57 INCONTRO (20 Giugno 26 Giugno 2011) Giorno 26 del mese di Giugno, Domenica

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1 57 INCONTRO (20 Giugno 26 Giugno 2011) Giorno 26 del mese di Giugno, Domenica SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO ANTIFONA D'INGRESSO Il Signore ha nutrito il suo popolo con fior di frumento, lo ha saziato di miele della roccia. COLLETTA Dio fedele, che nutri il tuo popolo con amore di Padre, ravviva in noi il desiderio di te, fonte inesauribile di ogni bene: fa che, sostenuti dal sacramento del Corpo e Sangue di Cristo, compiamo il viaggio della nostra vita, fino ad entrare nella gioia dei santi, tuoi convitati alla mensa del regno. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA - Dal libro del Deuteronomio (Dt 8, ) Mosè parlò al popolo dicendo: Ricordati di tutto il cammino che il Signore tuo Dio ti ha fatto percorrere in questi quarant'anni nel deserto, per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore e se tu avresti osservato o no i suoi comandi. Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per farti capire che l'uomo non vive soltanto di pane, ma che l'uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore. Il tuo cuore non si inorgoglisca in modo da dimenticare il Signore tuo Dio che ti ha fatto uscire dal paese d'egitto, dalla condizione servile; che ti ha condotto per questo deserto grande e spaventoso, luogo di serpenti velenosi e di scorpioni, terra assetata, senz'acqua; che ha fatto sgorgare per te l'acqua dalla roccia durissima; che nel deserto ti ha nutrito di manna sconosciuta ai tuoi padri, SALMO (Sal 147) Benedetto il Signore, gloria al suo popolo. Glorifica il Signore, Gerusalemme, loda il tuo Dio, Sion. Perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte, in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli. Egli ha messo pace nei tuoi confini e ti sazia con fior di frumento. Manda sulla terra la sua parola, il suo messaggio corre veloce. Annunzia a Giacobbe la sua parola, le sue leggi e i suoi decreti a Israele. Così non ha fatto con nessun altro popolo, non ha manifestato ad altri i suoi precetti. SECONDA LETTURA - Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (1 Cor 10, 16-17) Fratelli, il calice della benedizione che noi benediciamo, non è forse comunione con il sangue di Cristo? E il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo? Poiché c'è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo: tutti infatti partecipiamo dell'unico pane. CANTO AL VANGELO Alleluia, alleluia. Io sono il pane vivo disceso dal cielo, dice il Signore; chi mangia di questo pane vivrà in eterno. Alleluia. VANGELO - Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6, 51-58) In quel tempo, Gesù disse alla folla dei Giudei: Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo. Allora i Giudei si misero a discutere tra di loro: Come può costui darci la sua carne da mangiare?. Gesù disse: In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre,

2 così anche colui che mangia di me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno. SULLE OFFERTE Concedi benigno alla tua Chiesa, o Padre, i doni dell'unità e della pace, misticamente significati nelle offerte che ti presentiamo. Per Cristo nostro Signore. DOPO LA COMUNIONE Donaci, Signore, di godere pienamente della tua vita divina nel convito eterno, che ci hai fatto pregustare in questo sacramento del tuo Corpo e del tuo Sangue. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. PRIMA LETTURA DIO HA PARLATO AL SUO POPOLO PER MEZZO DEI PROFETI L uomo non vive soltanto di pane. Il pane nutre solo il corpo: Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per farti capire che l'uomo non vive soltanto di pane, ma che l'uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore. L anima e lo spirito si nutrono di Parola di Dio, di volontà del Signore, di vera obbedienza. SECONDA LETTURA DIO HA PARLATO AL SUO POPOLO PER MEZZO DEGLI APOSTOLI La fede deve generare e creare una vita nuova sulla terra. Fratelli, il calice della benedizione che noi benediciamo, non è forse comunione con il sangue di Cristo? E il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo? Poiché c'è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo: tutti infatti partecipiamo dell'unico pane. Il corpo di Gesù è uno. Uno deve essere il corpo della Chiesa. Una la sua vita. VANGELO DIO PARLA OGGI AL SUO POPOLO PER MEZZO DELLO SPIRITO SANTO Chi mangia l Eucaristia, mangia Cristo. Chi mangia Cristo, mangia la sua obbedienza e la sua santità: Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me. Chi mangia Cristo vive per Cristo, per la sua Parola. Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6, 51-58) Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

3 La manna non era un pane vivo. Non era un pane che donava la vita. Il pane vivo è Gesù e discende dal Cielo. Sappiamo come Gesù discende dal Cielo: Egli è il Verbo, il Figlio Unigenito del Padre, che si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi. Veramente Gesù è dal Cielo. Anzi è più che dal Cielo. Gesù è lo stesso Cielo che viene in mezzo a noi. È il Cielo che si fa pane vivo. È Dio che si fa pane vivo, pane che dona la vita, che dona ogni vita. Ecco ora la promessa di Gesù legata a questo pane vivo: Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno. Cioè: non vedrà mai la morte. Camminerà sempre di vita in vita. È questa una promessa che solo Gesù può fare, perché solo Lui è Dio. Se Gesù non fosse Dio, mai avrebbe potuto fare questa promessa. Gesù fa questa promessa perché conosce il suo futuro: avrà una carne spirituale, di luce, incorruttibile, immortale. Questo corpo, questa carne, avendo la dimensione dello spirito, può essere data a tutti, sempre, contemporaneamente. Tutti potranno mangiare a sazietà, in ogni luogo, per tutti i tempi. Attestano la verità della sua promessa queste parole: Il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo. La carne è quella della risurrezione. È quella carne di spirito e di luce che diverrà il suo corpo. Il corpo, la carne che Gesù dona, è vera, reale, sostanziale. L Eucaristia non è un simbolo. È realtà. Veramente, sostanzialmente, realmente si mangia la carne del Figlio dell uomo e si beve il suo Sangue nell Eucaristia. Mangiando Gesù vita eterna, vita divina, ci si trasforma in vita eterna, in vita tutta divinizzata. La trasformazione del mondo è dall Eucaristia. Dall Eucaristia si attinge ogni vera vita. Queste le parole e questo il loro significato di verità, di realtà, di sostanzialità. Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Per i Giudei la promessa di Gesù è irrealizzabile. Può un uomo dare la sua carne da mangiare?

4 Può nutrire con essa il mondo intero? Come farà a moltiplicarla? Come riuscirà a farla rimanere sino alla fine del mondo? Sono questi i pensieri che affliggono il loro cuore. Per loro Gesù non può dire parole di verità. Sono per loro parole di inganno. Loro non credono in Gesù. Non credendo in Lui, mai potranno credere alle sue parole, che sono parole di vita eterna. La fede è sempre nella persona. Se è nella persona è anche nelle sue parole. Se non vi è fede nella persona, mai vi potrà essere fede nelle parole che la persona dice. Questo principio vale per tutti i discepoli di Gesù. Ogni discepolo è obbligato a creare credibilità in lui. Solo creando questa credibilità, si crederà anche nelle sue parole. La credibilità del discepolo del Signore è la sua santità. La santità è la verità visibile del cristiano. Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Gesù non spiega il come. Non svela le regole del mistero. Ribadisce la verità di quanto affermato prima: Se non mangiate la carne del Figlio dell uomo e non bevete il suo sangue,non avrete in voi la vita. Se prima si erano rifiutati, non hanno voluto prestare fede a quanto Gesù aveva detto, ora diviene addirittura impossibile, perché ciò che è chiesto loro è contro la stessa religione da loro vissuta e praticata fino al presente. Per gli Ebrei il sangue era la vita. Il sangue apparteneva a Dio. Nessun Ebreo avrebbe mai pensato di bere il sangue di un animale, figuriamoci di un uomo. Bere il sangue andava contro la sua stessa natura, oltre che contro la sua religione. Loro, se vogliono la vita non solo devono mangiare la carne del Figlio dell uomo, devono bere anche il suo sangue. Gesù chiede loro di fare un salto: saltare tutto l Antico Testamento, considerarlo finito, entrare nella novità assoluta della sua Parola. Mosè è finito. La sua era è terminata. Il suo tempo è scaduto. Ora è il tempo di Gesù, la sua ora. C è un ora nuova nella quale bisogna vivere. Quest ora non è lo sviluppo, la conseguenza dell ora precedente.

5 Quest ora è completamente nuova, diversa, differente per natura e per sostanza. Quest ora si può accogliere solo annullando, cancellando, abrogando l ora passata. I Giudei sono chiamati a fare un vero salto di fede: dalla parola di Mosè alla parola di Cristo Gesù. Loro sono chiamati a rinnegarsi nella loro fede e nella loro religione. Questo salto ogni giorno Gesù lo chiede ad ogni suo discepolo. C è il nuovo che irrompe. Nel nuovo bisogna saltare. Il vecchio bisogna abbandonare. Noi invece viviamo di tradizioni, di usi, di costumi, di formule, di rituali, di cose già definite, stabilite, catalogate, preordinate, classificate. La fede è vita. La fede è parola organica, parola vivente. Sovente noi la riduciamo ad un fossile. È stato così. Dovrà farsi sempre così, in una ripetizione di gesti morti, senza vita. Ci dimentichiamo ciò che dice la Lettera agli Ebrei sulla Parola di Dio: 1 Perciò, fratelli santi, voi che siete partecipi di una vocazione celeste, prestate attenzione a Gesù, l apostolo e sommo sacerdote della fede che noi professiamo, 2 il quale è degno di fede per colui che l ha costituito tale, come lo fu anche Mosè in tutta la sua casa. 3 Ma, in confronto a Mosè, egli è stato giudicato degno di una gloria tanto maggiore quanto l onore del costruttore della casa supera quello della casa stessa. 4 Ogni casa infatti viene costruita da qualcuno; ma colui che ha costruito tutto è Dio. 5 In verità Mosè fu degno di fede in tutta la sua casa come servitore, per dare testimonianza di ciò che doveva essere annunciato più tardi. 6 Cristo, invece, lo fu come figlio, posto sopra la sua casa. E la sua casa siamo noi, se conserviamo la libertà e la speranza di cui ci vantiamo. 7 Per questo, come dice lo Spirito Santo: Oggi, se udite la sua voce, 8 non indurite i vostri cuori come nel giorno della ribellione, il giorno della tentazione nel deserto, 9 dove mi tentarono i vostri padri mettendomi alla prova, pur avendo visto per quarant anni le mie opere. 10 Perciò mi disgustai di quella generazione e dissi: hanno sempre il cuore sviato. Non hanno conosciuto le mie vie. 11 Così ho giurato nella mia ira: non entreranno nel mio riposo. 12 Badate, fratelli, che non si trovi in nessuno di voi un cuore perverso e senza fede che si allontani dal Dio vivente. 13 Esortatevi piuttosto a vicenda ogni

6 giorno, finché dura questo oggi, perché nessuno di voi si ostini, sedotto dal peccato. 14 Siamo infatti diventati partecipi di Cristo, a condizione di mantenere salda fino alla fine la fiducia che abbiamo avuto fin dall inizio. 15 Quando si dice: Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori come nel giorno della ribellione, 16 chi furono quelli che, dopo aver udito la sua voce, si ribellarono? Non furono tutti quelli che erano usciti dall Egitto sotto la guida di Mosè? 17 E chi furono coloro di cui si è disgustato per quarant anni? Non furono quelli che avevano peccato e poi caddero cadaveri nel deserto? 18 E a chi giurò che non sarebbero entrati nel suo riposo, se non a quelli che non avevano creduto? 19 E noi vediamo che non poterono entrarvi a causa della loro mancanza di fede. (Eb 3,1-19). 1 Dovremmo dunque avere il timore che, mentre rimane ancora in vigore la promessa di entrare nel suo riposo, qualcuno di voi ne sia giudicato escluso. 2 Poiché anche noi, come quelli, abbiamo ricevuto il Vangelo: ma a loro la parola udita non giovò affatto, perché non sono rimasti uniti a quelli che avevano ascoltato con fede. 3 Infatti noi, che abbiamo creduto, entriamo in quel riposo, come egli ha detto: Così ho giurato nella mia ira: non entreranno nel mio riposo! Questo, benché le sue opere fossero compiute fin dalla fondazione del mondo. 4 Si dice infatti in un passo della Scrittura a proposito del settimo giorno: E nel settimo giorno Dio si riposò da tutte le sue opere. 5 E ancora in questo passo: Non entreranno nel mio riposo! 6 Poiché dunque risulta che alcuni entrano in quel riposo e quelli che per primi ricevettero il Vangelo non vi entrarono a causa della loro disobbedienza, 7 Dio fissa di nuovo un giorno, oggi, dicendo mediante Davide, dopo tanto tempo: Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori! 8 Se Giosuè infatti li avesse introdotti in quel riposo, Dio non avrebbe parlato, in seguito, di un altro giorno. 9 Dunque, per il popolo di Dio è riservato un riposo sabbatico. 10 Chi infatti è entrato nel riposo di lui, riposa anch egli dalle sue opere, come Dio dalle proprie. 11 Affrettiamoci dunque a entrare in quel riposo, perché nessuno cada nello stesso tipo di disobbedienza. 12 Infatti la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell anima e dello spirito, fino alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore. 13 Non vi è creatura che possa nascondersi davanti a Dio, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi di colui al quale noi dobbiamo rendere conto. 14 Dunque, poiché abbiamo un sommo sacerdote grande, che è passato attraverso i cieli, Gesù il Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della fede. 15 Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre

7 debolezze: egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato. 16 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia per ricevere misericordia e trovare grazia, così da essere aiutati al momento opportuno. (Eb 4,1-16). La fede è l ascolto di Dio che parla oggi, eternamente oggi, perennemente oggi. L oggi della fede è il difficile per ogni uomo. Noi siamo i coltivatori del giorno di ieri che non esiste più. Dio invece vuole i suoi fedeli i coltivatori del giorno di oggi che Lui sta preparando per noi. Dio vuole l oggi della teologia, l oggi della liturgia, l oggi della spiritualità, l oggi dell ascetica, l oggi della Parola, l oggi della fede, l oggi della carità, l oggi del Vangelo, l oggi della santità, l oggi della moralità. Ogni discepolo di Gesù deve ogni giorno compiere questo salto: dal giorno di ieri al giorno di oggi. Così deve essere per domani, per sempre. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell ultimo giorno. Ora Gesù dice perché chi mangia la sua carne e beve il suo sangue non vedrà la morte in eterno; vivrà invece per sempre. Vivrà per sempre perché Lui lo risusciterà nell ultimo giorno, il giorno dei cieli nuovi e della terra nuova. Oggi vive della stessa vita di Dio. Oggi vive di vita eterna cioè di vita divina. Oggi Dio diviene la sua vita. Domani Cristo Gesù lo rivestirà della sua stessa luce. Lo trasformerà in spirito come Lui è spirito, in gloria come Lui è glorioso, incorruttibilità come Lui è incorruttibile, immortalità come Lui è immortale. Questi sono i frutti per il tempo e per l eternità. Questa Parola di Gesù è vera profezia e si compie in chiunque mangia e beve con fede il corpo e il sangue del Signore. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Ancora una volta Gesù ribadisce la verità della sua carne e del suo sangue. La sua carne è vero cibo. Il suo sangue vera bevanda. Non siamo nel simbolo, nella figura. Realmente, sostanzialmente, realmente si mangia la carne e si bene il sangue del Figlio dell uomo. La verità è la sostanza della carne. La verità è la sostanza del sangue.

8 Un esempio ci aiuterà a comprendere quanto Gesù sta annunziando. Se uno prende un pezzo di carne di un animale e lo mangia, lui mangia la carne che è vero cibo. Non è un cibo simbolico. Un cibo immaginario. Un cibo di illusione spirituale. Così se uno prende del sangue di un animale e lo beve, il sangue bevuto è per lui vera bevanda. Non è un bere simbolico. Un dissetarsi immaginario. Una bevanda di illusione spirituale. Così è per il Sangue e per la Carne del Figlio dell uomo. Cambia la natura della Carne e del Sangue, ma è vero cibo e vera bevanda. Chi mangia si nutre e chi beve si disseta. Si nutre di vita eterna. Si disseta di vita immortale. Cambia solo la natura della Carne, non la sua sostanza; muta la natura del Sangue, non la sua sostanza. La natura è spirituale. La sostanza è umana. Nella sostanza umana vi è però tutta la sostanza divina. Vi è tutta la Beata Trinità, tutto Dio. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Ora Gesù rivela la relazione che nasce in chi mangia la sua carne e beve il suo sangue. In questo mangiare e in questo bere, avviene un altro prodigio, che merita di essere ben compreso. Chi mangia la carne di un animale, non mangia l animale. Mangia qualcosa dell animale. L animale non esiste più. È morto. Chi beve il sangue dell animale, non beve la vita dell animale. L animale è morto. Non esiste più. Chi invece mangia la carne di Cristo Gesù, mangia tutto Gesù. Chi beve il sangue di Cristo Gesù, si disseta di tutto Gesù. Gesù però non è morto. È il Vivente, il Risorto, il Glorioso, il Santo, il Signore, il Creatore, il Verbo della vita. Tutto Cristo prende dimora in colui che mangia la sua carne e beve il suo sangue. Ma il miracolo non finisce: Colui che si nutre di Cristo è come se Cristo si nutrisse di Lui, facesse sua la sua vita. Per cui chi mangia è mangiato e chi è mangiato mangia colui che lo mangia. E così è anche per il bere. Il Cristo mangiato mangia colui che lo ha mangiato e lo fa divenire sua propria vita. Per questo egli può dire: Rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me.

9 Cristo Gesù è dal Padre. Il Padre è colui che ha la vita. Gesù è stato mandato dal Padre e vive per il Padre, attingendo perennemente la vita in Lui. Gesù è colui che ha la vita. Manda il suo discepolo. Il suo discepolo vive per Cristo, attingendo perennemente la vita in Lui. Nutrendosi della vita eterna che è Cristo Gesù, il discepolo potrà vivere di Cristo Gesù, per Cristo Gesù. È questo il fine dell Eucaristia: nutrirci di Cristo per vivere per Cristo. Gesù viene in noi con la sua vita e noi, vivendo della sua vita, viviamo per Lui, viviamo in Lui, viviamo da Lui. Il Padre vive con la sua vita nel Figlio, il Figlio vive per il Padre. Cristo Gesù vive con la sua vita nel suo discepolo, il suo discepolo vive per Cristo. È questo il miracolo dell Eucaristia. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno». L Eucaristia non è la manna. La manna era un cibo di morte. L Eucaristia è un cibo di vita eterna. L Eucaristia viene dal Cielo, perché Gesù è il Dio che viene dal Cielo. È il Verbo che si è fatto carne nel seno della Vergine Maria. L Eucaristia è un cibo di immortalità perché Gesù è l immortale. È un cibo divino, perché Gesù è Dio. È un cibo che ci fa vivere in eterno perché Gesù è eterno. Nell Eucaristia c è tutta la sostanza e la vita di Dio. DIECI DOMANDE PER COMPLETARE LA CONOSCENZA DEL MISTERO ANNUNCIATO IL POPOLO PARLA AL SUO DIO CHIEDENDO AI SUOI MINISTRI LA LUCE DI TUTTA LA VERITÀ 1. Che significa: Io sono il pane vivo, disceso dal cielo? 2. Perché chi mangia di questo pane vivrà in eterno? 3. Conosci la realtà dell Eucaristia? 4. Perché i Giudei non credono nel mistero annunziato loro da Gesù? 5. Quale salto di fede Gesù chiede loro? 6. A te quale salto di fede oggi Gesù ti chiede? 7. Qual è la verità della carne e del sangue del Figlio dell uomo?

10 8. Quale significato doni a queste parole: rimane in me ed io in lui? 9. Qual è il fine dell Eucaristia? 10.Quale differenza tra la manna e l Eucaristia? PREGHIERA DI CONCLUSIONE Signore Gesù Cristo, oggi ci hai comunicato il grande mistero che è racchiuso nella tua Carne e nel tuo Sangue. A noi che ci nutriamo di Te distratti, disattenti, per abitudine, per convenzione, per ripetizione, per umana tradizione, per precetto, donaci una fede viva in questo mistero di vita eterna e di risurrezione. Vogliamo riceverti in pienezza di fede. Vogliamo accoglierti con grande carità. Vogliamo nutrirci di te con speranza viva. PROPOSITO FINALE Vergine Maria, Madre della Redenzione, oggi mettiamo nel tuo cuore questo proposito: ci accosteremo al mistero del corpo e del sangue del tuo Divin Figlio con la tua fede, la tua speranza, la tua carità. Angeli e Santi di Dio, aiutateci a non abituarci all Eucaristia. Dateci un cuore sempre ricco di amore. Fate che Cristo Gesù venga in noi come se fosse il cuore della sua Dolcissima Madre.

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