DALL ARGENTINA: NOTIZIE DA SUOR EUGENIA. IL 19 OTTOBRE LA VEGLIA MISSIONARIA AL DIVINO AMORE

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1 Voce della 6 V 1953 v della 2013 Vallesina Anno 60 - N. 36 settimanale della Diocesi di Jesi euro 1 Domenica 20 ottobre 2013 Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB - Jesi Impôt reprisé Tassa riscossa Ufficio di Jesi contiene IP DALL ARGENTINA: NOTIZIE DA SUOR EUGENIA. IL 19 OTTOBRE LA VEGLIA MISSIONARIA AL DIVINO AMORE Ricostruiamo pensando ai migranti italiani 19 ottobre Assemblea diocesana La vocazione laicale Sabato 19 ottobre in diocesi si vivrà l Assemblea Diocesana, dalle 9 del mattino alle 18. La giornata vuole riscoprire il senso della Chiesa, il senso della comunione e della missione. Questa scoperta in questa giornata vorrebbe sortire due effetti: il primo è comunicare tra noi per fare discernimento su quanto lo Spirito ci chiede sia in ordine alla comunione, sia in ordine alla missione. Il secondo è arrivare a trovare quell area di impegno comune tra tutti, proprio perché l unione fa la forza, naturalmente la forza della testimonianza e della verità. La relazione iniziale delle 10 a cura del vescovo Gerardo e di don Mariano Piccotti sarà trasmessa in diretta su Radio Duomo In Blu (95,2 Mhz). Tutti sono invitati: preti e diaconi, religiosi e religiose, laici. Dopo le introduzioni i lavori proseguiranno in dieci gruppi guidati da un animatore. Quanto emergerà, partendo dal vissuto di fede e di impegno, sarà consegnato al prossimo Consiglio Pastorale Diocesano perché, nei prossimi tre anni, possa indicarci alcune strade da percorrere insieme, tenendo conto del cammino della chiesa regionale e italiana. accio fatica il mitivo e perche per «Fexspressarme in italiano mi e un poco difficile»: inizia così una mail arrivata in redazione e rivolta a tutta la diocesi da suor Eugenia Giampaoletti, la religiosa che vive in Argentina dove ha anche esercitato la professione di medico pediatra. In occasione della Giornata Missionaria Mondiale pubblichiamo una parte della sua lunga lettera che abbiamo cercato di rendere più comprensibile. La ricordiamo con affetto e con simpatia per il suo impegno nei confronti delle famiglie povere e dei bambini. Pregheremo per lei e per tutti i missionari nella veglia di sabato 19 ottobre alle 21 nella chiesa del Divino Amore. I giorni passano senza che me ne accorgo: siamo già arrivati alla fine del mese di ottobre e alla Giornata Missionaria ed è giusto che noi missionari raccontiamo alle nostre diocesi di origine un po del nostro lavoro. In questi ultimi mesi ho cominciato diversi progetti: a marzo ho avviato una iniziativa molto impegnativa. Nella mia città di Añatuya sono venuti a lavorare molti emigranti italiani dal 1914 al 1950 dove hanno costruito un edificio con le loro mani per l Associazione Italiana del Mutuo Soccorso Principe Umberto di Savoia. L associazione è senza fini di lucro ed è stata fondata il 20 settembre del 1925 ed ha compiuto 88 anni. Negli anni passati ha fatto molte iniziative benefiche per la città, era una associazione molto brillante ed è stata funzionante fino al Ci siamo ritrovati in un gruppo di discendenti da italiani (l ultimo italiano è morto 4 anni fa): sono rimasta solo io italiana in questa associazione e il 22 agosto del 2011 mi hanno eletto presidente. Quel patrimonio immobiliare è andato quasi del tutto distrutto: ora stiamo lavorando con molto sacrificio per ricostruirlo, a poco a poco stiamo pagando i materiali ma servono molte risorse. Il nostro desiderio è far rivivere questo palazzo come luogo di incontro e di cultura e in cui accogliamo i giovani che troppo spesso fanno uso di droga. Vi chiedo di sostenerci con la preghiera e con l aiuto concreto. Il prossimo 8 dicembre festeggerò i miei 57 anni come missionaria e 33 anni in questa poverissima diocesi dove cerco di impegnarmi ogni giorno per aiutare le famiglie e dare loro un po di speranza. Saluto tutti in Gesù e Maria. Con affetto Suor Eugenia Giampaoletti DALL OCSE È ARRIVATA LA BRUTTA NOTIZIA DI ESSERE PRESSOCHÉ ULTIMI NELLA COMPRENSIONE IN MATERIA LETTERARIA E MATEMATICA Un analfabetismo che torna a pesare sul nostro sviluppo sociale Senza andare troppo indietro, è facile ricordare come, con la fine della seconda guerra mondiale, nel prendere atto con realismo del nostro analfabetismo di base, soprattutto in alcune regioni, e anche del nostro analfabetismo di ritorno, sono stati promossi a migliaia i corsi di recupero per giovani e anziani. Ricordate? Non è mai troppo tardi. E ciò allo scopo di mettere tanti in condizione di avere quegli elementi di supporto che permettono di poterci districare in un mondo che della stessa istruzione come della ricerca e della comprensione degli avvenimenti fa il primo strumento di civiltà e di progresso. Sembrava che avessimo fatto passi avanti non indifferenti, che godessimo del primato di funzionalità nella nostra scuola primaria e che, con l andare dei decenni, le percentuali dei diplomati e dei laureati dessero qualche soddisfazione e garanzia, anche se ancora un po lontani dai risultati dei paesi del nord Europa. Ma ecco ora che gli ultimi dati offerti dalla periodica analisi dell Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) sono allarmanti se pensiamo che la nostra povertà di istruzione quell istruzione che offre gli strumenti per capire è rilevantissima proprio nel leggere e nel far di conto. L Ocse ci dimostra che nella comprensione di ciò che leggiamo quotidianamente e in ambito matematico siamo all ultimo posto dei 23 paesi europei presi in considerazione per questo confronto. E sono dati che si riferiscono agli italiani dai 16 ai 65 anni, cioè all età di impegno, di lavoro e di responsabilità in famiglia, nella professione e nella società. Si riferiscono all età in cui l istruzione nei suoi elementi fondamentali è essenziale per comprendere e per produrre sia a nostro favore che a favore della società. Su un punteggio da zero a 500 i paesi del nord-europa si muovono tra il 296 e il 270. I paesi mediterranei (Francia, Spagna, Italia) si muovono tra 262 e 250. Il 250 è proprio dell Italia, ben ultima contro una media europea di 272. Un distacco rilevantissimo che richiama cause lontane e che certamente non sono eliminabili in quattro e quattr otto, come invece ha promesso, con leggerezza, il ministro della pubblica istruzione Carrozza ( già adottate le contromisure!). Sono allibito, quasi che non si comprenda come una così modesta condizione culturale leghi la responsabilità della politica per le sue scelte di fondo, la scuola per il suo metodo e i suoi insegnanti, la famiglia per l ambiente che crea ad ogni individuo e l uso dei libri, dei giornali nonché l abuso della Tv, dei cellulari e delle tavole. Abbiamo il 50% di italiani mancanti del diploma contro il 27 % dell Europa (la Germania è addirittura al 15%). E non ci dobbiamo nascondere che, se il nostro Nord è nella media europea, il nostro Sud è a livelli inferiori rispetto al dato medio dei 250 punti di cui sopra. E si è anche evidenziata l impressionante cifra di due milioni di giovani tra i 16 e i 29 anni che non studiano e non lavorano. Un fenomeno la cui radice è da ricercare sia negli abbandoni della scuola ( all anno) sia nella rinuncia di ogni ricerca di lavoro per la perdita di ogni speranza. Una generazione ai margini della società e del tutto perduta. Eppure in termini di spesa per tener presente soltanto la scuola - noi spendiamo, all anno e per ogni studente, mille euro più della media europea. E abbiamo un docente ogni 11 studenti contro la media europea che registra un docente ogni 13 studenti. Lo stesso orario di lavoro dei nostri docenti è inferiore a quello europeo e le ore di scuola per gli alunni superano quelle del nostro continente. Insomma, spendiamo di più, abbiamo più docenti, gli studenti hanno più ore di studio, ma i risultati sono modesti. La causa? Penso che manchiamo di metodo, di impegno e di preparazione dei docenti. Vittorio Massaccesi vittorio.massaccesi@alice.it

2 2 v V della 20 ottobre 2013 culturaesocietà DEL PIÙ E DEL MENO Una bella passeggiata di... beneficenza Tra gli argomenti del giorno, nell ambito della manovra per cercare di rimettere ordine ai conti dello Stato, i provvedimenti che toccano l organizzazione sanitaria: piccoli ospedali ridimensionati, se non chiusi, a vantaggio dei gradi ospedali, come Le Torrette di Ancona, avviato a diventare una metropoli. Anche in questo caso non saprei dire se e quanto, veramente, lo Stato riuscirà a risparmiare. So per certo che i cittadini non del luogo dovranno far fronte a maggiori spese e disagi. E saranno più sofferenze per i ricoverati, privati o quasi del conforto dei familiari a causa della lontananza e di regolamenti spesso troppo rigidi. Mi trovo a ragionare su queste cose mentre sfoglio il libro che un sacerdote jesino di Cupramontana, lo storico don Cesare Annibaldi, pubblicò nel 1925, un «sussidiario per la cultura regionale ad uso delle scuole elementari» dal titolo «La regione marchigiana». In un capitolo del libro si parla di una «passeggiata marchigiana di beneficenza» (oggi diremmo «di assistenza»). «Il non plus ultra della medicina preventiva», scriveva don Cesare, è fare «scuola all aperto» con lunghe passeggiate, avendo come obiettivo la conoscenza della nostra regione, benedetta per la fertilità del suolo, per l arte, per la storia, per i costumi e aggiungeva anche per opere di previdenza. A questo punto l autore indicava le «opere di previdenza» incontrate durante la sua passeggiata marchigiana. Qui mi limito, ovviamente, a riportare quanto scriveva sulla località della nostra zona: «A Jesi (esistono) le beneficenze Farri e Filipponi, che, come quella del Sodalizio di Giuseppe Luconi de Piceni, hanno lo scopo di soccorrere que giovani volenterosi, che, compiuti gli studi nella loro terra natìa, non si trovano in condizioni economiche di frequentare le Università. Jesi, la cittadina industriale per eccellenza, vanta un Orfanotrofio femminile (nella foto), un Ricovero di mendicità, un Ospizio marino, due Asili infantili, un Monte di Pietà, un Patronato scolastico; qui, insomma, la carità cinge una vivida e luminosa corona d illustri benefattori. Saliamo sul melodioso Maiolati ed un Ospedale per vecchi cronici ci si fa dinanzi, frutto del genio di quel grande, Spontini, che passò tutto il suo patrimonio in fiorita beneficenza. Ancora più alto, dove si gode in un meraviglioso panorama, la bellezza de monti e del mare, Cupramontana; una generosa e benefica donna ci dice: «Non omnis moriar», non morirò tutta, perché lascio sulla terra la parte più bella, la parte più pura, il mio cuore col mio nome: Maddalena Vecchioni Ferri - Ospizio per gli infermi». Questo scriveva don Cesare Annibaldi quasi novant anni fa. L ONOREVOLE CARRESCIA INCONTRA LE MATERNE PARITARIE Segno di libertà, pari dignità Il consiglio provinciale delle Scuole dell Infanzia paritarie FISM di ispirazione cristiana guidato dal presidente provinciale don Gesualdo Purziani ha incontrato, sabato 29 settembre a Senigallia, l on. Piergiorgio Carrescia, deputato al Parlamento della Repubblica Italiana. Sono 23 queste scuole nella provincia di Ancona per un totale di 60 sezioni e 80 insegnanti. È stato un incontro per esporre al parlamentare marchigiano le difficoltà che quotidianamente incontrano nello svolgimento della loro funzione educativa, con finanziamenti statali ridotti anche del 20% negli ultimi anni e costi di gestione notevolmente aumentati. La parità sancita da una legge del 2000 ancora non trova una realizzazione concreta nelle risorse che vengono assegnate alle scuole paritarie che è bene ricordarlo - hanno costi unitari per bambino sei volte inferiori a quelli della scuola statale. Viene meno o comunque resta difficile garantire una libera scelta alle famiglie quando invece nel resto d Europa (vedi Francia o Germania) vengono assegnati fondi alle paritarie di tutt altra entità e simili a quelli della scuola statale. Se a livello nazionale la situazione al momento non mostra segni di miglioramento, a livello regionale le cose vanno ancora peggio. Nelle Marche c è una proposta di legge da anni nel cassetto dell assessore di turno e non sono stati mai previsti finanziamenti da parte della Regione. Solo qualche amministratore locale si è impegnato a stipulare una convenzione con queste scuole. L on. Carrescia ha prestato molta attenzione, ha ascoltato l allarme delle scuole materne paritarie che rischiano la scomparsa se non arriveranno risposte concrete sia a livello nazionale che regionale. Dall incontro è emersa la necessità di darsi obiettivi che possano consentire una prosecuzione di queste scuole e mantenere le loro caratteristiche di scuole popolari e non scuole di élite: aumento dell entità dei fondi statali e rapidità nella loro erogazione attraverso azioni trasversali a livello parlamentare; richiesta e pressione alla Regione Marche per una legge con dotazione di fondi per le scuole, come avviene nelle altre regioni italiane; riconoscimento del ruolo importante che le scuole svolgono anche a livello ecclesiale. I consiglieri presenti a questo incontro si impegneranno con urgenza su questa linea, per far crescere il sostegno sia culturale che in termini di risorse a queste realtà educative per non farle avviare ad una lenta ma altrimenti certa scomparsa. m.g.p. L onorevole Carrescia (al centro) con alcuni componenti del Consiglio Provinciale Fism (Federazione Italiana Scuole Materne). auguri Ida! La Fraternità di S. Francesco D Assisi di Jesi ha condiviso un momento di grande gioia nel festeggiare il compleanno di una loro cara sorella che è giunta alla magnifica età di 99 anni!! Ida Giampieri Mazzieri è nata infatti a Villastrada di Cingoli il 29 luglio Sposata in giovane età con Agostino, ha avuto due figli: Aldesino e Fabio. Ha dato, e continua a dare ai suoi cari, la bella testimonianza di una vita dedita al lavoro, al sacrificio e alla preghiera. Entrata nella Fraternità Francescana nel 1974 ha sempre arricchito, con la sua presenza dolce e sincera, le sorelle e i fratelli che il Signore gli ha messo accanto. Una perla preziosa nello scrigno del serafico padre S. Francesco. Ci uniamo con affetto ai suoi cari e a quanti la conoscono nell augurio di ogni bene nel Signore. Donatella David 20 ottobre: convegno regionale delle San Vincenzo Sarà la città di Jesi ad ospitare, il 20 ottobre, il Convegno Regionale della Società San Vincenzo de Paoli che annualmente si tiene nelle varie sedi delle conferenze vincenziane della regione Marche. È dal 1956 che il convegno non si svolge a Jesi dove queste Conferenze sono radicate da decenni e riescono a coprire in larga parte i disagi materiali e morali di molti cittadini usufruendo anche di un banco alimentare. Il convegno si svolgerà nella Sala Maggiore del Palazzo della Signoria dalle 9 alle 16.30, seguito dalla celebrazione della S. Messa alle 12 nel Santuario della Madonna delle Grazie e con un intervallo per il pranzo. SANTA MARIA NUOVA: inaugurata una nuova ambulanza Dedicata all autista Francesco In un festoso clima di partecipazione domenica 13 ottobre si sono svolte le celebrazioni per il 25 anniversario dalla fondazione della Pubblica Assistenza Croce Gialla onlus di SantaMaria Nuova. In presenza delle autorità locali, dei militi, delle altre associazioni intervenute e della cittadinanza il presidente Silvio Gagliardini ha ringraziato i partecipanti e sottolineato quanto sia importante il ruolo del volontariato nella nostra società. Grazie alla giornata particolarmente favorevole la manifestazione si è svolta all aperto nel primo tratto di via Piave dove si è svolta la funzione religiosa, dopo di che la cittadinanza è stata invitata a partecipare all inaugurazione di un ceppo in acciaio che riassume il ruolo del volontariato con le effigi delle associazioni Avis, Gruppo Protezione Civile, Aido, Croce Gialla, presso i giardini comunali e i ringraziamenti verso le autorità e le consorelle Pubbliche Assistenze intervenute per l occasione. Infine la mamma e il fratello di Francesco Barigelli, autista soccorritore della pubblica assistenza scomparso lo scorso settembre, hanno ricevuto una pergamena in ricordo del loro congiunto e inaugurato la nuova ambulanza Sierra 13 intitolata alla memoria del giovane. La cerimonia si è conclusa con la sfilata per le vie del paese della nuova ambulanza seguita dalle auto delle consorelle intervenute che, a sirene spiegate, hanno dato il benvenuto al nuovo automezzo.

3 regione v 20 ottobre 2013 V della 3 scusateilbisticcio (ghiribizzi lessicali) PeterPun (con la u) DANTE E GINETTACCIO (conclusione del parallelo) E, infine, anche le fiamme giovanili dell Alighieri e di Bartali presentano una curiosa affinità: Dante spasimava per la BICE (la coetanea Beatrice Portinari, familiarmente così chiamata), Gino stravedeva per la BICI. Passioni, in tutti e due i casi, contrassegnate da un austero idealismo. Infatti: né con la Bice né con la bici scambiati furono abbracci e baci. AMARCORD Il nome di Gino Bartali mi richiama alla memoria le contrapposte fazioni dei bartaliani e dei coppiani che si scontravano durante i miei verdi anni (e sì, sono anzianetto). Ricordo in particolare una strofetta cantata in coro dai bartaliani per sfottere gli avversari coppiani sull aria, più o meno, di Avanti popolo (e Bandiera rossa, che dir si voglia): Evviva Bartali, campion del mondo, abbasso Coppi, bidone sfondo! FINTI CUGINI HAD KIND TAG WAR WAS Queste cinque parole sono comuni all inglese e al tedesco (ci riferiamo ovviamente alla scrittura, non alla pronuncia). Eppure esse hanno, in ciascuna delle due lingue, significati radicalmente diversi. Ecco, in ordine alfabetico, tali significati. Si chiede di collegarli, a due a due, al vocabolo che, nella rispettiva lingua, essi rappresentano. BAGNO BAMBINO CATTIVO CHE COSA/CIÒ CHE ERA (verbo) ETICHETTA GENERE/GENTILE GIORNO GUERRA *** Soluzione del gioco precedente: Si tratta di Lucio Sergio Catilina. La frase a lui attribuita si trova a conclusione del capitolo XXXI dell opera La congiura di Catilina di Sallustio. lacitazione A cura di Riccardo Ceccarelli Quello che costa meno Le cose hanno un prezzo e sono vendibili, ma le persone hanno una dignità, valgono più delle cose e non hanno prezzo. Tante volte, ci troviamo in situazioni dove vediamo che quello che costa meno è la vita. Per questo l attenzione alla vita umana nella sua totalità è diventata negli ultimi tempi una vera e propria priorità del magistero della Chiesa, particolarmente a quella maggiormente indifesa, cioè al disabile, all ammalato, al nascituro, al bambino, all anziano, che è la vita più indifesa. Papa Francesco, dal discorso ai ginecologi, 20 settembre lapulce Amico treno Mi piace andare sull amico treno, come lo chiamava Celentano. Rilassati nelle comode poltrone, non hai problemi di traffico e di guida. Ma da una decina d anni almeno c è una cosa che mi trattiene: il doversi imbattere con passeggeri che ti costringono col cellulare a sorbirti per ore intere i fatti loro. O che debbono per forza aggiornare i parenti ogni cinque minuti sull andamento del viaggio. Non se ne può più! Spero che si arriverà come per il fumo: scomparti riservati ai cellularisti. Magari quale tappa intermedia al bando totale. Come per le sigherette. FESTIVAL A MONTECAROTTO: sinfonismo e cantabilità in parafrasi di opere verdiane e wagneriane Serate musicali nei salotti dell 800 Sembrava che quest anno il Festival Pergolesi Spontini partisse in sordina, senza eventi di particolare rilievo. Invece da manifestazione a manifestazione l interesse si è fatto più vivo e non sono mancate le sorprese. Si è avuta l opportunità di ascoltare un pianista di notevole talento e temperamento, Roberto Cominati, in Salotto musicale, concerto tenuto per il Festival l 11 ottobre nel Teatro Comunale di Montecarotto. Da ascoltare erano alcune rielaborazioni o parafrasi di opere verdiane e wagneriane, composte tra la fine dell 800 e i primi anni del 900, quando, più spesso che in passato, in composizioni di questo genere facevano sfoggio di virtuosismo musicisti e strumentisti famosi. Il sinfonismo di Wagner si presta magnificamente ad essere esaltato in parafrasi di F. Listz. Così è avvenuto in una pagina de L anello del Nibelungo, visione grandiosa del Walhalla, cioè dell oltretomba degli eroi della mitologia germanica, percorsa da baleni di tempesta e lontani squilli di battaglia. Di M. Moszkowski, compositore e pianista polacco di fama europea, è un altra parafrasi dal Tristano e Isotta di Wagner: la Morte di Isotta, un estenuato respiro melodico che si spegne in celestiali dissolvenze. A confronto, successivamente, Venerdì 25 ottobre alle 17,30 presso la Sala Maggiore del Palazzo della Signoria sarà presentato il libro Pietre da salvare di Alessandro Alessandroni. Saranno presenti il sindaco di Jesi Massimo Bacci, l assessore alla Cultura Luca Butini, il presidente del Circolo Ferrini Nazareno Santoni, l autore Alessandroni, il console onorario della Federazione Russa Armando Ginesi. La pubblicazione è a cura del Circolo Contardo Ferrini con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi. PIANELLO VALLESINA: la compagnia La Mistiganza Lingue de parenti Ha appena un anno di vita, ma già si è fatta conoscere in alcuni centri della Vallesina, tra i quali il capoluogo. Stiamo Parlando della nuova compagnia teatrale dialettale La Mistiganza che ha chiuso la stagione 2012/13 con la commedia Quanno l gatto non c è l sorce balla rappresentata a San Marcello, e Jesi, oltre che a Monte Roberto e nella stessa Pianello Vallesina. Sull onda del successo e ancor più dell entusiasmo creato, la compagnia si appresta a mettere in scena un nuovo lavoro, Lingue de parenti Lingue SALA MAGGIORE DEL PALAZZO DELLA SIGNORIA, 25 OTTOBRE Il libro sulle pietre e le lapidi di Jesi «Questo libro è straordinario scrive il prof. Ginesi nell introduzione perché è uno scrigno di cose preziose e belle, dove sono custoditi i segni che, lungo lo snodarsi della storia, gli uomini hanno lasciato nella città. È un libro di orme attraverso cui noi lettori possiamo ricostruire, con l immaginazione stimolata dalla concretezza dei reperti, ciò che gli anni, i decenni, i secoli hanno sedimentato e, in molti casi, nascosto, Al via la prima edizione di Visioni d Opera della Fondazione Pergolesi Spontini. Da giovedì 17 ottobre, al Teatro Moriconi di Jesi, le più belle opere dei grandi teatri internazionali proiettate su maxischermo in alta definizione (Full Hd). Giovedì 17 ottobre alle 20,30 Turandot di Giacomo Puccini. Visioni d opera proseguirà per quattro giovedì alle 20,30. Biglietto unico 5 euro due parafrasi da I maestri cantori di Norimberga. Nella prima F. Listz ostenta uno sfolgorante virtuosismo. Di H. Von Bülow (primo marito di Cosima, figlia di Listz) è la seconda nella quale, in deciso contrasto con la precedente, il testo wagneriano è perentoriamente elaborato con il taglio netto di marziali scansioni sonore. Dedicate a Verdi le parafrasi della seconda parte del concerto. Due sono state quelle di F. Listz che del Coro di festa del Don Carlos esalta la linea melodica del canto e descrive con note liquescenti la suggestiva Danza sacra dell Aida. Di Giuseppe Martinucci, compositore, pianista, direttore d orchestra (napoletano con Roberto Cominati) è stata l ultima parafrasi, priva di ridondanze virtuosistiche, tratta da La forza del destino. Una ulteriore prova di eclettismo interpretativo ha offerto Roberto Cominati nei due bis aggiunti fuori programma: un valzer di Schubert nella trascrizione di Strauss e una travolgente parafrasi, di M. Moszkowski, dalla Carmen. Nei salotti dell 800 la musica faceva veramente sognare ad occhi aperti. Fotoservizio Augusta Franco Cardinali Nella foto: il pianista Roberto Cominati ovvero le tracce dell esistenza. Quello di Alessandroni è stato un grande atto di amore nei confronti del territorio e della memoria storica». de serpenti che sarà pronta entro l Epifania prossima. La Mistiganza sta ottenendo consensi sia grazie al cast che la compone e, soprattutto, per merito di quello che è un po il fac-totum della Compagnia, vale a dire il regista ed ideatore delle commedie, Claudio Corinaldesi. Gli uni e l altro stanno lavorando alacremente al solo scopo di divertirsi e divertire, quando non farsi promotori di iniziative benefiche come quella che li ha visti protagonisti di uno spettacolo di beneficenza a favore di giovani bielorussi ospiti per alcuni giorni della Parrocchia. Sedulio Brazzini Delegazione ASSONAUTICA Autoscuole CORINALDESI s.r.l. Point AUTOMOBIL CLUB d ITALIA Autoscuole Scuola Nautica Corsi di recupero punti per patenti Corsi di Formazione Professionale CQC per merci pericolose A.D.R. per Autotrasportatori Studi di consulenza Automobilistica e nautica Jesi, Via Mura Occidentali, 31 - tel c.a. - fax Jesi, Via Gallodoro, 65 - tel fax Jesi, Via Gallodoro, 65 - tel sede Consorzio Autoscuole Corinaldesi Jesi, Via Marx, Zipa - operazioni collaudi Senigallia, via R. Sanzio, 71 - tel Altre sedi: Falconara M.ma (Corinaldesi - Adriatica - Falconarese) - Ostra - Marina di Montemarciano - Marzocca di Senigallia

4 4 v V della 20 ottobre 2013 attualità I giovani in cerca di lavoro di Remo Uncini Passeggiare per il corso Matteotti verso l ora di pranzo e trovare il Corso pieno di ragazzi che escono da scuola che con le loro cartelle multi colorate e in gruppetti si avviano verso casa. I giovani riempiono la città, non solo la nostra, e studiano per formarsi l avvenire. Ma quale? I mass-media ci hanno detto che il 40% di loro sono disoccupati. I giovani sono legati al destino degli anziani che invecchiano in una società che non li valorizza più. Il grido d allarme lanciato da Papa Francesco in soccorso dei vecchi sempre più soli e della gioventù sempre più precaria, dimostra quanto ormai sia avanzato lo stile di vita basato soprattutto sull efficientismo per cui non viene valorizzato il percorso di un giovane nello studio o nel lavoro. Oggi ci troviamo in quelle aree di parcheggio che sono le università dove il rapporto studio-lavoro, deve avvenire dentro l esigenza economica che può cambiare da un momento all altro: deve essere flessibile non solo la professione, ma la stessa vita, perché muta la società e l economia. Con il tempo si è perso il valore della stabilità e della sicurezza del lavoro che determinava le scelte della famiglia e della casa. Oggi non è più così! Prima con il matrimonio o con il servizio militare si passava direttamente da ragazzi ad adulti. Oggi è il lavoro che fa diventare adulti, e se non si lavora si rischia di rimanere dipendenti dal reddito dei genitori anche fino a 40 anni. Il lavoro che arriva tardi e che, quando arriva è insicuro, frammentario, precario e fragile, non fa nient altro che allungare una gioventù che ha la necessita urgente di essere adulta e autonoma. Il distacco non avviene perché è influenzato da scelte dove i giovani non hanno la possibilità di inserirsi, non tanto per la crisi odierna che stiamo attraversando, quanto perché essa ha determinato un cambiamento di stile di vita e di valori. Prima il matrimonio suggellava il diventare autonomi e adulti, oggi anch esso insieme a quello di diventare padre e madre è determinato dalle condizioni finanziarie che determinano i tempi nella vita dei giovani. Tutto questo fa perdere al mondo dell economia e delle istituzioni l energia vitale dei giovani, non utilizzandoli nell età più produttiva, ma rischiando di bruciarli nell attesa di un lavoro che la società non può dare. Non è semplice uscire da questa trappola epocale e collettiva. Occorre ripensare e profondamente il significato del lavoro e di come far lavorare un giovane. Oggi, il posto fisso non è più un obbiettivo perseguibile per i giovani. L economia è in continuo e rapido cambiamento, per questo la flessibilità del lavoro è un mezzo per rendere meno penalizzante un mercato che, cambiando, cambia le sue esigenze lavorative. Può capitare che un giovane studi per diventare ingegnere o avvocato, oppure insegnante e invece gli capita di fare un lavoro non attinente alla sua professione. Questo può sembrare penalizzante per chi ha trascorso 15\20 anni della propria vita sui libri, ma ormai pur di lavorare per poter diventare indipendenti troviamo giovani laureati che sono giardinieri, muratori oppure operai. Quel 40% di giovani disoccupati possono reinventarsi un futuro se riescono a capovolgere il diritto allo studio e quello al lavoro non tanto come rivendicazione, ma quanto come opportunità che bisogna cercare dentro una società che deve ritrovare le motivazioni per investire su di loro. di Riccardo Ceccarelli Vogliono a tutti i costi contrapporre papa Francesco a Benedetto XVI e non solo, ma anche alla dottrina della chiesa. Ne sono la prova i titoli e testi di giornali, servizi televisivi e pure qualche docente universitario che non di rado fanno dire al Papa quello che pensano i giornalisti piuttosto che riportare quanto il Papa ha veramente detto. Gli esempi che si possono addurre sono a iosa. Uno degli ultimi, e non sarà certo l ultimo, è apparso su Domenica-Il Sole 24 Ore del 29 settembre a firma di Vittorio Lingiardi, psichiatra e psicoterapeuta, Professore ordinario di Psicologia Dinamica presso la Facoltà di Medicina e Psicologia dell Università La Sapienza di Roma, dove dal 2006 dirige la Scuola di Specializzazione in Psicologia Clinica. Ha scritto di Omofobie e antiomofobie Confusione e pregiudizio, commentando l «alta concentrazione di omosessualità» di queste settimane: la legge sull omofobia approvata dalla Camera dei deputati, le nuove Linee Guida approvate dall Ordine degli psicologi, convegni e riportando quanto detto da papa Bergoglio nell intervista a La Civiltà Cattolica del 19 settembre. Da questa intervista cita questo brano: «Una volta una persona, in maniera provocatoria, mi chiese se approvavo l omosessualità. Io allora le risposi con un altra domanda: Dimmi: Dio, quando guarda a una persona omosessuale, ne approva l esistenza con affetto o la respinge condannandola?. UNA ESPERIENZA DAL COMUNE DI PALAZZOLO, IN PROVINCIA DI BRESCIA A mensa senza spreco. A quando in Vallesina? Oggi che giornata sarà? Rispondo: beh, oggi è venerdì. No prosegue il mio interlocutore intendo dire che giornata. E io duro a non capire: venerdì 11 ottobre: Ma no replica lui un po irritato dalla mia insipida risposta voglio dire: a che cosa è dedicato questo giorno: alla lotta contro, a favore di, per sottolineare la, per condannare il etc. etc.. Non lo sapevo. Adesso tuttavia so perché me lo ha fatto notare proprio il mio implacabile interlocutore che nel corso dell anno molti sono i giorni che è stato deciso sono diventati giornate. Si fa fatica a ricordarle tutte, PAPA FRANCESCO NON PORTA ACQUA AL MOLINO DI NESSUNO Sensibilità e non verità diverse Bisogna sempre considerare la persona. Qui entriamo nel mistero dell uomo. Nella vita Dio accompagna le persone, e noi dobbiamo accompagnarle a partire dalla loro condizione». E il prof. Lingiardi aggiunge: «Fino a pochi mesi fa, da quel soglio queste parole sarebbero state impronunciabili». E no, chiarissimo professore, quelle parole c erano e sono state pronunciate, perché papa Bergoglio, come spesso ripete è figlio della Chiesa. Diceva infatti papa Benedetto nella conversazione con Peter Seewald: «[Gli omosessuali] sono persone con i loro problemi e le loro gioie, e alle quali, in quanto persone, è dovuto rispetto, persone che non devono essere discriminate perché presentano quelle tendenze. Il rispetto per la persona è assolutamente fondamentale e decisivo». E aggiungeva: «Il senso della sessualità è condurre l uomo e la donna l uno all altra e con ciò assicurare all umanità progenie, bambini, futuro. Questa è l intima determinazione che è nella sua natura. Tutto il resto è contro il senso profondo della sessualità. Ed a questo dobbiamo restare fedeli, anche se al nostro tempo non piace» (Benedetto XVI, Luce del mondo, LEV 2010, pp ). E papa Francesco, ad Assisi il 4 ottobre, ha detto che il matrimonio è fatto da un uomo e da una donna, dall unione in una sola carne: quello che diceva Benedetto. Il Catechismo della Chiesa Cattolica, edito nel 1992, e citato spesso da papa Francesco, dice: «Un numero non trascurabile di uomini e di donne presentano tendenze Un progetto di solidarietà messo in piedi grazie alla collaborazione sul territorio e con pochissime risorse economiche. A Palazzolo sull Oglio, comune di quasi ventimila abitanti della provincia di Brescia in Lombardia, il primo ottobre è ripartita l iniziativa di recupero del cibo non scodellato dalle mense scolastiche palazzolesi a favore di nuclei familiari bisognosi. Dopo un periodo sperimentale a maggio-giugno con 400 pasti completi salvati in 25 giorni di attività, cinque nuclei familiari in difficoltà aiutati senza alcuni costo aggiuntivo. Ideato dall Amministrazione comunale di Palazzolo, ha saputo coinvolgere numerose realtà associative tra cui la Caritas, la sezione femminile della Croce Rossa Italiana, la San Vincenzo e la Commissione mensa composta dai e soprattutto si fa fatica perché ce lo dicono (tv e giornali) all ultimo momento. Magari al mattino, e così come ci si può organizzare al meglio per festeggiare o celebrare una giornata mondiale per la lotta contro? Non si può, infatti, e la giornata viene inghiottita dagli affanni quotidiani del giorno semplice semplice, del giorno dei tutti i giorni che ciascuno trascorre (nella migliore delle ipotesi) lavorando in salute, o in salute godendosi i frutti del lavoro. Un altro mio amico (non quello che mi ha posto la domanda all inizio) presente all incontro è rimasto in silenzio, mentre io davo le risposte sbagliate. Poi, alla fine ha detto che era, venerdì 11 ottobre, la giornata per sé. omosessuali innate. Costoro non scelgono la loro condizione omosessuale; essa costituisce per la maggior parte di loro una prova. Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione. Tali persone sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita» (n. 2358). Viene detto anche che la Tradizione ha sempre dichiarato che gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati perché precludono il dono della vita e non sono il frutto di una vera complementarietà affettiva e sessuale (n. 2357), «perché, dice Benedetto XVI, si tratta dell intima verità, di ciò che la sessualità significa nella struttura dell essere umano». Da quel soglio si affermano verità e contemporaneamente, e non solo da alcuni mesi, si è attenti alle persone omosessuali, alle loro condizioni, al rispetto, alla loro non condanna, all evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione. Le modalità espressive che usa Francesco, la semplicità, il sorriso contagioso, l affabilità, quel feeling immediato con la gente, l accento coinvolgente di un linguaggio accessibile quasi elementare, l attenzione alle condizioni delle persone attraverso le quali comunica verità, possono far sì che queste ultime siano percepite diverse o precedentemente impronunciabili. Una sensibilità diversa però non va scambiata con il ribaltamento o con il far portare acqua al proprio molino. genitori. In questo modo si evitano i costi per lo smaltimento delle eccedenze dei rifiuti e si offre un pasto caldo e completo dal punto di vista nutrizionale a tanti bambini e famiglie. La notizia è stata pubblicata dal settimanale diocesano La voce del popolo del 10 ottobre scorso. Chissà se anche in Vallesina si riesca a dare il via a un progetto simile? T E R R E L E M E N T A R I Giornata mondiale Per Me di Silvano Sbarbati Aveva deciso di celebrare a modo suo una buona notte di riposo e una buona colazione con la sua famiglia, e qualche sorriso inaspettato sulle labbra di un conoscente un po antipatico. Oggi è la giornata per me, lo scrivo sul calendario. Così me la ricorderò - ha proseguito anche il prossimo anno. Senza spendere soldi per pubblicare annunci sul giornale o stampare manifesti. E voi due rivolto a noi che ascoltavamo guai se non festeggerete con me. È onore per voi festeggiare insieme al principale motivo della festa della giornata: ovvero io. Non ho potuto dargli torto, anche perché tutti e tre abbiamo riso assieme, venerdì 11 ottobre 2013.

5 jesi v 20 ottobre 2013 V della 5 IN MARGINE ALLA MOSTRA DI SGARBI AD OSIMO DA RUBENS A MARATTA E SFOGLIANDO IL LIBRO DELL ARTE A JESI I dipinti religiosi a Jesi tra arte e controriforma Finalmente l occasione è venuta. Si tratta della bella mostra aperta in Osimo nel palazzo Campana intitolata Da Rubens a Maratta. Vi sono esposte un centinaio di tele, all 80% commissionate per chiese marchigiane ad artisti protagonisti dell età del barocco (dai primi del 600 a metà 700). A partire da Rubens, abbiamo pittori del calibro di Reni, Pomarancio, Domenichino, Carracci, Guercino, Brandi, Preti, per finire col cameranese Maratta. Una mostra ben fatta, che a buon diritto si pone a livello non solo nazionale. Qual è dunque l occasione di cui parlavo all inizio? È quella di stendere qualche osservazione di carattere iconologico, cioè sui soggetti rappresentati, caratteristici dell epoca. Ma tenterò questa operazione a partire dal volume dell arte della diocesi di Jesi, edito nel 2000, dove i 4/5 delle opere pittoriche riprodotte sono dell epoca barocca (da intendere in senso piuttosto elastico) come quelle esposte ad Osimo. Ecco allora qualche numero: il periodo medievale-rinascimentale è presente appena in una quarantina di pagine (46-85); ai secoli XVI-XVIII ne sono invece dedicate ben 180 (85-260). Ci interessa anche la classifica dei soggetti rappresentati: santi 250, Madonna 150, Gesù Cristo 70, storie bibliche 30. Cosa vuol dire tutto questo? C è anzitutto da ricordare che il vive in pieno la Controriforma cattolica, specie nei nostri territori fortemente influenzati dalla non lontana Roma papale. Il Concilio di Trento aveva fortemente rivendicato, contro le negazioni protestanti, il culto dei santi e di Maria in particolare. Troviamo così le nostre attuali chiese, costruite o ricostruite in gran parte in questo periodo, con un uniforme stile gesuitico-romano, ad aula unica e cappelle laterali. In quest ultime vediamo il moltiplicarsi di quadri (per lo più ad olio su tela, più economici e facilmente trasportabili che non le tavole ) dedicate proprio ai santi. Dove non di rado la Madonna, posta in alto al centro, invece di svolgere il ruolo di colei che prega per noi il Signore (in oriente è chiamata Maria in Dèesis ) è invece lei stessa a concedere grazie per l intercessione di santi vari supplicanti ai suoi piedi in favore degli astanti o sottostanti fedeli. A tutto questo aggiungiamo la incredibile diffusione di minireliquie di santi (con tanto di attestati di autenticità rilasciati da prelati vari) che tuttora riempiono gli armadi delle nostre sagrestie. Si tratta di una innegabile quanto sproporzionata reazione a quel luteranesimo che certo tutti i torti (qui e altrove) non aveva di sicuro. Per tornare ai numeri, basti notare nel volume in esame le appena 70 pitture di Cristo e la quasi assenza (30) di episodi tratti dalla Sacra Scrittura. Da far rimpiangere le grandi bibliae pauperum (in affreschi e vetrate) che riempivano cattedrali, abbazie e anche modeste chiese e cappelle del nostro medioevo. Un osservazione conclusiva: abbiamo ricordato i cinquant anni dell apertura del Vaticano II. Che, unico fra i 21 concili della chiesa, non ha voluto né dovuto lanciare anatemi a destra e manca, ma ha esposto con serenità ed equilibrio il messaggio del vangelo per il nostro tempo. Con due novità importanti per l iconografia cristiana: la doppia riscoperta della centralità della bibbia e della liturgia nella vita della chiesa. Anche nella feste della santa Madre di Dio e dei santi la chiesa proclama la Pasqua del suo Signore (così annuncio della data della pasqua fatto all epifania). Cosa che ai santi, a cominciare dalla Tutta Santa, certamente non dispiacerà. vittorio.magnanelli@tin.it Tela di A. Aquilini (museo diocesano, sec. XVII). Tipico esempio di quadro barocco : Maria pregata dai santi a favore delle anime purganti. TERRA SANTA: il 17 novembre la conclusione dell Anno della Fede a Nazareth con l apertura gratuita di monumenti e santuari Pellegrini italiani in festa nei luoghi di Maria, grazie a un marchigiano Sarà un illustre fermano a coordinare i gruppi di pellegrini italiani che parteciperanno alla conclusione dell Anno della Fede in Terra Santa, il prossimo 17 novembre. Monsignor Mario Lusek, Direttore dell Ufficio Cei per la pastorale del tempo libero, turismo e sport, sacerdote della diocesi di Fermo, è intervenuto alla conferenza stampa di presentazione dell evento in programma a Nazareth per confermare la presenza italiana. Sul Monte del precipizio, dove celebrò anche Benedetto XVI il 14 maggio del 2009, durante il suo pellegrinaggio in Terra Santa, i nostri connazionali incontreranno fedeli locali e stranieri. Tutti riuniti per la Messa solenne delle 11, presieduta dal patriarca latino Fouad Twal e concelebrata da monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione. Secondo quanto riferito da Tzivi Lotan, consigliere Affari turistici dell Ambasciata d Israele, con questa iniziativa si «rafforza la collaborazione tra Israele e la Chiesa cattolica, e in modo particolare con quella di Terra Santa, anche alla luce delle relazioni strette con il Patriarcato latino di Gerusalemme». L idea dell evento è nata lo scorso dicembre, ha raccontato Lotan, per rispondere all invito che papa Francesco ha rivolta alla Chiesa con la lettera Apostolica di inizio Anno della Fede: «che questo anno serva a tutti i fedeli per professare la propria fede con rinnovata convinzione». Il modo migliore di concluderlo è apparso fare un raduno della Chiesa cattolica in Terra Santa e portare i fedeli a conoscere i luoghi in cui Maria, simbolo massimo della fede secondo il Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, ha vissuto i suoi giorni. Secondo il programma della giornata, la Messa solenne sarà preceduta da un momento di festa animato da cori cristiani di Terra Santa, a partire dalle 9 del mattino, che proseguirà dopo la celebrazione, coinvolgendo anche il centro cittadino. Diversi monumenti e santuari come la Basilica dell Annunciazione o il Centro di Maria di Nazareth resteranno aperti gratuitamente, per accogliere i fedeli che, seguendo le indicazioni pastorali per l Anno della Fede, si recheranno in Terra Santa sulle orme di Gesù e di Maria Sua Madre. «Per garantire la sicurezza dei fedeli - ha spiegato Lotan - Israele stamperà dei biglietti d ingresso al Monte del precipizio che potranno essere prenotati gratuitamente on line sul sito Sono previsti anche alcuni permessi per entrare in Israele rilasciati a cristiani provenienti dai Territori palestinesi e per chi volesse «anche dal Libano, passando attraverso la Giordania». Don Mario ha assicurato che «a Nazareth ci saranno diversi gruppi italiani, tra cui quelli dell Unitalsi, dell Anspi, del Centro Turistico Giovanile e del Centro Sportivo Italiano. Pellegrinaggi che vogliono essere segno della vicinanza e della solidarietà della Chiesa italiana alle comunità cristiane locali, come detto anche dal segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata, in una lettera inviata al patriarca latino Fouad Twal. I pellegrinaggi delle diocesi italiane in Terra Santa hanno costellato tutto l Anno della Fede e proseguiranno in modo costante». Rosa Coscia A MOIE IL 19 OTTOBRE LA FEDERCASALINGHE PROPONE LA FESTA DEI NONNI CON MUSICA E PREMIAZIONI Sono le radici della famiglia che aiutano nell educazione Anche quest anno torna per la quarta edizione la festa provinciale dei nonni, iniziativa inserita nel progetto Gli anziani, una risorsa, un enciclopedia vivente da realizzare ed ascoltare che l associazione Obiettivo Famiglia Federcasalinghe propone ogni anno a favore della terza età con il patrocinio della Provincia di Ancona e del comune di Maiolati Spontini e il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi. La festa dei nonni cade il 2 ottobre di ogni anno, giorno in cui la Chiesa Cattolica festeggia gli Angeli Custodi, ed è una ricorrenza civile introdotta in Italia con la Legge 159 del 31 luglio 2005, quale momento per celebrare l importanza del ruolo svolto dai nonni all interno delle famiglie e della società in generale. L idea di una giornata a loro dedicata è stata introdotta negli Stati Uniti nel 1978 su proposta di una casalinga del West Virginia, Miriam Mcquade, nonna di quaranta nipoti. La donna riteneva obiettivo fondamentale per l educazione dei giovani la relazione con i loro nonni, portatori di conoscenza ed esperienza. La Federcasalinghe, l associazione al femminile che da oltre trent anni si batte per il riconoscimento dei diritti della donna, della persona e della famiglia, crede fortemente nella composizione del nucleo familiare, e in particolare nel ruolo portante delle precedenti generazioni. Come spiega Maria Elvira Conti Fabbri, presidente dell associazione Obiettivo Famiglia Federcasalinghe Regione Marche: La longevità attiva è il piacere di sapere invecchiare. I nonni sono quanto di più bello possa concedere la vita: sono le radici della famiglia e gli angeli custodi di ciascun nipote. Le vecchie generazioni sono fondamentali per l educazione delle nuove, perché portatori di valori e forti dell esperienza passata; d altra parte, i giovani aiutano gli anziani a restare attivi attraverso la loro allegria, vitalità e innocenza. È questo il senso della solidarietà tra nonno e nipote. La festa si terrà sabato 19 ottobre alle 21, presso la sala comunale 6001 di Moie, la serata sarà animata dall orchestra spettacolo Moulin Rouge e sarà presente un ricco buffet al termine del quale verranno premiate quattro coppie di nonni. Tutti sono invitati a partecipare ed è consigliata la prenotazione dei tavoli. Tel oppure

6 6 Vv della 20 ottobre 2013 psicologiaesocietà JESI: MASCI, AZIONE CATTOLICA, CCIC Quanto resta della notte? Mi gridano da Seir: Sentinella quanto resta della notte? Sentinella, quanto resta della notte? La sentinella risponde: viene il mattino, e poi anche la notte; se volete domandare, domandate, convertitevi, venite (Is 21,11-12) Giuseppe Dossetti fu un testimone di primo piano della resistenza al fascismo e dell edificazione di un Italia democratica e repubblicana. Divenne uno dei padri della Costituzione. Ritiratosi ben presto dalla politica, si fece monaco, fondando una nuova famiglia spirituale nella diocesi di Bologna. Al Concilio diede un contributo originale al rinnovamento della Chiesa. Poi, ritiratosi nel Medio Oriente, a Gerico, per moltissimi anni fu l uomo della preghiera e del silenzio. Un giorno, d improvviso, la vigile sentinella alzò forte la sua voce. Questa volta il suo grido fu per la difesa della Costituzione, di fronte al pericolo di nuove e gravissime involuzioni della democrazia nel nostro Paese. Era il Dossetti uscì dal suo silenzio con un accorato appello ai cattolici, in quella che non esitò a chiamare la notte della politica italiana, in occasione di un discorso per il decennale della morte di Lazzati, già rettore dell Università cattolica di Milano. Occorreva non farsi illusioni: la notte era profonda, e sarebbe durata a lungo. Segni evidenti di questa notte erano lo smarrimento dei valori con- divisi, un vuoto riempito da un appetito smisurato e incontenibi- le per le cose. Ma notte è anche la perdita rapidissima del senso della comunità, politica e sociale, nel dilagare di una nuova ideologia del singolo. Nella società la politica non è più, ormai, il luogo dove, insieme, si progetta e si edifica l architettura della casa comune, nella ricerca di compromessi nobili, che tengano conto di tutte le parti in causa, quanto piuttosto l opportunità per affari privati e lucrose contrattazioni economiche. Non esistono rimedi facili e scorciatoie per uscire dalla notte. L unico rimedio che Dossetti propone, citando un testo di Isaia (Is 21,12), è la necessità della conversione. Non si può uscire dalla crisi della politica sperando in interventi solo di tipo politico. Occorre invece mirare alla ricostruzione delle coscienze e del loro peso interiore, che potrà poi, per intima coerenza e adeguato sviluppo creativo, esprimersi con un peso culturale e finalmente sociale e politico. Il Masci (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani), la parrocchia San Giovanni Battista di Jesi, il Settore Adulti dell Azione Cattolica di Jesi e il Centro Culturale I care organizzano per domenica 10 novembre un uscita all eremo di Montesole a Marzabotto (Bo) dove visse don Giuseppe Dossetti. Insieme a un monaco si rifletterà sulla storia e sull attualità di quell esperienza e si avrà l occasione di ascoltare una riflessione sull Eccidio di Marzabotto dove sorge l eremo. Il programma: partenza alle 7.30 in pullman dal parcheggio del Palazzetto dello Sport di Jesi, arrivo alle 10,30, visita dell eremo e del parco storico di Marzabotto, pranzo al sacco presso i locali dell eremo, incontro con il monaco. Ritorno per le 20. Per informazioni e adesioni: Claudio Ospici Massimo Raffaeli Giorgio Berti Siamo sposati da diversi anni e ancora non riesco a sentirmi a casa. Non abbiamo figli. Lui è fuori tutto il giorno per il lavoro e la sera, quando torna, dice di essere stressato, stanco e non riesce a parlare d altro che del suo lavoro. Non sento il suo desiderio, e quando io provo a cercarlo trovo solo un corpo senz anima. Come se per lui io fossi una cosa che c è, che ormai sta lì. Dentro di me da un po di tempo sento crescere una tempesta, muta, che non ha parole. Non riesco a trovarmi. Quando parlo con le amiche, ormai lo so, ci sono due partiti. Le sposate e le single. Le prime si ritrovano nei miei pensieri, quasi fossero una fotocopia. Le single, invece, dicono che io sono fortunata, perché ho trovato un compagno che lavora, mi vuole bene, non mi tratta male, che è gentile e simpatico. E alla fine il solito ritornello: Lo trovassi io uno così. Io penso che spesso si corre il rischio di idealizzare questo amore, che invece è fatica, sacrificio, compromesso, pressione, pesantezza, noia. Penso che il vero Amore sia profondamente libero e che non chiede nulla se non di realizzarsi. Maria Una volta si diceva, a proposito di un figlio o di una figlia che si sposavano, si è sistemato. E con questo si voleva dire che ormai il più era fatto e che i sacrifici dei genitori per far crescere questo figlio erano andati a buon fine. Lo si diceva più per una figlia femmina che per il maschio, ma era così un po per entrambi. Poi quello che succedeva nella nuova coppia restava chiuso dentro le mura di casa. Tra moglie e marito non mettere il dito diventava La mente e l anima Meglio essere in due di Federico Cardinali una regola da non infrangere. Mai. Ora non ci basta più un matrimonio per dire che ci si è sistemati. Abbiamo fatto un passo avanti nella sensibilità e nell attenzione ai sentimenti: ora riusciamo a dire che è importante la qualità di un rapporto di coppia. E finalmente riusciamo anche a dirci che un buon rapporto di coppia richiede che l uno e l altra si considerino alla pari. In una pari reciprocità: nei diritti e nei doveri. E fin qui siamo tutti d accordo. Soprattutto tra le nuove generazioni questo discorso sembra acquisito e condiviso. Ma, purtroppo, devo scrivere sembra. Perché troppo spesso ancora, nel quotidiano, ci si comporta come se la cura della coppia dovesse essere affidata soltanto a uno dei due: a lei. Troppo spesso succede che nel pensiero di lui il matrimonio è come un autorizzazione a mettersi seduto. Ormai è arrivato: ha una casa, un lavoro e pure una moglie. Che magari gli darà anche dei figli. Ma il suo compito si esaurisce qui: essere un buon lavoratore che porta i soldi a casa. E la coppia? Beh, un po di sesso, ogni tanto. Ma senza farla tanto lunga. Perché ci sono gli amici, il calcetto, la moto. Non vorrai mica che lasci gli amici per stare sempre con la moglie! Lavora tutto il giorno, un po di tempo libero, un po di svago dovrà pure averlo Vede, Maria, lei dice che corriamo il rischio di idealizzare l amore. È vero, noi in genere tendiamo a idealizzare ciò che non abbiamo. E, nello stesso tempo, a non apprezzare fino in fondo ciò che invece la vita ci permette di avere. Lei scrive: questo amore colloqui con lo psicologo invece è fatica, sacrificio, compromesso, pressione, pesantezza, noia. Io la vorrei invitare ad aggiungere una parola alle sue: ci metterei un anche. Io scriverei: questo amore invece è anche fatica, sacrificio, compromesso, pressione, pesantezza, noia. E accanto ci aggiungerei pure che quest amore è anche piacere di stare insieme, di trovare una mano da tenere, delle braccia che s incrociano con le tue, un intimità che riscalda il cuore, un progetto da costruire e da condividere. In un libro molto antico, che risale a oltre duemila anni fa, è scritto: «Meglio essere in due che da solo. Lavorare insieme rende di più. Se uno cade, il compagno può aiutarlo. Ma se uno è solo e cade, nessuno lo aiuta a rialzarsi. Se fa freddo, in due si può dormire insieme e riscaldarsi, ma uno da solo come si riscalderà?» (Qoelet 4,9-11). Ora, Maria, sa qual è il pericolo più grosso che lei può correre, secondo me? Anzi, che voi potete correre? Dimenticare che un matrimonio si fa in DUE. Sembra la scoperta dell acqua calda, ma non è così. Ci pensi bene. Perché quando dimentichiamo questo, allora è facile cadere nel pensiero che la cura della relazione di coppia deve essere affidata soltanto a uno dei due. E, in genere, alla donna. Anch io penso, come Erri De Luca, che due non è il doppio di uno. Due è il contrario di uno. In due ci si può ritrovare, ma bisogna essere in due a cercare. Cercare quello che in principio vi ha fatto incontrare e vi ha fatto sentire che vivere insieme sarebbe stato buono per voi. Per voi DUE. (1. CONTINUA) Chi vuole scrivere allo psicologo può farlo o per (redazione@vocedellavallesina.it o cardinali@itfa.it) o per posta a Voce della Vallesina - colloqui con lo psicologo - P.za Federico II, JESI Mercoledì 6 novembre alle presso il Centro Culturale I care della parrocchia San Giovanni Battista di Jesi (secondo piano) incontro preparatorio con Maria Paola Thellung, aperto anche a chi non parteciperà alla giornata del 10 novembre. 25 OTTOBRE AL TEATRO MORICONI 25 anniversario Avulss Venerdì 25 ottobre l associazione Avulss di Jesi festeggia il suo 25 anniversario con una cerimonia presso il Teatro Studio Valeria Moriconi. Alle 16 la relazione sulle motivazioni e le finalità del volontariato Avulss con il vicepresidente nazionale Franco Belluigi e il responsabile culturale dell associazione jesina Maurizio Strappa; alle 17,30 il saluto della presidente Avulss Maria Cristina Paris e delle autorità religiose e civili con la consegna dei riconoscimenti ai soci fondatori Marianeve Padalino e don Giuliano Fiorentini e ai volontari in servizio da 25, 20 e 10 anni. Alle 18,30 un allegro momento musicale con il gruppo La petite opera in arie di operetta e romanze da salotto.

7 vitaecclesiale v 20 ottobre 2013 V della 7 LA CHIESA LOCALE IL DIARIO DEL VESCOVO GERARDO Venerdì 18 ottobre Visita Pastorale a Pianello Vallesina Ore 16: Il vescovo è a disposizione per colloqui e confessioni Ore 21.15: Incontro con le famiglie Sabato 19 ottobre Dalle 9: Assemblea Diocesana Ore 21.15: Parr. Madonna Divino Amore, Veglia missionaria Domenica 20 ottobre Ore 9: Visita ai partecipanti al Conv. Reg. Vincenziani Ore 10: Pianello V. S. Messa per ragazzi e genitori Ore 11.30: Par. S. M. Kolbe, S. Messa e Cresima Ore 21: Seminario, chiusura corso di cristianità Lunedì 21 ottobre Ore 21.15: Visita Pastorale a Pianello Vallesina, Incontro con i giovani Martedì 22 ottobre Ore 15: Il vescovo riceve in Duomo per colloqui e confessione Ore 21: Parrocchia San Sebastiano, incontro con i genitori dei Cresimandi Mercoledì 23 ottobre Ore 9.30: Seminario, Assemblea del Clero Giovedì 24 ottobre Ore 9.30: Seminario, Assemblea del Clero Ore 21.15: Visita Past a Pianello, Incontro con Catechisti, Capi Scout, Operatori della Pastorale Venerdì 25 ottobre Ore 17.30: Incontro con Volontari Avulss Ore 18.45: Seminario, incontro per Ministri straordinari della Comunione Eucaristica Sabato 26 ottobre Ore 12: 50 di Matrimonio Ore 16: Cattedrale, Ordinazione Sacerdotale di Fra Michele M. Domenica 27 ottobre Ore 8.30: Vis Past a Moie, S. Messa Ore 11.15: Parr. S. Maria del Piano, S. Messa e Cresima Ore 14: Uscita con Scout di Pianello V. Ore 18.30: Vis Pastorale a Moie, S. Messa Ore 21: Incontro a carattere vocazionale Pellegrinaggio a Lisbona L Opera Romana Pellegrinaggi in collaborazione con l associazione Culturale Res Humanae e la Parrocchia San Giuseppe di Jesi propone un pellegrinaggio di arte e fede in Portogallo. L itinerario di otto giorni da Lisbona a Santiago de Compostela, dal 27 dicembre al 3 gennaio, culmina nel nord della Spagna. Per informazioni: tel cell e mail: gloriano.paoletti@yahoo.it a cura di don Corrado Magnani corrado-magnani@alice.it In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi: «C era in una città un giudice, che non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno. In quella città c era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario. Per un certo tempo egli non volle; ma poi UFFICIO LITURGICO DIOCESANO Corso di preparazione e formazione per i nuovi ministri straordinari della comunione L ufficio liturgico diocesano organizza per i nuovi candidati, indicati al suddetto ufficio dai rispettivi parroci entro il 18 ottobre, un corso di formazione in vista del conferimento del ministero straordinario della comunione. Queste le date: - venerdì 25 ottobre (ore ): l identità del ministro straordinario della comunione (vescovo don Gerardo Rocconi) - venerdì 8 novembre (ore ): l Eucaristia sorgente del servizio e vincolo di carità (suor Annamaria Vissani) disse tra sé: Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, poiché questa vedova mi dà fastidio le farò giustizia, perché non venga fino alla fine a colpire sotto gli occhi». E il Signore soggiunse: «Avete udito ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà a lungo aspettare? Vi dico che farà loro giustizia subito. Ma il Figlio dell uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?». Arruolati nella resistenza Questa volta le tre letture bibliche che la liturgia di oggi ci propone hanno un unico motivo in comune, che può essere riassunto con il verbo RESISTERE. - INSISTI IN OGNI OCCASIONE OP- PORTUNA E INOPPORTUNA Nella seconda lettura (2 Timoteo) l apostolo Paolo ci ammonisce ad aggrapparci esclusivamente alla parola di Dio, non per avere uno schermo protettivo del nostro vivere, ma per impegnarsi in un annuncio della Parola coraggioso, paziente e ostinato, prendendo avvio non da considerazioni opportunistiche, né dalla voglia di proselitismo, né da ottuso fideismo, ma da uno spirito di resistenza cioè da un desiderio di rimanere saldi nella fede, e nell insegnamento delle Sacre Scritture (che non si identifica con il catechismo). - L esortazione di Paolo a RIMANERE SALDI non riguarda solo l ambito della fede e della fedeltà alla Parola, ma investe tutta la vita. I cristiani sono coloro che si arruolano nella resistenza. Ma non solo nei casi di emergenza. Si tratta di fare resistenza negli apparenti periodi di tranquillità; tra le pieghe di un apparente benessere. Sono questi i LA PAROLA DELLA DOMENICA 20 OTTOBRE A DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO Dal Vangelo secondo Luca (18,1-8) momenti in cui la vita di tutti, nella sua dimensione di autenticità e verità, è in pericolo. Il cristiano è colui che resiste contro un ordine non fondato sulla giustizia.; è colui che resiste contro i fanatismi, le intolleranze,i settarismi. Resistere per il credente, oggi vuol dire scegliere la libertà di compiere sabotaggio contro le tirannie delle mode culturali, le liturgie stucchevoli del conformismo, le prepotenze del padrone di turno, le prevaricazioni del potente. Il cristiano è colui che non ci sta alla sistematica offerta sacrificale del proprio cervello; alza le braccia come Mosè (vedi prima lettura) non in segno di resa, ma di ostinata resistenza, appoggiando le braccia sulla pietra che è Cristo e la sua Parola. - Altra faccia della resistenza è LA PRE- GHIERA. Tale dimensione viene illustrata non tanto dall esempio di Mosè (oggi si tratterebbe di pregare incessantemente contro ogni guerra!), quanto dalla parabola della vedova alle prese con un giudice disonesto (vedi il vangelo) che non ha la minima intenzione di difendere i diritti dei deboli (anche a quei tempi la giustizia non funzionava, specie per i poveri e per chi non aveva soldi per gli avvocati!). Anche nella preghiera occorre resistere, non arrendersi alla stanchezza e al senso di inutilità. Tanto più che dall altra parte non ci sta un giudice insensibile (immagine in negativo di Dio, nella parabola), ma un Padre che vede la disgrazia del popolo, si lascia ferire dal grido dei suoi figli, si commuove come una madre, e si muove incontro agli oppressi per liberarli (vedi Esodo 3,7-8). Precisiamo: non è l insistenza nel dire-preghiere che deve essere incessante, ma la fiducia nel Signore; senza la quale le nostre preghiere diventano parole, non di un figlio verso il padre, ma di un dipendente che cerca di strappare qualcosa a un padrone avaro. Allora è bene pregare con fiducia incessante, quando non si prova nulla, non si vede nulla e si ha la sensazione di girare a vuoto. Dio ci infastidisce col suo silenzio solo perché desidera che lo infastidiamo. Gesù ci dice di resistere fino alla fine (versetto 8) nella fiducia, davanti a un Dio che ci delude, si nasconde, o è sempre in ritardo sui nostri orologi. Pregare vuol dire credere ad un Dio ostinato nell amore (anche Lui arruolato per sempre nella resistenza!), che ci attende, ci vede nelle nostre lontananze, ci corre incontro e ci accoglie (Luca 15,20). - venerdì 15 novembre (ore ):il ministro straordinario della comunione e il rapporto con gli ammalati e le loro famiglie (fr. Alfredo Serighelli) - venerdì 29 novembre (ore ): norme liturgiche per il ministro straordinario della comunione (don Claudio Procicchiani) Gli incontri si svolgono presso il Polo pastorale diocesano di via Lorenzo Lotto, 14 a Jesi Sono aperti anche ai ministri straordinari della comunione già in carica. Voce dellavallesina SETTIMANALE DI ISPIRAZIONE CATTOLICA DELLA DIOCESI DI JESI FONDATO NEL 1953 Direttore responsabile Beatrice Testadiferro Comitato editoriale: Vittorio Massaccesi, Giuseppe Quagliani, Antonio Lombardi Responsabile amministrativo Antonio Quaranta Proprietà: Diocesi di Jesi Registrazione Tribunale di Ancona n. 143 del Composizione grafica Giampiero Barchiesi Stampa Galeati Industrie Grafiche, Imola Spedizione in abbonamento postale Associato alla FISC (Federazione Italiana Settimanali Cattolici) Questo numero è stato chiuso in redazione martedì 15 ottobre alle 19 e stampato alle 6 del 16 ottobre. Ai sensi dell articolo 13 del D. Lgs 196/2003 (Codice privacy) si comunica che i dati dei destinatari del giornale sono contenuti in un archivio informatico idoneo a garantire la sicurezza e la riservatezza. 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8 8 v V della 20 ottobre 2013 inmemoria RICORDATO MONS. CLEMENTE CIATTAGLIA NEL VENTESIMO ANNIVERSARIO DELLA MORTE Immerso tra la gente, sapeva parlare a tutti Quelli della Sampietrina c erano tutti, quelli ancora in vita ed anche quelli ritornati alla casa del Padre, ricordati uno ad uno, durante l Eucarestia celebrata nella chiesa di S. Pietro sabato 28 settembre, in occasione del ventesimo anniversario della scomparsa di Mons. Clemente Ciattaglia. Don Clemente fu parroco nella parrocchia di S. Pietro dal 6 febbraio 1938 al 1 gennaio 1956, lasciando tracce della sua presenza ancora vive. A volerne celebrare la ricorrenza sono stati proprio gli amici della Sampietrina, il gruppo parrocchiale e teatrale di giovani fondato da don Clemente che per più di una decina d anni animò la parrocchia intervenendo con spettacoli anche in altre realtà pastorali e non solo della diocesi. Un gruppo cui don Clemente instillò valori educativi cristiani, riuscendo a mantenere con molti di loro anche dopo la partenza da S. Pietro un ricco dialogo epistolare. Ha celebrato don Vittorio Magnanelli, attuale parroco a S. Francesco di Paola all Arco Clementino, già parroco di S. Pietro, che nell omelia si è soffermato nel tratteggiare la figura di don Clemente come uomo di Dio e testimone di Lui, cercato attraverso la cultura e la bellezza: don Clemente dopo la partenza da Jesi fu infatti vice assistente del Movimento Laureati di Azione Cattolica ( ) e Consulente Nazionale dell Unione Cattolica Artisti Italiani (Ucai) dal 1955 per ben 38 anni. Invitato da Sergio Zavoli, direttore della RAI, agli inizi degli anni 70 commentò il vangelo nella rubrica Tempo dello Spirito. A ricordarne alcuni aspetti della sua figura, dopo la celebrazione eucaristica, introdotto dal dott. Giuseppe Valeri, è stato Riccardo Ceccarelli che già nel 2003 aveva coordinato, a San Paolo di Jesi dove don Clemente era nato nel 1910, un convegno nel decimo anniversario della sua morte. Ceccarelli ha sottolineato la figura di educatore e di sacerdote a tutto tondo di don Clemente, immerso tra la gente, attento ai poveri, aperto a tutti credenti e non uomo di profonda fede e preghiera, caratterizzato da un entusiasmo perenne e contagioso. Ne sono significative testimonianze i suoi scritti su Coscienza il periodico dei Laureati, sul bollettino dell Ucai e soprattutto nel volume Cristo è presente (1962) che raccoglie i suoi commenti al vangelo della domenica e dei giorni festivi e in Voci d oggi sul Vangelo del 1974, ripubblicato nel Contiene quest ultimo 70 interviste con i maggiori esponenti di allora della cultura nazionale, credenti e non, una sorta di cortile dei gentili ante litteram, dove don Clemente saggiava l eco che una pagina del vangelo aveva nei suoi interlocutori, riuscendo in un colloquio aperto e rispettoso, a trovare sintonie, aperture ed emozioni. Il volume, ancora fresco e attuale, ha la prefazione di don Italo Mancini, di cui si ricorda quest anno il ventesimo della scomparsa: don Italo anticipò don Clemente di pochi giorni: il 7 gennaio 1993 moriva il filosofo di Urbino, il 18 gennaio se ne tornava a Dio don Clemente. Un libro che per le origini del suo autore, onora la chiesa di Jesi ed anche la cultura del nostro paese. Al termine ci si è recati presso il Museo della Sampietrina allestito in un locale della parrocchia dove fotografie, libri e documenti ricordano l attività del gruppo, un incontro ravvicinato con don Clemente, con i suoi ragazzi di allora, dove loro stessi si sono ritrovati e dove figli o nipoti hanno potuto riconoscere nonni o genitori. r.c. foto Marco Palmolella Ricordo Aldo Santini Dopo un lungo viaggio terreno riposa nella luce del Signore in attesa della Resurrezione. I tuoi cari Anniversario la speranza della croce Nella croce speranza, in croce è dolore chiuso -simbolo di speranza Nella croce pazienza, grande potere è -la nostra grazia e salvezza In corona di spine, Tu sei Re dei reali -inchiodato al legno Stai per morire con la morte umana -togliere il peccato mortale, mandare via Tu sei il Re grande-che dalla croce -sul suo popolo fa gli sguardi sofferenti Tu sei il Re buono-che anche l amore -del popolo suo non esige In sofferenza il tuo corpo nudo, dolorante -sanguina Fino all ultima grande fiducia in Te -anche se cade la palpebra morta Tu sei il Re dignitoso la corona, il tuo sangue -scende dalla croce A chi, il tuo corpo ha trafitto, in ultima ora -stai perdonando Solo il Re valoroso, coraggioso -così la corona di spine mette Anche se le lacrime sul popolo con sangue mescoli -Tu sei il vero Figlio di Dio Madre che piange sotto la croce, guarda -come il sangue del tuo figlio scende Figlio! Tu sei la nostra ultima speranza -il vero Dio! In quel momento lampo luminoso tuono e fulmine -Tu spendi l ultimo respiro Anche se stai per morire, all altro sulla croce -allevi la sofferenza Questo e il padre che piange -mette fine alla sofferenza del suo figlio Con la tua morte hai salvato il mondo -torna figlio è arrivata l ultima ora! Ma quando verrà il tempo -ancora un altra volta ti manderò lì Ritornerai a prendere le tue pecore -per poter con loro regnare in cielo! Robert Raflewski a cura di Elena Mancinelli dendrolemura A Nannì A Nannì Jè preso un Dio ce guarde Che l ha mpedido tutto, manco pole parlà solo lo sguardo è vivo e cò l occhi pare volesse rcomannà, cià bisogno de faiese tutto, ma la moje, poretta, ce n à tante pure lia che sci e nò riesce a fasse l essenziale sua, i tre fij cure tutto l giorno come matti per l affari de loro e a Nannì l ha messo su lo ricovero e li aspetta de fa la terra pel cece. Ma ve pare giusto che un poro cà che ha fadigado tutta la vida pe tirà su al mejo la famiglia sua, adesso che cià bisogno lù sia trattado a stà maniera? Madonna, come semo Ridotti male, eppure, oggi, el mondo, gira cuscì! Sandro Paolucci Sabato 19 ottobre alle 17 nella chiesa parrocchiale San Michele Arcangelo di Rosora verrà celebrata una Santa Messa per ricordare il caro Sandro Paolucci a cinque anni dalla sua morte. Chi ha avuto il dono di conoscere Sandro ricorda con affetto il suo sorriso e la sua accoglienza. Di fronte a lui, al suo silenzio e alla sua rigidità fisica, si imparava a vivere e a domandarsi: Se è felice lui, perché non dovrei esserlo anche io? Se non si lamenta lui, perché dovrei farlo io? La sua vita è un esempio di fede e di amore, di atteggiamenti positivi: li ha imparati in famiglia, dalla mamma che si è dedicata completamente a lui senza lamentarsi ma cogliendo ogni giorno la bellezza degli affetti, delle amicizie, delle piccole conquiste La mamma Zelinda Giampaoletti ringrazia quanti parteciperanno alla Messa di suffragio. Voce della Vallesina Per i ricordi delle persone care

9 indiocesi v 20 ottobre 2013 V della 9 MONTECAROTTO: la parrocchia ha proposto una serata di confronto su lavoro, crisi e opportunità. Ora si prosegue con proposte e progetti Chiamati a lavorare anche alla fine del giorno «Quando c è crisi il lavoro rischia di diventare disumano: è necessario affrontare il problema senza perdere la speranza e mettendo al centro della vita l uomo e la donna, non l idolo denaro»: così don Gianfranco Ceci ha introdotto la serata al teatro di Montecarotto del 25 settembre. Una proposta della parrocchia di Montecarotto in collaborazione con l Amministrazione Comunale e alcune associazioni di categoria per approfondire la situazione economica del momento e studiare proposte da attuare nei prossimi mesi affinché dagli ideali e dai desideri si passi a gesti e progetti attuabili. «Il lavoro rende la persona dignitosa ha detto il sindaco Mirco Brega ed è il fondamento della repubblica come è scritto nel primo articolo della Carta Costituzionale». La sua esperienza di primo cittadino lo porta ad ascoltare tante persone disoccupate: «Quando non si può lavorare ha continuato - ci si sente in colpa e scaturiscono problemi personali e sociali, si tende ad isolarsi e vergognarsi e per questo dobbiamo provare tutti insieme a offrire nuove soluzioni». Il lavoro ci identifica L incontro ha permesso di ascoltare letture diverse della crisi, a partire da quella del prof. Franco De Felice, presidente di una cooperativa di servizi alla persona e psicologo del lavoro. «La perdita del lavoro viene intesa dal giovane e dall adulto come perdita della possibilità di costruirsi il futuro ha spiegato il relatore e produce la perdita dell autostima poiché è il lavoro che ci identifica e ci dà credibilità. In base al lavoro e al ruolo sociale del nostro interlocutore, usiamo un linguaggio diverso e adattiamo la nostra relazione. A causa dell aumento del disagio sociale, servono maggiori risposte sanitarie e assistenziali tanto che l occupazione in questi settori è in crescita. Centri diurni, comunità educative, case per i risvegli sono alcuni ambiti sui quali si potrebbero progettare piccole cooperative per gestirne i servizi». Alla Caritas di Senigallia, come in tutte le Caritas, arrivano pressanti richieste di aiuto. «Chi vive il dramma di aver perso il lavoro è disperato per la mancanza di denaro e per non sapere cosa fare ha detto Giovanni Bomprezzi, direttore della Caritas senigalliese. La supplica di un lavoro ci ha portati a rileggere la parabola del vangelo di Matteo e al tentativo di mettere in pratica le parole di quel padrone di casa che chiama a lavorare anche gli operai a fine giornata: è nata così la cooperativa Undicesimaora : attraverso regolari contratti sono stati attivati progetti per dare risposte immediate di occupazione: «abbiamo visto come cambiano lo sguardo e il vissuto di una persona ha raccontato Bomprezzi - che può ritrovarsi a lavorare, ad avere un orario, un impegno e una prospettiva per il domani da offrire a se stesso e ai suoi cari». La Chiesa, dentro la storia Per «stare dentro la storia con amore» dopo il Convegno ecclesiale di Palermo del 1995, nasce il Progetto Policoro per evangelizzare, educare, esprimere gesti concreti con idee imprenditoriali e di reciprocità dapprima nel Sud Italia e poi in tutto il paese. A Senigallia l esperienza di Policoro è stata attivata due anni fa per aiutare i giovani a muoversi nella burocrazia e sviluppare le loro idee lavorative e imprenditoriali. «Pochi giorni fa abbiamo inaugurato la Libreria Mastai ha ricordato l architetto Giulia Colosio, animatrice del Progetto e stiamo sostenendo giovani che, oltre a lavorare e formarsi, costruiscono ogni giorno progetti innovativi per inserirsi nel mercato. È necessario creare la cultura del lavoro cristiano e offrire ai ragazzi luoghi in cui si sentano accolti e accompagnati nel mondo del lavoro: come Chiesa non possiamo lasciarli soli». Nessuno può toglierci le colline Alle relazioni è seguito il dialogo: alcuni dei presenti hanno offerto le loro impressioni e suggerimenti. «Non possiamo demoralizzarci ha iniziato l imprenditore agricolo e rappresentante della Cia, Confederazione Italiana Agricoltori, Rossano Landi - nessuno può toglierci le nostre colline e i centri storici: se riuscissimo a integrare l agricoltura con il turismo, l agro-alimentare e la cura dell ambiente, creeremo posti di lavoro e costruiremo un modello funzionante e reale». Un accenno alla finanza è arrivato dal direttore della filiale Banca Marche di Montecarotto, Mario Ubaldi, il quale si è augurato che l economia reale torni ad avere il primato; ha parlato poi dei meccanismi di sostegno per chi non ha più lavoro e non riesce a pagare il muto per la casa. Una raccomandazione a scommettere sul futuro dei giovani è arrivata da Massimiliano Santini della Cna (Confederazione nazionale dell artigianato e della piccola e media impresa) il quale ha evidenziato la necessità di valorizzare, fin dalla famiglia, il lavoro artigianale che offre posti e opportunità. «Abbiamo iniziato un percorso che dobbiamo continuare per pianificare un progetto locale in cui i giovani siano in primo piano si è augurato Roberto Pedrozzi e dove la Chiesa e le istituzioni siano insieme per vincere il pessimismo degli adulti e trovare soluzioni». Fino a qualche anno fa l Italia era la prima nazione per numero di brevetti registrati, perché oggi siamo penultimi? Cosa insegnano le università? Perché gli imprenditori vanno all estero? Domande poste dall artigiano e imprenditore Gilberto Sorana: ha studiato fino alla quarta elementare ma è riuscito a costruire un azienda che è ancora attiva. «Come cristiani dobbiamo avere sempre speranza ha detto il vescovo Gerardo la speranza teologale secondo cui la storia ha una prospettiva positiva e la speranza a breve termine perché crediamo in un Dio provvidente. Dobbiamo riconoscere gli errori e non sognare la società di dieci anni fa: la speranza ci porta ad essere creativi e a inventarci nuove soluzioni». Il Vescovo ha consegnato a ciascuno il messaggio ufficiale di papa Francesco e le parole del discorso per la visita pastorale a Cagliari ed ha concluso leggendone una parte in cui si chiede al Signore di liberarci dell egoismo per aiutarci tra di noi. b.t. IN VATICANO La Prefettura della Casa Pontificia comunica che per la Canonizzazione dei Beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, domenica 27 aprile 2014, la partecipazione sarà aperta a quanti troveranno posto in Piazza San Pietro, Piazza Pio XII e Via della Conciliazione, senza bisogno di alcun biglietto. Come già avvenuto in altre occasioni, si mettono in guardia i fedeli da atti di bagarinaggio e di richieste di denaro da parte di agenzie o operatori turistici per ottenere biglietti. Si ricorda anche che i biglietti per partecipare a udienze o celebrazioni presiedute dal Santo Padre sono totalmente gratuiti.

10 10 v V della 20 ottobre 2013 indiocesi MEDJUGORIE: TESTIMONIANZA DAL PELLEGRINAGGIO Dove si prega per la pace Dal 18 al 22 settembre con la parrocchia di San Giuseppe sotto la guida spirituale di don Giuliano Fiorentini abbiamo intrapreso un pellegrinaggio alla volta di Medjugorie. Di Jesi, Chiaravalle, Ancona e paesi limitrofi, in molti di noi non ci conoscevamo, solo una cosa ci accomunava: curiosità, desiderio o preghiera in ognuno che qualcosa accadesse. Arrivi in un villaggio della Bosnia-Erzegovina, parti da una terra che diventa luogo del cuore. Un cuore che pulsa luce e vita come il sole che vortica alle circa, l ora delle apparizioni ai veggenti. A Medjugorie le rocce delle due montagne hanno un colore rosso-sangue. Gesù, quassù è bello. Piantiamo le tende e restiamo. Anche noi come i discepoli, infine, le abbiamo sentite queste parole da dentro. Ma Medjugorie non è un posto che si lascia, perché rimane e i segni esteriori si imprimono. Per non partire da lì, la Madonna, Gospa nella lingua slava, ci indica la strada, tutti i giorni. Se restiamo attaccati con il cordone fatto di 5 Sassi: la preghiera del S. Rosario, la confessione, la Messa, la Comunione, il digiuno. Per guidare l umanità di tutto il mondo, come unico luogo, la Madonna ha scelto questa terra umile e povera, e ci reinsegna a pregare per la Pace, contro il Male. Qui dove non c era niente, è in atto come una Palingenesi di tutta la terra. Amore e Pace e su tutta la terra irradiano da qui dove per anni il fratello ha ucciso l altro fratello, in guerre devastazioni e crimini contro l uomo. Qui si libra oltre le nuvole lo sguardo della Madre dolcissima, che si preoccupa per noi Suoi figli. In verità la parola Medjugorie significa la terra tra due montagne: quello piccolo il Podbrdo il luogo delle prime apparizioni iniziate oltre 30 anni fa, e la montagna alta, il monte della via crucis il Krizevac. In mezzo una chiesa, con due campanili, e all esterno un grande sagrato con panchine che possono accogliere più di pellegrini. Si chiama S. Giacomo, il Protettore dei viandanti. Padre Zlavko, ebbe a dire, che in quel pezzo di terra sinora abitato da gente povera, pastori ed apicoltori, fu scelto per questo: perché vi è Betlemme, sul monte delle apparizioni Podbrdo, vi è la morte, sul Krizevac, lì trovò morte profetica lo stesso francescano padre Slavko, e la Resurrezione, nella Santa Eucaristia che viene costantemente celebrata in chiesa. Ad ottobre si svolgerà una nuova riunione della Commissione internazionale su Medjugorie istituita ufficialmente da Benedetto XVI con l obiettivo di ascoltare le testimonianze e le documentazioni raccolte dall inizio. Grazie a don Giuliano e alla guida costante e premurosa dei coniugi Rosella Santoni e Franco Cocciarini, dell agenzia viaggi Geosfera di Castelfidardo. Grazie a tutti e che possiamo portare i sassolini di Medjugorie per le strade del mondo. Giulia Falaschi SAN FRANCESCO D ASSISI: L a celebrazione degli anniversari di matrimonio La gioia di essere figli di Dio Domenica 6 ottobre la Parrocchia San Francesco D Assisi di Jesi ha festeggiato la ripresa delle attività pastorali dei bambini e dei ragazzi dopo la pausa estiva. La messa è stata celebrata da padre Enrico Maria Mimmotti, che ha aiutato i presenti ad approfondire il senso e il significato del Vangelo domenicale. Ciascuno, piccolo o adulto, è chiamato a dare il proprio contributo nelle situazioni della vita quotidiana, ma non per questo dobbiamo sentirci importanti: Gesù invita il servo fedele a sentirsi e dichiararsi inutile dopo aver portato a termine il bene che ha operato. Gesù stesso, infatti, è servo, prima del Padre e poi di coloro che il Padre gli ha affidato; al tempo stesso anche lui si dichiara servo inutile, anche se non si sente tale perché rende servizio al Padre. Tutti noi, allora, siamo utili e inutili allo stesso tempo: tutto ciò che facciamo e diamo agli altri non lo dobbiamo pensare nostro, ma tutto, compresi noi stessi, dono del Padre, come servi che ricevono e trasmettono senza tenere nulla per sé, riconoscendo la grande gioia di essere dono di Dio. A seguire, nella celebrazione delle 11.30, sono stati celebrati gli anniversari di matrimonio. A tutte le coppie l augurio di continuare ad essere per le loro famiglie esempio e testimonianza nel cammino matrimoniale ancora da percorrere. Hanno ricordato il loro 5 anniversario: Messina Marco e Romina, Gianangeli Marco e Giovanna, Perticaroli Andrea e Daniela Hanno festeggiato il loro 10 anniversario: Cantarini Andrea e Francesca, Vannucci Mirko e Daniela, Paolucci Maurizio e Stefania, Marinelli Paolo e Loretta, Gialletti Alfeo e Aurora, Togni Gianluca e Irene, Luzi Marco e Lisa. Hanno festeggiato il loro 15 anniversario: Coppari David e Marta, Cercaci Marco e Elena, Fossi Marco e Carla, Serroni Gino e Elettra Hanno festeggiato il loro 20 anniversario: Barboni Alfio e Monica, Pasquini Roberto e Cristina, Borgiani Cesare Antonio e Giulia, Ferranti Floriano e Cristina. Hanno ricordato il loro 25 anniversario: Pompili Mirco e Carla, Prisco Raffaele e Lucia, Silvi Fabrizio e Daniela, Rosati Mauro e Stefania. Hanno ricordato il loro 30 anniversario: Manoni Gianni e Lorena. Hanno ricordato il loro 35 di Matrimonio: Manoni Luciano e Maria Luisa, Pedna Giordano e Franca, Verdolini Quarto e Pasqualina, Zucchi Stefano e Antonella, Cesaretti Giuseppe e Novella, Lancioni Mauro e Isabella. Hanno ricordato il loro 40 di Matrimonio: Matteucci Alberto e Clara, Giampaoletti Sandro e Albina Grazia, Marconi Mario e Maria Luisa, Bartolacci Mario e Aquilina, Grilli Gabriele e Luisiana, Bramucci Mario e Clara, Simonetti Leonello e Maria Grazia, Malatesta Franco e Cristina, Balloni Gabriele e Anna. Hanno ricordato il loro 45 di Matrimonio: Tombolesi Giuseppe e Sara, Mazzarini Cesarino e Rosalinda, Tomassoni Mario e Aldina, Fenucci Arduino e Annunziata, Anderlucci Enzo e Marisa, Goffi Antonio e Wanda, Omenetti Dario e Caterina. Hanno ricordato il loro 50 di Matrimonio: Sabbatini Mario e Aldesina, Beldomenico Orfeo e Giuseppa, Beni Elio e Maria, Raffaeli Giancarlo e Anna Maria, Scuppa Gualtiero ed Emanuela, Angeli Alberto e Fidalma, Rosi Ulderico e Vera, Trillini Marcello e Milvia, Silvestri Gino e Viola. Hanno ricordato il loro 55 di Matrimonio: Zega Orlando e Liliana, Barigelli Giuseppe e Rita, Mattioni Luigi e Bruna, Uncini Gilberto e Elide. Hanno festeggiato il loro 60 anniversario: Santarelli Angelo e Gelsina, Mattioni Pierino e Maria, Ciampichetti Dino e Maria, Cecchini Armando e Valdina, Rosati Costante e Flavia. Hanno festeggiato il loro 65 anniversario: Cerioni Costantino e Giovanna. Serena Sbarbati Centro di Spiritualità sul monte Castelplanio Info: Tel // Il centro di spiritualità ha in programma: 1. OGNI LUNEDI ORE 21: INCONTRO SULLA PAROLA ASCOLTATA. Dopo aver partecipato alla Messa festiva, possiamo risuonare e interiorizzare quanto il Signore ci ha fatto conoscere. Comunicare la fede fa crescere la consapevolezza e la missionarietà. All incontro sono invitati i parrocchiani, tutti quelli che hanno frequentato gli EVO e quanti vogliono. 2. UNA VOLTA AL MESE: PREGHIERA DEL CUORE. Il terzo incontro si svolgerà giovedi 24 ottobre dalle ore 18 (messa e adorazione per chi vuole) poi dalle 19 alle 22. Aperto a tutti. 3. UNA VOLTA AL MESE: ANDAR PER CATTEDRALI. Il prossimo incontro sarà domenica 27 ottobre, con partenza alle ore 15 da Macine. Andiamo a Fabriano. Guida storico artistica e spirituale. Vespro. Mangiamo insieme quello che ci siamo portati. La domenica è un tempo di libertà, di immersione nella natura e nell arte e anche nella compagnia. Tutti possono partecipare, anche una tantum. 4. ESERCIZI SPIRITUALI NEL TEMPO ORDINARIO (evo). La nuova edizione del percorso inizierà il 25 ottobre a Castelplanio alle ore 21. Tutti possono venire anche solo per conoscere, in questa serata, il progetto. notiziebrevi Corso al Consultorio Il 30 ottobre prenderà l avvio presso il Consultorio La Famiglia di Jesi un Gruppo di Parola per i bambini dai 6 ai 12 anni figli di genitori separati o divorziati. L iniziativa si inserisce nel periodo della separazione e del divorzio. Dalla rottura coniugale, che porta con sé sentimenti di rabbia, aggressività, sensi di colpa, è necessario ripartire prendendosi cura dei possibili effetti negativi sui figli. Per l iscrizione è necessario il consenso di entrambi i genitori. Il modulo può essere richiesto alla segreteria del centro La Famiglia (tel cpfamiglia@alice.it). Tv2000 invita i cori È rivolto ai cori di tutta Italia l annuncio con cui Tv2000 si prepara alla messa in onda di un nuovo programma. Non importa che siano professionisti o dilettanti, maschili o femminili, di parrocchia o di montagna: Tv2000 apre a cori di ogni tipo. L invito è a mettersi in contatto con la redazione chiamando il numero e a mandare all indirizzo nuoviprogrammi@tv2000.it il video di un esibizione. Tra i cori che risponderanno verranno individuati i protagonisti di una prima serata che li vedrà impegnati, in diretta, in una competizione con prove e scrutinio della giuria. Corso di liturgia L Istituto Teologico Marchigiano ha predisposto un percorso accademico di formazione liturgico-pastorale. I destinatari sono sacerdoti, diaconi e diaconi permanenti, religiosi e religiose, laici ministri ordinari e straordinari o animatori liturgici. Sono previsti due corsi. Il primo riguarda la celebrazione dell Eucaristia mentre il secondo prende in considerazione gli altri sacramenti e i sacramentali. Il corso rilascia crediti accademici. Si svolge ad Ancona, presso la sede dell ITM, il lunedì dalle 9 alle 12, dal 21 ottobre al 17 febbraio. Per informazioni: la segreteria in via Monte Dago, 87 in Ancona. Tel segreteria@teologiamarche - www. teologiamarche.it

11 vallesina V della ottobre 2013 v AL CIRCOLO CONTARDO FERRINI CONFERENZA DI JOLE CIARMATORI SUL TEMA DELLA FEDE Sulla fede si gioca il vivere insieme L Anno della fede si è concluso, ma solo sul calendario, perché gli eventi liturgici, gli incontri e le varie esperienze vissute da uomini e donne in questo anno di grazia, indicano nuova consapevolezza e l inizio di un cammino di ricerca personale e comunitaria per la crescita nella fede e per l evangelizzazione. Venerdì 11 ottobre, in un incontro con i soci e gli amici del Circolo Contardo Ferrini, Jole Ciarmatori, ben nota per la lunga e feconda attività di insegnante e di instancabile animatrice del Circolo con conferenze su tematiche socio-culturali e religiose, ha affrontato con sicurezza ed entusiasmo un tema di grande spessore che riguarda la vita intima del credente e le sue relazioni con Dio e con gli altri: la fede. La Fede è una virtù teologale che si riceve con il battesimo insieme alla Speranza e alla Carità, ma è un dono che tutti possono chiedere, accogliere o rifiutare e che esige la conversione e l impegno per una vita coerente. «Fidarsi di Dio - afferma Jole - con una fede viva, capace di germogliare come il granello di senape... Credere è amare, credere è donarsi, è camminare alla presenza del Signore lungo strade spesso oscure e deserte..., è piangere, dubitare, sperare, cadere e rialzarsi, poi ancora camminare come Abramo, come Elia, come Maria e Giuseppe, come Gesù». Fede, fiducia, amore Dal Vangelo al messaggio dell apostolo Paolo e ai documenti del Concilio Vaticano II, di cui si è celebrato il 50 Anniversario, tenendo presente sia la dimensione della persona che quella della comunità civile ed ecclesiale, perché la fede non va relegata nel privato, ma si alimenta e vive in un contesto relazionale. Per crescere nella fede la Ciarmatori, cristiana convinta, esorta all ascolto della Parola di Dio, alla preghiera, alla Confessione, a vivere ogni giorno l Eucaristia. «Maria Santissima ha accolto, conservato e vissuto la Parola: serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore (Lc2,18). Impariamo da Maria per crescere nella fede, nell amore, nella santità. Saremo veri laici cristiani nel nostro ambiente se vivremo con fede e amore facendo nostre le attese della Chiesa e dell umanità, come insegna Papa Francesco. L Anno della fede, come si legge nel documento del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, vuole contribuire a una rinnovata conversione al Signore Gesù e alla riscoperta della fede affinché tutti i battezzati siano testimoni credibili e gioiosi del Risorto». Riflettendo sulla crisi del mondo attuale, Jole ha proposto un brano del libro Fede e fiducia (maggio 2013) di Enzo Bianchi, Priore della comunità monastica di Bose, dove si legge: La crisi della fede in Dio comincia dalla crisi dell atto umano del credere, atto sempre precario che oggi è divenuto particolarmente difficile. Abbiamo difficoltà a credere all altro, lo constatiamo ogni giorno: perché si preferisce la convivenza al matrimonio? Perché è così rara oggi l avventura dell amicizia? Sulla capacità di credere si gioca il vivere insieme. Di qui la grande responsabilità di noi cristiani: dobbiamo infondere fiducia negli altri e annunciare Gesù Cristo comunicando amore. Maria Crisafulli notiziebrevi ottobre: apertura di San Marco Riprende l apertura dell antica chiesa di San Marco a Jesi in alcuni fine settimana. I volontari del gruppo Fai Jesi e Vallesina, grazie all accordo stipulato con le suore carmelitane dell annesso convento che gestiscono la chiesa, terranno aperta la chiesa sabato 19 e domenica 20 ottobre dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 16 alle ottobre: Mutuo Soccorso Il dipartimento di Giurisprudenza dell Università di Macerata propone una mattinata di studi su Radici e sviluppo delle società di Mutuo Soccorso a proposito dell art. 23 D.L. n. 179 del Sabato 19 ottobre alle 10 presso la Fondazione Colocci si confronteranno Guido Canavesi, docente di diritto del lavoro, Sergio Capitoli presidente nazionale dell Associazione Italiana delle Società di Mutuo Soccorso; Erik Longo docente di diritto costituzionale, Didia Lucarini docente di diritto commerciale, Emmanuele Pavolini docente di sociologia economica, Massimo Pieramattei vicepresidente della Federazione Italiana della Mutualità Integrativa Volontaria, Monica Stronati di storia del diritto e Laura Vagni di diritto privato comparato. LE STAGIONI DI JESI, MAIOLATI SPONTINI E MONTECAROTTO Diciassette spettacoli teatrali I sipari teatrali di Jesi, Maiolati Spontini e Montecarotto, si preparano ad aprirsi per una nuova e accattivante stagione di prosa, realizzata dalla Fondazione Pergolesi Spontini, in collaborazione con l Amat. Si comincerà il 2 novembre con L avaro del francese Molière, interpretato da Lello Arena presso il Gaspare Spontini di Maiolati. Il primo spettacolo al teatro di Montecarotto sarà Cuoredebole il 13 dicembre. Il 3 dicembre sarà la volta dell apertura della stagione teatrale a Jesi, con Il Vizietto condotto dalla coppia Enzo Iacchetti e Marco Columbro. Uno spettacolo fuori abbonamento, il 28 marzo al Pergolesi, La paga del sabato di Beppe Fenoglio a cura del Centro Studi Calamandrei e di Diremare Teatro. Nell aprile del 2014, a solcare il palco del Comunale di Montecarotto, vi sarà Andrea Caimmi con Korpus Polski. Diciassette spettacoli nel complesso, destinati a un pubblico eterogeneo. La sola presenza dei personaggi citati, oltre agli spettacoli messi a disposizione dai tre Comuni della Vallesina, inviterà un pubblico appassionato e competente, come già accaduto negli anni precedenti. Dopotutto, la rappresentazione teatrale di qualità è l espressione di un territorio, essendo il Teatro un luogo di libertà espressiva. Oltre a questo, rappresenta un momento di fruizione culturale e di aggregazione, luogo simbolo di un impegno e di una laboriosità che salgono sul palco della vita di tutti i giorni. Una rappresentazione che anche quest anno sarà eternata dagli scatti di Adriana Argalia, l artista fotografa jesina autrice della pubblicazione riepilogativa della passata stagione. Avendone colti lo spirito e i valori, la UBI > < Banca Popolare di Ancona, ha rinnovato il proprio sostegno alla stagione di prosa, nella convinzione che la sua realizzazione rappresenta un ulteriore opportunità di crescita dal punto di vista sociale e culturale del territorio e della sua gente, alla quale sono garantite emozioni forti e intense. La rassegna si svolge inoltre con il contributo di Sogenus spa e del gruppo Art venture (Gruppo Pieralisi, New Holland- Gruppo Fiat, Leo Burnett Italia, Moncaro, Starcom Italia). Nella foto di Anna Vincenzoni, a destra Gian Franco Berti del Calamandrei e Gilberto Santini, direttore dell Amat. FLAMENCO, CONCERTO INAUGURALE SU TESTI DI GARCÌA LORCA Juan Lorenzo ed Elena Presti Una cultura da mantenere e un genere forte, quello del flamenco, simbolo della Spagna, il quale assume una forma definitiva di linguaggio nel lontano Dopo decenni di tradizioni chitarristiche, negli anni venti del secolo scorso arriva la prima testimonianza di un binomio tra musica e testo, scritta da Garcia Lorca; questi, in collaborazione con i musicisti dell epoca come Manuel De Falla scrisse abbondantemente per varie forme di canzoni sul genere, ottenendo in seguito appuntamenti concertistici e riconoscimenti ufficiali nei diversi periodi storici. A Castelbellino Festival, il progetto flamenco è stato inserito nella serata del 13 luglio presso il teatro B. Gigli alle 21.15; a presentarlo il sindaco Demetrio Papadopoulos, il quale dopo un decennio di impegni e collaborazioni anche per i programmi di filosofia e cultura cinematografica del 900, ha assicurato una prossima edizione. Musica e danza. Juan Lorenzo con la sua chitarra ha interpretato i sapori andalusi, cubani e popolari del Perù sino alla tipica Granada; si è esibito in un recital solistico nella prima parte, mentre nella seconda in duo con l attrice ballerina Elena Presti. Insieme hanno raccontato alcune storie di ritmo andaluso, composte dall 800 fino alla prima metà del novecento. L autore Garcia Lorca all epoca scrisse alcuni testi, omaggiando la musica ispirata dall amico e artista Silverio Franconetti Aguilar considerato l unico cantaor della storia del flamenco, un sarto di professione e mezzo italiano perché il padre era un soldato piemontese giunti in Spagna al seguito dei Savoia e nel 1881 aprì a Siviglia il primo Caffè Cantante Flamenco della città, chiamato El Café de Silverio. Il genere flamenco raccoglie varie tipologie ritmiche tra cui una dal nome Buleria; danza di ritmo complesso, utilizzata soprattutto nei finali concertistici. La danzatrice Elena Presti ha interpretato prima muovendosi da seduta in modo fluido e morbido, proseguendo a ritmo sempre più incalzante con la partecipazione di tutto il corpo. I due artisti, Juan Lorenzo ed Elena Presti hanno in programma numerose tappe concertistiche, intenti come sono a diffondere una cultura a chi ci vuole credere ancora. Elisabetta Rocchetti

12 12 v V della 20 ottobre 2013 arte GIORNATA DI STUDI E CINECONCERTO. PRIMA ESECUZIONE IN EPOCA MODERNA DI PARTITURE RITROVATE E REVISIONATE Musiche di Spontini in un colossal del cinema muto Il 12 ottobre si è svolta nel Teatro Moriconi una lunga e molto impegnativa Giornata di studi e cineconcerto. Nel primo pomeriggio sono state ascoltate le relazioni di alcuni musicisti e musicologi che hanno trattato il rapporto fra cinema muto e musica; di Spontini in particolare, perché fu questa che venne ampiamente utilizzata per un film muto considerato una pietra miliare della storia del cinema: Cabiria. Con la relazione di Mariann Lewinsky Străuli che ha preso in esame l inserimento delle pagine estratte da La Vestale per Cabiria, sono stati ascoltati Stella Dagna e Mauro Giori che hanno considerato Musica, cinema muto e restauro. Il caso degli Ultimi giorni di Pompei ; Marco Tanga che ha relazionato su Il commento musicale di Manlio Mazza per il film Cabiria (1914): problemi di filologia e sincronizzazione della versione per piccola orchestra e Marco Bellano che ha considerato l ultimo tema: Dall immagine al silenzio. La musica per il cinema muto dopo il È prevedibile che questi studi siano pubblicati e resi disponibili. Ha fatto seguito la proiezione del lungometraggio Lo schiavo di Cartagine. Risale al 1910 ed è stato presentato in veste d epoca, con le eleganti musiche tardoromantiche di Osvaldo Brunetti revisionate da Emilio Sala ed eseguite dal vivo per la prima volta in epoca moderna dalla Filarmonica Marchigiana diretta dal M Roberto Polastri. In serata è stata la volta di Cabiria del regista G. Piastroni: un colossal del cinema muto, il secondo, per la precisione, dopo il Quo vadis? di Guazzone. Cabiria ha interessato da vicino il Festival perché la pellicola venne commentata da musiche di autori diversi. Di Spontini soprattutto, perché appunto da La Vestale vennero tratti alcuni temi che fanno da leit motiv alla vicenda narrata dal film. Anzi, alle vicende, perché nella pellicola diversi generi si intrecciano e si contaminano, conformemente a parallelismi che saranno poi ampiamente sfruttati dal cinema. La storia di Cabiria, una bambina sfuggita con la sua nutrice ad un eruzione dell Etna, catturata dai Fenici e venduta schiava, si alterna infatti alla descrizione della traversata della Alpi di Annibale, alla distruzione della flotta romana a Siracusa grazie agli specchi ustori di Archimede, alla guerra fra Massinissa, re della Nubia, e Siface, re di Cirta; al trionfo di Scipione, vincitore della seconda guerra punica. Da un punto di vista tecnico il film, di una Jesi: La Vestale nel cinema muto del primo Novecento Sabato abbiamo assistito ad una importantissima operazione storiografica intorno ai rapporti tra il cinema muto e La Vestale del primo Novecento organizzata dalla Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi. In altro articolo è dato conto della manifestazione, ma è necessario ribadire lo stupore per la colonna sonora di Cabiria, eseguita dal vivo, con alcune musiche tratte da opere di Rossini, Mozart, Grétry, ma su tutto Gaspare Spontini, assolutamente prevalente, con brani, ripetuti più volte, de La Vestale, del Fernand Cortez e di Borussia. La colonna sonora di Cabiria è un catalogo e un inno alla musica spontiniana. Visto che durante il convegno tenuto in San Floriano, prima delle proiezioni cinematografiche con accompagnamento musicale dal vivo, i vari relatori hanno trasmesso tantissime notizie e conoscenze, ma non hanno ricordato i rapporti tra Jesi e La Vestale cinematografica di Spontini, appare assolutamente pertinente ricordare il Trivio e Quadrivio del 2007, quando il Conservatore del Museo Gaspare Spontini ha presentato il lavoro di recupero di un documentario cinematografico realizzato nel 1950 da Gian Maria Cominetti per la Sarsum Film di Roma dal titolo Gaspare Spontini. Durante la relazione storica del Conservatore del Museo Spontini è stato ricordato anche il progetto Documenti e materiale iconografico del fondo Flori presso il museo della stampa di Jesi, condotto dagli alunni del locale Liceo classico Vittorio Emanuele II che ha portato un notevole contributo alla storiografia spontiniana del secolo scorso. In modo particolare l alunna Sara Palmolella, tra le locandine della Sala Aesis, Cinematografo Ideal aveva rintracciato e portato all attenzione della cultura spontiniana l esistenza di alcune locandine da film su La Vestale, tratte dall opera del musicista Spontini con accompagnamento musicale. Il cinema si trovava nella piazza del Plebiscito, in uno dei locali che il Comune aveva affittato al Caffè Grande, presso l arco del Magistrato. Si chiamava Ideal - Sala Aesis.Il film La Vestale, riproduzione tutta a colori dell opera immortale del nostro celebre maestro Spontini, comprendeva, come indicato nel manifesto, l elenco delle descrizioni delle varie scene, come se il film fosse stato realizzato, non nella sua continuità come opera, ma piuttosto come una selezione delle scene più importanti. Il film era stato proiettato a Jesi per due serate: il dieci e l undici maggio 1909, entrambe le locandine sono state ritrovate da Sara Palmolella, se le immagini-fotogrammi possono essere credute come lavoro scenografico cinematografico originale, si pone il problema del sonoro, fondamentale in un film che si ispira ad un opera lirica. Probabilmente questo problema sarà stato risolto, come è stato detto nel recente convegno jesino, usando o una piccola orchestra, oppure un semplice pianoforte. Il film La Vestale è stato prodotto dalla Itala di Torino. Della stessa Casa sono gli altri film presentati nella Sala Aesis, Cinematografo Ideal di Jesi il 10 e 11 Maggio 1909, I due sergenti e I calzoni di Cretinetti proiezioni che si alternavano a La Vestale. Il film La Vestale misurava trecentodieci metri e il tempo della proiezione era intorno ai trentacinque minuti. Sembrerebbe che il film sia andato perduto, dovrebbero rimanere a ricordo solo due fotografie. Ora che sono state recuperate alcune La Vestale cinematografiche, una di queste è del francese Albert Cappellani, non ci rimane che completare questa interessante proposta della Fondazione Pergolesi Spontini e della Conservatoria dell Archivio, Biblioteca, Museo Gaspare Spontini di Majolati e acquisire le due La Vestali cinematografiche da affiancare al successivo documentario di Cominetti. Marco Palmolella Nella foto La Vestale, Itala Torino. durata eccezionale, (circa tre ore di proiezione!) è assolutamente innovativo per l uso della panoramica e delle carrellate: procedimento, questo, brevettato dallo stesso regista Pastrone due anni prima. Le inquadrature e le sequenze a grandi volumi, le ampie linee prospettiche, le fantastiche ricostruzioni ambientali e una ricerca storiografica ben documentata come è quella relativa alle strategie e alle macchine di guerra impiegate dai romani durante gli assedi, conferiscono alla pellicola un dinamismo e una grandiosità sorprendenti, tanto che anche oggi Cabiria appare effettivamente come un colossal. Il film costò allora una cifra astronomica: un milione di lire oro. Le riprese vennero effettuate in Tunisia, Sicilia e Val di Lanzo dove Nelle foto, da sinistra: l assessore Luca Butini, il direttore artistico Gianni Tangucci e il M Emilio Sala introducono la Giornata di Studi. A fianco, la Filarmonica Marchigiana diretta dal M Roberto Polastri (al centro), impegnati nell esecuzione dal vivo delle musiche di scena de Lo schiavo di Cartagine e di Cabiria. si suppone che Annibale sia passato valicando le Alpi. L edizione originale del film venne virata in dodici diverse tonalità di colori. Tra gli interpreti è Bartolomeo Pagano (Maciste), il gigante buono del cinema muto. Ildebrando Pizzatti compose per il film solo la Sinfonia del fuoco che commenta la scena dei sacrifici umani al dio Moloch. Manlio Mazza realizzò poi un collage di altre musiche per grande orchestra: non solo quelle più ampiamente sfruttate di Spontini, ma anche altre di Rossini, Gluck, Haendel, Mozart, Mendelsshon. Della partitura è stata ritrovata recentemente una versione per piccola orchestra nella biblioteca del Collegio S. Giuseppe di Torino ed è stata questa, anch essa in prima esecuzione in epoca moderna, che nella revisione di Federico Agostinelli è stata presentata con il film. Le immaginifiche didascalie della pellicola sono di Gabriele D annunzio. Il lessico ridondante le fece giudicare le più spaventosamente letterarie e mistificanti della storia del cinema. Oggi fanno soltanto un po sorridere. Fotoservizio Augusta Franco Cardinali Al Teatro Pergolesi venerdì 25 ottobre alle 21 Gott segne den König!( Dio benedica il re ) di Gaspare Spontini per soli, coro e orchestra scritta per celebrare il Re di Prussia Federico Guglielmo III ai tempi in cui Gaspare Spontini era suo Generalmusikdirektor. È una proposta del Comune Maiolati Spontini e della Fondazione Pergolesi Spontini. RadiODuomo SenigalliainBlu 95,2Mhz Tutte le mattine alle 7,06 e in replica alle 24,00 il pensiero del giorno del vescovo Gerardo Rocconi Giornale radio alle 12,30 e alle19,03 Il Palazzo e dintorni il giovedì alle 12,45 e alle 19,20

13 vallesina v 20 ottobre 2013 V della 13 CUPRAMONTANA: Veneto Banca in controtendenza nelle Marche Più crediti a imprese e famiglie Nel primo semestre del 2013 Veneto Banca ha aumentato i crediti erogati a imprese e famiglie delle Marche del 2,2%: in netta controtendenza rispetto alla media del sistema bancario regionale e ponendosi a sostegno di tante realtà che altrimenti non avrebbero avuto punti di riferimento. Con queste credenziali il Responsabile della Direzione Centro Italia di Veneto Banca (quella che era la Carifac), Enrico Doni, si è presentato agli imprenditori, artigiani e commercianti con i quali si è incontrato presso il municipio di Cupramontana. Ringraziamo Veneto Banca che è vicina alle nostre comunità locali attraverso la propria attività creditizia e non solo ha spiegato il sindaco cuprense Luigi Cerioni -. Non a caso in piazza vi sono ancora gli striscioni dell Istituto, main sponsor della storica Sagra dell Uva, e stiamo valutando una partnership per un progetto che riteniamo fondamentale per la nostra comunità come il recupero del teatro cittadino. Questa è la nostra area storica, dove abbiamo quote di mercato importanti e il rapporto tra cittadini e banca è vecchio di generazioni. Per Veneto Banca questo è un dato fondamentale. Con l incorporazione di Carifac in Veneto Banca l attenzione al territorio è divenuta ancora maggiore poiché attuata da una realtà, ieri la Cassa oggi la Direzione Centro Italia, che ha ripreso a macinare buoni risultati ha sottolineato il Direttore Centro Italia di Veneto Banca, Enrico Doni -. La nostra è una banca solida che anche quest anno aumenterà i crediti a imprese e famiglie. Questo dato è stato certamente recepito dal territorio, visto che sempre più imprese ci stanno cercando come loro nuovo partner bancario. Sono molto felice che anche dalla Vallesina e dalle Marche siano davvero molti coloro che scelgono di diventare soci Veneto Banca: si cresce solo con la fiducia e l ascolto reciproco e per noi i soci sono i primi referenti delle necessità del territorio. A prendere la parola anche il Vicepresidente della Fondazione Carifac, Alberto Ferazzani, che ha ribadito la sinergia tra Fondazione e Veneto Banca come testimonia l importante recente intervento a favore della Croce Verde cuprense e delle associazioni solidaristiche e caritative del Fabrianese e dell Alta Vallesina. In municipio con Enrico Doni anche il Capo Area Fabriano-Cupramontana Marco Casini. Sulla filiale di Cupramontana, una tra le maggiori di tutto il Gruppo Veneto Banca, stiamo sperimentando un nuovo modello che aggrega le direzioni delle filiali dei Comuni minori limitrofi - ha spiegato il Responsabile del Centro Italia -. La nuova struttura conta sulla presenza di figure specializzate, dirette da un nuovo manager. IL COSTITUZIONALISTA AINIS INAUGURA L ANNO ACCADEMICO DELLA LUAJ Il difficile cammino di una democrazia Il 26 Anno Accademico della Libera Università degli Adulti di Jesi (Luaj) è stato inaugurato il 6 ottobre da una prolusione del prof. Michele Ainis, costituzionalista, giornalista e collaboratore del Corriere della Sera e dell Espresso, ospite di trasmissioni radiofoniche e televisive, autore di libri, saggi e pamphlets per i quali ha ottenuto premi e riconoscimenti in Italia e in Europa. Il tema che ha trattato, Nuove forme di democrazia ha offerto molto su cui riflettere rivestendo anche carattere di attualità. Il concetto di democrazia sembra in discussione e va ripensato. È stato questo il primo punto preso in esame dal relatore. Il prof. Ainis ha definito la democrazia un animale a tre zampe, a significare che il suo equilibrio non è stabile e il suo cammino non è in assoluto sicuro e spedito. Considerate in allegoria, le tre zampe stanno a significare il potere rappresentativo, che deriva dal voto delle urne; il potere diretto, che permette di decidere sulla vita collettiva attraverso i referendum; il potere associativo che sancisce la formazione dei partiti ai quali sono deferite le scelte politiche. Ognuno di questi poteri può risultare compromesso da mascherature o riserve. Una di queste è l egemonia dei professionisti dell urna elettorale, cioè di chi vive della politica e non per la politica. Questa egemonia dei partiti o partitocrazia può suscitare un populismo che induce ad affidare i destini di un paese a un capo carismatico. Ne consegue che i cittadini diventano sudditi, non artefici delle loro sorti. Anche il potere diretto non offre assolute garanzie e sicurezze. Il ricorso al referendum esaspera i conflitti. Si vince o si perde, non esistono spazi per compromessi o minoranze. Nonostante la veste di democrazia, chi formula il quesito referendario viene dall alto, non dal basso. Le proposte possono essere tali che solo uno specialista potrebbe essere in grado di deliberare. Non risultano effettivamente demandabili a molti incompetenti. Anche la terza zampa, cioè la democrazia associativa, presenta rischi. La libertà di associazione - ha osservato il relatore - dovrebbe garantire anche la libertà di non associarsi. Diversamente ad essere premiata è l identità di gruppo. Come dire: o accetti di entrare in una associazione o corporazione, o sei emarginato. Da un simile stato di fatto deriva una diffidenza verso gli istituti plebiscitari, con conseguente affermazione di un primato dei partiti sulle assemblee. La politica ha sempre manifestato ostilità per i referendum asserisce il prof. Ainis anche se la Repubblica è nata da un referendum. Ha aggiunto un ulteriore considerazione: La crisi della democrazia diretta e il veleno inoculato da quella indiretta condizionano e compromettono la democrazia. Vigili, responsabili e consapevoli protagonisti Come tamponare dunque i danni di una democrazia malata? Il relatore ha avanzato suggerimenti che tengono conto di esperienze nuove attinenti anche al passato. Ritiene che la tecnologia possa essere applicata alla democrazia associativa; che sia possibile effettuare una scelta al di là di una militanza politica sulla base di un gradimento espresso per via telematica. Si darebbe così vita ad una democrazia partecipativa paragonabile a quella che era un tempo la consultazione pubblica dell agorà. Potrebbe essere riportato in vita anche il vecchio istituto del sorteggio, alle origini della democrazia, con il quale si aveva l opportunità di affidare un giudizio a una giuria estratta a sorte. In sostanza comunque quanto è auspicabile che avvenga è una partecipazione più attiva del cittadino alla vita politica, facendo in modo che egli diventi attore e protagonista. Non c è da illudersi. La democrazia sta vivendo una fase di rivolgimenti epocali ha considerato il prof. Ainis Occorre trovare strumenti efficaci ed equilibrati. Il principio che vieta accordi con altre forze è da respingere, negando la natura stessa della democrazia che è di per sé compromesso, cioè capacità di ascoltare anche le ragioni degli altri e di farle proprie. Occorrono richiami alle responsabilità, incarichi brevi e rendiconti sull uso o abuso del potere di cui si è investiti. Il relatore non ha suggerito formule miracolistiche in grado di mettere la democrazia stabilmente al sicuro. Conosce le insidie del web, le violazioni alla sicurezza, le subdole strumentalizzazioni, i plagi, le persuasioni occulte. Auspica perciò non solo un maggiore potere di controllo sugli eletti, ma anche una coscienza più attenta, prudente e matura degli elettori. Come dire: fatta la democrazia, occorre fare un popolo democratico. Augusta Franco Cardinali PARABREZZA WIDE ANGLE SCREEN TOUCH PAD 7 DISPLAY PANORAMICO HD 12 FUNZIONI DI SICUREZZA ATTIVE Citroën C4 Picasso/Citroën Grand C4 Picasso 1.6 VTi 120. Consumo su percorso misto: 6,9 l/100 Km. Emissioni di CO2 su percorso misto: 159 g/km. La foto è inserita a titolo informativo. NUOVA CITROËN C4 PICASSO Scopri un auto che fa spazio alla tua vita e alla più avanzata tecnologia. Infatti è l unica del segmento con fari posteriori a Led con effetto 3D, Touch Pad 7, Cruise Control e cinture di sicurezza attivi, sedile anteriore con poggiapiedi e funzione massaggio, parabrezza Wide Angle Screen e display panoramico HD 12. Con Nuova Citroën C4 Picasso il Technospace metti in moto il futuro. TI ASPETTIAMO XXXXXXXXXXXXXXXX. 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14 14 Vv della 20 ottobre 2013 paginaperta JESI IL PALAZZO E DINTORNI Per favore, non tocchiamo la piazza Mi permetto di invitare sindaco e amministratori a leggere o rileggere l ultima parte dell articolo di Luigina Lampacrescia apparso sull ultimo numero di Voce della Vallesina (13 ottobre), a pag. 3. Sulle prime due colonne c è chi può avere qualche dubbio o, comunque, non essere pienamente d accordo salvo approfondimenti in dialogo; ma sulla terza colonna come si fa a non condividere dalla prima all ultima riga (o quasi)? Soprattutto a non condividere quanto dice il turista di Como e le sottolineature riferite alla gioia dei bambini che in questa piazza godono straordinariamente, come solo i bambini sanno godere uno spazio liscio e libero? Ora a me risulta - almeno risultava fino a qualche mese fa che il progetto di massima di ristrutturazione del Corso, prevede che la Piazza della Repubblica venga rimodellata realizzando, tra l altro, anche dei gradoni due o tre? nella zona antistante il teatro. Se il progetto fosse confermato in avvenire, sarebbe proprio un guaio. Dopo esserci tutti convinti dell opportunità di togliere ogni ostacolo lungo il corso, che senso ha produrne di nuovi a pochi metri dalla facciata del teatro? Ve l immaginate gli spettatori che, in pieno inverno, magari con la pioggia o con la neve, escono alla svelta dal teatro e trovano due-tre gradini? Ve l immaginate i bambini che con le loro biciclettine ci vanno a sbatter contro? Ma se ormai dati gli oltre 50 anni di età è da considerare una piazza che sa di storia, una piazza super-funzionale per bambini, per adulti, per spettacoli i più vari, per le serate le più affollate, perché volerla sacrificare a ogni costo? Solo per fare comunque qualche cosa di diverso dal passato, anche quando il passato regge bene, è bello e funzionale? La nostra piazza non ha bisogno di nessun maquillage, salvo, eventualmente, la risistemazione di qualche pietruzza di porfido. Soprattutto il grande quadrato delimitato dalla pietra bianca e tutto l interno vanno lasciati così. Ogni spesa è uno spreco, a meno che non mi si dica che ci sono gravi problemi di carattere ipogeo che vanno risolti. Ma non mi risulta. Il leone al centro e la raggiera bianca non sono retorica, ma storia e movimento del cuore della città. Si armonizza con il grande rettangolo di pietra bianca che delimita la piazza Federico II e, con il quadrato, il cerchio e i trapezi parla il linguaggio universale delle matematiche e della geometria. Fare per fare o introdurre il nuovo a ogni costo, anche là dove tutta va bene, è criterio pericolosissimo. Come la voglia di spostare il monumento di Pergolesi. Uno spostamento che crea pochissimi vantaggi, fa spendere molti soldi (che siano dell Europa non vuol dire spenderli male, vuol dire fare qualche cosa di più e di meglio per il Corso) e crea rischi per lo stesso monumento. Con la smania di fare il diverso, si voleva rifare la rotatoria che è di fronte all istituto Galilei. Errore madornale. Per fortuna che, alla fine, ha prevalso il buon senso. Il buon senso sta prevalendo anche per il superamento del blocco del traffico al Montirozzo. Aspettiamo che prevalga anche il capire che i cittadini non usufruiranno del parcheggio gratuito del Mercantini finché l amministrazione non si decide a far pagare magari un inezia a chi parcheggia lungo il viale della Vittoria. A volte noi tutti abbiamo bisogno di sollecitazioni per imparare il nuovo. Altrimenti ci culliamo, per pigrizia e comodità, nel vecchio. v.m. GIUDICI DI PACE: LA PROPOSTA DI LEGGE DI CARRESCIA Garantiscono la giustizia minore Una Proposta di Legge di riforma della figura del Giudice di Pace è stata elaborata dall onorevole Piergiorgio Carrescia. La proposta del parlamentare anconetano è finalizzata a valorizzare una figura fondamentale per potenziare il Giudice più prossimo ai cittadini che ha competenza per i reati minori e per la cause civili che altrimenti finirebbero per oberare i già intasati Tribunali. La proposta di legge si pone l obiettivo primario di ridurre l enorme carico di lavoro della magistratura togata dando maggiori competenze ai Giudici di Pace che già definiscono circa 2 milioni di procedimenti all anno e le sentenze dei quali sono qualitativamente apprezzabili tant è che ne risultano appellate solo un 5% «L obiettivo è anche quello di abbreviare i tempi dei processi per evitare quei risarcimenti per l eccessiva durata dei procedimenti che l Unione Europea ha più volte contestato al nostro sistema giudiziario. Oltre il 50 per cento del contenzioso civile e il 25 per cento di quello penale grava sui giudici di pace; il relativo costo viceversa è molto esiguo ed ammonta a circa 80 milioni di euro, a fronte di una spesa complessiva per il funzionamento della giustizia di circa 4 miliardi di euro annui. La proposta di legge prevede nel contempo la riduzione del numero dei giudici di pace previsti in pianta organica dagli originari a In un momento così difficile per il sistema giudiziario con la chiusura dei Tribunali periferici poter contare almeno su validi Giudici di Pace sul territorio sarebbe un fattore che non solo migliorerebbe il funzionamento del sistema ma ridurrebbe i disagi dei cittadini che per controversie spesso di modico valore sarebbero costretti a inutili disagi». 21 ottobre: su Radio Duomo In Blu (95,2Mhz) Il circuito radiofonico nazionale InBlu cresce e racconta sempre di più le realtà locali. Anche la nostra radio Duomo è impegnata in questo nuovo palinsesto che prevede anche uno spazio serale all interno di Serata inblu nella rubrica 5 minuti inblu dove quotidianamente una radio del circuito ha uno spazio per raccontare il territorio, le sue attività, quel che accade nella sua comunità e le voci che danno vita al proprio palinsesto. Una fotografia reale delle tante radio dentro. Radio Duomo Senigallia sarà in onda lunedì 21 ottobre alle IL CASTELLI DI JESI VERDICCHIO RISERVA D.O.C.G. Francobollo dedicato al bianco Dopo il successo della campagna promozionale Verdicchio!!! Potevi dirlo prima sostenuta dall Istituto Marchigiano di Tutela Vini, che ha portato grande visibilità ma soprattutto un forte incremento delle vendite al nostro bianco favorito di sempre, il Verdicchio diventa a tutti gli effetti un simbolo nazionale grazie all iniziativa di Poste Italiane, autorizzata dal Ministero dello Sviluppo Economico, di emettere il giorno 18 ottobre quindici francobolli appartenenti alla serie tematica Made in Italy : un modo originale, ma anche intelligente, per esaltare le eccellenze enogastronomiche italiane, il Vino DOCG. Tra questi, si colloca anche il Castelli di Jesi Verdicchio Riserva D.O.C.G., con un francobollo che raffigura i vigneti tipici delle colline marchigiane. È un grande orgoglio soprattutto perché sono soltanto 3 i bianchi di questa serie filatelica. Ad evidenziare il pregio e l eccezionalità del Verdicchio ed in particolare di questa riserva, è il fatto che la tiratura è di 1 milione di esemplari, ossia quasi la metà di quella usuale. L iniziativa è stata presentata sabato 12 ottobre alla conferenza stampa svoltasi presso i locali dell Enoteca Regionale di Jesi, a cui erano presenti Alberto Mazzoni Direttore dell Istituto Marchigiano di Tutela Vini -, il Vice Sindaco di Jesi Luca Butini e Marco Sinibaldi, Responsabile Filatelico della Filiale di Ancona. «Si tratta di un riconoscimento molto importante, che ci rende orgogliosi e dà notorietà al Verdicchio sia sul panorama nazionale che internazionale.» ha detto Alberto Mazzoni, sottolineando come l idea Quella che va a cominciare sabato 19 ottobre per la Monte Schiavo è una stagione di grandi cambiamenti. La compagine jesina, iscritta al campionato di serie B2, infatti, ha vissuto un estate all insegna del rinnovamento, come ci racconta il suo tecnico, Luciano Sabbatini. Undici ragazze sono partite per vivere altre esperienze. La maggior parte di loro giocherà in B1; per noi è una grande soddisfazione, significa che con loro abbiamo lavorato bene: in due-tre anni queste giovani sono cresciute molto e ci rende felici anche la loro destinazione, in un campionato di livello superiore. I punti fermi della Monte Schiavo quindi, sono ancora il capitano, Marina Tiribelli e la centrale Isabella Kus. «Il nostro è un volley giovanile estremo - scherza Sabbatini Abbiamo inserito Marzia Martucci del 90 e Lorena Diaz, tornata dopo due anni di pausa. del francobollo si inserisca a pieno nel progetto delle istituzioni locali di promuovere il brand Marche in tutto il mondo: «La campagna Verdicchio!!! Potevi dirlo prima è stata fondamentale non solo per le vendite ma anche per il territorio» continua Mazzoni «sono stati coinvolti i comuni che appartengono all area di produzione del Verdicchio, così che tutti possano riconoscersi nel nome di questo nostro vino». L istituto Marchigiano di Tutela Vini ha avuto un ruolo centrale nell obiettivo di rilanciare sul mercato internazionale il Verdicchio, dimostrando grande coesione e collaborazione. I fatti parlano chiaro: le vendite sono salite notevolmente, tant è che si è dovuto già certificare il prodotto della campagna vendemmiale 2013, visto che le annate precedenti sono sotto-scorta. L appuntamento, perciò, è per venerdì 18 ottobre dalle alle nei locali dell Enoteca Regionale a Jesi per procedere all annullo filatelico e, per i veri amanti del vino dei Castelli, per assaggiare questa D.O.C.G. che entra ormai a far parte della speciale famiglia del Verdicchio. Ilaria Stronati VOLLEY FEMMINILE Debutto alla Carbonari sabato alle ore 18 Una rinnovata Monte Schiavo al via Le altre sono state promosse dall under 16. Ne fanno parte Maria Giulia Fuglini, Martina Bachieca, Ilaria Crescini, Silvia Bassotti, Monica Romagnoli e con un ruolo diverso dalla passata stagione, Alessia Castellucci, Jessica Perelli e Benedetta Cecconi. Inoltre hanno integrato il gruppo il libero Gaia Bellesi e la palleggiatrice Roberta Monna. La squadra è diversa da quella dell anno scorso, sia come tecnica sia come fisico. La rosa è composta dal gruppo del 90, cresciuto nell under 14 e finalista nazionale under 16 due anni or sono, nonché campione regionale. Le ragazze lavorano tanto e bene in palestra, nonostante non siano dotate di grande altezza». Le prilline debutteranno in casa, sabato 19 ottobre alle ore 18 presso la palestra Carbonari in via Tessitori contro le romagnole del San Giovanni in Marignano. «Il nostro è un girone impegnativo afferma il tecnico rossoblu Il livello è più alto rispetto allo scorso anno. Il nostro obiettivo non c è, dobbiamo solamente sviluppare un atteggiamento giusto per la categoria. L elemento che potrà fare la differenza sarà capacità di trovare motivazioni durante le difficoltà». Giuseppe Papadia

15 sport/tempolibero JESI: a Piandelmedico si pulisce con Le Colonne Con l esempio a poco a poco si migliora Erano una ventina i giovanissimi e gli adulti che domenica scorsa, 13 ottobre, hanno partecipato alla quarta edizione di Puliamo il Mondo, organizzata dall Associazione Le Colonne, con il supporto e la collaborazione del Circolo di Legambiente Azzaruolo ; tra loro anche alcune donne. Come nelle precedenti edizioni (quella di quest anno era la quarta) gli abitanti della zona prossima alla Centrale del Latte Tre Valli hanno rivolto la loro attenzione alle condizioni esistenti in prossimità delle loro residenze. Protetti da guanti, dotati di appositi raccoglitori e di capienti sacchi di plastica il gruppo di volontari ha iniziato di buon mattino a ripulire le cunette e i fossi di scolo della S.P. 502 raccogliendo tutto quello che la maleducazione di tanti cittadini continua ad abbandonare nell ambiente. Ecco allora che, piano piano, le prime bottiglie di plastica di varia capienza hanno cominciato a riempire i sacchi, con loro lattine in alluminio, sportine ed altri fogli vari in plastica, oltre a tanta altra immondizia. Nei sacchi è finito anche uno dei troppi paletti, abbattuti, in plastica con tanto di rifrangenti, posti normalmente ai lati della strada, segno evidente, questo, che chi, solo pochi giorni or sono, è passato con la tosaerba non ha protetto questo utile indicatore di sicurezza. Sotto il ponte della S.S. 76 i volontari hanno raccolto persino un pezzo di sportello di autocarro, forse incidentato nella soprastante superstrada. Dopo una breve pausa, sfruttata per assaporare il caffè e i dolci offerti dal presidente de Le Colonne, Olivio Montesi, il gruppo di volontari ha rivolto l attenzione all area prossima al canale che costeggia lo stabilimento Tre Valli, raccogliendo anche qui sacchi e sacchi di sporcizia caricati sul piccolo rimorchio messo a disposizione da Legambiente, qui rappresentata sia da Leonello Negozi che da Vincenzo Russo. La mattinata di sole ha favorito la raccolta che però è stata inferiore a quella della passata edizione, dice Montesi che ricorda l enorme massa di rifiuti raccolti in occasione della prima edizione. Col passare degli anni, l area interessata dall operazione di pulizia è sempre meno sporca, segno evidente che l esempio dato dalle decine di abitanti impegnati nell operazione da noi ribattezzata Puliamo... il Piandelmedico sta dando i frutti sperati, vale a dire convincere i cittadini della necessità di rispettare l ambiente, nell interesse dell intera comunità. Sedulio Brazzini BASKET LEGA GOLD: Rve-RadioVallesina è la radio ufficiale Fileni Bpa cerca il primo successo La Fileni Bpa è ancora a secco di vittorie in questa rinnovata Lega Adecco Gold. Domenica scorsa in quel di Torino era finita 74 a 67 per i padroni di casa ma in casa jesina restava il grande rammarico per non aver sfruttato un vantaggio di dieci punti alla fine del terzo periodo. Non è bastata agli arancio-blu l ottima prova di Goldwire e Rocca, autori rispettivamente di venti e diciassette punti. In ripresa dall infortunio capitan Maggioli, presente a rimbalzo. La classifica dopo il secondo turno di andata: Brescia, Barcellona, Verona, Veroli, Torino 4 punti; Trapani, Biella, Napoli, Trento, Trieste 2; Capo d Orlando, Casale Monferrato, Imola, Fileni Bpa Jesi, Ferentino, Forlì 0 punti. Oggi, domenica 20 ottobre, gli arancioblu ospitano al PalaTriccoli il Forlì (ore 18), dove gioca l ex Eliantonio. La compagine romagnola, allenata da coach Galli, ha in rosa un solo statunitense, Ferguson, ben supportato da Saccagi e dall oriundo Cain. L altro ex della partita è Stefano Borsato (nella foto di Candolfi), a Forlì per tre stagioni. L Aurura Basket ha rinnovato per un altra annata la collaborazione con Rve-RadioVallesina, un sodalizio arrivato alla diciassettesima stagione. Rve-RadioVallesina, raggiungibile sulle frequenze 99.3 e 88.0 in Fm, trasmetterà in diretta tutte le gare esterne della Fileni Bpa. L azienda di abbigliamento Coltorti ha rinnovato la sua collaborazione con l Aurora Basket in qualità di main sponsor. Nata nel 1934 come merceria nel centro storico di Jesi, l azienda oggi diretta da Maurizio Coltorti è cresciuta fino a diventare un impresa leader nel settore lusso multibrand. Giuseppe Papadia Nell ambito del gemellaggio tra Le Torri Castelplanio, formazione militante nel campionato di Prima Categoria Girone B, e il Brescia Calcio, squadra di Serie B, si è svolta sabato 12 ottobre la presentazione del Progetto Punti Brescia Centro-Sud Italia. Si è trattato di una giornata intensa per il Settore giovanile delle Torri; il programma prevedeva due incontri, uno alle ore 11 a Palazzo Luminari di Rosora, l altro alle 17:30 alla palestra Massimo Pompili di Macine di Castelplanio, quest ultimo riservato ai giovani calciatori e ai loro genitori. In mattinata la riunione ha riguardato gli addetti ai lavori: i dirigenti, istruttori e tecnici del Settore giovanile delle Torri, i sindaci e gli assessori del territorio, i responsabili di alcune società calcistiche della zona, la stampa della Vallesina e gli sportivi interessati. La conferenza è stata introdotta da Lara Gentilucci di Lara Eventi, che ha presentato gli ospiti; il sindaco di Rosora Lamberto Marchetti ha rivolto il saluto dell amministrazione comunale, seguito dal vicesindaco di Castelplanio Emore Costantini. La parte tecnica è stata coordinata dal giornalista sportivo Adriano Santelli, addetto stampa delle Torri, il quale ha interloquito con i relatori ponendo loro domande, oltre a coinvolgere nella discussione gli amministratori e i dirigenti sportivi. A illustrare l iniziativa del Brescia è intervenuto il responsabile degli Eventi locali Alvaro Riva insieme ai collaboratori Letterio De Grazia, project manager, e Fabio Del Natale, capo degli osservatori del club lombardo per le Marche, che ha segnalato Le Torri al Brescia Calcio. Il progetto prevede una serie di incontri nell arco della stagione con raduni periodici presso le società gemellate, corsi di formazione e di management per dirigenti e tecnici, lezioni individuali e in minigruppi, eventi natalizi. Brescia day a Roma, stage estivi, vacanze studio e partecipazione a tornei per i giovani calciatori in località turistiche italiane e a Malta, ecc. 170 calciatori del settore giovanile Il Settore giovanile delle Torri è composto da circa 170 calciatori, con ragazzi di Castelplanio e dei paesi limitrofi: Poggio San Marcello, Rosora, Mergo, Serra San Quirico e anche di Moie di Maiolati Spontini. Dunque, riflettori puntati di una grande società come il Brescia, che aspira a tornare in Serie A, sui nostri giovanissimi più promettenti i quali, senza montarsi la testa e anche senza togliersi la maglietta dopo aver segnato un gol, sanno di essere sotto osservazione. Questo gemellaggio costituisce motivo di soddisfazione per Castelplanio e i paesi limitrofi, un riconoscimento sul campo della bontà dell organizzazione e della qualità del Settore giovanile. v 20 ottobre 2013 V della 15 ROSORA E CASTELPLANIO: il Progetto della società lombarda di Serie B Riflettori sui giovanissimi calciatori A Rosora presenti, tra gli altri, David Regnicoli con i collaboratori Massimo Buschi e Marco Ragni, Gianluca Chiodi, lo psicologo Alessandro Stronati che segue i ragazzi aiutandoli, quando necessario, a superare situazioni di disagio e i rappresentanti di associazioni sportive anche non calcistiche, come il presidente della Valvolley Castelplanio Stefano Calderigi insieme al consigliere Fabrizio Venanzi. Invitati e presenti anche il titolare della Banca di Credito Cooperativo Ostra Vetere - Filiale di Rosora, Renzo Arcangeli e Michael Spugni, assessore allo Sport del Comune di Castelplanio. Assente, invece, il consigliere regionale Fabio Badiali che ha fatto sapere agli organizzatori di suoi precedenti, improrogabili impegni a Roma. La presentazione del Progetto All incontro del pomeriggio hanno preso parte, come accennato, i giovanissimi calciatori del Settore giovanile, tutti ordinatamente seduti sul parterre, con i genitori in tribuna ad ascoltare i punti salienti del Progetto spiegati da Alvaro Riva. Adriano Santelli ha illustrato la meritoria attività del Settore giovanile delle Torri che, tra giovanissimi calciatori, loro genitori, fratelli, sorelle e parenti vari coinvolge e mobilita centinaia e centinaia di persone. Santelli ha rivolto parole di elogio al lavoro competente e appassionato dei dirigenti e dei tecnici, tra i quali figurano tre allenatori di base dotati del patentino UEFA B della Federcalcio, (David Regnicoli, Manuela Vignati, Graziano Bozzi), vari istruttori con attestato CONI-FIGC (Luca Rossi, Rossano Rossi, Lorenzo Perini, Ferdinando Gagliardi, Roberto Belardinelli). Lo staff dei tecnici e degli istruttori Quando non sono allenatori ufficiali, gli istruttori che si occupano dei giovanissimi sono comunque laureati ISEF (Istituto Superiore di Educazione Fisica) come Daniele Bruciaferri oppure laureandi dello stesso ISEF come Attilio Ciarmatori. Del gruppo di tecnici fanno parte anche i collaboratori Mattia Novelli, Luca Cesaroni, Stefano Ciriaci e il preparatore dei portieri Mirco Cerioni. Una garanzia, questa équipe di istruttori, per i genitori dei giovani calciatori delle Torri che imparano, oltre a calciare il pallone, a stare in gruppo, a festeggiare con equilibrio le vittorie, ad accettare sportivamente le sconfitte, a essere leali con i compagni e corretti con gli avversari. Una scuola di calcio e di vita che integra l attività dei genitori, della scuola, delle parrocchie e delle altre associazioni che i ragazzi frequentano. Da rilevare, nel bel clima di festa che si è creato, gli applausi a scena aperta dei giovanissimi calciatori rivolti ai loro allenatori.

16 16 v V della 20 ottobre 2013 esperienze PARROCCHIA SAN GIUSEPPE: INCONTRO CON PADRE ALESSANDRO FACCHINI, RESPONSABILE NAZIONALE DEL PROGETTO Il Pane della carità per l Oratorio Don Bosco Fare della propria vita Pane di Carità : questo è stato lo slogan della cena di beneficenza organizzata dai ragazzi dell Oratorio Don Bosco a favore delle missioni in Perù, che si è svolta domenica scorsa presso la parrocchia di San Giuseppe a Jesi. Tre i momenti che hanno animato la serata. Prima la messa, celebrata dal responsabile nazionale dell Oratorio Don Bosco, padre Alessandro Facchini, poi la cena nei locali del circolo Acli, un intermezzo teatrale con delle scene della vita di San Giovanni Bosco e sul senso della carità, realizzate dai ragazzi dell oratorio ed infine, la visione di alcune foto della missione in Perù, commentate da padre Alessandro ed una sua collaboratrice. Diffuso in tutta Italia, l Oratorio Don Bosco è presente a Jesi e opera nella parrocchia di San Giuseppe da tre anni. Tante persone aiutano questa struttura ed i suoi bambini in silenzio: è un grande esempio di carità. In Perù da dieci anni, padre Alessandro nella sua omelia ha raccontato il suo arrivo nel paese del Sud America. «La prima volta che ho detto messa c era solo un cane. Con i bambini puoi spiegare bene la Parola del Signore ma non li tocca: se non la applichi alla loro vita non gli interessa. In questo mondo l unica preoccupazione è vivere il paradiso qui sulla terra, volere tutto e subito. La società ci fa interessare più alla vita terrena e meno a Dio. Dobbiamo comportarci come il decimo malato di lebbra, che va a ringraziare Gesù: tutto viene da lui ma spesso ce ne dimentichiamo e crediamo di essere i padroni del mondo. Stare in mezzo ai poveri ti costringe a preoccuparti degli altri. Il mio problema non è aiutare i poveri, è cercare Dio». Sulle Ande l organizzazione diretta dal sacerdote lombardo dispone di due case, una riservata ai malati ed una per i bambini abbandonati. In questa opera da cinque anni Marianna Pengue, giovane bresciana che ha scelto di vivere stabilmente nella missione peruviana. «La mia prima volta in Perù è stata un esperienza bellissima di due settimane, anche se non avevo mai fatto oratorio ha raccontato Poi decisi di tornare per un periodo più lungo. Mi colpirono i bimbi, li vedevo abbandonati, così aprimmo una casa per bambini orfani. Tanti hanno problemi fisici o mentali. Attualmente sono venticinque gli ospiti, otto quelli appena nati. Portare avanti questa missione è duro ma senza la nostra casa, questi fanciulli sarebbero morti. Ora la cosa più urgente è dividere i maschi dalle femmine». Mentre scorrono le foto dei luoghi della missione, dei volti dei contadini segnati dalla fatica, delle case di terra e paglia, padre Alessandro spiegava come è la vita sulle Ande, dove è attualmente anche Francesco Terna, il giovane bresciano partito a luglio, che per due anni aveva svolto il suo servizio a San Giuseppe. «Un esperienza in Perù ti aiuta a staccarti dalle cose inutili, ti fa capire che il mondo non l ha fatto l uomo ma Dio. Laggiù se sei malato, storpio o cieco sei destinato a una vita disperata. Per questo è stata creata la casa del malato, subito riempita. Poi abbiamo aperto quella dei bambini». La missione si basa molto sulle donazioni effettuate dalla gente in Italia. «Voi ascoltate l insegnamento di Gesù, che dice di fare la carità ha ricordato padre Alessandro - All oratorio noi cerchiamo di portare i bambini al Signore: questo è il nostro obiettivo. Per raggiungerlo usiamo giochi, musica ed altri metodi divertenti». Giuseppe Papadia UNITALSI: di ritorno dal pellegrinaggio nazionale a Lourdes dal 23 al 29 settembre La fede in un cammino d amore Tutto comincia da qui: Con Tomassi a Lourdes ha preso il via la nostra storia nel Il 110 compleanno dell associazione non è stato un momento autocelebrativo, ma un occasione particolare per ringraziare il Signore per il cammino fatto. Giovani, meno giovani, malati e pellegrini in preghiera davanti alla grotta non per un miracolo, ma alla ricerca di un senso alla propria vita. La gioia di questo percorso di umanità nasce dallo slancio del cuore capace di trasformare le lacrime in un sorriso, di trovare forze fisiche dalla serenità di quanti, nonostante tutto, trovano l energia per sorridere e dire grazie. Esempio di tutto questo è stato Alessandro, costretto da 10 anni sulla sedia a rotelle. La riabilitazione gli consente di muovere alcuni passi: ha voluto sfruttare le poche forze a sua disposizione per percorrere a piedi il tratto sotto la Grotta. Con l aiuto della madre e di Raffaele (barelliere) si è alzato dalla sua carrozzina e, tra il silenzio e la commozione generale è riuscito nel suo intento. Tanti i segni preparati per aiutare a comprendere meglio il valore di questa esperienza alla quale si arriva non da turisti, ma da pellegrini in cerca di perdono: la Porta, l Ulivo, il Campo, la Lampada e la Bisaccia. Lunedì il tema era Maria Porta del Cielo, il segno: la Porta. Una porta grande da attraversare su cui era riportato il Credo. Attraversare quella porta comporta immettersi in un cammino che dura tutta la vita. La porta è stata anche il segno da cui Federica, madre di Andrea, ragazzo disabile arrivato a Lourdes in bicicletta (partito da Pistoia) accompagnato dai suoi genitori, ha preso la parola per descrivere le sue emozioni ed ha detto chi ha un disabile in casa, ha una porta aperta in Paradiso. Martedì è stata la giornata dell unzione dello Spirito ed il segno l Ulivo: l ulivo è stato collegato alla celebrazione penitenziale in cui è stato sottolineato il segno dell olio versato sulle ferite e quindi come segno di guarigione e riappacificazione. Per la processione Eucaristica Gesù pellegrino insieme a noi il segno era il Campo: noi siamo la terra buona, il campo del Signore dove viene seminata la parola di Gesù pellegrino insieme a noi. La sera del Flambeaux su Maria stella del cammino, il segno la Lampada ad Olio. Ci ha accompagnato una grande lampada di colore bianco così decorata: un giro di colore azzurro che vuole richiamare la sapienza di Dio, un libro aperto di colore marrone riferimento alla parola, virgulti di olivo che abbracciano la lampada, un oliva con sopra la scritta IHS perché Gesù è il frutto benedetto che viene spremuto nella passione per dare l olio della salvezza agli uomini. Venerdì ci siamo ricordati di essere figli di un unico Padre con il segno della Bisaccia: una bisaccia, un bastone e una conchiglia. Questi i segni del pellegrino che ha vissuto un esperienza importante ed è pronto a vivere la quotidianità perché la sua vita è cambiata grazie all incontro con Dio, unico Padre. Abbiamo alimentato la nostra esistenza e il lavoro nell Unitalsi con l ascolto della Parola e la preghiera, con un intensa vita sacramentale e una ricerca incessante della volontà divina. Finiti questi giorni Maria ci accompagna per ricordarci una missione: dobbiamo essere annunciatori e apostoli del vangelo. Antonia Giordano Foto Giulia Alessandrini

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