Impianti a gas per uso domestico.
|
|
- Alessandra Grilli
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Impianti a gas per uso domestico. La maggior parte degli impianti di adduzione gas nelle civili abitazioni, delle dimensioni medie di un centinaio di metri quadri, alimentano un piano cottura ed una caldaia; la caldaia serve sia da generatore dell'impianto termico che per la produzione dell'acqua calda sanitaria; quest'ultima funzione spesso e' realizzata con uno scaldino a gas in mancanza della caldaia. Ricordiamo che kilocalorie ora-watt e watt-kilocalorie ora (UNI ) 1 kcal/h = /3600 W = W - 1 W = 1/1.163 kcal/h = kcal/h. In ogni caso, la somma delle potenze di tutte le apparecchiature è generalmente inferiore o uguale a 35 kw, circa 5 kw per il piano cottura e 24 kw o 28 kw per la caldaia; il valore di 35 kw costituisce una soglia di riferimento per le norme che regolano la realizzazione degli impianti gas a servizio delle civili abitazioni, superata tale soglia, infatti, non è più sufficiente il dimensionamento dell impianto da parte dell installatore ma è necessaria la realizzazione di un progetto da parte di un professionista abilitato. Superata in ogni caso la soglia dei 116 kw è necessaria anche la denuncia dell impianto ai vigili del fuoco con la loro approvazione del progetto per la realizzazione dello stesso impianto. Nel caso di centrali termiche, spesso a servizio di condomini o abitazioni di taglia ben oltre la media, occorre denunciare impianti e centrale all INAIL ex ISPESL. Di fondamentale riferimento per gli impianti gas interni è la norma UNI CIG 7129/08 che fissa l inizio dell impianto interno gas dal punto immediatamente a valle di quello di consegna della rete distributrice del gas, il raccordo di 1
2 uscita dal contatore; nel caso di impianti alimentati da serbatoi, l impianto inizia dal raccordo di uscita della valvola del serbatoio o dei serbatoi collegati tra loro, ciò sia nel caso di gas metano o gas gpl. La norma intende per impianto l insieme di tutte le tubazioni, organi di chiusura o intercettazione, organi di regolazione e tutti i componenti accessori necessari a distribuire il gas dal punto di consegna agli apparecchi utilizzatori. Nel caso di impianti con il contatore non interno all edificio o immediatamente accanto ad esso, oltre alla chiusura generale posta a valle del contatore, occorre un altra chiusura in prossimità dell ingresso delle tubazioni in casa. Il primo elemento dell impianto è l intercettazione generale dell impianto, la cui posizione deve essere facilmente raggiungibile dall utente anche in condizioni di pericolo; la presa pressione con relativo tappo e rubinetto permette di poter controllare la pressione dell impianto quando necessario, essa deve essere posta immediatamente a valle dell intercettazione generale dell impianto. Ogni apparecchio utilizzatore del gas può essere collegato all impianto a mezzo di una tubazione rigida o flessibile costituente una derivazione con a monte una opportuna valvola di intercettazione installata a vista e facilmente raggiungibile. Sia per i nuovi impianti che per quelli esistenti una verifica ai fini della sicurezza e del corretto funzionamento degli apparecchi utilizzatori è quella della caduta di pressione tra il contatore e gli apparecchi utilizzatori. Nel caso di gas manifatturato la caduta massima di pressione deve essere non maggiore di 0,5 mbar; nel caso di gas naturale non maggiore 1,0 mbar e non maggiore 2,0 mbar nel caso di gas gpl. I principali parametri di un impianto gas, sono: 1. la potenza termica dell impianto. 2. la lunghezza delle tubazioni 3. la caduta di pressione. 4. la portata gas. 5. la velocità del gas ed il numero di REYNOLDS. La potenza termica dell impianto gas, somma dei vari carichi gas presenti in gas, può essere espressa in kw o in Kcal/h, e generalmente in un caso standard di un appartamento di un centinaio di metri quadrati si ha una potenza complessiva dell ordine di una trentina di kw corrispondenti a kcal/h. La lunghezza, la tipologia ed il diametro delle tubazioni, per l adduzione del gas metano o gas di città dal punto di consegna dell ente distributore alle apparecchiature utilizzatrici o anche per l adduzione del GPL (Gas Propano Liquido) generalmente dal serbatoio, dipendono dalla lunghezza tra i carichi ed il punto di consegna e dai vari tipi di percorso che bisogna seguire. 2
3 Questi ultimi possono essere interrati, a vista o sottotraccia, nella maggior parte dei casi i percorsi sono misti e richiedono specifiche e diverse precauzioni di caso in caso. DUE PAROLE SUL NUMERO DI REYNOLDS. Il moto del gas nelle tubazioni può essere di due tipi: laminare o turbolento. a) Nel caso di moto laminare i filetti di fluido scorrono l uno accanto all altro senza mescolarsi. b) Nel caso di moto turbolento i filetti di fluido si mescolano fra di loro. Nel primo caso la velocità del gas è bassa e le forze di tipo viscoso predominano sulle forze di inerzia. Nel secondo caso la velocità del gas è alta e le forze di inerzia predominano su quelle di tipo viscoso. Il numero di Reynolds è un numero adimensionale che misura il rapporto fra tali forze. Se prevalgono le forze viscose il moto è laminare: i filetti di fluido scorrono uno accanto all altro senza mescolarsi. Se viceversa prevalgono le forze di inerzia i filetti di fluido si mescolano fra di loro ed il moto assume un aspetto turbolento. Nel caso di fluidi che si muovono in tubazioni a sezione circolare il numero di Reynolds vale: V Diam V Diam NR [ numero adimensionale ] Ove: NR - numero di Reynolds [ numero adimensionale] V - velocità media del gas [ m/s ] - viscosità cinematica [ m 2 /s ] - viscosità dinamica [ N s/m 2 ] - densità del gas [ kg/m 3 ] E conveniente esprimere il numero di Reynolds in funzione della portata invece che della velocità: F ρ0 Diam ρ V Diam ρ S ρ F ρ NR [ numero puro ] μ 0 1 μ1 Diam μ1 Newton s Se misura la viscosità dinamica in c.poise, ricordando che 1 poise 0.1, si ha: 2 m F ρ0 F ρ0 NR [ numero puro ] Diam μ Diam μ Ove è la viscosità dinamica espressa in c.poise. 1 3
4 L esperienza dimostra che, per quanto riguarda il moto di fluidi all interno delle tubazioni, se il numero di Reynolds è < 2300 si instaura un regime laminare, se invece il numero di Reynols è > 2300 nella tubazione si instaura un regime turbolento. Nelle normali condizioni di esercizio di una rete il moto è praticamente sempre turbolento. (Se in alcuni tronchi si instaura un moto laminare significa che, in quelle condizioni di esercizio, la tubazione è decisamente sovradimensionata). Parametri impianto gas. I parametri fondamentali per il dimensionamento delle tubazioni, sono la portata gas e la perdita di carico, e tali parametri, adeguatamente dimensionati, permettono il corretto funzionamento delle apparecchiature. La portata è desumibile dai libretti di istruzione delle apparecchiature, mentre per le perdite di carico le norme impongono per il gas di città o metano una caduta di pressione inferiore ad un millibar rispetto al punto di consegna. Il numero di REYNOLDS descrive il tipo di scorrimento o flusso di un fluido, in particolare si ha un regime laminare (in corrispondenza di valori più bassi del numero di Reynolds) o un regime turbolento (in corrispondenza di valori più elevati del numero). Gas Metano o gas città. Con una tubazione in acciaio zincato di 3/4 di pollice, utilizzata ad esempio per un impianto a gas metano o gas di città, all esterno di un edificio ed ubicata a vista, per l alimentazione di un carico gas di 30 kw si ha una portata gas di 3,15 metri cubi per ora, una velocità di circa 2,30 metri al secondo un numero di REYNOLDS pari a indicativo di un flusso laminare (caratterizzato da valori di REYNOLDS inferiori all ordine di ) ed una caduta di pressione al limite di quella prevista dalla norma ossia 1 millibar. GPL, GAS propano liquido Nelle stesse condizioni di impianto descritto sopra, volendo utilizzare il gas GPL (gas propano liquido) si può scegliere una tubazione del diametro di 1/2 pollice, in essa la velocità del gas ed il numero di REYNOLDS, diventano rispettivamente di 1,13 metri al secondo e 6194 ed una caduta di pressione che assume un valore circa il doppio di quello sopra descritto, il tutto con un valore di portata che è di 1,17 metri cubi ora. Naturalmente l utilizzo del gas metano o gas di città o del GPL (gas propano liquido) è legato a diversi fattori quali i costi dei combustibili, la reperibilità, la gestione, il basso impatto 4
5 ambientale e la possibilità di utilizzare tecnologie finalizzate alla riduzione della spesa energetica, come le caldaie a condensazione, che in generale hanno rendimenti più elevati nel caso di utilizzo del metano rispetto al GPL. Significativa la differenza tra metano e GPL anche del potere calorifico che indica la quantità massima di energia che si può ricavare bruciando completamente la quantità unitaria di riferimento, del combustibile in condizioni standard. Il potere calorifico nel caso del metano è pari a 500 kcal per metro cubo, mentre nel caso del GPL è pari a 6070 kcal per metro cubo. Per dimensionare una rete del gas, come quella necessaria per l adduzione gas al piano cottura, alla caldaia per la produzione di acqua calda sanitaria e per il riscaldamento, può essere fatto semplicemente tenendo conto alcuni parametri: a) La potenza. b) Il percorso, interno ed esterno. c) Il tipo di materiale che si vuole utilizzare. Normalmente si utilizza due tipi di gas, il gas naturale o metano, oppure il GPL. La differenza tra i due prodotti sta nel peso specifico il metano è più leggero dell'aria, viceversa per il GPL. GAS METANO E GAS GPL. I gas utilizzati per usi domestici, generalmente metano e GPL, sono completamente privi di odore per cui tutte le aziende che provvedono alla distribuzione del gas devono obbligatoriamente, per legge, odorizzarlo mediante sostanze chimiche che conferiscono il caratteristico odore sgradevole che tutti conosciamo. In ogni caso, quando si avverte odore di gas è bene contattare quanto prima il servizio di pronto intervento dell azienda che eroga il servizio di distribuzione del gas oppure i Vigili del Fuoco. I gas principalmente utilizzati per uso domestico sono essenzialmente due: il metano e il GPL. Il metano è largamente utilizzato per tutti i più comuni usi domestici e viene distribuito nelle abitazioni, direttamente in forma gassosa, tramite le condotte cittadine non necessitando, così, 5
6 di serbatoi di accumulo. Inoltre non è tossico e, essendo più leggero dell aria, in caso di perdita, si disperde facilmente. Il GPL (gas di petrolio liquefatto) è una miscela di due idrocarburi, propano e butano, di cui il primo è il componente prevalente. Il suo impiego è del tutto simile a quello del metano ma, diversamente da questo, deve essere stoccato in bombole in pressione o appositi serbatoi di accumulo per essere mantenuto allo stato liquido. Il GPL ha una densità superiore a quella dell aria per cui tende a stratificare in basso e a non si disperdersi facilmente aumentando così il rischio di esplosioni, anche gravi, in seguito ad un eventuale fuga. Indicazioni normative Le prime considerazioni riguardano la scelta del tipo di materiale per le tubazioni, che possono essere in polietilene, rame, acciaio e multistrato, con quest'ultimo da qualche anno utilizzabile anche in Italia come già accadeva da diversi anni nel resto dell' Europa. Il polietilene è destinato ai tratti di tubazioni interrate, come ad esempio quelli che corrono sotto giardini o cortili privi di pavimentazione, nei quali il filo superiore della tubazione deve essere posto ad una profondità di almeno 60 centimetri rispetto al piano di calpestio di riferimento e la stessa tubazione deve essere annegata in un letto di sabbia, con la possibilità di prevedere un ulteriore protezione mediante l intubamento del polietilene in un tubo corrugato. I tratti esterni all edificio è possibile utilizzare tubazioni in acciaio, che devono essere installate a vista ed opportunamente ancorate. Il rame è generalmente destinato ai tratti di tubazioni del gas all interno dell edificio, tubazioni che possono viaggiare sottopavimento, generalmente seguendo percorsi perimetrali alle aree e rettilinei, e devono essere allocate in una striscia di spazio, sotto il pavimento, non superiore ai 20 centimetri di distanza dalle pareti. Il multistrato può essere utilizzato sia per tratti di tubazioni interne agli edifici sia per tratti di tubazioni esterne ad essi, in questo caso deve essere opportunamente protetto dall azione dannosa dei raggi ultravioletti. È bene precisare che quando si parla di tratti interni agli edifici per tubazioni sottotraccia o interrate sono escluse le zone condominiali, nelle quali le tubazioni devono essere installate necessariamente a vista. LE REGOLE PER UNA CORRETTA VENTILAZIONE Nel caso delle cucine, l operazione del ricambio dell aria dove sono installati apparecchi a gas è regolata dalla norma Uni Cig 7129 (impianti a gas per uso domestico alimentati da rete di distribuzione). In esse, per la ventilazione dei locali, fatta eccezione per gli apparecchi stagni 6
7 (tipo C) con presa diretta esterna, a tiraggio naturale o forzato, tutti gli altri apparecchi necessitano di aria in quantità sufficiente per la combustione (1 m³ di gas metano richiede circa 11 m³ di aria) che deve pervenire al locale attraverso aperture permanenti, o condotti di ventilazione, con presa diretta dall esterno. La sezione libera netta di passaggio deve essere di almeno 6 cmq per ogni kw di portata termica installata, con un minimo di 100 cm2. La bocca di apertura non deve essere ostruita, deve essere protetta con griglia o rete metallica (tenendone adeguatamente conto nel calcolo della sezione netta richiesta) e deve essere prossima alla quota del pavimento. Nel caso non sia possibile realizzare l apertura nella parte bassa del locale, si rende necessario aumentare la sezione della suddetta apertura di ventilazione almeno del 50%. Oltre al fabbisogno dell aria comburente si dovrà tenere conto anche del ricambio dell aria viziata (per un locale uso cucina il ricambio orario di aria è di 3-5 volte il suo volume); di questo flusso si dovrà pure tenere conto nel calcolo della sezione di ventilazione. Nei locali in cui sono ubicati apparecchi di cottura privi sul piano di lavoro del dispositivo di sicurezza per assenza di fiamma (termocoppia), le sezioni libere di ventilazione relative ai soli suddetti apparecchi devono essere maggiorate del 100%. La sezione minima comunque in tali casi non deve essere inferiore a 200 cmq. Ai fini della sicurezza per eventuali perdite di gas, è consigliabile realizzare la maggiorazione della sezione libera di ventilazione menzionata a livello del soffitto, e avente sezione minima di 100 cmq. Per ragioni di sicurezza è consigliabile inoltre, per tutti i locali ospitanti apparecchi a metano, ricavare uno scarico a soffitto per smaltire eventuali perdite accidentali di gas. Per quanto riguarda l aerazione dei locali, gli apparecchi a gas di cui al dm 30/10/81, e individuati dalla norma come apparecchi di tipo A, ossia apparecchi che immettono i prodotti della combustione nel locale in cui sono installati e dallo stesso prelevano l aria necessaria alla combustione, hanno necessità non di una, ma di due aperture, ciascuna della sezione minima di 100 cmq, di cui una per l afflusso dell aria comburente e di ventilazione, secondo quanto sopra indicato, e l altra per lo scarico dei prodotti della combustione, situata nella parte alta di una parete esterna. Gli apparecchi di cottura devono sempre scaricare i prodotti della combustione all esterno mediante apposite cappe, che devono essere collegate a camini singoli, a canne fumarie collettive ramificate a uso esclusivo delle cappe, o direttamente all esterno. 7
8 In caso non esista la possibilità di applicazione della cappa, è consentita l installazione di un elettroventilatore la cui azione non deve influenzare la corretta evacuazione dei prodotti della combustione nel caso di apparecchi che prelevino l aria di combustione dall ambiente. In conclusione, per migliorare il microclima nei luoghi in cui si vive, si lavora, si trascorre il tempo libero, la ventilazione può svolgere un ruolo determinante senza presentare eccessive complicazioni. IL GIUNTO DIELETTRICO. Il punto della normativa prescrive che tutti i tratti interrati di tubazioni di acciaio devono essere isolati mediante giunti isolanti monoblocco (dielettrico), da posizionare alla fuoriuscita del tubo dal terreno. La funzione del giunto dielettrico è di assicurare permanentemente la separazione elettrica tra la parte interrata e quella fuori terra al fine di proteggere la parte di tubazioni a valle del giunto da eventuali correnti vaganti che potrebbero danneggiare la tubazione favorendo la corrosione (specialmente in vicinanza di impianti elettrici a corrente continua per l'alimentazione di elettrotreni e tramvie). Un'altra importante funzione del giunto dielettrico è quella di evitare che la tubazione del gas diventi un percorso privilegiato per i fulmini nel loro percorso verso terra: il giunto isola la tubazione dalla terra evitando così che la scarica atmosferica giunga in prossimità del terreno dove potrebbe fondere la tubazione del gas in polietilene causando fuoriuscite indesiderate e molto pericolose del gas stesso. Anche nel caso di installazione di tratti interrati di tubi di polietilene per gas è obbligatorio installare il giunto dielettrico alla fuoriuscita del tubo di acciaio dal terreno. Per quanto riguarda la parte interrata della tubazione il collegamento con la parte a vista deve avvenire mediante un raccordo speciale polietilene-metallo (giunto di transizione) del tipo monoblocco. Il raccordo va posizionato sottoterra. 8
9 La tubazione interrata di polietilene deve essere collegata ad una tubazione metallica prima della fuoriuscita dal terreno. Questo breve tratto deve essere protetto contro la corrosione mediante adeguato rivestimento, ed in prossimità della risalita deve essere installato il giunto dielettrico, anche denominato "giunto isolante monoblocco", solitamente ad una distanza dal terreno compresa tra 0,3 e 0,6 m. Il giunto dielettrico può non essere installato nel tratto esterno di collegamento tra contatore e inizio del tratto interrato, in quanto a monte del contatore è sempre installato un giunto dielettrico a cura dell'azienda distributrice del gas. Se vi sono parti di impianto interno che rientrano nel terreno, entrambe le estremità devono essere provviste di giunto dielettrico. DIMENSIONAMENTO Ipotizzando che dal punto di consegna gas dell ente distributore ci sia un percorso, che la tubazione gas deve percorrere, di una quindicina di metri in una zona condominiale per poi raggiungere un appartamento al secondo piano di un edificio, si ottiene complessivamente una tubazione lunga poco più di 20/25 metri. Tenendo conto dei raccordi a gomito minimi necessari delle tubazioni, equivalenti a circa un metro di tubazione lineare, ai fini del progetto possiamo considerare una lunghezza complessiva di tubazione equivalente di circa 25 metri. Il tratto condominiale di tubazione installato a vista ed ubicato all esterno dell edificio potrà essere realizzato in acciaio o in multistrato opportunamente protetto come descritto sopra. Le eventuali tubazioni potranno essere ubicate all interno di un percorso ricavato ad alloggiamento nella muratura, con una sezione rettangolare eventualmente ricoperta con un pannello non a tenuta e rimovibile. Le tubazioni in multistrato potranno essere ubicate su un apposita canalina e rivestite con una tubazione di protezione dai raggi ultravioletti, canalina a sua volta ricopribile con una griglia. Per un impianto di potenza standard di riferimento di circa 28 o 30 kw termici, considerando una caldaia di 24 kw ed un piano cottura di 4 o 5 kw, la tubazione in acciaio dovrà avere un diametro di mezzo pollice, di 26 mm se realizzata in multistrato, garantendo in tal modo ai carichi gas una caduta di pressione non superiore ad un millibar. I diametri delle sezioni delle tubazioni costituenti l'impianto gas devono essere tali da garantire una fornitura di gas sufficiente a coprire la massima richiesta, limitando la perdita di pressione (perdita di carico) fra il contatore e qualsiasi apparecchio di utilizzazione a valori non maggiori di: 0,5 mbar per i gas della Ia famiglia (gas manifatturato); 1,0 mbar per i gas della IIa famiglia (gas naturale); 9
10 2,0 mbar per i gas della IIIa famiglia (gas di petrolio liquefatto GPL). Qualora a monte del contatore sia installato un regolatore di pressione, sono ammesse perdite di carico doppie di quelle sopra indicate. Se non diversamente specificato dalla normativa municipale, regionale o nazionale applicabile, il dimensionamento dell impianto interno deve essere effettuato con la seguente procedura (possono essere trascurati gli attacchi rigidi di piccola lunghezza ed i tubi flessibili): a) determinare la massima portata oraria in volume (portata volumica) in m3/h richiesta per ogni tratto di impianto in base alla portata termica nominale in kw riportata sulla targa degli apparecchi utilizzatori ed al potere calorifico inferiore o superiore; b) determinare le lunghezze virtuali dei differenti tratti della tubazione che costituiscono l impianto interno, sommando i diversi contributi dovuti alla lunghezza di tutti i tratti di tubazione e le lunghezze equivalenti di: cambi di direzione del tubo con curvature di 90 (i cambi di dire-zione realizzati con il tubo CSST con un raggio di curvatura pari ad almeno il doppio del minimo consentito e con angoli inferiori di 90 non vanno presi in considerazione ai fini del calcolo del dimensionamento), raccordi a gomito, raccordi a T e collettori (equiparati a raccordi a T), rubinetti; c) procedere al dimensionamento tratto per tratto sulla base della densità relativa del gas. 10
11 11
RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO TERMICO
RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO TERMICO (Allegato alla dichiarazione di conformità o all attestazione di corretta esecuzione dell impianto a gas di cui al modello I allegato alla Delibera AEEG n 40/04)
DettagliRELAZIONE TECNICA_IMPIANTO GAS METANO
RELAZIONE TECNICA_IMPIANTO GAS METANO Il gas metano sarà addotto, per ogni piano, con tubazione come le tavole allegate mostrano esterne al fabbricato e ad esso ancorate a vista. La rete principale sarà
DettagliRelazione di calcolo
Relazione di calcolo Software EC750 - Aperture e scarichi EDIFICIO INDIRIZZO INTERVENTO Villetta singola via Roma, 25-28021 Borgomanero (NO) Sostituzione generatore COMMITTENTE Alberto Rossi INDIRIZZO
DettagliIMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE
IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE parti 3 4 1 IMPIANTO TERMICO In generale si può pensare articolato nelle seguenti parti: Generatore uno o più apparati che forniscono energia termica ad un mezzo di trasporto
DettagliVENTILAZIONE DEI LOCALI PER LA COMBUSTIONE. By C. Perissinotto
VENTILAZIONE DEI LOCALI PER LA COMBUSTIONE STATO DELL ARTE A SEGUITO VARIAZIONI AVVENUTE NEGLI ANNI RIPORTIAMO UNA BREVE CRONISTORIA NORMATIVA ART. 5 COMMA 10 DPR 412 IN TUTTI I CASI DI NUOVA INSTALLAZIONE
DettagliMilano 27 novembre 2012
Convegno La nuova norma UNI 10738 Le verifiche e i nuovi materiali negli impianti gas Mario Volongo - Area tecnica CIG 1 Un po di storia sui materiali utilizzati negli impianti a gas 2 Centrali termiche
DettagliPROVINCIA REGIONALE DI TRAPANI
PROVINCIA REGIONALE DI TRAPANI 5 Settore Tecnico Edificio ISTITUTO MAGISTRALE DI PARTANNA Attività principale: n. 67/C scuola Attività collegate : n. 74/B centrale termica a servizio corpo aule Pratica
DettagliALLEGATI TECNICI OBBLIGATORI (D.M. 37/08, Delibera 40/04 e succ. mod.)
Foglio n 1 di 6 ALLEGATI TECNICI OBBLIGATORI (D.M. 37/08, Delibera 40/04 e succ. mod.) Intervento su impianto gas portata termica (Q n )= 34,10. kw tot Impresa/Ditta: DATI INSTALLATORE Resp. Tecnico/Titolare:
DettagliAllegati Obbligatori ( DM 37 / 2008 ) DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ N. DEL
DATI IDENTIFICATIVI DELL IMPIANTO Cod. rich. Venditore PDR Committente Impresa / Ditta Responsabile tecnico / Titolare La presente documentazione si riferisce alla seguente tipologia di intervento : impianto
DettagliUNI 11528:2014. Impianti a gas di portata termica maggiore di 35 kw. Progettazione, installazione e messa in servizio. ing.
UNI 11528:2014 Impianti a gas di portata termica maggiore di 35 kw. Progettazione, installazione e messa in servizio ing. ALBERTO MONTANINI Presidente Assotermica Presidente Commissione Post-Contatore
DettagliRIQUALIFICAZIONE ENERGETICA Scuola Elementare F.lli Rossetti Via San Zeno PROGETTO ESECUTIVO SOSTITUZIONE GENERATORE TERMICO
Ing. Paolo Silveri Via Valle Bresciana, 10 25127 Brescia Tel. 347.9932215 silveri.progea@gmail.com COMUNE di ODOLO Provincia di Brescia RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA Scuola Elementare F.lli Rossetti Via
DettagliRIFERIMENTI NORMATIVI
RELAZIONE TECNICA IMPIANTO TERMICO RIFERIMENTI NORMATIVI Tutti gli impianti dovranno essere forniti completi in ogni loro singola parte e perfettamente funzionanti, con tutte le apparecchiature ed accessori
DettagliTecnofumi Srl. Testi leggi
Testi leggi NORMA EN 1856/1e norma 1856/2 del 2003 - Marcatura CE La norma riguarda i proddotti Doppia parete ed i sistemi camino. Sintesi: la presente norma istituisce la Marcatura CE, fissando i requisiti
DettagliInstallazione dei contatori a membrana per reti gas metano
Installazione dei contatori a membrana per reti gas metano Tutti i contatori per gas combustibile sono strumenti di misura di precisionee pertanto vanno movimentati con le dovute cautele, sia durante le
DettagliFLEXSTEEL. Canne Fumarie Flessibili Doppia Parete. Canne fumarie in acciaio Inox
Canne Fumarie Flessibili Doppia Parete Canne fumarie in acciaio Inox Canne fumarie Flessibili Doppia Parete CARATTERISTICHE TECNICHE Diametri interni: da 80 a 400 mm Materiale tubo: 2 Pareti di acciaio
DettagliLA COMPILAZIONE E LA VERIFICA DELL ALLEGATO I/40
Delibera 40/14 La modulistica per gli installatori LA COMPILAZIONE E LA VERIFICA DELL ALLEGATO I/40 Moreno Barbani Responsabile Emilia Romagna Bologna, 9 settembre 2014 Linee Guida CIG n. 11. Accertamenti
DettagliLavori intelligenti per il risparmio energetico
Città di San Donà di Piave Assessorato all Ambiente SPORTELLO ENERGIA Lavori intelligenti per il risparmio energetico SOLARE TERMICO Un impianto a collettori solari (anche detto a pannelli solari termici
DettagliIL DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI IDROSANITARI Miscelatori e riduttori di pressione
FOCUS TECNICO IL DEGLI IMPIANTI IDROSANITARI Miscelatori e riduttori di pressione CRITERI DI CALCOLO DELLA PORTATA DI PROGETTO Lo scopo principale del dimensionamento di una rete idrica è quello di assicurare
DettagliTIPOLOGIE IMPIANTISTICHE
TIPOLOGIE IMPIANTISTICHE La scelta della tipologia impiantistica varia a seconda della destinazione d uso: EDILIZIA CIVILE: Classe Esempi 1 Locali per la residenza Alloggi ad uso privato 2 Locali per il
DettagliUNI 7129/2008. Impianti di alimentazione e distribuzione d'acqua fredda e calda - Criteri di progettazione, collaudo e gestione
Impianti di alimentazione e distribuzione d'acqua fredda e calda - Criteri di progettazione, collaudo e gestione Ultimo aggiornamento Martedì 27 Luglio 2010 La UNI 7129 edizione 2008 è la più importante
DettagliIstruzioni per la compilazione degli Allegati Tecnici Obbligatori
Istruzioni per la compilazione degli Allegati Tecnici Obbligatori Seguire i riferimenti posti sul modulo prestampato Rif. (*) La portata termica totale dell impianto gas sul quale sono stati eseguiti i
Dettagliuno LA SICUREZZA DEGLI IMPIANTI DOMESTICI CASA sicura GUIDA ALLA SICUREZZA NELL AMBIENTE DOMESTICO
uno GUIDA ALLA SICUREZZA NELL AMBIENTE DOMESTICO CASA sicura LA SICUREZZA DEGLI IMPIANTI DOMESTICI Direzione Generale Armonizzazione Mercati www.casasicura.info Il rischio gas in casa COSA SI RISCHIA L
DettagliACCERTAMENTI DOCUMENTALI. ai sensi della. DELIBERAZIONE AEEG N. 40/04 s.m.i.
ACCERTAMENTI DOCUMENTALI ai sensi della DELIBERAZIONE AEEG N. 40/04 s.m.i. PRINCIPALI ELEMENTI DI AUTOCONTROLLO AI FINI DELLA CORRETTA COMPILAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE DA ACCERTARE 1 PREMESSA Nelle pagine
DettagliNORME TECNICHE IMPIANTI GAS. Norme pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. (Indice di norme integrale in formato pdf)
NORME TECNICHE IMPIANTI GAS Norme pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana (Indice di norme integrale in formato pdf) N.B. Per aprire i files delle norme, che sono in formato PDF,
Dettagli4.1 DATI IDENTIFICATIVI DELL IMPIANTO
4.1 DATI IDENTIFICATIVI DELL IMPIANTO Dichiarazione di conformità n Committente Punto di riconsegna (PDR) (1) Impresa / Ditta Responsabile Tecnico / Titolare La presente documentazione si riferisce alla
DettagliAllegati tecnici obbligatori alla dichiarazione di conformità (D.M. 37/08; Delibera AEEGSI 40/14 e successive modifiche e integrazioni)
Allegati tecnici obbligatori alla dichiarazione di conformità (D.M. 37/08; Delibera AEEGSI 40/14 e successive modifiche e integrazioni) SEZIONE 1 Quadro A: dati dell impresa installatore IMPRESA / DITTA
DettagliTESTO. Art. 2. Sono abrogati i decreti ministeriali 10 gennaio 1950 e 2 agosto 1956. ALLEGATO
Decreto del Presidente della Repubblica n 1208 del 05/09/1966 Modifiche alla vigente disciplina normativa in materia di apparecchi di alimentazione per generatori di vapore aventi potenzialità specifica
DettagliSOMMARIO. 1. Normativa... 2 2. Premessa... 2 3. Dati di ingresso... 3 4. Dimensionamento della condotta... 4 5. Prova di tenuta...
SOMMARIO 1. Normativa... 2 2. Premessa... 2 3. Dati di ingresso... 3 4. Dimensionamento della condotta... 4 5. Prova di tenuta... 6 1. Normativa Legge n.1083 del 6/12/1971 Legge n. 46 del 05/03/1990 D.M.
DettagliMANUALE SOFTWARE RETE GAS
MANUALE SOFTWARE RETE GAS Il software per il dimensionamento di una rete gas, sviluppato su foglio elettronico in Excel, consente il dimensionamento sia delle rete interna, ossia la diramazione alle utenze,
DettagliCos è una. pompa di calore?
Cos è una pompa di calore? !? La pompa di calore aria/acqua La pompa di calore (PDC) aria-acqua è una macchina in grado di trasferire energia termica (calore) dall aria esterna all acqua dell impianto
DettagliUNITA OPERATIVA IMPIANTISTICA ANTINFORTUNISTICA AZIENDA USL DI BOLOGNA
UNITA OPERATIVA IMPIANTISTICA ANTINFORTUNISTICA AZIENDA USL DI BOLOGNA Attività in materia di impianti termici Verifiche impianti di riscaldamento ad acqua calda DM 1/12/1975 Verifiche impianti su segnalazioni
DettagliRELAZIONE DI CALCOLO RETE GAS
Via della Madonna n 105, 51100 Pistoia Tel/fax 0573.977477 0573.25014 RELAZIONE DI CALCOLO RETE GAS S. Domenico ASP Via Colle dei Fabbri n 8 51017 Pescia (PT) Premessa di carattere generale La presente
DettagliSezione I : Riferimenti inerenti alla documentazione Quadro A. Dichiarazione di conformità n Impianto gas rif. n data
Allegato a: Dichiarazione di Conformità (ai sensi della Legge 46/90) Attestato di corretta esecuzione impianto gas di cui al modello "B" (Del. N 40/04 dell'aeeg) Sezione I : Riferimenti inerenti alla documentazione
DettagliAllegati tecnici obbligatori alla dichiarazione di conformità (Legge 46/90, D.M. 20-feb-1992, Del. AEEG 40/04 e succ. mod.)
Allegati tecnici obbligatori alla dichiarazione di conformità (Legge 46/90, D.M. 20-feb-1992, Del. AEEG 40/04 e succ. mod.) Foglio n... Intervento su impianto gas di portata termica totale (Qn) (*) =.
Dettagli50 - IMPIANTI DI RISCALDAMENTO
pag. 1 50 - IMPIANTI DI RISCALDAMENTO Nr. 1 S50.A05.010 Nr. 2 S50.A05.020 Nr. 3 S50.A05.030 Impianto riscaldamento a raatori - quota fissa per ciascuna caldaia Impianto riscaldamento a raatori per unita'
DettagliMultistrato per gas Il quadro normativo
Multistrato per gas Il quadro normativo DM. 37/2008 (in vigore dal 27/03/2008 ex L. 46/1990) Il DM 37/2008 si applica agli impianti posti al servizio degli edifici, indipendentemente dalla destinazione
DettagliNorma 7129:2008. Impianti a gas per uso domestico e similari alimentati da rete di distribuzione. Ing. Giacomo Bortolan A.I.M. Servizi a Rete S.p.A.
Norma 7129:2008 Impianti a gas per uso domestico e similari alimentati da rete di distribuzione Ing. Giacomo Bortolan A.I.M. Servizi a Rete S.p.A. UNI 7129-2 ed. 2008 Seconda parte: Installazione apparecchi
DettagliAllegati Tecnici Obbligatori Foglio 1 di. (DM 37/08) Impresa/Ditta. Resp.Tecnico/Titolare. Committente.
Allegati Tecnici Obbligatori Foglio 1 di. (DM 37/08) Impresa/Ditta Resp.Tecnico/Titolare Sez. I: Riferimenti inerenti alla documentazione. Quadro A: Dichiarazione di conformità (1) n. Committente Progetti:
DettagliSTABILE PROGETTO CAMINO ver.2.1.0. Per.Ind. Martinetto Marco
STABILE PROGETTO CAMINO ver.2.1.0. Per.Ind. Martinetto Marco Menu del giorno Il sistema camino UNI 10641:2013 UNI EN 13384-1:2008 1:2008 UNI EN 13384-2:2009 Uso software Progetto Camino Normative di riferimento
DettagliEvoluzione normativa. La corretta installazione e nuovi materiali negli impianti a gas per uso domestico
Evoluzione normativa. La corretta installazione e nuovi materiali negli impianti a gas per uso domestico Ilos Gatto Area Product Manager Sud Europa Viega Meeting di Montegrotto Terme Argomenti 1. UNI 7129
DettagliSETTORE IMPIANTI TERMOIDRAULICI [DM 37/08 art.1 co. 2 lettere c), d), e) e g)]
SETTORE IMPIANTI TERMOIDRAULICI [DM 37/08 art.1 co. 2 lettere c), d), e) e g)] A seguito dell incontro del 20 marzo u.s. e degli accordi presi a maggioranza dei presenti, si trasmette la modifica del calendario
DettagliSicurezza gas. Ecco i 10 buoni consigli: prova a seguirli, non te ne pentirai.
Sicurezza gas. Ecco i 10 buoni consigli: prova a seguirli, non te ne pentirai. 1 No fai da te Il fai da te sull impianto del gas combustibile è vietato. Tutte le operazioni di manutenzione, ordinaria e
DettagliPROGRAMMI INTEGRATI DI RIQUALIFICAZIONE DELLE PERIFERIE FONDO PER LO SVILUPPO E COESIONE 2007-2014
PROGRAMMI INTEGRATI DI RIQUALIFICAZIONE DELLE PERIFERIE FONDO PER LO SVILUPPO E COESIONE 2007-2014 PROGETTO ESECUTIVO PER LAVORI DI COSTRUZIONE DI UN FABBRICATI DI E.R.P. COMPOSTO DA N. 8 ALLOGGI SITO
DettagliCOMUNE DI CAMPELLO SUL CLITUNNO PROVINCIA DI PERUGIA
ISO 9001:2008 COMUNE DI CAMPELLO SUL CLITUNNO PROVINCIA DI PERUGIA D.G.R. 1136/2012 - PROGETTO PER LA RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA CON CAMBIO DI DESTINAZIONE D'USO E DI RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA EX CENTRALE
DettagliI locali da bagno e doccia
I locali da bagno e doccia 1. Classificazione delle Zone In funzione della pericolosità, nei locali bagno e doccia (Norma 64-8 sez. 701) si possono individuare quattro zone (fig. 1) che influenzano i criteri
DettagliAlunno...classe...data...
ERIICA DI EDUCAZIONE TECNICA UN MONDO NEL SOTTOSUOLO LA RETE DI DISTRIBUZIONE DEL GAS IMPIANTI DOMESTICI MANUTENZIONE E SICUREZZA DELL IMPIANTO A GAS DOMESTICO Esercizio n. 1 - Rispondi alle seguenti domande:
DettagliCERAPURACU. Caldaie murali a gas a condensazione con serbatoio ad accumulo stratificato ZWSB 24-3 A... ZWSB 28-3 A...
Supplemento per condotto scarico fumi per Caldaie murali a gas a condensazione con serbatoio ad accumulo stratificato CERAPURACU 6 720 614 093-00.1O ZWSB 24-3 A... ZWSB 28-3 A... 6 720 614 103 IT (2007/08)
DettagliCOMUNE DI LIZZANO. (Provincia di Taranto) Progetto di ristrutturazione edilizia per la realizzazione di una casa alloggio PROGETTO ETNICAMENTE A.
COMUNE DI LIZZANO (Provincia di Taranto) Progetto di ristrutturazione edilizia per la realizzazione di una casa alloggio PROGETTO ETNICAMENTE PROGETTO ARCHITETTONICO: ARCH. Vincenzo La Gioia PROGETTO IMPIANTI:
DettagliGuida pratica all impianto elettrico nell appartamento (seconda parte)
Guida pratica all impianto elettrico nell appartamento (seconda parte) Pubblicato il: 17/05/2004 Aggiornato al: 25/05/2004 di Gianluigi Saveri 1. L impianto elettrico L appartamento che si prende come
DettagliCaldaie murali a gas a condensazione CERAPUR
Supplemento per condotto scarico fumi per Caldaie murali a gas a condensazione CERAPUR 6 720 612 662-00.1O ZSB 14-3 A.. ZSB 22-3 A.. ZWB 24-3 A.. ZSB 28-3 A.. ZWB 28-3 A.. ZWB 35-3 A.. 6 720 612 691 (2006/06)
DettagliMODALITÀ DI SCARICO FUMI DA CALDAIE A GAS secondo UNI 10845
MODALITÀ DI SCARICO FUMI DA CALDAIE A GAS secondo UNI 1045 RIEPILOGO DI: APPARECCHI E STEMI DI SCARICO AMMES PROVA DI TENUTA: PRESONE DI PROVA E PERDITA AMMESSA PRESCRIZIONI IN CASO DI INTUBAMENTO La norma
DettagliCERAPURSMART. Supplemento per condotto scarico fumi per. Caldaie murali a gas a condensazione ZSB 14-3 C.. ZSB 22-3 C.. ZWB 24-3 C.. ZWB 28-3 C..
Supplemento per condotto scarico fumi per CERAPURSMART Caldaie murali a gas a condensazione 6 720 612 662-00.1O ZSB 14-3 C.. ZSB 22-3 C.. ZWB 24-3 C.. ZWB 28-3 C.. 6 720 614 147 (2012/06) IT Indice Indice
DettagliRelazione schematica opere eseguite: tipologia materiali utilizzati
Allegati alla dichiarazione di conformità alla regola dell arte delle opere eseguite, di cui al D.MSE 22 gennaio 2008, n. 37 (allegato all attestazione di corretta esecuzione dell impianto a gas di cui
DettagliNORME PER LA SICUREZZA DEGLI IMPIANTI (Adempimenti ai sensi dell art. 6, L. 05.03.1990 n. 46, e dell art. 4, D.P.R. 06.12.1991 n.
ALLEGATO 7 BIS ALLA RICHIESTA DI PERMESSO DI COSTRUIRE O DENUNCIA INIZIO ATTIVITA DICHIARAZIONE PER ADEMPIMENTI LEGGE N. 46/90 ALLO SPORTELLO UNICO PER L EDILIZIA DEL COMUNE DI SAN MARTI DI VENEZZE (RO)
DettagliSistemi di distribuzione a MT e BT
Sistemi di distribuzione a MT e BT La posizione ottima in cui porre la cabina di trasformazione coincide con il baricentro elettrico, che il punto in cui si pu supporre concentrata la potenza assorbita
DettagliNORME ORDINATE PER ARGOMENTO
UNI EN 26:1999 31/07/1999 Apparecchi a gas per la produzione istantanea di acqua calda per uso sanitario equipaggiati con bruciatore atmosferico UNI EN 88:1993/A1:1997 30/11/1997 Regolatori di pressione
DettagliScuola materna Don Milani
Denominazione Scuola materna Don Milani 06 Via Albinoni n. Sassuolo Servizio: riscaldamento ambienti e produzione acqua calda sanitaria Potenzialità complessiva al focolare 127,9+17,3 =145,2 kw Alimentazione
DettagliCENNI SULLE RETI DI SCARICO
CAPITOLO 1 1.1 Premessa Col termine rete di scarico si intende un sistema di tubazioni per scaricare al di fuori di un edificio acque piovane o sanitarie. Si usa distinguere tra: rete di scarico esterna
DettagliDICHIARAZIONE DI CONFORMITA DELL IMPIANTO ALLA REGOLA D ARTE ( D.M. 37 DEL 22 GENNAIO 2008)
Il sottoscritto titolare/legale rappresentante dell impresa (rag. sociale) Operante nel settore Con sede nel comune di: (prov. ) Via nr. P.IVA: Cod. Fisc. Tel. Fax E-mail Iscritta nel registro delle imprese
DettagliGli impianti di scarico Indicazioni, vincoli e requisiti di progettazione
Gli impianti di scarico Indicazioni, vincoli e requisiti di progettazione Riferimento normativo Per la progettazione degli impianti di scarico si fa riferimento alla normativa europea composta da 5 parti.
DettagliLa norma UNI 10200: PROPOSTE DI AGGIORNAMENTO NEI CASI DI IMPIANTI STANDARD
La norma UNI 10200: PROPOSTE DI AGGIORNAMENTO NEI CASI DI IMPIANTI STANDARD 1 Per renderla più facile da applicare negli impianti centralizzati più comuni Ing. Antonio Magri antonio.magri31@gmail.com IMPIANTI
DettagliSupplemento per condotto scarico fumi per
GVM T 24-3 HN GVM T 30-3 HN GVM T 35-3 HN GVS T 16-3 HN GVS T 24-3 HN GVS T 28-3 HN GVS T 35-3 HN GVS T 42-3 HN 6 720 612 662-00.2O Supplemento per condotto scarico fumi per Caldaie murali a gas a condensazione
DettagliUNI 7129 Impianti a gas per uso domestico alimentati da rete di distribuzione Progettazione, installazione e manutenzione
UNI 7129 Impianti a gas per uso domestico alimentati da rete di distribuzione Progettazione, installazione e manutenzione Scopo La presente norma ha lo scopo di fissare i criteri per la progettazione,
DettagliNovità per la classificazione delle centrali termiche a metano
Novità per la classificazione delle centrali termiche a metano Pubblicato il: 03/07/2007 Aggiornato al: 03/07/2007 di Gianfranco Ceresini 1. Generalità Con la pubblicazione della nuova guida CEI 31-35/A,
DettagliLIBRETTO DI IMPIANTO
1 LIBRETTO DI IMPIANTO OBBLIGATORIO PER GLI IMPIANTI TERMICI CON POTENZA TERMICA DEL FOCOLARE NOMINALE INFERIORE A 35 kw (ART. 11, COMMA 9, DPR 26 AGOSTO 1993, N 412 E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI) (Sono già
DettagliCorso di Componenti e Impianti Termotecnici LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE
LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE 1 PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE Sono le perdite di carico (o di pressione) che un fluido, in moto attraverso un condotto, subisce a causa delle resistenze
DettagliCOLLEGAMENTI TUBI/CANALI
CENTRALE TERMICA/ FRIGORIFERA COLLEGAMENTI TUBI/CANALI ELEMENTI TERMINALI La Centrale Termicasolitamente trova spazio in luoghi chiusi di edifici civili ed industriali. La progettazione deve scrupolosamente
DettagliACCERTAMENTI DOCUMENTALI. ai sensi della. DELIBERAZIONE AEEG N. 40/04 s.m.i.
ACCERTAMENTI DOCUMENTALI ai sensi della DELIBERAZIONE AEEG N. 40/04 s.m.i. PRINCIPALI ELEMENTI DI AUTOCONTROLLO AI FINI DELLA CORRETTA COMPILAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE DA ACCERTARE 1 PREMESSA Nelle pagine
DettagliUNI 10683. ed. Ottobre 2012
UNI 10683 ed. Ottobre 2012 Generatori di calore alimentati a legna o altri biocombustibili solidi Potenza termica nom< 35 kw VERIFICA INSTALLAZIONE CONTROLLO (NEW) MANUTENZIONE (NEW) APPARECCHI Categorie
Dettagliebook Linee guida sul locale batterie Seguici su:
ebook Linee guida sul Seguici su: Introduzione Le batterie di accumulatori stazionari sono la sorgente di energia di riserva più adeguata per l applicazione nei sistemi statici di continuità e possono
DettagliLE CAPPE CHIMICHE USO IN SICUREZZA, VERIFICHE E MANUTENZIONI PERIODICHE
LE CAPPE CHIMICHE USO IN SICUREZZA, VERIFICHE E MANUTENZIONI PERIODICHE Incontro con il Dipartimento di Medicina Sperimentale 24 aprile 2008 Settore Prevenzione e Protezione L uso in sicurezza delle Un
DettagliDocumentazione relativa alle pratiche: ISPESL Prevenzione Incendi. Disposizioni relative all uso razionale dell energia degli impianti termici.
TERMOIDRAULICA: PROGRAMMA FORMAZIONE 2010 Con l obiettivo di fornire costante informazione alle imprese termoidrauliche che operano nel settore degli impianti tecnologici, il programma di aggiornamento
DettagliI collettori solari termici
I collettori solari termici a cura di Flavio CONTI, ing. LUVINATE (Varese) Tel. 0332 821398 Collettori solari a BASSA temperatura I collettori solari a bassa temperatura utilizzati normalmente negli impianti
DettagliIMPIANTI RISCALDAMENTO Descrizione
Corso di IMPIANTI TECNICI per l EDILIZIA IMPIANTI RISCALDAMENTO Descrizione Prof. Paolo ZAZZINI Dipartimento INGEO Università G. D Annunzio Pescara www.lft.unich.it Impianto termico : Impianto tecnologico
DettagliBQ Press GAS per impianti gas per uso domestico
BQ Press GAS in accoppiamento a tubi di rame conformi alla norma UNI 1057 nei diametri da 12 a 54 mm può essere utilizzato per la realizzazione di impianti a gas per usi domestici, non superiori la portata
DettagliIdrostatica Correnti a pelo libero (o a superficie libera) Correnti in pressione. Foronomia
Idrostatica Correnti a pelo libero (o a superficie libera) Correnti in pressione Foronomia In idrostatica era lecito trascurare l attrito interno o viscosità e i risultati ottenuti valevano sia per i liquidi
DettagliPOMPE DI CALORE A.C.S.
GUIDA PRATICA POMPE DI CALORE A.C.S. Sintesi delle cose da sapere Rev. 02 06 Nov. 2013 Pagina : 1/6 Pompe di Calore per Acqua Calda Sanitaria (ACS) Generalità Le pompe di calore per Acqua Calda Sanitaria
DettagliPortata (Smc/h) U10 4500 U11 2500 U8 3000 U5 4000 U6 3500 U7 1500
POLITECNICO DI TORINO ESAMI DI STATO PER L ABILITAZIONE ALLA PROFESSIONE DI INGEGNERE Seconda Sessione ANNO 2009 Settore INDUSTRIALE - Classe 33/S Ingegneria Energetica e nucleare Prova pratica del 14-01-2010
DettagliSistemi di Protezione e Coordinamento. Impianti Elettrici in BT. Qualunque linea elettrica è caratterizzata da tre caratteristiche principali:
Sistemi di Protezione e Coordinamento Impianti Elettrici in BT Qualunque linea elettrica è caratterizzata da tre caratteristiche principali: 1. carico elettrico da alimentare; 2. protezione (interruttore
DettagliCentrali Termiche Classificazione dei luoghi pericolosi
Centrali Termiche Classificazione dei luoghi pericolosi Gianni Bettini Vicenza, 25 giugno 2005 1di 24 Centrali Termiche Classificazione dei luoghi pericolosi Di quali centrali termiche stiamo parlando?
DettagliCAMPAGNA PROMOZIONALE PER L UTILIZZO IN SICUREZZA DEL GAS METANO
CAMPAGNA PROMOZIONALE PER L UTILIZZO IN SICUREZZA DEL GAS METANO 1 IMPIANTI GAS: LE REGOLE GENERALI A chi mi devo rivolgere? Quando fate realizzare, revisionare o riparare i vostri impianti dovete rivolgervi,
DettagliII bozza N. pratica di riferimento. Scheda di rilevazione per la valutazione dei rischi in ambiti domestici. Tipologia abitativa
II bozza N. pratica di riferimento Scheda di rilevazione per la valutazione dei rischi in ambiti domestici Elementi obbligatori che devono essere rilevati: Tipologia abitativa Comune di Abitazione di tipo
DettagliREALIZZAZIONE DI CENTRO RESIDENZIALE DI CURE PALLIATIVE HOSPICE IN SPICCHIO 2 STRALCIO ESECUTIVO FUNZIONALE
INDICE 1) Premessa 2) Progetto edilizio 3) verifica norme antincendio 4) Attività 91 5) Mezzi ed impianti fissi di estinzione 6) Segnaletica di sicurezza 1 REALIZZAZIONE DI CENTRO RESIDENZIALE DI CURE
Dettagli* LINEE GUIDA PER ATTIVITÀ DI MERCATI RIONALI CON PRESENZA DI BANCARELLE MOBILI E/O FISSE E AUTOCARRI UTILIZZANTI E NON GAS DI PETROLIO LIQUEFATTO
* LINEE GUIDA PER ATTIVITÀ DI MERCATI RIONALI CON PRESENZA DI BANCARELLE MOBILI E/O FISSE E AUTOCARRI UTILIZZANTI E NON GAS DI PETROLIO LIQUEFATTO Pescantina, 15 Novembre 2013 Ing. Giuseppe Lomoro L ultimo
DettagliELENCO PREZZI PRESTAZIONI ACCESSORIE
ELENCO PREZZI PRESTAZIONI ACCESSORIE Al Servizio Principale di Distribuzione del Gas della COSEV SERVIZI S.p.A. 4 EDIZIONE decorrenza dal 22 Luglio 2015 (fatti salvi i prezzi stabiliti dalle delibere 573/2013
DettagliIn caso di nuova installazione - ristrutturazione - cambio dei generatori di calore:
Normativa di riferimento L. 10/91 D.P.R. 412/93 D.P.R. 551/99 D.Lgs. 192/05 D.Lgs. 311/06 L.R. 24/06 D.G.R. n. 6033/07 Cos è un impianto termico Qualsiasi impianto di riscaldamento dotato di: Generatore
DettagliInstallazione degli apparecchi di utilizzazione, ventilazione e aerazione dei locali di installazione
0/11/010 La norma UNI 719/08 Installazione degli apparecchi di utilizzazione, ventilazione e aerazione dei locali di installazione 1 1 La norma UNI 719/08 Questa è una presentazione non una norma!!! Questa
DettagliRegione Liguria Disposizioni e criteri per l esercizio, il controllo, la manutenzione e l ispezione degli impianti termici
1. Con che periodicità si devono effettuare i controlli di manutenzione sugli impianti termici? L art. 7 del DPR 16/04/2013 n. 74 ha disposto che le operazioni di controllo ed eventuale manutenzione su
DettagliDlgs 128/10. Decreto legislativo 29 giugno 2010, n. 128
Decreto legislativo 29 giugno 2010, n. 128 Modifi che ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell articolo 12 della legge 18 giugno 2009,
DettagliNuove disposizioni sullo SCARICO A TETTO in vigore a partire dal 19 luglio 2014
Nuove disposizioni sullo SCARICO A TETTO in vigore a partire dal 19 luglio 2014 Il D.Lgs 102/2014 ha modificato nuovamente le regole sull obbligo dello SCARICO A TETTO degli impianti termici previsto dal
DettagliUBICAZIONE DELL UNITA MOBILE Indirizzo... Nr... Palazzo... Scala...Piano...Interno...CAP... Località...Comune... Provincia...
LIBRETTO IMPIANTO OBBLIGATORIO PER GLI IMPIANTI TERMICI CON POTENZA TERMICA DEL FOCOLARE NOMINALE INFERIORE A 35 kw (ART. 11, COMMA 9, DPR 26 AGOSTO 1993, N 412 E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI) 2 Libretto impianto
DettagliRELAZIONE DI CALCOLO IMPIANTO ELETTRICO
RELAZIONE DI CALCOLO IMPIANTO ELETTRICO File: Relazione tecnica Data 11-11-2009 1 INDICE RELAZIONE DI CALCOLO E CRITERI DI DIMENSIONAMENTO... 3 CRITERI DI PROGETTO... 3 CRITERI DI DIMENSIONAMENTO DELLE
DettagliVia Bellarmino, 23 29141 Milano Tel. 02 36522641 Fax 02 36522812 www.progettogas.it - email:info@progettogas.it
Via Bellarmino, 23 29141 Milano Tel. 02 36522641 Fax 02 36522812 www.progettogas.it - email:info@progettogas.it Oggetto : Risposta a Sua domanda Messaggio: Scarico caldaie a condensazione Spett. Redazione
DettagliI CONSUMI ED IL RENDIMENTO
I CONSUMI ED IL RENDIMENTO E buona prassi che chiunque sia interessato a realizzare un impianto di riscaldamento, serio, efficiente ed efficace, si rivolga presso uno Studio di ingegneria termotecnica
Dettagliturboinwall Caldaie murali a gas ad alto rendimento per riscaldamento e produzione di acqua calda. Per installazioni a incasso.
turboinwall Caldaie murali a gas ad alto rendimento per riscaldamento e produzione di acqua calda. Per installazioni a incasso. turboinwall turboinwall Il calore... a scomparsa La tecnologia arriva in
DettagliIl Solare Termodinamico per la Produzione di Energia Elettrica e Calore a Media Temperatura
Efficienza Energetica, il forziere nascosto dell industria sarda Il Solare Termodinamico per la Produzione di Energia Elettrica e Calore a Media Temperatura Prof. Daniele Cocco Dipartimento di Ingegneria
DettagliSommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4
Relazione di calcolo illuminotecnico Sommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4 PREMESSA Oggetto del seguente lavoro è il calcolo illuminotecnico da effettuarsi nel
DettagliSupplemento per condotto scarico fumi per
Supplemento per condotto scarico fumi per GVS C 14-3 HN - GVS C 22-3 HN GVS C 28-3 HN - GVM C 24-3 HN GVM C 28-3 HN - GVM C 35-3 HN 6 720 612 662-00.2O Modelli e brevetti depositati rif.: 6 720 642 584
DettagliIl sistema dei controlli VV.F. Il D.M. 22 gennaio 2008, n. 37
Il sistema dei controlli VV.F. Il D.M. 22 gennaio 2008, n. 37 1 D. M. 22/01/2008 n.37 Ministero dello Sviluppo Economico - Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11- quaterdecies, comma 13,
DettagliGAS NATURALE O METANO
Composto prevalentemente da un idrocarburo: metano da da cui prende il nome. GAS NATURALE O METANO Alto potere calorifico. Mancanza di tossicità e impurità. È un'ottima risorsa energetica. È l'energia
Dettagli