CONSIGLIO REGIONALE DELLA PUGLIA

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1 CONSIGLIO REGIONALE DELLA PUGLIA VIII LEGISLATURA 30 a SEDUTA PUBBLICA RESOCONTO STENOGRAFICO giovedì 27 luglio 2006 Presidenza del Presidente PEPE indi del Vicepresidente MINEO INDICE Presidente pag. 3 Processo verbale» 3 Congedi» 4 Assegnazioni alle Commissioni» 4 Interrogazione e mozione presentate» 4 Ordine del giorno» 5 Disegno di legge n. 22 del 30/05/2006 Riorganizzazione del sistema trasfusionale regionale: Piano regionale sangue e plasma (anno ) Presidente pag. 6,10,12,13, 14,17 Palese» 6,7,9,14 Tedesco, assessore alle politiche della salute» 7,14 Saponaro, assessore al bilancio, alla programmazione, ai fondi

2 Atti consiliari della Regione Puglia 2 VIII Legislatura strutturali e alle politiche comunitarie, alle finanze, all'economato, alla ragioneria, al controllo interno di gestione e al patrimonio pag. 7 Marino, relatore» 10,13 Surico» 12 Zullo» 13 Esame articolato Presidente» 17 e passim Silvestris» 25,28,29,30,43 Tedesco, assessore alle politiche della salute» 25,28,30, 33,37 Marino, relatore» 26 Surico» 27,39 Romano» 27 Lonigro» 29,36 Loperfido» 29,32,33,39, 45,46 Palese» 31,39 Attanasio, segretario» 31,34,41 Ruocco» 32 Bonasora, segretario» 33,42,46 Santaniello» 35,37 Cera» 35 De Leonardis» 36 Brizio» 37,41,42 Borraccino» 38 Damone» 40 Zullo» 45 Disegno di legge n. 28 del 04/07/2006 Principi e organizzazione del servizio sanitario regionale Presidente» 47 e passim Palese pag. 47,49,52,54, 67,68 Vendola, Presidente della Giunta regionale» 49 Saccomanno» 49,75 Saponaro, assessore al bilancio, alla programmazione, ai fondi strutturali e alle politiche comunitarie, alle finanze, all'economato, alla ragioneria, al controllo interno di gestione e al patrimonio» 52 Surico» 54,70 Baldassarre» 54 Potì» 55,56,78 Silvestris» 57 Tedesco, assessore alle politiche della salute» 57 Ruocco» 61,62 Sannicandro» 63,64 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINEO Cera» 64,74 Marino, relatore» 64 Damone» 71 Giampaolo» 79 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PEPE Sull ordine dei lavori Presidente» 80,81,82 Maniglio» 80 Cera» 81 Palese» 81 Tedesco, assessore alle politiche della salute» 81

3 Atti consiliari della Regione Puglia 3 VIII Legislatura PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PEPE PRESIDENTE. La seduta è aperta (ore 11,47). Processo verbale PRESIDENTE. Do lettura del processo verbale della seduta n. 29 del 25 luglio 2006: Presidenza del Presidente Pepe La seduta ha inizio alle ore 12,22 con la lettura e l approvazione del processo verbale della seduta del 11/07/2006. Hanno chiesto congedo i consiglieri Manco, Riccardi, Rollo, Russo, Silvestris e Tedesco. Viene data lettura delle assegnazioni alle Commissioni e delle interrogazioni presentate. Il Presidente comunica che la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi ha deciso che nella seduta odierna saranno trattati nell ordine i punti 3), 5), 6) e 7) iscritti all odg. La Conferenza ha accolto, ai sensi dell art. 29 del Regolamento interno, l iscrizione all ordine del giorno dei seguenti argomenti che saranno trattati il 27 e 28 luglio p.v.: - ddl Principi e organizzazione del servizio sanitario regionale ; - ddl Interventi in materia sanitaria ; - Norme di organizzazione del sistema trasfusionale regionale Piano regionale sangue e plasma ( ) ; - Odg a firma dei componenti la III Commissione consiliare Monitoraggio della spesa sanitaria. Primo argomento in discussione è la proposta di legge Ruocco, Attanasio, Saccomanno, Congedo, Lospinuso, Marmo N., Silvestris Norme sulla trasparenza nei concorsi e nella selezione del personale nella Regione e nelle Amministrazioni e Società regionali (iscritta all ordine del giorno ai sensi dell art. 17 del regolamento interno del Consiglio). Il Presidente ricorda che nella seduta precedente la relazione dei proponenti era stata data per letta e che si era proceduto alla discussione generale. Proseguono gli interventi nella discussione generale del consigliere Saccomanno, dell assessore Frisullo, dei consiglieri Ruocco, Potì e Attanasio. Interviene il Presidente della Giunta, Vendola e i consiglieri Marmo N., Sannicandro, l assessore Introna, il consigliere Ruocco, l assessore Minervini e il consigliere Palese. Il Consiglio procede, quindi, all esame dell articolato. Interviene il consigliere Damone il quale dichiara che il Gruppo la Puglia prima di tutto non parteciperà alla votazione del provvedimento (il Gruppo abbandona l Aula). Il Presidente pone in votazione l art. 1 che è respinto a maggioranza con il voto favorevole dei Gruppi FI, AN, UDC (risultano assenti il Gruppo la Puglia prima di tutto, il Gruppo per le Autonomie e il consigliere Surico). Pertanto, concernendo tale articolo le finalità che intende perseguire la proposta di legge, la stessa viene considerata respinta. Secondo argomento in discussione è il ddl n. 17 del 19/4/2006 Norme regionali per la promozione degli acquisti pubblici, ecologici e per l introduzione degli aspetti ambientali nelle procedure di acquisto beni e servizi delle amministrazioni pubbliche. La relazione del consigliere Mita, Presidente della V Commissione, viene data per letta. Il Consiglio procede all esame dell articolato (il Gruppo la Puglia prima di tutto rientra in Aula). Al termine il ddl, posto ai voti è approvato a maggioranza con l astensione dei Gruppi FI, AN, UDC, La Puglia prima di tutto (risultano assenti il Gruppo per le Autonomie e il consigliere Surico). L assessore Losappio chiede che la legge venga dichiarata urgente. La richiesta, posta ai voti, è approvata all unanimità (risultano assenti il Gruppo per le Autonomie e il consigliere Surico). Terzo argomento in discussione è la propo-

4 Atti consiliari della Regione Puglia 4 VIII Legislatura sta di legge Zullo, Damone Istituzione di una commissione d indagine sull applicazione della legge regionale 3 aprile 1995, n. 12, recante norme relative agli interventi per la tutela degli animali d affezione e prevenzione dal randagismo. Il consigliere Ventricelli, Presidente della II Commissione consiliare, svolge la relazione. Nella discussione generale intervengono i consiglieri Zullo, Ruocco, Ventricelli e Zullo. Al termine, il Presidente sospende l esame dell argomento per verificare la possibilità di istituire Commissioni speciali considerato che ciò non è previsto dal nuovo Statuto della Regione e avoca a sé l individuazione della Commissione competente cui riassegnare il provvedimento. Quarto argomento in discussione è il ddl n. 18 del 28/4/2006 Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 22 gennaio 1999, n. 6: Sistema regionale della prevenzione. Istituzione dell Agenzia per la protezione ambientale (ARPA). La relazione del consigliere Mita, Presidente della V Commissione, viene data per letta. Il Presidente ricorda che, come concordato nella Conferenza dei Presidenti dei Gruppi, l argomento sarà iscritto al primo punto dell odg, della prossima seduta di Consiglio dopo la pausa estiva. Il Presidente dichiara tolta la seduta. Il Consiglio è convocato per il giorno 27 luglio p.v., alle ore 10,30 e per il giorno 28 luglio p.v., alle ore 11,30. La seduta termina alla ore 14,35. Non essendovi osservazioni, il processo verbale si intende approvato. Congedi PRESIDENTE. Hanno chiesto congedo i consiglieri Cioce, Laurora, Manco e Riccardi. Non essendovi osservazioni, i congedi si intendono concessi. Invito il Segretario generale del Consiglio a dare lettura delle comunicazioni. Assegnazioni alle Commissioni GUACCERO, Segretario generale del Consiglio. Sono state effettuate le seguenti assegnazioni: Commissione II Disegno di legge Modifiche all art. 12 della l.r. 5 luglio 1996, n. 12 Determinazione dell indennità spettante ai componenti il Collegio dei revisori dei conti degli EDISU. Commissione I e sigg. consiglieri (ai sensi dell art. 13, comma 2, l.r. 19/2005) Deliberazione della Giunta regionale n del 25/07/2006 L.r. 16 novembre 2001, n. 28, art. 72 Assegnazione al capitolo di spesa n /05 del bilancio 2006 della somma di euro 5.000,00 riveniente da recupero somme erogate al Cassiere centrale, connesse a spese legislativamente vincolate. Variazione al bilancio di previsione per l esercizio finanziario Interrogazione e mozione presentate GUACCERO, Segretario generale del Consiglio. È stata presentata la seguente interrogazione: - Borraccino e De Santis (con richiesta di risposta scritta): Alta capacità ferroviaria ; e la seguente mozione: - Potì: Grave situazione del servizio postale nella Regione.

5 Atti consiliari della Regione Puglia 5 VIII Legislatura Ordine del giorno PRESIDENTE. L ordine del giorno reca i seguenti argomenti: 1) Interrogazioni e interpellanze urgenti; 2) Interrogazioni e interpellanze; 3) Proposta di legge Ruocco, Attanasio, Saccomanno, Congedo, Lospinuso, Marmo N., Silvestris Norme sulla trasparenza nei concorsi e nella selezione del personale nella Regione e nelle Amministrazioni e Società regionali (iscritta all ordine del giorno ai sensi dell art. 17 del regolamento interno del Consiglio) (già trattato nella seduta precedente); 4) Proposta di legge Ruocco, Saccomanno, Attanasio, Congedo, Lospinuso, Marmo N., Silvestris Istituzione del Consiglio delle autonomie locali, proposta di legge dell Ufficio di Presidenza Disciplina del Consiglio delle autonomie locali e proposta di legge Sannicandro, Lomelo, Manni, Mita, Bonasora, Ventricelli, Potì Istituzione Consiglio delle autonomie locali (rel. cons. Chiarelli); 5) Ddl n. 17 del 19/04/2006 Norme regionali per la promozione degli acquisti pubblici ecologici e per l introduzione degli aspetti ambientali nelle procedure di acquisto di beni e servizi delle amministrazioni pubbliche (rel. cons. Mita) (già trattato nella seduta precedente); 6) Proposta di legge Zullo, Damone Istituzione di una commissione d indagine sull applicazione della legge regionale 3 aprile 1995, n. 12, recante norme relative agli interventi per la tutela degli animali d affezione e prevenzione dal randagismo (rel. cons. Ventricelli) (già trattato nella seduta precedente); 7) Ddl n. 18 del 28/04/2006 Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 22 gennaio 1999, n. 6: Sistema regionale della prevenzione. Istituzione dell Agenzia per la protezione ambientale (ARPA) (rel. cons. Mita) (già trattato nella seduta precedente); 8) Proposta di legge Cioce Modifica alla legge regionale 30 dicembre 2005, n. 20 (Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2006 e bilancio pluriennale della Regione Puglia) (rel. cons. Ventricelli); 9) Proposta di legge Zullo, Damone Istituzione della banca regionale di sangue di cordone ombelicale (iscritta all ordine del giorno ai sensi dell art. 17 del regolamento interno del Consiglio); 10) Ordine del giorno Chiarelli, Franzoso, Laurora, Baldassarre, Cassano, Damone, Loperfido, Brizio del 27/12/2005 Adesione alle proposte di amnistia e indulto ; 11) Ordine del giorno Franzoso, Palese, Fitto, Cassano, Chiarelli, Damone del 02/02/2006 Piano regionale di riordino della rete scolastica anno ; 12) Ordine del giorno Palese del 28/02/2006 Nomina dei Direttori generali delle Aziende sanitarie locali, ai sensi dell1art. 2, comma 5, della legge 1 febbraio 2006, n. 43 ; 13) Mozione Lomelo del 21/03/2006 Tutela degli animali per la produzione di pellicce ; 14) Ordine del giorno Marmo N., Silvestris del 22/05/2006 Istituzione di sedi decentrate dell Università di Bari e Foggia nella provincia di Barletta-Andria-Trani ; 15) Ordine del giorno Palese, Baldassarre, Caroppo, Copertino, Cera, Chiarelli, Damone, Loperfido, Rollo, Surico, Tagliente, Tarquinio, Vadrucci, Zullo del 03/07/2006 AQP: licenziamento 36 lavoratori a tempo determinato ; 16) Comitato regionale per la gestione ottimale delle risorse idriche Designazione di sei esperti nei diversi profili tecnici, economici e giuridici nella materia dei servizi idrici (legge regionale 6 settembre 1999, n. 28 art. 13, comma 3, lettera g)) (rel. cons. Ventricelli); 17) Provveditorato agli studi di Bari Nucleo provinciale di supporto tecnico amministrativo all autonomia Designazione di un

6 Atti consiliari della Regione Puglia 6 VIII Legislatura rappresentante regionale (decreto Ministro pubblica istruzione 27 novembre 1997, n. 765 art. 3) (rel. cons. Ventricelli); 18) Commissione censuaria Comune di Barletta Designazione di un rappresentante (legge 23 dicembre 1996, n. 662 art. 3, comma 154) (rel. cons. Ventricelli). 19) DDL n. 28 del 04/07/2006 Principi e organizzazione del servizio sanitario regionale (rel. cons. Marino); 20) DDL n. 27 del 04/07/2006 Interventi in materia sanitaria (rel. cons. Marino); 21) DDL n. 22 del 30/05/2006 Riorganizzazione del sistema trasfusionale regionale: Piano regionale sangue e plasma ( ) (rel. cons. Marino); 22) Ordine del giorno del 19/7/2006 della III Commissione consiliare permanente Monitoraggio della spesa sanitaria. Disegno di legge n. 22 del 30/05/2006 Riorganizzazione del sistema trasfusionale regionale: Piano regionale sangue e plasma ( ) PRESIDENTE. L ordine del giorno, al punto n. 21), reca: «Disegno di legge n. 22 del 30/05/2006 Riorganizzazione del sistema trasfusionale regionale: Piano regionale sangue e plasma ( )». PALESE. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. PALESE. Signor Presidente, per quanto riguarda il disegno di legge in esame, ma richiameremo la stessa questione anche per gli altri due, abbiamo un parere finanziario generico e condizionato, in cui si afferma che il provvedimento ha un parere finanziario favorevole a condizione che il disegno di legge, nella sua attuazione, non comporti oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale. Già su questa dizione avremmo da discutere, perché a partire dal 1 gennaio 2004, non c è più il vincolo di destinazione, ma c è il fondo sanitario regionale, che è parte integrante del bilancio della Regione. Pertanto, non si capisce come non possa non avere impatto sui costi od oneri sul bilancio regionale. Abbiamo una certezza di entrata, che è rappresentata dalla quantificazione del Fondo sanitario regionale, ma di questo disegno di legge non abbiamo nessuna previsione dei costi che comporterà, costi che sono fin troppo evidenti per le innovazioni previste, né tanto meno sono quantizzati, neanche in termini di indirizzo, eventuali diminuzioni di spesa. Penso che la questione pregiudiziale ci sia tutta perché questi problemi, già in I Commissione, erano stati segnalati dai tre esponenti dei Gruppi di opposizione, sia al Presidente sia a tutti i Commissari e per questo motivo avevamo espresso il nostro voto contrario. Riteniamo, pertanto, che in questa sede debba essere espressa una quantificazione di massima dei costi reali, come previsione, ma anche come eventuale stima, ed eventualmente deve essere indicata anche la copertura, ove essa fosse prevista nel contesto del Fondo sanitario regionale iscritto nel bilancio di previsione Ancora, vorremmo anche sapere da dove vengono attinti i fondi per i costi aggiuntivi, atteso che il Consiglio regionale ha approvato, da poco, sia il rendiconto 2005, sia l assestamento del bilancio di previsione 2006, deliberando 48 milioni di euro come integrazione del fondo Quindi, conosciamo già i costi di produzione annuali dell intero sistema, superiori a quanto corrisposto dal Fondo sanitario regionale. Se siamo già in presenza di questo trend e sul 2006 è arcinota l influenza di un segmento di spesa, in particolare quella farmaceutica, siamo oltre le previsioni, per cifre considerevoli, anche rispetto al PRESIDENTE. Vorrei pregare i colleghi consiglieri di non chiacchierare fra loro, per-

7 Atti consiliari della Regione Puglia 7 VIII Legislatura ché non consentono la percezione di argomenti finanziari, di per sé ostici. Consentiamo all assessore Saponaro di recepire le argomentazioni sollevate dal consigliere Palese. Oltretutto, l assessore per le cifre ha un difetto di sordità, in fondo i soldi sono soldi. PALESE. Se nel rendiconto del 2005 e nell assestamento del 2006 il Consiglio regionale ha deliberato come integrazione del fondo milioni di euro e, soprattutto, se per il 2006, si dispone di un integrazione pari a 195 milioni di euro, dall altra parte abbiamo una spesa, in particolare della spesa farmaceutica che, nei primi cinque-sei mesi, ha un trend di cresciuta esponenziale, come sanno tutti. Vorremmo comprendere dove possono trovare copertura finanziaria i costi di questo provvedimento di cui manca la previsione. Dopodiché, una volta fatta la previsione ed atteso che non è a costo zero, dovremmo avere o un integrazione di fondi, oppure una diminuzione che, comunque, va indicata all interno dei bilanci delle AA.SS.LL.. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l assessore Tedesco. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Signor Presidente, farò una constatazione riferita a procedimenti analoghi pervenuti in quest Aula con riferimento alla parte finanziaria. Mi riferisco in particolar modo al piano di riordino ospedaliero, che fu poi trasformato in legge regionale e che approdò in quest Aula, se ricordo bene comunque abbiamo chiesto al collega al bilancio di procurarci gli atti relativi con una formulazione della spesa ancora più generica, rispetto a quanto individuato quest oggi, ma che generica non è, come mi sforzerò di dimostrare quando andremo ad e- saminare gli altri due disegni di legge. Per quanto riguarda il disegno di legge relativo al sistema trasfusionale, mi pare che il referto della Ragioneria sia assolutamente corretto, in quanto fa riferimento al DIEF (Documento di Indirizzo Economico e Finanziario), con il quale vengono attribuite alle singole voci di spesa le poste finanziarie. In questo caso, peraltro, stiamo parlando di un disegno di legge che razionalizza l organizzazione del sistema trasfusionale, andando verso una forte contrazione del numero dei servizi immunotrasfusionali previsti nella tabella allegata al disegno di legge. Quindi, procediamo ad una rivisitazione dell impianto normativo, introducendo modelli organizzativi che incrociano la nuova normativa generale in materia di sangue, ed, inoltre, razionalizziamo l impianto organizzativo regionale in materia immunotrasfusionale che comporterà un decremento di spesa in relazione all attività di razionalizzazione introdotta con la tabella alla quale ho fatto riferimento. A me pare, quindi, che sia assolutamente soddisfatta la preoccupazione del possibile splafonamento della spesa. Aggiungo che, visto che il collega Palese ha già introdotto un elemento, precisamente quello relativo alla spesa farmaceutica, quand anche dovesse rimanere il trend che si è registrato nei primi sei mesi dell anno, l incremento della spesa relativa comporterà, probabilmente, un maggior onere rispetto al 2005 nell ordine di milioni di euro, che rientra abbondantemente nei 195 milioni di euro di incremento del Fondo sanitario per il 2006 attribuito alla nostra Regione. Poi, quando affronteremo gli altri due disegni di legge, specificheremo ulteriormente quali saranno le dimensioni della spesa e, dunque, vi mostreremo come essa sia assolutamente compatibile con l attuale dotazione finanziaria. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l assessore Saponaro. SAPONARO, assessore al bilancio, alla

8 Atti consiliari della Regione Puglia 8 VIII Legislatura programmazione, ai fondi strutturali e alle politiche comunitarie, alla finanza, all economato, alla ragioneria, al controllo interno di gestione e al patrimonio. Signor Presidente, sarò molto breve, del resto il consigliere Tedesco ha già illustrato la situazione relativa a questo disegno di legge ed agli altri due, particolarmente importanti, che saranno discussi a breve dal Consiglio regionale. In primo luogo, vorrei precisare alcuni temi introdotti dal consigliere Palese, così risparmiando su questo un dibattito che potrebbe riprodursi anche sugli altri due disegni di legge. Commento la prima obiezione sollevata dal consigliere Palese, ricordando che il Fondo sanitario regionale, da qualche anno, non ha più vincolo di destinazione. Quindi, se non ho capito male, la parte logica dell argomentazione del consigliere Palese parte dal presupposto che, non essendoci più il vincolo di destinazione, non sarebbe sufficiente scrivere nei referti del settore sanità che la spesa di un nuovo disegno di legge, non importa quale, sarà coperta con l ammontare del Fondo sanitario regionale. La risposta a questo argomento, in vero un po bizantino, l ha data lo stesso consigliere Palese, quando ha ricordato che il Consiglio ha già approvato il bilancio di previsione, quindi ha già deliberato in ordine alle postazioni finanziarie della sanità, ed ha ricordato che, per quanto riguarda l anno 2006, c è un incremento del Fondo sanitario regionale per un ammontare di 195 milioni di euro. Quindi questi argomenti, che ricostruisco dal precedente intervento del consigliere Palese, sono la riprova, non solo logica ma anche pratica, che la refertazione del settore sanità è attendibile, per questi motivi documentati. Qualora la Giunta regionale e, poi, il Consiglio regionale, competente per l approvazione delle leggi di bilancio, avesse voluto utilizzare la caduta del vincolo di destinazione per le risorse del Fondo sanitario, in tal caso, in fase di previsione, avrebbe deliberato di appostare sulla sanità risorse inferiori rispetto a quelle trasferite dallo Stato con il Fondo sanitario. Questo non è accaduto. L ennesimo argomento, portato sempre dallo stesso consigliere Palese, e cioè i 48 milioni di euro destinati con l assestamento di bilancio a rafforzare i consuntivi 2005, da questo punto di vista è una ulteriore conferma, trattandosi nel caso in questione di ben 195 milioni di euro. Ovviamente, dopo aver fatta questa precisazione, desidero svolgere una seconda breve considerazione. Non solo nel caso della sanità, ma sicuramente in questo settore, una produzione normativa è generalmente un complesso di interventi di organizzazione, in alcuni casi di razionalizzazione, in altri di promozione di comportamenti operativi, in altri casi ancora di regolamentazione. Quindi, per definizione e questo vale per la maggior parte delle produzioni normative, in particolare per quella sanitaria inevitabilmente la quantificazione finanziaria deriva da stime relative alla diminuzione di spese che possono comportare interventi di razionalizzazione, proprio su questo disegno di legge che ricordava il consigliere Tedesco, stime dell impatto di spese in più che altri ed eventuali articoli potrebbero produrre, fermo restando che, poi, la gestione attuativa finanziaria anche dell impatto delle eventuali maggiori spese è comunque regolata dalla pianificazione finanziaria e dalle leggi di bilancio, nel senso che vi sono leggi dello Stato e leggi regionali che promuovono determinati comportamenti, la cui attuazione con dotazione finanziaria viene scansionata nel tempo, a seconda, naturalmente, dei vincoli che, anno per anno, ha il bilancio dello Stato o il bilancio di una Regione. Nel merito, aggiungo che non sottovaluto affatto le preoccupazioni, ma questo è un altro discorso, che mal si collega algoritmicamente alla refertazione finanziaria. Il Consiglio regionale ha discusso anche in un occasione recente

9 Atti consiliari della Regione Puglia 9 VIII Legislatura sulla dinamica di alcune voci di spesa, ma al riguardo, oltre a prevedere, ad ogni buon conto come il consigliere Tedesco faceva quantificando l eventuale impatto, che è sempre una proiezione del trend attuale, ad esempio, nel caso della farmaceutica, credo che il problema non sia, in questo caso, quello di costruire dibattiti barocchi sul tema, ma come è stato auspicato unanimemente dal Consiglio regionale nelle precedenti discussioni quello di attivare tutti gli strumenti, persino di persuasione e diffusione, di una cultura della sostenibilità della spesa, in questo caso farmaceutica, oltre che delle implicazioni cliniche e di appropriatezza. Ad ogni modo, questi sono argomenti importanti, la preoccupazione è fondata, però non credo che si possa fare cortocircuito con la refertazione tecnico-finanziaria sulle normative in questione. PALESE. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. PALESE. Signor Presidente, ho posto problemi totalmente diversi. Entrambi gli assessori, Tedesco in particolare, hanno parlato di una ipotetica riduzione di spesa attraverso l introduzione di nuovi modelli organizzativi, eludendo la sostanza del problema, che permane nella sua interezza. Ribadisco che la dizione utilizzata dal settore Ragioneria non è esatta, non è attinente. Vuol dire esattamente quello che poco fa l assessore Saponaro ha espresso, ma in modo diverso. Correttamente si sarebbe dovuto specificare che tutte le spese rivenienti dal disegno di legge vengono fronteggiate con la quota del Fondo sanitario regionale, così come i- scritto al capitolo relativo, e che lo stesso non prevede ulteriori costi aggiuntivi o oneri sul bilancio regionale. In fondo è sempre e comunque il bilancio regionale, come poco fa ha confermato anche l assessore Saponaro, a cui si fa riferimento. Per qualcuno sarà bizantinismo, per noi non lo è assolutamente. Altro elemento, riguarda la spesa relativa al piano di ristrutturazione della rete ospedaliera richiamata dall assessore Tedesco. I costi erano riferiti al complesso della spesa contenuta nel fondo, ci mancherebbe altro che non ci fossero. La formulazione non era per nulla generica, perché il nostro progetto era supportato da un impianto completamente diverso, vincolato alle autorizzazioni; ai direttori generali non era lasciata carta bianca come avviene a- desso, ma ogni nuovo servizio poteva essere istituito solo con il parere del collegio dei revisori, verificata la procedura di copertura di spesa. L assessorato alla sanità controllava la deliberazione che poi andava al vaglio della ragioneria e trasmetteva alla Giunta regionale per la definitiva approvazione. Questo valeva tanto per i servizi, quanto per le piante organiche. Adesso invece non c è più nulla di tutto questo, anche se potrei essere d accordo con l assessore Tedesco quando dice che il provvedimento mira ad una razionalizzazione e ad una eventuale riduzione dei costi, intervenendo, ad esempio sulla riduzione del numero dei SIT. Tuttavia, se la Giunta regionale o la Regione, non prevedono alcuna procedura di controllo sulle ASL, ritengo che, quantomeno, sia necessario individuare i costi di previsione, anche solo stimati, soprattutto per quanto poco fa diceva l assessore Tedesco che ci esortava a non preoccuparci dei costi, contenibili con questo provvedimento rispetto ai costi standard di produzione attuale. Quello che si chiede, nel metodo, è esattamente questo: quantifichiamoli e diciamo che attualmente, come stimato o come consolidato nei bilanci di esercizio del 2005 delle relative ASL, c è un costo di massima rispetto all attuale sistema e che, attraverso l attuazione di questa legge, visto che si fa riferimento alla razionalizzazione menzionata poco fa

10 Atti consiliari della Regione Puglia 10 VIII Legislatura dall assessore Tedesco, la spesa sarà abbattuta. Quantifichiamo a quanto ammonta la riduzione. Penso che come metodo di lavoro sia valido, atteso che a valle non c è più alcuna procedura da seguire, i direttori generali sono liberi di ogni vincolo, se non quello, chiaramente, di osservare il bilancio di esercizio, utilizzandolo secondo le disposizione e gli indirizzi della Giunta regionale. Penso che questo discorso valga per questo provvedimento e per gli altri che discuteremo. PRESIDENTE. Siamo in presenza di una pregiudiziale con posizioni diversificate ma, nella sostanza, il provvedimento è corroborato da un parere, a mio giudizio, positivo. Ciò detto, devo sottoporla ad un voto da parte del Consiglio. Il Regolamento prevede che la votazione avvenga per alzata di mano. Pongo ai voti la questione pregiudiziale formulata dal consigliere Palese. Non è approvata. Ha facoltà di parlare il relatore. MARINO, relatore. Signor Presidente, colleghi consiglieri, la tutela della salute pubblica occupa un posto di assoluto primo piano nell impegno programmatico della Regione Puglia. In particolare, un obiettivo strategico è l adozione di misure idonee a rendere qualitativamente alto il sistema della raccolta del sangue e dei servizi trasfusionali. Necessita, quindi, riorganizzare su scala regionale la gestione del sangue, razionalizzando ed ottimizzando il suo impiego per garantire una sicura tutela dei destinatari finali e, nel contempo, per sottrarlo alle possibili mire speculative nei passaggi dalla raccolta alla conservazione, dal trattamento alla distribuzione. Il presente disegno di legge si integra compiutamente con le normative nazionale ed europea in materia di sangue, ed in particolare con la legge n. 219 del 21 ottobre 2005 e con il Decreto legislativo n 191 del 19 agosto 2005, che recepisce la Direttiva Europea 2002/98/CE. Gli aspetti fondamentali sono riconducibili essenzialmente a tre indirizzi: a) l uniforme erogazione, nel rispetto dei livelli essenziali di assistenza, delle prestazioni trasfusionali, assicurando un elevata valenza strategica rispetto alla complessiva attività sanitaria ospedaliera e territoriale, e conservando il presupposto dell unitarietà di tutte le relative funzioni; b) il superamento del dimensionamento su singole strutture trasfusionali, basate su bacini di popolazione o su rigidi ambiti aziendali, dirigendosi verso un sistema trasfusionale a rete, governato a livello regionale sia sotto il profilo del controllo della funzione strettamente produttiva, sia sotto il profilo del governo delle attività assistenziali, tradizionali e innovative; c) l introduzione del riferimento alla qualità, mediante la formazione e l aggiornamento degli operatori, la certificazione e l accreditamento intesi come essenziali requisiti per garantire, in relazione alle risorse assegnate, il miglior servizio possibile. Per il raggiungimento di detti indirizzi, sono istituiti i1 Coordinamento Regionale per le Attività Trasfusionali (CRAT) e i Dipartimenti Interaziendali per la Medicina Trasfusionale (DIMT). I Dipartimenti interaziendali, intesi come strumento di programmazione, consentiranno di superare la frammentazione delle funzioni trasfusionali, attualmente erogate da strutture nelle quali prevale, a volte, l attività produttiva (ad es. nelle strutture periferiche dove maggiore è l offerta) e, a volte, l attività clinica (ad es. nelle strutture capoluogo dove maggiore è l impegno clinico); di armonizzare il miglior utilizzo della donazione e la maggiore valorizzazione professionale di tutti gli operatori impegnati; di permettere una più omogenea cor-

11 Atti consiliari della Regione Puglia 11 VIII Legislatura relazione fra posti letto, abitanti e indici trasfusionali; di favorire azioni di programmazione più incisive ed un forte collegamento con la complessiva politica sanitaria. I dipartimenti interaziendali coincidono con i territori provinciali. Unica eccezione per la provincia di Bari nella quale, per l elevato numero di popolazione residente e per la presenza di numerose strutture ospedaliere pubbliche e private che erogano prestazioni di alta specialità (quali la cardiochirurgia, la neurochirurgia, il trapianto di organi e la chirurgia plastica), sono previsti due dipartimenti. La rete dei servizi che realizzano le attività di medicina trasfusionale quali il CRCC, i servizi di immunoematologia e medicina trasfusionale, le sezioni trasfusionali e le unità di raccolta fisse e mobili sono individuate tenendo conto dei seguenti parametri: popolazione residente di ciascun Dipartimento interaziendale, numero di strutture ospedaliere pubbliche e private, presenza di specialità chirurgiche di elevata complessità, numero di unità operative di emergenza/urgenza anche territoriali, numero di emazie raccolte e distribuite (registro sangue 2004). Si riportano di seguito i dati distinti per ciascun dipartimento: Dipartimento di FG popolazione Azienda Ospedaliero Universitaria (OO.RR) 1 Ente Ecclesiastico (Casa Sollievo della Sofferenza) 7 Ospedali di cui 4 superiori a 250 p.l. - posti letto pubblici ed equiparati posti letto privati 4 rianimazioni in strutture pubbliche emazie raccolte , distribuite 17/ Dipartimento di BAT popolazione ospedali di cui 2 superiori a 250 p.l. p.l. pubblici ed equiparati rianimazioni in strutture pubbliche emazie raccolte , distribuite 6000 Dipartimento BA/1 popolazione IRCCS (Oncologico), 8 ospedali, di cui 3 superiori a 250 p.l. p. l. pubblici ed equiparati 1810, 3 rianimazioni in strutture pubbliche emazie raccolte , distribuite Dipartimento BA/2 popolazione Azienda Ospedaliero Universitaria (Policlinico) 1 Ente Ecclesiastico (Miulli Acquaviva delle Fonti) 1 RCCS (Castellana Grotte) 6 ospedali di cui 2 con più di 250 p.l. p.l. pubblici ed equiparati rianimazioni in strutture pubbliche ed e- quiparate emazie raccolte , distribuite , Nell intera provincia di Bari insistono n. 998 p.l. privati accreditati di cui 32 di rianimazione e n. 3 di cardiochirurgia Dipartimento di BR popolazione ospedali di cui 1 superiore a 250 p.l. p.l pubblici 1666, p.l. privati n.68 2 rianimazioni in strutture pubbliche emazie raccolte , distribuite Dipartimento di TA - popolazione ospedali di cui 2 superiori a 250 posti letto (la maggiore attività è concentrata in Taranto) p.l. pubblici n. 2344, p.l. privati n. 638, 3 rianimazioni in strutture pubbliche emazie raccolte distribuite Dipartimento di LE popolazione Ente Ecclesiastico (Panico di Tricase) 12 ospedali di cui 4 superiori a 250 p.l. p.l. pubblici ed equiparati n p.l. privati rianimazioni in strutture pubbliche ed e- quiparate

12 Atti consiliari della Regione Puglia 12 VIII Legislatura 1 rianimazione ed 1 cardiochirurgia in struttura privata emazie raccolte , distribuite L accreditamento istituzionale che la Regione dovrà assegnare ai servizi trasfusionali, sulla scorta di obblighi normativi europei (Direttiva Europea 2002/98/CE recepita dal Decreto Legislativo n 191 del 19 agosto 2005), risulta determinante per il futuro della Medicina Trasfusionale regionale. L impegno delle strutture trasfusionali, delle aziende sanitarie ed ospedaliere, delle Associazioni e delle Federazioni dei donatori, del CRAT verso questo obiettivo sarà elemento di forte impatto, sia per la necessità di improcrastinabili investimenti strutturali sia per l introduzione di sistemi di gestione della qualità diffusi e costantemente sottoposti a verifica e miglioramento. La tendenza, a livello mondiale, europeo e nazionale, esclude una diminuzione dell utilizzo di sangue e derivati. Si orienta, piuttosto, verso un forte aumento soprattutto nelle realtà con maggior capacità di investimento sanitario e finanziario. Una adeguata disponibilità di emocomponenti e plasmaderivati costituisce, pertanto, un elemento di elevato valore strategico a supporto di molti percorsi assistenziali offerti dal Servizio Sanitario Regionale. L attività trasfusionale ha valenza sovraaziendale e, quindi, regionale: il mantenimento dell autosufficienza in e- mocomponenti ed emoderivati, basata sulla donazione anonima, volontaria, periodica, responsabile, non remunerata e associata, è un valore da perseguire e consolidare mediante un forte coordinamento regionale, introdotto da una normativa innovativa finalizzata allo sviluppo del settore e al governo delle risorse necessarie. La Regione Puglia, consapevole dell importanza della funzione sangue, intende avviare azioni di indirizzo normativo e programmatorio, valorizzando l ambito pubblico delle attività trasfusionali, ribadendo la gratuità della donazione periodica e l universalità del suo utilizzo, sostenendo l innovazione tecnologica e assegnando al sistema trasfusionale l unitarietà delle competenze sanitarie, dalla raccolta di emocomponenti alla verifica di efficacia sul paziente. Nella convinzione che il presente progetto di legge possa essere efficace strumento per il raggiungimento di tali obiettivi, lo si sottopone all approvazione di questa Assemblea. PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione generale. È iscritto a parlare il consigliere Surico. Ne ha facoltà. SURICO. Signor Presidente, colleghi del Consiglio, era ora che in Consiglio approdasse un piano-sangue articolato in questa maniera. Le uniche perplessità che mi pongo, e che ho posto anche in Commissione, sono relative a due problematiche. Una, la presenza in provincia di Bari di ben sette SIMT. Anche se si volesse utilizzare il criterio del numero di abitanti, sarebbe difficile capire perché in provincia di Foggia sono stati penalizzati comuni come San Severo, Cerignola, dove si prevede la possibilità di istituire un polo oncologico che sarebbe privo di servizio immunotrasfusionale. Vorrei capire qual è la logica che ha accompagnato l istituzione, ad esempio, all ASL BA/5 di ben due SIMT e la soppressione in altre aree. Vorrei fare un osservazione in merito anche alla banca del cordone ombelicale. Salutiamo con grande interesse la costituzione della banca di sangue da cordone ombelicale, però, lo dico anche come oncoematologo pediatra, in Puglia i trapianti sui bambini sono eseguiti in pochi centri che nell anno non hanno attività in questo senso, soprattutto per il trapianto di midollo allogenico. Allora mi chiedo se abbia senso costituire una banca di cordone ombelicale, il cui utilizzo è destinato prevalentemente alla popolazione pediatrica, se prima non individuiamo un centro di trapianto di midollo osseo per bambini,

13 Atti consiliari della Regione Puglia 13 VIII Legislatura come d altronde prevedono le linee-guida e- manate nel 2003 riguardanti i centri di riferimento di oncologia pediatrica, che devono essere corredati necessariamente dei centritrapianto di midollo osseo. Allora, credo che il provvedimento della costituzione di una banca di sangue da cordone ombelicale deve andare di pari passo con l istituzione di un centro di trapianto pediatrico di midollo osseo. Per cui preannunciamo un emendamento per meglio razionalizzare questo provvedimento, altrimenti la banca di cordone ombelicale sicuramente servirà per alimentare i centri del nord, non quelli meridionali, che non eseguono trapianti pediatrici di questo genere. PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Zullo. Ne ha facoltà. ZULLO. Signor Presidente, colleghi consiglieri, anche noi salutiamo con favore questo disegno di legge, che per certi aspetti era anche stato da noi sollecitato, allorquando presentavamo, a questo onorevole Consesso, la proposta di legge sull istituzione della banca del sangue del cordone ombelicale. Una proposta di legge che, ahimè, non è mai stata valutata nei lavori della Commissione competente. Credo che se questa proposta di legge avesse sfruttato le sinergie con questo disegno di legge, avrebbe conseguito un risultato molto più pregnante rispetto a quello a cui oggi giungiamo. È evidente, infatti, che la proposta della i- stituzione della banca del sangue del cordone ombelicale, avanzata dal sottoscritto e dal collega Damone, non è stata valutata, tanto che oggi ci si limita ad individuare solo un centro di riferimento per la conservazione delle cellule staminali. Io credo che andasse disciplinata tutta l attività confacente alla donazione del sangue del cordone ombelicale, per arrivare alla selezione e al trattamento delle cellule staminali. Il disegno di legge è carente sotto questo aspetto. Noi speriamo che in questa giornata si possa mettere in moto un azione di recupero. Devo poi sollevare un altra perplessità, che riguarda la rete dei dipartimenti interni aziendali dei servizi immunotrasfusionali. In funzione del numero degli abitanti, su Bari e provincia la scelta può anche definirsi giusta, allorquando si prevedono due dipartimenti. C è, però, sicuramente una sperequazione allorquando si prevedono a Bari entrambe le sedi centrali dei due dipartimenti: l organizzazione punta su Bari nord, e sempre su Bari si concentra l intera domanda del sud est barese. Credo che sarebbe stato più opportuno, nel primo dipartimento mantenere l Azienda o- spedaliera Policlinico come sede del dipartimento interaziendale, mentre, al secondo, affidare questa funzione all ospedale Miulli, perché è più vicino alle strutture che fanno parte del dipartimento interaziendale ed è un ospedale collegato con le due ASL di riferimento, che sono la Bari /5 e la Bari/3, le ASL la cui popolazione fruisce maggiormente dei servizi dell ospedale Miulli. Mi accingo a presentare un emendamento in questo senso, spero che possa e debba essere accolto, perché va nello spirito di razionalizzare la rete per i servizi immunotrasfusionali. Per quanto ci riguarda daremo un apporto sereno e costruttivo, tenendo conto della risposta del Governo, nella nostra valutazione finale. PRESIDENTE. Invito i consiglieri a formalizzare gli emendamenti preannunciati. È iscritto a parlare il consigliere Marino. Ne ha facoltà. MARINO, relatore. Signor Presidente, colleghi consiglieri, con il presente piano trasfusionale la Puglia sta compiendo una scelta di civiltà e ciò costituisce un fatto positivo, mol-

14 Atti consiliari della Regione Puglia 14 VIII Legislatura to forte sul piano politico, con riferimento all attuazione della politica sanitaria. Tuttavia, se anche la discussione di questa legge in sede di Commissione è stata abbastanza rapida, so che a monte c è stata una grande azione di concertazione che l assessore ha portato avanti con il volontariato e con le organizzazioni interessate al problema. A tal proposito, ritengo che l intervento del collega Surico di questa mattina possa essere preso in considerazione, non solo per le questioni di merito poste, ma anche e soprattutto per quanto riguarda le ubicazioni dei centri trasfusionali nella Provincia di Foggia. Voglio far presente all assessore Tedesco che tutti i consiglieri regionali della Provincia di Foggia stiamo ricevendo lo stesso messaggio: siamo in presenza di difficoltà che ci sono rappresentate anche da alcune associazioni. Darò nota di tutto ciò all assessore, anche per quanto riguarda l unità di raccolta di Lucera. So che i colleghi stanno preparando un emendamento in tal senso. Invece, per quanto riguarda Manfredonia, pur raccogliendo in questi anni una media di 1100 donazioni annue, non è né punto di raccolta, tanto meno punto di raccolta e di smistamento. Io ritengo che, su queste due questioni, si possa recuperare il gap ragionandoci su. PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Palese. Ne ha facoltà. PALESE. Signor Presidente, intervengo solo dopo aver ascoltato il consigliere Marino, il quale sostiene che con questo disegno di legge la Puglia, finalmente, raggiunge un elevato grado di civiltà. Faccio notare, però, che il sistema è già esistente. Certo, è positivo intervenire dal punto di vista organizzativo e funzionale, perché le innovazioni scientifiche e le conquiste tecnologiche vanno assecondate, soprattutto in questo campo, e quindi è importante rapportare quanto più è possibile l organizzazione funzionale alle evoluzioni sociali e civili, anche per sostenere la crescita molto forte dell associazionismo e del volontariato esistente in Puglia, come in tutto il Paese, impegnato su nuovi fronti scientifici, vedi le cellule staminali o il cordone ombelicale. Tuttavia, l evoluzione e le conquiste scientifiche producono anche semplificazioni, e quindi ammodernamento dei modelli organizzativi e funzionali, snellimento e quant altro. Ma attenzione ed il mio intervento ne vuole essere testimonianza: civiltà è quel mondo composto da una miriade di associazioni di volontariato, rappresentative di migliaia di o- peratori, che in tanti anni di attività nella nostra regione costituiscono il propellente che alimenta il sistema in maniera costante, civile, sociale, assistenziale, con i rischi che tutto ciò comporta. Questo è l argomento che mi ha indotto a intervenire, per annunciare il voto di astensione. PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale. Ha facoltà di parlare l assessore Tedesco. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Signor Presidente, colleghi del Consiglio, credo che su questo provvedimento sia stato svolto un buon lavoro da tutti i soggetti che hanno contribuito a definirlo nella sua attuale connotazione. È un provvedimento che, cogliendo il senso dell intervento del collega Palese, si pone in relazione all esigenza di adeguare l impianto normativo della Regione, per un verso, all evoluzione del quadro normativo nazionale e, per altro verso, l ulteriore obiettivo più rilevante si concretizza nella ridefinizione dell organizzazione complessiva del sistema trasfusionale, che si caratterizza per un duplice livello, quello relativo alle strutture di programmazione e di coordinamento dell attività immunotrasfusionale ed il livello operativo, quello delle strutture trasfusionali.

15 Atti consiliari della Regione Puglia 15 VIII Legislatura Diceva l assessore Palese, non partiamo dall anno zero, anzi la Puglia nell organizzazione delle politiche del sangue, chiamiamole così, ha storicamente svolto un ruolo importante nell intero panorama del paese, dando anche contributi rilevanti, non soltanto sul piano dei modelli organizzativi, ma più concretamente sul piano della raccolta e del trattamento del sangue. Noi abbiamo una delle reti di volontariato più sviluppate del Paese e questa legge, credo, sottolinei con grande forza il ruolo del volontariato. Noi abbiamo uno dei sistemi più sicuri sul piano della gestione e del controllo del sangue, nonché della sua successiva utilizzazione. Ebbene, questo disegno di legge li perfeziona ulteriormente. Noi abbiamo una delle realtà più articolate sul territorio regionale e questo disegno di legge si pone l obiettivo di razionalizzarle, riconducendole non soltanto a una sorta di specificazione di funzioni, ma tentando di costruire una rete in grado di garantire il perseguimento degli obiettivi indicati nell articolo 1 del disegno di legge stesso. Parlavo prima del percorso attraverso il quale questo provvedimento è giunto in Aula. Ebbene, noi abbiamo sviluppato una vasta attività di consultazione sul provvedimento, che poi si è trasformata in una vera e propria attività di concertazione con la componente tecnica, che ci ha dato da questo punto di vista un grande apporto. Ne approfitto per ringraziare tutti i tecnici, che ci hanno offerto un contributo importante proprio dal punto di vista dell impostazione del provvedimento. Ovviamente, mi riferisco ai tecnici che operano nei servizi trasfusionali, a coloro che, storicamente, hanno questo rapporto con la Regione e a quanti altri si sono resi disponibili a contribuire all elaborazione dell impostazione del provvedimento. Abbiamo così ricercato e ottenuto una grande collaborazione da parte delle associazioni di volontariato che hanno offerto, anch esse, un contributo importante alla sottolineatura di alcuni aspetti della legge e che hanno espresso un parere totalmente favorevole, non solo all impianto, ma anche alle soluzioni organizzative individuate dal provvedimento. Abbiamo, altresì, consultato gli organismi di gestione periferica della sanità, le aziende sanitarie locali che hanno espresso pareri tecnicamente consapevoli che, per la parte per la quale si sono ritenuti condivisibili, sono stati recuperati all interno dell impianto generale della norma. Da ultimo, ma non ultimo, ovviamente, per importanza, c è stato il lavoro della Commissione consiliare competente, per il quale ringrazio il Presidente Marino ed i componenti tutti, di questa Commissione, che è entrata nel merito del provvedimento, che ha lavorato con spirito unitario, migliorando l impianto ed individuando le soluzioni sottoposte oggi all attenzione di quest Aula. Voglio rispondere ad alcune osservazioni che sono state fatte, in particolar modo dal collega Surico, due in particolare. Questo primo livello di organizzazione proposto all Aula, con la tabella allegata alla presente legge, è il risultato di una valutazione che ha tenuto conto di una serie di fattori, come peraltro è richiamato dalla relazione e dallo stesso testo della legge: il fattore demografico, quello territoriale, lo status quo, che come è stato rilevato non può non essere considerato, in quanto l utilizzazione del sangue e della produzione dei suoi derivati, ovviamente, deve essere incanalato verso le realtà che di questo prezioso elemento hanno bisogno. È del tutto evidente, quindi, che l individuazione delle strutture per la raccolta, per il trattamento e per la distribuzione del sangue e dei suoi derivati non poteva che essere individuata alla luce di questa realtà, per quella che oggi è, pur nell obiettivo (che comunque già viene realizzato con questo primo impianto) di razionalizzare e di semplificare rendendolo così più efficace, più efficiente e più economi-

16 Atti consiliari della Regione Puglia 16 VIII Legislatura co l impianto generale della rete, che noi con questa legge di fatto individuiamo ed ufficializziamo. Questo non vuol dire che siamo arrivati ad un punto di approdo definitivo, attraverso il lavoro che dovrà essere sviluppato dalle strutture alle quali la legge affida le funzioni di programmazione, e mi riferisco soprattutto al Coordinamento regionale per le attività trasfusionali, questo nuovo organismo che viene definito CRAT, mi riferisco al lavoro della commissione tecnico-scientifica che supporterà il CRAT e la Regione, mi riferisco all attività dei dipartimenti interaziendali di medicina trasfusionale. Ebbene, il lavoro di questi organismi ci consentirà di procedere ulteriormente nell evoluzione organizzativa dell impianto generale del sistema trasfusionale. Rispetto a questo, rivolgo l appello all Aula di evitare, attraverso l attività emendativa, di modificare sensibilmente l impianto che è stato definito e sul quale vi è stata una ampia convergenza, direi una pressoché unanime convergenza dei soggetti che ho prima richiamato. Per quanto riguarda, poi, alcuni specifici modelli organizzativi, in particolar modo alcune strutture e il riferimento va alla banca per la raccolta delle cellule staminali da cordone ombelicale concordo con le preoccupazioni del collega Surico, principalmente con quella di evitare di costruire strutture della cui attività il Sistema sanitario regionale potrebbe non avvalersi. Tuttavia, credo che la scelta, che questa legge compie, tenga conto da un lato di questa preoccupazione, dall altro della grande aspettativa, che si è diffusa nell opinione pubblica regionale, sull esigenza di costituire una struttura di questo genere, anche perché come il consigliere Surico meglio di molti di noi sa spesso i soggetti che hanno bisogno dell impianto di queste cellule sono costretti a rivolgersi a strutture extraregionali. Quindi, ha ragione il consigliere Surico quando sostiene che la realizzazione della banca per la raccolta e la conservazione delle cellule staminali da cordone ombelicale deve procedere contestualmente al rafforzamento delle strutture sanitarie, che dovranno poi poter e saper applicare la tecnica dell impianto successivo. E qui il disegno di legge, infatti, rinvia ad una fase successiva attraverso un provvedimento della Giunta regionale, corroborato dal parere del CRAT e della commissione tecnicoscientifica, rinvia a quell atto l individuazione del momento e del luogo da definire come centro di riferimento per la conservazione delle cellule staminali da cordone ombelicale ed altre strutture, in particolar modo il centro di riferimento per la banca dell osso e dei tessuti, la banca regionale del sangue congelato per le situazioni di emergenza e calamità e del sangue raro, il centro regionale di riferimento per l immunoematologia eritrocitaria e piastrinica, il centro regionale di riferimento per l emostasi e la coagulazione. All interno di una programmazione ulteriore, di una seconda fase che completerà l impianto complessivo della programmazione, si terrà conto delle preoccupazioni espresse del tutto condivisibili dal collega Surico. Non ho da sottolineare con particolare enfasi l obiettivo che in quest Aula mi auguro potrà essere raggiunto con l approvazione del provvedimento e, soprattutto, con l apporto più largo che auspico per le modalità attraverso le quali questo lavoro è stato compiuto. Stiamo facendo né più né meno quello che si doveva fare, forse lo stiamo facendo anche con qualche ritardo e tuttavia credo che, nel panorama generale del Paese, la Puglia continui a mantenere quel ruolo di riferimento che ha avuto, anzi lo rafforza ulteriormente e si pone, da questo punto di vista, anche come avanguardia nell organizzazione di un modello funzionale, che sarà sicuramente assunto a riferimento da altre realtà territoriali del nostro paese. Ringrazio, pertanto, il Consiglio per l attenzione e per il consenso che vorrà dare a

17 Atti consiliari della Regione Puglia 17 VIII Legislatura questo provvedimento, e ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile la sua predisposizione, la sua elaborazione, la partecipazione e la concertazione realizzatesi attorno al testo, che oggi giunge alla definitiva attenzione del Consiglio regionale. PRESIDENTE. Avevamo già dato disposizione di riprodurre alcuni emendamenti, se ne è aggiunto un altro a firma del consigliere Silvestris. Esame articolato PRESIDENTE. Passiamo, pertanto, all esame dell articolato. Do lettura dell articolo 1: art. 1 (Obiettivi) 1. Sono obiettivi perseguiti dal sistema trasfusionale della Puglia: a) raggiungere e garantire, mediante una costante attività di programmazione e coordinamento del sistema trasfusionale, i livelli di autosufficienza di sangue, emocomponenti ed emoderivati per le strutture sanitarie regionali pubbliche e private; b) concorrere al raggiungimento dell autosufficienza nazionale; c) favorire la promozione di specifiche iniziative di cooperazione internazionale allo scopo di soddisfare il fabbisogno extranazionale di sangue, emocomponenti ed emoderivati; d) promuovere e favorire il ricorso alle tecniche di raccolta del sangue autologo, del recupero perioperatorio e dell utilizzo di componenti del sangue per uso topico; e) garantire elevati livelli di sicurezza del sangue, emocomponenti e plasmaderivati attraverso: - la promozione della donazione volontaria, periodica, anonima e non remunerata e associata; - l utilizzo delle tecniche più avanzate per la validazione biologica delle unità raccolte; - l implementazione dei sistemi di controllo di qualità nelle strutture trasfusionali; - la promozione del buon uso del sangue; f) realizzare la completa informatizzazione delle strutture. trasfusionali e delle Associazioni e Federazioni di donatori di sangue pugliese nonché il loro collegamento in rete con la struttura regionale competente; g) certificare tutte le strutture trasfusionali regionali secondo le norme di riferimento del sistema di gestione della qualità UNI EN ISO 9001:2000; h) sostenere le associazioni e le federazioni di donatori di sangue nella promozione della donazione di sangue, emocomponenti, midollo osseo e cellule staminali emopoietiche secondo le necessità e gli obiettivi della programmazione regionale; i) promuovere la omogeneizzazione e la standardizzazione di tutte le procedure riguardanti la Medicina Trasfusionale garantendone la sicurezza e la tracciabilità; j) favorire la sperimentazione e l applicazione delle innovazioni tecnologiche che si renderanno disponibili nel corso della durata del presente Piano. A questo articolo è stato presentato un e- mendamento soppressivo a firma dell assessore Tedesco, del quale do lettura: «Eliminare la locuzione nel corso della durata del presente piano». Non credo ci sia necessità di illustrazione, si tratta di sopprimere questa locuzione tutte le volte che viene citata nell articolo 1. Lo pongo ai voti. È approvato. Pongo ai voti l articolo 1, nel testo emendato. È approvato. Do lettura degli articoli successivi:

18 Atti consiliari della Regione Puglia 18 VIII Legislatura art. 2 (Il volontariato) 1. La Regione riconosce il ruolo fondamentale ed insostituibile del volontariato, rappresentato dalle Associazioni e dalle Federazioni dei donatori volontari di sangue. A tal fine promuove il loro sviluppo, ne sostiene le iniziative e ne salvaguardia l autonomia, valorizzandone l apporto sia nella fase della programmazione, sia in quella della gestione per il conseguimento delle finalità indicate nella presente legge. 2. Con le Associazioni e le Federazioni dei donatori, la Regione promuove e sostiene, in particolare, iniziative volte a: - sensibilizzare l opinione pubblica sui valori umani e di solidarietà che si esprimono nella donazione di sangue volontaria, periodica, non remunerata e associata; - promuovere l informazione sul significato e sul contenuto delle procedure aferetiche e delle donazioni multicomponent; - promuovere campagne per l adesione periodica delle attività di aferesi produttiva; - divulgare le informazioni inerenti la prevenzione, la diagnosi e la cura delle malattie del sangue; - attivare iniziative per la tutela della salute dei donatori e dei pazienti omeopatici con interventi di educazione sanitaria e di medicina preventiva a favore dei donatori e dei candidati alla donazione di sangue, di emocomponenti e di midollo; - promuovere e favorire i rapporti di collaborazione fra le Associazioni e le Federazioni di donatori di sangue e le Strutture trasfusionali, in tutte le attività di competenza, con particolare riguardo al servizio di chiamata dei donatori associati, alla loro accoglienza e alle attività di raccolta dei diversi emocomponenti. 3. Con la presente legge la Regione Puglia, inoltre, intende coinvolgere attivamente gli operatori sanitari delle strutture pubbliche e private e della Medicina del territorio nelle a- zioni di promozione alla donazione in quanto titolari delle competenze in fatto di educazione alla salute e di medicina preventiva. Saranno, pertanto, promosse a livello dipartimentale, in collaborazione con le Associazioni e le Federazioni di donatori volontari, tutte le azioni congiunte volte alla promozione della donazione del sangue. In detta ottica saranno avviate specifiche i- niziative tendenti a coinvolgere direttamente, nei programmi di prevenzione e tutela della salute, nel rispetto dei criteri di sicurezza trasfusionale previsti dalle normative nazionali ed europee vigenti, anche le nuove comunità etniche. Lo pongo ai voti. È approvato. art. 3 (Organizzazione del sistema trasfusionale regionale) 1. Alla realizzazione dei contenuti della presente legge, ivi compresa la tabella A allegata, sono deputate: a) le strutture di programmazione e coordinamento; b) le strutture trasfusionali. 2. Le strutture di programmazione e coordinamento sono: 1) il Coordinamento regionale delle attività trasfusionali (CRAT); 2) la Commissione tecnico scientifica; 3) i Dipartimenti interaziendali di Medicina Trasfusionale (DIMT). 3. Le strutture che realizzano le attività di Medicina Trasfusionale della Regione Puglia sono: a) il Centro Regionale di Coordinamento e Compensazione; b) i Servizi di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale; c) le Sezioni Trasfusionali; d) le Unità di Raccolta Fisse e Mobili. Lo pongo ai voti. È approvato.

19 Atti consiliari della Regione Puglia 19 VIII Legislatura art. 4 (Coordinamento regionale delle attività trasfusionali) 1. È istituito presso il settore Assistenza Ospedaliera Specialistica dell Assessorato alle politiche della salute il Coordinamento regionale delle attività trasfusionali (CRAT). 2. Sono compiti e funzioni del Coordinamento: a) proporre alla Giunta regionale eventuali modifiche della rete dei servizi della medicina trasfusionale nel rispetto delle necessità assistenziali; b) definire, avvalendosi della Commissione e del Centro regionale di Coordinamento e Compensazione, i tempi e le modalità di attuazione della presente legge; c) definire le attività, in termini di raccolta di sangue ed emocomponenti, da attribuire ai DIMT in base a dati relativi alla popolazione residente, alla complessità delle strutture o- spedaliere del territorio e alle necessità del sistema di sangue regionale ed extraregionale; d) dare indicazioni sugli aspetti organizzativi, economici, tecnici e scientifici inerenti i contenuti e gli obiettivi della presente legge, avvalendosi della collaborazione della Commissione attraverso una periodica consultazione; e) definire e validare protocolli operativi attraverso i quali si realizza la standardizzazione delle attività di Medicina Trasfusionale previste dalla presente legge; f) proporre alla Giunta regionale lo schema tipo di regolamento per il funzionamento dei Dipartimenti di Medicina Trasfusionale; g) definire, in collaborazione con la Commissione, i criteri per l accreditamento delle Strutture Trasfusionali; h) attivare la rete dell emovigilanza nelle strutture trasfusionali attraverso i dati trasmessi dai Dipartimenti di Medicina trasfusionale al sistema informativo regionale; i) monitorare l attuazione della presente legge e verificare il raggiungimento degli o- biettivi individuati per ciascun Dipartimento, nel rispetto delle risorse assegnate; l) definire le procedure, sulla base di quanto previsto dall art. 15, commi 1 e 5 della legge 21 ottobre 2005, n. 219 (Nuova disciplina delle attività trasfusionali e della produzione nazionale degli emoderivati) per l espletamento della gara europea per la plasmaproduzione, e per il controllo della distribuzione degli emoderivati ottenuti. 3. La Giunta regionale con apposita deliberazione da approvarsi entro sessanta giorni dall entrata in vigore della presente legge stabilisce l organizzazione e le modalità di funzionamento del Coordinamento regionale delle attività trasfusionali. Lo pongo ai voti. È approvato. art. 5 (Commissione Tecnico Scientifica) 1. Presso l Assessorato regionale alle politiche della salute è costituita la Commissione tecnico scientifica per le attività trasfusionali (CTS). 2. La CTS è nominata con delibera della Giunta regionale ed è composta da: a) l Assessore regionale alle politiche della salute o suo delegato, che la presiede; b) il responsabile del Coordinamento regionale delle attività trasfusionali; c) i direttori dei Dipartimenti di Medicina Trasfusionale; d) un rappresentante della sanità militare, competente per territorio; e) tre rappresentanti delle Associazioni e Federazioni di donatori di sangue che hanno effettuato il maggior numero di donazioni nell ultimo triennio; f) un rappresentante designato dalle Associazioni dei pazienti emopatici operanti sul territorio regionale; g) il direttore del Centro regionale di coordinamento e compensazione; h) due esperti in medicina trasfusionale de-

20 Atti consiliari della Regione Puglia 20 VIII Legislatura signati rispettivamente dalla sezione regionale della Società italiana di medicina trasfusionale (SIMTI) e dalla sezione regionale della Società italiana di emaferesi e manipolazione cellulare (SIDEM); i) un funzionario dell Ufficio competente del Settore assistenza ospedaliera e specialistica che esercita le funzioni di segretario. 3. La Commissione si riunisce almeno una volta l anno. 4. La Commissione svolge funzioni consultive di carattere generale e compiti propositivi nei confronti del CRAT volti all ottimizzazione del processo trasfusionale, nonché di collaborazione nelle attività di verifica dell attuazione degli obiettivi strategici, ponendosi quale struttura intermedia tra l organismo di programmazione e verifica (CRAT) e i Dipartimenti di medicina trasfusionale. Lo pongo ai voti. È approvato. art. 6 (Centro regionale di coordinamento e compensazione) 1. Il Centro regionale di coordinamento e compensazione (CRCC), già istituito in attuazione dell art. 8 della legge 4 maggio 1990, n. 107 (Disciplina per le attività trasfusionali relative al sangue umano ed ai suoi componenti e per la produzione di plasmaderivati) quale organo preposto in via prioritaria ad assicurare il raggiungimento dell autosufficienza di sangue, plasma ed emoderivati a livello regionale, è allocato nel SIMT dell Azienda Ospedaliera Consorziale Policlinico e svolge il ruolo di: a) acquisizione dati sull andamento delle raccolte degli emocomponenti e quelli relativi all emovigilanza; b) compensazione emocomponenti e distribuzione degli. emoderivati tra i dipartimenti interaziendali; c) gestione della convenzione fra la Regione Puglia e l industria di plasma produzione. 2. Le funzioni di programmazione e controllo delle attività trasfusionali saranno progressivamente trasferite al Coordinamento regionale per le attività trasfusionali (CRAT) e, comunque, entro un anno dalla approvazione della presente legge. Lo pongo ai voti. È approvato. art. 7 (Dipartimenti interaziendali di medicina trasfusionale) 1. I dipartimenti interaziendali di medicina trasfusionale (DIMT) sono dipartimenti interaziendali che, sulla base degli indirizzi regionali predisposti dal CRAT, sentita la Commissione medico scientifica, organizzano e controllano tutte le attività delle strutture di medicina trasfusionale operanti nell ambito territoriale di competenza e sono strumenti attuativi della programmazione in termini di autosufficienza. 2. I direttori delle strutture trasfusionali che fanno parte del DIMT garantiscono e assicurano l assetto organizzativo e strutturale che consenta al DIMT di svolgere le funzioni di produzione secondo i volumi di raccolta definiti dal CRAT. 3. I DIMT in particolare svolgono le seguenti funzioni: a) realizzano la standardizzazione delle procedure trasfusionali mediante protocolli operativi definiti nella conferenza di dipartimento; b) coordinano tutte le attività trasfusionali sul territorio di competenza organizzando la rete di raccolta di sangue ed emocomponenti al fine di assicurare la propria autosufficienza, nel rispetto delle previsioni di raccolta di sangue ed emocomponenti definite dal CRAT; c) coordinano la compensazione di unità di sangue, emocomponenti ed emoderivati fra le strutture trasfusionali del proprio territorio di competenza; d) collaborano con il CRCC alla realizza-

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