PROVINCIA DI MILANO SISTEMI TURISTICI PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA 2 DICEMBRE Nel dare avvio a questo incontro di lavoro, ricordo

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1 PROVINCIA DI MILANO SISTEMI TURISTICI PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA 2 DICEMBRE 2005 ASSESSORE PONTI Nel dare avvio a questo incontro di lavoro, ricordo che il presupposto sul quale sono state organizzate queste tre iniziative che si sono svolte nel secondo semestre del 2005 è orientato ad un attività di approfondimento e di analisi di natura seminariale. Cioè un occasione d incontro, di partecipazione, di relazione, scambio di informazioni, opportunità, approfondimenti: in questo senso abbiamo oggi la presenza di relatori senz altro prestigiosi. Brevemente ricordo che il percorso logico che abbiamo fatto insieme è stato il seguente: tre seminari per dire che innanzitutto era necessario svolgere un attività di natura ricognitiva. Si tratta,pertanto di conoscere e riconoscere i beni che abbiamo sul nostro territorio, sia di natura artistica, che ambientale.più in generale prendiamo in considerazione tutte le risorse che stanno nei 50 Comuni e che sono organizzate in 1

2 termini di raccolta o in termini di relazione tra di loro, per fare in modo che ci sia un censimento, una realtà sulla quale si possa contare e da cui partire. Il secondo passaggio l abbiamo fatto alla presenza degli Assessori alla Cultura, con relazioni dedicate alla progettualità culturale; l intervento dell Assessore Daniela Benelli, ha portato la discussione sul tema delle iniziative da proporre in Brianza, immaginando che esistano dei filoni culturali e indicando una progettualità in termini organizzativi.in quell occasione abbiamo riaffermato, ancora una volta,l importanza di costruire una rete in Brianza, in funzione delle adesioni che hanno dato i Comuni: un gruppo di lavoro, una progettualità che diventerà sempre più di rete. Tanto che le iniziative provinciali, che verranno promosse nel prossimo anno saranno solo e unicamente iniziative che prevedono una progettualità di rete per essere in grado di sviluppare una proposta che sia unitaria. Arriviamo oggi al terzo tema che è legato al turismo e che implica per sua natura la valorizzazione dei beni culturali. Quali sono i due ambiti di lavoro affrontati durante questo seminario? Il primo è legato a una dimensione organizzativa, il secondo a una dimensione propositiva. Valorizzare significa progettare e approfondire; organizzare significa raccordare e 2

3 collegare al perfezionamento di un obiettivo che è indubbiamente legato allo IAT. In questo senso ci mettiamo in coerenza rispetto alla normativa regionale che prevede di costruire dal basso una progettualità che saldi vari soggetti istituzionali e privati:offriamo quindi una disponibilità a lavorare insieme, tra pubblico e privato. L Assessore Vimercati che ringrazio non solo per essere presente, ma per essere qui con un lavoro già fatto, ha avviato un attività di relazione coerente con il tema dello snodo della Brianza, con il coinvolgimento della Camera di Commercio e ha favorito una condizione per la quale la Brianza, nella dimensione del nuovo assetto provinciale, possa cominciare a mettersi su un percorso per il quale i soggetti istituzionali, cioè Provincia, Camera di Commercio e Comune di Monza come capoluogo come referente anche dell Assemblea dei Sindaci, cominciano ad intraprendere un attività di relazione per definire un protocollo che faccia nascere tra l altro una Consulta. Ciò per avvicinare tutti i soggetti che hanno una progettualità da inserire rispetto alla valorizzazione del patrimonio artistico monumentale, alla valorizzazione della progettualità culturale e turistica rispetto alle quali alcune esperienze sono 3

4 state già fatte, ma che hanno bisogno di essere sedimentate in una progettualità vera. Al momento, mi dicono, nell ambito della Regione Lombardia, un sistema è già stato creato: il sistema del Po che durante un precedente incontro a Monza è già stato illustrato come esempio. Il progetto realizzato dimostra, infatti, come sia possibile mettere insieme istituzioni e progettualità per sviluppare e promuovere, grazie alle realtà comunali o ai soggetti titolati una vera progettualità turistica sul territorio. Quindi credo che gli interlocutori che abbiamo oggi sono importanti e adeguati per dare il via all inizio di un percorso. L obiettivo, detto in modo molto semplice e, spero, chiaro, è quello, dal punto di vista organizzativo, di perfezionare la progettualità che ci porta verso lo IAT, attraverso una di convenzione per definire un gruppo di lavoro, una Consulta apposita che segua questa tematica. L occasione di quest oggi è quella di sentire, per parte del Presidente del Touring Club e per parte del rappresentante di Ville e castelli aperti, un contributo molto importante esattamente su questo tema. Devo anche ringraziare particolarmente l Assessore Ascrizzi perché ha svolto - qui all ex GIL, l Urban Center - un attività di natura propedeutica e di incontro con molti soggetti 4

5 che sono presenti quest oggi, per facilitare un percorso in termini di approccio rispetto a questa tema. Osservo anche, che sono presenti molte realtà importanti, ringrazio anche il Presidente Sangalli di Sviluppo Brianza, per il lavoro che ha fatto su questa tematica. Credo che a questo punto sia possibile e importante passare alla fase dei lavori. Innanzitutto do la parola al Sindaco Faglia per portare il suo saluto in qualità di Sindaco e di Presidente dell Assemblea, dopodiché, con l Assessore Vimercati, entriamo nel merito dell attività e del lavoro. MICHELE FAGLIA Buongiorno a tutti. Mi fa piacere vedere questa sala gremita, con tanti operatori, sia Sindaci che saluto, che operatori privati, operatori del mondo del turismo, del mondo della cultura. Io credo che il tema di oggi, cioè l avviarci, l iniziare un percorso per la costruzione di un sistema turistico locale, il tema di oggi sia un tema che è strettamente legato alle iniziative che l Assemblea dei Sindaci, costituita con la legge 146, l istituzione della nuova Provincia di Monza e Brianza sta portando avanti proprio in questi mesi e questo pomeriggio ci sarà un ulteriore incontro dell Assemblea dei Sindaci, per esempio sul tema che credo sia fortemente legato al tema 5

6 che si tratta oggi in questo convegno, e cioè la predisposizione di un piano d area della Brianza nel quale vengano messe a sistema tutte le problematiche del territorio in vista di una costruzione integrata di funzioni che garantiscano accessibilità, garantiscano tutti quei requisiti di valorizzazione anche ambientale, di valorizzazione della permanenza del lavoro, di quel mix di funzioni che hanno sempre caratterizzato il nostro territorio. Quindi il lavoro dell Assemblea dei Sindaci sul tema del piano d area, ma anche sul tema dell ATO, cioè della costruzione di un ciclo integrato delle acque per la Brianza credo che sia un tema anche questo che ha delle fortissime relazioni e rapporti la valorizzazione, per esempio, dei nostri corsi d acqua, con la valorizzazione appunto di una corretta gestione di una risorsa così importante come la risorsa idrica. Un altro tema che sta trattando l Assemblea dei Sindaci è andare nella direzione della costruzione di una multiutility della Brianza e cioè della costruzione di un unica società multiutility che gestisca i vari servizi pubblici: acqua, gas, ambiente, energia, rifiuti, in una visione finalmente sistemica invece che con iniziative di società spot che attualmente caratterizzano il nostro territorio in modo assolutamente scoordinato. 6

7 Vi ho citato questi temi perché sono tre temi sui quali l Assemblea dei Sindaci sta lavorando, ma io credo che non siano temi disgiunti dall argomento che oggi dobbiamo trattare. Credo che sia proprio un punto di vista, un impostazione culturale di prospettiva che deve essere data a tutte le questioni che stiamo trattando all interno dell Assemblea dei Sindaci, in vista della costruzione di questa nuova Provincia. Anche il dibattito che c è stato e le scelte che sono state fatte relativamente alla collocazione delle nuove sedi della Provincia credo che siano molto importanti perché queste nuove sedi non possono prescindere dall importanza di un patrimonio storico, architettonico, di ville, di castelli che sono presenti all interno del nostro territorio, che devono costituire degli elementi di riferimento e anche distintivi nella Brianza rispetto al contesto più generale dell area metropolitana milanese. Proprio su questo punto della specificità della Brianza credo che valga la pena di aprire una piccola parentesi, vorrei dare un piccolo contributo ai lavori, ponendo l attenzione su un aspetto che credo sia molto importante. Noi abbiamo assistito in questi anni ad uno svuotamento di abitanti, di attività di lavoro da Milano verso l hinterland, ormai sono più di vent anni che c è 7

8 questo processo di espulsione da Milano di popolazione e di residenzialità, ma anche di attività di lavoro. Questa situazione ha creato un espandersi enorme dell intorno di tutto l hinterland intorno alla città di Milano e in questo contesto abbastanza confuso e indifferenziato dell Hinterland milanese, facendo un eccezione forse per il sud, in cui la caratterizzazione agricola ha mantenuto una sua forza, una sua presenza ancora rilevante, però in questo contesto che ha un fortissimo mix di funzioni tra la residenza, il lavoro, le attività pubbliche e private, in questo contesto più generale certamente la Brianza ha sostenuto un ruolo del tutto particolare. La qualità della vita ha sempre costituito un elemento distintivo dei nostri territori che credo debba essere sostenuto, difeso e preservato. Certamente è un obiettivo per tutti, quindi il tema di oggi è quello di ridare un giusto equilibrio a tutto il contesto dell area metropolitana milanese e dare un giusto equilibrio in modo da evitare questa visione anche un po schizofrenica di chi abita nella città e poi dopo corre il Sabato e la Domenica nel luogo turistico, ai laghi, ai monti, scappando dal suo habitat di lavoro e di residenza quotidiano perché là si verifica qualcos altro che in un certo senso compensa le carenze della propria residenzialità e vita ordinaria. 8

9 Allora credo che questa schizofrenia di un modo di vita, di uno stile di vita che vede stressare anche le persone, stressare in una sorta di separazione funzionale, tra quello che succede il Lunedì e quello che succede il Sabato e la Domenica, io credo che debba essere ricomposto in un progetto di qualità della vita integrato, in cui, andando al lavoro, noi possiamo coniugare il lavoro con la cultura, col turismo e con l ambiente, possiamo coniugare il vivere, i luoghi del vivere con l ambiente, con la cultura e con la storia, possiamo coniugare il turismo, quindi in una visione strettamente legata alla vita quotidiana. Io credo che questo aspetto di pensare anche alla vocazione turistica della Brianza non più in termini specialistici, ma in termini strettamente integrati con una qualità della vita ordinaria, credo che sia un tema che noi dobbiamo metterci in agenda perché molte sono le situazioni di famiglie e di aziende che hanno ricercato soluzioni alternative alla situazione tipica di aree metropolitane congestionate e sono venute ad insediarsi nel nostro territorio ricercando qualcos altro. Allora questo tema dell integrazione plurifunzionale di trovare un equilibrio anche di stile di vita, di difendere certi valori storici ed ambientali che il nostro territorio ha, credo che attorno a questo tema centrale possiamo poi 9

10 declinare tutta una serie di sottotemi più di tipo specialistico che partano da funzioni forti, da polarità forti, che possono senz altro costituire degli elementi attrattivi importanti e qui cito la Villa Reale, piuttosto che l autodromo, piuttosto che altre situazioni che abbiamo all interno della Brianza, il parco della Valle del Lambro e quindi le situazioni ambientali anche molto interessanti che costituiscono senz altro dei riferimenti importanti. Il Parco di Monza come grandissimo esempio di architettura vegetale, strettamente legato alla storia dei nostri territori. La città di Monza come concentrato di riferimenti storici molto importanti dal periodo longobardo fino alla rivoluzione industriale, fino a un ruolo anche industriale del territorio che poi si è caratterizzato in una sorta di lavoro diffuso molto forte, molto consistente che oggi vede la presenza di circa imprese. Anche il tema del lavoro credo che sia un tema che debba entrare in questo circuito di rilancio turistico del nostro territorio. Credo che possa essere un tema centrale. Per cui il tema del lavoro, se coniugato correttamente con gli altri temi della residenzialità e dell ambiente, credo che possa continuare a migliorare 10

11 le sue condizioni per continuare ad essere un elemento distintivo del nostro territorio. Io mi limito a queste considerazioni per dire come il turismo nel nostro territorio probabilmente non deve essere pensato in termini tradizionali, cioè di un turismo dello spostarsi, dello stare una settimana in Brianza in un albergo, piuttosto che in una probabilmente un tipo di turismo diverso, un tipo di turismo che dà un attrattività al nostro territorio perché riconosce un equilibrio di vita complessiva, di qualità della vita e credo che dobbiamo andare forse più in questa direzione. Questo cosa vuol dire? Vuol dire impegno a valorizzare, per esempio, tutte le risorse che oggi sprechiamo, quanti sono i pezzi di storia non conosciuti dei nostri territori. Quante sono le ville, le situazioni anche di centri storici, le situazioni di edifici rurali che sono oggi abbandonati, sotto utilizzati, quante sono le situazioni ambientali degradate nel nostro territorio, quindi dobbiamo puntare più nella direzione di andare a far rivivere quello che oggi non vive e non viene quindi valorizzato nei suoi valori intrinseci per metterlo a rete, per metterlo a sistema. Tutto questo chiaramente in una logica di tipo molto più ampio, per cui diventa molto importante la dimensione 11

12 regionale, il rapporto con Milano e con la Provincia di Milano è fondamentale, proprio perché non possiamo considerare il nostro territorio come un isola chiusa in sé, ma un isola che ha delle sue specificità che però devono relazionarsi con il contesto. Credo che forse in questo modo, partendo anche dal lavoro del piano d area che adesso, con l Assemblea dei Sindaci, spero oggi sarà avviato, credo che in questo modo possiamo riportare il tema del sistema turistico della Brianza in una visione più integrata di funzioni che non possano prescindere anche dal tema dei trasporti che direi che è uno degli elementi fondamentali. Noi abbiamo questo trenino meraviglioso della Monza Molteno Oggiono che costituisce un trenino che potrebbe essere rilanciato come un trenino turistico di grandissimo rilievo. Siccome si parla di turismo sostenibile, questo credo sia un obiettivo nel quale tutti crediamo, proviamo magari a costruire delle progettualità attorno a quello che già abbiamo che però dobbiamo valorizzare di più e al quale dare dei valori aggiunti che oggi probabilmente non siamo riusciti a dare, presi esclusivamente sul tema del lavoro, della produzione del lavoro, ma avendo invece uno sguardo più ampio e uno sguardo soprattutto più attento all integrazione delle funzioni e ad una qualità della vita ordinaria che sia ad un livello superiore rispetto a 12

13 quella che è la situazione media all interno delle aree metropolitane italiane. Grazie. ASSESSORE PONTI Grazie Michele. Diamo la parola all Assessore Vimercati. ASSESSORE LUIGI VIMERCATI Innanzitutto grazie di avermi invitato naturalmente a questa Vostra iniziativa. Volevo darvi qualche rapida informazione di come stiamo procedendo a livello provinciale, in modo che si possa anche meglio inserire il discorso della Brianza all interno dell iniziativa che stiamo prendendo. Abbiamo quasi faticosamente concluso l accordo tra Comune di Milano, Provincia e Camera di Commercio per la definizione del sistema turistico milanese, lo IAT di Milano. È un operazione per cui si richiedono almeno due lauree in diplomazia, una a Oxford e un altra ad Harvard, per riuscire a mettere insieme queste istituzioni. Mi pare che il quadro brianzolo sia un po più semplice, un po più concreto e quindi sono un poco più ottimista. Sono in corso delle azioni per definire meglio la parte di turismo business che farà riferimento alla nuova Fiera, con l attenzione al 13

14 territorio immediatamente circostante, non solo Milano naturalmente perché Voi sapete che la Fiera è divisa tra il nuovo polo di Rho Pero e il vecchio polo di Milano city, ma con tutta quell area vasta che va dalla Malpensa alla Fiera che include l Alto Milanese, il Rhodense, quindi tutta una serie di realtà che noi desideriamo includere in questo progetto di sistema turistico che farà riferimento nello specifico e che avrà come tematiche specifiche il turismo business con la Fiera. È in corso appunto un lavoro di approfondimento e anche questo è un tema difficile per la pluralità dei soggetti coinvolti, ma d altra parte non possiamo prescindere - perché questo è un pilastro fondamentale, tenuto conto che il 70%-80% del turismo milanese è turismo d affari - da quella che è la ragion d essere del turismo. C è un attenzione pari alla Vostra che conforta nel sud della Provincia e lì noi stiamo cercando di caratterizzare il sud della Provincia come un area in cui può svilupparsi un progetto Milano verde, un progetto più legato ai temi dell ambiente, cercando di tenere insieme le due grandi aree del Parco del Ticino e del Parco Sud. È una grande cintura verde già con dei riconoscimenti internazionali. 14

15 Il Parco del Ticino è all interno dei grandi beni riconosciuti a livello mondiale, il Parco agricolo è una grande realtà, con una specificità, è importante che poi ogni ambito, ogni sottosistema abbia una sua specificità, un suo prodotto turistico da giocare sempre in un quadro di carattere generale. Poi c è naturalmente il lavoro che stiamo conducendo qui in Brianza per definire il sistema turistico della Brianza con due valenze. Una valenza che sta all interno di un quadro provinciale che è ancora della Provincia di Milano, ma che guarda già e deve guardare già alla nascita della Provincia di Monza, o meglio, alla realizzazione della Provincia di Monza perché come tale è già nata. Qual è il concept su cui noi stiamo lavorando per chiarire meglio le azioni? Direi che i due temi fondamentali sono, per essere molto schematico, il rapporto tra turismo e cultura da un lato e l altro è il rapporto tra turismo e sviluppo economico. Non spendo molte parole sul tema del rapporto turismo e cultura perché credo che sia quello più frequentato, semmai facciamo poco, ma forse Milano è una delle città in cui questo aspetto, giocando molto più sul turismo d affari, è poco frequentato, ma mi pare che nelle discussioni che abbiamo avuto invece qui, ci sia 15

16 una grande attenzione sul tema del rapporto tra il turismo, l arte, i beni culturali, i beni ambientali. Quindi mi pare che ci sia già un opinione consolidata e un desiderio forte di vedere in questo asse uno degli assi fondamentali della proposta turistica della Brianza. A Milano le cose sono molto, molto più indietro, pur essendo Milano la realtà in cui la gran parte del patrimonio museale e quant altro, è la gran parte del patrimonio artistico della nostra Provincia. Diceva già l Assessore Ponti del lavoro della collega Benelli, diceva il Sindaco di Monza del lavoro, non solo della città di Monza, ma più in generale di tutti i Comuni. Mi soffermerei - non perché il primo non sia importante, per me sono parimenti importanti - invece sul secondo tema, cioè sul rapporto turismo e sviluppo economico perché credo che sia quello su cui è più utile fare qualche riflessione, per una ragione molto semplice. Perché noi veniamo da un periodo di vacche grasse, non come Milano, come Brianza, come Italia. In Italia il turismo è stata una delle leve fondamentali; per il nostro territorio invece abbiamo un secolo di storia industriale alle spalle e quindi la ricchezza di Milano, di Monza e della Brianza non ha mai guardato o non si è mai fondata sulla leva turistica, si è fondata fondamentalmente sulle grandi attività, lo diceva prima 16

17 anche il Sindaco di Monza, quindi sulla realtà di Milano capitale economica, capitale dell industria italiana. Oggi noi abbiamo ancora qualcosa come il 10% del PIL nazionale, quindi Milano è ancora una realtà economica fondamentale per il Paese, il 10% del PIL non è poca cosa, tenuto conto che non abbiamo il 10% della popolazione, quindi vuol dire che il contributo che Milano dà, quando dico Milano, dico la Provincia di Milano naturalmente, non solo il Comune di Milano, allo sviluppo nazionale è davvero notevolissimo. Però che cosa è successo in questi anni? Lo sapete tutti, cioè quel modello è andato sostanzialmente in crisi, quindi siamo di fronte ad una trasformazione epocale del nostro sistema produttivo. Una trasformazione che è avvenuta in modo molto spontaneo, senza che ci fossero politiche pubbliche capaci di guidare, di dare una visione strategica, di accompagnare questa trasformazione che pure era inevitabile, ma con un disegno verso il futuro, con tutte le contraddizioni e le lacerazioni che abbiamo avuto dalle vicende dolorose di fabbriche che chiudono, lavoratori che perdono il posto di lavoro, a tanti altri aspetti sociali negativi. Oggi siamo in questa fase un po in mezzo al guado. Abbiamo cercato, come Provincia di Milano di indicare la strada dello sviluppo come strada prioritaria e quindi di 17

18 costruire una visione strategica dello sviluppo milanese, attorno al quale poi definire una nuova identità di quest area e chiaramente cercare di capire in che modo Milano potrà di nuovo essere capitale economica di questo Paese, capace di dare lavoro ai suoi cittadini e, quanto meno, di mantenere la prosperità che ha raggiunto negli ultimi 50/100 anni. Obiettivo non facile naturalmente. La crisi di interi comparti come il tessile e abbigliamento, ci fa capire che questo è un obiettivo tutt altro che facile da attuare. All interno di questa riflessione il tema del turismo assume un significato assolutamente nuovo. Se Voi andate negli aeroporti, che cosa trovate? Praticamente nulla di informazioni turistiche, ma l unica cosa che si trova, se qualcuno capisce che è un luogo di informazione turistica, sono delle belle hostess che spiegano come affittare una Limousine, o dove andare a dormire in un albergo a cinque stelle. Ed è il cosiddetto meeting card di Fiera, il Comune e qualche altro ente che fondamentalmente si occupa di questa cosa. Questa è davvero un immagine molto vecchia. Oggi noi al turismo chiediamo di più. Lo chiedono i Sindaci che tastano con mano la difficoltà della situazione e cercano nel turismo una risposta, talvolta forse un po ingenuamente pensavano di compensare in toto con la leva turistica 18

19 quello che non danno più l industria o altri settori tradizionali. Certamente però io penso che il turismo possa e debba dare di più in termini di contributo all economia dei nostri territori. Di qui il senso della scelta di affidare al sottoscritto la delega al Turismo, che nella precedente Amministrazione era legata all Idroscalo, cioè il turismo visto come tempo libero. Spostare il turismo dal tempo libero alle attività economiche e al lavoro ha avuto questo significato, il turismo può essere ed è una scommessa, è una sfida che noi vogliamo lanciare, un aspetto fondamentale. Noi non ci illudiamo che il turismo possa dare tutti quei posti di lavoro che stiamo perdendo nei settori industriali, nei settori tradizionali, perché penso che sia un illusione, certamente vi è però un gap che possiamo colmare per un attività turistica che in qualche modo, al di là delle iniziative meritevoli di Touring club o di altri, non ha mai avuto l appoggio di una politica pubblica forte e visibile. Riteniamo che invece una politica pubblica forte e visibile possa dare e fare del turismo un pezzo importante del nostro sistema economico. Credo che questa sia una riflessione che peraltro anche Voi avete già fatto nei lavori preliminari perché mi pare che è uno dei temi su cui avete già riflettuto come Sviluppo Brianza. Questo però è un aspetto 19

20 assolutamente fondamentale. Questi sono i due temi, i due nessi: turismo - cultura e turismo - sviluppo che devono stare un po alla base di questa visione strategica che dobbiamo dare al turismo di questa nuova Provincia che nasce. Diceva giustamente il Sindaco, il rischio di una grande metropoli come Milano è un po quello di un famoso verso manzoniano: un volgo disperso che nome non ha. Immaginare che ci sia una nebulosa che non ha identità, che non ha volto, noi dobbiamo invece fare in modo che l identità sia una delle chiavi delle nostre politiche pubbliche e da questo punto di vista quello che Voi state facendo è molto importante. Cercando di capire anche che cosa può contraddistinguere la Brianza da altri territori e come si può giocare e quindi legare il nome del sistema turistico brianzolo ad alcuni prodotti che possono essere prodotti capaci di attrarre attenzione e quindi visitatori. Guardando al turista non solo come colui che viene a passare la giornata fuori porta, ma in tutte le valenze. Faccio un esempio che è molto lontano da quello che di solito immaginiamo, che forse è anche un po dissacrante, ma purtroppo è turismo anche quello, visto da un altro punto di vista, cioè parlo del turismo sanitario. 20

21 Milano e non solo Milano, Monza, con l eccellenza che ha in termini ospedalieri, fa parte naturalmente di questo discorso, è una grande capitale e lo sarà ancora di più con gli investimenti che avremo, una grande capitale per la cura, per la salute. Questo significa che si sposta già adesso a Milano e non solo a Milano città naturalmente, una massa enorme di persone che devono seguire i propri famigliari che vengono curati qui. Queste persone hanno bisogno di alberghi, di ristoranti, hanno bisogno di essere accolte, hanno bisogno magari anche di essere distratte da pensieri, perché se vengono a Milano vuol dire che non hanno soltanto l appendicite da curare. Faccio questo esempio per dire come, quando parliamo di turismo e il rapporto con lo sviluppo economico, dobbiamo guardare ad un comparto che ha davvero tante facce. Ma penso in particolare, ne ho già parlato l altra volta, al turismo sportivo. L area milanese, Monza in particolare, ha delle eccellenze mondiali, nel campo naturalmente dell Automobilismo, Monza è l Italia nel mondo. La Ferrari e Monza sono due messaggi universalmente noti nel mondo. Da questo punto di vista, penso che il sistema turistico brianzolo non possa prescindere da una attenzione e da un segmento forte dedicato al tema dello Sport. Guardate, muove masse ingenti, Voi lo sapete meglio di me, magari anche non 21

22 sempre masse educate, ma comunque masse ingenti. La domanda è se questa politica turistica legata allo sport debba concentrarsi ed esaurirsi solo nella settimana tra le prove e il Gran Premio e finire lì, oppure questa eccellenza che Voi avete, può essere pensata e giocata su un arco temporale più vasto e dare delle risposte più significative. Poi, naturalmente, tutte le altre questioni che abbiamo già detto e che devono stare all interno di una proposta che tiene insieme il turismo e lo sviluppo economico. Milano è molto cambiata. Ormai la parte più manifatturiera dell area milanese si concentra sostanzialmente in queste due aree: la Brianza e un po l alto Milanese. Per il resto poi Milano e dintorni si sta caratterizzando sempre più come una grande città dei servizi, ma in cui le realtà produttive sono piuttosto - nel senso del manifatturiero riveduto e corretto, ma comunque del manifatturiero - limitate. Da questo punto di vista credo che noi dobbiamo fare una riflessione e capire che nessi ci possono essere tra la Brianza, la nuova Fiera, le attività fieristiche che giustamente Voi volete anche nel Vostro territorio, questo è un altro aspetto importante su cui dobbiamo fare una riflessione e capire quale può essere il rapporto con Milano e quindi in che modo, anche nel turismo business, possa esserci un 22

23 contributo, un elemento di attrattività dell area brianzola. Questo tema dell attrattività, non la faccio più lunga del necessario, è fondamentale. Noi non possiamo immaginare lo sviluppo turistico senza che vi sia una forte attrattività del territorio, che vuol dire ambiente difeso, beni culturali restaurati, pulizia delle città, tutte cose che qui avete in misura maggiore che non in altre parti della provincia, ma su cui bisogna assolutamente puntare e poi grande apertura culturale. Per grande apertura culturale intendo anche sul piano dei valori. Deve essere un area in cui uno viene perché si sente libero, non solo perché viene portato col pullman a vedere la corona ferrea. Questa idea dell attrattività come un nesso forte con l esercizio della libertà. Quindi vuol dire avere una ricchezza di vita notturna, vuol dire avere una ricchezza di offerta di bar o di altro che sono in grado di essere presenti ed essere attivi. Se uno a Milano oggi vuole andare a bere un caffè quando esce dal cinema, deve andare a prendersi il Nescafè di Mac Donald e poco altro inizio lato B prima cassetta Questa però è una sfida che noi dobbiamo avere ben presente, perché se ci giochiamo l attrattività solo con i centri commerciali e i cineplex, credo che 23

24 difficilmente troveremo una risposta. Quindi è importante una grande apertura culturale, senza discriminazione nei confronti di valori diversi dai nostri. A parte che ormai anche i nostri valori sono molto differenziati. Questo è assolutamente importante. Anche l Assessore Prosperini è d accordo nel giocare Milano come la porta di accesso per tutto il nord Italia. Cioè non dobbiamo mai vedere in Milano un nemico, un concorrente, Milano è, al contrario, e deve essere sempre di più, la porta del nord cui si arriva, da cui si parte, da cui però poi ci si dirama per tutte le possibili attività economiche, culturali, di tempo libero, eccetera. Quindi non ha senso, ma non solo non ha senso per Monza, non ha senso per Como, non ha senso per Bergamo, ma io dico di più, non ha senso neppure per Torino o per Venezia ragionare in termini turistici prescindendo dal ruolo di Milano. Non a caso, per esempio, l anno scorso i veneziani e credo che sapete che Venezia è forse la città più turistica del mondo in assoluto, hanno voluto presentare il Carnevale di Venezia a Milano, come punto di apertura all Italia e al mondo. Dico questo perché dobbiamo stare molto attenti a giocare il tema dell identità che è un tema forte con il tema della relazione con la grande area milanese, star dentro in questo gioco, in questo ambito, 24

25 perché evidentemente non avrebbe alcun senso cercare di promuovere un area senza questo tipo di riflessione e di relazione. Dico di più. È un interrogativo che pongo. Ragioniamo, per esempio, insieme se gli strumenti di comunicazione e di promozione del sistema turistico della Brianza debbano essere immaginati come autonomi o invece strettamente intrecciati e parte della promozione di quello che io appunto ho detto Milano come la porta d accesso del nord. In questo senso, Voi sapete che molto avviene su Internet, io mi domando se non convenga ragionare su un grande portale in cui il turista che viene da Chicago o da Sidney, attraverso la parola Milano Italia, esce ed arriva anche qui a Monza in Brianza, o arriva a Como, o arriva a mangiare il torrone a Cremona, eccetera. La preoccupazione da questo punto di vista io Ve la segnalo. Cioè un attività di promozione, di marketing solo ed esclusivamente di un ambito territoriale rischia di essere una fatica che dà pochi risultati. Io Vi dico la mia opinione naturalmente, pur mantenendo tutta la specificità. Ci siamo visti sei mesi fa con l obiettivo di giungere rapidamente a definire la proposta del sistema turistico della Brianza da presentare in Regione. Io credo che ci siano ormai tutte le condizioni per arrivare 25

26 rapidamente, mi pare che i tecnici abbiano già lavorato in questa direzione, ad un protocollo, a stabilire una data, io direi che possiamo fare come gli americani, mettere una data ed inserirla per forza, 30 Gennaio 2006, una data in cui la Provincia di Milano, la nuova Provincia, non so bene in quale veste giuridica, i Comuni, la Camera di Commercio, sottoscrivono un protocollo che definisce i temi e i modi di due cose. Tempi e modi dell attuazione dello IAT o della rete degli IAT e il progetto di tempi e modi di presentazione in Regione del progetto del sistema turistico della Brianza per il riconoscimento di questo sistema e quindi la possibilità di canalizzare finanziamenti per le varie attività. Credo che ormai possiamo darci una data da questo punto di vista e immaginare che entro i primi mesi del 2006 possa concludersi questa fase e quindi aprire lo IAT in Brianza e poi definire in che modo noi andiamo ad operare in questa realtà, beneficiando delle riflessioni che sono in corso a livello più generale, perché poi in realtà, discutendo nei vari territori, non sta emergendo un unico modello giuridico funzionale. Quindi dobbiamo capire qual è il modello che è meglio per un territorio come il Vostro. 26

27 Però, se mi consente l amico Ponti, porrei questo obiettivo alla riunione di oggi, di darci appunto una scadenza in modo che tutti possiamo lavorare con una grande concretezza. Io sto lavorando con la Regione perché ci sia un riequilibrio anche finanziario. Voi sapete che le impostazioni variano molto, a secondo di ragionamenti che poco hanno a che vedere con gli oggetti e non continuo su queste riflessioni. Noi, come Provincia di Milano, pur avendo il 40% del territorio, circa il 75%-80% dei flussi turistici, abbiamo dalla Regione qualcosa come il 12% delle risorse del turismo, che vanno naturalmente a Varese, a Como, a Bergamo, a Sondrio, Sondrio prende più di Milano. Non chiedetemi il perché, la risposta potrete darvela da soli. Da questo punto di vista noi abbiamo bisogno guardo anche l amico Michele di una mano perché vi sia un riequilibrio, non immaginiamo di dire: togliamo di qui per mettere di là, però un riequilibrio nel corso di questi anni, la Regione è partita adesso, l obiettivo che io ho chiesto all Assessore Prosperini: entro la fine del tuo mandato provare a riequilibrare questa situazione che è assolutamente intollerabile. C è poi un ultima questione, molto rapidamente la pongo lì, del coinvolgimento dei privati, non solo i privati eccellenti come il nostro Spagnolo, ma di tutti 27

28 gli altri privati come il Touring Club, eccetera, tutti gli altri, la legge lo richiede, credo che sia importante. Dobbiamo definire chi includere nell avvio dello IAT e questo credo possa dare un impulso ulteriore a quel rapporto stretto tra il turismo e lo sviluppo di cui parlavo a partire da trasporti innovativi, il ruolo delle agenzie di viaggio, oltre che naturalmente enti culturali come quelli che sono a questo tavolo. È importante però che questo aspetto venga tenuto presente e non solo in omaggio alla legge, ma perché può essere un aspetto importante. ASSESSORE PONTI Ringraziamo Luigi Vimercati per il suo contributo. Credo che sia evidente lo schema: una ricognizione, una valutazione di natura più generale, la dimensione di natura organizzativa e anche la questione legata al tema delle risorse. Mi permetto di aggiungere brevemente due parole per focalizzare quanto ha detto Vimercati dal punto di vista tecnico. Ci troviamo in una condizione in cui è necessario cercare un ordine, cioè un primo livello organizzativo di natura interistituzionale motivo per cui è stato istituito un primo tavolo tecnico che sta lavorando su questa proposta e che può arrivare in 28

29 termini tecnici entro la fine del mese di Gennaio. Credo che questo sia un termine alla nostra portata, rispetto alla quale ha lavorato ovviamente la Direzione di Vimercati, un funzionario dell Assessorato che segue appunto il progetto di Monza e Brianza, un funzionario del Comune di Monza e la Camera di Commercio. Questi sono i soggetti istituzionali che necessariamente si devono relazionare con la Regione, che rimane l istituzione di riferimento per quanto ha detto giustamente e correttamente Luigi Vimercati. Gli obiettivi sono quindi quello di arrivare ad una progettualità dove questi soggetti perfezionano la proposta di convenzione che è finalizzata a due obiettivi: il perfezionamento di una progettualità di IAT che assolve ad una funzione di natura organizzativa e la proposta di una Consulta, che applichi una progettualità in termini allargati. Mi permetto anche di dire che tutto questo rispetto anche in funzione di un altro appuntamento importante che è la BIT, dove anche quest anno saremo presenti. Credo che in linea generale l idea possa essere quella di presentare una Provincia in movimento in tutti i sensi. Prendiamo spunto dalle tante occasioni per riscontrare questa condizione sul territorio, che punta sui due elementi essenziali che ci appartengono tradizionalmente 29

30 e che sono ovviamente il tema delle ville e il verde. Non il verde in termini generici, ma il verde legato ai grandi parchi storici e monumentali, oltre alle presenze organizzate dei beni ambientali. Questo credo che sia un altro momento importante che bisognerà perfezionare e che dà anche il senso della concretezza. Se riusciamo a mettere a punto, partendo da questo tavolo che mette in relazione i soggetti principali, il tavolo tecnico, la progettualità di IAT e la consulta, riusciamo a raccogliere anche tutta la progettualità in termini generali che c è sul territorio. Si arriva così ad una proposta coerente da presentare anche all interno della BIT, che dà un idea precisa di una Provincia che si sta muovendo in questa sua dimensione di rete di eccellenza. Alla fine, comporremmo una progettualità vera di valorizzazione che è esattamente il tema sul quale adesso il professor Ruozzi interverrà. PROFESSOR RUOZZI Il Touring club italiano ha avuto modo di trattare in diversi ambiti del territorio nazionale il tema dei sistemi turistici locali. Il problema riguarda tutt'italia, non solo Monza e Brianza, e tutti gli altri Paesi del mondo che cercano di promuovere e valorizzare le attività turistiche, sia quelli di lunga tradizione come Spagna, Francia e Stati Uniti; sia 30

31 quelli che si stanno affacciando sullo scenario del turismo internazionale come l'oman. Partendo dal presupposto che tutte le province italiane e quasi tutti i paesi del mondo hanno qualche elemento attrattivo ambientale, monumentale, storico, artistico per giustificare una campagna turistica, si presentano due difficoltà principali: primo dobbiamo combattere, non soltanto in termini assoluti, ma anche in termini relativi, una battaglia durissima a causa della molteplicità degli attori del settore turistico; secondo è necessario, per essere competitivi in un panorama dominato da informatica e alta tecnologia, investire sulla formazione degli addetti del settore. Quando si parla di turismo c è convinzione diffusa che il ramo sia alla portata di tutti, che con un po di volontà e i fondi necessari, il problema sia risolto. Il turismo, in realtà, è un settore molto complesso, che esige forti investimenti e forte professionalità. Stiamo assistendo alla flessione del numero degli arrivi in Italia, le quote di mercato del nostro prodotto turistico, a livello nazionale e internazionale, stanno scendendo. Ci siamo illusi che, in un epoca in cui la domanda era eccedente rispetto all'offerta, potevamo prescindere da qualità e prezzo. La situazione non poteva continuare all infinito. Oggi il mondo è cambiato. La domanda è inferiore all offerta, i turisti hanno a 31

32 disposizione un vasto panorama di scelte per le loro vacanze. Questa crisi, figlia di una politica miope verso il lungo termine, ha causato l'uscita dal mercato di molti operatori. Tra i primi dieci tour operator italiani alcuni sono falliti, altri stanno fallendo o stanno negoziando debiti per cercare di far quadrare i conti. Far risalire la domanda turistica non è tecnicamente facile. Questo non significa che lo sforzo non vada affrontato, ma è doveroso trattare l'argomento con tutta la serietà del caso, serietà che sicuramente ai brianzoli e ai monzesi non manca. È gente famosa per essere concreta, per non illudere e quindi certamente non commetterà tali errori. Che la Brianza e Monza abbiano una quantità considerevole di elementi attrattivi ambientali, monumentali, artistici e storici di qualità è indubbio, come ha sottolineato anche l'assessore Vimercati. Le premesse ci sono e vanno sfruttate al meglio. Questa è una zona felice sia per i flussi di traffico è rilevante il vantaggio dalla vicinanza a Milano sia per il suo successo, non solo di carattere economico, su diverse attività, oltre a quella turistica. Qui il turismo qui ha sempre avuto un ruolo secondario rispetto ad altre attività e non è mai stato affrontato in termini organici per farne un settore economico a sé. 32

33 Lo sviluppo organico del turismo della Provincia di Monza e Brianza può essere utile almeno per due aspetti che, a mio avviso, sono ugualmente importanti. Il primo è creare prodotto e occupazione; il secondo è dare un contributo alla tutela e alla valorizzazione di un patrimonio, che, nei limiti di un turismo sostenibile, è un fattore altamente positivo, con ricadute sulla qualità della vita, tanto cara al sindaco di Monza e a ciascuno di noi. Con la nuova legge sul turismo, che ha delegato la materia alle Regioni italiane, il Governo centrale si è praticamente chiamato fuori dalla questione. Gran parte delle Regioni non si è ancora attrezzata per organizzare i programmi di governance di questo importante settore, per cui siamo in un vuoto politico che fortunatamente è in larga parte colmato dall attività di Comuni e Province. Questa è la verità, con una serie di aspetti positivi e di aspetti negativi. È positivo che, aspetti economici a parte, la normativa e l'organizzazione turistica non sono calate dall alto, ma sono gestite dal basso da Comuni e Province ciò che permette un migliore equilibrio tra gli interessi dei residenti e quelli dei visitatori. Ma l aspetto negativo è che c è una dispersione mostruosa di risorse nella promozione dell immagine turistica dell Italia. Questa attività, che spettava fino a qualche anno fa all'enit, fatta a livello centrale e valida in 33

34 tutto il mondo, è ben diversa rispetto a una promotion fatta da Comuni. Mancando una politica comune il ritorno degli investimenti, effettuati soprattutto dalla Pubblica Amministrazione, è da valutare con attenzione. Perché chiamo in ballo la Pubblica Amministrazione? Perché la promozione e la politica del turismo è uno dei settori in cui i privati non possono assolutamente risolvere i problemi da soli. Lo stesso dicasi per la Pubblica Amministrazione che non può gestire la materia senza la partecipazione delle aziende. Questo sforzo deve essere quindi combinato e deve vedere uniti pubblico e privato, ma con la regia del settore pubblico. È evidente, come peraltro è già stato accennato, che alla Pubblica Amministrazione spetta realizzare interventi che rendano veramente attrattivi e quindi valorizzabili le potenzialità turistiche esistenti. Se non ci sono strade pulite, se non ci sono convenienti orari degli esercizi, se non c'è una cartellonistica adeguata e così via, una destinazione può avere le più grandi potenzialità del mondo, ma nessuno la conosce e la valorizza. Anche le problematiche connesse al marketing e alla diffusione dell immagine come marchio non possono che spettare all'ente pubblico perché nessun operatore privato è in grado di affrontarle. Le aziende del nostro Paese sono mediamente di dimensioni molto piccole, estremamente frazionate, non sindacalizzate, ovvero non hanno delle 34

35 organizzazioni sufficientemente rappresentative per fare massa critica e organizzare politiche in questo senso. A loro spetta investire per produrre beni e servizi che abbiano un equilibrio fra qualità e prezzo tale da renderlo attraente. La cooperazione tra pubblico e privato è quindi l'elemento essenziale per lo sviluppo turistico italiano. Se l Amministrazione pubblica investe in beni e servizi e non ci sono gli operatori privati che valorizzano il suo sforzo, tutto è vanificato. È altrettanto vero che se un operatore privato fa investimenti, anche colossali, per attrarre turisti, ma la Pubblica Amministrazione non ha operato per migliorare la fruizione del servizio, l'azienda, presto o tardi, fallisce. Il turismo è veramente uno dei settori in cui c è una straordinaria opportunità di sviluppo, ma è altrettanto vero che è difficile realizzare un piano concreto di azione congiunta fra pubblico e privato. Il sistema turistico locale è il primo elemento di sviluppo su cui bisogna far leva. Mettere a sistema tutti gli operatori del settore turistico vuol dire estendere i benefici e le potenzialità di incoming turistico da un dato albergo, ristorante o monumento a tutta la zona. Anche una rete informatico/telematica, cui faceva riferimento l'assessore Vimercati, è possibile crearla solo facendo lavorare insieme il pubblico e il privato, altrimenti gli 35

36 sforzi individuali sarebbero vani, visto il costo che ciascuno dovrebbe sopportare. Il sistema turistico locale è una opportunità offerta dalla legge; una argomento che, in Italia, è oggetto di opinioni molto controverse. Secondo alcune regioni sono la panacea a tutti i problemi; secondo altre, invece, non servono a nulla. Io credo che i sistemi turistici locali sia una delle strade, sicuramente la più ortodossa ai sensi della legislazione vigente, per trovare la soluzione del problema. La soluzione scelta da Monza e Brianza di muoversi su questa strada è quindi da condividere, anche alla luce dello uno sviluppo competitivo secondo cui chi prima riesce a realizzare un progetto prima potrà vederne i frutti. Un'ultima considerazione riguarda la città di Milano, un caso emblematico e un esempio da non seguire. Milano ha dei flussi turistici importantissimi. E la prima città italiana per quanto riguarda il turismo business e congressuale. Il turismo culturale a Milano, invece, è quasi assente. La gente arriva il lunedì o il martedì e riprende l aereo il venerdì, con il risultato che il sabato e la domenica gli alberghi sono vuoti. Le stanze potrebbero essere riempite, anche a prezzi da liquidazione, se solo una campagna di marketing più efficace cambiasse l'immagine della città. Non solo capitale della moda o del business, ma anche città della cultura. Milano è uno dei centri 36

37 mondiali nel settore della lirica, leader nel settore del teatro, città del Liberty e di Leonardo. Abbiamo cercato di creare un piano di sviluppo mettendo insieme pubblico e privato. Abbiamo coinvolto il Comune, la Camera di Commercio, i rappresentanti delle istituzioni, quelli dei sindacati dei lavoratori, quelli delle numerose confederazioni di esercenti, commercianti, piccoli imprenditori, grandi imprenditori, le banche, la Scala, il Piccolo, l'atm, ma il risultato è stato desolante. A Francoforte, a Berlino, a Vienna un pacchetto per un weekend a Milano non lo vende nessuno. Il mio consiglio vuole essere quindi questo: non perdete tempo, non intraprendete strade difficilmente percorribili o che richiedano tempi lunghi per le complessità organizzative. I tempi devono essere brevissimi, sarebbe bene partire con un progetto sperimentale, mettendo attorno a un tavolo poche persone, che siano determinate a creare un progetto serio. In provincia di Monza e Brianza, come in altre province d Italia dove c è accordo tra amministrazione pubblica e operatori privati, i risultati non tarderanno a venire. ASSESSORE PONTI Grazie per questo importantissimo contributo di natura metodologica e di orientamento. Credo che 37

38 l incontro di quest oggi risponda alla necessità di fare una riflessione di natura complessiva, anche sul versante pragmatico, perché il solo fatto che ci sia un tavolo di lavoro, che i soggetti istituzionali abbiano già in predisposizione una bozza, crea i presupposti per i quali può essere accolta questa sfida. Ringrazio il prof. Ruozi, perché sia in termini di professionalità, che in termini di indirizzo e di buonsenso, credo che dobbiamo semplicemente mettere in pratica questi orientamenti che Lei ha espresso. PROFESSOR RUOZZI Mi sono dimenticato una cosa fondamentale. Va da sé che il Touring club italiano è a Vostra disposizione nel caso in cui potesse essere utile. coffee break RAFBuongiorno, sono Rafael De Ramon Burgos, il direttore di Castelli e Ville. Purtroppo il Presidente non ha potuto essere qui presente, Vi saluta e Vi ringrazia comunque di averlo invitato. Devo essere molto concreto e conciso su quello che sta attuando Castelli e Ville per ciò che la Provincia di Milano, con 38

39 l Assessorato per la nuova Provincia di Monza e Brianza, ci ha chiesto di portare avanti. Anzitutto, una presentazione di quello che è Castelli e Ville, poi vedremo una metodologia di studio di quanto realizzato negli ultimi mesi sulle ville della Brianza. Si è trattato di valutare se il prodotto Ville della Brianza è un prodotto turistico, in grado di attrarre turisti e risorse sul territorio, esaminarne la situazione attuale ed i possibili scenari futuri, considerando i punti di forza e di debolezza che abbiamo riscontrato nel circuito Brianza. Siamo andati molto sul concreto. Alla fine dello studio poi presentiamo alcune proposte turistiche concrete. Vediamo infatti come si può integrare il Sistema Turistico Locale, quindi il Sistema Turistico di Monza e Brianza, con il Sistema Turistico di Prodotto rappresentato da Castelli e Ville. Ricordiamo che la Lombardia è l unica regione in cui la nuova legge sul turismo ha lasciato spazio non solo ai sistemi turistici locali, ma anche ai sistemi turistici di prodotto. Castelli e Ville sta attualmente preparando un progetto in linea con il Vostro, per diventare sistema turistico di prodotto entro più o meno le stesse date in cui l Assessore Vimercati aveva proposto di presentare il Vostro protocollo d intesa. 39

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