COMUNE DI GORLAGO (PROVINCIA DI BERGAMO) DOCUMENTO DI INQUADRAMENTO PER L ATTUAZIONE DEI PROGRAMMI INTEGRATI DI INTERVENTO

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1 COMUNE DI GORLAGO (PROVINCIA DI BERGAMO) DOCUMENTO DI INQUADRAMENTO PER L ATTUAZIONE DEI PROGRAMMI INTEGRATI DI INTERVENTO L.R. 16 marzo 2005, n. 12 Art. 25, comma 7 Artt. 87 e ss. Luglio 2008

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3 PREMESSA GENERALE Gli articoli della L.R , n. 12 ( Legge per il governo del territorio ) recano la disciplina dei Programmi Integrati di Intervento, offrendo alle Amministrazioni comunali uno strumento operativo (già disciplinato dalla L.R. n. 9/99) volto a promuovere azioni coordinate ed integrate, finalizzate alla riorganizzazione, riqualificazione e rivitalizzazione urbana e territoriale. L istituto di che trattasi consente, nel contempo, di rendere più agevole e snella la gestione degli strumenti urbanistici vigenti, e ciò anche mediante il coinvolgimento di soggetti privati nell opera di rimodellamento e di armonico sviluppo del territorio, attività, quest ultima, non realizzabile con l esclusivo ricorso alle risorse pubbliche (in progressiva rarefazione in conseguenza delle politiche di maggiore autonomia cui sono connesse importanti riduzioni dei trasferimenti dallo Stato centrale). Ciò premesso, si rileva che l art. 25, comma 7, della L.R. 12/2005 dispone che la presentazione dei Programmi Integrati di Intervento è assentibile anche in assenza di P.G.T (Piano di Governo del Territorio, nuovo strumento di gestione delle dinamiche territoriali, sostitutivo del P.R.G.), a condizione che l Amministrazione provveda all approvazione di specifico Documento di Inquadramento, da predisporsi allo scopo di definire gli obiettivi generali e gli indirizzi dell azione amministrativa nell ambito della programmazione integrata di intervento. Il Documento di Inquadramento costituisce, dunque, lo strumento mediante il quale l Amministrazione Comunale definisce il quadro di riferimento per le trasformazioni urbanistico territoriali da promuoversi anche attraverso la concertazione e la cooperazione con soggetti pubblici e privati. Nell attuale regime transitorio indotto dall approvazione della L.R. n. 12/2005 (cfr. art. 12, comma 1), inoltre, il Documento di Inquadramento consente l esercizio della programmazione integrata sul territorio per soddisfare esigenze di variante altrimenti non conseguibili nelle more dell approvazione del P.G.T.. Considerando, peraltro, che, data la sua complessa articolazione, l elaborazione del nuovo strumento di governo del territorio sarà prevedibilmente lunga e complessa, il vigente P.R.G. costituirà atto di riferimento per il governo del territorio per un periodo non predeterminabile di tempo. In tal senso, il presente Documento può costituire utile e complessivo strumento di raffronto ed indirizzo per tutte le tematiche di ordine territoriale che l Amministrazione si trovi ad affrontare nel periodo transitorio in corso, non limitate ai soli P.I.I., ma 2

4 estensibili ad ogni procedura ammissibile, ai sensi dell art. 25, comma 1 della L.R. 12/2005. Il presente Documento, pertanto, individua gli indirizzi fondamentali, le metodologie, le procedure e gli strumenti che debbono essere adottati, secondo le previsioni della legislazione urbanistica recentemente approvata dall Amministrazione Regionale, per consentire una corretta, coordinata e bilanciata riqualificazione urbanistica del territorio comunale di Gorlago. Ciò, al fine di permettere ai cittadini e agli operatori del settore la possibilità di utilizzare anche questi innovativi strumenti di intervento per proporre all Amministrazione stessa quelle iniziative che possono meglio trovare nei Programmi Integrati uno strumento inidoneo a riqualificare gli ambiti che necessitano di trasformazioni edilizie ed urbanistiche. La migliore e più corretta operatività dello strumento dei Programmi Integrati presuppone, infatti, che il rapporto tra pubblico e privato si attui in un quadro di progettazione concordata e partecipata, onde poter promuovere, con interventi idonei ed efficaci, la riqualificazione del territorio, dell ambiente e del paesaggio, nonchè l ottimizzazione dei servizi pubblici e di interesse generale. Il presente Documento intende, pertanto, porsi come strumento di riferimento finalizzato a rendere chiari gli obiettivi, i contenuti e le procedure sulla base delle quali l Amministrazione intende valutare le proposte di intervento, rendendo fin d ora palesi i criteri di valutazione e di procedibilità delle proposte medesime. A tal fine, il Documento, premessa la ricognizione delle principali previsioni, inerenti il territorio di Gorlago, contenute negli atti di programmazione territoriale di area vasta, declina gli obiettivi generali, e le finalità, assegnate alla programmazione integrata, e si pone in stretta relazione con le principali indicazioni contenute nel vigente Piano dei Servizi; in una seconda parte, il Documento reca, altresì, la definizione delle metodologie e delle regole di presentazione e formazione dei PII, secondo la legislazione vigente. 3

5 PARTE PRIMA RICOGNIZIONE DELLA STRUMENTAZIONE VIGENTE 4

6 INDICAZIONI DESUMIBILI DA STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA 1. Indicazioni desumibili dal PTCP di Bergamo Il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Bergamo (approvato con delibera C.P. n. 40 del , pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia, Serie Inserzioni, n. 31 del ) costituisce strumento di programmazione territoriale di area vasta, all interno del quale trovano declinazione le principali scelte (in materia di tutela e valorizzazione paesistico ambientale, di potenziamento infrastrutturale e di gestione delle dinamiche insediative) relative al territorio provinciale. Tale strumento costituisce, dunque, il quadro di riferimento programmatico a cui rapportare le strategie e le azioni di valorizzazione del territorio di Gorlago. Nel P.T.C.P. le principali indicazioni relative ai sistemi insediativi sono contenute nella a Tavola 4 Organizzazione del territorio e sistemi insediativi - nella quale sono definiti gli indirizzi per orientare l azione dei Comuni nella definizione degli ambiti di sviluppo della forma urbana, individuando, a tal fine, le aree meno sensibili, ovverosia quelle che, per ubicazione e relazione con il tessuto urbanizzato, possono essere utilizzate per nuovi interventi insediativi; correlativamente, lo strumento di programmazione territoriale di che trattasi, indica, al fine di garantire l armonico ed ordinato sviluppo dei territori considerati, la gerarchia dei valori ambientali e paesistici, nonché la funzione delle aree inedificate (crf., sul punto, Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, Relazione Generale, pagg. 149 e ss.). Per quel che concerne, in particolare, il territorio di Gorlago, il P.T.C.P. individua attraverso apposite campiture (riportate nel prosieguo del presente Documento, unitamente all estratto della relativa Tavola E4. 4.l/m - Fig. 1 -), gli ambiti già definiti e disciplinati dagli strumenti di pianificazione allora vigenti, nonché quelli che, essendo ubicati in zone libere inglobate nel tessuto antropizzato, vengono rimessi, quanto alle scelte urbanizzative, alla libera determinazione dell Amministrazione comunale ( aree di primo riferimento per la pianificazione comunale ). Va rilevato che in detta tavola non sono indicate, contrariamente a quanto operato per i territori della quasi totalità degli altri comuni della provincia, aree di primo riferimento per la pianificazione locale, normalmente localizzate in ambiti marginali e 5

7 di frangia rappresentanti naturali completamenti della forma urbana che meglio di altre si vocavano ad accogliere le possibili espansioni. Vale la pena, peraltro, di precisare che le aree indicate dal P.T.C.P. come di primo appoggio per la pianificazione comunale non costituiscono perimetri di massima espansione, ma si sostanziano in linee guida di riferimento per la pianificazione locale; in tale prospettazione, l Amministrazione comunale è sempre facoltizzata a proporre nuovi interventi di trasformazione anche a valere su aree non espressamente destinate alla libera pianificazione comunale, a condizione che tali opzioni, oltre ad essere opportunamente motivate e supportate da idonei studi in ordine alla compatibilità paesaggistica ed ambientale degli interventi, siano, comunque, ispirate al criterio del contenimento del consumo di territorio effettivamente utilizzato per l esercizio di attività agricole ( 1 ); in tal senso ha operato il P.R.G. approvato nel marzo 2006 di cui si tratterà più avanti.. 1 Art. 93, comma 2 e ss. NTA: 2. Le aree di primo riferimento non costituiscono previsioni di azzonamento finalizzate ad una prima individuazione di aree da edificare. Esse si configurano come indicazione di ambiti che il PTCP ritiene, alla scala che gli è propria, meno problematici al fine della trasformazione urbanistica del territorio, intendendosi per tale l insieme degli interventi destinati alla realizzazione di attrezzature, infrastrutture, standard urbanistici e degli eventuali interventi edificatori. 3. Tali aree sono individuate dal PTCP sulla base di valutazioni, riferite agli aspetti paesistico-ambientali e alla salvaguardia dei suoli a più idonea vocazione agricola, in correlazione alle finalità della disciplina paesistica del PTCP, in rapporto agli obiettivi di cui al precedente art. 92 e con particolare riferimento alle aree di cui all art.62. Esse saranno quindi oggetto di preventiva valutazione nell ambito della formulazione delle nuove previsioni di sviluppo degli strumenti urbanistici, fermo restando che le aree stesse non si definiscono come ambiti obbligatori per le previsioni di trasformazione territoriale, ma si configurano come ambiti per i quali il PTCP non richiede che gli strumenti urbanistici comunali debbano effettuare particolari ed ulteriori approfondimenti di dettaglio. Il Comune può conseguentemente formulare previsioni di organizzazione urbanistica e di strutturazione morfologica dei completamenti e dell espansione urbana rivolte anche all esterno delle aree di primo riferimento. In tal caso le previsioni devono essere supportate da approfondimenti alla scala di dettaglio propria del PRG relativi ai caratteri delle aree, alle loro peculiarità ambientali e paesistiche in riferimento alle trasformazioni territoriali ed ambientali che si intendono effettuare, ed alla occupazione delle aree a vocazione agricola, che il PTCP intende tendenzialmente conservare. Tali approfondimenti dovranno essere precisati nella relazione del PRG che dovrà inoltre esplicitare le motivazioni che hanno condotto alle specifiche scelte insediative. 5. Lo strumento urbanistico dovrà, inoltre, dare dimostrazione che le aree agricole oggetto di eventuale trasformazione d uso non abbiano usufruito di aiuti comunitari negli ultimi 10 anni. 6

8 Fig. 1: Estratto Tavole E4.4.l E4.4.m Organizzazione del territorio e sistemi insediativi scala 1: Estratto legenda tavole E4.4 SISTEMI INSEDIATIVI Ambiti definiti dalla pianificazione locale vigente (sono comprese anche le aree per urbanizzazioni primarie e secondarie) Aree di primo riferimento per la pianificazione locale (art. 83) Centri storici (art.91) 7

9 Aree finalizzate principalmente all attività agricola (art. 92) Insediamenti produttivi di interesse provinciale di completamento e/o nuovo impianto (art. 95) SISTEMA DELLA MOBILITA Autostrade esistenti Strade primarie esistenti Strade primarie di previsione Linea tranviaria di previsione Rete delle ciclovie Linee ferroviarie esistenti Linee ferroviarie di previsione SISTEMA DEL VERDE Aree verdi previste dalla pianificazione locale confermate come elementi di rilevanza paesistica (art. 67 ) Versanti delle zone collinari e pedemontane (art. 59) Contesti di elevato valore naturalistico e paesistico (art. 54) Versanti boscati (art. 57) Ambiti di valorizzazione, riqualificazione e/o progettazione paesistica (art. 66) Aree agricole con finalità di protezione e conservazione (art. 65) Perimetro ambiti soggetti al Piano cave vigente (art. 76) Perimetro della zona critica di Bergamo per la qualità dell area. (art. 99) Per quel che concerne, in particolare, il territorio del Comune di Gorlago, la Tavola in esame (oltre a contenere puntuali indicazioni relative al sistema infrastrutturale, sulle quali si tornerà in appresso) individua il centro ed i nuclei storici, oltre alla unica area di primo riferimento per la pianificazione comunale, che, nel caso di specie, risulta localizzata principalmente nei quadranti nord del territorio comunale, in prossimità del 8

10 cimitero e degli impianti sportivi. Per quel che concerne, invece, il tema della tutela degli ambiti di interesse naturalistico ed ambientale, il P.T.C.P. individua puntualmente le aree di particolare pregio, necessitanti interventi di valorizzazione (Tav. E5.4.l/m Ambiti ed elementi di rilevanza paesistica - Fig. 2): dal relativo esame emerge che il territorio comunale di Gorlago non interessato da fenomeni urbanizzativi in atto o previsti dagli strumenti urbanistici locali è inserito o nella fascia dei paesaggi collinari caratterizzati da presenze naturalistiche e agrarie di valore congiunto alle quali si applicano gli art. 58 e 59 volti al rispetto della naturalità, del paesaggio, delle emergenze naturalistiche, degli insediamenti e dei percorsi storici, della riqualificazione degli elementi in contrasto con il carattere originario dei siti, o in zona di Paesaggio delle colture agrarie intensive con modeste connotazioni arboree, irrigue e fondiarie con presenza di edilizia sparsa (art. 61) ( 2 ). Nella parte meridionale del territorio l areale attorno al fiume Cherio è stato inserito nel paesaggio agrario di particolare valore naturalistico e paesaggistico in relazione ai corsi d acqua principali al quale trova applicazione l art. 63 che impone prescrizioni e direttive indirizzate ad una attente salvaguardia dei luoghi Relativamente a tale ambito, l art. 61 delle N.T.A. del P.T.C.P. ammette espressamente la possibilità di assentire eventuali previsioni insediative di altra natura, motivandole con specifica relazione nell ambito del P.R.G. indicandone gli elementi di necessità rispetto a possibili alternative. 2 Art. 61: In queste zone che sono caratterizzate dalle colture agrarie estensive e oggetto di coltivazioni che hanno spesso modificato la tessitura storica del reticolo idraulico tradizionale, la tutela si applica attraverso politiche di miglioramento dei connotati percettivi del paesaggio agrario, con interventi di trasformazione fondiaria, di contenimento dei limiti di campitura e con introduzione di alberature con funzione di fondale visivo. Per tali aree si individuano le seguenti direttive: 1. In tali ambiti sono consentiti interventi di edificazione a scopo agricolo e infrastrutturale di livello locale e comprensoriale, previa verifica di compatibilità ambientale. 2. Eventuali previsioni insediative di altra natura dovranno essere motivate con specifica relazione nell ambito del P.R.G. indicandone gli elementi di necessità rispetto a possibili alternative. 9

11 Fig. 2: Estratto Tavola E5.4. l E5.4.m Ambiti ed elementi di rilevanza paesistica - scala 1: Estratto legenda tavole E5.4 PAESAGGIO DELLA NATURALITA (art. 71, 54) Versanti boscati del piano montano con praterie e cespuglieti, anche con forti affioramenti litoidi. PAESAGGIO AGRARIO E DELLE AREE COLTIVATE Paesaggio montano, collinare, e pedecollinare antropizzato di relazione con gli insediamenti di versante e fondovalle: ambiti terrazzati a seminativo, vigneti, prati, prati- pascoli ( FASCIA PREALPINA art. 58; FASCIA COLLINARE art. 59) Paesaggio montano e collinare, debolmente antropizzato, di relazione con gli insediamenti di versante e fondovalle: pascoli montani e versanti boscati con interposte aree prative, edificazione scarsa, sentieri e strade ( FASCIA PREALPINA art. 58; FASCIA COLLINARE art. 59) Paesaggio delle culture agrarie intensive con modesta connotazione arboree, irrigue e fondiarie con presenza di edilizia sparsa (art. 61) Paesaggio agrario in stretta connessione con la presenza di corsi d acqua minori e/o con elementi di natura storico culturale (art. 64) CONTESTI URBANIZZATI Aree interessate da fenomeni urbanizzativi in atto o previste dagli strumenti locali fino alla data dell anno

12 Centri e nuclei storici (riferimento perimetri: IGM 1931) Cave e/o discariche SISTEMI ED ELEMENTI DI RILEVANZA PAESISTICA Filari arbori continui che determinano caratterizzazione del paesaggio agrario Filari arbori discontinui che determinano caratterizzazione del paesaggio agrario Tracciati storici del Fosso Bergamasco Fiumi e corsi d acqua principali Altri corsi d acqua secondari, canali artificiali Fontanili Perimetro dell ambito caratterizzato da presenze significative di fontanili Principali prospettive visuali di interesse paesistico dalle infrastrutture della mobilità Ulteriori indicazioni in materia di tutela paesistico ambientale sono rinvenibili nella Tavola E2.2.l/m - Tutela, riqualificazione e valorizzazione ambientale e paesistica del territorio (Fig. 3), dalla quale emerge la presenza, sulle aree inedificate poste a est della via Don Pietro Bonetti e tra le via Alighieri e! Maggio di Aree agricole con finalità di protezione e conservazione, soggetta alla disciplina di cui all art. 65 NTA ( 3 ) mentre a 3 Art. 65 NTA: Per esse sono configurate le seguenti funzioni: a) Ambiti di conservazione di spazi liberi interurbani e di connessione. Per tali aree individuate alla Tav. E2.2 i PRG prevederanno una forte limitazione dell occupazione dei suoli liberi, anche nel caso di allocazione di strutture al servizio dell agricoltura. I PRG dovranno quindi individuare, ai sensi degli artt. 1 e 2 della L.R. 1/2001 le funzioni e le attrezzature vietate, dovranno essere indicati specifici parametri edilizi e previste adeguate indicazioni e modalità localizzative per le strutture ammissibili. I perimetri delle aree sono indicativi e potranno quindi subire modificazioni, alle condizioni di cui all art.93, comma 4, mentre sono prescrittive la continuità delle fasce e il mantenimento di spazi liberi interurbani. Tali fasce dovranno comunque obbligatoriamente rispettare i corridoi denominati varchi indicati schematicamente nella Tavola allegato E5.5 del PTCP, parte dei quali sono compresi in zone disciplinate dal presente articolo. b) Zone a struttura vegetazionale di mitigazione dell impatto ambientale e di inserimento paesaggistico delle infrastrutture. La Tav. E2.2 indica i corridoi e spazi verdi finalizzati all inserimento ambientale dei tracciati infrastrutturali, da effettuarsi con una progettazione specifica e con eventuale riqualificazione paesaggistica. Ove necessario dovrà essere armonicamente inserita una fascia diaframma vegetazionale per la mitigazione degli inquinamenti prodotti dai traffici. Tali fasce si integrano al sistema dei corridoi ecologici e paesistici e agli areali di particolare valore ambientale individuati dalla Tav. E2.2 del PTCP. 11

13 sud della via 1 Maggio il territorio comunale è in gran prevalenza indicato come Contesti a vocazione agricola caratterizzati dalla presenza del reticolo idrico, dalla frequenza di presenze arboree e dalla presenza di elementi e strutture edilizie di preminente valore storico culturale soggetti alla normativa di cui all art. 60. Entrambe le zone sono volte alla conservazione e al mantenimento della attività agricola pur potendo, con le procedure e alle condizioni di cui all art. 93, essere utilizzate per altre finalità. Fig. 3: Estratto Tavola E2.2. l E2.2.m Tutela, riqualificazione e valorizzazione ambientale e paesistica del territorio. Scala 1:

14 Estratto legenda tavole E.2.2 Aree urbanizzate PAESAGGIO DELLA NATURALITA Contesti di elevato valore naturalistico e paesistico (art. 54) Versanti boscati (art. 57) PAESAGGIO AGRARIE E DELLE AREE COLTIVATE Contesti a vocazione agricola caratterizzati dalla presenza del reticolo irriguo, dalla frequenza di presenze arboree e dalla presenza di elementi e strutture edilizie di preminente valore storico culturale (art. 60) Versanti delle zone collinari e pedemontane (art. 59) AREE AGRICOLE INTERESSATE DA POTENZIALI PRESSIONI URBANIZZATIVE E/O INFRASTRUTTURALI Aree con fenomeni urbanizzativi in atto o previste o prevalente in edificate, di immediato rapporto con i contesti urbani (art. 62) Aree agricole con finalità di protezione e di conservazione (art. 65) Aree verdi previste dalla pianificazione locale confermate come elementi di rilevanza paesistica (art. 67 ) AMBITI DI ORGANIZZAZIONE DI SISTEMI PAESISTICO / AMBIENTALI Ambiti di valorizzazione, riqualificazione e/o progettazione paesistica (art.66) Percorsi di fruizione paesistica (art.70) AREE PROTETTE DA SPECIFICHE TUTELE Aree di elevata naturalità di cui all art. 17 del P.T.P.R. (art.53) Perimetro ambiti soggetti al Piano cave vigente (art. 76) Per quanto concerne il sistema infrastrutturale, la relativa tavola E3 Infrastrutture per la mobilità (Fig. 4) di seguito riportata reca una rappresentazione immediata delle opere in previsione ricadenti sul territorio comunale. 13

15 Fig. 4: Estratto Tavole E3.3.l E3.3.m Infrastrutture per la mobilità - scala 1: Estratto legenda tavole E3.3 RETE AUTOSTRADALE (Categoria A) Autostrade esistenti 14

16 Svincoli RETE PRINCIPALE (Categoria C) Categoria C esistenti Categoria C di previsione RETE SECONDARIA (Categoria C) Esistente Di previsione RETE LOCALE (Categoria F) Esistente Di previsione Rete delle ciclovie RETE FERROVIARIA E TRANVIARIA Linee tranviarie di previsione Fermate tranviarie di previsione Fermate ferroviarie esistenti e di previsione Linee ferroviarie esistenti da adeguare e/o potenziare Linee ferroviarie di previsione PER IL TRASPORTO PASSEGGERI Nodi di I livello Dall esame dell estratto appena riportato, emergono, relativamente al territorio di Gorlago, le seguenti previsioni di potenziamento del sistema infrastrutturale: - previsione della variante alla S.S. n 42 passante nella parte nord del territorio e prevista prevalentemente a cielo aperto e per un tratto ad est in galleria; una 15

17 rotatoria posta immediatamente a nord del centro abitato collega la variante con la via Don Pietro Bonetti. - previsione a sud del territorio della direttrice est del tracciato alternativo alla S.P. n 91 oggi fermo alla rotatoria all innesto con la S.P. n 89 che consentirà un diretto collegamento con il casello autostradale di Telgate e con la provincia di Brescia mediante connessione con la variante alla S.S. n 469 che fa assumere all asse stradale una valenza di collegamento intercentro. - la nuova linea tramviaria un fermata facilmente raggiungibile da viabilità locale. - sistema di ciclovie attraversante il territorio comunale da nord a sud in parallelo con le vie De Gasperi e don Pietro Bonetti. Come può ben rilevarsi il potenziamento dei vari sistemi di mobilità non potrà che favorire lo sviluppo della comunità di Gorlago senza peraltro aggravarla delle criticità che accompagnano tali interventi svolgendosi gli stessi sui perimetri del territorio. Dal punto di vista del paesaggio il comune di Gorlago è incluso nell unità n 21 Bassa Val Cavallina venendo citato nell illustrazione di detta fascia di territori solo per la compromissione della fascia fluviale del Cherio determinata dagli insediamenti produttivi che hanno anche precluso la possibilità di fruire dalla provinciale per Sarnico, di ampie visuali sulla collina. 16

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19 IL PIANO REGOLATORE GENERALE VIGENTE Il Comune di Gorlago dispone, per il governo del proprio territorio, di Piano Regolatore Generale, adottato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 11 del , ed approvato, in data con deliberazione n 5 dello stesso organo (fig. 5) 1 - Gli indicatori significativi dello stato di fatto e il rapporto con il vigente P.R.G. In estrema sintesi, le previsioni del P.R.G. vigente che debbono essere valutate al fine di individuare le azioni strategiche da perseguirsi mediante la programmazione integrata di intervento (in attesa di definire le strategie da porre alla base del futuro PGT) sono così riassumibili: La residenza Alla data del ( assunta dal P.R.G. come riferimento temporale di partenza ), il Comune contava su una popolazione di abitanti dovuti all incremento di popolazione registrato nel decennio precedente.. Dall esame delle dinamiche demografiche, si evince un incremento continuo della popolazione residente, con andamenti alterni nel corso degli anni, ma nel complesso sempre positivi dovuti sia al saldo naturale che a quello sociale.. Il vigente P.R.G. prevede una capacità insediativa residenziale teorica di abitanti, ed una correlata dotazione di standard urbanistici pari a mq. 52,13 nonchè di futura espansione articolate in dodici ambiti di Piani attuativi che verranno chiamati ad ospitare il programmato incremento di popolazione. Anche relativamente a tali ambiti, la programmazione integrata di intervento rappresenta per l Amministrazione Comunale strumento privilegiato per l attuazione delle previsioni di Piano, nonché mezzo celere ed efficace per fornire risposte immediate e concrete alle nuove esigenze espresse dal territorio. Gli insediamenti produttivi Il Piano Regolatore divide gli insediamenti produttivi in due ordini, indicando il primo come tessuto esistente da sottoporre ad interventi di recupero e riqualificazione e il secondo come ambiti ambiti di trasformazione intensiva interni o marginali ai tessuti 18

20 edificati e finalizzati tanto a ridisegnare urbanisticamente parti di città, quanto a contribuire ad un miglioramento delle condizioni ecologiche-ambientali. Nel concreto sono state individuati circa mq di aree prevalentemente produttive e circa mq di aree a prevalentemente terziarie-commerciali esistenti. Le suddette aree esistenti a carattere produttivo-commerciale sopra quantificate si pongono per la loro maggior parte esternamente o a margine dell abitato ; la principale eccezione è data dall insediamento Videoplastic. Contenuta è stata la previsione di nuove aree produttive limitata a due soli comparti della superficie complessiva di circa mq di cui il primo, soggetto a P.L. posto immediatamente a sud della S.P. 91 e l altro sul confine sud del territorio in confinanza con il comune di Castelli Caleppio soggetto a Programma Integrato di Intervento unitariamente con un immobile di proprietà comunale ubicato nel centro storico da recuperare all utilizzo di biblioteca. 2. L attuazione delle previsioni di Piano Regolatore Come dianzi evidenziato, il vigente strumento urbanistico risulta corredato da Piano dei Servizi, assunto ai sensi dell art. 7 della L.R. 1/2001 (normativa oggi sostituita dalla L.R. n. 12/2005). Dall esame dei dati riportati nella relazione descrittiva del Piano, emerge chiaramente come il Comune di Gorlago rappresenti un positivo esempio con riferimento al tema della dotazione di servizi ed attrezzature pubbliche Con il nuovo Piano Regolatore Generale la già buona dotazione di standards è stata ulteriormente migliorata ; rapportando,infatti, il relativo fabbisogno con una capacità insediativa teorica pari a abitanti il nuovo strumento urbanistico garantisce una dotazione di aree pari a 52,13 mq /abitante ( interessando aree aventi estensione territoriale pari a mq Ciò non significa, tuttavia, che non vi sia più alcun bisogno di aree a standard, anche se le quantità previste dal P.R.G. non necessiterebbero, almeno in via preliminare, di essere implementate. 19

21 L obiettiva sovrabbondanza nella dotazione di standard urbanistici non preclude, infatti, la necessità di condurre un attenta analisi in ordine necessità (presenti e future) della cittadinanza. Un attenta politica basata sul principio dello sviluppo sostenibile del territorio, infatti, deve potersi spingere oltre il mero dato del fabbisogno quantitativo, per abbracciare un impostazione tesa a pervenire al soddisfacimento delle effettive esigenze di servizi espresse dal territorio, valutando l effettiva presenza di un offerta idonea (per tipologia di servizio e per qualità) a soddisfare l effettivo fabbisogno. In tal senso, è necessario prendere atto della crisi della tradizionale impostazione della dotazione di standard in termini quantitativi, alla quale si affianca un modello incentrato sul meccanismo, ammesso dalla legislazione vigente, di conversione in standard qualitativi, cui sarà dedicato un apposito paragrafo nel prosieguo. Alla luce delle considerazioni che precedono, si può giungere ad affermare, pertanto, che la dotazione di attrezzature pubbliche che il recente P.R.G. individua sul territorio comunale appare, nel complesso, ampiamente sufficiente a soddisfare le esigenze della popolazione residente, anche se non mancano situazioni di criticità relative, ad esempio, alla scarsa disponibilità di parcheggi nel centro storico, problematicità quest ultima auspicabilmente risolvibile mediante il ricorso ad una corretta politica in materia di standard qualitativi, da perseguirsi attraverso l istituto della programmazione integrata di intervento. 20

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23 PARTE SECONDA GLI OBIETTIVI DELLA PROGRAMMAZIONE INTEGRATA 22

24 1. Il ruolo del territorio di Gorlago nella bassa Val Cavallina e nell alta pianura asciutta fra Serio e Oglio in rapporto alle prospettive del PTCP In base all analisi dei contenuti specifici del PTCP, riportati al precedente Capitolo I, possono trarsi alcune prime considerazioni sul ruolo che Gorlago potrà assumere in relazione allo scenario di sviluppo declinato dal PTCP. Come dianzi evidenziato, il PTCP propone, quale direttiva principale, un modello di sviluppo fondato sullo sviluppo sostenibile e sulla qualità territoriale. Particolare attenzione è da dedicarsi alle possibilità di sviluppo e di valorizzazione dell intero comparto economico correlate alla realizzazione delle nuove strutture viarie che verranno ad interessare l intero territorio comunale di cui si è detto nel precedente Capitolo I che dovranno costituire non solo evento propulsore delle dinamiche socio economiche ma bensì anche progetti infrastrutturali da valorizzare attraverso interventi di mitigazione e compensazione determinanti positive ricadute a livello locale. La realizzazione dell insieme delle nuove opere infrastrutturali comporterà, per Gorlago, l acquisto di una nuova centralità e, con essa, la possibilità di implementare il proprio livello di gerarchia urbana con conseguenti potenziali ricadute per l intero tessuto economico-sociale e abitativo della città. Da ciò ne deriva la opportunità di valutare l esigenza di predisporre adeguati ambiti atti ad ospitare le esigenze che verranno a porsi, dando una concreta attuazione alle previsioni del P.T.C.P. anche mediante il recupero del patrimonio edilizio esistente nei centri e nei nuclei, anche attraverso interventi di sostituzione e trasformazione degli insediamenti irrazionalmente collocati e/o obsoleti, nonchè a privilegiare la realizzazione di interventi di completamento edilizio nelle aree interstiziali e di frangia (cfr. pag. 160 Relazione Generale ). Al riguardo lo strumento della programmazione integrata di intervento potrà costituire il modulo operativo mediante il quale attivare interventi prioritariamente di riconversione e/o di ridistribuzione e/o rimodulazione urbanistica di aree già edificate o a ciò destinate venendo incontro ad esigenze manifestate anche da operatori privati nel rispetto della vocazione dei luoghi e delle esigenze della collettività locale ; gli interventi potranno spingersi ad interessare l utilizzazione edificatoria e/o urbanizzativa di aree che, pur attualmente inedificabili, si presentino come vuoti urbanistici avulsi rispetto all intorno territoriale. 23

25 Tali interventi potranno interessare anche aree che il vigente5), quando si sostanzino come meri episodi marginali e di frangia calati in contesti urbanizzati e non siano di primario pregio sotto il profilo agronomico. In merito costituisce elemento meritevole di particolare apprezzamento l eventualità che la proposta di programmazione integrata di intervento si configuri in tutto o in parte, come ricollocazione di capacità edificatoria o di edificazioni ad altre aree che si dimostrino più idonee ad una razionale articolazione dell urbanizzato o che si configuri come una riconversione di destinazione più consona al contesto o maggiormente dotata di servizi. 2 Il Comune di Gorlago quale nuovo polo di attrattività turistica. Ulteriore direttiva, tracciata dal P.T.C.P., per lo sviluppo della bergamasca, è costituita, come dianzi accennato, dal tema della qualità territoriale, obiettivo da declinare unitamente al tema dello sviluppo turistico e a quello della valorizzazione delle tradizioni locali. Nel territorio di Gorlago tali tematiche devono necessariamente essere sviluppate in relazione a due elementi cardine: la presenza di elementi di pregio di natura ambientale e paesistica ( vedasi il P.L.I.S), e l indubbia attrattiva storico architettonica costituita dal centro cittadino per gran parte ancora in buono stato di conservazione. Con riguardo al primo tema, già il P.T.C.P. ha evidenziato alcuni degli elementi di pregio ambientale che caratterizzano il territorio comunale puntualmente ripresi dal Piano Regolatore Generale. In particolare, giova segnalare la diffusa presenza, su tutto il territorio comunale, di nuclei ed edifici di antica origine che contribuiscono a determinare le caratteristiche del paesaggio, e che potrebbero essere oggetto, per mezzo della programmazione integrata, di interventi di riqualificazione e riconversione a fini turistici (strutture agrituristiche, ospitalità diffusa, bed and breakfast, ecc), ovvero a fini fruitivi (si pensi, a titolo esemplificativo, alla realizzazione di percorsi legati alla riscoperta delle architetture storiche dei paesaggi e degli ambienti della vita rurale, ovvero a spazi per lo sport ed il relax). Verrà in tal modo a costituirsi una rete di strutture ricreative e ricettive di piccola dimensione e conseguentemente implementato il livello di attrattività di Gorlago dal punto di vista dell offerta turistica, anche di corto raggio. 24

26 L affacciarsi nel campo turistico da parte del Comune di Gorlago non può prescindere,peraltro, dalla valorizzazione del centro storico, già da solo elemento di forte attrattiva turistica costituendo un interessante esempio di borgo pedecollinare caratterizzato dalla notevole e tipica qualità architettonica di numerosi sui edifici. Coerentemente con le iniziative di tutela e di recupero del patrimonio storico ed artistico già assunte in passato, l Amministrazione comunale, mediante lo strumento della programmazione integrata di intervento, intende perseguire la valorizzazione e la promozione del centro storico, anche allo scopo di pervenire al complessivo rilancio turistico del Comune, esprimendo, quindi, sin d ora, una preliminare valutazione positiva nei confronti degli interventi finalizzati al recupero (edilizio ed urbanistico) del borgo antico, idonei ad implementare l offerta di strutture di interesse pubblico, anche di carattere fruitivo, nonché di spazi da destinare ad attività e manifestazioni culturali e ricreative. 3 Obiettivi della programmazione integrata Come evidenziato in precedenza, l Amministrazione comunale di Gorlago, mediante il P.R.G. di recente approvazione, ha elencato le proprie valutazioni sulla situazione di fatto e sulle prospettive di sviluppo del territorio. In particolare, gli obiettivi e le azioni strategiche assunte alla base del vigente strumento urbanistico, possono essere sintetizzati: nel sistema infrastrutturale la acquisizione delle previsioni viarie sovracomunali e lo studio di nuovi tratti stradali e di nuove rotatorie aventi la funzione di meglio razionalizzare la viabilità esistente integrandola con la mobilità urbana nell intento di evitare uno sviluppo disorganico e crescite irrazionali. nel sistema insediativo imperniato sia su interventi di recupero e riqualificazione che di trasformazione di ambiti sia interni che marginali ai tessuti edificati operando mediante compendi di progettazione unitaria. nel sistema ambientale proponendo un approccio ambientalista concreto volto a garantire il progressivo miglioramento delle condizioni ambientali e a collegare e coniugare il processi di trasformazione urbanistica con la concezione di uno sviluppo sostenibile ecologicamente orientato. L Amministrazione comunale, stante l attualità di tali obiettivi, ritiene, che le scelte di sviluppo contenute nel vigente P.R.G. possano trovare compiuta attuazione opportuno 25

27 completamento anche per mezzo della programmazione integrata di intervento, che rappresenta, in virtù della snellezza procedurale che la contraddistingue, efficace strumento di attuazione delle previsioni ivi contenute, nonché mezzo idoneo a governare (in via partecipata e concertata) le istanze di aggiornamento e di variazione dell impianto urbanistico delineato dal Piano Regolatore vigente. Conseguentemente, con il presente Documento di Inquadramento, l Amministrazione intende ulteriormente specificare i propri obiettivi e le proprie priorità, sintetizzabili nei termini che seguono: 1. garantire, attraverso l uso delle possibilità consentite dalla legge regionale, la maggiore celerità degli interventi, al fine di consentire che i programmi di trasformazione e riqualificazione urbanistica si attuino nei tempi più brevi possibili, onde imprimere impulso concreto e tempestivo alle operazioni di rinnovo e riqualificazione urbana ed ambientale che possono restituire elementi di incremento della qualità complessiva e nuove dotazioni di servizi ai cittadini; 2. favorire il coinvolgimento dei privati nell opera di rimodellamento e di sviluppo della struttura urbana per tutti quegli interventi che non risultano spesso realizzabili con il ricorso esclusivo alle risorse pubbliche; 3 incentivare il risparmio del suolo, mediante il riuso, prioritariamente, di aree dismesse o irrazionalmente collocate o a destinazione obsoleta, nonché la realizzazione di interventi di completamento edilizio nelle aree interstiziali e di frangia, con l indirizzo, in particolare, di perseguire la definizione di margini compatti e funzionali del sistema dei nuclei esistenti; 4 rendere, conseguentemente, più snella e agevole la gestione delle trasformazioni urbane finalizzate al recupero delle parti più degradate, delle aree dismesse e, in generale, di tutte quelle situazioni in cui siano presenti elementi di obsolescenza reale o potenziale del patrimonio edilizio, paesistico e/o ambientale esistente anche e soprattutto attraverso la riconversione delle aree nelle quali siano presenti destinazioni in contrasto con il contesto urbano ed ambientale; 5 promuovere interventi tesi a soddisfare i fabbisogni abitativi dei cittadini, nonché a migliorare la qualità della vita sia attraverso interventi di riqualificazione degli spazi pubblici, sia mediante iniziative tese al miglioramento della quantità e della qualità dei servizi; 26

28 6 pervenire ad una progressiva crescita della qualità complessiva del territorio negli ambiti relativi alle sue parti urbanizzate, mantenendo un corretto rapporto tra le varie funzioni presenti al suo interno; 7 promuovere interventi che comprendano il recupero e la valorizzazione del patrimonio storico-artistico del Comune, e/o che determinino l incremento del patrimonio immobiliare dello stesso destinato ad accogliere le attività e i servizi di interesse collettivo svolti sul territorio 8 creare nuove possibilità per la formazione di un offerta articolata e diversificata di opportunità occupazionali mediante interventi utili a garantire la presenza di strutture economiche diffuse, anche operando trasformazioni che possano favorire la presenza sui comparti attuativi di plurifunzionalità sinergiche e compatibili con il contesto. 9 perseguire, attraverso attente strategie di intervento - e previa valutazione degli effettivi fabbisogni relativi agli standards urbanistici quantitativi - la crescita delle dotazioni di servizi, sia in termini di potenziamento e riqualificazione di quelli esistenti, sia mediante la creazione o la acquisizione di nuove strutture; 10 utilizzare, ove risulti opportuno, la possibilità di trasformazione delle quantità di standard in offerta di funzionalità e di qualità mediante la realizzazione di infrastrutture e servizi di interesse generale in luogo della cessione di aree, come previsto dall art. 9, comma 10, e dall art. 90 della legge regionale 12/2005, creando i presupposti operativi adeguati per consentire la realizzazione delle opere e degli spazi necessari all interno di un quadro organizzato e coerente che dovrà essere individuato all interno di ogni Programma Integrato. Valorizzare,riconvertendone la destinazione, esistenti aree a standards ritenute non strategiche, finalizzando le risorse prodotte verso mirati interventi di potenziamento, riqualificazione o realizzazione di opere pubbliche. 11. porre a carico dei proponenti dei Programmi integrati di intervento oltre che le obbligazioni proprie dei piani attuativi anche l assunzione di aggiuntivi miglioramenti dello standards di legge e/o della efficienza dei servizi. 27

29 4 Gli indirizzi strategici e indicazioni per la progettazione urbanistica dei P.I.I. In coerenza con quanto in precedenza enunciato in merito agli obiettivi di riqualificazione urbana e di implementazione quali quantitativa dell offerta di servizi pubblici e di interesse generale, l Amministrazione individua, quali obiettivi prioritari della programmazione integrata di intervento, i seguenti indirizzi, che dovranno innervare le proposte di riqualificazione e di valorizzazione del territorio comunale. La progettazione dei Programmi Integrati dovrà, quindi, avere riguardo ai seguenti elementi: previsione di modelli di organizzazione spaziale, intesi a perseguire risultati di sempre maggiore vivibilità complessiva e di miglioramento della qualità ambientale ed urbana, onde pervenire anche al soddisfacimento delle nuove emergenze dovute alla domanda di sicurezza della città. previsioni di funzioni e destinazioni diversificate all interno dei singoli comparti, evitando la monofunzionalità degli interventi; promozione di soluzioni tese alla valorizzazione dell intervento sotto il profilo della qualità architettonica degli edifici e degli spazi pubblici, in particolare per gli interventi recanti operazioni di trasformazione urbana e di riqualificazione di rilevante entità, per i quali la qualità architettonica, anche innovativa, dovrà essere elemento di primaria valutazione da parte della civica amministrazione. progettazione edilizia e degli spazi urbani caratterizzata da elevato livello qualitativo, avendo anche riguardo alla realizzazione di articolate proposte tipologiche degli spazi abitativi all interno degli organismi edilizi per garantire il soddisfacimento di una pluralità di esigenze dimensionali e funzionali; adozione di impostazioni progettuali improntate, negli interventi di trasformazione, oltre che alla sostenibilità ambientale e paesistica mediante adeguati interventi di compensazione ambientale, ove necessari anche alla promozione e valorizzazione degli elementi di pregio esistenti.. miglioramento della qualità funzionale e percettiva degli spazi pubblici e privati esistenti e di progetto (piazze, strade, parcheggi), nonché della viabilità urbana e intercomunale anche attraverso interventi di connessione funzionale con la viabilità esistente al fine di un miglioramento complessivo della funzionalità dei sistemi di mobilità 28

30 sviluppo di nuove dotazioni di servizi e funzioni di tipo pubblico e/o privato di interesse pubblico, e miglioramento della dotazione di servizi ed attrezzature e in particolare per la realizzazione di strutture volte all educazione, alla cultura, alla salute e all assistenza, allo sport, al tempo libero, alla sicurezza. assicurazione di adeguate caratteristiche di compiutezza, sia in termini spaziali che funzionali, delle aree per attrezzature pubbliche o di uso pubblico afferenti ad ogni proposta di Programma integrato, nel rispetto dei criteri qualitativi garantendo una risposta unitaria ed integrata, alle esigenze dei servizi che si intendono realizzare. promozione di interventi che incrementino e favoriscano la dotazione di spazi pedonali e ciclabili, nonché di aree per il verde attrezzato, considerando comunque anche il verde privato come elemento irrinunciabile ai fini della qualità complessiva degli insediamenti che passa anche attraverso la permeabilità del tessuto urbano alla piccola e lenta mobilità. incentivazione dei sistemi di risparmio energetico quali termico, geotermico, fotovoltaico e di bioarchitettura. incentivazione dei sistemi di abbattimento delle sostanze inquinanti presenti in atmosfera ( sistemi fotocatalitici, asfalti pigmentati, ecc..) Ogni progetto dovrà raggiungere un alto profilo qualitativo della trasformazione sia per la parte di progettazione vera e propria che per la successiva gestione. 5. La politica di utilizzo delle aree agricole. Come evidenziato in premessa, l art. 25, primo comma, della legge regionale 11 marzo 2005, n. 12, permette ai Comuni, nelle more di approvazione del P.G.T. (Piano di Governo del territorio) di approvare Programmi Integrati di Intervento anche in assenza dello stesso a condizione che l Amministrazione provveda a dotarsi di specifico Documento di Inquadramento, redatto allo scopo di definire gli obiettivi generali e gli indirizzi dell azione amministrativa nell ambito della programmazione integrata di intervento. Per quel che concerne, in particolare, l utilizzo, nell ambito della programmazione integrata, di aree agricole, si segnala che l art. 89 della L.R. n. 12/2005 ammette la facoltà di ricorrere a tale istituto anche in relazione a programmi di valorizzazione e riconversione di aree classificate come agricole dallo strumento urbanistico generale 29

31 vigente: ciò, a condizione che detti ambiti di trasformazione risultino ubicati in contesti interclusi già urbanizzati od infrastrutturati già dismessi dalla attività agricola da almeno un triennio.; non saranno comunque ammissibili Programmi Integrati di intervento ubicati in zone comprese nell ambito del Piano Locale di interesse sovracomunale.. Va precisato che il Programma Integrato di Intervento, qualora comporti la trasformazione d uso di aree agricole dovrà sottostare agli obblighi previsti dal P.T.C.P. ed in particolare a quanto previsto dall art. 93 ove si dispone che le aree interessate dal P.I.I. non abbiano usufruito di aiuti comunitari negli ultimi dieci anni. Alla luce di quanto sopra esposto e nel rispetto delle prescrizioni dettate al successivo cap. IV, è dunque ammessa la presentazione di specifici programmi integrati di intervento che interessino aree agricole ubicate negli ambiti sopra descritti. Nelle zone agricole non interessate dalla formazione di Programmi Integrati di Intervento continuano a trovare applicazione, sino alla data di entrata in vigore del P.G.T.,gli indici e le modalità di edificazione previsti dal vigente P.R.G.. 6. Obbiettivi specifici nella programmazione integrata di intervento riguardanti la dotazione di attrezzature e servizi. Come già precedentemente indicato nel Capitolo precedente, il Comune di Gorlago si è dotato di un proprio Piano dei Servizi, ai sensi dell art. 7, L.R. 15 gennaio 2001, n.1. E dunque il Piano dei servizi, il documento di programmazione generale dei servizi e delle attrezzature pubbliche cui fare principalmente riferimento al fine di selezionare quelli che l Amministrazione intenderà identificare come standards urbanistici qualitativi. E quindi particolarmente importante evidenziare che il presente documento, pone come primo obiettivo il corretto mantenimento dell organizzazione esistente e lo sviluppo di azioni a tutto campo per il potenziamento ed incremento delle strutture e degli spazi pubblici; in quest ottica sono da ritenersi prioritari tutti quegli interventi tesi a mantenere e migliorare i livelli di fattibilità, accessibilità e fruibilità inerenti la dotazione di servizi e attrezzature pubbliche. Il secondo possibile obiettivo è da ritenersi il corretto e organico completamento delle strutture esistenti attraverso la realizzazione di elementi integrativi che permettano di rendere ulteriormente articolata l offerta dei servizi. 30

32 Requisito fondamentale e prioritario dei Programmi Integrati di Intervento sarà comunque considerato, oltre che quello di pervenire all effettuazione degli interventi atti alla riqualificazione urbana delle aree più degradate, anche la presenza di proposte in grado di definire nuove prospettive di dotazione di servizi, attraverso l individuazione di: - nuovi interventi e dotazioni da reperire sia nell ambito di spazi di nuova acquisizione che all interno di luoghi soggetti a degrado ambientale, territoriale o edilizio da recuperare. - interventi di adeguamento e riqualificazione in generale degli spazi pubblici esistenti e di trasformazione di standards di quantità in standards di qualità. In relazione alle considerazioni sopra esposte ed alle valutazioni svolte, l Amministrazione indica, quali elementi di particolare e prioritaria qualificazione dei contenuti e delle proposte, in materia di servizi all interno dei Programmi Integrati, le esigenze di interesse pubblico di seguito indicate, che potranno costituire, in rapporto all entità degli interventi, riferimenti utili per la proposta degli standard qualitativi: 1. realizzazione delle previsioni viarie del P.R.G. e del P.T.C.P., e di piste ciclopedonali anche non contemplate dalla strumentazione urbanistica. 2. interventi di riqualificazione del nucleo di antica formazione; 3. manutenzione e miglioramento della viabilità locale. 4. interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio comunale ai fini della fruizione pubblica dello stesso e della rivitalizzazione del centro storico; 5. realizzazione di servizi ai cittadini anziani, potenziamento di quelle esistenti; nonchè realizzazione di centro di aggregazione per gli stessi. 6. interventi di bonifica e di recupero e valorizzazione di aree spondali di fiumi e canali, con particolare riferimento alle opere attuative del progetto di riqualificazione del fiume Cherio di cui al protocollo di intesa sottoscritto il con i comuni di Carobbio,Calcinate,Bolgare, Palosco. 7. interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione nell ambito del Cimitero Comunale, consistenti, in particolare, nel rifacimento dei viali e delle facciate e nel miglioramento generale della ambientazione e dei servizi. 8. realizzazione di opere a miglioramento delle attrezzature scolastiche e formazione di nuova biblioteca. 9. interventi di potenziamento e riqualificazione degli impianti sportivi comunali e delle aree circostanti; 31

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