MODELLO ORGANIZZATIVO E GESTIONALE ai sensi D.Lgs 231/01 e 81/08

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1 I PRODOTTI DI Modelli per la valutazione dei rischi, Kit, Linee guida, Modello di organizzazione e gestione ai sensi del D.Lgs. 231/01 art. 6 e del D.Lgs. 81/08 art. 30 (cod ) DIMOSTRATIVO

2 MODELLO ORGANIZZATIVO E GESTIONALE ai sensi D.Lgs 231/01 e 81/08 Modello di ORGANIZZAZIONE E GESTIONE ai sensi del D.Lgs. 231/01 art. 6e del D.Lgs. 81/08 art. 30 (Cod ) Il prodotto è destinato a Datori di lavoro, R.S.P.P. / A.S.P.P. e consulenti esterni al fine di essere una guida di riferimento per la progettazione e l efficace attuazione di un modello organizzativo e di gestione, quale misura di tutela contro gli infortuni e le malattie professionali. L obbligo del datore di lavoro di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori non può esaurirsi nella sola messa a disposizione dei presidi antinfortunistici e nel generico invito ai lavoratori a servirsene, ma deve essere, per così dire, completato da un ulteriore impegno prioritario e cogente, che si esplica attraverso la progettazione e l efficace attuazione di un modello organizzativo e di gestione, così come indicato dall articolo 30 del D.Lgs. 81/08. Diviene così fondamentale individuare i processi sensibili, nell ambito dei quali possono essere commessi i reati (nello specifico si tratta degli artt. 589 e 590 del codice penale) e definire ruoli e competenze, delegando ai dirigenti e ai preposti compiti prevenzionali e di sorveglianza e controllo, originariamente in capo la datore di lavoro, in uno schema di nuova organizzazione funzionale e strutturata. Il contiene le risposte alle esigenze suindicate, proponendo una traccia master del modello, che andrà naturalmente personalizzata per ogni Organizzazione. Nel documento proposto è presente (files in formato word modificabile) il modello organizzativo e di gestione comprensivo di: - organigramma della sicurezza; - tabelle di attribuzione dei compiti prevenzionali per ogni figura (datore di lavoro, dirigenti, preposti, ecc.); - flussi delle comunicazioni tra i vari ruoli; - Codice etico ed il sistema sanzionatorio; - regolamento dell Organismo di vigilanza; - procedure di sistema; - moduli operativi necessari all attuazione del modello organizzativo e di gestione (es. modulo attività formative, modulo indagine infortuni e incidenti, registro personale della formazione, ecc.) w w w. p o l i s t u d i o. i t

3 (LOGO aziendale) SISTEMA DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA MODELLO DI ORGANIZZAZIONE E DI GESTIONE AI SENSI DEL D.Lgs. 231/01 E DEL D.Lgs. 81/08 IN MERITO ALLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO Revisione Emesso da: Controllato da: Approvato da: 01 del xx/yy/zzzz

4 Pagina 2 di 36 SOMMARIO 1.0 PREMESSA TERMINI E DEFINIZIONI INDIVIDUAZIONE E VALUTAZIONE DELLE AREE A RISCHIO (PROCESSI SENSIBILI) ORGANIGRAMMA AZIENDALE DELLA SICUREZZA INDIVIDUAZIONE DELLE ATTRIBUZIONI E COMPETENZE PROCESSI DI COMUNICAZIONE Flussi di comunicazione interna SORVEGLIANZA E MONITORAGGIO ORGANISMO DI VIGILANZA (OdV) Premessa Obblighi di informazione nei confronti dell Organismo di vigilanza Compiti e poteri dell Organismo di vigilanza Professionalità e competenze richieste Cause di ineleggibilità o revoca alla nomina dei componenti dell OdV Attività di reporting dell OdV CODICE ETICO Elementi fondanti del Codice etico aziendale Prevenzione dei rischi Controlli Sanzioni Applicazione del Codice SISTEMA SANZIONATORIO Destinatari delle misure disciplinari Illeciti disciplinari... 25

5 Pagina 3 di Sanzioni: lavoratori subordinati (Dirigenti ex Art. 18 T.U., preposti o lavoratori) Sanzioni: DIRIGENTI (contrattualmente inquadrati) Sanzioni: RSPP, RSGSL, Medico competente Sanzioni: Datore di lavoro Sanzioni: FORNITORI / COLLABORATORI Misure accessorie alle sanzioni Condivisione ed approvazione del sistema sanzionatorio I livelli di responsabilità del sistema sanzionatorio Fondo sanzioni MODULI E PROCEDURE DI SISTEMA RIESAME DEL SISTEMA INDICATORI PRESTAZIONALI DI SISTEMA Criterio di scelta del giudizio di sintesi RACCOLTA E CONSERVAZIONE DELLE INFORMAZIONI CONCLUSIONI ALLEGATI: strumenti operativi e di gestione... 35

6 Pagina 4 di 36 ISTRUZIONI GENERALI PER L ELABORAZIONE DEL DOCUMENTO MASTER Il presente documento master, di seguito indicato come Modello, rappresenta un esemplificazione applicativa di un ad una realtà industriale di medio/piccole dimensioni (circa 35 dipendenti). Il Modello va quindi inteso esclusivamente come traccia sulla base della quale realizzare nuovi modelli per nuove realtà aziendali, adeguando di volta in volta i testi secondo le necessità di personalizzazione. Al riguardo, si precisa che tutti i contenuti riportati possono essere oggetto di modifiche, integrazioni o correzioni in base al tipo di organizzazione che si andrà ad analizzare ed in base ai rischi di attività. Resta quindi all utente finale, estensore dei propri modelli sulla base del master proposto, la responsabilità di saperli adattare alle diverse realtà aziendali. Al fine di facilitare la comprensione dei temi che saranno via via trattati e guidare quindi l utente al risultato finale, ogni paragrafo successivo del presente Modello sarà caratterizzato dall introduzione di un campo note specifico al contesto.

7 Pagina 5 di 36 NOTE Il capitolo premessa è il paragrafo tipicamente introduttivo, nell ambito del quale vanno sostanzialmente indicate le motivazioni che hanno orientato l azienda all adozione del Modello di organizzazione e gestione. Il testo proposto può ritenersi abbastanza standardizzato e quindi minimamente da personalizzare. Nota bene: i campi di testo contrassegnati da XXXXXXX andranno sostituiti col nome dell azienda. 1.0 PREMESSA La tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori negli ambienti di lavoro è un principio di grande significato e spessore culturale. Moltissime sono ormai le leggi, i decreti ministeriali, le circolari esplicative disciplinanti i fattori di rischio professionale, l acquisizione della tecnologia produttiva, l organizzazione del lavoro, l elaborazione delle procedure, l adozione delle misure di prevenzione e protezione dei lavoratori, con le quali il Datore di lavoro è chiamato inevitabilmente a confrontarsi. XXXXXXXXX, al fine di ottemperare puntualmente alle disposizioni di legge e, al contempo, di tutelare la salute e la sicurezza dei propri lavoratori, ha previsto la realizzazione e l attuazione del presente Modello, nell ambito del quale sono strutturate le procedure per prevenire i reati nel campo della prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali. Questo sistema gestionale, opportunamente implementato e mantenuto costantemente monitorato, rappresenta quindi il Modello organizzativo previsto dall articolo 6 del D.Lgs. n 231 del 2001, Modello che è tra l altro specificatamente richiesto dall articolo 30 del D.Lgs. 81/08 (testo unico sulla sicurezza).. lì, / /. Il Datore di lavoro

8 Pagina 6 di 36 NOTE Il capitolo termini e definizioni introduce esclusivamente un glossario relativo ai termini specifici che verranno poi utilizzati nell ambito del Modello. Non va generalmente personalizzato, salvo necessità, modifiche legislative, ecc. 2.0 TERMINI E DEFINIZIONI Nell ambito del presente, vengono talvolta utilizzati dei termini e delle definizioni contenuti nella normativa di legge o tecnica in vigore, che si riportano per agevolare la consultazione. Termine / definizione Addestramento Alta direzione Attrezzature di lavoro Spiegazione Complesso delle attività dirette a far apprendere ai lavoratori l uso corretto di attrezzature, macchine, impianti, sostanze, dispositivi, anche di protezione individuale, e le procedure corrette di lavoro Persona o gruppo di persone che, dal livello più alto di un organizzazione, la guidano e la mantengono sotto controllo Qualsiasi macchina, apparecchio, utensile o impianto destinato ad essere usato durante il lavoro Datore di lavoro (DdL) Il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l assetto dell organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell organizzazione stessa o dell unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa Direzione aziendale Dirigente (DIR) DPI Funzione strategica composta da un gruppo definito di persone, che opera nella definizione della politica e degli obiettivi di gestione aziendale e di SSL Persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell incarico conferitogli, attua le direttive del Datore di lavoro organizzando l attività lavorativa e vigilando su di essa Dispositivi di Protezione Individuale (segue tabella)

9 Pagina 7 di 36 NOTE Il capitolo individuazione e valutazione delle aree a rischio è tra i più importanti del Modello. In questa sezione vanno infatti individuati tutti i processi operativi / organizzativi aziendali nell ambito dei quali possono essere commessi, direttamente o indirettamente, i reati di cui agli artt. 589 e 590 del c.p.. L importanza dell analisi è relativa al fatto che una parziale, inesatta o mancata individuazione di detti processi, comporterà l esistenza di aree a rischio non correttamente valutate o non valutate per nulla, e quindi passibili dell accadimento dei reati che l attuazione del Modello dovrebbe invece evitare INDIVIDUAZIONE E VALUTAZIONE DELLE AREE A RISCHIO (PROCESSI SENSIBILI) In ottemperanza ai disposti di cui all articolo 6 comma 2 del D.Lgs. 231/01, si è provveduto all individuazione delle cosiddette aree a rischio, ovvero delle attività nell ambito delle quali possono essere commessi i reati (nello specifico, violazione degli artt. 589 e 590 del C.P., commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela della sicurezza e salute sul lavoro). In particolare sono stati individuati i seguenti processi sensibili che possono ricondurre, direttamente o indirettamente, a scenari illeciti. Nell individuazione dei processi, oltre a quelli insiti nell ambito delle attività aziendali, si sono considerati anche quelli riconducibili agli obblighi di cui all articolo 30 del D.Lgs. 81/08. Processo sensibile Pianificazione delle attività, allo scopo di mantenere efficiente ed aggiornato il Modello organizzativo e di gestione Definizione ed approvazione annuale del budget per la sicurezza e salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro Rispetto dei requisiti di legge relativi ad attrezzature, impianti, luoghi di lavoro, agenti chimici, fisici e biologici Scenario illecito Mancato rispetto dei requisiti di legge relativamente al Modello, in particolare dell articolo 30 del D.Lgs. 81/08 Mancata definizione del budget Blocco degli investimenti, in termini di risorse, necessari all ottemperanza dei disposti di legge applicabili in materia di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori Mancata valutazione dell idoneità degli ambienti, impianti ed attrezzature, agenti chimici, fisici e biologici rispetto a criteri di necessità operativa e di sicurezza Mancata messa a norma di eventuali carenze riscontrate, rispetto ai requisiti di legge previsti (segue tabella)

10 Pagina 8 di 36 NOTE Nel capitolo organigramma della sicurezza va definita la struttura organizzativa dell azienda ai fini della sicurezza, specificando ruoli e nominativi dei soggetti responsabili (Datore di lavoro, RSPP, Medico competente, Dirigenti, ecc.). Si consideri che, normalmente, un organigramma ben strutturato permette una migliore gestione dei processi sensibili, potendo suddividere tra più soggetti i tanti compiti prevenzionali da assegnare. 4.0 ORGANIGRAMMA AZIENDALE DELLA SICUREZZA La definizione dell organigramma nominativo della sicurezza è il primo obbiettivo raggiunto, nell ambito della creazione dei sistema di gestione (vedi pagina seguente). La scelta delle persone coi rispettivi ruoli nell organizzazione è avvenuta a seguito di specifici incontri di confronto e condivisione tra i vari attori della sicurezza, ovvero il Datore di lavoro, i Dirigenti e i Preposti, con la consulenza specialistica di tecnici esperti della società YYYYYYYY. Definita la figura principale del Datore di lavoro, l attribuzione degli altri ruoli è stata fatta tenendo conto delle seguenti considerazioni: Dirigenti Preposti

11 Pagina 9 di 36 O R G A N I G R A M M A P E R L A S I C U R E Z Z A Organismo di Vigilanza C.d.A. DATORE DI LAVORO MEDICO COMPETENTE RESPONSABILE S.P.P. RSGSL DIRIGENTE Ricerca e sviluppo prodotti DIRIGENTE Produzione PREPOSTO PREPOSTO PREPOSTO PREPOSTO PREPOSTO Addetti amministrativi Addetti al laborat. chimico LAVORATORI reparto produzione Addetti carico / scarico mezzi esterni Addetti alla manutenzione

12 Pagina 10 di 36 NOTE Il capitolo individuazione delle attribuzioni e competenze è tra i più significativi del Modello e quello che deve necessariamente subire le maggiori personalizzazioni dei contenuti, in relazione alla tipologia di azienda nella quale si attuerà il sistema. Dopo una prima parte introduttiva, sono proposte delle tabelle nell ambito delle quali, per ogni soggetto responsabile, vanno indicati i INDIVIDUAZIONE DELLE ATTRIBUZIONI E COMPETENZE Dopo la formalizzazione dell organigramma nominativo, si è proceduto programmando degli incontri singoli e/o collettivi con le persone interessate, chiedendo loro di contribuire a fornire indicazioni relative alle reali mansioni svolte e collegabili ad azioni di responsabilità in materia di salute e sicurezza (ad esempio il controllo dell utilizzo DPI, il controllo delle ditte esterne in appalto, ecc.). Alle pagine seguenti si riportano le tabelle suddivise per ruolo (profilo di competenza) e le rispettive attribuzioni ai fini della salute e sicurezza.

13 Pagina 11 di 36 DATORE DI LAVORO FUNZIONE: Area direzione generale RISPONDE A: C.d.A. COLLABORA CON: OdV, DIR, Preposti, RSPP, MC, RLS, RSGSL E IL SUPERIORE DI: Dirigenti, Preposti e lavoratori ATTRIBUZIONI E COMPITI AI FINI DELLA SALUTE E SICUREZZA ATTRIBUZIONI Budget sicurezza e salute COMPITI Definisce annualmente i budget di spesa per l espletamento di tutte le attività di prevenzione relative a salute, igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro (ad esempio analisi ambientali, consulenze, piani di formazione, acquisti DPI, sostituzione / modifica impianti, macchine e/o strutture per adeguamenti normativi o miglioramento delle condizioni di sicurezza, ecc.) FLUSSI DELLE COMUNICAZIONI A CHI () DA CHI () / / / COLLABORA CON () Valutazione rischi dei In collaborazione col Medico competente e col RSPP, valuta tutti i rischi dell attività lavorativa ed elabora il relativo documento di valutazione, mantenendolo aggiornato nel tempo / / RSPP, MC Designazione delle figure E responsabile della designazione del Medico competente e del Responsabile del SPP / / / Gestione emergenze delle Organizza almeno una volta l anno l esercitazione antincendio all interno dei luoghi di lavoro Assicura che siano nominati un numero sufficiente di addetti al primo soccorso e di addetti all antincendio, adeguatamente formati secondo gli obblighi di legge / / / / / / Riunione periodica del S.P.P. Organizza la riunione periodica del SPP convocando tutti i soggetti previsti, così come stabilito dall articolo 35 del D.Lgs. 81/08 (DS_11) RSPP, MC, RLS / / / / / / / / / / / / / / (segue tabella)

14 Pagina 12 di 36 RESPONSABILE SISTEMA DI GESTIONE SALUTE E SICUREZZA (RSGSL) FUNZIONE: Area direzione RISPONDE A: DdL COLLABORA CON: OdV, RSPP, DIR, Preposti, MC E IL SUPERIORE DI: / ATTRIBUZIONI E COMPITI AI FINI DELLA SALUTE E SICUREZZA ATTRIBUZIONI Scadenziario sicurezza e salute COMPITI Ha la responsabilità del puntuale controllo di scadenze relative agli adempimenti cogenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro, mantenendo aggiornato il relativo scadenziario (DS_15). Informa il Datore di lavoro riguardo alle scadenze stesse, in modo che siano pianificate per tempo le conseguenti attività FLUSSI DELLE COMUNICAZIONI A CHI () DA CHI () COLLABORA CON () DdL / / Acquisto di nuove attrezzature di lavoro Ad ogni segnalazione di nuovo acquisto di macchine, attrezzature ed impianti, si accerta che i prodotti siano marcati CE e dotati della documentazione d obbligo / / / Audit di prima parte A campione e a sorpresa si accerta mensilmente che ognuno, nell ambito del proprio ruolo, rispetti le attribuzioni ed i compiti assegnati dal Modello organizzativo; in caso rilevi mancanze o violazioni ha l obbligo di segnalare immediatamente al Datore di lavoro quanto riscontrato (DS_13) DdL / / / / MC / / RSPP, DIR produzione (segue tabella)

15 Pagina 13 di 36 MEDICO COMPETENTE (MC) FUNZIONE: RISPONDE A: / Sorveglia sanitaria COLLABORA CON: OdV, DdL, RSPP, RSGSL, DIR, Preposti, Lavoratori, RLS E IL SUPERIORE DI: / ATTRIBUZIONI E COMPITI AI FINI DELLA SALUTE E SICUREZZA ATTRIBUZIONI COMPITI FLUSSI DELLE COMUNICAZIONI A CHI () DA CHI () COLLABORA CON () Valutazione rischi dei Collabora col Datore di lavoro e col RSPP alla valutazione di tutti i rischi dell attività lavorativa / / DdL, RSPP Scelta dei DPI Collabora coi Dirigenti e col RSPP per la scelta dei DPI più idonei per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, in funzione dei rischi di attività / / DIR, RSPP Protocollo sanitario Garantisce la puntuale attuazione del protocollo sanitario, collaborando col RSGSL / / RSGSL / / / OdV / /

16 Pagina 14 di 36 RESPONSABILE SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (RSPP) FUNZIONE: Servizio di Prevenzione e Protezione RISPONDE A: / COLLABORA CON: DdL, OdV, MC, RSGSL, DIR e Preposti E IL SUPERIORE DI: / ATTRIBUZIONI E COMPITI AI FINI DELLA SALUTE E SICUREZZA ATTRIBUZIONI Valutazione rischi Gestione SPP dei COMPITI Collabora col Datore di lavoro e col Medico competente alla valutazione di tutti i rischi dell attività lavorativa Gestisce il servizio di Prevenzione e protezione dai rischi secondo le specifiche di legge FLUSSI DELLE COMUNICAZIONI A CHI () DA CHI () COLLABORA CON () / / DdL, MC / / / Scelta dei DPI Collabora coi Dirigenti ed il Medico competente per la scelta dei DPI più idonei per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, in funzione dei rischi di attività / / DIR, MC / / DIR / / RSGSL, DIR produzione OdV / /

17 Pagina 15 di 36 DIRIGENTE (di produzione) FUNZIONE: RISPONDE A: Area produzione DdL COLLABORA CON: OdV, DdL, RSPP, MC, RLS, RSGSL, Preposti e consulenti E IL SUPERIORE DI: Preposti e lavoratori ATTRIBUZIONI E COMPITI AI FINI DELLA SALUTE E SICUREZZA ATTRIBUZIONI Gestione dei DPI COMPITI In funzione dei rischi di attività e sentito il RSPP e il Dirigente ricerca e sviluppo prodotti, individua sul mercato i DPI più idonei per la protezione dei lavoratori e provvede autonomamente al loro acquisto presso i rivenditori (per importi fino a euro iva compresa). Su richiesta, importi superiori di spesa potranno essere comunque autorizzati dal Datore di lavoro. Si accerta inoltre che i DPI acquistati siano successivamente distribuiti ai lavoratori FLUSSI DELLE COMUNICAZIONI A CHI () DdL DA CHI () DdL COLLABORA CON () RSPP, DIR ricerca e sviluppo prodotti Gestione delle risorse umane Documentazione degli infortuni / incidenti Sceglie le risorse umane che per caratteristiche e competenze risultano più idonee a lavorazioni specifiche Raccoglie le segnalazioni dei Preposti in merito alla richiesta di applicazione di misure disciplinari ai lavoratori e le comunica al Datore di lavoro per le azioni necessarie Si accerta che per gli infortuni, gli incidenti ed i mancati incidenti sia correttamente compilato il relativo modulo da parte dei Preposti. Trasmette i moduli raccolti al RSGSL / / / DdL Preposti / RSGSL / / Rapporti Preposti coi Fornisce ai Preposti tutte le indicazioni necessarie inerenti nuovi rischi, relativamente all introduzione di nuove attrezzature, prodotti chimici o altre tecnologie. Fornisce anche le indicazioni di sicurezza eventualmente trasmesse dal Dirigente ricerca e sviluppo prodotti Preposti DIR ricerca e sviluppo prodotti / Si accerta di ricevere mensilmente dai Preposti i report di sorveglianza e controllo / Preposti / / / / DdL, OdV / / DdL DdL RSPP (segue tabella)

18 Pagina 16 di 36 DIRIGENTE (ricerca e sviluppo prodotti) FUNZIONE: RISPONDE A: Area ricerca e sviluppo DdL COLLABORA CON: OdV, RSPP, RSGSL, MC, DIR di produzione, Preposti e consulenti E IL SUPERIORE DI: Preposti e lavoratori ATTRIBUZIONI E COMPITI AI FINI DELLA SALUTE E SICUREZZA ATTRIBUZIONI COMPITI FLUSSI DELLE COMUNICAZIONI A CHI () DA CHI () COLLABORA CON () Gestione dei DPI In funzione dei rischi di attività e sentito il RSPP, individua sul mercato i DPI più idonei per la protezione dei lavoratori e provvede autonomamente al loro acquisto presso i rivenditori (per importi fino a euro iva compresa. Su richiesta, importi superiori di spesa potranno essere comunque autorizzati dal Datore di lavoro DdL DdL RSPP Gestione delle risorse umane Documentazione degli infortuni / incidenti Sceglie le risorse umane che per caratteristiche e competenze risultano più idonee a lavorazioni specifiche Effettua richiami verbali ai lavoratori che non rispettano le regole aziendali, le norme di prevenzione e/o il Codice etico. Segnala al Datore di lavoro la necessità di procedere con misure disciplinari diverse dal solo richiamo verbale Compila i moduli relativi all indagine degli infortuni, degli incidenti e dei mancati incidenti e li trasmette al RSGSL (DS_04) / / / DdL / / RSGSL / / / / / / / DdL DdL RSPP DIR produzione / / DdL, OdV / / (segue tabella)

19 Pagina 17 di 36 PREPOSTI FUNZIONE: RISPONDE A: Area produzione DdL, Dirigente di produzione COLLABORA CON: DIR di produzione, OdV, RSPP, RSGSL, MC, RLS E IL SUPERIORE DI: Lavoratori ATTRIBUZIONI E COMPITI AI FINI DELLA SALUTE E SICUREZZA ATTRIBUZIONI COMPITI Sorveglia l operatività dei lavoratori, al fine di garantire il rispetto delle regole aziendali e le norme di prevenzione FLUSSI DELLE COMUNICAZIONI A CHI () DA CHI () COLLABORA CON () // / / Provvede all addestramento dei lavoratori, ed in particolare dei neo assunti, compilando i relativi moduli da trasmettere poi al RSGSL RSGSL / / Gestione lavoratori dei Effettua richiami verbali ai lavoratori che non rispettano le regole aziendali e/o le norme di prevenzione e/o il Codice etico e segnala al Dirigente di produzione l eventuale necessità di procedere con diverse misure disciplinari (DS_16) DIR produzione / / Consegna i previsti DPI ai lavoratori (DS_06), provvedendo alle attività di formazione, informazione ed addestramento correlate (DS_09) Lavoratori / / Rapporti Dirigente col Compila mensilmente il report di sorveglianza e controllo (DS_02) e lo consegna al Dirigente di produzione DIR produzione / / Documentazione degli infortuni / incidenti Nel caso di infortuni, incidenti e mancati incidenti compila debitamente il relativo modulo, da trasmettere poi al Dirigente di produzione DIR produzione / /. DIR produzione / /.. / / /.. DIR produzione / /.. Lavoratori / /. DIR produzione, DdL / /.. OdV / /

20 Pagina 18 di 36 NOTE Il capitolo processi di comunicazione chiarisce in che modo l organizzazione intenda attivare la comunicazione fra tutte le parti interessate, nell ambito dei processi aziendali esistenti. 6.0 PROCESSI DI COMUNICAZIONE I processi di comunicazione verso tutte le parti coinvolte (Datore di lavoro, lavoratori, fornitori, Organismo di vigilanza, ecc.) attivati da XXXXXXXXXX, si prefiggono di essere trasparenti e comprensibili ed hanno lo scopo di trasmettere attenzioni e informazioni ai soggetti interessati e coinvolti e di sensibilizzarli sui pericoli per la salute e la sicurezza correlati alle proprie attività lavorative, al fine di evitare (o limitare) l accadimento di infortuni o il concretizzarsi di malattie professionali. In XXXXXXXXXX è prassi che tutti i lavoratori possano rivolgersi direttamente ai preposti o ai loro responsabili (Dirigenti) senza particolari formalità, allo scopo di favorire una mentalità di collaborazione reciproca rivolta al miglioramento continuo dei processi, non solo relativamente alla salute e sicurezza. L azienda si impegna a promuovere a tutti i livelli le attività di formazione e informazione ai propri lavoratori sulla cultura della sicurezza e sulle tematiche legate alla prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali. Per tale ragione viene data ampia divulgazione dei principi contenuti nel presente Modello di organizzazione e nel Codice Etico. 6.1 Flussi di comunicazione interna E molto importante che la comunicazione interna delle informazioni sia strutturata ed efficace, per garantire che ognuno si trovi nella condizione di adempiere ai propri compiti, nell ambito delle attribuzioni assegnate nel presente Modello. Al capitolo precedente, in corrispondenza delle tabelle dei compiti prevenzionali assegnati alle figure responsabili, sono indicati graficamente i flussi delle comunicazioni per i diversi soggetti responsabili, con il seguente criterio: - A CHI () Indica a chi è rivolta l azione - DA CHI () Indica da chi proviene l azione - COLLABORA CON () Indica con chi viene eseguita l azione.

21 Pagina 19 di 36 NOTE Questo paragrafo ha l obiettivo di chiarire quali procedimenti di monitoraggio e sorveglianza dei processi sensibili siano previsti nell ambito del Modello. 7.0 SORVEGLIANZA E MONITORAGGIO I processi definiti nel sistema sono oggetto di monitoraggio e misurazione con tecniche e approcci differenti in funzione del processo stesso, allo scopo di verificare se gli output del processo analizzato sono conformi agli input richiesti. Le tecniche di indagine e sorveglianza includono metodi di raccolta di dati, sia da fonti esterne che da fonti interne e possono riguardare: la significatività e la criticità dei pericoli e rischi insiti nei processi e nelle attività lavorative; il rispetto della conformità di legge e normativa applicabile; Inoltre i processi e le attività, che determinano o possono determinare significativi e rischi rilevanti per la sicurezza, sono sorvegliati e misurati, anche rispetto ai requisiti cogenti legislativi, utilizzando un Piano di sorveglianza e monitoraggio per la sicurezza.

22 Pagina 20 di 36 NOTE La definizione e costituzione di un Organismo di Vigilanza è una condizione essenziale per garantire l efficacia del Modello ed in questo capitolo sono stabiliti, dopo il paragrafo delle premesse, i criteri di competenze, di nomina e revoca dei membri dell Organismo, i loro compiti e poteri d azione e le attività di reporting, che saranno attuate con la direzione aziendale. 8.0 ORGANISMO DI VIGILANZA (OdV) 8.1 Premessa Al fine di ottemperare a quanto stabilito dall articolo 6 lettera b) del D.Lgs. 231/01, XXXXXXXXXX ha istituito, con separato atto di nomina, un Organismo con funzioni di vigilanza e controllo (di seguito indicato con la sigla OdV) in modo da garantire l adeguatezza e l efficacia di attuazione del presente Modello. I membri dell OdV, nominati dal Presidente del C.d.A., saranno uno o più soggetti (Organismo monocratico o collegiale), secondo le competenze specifiche che si renderanno necessarie, e dovranno assicurare principi di autonomia, indipendenza, professionalità e continuità d azione necessari per la vigilanza sul sistema. 8.2 Obblighi di informazione nei confronti dell Organismo di vigilanza XXXXXXXXXX si impegna a definire, in attuazione al Modello, un efficace flusso delle informazioni che consenta all OdV di essere puntualmente aggiornato su: - mutamenti nell organizzazione o nelle attività che possono influire, direttamente o indirettamente, sull obiettivo di tutela della salute e sicurezza; - esiti delle attività di sorveglianza (monitoraggio) e di reporting interne all organizzazione; - accadimento di infortuni, incidenti, mancati incidenti e/o segnalazione di casi di malattia professionale; -

23 Pagina 21 di Compiti e poteri dell Organismo di vigilanza L operatività dell Organismo sarà finalizzata alla verifica della funzionalità e dell efficienza del Modello organizzativo e di gestione, anche attraverso il monitoraggio dei processi sensibili e delle attribuzioni e dei compiti assegnati per ogni singolo ruolo nell organizzazione. L OdV avrà diritto ad un informazione costante sulle attività rilevanti ai fini della tutela della salute e sicurezza dei lavoratori. Più specificatamente, all OdV sono affidati i seguenti compiti e poteri: - vigilare sull osservanza delle attribuzioni e dei compiti indicati nel presente Modello; - effettuare a campione e a sorpresa ispezioni periodiche presso le strutture aziendali ritenuti a rischio di reato, per controllare che l attività venga genericamente svolta conformemente al Modello di organizzazione e gestione adottato e nel rispetto più in generale delle regole di prevenzione, il tutto finalizzato a garantire l efficacia del Modello stesso; - L OdV, per svolgere i propri compiti, potrà avvalersi del supporto di tutte le strutture aziendali o di consulenti esterni. Al fine di consentire lo svolgimento dei compiti e l esercizio dei poteri sopra descritti, l OdV ha libero accesso ai luoghi di lavoro ed alla documentazione aziendale rilevante. 8.4 Professionalità e competenze richieste I soggetti candidati a far parte dell OdV dovranno possedere capacità specifiche in tema di attività ispettiva e consulenziale, dimostrando comprovate competenze nel settore d attività relativamente agli aspetti di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, nonché nella conduzione di sistemi di gestione. Ciascun componente dovrà infatti essere in grado di svolgere le funzioni ed i compiti cui l OdV è deputato, in relazione all ambito dei reati per i quali lo stesso è chiamato ad operare. La nomina di auditor dell OdV potrà essere riconosciuta a personale, esterno indipendente dall organizzazione o interno indipendente dall aera/processo sottoposto a audit, che possa comprovare almeno uno dei seguenti requisiti: Cause di ineleggibilità o revoca alla nomina dei componenti dell OdV Costituiscono motivi di ineleggibilità a componente dell OdV: - la sentenza di condanna (o di patteggiamento) non irrevocabile, relativa ai reati trattati nell ambito del presente Modello; - le circostanze di cui all articolo 2382 del Codice Civile;

24 Pagina 22 di 36 - Per le stesse motivazioni elencate sopra, i soggetti incaricati a far parte dell OdV possono altresì essere rimossi dall incarico (revoca), per cause di sopravvenuta illegittimità a ricoprire la carica. 8.6 Attività di reporting dell OdV L OdV riferisce al Consiglio di amministrazione in merito all applicazione e alle prestazioni del Modello implementato e su eventuali di criticità individuate. - con cadenza semestrale, un rapporto scritto relativo all attività svolta nel quale saranno indicate tutte le eventuali criticità e non conformità rilevate con le relative azioni preventive e/o correttive da attuare, anche per dar seguito al principio di miglioramento continuo del sistema; -. Il C.d.A. ha facoltà di convocare in qualsiasi momento l OdV per questioni attinenti il Modello organizzativo e di gestione. L OdV può...

25 Pagina 23 di 36 NOTE Col termine Codice etico, si definisce quell'insieme di principi di condotta che rispecchia, in riferimento alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, particolari criteri di adeguatezza e opportunità. In sintesi, si tratta quindi di un documento contenente la dichiarazione dei princìpi che guidano l impresa nel suo operare quotidiano, princìpi che dovranno essere condivisi e rispettati anche dai lavoratori CODICE ETICO 9.1 Elementi fondanti del Codice etico aziendale La tutela della salute e sicurezza dei lavoratori negli ambienti di lavoro è un principio di grande significato e spessore culturale, tanto più a seguito del recepimento delle numerose Direttive europee di settore. XXXXXXXXXX, condividendo appieno detto principio, si pone l obiettivo di lavorare in sicurezza, ovvero di garantire il rispetto delle norme di prevenzione e l adozione di comportamenti sicuri a vantaggio della tutela delle persone e dell ambiente. XXXXXXXXXX garantisce quindi l integrità fisica e morale dei suoi collaboratori, condizioni di lavoro rispettose della dignità individuale e ambienti di lavoro sicuri e salubri, nel pieno rispetto della normativa vigente in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro e protezione dei lavoratori. In particolare l azienda si impegna a: eliminare o, quando non possibile, ridurre i rischi per la salute e la sicurezza; individuare i rischi che non possono essere evitati e pianificare un adeguato programma di prevenzione e protezione, nonché di controllo; adeguare attrezzature di lavoro, impianti e luoghi di lavoro alle disposizioni di legge pertinenti; I lavoratori, analogamente, dovranno garantire il rispetto delle seguenti regole: adottare comportamenti sicuri durante il lavoro, ovvero operare nel rispetto dei regolamenti aziendali, delle procedure, delle istruzioni, delle norme di prevenzione in generale e del presente Codice etico; evitare comportamenti pericolosi per se o per gli altri; rispettare gli ordini indicati dai superiori gerarchici o dal Datore di lavoro;

26 Pagina 24 di 36 I collaboratori / fornitori, dovranno anch essi garantire il rispetto delle seguenti regole: adottare comportamenti sicuri durante le loro attività, ovvero operare nel rispetto dei regolamenti aziendali, delle istruzioni ricevute, delle norme di prevenzione in generale e del presente Codice etico; Prevenzione dei rischi In ragione dell articolazione delle attività prevenzionali e della struttura organizzativa, XXXXXXXXXX adotta un sistema di deleghe di poteri e funzioni, prevedendo in termini espliciti e specifici l attribuzione degli incarichi a persone dotate di idonea capacità e competenza Controlli XXXXXXXXXX adotta specifiche modalità di controllo della conformità dei comportamenti, di chiunque agisce per l Azienda o nel suo ambito, rispetto alle prescrizioni della normativa vigente, alle regole di comportamento di questo Codice e del Modello di organizzazione e di gestione. Chiunque venga a conoscenza di una qualunque violazione del Codice etico è tenuto a darne immediata informazione all Organismo di Vigilanza. 9.4 Sanzioni L intera organizzazione, dal Datore di lavoro ai lavoratori, nell ambito dei diversi ruoli aziendali, dovrà essere compartecipe e coinvolta nel perseguimento degli obiettivi e nel rispetto delle regole indicate, in quanto ogni singolo comportamento non eticamente corretto o sicuro, potrebbe comportare conseguenze negative in merito alla tutela della salute e sicurezza. 9.5 Applicazione del Codice Il Codice etico si applica a tutta l organizzazione della XXXXXXXXXX ed è conseguentemente vincolante per i comportamenti di tutti i suoi collaboratori.

27 Pagina 25 di 36 NOTE La definizione di un sistema sanzionatorio è una condizione essenziale per garantire l efficacia del Modello, ovvero per garantire l attuazione di adeguate misure disciplinari nei confronti di coloro che non rispettano i compiti prevenzionali assegnati, le regole aziendali, le norme di prevenzione in generale o il Codice etico SISTEMA SANZIONATORIO Il presente sistema sanzionatorio è adottato nell ambito del Modello organizzativo in ottemperanza ai disposti di cui all articolo 6 comma 2 lettera e) del D.Lgs. 231/01. Di seguito sono dettagliate le caratteristiche del sistema, progettato e predisposto per sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel Modello Destinatari delle misure disciplinari Sono destinatari del presente sistema sanzionatorio tutti coloro che, nell ambito dei diversi ruoli di responsabilità individuati, hanno ricevuto attribuzioni e compiti operativi e/o gestionali. Il sistema è suddiviso per categoria di inquadramento dei prestatori di lavoro subordinato (art c.c.), pertanto misure disciplinari diverse sono adottate per Datore di lavoro, Dirigenti, operai ed impiegati Illeciti disciplinari Sono definiti illeciti disciplinari i comportamenti tenuti dai lavoratori in violazione dei compiti e delle attribuzioni indicati nel Modello organizzativo e nel Codice etico. Il tipo e l entità delle sanzioni applicabili ai singoli casi di illecito disciplinare, sono variabili in relazione alla gravità delle mancanze e in base ai seguenti criteri generali: - condotta del lavoratore: dolo o colpa (negligenza, imprudenza, imperizia); - mansioni e grado del lavoratore; -.. Qualora con un solo atto siano state commesse più infrazioni, punibili con sanzioni diverse, si applica la sanzione più grave. Il sistema sanzionatorio prevede inoltre

28 Pagina 26 di Sanzioni: lavoratori subordinati (Dirigenti ex Art. 18 T.U., preposti o lavoratori) I comportamenti tenuti dai lavoratori subordinati in violazione delle attribuzioni e delle regole del Modello organizzativo e di gestione e/o del Codice etico, costituiscono illecito disciplinare e sono punibili con le modalità specificate in tabella. In particolare, LAVORATORI SUBORDINATI IN GENERE MISURE DISCIPLINARI SINTESI POSSIBILI MOTIVAZIONI Rimprovero verbale La sanzione del rimprovero verbale verrà applicata nei casi di violazione delle attribuzioni e compiti previsti dal Modello e/o di errori procedurali, non aventi grave rilevanza Rimprovero scritto La sanzione del rimprovero scritto verrà applicata nei casi di recidiva nelle violazioni che hanno determinato il richiamo verbale o nel caso di violazioni gravi, ovvero che possono determinare (o che hanno determinato) gravi danni alla società o alle persone Multa. - Sospensione dal lavoro e dalla retribuzione.. Licenziamento disciplinare Non si terrà conto a nessun effetto dei provvedimenti disciplinari decorsi 2 anni dalla loro applicazione. Il lavoratore al quale sia stata applicata una sanzione disciplinare potrà promuovere la procedura di conciliazione prevista dalla legge n 300/ Sanzioni: DIRIGENTI (contrattualmente inquadrati) Premesso che l osservanza del, nonché del Codice etico aziendale da parte dei lavoratori contrattualmente inquadrati come Dirigenti, costituisce condizione necessaria per il mantenimento del rapporto fiduciario con XXXXXXXXXX, in caso di violazioni.

29 Pagina 27 di 36 LAVORATORI CONTRATTUALMENTE INQUADRATI COME DIRIGENTI MISURE DISCIPLINARI SINTESI POSSIBILI MOTIVAZIONI Rimprovero scritto La sanzione del rimprovero scritto verrà applicata nei casi di violazione delle attribuzioni e compiti previsti dal Modello e/o di errori procedurali, non aventi grave rilevanza Multa (..) La multa verrà applicata nei casi di recidiva nelle violazioni al Modello e/o nel caso di violazioni gravi, ovvero che possono determinare (o che hanno determinato) danni alla società o alle persone -. Licenziamento 10.5 Sanzioni: RSPP, RSGSL, Medico competente L osservanza del, nonché del Codice etico aziendale è richiesta anche da parte di RSPP e del Medico competente ed eventuali violazioni costituiscono condizione compromissoria del rapporto fiduciario con XXXXXXXXXX. In caso di violazioni sono applicabili le seguenti sanzioni: RSPP, RSGSL, Medico competente MISURE DISCIPLINARI SINTESI POSSIBILI MOTIVAZIONI Revoca dell incarico Azione di risarcimento (c.c.)

30 Pagina 28 di Sanzioni: Datore di lavoro Anche il Datore di lavoro deve rispondere di eventuali violazioni al e/o al Codice etico e poiché quella del Datore di lavoro è originariamente la preminente posizione di garanzia (in termini di tutela della salute e della sicurezza),. MISURE DISCIPLINARI DATORE DI LAVORO SINTESI POSSIBILI MOTIVAZIONI Multa ( ) Azione di responsabilità (c.c.). Revoca del mandato 10.7 Sanzioni: FORNITORI / COLLABORATORI Ad integrazione del Sistema sanzionatorio si precisa che qualsiasi comportamento posto in essere in contrasto con il Codice Etico (o col Modello organizzativo, laddove previsto) da parte di Consulenti, Collaboratori, ditte esterne o Terzi in genere che intrattengono rapporti con la Società e la cui attività possa avere un impatto anche minimo (diretto o indiretto) con la tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori, potrà determinare, Misure accessorie alle sanzioni Premesso che ad ogni soggetto coinvolto in sanzioni (ad eccezione dei fornitori / collaboratori), secondo i criteri precedentemente illustrati, sarà data la possibilità, così come previsto dalle normative del diritto del lavoro e dall ordinamento giuridico e legislativo in generale, di poter comprendere il motivo della sanzione e di adeguarsi / giustificarsi, il sistema sanzionatorio comprenderà anche misure cosiddette accessorie alle sanzioni, ovvero La necessità delle misure accessorie sarà stabilità dal Datore di lavoro, direttamente o su eventuale segnalazione dell OdV.

31 Pagina 29 di Condivisione ed approvazione del sistema sanzionatorio Il sistema sanzionatorio è stato strutturato tenendo conto delle indicazioni relative ai provvedimenti disciplinari previsti dal CCNL di settore (ovvero lo affianca, ma non lo sostituisce) e dello Statuto dei lavoratori, ed è stato elaborato nell ambito di un processo condiviso e trasparente, approvato non solo dalla direzione, ma anche da tutti i soggetti interessati nell ambito dell applicazione del presente Modello I livelli di responsabilità del sistema sanzionatorio Considerata la struttura gerarchica dei ruoli individuati dall organigramma della sicurezza aziendale per la XXXXXXXXXX, sono stabiliti i seguenti livelli di responsabilità, interessati alla possibile applicazione dei provvedimenti disciplinari previsti dal presente sistema sanzionatorio 1 : 1. DATORE DI LAVORO 2. RSPP Fondo sanzioni Il fondo sanzioni relativo alle misure disciplinari applicate ai lavoratori subordinati sarà destinato in base alle indicazioni del C.C.N.L. di categoria. Per quanto riguarda invece le sanzioni applicate al Datore di lavoro ed ai Dirigenti (contrattualmente inquadrati), il fondo sarà destinato a. 1 Si noti oltre al sistema sanzionatorio di cui al presente Modello, resta parimenti valido ed applicabile il sistema di provvedimenti disciplinari previsto dal CCNL di categoria che riguarda tutti i lavoratori

32 Pagina 30 di 36 NOTE Il capitolo procedure di sistema definisce solamente che il Modello è costituito anche da procedure e moduli per la regolamentazione delle attività o dei processi maggiormente significativi. Non serve generalmente personalizzare i contenuti MODULI E PROCEDURE DI SISTEMA Le modalità di svolgimento dei processi maggiormente significativi ai fini della prevenzione dei reati attinenti la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, sono definite in dettaglio nell ambito di specifiche procedure, cosiddette procedure di sistema, allegate al presente. NOTE Col capitolo riesame del sistema si stabilisce un principio molto importante, ovvero che il Modello organizzativo sarà oggetto di un riesame almeno annuale, al fine di valutarne l idoneità e l efficacia attuativa. Tale attività sarà svolta dall Alta direzione, la quale potrà avvalersi della collaborazione dell OdV per determinare la necessità di modifiche e/o integrazioni e/o correzioni al Modello RIESAME DEL SISTEMA Salvo indicazioni diverse da parte dell OdV, in occasione della riunione periodica annuale del SPP (ai sensi dell articolo 35 del D.Lgs. 81/08), l Alta direzione provvede al riesame del presente Modello organizzativo e di gestione, sulla base dei dati di Audit di sistema per l anno in corso e di altri dati di ingresso pertinenti con la gestione del sistema (es. statistiche infortuni, rapporti sulla gestione delle emergenze, ecc.)..

33 Pagina 31 di 36 NOTE Gli indicatori prestazionali di sistema sono uno strumento, a disposizione dell OdV, col quale viene espresso un giudizio di sintesi annuale del, nell ambito delle attività di audit del sistema. Il capitolo riporta pertanto le modalità ed i criteri per l assegnazione del giudizio, mediante l ausilio di appositi indicatori INDICATORI PRESTAZIONALI DI SISTEMA Allo scopo di determinare oggettivamente le performance di sistema, sono definiti degli appositi indicatori prestazionali, con l obiettivo di valutare l efficacia del nell ambito del riesame annuale 2. In particolare, all esito dell audit di sistema precedente il riesame, l OdV esprimerà un giudizio di sintesi, sulla base dei seguenti criteri: INDICATORE SPECIFICA ESITO DI PRESTAZIONE Viene esaminato il dato annuale relativo all indice di POSITIVO Indice di frequenza frequenza, che viene degli infortuni confrontato col dato dell anno NEGATIVO precedente Indice di gravità degli infortuni Viene esaminato il dato annuale relativo all indice di gravità, che viene confrontato col dato dell anno precedente POSITIVO NEGATIVO Se l indice di frequenza è minore del dato di riferimento Se l indice di frequenza è maggiore o uguale del dato di riferimento Se l indice di gravità è minore del dato di riferimento Se l indice di gravità è maggiore o uguale del dato di riferimento.. POSITIVO NEGATIVO.. (segue tabella) 2..

34 Pagina 32 di Criterio di scelta del giudizio di sintesi Il giudizio di sintesi del sistema può essere POSITIVO o NEGATIVO. Solamente nel caso di un giudizio di sintesi positivo, il Datore di lavoro può ritenere efficace l attuazione del 3, pur in presenza di non conformità rilevate in sede di Audit da parte dell OdV, per le quali siano state indicate misure preventive e/o correttive. Il criterio di scelta del giudizio di sintesi è stabilito come segue: - Se l esito complessivo di prestazione è di almeno un totale di 4 indicatori positivi su 5, allora il giudizio di sintesi è POSITIVO - Se l esito complessivo.. 3 Si precisa che il giudizio di sintesi costituisce un indicazione dello stato di efficacia del Modello basata su elementi oggettivi, che non trova tuttavia alcun riscontro in merito a riferimenti di norma o di legge. Esso pertanto viene espresso al solo scopo di concretizzare la sensazione che il stia o meno perseguendo in modo concreto gli obiettivi di prevenzione aziendali, ma non potrà influire in alcun modo (salvo diversa decisione del Giudice) sull eventuale valutazione che potrà esprimere un Giudice, interpellato a decidere in merito all efficace attuazione del Modello stesso, ai fini esimenti di una responsabilità societaria derivante dalla commissione di un reato.

35 Pagina 33 di 36 NOTE L attuazione del, comporterà la compilazione di numerosi documenti di registrazione, su carta o su file. In ogni caso, sarà necessario regolamentare le modalità di archiviazione di tutte le informazioni di sistema, decidendo tra l altro il nominativo di un responsabile incaricato RACCOLTA E CONSERVAZIONE DELLE INFORMAZIONI Ogni documento previsto nell ambito del presente è conservato presso la sede della XXXXXXXXXX in un luogo stabilito, a disposizione dell OdV e di eventuali organi di controllo esterni..

36 Pagina 34 di 36 NOTE Il capitolo conclusioni riporta contenuti generalmente standard e un numero variabile di campi vuoti per le firme dei soggetti responsabili, indicati nell organigramma della sicurezza CONCLUSIONI Il presente è stato concordato, progettato e realizzato in collaborazione tra tutte le parti interessate e con il supporto tecnico della società YYYYYYYYYY. I soggetti responsabili, preso atto di quanto elaborato, con la firma riportata in calce dichiarano di accettare le attribuzioni ed i compiti a loro assegnati nell ambito del presente Modello. Datore di lavoro (per conoscenza ed accettazione) RSGSL (per conoscenza ed accettazione) Dirigente (per conoscenza ed accettazione) Dirigente (per conoscenza ed accettazione) Preposto (per conoscenza ed accettazione) Preposto (per conoscenza ed accettazione) Preposto (per conoscenza ed accettazione) Preposto (per conoscenza ed accettazione) Preposto (per conoscenza ed accettazione)

37 Pagina 35 di 36 NOTE Il capitolo allegati è quello conclusivo: vanno riportati tutti i codici ed i nomi degli strumenti operativi e di gestione necessari all attuazione del. Naturalmente i contenuti possono essere variabili, in relazione a quanti e quali strumenti sarà necessario utilizzare 16.0 ALLEGATI: strumenti operativi e di gestione Codice DS_11 DS_14 Strumenti del Datore di lavoro Verbale di riunione periodica del SPP Modulo di comunicazione con l OdV Codice DS_05 DS_08 DS_13 DS_15 Strumenti del RSGSL Registro delle misure disciplinari Registro della formazione, informazione ed addestramento Modulo di segnalazione di violazioni al Modello organizzativo Controllo dello stato degli adempimenti Codice DS_04 DS_09 DS_10 DS_12 Strumenti dei Dirigenti Rapporto d infortunio e/o incidente Verbale di avvenuta formazione / informazione / addestramento Relazione periodica sullo stato del sistema di salute e sicurezza aziendale Registro della manutenzione attrezzature di lavoro Codice DS_02 DS_06 DS_07 Strumenti dei Preposti Attività di sorveglianza e controllo (monitoraggio) Gestione dei dispositivi di protezione individuale Modulo segnalazione pericoli e comportamenti pericolosi Codice DS_03 DS_16 Lavoratori Statuto prevenzionistico aziendale Modulo di comunicazione generico Codice DS_01 DS_01_1 Organismo di vigilanza Audit di sistema Allegato all audit di sistema

38 Pagina 36 di 36 Codice PS_01 PS_02 PS_03 PS_04 Procedure di sistema Gestione delle attività di formazione, informazione ed addestramento Gestione delle attività di archiviazione dei documenti del SGSL Modalità di trasmissione delle informazioni del sistema all OdV Indagine infortuni, incidenti e mancati incidenti

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