PIANO ANNUALE PER L INCLUSIVITA Direttiva M. 27/12/2012 e CM n 8 del 6/3/2013 A.S

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1 PIANO ANNUALE PER L INCLUSIVITA Direttiva M. 27/12/2012 e CM n 8 del 6/3/2013 A.S La nostra Scuola ha elaborato per l Anno Scolastico 2014/15, il Piano Annuale per l Inclusività alla stesura del quale hanno collaborato i referenti al Progetto. In conformità alle attuali direttive in merito alla Inclusione scolastica, vengono qui indicate le opzioni programmatiche e le variabili significative che orientano le azioni volte a dare attuazione e migliorare il livello di inclusività dell istituzione scolastica. 1) LA NOZIONE DI INCLUSIONE La ultima normativa di indirizzo per la programmazione didattica nelle scuole introduce la nuova nozione di inclusione. Tale nozione trova giustificazione nella complessità delle nostre classi non più riducibili alla netta distinzione tra alunni con disabilità / alunni senza disabilità ma che presenta diverse forme di svantaggio non sempre adeguatamente tutelate nell accesso ai diritti dalla legislazione in corso. Anzi, a questo riguardo, pare oggi opportuno assumere un approccio decisamente educativo, per il quale l identificazione degli alunni con disabilità non avviene sulla base della eventuale certificazione, che certamente mantiene utilità per una serie di benefici e di garanzie, ma allo stesso tempo rischia di chiuderli in una cornice ristretta. In questa direzione è rilevante l apporto, anche sul piano culturale, del modello diagnostico ICF (International Classification of Functioning) dell OMS, che considera la persona nella sua totalità, in una prospettiva bio-psico-sociale. Fondandosi sul profilo di funzionamento e sull analisi del contesto, il modello ICF consente di individuare i Bisogni Educativi Speciali (BES) dell alunno prescindendo da preclusive tipizzazioni. In questo senso, ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: sia per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che la scuole si metta in condizione di offrire una adeguata e personalizzata risposta. Va quindi potenziata la cultura dell inclusione, e ciò anche mediante un approfondimento delle relative competenze degli insegnanti curricolari, finalizzata ad una più stretta interazione tra tutte le componenti della comunità educante. In merito a questa complessità e conseguentemente ad una pratica didattica che vuol rendersi sempre più inclusiva e meno selettiva, è opportuno evidenziare alcuni aspetti significativi tali da consentire una più chiara comprensione dei processi innovativi che investono la scuola in direzione dell inclusione e che modificano la precedente nozione di integrazione così come abitualmente intesa e praticata. La sollecitazione giunge appunto dal nuovo concetto di inclusione che individuando i Bisogni Educativi Speciali attribuisce importanza all operatività che agisce sul contesto più generale dell'individualità, e dunque sull'ambiente scolastico oltre che territoriale in senso vasto, ed è proprio sull operatività che agisce nel contesto che deve essere posta particolare attenzione, mentre col concetto di integrazione l azione si focalizza unilateralmente sul singolo soggetto, del quale si 1

2 individuano deficit o limiti di vario genere e al quale viene offerto un aiuto di carattere didattico e strumentale per il superamento o il contenimento degli stessi e per essere integrato nel sistema. L operatività dell istituzione scolastica viene investita nella sua globalità con il concetto di inclusività, ed è bene sottolineare che si tratta di un cambiamento di prospettiva che impone al sistema scuola una nuova impostazione e, quindi, alcune importanti modifiche: esse debbono avvenire nella concretezza e nella prassi ordinaria, quindi dall interno, anche promuovendo una maggiore sinergia e cooperazione tra gli insegnanti curricolari, gli insegnanti di sostegno e gli altri operatori coinvolti sia interni che esterni alla scuola; il nuovo punto di vista deve essere eletto a linea guida dell attività educativo-didattica quotidiana, ovvero della normalità (non della straordinarietà ) del funzionamento scolastico. Ne consegue che: 1. l adozione di questa ottica esige la personalizzazione dei percorsi educativi e di apprendimento per i soggetti individuati come BES, ma anche, immediatamente, per tutti gli studenti della scuola, introducendo il principio di una didattica inclusiva piuttosto che di una didattica speciale. 2) IL BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE (BES) La scuola italiana in generale si è mossa con grande efficacia in direzione dell accoglienza e delle pari opportunità di studio, con una normativa, la legge 104 /1992 e norme susseguenti o collegate, indirizzata all handicap, oggi disabilità. L introduzione di studenti D.A. nella scuola è stata per molto tempo il segno di apertura di una scuola capace d innovare, di accogliere e di operare adeguatamente rispetto a nuove esigenze. Successivamente sono state affiancate altre categorie di bisogno, definito svantaggio, con un termine generalizzante che però elude la necessaria distinzione fra categorie totalmente diverse fra loro. L area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit. In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse. Quest area dello svantaggio scolastico, che ricomprende problematiche diverse, viene indicata come area dei Bisogni Educativi Speciali (in altri paesi europei: Special Educational Needs). Vi sono comprese tre grandi sotto-categorie: quella della disabilità; quella dei disturbi evolutivi specifici e quella dello svantaggio socio-economico, linguistico, culturale. Si arriva così, prima l INVALSI poi la direttiva del 27/12/2012 (e la CM 8/2013) alla introduzione della nozione di BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE (BES), aggiungendo ulteriori profili quale, ad es., lo svantaggio socio-culturale. L'ISTITUTO D'ISTRUZIONE SUPERIORE "A. SEGNI" data la problematica evidenziata e la cornice legislativa e di direttive rivolte a rimuoverla: riconosce la validità delle indicazioni ministeriali in materia e dispone, conseguentemente, la redazione e l applicazione di un piano di inclusività generale da ridefinire annualmente a seguito della valutazione delle ricadute e dello specificarsi dei bisogni presenti; ritiene che la programmazione e l articolazione del percorso didattico debba essere definita in funzione della necessaria personalizzazione e/o individualizzazione dei percorsi educativi nel rispetto della peculiarità di approccio, metodo /stile e livello di apprendimento afferente 2

3 a tutti i discenti e, in particolare, ai BES; precisa che, proprio nel rispetto dell individualità e delle sue caratteristiche, si deve operare con piena consapevolezza dello specifico delle diverse categorie di bisogno educativo; ritiene, di conseguenza, di dover far riferimento alle prassi, alle modalità ed agli strumenti che la scuola ha già elaborato, posto in essere e validato nella ricaduta, in relazione a individuate categorie di BES e, più specificamente, a quanto attiene a studenti stranieri, oltre che a studenti DSA e DA. Propone, quindi, che, per quanto attiene allo specifico della didattica, si ricorra a: 1) individualizzazione (percorsi differenziati per obiettivi comuni); 2) personalizzazione (percorsi e obiettivi differenziati); 3) strumenti compensativi; 4) misure dispensative; utilizzati secondo una programmazione personalizzata con riferimento alla normativa nazionale e/o alle direttive del POF. Propone altresì un impiego funzionale delle risorse umane, finanziarie, strumentali e immateriali già disponibili nella scuola o da reperire con richieste esterne ( ministero, enti locali ecc.; es. facilitatore linguistico, psicologo); ritiene infine necessario operare per abbattere i limiti di accesso al reale diritto allo studio che possono qualificarsi come ostacoli strutturali (v. barriere architettoniche per quanto riguarda i DA) o funzionali (mancanza della dotazione della strumentazione individuale: libri di testo, ecc., per quanto riguarda lo svantaggio socio-economico e culturale). 3) LA FORMALIZZAZIONE DEI BES Nella scuola che lavora per l inclusività è necessario operare con un quadro chiaro delle esigenze da affrontare, dal punto di vista quantitativo e qualitativo. La conoscenza preventiva delle varie tipologie di BES e delle risorse e delle strategie necessarie per operare è un passaggio indispensabile per approdare ad successiva formalizzazione dei compiti e delle procedure, in modo che tutti cooperino al raggiungimento di un esito positivo. Il riconoscimento formale e la relativa verbalizzazione, adeguatamente motivata, da parte del consiglio di classe è il momento inaugurale del percorso inclusivo dell alunno con BES le cui specificità e bisogni educativi sono riconosciuti diversamente dalla disabilità o da un DSA o assimilabile(in quanto, per questi ultimi, la formalizzazione consegue a disposizione di legge: 104/1992 e 170/2010 come integrata ai punti 1.2 e 1.3 della Direttiva Ministeriale del 27/12/2012). 4) LA SITUAZIONE ATTUALE E LINEE PROGETTUALI Il quadro generale della distribuzione degli alunni con BES nella scuola, delle pratiche già in atto e della progettualità relativa è sintetizzato nella tabella che segue: 3

4 Antonio Segni Liceo Classico e delle Scienze Umane Duca degli Abruzzi Ozieri Liceo Scientifico A. Segni Ozieri Liceo Scientifico G. M. Angioy Bono Via Sebastiano Satta OZIERI (SS) Codice Scuola: SSIS02400N ssis02400n@istruzione.it tel. n fa Piano Annuale per l Inclusività - a.s. 2014/2015 modello elaborato - CTS di Sassari I ANALISI DELL ISTITUTO RELATIVA ALL A.S. 2013/2014 PER L INDIVIDUAZIONE DEI PUNTI DI FORZA E DI CRITICITÀ A. Rilevazione dei BES presenti 1. Alunni con BES n. a) Disabilità (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3 e DPCM 185/2006) b) Disturbi evolutivi specifici DSA (certificati secondo la L.170/10) n. 6 DSA (in corso di certificazione secondo la L.170/10) n. ADHD/DOP (non certificati secondo il DPCM 185/2006) n. Funzionamento Intell. Limite (non certificato secondo il DPCM 185/2006) n. Altro [specificare] n c) Svantaggio [indicare il disagio prevalente] Socio-economico n. Linguistico-culturale n. 1 Disagio comportamentale/relazionale n. 1 Altro [specificare] n. 2 n. alunni della scuola 627 Totale alunni BES 18 % su popolazione scolastica 2,9 2. Piani educativi/didattici n. PEI/PEP redatti per gli alunni disabili 9 PDP redatti per gli alunni con certificazione 6 PDP redatti per gli alunni senza certificazione 3. Strumenti utilizzati per la rilevazione dei BES SI NO Scheda di osservazione basata sul modello ICF Altre schede di osservazione (specificare) Altro (specificare) Diagnosi-Osservazioni spontanee Nel caso in cui l istituzione scolastica sia una Direzione Didattica, un Istituto Comprensivo o un Istituto d Istruzione Superiore, compilare anche il riquadro A. bis, utilizzando una sezione per ciascun ordine o per ciascuna sede associata. 4

5 B. Risorse professionali specifiche SI NO 1. Docenti di sostegno presenti 7 2. Assistenti Educativi Culturali presenti 3 3. Assistenti alla Comunicazione presenti... per l inclusione (referente del GLI) 4. Referenti di Istituto per la disabilità (referente del GLHI) per i DSA Funzioni strumentali (specificare) 5. Altre figure Area Pof Area Educazione alla salute, Prevenzione disagio scolastico, Alunni H Area Interventi e servizi studenti, orientamento in uscita, accoglienza nuovi docenti, contatti scuolafamiglia, alternanza scuola-lavoro Realizzazione e gestione nuovo sito web dell'istituto; coordinamento utilizzo registro elettronico; coordinamento utilizzo LIM; coordinamento progetti; coordinamento laboratori. Referenti commissioni (specificare) Progetto Comenius proff. Ellida Barrocu; prof.ssa Polo Antonella proff. Scuderi Consuelo prof.giuseppe Ricciardello Proff. Manchia (Referente)- Arcadu- Pinna- Porqueddu- Fois Formazione Classi Deiana, Scuderi Prove INVALSI Viaggi studio all'estero Referenti: Responsabili di sede. Tutti i docenti di matematica e italiano delle classi seconde Prof. Baiocchi- Manca A.- Manchia Fois- Pianezzi Viaggi d'istruzione cultura Referente: Zaccheddu- Apeddu - Gammacurta- Paddeu- Simula- Continuità e orientamento in ingresso Proff. Crosa - Calaresu - Gammacurta - Simula Servizi studenti e orientamento in uscita Proff. Dui, Dettori, Oggianu, Arras 5

6 Bisogni Educativi Speciali Referente: Prof.ssa Polo - Proff. Serra- Scanu- Camboni- Molinu G.M. Recupero Proff. Carroni Gammacurta- Deiana- Scimone- Sede Bono: Gammacurta Alternanaza Scuola Lavoro Prof.Serra Psicopedagogisti e affini esterni/interni Docenti tutor/mentor altro (specificare) 6. Formazione docenti Strategie e metodologie educativo-didattiche/gestione della classe Didattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente tematica inclusiva Psicologia e psicopatologia dell età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) Didattica interculturale / italiano L2 Su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Disabilità Intellettive, sensoriali ) altro (specificare) n. tot. docenti della scuola 74 docenti curricolari (compresi gli I.T.P.) 0 docenti di sostegno specializzati 7 ULTERIORI DETTAGLI (eventuali) C. Coinvolgimento personale A.T.A. 1. Collaboratori scolastici 2. Personale di segreteria SI NO assistenza di base alunni disabili coinvolti in progetti di inclusione altro (specificare) coinvolto nella gestione di dati sensibili formalmente incaricato D. Risorse strumentali 1. Spazi legenda: 0 = per niente; 1 = poco; 2 = abbastanza; 3 = molto; Accessibilità e agibilità degli spazi della scuola ascensori per disabili Aule polifunzionali (attività per classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Laboratori con postazioni PC dedicate altro (specificare), aula di disegno, biblioteche laboratori di informatica, chimica, scienze, fisica e linguistica, palestra, aula multimediale, sala conferenze e proiezione. 2. Strumenti Hardware tecnologici dedicati Software dedicati altro (specificare) Testi semplificati, PC, stampanti, 6

7 fotocopiatori, proiettori, LIM, ecc. E. Coinvolgimento famiglie SI NO Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia dell età evolutiva Coinvolgimento in progetti di inclusione Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante altro (specificare) F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni preposte Rapporti con CTS / CTI SI NO Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità Procedure condivise di intervento sulla disabilità Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili Procedure condivise di intervento su disagio e simili Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Rapporti con CTS / CTI altro (specificare) G. Rapporti con privato sociale e volontariato SI NO Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Progetti a livello di reti di scuole altro (specificare) Progetto Comunius, Progetto FiO, Orienta il tuo futuro, Monumenti Aperti, Sportello CIC, Progetto Educazione alla sessualità, Progetto donazione e volontariato 7

8 II VALUTAZIONE DELL INCLUSIVITÀ A. Strumenti utilizzati * SI NO 1. Inde per l inclusione a regime: ciclo completo di autovalutazione e automiglioramento (utilizzato da almeno 2 anni) in fase di completamento dell intero ciclo (2 anno di utilizzo) in fase di approccio (1 anno di utilizzo) in rete con altre scuole 2. Quadis utilizzato da almeno un anno in fase di approccio in rete con altre scuole 3. Altro valutazione interna (specificare) valutazione esterna (specificare) in rete con altre scuole ULTERIORI DETTAGLI (eventuali) Nel caso in cui nell a.s. 2013/2014 non sia stato utilizzato uno strumento strutturato, si indichi di seguito quale si intende utilizzare per la valutazione relativa all a.s. 2014/2015: Inde per l inclusione Quadis Altro (specificare)... B. Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati (Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici) legenda: 0 = per niente; 1 = poco; 2 = abbastanza; 3 = molto; Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo 2. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all interno della scuola 3. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti 4. Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi 5. Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive 6. Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l organizzazione delle attività educative 7. Valorizzazione delle risorse esistenti 8. Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti 9. Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo 10. Altro: 8

9 III OBIETTIVI DI INCREMENTO DELL INCLUSIVITÀ A.S. 2014/2015 Situazione di partenza Obiettivi per l'anno scolastico 2014/ Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.) LA SCUOLA: ha costituito il GLI, il GLH e la FUNZIONE STRUMENTALE PER L ICLUSIONE. LA FUNZIONE STRUMENTALE PER L ICLUSIONE: collabora con il D.S., contatta i vari Enti (CTS, ASL, famiglie, servizi sociali, ecc) e le famiglie, attua il monitoraggio di vari progetti, partecipa a incontri di formazione, fa proposte per la formazione dei docenti, coordina la compilazione del PDP e PEI, partecipa e coordina le attività delle commissioni area Educazione alla salute, prevenzione disagio scolastico, alunni H. CONSIGLI DI CLASSE: informano il Dirigente e la famiglia della situazione/problema, effettuano un primo incontro con i genitori, collaborano all osservazione sistematica e alla raccolta dati, analizzano i dati rilevati, prendono atto della relazione clinica e non, definiscono, condividono ed attuano il Piano Educativo Individualizzato (PEI) o il Progetto Educativo Personalizzato (PEP) per l alunno. 2. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all interno della scuola (figure coinvolte e azioni) INSEGNANTI DI SOSTEGNO: coordinano e mediano l attività didattica. ASSISTENTI DI BASE E SPECIALISTICA. LA SCUOLA: si propone di: 1. elaborare, inserendola nel POF, una politica di promozione dell integrazione e dell inclusione condivisa tra tutti i docenti 2. sensibilizzare e coinvolgere la famiglia all elaborazione di un progetto di vita 3. rinforzare reti tra le istituzioni territoriali 4. istituire e predisporre reti tra istituzioni scolastiche. LA FUNZIONE STRUMENTALE PER L INCLUSIONE: si propone di potenziare e migliorare tutte le attività in atto e, in particolare, informare il Collegio docenti circa le nuove disposizioni di legge o rispetto a nuovi ambiti di ricerca e di didattica speciale ed inclusiva. CONSIGLI DI CLASSE: si propone di migliorare il lavoro in equipe, indire riunioni dedicate (inizio a.s.), curare la documentazione, monitorare periodicamente il PEP, PDP, mettere in atto attività didattiche inclusive mirate per rimuovere quanto ostacola il percorso di apprendimento. INSEGNANTI DI SOSTEGNO: si propone di potenziare le attività già in atto migliorando le reti di relazioni significative fra colleghi, famiglie, operatori sociali e sanitari. GLI e GLH: si propone di supportare i C.d.C. nell osservazione, individuazione e monitoraggio delle situazioni-problema e di aumentare la flessibilità e trasversalità nell organizzazione delle attività didatticoeducative. 3. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti (servizi coinvolti e azioni) LA SCUOLA: organizza lo sportello C.I.C. LA SCUOLA: si propone di coinvolgere diversi tipi di sostegni esterni (assistenti sociali, assistenti psicopedagogici, logopedisti, CTS, ecc) per organizzare progetti formativi ed educativi mirati. 4. Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi (strategie e modalità di azione) In conformità all Art. 5 della L.170/10 Misure educative e didattiche di supporto 1.La scuola si impegna a garantire agli studenti BES il diritto a fruire degli appositi provvedimenti dispensativi e compensativi di flessibilità didattica nel corso dei cicli di istruzione e formazione. 2. Agli studenti con BES è garantito: a) l uso di una didattica individualizzata e personalizzata (attività adattata al compito comune, differenziata con materiale predisposto, affiancamento/guida nell attività comune), con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico che tengano conto 9

10 anche di caratteristiche peculiari dei soggetti, quali il bilinguismo, adottando una metodologia e una strategia educativa adeguate; b) l introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere; c) per l insegnamento delle lingue straniere, l uso di strumenti compensativi che favoriscano la comunicazione verbale e che assicurino ritmi graduali di apprendimento, prevedendo anche, ove risulti utile, la possibilità dell esonero. 3.OBIETTIVI Gli obiettivi devono essere sottoposti periodicamente a monitoraggio per valutarne l efficacia e il raggiungimento. 4. CONTENUTI I contenuti si prevedono: comuni alternativi ridotti facilitati 5. Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive (strategie da perseguire) 5. PROGRAMMAZIONE La programmazione è riconducibile agli obiettivi minimi previsti dai programmi ministeriali, o comunque ad essi globalmente corrispondenti (art. 15 comma 3 dell O.M. n.90 del 21/5/2001) oppure una programmazione differenziata in vista di obiettivi didattici formativi non riconducibile ai programmi ministeriali. Per gli studenti che seguono obiettivi riconducibili ai programmi ministeriali è possibile prevedere: 1.Un programma minimo, con la ricerca dei contenuti essenziali delle discipline; 2.Un programma equipollente con la riduzione parziale e/o sostituzione dei contenuti, ricercando la medesima valenza formativa (art. 318 del D.L.vo 297/1994). 6. VERIFICA E VALUTAZIONE Agli studenti BES sono garantite adeguate forme di verifica e di valutazione, anche per quanto concerne gli esami di Stato. Sia per le verifiche che vengono effettuate durante l anno scolastico, sia per le prove che vengono effettuate in sede d esame, possono essere predisposte prove equipollenti: 1. MEZZI DIVERSI 2. MODALITA DIVERSE 3.CONTENUTI DIFFERENTI DA QUELLI PROPOSTI DAL MINISTERO 4.TEMPI PIÙ LUNGHI che verifichino il livello di preparazione culturale e professionale idoneo per il rilascio del diploma di qualifica o della maturità. 10

11 CONSIGLIO DI CLASSE: elaborazione, predisposizione e compilazione di schede di osservazione per la stesura del PEI e/o PDP. CONSIGLIO DI CLASSE: si propone di: 1. affinare le osservazioni iniziali, in itinere e finali con un monitoraggio continuo 2. approfondire e adeguare gli strumenti valutativi dei livelli di apprendimento per gli alunni BES 3. adeguare la didattica rimodulandola sulle potenzialità di ciascuno e cercando di rimuovere quanto ostacola il percorso dell apprendimento. 6. Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l organizzazione delle attività educative (ambito, modalità e livello di coinvolgimento) SCUOLA-FAMIGLIA: condivisione dei PEI e/o PDP nel corso delle riunioni di C.d.C. Contatti telefonici e/o de visu periodici per il monitoraggio didattico-disciplinare. 7. Valorizzazione delle risorse esistenti (professionali e strutturali: ambito e modalità) RISORSE STRUMENTALI: ascensori per disabili, aula di disegno, biblioteche laboratori di informatica, chimica, scienze, fisica e linguistica, palestra, aula multimediale, sala conferenze e proiezione. PC, stampanti, fotocopiatori, proiettori, LIM, ecc. RISORSE UMANE: tutto il personale scolastico (dirigente, docenti, alunni, personale ATA). SCUOLA-FAMIGLIA: si propone di rinforzare i contatti scuola-famiglia e di organizzare giornate di formazione-informazione. RISORSE STRUMENTALI: sfruttare tutte le risorse strumentali presenti per integrare vecchi e nuovi linguaggi, per favorire l interazione e la partecipazione di tutti gli studenti, per creare un contesto di apprendimento personalizzato che sa trasformare, valorizzandole anche le situazioni di potenziale o reale difficoltà. RISORSE UMANE: ricognizione e valorizzazione delle competenze specifiche di ogni docente per la progettazione degli step formativi. 8. Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti (tematiche, tipo di proposta: interna o esterna, modalità di attuazione: singolarmente o in rete, ecc.) Richiesta e organizzazione di momenti di formazione e aggiornamento sulle tematiche BES (disabili, DSA, disturbi specifici evolutivi, ecc) sulla didattica speciale e progetti educativi-didattici a tematica inclusiva sia singolarmente sia in rete. 9. Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo ACCOGLIENZA: vedi curricolo già previsto nel POF. ORIENTAMENTO INTERNO ED ESTERNO: vedi curricolo già previsto nel POF. ORIENTA IL TUO FUTURO. PROGETTO FIO PROGETTO MONUMENTI APERTI PROGETTO DONAZIONE E VOLONTARIATO 10. Altro: Confermare e potenziare le azioni in atto. Approvato dal Gruppo di Lavoro per l Inclusione in data 05/06/2014 Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 06/06/2014 Allegati: Atto costitutivo (o di rinnovo) del GLI con l indicazione di un unico referente per istituzione scolastica Atto costitutivo (o di rinnovo) del GLHI con l indicazione di un unico referente per istituzione scolastica Data timbro della scuola firma del Dirigente Scolastico 11

12 Eventuali note e /o considerazioni finalizzate al perfezionamento del modello I - ANALISI DELL ISTITUTO PER L INDIVIDUAZIONE DEI PUNTI DI FORZA E DI CRITICITÀ A. Rilevazione dei BES presenti B. Risorse professionali specifiche C. Personale A.T.A. D. Risorse strumentali E. Coinvolgimento famiglie F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI G. Rapporti con privato sociale e volontariato II VALUTAZIONE DELL INCLUSIVITÀ A. Strumenti utilizzati B. Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati 12

13 III OBIETTIVI DI INCREMENTO DELL INCLUSIVITÀ 1. Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.) 2. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all interno della scuola (figure coinvolte e azioni) 3. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti (servizi coinvolti e azioni) 4. Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi (strategie e modalità di azione) 5. Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive (strategie da perseguire) 6. Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l organizzazione delle attività educative (ambito, modalità e livello di coinvolgimento) 7. Valorizzazione delle risorse esistenti (professionali e strutturali: ambito e modalità) 8. Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti (tematiche, tipo di proposta: interna o esterna, modalità di attuazione: singolarmente o in rete, ecc.) 9. Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo 10. Altro: 13

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