Addetti per unità locale nei trasporti TOTALE ATTIVITA. addetti

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1 TT RASPORTI Camera Il 2007 è stato un altro anno difficile per il settore dei trasporti su strada, contrassegnato, nell ultima parte dell anno, anche da agitazioni della categoria a metà dicembre, che ha posto all attenzione della pubblica opinione e degli organi di governo le problematiche del settore ed ha creato non pochi disagi alla collettività. Anche per il 2007 è continuata la diminuzione delle imprese, come si vedrà più avanti nell analisi dei dati del Registro delle Imprese. La concorrenza nel settore è fortissima ed è fatta in maniera spregiudicata ed esclusiva quasi solo con la leva del prezzo basso, a scapito, lamentano le organizzazioni di rappresentanza del settore, delle norme sulla TRASPORTI TERRESTRI DI MERCI E PASSEGGERI AL 30/9/2007 (Esclusi quelli ferroviari e mediante condotte) TRASPORTI TERRESTRI (Gruppo I.60.2) unità addetti locali TOTALE ATTIVITA unità locali addetti Addetti per unità locale nei trasporti Addetti per unità locale totali Addetti nei trasporti ogni 100 addetti totali Unità locali nei trasporti ogni 100 unità locali totali Piacenza (*) ,9 1,8 3,8 3,6 Parma (**) ,3 2,4 2,3 2,4 Reggio Emilia ,4 2,8 1,5 3,1 Modena ,7 2,3 2,5 3,5 Bologna ,5 2,3 2,9 4,3 Ferrara ,5 1,8 2,4 3,0 Ravenna ,5 1,8 2,6 3,2 Forlì-Cesena ,3 2,0 2,5 3,9 Rimini ,8 1,6 3,0 2,7 EMILIA-ROMAGNA ,6 2,2 2,5 3,4 ITALIA ,4 2,0 3,2 2,6 (*) il dato degli addetti alle unità locali è riferito al 30/9/2006 in attesa di verifi che (**) il dato degli addetti alle unità locali è riferito al 31/12/2003 in attesa di verifi che per i periodi successivi Fonte: Infocamere (Stock View) Elaborazione: Uffi cio Statistica e Studi - Camera Rapporto sull economia della provincia

2 sicurezza, delle tutele sociali dei lavoratori e del rispetto dell ambiente. Secondo le valutazioni delle medesime associazioni, la diminuzione del numero delle imprese di trasporto merci in conto terzi è un dato ascrivibile a molteplici fattori. Oltre ad una dinamica dei costi, che negli ultimi anni ha ulteriormente compresso la redditività delle aziende, permane una crisi di tipo strutturale che da tempo interessa il settore. A questa si associa l inadeguatezza del sistema infrastrutturale e la difficoltà di contrastare i fenomeni di distorsione della concorrenza. A fianco di fattori già noti emergono elementi nuovi e non meno preoccupanti. Per molti imprenditori risulta sempre meno remunerativo coniugare lo svolgimento dell attività di trasporto su gomma con l obiettivo di movimentare le merci in condizione di sicurezza e nel rispetto delle normative sociali ed a tutela dell ambiente. Sebbene questi obiettivi siano fortemente sostenuti da tutta la produzione normativa più recente, sia nazionale che comunitaria, il mercato sembra voler premiare quegli operatori che, anziché accettare una sfi da sul versante della qualità, si orientano su strategie tese unicamente a favorire politiche basate sulla ricerca del minor prezzo. Alla luce di questo appare ancor più importante l obiettivo di assicurare la tracciabilità delle responsabilità nella filiera del trasporto, coinvolgendo le varie figure interessate: committente, caricatore, vettore e proprietario delle merci. Per quanto attiene alla consistenza del comparto a livello provinciale, prevalentemente organizzato in piccole o piccolissime imprese che operano da sole o associate in cooperative, nel settore del trasporto su strada di persone e merci, a fine settembre 2007 sono risultate operative imprese distribuite in unità locali (erano rispettivamente e a fine settembre 2006) con un numero di addetti dichiarati pari a rispetto ai dell analogo periodo del I dati continuano a segnalare un forte ridimensionamento delle imprese del settore pari a -4%, simile a quanto avvenuto, nello stesso periodo, in Emilia-Romagna (-4,1% le imprese e -3,5% le unità locali); a livello nazionale il ridimensionamento è stato di poco inferiore (-3,6% e -3%). Esaminando un arco di tempo sufficientemente ampio che parte dal settembre del 2000, si nota che il ridimensionamento del settore si è accentuato soprattutto negli ultimi due anni nei quali in provincia le imprese sono diminuite, complessivamente, del 7,6%, di poco inferiore a quello regionale (-7,8%) Se si prende in esame la struttura del setto- TRASPORTI TERRESTRI DI MERCI E PASSEGGERI (Esclusi quelli ferroviari e mediante condotte) al 30/9/2006 al 30/9/2007 var % 2007/2006 imprese unità locali imprese unità locali imprese unità locali Piacenza ,7% -2,8% Parma ,3% -5,2% Reggio Emilia ,8% -1,6% Modena ,7% -2,4% Bologna ,8% -4,7% Ferrara ,7% -3,5% Ravenna ,1% -4,5% Forlì-Cesena ,0% -3,3% Rimini ,4% -3,0% EMILIA-ROMAGNA ,1% -3,5% ITALIA ,6% -3,0% Fonte: Infocamere (Stock View) Elaborazione: Uffi cio Statistica e Studi - Camera 150 Rapporto sull economia della provincia

3 re dei trasporti merci su strada va rilevato che gli addetti medi per unità locale sono risultati 1,3 in provincia, di poco inferiore a quello registrato lo scorso anno (1,4) a fronte della media di 2,0 registrata nell universo delle unità locali. Come si può evincere dalla relativa tabella, in ambito regionale la provincia ha registrato uno dei più bassi rapporti fra addetti e unità locali. La frammentazione del settore in unità di piccole dimensioni si è mantenuta in linea con quanto emerso nella totalità delle province dell Emilia-Romagna e nel Paese. La preponderanza di unità locali di piccole dimensioni deriva dalla forte diffusione di imprese artigiane, i cosiddetti padroncini. A fine settembre 2007 il settore dei trasporti terrestri, compresi in questo caso quelli mediante condotte, presentava in provincia una percentuale di imprese artigiane attive sul totale pari al 91,4%, a fronte della media emiliano-romagnola del 90% e nazionale del 75,6%. Rispetto alla situazione in essere a fine settembre 2006, le imprese artigiane dei trasporti (Ateco I.60.2) della provincia sono scese da a 1.562, con una diminuzione del 3,9%; -4,5% in regione e -3,9% in Italia. Il settore dei trasporti di merci e passeggeri (esclusi quelli ferroviari e mediante condotte) a fine settembre 2007 equivaleva al 3,9% del totale delle unità locali, rapporto lievemente inferiore a quello del In ambito regionale solo la provincia di Bologna ha evidenziato un incidenza più elevata, pari al 4,3%; a livello nazionale tale rapporto si attesta sul 2,6%. La percentuale scende se si effettua il confronto in termini di addetti dichiarati da parte delle imprese, anche se tale dato va usato con cautela per la scarsa attendibilità. In questo caso si ha una percentuale del 2,5%, in leggero regresso rispetto alla situazione di fine settembre 2006 (2,7%). In ambito emiliano-romagnolo quattro province, vale a dire Piacenza, Rimini, Bologna e Ravenna, hanno registrato una quota più elevata. L incidenza più contenuta è relativa alla provincia di Reggio Emilia con 1,5%, seguita da quella di Parma con il 2,3%. Il traffico autostradale in provincia è relativo ai tre caselli presenti: quello di Forlì, di Cesena e di Cesena Nord, in funzione dal Il traffico nei tre caselli della provincia è così distribuito: relativamente ai primi 9 mesi del 2007 nel casello di Forlì è transitato il 35,8% dell intero traffico provinciale, su quello di Cesena il 26,8% e su quello di Cesena Nord il 37,4%. Rispetto allo scorso anno è lievemente aumentata l incidenza del casello forlivese, a scapito degli altri due. L importanza del casello di Cesena Nord è andata via via crescendo nel tempo: infatti nel 1996 transitava il 29,6% dell intero traffico provinciale. Su questo casello è concentrato quasi la metà del traffico pesante provinciale (il 46,2%) anche se tale incidenza è diminuita rispetto ai primi 9 mesi del Ovviamente incide, su questo casello, il collegamento con la superstrada E45, il raccordo con la città di Ravenna, con la sua struttura portuale e con la statale Romea. Il traffico complessivo, nei primi nove mesi del 2007 nei tre citati caselli, è apparso in aumento rispetto allo stesso periodo del 2006 (+4,7%). Infatti il traffico me- Rapporto sull economia della provincia

4 dio giornaliero è stato complessivamente di veicoli, rispetto ai del periodo precedente.nei caselli presi singolarmente l aumento più consistente si è rilevato per quello di Forlì (+6,3%) ma considerando un periodo più lungo e confrontando anni interi (dal 1996 al 2006) il casello che ha fatto rilevare l aumento più consistente è stato quello di Cesena Nord (+103,3%); nello stesso arco di tempo la variazione per Cesena è stata del +31,3% e per Forlì del +48,4%. Per quanto riguarda la tipologia dei veicoli essi vengono distinti, da parte della Società Autostrade che fornisce i dati, in pesanti e leggeri : i primi rappresentano il traffico merci o quello di grossi vettori quali i pullmann, mentre gli altri sono relativi al traffico delle autovetture o dei piccoli vettori. Fra i veicoli transitati in media giornalmente in provincia il 74,1% è costituito da veicoli leggeri. L aumento dell ultimo anno è da attribuire più al traffico pesante (+6%), che a quello leggero (+4,2%), ma nel citato medio il traffico di veicoli pesanti è cresciuto del 72,5%, rispetto a quello dei veicoli leggeri (+55,1%). Per quanto concerne il trasporto aereo, va sottolineato che lo scalo forlivese Luigi Ridolfi, nel 2007 è stato ristrutturato e ampliato il terminal arrivi, il molo bagagli alle partenze e il check-in; il tutto per una spesa di oltre 1 miliardo e mezzo di euro, che si è aggiunta ai 10 miliardi e 825 milioni di euro del 2004, allo scopo precipuo di rendere la struttura in grado di accogliere i passeggeri dirottati da Bologna per la chiusura temporanea dell aeroporto. I collegamenti di linea interni riguardano Catania, Palermo e lo stagionale per Olbia, quelli internazionali hanno come destinazioni Russia (Mosca Domodedovo e San Pietroburgo), Irlanda (Dublino), Regno Unito (Londra Stansted), Germania (Francoforte), Belgio (Bruxelles/Charleroi), Romania (Bucarest), Albania (Tirana), Spagna (Barcellona, Valencia e Girona), Ucraina (Chernovtsy/Ivanofrankovsk e Kiev), Danimarca (Copenhagen e Odense), Croazia (Spalato) e Grecia (Zacinto). Nel 2007 la gamma delle destinazioni internazionali si è allargata a Dublino, Valencia, Bruxelles e Barcellona. Le compagnie che hanno abitualmente operato nel 2007 nello scalo forlivese sono nove, vale a dire Wind Jet, Wind Rose Aviation, Ryanair, Ukraine International, Cimber Air, Belle Air, It Ali Airlines, Croatia Aerlines e Sundor. Secondo la situazione delle quote definitive dopo la ricapitalizzazione di fine anno, la composizione azionaria della società che gestisce il Luigi Ridolfi, vale a dire la SEAF S.p.A. (Società Esercizio Aeroporti di Forlì), è modificata e vede come socio di maggioranza, con una quota del 38,27%, il Comune di Forlì, seguito dalla Regione Emilia-Romagna (25,03%) e dall aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna (16,99%). Le rimanenti quote sono ripartite tra Provincia (10,00%), Camera (6,63%), Comune di Cesena (2,50%), Associazione degli industriali (0,59%) e altri soci (0,0013%). MOVIMENTO DI VEICOLI NEI CASELLI AUTOSTRADALI PROVINCIA DI FORLI -CESENA Transiti giornalieri medi anno 1996 anno 2006 gen 2006-set 2006 gen 2007-set 2007 var var Fonte: Società Autostrade Spa Elaborazione: Uffi cio Statistica e Studi - Camera VEICOLI ENTRATI E USCITI Leggeri Pesanti TOTALE ,2% 6,0% 4,7% 55,1% 72,5% 59,2% 152 Rapporto sull economia della provincia

5 In ambito nazionale, secondo le statistiche più recenti diffuse dall Istituto nazionale di statistica, nel 2005 lo scalo forlivese aveva occupato una posizione sostanzialmente mediana in termini di passeggeri ventiquattresimo sui quarantaquattro aeroporti italiani - con una quota dello 0,50% sul totale nazionale. In termini di movimentazione aerea l aeroporto di Forlì scalava alla ventottesima posizione. Rispetto alla situazione del 2004 c è stato un comprensibile arretramento, in quanto in quell anno lo scalo forlivese aveva accolto gran parte dei dirottamenti dello scalo bolognese, dovuti ai lavori di rifacimento delle piste avvenuti tra il 3 maggio e il 2 luglio. Per quanto concerne le merci e la posta, con 474 tonnellate movimentate, l aeroporto Luigi Ridolfi occupava una posizione sostanzialmente marginale, con una quota pari ad appena lo 0,06% del totale nazionale, anch essa in diminuzione rispetto al In Italia gran parte della movimentazione merci e postale, quasi l 80%, grava su tre aeroporti, nell ordine Milano-Malpensa, Bergamo-Orio al Serio e Roma-Fiumicino. Nel 2007 l andamento complessivo del traffico passeggeri rilevato negli scali commerciali di Bologna, Forlì, Parma e Rimini secondo i dati Seaf è risultato di segno ampiamente positivo. In complesso sono stati movimentati circa 5 milioni e 715 mila passeggeri, con un aumento del 12,7% rispetto al In termini di aeromobili, la movimentazione ha superato le unità, con un incremento del 6,0% rispetto alla situazione del L unico neo è venuto dal traffico posta-merci sceso da a tonnellate, per una variazione negativa del 3,5%. Il buon andamento regionale di aeromobili e passeggeri è maturato in un contesto internazionale in evoluzione. Secondo i dati I.A.T.A. (Associazione del Trasporto Aereo Internazionale) nei primi dieci mesi del 2007 il traffico passeggeri mondiale, misurato sulla base del numero di passeggeri paganti per chilometro, è aumentato del 7,7% rispetto all analogo periodo del In termini di merci c è stata una crescita più ridotta, pari al 4,0%. In questo scenario espansivo, l aeroporto Luigi Ridolfi ha chiuso il 2007 con un bilancio più che lusinghiero. Nel corso del 2007 sono stati movimentati, fra voli di linea e charter, aeromobili rispetto ai del 2006, per una variazione positiva del 10,6%. Questo andamento è stato determinato dalla crescita del 13,9% dei voli di linea, che hanno coperto circa il 95% del traffico commerciale, a fronte della MOVIMENTO COMMERCIALE NELL AEROPORTO DI FORLI (a) - gennaio - dicembre var.% 2007/2006 Aeromobili Linea ,9 Charter ,5 Totale ,6 Passeggeri (b) Linea ,7 Charter ,7 Totale ,8 Merce Linea ,0 (tonnellate) Charter ,4 Totale ,0 Fonte: S.e.a.f. Elaborazione: Ufficio Statistica e Studi - Camera (a) Escluso l aviazione generale. (b) Escluso i passeggeri transitati direttamente: 1011 nell anno 2004, 3009 nell anno 2005, 2229 nel 2006 e 1639 nel 2007 Rapporto sull economia della provincia

6 flessione del 29,5% accusata da quelli charter. La nuova crescita del movimento di linea è da attribuire in parte all apertura di nuovi collegamenti internazionali, tra i quali la tratta con Barcellona, Valencia e Girona della compagnia Ryanair e con Bucarest, di Wind Jet. Per quanto concerne il traffico passeggeri, nel 2007 ne sono stati movimentati, limitatamente ai voli di linea e charter, rispetto ai del 2006, vale a dire il 14,8% in più. La crescita dei passeggeri movimentati è da attribuire, coerentemente con quanto rilevato in merito al movimento degli aeromobili, alla buona intonazione dei voli di linea (+15,7%), a fronte della flessione di quelli charter (-4,7%). L apertura di nuovi collegamenti con l estero ha accentuato il tasso di internazionalizzazione dello scalo forlivese. Dalla percentuale del 58,3% del 2006 si è passati al 65,3% del I soli collegamenti con i paesi comunitari hanno accresciuto la propria quota dal 46,9 al 56,3%. Se nel computo dei passeggeri comprendiamo anche il segmento dell aviazione generale e i passeggeri transitati direttamente, il Ridolfi registra una movimentazione complessiva di unità contro le dell anno precedente, per un aumento percentuale del 14,6%, sostanzialmente simile a quello rilevato per i soli voli di linea e charter, che costituiscono il segmento squisitamente commerciale del traffico aeroportuale. Il tasso di crescita del movimento dei voli di linea e charter è apparso più contenuto rispetto a quello dei relativi passeggeri. Questa situazione ha sottinteso un incremento di produttività, in quanto i passeggeri trasportati mediamente per aeromobile sono cresciuti da 116,9 a 121,3 unità. Il miglioramento ha riguardato sia i voli di linea (da 121,2 a 123,1 passeggeri per aeromobile), che charter (da 63,6 a 86,0). Se consideriamo il tonnellaggio per aeromobile registriamo invece una diminuzione da 71,8 a 68,9 tonnellate.in sintesi sono arrivati e partiti aerei un po meno capienti, ma mediamente più affollati. Questo fenomeno si riallaccia ai progressi evidenziati da I.A.T.A. in termini di copertura da parte dei passeggeri dei posti aerei disponibili, che nei primi dieci mesi del 2007 ha raggiunto la rispettabile percentuale del 77,2%. Nell ambito delle merci, gli aerei cargo movimentati sono risultati appena 9 contro i 52 del Le merci movimentate, compresa l aliquota degli aerei misti, sono ammontate ad appena 37 tonnellate, in forte calo rispetto alle 618 dell anno precedente. Per quanto concerne l aviazione generale che comprende aerotaxi, aeroscuola per conseguimento del brevetto di pilota, voli turistici e pubblicitari, il movimento aereo è sceso da a aeromobili. Un analogo andamento ha riguardato la movimentazione dei passeggeri, che sono diminuiti da a unità. Il tonnellaggio medio per aeromobile è ammontato a 3,2 tonnellate, rispetto alle 3,7 dell anno precedente. I passeggeri transitati direttamente sono risultati contro i del 2006, equivalenti ad appena lo 0,2% del movimento passeggeri complessivo (0,4% nel 2006). 154 Rapporto sull economia della provincia

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