Edifici pubblici e aperti al pubblico: le barriere e gli elementi per una progettazione accessibile ed inclusiva
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- Antonietta Gentile
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1 H 18 insieme Te le segnalo io le barriere! Vicenza, 27 maggio 2006 Edifici pubblici e aperti al pubblico: le barriere e gli elementi per una progettazione accessibile ed inclusiva Eugenia Monzeglio C.E.R.P.A. Italia (Centro Europeo di Ricerca e Promozione dell Accessibilità) Dipartimento Casa città del Politecnico di Torino, Viale Mattioli 39, Torino, tel /06; fax eugenia.monzeglio@polito.it 1
2 Conoscere le barriere Saper riconoscere l accessibilità barriere e accessibilità : 2 parole a confronto le originarie nozioni di barriere e di accessibilità si stanno modificando anche in relazione a una terminologia in evoluzione: entrambe hanno un ampiamento di significato: dal termine indefinito di barriera architettonica a: barriere fisiche (edilizie, urbane), percettive (sensoriali e cognitive), tecnologiche, culturali, comunicativeetc. il termine di accessibilità ha avuto molte trasformazioni concettuali, ormai si parla di progettazione universale ed inclusiva: l accessibilità da semplice requisito diventa qualitas costitutiva essenziale del progetto senza la quale il progetto non ha ragion d essere perchè viola un diritto umano 2
3 Progettazione universale ed inclusiva A livello di concezione, progettazione, realizzazione, manutenzione e gestione: va bene per tutti volutamente non vuole escludere nessuno riconosce che sono le caratteristiche non idonee, non abili dello spazio costruito/contesto/ambiente a mettere in difficoltà le persone specie quando si trovano in particolari situazioni di salute 3
4 1. uso equo e ragionevole 2. uso flessibile 3. uso semplice ed intuitivo 6. contenuto sforzo fisico 4. percezione sensoriale 5. tolleranza per l'errore 7. misure e spazio per l'avvicinamento e l'uso 4
5 Merc
6 Quale l obiettivo? Rispettare un diritto umano: il diritto all accessibilità è un diritto umano prima che diritto civile Esigere il rispetto di un diritto civile Permettere l accesso e l uso di spazi da parte di tutti Richiamare al senso di responsabilità 6
7 Quali le conseguenze della mancata idoneità, dell ambiente? le persone che vedono ostacolato o impedito o reso disagevole, faticoso, pericoloso il loro rapporto con l ambiente subiscono un annullamento o limitazione della possibilità di entrare in relazione con altri partecipando alla costruzione della società, di autodeterminarsi in relazione a proprie necessità, abitudini, volontà, desideri. 7
8 I fattori ambientali hanno funzione facilitante o ostacolante cambiamento culturale l inaccogliente configurazione di luoghi e oggetti il disagio ambientale ostacola le capacità e le abilità diverse di ciascuna persona occorre quindi individuare gli ostacoli da rimuovere e gli elementi da inserire 8
9 L ambiente ed i suoi componenti per l inclusione Passaggio dall integrazione della persona con disabilità alla sua inclusione: Integrazione si propone a chi sta fuori da un contesto, di adeguarsi a regole predisposte e fissate da altri; si concedono diritti in conseguenza dell abbandono della propria differenza. ad es. per la casa, alloggi accessibili solo a piano terra) Inclusione esprime il diritto alla propria di-versità, dis-abilità e di esperirla in ogni ambiente e contesto: ad es. dare la possibilità all anziano fragile di vivere a casa propria 9
10 Riconoscere le barriere Come? Analizzare in modo critico la situazione relativa all accessibilità ed alla fruibilità in relazione a: 1. normativa tecnica 2. caratteristiche delle persone e loro esigenze 10
11 Riconoscere le barriere: 1. la normativa tecnica Approccio di tipo normativo? Sì, ma non solo non è sufficiente la conoscenza e la stretta/rigorosa applicazione dei parametri delle norme per garantire accessibilità ed inclusione necessità di conoscere attentamente e riflessivamente la norma, interpretare criticamente la normativa scarse indicazioni per l accessibilità percettiva (barriere percettive, specie quelle sensoriali) necessità di revisione/aggiornamento N.B. barriere sono anche la mancanza o l insufficienza di indizi e segnalazioni per facilitare accessibilità e mobilità dei disabili percettivi 11
12 Barriere percettive: norme tecniche il DM 236/1989 sottolinea l importanza di un architettura capace di comunicare attraverso il proprio linguaggio formale, quando all art. 2 inserisce tra le barriere anche la mancanza o l insufficienza di indizi e segnalazioni per facilitare accessibilità e mobilità dei disabili percettivi, però poi operativamente fornisce scarse indicazione e solamente in relazione a: distribuzione di informazione negli edifici pubblici (4.3), bottoniere ( e ), segnali di pericolo (4.3), segnale di inizio e fine delle scale ( e ) 12
13 Barriere percettive: norme tecniche Circolare Ministero dell'interno n. 4 del , dal titolo Linee guida per la valutazione della sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro ove siano presenti persone disabili spazi conoscibili e riconoscibili (e pertanto siano agevolate mobilità ed orientamento) anche attraverso un attenta e ben calibrata caratterizzazione sensoriale, che faccia appello a elementi di comunicazione sonora, tattile, visiva e plurisensoriale (ad esempio sonora/ottica/a vibrazione). mancanza di varietà, data da una scarsa o inesistente caratterizzazione plurisensoriale, può essere considerata un potenziale rischio l accessibilità dei percorsi è già sicurezza antincendio 13
14 Oltre la norma e non solo norma coniugare concetto di accessibilità delle N.T. con esigenza di spazi effettivamente fruibili ed usabili rivedere alcuni elementi della N.T.: i livelli di accessibilità per l edilizia residenziale maggior chiarezza e cogenza per luoghi privati aperti al pubblico (ad es. attività commerciali) pendenza rampe maggior cautela nel consentire l uso di servoscala; non accontentarsi di applicare la norma: no dislivelli 2,5 cm; prevedere elevatore e non servoscala (perlomeno nelle parti comuni); sempre ascensore; principio dell accessibilità differenziata e della pluriopzionalità N.B.: non è sufficiente solo valutare attraverso i parametri dimensionali della norma (anche per la possibilità di chi progetta di proporre soluzioni alternative!) 14
15 2. caratteristiche delle persone e loro esigenze considerare tutti i possibili utenti valutare le possibilità di comprensione dello spazio, di movimento, di visione in relazione a diverse limitazioni fisiche, sensoriali, intellettive controllare che siamo rispettati i parametri in riferimento a: movimento (sul piano orizzontale e verticale), navigazione orientamento e wayfinding raggiungibilità gestuale, raggiungibilità visiva, comprensibilità uditiva possibilità di seduta 15
16 Le possibilità di movimento 1. possibilità di movimento di una persona in carrozzina da sola o con accompagnatore capacità della persona, tipo di carrozzina, attività svolta modalità di movimento della carrozzina modalità di avvicinamento a oggetti e mobili, modalità di trasferimento 2. ma non solo persona in carrozzina: pensare ai lunghi percorsi principio del superamento agevolato delle lunghe distanze 16
17 Non contrapporre ma trovare gli elementi unificanti Spesso artificiosamente si tende a contrapporre le esigenze di chi ha difficoltà di deambulazione con quelle del cieco o ipovedente, invece di cercare le soluzioni unificanti per i primi limare i dislivelli, abbattere, togliere gli ostacoli per i secondi segnalare, colmare, arricchire 17
18 Prescrizioni richieste e specifiche funzionali e dimensionali per l accessibilità (DM 236/1989 e DPR 503/1996) Componenti Ambienti: Spazi esterni: degli ambienti: porte pavimenti infissi esterni e parapetti arredi fissi terminali degli impianti servizi igienici cucine balconi collegamenti orizzontali collegamenti verticali (scale, rampe, ascensori, servoscala, piattaforme) autorimesse percorsi pavimentazioni parcheggi Segnaletica 18
19 La normativa tecnica: DM 236/1989 e DPR 503/1996 L impostazione della NT basata su: criteri di progettazione (prescrizioni richieste) specifiche funzionali dimensionali (indicative) consente di valutare con maggiore elasticità e con maggiore spirito critico le caratteristiche e la consistenza degli aspetti di barriera 19
20 principali fonti di ostacolo in una struttura edilizia l insufficiente dimensione di alcuni elementi (ad esempio la scarsa larghezza di passaggi, porte e aperture); la mancanza di alcuni elementi (ad esempio dell ascensore); la presenza di dislivelli (assenza di raccordo tra dislivelli contenuti, presenza di soli gradini o scale e mancanza di elementi alternativi che consentano di superare i dislivelli, pendenza eccessiva di rampe); la dimensione insufficiente di taluni locali (ad esempio dei servizi igienici); la inadeguata disposizione e forma di apparecchiature fisse e di arredi;. 20
21 ma anche barriere fisiche nascoste non evidenziate da nessun disposto normativo, che emergono come veri e propri ostacoli: un parapetto che non permette di vedere bene all'esterno o che invita a sporgersi, l'eccessiva altezza di un davanzale, che non impedisce o ostacola nessun movimento, ma che limita la visuale, 21
22 ulteriori barriere situazioni di scarsa o inesistente accessibilità, non imputabile a barriere fisiche precise: mancanza di parcheggio riservato in luoghi di larga affluenza di pubblico; eccessiva lontananza della zona di parcheggio dal percorso pedonale; grande distanza superabile solo a piedi. 22
23 gli accessi (comprendenti sia l accesso al lotto dalla pubblica strada, sia l ingresso nell edificio; i percorsi orizzontali (corridoi, piattaforme di distribuzione davanti agli ascensori, pianerottoli etc.); i percorsi verticali (scale, gradini, scivoli, rampe, corrimani, parapetti, ascensori, impianti speciali come servoscala e piattaforme elevatrici); singoli elementi della costruzione (porte, finestre e serramenti in generale, parapetti e ringhiere, maniglie, corrimani, soglie e pavimentazioni etc.) unità ambientali interne ( ad esempio i servizi igienici e la cucina); unità ambientali all aperto (balconi, terrazze, logge, porticati e spazi di svago e gioco); arredi fissi (cassette della posta, banconi, sportelli, transenne, apparecchiature automatiche etc.); comandi di vario tipo e terminali degli impianti; segnaletica. 23
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27 L accesso esterno e l ingresso indicazione dell edificio (via, numeri civici, insegne etc.): facilità di individuazione, di leggibilità, di comprensione; citofono, videocitofono, campanelli, serrature, cassetta della posta: possibilità di individuazione, agevole modalità di azionamento e uso (controllare l altezza), riparo da agenti atmosferici; pensilina, tettoia o altro elemento di protezione da intemperie: larghezza e altezza da terra; area di accesso: soglia (assenza di dislivello o dislivello raccordato con scivolo), pavimentazione, ampiezza dell area (deve consentire di stazionare in piano, prima e dopo la porta di accesso), presenza di zerbini (in materiale che non trattenga il piede o la ruota, preferibilmente incassati); porta: larghezza ed altezza, tipologia della porta, modalità di accostamento ad essa e di apertura, tempi di apertura e chiusura, materiali; 27
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32 l ingresso Prima dell ingresso all edificio segnaletica informativa (tramite cartellonistica) di designazione di luoghi e funzioni integrata con mappa tattile mappa visiva mappa visivo/tattile mappe tattili portatili 32
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35 Punti informativi, di controllo, di emissione dati bancone con personale con parte ribassata dispositivi tecnologici (info-point e simili): sintesi vocale tastiera in rilievo 35
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38 Percorsi orizzontali interni Nel caso dei percorsi orizzontali interni dell edificio, che possono essere suddivisi in: corridoi, piattaforme di distribuzione (davanti ad ascensore, scale,rampe); pianerottoli intermedi (o ripiani di fermata) di scale e rampe; occorre tenere conto della loro forma, delle dimensioni e dei materiali usati. 38
39 corridoi larghezza, lunghezza, altezza: queste tre dimensioni sono in rapporto reciproco e devono essere ben calibrate onde evitare l effetto corridoio. larghezza:quantità di persone, presenza di ausili e attrezzature per il movimento e per il trasporto di oggetti, esigenze di sicurezza in caso di rapido esodo. lunghi corridoi: possibilità di vista all esterno e la realizzazione di piazzole andamento del percorso: i cambiamenti di direzione e di livello vanno segnalati e ben illuminati. le eventuali variazioni di livello vanno raccordate con scivoli e, se possibile, con la presenza sia di scivolo sia di gradini; controllare gli eventuali elementi di ostacolo lungo il percorso (battenti di finestre aperte, arredi sporgenti etc.; 39
40 corridoi pavimentazione: continua, priva di asperità, non sdrucciolevole, non morbida, senza risalti e con giunti di larghezza molto contenuta; elementi di direzionalità per non vedenti contenimento laterale: costituito da un muro: controllare: gli spigoli vivi, le rientranze o le sporgenze, la ruvidità e l asperità del rivestimento della parete; prevedere corrimano su entrambi i lati si affaccia sul vuoto: il parapetto deve costituire una valida protezione (materiali sicuri ); non indurre allo scavalcamente o allo sporgersi per vedere (forme e dimensioni sicure ); permettere la visibilità; essere saldamente ancorato e non lasciare spazio libero tra soletta ed elemento di protezione verticale; prevedere corrimano su entrambi i lati; 40
41 corridoi complementi di arredo: segnaletica: chiara, facilmente leggibile e comprensibile, organizzata in modo logico e sistematico, non ridondante, ad altezza contenuta, ben visibile anche di notte; sistemi informativi aggiuntivi per ciechi ed ipovedenti. L illuminazione deve dare facilitazioni per la percorrenza attenzione a potenziali ostacoli (come i gradini isolati) e alle zone di possibile pericolo (come l imbocco delle scale in discesa). 41
42 corridoi percorso-guida segnalato a pavimento: di tipo tattile-plantare pavimentazione codificata differenziazione della pavimentazione mediante materiali e colori di tipo visivo percorso-guida segnalato a parete mediante: corrimano continuo corrimano continuo con elementi in rilievo di indicazione fascia di colore contrastante 42
43 Corridoi e sistema di accoglienza e distribuzione segnaletica di orientamento (ad es. di entrata/uscita, di indicazione del piano) segnaletica di designazione di luoghi e funzioni (ad es. servizi igienici, servizio igienico accessibile, bar etc.) organizzata in un sistema coerente ed ordinato: è ad altezza costante ha una stessa posizione rispetto alle porte ricorre ad una impostazione grafica costante sistema di informazione tramite bacheche (appese, sospese, a bandiera): coerente struttura simile organizzate per argomenti in modo comprensibile 43
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48 Riconoscibilità, accessibilità, luminosità 48
49 Orientarsi dentro l edificio Pittogrammi di facile identificazione 49
50 Corridoi e scale interne: deambulazione, visione, sicurezza 50
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54 Accessibilità differenziata e pluriopzionalità 54
55 piattaforme di distribuzione la loro dimensione e forma deve permettere le manovre alle carrozzine di ogni tipo ed i cambi di direzione. I movimenti delle persone devono poter essere effettuati in condizione di comodità e di sicurezza fare attenzione alla posizione e senso di apertura delle porte, alla posizione delle rampe delle scale - specie di quelle in discesa - in modo che non possano essere imboccate inavvertitamente. 55
56 pianerottoli intermedi di scale, scivoli, rampe pianerottoli di riposo devono interrompere le rampe delle scale e dei piani inclinati: essi devono essere orizzontali preferibilmente dotati di illuminazione naturale e di vista all esterno 56
57 pavimentazione uniforme e regolare priva di sconnessioni, risalti ed avvallamenti gli elementi costituenti la pavimentazione hanno giunti di larghezza < o = 5 mm e risalti limitati antisdrucciolevole (anche in presenza di acqua) ma che non trattenga 57
58 Servizio igienico accessibile dei locali aperti al pubblico e dei locali pubblici dovrebbe rispondere alle esigenze di qualsiasi persona, da sola o con aiuto (come può essere il caso di bambini o di persone con forti disabilità) in un contesto che presenta elementi problematici: spazio generalmente molto ridotto; necessità di operare manovre per il trasferimento; condizione di isolamento (volute e motivate da evidenti motivi di rispetto della privatezza) in cui si effettuano le operazioni nel servizio igienico. 58
59 Servizio igienico accessibile (art del DM 236/1989) Nei servizi igienici devono essere garantite, con opportuni accorgimenti spaziali, le manovre di una sedia a ruote necessarie per l utilizzazione degli apparecchi sanitari : N.B.: se viene garantito solo l accostamento laterale ai sanitari (vaso, bidet etc.), così come espressamente richiesto più avanti dall articolo stesso, l utilizzazione degli apparecchi sanitari può risultare impossibile o molto difficoltoso per molte persone in carrozzina. La scelta dell accostamento laterale con carrozzina disposta lateralmente e parallelamente al vaso è stato ritenuta la più soddisfacente 59
60 servizi igienici accessibili - accostamento laterale al vaso ed al bidet - accostamento laterale a doccia - accostamento laterale (parziale) alla vasca - accostamento frontale al lavabo - canale di percorribilità libero di almeno cm 80 - preferibile apertura porta verso l esterno 60
61 Edilizia residenziale: servizi igienici visitabili : raggiungimento di vaso e di lavabo 61
62 Servizi igienici accessibili. Minimo livello di accessibilità previsto dalle norme. Da usare con grande cautela Servizio igienico tipo previsto dall ormai abrogato DPR 384/78 62
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65 servizio igienico controllare la larghezza della porta e gli spazi di manovra antistanti e retrostanti ad essa; maniglione vicino al wc, al bidet, alla vasca, al lavabo e alla doccia; disporre con estrema attenzione i maniglioni di supporto affinché non ostacolino il trasferimento dalla carrozzina ai sanitari; evitare che gli eventuali supporti verticali arrivino fino a terra per non intralciare il movimento; sedili mobili per doccia, vasca e sedile rialzato mobile per wc; nel caso di inserimento di sedile fisso per doccia (ribaltabile) valutare con attenzione la sua localizzazione per permettere un facile trasferimento; dare la preferenza a sedili per doccia comodi e ampi; doccia a pavimento ben delimitata; 65
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70 Vaso, vaso-bidet, h 50 in vitreus-china bianco con apertura frontale Corrimano con saliscendi doccia completo di doccetta e flessibile. 70
71 Collegamenti verticali Elementi costruttivi Scale DM 236/1989 edifici privati (edilizia abitativa -ivi compresa l edilizia residenziale pubblica - e edilizia non abitativa) e DPR 503/1996 enti pubblici (strutture e edifici pubblici) larghezza della rampa gradino alzata gradino (a) pedata gradino (p) altezza parapetto corrimano Rampe larghezza cm. 120 (scale di uso comune o di uso pubblico) cm. 80 min. (scala non di uso comune o pubblico, pedata min. cm. 25) pendenza limitata e costante corretto rapporto tra pedata (p) e alzata (a) 2a+p= cm. 62/64 profilo gradino: disegno continuo spigoli arrotondati; sottogrado inclinato rispetto al grado (angolo ); in presenza di disegno discontinuo, l aggetto grado tra 2 2,5 cm cm. 17 cm. 30 min. cm. 100 inattraversabile da sfera di ø cm 10 altezza cm. 90/100, distanza min da parete cm 4 cm. 75 (2 corrimano) se il corrimano è interrotto, prolungare di cm 30; corrimano centrale per i percorsi di largh. > 6 m (solo nel DPR 503/1996) non da usare per dislivelli > di 320 cm. (se esiste solo la rampa) se cm. 150 se fi cm. 90 pendenza 8% ogni 10 m. ripiano (150x150) cm. o (140x170) cm. h. cordolo di cm 10 (se il parapetto non è pieno) pend. max 12%(solo nell esistente) con 3 m. di lunghezza max 71
72 Elementi costruttivi Ascensore cabina di dimensione minima cabina di dimensione minima cabina di dimensione minima porta piattaforma di distribuzione Servoscala DM 236/1989 edifici privati (edilizia abitativa -ivi compresa l edilizia residenziale pubblica - e edilizia non abitativa) e DPR 503/1996 enti pubblici (strutture e edifici pubblici) (110x140) cm. (edifici non residenziali), luce netta porta 80 cm (su lato corto), piattaforma distribuzione (150x150) cm (95x135) cm. (edifici residenziali), luce netta porta 80 cm (su lato corto), piattaforma distribuzione (150x150) cm (80x120) cm. (edifici esistenti), luce netta porta 75 cm (su lato corto), piattaforma distribuzione (140x140) cm cm. 80 o cm 75 (solo nell esistente) (150x150) cm. o (140x140) cm (nell esistente) dimensioni pedana (35x35) cm. sedile (35x40) cm. piattaforma (70x75) cm. Piattaforma elevatrice dimensioni (80x120) cm. 72
73 Collegamenti verticali: le scale 73
74 Collegamenti verticali: le scale preferibili regolari e lineari 74
75 Fruibilità e sicurezza 75
76 Ascensore, servoscala, piattaforma elevatrice ascensore servoscala (altrimenti definito col termine di montascale) un apparecchiatura costituita da un mezzo di carico opportunamente attrezzato marciante lungo il lato di una scala o di un piano inclinato e che si sposta nei due sensi di marcia, vincolato ad una guida fissata a una parete: semplice pedana pedana dotata di sedile piattaforma per lo stazionamento di una persona in carrozzina piattaforma elevatrice (altrimenti definita anche come elevatore) macchina che si sposta lungo guide rigide verticali destinate al trasporto di persone con o senza accompagnatore 76
77 L ascensore: diversi tipi formali, diversi tipi di funzionamento 77
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83 interpretare criticamente la normativa 83
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86 Servoscala e piattaforma elevatrice 86
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91 Nuovo edificio uso inappropriato o abuso del montascale? 91
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93 Pulsantiera orizzontale Attribuire un colore ai piani 93
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95 Superare i salti di quota interni, vedere fuori Scale: forma e sicurezza 95
96 vedere fuori da diverse persone e da diverse posizioni: seduti, in piedi, coricati 96
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100 Criteri di progettazione per la rampa o il piano inclinato 1. adeguata pendenza 2. adeguata lunghezza e larghezza 3. presenza mancorrenti su ambo i lati 4. corrimani di facile presa 5. interruzioni con ripiani in piano 6. no pendenza nelle parti in curva 7. pianerottolo in piano, di adeguata profondità e larghezza di fronte a porte di entrata/uscita 8. rivestimento rampa con materiale non sdrucciolevole 9. preferibile segnalare inizio/fine rampa 100
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106 Le porte 106
107 Porte: alcuni accorgimenti girevoli Attenzione a porte girevoli Attenzione a porte vetrate 107
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109 Aspetti di esclusione e difficoltà connessi con l arredo e con complementi di arredo Elementi della costruzione e terminali di impianti Elementi di arredo e complementi di arredo troppo in alto troppo in basso richiedono contorcimenti ed estensioni per la presa sul piano orizzontale e verticale richiedono buon udito, vista, olfatto immediatezza di comprensione capacità di presa forme non adeguate e ingombranti 109
110 L accessibilità dello spazio esterno di pertinenza dell edificio 110
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112 Abbagliamento naturale o artificiale rende difficile riconoscere i segnali ambientali: barriera sensoriale ad es. per illuminazione scale è preferibile che sia laterale 112
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114 Sala conferenze, spettacoli, sistemi per favorire i non vedenti sistemi per favorire i non udenti sistemi di traduzione simultanea delle parole di chi parla in parole scritte, proiettate su schermo sistemi di proiezione su grande schermo attraverso impianto con telecamera sistemi ad induzione amplificata per portatori di protesi acustiche 114
115 Sala conferenze, spettacoli, posti riservati per persone in carrozzina con collocazione, rispetto alle vie di fuga, in prossimità di un uscita di sicurezza in una posizione tale da raggiungere agevolmente una via di esodo accessibile in una posizione tale da raggiungere agevolmente un luogo sicuro statico alcune sedute fisse rimovibili per creare posti riservati a persone in carrozzina alcune sedute con tavoletta ribaltabile utilizzabile da persone mancine palco per conferenze, lezioni, proiezioni etc. accessibile a persona in carrozzina 115
116 Il parcheggio Previsto da normative da DM 236/1989 e DPR 503/1996 (e anche da precedenti disposti) 1 ogni 50 posti segnalato, gratuito, vicino al percorso pedonale vicino all accesso dell edificio o attrezzatura preferibilmente coperto posto riservato e segnalato nei pressi dell abitazione e del luogo di lavoro 116
117 porta >=80cm porta< 80 cm A.B.1 accessibile < 2,5 cm 2,6 cm< difficilmente accessibile <10 cm inaccessibile>10cm maniglia< 85 cm 85 cm < maniglia < 95 cm maniglia< 95 cm 117
118 Diapositiva 117 A.B.1 spiegare i valori associati, organizzazione interfaccia Alessia; 02/03/2005
119 118
120 UN TERRITORIO PR TUTTI: PROGETTO FRANDY PER TORINO 2006 Valutazione dell accessibilit accessibilità nelle strutture alberghiere di Torino e Provincia VALUTAZIONE DELL ACCESSIBILIT ACCESSIBILITÀ NELLE STRUTTURE RICETTIVE SCHEDA DI RILEVAMENTO DENOMINAZIONE: INDIRIZZO: Categoria: n stelle: Nuova costruzione?: SI NO Anno di costruzione: Ristrutturazioni: SI anno: NO Numero camere: con servizi: senza servizi: Camere accessibili: SI NO LA SCHEDA DI RILEVAMENTO DATI GENERALI DELLA STRUTTURA denominazione il numero di stelle l indirizzo la posizione il numero di camere l anno di costruzione accoglienza N scheda: Scheda DISLIVELLI Il dislivello è superabile per mezzo di: gradini: n gradini: dimensioni: alzata: pedata: è presente un corrimano?: SI NO rampa: larghezza rampa: cm pendenza rampa: cm è presente un corrimano SI NO servoscala o piattaforma elevatrice: SPAZI ESTERNI percorso esterno parcheggi pubblici e privati area verde SPAZI INTERNI ingresso porta d ingresso hall/reception corridoi scale camera SCHEDE AGGIUNTIVE dislivelli servizio igienico ascensore sala colazione/ristorazione ambienti specifici 119
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