Addetto e Responsabile dei Servizi di Prevenzione e Protezione (art. 32 D.Lgs. 81/ L.R. 10/1990)

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Addetto e Responsabile dei Servizi di Prevenzione e Protezione (art. 32 D.Lgs. 81/2008 - L.R. 10/1990)"

Transcript

1 giunta regionale 9^ legislatura ALLEGATOB alla Dgr n. 399 del 16 marzo 2012 pag. 1/30 Direttiva per la presentazione di progetti per Addetto e Responsabile dei Servizi di Prevenzione e Protezione (art. 32 D.Lgs. 81/ L.R. 10/1990) Datore di Lavoro con svolgimento diretto dei compiti di Prevenzione e Protezione dai rischi (art. 34 D.Lgs. 81/ L.R. 10/1990) TRIENNIO

2 ALLEGATOB alla Dgr n. 399 del 16 marzo 2012 pag. 2/30 Indice 1. Riferimenti legislativi e normativi Obiettivi generali Tipologie progettuali Destinatari Riconoscimento dei crediti professionali e formativi Aiuti di stato Definizione delle figure professionali Metodologia Soggetti ammessi alla presentazione dei progetti Forme di partenariato Delega Risorse disponibili e vincoli finanziari Modalità e termini per la presentazione dei progetti Procedure e criteri di valutazione Tempi di presentazione delle istanze e degli esiti delle istruttorie Comunicazioni Termini per l avvio e la conclusione dei percorsi formativi Indicazione del foro competente Indicazioni del responsabile del procedimento ai sensi della legge 241/1990 e s.m.i Tutela della privacy Rinvio alla normativa vigente Appendice 1 Tipologia ASPP/RSPP Appendice 2 Tipologia DLSPP... 25

3 ALLEGATOB alla Dgr n. 399 del 16 marzo 2012 pag. 3/30 1. Riferimenti legislativi e normativi Il presente bando viene emanato nell ambito del quadro normativo previsto dalle seguenti disposizioni: L.R. n. 10 del 30 gennaio 1990, Ordinamento del sistema di formazione professionale e organizzazione delle politiche regionali del lavoro ; L.R. n. 19/2002, Istituzione dell elenco regionale degli organismi di formazione accreditati ; DGR 359/2004, Accreditamento degli Organismi di Formazione Approvazione bando per la presentazione delle richieste di iscrizione nell elenco regionale, e successive modifiche ed integrazioni; L.R. n. 23/2010, Modifiche della L.R. n. 19/2002 Istituzione dell elenco regionale degli organismi di formazione ; DGR 3289/2010 L.R. n. 19/2002 "Istituzione dell'elenco regionale degli Organismi di Formazione accreditati". Approvazione delle Linee Guida e contestuale revoca delle DD.G.R. n. 971 del 19 aprile 2002; n del 9 maggio 2003; n. 113 del 21 gennaio 2005; n del 2 ottobre 2007 (limitatamente alla modifica apportata alla D.G.R. n. 971/2002); n del 26 maggio 2008; n del 6 luglio 2010 ; Accordo tra il Governo e le Regioni e Province autonome attuativo dell articolo 2, commi 2, 3, 4 e 5 del decreto legislativo 23 giugno 2003, n. 195, che integra il decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, in materia di prevenzione e protezione dei lavoratori sui luoghi di lavoro del 26/01/2006, per la qualificazione dei Responsabili e degli Addetti del Servizio di Prevenzione e Protezione (in seguito convenzionalmente denominati RSPP e ASPP ), pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 14 febbraio 2006; Accordo tra il Governo e le Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano del 5 ottobre 2006 nell adozione del documento concernente le Linee guida interpretative dell Accordo sancito in Conferenza Stato Regioni il 26 gennaio 2006; D.Lgs. n. 81 del 9 aprile 2008; Accordo tra il Governo e le Regioni e Province autonome sui corsi di formazione per lo svolgimento diretto da parte del datore di lavoro dei compiti di prevenzione e protezione dai rischi ai sensi dell art. 34, commi 2 e 3 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, sancito in data 21 dicembre Obiettivi generali Il presente avviso si inserisce nel quadro generale dell offerta di formazione professionale continua finalizzata alla qualificazione e riqualificazione delle figure professionali già inserite nel mondo del lavoro. In particolare il presente avviso viene emanato in coerenza con gli accordi richiamati tra i riferimenti legislativi e normativi di cui sopra, che prevedono per le figure professionali di Responsabile dei Servizi di Prevenzione e Protezione interni o esterni (di seguito RSPP), e di Addetto ai Servizi di Prevenzione e Protezione interni o esterni (di seguito ASPP), la titolarità di un ruolo e di una responsabilità di assoluto rilievo a tutela della sicurezza e incolumità dei lavoratori. Va inoltre considerato che, per la funzione che gli stessi sono chiamati a svolgere, gli interventi formativi devono necessariamente assumere le caratteristiche di un reale momento di crescita culturale e professionale e le valutazioni intermedie e finali una funzione di effettiva certificazione dei livelli tecnico-operativi raggiunti. La presente Direttiva, inoltre, disciplina le modalità di presentazione e gestione dei percorsi formativi rivolti al Datore di Lavoro che svolge direttamente i compiti di prevenzione e protezione dai rischi (di seguito DLSPP). Data la concreta possibilità di un evoluzione normativa o disciplinare in relazione alle tematiche oggetto della presente Direttiva, ferma restando l impostazione complessiva della presente Direttiva, è dato mandato al Dirigente Regionale della Direzione Formazione di provvedere all approvazione dei provvedimenti di aggiornamento che dovessero eventualmente rendersi necessari.

4 ALLEGATOB alla Dgr n. 399 del 16 marzo 2012 pag. 4/30 3. Tipologie progettuali Le tipologie di progetto nelle quali si articola la presente Direttiva sono tre: - tipologia ASPP/RSPP ; - tipologia DLSPP ; - tipologia AGGIORNAMENTO (AGG). Ciascun progetto formativo può essere relativo ad un numero variabile di interventi. Le caratteristiche relative all organizzazione dei corsi e all articolazione dei percorsi formativi e degli interventi di aggiornamento sono state definite in sede di Accordo in Conferenza Stato-Regioni, a cui si rimanda per quanto non disciplinato dalla presente Direttiva. TIPOLOGIA ASPP/RSPP E prevista la presentazione di un progetto di tipologia ASPP/RSPP, ai sensi dell art. 32, commi del D.Lgs. 81/2008, volto alla realizzazione di percorsi aventi per finalità la formazione della figura di ASPP e di RSPP e dei relativi percorsi di aggiornamento e precisamente: - percorso formativo modulo A; - percorso formativo modulo B; - percorso formativo modulo C; Ai sensi dell Accordo sancito in Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano in data 26/01/2006, i percorsi formativi hanno differente durata e contenuti in funzione della tipologia di utenti ai quali sono rivolti e allo specifico settore di attività. L articolazione relativa agli argomenti oggetto dei percorsi e alla durata dei medesimi è riportata in Appendice 1 alla presente Direttiva. Di seguito vengono definite alcune macrocaratteristiche dei percorsi formativi. Percorso formativo - Modulo A Costituisce il modulo di base per lo svolgimento della funzione di ASPP e di RSPP; è comune ed obbligatorio per entrambe le figure e ha durata di 28 ore; i contenuti formativi sono conformi a quelli del D.M. MLPS del 16/01/1997. Al termine del modulo, obbligatorio per tutte le classi di attività lavorative e propedeutico agli interventi di specializzazione, gli utenti, al fine di conseguire la prevista idoneità alla prosecuzione del corso, saranno sottoposti all accertamento delle conoscenze acquisite mediante test. Il possesso dell attestato di frequenza rilasciato in esito al percorso, costituisce credito formativo permanente ed è propedeutico per qualsiasi macrosettore del modulo B e per il modulo C. Percorso formativo - Modulo B Il modulo B di specializzazione è articolato in moduli distinti per durata in base ai macrosettori ATECO di riferimento. L articolazione del quadro orario relativo a ciascuno dei contenuti formativi per ogni singolo settore di attività è stata realizzata a cura della Direzione Regionale Prevenzione. Il modulo B è obbligatorio per ASPP e RSPP. La valutazione prevista per il modulo B, si articola in verifiche intermedie e finali: a) verifiche intermedie: strutturate sia a test, sia come soluzione di casi come da standard formativi minimi; verifica finale: tale valutazione si svolgerà obbligatoriamente con le seguenti modalità: - simulazione, sia per gli ASPP sia per gli RSPP al fine di misurare le competenze tecnico-professionali, come da standard formativi minimi, di una situazione lavorativa durante l esecuzione di compiti coerenti con l attività dei due diversi ruoli; - colloquio e/o test, finalizzati a verificare le competenze acquisite relative alla normativa vigente. L attestato finale di frequenza dovrà riportare il macro-settore di riferimento del corso e le relative ore di formazione. Va infatti precisato che il soggetto formato potrà svolgere le funzioni di ASPP o di RSPP solo all interno del macrosettore interessato.

5 ALLEGATOB alla Dgr n. 399 del 16 marzo 2012 pag. 5/30 La frequenza del modulo B costituisce credito formativo con validità quinquennale anche per l eventuale nomina a RSPP o ASPP in altra azienda dello stesso macrosettore. In ogni caso, dopo i cinque anni scatta l obbligo di aggiornamento con partecipazione obbligatoria ai relativi corsi. Percorso formativo - Modulo C Il modulo C di specializzazione è finalizzato allo sviluppo di elementi relativi alla prevenzione e protezione dei rischi anche di natura ergonomica e psico-sociale, di organizzazione e gestione delle attività tecnicoamministrative e di tecniche di comunicazione in azienda e di relazioni sindacali. La frequenza di detto modulo, della durata di 24 ore, quindi, è obbligatoria solo per gli RSPP. La valutazione prevista si articola in verifiche intermedie e verifiche finali: a) verifiche intermedie: strutturate sia a test, sia con metodologie di problem solving; b) verifica finale: colloquio obbligatorio finalizzato a verificare le competenze organizzative, gestionali e relazionali previste dalla disciplina vigente. La frequenza del modulo C vale per qualsiasi macrosettore e costituisce credito formativo permanente. L accertamento dell apprendimento dei singoli moduli A, B e C, da realizzarsi attraverso le previste verifiche intermedie e finali, viene effettuato da una Commissione composta da docenti interni (almeno uno), e dal Responsabile/Tutor del corso. Le verifiche intermedie di apprendimento rientrano nell orario complessivo di ciascun modulo, mentre le verifiche finali sono da intendersi al di fuori del monte ore complessivo. La Commissione di valutazione verifica il monte/ore di presenza, predispone e somministra le previste prove di valutazione, ne attesta il regolare svolgimento, redige il verbale che trasmette alla Direzione Regionale Formazione. Al termine di ciascun modulo sarà rilasciato, a cura del soggetto attuatore e su modello regionale, un attestato di frequenza agli utenti che hanno partecipato ad almeno il 90% del monte/ore previsto e superata la prova di valutazione finale. TIPOLOGIA DLSPP E prevista la presentazione di un progetto di tipologia DLSPP ai sensi dell art. 34, commi 2-3 del D.Lgs. 81/2008, volto alla realizzazione di percorsi formativi finalizzati allo svolgimento diretto da parte del datore di lavoro dei compiti di prevenzione e protezione dai rischi e dei relativi percorsi di aggiornamento. Il progetto formativo può prevedere fino a tre interventi formativi, articolati in moduli associati a tre differenti livelli di rischio: - basso (16 ore); - medio (32 ore); - alto (48 ore). Al termine del percorso formativo, comprovata la frequenza di almeno il 90% delle ore di formazione previste da ciascun intervento, è somministrata una verifica finale di apprendimento, che prevede colloquio o test obbligatori, in alternativa tra loro, finalizzati a verificare le conoscenza relative alla normativa vigente e le competenze tecnico- professionali. L elaborazione delle prove e il successivo accertamento dell apprendimento vengono effettuati da una Commissione composta da docenti interni (almeno uno), e dal Responsabile/Tutor del corso. Al termine di ciascun intervento sarà rilasciato, a cura del soggetto attuatore e su modello regionale, un attestato di frequenza agli utenti che hanno superata la prova di verifica finale. I percorsi formativi hanno differente durata e contenuti in funzione dello specifico settore di attività e del conseguente livello di rischio. L articolazione relativa agli argomenti oggetto dei percorsi è riportata in Appendice 2 alla presente Direttiva. Le competenze per le quali gli utenti hanno raggiunto un risultato sufficiente potranno essere registrate sul Libretto formativo del cittadino, al fine di documentare e mettere in trasparenza le risorse acquisite.

6 ALLEGATOB alla Dgr n. 399 del 16 marzo 2012 pag. 6/30 TIPOLOGIA AGG E prevista la presentazione di un progetto di aggiornamento, declinato in una pluralità di interventi. Ciascun intervento di aggiornamento, concorre al raggiungimento del monte ore di aggiornamento da effettuarsi nel quinquennio, in coerenza con l ordinamento vigente. Dato l ampio spettro di tematiche che possono essere oggetto di interventi di aggiornamento, e al fine di garantire la massima flessibilità sia ai soggetti proponenti che ai destinatari finali, la partecipazione a ciascun intervento è ammessa sia a RSPP, che ad ASPP che a DLSPP 1. Va chiaramente garantita dal soggetto proponente la coerenza tra oggetto dell intervento e potenziali destinatari. In ogni caso, ciascun intervento deve far riferimento ai contenuti dei moduli del rispettivo percorso formativo con particolare riguardo a: - il settore produttivo di riferimento; - le novità normative nel frattempo eventualmente intervenute in materia; - le innovazioni nel campo delle misure di prevenzione. Gli interventi di aggiornamento possono essere realizzati anche in modalità Fad 2. Ciascun intervento di aggiornamento è realizzabile attraverso un percorso formativo o un intervento seminariale. I percorsi formativi e gli interventi seminariali hanno durata minima di 4 ore. L attestazione relativa alla frequenza di percorsi di aggiornamento consiste nel rilascio di attestati con indicazione del monte ore frequentato (utile in caso di diluizione del monte ore obbligatorio nel quinquennio). 4. Destinatari I destinatari dei percorsi formativi sono: a) soggetti che non hanno mai esercitato la professione di ASPP o RSPP, i quali devono essere in possesso del titolo di studio non inferiore al diploma di istruzione secondaria di secondo grado (diploma di maturità con accesso all Università) e frequentare interamente i corsi di formazione suddivisi in modulo A, B e C, quest ultimo obbligatorio unicamente per i soggetti che intendono svolgere l attività di RSPP; b) soggetti che hanno già svolto o svolgono tali funzioni; c) DLSPP che intendono svolgere, nei casi previsti dalla legge, i compiti propri del Servizio di Prevenzione e Protezione dai rischi. In caso di titoli di studio non conseguiti in Italia ma all interno del territorio dell Unione Europea ogni documento presentato in originale o in copia autentica dovrà essere accompagnato dalla traduzione ufficiale in lingua italiana. In caso di titoli conseguiti fuori dell Unione Europea, dovrà essere esibito il titolo originale o copia autentica di originale legalizzato o con apostille 3. Ogni documento deve essere accompagnato dalla traduzione giurata in italiano. Ai fini del pieno conseguimento degli obiettivi formativi dei percorsi e in funzione dell inserimento occupazionale dei corsisti a conclusione degli interventi formativi, si ravvisa l opportunità di assicurare un adeguato livello di conoscenza e comprensione della lingua italiana da parte dei corsisti stranieri. 1 Nella presente tipologia progettuale sono ammessi progetti validi sia ai sensi del comma 6, art. 32 sia ai sensi del comma 3, art. 34 del T.U.. 2 Vedi paragrafo 8 della presente direttiva 3 La postilla, o apostilla (da apostille) è una specifica annotazione che deve essere fatta sull originale del certificato rilasciato dalle autorità competenti del Paese interessato. L apostille sostituisce la legalizzazione presso l ambasciata. Pertanto se una persona ha bisogno di fare valere in Italia un certificato e vive in un Paese che ha aderito alla Convenzione dell'aja non ha bisogno di chiedere la legalizzazione, ma può richiedere all autorità interna di quello Stato (designata dall atto di adesione alla Convenzione stessa) l annotazione della cosiddetta apostille sul certificato. Una volta effettuata la suddetta procedura quel documento è "ufficialmente" riconosciuto in Italia, perché anche l Italia ha ratificato detta Convenzione. Anche nel caso di ricorso alla postilla il documento deve essere tradotto in italiano per potere essere fatto valere di fronte alle autorità italiane.

7 ALLEGATOB alla Dgr n. 399 del 16 marzo 2012 pag. 7/30 A tal proposito possono essere ammessi ai percorsi formativi i cittadini stranieri in possesso di uno dei seguenti titoli: a) diploma di licenza media conseguito in Italia; b) attestato di qualifica professionale conseguito in Italia a seguito di percorso formativo di formazione professionale iniziale articolato su ciclo triennale; c) diploma di scuola secondaria di secondo grado conseguito in Italia; d) diploma di laurea o di dottorato di ricerca conseguito in Italia; e) dichiarazione di superamento della prova di lingua rilasciata dalla Regione del Veneto 4 ; f) certificato 5 di competenza linguistica rilasciato da enti certificatori 6, almeno di livello A2. Per ciascuna categoria di destinatari è previsto un sistema di riconoscimento di crediti professionali e formativi acquisiti con conseguente esonero dalla frequenza di alcuni moduli del percorso formativo. Si invita a verificare eventuali esoneri negli Accordi di interesse, citati al paragrafo 1, Riferimenti legislativi e normativi. Ciascun percorso formativo potrà essere avviato con un massimo di: - 30 utenti, se trattasi dei soggetti inseriti in percorsi di cui alla tipologia ASPP/RSPP ; - 35 utenti, se trattasi dei soggetti inseriti in percorsi di cui alla tipologia DLSPP o AGG. Va precisato che nel caso di interventi di aggiornamento seminariali, non sono previsti numeri massimi. 5. Riconoscimento dei crediti professionali e formativi Ai fini della presente Direttiva si applicano le disposizioni in ordine al riconoscimento di crediti professionali e formativi disciplinate dagli Accordi in Conferenza Stato-Regioni citati al paragrafo 1, Riferimenti legislativi e normativi. 6. Aiuti di stato Si precisa che tutte le tipologie progettuali di cui alla presente Direttiva prevedono attività formative rivolte esclusivamente a persone e che, anche nel caso in cui sia ammessa la partecipazione da parte di lavoratori, tali attività hanno come obiettivo la qualificazione degli stessi al fine di un inserimento nel mondo del lavoro maggiormente coerente con le proprie aspettative di vita e professionali. In ogni caso la presente Direttiva non prevede l erogazione di contributi pubblici. Le attività di cui alla presente Direttiva non costituiscono pertanto attuazione di regime di aiuto di stato. In coerenza con quanto sopra indicato la partecipazione di eventuali utenti occupati alle attività formative deve avvenire completamente ed esclusivamente fuori dall orario di lavoro. 7. Definizione delle figure professionali Ogni progetto deve contenere una descrizione puntuale e completa della figura professionale proposta e delle competenze da conseguire, individuando gli obiettivi del percorso formativo. L identificazione delle figure professionali oggetto del percorso formativo dovrà tener conto: - del livello di riferimento EQF 7 4 In occasione delle due prove regionali di lingua italiana per aspiranti corsisti OSS svoltesi il 24 gennaio 2009 e il 20 giugno 2009 (disciplinate rispettivamente dal DDR 1727/08 e 443/09). L elenco completo dei cittadini che hanno affrontato la prova e il relativo risultato, è disponibile sul sito istituzionale al link: (clic su Dec 1727/08 - Dec 443/09 Prova di lingua esiti finali ). 5 Quest ultimo requisito deve considerarsi indispensabile in caso di mancanza dei precedenti. In tal caso, il soggetto gestore deve invitare l aspirante corsista a rivolgersi ad uno degli enti certificatori della nota 6 per il superamento della prova di lingua. 6 Gli enti certificatori sono: Università di Perugia, Università di Siena, Università di Roma e Società Dante Alighieri. Le sedi d esame sul territorio regionale sono circa trenta. Un elenco è disponibile sul sito al link: (clic su questa tabella ).

8 ALLEGATOB alla Dgr n. 399 del 16 marzo 2012 pag. 8/30 - del codice SIIOF in ordine alla tipologia di percorso formativo 8 ; - del codice ATECO in ordine alla classificazione delle attività economiche dei soggetti coinvolti 9 ; - del codice FOT, in ordine ai campi di intervento formativo 10 ; - del codice NUP, in ordine alle figure professionali Metodologia Le metodologie didattiche devono risultare coerenti con i contenuti, gli obiettivi didattici e gli stili di apprendimento generalmente riscontrabili negli utenti. A tale scopo dovranno essere privilegiate tecniche attive che partano dalla centralità dell utente allo scopo di: - garantire, nel rispetto del monte ore complessivo, l equilibrio tra lezioni frontali, esercitazioni in aula con discussione e lavori di gruppo; - favorire metodologie di apprendimento basate sul problem solving, applicate a simulazioni e problemi specifici legati alla prevenzione. Per i Moduli A, B e C, della tipologia progettuale ASPP/RSPP è da escludersi, nella fase attuale, il ricorso alla Fad. Per la tipologia progettuale DLSPP l utilizzo delle modalità di apprendimento e-learning è consentito per il MODULO 1 (Normativo) ed il MODULO 2 (Gestionale), di cui all Appendice 2 alla presente Direttiva. Si ribadisce che la modalità Fad è inoltre utilizzabile per i percorsi di aggiornamento di entrambe le tipologie progettuali. Formazione a distanza Oltre alle disposizioni esplicitamente indicate nell Allegato 1 La formazione via e-learning sulla sicurezza e salute sul lavoro all Accordo in Conferenza Stato-Regioni del 21 dicembre 2011, alle quali si rimanda integralmente, si riporta una serie di elementi che vanno tenuti nella debita considerazione in caso di presentazione di progetti che prevedono attività formative in modalità Fad. Il dettaglio degli strumenti operativi attraverso cui verrà realizzato l intervento in Fad non va inserito a progetto ma va preventivamente comunicato e validato dagli uffici regionali. L aula virtuale non è solo un ambiente virtuale di apprendimento ma un ambiente esteso di apprendimento in cui si svolgono attività di apprendimento con strumenti e tecnologie che impegnano chi apprende in azioni autentiche che portano ad apprendimenti profondi e a conoscenze utilizzabili in contesti reali. La progettazione formativa deve prevedere il passaggio da un insegnamento trasmissivo e sequenziale ad un apprendimento collaborativo e circolare dove i formatori e gli utenti non sono solo consumatori, ma anche produttori di conoscenza. Devono essere considerate le differenze individuali di apprendimento, attraverso la presentazione di contenuti che abbiano formati differenti (video, audio, pdf, ppt, ecc ) e destinati a soggetti con differenti stili cognitivi e differenti strategie di apprendimento. 7 European Qualifications Framework - Quadro europeo delle qualifiche - è lo strumento che favorisce la certificazione delle competenze e la mobilità dei lavoratori, nell ottica di una maggiore trasparenza, comparabilità e spendibilità delle qualifiche. La brochure è disponibile al link: 8 SIIOF - Sistema Informativo delle Opportunità Formative, ha come obiettivo la realizzazione di un Sistema Interregionale di divulgazione e consultazione delle informazioni attraverso azioni coordinate tra le Regioni al fine di rendere agevolmente accessibili le informazioni sulle opportunità formative offerte sui diversi territori regionali, a beneficio dei destinatari finali dei corsi di formazione. 9 ATECO è la classificazione delle attività economiche coordinata e pubblicata da Istat. La versione 2007 costituisce la versione nazionale della nomenclatura europea, NACE rev.2, pubblicata sull'official Journal il 20 dicembre 2006 (Regolamento (CE) n.1893/2006 del PE e del Consiglio del 20/12/2006) La classificazione permette di identificare i contenuti di attività formative e di produrre statistiche confrontabili con altri Paesi europei. 11

9 ALLEGATOB alla Dgr n. 399 del 16 marzo 2012 pag. 9/30 Deve essere previsto un setting di strumenti e risorse per l apprendimento che comprenda: - risorse didattiche strutturate di approfondimento (video, presentazioni, documenti, articoli, link, file audio, animazioni flash, ) che stimolano i soggetti in apprendimento ad essere attivi (viene chiesto ai partecipanti di operare per risolvere problemi o produrre nuova conoscenza), costruttivi e riflessivi (viene chiesto ai partecipanti di costruire consapevolezza dei propri punti di forza e di debolezza); - strumenti di dialogo (blog, forum, glossari aperti, wiki, ) in cui avviene lo scambio, condivisione, e negoziazione dei significati nella comunità in apprendimento; - esercitazioni, simulazioni e casi concreti in cui vengono sperimentate e contestualizzate le conoscenze teoriche acquisite; - riflessioni e testimonianze che attraverso dinamiche di classe e/o in rete rendano maggiormente consapevoli i partecipanti degli apprendimenti progressivamente raggiunti nella sfera dei propri comportamenti abituali. Per le sue caratteristiche, quest area ricopre un ruolo di grande valore aggiunto, per stimolare e auto valutare assieme un apprendimento reale e concreto tradotto in azioni. Si deve, inoltre, presupporre una valutazione significativa che permetta di riconoscere la crescita autentica della persona in apprendimento attraverso la valutazione della comprensione profonda e non solo delle conoscenze. La valutazione autentica non incoraggia l apprendimento meccanico, passivo, ma si focalizza sulle competenze delle persone e verifica la loro capacità di integrare efficacemente le conoscenze, aiuta i processi di apprendimento e guida la realizzazione di prodotti come documentazione del percorso. Inoltre va previsto un setting di strumenti per la valutazione della formazione che raccolgano evidenze sui risultati raggiunti dagli utenti in relazione agli obiettivi di apprendimento, ragionino sull efficienza e sull efficacia delle risorse e delle azioni messe in campo nel processo di insegnamento, determinino la distanza tra obiettivi progettati e risultati raggiunti. Si propongono di seguito alcuni esempi di strumenti di valutazione da utilizzare a seconda delle situazioni e degli obiettivi: - prove strutturate (es. domande che prevedono diverse tipologie di risposte: vero-falso, scelta multipla, completamento, corrispondenza, riordinamento logico) di verifica delle conoscenze utile per completare il quadro dei dati raccolti con diversi strumenti di valutazione: devono contenere quesiti strettamente legati agli obiettivi di apprendimento ed essere ben formulate nelle domande. - schede di osservazione (es. check list): riportano in genere la dimensione oggetto di osservazione, dettagliata in comportamenti osservabili esprimendo la valutazione semplicemente secondo la dicotomia presenza (si) assenza (no) oppure può essere espressa una valutazione su scala numerica - compiti significativi o autentici (compiti di compilazione, di ricerca, di progettazione, di produzione di oggetti creativi, di approfondimento, ecc..) in cui generalmente viene chiesto un prodotto finale detto prodotto significativo (o autentico) che valuta la comprensione e non solo la conoscenza. - autovalutazione: stimola nell utente processi di consapevolezza e coscienza di sé, educa l utente al monitoraggio costante del proprio apprendimento, sia nei risultati che nei processi, è una competenza fondamentale per la vita nella società della conoscenza al fine di mantenere l apertura del soggetto all apprendimento continuo. Infine il modello deve prevedere un cruscotto di monitoraggio (reportistica) che faccia emergere gli indicatori quantitativi e qualitativi al fine di comprendere come migliorare e ritarare il servizio formativo offerto, come promuovere la partecipazione e collaborazione, e tracciare tutte le attività previste. 9. Soggetti ammessi alla presentazione dei progetti Possono presentare progetti formativi i soggetti in possesso dei seguenti requisiti: a) essere organismo di formazione accreditato ai sensi della L.R. n. 19 del 9 agosto 2002 ("Istituzione dell'elenco regionale degli organismi di formazione accreditati") per l'ambito della formazione continua, presso la Regione Veneto e iscritti nell Elenco regionale di cui al Decreto del Dirigente regionale della Direzione Formazione n del 30/10/2003 e successive integrazioni e modifiche; in caso di assenza del requisito suddetto,

10 ALLEGATOB alla Dgr n. 399 del 16 marzo 2012 pag. 10/30 aver già presentato istanza di accreditamento per l'ambito della formazione continua ai sensi della Deliberazione della Giunta Regionale n. 359 del 13 febbraio In questo caso la valutazione dell'istanza di accreditamento sarà effettuata entro i 90 giorni successivi alla data di scadenza del presente avviso 12. In tal modo viene garantita a tutti i soggetti interessati la partecipazione alle procedure di affidamento, a condizione che il soggetto risulti accreditato al momento della stipula del contratto/atto di adesione, secondo quanto previsto dalla normativa comunitaria, nazionale e regionale vigente. b) essere in possesso di un esperienza professionale e/o formativa almeno biennale maturata in materia di prevenzione e sicurezza sul lavoro: - per esperienza professionale almeno biennale si deve intendere lo svolgimento di attività professionali in materia di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro in almeno due diversi anni solari fra i quattro immediatamente precedenti la data di inizio del corso; - per esperienza formativa almeno biennale si deve intendere la realizzazione di uno o più corsi, in materia di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro in almeno due diversi anni solari tra i quattro immediatamente precedenti la data di inizio del corso; c) avvalersi di docenti in possesso di un esperienza professionale e/o formativa almeno biennale maturata in materia di prevenzione e sicurezza sul lavoro, in caso di progetti formativi relativi a percorsi di tipologia ASPP/RSPP ; d) avvalersi di docenti in possesso di un esperienza professionale e/o formativa almeno triennale maturata in materia di salute e sicurezza sul lavoro in caso di progetti formativi relativi a percorsi di tipologia DLSPP. e) avvalersi di docenti/relatori in possesso di un esperienza professionale e/o formativa almeno triennale maturata in materia di salute e sicurezza sul lavoro in caso di progetti formativi relativi a percorsi di tipologia AGG. Per ogni sportello, ciascun soggetto proponente potrà presentare per la tipologia ASPP/RSPP un solo progetto formativo che potrà prevedere fino ad un massimo di: - 1 intervento, per percorsi formativi del modulo A; - 10 interventi, per percorsi formativi del modulo B; - 1 intervento, per percorsi formativi del modulo C; Salvo il caso degli interventi di modulo B, ogni intervento può prevedere fino ad un massimo di 10 edizioni, pena l inammissibilità del progetto presentato. Per ogni sportello, ciascun soggetto proponente potrà presentare per la tipologia DLSPP un solo progetto formativo che potrà prevedere fino ad un massimo di tre interventi secondo l elenco seguente: - percorso formativo per livelli di rischio basso; - percorso formativo per livelli di rischio medio; - percorso formativo per livelli di rischio alto; Ogni intervento può prevedere un massimo di 10 edizioni, pena l inammissibilità di tutte le proposte progettuali presentate. Per ogni sportello, ciascun soggetto proponente potrà presentare per la tipologia Aggiornamento un solo progetto formativo che potrà prevedere fino ad un massimo di 20 interventi secondo l elenco seguente: 12 Si precisa che, secondo quanto disposto dalla citata DGR n. 359/2004, la richiesta di chiarimenti o integrazioni da parte della Regione Veneto comporta la sospensione dei termini per la valutazione.

11 ALLEGATOB alla Dgr n. 399 del 16 marzo 2012 pag. 11/30-10 interventi formativi realizzati attraverso percorsi formativi d aula, o con altre modalità previste dalla presente direttiva; - 10 interventi seminariali a carattere informativo. Si propone di seguito uno schema per la presentazione del massimo dei progetti presentabili per ogni sportello da ciascun soggetto proponente. Tipologia progettuale Progetti presentabili Numero interventi per progetto ASPP/RSPP 1 1 per modulo A per modulo B 1 per modulo C 14 DLSPP 1 3 (1 per tipologia) 15 AGG 1 20 (10 corsi, 10 seminari) Totale complessivo Forme di partenariato Al fine di realizzare le azioni formative, è data facoltà ai soggetti proponenti di attivare un partenariato con soggetti rappresentativi e qualificati del settore. In particolare si ritiene necessario che ciascun progetto sia il frutto di un accurata analisi dei fabbisogni occupazionali dei settori produttivi esplicitati nel progetto, attraverso il coinvolgimento delle imprese, anche nella fase di individuazione degli specifici fabbisogni professionali. Il rapporto tra soggetto proponente e partner deve essere formalizzato, in fase di presentazione del progetto, nell applicativo on-line, da cui devono risultare chiaramente i ruoli e le funzioni dei soggetti coinvolti e i compiti specifici riferiti all attuazione del percorso formativo con l indicazione specifica del monte ore per funzione. Il partenariato deve comportare un concreto valore aggiunto al progetto direttamente a livello operativo. I partner, pertanto, potranno svolgere una funzione attiva all interno del percorso formativo collaborando ad una o più fasi dell intervento al fine di formare un soggetto competente che sappia inserirsi e contestualizzarsi in un sistema produttivo in modo efficace. 11. Delega Per le attività di cui al presente avviso la delega è vietata. Di conseguenza, in fase progettuale l Organismo di Formazione deve prevedere la realizzazione delle attività in proprio o attraverso il ricorso a prestazioni individuali, partenariati o acquisizione di beni e servizi. 12. Risorse disponibili e vincoli finanziari I percorsi formativi di cui alla presente direttiva sono riconosciuti dall Amministrazione regionale ai soli fini del rilascio di un attestato e, pertanto, l attuazione degli stessi non comporta alcun onere a carico del bilancio regionale. 13. Modalità e termini per la presentazione dei progetti La presentazione dei progetti deve avvenire, a pena di inammissibilità, secondo le seguenti modalità: - accesso all area riservata del portale regionale ( 16 ) con nome utente e password assegnati dalla Regione Veneto per gli Organismi di Formazione accreditati; - per i soggetti non accreditati, richiesta di attribuzione nome utente e password utilizzando la procedura informatizzata 17 ; 13 Ogni intervento può prevedere un numero massimo di 10 edizioni. 14 Ogni intervento può prevedere un numero massimo di 10 edizioni. 15 Ogni intervento può prevedere un numero massimo di 10 edizioni. 16

12 ALLEGATOB alla Dgr n. 399 del 16 marzo 2012 pag. 12/30 - imputazione nel sistema di acquisizione dati on-line dei dati di progetto; - passaggio del progetto in stato completato attraverso l apposita funzione dell applicativo entro la scadenza prevista dal presente provvedimento; il passaggio in stato completato è irreversibile, e l operazione non consente successive modifiche del progetto; - presentazione, entro la scadenza prevista dal presente provvedimento, della domanda di ammissione al riconoscimento sottoscritta dal legale rappresentante del Soggetto proponente, in regola con la normativa sull imposta di bollo, e accompagnata da fotocopia del documento di identità in corso di validità del sottoscrittore. Ai fini della valutazione, faranno fede le informazioni imputate nel sistema gestionale on-line. Le domande di ammissione al riconoscimento dovranno essere spedite alla Giunta Regionale del Veneto Direzione Formazione, Fondamenta S. Lucia, Cannaregio, Venezia a mezzo Raccomandata A.R. (o Pacco Posta Celere delle Poste Italiane o Corriere, con ricevuta che certifichi la data di spedizione) o, in alternativa, consegnate a mano all Ufficio Protocollo della suddetta Direzione 18, entro e non oltre le scadenze di cui al par. 15 Tempi di presentazione delle istanze e degli esiti delle istruttorie, pena la non ammissibilità. Qualora la scadenza dei termini di presentazione dei progetti coincidesse con una giornata prefestiva o festiva il termine sarà posticipato al primo giorno lavorativo successivo. Sulla busta dovrà essere riportato il seguente riferimento: Avviso percorsi ASPP/RSPP DLSPP - Triennio Il termine sopra indicato vale anche per il passaggio del progetto in stato completato attraverso l apposita funzione del sistema di acquisizione dati on line. La presentazione dei progetti e della relativa documentazione costituisce presunzione di conoscenza e di accettazione senza riserva delle specifiche indicazioni formulate nella presente direttiva e delle disposizioni regionali riguardanti la materia. La trasmissione della documentazione alla Giunta Regionale del Veneto Direzione Formazione potrà avvenire anche per via telematica inviando una mail all indirizzo di Posta Elettronica Certificata della Regione del Veneto, protocollo.generale@pec.regione.veneto.it e specificando nell oggetto del messaggio di posta elettronica Avviso percorsi ASPP/RSPP DLSPP - Triennio e all inizio del messaggio, l ufficio destinatario competente per materia, nel caso specifico Direzione Formazione - Ufficio Attività Riconosciute. A ciascun documento trasmesso alla Regione del Veneto, dovrà corrispondere un unico messaggio PEC di trasmissione. Ulteriori modalità e termini per l utilizzo della stessa, predisposti dalla Direzione Affari Generali, sono disponibili nel sito web della Regione del Veneto. Il formulario per la presentazione dei progetti, unitamente alla Guida alla progettazione 19, saranno successivamente approvati con Decreto del Dirigente Regionale della Direzione Formazione; il formulario sarà fornito unicamente a scopo di diffusione. La Direzione Regionale Formazione è a disposizione degli operatori per fornire le eventuali informazioni necessarie 20. Le informazioni possono essere richieste all indirizzo mail formazione.riconoscimento@regione.veneto.it oppure, dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00, ai seguenti recapiti telefonici: - per quesiti di carattere contenutistico (tipologie e caratteristiche dei progetti presentabili, degli utenti destinatari ecc.): ; - per quesiti relativi all assistenza tecnica, in particolare per quanto riguarda le modalità di accesso ed utilizzo del sistema informatico, è possibile contattare i numeri Procedure e criteri di valutazione In coerenza a quanto disposto dalla presente Direttiva, i progetti vengono sottoposti a valutazione da parte di un nucleo di valutazione, formalmente individuato dal Dirigente della Direzione Formazione. La valutazione è diretta al controllo dei requisiti formali Applicativo richiesta credenziali accesso - non accreditati 18 Al fine di evitare spiacevoli situazioni si raccomanda di verificare attentamente gli orari di apertura dell Ufficio e di produrre una fotocopia dell istanza su cui l Ufficio Protocollo apporrà il timbro per ricevuta. 19 La guida alla progettazione è reperibile al seguente link: 20 Il servizio informazioni è sospeso nel mese di agosto.

13 ALLEGATOB alla Dgr n. 399 del 16 marzo 2012 pag. 13/30 Nel caso in cui risultassero non presenti uno o più requisiti di ammissibilità formale il progetto risulta inammissibile. Requisiti di ammissibilità formale: 1. presentazione delle proposte nei termini temporali fissati dalla Giunta Regionale; 2. rispetto delle modalità di presentazione delle proposte previste dalla Direttiva; 3. rispondenza del progetto formativo alla normativa e alla disciplina di settore; 4. sussistenza nel soggetto proponente dei requisiti giuridici soggettivi previsti dalla normativa vigente e dalle presenti disposizioni; 5. numero e caratteristiche dei destinatari; 6. durata e articolazione del progetto (e correlate modalità operative); 7. rispetto delle caratteristiche progettuali esposte nella presente Direttiva tra cui il numero massimo di progetti presentabili previsto nel par. 9 Soggetti ammessi alla presentazione dei progetti ; 8. completezza del formulario. 15. Tempi di presentazione delle istanze e degli esiti delle istruttorie Le istanze possano essere presentate in diversi periodi nel corso dell anno, secondo lo schema seguente: Sportello 1) Presentazione domande dal 1 marzo al 31 marzo Sportello 2) Presentazione domande dal 1 maggio al 31 maggio Sportello 3) Presentazione domande dal 1 settembre al 30 settembre Sportello 4) Presentazione domande dal 1 novembre al 30 novembre Qualora la scadenza dei termini di presentazione dei progetti coincidesse con una giornata prefestiva o festiva il termine si intende posticipato al primo giorno lavorativo successivo. In ogni caso l istruttoria relativa alle istanze presentate in un determinato periodo sarà effettuata nei 90 giorni successivi al termine ultimo per la presentazione dei progetti. Il provvedimento dirigenziale di approvazione degli esiti istruttori sarà, pertanto, emanato entro i 90 giorni successivi alla scadenza dei termini di presentazione delle istanze. In sede di prima applicazione del presente provvedimento è prevista la possibilità di presentare le istanze e i relativi progetti entro 20 giorni dalla data di pubblicazione del presente Avviso nel Bollettino Ufficiale della Regione Veneto. In tal caso il provvedimento di approvazione, che rispetterà il termine sopra indicato, definirà i termini per l avvio dei progetti. Si precisa che il provvedimento dirigenziale di approvazione verrà pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Veneto e nel sito istituzionale. L elenco dei progetti riconosciuti, in allegato al suddetto provvedimento dirigenziale, sarà comunicato esclusivamente attraverso il sito istituzione 21 che pertanto vale quale mezzo di notifica dei risultati dell istruttoria e degli adempimenti previsti, anche ai fini del rispetto di eventuali termini. Di conseguenza, è fatto obbligo ai soggetti proponenti di consultare regolarmente il predetto sito per essere informati sugli esiti delle attività istruttorie, sugli adempimenti e sulle scadenze da rispettare. Le schede tecniche contenenti le valutazioni espresse per ogni progetto saranno consultabili presso la Direzione Formazione dai soggetti aventi diritto. 21

14 ALLEGATOB alla Dgr n. 399 del 16 marzo 2012 pag. 14/ Comunicazioni Tutte le disposizioni di interesse generale in relazione alla presente Direttiva saranno comunicate sul sito istituzionale 22 che pertanto vale quale mezzo di notifica, anche ai fini del rispetto di eventuali termini. I soggetti gestori sono invitati a trasmettere tempestivamente le eventuali comunicazioni, compresi i quesiti relativi alla progettazione o gestione delle attività oggetto della presente Direttiva agli uffici regionali. Nel caso venisse evidenziato l interesse generale del quesito e della relativa risposta, si provvederà alla pubblicazione dello stesso nello spazio riservato alle FAQ del sito di servizio Si raccomanda ai soggetti proponenti di consultare regolarmente i suddetti siti al fine di garantire un tempestivo aggiornamento delle informazioni. Per quanto riguarda le modalità gestionali e organizzative da seguire nella realizzazione degli interventi, nonché l attività di controllo esercitata dalla Regione, si rinvia agli Adempimenti amministrativi e gestionali Allegato C, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento. 17. Termini per l avvio e la conclusione dei percorsi formativi I progetti formativi approvati devono essere avviati, entro i termini temporali di cui alla tabella che segue: Sportello 1) avvio entro 30 settembre Sportello 2) avvio entro 30 novembre Sportello 3) avvio entro 31 marzo Sportello 4) avvio entro 31 maggio Qualora la scadenza dei termini di avvio dei progetti coincidesse con una giornata prefestiva o festiva il termine si intende posticipato al primo giorno lavorativo successivo. La durata del singolo percorso formativo dovrà essere articolata in conformità a quanto stabilito dal progetto approvato e/o dalle disposizioni normative e regolamentari statali e regionali di riferimento. Il percorso formativo deve concludersi entro 4 mesi dall avvio. L ultimo sportello utile per la presentazione di progetti formativi disciplinati dalla scrivente Direttiva è lo sportello 3) del Le attività formative devono essere concluse entro il 31/12/2014, salvo deroghe formalmente disposte con provvedimento del Dirigente Regionale della Direzione Formazione. 18. Indicazione del foro competente Per tutte le controversie che si dovessero verificare si elegge quale foro competente quello di Venezia. 19. Indicazioni del responsabile del procedimento ai sensi della legge 241/1990 e s.m.i. Il Responsabile del procedimento ai sensi della Legge 241/1990 è il Dott. Enzo Bacchiega Dirigente del Servizio Programmazione e Gestione della Direzione Formazione. 20. Tutela della privacy La Regione si riserva di raccogliere, trattare, comunicare e diffondere, per finalità istituzionali, tutti i dati personali derivanti dalla gestione dei corsi in questione, nei limiti e secondo le disposizioni di legge, di regolamento, o atto amministrativo. Conseguentemente la comunicazione alla Regione di dati personali riguardanti i corsisti, i docenti ed il personale amministrativo, ecc., avverrà sotto la responsabilità dello scrivente, il quale è tenuto ad acquisire agli atti della struttura la preventiva autorizzazione all uso di tali dati personali

15 ALLEGATOB alla Dgr n. 399 del 16 marzo 2012 pag. 15/30 Il beneficiario ha i diritti di cui alla D.Lgs. 196/03 Codice in materia di protezione dei dati personali. La relativa informativa è disponibile per la consultazione nel portale Rinvio alla normativa vigente Per quanto non espressamente previsto nella presente direttiva si fa rinvio alle vigenti disposizioni normative in materia di formazione professionale.

16 ALLEGATOB alla Dgr n. 399 del 16 marzo 2012 pag. 16/30 Appendice 1 Tipologia ASPP/RSPP PROGRAMMA MODULO A: Contenuti e Durata MODULO A TITOLO ARGOMENTI TEMPI Modulo A1 4 ore Presentazione del corso L approccio alla prevenzione La filosofia del D.Lgs. 81/2008 in riferimento all organizzazione di un Sistema attraverso il D.Lgs. 81/2008 per un di Prevenzione aziendale, alle procedure di lavoro, al rapporto uomo-macchina percorso di miglioramento della e uomo ambiente/sostanze pericolose, alle misure generali di tutela della salute sicurezza e della salute dei dei lavoratori e alla valutazione dei rischi. lavoratori. Il sistema legislativo: esame delle La gerarchia delle fonti giuridiche. normative di riferimento Le Direttive Europee. La Costituzione, Codice Civile e Codice Penale. L evoluzione della normativa sulla sicurezza e igiene del lavoro. Statuto dei lavoratori e normativa sull assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e malattie professionali. Il D.Lgs. 81/2008: l organizzazione della prevenzione in azienda, i rischi considerati e le misure preventive esaminati in modo associato alla normativa vigente collegata. La legislazione relativa a particolari categorie di lavoro: lavoro minorile, lavoratrici madri, lavoro notturno, lavori atipici, etc. Le norme tecniche UNI, CEI e loro validità. TITOLO ARGOMENTI TEMPI Modulo A2 4 ore I soggetti del Sistema di Il Datore di lavoro, i Dirigenti e i Preposti Prevenzione aziendale secondo il Il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP), gli Addetti D.Lgs. 81/ /2008: i compiti, del SPP. gli obblighi, le responsabilità civili Il Medico Competente (MC). e penali. Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) e il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale (RLST). Gli Addetti alla prevenzione incendi, evacuazione dei lavoratori e pronto soccorso. I Lavoratori. I Progettisti, i Fabbricanti, i Fornitori e gli Installatori. I Lavoratori autonomi. Il Sistema Pubblico della prevenzione Vigilanza e controllo. Il sistema delle prescrizioni e delle sanzioni. Le omologazioni, le verifiche periodiche. Informazione, assistenza e consulenza. Organismi paritetici e Accordi di categoria. TITOLO ARGOMENTI TEMPI Modulo A3 4 ore Criteri e strumenti per Concetti di pericolo, rischio, danno, prevenzione. l individuazione dei rischi. Principio di precauzione, attenzione al genere, clima delle relazioni aziendali, rischio di molestie e mobbing. Analisi degli infortuni: cause, modalità di accadimento, indicatori, analisi statistica e andamento nel tempo, registro infortuni. Le fonti statistiche: strumenti e materiale informativo disponibile. Informazione sui criteri, metodi e strumenti per la valutazione dei rischi (linee guida regionali, linee guida CEE, modelli basati su check list, la Norma UNI EN 1050/98, ecc.)

17 ALLEGATOB alla Dgr n. 399 del 16 marzo 2012 pag. 17/30 TITOLO ARGOMENTI TEMPI Modulo A4 4 ore La classificazione dei rischi in Rischio da ambienti di lavoro. relazione alla normativa Rischio elettrico. Rischio meccanico, macchine, attrezzature. Rischio movimentazione merci (apparecchi di sollevamento, mezzi di trasporto). Rischio cadute dall alto. Le verifiche periodiche obbligatorie di apparecchi e impianti. Rischio incendio ed esplosione Il quadro legislativo antincendio e C.P.I. Gestione delle emergenze elementari TITOLO ARGOMENTI TEMPI Modulo A5 4 ore La valutazione di alcuni rischi Principali malattie professionali. specifici in relazione alla relativa Rischio cancerogeni e mutageni normativa di salute e sicurezza (I) Rischio chimico. Rischio biologico. Tenuta dei registri di esposizione dei lavoratori alle diverse tipologie di rischio che li richiedono TITOLO ARGOMENTI TEMPI Modulo A6 4 ore La valutazione di alcuni rischi Rischio rumore. specifici in relazione alla relativa Rischio vibrazioni. normativa di igiene del lavoro (II) Rischio videoterminali. Rischio movimentazione manuale dei carichi. Rischio da radiazioni ionizzanti e non ionizzanti. Rischio da campi elettromagnetici. Il microclima. l illuminazione. TITOLO ARGOMENTI TEMPI Modulo A7 4 ore Le ricadute applicative e Il piano delle misure di prevenzione. organizzative della valutazione del Il piano e la gestione del pronto soccorso. rischio La sorveglianza sanitaria: definizione della necessità della sorveglianza sanitaria, specifiche tutele per le lavoratrici madri, minori, invalidi, visite mediche e giudizi di idoneità, ricorsi I Dispositivi di Protezione Individuale (DPI): criteri di scelta e di utilizzo. La gestione degli appalti. L informazione, la formazione e l addestramento dei lavoratori (nuovi assunti, RSPP, RLS, RLST, addetti alle emergenze, aggiornamento periodico). TOTALE 28 ore

18 ALLEGATO B Dgr n. del pag. 18/30 PROGRAMMA MODULO B: Contenuti e Durata MODULO B PROSPETTO 1 ARGOMENTO Classificazione Macro-Settori di attività (ATECO) Settori ATECO Rischi da agenti cancerogeni e mutageni Gas Vapori Fumi Polveri Fumi Nebbie Rischi chimici Rischi biologici Rischi fisici Liquidi Etichettatura Rumore Vibrazione Videoterminali Microclima e illuminazione 1 Agricoltura A Pesca B Estrazione minerali Altre industrie estrattive Costruzioni CA CB F Industrie Alimentari ecc. Tessili, Abbigliamento Conciarie, Cuoio Legno Carta, Editoria, Stampa Minerali non metalliferi Produzione e Lavorazione metalli Fabbricazione macchine, apparecchi meccanici Fabbricazione macchine, Apparecchi elettrici, elettronici Autoveicoli Mobili Produzione e distribuzione di energia elettrica, gas, acqua Smaltimento rifiuti DA DB DC DD DE DI DJ DK DL DM DN E Radiazioni 5 Raffinerie, Trattamento combustibili nucleari Industria chimica, Fibre Gomma, Plastica O DF DG DH

19 ALLEGATO B Dgr n. del pag. 19/30 ARGOMENTO Classificazione Macro- Settori di attività (ATECO) Settori ATECO Ambienti di lavoro Rischi organizzazione lavoro Movimenta zione manuale dei carichi Movimentazione merci: apparecchi sollevamento / mezzi di trasporto Rischio elettrico Rischi infortuni Rischio meccanico Macchine Attrezzature Cadute dall'alto Rischio da esplosione Atmosfere esplosive Sicurezza antincendio Prevenzione Incendi (decreto ministeriale 10 marzo 1998) DPI Caratteristi che e scelte DPI Ore dedicate agli aspetti generali Ore dedicate alle specificità del comparto 1 Agricoltura A Pesca B Estrazione minerali Altre industrie estrattive Costruzioni CA CB F Industrie Alimentari ecc. Tessili, Abbigliamento Conciarie, Cuoio Legno Carta, Editoria, Stampa Minerali non metalliferi Produzione e Lavorazione metalli Fabbricazione macchine, apparecchi meccanici Fabbricazione macchine, Apparecchi elettrici, elettronici Autoveicoli Mobili Produzione e distribuzione di energia elettrica, gas, acqua Smaltimento rifiuti Raffinerie, Trattamento combustibili nucleari Industria chimica, Fibre Gomma, Plastica DA DB DC DD DE DI DJ DK DL DM DN E O DF DG DH TOT. ORE

20 ALLEGATO B Dgr n. del pag. 20/30 PROSPETTO 2 6 ARGOMENTO Classificazione Macro-Settori di attività (ATECO) Commercio ingrosso e dettaglio, Attività Artigianali non assimilabili alle precedenti (carrozzerie, riparazione veicoli, lavanderie, parrucchieri, panificatori, pasticceri, ecc.) Trasporti, Magazzinaggi, Comunicazioni Settori ATECO G Rischi da agenti cancerogeni e mutageni Gas Vapori Fumi Polveri Fumi Nebbie Rischi chimici Rischi biologici Rischi fisici Liquidi Etichettatura Rumore Vibrazione Videoterminali Microclima e illuminazione I 7 Sanità Servizi sociali N Pubblica Amministrazione L Istruzione M Alberghi, Ristoranti H Assicurazioni J Immobiliari, Informatica K 9 Associazioni ricreative, culturali, O sportive Servizi domestici P Organizzazioni extraterritoriali Q Radiazioni

CORSO IN SOSTITUZIONE DEL LIBRETTO SANITARIO: RILASCIO - RINNOVO

CORSO IN SOSTITUZIONE DEL LIBRETTO SANITARIO: RILASCIO - RINNOVO CORSO IN SOSTITUZIONE DEL LIBRETTO SANITARIO: RILASCIO - RINNOVO Previsto dalla Legge Regionale n. 41/2003 è obbligatorio per tutti gli addetti alla manipolazione, produzione, vendita e somministrazione

Dettagli

NUOVI OBBLIGHI FORMATIVI PER DATORI DI LAVORO - RSPP

NUOVI OBBLIGHI FORMATIVI PER DATORI DI LAVORO - RSPP NUOVI OBBLIGHI FORMATIVI PER DATORI DI LAVORO - RSPP CONFERENZA PERMANENTE PER I RAPPORTI TRA STATO REGIONI PROVINCIE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO Accordo tra il Ministro del lavoro e delle politiche sociali,

Dettagli

COMMENTO ACCORDI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DATORE LAVORO-RSPP

COMMENTO ACCORDI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DATORE LAVORO-RSPP ALLEGATO 1 COMMENTO ACCORDI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DATORE LAVORO-RSPP Premessa. I corsi hanno una durata minima di 16 ore e a determinate condizioni e entro certi limiti (v. punto 4), è consentito

Dettagli

ASQ SINERGIE SRL ACCORDO STATO REGIONI PER LA FORMAZIONE SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO

ASQ SINERGIE SRL ACCORDO STATO REGIONI PER LA FORMAZIONE SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO STATO REGIONI PER LA FORMAZIONE SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO PARTE I DATORI DI LAVORO che svolgono il compito di RSPP I soggetti formatori possono organizzare corsi di durata superiore contente argomenti

Dettagli

CONVEGNO regionale DIRIGENTI SCOLASTICI LA GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE ISTTITUZIONI SCOLASTICHE: 1 Dicembre 2014

CONVEGNO regionale DIRIGENTI SCOLASTICI LA GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE ISTTITUZIONI SCOLASTICHE: 1 Dicembre 2014 CONVEGNO regionale DIRIGENTI SCOLASTICI LA GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE ISTTITUZIONI SCOLASTICHE: RUOLI E RESPONSABILITÀ 1 Dicembre 2014 IS E. MOLINARI Via Crescenzago, 110 - Milano Formazione ed informazione

Dettagli

Elementi essenziali dei corsi di formazione in materia di salute e sicurezza

Elementi essenziali dei corsi di formazione in materia di salute e sicurezza Elementi essenziali dei corsi di formazione in materia di salute e sicurezza La normativa italiana in materia di salute e sicurezza sul lavoro è il risultato di una serie di interventi, succedutisi in

Dettagli

ACCORDO STATO-REGIONI FORMAZIONE 21 dicembre 2011 (in vigore dal 26 gennaio 2012)

ACCORDO STATO-REGIONI FORMAZIONE 21 dicembre 2011 (in vigore dal 26 gennaio 2012) ACCORDO STATO-REGIONI FORMAZIONE 21 dicembre 2011 (in vigore dal 26 gennaio 2012) FORMAZIONE LAVORATORI -Sono esclusi i lavoratori stagionali in attesa di un provvedimento ad hoc da parte del Min.Lavoro.

Dettagli

D.Lgs. 81/08 Art. 34 - Svolgimento diretto da parte del datore di lavoro dei compiti di prevenzione e protezione dai rischi

D.Lgs. 81/08 Art. 34 - Svolgimento diretto da parte del datore di lavoro dei compiti di prevenzione e protezione dai rischi LA FORMAZIONE PER DATORI DI LAVORO ACCORDO CONFERENZA STATO - REGIONI D.Lgs. 81/08 Art. 34 - Svolgimento diretto da parte del datore di lavoro dei compiti di prevenzione e protezione dai rischi 2. Il datore

Dettagli

Premesso. convengono quanto segue

Premesso. convengono quanto segue Le Regioni e Province Autonome Premesso a) che in data 14 febbraio 2006 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 37 l Accordo, siglato in Conferenza Stato-Regioni, attuativo dell art.2, commi 2 e

Dettagli

vista la Legge Regionale del 7.08.2002, n. 15 Riforma della Formazione Professionale, pubblicata sul BURP n. 104 del 09/08/2002; PARTE SECONDA

vista la Legge Regionale del 7.08.2002, n. 15 Riforma della Formazione Professionale, pubblicata sul BURP n. 104 del 09/08/2002; PARTE SECONDA 1294 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 10 del 18-1-2007 PARTE SECONDA Deliberazioni del Consiglio e della Giunta DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 11 dicembre 2006, n. 1899 Sperimentazione

Dettagli

REGIONE LIGURIA - Giunta Regionale Dipartimento Sviluppo Economico e Politiche dell'occupazione Sicurezza e Qualità del Lavoro - Ufficio

REGIONE LIGURIA - Giunta Regionale Dipartimento Sviluppo Economico e Politiche dell'occupazione Sicurezza e Qualità del Lavoro - Ufficio REGIONE LIGURIA Dipartimento Sviluppo Economico e Politiche dell Occupazione Ufficio Sicurezza e Qualità del lavoro Prime disposizioni in materia di formazione delle figure professionali di Responsabile

Dettagli

RICONOSCIMENTO AI RESPONSABILI SPP (RSPP) DEI CREDITI PROFESSIONALI E FORMATIVI PREGRESSI

RICONOSCIMENTO AI RESPONSABILI SPP (RSPP) DEI CREDITI PROFESSIONALI E FORMATIVI PREGRESSI Corso di formazione per R.S.P.P. e A.S.P.P. in materia di Prevenzione e Protezione D.Lgs 81/2008 Art. 32 Comma 2 Conferenza Stato-Regione 26 Gennaio 2006 La frequenza del corso è obbligatoria per i soggetti

Dettagli

SEMINARIO. Come cambia la formazione in materia di Sicurezza sul lavoro dopo i recenti accordi Stato-Regioni

SEMINARIO. Come cambia la formazione in materia di Sicurezza sul lavoro dopo i recenti accordi Stato-Regioni SEMINARIO Come cambia la formazione in materia di Sicurezza sul lavoro dopo i recenti accordi Stato-Regioni La formazione in materia di sicurezza obbligatoria e normata, i requisiti dei documenti e degli

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE PER ASPP - RSPP

CORSO DI FORMAZIONE PER ASPP - RSPP T E C N O S F E R A sas Management Innovation & Business solutions ConsorzioInteruniversitarioRegionalePugliese CENTRO DI ATENEO DI SERVIZI PER LA QUALITÀ CORSO DI FORMAZIONE PER ASPP - RSPP Premessa Il

Dettagli

Servizio di prevenzione e protezione dai rischi

Servizio di prevenzione e protezione dai rischi Servizio di prevenzione e protezione dai rischi Il DATORE di lavoro DESIGNA (oppure) INCARICA NOMINA Servizio INTERNO di prevenzione e protezione Servizio ESTERNO di consulenza alla sicurezza MEDICO competente

Dettagli

Decreto RSPP : le principali Regole

Decreto RSPP : le principali Regole Decreto RSPP : le principali Regole di Rino Pavanello segretario naz. Associazione Ambiente e Lavoro Le nuove regole hanno luci e ombre ma costituiscono, comunque una innovazione straordinaria ed una opportunità

Dettagli

FORMAZIONE A COSTO ZERO PER FAR CRESCERE LA SICUREZZA PER LE IMPRESE DI TUTTI I SETTORI

FORMAZIONE A COSTO ZERO PER FAR CRESCERE LA SICUREZZA PER LE IMPRESE DI TUTTI I SETTORI PROGRAMMA CORSI: FORMAZIONE A COSTO ZERO PER FAR CRESCERE LA SICUREZZA PER LE IMPRESE DI TUTTI I SETTORI CORSO DI FORMAZIONE OBBLIGATORIA E AGGIORNAMENTO PER PREPOSTI E PER DIRIGENTI Art. 37 D. Lgs. 81/08

Dettagli

Nomina a RSPP e ASPP e obblighi di Formazione dopo il 14 febbraio 2008

Nomina a RSPP e ASPP e obblighi di Formazione dopo il 14 febbraio 2008 ASSOCIAZIONE AMBIENTE E LAVORO Soggetto accreditato per la Formazione dalla Regione Lombardia Associazione di Protezione Ambientale di interesse nazionale (D.M. 1/3/88 - G.U. 19/5/88) Nomina a RSPP e ASPP

Dettagli

BENVENUTI AL CORSO DI FORMAZIONE per RSPP e ASPP. Filippo Macaluso - Corso di formazione per RSPP e ASPP Modulo A 1

BENVENUTI AL CORSO DI FORMAZIONE per RSPP e ASPP. Filippo Macaluso - Corso di formazione per RSPP e ASPP Modulo A 1 BENVENUTI AL CORSO DI FORMAZIONE per RSPP e ASPP Filippo Macaluso - Corso di formazione per RSPP e ASPP Modulo A 1 MODULO 1 Ruolo di RSPP Presentazione del corso Filippo Macaluso - Corso di formazione

Dettagli

Corso di formazione per RSPP (MOD. C) - Corso abilitante alla funzione -

Corso di formazione per RSPP (MOD. C) - Corso abilitante alla funzione - Studio di Consulenza e Formazione Consulting Professional Napoli - Corso Arnaldo Lucci 102 Cell. 393.943.81.57 Centro di formazione Riferimenti legislativi D.Lgs. 09 Aprile 2008 n. 81 art. 32 comma 2 Per

Dettagli

Allegato II. La durata ed i contenuti della formazione sono da considerarsi minimi. 3. Soggetti formatori e sistema di accreditamento

Allegato II. La durata ed i contenuti della formazione sono da considerarsi minimi. 3. Soggetti formatori e sistema di accreditamento Allegato II Schema di corsi di formazione per preposti e lavoratori, addetti alle attività di pianificazione, controllo e apposizione della segnaletica stradale destinata alle attività lavorative che si

Dettagli

Formazione dei dirigenti 16 ore

Formazione dei dirigenti 16 ore Formazione dei dirigenti 16 ore SINTESI Nuovo Accordo Stato Regioni sulla formazione per la sicurezza Si è concluso il 21/12/2011 l iter che ha portato alla pubblicazione l accordo Stato Regioni per la

Dettagli

La formazione dei Responsabili e degli addetti del Servizio Prevenzione e Protezione delle aziende bancarie

La formazione dei Responsabili e degli addetti del Servizio Prevenzione e Protezione delle aziende bancarie La formazione dei Responsabili Fondamentale Presentazione Il percorso formativo è abilitante e rivolto ai responsabili e agli addetti del servizio Prevenzione e protezione delle aziende bancarie e finanziarie

Dettagli

La formazione dei Responsabili e degli addetti del Servizio Prevenzione e Protezione delle aziende bancarie

La formazione dei Responsabili e degli addetti del Servizio Prevenzione e Protezione delle aziende bancarie La formazione dei Responsabili Fondamentale Presentazione Il percorso formativo è abilitante e rivolto ai responsabili e agli addetti del servizio Prevenzione e protezione delle aziende bancarie e finanziarie

Dettagli

Dipartimento Salute e Sicurezza LA FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER I LAVORATORI QUALCHE UTILE SUGGERIMENTO PER GLI RLS E RLST

Dipartimento Salute e Sicurezza LA FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER I LAVORATORI QUALCHE UTILE SUGGERIMENTO PER GLI RLS E RLST Dipartimento Salute e Sicurezza LA FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER I LAVORATORI QUALCHE UTILE SUGGERIMENTO PER GLI RLS E RLST 1 Formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti (art.37 d.lgs.81/08) 1. Il

Dettagli

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA ASSESSORATO DELL IGIENE E SANITA E DELL ASSISTENZA SOCIALE SERVIZIO PREVENZIONE

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA ASSESSORATO DELL IGIENE E SANITA E DELL ASSISTENZA SOCIALE SERVIZIO PREVENZIONE Direttiva sulle procedure di attuazione ed approvazione della modulistica per i percorsi di formazione dei Responsabili ed Addetti dei servizi di prevenzione e protezione (RSPP e ASPP) di cui all Accordo

Dettagli

Potenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI

Potenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI Potenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI OGGETTO: CORSI DI FORMAZIONE SULLA SICUREZZA PER LAVORATORI, PREPOSTI, DIRIGENTI - ART. 37 D. LGS. 81/08 Accordi Stato Regioni del 21 dicembre

Dettagli

Nuove regole per la formazione. lavoratori preposti dirigenti

Nuove regole per la formazione. lavoratori preposti dirigenti Nuove regole per la formazione lavoratori preposti dirigenti 1 Accordo tra il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro della salute, le regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano

Dettagli

Istituto Certificazione Imprese di Costruzioni. Corsi di Formazione

Istituto Certificazione Imprese di Costruzioni. Corsi di Formazione Istituto Certificazione Imprese di Costruzioni Corsi di Formazione Sommario Sistemi di gestione 4 Modulo A Corso di Formazione per Auditor di Sistemi di Gestione Modulo A - uni en iso 19011 - Corso Qualificato

Dettagli

PROGRAMMA CORSO RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (R.L.S.)

PROGRAMMA CORSO RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (R.L.S.) PROGRAMMA CORSO RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (R.L.S.) (Decreto Legislativo coordinato 81/2008 e 106/2009 art. 37, commi 10,11 e art. 47) Durata del corso Corso di 32 ore da svolgersi

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE FORMATORI EX ART. 37 D.LGS. 81/08

CORSO DI FORMAZIONE FORMATORI EX ART. 37 D.LGS. 81/08 CORSO DI FORMAZIONE FORMATORI EX ART. 37 D.LGS. 81/08 IL DOCUMENTO DI INDIRIZZO PER LA SICUREZZA NEGLI ISTITUTI SCOLASTICI DEL PIEMONTE Corso di formazione formatori ex art. 37 del D.lgs. 81/08 Il corso

Dettagli

PROGRAMMA DEL CORSO. Docente/i : Formatori esperti sulla sicurezza sul lavoro in possesso dei requisiti previsti dalla legge. Presentazione del corso

PROGRAMMA DEL CORSO. Docente/i : Formatori esperti sulla sicurezza sul lavoro in possesso dei requisiti previsti dalla legge. Presentazione del corso PROGRAMMA DEL CORSO LA FORMAZIONE DEL RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (D. Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 art. 37 Accordo Stato Regioni del 21/12/2011) Durata del corso 32 ore Segreteria organizzativa

Dettagli

PREMESSA UNI CEI EN ISO/IEC 17020 e UNI CEI EN ISO/IEC 17025, l Istituto Guglielmo Tagliacarne Roma marzo e aprile 2014 UNI EN ISO 9001:2008

PREMESSA UNI CEI EN ISO/IEC 17020 e UNI CEI EN ISO/IEC 17025,  l Istituto Guglielmo Tagliacarne Roma marzo e aprile 2014 UNI EN ISO 9001:2008 CORSO PER VALUTATORI DEI SISTEMI DI GESTIONE PER LA QUALITÀ RIVOLTO AL PERSONALE DEGLI UFFICI METRICI E L ACCREDITAMENTO DEI LABORATORI ROMA, MARZO APRILE 2014 1 PREMESSA I recenti decreti ministeriali

Dettagli

CORSO SICUREZZA RSPP RISCHIO ALTO (Datori di Lavoro)

CORSO SICUREZZA RSPP RISCHIO ALTO (Datori di Lavoro) CORSO SICUREZZA RSPP RISCHIO ALTO (Datori di Lavoro) PREMESSA Secondo l art. 34 del D.lgs 81/2008 comma 2 il Datore di Lavoro che intende svolgere direttamente i compiti propri del servizio di prevenzione

Dettagli

I NUOVI ACCORDI STATO-REGIONI SUGLI OBBLIGHI FORMATIVI IN MATERIA DI SICUREZZA SUL LAVORO

I NUOVI ACCORDI STATO-REGIONI SUGLI OBBLIGHI FORMATIVI IN MATERIA DI SICUREZZA SUL LAVORO I NUOVI ACCORDI STATO-REGIONI SUGLI OBBLIGHI FORMATIVI IN MATERIA DI SICUREZZA SUL LAVORO Sicurezza sul lavoro in edilizia a Bologna e provincia: dati e riflessioni sul 2011 Bologna, 3/5/2012 Dr. Paolo

Dettagli

FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO PER I LAVORATORI, PREPOSTI E DIRIGENTI (ART. 37 D.LGS. 81/08)

FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO PER I LAVORATORI, PREPOSTI E DIRIGENTI (ART. 37 D.LGS. 81/08) FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO PER I LAVORATORI, PREPOSTI E DIRIGENTI (ART. 37 D.LGS. 81/08) L Accordo Stato Regioni del 21 dicembre 2011 (pubblicato in G.U. 11 gennaio 2012 n. 8) disciplina la durata, i contenuti

Dettagli

Nuova disciplina dell attività di Restauro. Sintesi

Nuova disciplina dell attività di Restauro. Sintesi Nuova disciplina dell attività di Restauro Sintesi Definizione dei profili professionali Il D.M. n. 86 del 26 maggio 2009 definisce così i profili professionali degli operatori che eseguono interventi

Dettagli

Legge accesso disabili agli strumenti informatici

Legge accesso disabili agli strumenti informatici Legge accesso disabili agli strumenti informatici da Newsletter Giuridica: Numero 81-26 gennaio 2004 Pubblicata sulla Gazzetta la Legge in materia di accesso dei disabili agli strumenti informatici, approvata

Dettagli

RISOLUZIONE N. 308/E QUESITO

RISOLUZIONE N. 308/E QUESITO RISOLUZIONE N. 308/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 05 novembre 2007 OGGETTO: Art. 10, n. 20) del DPR n. 633 del 1972 IVA. Esenzione Corsi di formazione per l accesso alla professione

Dettagli

Gli accordi definiscono la durata, i contenuti e le modalità della formazione da svolgere.

Gli accordi definiscono la durata, i contenuti e le modalità della formazione da svolgere. Torino, 24 gennaio 2012 Oggetto: Accordo Stato Regioni per la formazione dei lavoratori ai sensi dell articolo 37, comma 2, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n*81 NOTA INFORMATIVA Dopo quasi tre anni

Dettagli

Circolare n. 32/SAN. 1. Premessa

Circolare n. 32/SAN. 1. Premessa Ai Direttori Generali Ai Direttori Sanitari Ai Direttori del Dipartimento Prevenzione Medico Ai Responsabili Servizi PSAL delle ASL della Regione Lombardia Circolare n. 32/SAN OGGETTO: attuazione dell

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013. Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze

Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013. Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013 Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze Sicurezza sul lavoro: obblighi e scadenze Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla che, il D.Lgs n. 81/2008

Dettagli

STUDIO BD e ASSOCIATI Associazione Professionale Cod. Fisc. e Partita Iva 01727930354 web: www.bdassociati.it e-mail: info@bdassociati.

STUDIO BD e ASSOCIATI Associazione Professionale Cod. Fisc. e Partita Iva 01727930354 web: www.bdassociati.it e-mail: info@bdassociati. Circolare n. 5/2013 Pagina 1 di 6 A tutti i Clienti Loro sedi Circolare n. 5/2013 del 7 marzo 2013 SICUREZZA SUL LAVORO OBBLIGHI IN VIGORE E DI PROSSIMA SCADENZA PER I DATORI DI LAVORO Come noto, il D.Lgs

Dettagli

b) Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi;

b) Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi; Lezione 6 La riunione periodica (art 35) La riunione periodica è un momento di discussione sui temi della prevenzione e della tutela della salute e dell integrità psicofisica dei lavoratori, prevista per

Dettagli

Criteri di qualificazione della figura del formatore per la salute e sicurezza sul lavoro

Criteri di qualificazione della figura del formatore per la salute e sicurezza sul lavoro Criteri di qualificazione della figura del formatore per la salute e sicurezza sul lavoro Decreto Interministeriale 6 marzo 2013 Consulenza organizzativa e formazione 1 Sommario Sintesi dei requisiti per

Dettagli

Data Inizio : Non Specificato Termine : Non Specificato Gruppo : Costo : 300 EUR Location : Viterbo, Roma, Latina Livello :

Data Inizio : Non Specificato Termine : Non Specificato Gruppo : Costo : 300 EUR Location : Viterbo, Roma, Latina Livello : Data Inizio : Non Specificato Termine : Non Specificato Gruppo : Costo : 300 EUR Location : Viterbo, Roma, Latina Livello : Corso Modulo C per RSPP (D.Lgs 81/08 e successivi D.Lgs. 195/03) Corso di specializzazione

Dettagli

STUDIO ASSOCIATO DE AMBROGIO

STUDIO ASSOCIATO DE AMBROGIO A TUTTI I CLIENTI Varese, 28 febbraio 2012 LA FORMAZIONE PER LA SICUREZZA Si è concluso il 23/12/2011 l iter che ha portato alla pubblicazione dell accordo Stato Regioni per la formazione dei Lavoratori

Dettagli

COMUNE DI FOSSO PROVINCIA DI VENEZIA

COMUNE DI FOSSO PROVINCIA DI VENEZIA COMUNE DI FOSSO PROVINCIA DI VENEZIA DISPOSIZIONI ORGANIZZATIVE PER LA DISCIPLINA DELL ALBO PRETORIO INFORMATICO INDICE ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART. 6 ART. 7 ART. 8 ART. 9 ART. 10 ART. 11 ART.

Dettagli

ENBIC Ente Nazionale Bilaterale Confederale ANPIT, CIDEC, CONFAZIENDA, FEDIMPRESE E UNICA CISAL, CISAL TERZIARIO, FEDERAGENTI

ENBIC Ente Nazionale Bilaterale Confederale ANPIT, CIDEC, CONFAZIENDA, FEDIMPRESE E UNICA CISAL, CISAL TERZIARIO, FEDERAGENTI ENBIC Ente Nazionale Bilaterale Confederale ANPIT, CIDEC, CONFAZIENDA, FEDIMPRESE E UNICA CISAL, CISAL TERZIARIO, FEDERAGENTI REGOLAMENTO COMMISSIONE NAZIONALE FORMAZIONE SICUREZZA LAVORO VISTO lo Statuto

Dettagli

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca IL DIRETTORE GENERALE VISTA la legge 18 dicembre 1997, n. 440, recante istituzione

Dettagli

Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici

Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici DISEGNO DI LEGGE Art. 1. (Obiettivi e finalità) 1. La Repubblica riconosce e tutela il diritto di ogni persona ad accedere

Dettagli

PUBBLICATI SULLA G.U. N 8 DELL 11 GENNAIO 2012 GLI ACCORDI PER LA FORMAZIONE APPROVATI IL 21 DICEMBRE 2011

PUBBLICATI SULLA G.U. N 8 DELL 11 GENNAIO 2012 GLI ACCORDI PER LA FORMAZIONE APPROVATI IL 21 DICEMBRE 2011 PUBBLICATI SULLA G.U. N 8 DELL 11 GENNAIO 2012 GLI ACCORDI PER LA FORMAZIONE APPROVATI IL 21 DICEMBRE 2011 Pubblicato in Gazzetta Ufficiale nella Serie Generale n. 8 del 11-1-2012 ed entrato in vigore

Dettagli

UNIONE BASSA REGGIANA. Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016

UNIONE BASSA REGGIANA. Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016 Allegato 2 DGU 5/2014 UNIONE BASSA REGGIANA (PROVINCIA DI REGGIO EMILIA) Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016 1. PREMESSA In data 20.4.2013, è entrato in vigore il D.lgs. 14.3.2013

Dettagli

Nuove metodologie di formazione

Nuove metodologie di formazione Nuove metodologie di formazione per la sicurezza nel settore delle costruzioni LA FORMAZIONE DEI COORDINATORI PER LA SICUREZZA Farina Geom. Stefano Consigliere Nazionale AiFOS AiFOS Associazione Italiana

Dettagli

ACCORDO. tra Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca. e Regione Lombardia

ACCORDO. tra Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca. e Regione Lombardia ACCORDO tra Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e Regione Lombardia SPERIMENTAZIONE DI PERCORSI FORMATIVI IN APPRENDISTATO PER L ESPLETAMENTO

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA D.R. 7675 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA IL RETTORE - Vista la Legge del 19 novembre 1990, n.341 e in particolare gli articoli 6 e 7, concernenti la riforma degli ordinamenti didattici universitari;

Dettagli

REGOLAMENTO PER I C.F.E. Centri di Formazione Ebiten. Regolamento per il convenzionamento di aziende. che intendono svolgere l attività di C.F.E.

REGOLAMENTO PER I C.F.E. Centri di Formazione Ebiten. Regolamento per il convenzionamento di aziende. che intendono svolgere l attività di C.F.E. REGOLAMENTO PER I C.F.E. Centri di Formazione Ebiten Regolamento per il convenzionamento di aziende che intendono svolgere l attività di C.F.E. Centro di Formazione Ebiten Il presente Regolamento regola

Dettagli

Ministero dell Interno

Ministero dell Interno ALLEGATO ALLA CIRCOLARE - FL 7/2012 LINEE GUIDA PER L ISCRIZIONE DEI REVISORI DEI CONTI DEGLI ENTI LOCALI nell elenco, di cui al Decreto del Ministro dell Interno 15 febbraio 2012, n. 23, recante il Regolamento

Dettagli

IL RETTORE. VISTO lo Statuto di autonomia dell Università del Salento ed in particolare l art. 29;

IL RETTORE. VISTO lo Statuto di autonomia dell Università del Salento ed in particolare l art. 29; OGGETTO: Emanazione del Regolamento per la formazione del personale tecnicoamministrativo novellato dalla delibera del Consiglio di Amministrazione in data 22/12/2010. IL RETTORE D.R. N. 1 VISTO lo Statuto

Dettagli

Durata 6 ore OBIETTIVI DESTINATARI. ARTICOLAZIONE DEL CORSO Il corso e learning è articolato in tre moduli.

Durata 6 ore OBIETTIVI DESTINATARI. ARTICOLAZIONE DEL CORSO Il corso e learning è articolato in tre moduli. Corsi di formazione e informazione in materia di sicurezza destinati alle varie figure aziendali C012 Corso di aggiornamento destinato ai preposti Art. 37 comma 7 del D.Lgs 81/2008 e s.m.i. Accordo Stato

Dettagli

Avviso pubblico di chiamata ARTICOLO 1 OGGETTO DELL AVVISO

Avviso pubblico di chiamata ARTICOLO 1 OGGETTO DELL AVVISO Catalogo delle Agenzie formative per la gestione dei corsi per il conseguimento della qualifica di Operatore Socio Sanitario (OSS) con un percorso formativo di 1000 ore in autofinanziamento Avviso pubblico

Dettagli

REGIONE PIEMONTE BU26 02/07/2015

REGIONE PIEMONTE BU26 02/07/2015 REGIONE PIEMONTE BU26 02/07/2015 Codice A15030 D.D. 24 aprile 2015, n. 276 D.g.r. n. 1-157 del 14/06/2010. Aggiornamento dello standard formativo e della relativa disciplina dei corsi per "Conduttore impianti

Dettagli

1. La disciplina di cui al presente regolamento si informa ai seguenti principi generali: - 1 -

1. La disciplina di cui al presente regolamento si informa ai seguenti principi generali: - 1 - Regolamento di disciplina dei profili formativi dell apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale, ai sensi degli articoli 4, comma 1, lettera c) e 53 della legge regionale 16 novembre

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

giugno 2012 Sergio Piazzolla - Giacomo Calvi

giugno 2012 Sergio Piazzolla - Giacomo Calvi Accordo tra il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, il Ministero della Salute, le Regioni e le Province autonome di Treno e di Bolzano per la formazione dei lavoratori ai sensi dell articolo

Dettagli

CORSI DI FORMAZIONE RSPP E ASPP

CORSI DI FORMAZIONE RSPP E ASPP CORSI DI FORMAZIONE RSPP E ASPP Ultimo accordo raggiunto nell incontro tecnico del 29/9/2005 tra i rappresentanti delle Amministrazioni centrali interessate e delle Regioni e Province autonome per l attuazione

Dettagli

Regolamento per l'istituzione ed il funzionamento dei corsi di perfezionamento, di aggiornamento professionale e formazione permanente

Regolamento per l'istituzione ed il funzionamento dei corsi di perfezionamento, di aggiornamento professionale e formazione permanente Regolamento per l'istituzione ed il funzionamento dei corsi di perfezionamento, di aggiornamento professionale e formazione permanente (Decreto Rettorale n.34 del 12 dicembre 2008) Sommario Articolo 1

Dettagli

MOBILITA INTERNAZIONALE DEGLI STUDENTI

MOBILITA INTERNAZIONALE DEGLI STUDENTI MOBILITA INTERNAZIONALE DEGLI STUDENTI L istituzione scolastica Polo Valboite, nell intento di favorire l educazione interculturale e nella convizione che gli scambi internazionali rappresentino una risorsa

Dettagli

LA FORMAZIONE SULLA SICUREZZA SETTEMBRE/DICEMBRE 2015 CONFAPINDUSTRIA EMILIA ROMAGNA

LA FORMAZIONE SULLA SICUREZZA SETTEMBRE/DICEMBRE 2015 CONFAPINDUSTRIA EMILIA ROMAGNA LA FORMAZIONE SULLA SICUREZZA SETTEMBRE/DICEMBRE 2015 CONFAPINDUSTRIA EMILIA ROMAGNA 1 INDICE ATTREZZATURE 4 LAVORATORI 6 CORSI TECNICO SPECIFICI 7 RSPP 9 RLS 10 PREPOSTI 11 PREVENZIONE INCENDI 12 PRIMO

Dettagli

e, p.c. Al Sig. Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco SEDE

e, p.c. Al Sig. Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco SEDE Alle Direzioni Centrali LORO SEDI All Ufficio Centrale Ispettivo Alle Direzioni Regionali e Interregionali VV.F. LORO SEDI Ai Comandi provinciali VV.F. LORO SEDI Agli Uffici di diretta collaborazione del

Dettagli

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14 marzo 2013, n. 449

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14 marzo 2013, n. 449 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14 marzo 2013, n. 449 Modifica della deliberazione 18 luglio 2008, n. 1820 (Sistema di accreditamento per l'affidamento in gestione degli interventi formativi cofinanziati

Dettagli

LA FORMAZIONE SULLA SICUREZZA GENNAIO/GIUGNO 2016 PMINFORMA CONFAPINDUSTRIA PIACENZA

LA FORMAZIONE SULLA SICUREZZA GENNAIO/GIUGNO 2016 PMINFORMA CONFAPINDUSTRIA PIACENZA LA FORMAZIONE SULLA SICUREZZA GENNAIO/GIUGNO 2016 PMINFORMA CONFAPINDUSTRIA PIACENZA 1 INDICE ATTREZZATURE 4 LAVORATORI 5 CORSI TECNICO SPECIFICI 6 FORMAZIONE FORMATORI 7 RSPP 8 RLS 10 PREPOSTI 11 PREVENZIONI

Dettagli

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO «DVR _ STRESS LAVORO CORRELATO» Pagina 1 di 9 DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO (Art. 28 comma 1 D. Lgs. 9 aprile 2008 n.81 così come modificato dal D.Lgs. 106/09) conforme

Dettagli

CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA

CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA La Scuola di Specializzazione in Psicologia della Salute

Dettagli

CEPAS Viale di Val Fiorita, 90-00144 Roma Tel. 065915373 - Fax: 065915374 E-mail: scrivi_a@cepas.it Sito internet: www.cepas.it

CEPAS Viale di Val Fiorita, 90-00144 Roma Tel. 065915373 - Fax: 065915374 E-mail: scrivi_a@cepas.it Sito internet: www.cepas.it Viale di Val Fiorita, 90-00144 Roma Tel. 065915373 - Fax: 065915374 E-mail: scrivi_a@cepas.it Sito internet: www.cepas.it Pag. 1 di 5 0 12.07.2007 1ª Emissione Presidente Comitato di Certificazione Presidente

Dettagli

Regolamento per la formazione professionale continua del Consiglio Nazionale

Regolamento per la formazione professionale continua del Consiglio Nazionale Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili FORMAZIONE PROFESSIONALE CONTINUA degli iscritti negli Albi tenuti dagli Ordini dei dottori commercialisti e degli esperti contabili

Dettagli

LINEE GUIDA PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA

LINEE GUIDA PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA LINEE GUIDA PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA Versione 01 25/10/2012 Indice PREMESSA... 2 1 ACCETTAZIONE CONDIZIONI GENERALI PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA... 2 2 DEFINIZIONE MODULI

Dettagli

Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali

Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali REGIONE PUGLIA Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali SERVIZIO CIVILE NAZIONALE SERVIZIO CIVILE VOLONTARIO in Puglia Azione di informazione e formazione per gli Enti di Servizio Civile Nazionale

Dettagli

ORGANIZZAZIONE E GESTIONE corsi per Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Aula, Training on the job, e-learning

ORGANIZZAZIONE E GESTIONE corsi per Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Aula, Training on the job, e-learning SCUOLA SUPERIORE AIFOS DI FORMAZIONE DEI FORMATORI CON METODOLOGIE DIDATTICHE INNOVATIVE ORGANIZZAZIONE E GESTIONE corsi per Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Aula, Training on the job, e-learning

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA C O M U N E D I B R U I N O PROVINCIA DI TORINO - C. A. P. 10090 REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELL ALBO PRETORIO DIGITALE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 34 del 14/4/2011 Depositato

Dettagli

Corso di formazione per ASPP - RSPP (MOD. B) - Corso abilitante alla funzione -

Corso di formazione per ASPP - RSPP (MOD. B) - Corso abilitante alla funzione - Studio di Consulenza e Formazione Consulting Professional Napoli - Corso Arnaldo Lucci 102 Cell. 393.943.81.57 Centro di formazione Riferimenti legislativi D.Lgs. 09 Aprile 2008 n. 81 art. 32 comma 2 Per

Dettagli

D E T E R M I N A Z I O N E D E L D I R I G E N T E

D E T E R M I N A Z I O N E D E L D I R I G E N T E D E T E R M I N A Z I O N E D E L D I R I G E N T E Del 10/07/2015 n. 300 IV SETTORE FORMAZIONE RENDICONTAZIONE LAVORO Area Formazione professionale, Borse Lavoro, Sostegno Impresa OGGETTO: FORMAZIONE

Dettagli

SCHEMI LETTERE DI NOTIFICA SCHEMA DI AUTOCERTIFICAZIONE SCHEMI LETTERE DI DESIGNAZIONE SCHEMA LETTERA DI INFORMAZIONE AI LAVORATORI

SCHEMI LETTERE DI NOTIFICA SCHEMA DI AUTOCERTIFICAZIONE SCHEMI LETTERE DI DESIGNAZIONE SCHEMA LETTERA DI INFORMAZIONE AI LAVORATORI SCHEMI LETTERE DI NOTIFICA SCHEMA DI AUTOCERTIFICAZIONE SCHEMI LETTERE DI DESIGNAZIONE SCHEMA LETTERA DI INFORMAZIONE AI LAVORATORI SCHEMA DEL VERBALE DI RIUNIONE PERIODICA Modello A) BOZZA DI LETTERA

Dettagli

Sperimentazione dell'apprendistato di ricerca Faq aggiornate al 27 febbraio 2015

Sperimentazione dell'apprendistato di ricerca Faq aggiornate al 27 febbraio 2015 Sperimentazione dell'apprendistato di ricerca Faq aggiornate al 27 febbraio 2015 QUESITI RELATIVI AL CONTRATTO DI LAVORO Il contratto di lavoro viene stipulato tra apprendista e università o tra apprendista

Dettagli

Ministero della Salute

Ministero della Salute Ministero della Salute DIREZIONE GENERALE DELLA COMUNICAZIONE E DELLE RELAZIONI ISTITUZIONALI REGOLAMENTO PER L ISCRIZIONE NELL ELENCO DEGLI OPERATORI ECONOMICI DI CUI ALL ART. 125 DEL D. LGS. 163/2006

Dettagli

l Ente produttore di seguito congiuntamente indicate le Parti ;

l Ente produttore di seguito congiuntamente indicate le Parti ; SCHEMA DI CONVENZIONE CON GLI ENTI DEL TERRITORIO PER I SERVIZI DI CONSERVAZIONE DEI DOCUMENTI INFORMATICI tra la Regione Marche, rappresentata dal Dirigente della P.F. Sistemi Informativi e Telematici

Dettagli

D. LGS 81/2008. Informazione ai lavoratori

D. LGS 81/2008. Informazione ai lavoratori D. LGS 81/2008 L INFORMAZIONE E LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI L ADDESTRAMENTO Informazione ai lavoratori 1. Il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione: a)

Dettagli

Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS

Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Definizione di RLS (Art 2, comma 1, lettera i) del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81) persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per

Dettagli

PROCEDURA PER LA GESTIONE DELL ATTIVITA DI PROMOZIONE E SOSTEGNO DELLA RICERCA PER L ESERCIZIO FINANZIARIO 2004

PROCEDURA PER LA GESTIONE DELL ATTIVITA DI PROMOZIONE E SOSTEGNO DELLA RICERCA PER L ESERCIZIO FINANZIARIO 2004 CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE PROCEDURA PER LA GESTIONE DELL ATTIVITA DI PROMOZIONE E SOSTEGNO DELLA RICERCA PER L ESERCIZIO FINANZIARIO 2004 Sezione A) - Tipologie di intervento previste - Presentazione

Dettagli

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DEL SANNIO

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DEL SANNIO UNIVERSITA' DEGLI STUDI DEL SANNIO REGOLAMENTO SUI CREDITI FORMATIVI DEL PERSONALE TECNICO-AMMINISTRATIVO DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DEL SANNIO (D.R. n. 304 del 13 aprile 2004) Articolo 1 Finalità 1.

Dettagli

Nomina RLS Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

Nomina RLS Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza Corso di formazione per RLS Corso di aggiornamento per RLS Nomina RLS Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza Circolare INAIL n. 43 del 25 agosto 2009 Comunicazione nominativo Rappresentanti dei

Dettagli

REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO

REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO REGIONE LAZIO AZIENDA SANITARIA LOCALE VITERBO REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO REVISIONE DATA 0 15.06.2004

Dettagli

CONSIGLIO DELL'ORDINE DEGLI AVVOCATI DI ROMA

CONSIGLIO DELL'ORDINE DEGLI AVVOCATI DI ROMA CONSIGLIO DELL'ORDINE DEGLI AVVOCATI DI ROMA REGOLAMENTO ATTUATIVO PER LA FORMAZIONE PERMANENTE OBBLIGATORIA ART. 1 Il presente Regolamento disciplina la realizzazione della Formazione Professionale Continua

Dettagli

ORGANIZZAZIONE E GESTIONE

ORGANIZZAZIONE E GESTIONE SCUOLA SUPERIORE AIFOS DI FORMAZIONE DEI FORMATORI CON METODOLOGIE DIDATTICHE INNOVATIVE ORGANIZZAZIONE E GESTIONE corsi per Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Aula, Training on the job, e

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2011-2013

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2011-2013 PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2011-2013 Adottato con deliberazione del Commissario Straordinario n. 14 in data 09 maggio 2011 1 1. OGGETTO E OBIETTIVI La trasparenza consiste nella

Dettagli

PROGETTO A SCUOLA DI DISLESSIA

PROGETTO A SCUOLA DI DISLESSIA PROGETTO A SCUOLA DI DISLESSIA Bando per la presentazione di progetti finalizzati alla realizzazione in ambito scolastico di strategie didattiche, metodologiche e valutative nei confronti degli studenti

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI IN CONTO CAPITALE PER L INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI FOTOVOLTAICI

REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI IN CONTO CAPITALE PER L INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI FOTOVOLTAICI CITTÀ DI MINERBIO PROVINCIA DI BOLOGNA REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI IN CONTO CAPITALE PER L INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI FOTOVOLTAICI Approvato con deliberazione di C.C. n. 51 del 29/09/2008

Dettagli

MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA Istituto Superiore Giovanni Falcone via Matteotti, 4 21013 Gallarate (VA) BANDO DI GARA

MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA Istituto Superiore Giovanni Falcone via Matteotti, 4 21013 Gallarate (VA) BANDO DI GARA Prot. 1492/A2 del 13 febbraio 2015 BANDO DI GARA E indetta una procedura di gara formale per l affidamento di corsi di Formazione per le figure apicali in ambito di Sicurezza nei luoghi di lavoro nelle

Dettagli

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione

Dettagli