Utilizzo dei Fondi strutturali per progetti culturali

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1 DIREZIONE GENERALE DELLE POLITICHE INTERNE DELL'UNIONE UNITÀ TEMATICA B: POLITICHE STRUTTURALI E DI COESIONE CULTURA E ISTRUZIONE Utilizzo dei Fondi strutturali per progetti culturali STUDIO Sintesi Le politiche dell'ue vanno nella direzione di una visione ampia della cultura come strumento che contribuisce al recupero urbano, all'attrattiva, all'imprenditorialità, all'innovazione, all'occupazione e alla sostenibilità. Nella stessa direzione si muovono città e regioni. La nuova proposta di politica di coesione per il periodo beneficia, purtroppo, solo in parte della vasta diffusione degli investimenti culturali. La presente relazione analizza l'utilizzo dei Fondi strutturali (FS) nel periodo e fornisce suggerimenti su come agevolare l'accesso ai FS per la cultura nel quadro della nuova politica. IP/B/CULT/FWC/ /Lot4/C2/SC1 Luglio 2012 PE IT

2 Il presente documento è stato richiesto dalla commissione per la cultura e l'istruzione del Parlamento europeo. AUTORI KEA European Affairs: Marìa Iglesias, Philippe Kern, Valentina Montalto. AMMINISTRATORE RESPONSABILE Ana Maria Nogueira Parlamento europeo Dipartimento tematico B: Politiche strutturali e di coesione B-1047 Bruxelles poldep-cohesion@europarl.europa.eu ASSISTENZA REDAZIONALE Lyna Pärt VERSIONI LINGUISTICHE Originale: EN Traduzioni: DE, FR INFORMAZIONI SULL'EDITORE Per contattare il Dipartimento tematico B o abbonarsi alla sua newsletter mensile, scrivere a: poldep-cohesion@europarl.europa.eu Manoscritto completato nel luglio 2012 Bruxelles, Unione europea, 2012 Il documento è disponibile su Internet al sito: LIMITAZIONE DELLA RESPONSABILITÀ Le opinioni espresse nel presente documento sono di responsabilità esclusiva dell'autore e non riflettono necessariamente la posizione ufficiale del Parlamento europeo. Riproduzione e traduzione autorizzate, salvo a fini commerciali, con menzione della fonte, previa informazione dell'editore e con invio di una copia a quest'ultimo.

3 Utilizzo dei fondi strutturali per progetti culturali ELENCO DELLE ABBREVIAZIONI AFC Apulia Film Commission PAC Politica agricola comune ICC Industrie culturali e creative FC Fondo di coesione PC Politica di coesione QSC Quadro strategico comune OSC Orientamenti strategici comuni DEC Targa di certificazione energetica (Display Energy Certificate) FEASR Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale CE Commissione europea ECIA Alleanza europea per le industrie creative FEM FEAMP Fondo europeo marittimo Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca PE Parlamento europeo FESR Fondo europeo di sviluppo regionale FSE Fondo sociale europeo ESFRI Forum strategico europeo sulle infrastrutture di ricerca UE Unione europea TIC Tecnologie dell'informazione e della comunicazione SM Stati membri PO Programma operativo RIS3 Strategie di ricerca e innovazione di specializzazione intelligente 3

4 Dipartimento tematico B: Politiche strutturali e di coesione RST Ricerca e sviluppo tecnologico FS Fondi strutturali PMI Piccole e medie imprese STEM Scienza, tecnologia, ingegneria e medicina TPP Teatro Pubblico Pugliese 4

5 Utilizzo dei fondi strutturali per progetti culturali SINTESI Idealmente, la cultura è situata al vertice della sfera politica ed economica del progetto europeo. Essa genera ricchezza, come accade per tutti i settori economici, ma contribuisce anche alla creatività, all'inclusione sociale e a una migliore istruzione. La cultura costituisce altresì un potente strumento per la comunicazione di valori e la promozione di obiettivi di interesse pubblico che vanno al di là della creazione di ricchezza. La crisi economica sta mettendo alla prova i limiti della solidarietà dell'europa e, di conseguenza, l'essenza del progetto europeo. L'Europa deve rilanciare la propria economia. È tuttavia impossibile raggiungere la convergenza economica senza coesione sociale. Dovere dell'europa è far sentire i cittadini parte di una storia e di una cultura "comuni". La revisione dei programmi e del bilancio dell'ue rappresenta un'opportunità per invitare gli Stati membri a operare per l'unità dell'europa e a riflettere su come la cultura può mantenere viva l'utopia europea. La cultura rimane, tuttavia, un concetto difficile da definire. Benché possa essere descritta come un insieme di modi di pensare, credenze, usanze, valori e pratiche, essa si qualifica anche come settore di attività. Il settore culturale, o il cosiddetto settore culturale e creativo, comprende le arti principali, le industrie culturali (l'editoria, l'industria musicale, audiovisiva, cinematografica e dei videogiochi) e le industrie creative (pubblicitaria, del design e dell'architettura) (KEA 2006). Recentemente le politiche dell'ue si sono mosse nella direzione di un'ampia nozione di cultura. Le politiche europee più recenti nell'ambito della cultura, dell'innovazione e della coesione prendono atto di questo contributo e mostrano un cambiamento di paradigma, in cui si riconoscono sempre più le interconnessioni tra le varie dimensioni culturali e il rispettivo contributo ai vari aspetti della vita sociale ed economica. La cultura è considerata uno strumento per la promozione del dialogo interculturale, della creatività e delle relazioni internazionali (Agenda per la cultura, 2007); si propone un più ampio approccio all'innovazione, che comprenda investimenti nel design e nelle industrie creative (Unione dell'innovazione, 2010); la cultura è identificata quale elemento di attrattiva nelle città e nelle regioni e le industrie creative sono considerate il migliore strumento per creare un legame tra la creatività e l'innovazione (Il contributo delle regioni alla crescita intelligente, 2010). Le regioni e le città, cui sono affidate importanti competenze nell'ambito della cultura, hanno integrato appieno (se non addirittura ispirato) un siffatto "cambiamento di mentalità" a livello delle politiche. Tale cambiamento risulta tuttavia incompleto, segnatamente per quanto concerne la dotazione di bilancio per gli investimenti inerenti alla cultura. Mentre la politica culturale europea dispone di un bilancio di circa 1,18 miliardi di EUR (programma MEDIA e programma per la cultura), le politiche di innovazione e di coesione possono contare su risorse superiori (rispettivamente di circa 84 e 347 miliardi di EUR). Occorre compensare le politiche culturali, dato il loro potenziale contributo allo sviluppo europeo, con investimenti tramite altri programmi e fondi complementari. Nel periodo saranno distribuiti 347 miliardi di EUR agli Stati membri e alle regioni dell'ue per il raggiungimento degli obiettivi della politica di coesione: di tale importo, 6 miliardi di EUR saranno assegnati alla cultura 1.Tuttavia si tratta senza dubbio di 1 Banca dati Infoview della DG Politiche regionali. 5

6 Dipartimento tematico B: Politiche strutturali e di coesione una sottostima, giacché gli interventi culturali sono stati finanziati nel quadro di rubriche diverse dalla cultura, quali l'innovazione o il sostegno all'imprenditorialità. La cultura non è (semplicemente) un settore, ma una risorsa, come lo è ambiente. È quindi possibile "attingervi" accuratamente al fine di raggiungere diversi obiettivi strategici: miglioramento della coesione sociale; incremento delle conoscenze; tutela e promozione del patrimonio; sviluppo dell'economia locale. Il presente studio indica che la cultura è alla base delle politiche locali, regionali e nazionali. L'accurata selezione dei singoli casi documentati nello studio illustra l'ampia diffusione degli investimenti culturali, il loro contributo all'attrattiva del territorio e, pertanto, la misura in cui la cultura è stata integrata nelle politiche pubbliche al fine di: sviluppare l'imprenditorialità creativa e i talenti creativi (Centro per le industrie creative di Tartu, Prototype Fund di Dundee per la creazione di videogiochi, VC Fund di Berlino, Nantes e la sua scena delle arti teatrali); stimolare l'innovazione e nuovi modelli economici (programma per lo sviluppo delle industrie creative in Finlandia); incoraggiare gli effetti di ricaduta della creatività legata alla cultura su altri settori (TIC, produzione manifatturiera, turismo ecc.) (progetto Kunstgreb sugli interventi artistici in Danimarca, BUDA Fabric di Kortrijk); rivitalizzare i quartieri cittadini e l'immagine delle città (Quartier de la Création di Nantes, quartiere Klarendal ad Arnhem, Temple Bar di Dublino). Gli interventi artistici e creativi sono alla base della capacità della cultura di influire sulle nuove idee. Gli artisti e i professionisti della cultura abbracciano diversi approcci alla realtà e altrettanto diverse nozioni della stessa, le quali possono innescare cambiamenti, nuove percezioni e differenziazioni e, in tal modo, l'innovazione. Notevole è anche l'impatto degli interventi artistici sulle visioni politiche, come dimostra l'approccio innovativo dei leader politici all'arte e alla cultura a Nantes o a Kortrijk. I Fondi strutturali europei (FS) si sono dimostrati essenziali per l'avvio di politiche e progetti a favore della creatività. Senza i finanziamenti regionali dell'ue non sarebbero esistiti il programma strategico Creative Estonia, il Quartier de la création a Nantes, il rilancio del quartiere Temple Bar a Dublino o il Prototype Fund per la creazione di videogiochi a Dundee. Nantes Métropole ha speso il 18% della sua dotazione finanziaria a titolo del FESR (circa 54 milioni di EUR) per progetti inerenti alla riqualificazione e all'attrattiva urbana, compresa la realizzazione di strutture culturali. Anche Berlino ha stanziato 50 milioni di EUR per la cultura e le industrie creative. Si tratta di importi rilevanti, soprattutto se paragonati al bilancio complessivo del programma europeo per la cultura, pari a 400 milioni di EUR. Inoltre è stato proprio grazie a programmi come URBACT o INTERREG, di cui tutte le città in esame hanno beneficiato, che è stato possibile attuare lo scambio di esperienze e l'apprendimento. Le città e le regioni di tutta Europa hanno ampiamente interpretato l'approccio alla cultura nel quadro della politica di coesione. Il quadro normativo della politica di coesione collega fondamentalmente (ma non esclusivamente) la cultura al turismo, al restauro/edificazione di infrastrutture culturali, all'erogazione di servizi culturali e alla conservazione dei beni culturali/del patrimonio culturale. Non accenna alla potenzialità della cultura quale fonte di innovazione non tecnologica o sociale di per sé, o al contributo della cultura al recupero urbano o, ancora, all'incidenza dei settori culturale e creativo sull'economia verde. 6

7 Utilizzo dei fondi strutturali per progetti culturali L'assenza di riferimenti alla cultura nel quadro della politica di coesione dell'ue o nei successivi PO rappresenta un ostacolo cruciale alla promozione di investimenti culturali. Altri fattori, quali i requisiti per il cofinanziamento, le procedure amministrative, le condizioni di avanzamento o la mancanza di trasparenza, sono inoltre percepiti come ostacoli all'accesso ai FS per i progetti inerenti alla cultura. Le proposte concernenti la politica di coesione per il periodo devono ancora riconoscere il pieno potenziale della cultura e il suo ruolo nel sostenere lo sviluppo economico e l'inclusione sociale. L'impostazione dei progetti di regolamento della CE presenta un unico riferimento alla tutela, alla promozione e allo sviluppo del patrimonio culturale nel quadro dell'obiettivo tematico 6, ovvero "tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse" (regolamento FESR). Nel documento di accompagnamento "Elementi di un quadro strategico comune" si ravvisa tuttavia un importante tentativo di creare un legame fra la cultura e l'innovazione, la competitività, la sostenibilità e l'istruzione. Tale legame, il quale dovrebbe figurare sia nel QSC che, in particolare, nei regolamenti giuridicamente vincolanti, non dovrebbe essere messo in discussione dalle istituzioni dell'ue. La visione della cultura che traspare dalla nuova politica rispecchia solo in parte il cambiamento verificatosi negli ultimi anni nelle politiche culturali, di innovazione e di coesione, le quali hanno adottato un approccio più ampio alla cultura per migliorare i collegamenti tra gli investimenti culturali e gli obiettivi economici, sociali e di innovazione. L'Europa deve far fronte a sfide importanti e ha bisogno di elaborare nuove modalità di vantaggio competitivo, per trarre beneficio dal passaggio all'economia della conoscenza e per essere in grado di fronteggiare nuovi concorrenti nella scena mondiale. Occorre che l'europa sviluppi il proprio potenziale di competitività, mantenendo nel contempo la promessa di un'europa coesa, che condivide e promuove valori quali l'uguaglianza e l'integrazione sociale. L'Europa dispone di enormi risorse culturali e creative: un solido sistema di istruzione, imprese creative, una società dinamica e culturalmente ricca, un buon livello di alfabetizzazione digitale, istituzioni pubbliche e sistemi di governo democratico forti, un'abbondanza di idee, di artisti e di talenti creativi. I marchi europei sono fra i migliori al mondo nell'ambito della tecnologia, della moda, del turismo, dell'editoria e dei mezzi d'informazione, della televisione, della musica, del design e dell'architettura. Il fulcro di tale creatività fondata sulla cultura è la capacità degli artisti e dei professionisti creativi di varcare le frontiere, di pensare in modo laterale, di assumere rischi e di esercitare il loro spirito imprenditoriale. Se l'europa saprà sfruttare al massimo tutte queste risorse o meno rimane una sfida aperta. La politica di coesione dovrebbe fornire un sostegno ai responsabili locali delle decisioni, i quali negli ultimi dieci anni hanno indicato la via per raggiungere l'obiettivo della strategia UE 2020 attraverso la cultura. Quest'ultima ha contribuito a creare posti di lavoro, prodotti, servizi e processi innovativi (crescita intelligente) e ha costituito una fonte di idee creative che hanno alimentato la nuova economia con un impatto ridotto sull'ambiente (crescita sostenibile). L'arte e la cultura hanno creato le condizioni affinché le persone si incontrassero per condividere sensazioni e scambiare idee (crescita inclusiva). Al fine di trarre i massimi benefici dalla cultura ai fini dello sviluppo regionale e locale, si propongono all'ue, agli Stati membri europei, alle regioni e alle città europee le seguenti raccomandazioni, che vengono illustrate dettagliatamente nel corpo centrale dello studio. 7

8 Dipartimento tematico B: Politiche strutturali e di coesione Tabella 1: Raccomandazioni generali Raccomandazioni Basarsi su un approccio ampio alla cultura Ampliare la definizione di innovazione Nella pratica Riconoscere l'importanza della cultura quale fonte di sviluppo sostenibile e il suo contributo alle priorità della strategia UE 2020 nei programmi/nelle strategie di sviluppo regionale e nazionale, nonché in un considerando delle disposizioni comuni e dei regolamenti del FESR e del FSE. Dovrebbe essere parimenti introdotto un riferimento nel QSC volto a stabilire le norme fondamentali e motivare le azioni chiave nel settore della cultura. Inserire un riferimento esplicito all'innovazione non tecnologica nei programmi/nelle strategie di sviluppo regionale e nazionale, nonché in un considerando delle disposizioni comuni e dei regolamenti del FESR e del FSE. Dovrebbe essere parimenti introdotto un riferimento nel QSC volto a stabilire le norme fondamentali e motivare le azioni chiave nel settore dell'innovazione non tecnologica nell'ambito delle priorità 1 (R&S), 8 (occupazione), 9 (inclusione sociale) e 10 (istruzione). Tabella 2: Raccomandazioni a livello europeo Raccomandazioni Preservare e promuovere la cultura quale nuova priorità tematica Sostenere la creazione e l'utilizzo di contenuti creativi nonché l'accesso agli stessi (obiettivo tematico 2) Integrare il ruolo nella cultura nelle società ecosostenibili (obiettivo tematico 6) Nella pratica Introdurre una nuova priorità tematica relativa alla conservazione e alla promozione delle risorse culturali compresi il patrimonio, le arti e la cultura nonché i professionisti/settori creativi per un'economia sostenibile e le corrispondenti priorità di investimento (sostenere: capacità culturali, istruzione, formazione e artigianato, patrimonio e infrastrutture culturali, recupero urbano e coesione sociale tramite la cultura, iniziative e progetti artistici, imprenditorialità culturale, innovazione fondata sulla cultura) nelle disposizioni comuni, nei regolamenti relativi ai FS e al FEASR nonché nel QSC. Inserire un riferimento esplicito al sostegno alla creazione e all'utilizzo di contenuti creativi, nonché all'accesso agli stessi, quale priorità di investimento nell'ambito dell'obiettivo tematico 2 sulle TIC sia nelle disposizioni comuni che nei regolamenti relativi al FESR e nel QSC. Il sostegno alle iniziative e ai progetti artistici fondati sulla cultura, che promuovono una società più verde o vi concorrono, dovrebbe rientrare tra le azioni chiave dell'obiettivo tematico 6 nel QSC. 8

9 Utilizzo dei fondi strutturali per progetti culturali Ampliare il sostegno alle infrastrutture culturali (obiettivo tematico 6) Riconoscere il ruolo della cultura per l'occupazione, l'innovazione sociale e la crescita inclusiva e garantire un sostegno adeguato (obiettivi tematici 8, 9 e 10) Inserire nel regolamento relativo al FESR e nel QSC il sostegno alla creazione, al rinnovamento e alla promozione delle infrastrutture culturali quale priorità di investimento chiave nel quadro dell'obiettivo tematico 6 (ambiente). Inserire il sostegno agli interventi artistici tra le priorità di investimento chiave dell'obiettivo tematico 8 (occupazione) conformemente al regolamento relativo al FSE nonché nel QSC. Le azioni chiave del QSC dovrebbero comprendere il sostegno all'occupazione nei settori culturale, artistico e creativo e l'utilizzo delle capacità culturali e creative nei settori non creativi, onde agevolare l'adeguamento dei lavoratori e delle imprese al cambiamento. Integrare il sostegno all'inclusione sociale attraverso iniziative basate sulla cultura tra le priorità d'investimento dell'obiettivo tematico 9 (inclusione sociale) nel regolamento relativo al FSE e nel QSC. Le azioni chiave del QSC dovrebbero comprendere il sostegno ai progetti artistici e culturali che agevolano l'accesso alla cultura, il dialogo interculturale e l'integrazione sociale. Inserire il sostegno alle competenze e alle capacità culturali che contribuiscono all'innovazione non tecnologica e sociale tra gli interventi di investimento nel quadro dell'obiettivo tematico 10 (istruzione) nel QSC. Potenziare la capacità istituzionale degli attori pubblici nell'ambito della cultura (obiettivo tematico 11) Sostenere il ruolo della cultura nella modernizzazione dei servizi pubblici (obiettivo tematico 11) Accantonare una percentuale pari al 5% del FESR da destinarsi allo sviluppo urbano per la cultura Coinvolgere gli attori culturali a tutti i livelli Aggiungere un riferimento agli attori culturali tra i soggetti di cui occorre rafforzare le capacità (rafforzamento delle capacità). Tale riferimento dovrebbe figurare tra le azioni chiave dell'obiettivo tematico 11 nel QSC. Inserire nel QSC il sostegno alla modernizzazione dei servizi pubblici mediante la cultura e la creatività in tutti i settori delle politiche tra le azioni chiave dell'obiettivo tematico 11 (pubblica amministrazione). Imporre agli Stati membri, nel regolamento sul FESR, di accantonare una percentuale pari al 5% del FESR da destinarsi allo sviluppo urbano per interventi inerenti alla cultura. Includere nel codice europeo di condotta in materia di partenariato un riferimento esplicito agli attori culturali (anche a livello regionale e locale) fra i soggetti da coinvolgere nella negoziazione e nell'attuazione dei FS e dei PO. 9

10 Dipartimento tematico B: Politiche strutturali e di coesione Garantire che gli effetti qualitativi siano tenuti in debita considerazione Sensibilizzare in merito al potenziale degli investimenti culturali di trarre i massimi benefici dai Fondi strutturali Le disposizioni comuni, il quadro strategico comune e i regolamenti relativi ai FS dovrebbero fare riferimento all'importanza degli effetti qualitativi e stabilire indicatori o altri strumenti atti a misurare tali effetti. È opportuno adottare iniziative concrete a livello dell UE per assicurare che le istituzioni, gli Stati membri e le regioni dell'unione comprendano l'importanza della cultura dello sviluppo locale e che la cultura sia citata nei documenti relativi alla PC; ad esempio, la creazione di una piattaforma sociale sui FS e sulla cultura, in collaborazione con reti europee come ECIA, Eurocities o Culture Action Europe e con il Comitato delle regioni, la nomina di un ambasciatore incaricato di promuovere interventi relativi ai FS e alla cultura in ciascun paese europeo, il lancio di una specifica iniziativa europea a medio termine (quale ad esempio una campagna di comunicazione o un evento) che riunisca i leader politici regionali e locali e sostenga gli investimenti culturali, o eventi mirati nell'ambito delle Giornate aperte 2 finalizzati a comunicare l'importanza dei FS per la cultura. Tabella 3: Raccomandazioni agli Stati membri/a livello regionale/a livello locale Raccomandazione Rafforzare il principio di partenariato e la partecipazione degli operatori culturali Prevedere stanziamenti destinati alla cultura nei programmi operativi a livello nazionale e regionale Prevedere stanziamenti destinati alle ICC nelle strategie di specializzazione intelligente Nella pratica Inserire in un patto territoriale disposizioni particolareggiate che prevedano l'inclusione degli attori culturali nella preparazione, nell'attuazione, nel monitoraggio e nella valutazione dei programmi operativi. Inserire un asse prioritario o interventi chiave di investimento nell'ambito della cultura nei programmi operativi nazionali e regionali. Gli Stati membri e le regioni dovrebbero inserire le ICC nelle RIS3, tenendo conto della Guida alle strategie per la specializzazione intelligente (2012) e, come altresì suggerito dalla suddetta guida, censire le risorse regionali delle ICC, coinvolgere tutti i soggetti culturali, politici e amministrativi nel processo decisionale e adottare un approccio strategico e inclusivo agli investimenti e all'uso delle risorse finanziarie in tale settore. 2 Settimana europea delle regioni e delle città: 10

11 Utilizzo dei fondi strutturali per progetti culturali Istituire strumenti finanziari innovativi per i settori culturale e creativo Destinare una percentuale del bilancio dei Fondi strutturali a favore di interventi di rafforzamento delle capacità Inserire negli interventi di rafforzamento delle capacità una formazione sul monitoraggio, sulla valutazione e sugli indicatori Inserire nei programmi operativi azioni che promuovano l'istituzione di strumenti finanziari innovativi per le ICC. Destinare una quota del bilancio dei contratti di partenariato e dei programmi operativi per l'avvio di azioni concrete di formazione e sostegno a favore del settore culturale al fine di agevolare l'accesso ai FS. È inoltre opportuno organizzare interventi di rafforzamento delle capacità destinati ai funzionari e alle autorità di gestione preposti alle politiche culturali in ciascuna regione. Assegnare un bilancio ad apposite sessioni formative che trattino problematiche relative al monitoraggio e alla valutazione nell'ambito della cultura (ad esempio il patrimonio, le arti e la cultura nonché le industrie creative/i professionisti creativi). 11

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