOSAL, SANITATION OTHER SERVICE ACTIVITIES 78
79 ACCREDITATI DA SINCERT PER CONVALIDARE CERTIFICAZIONE EPD 79
80 INDICAZIONI OPERATIVE PER EFFETTUARE ANALISI DI LCA PREPARARE LE PCR E REDIGERE IL DOC. EPD
81 [Appendix A_IEC 2008]
82 Estrazione materie prime Estrazione materie prime Processo di produzione Processo di produzione Distribuzione prodotto Distribuzione prodotto Periodo di uso Periodo di uso Fine vita Fine vita 82
83 DATI SPECIFICI = Dati primari raccolti sul campo, reali dell impianto di produzione del prodotto oggetto della certificazione. Dati reali dei fornitori (es. consumo mezzo di trasporto, capacità carico del veicolo..) DATI GENERICI SELEZIONATI = Dati secondari provenienti da fonti comunemente disponibili (database riconosciuti) che rispettino requisiti di rappresentatività (tecnologica, geografica, temporale) ALTRI DATI GENERICI = Dati provenienti da altre fonti (documentabili) IL CONTRIBUTO DEGLI ALTRI DATI GENERICI SULLE CATEGORIE DI IMPATTO NON DEVE > 10 %
84 DATI SPECIFICI DATI ALTRI GENERICI DATI SELEZIONATI GENERICI DATI SPECIFICI DATI GENERICI SELEZIONATI ALTRI DATI GENERICI UPSTREAM PROCESSES CORE PROCESSES DOWNSTREAM PROCESSES
85 GLOBAL WARMING (GWP 100) [kg CO 2 eq.] OZONE DEPLETION [kg CFC 11 eq.] ACIDIFICATION [kg SO2 eq.] PHOTOCHEMICAL OXIDANT FORMATION [kg ethene eq.] EUTROPHICATION [kg PO 4 eq.] Sima Pro, Gabi, Boustead 85
86 [kg CO2 eq.] GLOBAL WARMING POTENTIAL CO2 1 CH4 21 N2O 310 Etc.. [kg CFC 11 eq.] OZONE DEPLETION CFC HALON Etc.. [kg SO2 eq.] ACIDIFICATION AMMONIA 1.6 [Appendix B_IEC 2008] NO2 0,5 Etc..
87 USO RISORSE RINNOVABILI CON E SENZA CONTENUTO ENERGETICO [kg] USO RISORSE NON RINNOVABILI CON E SENZA CONTENUTO ENERGETICO [kg] GENERAZIONE RIFIUTI PERICOLOSI E NON PERICOLOSI [kg] CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA [MJ] 87
88 STRUTTURA EPD Etichetta che accompagna il prodotto Ruolo della comunicazione 1. DESCRIZIONE DELL ORGANIZZAZIONE E DEL PRODOTTO 1.1 L azienda 1.2 Il prodotto 1.3 Dichiarazione dei materiali e delle sostanze chimiche 2. DICHIARAZIONE DELLA PRESTAZIONE AMBIENTALE 2.1 La metodologia 2.2 L unità funzionale 2.3 I confini del sistema 2.4 La qualità dei dati 2.5 L analisi delle performance ambientali 3. ALTRE INFORMAZIONI 3.1 Contatti 3.2 Altre registrazioni dell Organizzazione 3.3 Informazioni 3.4 Bibliografia Glossario 88
89 Svizzera ; 1 Polonia; 1 Spagna; 1 Olanda; 1 Giappone; 9 Italia; 45 Svezia; 42 89
90 CO2 eq. 90
91 Evidenziare le performance ambientali di un prodotto o servizio aumentandone la visibilità e l accettabilità sociale Promuovere un confronto tra prodotti funzionalmente equivalenti BENCHMARKING* Incoraggiare la domanda e l offerta di quei prodotti che possano essere meno d impatto sull ambiente Innescare un meccanismo di miglioramento continuo delle prestazioni competitive e ambientali Andare incontro ad esigenze di mercato che ha sempre maggior bisogno di informazioni chiare, facilmente comprensibili e autorevoli LCA * Processo sistematico di comparazione delle performance rispetto alle eccellenze per uguagliarle e superarle 91
92 CASO EPD ACQUA CERELIA IMBOTTIGLIATA 92
93 ACQUA ESTRATTA PROCESSO IMBALLAGGIO PRIMARIO DEPALLETTIZZAZIONE PREPARAZIONE ACQUA OZONIZZATA LAVAGGIO BOTTIGLIE PROCESSO ALTRI MATERIALI PROCESSO SISTEMA ACQUA- ENERGIA RIEMPIMENTO TAPPATURA PROCESSO IMBALLAGGIO SECONDARIO ETICHETTATURA E MARCATURA FARDELLATURA PROCESSO TRASPORTO RIFIUTI E TRATTAMENTO ACQUA PROCESSO IMBALLAGGIO TERZIARIO PALLETTIZZAZIONE E STOCCAGGIO PROCESSO DISTRIBUZIONE DISTRIBUZIONE 93
94 CONTRIBUTO DELLE FASI DI PRODUZIONE E DI USO SULLE SINGOLE CATEGORIE D IMPATTO RISCALDAMENTO GLOBALE ASSOTTIGLIAMENTO STRATO DI OZONO OSSIDANTI FOTOCHIMICI EUTROFIZZAZIONE ACIDIFICAZIONE FASE DI PRODUZIONE FASE D USO 94
95 CONTRIBUTO DEI PROCESSI SULLE SINGOLE CATEGORIE D IMPATTO PER LA FASE DI PRODUZIONE RISCALDAMENTO GLOBALE ASSOTTIGLIAMENTO STRATO DI OZONO OSSIDANTI FOTOCHIMICI EUTROFIZZAZIONE ACIDIFICAZIONE IMBALLAGGIO PRIMARIO IMBALLAGGIO SECONDARIO SISTEMA ACQUA ED ENERGIA IMBALLAGGIO TERZIARIO TRASPORTO RIFIUTI E TRATTAMENTO ACQUA ALTRI MATERIALI 95
96 Territorio: regionale dell Emilia Romagna, poiché il prodotto linea PET viene distribuito solo in Emilia Romagna Orizzonte temporale: anno 2005 Fonte dati: APAT, ONR, Rapporto sui Rifiuti 2006, Vol.I,Rifiuti Urbani DISCARICA (43 %) RICICLO (31,38 %) INCENERIMENTO (23 %) 1. Riciclo bottiglia in PET 2. Riciclo del tappo in PP 3. Riciclo del film e manico LDPE 4. Riciclo dell etichetta in carta 5. Riciclo dell interfalda di cartone 6. Riciclo del pallet di legno 1. Incenerimento delle componenti 2. Invio a discarica delle componenti 96
97 Le cose di ogni giorno raccontano segreti a chi le sa guardare ed ascoltare. (Gianni Rodari)
98 AUTOMOBILI
99 CONFRONTO FRA: AUTO A DIESEL EURO 4 AUTO A METANO AUTO A BENZINA EURO 4 PROCESSI DI BANCA DATI RAPPRESENTATIVI AUTO A DIESEL EURO 4 AUTO A METANO AUTO A BENZINAEURO 4 Transport, passenger car, diesel, EURO 4 Transport, passenger car, methane Transport, passenger car, petrol, EURO 4 Includono i processi di: produzione e funzionamento del veicolo, sua manutenzione e smaltimento, costruzione, manutenzione e smaltimento delle infrastrutture (strada).
100
101 protette per uno UNITÁ sviluppo FUNZIONALE sostenibile a DI zero CONFRONTO: emissione di gas 1 adperson*km effetto serra Diesel Metano Benzina
102 Risultati IONIZING RADIATION SOSTANZE Comparto Unit DIESEL METANO PETROLIO Radon 222 Air Bq C 14 eq 2, , , Carbon 14 Air Bq C 14 eq 1,2142 2,6091 1,2429 Cesium 137 Water Bq C 14 eq 0, , , Iodine 129 Air Bq C 14 eq 0, , , Cobalt 60 Water Bq C 14 eq 0, , , Radium 226 Water Bq C 14 eq 0, , , Hydrogen 3, Tritium Water Bq C 14 eq 0, , , LAND OCCUPATION SOSTANZE Comparto Unit DIESEL METANO PETROLIO Occupation, traffic area, road network Raw m2org.arable 0, , , Occupation, traffic area, road embankment Raw m2org.arable 0, , , Occupation, industrial area, built up Raw m2org.arable 3,266E 05 0, ,602E 05 Occupation, forest, intensive, normal Raw m2org.arable 7,184E 05 8,288E 05 7,529E 05 Occupation, industrial area Raw m2org.arable 0, ,835E 05 0, Occupation, arable, non irrigated Raw m2org.arable 4,052E 05 4,189E 05 4,069E 05 Occupation, industrial area, vegetation Raw m2org.arable 1,843E 05 1,751E 05 2,045E 05 Occupation, traffic area, rail network Raw m2org.arable 8,008E 06 4,522E 06 9,061E 06 Occupation, traffic area, rail embankment Raw m2org.arable 7,242E 06 4,09E 06 8,195E 06 Occupation, permanent crop, fruit, intensive Raw m2org.arable 2,718E 06 2,293E 06 2,825E 06 Occupation, forest, intensive Raw m2org.arable 1,681E 06 1,755E 06 1,728E 06 Occupation, industrial area, benthos Raw m2org.arable 7,023E 08 2,883E 08 8,379E 08 Occupation, urban, discontinuously built Raw m2org.arable 2,764E 08 2,651E 08 2,817E 08
103 Risultati MINERAL EXTRACTION SOSTANZE Comparto Unit DIESEL METANO PETROLIO Uranium, in ground Raw MJ primary 0, , ,37315 Gas, natural, in ground Raw MJ primary 0, , , Oil, crude, in ground Raw MJ primary 1, ,2519 2,17866 Coal, hard, unspecified, in ground Raw MJ primary 0, , , Coal, brown, in ground Raw MJ primary 0, , , Peat, in ground Raw MJ primary 1,71E 05 1,74E 05 1,89E 05
104 CONFRONTO
105 UN PANNELLO FOTOVOLTAICO
106 PANNELLO FOTOVOLTAICO PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA PROCESSO DI BANCA DATI RAPPRESENTATIVO Electricity, PV, at 3kWp facade installation, multi-si, panel, mounted/kwh Include i processi di: quantità di energia solare trasformata in elettricità, produzione del pannello fotovoltaico, consumo di acqua per la pulizia, emissioni e perdite di calore del sistema
107
108
109 UNITÁ FUNZIONALE DI CONFRONTO: 1kWh
110 SOTTOPROCESSI MAGGIORMENTE IMPATTANTI: MODULO DEL PANNELLO FOTOVOLTAICO INFRASTRUTTURA PER L ATTACCO INVERTER ENERGIA ELETTRICA PER INSTALLAZIONE ENERGIA DI INVESTIMENTO PROCESSO % su VALUTAZIONE TOTALE MODULO DEL PANNELLO FOTOVOLTAICO 62,66% INFRASTRUTTURA PER L ATTACCO 14,60% INVERTER 12,27% ENERGIA ELETTRICA PER INSTALLAZIONE 8,59%
111 SALUTE UMANA SOSTANZE Comparto Unità Quantità Particulates, < 2.5 um Air DALY 0, Nitrogen oxides Air DALY 0, Sulfur dioxide Air DALY 0, Dioxins, measured as 2,3,7,8 Air DALY 0, Arsenic Air DALY 0, Hydrocarbons, aromatic Air DALY 0, Arsenic, ion Water DALY 0, Antimony Water DALY 7,71E 05 PAH, polycyclic aromatic hydair DALY 6,107E 05 Ammonia Air DALY 2,875E 05 Benzo(a)pyrene Air DALY 2,115E 05 Radon 222 Air DALY 2,067E 05 Carbon 14 Air DALY 9,809E 06 NMVOC, non methane volat Air DALY 7,863E 06 Arsenic Soil DALY 5,191E 06 Zinc Air DALY 4,989E 06 Zinc Soil DALY 4,332E 06 Cadmium Air DALY 3,672E 06 Hydrocarbons, aromatic Water DALY 2,75E-06 Chromium Air DALY 2,18E-06 Barium Water DALY 1,69E-06 Cesium-137 Water DALY 1,5E-06 Selenium Water DALY 8,03E-07 Barium Soil DALY 7,97E-07 Aluminum Air DALY 6,7E-07 Cadmium, ion Water DALY 6,32E-07 Aluminum Soil DALY 6,17E-07 Benzene Air DALY 5,25E-07
112 UN PRODOTTO PER IL LAVAGGIO
113 I CONFINI DEL SISTEMA Componenti Acqua (componente) Energia Produzione Ammorbidente Tappo Etichetta PE per imballaggio fardelli Rifiuti da imballaggio Emissioni in acqua Riempimento e Packaging Pallet di flaconi di ammorbidente Scaglie PET riciclato Energia Produzione Flacone Distribuzione Uso Rifiuti da imballaggio Sfridi di lavorazione Reflui Depuratore
114 DIAGRAMMA DI FLUSSO: 1. FASE DI PRODUZIONE AMMORBIDENTE Riempimento flacone Energia elettrica Produzione Ammorbidente T Rifiuti da imballaggio (riciclo) T T T Acqua Calcio Cloruro Dialchil Ammonio metasolfato Profumo Pigmento Bitrex (denatonium benzoate) Sacchi in plastica (PE) Fusti in metallo
115 DIAGRAMMA DI FLUSSO: 2. FASE DI PRODUZIONE AMMORBIDENTE DESCRIZIONE: in questa fase i componenti, stoccati in appositi contenitori, vengono pompati e raccolti in una vasca dove vengono poi mescolati attraverso un miscelatore elettrico. Per il lavaggio dei condotti del macchinario viene utilizzata acqua che costituisce il componente principale del prodotto finale.
116 DIAGRAMMA DI FLUSSO: 3. FASE DI PRODUZIONE FLACONE
117 DIAGRAMMA DI FLUSSO: FASE DI RIEMPIMENTO E PACKAGING
118 I RISULTATI - PROFILO AMBIENTALE Altro Distribuzione Produzione ammorbidente Produzione flacone Riempimento e Packaging 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Carcinogens Non-carcinogens Respiratory inorganics Ionizing radiation Ozone layer depletion Respiratory organics Aquatic ecotoxicity Terrestrial ecotoxicity Terrestrial acid/nutri Land occupation Aquatic acidification Aquatic eutrophication Global warming Non-renewable energy Mineral extraction PRODUZIONE AMMORBIDENTE
119 I RISULTATI - PROFILO AMBIENTALE
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