IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

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1 PROGETTO GRUGLIASCO CITTA DEI GIOVANI APPROVAZIONE PROTOCOLLO DI INTESA CON IL COMUNE DI GRUGLIASCO. IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Premesso che il Protocollo oggetto del presente provvedimento è il risultato di un percorso di revisione progettuale delle Politiche Giovanili della Città di Grugliasco che ha coinvolto il Consorzio e molte altre istituzioni pubbliche tra le quali gli Istituti Comprensivi Scolastici e del privato sociale quali parrocchie, Associazioni, Cooperative sociali operanti sul territorio cittadino che hanno contribuito alla nascita del Progetto Giovani della Città di Grugliasco, allegato al protocollo. Rilevato che è opportuno fare riferimento a quest ultimo documento per il dettaglio riguardante le finalità, gli obiettivi e le macro aree di intervento relative ai progetti rivolti ai giovani rispetto ai quali i firmatari del Protocollo, si impegnano a collaborare. Dato atto che tale collaborazione avverrà: - valorizzando e mettendo in rete le strutture e i progetti esistenti; - attivando modalità di confronto e verifica sia a livello di progetti specifici che di collaborazione più generale; - individuando un referente per la cabina di regia e partecipando all organizzazione dell evento definito dalla stessa. Dato altresì atto che il Progetto Giovani è stato presentato ufficialmente nel corso del seminario Verso il Progetto Giovani. Appunti, riflessioni, parole chiave, organizzato dalla Città di Grugliasco nel giorno 29 aprile 2008 al quale hanno partecipato nell ambito dell esercizio delle proprie competenze alcuni operatori della struttura consortile. Vista la proposta di protocollo d intesa trasmessa dal Comune di Grugliasco e ritenuto che la stessa sia meritevole di approvazione. Vista, inoltre, la deliberazione di G.C. n. 75 del 24/3/2009 con la quale la Giunta comunale del Comune di Grugliasco ha approvato sia il Progetto Giovani della Città che il Protocollo di intesa con i partner territoriali ; Dato atto del parere in ordine alla regolarità tecnico amministrativa dell'atto, di cui all art. 49 del T.U.E.L. approvato dal D.Lgs. del 18/08/2000 n 267 espresso dal Responsabile del servizio interessato; Con il voto consultivo favorevole del Direttore Generale espresso ai sensi dell art. 24, comma 4, punto d), dello Statuto del Consorzio; Con voti unanimi espressi a termini di legge

2 D E L I B E R A 1. di approvare il testo del Protocollo d intesa per un Progetto Giovani cittadino tra il CISAP, la Città di Grugliasco e altri organismi territoriali che si occupano di giovani, allegato al presente atto per farne parte integrante e sostanziale - All. a); 2. di demandare al Direttore Generale l adozione degli atti di natura tecnico gestionale conseguenti all approvazione del presente provvedimento; Con successiva, distinta, unanime e favorevole votazione, espressa a termini di legge, la presente deliberazione viene dichiarata immediatamente eseguibile.

3 allegato alla deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 08 del PROTOCOLLO DI INTESA PER UN PROGETTO GIOVANI CITTADINO PREMESSA L ambito d intervento di questo accordo è la definizione di una Protocollo d Intesa tra Istituzioni, Enti, Associazioni ed Agenzie che, pur avendo missioni e funzioni diverse, ritengono sia loro preciso dovere collaborare nel campo dell educazione dei giovani. Con il Protocollo d Intesa: - l Amministrazione Comunale intende riconoscere la rete dei soggetti che sul territorio si occupano di giovani come naturale interlocutrice delle iniziative pubbliche in campo sociale ed educativo rivolte alle giovani generazioni, non in casi eccezionali ma nella quotidianità della vita della città e nella normalità di quella delle agenzie. - i soggetti coinvolti riconoscono l Amministrazione Comunale come l Ente pubblico più vicino al cittadino deputato a svolgere le funzioni sociali (amministrative ma non solo) e in particolare per gli interventi verso le giovani generazioni. La collaborazione avverrà: - valorizzando e mettendo in rete le strutture e i progetti esistenti, - attivando modalità di confronto e verifica sia a livello di progetti specifici che di collaborazione più generale. Questo Protocollo nasce da un percorso di riprogettazione delle Politiche Giovanili della città cui hanno partecipato tutti i soggetti firmatari e dal quale è nato il Progetto Giovani della Città di Grugliasco che si trova in allegato. A questo documento si fa riferimento per il dettaglio riguardante le finalità, gli obiettivi e le macro aree di intervento relative ai progetti rivolti ai giovani rispetto ai quali, i firmatari del seguente Protocollo, si impegnano a collaborare. IL QUADRO NORMATIVO Il seguente Protocollo si inserisce in un quadro normativo che promuove la collaborazione fra Enti e soggetti territoriali che operano nei medesimi ambiti di intervento. In questo caso si fa specifico riferimento alla seguente normativa: - Legge 142/90, Ordinamento delle autonomie locali e successive, che hanno aperto spazi nuovi entro i quali sperimentare la partecipazione dei cittadini alla vita sociale, comprese anche nuove modalità nelle quali organizzarsi, - Legge 285/97, Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l infanzia e l adolescenza la quale prevede che sia istituito il Fondo nazionale per l infanzia e l adolescenza finalizzato alla realizzazione di interventi a livello nazionale, regionale e locale per favorire la promozione dei diritti, la qualità della vita, lo sviluppo, la realizzazione individuale e la socializzazione dell infanzia e dell adolescenza, privilegiando l ambiente ad esse più confacente ovvero la famiglia naturale, adottiva o 1

4 affidataria. e che gli enti locali ( ) assicurano la partecipazione delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale nella definizione dei piani di intervento., - Legge 328/00, Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali stabilisce che i comuni sono titolari delle funzioni amministrative concernenti gli interventi sociali svolti a livello. Inoltre gli enti locali, le regioni e lo Stato, nell'ambito delle rispettive competenze, riconoscono e agevolano il ruolo degli organismi non lucrativi di utilità sociale, degli organismi della cooperazione, delle associazioni e degli enti (..) nella organizzazione e nella gestione del sistema integrato di interventi e servizi sociali. La legge assegna ai Comuni l'esercizio delle seguenti attività: programmazione, progettazione, realizzazione del sistema locale dei servizi sociali a rete attraverso la concertazione delle risorse umane e finanziarie; autorizzazione, accreditamento e vigilanza dei servizi sociali e delle strutture, promozione delle risorse delle collettività locali tramite forme innovative di collaborazione, - Il Decreto Legislativo 267/2000 Testo unico delle leggi sull ordinamento degli enti locali e successive integrazioni e modifiche che ha aperto spazi nuovi entro i quali sperimentare la partecipazione dei cittadini alla vita sociale, comprese anche nuove modalità nelle quali organizzarsi. - Legge Regionale 5/01, art. 131, comma c, che afferma come nella realizzazione delle politiche giovanili, gli Enti locali sono titolari della gestione, in forma diretta o delegata degli interventi dei servizi in favore della popolazione giovanile e dispongono di autonomia organizzativa, funzionale e operativa nel quadro della programmazione regionale e nel rispetto del principio di sussidiarietà. La stessa Legge afferma, inoltre, che ai Comuni (anche in forma associata) è attribuita la realizzazione di interventi e progetti in favore dei giovani, favorendone la capacità progettuale e gestionale (art. 134). - Legge Regionale 16/95, Coordinamento e sostegno delle attività a favore dei Giovani, la quale mette al centro della sua attenzione gli interventi realizzati da Enti Locali e associazionismo giovanile, coordinandone gli interventi nei campi economico, sociale e culturale Statuto Comunale il quale sancisce che.il Comune, in qualità di titolare delle funzioni amministrative (..), svolge compiti di organizzazione e di gestione dei servizi sociali e socio-assistenziali. Tutto ciò premesso, Il Comune di Grugliasco con sede in P.zza Matteotti 50, nella persona dell Assessore alle Politiche Giovanili, Luigi Turco Il CISAP, con sede in Grugliasco, via Leonardo da Vinci 135, nella persona del Direttore Generale Mauro Perino La Società Le Serre s.r.l.u., con sede in Grugliasco, via T. Lanza 31, nella persona del Presidente Pierpaolo Binda La Parrocchia Santa Maria, con sede in Grugliasco, via Latina 101, nella persona del Parroco Don Angelo Zucchi La Parrocchia San Cassiano, con sede in Grugliasco, via Cravero 18, nella persona del Parroco Don Paolo Resegotti 2

5 La Parrocchia San Francesco, con sede in Grugliasco, via Giotto 32, nella persona del Parroco Don Marco Luciano La Parrocchia San Giacomo Apostolo, con sede in Grugliasco, via Galimberti 67, nella persona del Parroco Don Severino Brugnolo La Chiesa Sant'Antonio da Padova, con sede in Grugliasco, via Tripoli 2, succursale della Parrocchia Santissimo Nome di Maria, nella persona del Parroco Don Benito Rugolino La Parrocchia Massimiliano Kolbe, con sede in, via, nella persona del Parroco L Istituto Comprensivo M. L. King, con sede in Grugliasco, viale Radich 3, nella persona del Dirigente Scolastico dott.ssa Claudia Boetto L Istituto Comprensivo 66 Martiri, con sede in Grugliasco, via Olevano 51, nella persona del Dirigente Scolastico dott. Antonio Marzola L Istituto Comprensivo Di Nanni, con sede in Grugliasco, via Roma 30, nella persona del Dirigente Scolastico dott.ssa Gabriella Mortarotto L Istituto di Istruzione Superiore Vittorini Castellamonte, con sede in Grugliasco via Crea 30, nella persona del Dirigente Scolastico dott.ssa Rosella Bonzano L Istituto Tecnico Industriale Majorana, con sede in Grugliasco, via Baracca 76, nella persona del Dirigente Scolastico ing. Francesco La Rosa, La Società Cooperativa Sociale San Donato, con sede in Torino, via Gaglianico 22, nella persona del Presidente, Fabrizio Imeriani La Società Cooperativa Sociale La Carabattola, con sede in Torino, via Drovetti 5, nella persona del Referente Roberta Scalvini L Associazione Acmos, con sede in Torino, via Leoncavallo 27, nella persona del.. L Associazione Lesna 2000, con sede in Grugliasco, Via Alfieri n. 61, nella persona del Referente Paolo Schiavello Il Gruppo Scout Grugliasco 42, con sede presso la Parrocchia San M. M. Kolbe, Via Germonio 6 Grugliasco, nella persona del.... Casa Sonora Centro di Cooperazione Culturale con sede in Grugliasco, Parco Culturale Le Serre - Via Tiziano Lanza, 31 nella persona del Responsabile Mauro Brondi L Associazione Polisportiva Dilettantistica Olimpica Grugliasco, con sede in Grugliasco, c.so M.L. King 8, nella persona del Presidente Roberto Vultaggio L Associazione Qanat Arte e Spettacolo, con sede in Grugliasco, via Tiziano Lanza, nella persona del Responsabile Rossana Portaleone 3

6 L Associazione Doposcuola Lasalle, con sede in Grugliasco, c.so Martin Luther King 63/1, nella persona di Alessandra Frontino L Associazione Polisportiva Insieme, con sede in Grugliasco, via Tripoli 56, nella persona del Referente Valentina Garbolino le parti, come sopra rappresentate, convengono e stipulano quanto segue: Art. 1 - FINALITÀ I soggetti firmatari intendono con questo atto avviare una collaborazione nei seguenti ambiti del lavoro con le giovani generazioni: 1. comunicazione; intendendo con ciò il supporto e la facilitazione nel fare circolare informazioni e contenuti di interesse giovanile ampliando e facilitando la comunicazione con il mondo giovanile; 2. scuola; intendendo con ciò il rafforzare i legami e i nodi collaborativi con le istituzioni ritenute centrali nel lavoro educativo con le giovani generazioni; 3. protagonismo giovanile; intendendo con ciò il rafforzare gli spazi di azione, progettualità e visibilità dei progetti che possono venire dai giovani del territorio; 4. prevenzione del disagio; intendendo con ciò un lavoro in contatto con i servizi sociali del territorio per proseguire e rafforzare quegli interventi che operano sulla prevenzione del disagio non più ambito di lavoro specialistico ma obiettivo diffuso del territorio; 5. genitorialità; intendendo con ciò la costruzione di interventi a sostegno del ruolo genitoriale e la riflessione sulle sue stesse funzioni, ruolo, cambiamenti. 6. giovani adulti; intendendo con ciò l attenzione a quella fascia d età già adulta anagraficamente ma spesso non ancora in grado di essere indipendente dal punto di vista finanziario, abitativo e lavorativo; 7. spazi aggregativi; intendendo con ciò la messa in rete e la valorizzazione di quei luoghi che, sul territorio, possono accogliere e far incontrare i giovani. Per maggiori dettagli si fa riferimento al Progetto Giovani della Città di Grugliasco ALLEGATO 1. Il presente Protocollo impegna i soggetti sottoscrittori, sulla base delle proprie competenze e configurazione giuridica, a realizzare tutte le azioni concordate e condivise e in particolare a offrire il proprio sostegno attivo affinché prosegua e si rafforzi quel processo di costruzione di una rete per le politiche giovanili locali che ha portato alla stesura di questo Protocollo e che dovrà, sempre più, porsi come luogo deputato alla progettazione e condivisione delle politiche giovanili cittadine. La costruzione di una rete per le politiche giovanili locali ha, infatti, lo scopo di comprendere al suo interno la parte più ampia possibile dei servizi e delle attività promosse dagli attori delle politiche giovanili presenti sul territorio cittadino, per condividere bisogni, capacità di lettura del territorio, finalità, obiettivi e metodologie operative, nel rispetto delle specifiche competenze di ciascun soggetto. La rete si propone di condividere le informazioni e le opportunità rivolte ai giovani, nonché di progettare le migliori strategie finalizzate alla loro divulgazione e promozione nei diversi territori locali, in modo da offrire alle nuove generazioni attività e proposte nel modo più efficace ed in linea con le loro aspettative ed esigenze. 4

7 Art. 2 - CABINA DI REGIA DEL PROGETTO GIOVANI Per garantire efficacia all accordo si costituisce una specifica Cabina di Regia del Progetto Giovani della Città di Grugliasco, composta da un referente per ciascun soggetto firmatario del Protocollo. La Cabina di Regia avrà i seguenti compiti: - avviare, in modo coerente con l accordo siglato, la collaborazione tra Uffici Comunali e soggetti esterni; - monitorare l andamento del Protocollo nel periodo di validità; - facilitare l utilizzo integrato delle strutture e delle risorse per progetti comuni; - coprogettare interventi di carattere generale; - ricercare altre fonti di finanziamento per progetti condivisi oltre quelle messe a disposizione dai singoli soggetti. La Cabina di Regia, che sarà coordinata da un referente dell Amministrazione Comunale, si riunirà almeno tre volte l anno ed in ogni occasione in cui una delle parti dovesse ritenerlo utile. Le parti firmatarie si impegnano ad individuare un referente per la Cabina di Regia e a segnalarlo, nel minor tempo possibile dalla firma del Protocollo, al referente dell Amministrazione Pubblica. Art. 3 - PARTECIPAZIONE DEI GIOVANI Nell ambito dei lavori della Cabina di Regia sarà garantita, da parte dell Amministrazione Comunale e dei soggetti firmatari, la massima possibilità di partecipazione ai giovani coinvolti nelle attività (operatori, animatori ) e, qualora fosse ritenuto utile, ai giovani destinatari degli interventi. Le forme di questa partecipazione saranno definite nella prima riunione della stessa Cabina di Regia. Art. 4 - OBBLIGHI/ IMPEGNI/RISORSE I soggetti firmatari si impegnano a porre in essere ogni azione necessaria al raggiungimento degli obiettivi indicati all interno del presente Protocollo ed all interno del Progetto Giovani della Città di Grugliasco. Si impegnano a costruire e realizzare un momento formativo annuo aperto a chi opera con i giovani e li incontra sul territorio cittadino. Sarà compito dell Amministrazione far circolare l informazione e dar visibilità alle diverse iniziative. Tutti i soggetti firmatari si impegnano a costruire e realizzare, nella data e nelle modalità che verranno stabilite dalla Cabina di Regia, una giornata comune dedicata ed aperta ai giovani di tutta la città. Inoltre i soggetti firmatari si impegnano a: Il Comune di Grugliasco mettere a disposizione le seguenti risorse: - il coordinamento, inteso non come titolarità e conduzione dell operare, ma come facilitazione delle relazioni fra i diversi soggetti. L amministrazione si impegna ad indire le riunioni previste, redigere il verbale, far circolare le decisioni e informazioni emerse nei diversi incontri, 5

8 - operatori competenti: l amministrazione si impegna a mettere a disposizione dei partner della rete, se e quando richiesto, l accompagnamento ai Gruppi Informali che provengono dalla rete o sono segnalati da uno dei soggetti firmatari, per supportarli nella realizzazione di progetti di interesse cittadino. - Spazi: l amministrazione si impegna a mettere a disposizione i Centri Civici, il teatro Perempruner, il Parco Culturale Le Serre ed altri luoghi, nelle forme e nei tempi previsti dalle convenzioni che ne regolamentano l utilizzo e su indicazione della Cabina di Regia, per la realizzazione di progetti e iniziative proposte da giovani e rivolti a loro coetanei e cittadini o per iniziative rilevanti rispetto alle politiche giovanili. - la comunicazione: l amministrazione si impegna a mettere a disposizione materiali e competenze dell Informagiovani cittadino al fine di costruire spazi informativi nei nodi della rete; dare visibilità a iniziative fatte da giovani o che rappresentino per questi un opportunità; far circolare informazioni di interesse per i giovani; supportare gruppi di giovani in progetti legati al tema della comunicazione. L amministrazione si impegna, inoltre, ad offrire uno spazio sul giornale InGrugliasco per quei giovani che volessero raccontare esperienze significative che stanno vivendo. - risorse finanziarie: l amministrazione si impegna a sostenere economicamente, nei limiti delle disponibilità di bilancio, le iniziative proposte da gruppi informali di giovani del territorio. A prescindere dalla provenienza dei gruppi di giovani, il supporto andrà a quelle iniziative che, dentro la logica dell interesse generale, permettano a ragazzi e giovani di essere protagonisti attivi della vita cittadina e di sperimentarsi come costruttori di iniziative con un riconosciuto valore sociale. - spazi di riflessione: l amministrazione si impegna a costruire almeno due momenti di riflessione e confronto annui. I temi verranno selezionati dalla Cabina di regia a partire dalle priorità evidenziate nel seminario che ha preceduto la stesura del Progetto Giovani della Città di Grugliasco ed in esso indicati. - servizio civile locale: l amministrazione si impegna a presentare annualmente, alla Provincia di Torino, una richiesta di finanziamento ex L. 16/95 per un progetto che, se finanziato, metterà a disposizione della rete alcuni volontari per un esperienza di servizio civile locale da svolgersi sul territorio cittadino ed a supporto delle attività rivolte a giovani poste in essere dai diversi soggetti firmatari. Il CISAP: individuare un referente per la Cabina di Regia, presenza e partecipazione all'organizzazione di un evento definito dalla Cabina di Regia La Società Le Serre s.r.l.u.: individuare un referente per la Cabina di Regia, presenza e la partecipazione ad un evento definito dalla Cabina di regia La Parrocchia Santa Maria essere presente con un proprio referente nella Cabina di Regia, a promuovere un ciclo di giornate di riflessione sul tema della genitorialità rivolto al territorio ed aperto a tutti i soggetti partecipanti all accordo. La Parrocchia San Cassiano, partecipare con un rappresentante alla Cabina di Regia, mettere a disposizione la segreteria del Oratorio Borgis come punto di informazione e circolazione delle notizie e iniziative che saranno programmate nel corso del progetto. La Parrocchia San Francesco indicare un referente per la Cabina di Regia, mettere a disposizione il salone e gli spazi dell'oratorio per eventuali iniziative comuni e la bacheca per manifesti ed avvisi. 6

9 La Parrocchia San Giacomo Apostolo, partecipare con un rappresentante alla Cabina di Regia, organizzazione di incontri tematici sui La Chiesa San Antonio da Padova, individuare un referente per la Cabina di Regia. La Parrocchia Massimiliano Kolbe, ospitare presso i locali parrocchiali incontri che abbiano a tema il mondo giovanile; organizzazione di un incontro, se ritenuto di interesse, di sensibilizzazione sui temi della fratellanza mondiale, sulla carità, sulla missione; collaborazione della San Massimiliano Kolbe ONLUS su iniziative condivise. L Istituto Comprensivo M. L. King: essere presente con un proprio docente nella Cabina di Regia; collaborare attivamente alla progettazione di iniziative da realizzare nel territorio a favore dei propri allievi e di quelli delle altre scuole partecipanti all accordo; diffondere all interno dell istituto la conoscenza dei progetti proposti dalla Cabina di Regia, promuovendone la partecipazione delle classi; Inserire all interno del piano dell offerta formativa dell istituto le iniziative a cui la scuola aderisce, prevedendo anche eventuali incentivazioni economiche per il maggior impegno del personale. Inoltre l Istituto si propone sia come centro di documentazione, sia come scuola capofila per la formazione di tutti i soggetti della rete, in ordine ai temi di seguito illustrati: Prevenzione del disagio, Contrasto del rischio reale di ghettizzazione dell utenza più debole, Potenziamento dell autostima e delle competenze, Cooperative Learning, Educazione alla convivenza democratica e ai diritti umani, Centro d ascolto per il sostegno educativo alla genitorialità, Prevenzione alla dispersione scolastica e orientamento, Integrazione e sostegno degli alunni stranieri, Sicurezza, salute e prevenzione (educazione alimentare, sessuale, e igiene della bocca), Valorizzazione del territorio e valori della Resistenza. L Istituto Comprensivo 66 Martiri: individuare gli insegnanti che partecipino ai lavori della Cabina di Regia; mettere a disposizione spazi e locali; promuovere iniziative di formazione e aggiornamento; diffondere informazioni su iniziative anche di altri enti; monitorare costantemente la realtà relativamente alla propria utenza. L Istituto Comprensivo Di Nanni: individuare un referente per la Cabina di Regia; partecipare alle riunioni di coordinamento per la realizzazione dei progetti. L Istituto di Istruzione Superiore Vittorini Castellamonte: essere presente con un proprio docente nella Cabina di Regia; collaborare attivamente alla progettazione di iniziative da realizzare nel territorio a favore dei propri allievi e di quelli delle altre scuole partecipanti all accordo; diffondere all interno dell istituto la conoscenza dei progetti proposti dalla Cabina di Regia, promuovendone la partecipazione delle classi e/o di singoli allievi; inserire all interno del piano dell offerta formativa dell istituto le iniziative a cui la scuola aderisce, prevedendo anche eventuali incentivazioni economiche per il maggior impegno del personale. L Istituto Tecnico Industriale Majorana: essere presente con un proprio docente nella Cabina di Regia, mettere a disposizione una giornata di utilizzo dell Auditorium per attività definite dalla Cabina di Regia. La Società Cooperativa Sociale San Donato: mettere a disposizione un operatore all'interno della Cabina di Regia; mettere a disposizione risorse tecniche, con la presenza degli attuali operatori del servizio; mettere a disposizione la propria esperienza nell'ambito 7

10 della progettazione; partecipare ai momenti di lavoro di gruppo, con l'obiettivo di rendere sempre più omogenea la comunicazione tra le diverse realtà presenti sul territorio potenziando così la progettazione condivisa. La Società Cooperativa Sociale La Carabattola: presenza alla cabina di regia; presenza e partecipazione all'organizzazione di un evento definito dalla Cabina di Regia L Associazione Acmos, mettere a disposizione un operatore per seguire i lavori della Cabina di Regia; mettere a disposizione della comunità i momenti formativi legati ai temi della cittadinanza e della legalità che durante l'anno costruiremo. L Associazione Lesna 2000: essere presente con un rappresentante alla Cabina di Regia; essere punto di informazione e circolazione delle notizie e iniziative che saranno programmate nel corso del progetto da parte dei soggetti della rete. Il Gruppo Scout Grugliasco 42: partecipare alla Cabina di Regia; discutere e sperimentare gli strumenti che possano migliorare la comunicazione e l'informazione dal Gruppo verso la rete dei partner e viceversa, soprattutto in merito all'organizzazione e pubblicizzazione di attività ed eventi; conoscere le offerte di occasioni di volontariato che, all interno della rete dei partner del Protocollo, possono crearsi per i giovani scout che affrontano l anno di servizio volontario; essere parte attiva nella costruzione dei momenti di festa della borgata; partecipare alla progettazione partecipata ed alla realizzazione/gestione di spazi urbani; proseguire la collaborazione con i Servizi Sociali per valutare l'accoglienza di alcuni ragazzi seguiti dai Servizi, all'interno dello Scoutismo, come occasione di crescita e di socializzazione con i coetanei; essere presenti, qualora si realizzassero attività, incontri o eventi di formazione, in particolare sui temi dell educazione e della genitorialità. Casa Sonora Centro di Cooperazione Culturale: mettere a disposizione un operatore per seguire i lavori della Cabina di Regia; mettere a disposizione lo spazio di reception di Casa Sonora (bacheca e bancone informativo) per ospitare materiali e/o fogli informativi ufficiali delle iniziative promosse dalla Cabina di Regia, promuovere e organizzare, nell'anno 2009, un Open Day presso Casa Sonora, aprendo gli studi di Toindie webradio e sala prove per ospitare i partner e i gruppi musicali di Grugliasco che ne facciano preventivamente richiesta. L Associazione Polisportiva Dilettantistica Olimpica Grugliasco: partecipare alla Cabina di Regia, mettere a disposizione gratuitamente, due volte l anno, i campi di calcio a sette. L Associazione Qanat Arte e Spettacolo: garantire il suo impegno per un'animazione durante uno degli eventi organizzati oppure l'ospitalità di un evento all'interno della sua struttura L Associazione Doposcuola Lasalle: individuare un referente per la Cabina di Regia L Associazione Polisportiva Insieme: individuare un referente per la Cabina di Regia, mettere a disposizione lo spazio espositivo e lo spazio per le prove teatrali 8

11 Art. 5 - ESTENSIONE DEL PROTOCOLLO Il presente Protocollo può essere esteso ad altri soggetti che sul territorio attuino iniziative rivolte ai giovani e ad altre Amministrazioni e soggetti che operino sul loro territorio a patto che la richiesta di adesione sia presentata congiuntamente e venga accettata dalla Cabina di regia di cui sopra. Art. 6 - DURATA DEL PROTOCOLLO Il presente Protocollo ha validità dalla data di sottoscrizione e fino al 31/7/2011 Grugliasco, lì Letto, approvato e sottoscritto Comune ed Enti strumentali Per il Comune di Grugliasco Luigi Turco Per il CISAP Mauro Perino Per la Società Le Serre s.r.l.u Pierpaolo Binda 9

12 Istituzioni religiose Per la Parrocchia Santa Maria Don Angelo Zucchi Per la Parrocchia San Cassiano Don Paolo Resegotti Per la Parrocchia San Francesco Don Marco Luciano Per la Parrocchia San Giacomo Apostolo Don Severino Brugnolo Per la Chiesa Sant'Antonio da Padova Don Benito Rugolino Per la Parrocchia Massimiliano Kolbe 10

13 Istituzioni scolastiche Per l Istituto Comprensivo M. L. King Claudia Boetto Per l Istituto Comprensivo 66 Martiri Antonio Marzola Per l Istituto Comprensivo Di Nanni Gabriella Mortarotto Per l Istituto di Istruzione Superiore Vittorini Castellamonte Rosella Bonzano Per l Istituto Tecnico Industriale Majorana Francesco La Rosa, 11

14 Cooperative sociali Per la Società Cooperativa Sociale San Donato Fabrizio Imeriani Per la Società Cooperativa Sociale La Carabattola Roberta Scalvini 12

15 Associazioni Per l Associazione Acmos Per l Associazione Lesna 2000 Paolo Schiavello Per il Gruppo Scout Grugliasco 42 Per il Centro di Cooperazione Culturale - Casa Sonora Mauro Brondi Per l Associazione Polisportiva Dilettantistica Olimpica Grugliasco Roberto Vultaggio Per l Associazione Qanat Arte e Spettacolo Rossana Portaleone Per l Associazione Doposcuola Lasalle Alessandra Fortino Per l Associazione Polisportiva Insieme Valentina Garbolino 13

16 allegato al Protocollo di intesa per un Progetto Giovani cittadino Verso un Progetto Giovani Progetto Giovani della Città di Grugliasco ASSESSORATO ALLE POLITICHE GIOVANILI 14

17 Ci sono nuovi fenomeni che viviamo ansiosamente, scarichiamo le fatiche della nostra generazione sui giovani, creando scompensi nella coscienza che crea di conseguenza rabbia! Prendiamo seriamente la loro sofferenza. È una generazione che sta cercando di trovare una soluzione. Si diventa paese investendo sui giovani, e si diventa giovani investendo su un pezzo di paese. La nostra è una proposta politica: invitiamo i giovani a costruire la città. 1 PREMESSA Il documento che segue è il frutto di un percorso di progettazione partecipata che ha coinvolto più di 70 persone e 40 realtà educative, associative, della cooperazione, gruppi informali di giovani, parrocchie, enti pubblici, etc. Il processo, iniziato nel settembre 2007, si è svolto lungo più binari e percorsi, ed ha trovato un primo momento di sintesi all interno del seminario Verso un Progetto Giovani. Appunti, riflessioni, parole chiave, sul tema giovani svoltosi in data 29 aprile Questo progetto nasce dunque dall intreccio di almeno 4 percorsi differenti, fra questi: - il percorso di verifica del progetto Rela.X; - il percorso di progettazione del futuro Progetto Giovani (d ora in poi PG nel testo), di analisi della condizione giovanile, dei bisogni e delle priorità nel lavoro con i giovani; - il processo di inclusione di nuovi soggetti all interno della rete di realtà territoriali che operano con i giovani; - il progetto di valutazione e progettazione coordinata, svolto all interno del Piano di Zona Giovani di Collegno e Grugliasco sotto il titolo di Ci Sei Ci Fai. In ciascuno di questi percorsi si sono prodotte riflessioni, documenti, analisi ed ipotesi, sulla realtà giovanile di questo territorio, in uno sforzo di valutazione e progettazione che prevedesse non solo la presenza dei tecnici dell amministrazione, ben consapevoli che: Un altro aspetto importante è la strategia delle connessioni e quanto questo lavoro integrato e di confronto diventa diventi una modalità che non può che essere rafforzata. Ci sono C è tutto un insieme di risorse su questo territorio che sono attive, oggi la sfida è aver incominciato a metterle in circolo e quindi forse quella di uscire da un secondo rischio quello dell autoreferenzialità, per provare a dialogare con tutto il resto delle attività che ci sono con i giovani e riuscire quindi ad integrarsi di più maggiormente, per riuscire a capire fino in fondo la realtà giovanile e pianificare quelle che potrebbero essere le ulteriori risposte a queste problematiche e richieste che sono difficili da fare emergere. Quindi questo è il capitale pre-politico del vostro lavoro, quello di offrire una rappresentazione complessiva per tutto il territorio, per vedere di ri-definire, ri-pianificare, se c è la possibilità. 2 Proprio queste analisi, questo tentativo di produrre una rappresentazione collettiva, è ciò che ha portato a questa bozza del futuro PG della città di Grugliasco, nell ennesima evoluzione di quel progetto che, sotto il nome di Grunt prima e Rela.X poi, ha accompagnato da ormai 12 anni le politiche giovanili della città. il passaggio da progetto Rela.X a PG, tuttavia, non si pone come questione meramente nominativa, ma prevede un allargamento degli orizzonti del progetto precedente, in qualche modo uno sconfinamento da quelli che sono stati i confini propri degli interventi dell amministrazione ed un ingresso in zone liminali, nelle quale si incontrano altri soggetti ed altre problematiche, anche più confuse, complesse, indefinite. Il primo sconfinamento riguarda le fasce d età, e prevede un salto in avanti per superare i confini dei progetti adolescenti e giovani e giungere sino al confine, indefinito per eccellenza, dei giovaniadulti. Ciò significa provar ad immaginare azioni e riflessioni per una fascia d età che è di per se su 1 Franco Floris, seminario Verso un Progetto Giovani. Appunti, riflessioni, parole chiave, sul tema giovani, 29/4/ Leopoldo Grosso, seminario Le attività rivolte ai giovani. Bilancio e valutazione del percorso realizzato nell'ambito del Piano di Zona e prospettive future 23/11/

18 di un confine, che pone problematiche nuove che superano le azioni tradizionali dell animazione, dell educazione, delle politiche del tempo libero. Il secondo sconfinamento riguarda gli adulti. Sottolineando la necessità di operare sulla genitorialità, sulla gestione dei ruoli adulti, si indica una via che supera il concetto di PG come di un progetto legato ad iniziative per e con i giovani ma si suppone un poter operare anche a distanza dal soggetto al centro dell intervento. Anche in questo caso si opera uno sconfinamento correndo il rischio di entrare in luoghi e territori non propri (dei genitori e delle famiglie appunto). Il terzo sconfinamento riguarda i confini organizzativi. Il mettere insieme soggetti diversi significa, anche in questo caso, sconfinare, perché nel dar voce, nell accogliere le istanze dei soggetti che non sono l amministrazione, nel chiedere loro di influenzare le decisioni e le scelte che essa prende, si aprono spazi di dialogo e discussione. Dialogo e discussione che, in ogni situazione, portano a rimettere in discussione tradizionali steccati, appartenenze, modelli, divisioni fra se e l altro, fra ciò che è mio e ciò che diviene, in una certa misura, nostro. Il quarto sconfinamento riguarda gli oggetti del lavoro, con uno spostamento dalle politiche del tempo libero a politiche che tentano di guardare alla globalità dei soggetti incontrati, delle loro potenzialità e del loro bisogni e che quindi riguardano anche temi quali la casa, il lavoro, la partecipazione alla comunità, la costruzione di nuclei famigliari, la genitorialità, alcuni dei quali sono stati sempre appannaggio di altre organizzazioni o settori dell amministrazione. Lo sconfinamento, infine, come tale è sempre incerto, aperto al nuovo, al diverso ma anche alla difficoltà, al rischio dell incomprensione, del travisamento, dell invasione e dell occupazione del territorio. La capacità di dialogare, di condividere, di ascoltare soprattutto, potranno essere gli unici strumenti di navigazione, le bussole e le carte per muoversi fra questi confini, in un percorso di integrazione che dovrà sempre essere dialogico per non correre il rischio di farsi sussunzione o guerra di quartiere. Proprio queste difficoltà, queste incertezze, collegate alle complessità del tema giovani, e ben identificate nel lavoro svolto per descrivere il mondo giovanile e definirne bisogni e possibilità, fanno si che il PG si debba definire come qualcosa che delinei delle attenzioni, delle linee di azione, delle finalità generali e non come lo strumento che definisca il cosa e il come. Indicazioni di merito rispetto alle azioni, agli obiettivi specifici ed alla metodologia, infatti, andranno ancora una volta definite insieme, strada facendo, in relazione con una realtà sempre contraddittoria e mutevole. FINALITÀ le macro finalità del futuro PG si definiscono in modo trasversale rispetto alle fasce d età e definiscono un progetto che scavalca i consueti limiti formativi, educativi, i bisogni di sviluppo, per provare a porsi come progetto tout court sociale. Un progetto di sviluppo di una comunità che, a partire dal lavoro con i giovani del proprio territorio, prova a ridefinirsi e reinventare il suo futuro, cercando e stimolando nei giovani i germi di un cambiamento possibile, ben oltre le logiche dei servizi. In questo senso si possono evidenziare due elementi, emersi dal seminario, come elementi cardine che definiscono il progetto, le finalità verso cui tende. Sostenere la socialità. Sostenere la socialità significa sostenere e praticare tutte quelle esperienze che permettono di incontrarsi con l altro, di costruire legami sociali fra persone, fra individui anche molto diversi. Significa porre, come nucleo centrale del proprio agire, un pensiero non solipsistico nella consapevolezza che problemi e risorse di una città, di un contesto sociale, non siano mai problemi dei singoli, degli specialisti, ma siano problemi comuni. In questo senso il progetto si pone come trasversale alle fasce d età, poiché ci pare di poter affermare che il promuovere e il sostenere esperienze di socialità possa essere utile: tanto con i preadolescenti, che scoprono i propri limiti e 16

19 le proprie responsabilità; quanto con gli adulti che possono, ad esempio, condividere fatiche e difficoltà nell essere genitori. Si suppone, infatti, che di fronte alle tante crisi (ben evidenziate nei diversi tavoli di lavoro) cui sono sottoposti giovani e adulti, una radice di lavoro praticabile sia collegata al ricostruire spazi e luoghi in cui ci si possa confrontare e dialogare, luoghi sociali ed esperienze nelle quali recuperare, insieme agli altri, il senso di essere all origine delle proprie scelte e vite, consapevoli che ad abitare la quotidianità dei mondi giovanili sono giovani e sono adulti che cercano, non hanno risposte, solo valori di riferimento. 3 Promuovere occasioni reali di partecipazione e costruzione di cultura Il necessario corollario al punto precedente riguarda la possibilità di costruire occasioni molto concrete di partecipazione e costruzione di cultura, con ciò intendendo occasioni in cui sia possibile produrre, insieme ad altri, oggetti sociali visibili e condivisi (dalla mostra, al volontariato). Si tratta di offrire l opportunità, tanto ai giovani quanto agli adulti, di sperimentarsi, di innovare, di assumere una visibilità ed un ruolo nel contesto sociale d appartenenza come di coloro che contribuiscono a definirne lo sviluppo. In questo senso il termine cultura non si intende qui in un accezione intellettualistica o elitistica e neppure si fa riferimento ad un modello artistico. Con il costruire cultura si intende la possibilità di costruire significati condivisi fra membri di un contesto sociale, si intende la possibilità di arrivare, attraverso la discussione e la sperimentazione di azioni svolte insieme, a condividere il senso del proprio agire. Significa poter produrre un oggetto, un iniziativa, che superi l orizzonte dell interesse individuale o gruppale (magari uno spettacolo teatrale piuttosto che una raccolta fondi) e del quale viene riconosciuto il valore anche dai membri della comunità. Un valore che si radichi nella fatica, nell impegno e nell arricchimento che produca per il contesto sociale, ma non per un contesto sociale astratto (in questo caso basterebbe che l Amministrazione facesse un evento di richiamo), bensì per quello molto concreto delle persone che conosco, guardo, con le quali sono in relazione. Un processo di costruzione di significati, dunque, non scevro da conflitti, confronti, incomprensioni ma capace di generare senso condiviso e, quindi, cultura. Un processo molto diverso, infine, dalle concezioni delle politiche giovanili come politiche del tempo libero, e del tempo libero come divertissement, ma che intenda investire sul tempo e gli spazi dedicati ai giovani come esperienze appunto culturali, politiche, o pre-politiche, intendendo come Esperienza politica il collocare le proprie vicissitudini umane all interno di una realtà con altri gruppi, altri interessi, sapendo di poter incidere un pochino. 4 A CHI È RIVOLTO Il progetto raccoglie le istanze pervenute nei diversi tavoli di lavoro e, partendo da finalità ed obiettivi trasversali alle generazioni, si definisce attraverso azioni e opportunità declinate a partire dalla differenziazione in fasce d età. Fra queste si indicano: - Preadolescenti (11-13 anni) - Adolescenti (14-18 anni) - Giovani (18-24 anni) - Giovani-adulti (25-35 anni) - Adulti (oltre i 35 anni) Per ciascuna fascia (non intesa in modo rigido e schematico) si ipotizzano azioni e politiche differenti che, in modo assolutamente non approfondito, potrebbero assumere queste caratteristiche: 3 Franco Floris, ibid. 4 Franco Floris, ibid. 17

20 - Preadolescenti; interventi costruiti in accordo con le scuole medie del territorio ed interventi di prevenzione; - Adolescenti; interventi costruiti in accordo con le scuole superiori del territorio, interventi di prevenzione, centri aggregativi ed esperienze costruite con le associazioni delle borgate, esperienze di protagonismo, peer-education; - Giovani (18-24 anni); lavoro sul protagonismo e con i gruppi informali, esperienze di volontariato; esperienze civico-politiche, interventi sui temi del lavoro e della formazione; esperienze accompagnate all estero; - Giovani-adulti (25-35 anni); lavoro con gruppi informali, volontariato, esperienze civico-politiche, interventi sui temi del lavoro, della formazione e della costruzione di nuclei famigliari; esperienze all estero; - Adulti (oltre i 35 anni); interventi legati al tema della gestione dei ruoli adulti e genitoriali. TEMI &PRIORITÀ Temi e priorità qui indicati rappresentano la sintesi di quanto evidenziato nel seminario Verso un PG. Appunti, riflessioni, parole chiave, sul tema giovani, del 29/4/2008. Fra le molte suggestioni prodotte ci pare che quelle che seguono possano rappresentare un buon punto di incontro fra temi e priorità indicate. La comunicazione per la prima volta la comunicazione assume una centralità significativa nella progettazione legata ai giovani. La sua centralità si sviluppa lungo due assi: quello proprio della comunicazione e quello dell informazione. Sul fronte dell informazione si sottolinea la necessità di far circolare maggiormente le conoscenze relative ad opportunità ed iniziative presenti sul territorio: sia per i giovani che per gli adulti che operano con essi. Ciò significa immaginare che sia possibile: raccogliere e dare maggior visibilità a ciò che avviene nei diversi contesti educativi ed aggregativi; far circolare le informazioni utili; raggiungere i giovani con queste informazioni. Sul versante della comunicazione si sottolinea la necessità: sia di studiare, comprendere ed imparare ad utilizzare i nuovi codici comunicativi presenti nella realtà giovanile; sia di mettere in reale comunicazione i soggetti che compongono la rete di agenzie sul territorio e la realtà giovanile. Una comunicazione dunque completa, che ponga attenzione ai messaggi che devono circolare fra i diversi soggetti, ai media utilizzati per veicolarli ma, soprattutto, a chi emette questi messaggi, ai loro bisogni, alle attenzioni, agli impliciti ed alle culture di riferimento. Comunicazione, dunque, come strumento principe per mantenere una connessione significativa e non solo strumentale fra i soggetti, come luogo in cui si attuano tutte quelle attenzioni che permettono di mantenere vitale una relazione. In questo senso lo spazio della comunicazione (anche nel suo versante di produzione di informazione) può rappresentare uno spazio di opportunità attraverso cui una comunità può dialogare, raccontare e raccontarsi all esterno, costruendo spazi di auto rappresentazione e legami sociali. Il tema della comunicazione e dell informazione, inoltre, pare rispondere ad alcuni dei bisogni evidenziati sia dagli adulti che operano con i giovani, sia dai giovani stessi: direi che è estremamente interessante tutta la parte che fa emergere i bisogni giovanili, e qui mi sembra importante sottolineare alcune richieste che emergono. Il primo, forse il più importante che rimane sempre trascurato, è il bisogno di informazione. Forse è un livello minimale, però c è una richiesta di entrare in contatto con quello ch è il mondo delle opportunità che un territorio può offrire e sembra che non sempre questa informazione arrivi. Allora gli operatori delle varie agenzie possono farsi mediatori di questa informazione. 5 5 Leopoldo grosso, ibid. 18

21 In questo senso diviene centrale anche il coinvolgimento dei giovani stessi nella costruzione di processi comunicativi e informativi, poiché significa tentare di trasformarli da meri soggetti destinatari dell informazione a soggetti attivi nella comunicazione, soggetti attivi nella comunità e non più semplici utenti di prodotti costruiti da altri e da loro consumati. Ciò, infine, porta a ripensare e rivalutare il ruolo dell informagiovani cittadino, concepito non più come luogo fisso, cui recarsi per chiedere pacchetti di informazioni pre-definite, ma come luogo aperto, flessibile e mobile, capace di spostarsi nei luoghi di vita dei giovani e nelle realtà che con essi operano. Un informagiovani (o Comunicagiovani) capace di mediare su quali siano i bisogni informativi, capace di definirli insieme ad altri ma, soprattutto, capace di supportare i giovani in percorsi di peer-information e mediazione dell informazione. La scuola La scommessa è quella di offrire alla scuola un ruolo nuovo all interno del PG., intendendola non più come soggetto esterno al quale offrire prodotti o attraverso cui attingere ad un bacino d utenza, non più come mero specialista e professionista della trasmissione del sapere, ma come soggetto coinvolto in pieno in una comunità territoriale. Un soggetto. Dunque, col quale dialogare nel suo ruolo formativo ed educativo e che, con il territorio, raccoglie la sfida della costruzione di prospettive future, la sfida dell educazione nella sua accezione più complessa e difficoltosa. Una scuola dunque che assuma una nuova centralità all interno del progetto; che sappia di poter contare su di una rete in grado di offrire risorse, opportunità, sostegno, valorizzazione del proprio ruolo e delle proprie funzioni; ma anche una scuola disponibile ad aprirsi al territorio ed a sentirsene parte ed a farsi carico dei bisogni che esso esprime. La scuola, infatti, è la prima a denunciare la difficoltà ad operare con un mondo giovanile privo di stimoli, valori, senso di responsabilità; evidenziando, in questo, uno dei principali nodi che ne mette in discussione lo stesso ruolo e le stesse possibilità di poter svolgere la propria funzione formativa più specifica. Proprio il legame con il territorio, allora, potrà permettere di sperimentare insieme modalità ed azioni che riportino al centro dell azione educativa la costruzione di solidarietà, responsabilità ed autostima, l attenzione a quella sfera del sé che può incidere sui percorsi di crescita dei giovani. Gli adulti e le Famiglie. Si pone ormai come necessario il pensare un intervento sulla genitorialità. Ogni soggetto incontrato, infatti, sottolinea la difficoltà in cui sembrano versare genitori e adulti nella gestione dei propri ruoli educativi e sociali, correndo sempre più il rischio di trasmettere alle future generazioni modelli familistici, egocentrici e amorali, sostituendosi al ragazzo senza mai configgere. 6 Non si tratta, in questo caso, di costruire un ulteriore spazio formativo per genitori fra i molti che offre il territorio, e neppure di possedere o voler trasmetter ad altri modelli genitoriali precostituiti. Si tratta, piuttosto, di costruire e valorizzare spazi di possibile dialogo con le figure adulte e genitoriali, di comprendere se vi sia una percezione di difficoltà in chi è adulto e genitore, se vi sia una domanda, una richiesta di supporto e confronto, per poter aprire spazi in cui tematizzare difficoltà e valorizzare risorse. Anche in questo caso, infatti, è forse possibile agire un modello di peer education in cui alcune famiglie possano trasformarsi in risorse per altre famiglie, altri adulti, ma anche per la rete di operatori, poiché il difficile posizionamento del mondo adulto che a volte è asimmetrico, a volte è permissivo, verso una funzione adulta di autorevolezza, 7 riguarda non solo i genitori ma anche noi nella nostra funzione di educatori. Si tratta, in sintesi, di far sentire i genitori meno soli di fronte alla sfida di crescere dei figli, di farli incontrare gli uni con gli altri, di farli sentire parte di una comunità che si pone, in fondo, le medesime domande, che forse può mettere in campo delle risorse. Si tratta infine, di considerare le famiglie non più come un mondo a parte (rispetto ai professionisti dell educazione, della 6 Gruppo 4, seminario Verso un Progetto Giovani. Appunti, riflessioni, parole chiave, sul tema giovani, 29/4/ Franco Floris, ibid. 19

22 psicopedagogia) rispetto a chi opera con i giovani, non più come semplici fruitori di offerte educative ma come parte in causa. Si tratta di provare a coinvolgere il mondo adulto, anche a fronte delle difficoltà che questo comporta, in una certa misura alla pari, come un soggetto fra gli altri, cercando, fra i molti adulti arroccati e senza radici, di scommettere sull adulto ricercatore, per avere uno scambio tra pari, poiché Non c è progetto giovani senza dare e avere spazio per gli adulti che riflettono e si autodefiniscono. 8 Giovani protagonisti Un elemento che esce rafforzato dalla riprogettazione effettuata è legato al tema del protagonismo giovanile, del supporto e della valorizzazione delle iniziative che nuclei di giovani attuano o cercano di attuare sul territorio. Si conferma dunque un ipotesi di lavoro che tende a considerare non solo gli aspetti di problematicità e difficoltà del mondo giovanile ma lo vede come risorsa sociale, una risorsa spesso scarsa ma che, proprio per questo, necessità di essere curata, supportata e resa visibile. È questo un processo che ha più filoni esperienziali, che risponde a bisogni spesso differenti. Da un lato si sottolinea la valenza educativa insita nell offrire percorsi attraverso cui sia possibile esperire ruoli e modelli attivi che restituiscano una radice di protagonismo nell incidere sulle proprie scelte, sulle attività che si compiono, ma anche sul contesto sociale di appartenenza. Dall altro si segnala come la stessa realtà sociale, i contesti organizzativi e la città possano trovar giovamento da iniziative e proposte che vengano dal mondo giovanile, che possano portare elementi innovazione, sperimentazione, cambiamento e non solo in campo artistico e culturale. Si segnala infine come sia fondamentale aprire spazi giovanili di partecipazione ed inclusione alla vita pubblica, sin dentro le stesse istituzioni, in modo che queste possano rimanere in contatto con una realtà che si evolve rapidamente e che non può essere guardata e riprogettata da lontano se si vuol comprendere bisogni, potenzialità per immaginare le proprie politiche. L ultima indicazione si lega alla relazione fra pari ed alla possibilità di individuare e valorizzare quei modelli positivi espressi dalla realtà giovanile che possano più facilmente comunicare le proprie esperienze ad altri giovani divenendo un volano capace di aprire circoli virtuosi. Sembrerebbe importante, in questa direzione, costruire esperienze praticabili e desiderabili di volontariato, anche dentro gli stessi contesti educativi, ritrovando in questo tipo di esperienze quelle possibilità di esperire senso di responsabilità, autorealizzazione, partecipazione alla vita civica, contatto con l altro, il prendersi cura, che possano supportare una crescita consapevole e matura. Questa attenzione, peraltro, non nasce esclusivamente da una riflessione e da un analisi dei bisogni fatta dal mondo adulto, ma da una richiesta che viene dallo stesso mondo giovanile: Un altro bisogno che mi sembra particolarmente significativo è la richiesta di essere utili nel proprio contesto di riferimento e di avere un ruolo in cui sentirsi importanti. Mi sembra che questo apra una problematica a tutte le associazioni del territorio ma soprattutto agli enti locali, rispetto al come riuscire a valorizzare e raccogliere/accogliere questo tipo di richieste. Ciò vuol dire aprire ai giovani e ai giovanissimi ruoli che in qualche modo siano di responsabilità all interno del loro territorio; vuol dire produrre emozioni di fiducia rispetto alle loro capacità, scoprire modalità attraverso cui possano gestire ruoli in cui questo senso di importanza, di riconoscimento e di valorizzazione esca con forza. Su questo aspetto penso che il territorio debba creare, liberare la sua creatività; quindi con l aiuto di tutti si tratta di riuscire a riflettere su come possano essere tradotte in proposte articolate, sfumate a seconda delle età dei ragazzi. Se ci fosse da parte delle città una grande proposta di restituzione a questa richiesta, si andrebbe a raccogliere un bisogno ch è emerso e avrebbe poi una ricaduta molto evidente nello smontare quelle rappresentazioni semplificanti e difensive che spesso gli adulti hanno dei giovani, i quali tendono a vederli in modo stereotipato, disimpegnati, trasgressivi, spesso irresponsabili, etc. 9 8 Franco Floris, ibid. 9 Leopoldo Grosso, ibid. 20

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