ATTIVITÀ E SERVIZI PER GLI ADERENTI PROGRAMMAZIONE 2013/2014

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1 ATTIVITÀ E SERVIZI PER GLI ADERENTI PROGRAMMAZIONE 2013/2014 Aggiornamento, ottobre 2013 Progetto europeo AUDIT Collaborazione con Anci e Avviso Pubblico Approfondimenti sugli strumenti di videosorveglianza Pubblicazione commentata del Manifesto di Aubervilliers e Saint Denis Partecipazione alle Giornate della polizia locale di Riccione e proposte in materia di legge nazionale su sicurezza urbana e polizia locale

2 Progetto AUDIT Nell ambito del progetto europeo lanciato da EFUS sulle diagnosi locali di sicurezza, il FISU, quale partner, è incaricato della sperimentazione sul territorio di un suo aderente. In occasione dell incontro di lancio del progetto europeo (Cascais, giugno 2013), è stata approvata una proposta del FISU, che è stata successivamente definita nell incontro del gruppo di progetto del settembre Eccone una sintesi: Gruppo di progetto: Samanta Arsani e Giovanni Sacchini (FISU/RER), Giovanna Rondinone, Vittorio Martinelli, Franco Chiari (Modena) osservatrice/collaborazione Eleonora Lega (FISU) Parole chiave: diagnosi, sostenibilità, partecipazione OBIETTIVI DEL SOTTOPROGETTO: utilizzo dell approccio e delle metodologie della diagnosi locale ad un intervento complesso e di lungo termine in fase di realizzazione; inventario delle fonti informative a disposizione degli enti locali nelle fasi di realizzazione dei progetti; integrazione di strategie di partecipazione della comunità alla valutazione in itinere delle azioni; orientamento delle politiche pubbliche. OBIETTIVO SPECIFICO FISU: sperimentazione di un modello di collaborazione tra FISU e città aderenti OBIETTIVO SPECIFICO RER: valutazione di un progetto di lungo corso della città di Modena, oggetto in più riprese di finanziamento regionale OBIETTIVO SPECIFICO MODENA: monitoraggio di un proprio progetto di lungo corso, in un area a forte percezione di criticità e oggetto di numerosi interventi di natura integrata AREA DI INTERVENTO: R-nord (eventuale estensione ad aree circostanti a seconda del materiale informativo a disposizione ). Si tratta di un complesso abitativo privato collocato nella fascia ferroviaria della città. Dal punto di vista strutturale, è un edificio di più piani composto da un piano terra di servizi e da 273 miniappartamenti (mono e bilocali). La popolazione residente (circa 400 persone) è di nazionalità prevalentemente straniera. Le condizioni iniziali dell area presentavano problematiche di: degrado fisico, scarsa coesione sociale, insicurezza reale per la presenza di fenomeni di spaccio e prostituzione, carenza di attività e servizi, sovraffollamento abitativo. ATTIVITÀ PRELIMINARI Raccolta delle fonti informative relative a: - inquadramento del contesto cittadino, circoscrizionale, dell area specifica - problematiche esistenti sull area di intervento prima dell avvio delle azioni - percezione di sicurezza dell area prima dell avvio delle azioni - azioni realizzate (diversi progetti e attori istituzionali) di natura preventiva, di contrasto/controllo, di riqualificazione strutturale

3 FASI DEL PROGETTO E ATTIVITÀ DA PROGRAMMARE A. individuazione di un numero consistente di testimoni privilegiati (100) B. predisposizione di un questionario da sottoporre ai testimoni privilegiati, che faccia emergere: o condizioni dell area prima degli interventi o principali problemi esistenti nell area o conoscenza/consapevolezza delle azioni realizzate o elementi di sfavore rispetto alle azioni realizzate o elementi di forza delle azioni realizzate o opinioni sullo stato attuale (post azioni) o elementi di individuazione delle risorse del territorio (rif. Capitale Sociale) o proposte per il futuro C. somministrazione/compilazione questionario D. imputazione dati e analisi dei risultati del questionario e divisione dei rispondenti in 4 gruppi secondo il criterio dell omogeneità della risposta o, più probabilmente, della natura dei fenomeni/temi emersi E. organizzazione di 4 incontri focalizzati che coinvolgano i testimoni privilegiati, allo scopo conoscitivo di fare emergere più chiaramente la valutazione degli interventi, le condizioni dell area e allo scopo indiretto di favorire la partecipazione dei portatori di interesse e l appartenenza comunitaria F. report di analisi finale dei risultati della sperimentazione, integrati da specifiche domande inserite nel sondaggio annuale cittadino sulla percezione di sicurezza, dati localizzati delle denunce (se ottenibili ex Patto con la Prefettura), altre fonti (dati regionali, ricerca qualitativa regionale condotta da Fiamma Terenghi, altro ) VISITA DI SCAMBIO: il progetto europeo prevede la possibilità (con budget direttamente gestito da Efus) di ospitare uno degli esperti europei e un altro partner; la mia proposta ai partner sarà di invitare Francesc Guillén Lasierra della GeneralitaT di Catalunya come esperto europeo e il Forum Francese (Vanina Hallab) come partner nella tarda primavera 2014: entrambi capiscono abbastanza l italiano, quindi potrebbe essere possibile anche farli partecipare come osservatori a uno degli incontri focalizzati. BUDGET e RISORSE: attualmente disponibili per ricerca sul campo (in attesa di un preventivo di massima da parte di Modena). A disposizione per la parte di ricognizione iniziale del materiale già a disposizione il lavoro di Eleonora Lega (stagista FISU fino a dicembre 2013). TEMPI - Attività preliminari (ottobre/novembre) - Fasi A/B/C (dicembre/febbraio 2014) - Fase D (marzo 2014) - Fase E (aprile/giugno 2014) - Fase F (luglio/settembre 2014)

4 Intesa con ANCI e AVVISO PUBBLICO Il primo incontro del gruppo tecnico (cui hanno partecipato Irene Priolo quale membro del gruppo e il Presidente Giorgio Pighi) si è tenuto lo scorso 8 maggio a Cinisi, in occasione dell evento I 100 passi dei Sindaci. Nel corso della riunione il FISU ha presentato la natura del proprio contributo la sua esperienza di analisi dei fenomeni e di confronto sulle pratiche sperimentate dalle città in materia di sicurezza urbana. La proposta di attività del FISU è quella di un percorso formativo di 3 seminari aperto agli aderenti alle tre associazioni, organizzato congiuntamente. Tra i temi proposti: relazioni tra progettazione urbanistica e sicurezza (norma CEN, gestione degli appalti, rischi di infiltrazioni nei grandi interventi urbanistici); impatto del gioco d azzardo nella gestione delle città (apertura e gestione delle sale da gioco; supporto alle nuove dipendenze; sistema del gioco d azzardo quale strumento di infiltrazione della criminalità organizzata nei tessuti economici del centro/nord); utilizzo della videosorveglianza tra rassicurazione dei cittadini e strumento di individuazione degli autori di reato (tutela dei diritti dei cittadini/carta di Rotterdam; concreta applicabilità quale strategia di prevenzione della criminalità urbana; efficacia per indagini e magistratura). Il FISU ha proposto infine di invitare Anci e Avviso Pubblico alla propria assemblea generale 2014 e all iniziativa pubblica che la accompagnerà. Il FISU si è detto inoltre disponibile ad un percorso di approfondimento sul tema dei beni confiscati anche eventualmente prevedendo una sperimentazione di gestione sul territorio. Gli aspetti organizzativi del lavoro comune sono rinviati alla prossima riunione del gruppo, che sarà convocata in occasione della Festa nazionale di Avviso Pubblico (al momento la data non è stata confermata). Approfondimenti sugli strumenti di videosorveglianza Realizzazione di una ricerca comparata su base regionale: in collaborazione con Amapola (incaricata dalla Regione Piemonte) è stato elaborato un questionario comune che ogni regione sottoporrà alle amministrazioni del proprio territorio. La Regione Piemonte, per sue ragioni di opportunità, sta già procedendo alla rilevazione, mentre la Regione Emilia-Romagna sta procedendo al test del questionario, che sarà poi affidato ai servizi informatici regionali per la realizzazione del form on line per la compilazione. La Regione Marche ha confermato il proprio interessamento al progetto e una manifestazione di interesse è arrivata anche dalla Regione Lombardia, da ricontattare al momento della disponibilità concreta dello strumento di rilevazione.

5 Pubblicazione del Manifesto di Aubervilliers e Saint Denis ( Un manifesto, x idee, x esperienze ) L idea è quella di coinvolgere gli amministratori aderenti al FISU per commentare i diversi passaggi del Manifesto, con particolare riferimento alle esperienze della propria città. Dopo una valutazione di fattibilità e di interesse, la proposta viene così riformulata, in modo da integrare anche una parte di raccolta di buone pratiche, quale aggiornamento delle passate edizioni di 100 idee per la sicurezza : Pubblicazione cartacea standard: o la parte generale viene integrata dai testi delle interviste agli amministratori FISU interessati, opportunamente editati per la stampa (circa una decina di interviste max.) o la parte tematica viene integrata da schede relative a progetti realizzati dalle amministrazioni aderenti relative ai singoli temi Versione ebook da mettere a disposizione sul sito e da diffondere digitalmente: o la parte generale viene integrata dalle interviste video agli amministratori FISU interessati, opportunamente tagliate e montate o la parte tematica viene integrata da schede relative a progetti realizzati dalle amministrazioni aderenti relative ai singoli temi e completata da documentazione scaricabile/multimediale Modalità di realizzazione: - si invierà una chiamata per gli amministratori, per segnalare il proprio interesse ad essere intervistato: si tratterà di un intervista video strutturata e medio-lunga, sulla base di documentazione che verrà preparata e inviata in anticipo all intervistato - le interviste verranno realizzate su appuntamento e possibilmente cogliendo le occasioni di iniziative FISU in cui sono disponibili più amministratori - si predisporrà una scheda di rilevazione per le buone pratiche tematiche che saranno inviate a tutte le amministrazioni aderenti al FISU - da ultimo si procederà con la realizzazione dei due prodotti attraverso il montaggio video e la cura editoriale della pubblicazione cartacea

6 Resoconto dell incontro di lavoro aperto al pubblico: Proposte per una ripartenza della legge nazionale sulla sicurezza urbana e la polizia locale Riccione, Le giornate della polizia locale, 19/9/13 Premessa: nell ambito della manifestazione nazionale organizzata ogni anno da Maggioli a Riccione, quest anno il FISU ha avuto a disposizione uno spazio espositivo, accettando l invito a condividere l esperienza con Regione Emilia-Romagna e Scuola interregionale di Polizia Locale di Liguria, Toscana e Emilia-Romagna. Il maxi stand prevedeva anche uno spazio per approfondimenti pubblici/riunioni di lavoro e nella costruzione del programma di eventi dello stand, il pomeriggio del 19 è stato dedicato al FISU, con la proposta di lavorare su un tema di interesse per il target dei frequentatori della fiera. L idea è stata quindi quella di riunire intorno ad un tavolo rappresentanti di amministrazioni aderenti o vicine all associazione con l obiettivo di rilanciare la riflessione in materia di legge nazionale di riforma della polizia locale e sulla sicurezza urbana. All incontro hanno assistito con grande interesse numerosi partecipanti alla fiera e un nocciolo duro di 15/20 persone ha seguito tutta la discussione. Elementi di rilievo usciti dalla discussione per il Comitato Esecutivo del FISU. - Innanzitutto bisogna dare atto che il tema è ormai accompagnato ad una nota di sfiducia e rassegnazione, dovuta al percorso avviato da molti, anche per forte azione del FISU, e che ha sfociato nel progetto di legge Saia-Barbolini, senza risultati apprezzabili. - Va però segnalato che da diversi fronti resta viva l esigenza di non abbandonare l obiettivo di una norma di livello nazionale in materia. - Qualunque proposta sostenga il FISU, la completezza di un intervento in materia di sicurezza urbana e polizia locale dipende strettamente da una riforma del sistema intero di controllo del territorio, che preveda la razionalizzazione delle attuali forze di polizia nazionali e identifichi chiaramente i compiti attribuiti alle agenzie private. - E necessario tenere conto della scarsa qualità del lavoro di riforma del diritto amministrativo più recente, dunque va valutato con attenzione il rischio di un attività normativa che produca più danni di quanti ne risolva. - Un azione di natura normativa di questo tipo è bene che sia accompagnata da un percorso culturale che coinvolga gli attori interessati che potrebbe essere avviato in ogni caso in modo da far maturare un terreno favorevole ad un successivo lavoro di carattere tecnico/giuridico.

7 Il gruppo di lavoro si è sostanzialmente diviso in un duplice scenario: Procedere in modo urgente e mirato per la sola riforma della polizia locale attraverso una disciplina di natura tecnica Necessaria e non procrastinabile per la definizione delle condizioni di lavoro e delle funzioni degli operatori di p.l. Rischio: essendo troppo limitata nella sua portata, di perdere l occasione per una riflessione più compiuta che introduca dei principi fermi in materia di sicurezza urbana e prevenzione Procedere per una nuova legge di coordinamento, di ampio respiro, su sicurezza, prevenzione e p.l. La maggior parte delle critiche che il testo Saia-Barbolini ha raccolto all interno del FISU è dovuto alla sua limitatezza. Non è pensabile una riforma della sola polizia locale che non tenga insieme la riflessione su natura e ruolo delle politiche locali di sicurezza e prevenzione. Rischio: ritrovarsi nelle stesse condizioni dell esperienza precedente, con un quadro normativo mutato (decreto Maroni, sentenze della Corte Costituzionale) e in un contesto storico di disinteresse rispetto ai temi della sicurezza urbana Il risultato del gruppo di lavoro è quindi rimandato al FISU, chiamato a valutare se: A. abbandonare ogni velleità in materia di norma nazionale su polizia locale e sicurezza urbana, da rivedere in tempi più favorevoli B. rimettersi in modo per promuovere la sola riforma della polizia locale C. rimettersi in modo per ricreare le condizioni per una legge di coordinamento In chiusura dell incontro, diversi interventi hanno infine lanciato una proposta intermedia, che prevede l impegno diretto del FISU su due fronti paralleli: 1. sostenere una legge nazionale di riforma della polizia locale (in un percorso che però evidenzi la necessità di intervenire anche sulle forze di polizia nazionali) 2. traendo forza dal fatto che la sicurezza urbana non è oggi sotto i riflettori, preparare un manifesto politico che riparta e aggiorni la dichiarazione La polizia locale oggi (approvata da FISU e associazioni di rappresentanza degli operatori di polizia locale nel 2007 e poi confluita nella proposta di legge nazionale Anci/Upi/Conferenza dei Presidenti di Regione) che ridefinisca in termini valoriali che cosa sono (e che cosa non sono, vista la tendenza a definire sicurezza urbana qualsiasi tema spinoso della gestione quotidiana delle città) oggi le politiche di sicurezza e di prevenzione a livello locale e che non appiattisca il ruolo dei Sindaci a mero dispositivo di controllo (es. esperienza delle ordinanze); attraverso tale manifesto va ricostruito un sistema di condivisione tra enti locali e polizie locali; il manifesto può essere un documento di confronto diretto con le forze politiche in vista della costruzione dei programmi di governo/elettorali prossimi.

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