Come nasce un soggetto Mental Time Travel e identità

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Come nasce un soggetto Mental Time Travel e identità"

Transcript

1 2 Come nasce un soggetto Mental Time Travel e identità di Erica Cosentino 2.1 Introduzione Supponiamo che un giorno qualcuno ci dica che gli eventi del nostro passato, in realtà, non sono mai esistiti. Come la protagonista del film Blade Runner scopriamo di essere dei replicanti, degli organismi non umani dotati, tra l altro, di finti ricordi di una vita mai vissuta. Il senso del nostro passato si dissolve e con esso anche la nostra identità: se quei ricordi non ci appartengono, chi siamo noi allora? Diversi filosofi hanno ragionato sullo stretto legame tra memoria del passato e identità: Tu sei la stessa persona le cui avventure infantili stai attualmente ricordando (talvolta chiaramente, talvolta confusamente)? Le avventure di quel bambino, il cui percorso nello spazio e nel tempo in apparenza ha accompagnato ininterrottamente quello del tuo corpo, sono le tue stesse avventure? Quel bambino con il tuo nome, quel bambino la cui firma scarabocchiata ti ricorda il modo in cui tu scrivevi il tuo nome, è (era) te quel bambino? (Dennett, 1991, p. 470). Se le nostre esperienze, i nostri ricordi e i racconti che ne facciamo costituiscono il nostro io, chi è, allora, quel soggetto che fa esperienza, che ricorda e che racconta? La questione è determinare se il soggetto è fonte di una storia personale o suo prodotto. In termini più generali, cosa costituisce l identità di un soggetto? Il CAP. I affrontava la questione dal punto di vista dei criteri metodologici per avanzare una risposta invitando, inoltre, a tener conto dei vincoli neurobiologici; tuttavia, la natura del funzionamento cerebrale e il livello subpersonale di analisi della struttura della cognizione, oggetto di molte ricerche neurobiologiche e psicologiche contemporanee, sembrano restituire un immagine del soggetto che sfida la visione unitaria ordinaria, in cui la sua irriducibilità è posta a fondamento della nostra comprensione di chi siamo. È possibile, oggi, a partire da quelle ricerche che vincolano empiricamente le nostre assunzioni su 1

2 come nasce un soggetto, ricomporne l unità? Lo sfondo disegnato da tale questione ridefinisce gli strumenti per interrogarsi su un problema filosofico tradizionale: che cosa costituisce l unità e continuità del soggetto nel tempo, cioè la sua identità personale? Nel Saggio sull intelletto umano (1690), Locke rifletteva sulla memoria come artefice principale dell identità del soggetto; alla luce di studi recenti e a partire da un analisi del ruolo della memoria, proveremo a mettere a fuoco anche un altro aspetto, complementare, della questione. Pensiamo ancora al caso del replicante di Blade Runner. La perdita improvvisa della propria storia è accompagnata dalla totale dissoluzione dell asse temporale intorno al quale la ragazza ha costruito la propria vita: non perde solo il senso del proprio passato; perde anche il proprio futuro. Gli scenari che aveva progettato decadono; le attività del presente, orientate a realizzarne alcuni o fuggirne altri, non hanno più senso. L uomo è costantemente teso al futuro; tuttavia, le nostre capacità di decidere come agire, progettare, anticipare sono per larga parte dipendenti dal repertorio di scenari passati che ci fornisce la nostra memoria. In questo capitolo sosterremo che il pensiero orientato al futuro svolge una funzione determinante per la costituzione dell identità: è l esigenza di decidere come agire in futuro che determina il pensiero degli eventi del passato. Potremmo sostenere, anche, che è proprio perché concepiamo la nostra vita come progetto che è possibile ripercorrerla e raccontarla retrospettivamente come una storia. L identità personale sembra costituirsi, dunque, almeno in parte, tra le immagini degli eventi del proprio passato e quelle dei progetti e delle azioni del proprio sé futuro. Nel presente capitolo affronteremo tali questioni relative all identità dal punto di vista dei processi mentali ed evolutivi implicati nella sua formazione 1. L obiettivo è mostrare che il processo tramite il quale costruiamo il senso di chi siamo dipende necessariamente (ma non esclusivamente) da uno stesso meccanismo sottostante sia alla memoria per eventi personalmente esperiti la memoria episodica, sia all anticipazione e pianificazione del futuro. Discuteremo le ragioni evolutive dell associazione tra le due abilità e argomenteremo che la capacità cognitiva ampia che le comprende, sebbene affondi le radici nella cognizione degli animali non umani, è una prerogativa esclusivamente umana. Gli umani sono i soli animali a costruire un identità personale. La questione della specificità ci condurrà ad analizzare brevemente il problema di quanto essa sia genuina o rifletta la peculiarità umana per il linguaggio. 2.2 Identità personale e Mental Time Travel 1 Per una prospettiva di matrice storico-teoretica cfr. CAPP

3 Memoria episodica e memoria semantica Invertiamo per un momento il flusso del tempo e torniamo con la memoria a un evento recente di grande impatto emotivo per milioni di persone, la morte di Giovanni Paolo II. Dove eravamo e con chi quando abbiamo appreso la notizia? Come lo abbiamo saputo? Che cosa abbiamo provato? Probabilmente, molti di noi possono rispondere a queste domande con precisione. Il processo di recupero di questi ricordi sembra essere radicalmente diverso dal ricordare, per esempio, la capitale dell Australia. Tulving (1985) poneva una distinzione fondamentale tra conoscere un fatto, per esempio sapere che Canberra è la capitale dell Australia, e ricordare un evento, come quello in cui abbiamo appreso quel fatto. Le memorie del primo genere sono dette semantiche; esse costituiscono la nostra base di conoscenze circa il mondo. La memoria episodica è, invece, la memoria di eventi personalmente esperiti. Secondo una tassonomia condivisa (Squire, 2004), memoria semantica ed episodica costituiscono il sistema esplicito o dichiarativo, il quale è distinguibile dalla memoria implicita o non dichiarativa (come le procedure che guidano certi comportamenti automatici). La distinzione all interno del sistema dichiarativo è comprovata da manipolazioni sperimentali, da studi di imaging, da dissociazioni nei deficit che seguono a danni cerebrali. Nei casi di amnesia è la memoria episodica che viene compromessa; i soggetti colpiti perdono, infatti, i ricordi del proprio passato, ma conservano intatta la base di conoscenze che hanno acquisito, per esempio sanno giocare a scacchi ma non ricordano come o dove hanno imparato (Tulving, 2002). La memoria episodica non implica il semplice recupero di un ricordo da una banca dati; essa richiede, piuttosto, un processo di ricostruzione attiva dell evento (Friedman, 1993) e una proiezione nello scenario ricostruito, dunque una ri-esperienza, con la consapevolezza che esso appartiene al nostro passato. Questi processi sono gli stessi implicati nell anticipazione del futuro tramite la costruzione e la pre-esperienza di scenari potenziali, capacità grazie alla quale prepariamo le nostre risposte a certe situazioni, pianifichiamo attività, progettiamo le nostre vite. Suddendorf e Corballis (1997) e, indipendentemente, Wheeler, Stuss e Tulving (1997) hanno argomentato che memoria episodica e anticipazione del futuro sono associate, nell ontogenesi e nella filogenesi, perché componenti di una capacità più ampia, il Mental Time Travel (MTT). Diverse evidenze sostengono questa ipotesi; consideriamone alcune Evidenze per il MTT 3

4 Il concetto di MTT nasceva inizialmente per specificare la definizione di memoria episodica (Tulving, 1972, 1983), cioè per designare l esperienza soggettiva che accompagna la rievocazione di un evento passato. Sulla memoria episodica si sono concentrate molte ricerche. Solo recentemente, invece, si è iniziato a prestare attenzione alla costruzione mentale di potenziali scenari futuri. Tuttavia, vi è stato un crescente riconoscimento del fatto che le due abilità sono correlate. Una fonte di questa evidenza sono i casi di pazienti affetti da gravi disturbi della memoria episodica; essi mostrano, allo stesso tempo, anche una forte incapacità di generare piani per il futuro. Alcuni soggetti noti come K.C. (Tulving, 1985; Tulving et al., 1991) e D.B. (Klein et al., 2002), per esempio, non solo non riuscivano a recuperare l informazione relativa ad eventi passati; essi erano anche incapaci a costruire episodi futuri circa ciò che avrebbero fatto in certe situazioni (cfr. anche Levine et al., 1998). Uno studio di PET imaging ha dimostrato, inoltre, che molte aree cerebrali attive quando un individuo ricostruisce eventi passati si attivano anche quando egli anticipa eventi futuri (Okuda et al., 2003). Ancora, D Argembeau e Van der Linden (2004) hanno trovato, considerando adulti senza alcun tipo di deficit, che molti degli stessi fattori che influenzavano l esperienza soggettiva dei partecipanti di rivivere episodi del proprio passato, condizionavano anche l esperienza associata alla proiezione nel futuro, incluse la distanza dell evento dal presente e la sua valenza emotiva. Un altra fonte di evidenza proviene dall analisi dello sviluppo cognitivo infantile; se memoria episodica e anticipazione di eventi futuri compongono la stessa abilità per il MTT, ci aspetteremmo che esse emergano circa alla stessa età. Gli studi condotti indipendentemente sullo sviluppo della memoria episodica e sul «pensiero episodico futuro» (Atance, O Neill, 2001) convergevano nel mostrare che il bambino inizia ad acquisire queste abilità fra i 3 e i 5 anni. Uno studio recente (Busby, Suddendorf, 2005) ha evidenziato che non si tratta di una semplice correlazione: le capacità di richiamare eventi passati e di predire eventi futuri sono strettamente interdipendenti. Se la costruzione del passato e del futuro personale dipendono dalla capacità ampia per il MTT, la questione della sua acquisizione filo- e ontogenetica è determinante per il problema di come si costruisca l identità di sé. In questo capitolo ci interesseremo principalmente all aspetto legato all evoluzione. Da questo punto di vista, una questione centrale è quella della specificità: la capacità per il MTT è una prerogativa esclusivamente umana? Quanto di essa condividiamo con altri animali? A quali assunzioni circa il posto dell uomo nella natura ci legano le risposte a queste domande? 4

5 2.3 Continuità e specificità Occorre essere molto chiari su un punto centrale: la questione della specificità umana per il MTT non deve essere intesa come una presunzione di specialità dell essere umano (cfr. Ferretti, 2007). Il MTT è una capacità dominio-generale che include vari sottocomponenti; per esempio, l individuo che costruisce scenari di sé nel passato o nel futuro potenziale è un individuo consapevole di essere l attore e il regista di queste simulazioni. Nel formulare questi scenari il soggetto utilizza anche, per esempio, una psicologia ingenua per considerare gli stati mentali dei personaggi coinvolti ed una fisica ingenua per predire il comportamento di oggetti conformemente al mondo reale; affinché egli agisca coerentemente agli eventi anticipati deve inibire altre risposte guidate dagli stimoli esterni e allora un altro componente coinvolto nel MTT sono le funzioni esecutive. Questo complesso di abilità, d altra parte, non compare all improvviso nella mente umana; alcuni animali non umani possiedono capacità cognitive più basilari che fungono da fondamento. Un componente centrale del MTT è, per esempio, la consapevolezza di sé. Le ricerche, iniziate da Gallup (1970), sull autoriconoscimento allo specchio 2 nei primati non umani sono considerate le pietre miliari dello studio dell autoconsapevolezza negli individui non linguistici. Nonostante il dibattito circa la natura delle capacità cognitive coinvolte in questa prova sia aperto davvero essa dice qualcosa della consapevolezza di essere un soggetto oltre che un corpo? il suo superamento è una tappa significativa nel processo di costituzione del senso di sé. L autoriconoscimento implica, infatti, al minimo, la capacità di confrontare l immagine percettiva riflessa dallo specchio e l immagine attesa, dunque la rappresentazione mentale, di come si dovrebbe apparire (Nielsen et al., 2006); il semplice confronto tra input visivi e input propriocettivi (Mitchell, 1993; Gergely, 1994) non è sufficiente. Gli altri primati hanno, inoltre, una ricca conoscenza del mondo sociale, come indica, per esempio, la loro capacità di ingannare (Byrne, Whiten, 1988) e di utilizzare una basilare psicologia ingenua (Suddendorf, Whiten, 2001); questo complesso di evidenze potrebbe suggerire la loro capacità di costruire un certo senso di sé, in opposizione ad una certa conoscenza delle menti degli altri. Alcune recenti rassegne della letteratura sulla cognizione dei primati non umani hanno mostrato che le scimmie antropomorfe 3, i nostri parenti primati più vicini, esibiscono un complesso di abilità globalmente riscontrato negli umani intorno ai 2 anni (per esempio, Suddendorf, Whiten, 2001). Ciò significa che il nostro antenato comune, tra i 15 e i 17 milioni di anni fa, possedeva capacità cognitive che hanno costituito i precursori di quelle coinvolte nel 2 Il test consiste nell apporre, di nascosto, una macchia sulla testa del soggetto. Egli si riconosce se, davanti ad uno specchio, mostra comportamenti diretti alla macchia. 3 L espressione traduce l inglese great apes: scimpanzé, bonobo, gorilla e orango. 5

6 MTT. Tuttavia, l identità personale richiede l abilità di identificarsi con il proprio sé passato e futuro e di collegare queste rappresentazioni al proprio stato presente; questa comprensione sembra essere fuori dalla portata degli altri primati (e dei bambini di 2 anni). Il senso di sé che li caratterizza è allora fondamentalmente vincolato al loro stato attuale; questo sé è, d altra parte, un referente necessario intorno al quale vengono organizzati in memoria eventi personalmente esperiti (Howe, Courage, 1993) e vengono costruiti potenziali eventi futuri. Il complesso di abilità che lo definisce è un prerequisito per il MTT; quest ultimo, a sua volta, sembra necessario per l identità personale, cioè affinché si acquisisca il senso della propria dimensione temporale (Suddendorf, Corballis, 1997). La questione della specificità umana per il MTT si colloca, allora, in un quadro continuista. Tale questione può essere affrontata, tuttavia, solo alla luce di un attenta analisi della letteratura sulla cognizione episodica degli altri animali. Una rassegna debitamente approfondita esula dalle possibilità di questo lavoro; dunque, individuando le definizioni più diffuse di memoria e di anticipazione episodica, valuteremo solo alcuni tra gli studi che maggiormente possono contestare la nostra ipotesi di specificità Memoria episodica in altri animali: definizioni e stato attuale della ricerca Alcuni autori hanno sostenuto, per ragioni molto diverse, che la memoria episodica è una prerogativa esclusivamente umana (Suddendorf, Corballis, 1997; Tulving, 1983; Macphail, 2000). Altri hanno affermato, invece, che questo sistema di memoria è ampiamente diffuso nel regno animale (Donald, 1991; Olton, 1984). Vi sono poi molteplici ipotesi intermedie che rivendicano questa capacità solo per alcune specie e non per altre. Evidentemente, questi autori fanno riferimento a differenti definizioni operative di memoria episodica; può essere opportuno, dunque, confrontarle brevemente. Le principali linee di ricerche sono probabilmente due. La prima definisce la memoria episodica in relazione al contenuto, utilizzando il cosiddetto criterio what, where e when; altri due paradigmi in quest ambito fanno leva su alcuni aspetti specifici del funzionamento della memoria episodica umana, in un caso sull aspetto della spontaneità del recupero del ricordo, nell altro sul suo orientamento al passato. La seconda definizione è incentrata sulle metodologie utilizzate per attestare la memoria episodica negli umani; essa tenta di fornire una migliore analogia a queste procedure, mediante la richiesta inaspettata di riportare informazioni circa un evento passato. Nel primo caso, sulla base dell indicazione di Tulving (1972) delle tre caratteristiche che dovrebbero 6

7 essere identificate, è stato sostenuto che un individuo possiede memorie episodiche se ricorda cosa è accaduto (what), dove (where) e quando (when). Questo paradigma è stato utilizzato con alcuni tipi di uccelli - le ghiandaie - che, in natura, accumulano provviste alimentari in certi nascondigli, per poi tornarvi quando il cibo è scarso. Clayton, Yu e Dickinson (2001) hanno verificato, in laboratorio, che questi uccelli sembrano ricordare la collocazione di due tipi di cibo, vermi e arachidi, sulla base della loro preferenza per i primi a distanza di brevi intervalli di tempo e per i secondi quando il periodo trascorso è più lungo e dunque i vermi sono deteriorati. Affinché siano capaci di trovare il nascondiglio del cibo prescelto in relazione alla quantità di tempo trascorso dal nascondimento, le ghiandaie devono essere capaci di ricordare il tipo di cibo (cosa) che si trova in un certo nascondiglio (dove) e quando esso è stato nascosto. Tuttavia, queste proprietà potrebbero non essere sufficienti né necessarie per la memoria episodica. Innanzi tutto, molte memorie episodiche possono mancare di uno dei componenti del contenuto assunti come necessari. Molto spesso possiamo ricordare dettagliatamente che cosa sia accaduto in una certa circostanza e non essere capaci di stabilire quando o dove l evento ha avuto luogo. Inoltre, anche qualora tutti i componenti fossero presenti questo non sarebbe conclusivo per stabilire che una memoria è episodica; per esempio, sappiamo che la Dichiarazione di Indipendenza Americana fu firmata a Filadelfia il 4 luglio 1776, ma nessun individuo attualmente vivente potrebbe dire di ricordare l evento (Zentall, 2005). Simili critiche colpiscono anche gli studi di Menzel (1999) sulla memoria dello scimpanzé linguisticizzato Panzee e quelli di Schwartz, Hoffman e Evans (2005) sulla memoria dei gorilla. Nel primo caso, sono sottolineati due aspetti centrali della memoria episodica: Panzee, utilizzando lessigrammi, comunicava, senza indizi esterni, cosa e dove era stato nascosto da uno sperimentatore 16 ore prima, quindi il ricordo I. era recuperato spontaneamente, 2. era trattenuto per un tempo sufficientemente lungo. Tuttavia, questo studio trascura un presupposto centrale: il recupero dell informazione deve essere orientato all evento passato; lo studio di Menzel, però, non è disegnato per escludere che il ritrovamento possa essere determinato da un aggiornamento costante della conoscenza dello stato di cose attuale. Schwartz, Hoffman e Evans sono attenti a questi presupposti; tuttavia, oggetto di indagine è la memoria dei gorilla per alcuni elementi del contenuto dell evento e, come abbiamo notato, stabilire se un individuo possa accedere all informazione circa il che cosa, dove e quando di un evento non corrisponde a stabilire che possieda memorie episodiche. Un aspetto interessante sottolineato dai tre studiosi è che i gorilla sembravano ricordare sequenze temporali; il concetto di tempo può essere effettivamente una condizione necessaria per la memoria episodica. D altra parte, ricordare sequenze, considerare intervalli di tempo, essere sensibili alle diverse fasi del 7

8 giorno richiedono una capacità molto limitata ad agire sulla base di informazione temporale. Roberts (2002) ha mostrato che si può dar conto della cognizione temporale degli altri animali appellandosi a meccanismi elementari; per esempio, molte specie animali sono provviste di meccanismi circadiani. Un numero di processi interni, come la temperatura o la concentrazione di ormoni subisce variazioni regolari attraverso i cicli giornalieri. L associazione tra fasi di cicli circadiani, come il ciclo sonno-veglia e mutazioni dello stato fisiologico dell animale è un potente meccanismo per svolgere certe attività in certi momenti precisi; nulla in queste associazioni implica un concetto del tempo, piuttosto indizi circadiani interni spingono l animale a comportarsi in un certo modo. L elemento centrale della seconda definizione è presentare all animale (in questo caso, piccioni) la richiesta inaspettata di indicare se precedentemente aveva compiuto o no una certa azione. Zentall e colleghi (2001) hanno addestrato dei piccioni a scegliere una luce rossa dopo aver beccato e una verde se non lo avevano fatto. In seguito, i piccioni erano addestrati a beccare se veniva presentato loro uno stimolo giallo e a non beccare se lo stimolo era blu. A questo punto interveniva la domanda inaspettata: per esempio, essi beccavano perché era stato presentato loro uno stimolo giallo e, a quel punto, venivano presentate le luci rossa e verde. I piccioni erano considerati capaci di dichiarare una memoria episodica perché sceglievano la luce associata al comportamento che avevano appena eseguito (in questo caso, la rossa), senza alcun addestramento specifico in merito. Alcune osservazioni contestano questa conclusione. Le memorie episodiche sono memorie a lungo termine; in questo studio, però, l intervallo di ritenzione (cioè il tempo trascorso tra il comportamento e la richiesta di descriverlo ) è troppo breve, dunque la performance potrebbe implicare piuttosto il recupero di informazione dalla memoria a breve termine o di lavoro. Inoltre, anche in questo caso l accesso all informazione circa un fatto precedente può essere dissociato dall esperienza del ricordare, come nel caso delle memorie semantiche. Le evidenze più forti finora raccolte non sono sufficienti, pertanto, a sostenere che anche altri animali possiedono il sistema della memoria episodica. D altra parte, le evidenze per il MTT in altri animali potrebbero provenire anche dagli studi sull anticipazione di potenziali scenari futuri e sulla pianificazione di attività in relazione al bisogno previsto Anticipazione e pianificazione In un certo senso è chiaro che anche altri animali pianificano per il futuro; per esempio, gli uccelli costruiscono nidi, i castori dighe, molti altri animali fanno provviste di cibo. Particolarmente 8

9 dotati di capacità di anticipazione e pianificazione sembrano essere gli altri primati; gli scimpanzé, per esempio, selezionano e trasportano (a brevi distanze) dei bastoncini per pescare le termiti. Rispetto ad adattamenti specie-specifici per la nutrizione nell ambito dei quali anche altri animali possono usare strumenti, l uso che ne fanno i primati, attraverso una varietà di contesti, è più ampio e flessibile (Parker, Gibson, 1977). Tale uso sembra implicare effettivamente foresight, in quanto essi selezionano uno strumento per una particolare situazione senza precedenti prove ed errori e, talvolta, costruiscono i loro strumenti (McGrew, 1992); essi, dunque, rappresentano mentalmente i bisogni in una data situazione prima di scegliere o formare lo strumento. Tuttavia, scelto o costruito uno strumento, non vi applicano ulteriori modifiche dopo il primo uso (Boesch, Boesch, 1990); gli altri primati, cioè, non costruiscono strumenti per uso ripetuto. Questo è indicativo di un fatto più generale: le loro capacità di anticipazione e pianificazione dipendono dal bisogno attuale; essi pianificano perché hanno fame, sete o freddo. Secondo quella che Suddendorf e Corballis (1997) hanno definito «ipotesi Bischof- Köhler», gli altri primati possono pianificare per bisogni presenti; solo l uomo, tuttavia, può pianificare anticipando bisogni futuri. Anche Köhler (1925, p. 272) scriveva: «il tempo in cui vive lo scimpanzé è limitato nel passato e nel futuro». Possiamo distinguere, dunque, due forme di pianificazione: immediata e anticipatoria (Gulz, 1991); solo la seconda implica l abilità a modellare mentalmente gli eventi futuri e le loro conseguenze e, dunque, la capacità di MTT. Mulcahy e Call (2006) hanno realizzato uno studio per verificare la capacità di alcuni primati di anticipare un bisogno futuro. Il test prevedeva l utilizzo di due stanze: nella stanza-test si trovava un apparato che attivato con lo strumento adeguato dispensava cibo; la seconda era, invece, una stanza d attesa. I soggetti dell esperimento dovevano selezionare lo strumento appropriato nella stanza-test e portarlo con loro nella stanza d attesa; dopo un certo periodo (fino a quattordici ore) potevano ritornare nella stanza-test. Essi erano ritenuti capaci di pianificazione anticipatoria se al momento di tornare nella stanza-test riportavano anche lo strumento. Alcuni soggetti rispondevano alle aspettative degli sperimentatori; tuttavia, possiamo dubitare che ciò attesti la loro capacità di proiettarsi mentalmente nel futuro. Innanzi tutto, non può essere escluso che i partecipanti associassero lo strumento e la ricompensa (Suddendorf, 2006); soprattutto, però, il test non considera un presupposto centrale: lo stato motivazionale dell animale. L esperimento non può dimostrare che il primate immagini un bisogno attualmente non esperito, poiché non controlla i suoi bisogni al momento della prova; egli, dunque, portando con sé lo strumento può semplicemente pianificare per obiettivi immediati. In effetti, diverse osservazioni attestano una sorta di miopia temporale negli altri animali. Alcuni primati nutriti una volta al giorno, per esempio, dopo aver consumato la quantità di cibo sufficiente a soddisfarli in quel 9

10 momento, gettavano il cibo in esubero fuori dalla gabbia (Roberts, 2002); nonostante fossero abbastanza affamati quando venivano nuovamente nutriti, essi non utilizzavano la strategia di conservare il cibo rimanente. L affermazione della specificità umana per il MTT è basata, allora, sull attuale mancanza di evidenze che anche altri animali abbiano questa capacità; tuttavia, alcuni hanno sostenuto che vi sarebbe piuttosto un impossibilità a priori di ottenere evidenze. I sostenitori di queste petizioni di principio hanno focalizzato il dibattito intorno alla relazione tra linguaggio e MTT MTT e linguaggio Il linguaggio è stato considerato da alcuni (Macphail, 2000) il Rubicone mentale che divide soggetti dotati di un concetto di sé da quelli che ne sono sprovvisti. Poiché un senso di sé è necessario per il MTT, la conclusione è che quest ultimo può costituirsi solo all interno del linguaggio o che, in ogni caso, senza linguaggio non è possibile stabilire se altri animali possiedono questa capacità. La prospettiva che proponiamo è che l assenza di linguaggio non preclude la capacità di MTT, né la possibilità di attestarne la capacità in altri animali, qualora vi fosse. Questa posizione implica, naturalmente, la convinzione che vi siano altri mezzi per esprimere memorie episodiche e piani futuri al di fuori del linguaggio. Uno di questi mezzi può essere rappresentare, e ri-rappresentare, gli eventi tramite pantomima (Donald, 1991). In alcuni casi questo mezzo può essere più adatto dell espressione linguistica; per esempio, quando si vogliono esercitare le proprie risposte comportamentali a eventi previsti ma non ancora esperiti, oppure per provare apertamente, non solo mentalmente, una certa performance futura o per ripetere un azione precedentemente eseguita (come un goal durante una partita). La capacità di MTT può essere verificata, inoltre, in modalità non linguistica esplorando paradigmi non verbali con i bambini e comparando i risultati con prove verbali per convalidare la misura; successivamente, un tale test potrebbe essere utilizzato con animali non umani. Suddendorf e Busby (2005) e Tulving (2005) hanno proposto un analogo paradigma non verbale che potrebbe servire allo scopo. La struttura dell esperimento è simile al test delle due stanze di Mulcahy e Call (2006); tuttavia, lo stato motivazionale del soggetto è attentamente vigilato. L esperimento pensato per i primati non umani consiste nell indurre regolarmente lo stato di sete nella stanza-test e verificare se l animale, che nella stanza d attesa può avere l acqua, sceglierà comunque, tra varie opzioni, ciò che gli servirà a soddisfare la sete futura. Una versione preliminare del test è stata realizzata in uno studio con bambini dai tre ai cinque anni 10

11 (Suddendorf, Busby, 2005) 4 e i risultati sono stati coerenti con quelli dei test linguistici; il superamento di questa prova potrebbe implicare, dunque, la capacità di MTT. Alla luce delle evidenze attuali, tuttavia, la capacità di MTT risulta essere specificamente umana; la sua specificità, d altra parte, non sembra essere dovuta al linguaggio. Queste osservazioni non escludono che il rapporto tra linguaggio e MTT possa essere molto stretto; in effetti, alcune considerazioni di carattere evolutivo suggeriscono che la relazione tra i due dovrebbe essere investigata approfonditamente. In quanto segue argomenteremo che probabilmente la principale funzione evolutiva del MTT è stata provvedere un efficace sistema di anticipazione del futuro. Anche altre specie sono dotate di meccanismi che svolgono funzioni analoghe. La specificità del MTT risiede, tuttavia, nella possibilità di proiettarsi nel futuro attraverso la costruzione di scenari alternativi. Un aspetto fondamentale del processo è che gli scenari costruiti tramite MTT possono essere virtualmente infiniti, a partire da un numero finito di elementi (un lessico) variamente combinati; esso è, cioè, un meccanismo generativo. La generatività è stata considerata (per esempio da Chomsky, 1975) la proprietà critica del linguaggio umano. Hauser, Chomsky e Fitch (2002) hanno sostenuto che ciò che rende possibile la generatività del linguaggio umano è la sua basilare struttura ricorsiva. Anche il MTT è ricorsivo, data la possibilità, nella simulazione mentale e nella ricostruzione di eventi, di aprire scene all interno della scena principale, come nel linguaggio frasi subordinate possono essere incassate nelle frasi principali. Poiché sembrano condividere la medesima struttura ricorsiva e combinatoriale, MTT e linguaggio potrebbero essere strettamente correlati nell evoluzione. Gärdenfors (2004) ha affermato, per esempio, che la cooperazione circa obiettivi futuri anticipati e la comunicazione simbolica devono aver coevoluto. Tuttavia, come si colloca precisamente il MTT rispetto ai sistemi di anticipazione di cui sono dotate altre specie animali? Perché solo gli umani hanno evoluto questo sistema? 2.4 Identità ed evoluzione MTT come adattamento per anticipare il futuro Il vantaggio evolutivo provvisto dal MTT può essere correlato non tanto alla capacità a ricordare il passato, quanto alla possibilità di accedere al futuro (Dudai, Carruthers, 2005; Suddendorf, Corballis, 1997; Tulving, 2005). Il MTT può essere considerato, infatti, il culmine di 4 Inducendo non la sete, naturalmente, ma il desiderio di giocare o di evitare la noia. 11

12 una gerarchia di adattamenti comportamentali orientati al futuro che variano in flessibilità. Al livello più basso, vi sono adattamenti come le caratteristiche corporee (la taglia, per esempio) o i modelli di comportamento innati (l istinto di migrazione); essi sono estremamente rigidi e coinvolgono tutti gli individui di una certa popolazione. L apprendimento coinvolge, invece, il singolo individuo, tuttavia è ancora un sistema di anticipazione poco flessibile, come nel caso del condizionamento classico od operante. In questi termini, è possibile stabilire una gerarchia anche dei sistemi di memoria. Il sistema non dichiarativo guida fenomeni come le abilità procedurali o il condizionamento la cui flessibilità è limitata, in quanto il comportamento è vincolato allo stimolo. Le memorie esplicite, al contrario, possono essere richiamate volontariamente e, dunque, utilizzate off-line per trasferire l apprendimento da un contesto ad un altro e ai fini della presa di decisioni e della pianificazione. Il sistema più flessibile è la memoria episodica, in quanto consente di accedere non solo ad una base di conoscenze relative agli aspetti costanti dell ambiente; essa permette di considerare anche le particolarità dell evento stesso di apprendimento. La sua funzione orientata al futuro non dipende, tuttavia, dall accuratezza del ricordo; frammentaria e imprecisa, essa fornisce dettagli di molteplici scenari e, di conseguenza, aumenta la capacità di pianificare e agire in contesti simili e consente di anticipare altri scenari e preparare, quindi, le risposte comportamentali. Il soggetto è il protagonista consapevole; attraverso queste simulazioni crea un senso di identità personale (Schacter, 1996). Considerata l indubbia utilità di questo flessibile sistema di anticipazione e pianificazione del futuro, perché solo gli umani lo hanno acquisito? Quali pressioni selettive specifiche possono aver agito? Le ragioni della specificità Cognizione anticipatoria e uso di strumenti Se solo gli umani sono capaci di pianificazione anticipatoria, essa deve essere stata selezionata nel corso dell evoluzione degli ominidi. Osvath e Gärdenfors (2005) hanno raccolto evidenze valide a ricostruire il legame tra uso di strumenti e MTT. Lo strumento più antico ritrovato risale a 2,5 milioni di anni fa, al periodo della cosiddetta tecnologia olduvaiana; secondo Osvath e Gärdenfors l uso di strumenti può inizialmente essere stato selezionato nell ambito del lancio di pietre come armi per difendersi e per cacciare. In continuità con l uso e il trasporto di strumenti da parte dei primati non umani e in relazione ad alcuni fattori anatomici (in particolare, il bipedismo) e condizioni ecologiche (come la vita nella savana), all interno della nicchia costruita 12

13 intorno a questa attività devono aver agito pressioni selettive specifiche al trasporto estensivo degli strumenti. In termini di costi-benefici, la vicinanza immediata dello strumento poteva provvedere diversi vantaggi; efficace nella difesa e nella caccia, questa strategia consentiva, inoltre, un risparmio energetico: lo strumento non doveva essere costruito ad ogni uso, piuttosto era utilizzato ripetutamente e ciò permetteva anche di evitare ricerche improvvisate di materiali per la costruzione, considerando che questi potevano trovarsi in luoghi distanti dalla preda o dal predatore. Queste pressioni possono aver portato ad adattamenti morfofisiologici e cognitivi specifici; tra questi ultimi, in particolare la cognizione anticipatoria del MTT, l abilità a rappresentare mentalmente bisogni ed eventi futuri. Gli strumenti costruiti nel periodo successivo, la fase acheuleana, mostrano un ulteriore sofisticazione; per esempio, gli strumenti bifacciali, i più antichi dei quali risalgono a 1,6 milioni di anni fa, manifestano un certo grado di standardizzazione nella tecnica di produzione e un complesso set di procedure ad ogni fase del processo (Johanson, Edgar, 2006); sembra evidente che siano stati costruiti per uso ripetuto e che, dunque, gli ominidi che li producevano comprendessero che uno stesso strumento sarebbe potuto servire, in circostanze simili, anche in futuro. Altri comportamenti, come le migrazioni fuori dall Africa o la capacità di mantenere il fuoco implicano, ancora, pianificazione anticipatoria e a lungo termine. Tuttavia, è possibile che le attività connesse al controllo sull ambiente naturale non siano state il principale motore dell evoluzione di adattamenti cognitivi specifici nell uomo; il controllo ecologico può essere stato conseguente all acquisizione di certe abilità cognitive evolutesi primariamente nell ambito sociale. Cognizione anticipatoria e competizione sociale Secondo l ipotesi dell «intelligenza machiavellica» (Byrne, Whiten, 1988), la pressione che ha guidato l evoluzione dell intelligenza, non solo negli umani ma in tutti i primati, è stata di tipo sociale piuttosto che ecologico (Humphrey, 1976). Allora le abilità cognitive dei primati sarebbero il risultato della loro costante lotta per la supremazia nell ambito sociale, in cui la sopravvivenza è legata alla capacità ad anticipare gli altri, ingannarli, cooperare con loro o manipolarli. Questa ipotesi, d altra parte, non spiega perché la pressione sociale dovrebbe aver agito più a lungo negli umani comportando l acquisizione di abilità cognitive specifiche, come il MTT. Modelli basati sul problem solving sociale collegato alle condizioni ecologiche offrono scenari più convincenti. In questo senso, una potenziale spiegazione è stata offerta da Alexander (1989; 1990). Egli ha sostenuto che, avendo conseguito una certa supremazia sull ambiente naturale, i primi ominidi si sono trovati a dover fronteggiare come pericolo principale i loro conspecifici: essi ed essi 13

14 soltanto «sono diventati la loro stessa principale forza ostile della natura» (Alexander, 1989, p. 469). Il meccanismo dominante della vita sociale è diventato la cooperazione per competere, tra i gruppi e all interno del gruppo. Come hanno efficacemente sintetizzato Flinn, Geary e Ward (2005, p. 11): data la precondizione della competizione tra coalizioni, basate sulla parentela e la reciprocità sociale (condivisa con gli scimpanzé), era iniziata una lotta autocatalitica per la supremazia sociale, la quale alla fine è risultata nell inusuale collezione di tratti caratteristici della specie umana, come l ovulazione nascosta, la cura prolungata della prole, la socialità complessa e una straordinaria collezione di abilità cognitive. La funzione centrale evolutasi a seguito di questa competizione sociale fuori controllo è stata, secondo Alexander (1989), l abilità di anticipare il futuro esplicitamente il futuro sociale. Tale funzione è conseguita attraverso la costruzione di scenari alternativi il MTT; tutti gli altri tratti o proprietà della mente sono secondari a questa funzione strategica fondamentale. Tuttavia, il meccanismo della cooperazione per competere è diventato centrale solo perché gli ominidi erano riusciti ad acquisire un certo controllo ecologico, diminuendo la pressione selettiva di fattori esterni come i predatori, il clima, la scarsità di cibo. Il problema è stabilire come e quando questa supremazia ecologica, conservata dagli umani attuali, sia stata conseguita. Controllo ecologico e intelligenza complessa devono aver coevoluto, rinforzandosi reciprocamente ad ogni stadio; forse la creazione di una certa nicchia (in occorrenza di fatti anatomici e ambientali come quelli cui abbiamo accennato e forse in relazione al trasporto di strumenti, come vogliono Osvath e Gärdenfors, 2005), riducendo le pressioni selettive dell ambiente esterno, ha consentito che la principale pressione al suo interno fosse quella sociale. Il modello di Alexander è particolarmente interessante perché consente di collegare condizioni ecologiche e sociali all acquisizione della consapevolezza autonoetica (Tulving, 2002), la rappresentazione conscia e temporalizzata di sé. Il nucleo centrale della costruzione di scenari è, infatti, il modello mentale autonoetico: il sistema pone l individuo auto-consapevole al centro della costruzione o ricostruzione simulata del mondo sociale o ecologico e più importante permette all individuo di controllare i risultati in questo mondo. [ ] Le strategie comportamentali simulate sono, in effetti, esercizi di problem solving focalizzati sui modi per acquisire accesso e controllo nelle relazioni e nelle dinamiche sociali e sulle forme di risorse che migliorano la sopravvivenza o la riproduttività nell attuale ecologia (Flinn et al., 2005, p. 34). La capacità umana di MTT è stata selezionata per permettere la costruzione e l uso di tali simulazioni. 14

15 2.5 Conclusioni La costruzione dell identità personale implica la capacità di considerare, coscientemente, il sé attraverso il tempo; essa coinvolge, dunque, l abilità di richiamare esperienze personali del passato, metterle in relazione alle situazioni attuali e progettare se stessi nel futuro. Tali processi richiedono la formulazione di molteplici scenari, come modelli mentali (Johnson-Laird, 1983) nei quali il sé è il protagonista principale e, soprattutto, è consapevole di esserlo. La funzione di queste simulazioni è permettere al soggetto di formare coscientemente obiettivi e programmare azioni orientati al futuro e integrarli con gli scenari degli eventi che compongono la storia della propria vita; tali simulazioni sono strategiche quando si ha a che fare con situazioni che differiscono dalle routine quotidiane (Levine, 1999), come variazioni nelle dinamiche sociali o nei contesti ecologici. Solo gli umani possono affacciarsi a queste finestre temporali; tuttavia, il percorso che conduce, infine, al soggetto pienamente consapevole della propria dimensione temporale è lungo e antico; esso inizia con forme più basilari di soggettività, condivise con altri animali. L umano non è speciale; come tutte le altre specie siamo un prodotto accidentale dell evoluzione; tuttavia, come ha scritto Gould (cit. in Pievani, 2006, p. 123), siamo «un glorioso accidente». 15

Autismo e teoria della mente

Autismo e teoria della mente Spiegare l autismo Università degli Studi di Milano Autismo e teoria della mente Sandro Zucchi All inizio degli anni 80, Baron-Cohen, Leslie e Frith hanno condotto un esperimento per determinare il meccanismo

Dettagli

L intelligenza numerica

L intelligenza numerica L intelligenza numerica Consiste nel pensare il mondo in termini di quantità. Ha una forte base biologica, sia gli animali che i bambini molto piccoli sanno distinguere poco e molto. È potentissima e può

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI. Competenza: 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione

SCUOLA PRIMARIA SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI. Competenza: 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione SCUOLA PRIMARIA SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI Competenza: 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione Descrittori Classe 1 Descrittori Classe 2 Descrittori Classe 3 Descrittori Classe 4 Descrittori

Dettagli

Indice. pagina 2 di 10

Indice. pagina 2 di 10 LEZIONE PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA DOTT.SSA ROSAMARIA D AMORE Indice PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA---------------------------------------------------------------------------------------- 3 LA STRUTTURA

Dettagli

IL PERCORSO DI COACHING

IL PERCORSO DI COACHING IL PERCORSO DI COACHING UNA RISORSA PER IL CAMBIAMENTO PROFESSIONALE E IL POTENZIAMENTO PERSONALE Non c èc nulla che spaventi di più l uomo che prendere coscienza dell immensit immensità di cosa è capace

Dettagli

La ricerca empirica in educazione

La ricerca empirica in educazione La ricerca empirica in educazione Alberto Fornasari Docente di Pedagogia Sperimentale Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione Il ricercatore ha il compito di trovare relazioni

Dettagli

I MOMENTI DI CURA: SOLO SODDISFAZIONE DI BISOGNI DI ACCUDIMENTO FISICO?

I MOMENTI DI CURA: SOLO SODDISFAZIONE DI BISOGNI DI ACCUDIMENTO FISICO? I MOMENTI DI CURA: SOLO SODDISFAZIONE DI BISOGNI DI ACCUDIMENTO FISICO? Il Lavoro di cura fisica e psichica necessaria al benessere e alla crescita del bambino è parte integrante del Progetto Educativo

Dettagli

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente

Dettagli

LINGUAGGI, CREATIVITA, ESPRESSIONE TECNOLOGIA - INFORMATICA

LINGUAGGI, CREATIVITA, ESPRESSIONE TECNOLOGIA - INFORMATICA LINGUAGGI, CREATIVITA, ESPRESSIONE TECNOLOGIA - INFORMATICA FINALITA EDUCATIVE La tecnica è la struttura razionale del lavoro, cioè l uso consapevole e finalizzato di mezzi, materiali e procedimenti operativi

Dettagli

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE: IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:! definisce i bisogni e i desideri insoddisfatti! ne definisce l ampiezza! determina quali mercati obiettivo l impresa può meglio servire! definisce i prodotti

Dettagli

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice INSEGNAMENTO DI PSICOLOGIA DELL ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE LEZIONE I ORIENTAMENTO E PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 L orientamento: significato e tipologie ---------------------------------------------------------------

Dettagli

RICERCA-AZIONE. l insegnamento riflessivo. Caterina Bortolani-2009

RICERCA-AZIONE. l insegnamento riflessivo. Caterina Bortolani-2009 RICERCA-AZIONE ovvero l insegnamento riflessivo Gli insegnanti sono progettisti.. riflettono sul contesto nel quale devono lavorare sugli obiettivi che vogliono raggiungere decidono quali contenuti trattare

Dettagli

LA CONOSCENZA DEL MONDO

LA CONOSCENZA DEL MONDO SCUOLA DELL INFANZIA INDICATORI LA CONOSCENZA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO 3 anni 4 anni 5 anni. DEL MONDO FISICO E.. Esplorare con curiosità attraverso i sensi. Manipolare materiali diversi. Sperimentare

Dettagli

PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA

PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA COMPETENZA 1 IMPARARE AD IMPARARE Abilità/ Capacità Organizzare il proprio lavoro autonomamente - Rispettare le consegne - Mettere in atto strategie appropriate

Dettagli

Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi.

Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi. PROGETTO SeT Il ciclo dell informazione Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi. Scuola media Istituto comprensivo di Fagagna (Udine) Insegnanti referenti: Guerra Annalja, Gianquinto

Dettagli

Lo Sviluppo delle Capacità

Lo Sviluppo delle Capacità Lo Sviluppo delle Capacità 1 Come elaborare un Piano di sviluppo: premesse e processo 3 2 Appendice A: Una guida per la Diagnosi degli ostacoli 7 3 Appendice B: Una guida per la scelta delle Tecniche 8

Dettagli

Modulo: Scarsità e scelta

Modulo: Scarsità e scelta In queste pagine è presentato un primo modello di conversione di concetti, schemi e argomentazioni di natura teorica relativi all argomento le scelte di consumo (presentato preliminarmente in aula e inserito

Dettagli

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo L utopia dell educazione L educazione è un mezzo prezioso e indispensabile che

Dettagli

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE Esiste l immagine del disabile intellettivo come persona adulta nella mia mente? Quali sono i maggiori ostacoli che i famigliari/ operatori incontrano nella costruzione di un

Dettagli

Tesina per il corso di Psicotecnologie dell apprendimento per l integrazione delle disabilità

Tesina per il corso di Psicotecnologie dell apprendimento per l integrazione delle disabilità Tesina per il corso di Psicotecnologie dell apprendimento per l integrazione delle disabilità ANALISI DEL TITOLO Per prima cosa cercheremo di analizzare e capire insieme il senso del titolo di questo lavoro:

Dettagli

MIND FITNESS STRETCH YOUR BRAIN WITH ART. MIND FITNESS 09 07 2015 Milano

MIND FITNESS STRETCH YOUR BRAIN WITH ART. MIND FITNESS 09 07 2015 Milano MIND FITNESS STRETCH YOUR BRAIN WITH ART DI FRONTE ALL OPERA D ARTE IMPARARE A LEGGERE UN SISTEMA COMPLESSO L arte contemporanea ci pone problemi inaspettati. Quando entriamo in un museo o in una galleria,

Dettagli

MEMORIA. La memoria umana è definita come la capacità di riattivare, in modo parziale o totale, gli avvenimenti del passato;

MEMORIA. La memoria umana è definita come la capacità di riattivare, in modo parziale o totale, gli avvenimenti del passato; MEMORIA La memoria umana è definita come la capacità di riattivare, in modo parziale o totale, gli avvenimenti del passato; La memoria umana è definita anche come la capacità di generare nuove conoscenze,

Dettagli

DEPLOY YOUR BUSINESS

DEPLOY YOUR BUSINESS DEPLOY YOUR BUSINESS COS É ARROCCO? E uno strumento online per lo sviluppo del Piano Economico-Finanziario del Business Plan. Arrocco è uno strumento online appositamente progettato per lo sviluppo di

Dettagli

Apprendimento e memoria

Apprendimento e memoria Apprendimento e memoria In tutti gli organismi il comportamento dipende dall interazione di fattori genetici e ambientali. L importanza relativa di questi fattori varia, ma anche il comportamento più stereotipato

Dettagli

Lavorare in gruppo. Corso di formazione per i dipendenti dell Università di Palermo

Lavorare in gruppo. Corso di formazione per i dipendenti dell Università di Palermo Lavorare in gruppo Corso di formazione per i dipendenti dell Università di Palermo Premessa La conoscenza del gruppo e delle sue dinamiche, così come la competenza nella gestione dei gruppi, deve prevedere

Dettagli

Memory Fitness TECNICHE DI MEMORIA

Memory Fitness TECNICHE DI MEMORIA Memory Fitness TECNICHE DI MEMORIA IL CERVELLO E LE SUE RAPPRESENTAZIONI Il cervello e le sue rappresentazioni (1/6) Il cervello e le sue rappresentazioni (2/6) Approfondiamo ora come possiamo ulteriormente

Dettagli

come nasce una ricerca

come nasce una ricerca PSICOLOGIA SOCIALE lez. 2 RICERCA SCIENTIFICA O SENSO COMUNE? Paola Magnano paola.magnano@unikore.it ricevimento: martedì ore 10-11 c/o Studio 16, piano -1 PSICOLOGIA SOCIALE COME SCIENZA EMPIRICA le sue

Dettagli

IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO. Elementi essenziali di progetto. Fasi e tappe Gli Approcci

IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO. Elementi essenziali di progetto. Fasi e tappe Gli Approcci UNIVERSITA MILANO BICOCCA Corso di laurea di primo livello in servizio sociale anno accademico 2009-2010 Progettare il sociale Prof. Dario A. Colombo IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO Elementi essenziali di

Dettagli

FINESTRE INTERCULTURALI

FINESTRE INTERCULTURALI Scuola Classe 1C FINESTRE INTERCULTURALI DIARIO DI BORDO 2013 / 2014 IC Gandhi - Secondaria di primo grado Paolo Uccello Insegnante / materia lettere Data Febbraio Durata 4h TITOLO DELLA FINESTRA INTERCULTURALE

Dettagli

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Chi sono Francesco lo Basso Molfetta (Ba) Progettista di Formazione Giudice di Gara dal 1972 Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Esperienze specifiche: Tutor Progetto Formazione Giovani Obiettivi Acquisire

Dettagli

Documentare,valutare, certificare competenze. Tra indicatori sovradisciplinari e descrittori disciplinari

Documentare,valutare, certificare competenze. Tra indicatori sovradisciplinari e descrittori disciplinari ALTERNANZA SCUOLA LAVORO Formazione 2007-2008 per tutor esperti Documentare,valutare, certificare competenze. Tra indicatori sovradisciplinari e descrittori disciplinari Maria Renata Zanchin MRZ-RED 1

Dettagli

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI Allegato 4 - Manerbio META EDUCATIVA: autonomia in ambito scolastico (classe 4/5 scuola primaria) DIMENSIONI CRITERI INDICATORI GESTIONALE OPERATIVA Uso degli strumenti Conoscere gli strumenti necessari

Dettagli

assolutamente condivisibili.

assolutamente condivisibili. Si fa riferimento alla proposta di Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 7 settembre 2006. Il Quadro europeo delle Qualifiche e dei Titoli contiene le seguenti definizioni: Competenze

Dettagli

LINGUA INGLESE SCUOLA PRIMARIA

LINGUA INGLESE SCUOLA PRIMARIA CLASSE PRIMA LINGUA INGLESE SCUOLA PRIMARIA 1 RICEZIONE ORALE 1. Familiarizzare coi primi suoni della lingua inglese 2. Comprendere semplici espressioni di uso quotidiano, pronunciate chiaramente. 3. Comprendere,

Dettagli

Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2)

Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2) Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2) Riprendiamo l analisi interrotta nel corso della precedente lezione b) struttura dialogica del fatto educativo Per rispondere a criteri ermenutici, l

Dettagli

A.A. 2004-05. INDIRIZZO LA96 Analisi e intervento psicologico per l età adulta. Prof. Claudia Casadio

A.A. 2004-05. INDIRIZZO LA96 Analisi e intervento psicologico per l età adulta. Prof. Claudia Casadio CORSO DI LOGICA E PSICOLOGIA DEL PENSIERO A.A. 2004-05 INDIRIZZO LA96 Analisi e intervento psicologico per l età adulta Prof. Claudia Casadio LINGUAGGIO E PENSIERO Le relazioni tra linguaggio e pensiero

Dettagli

Laboratorio di Pedagogia Sperimentale. Indice

Laboratorio di Pedagogia Sperimentale. Indice INSEGNAMENTO DI LABORATORIO DI PEDAGOGIA SPERIMENTALE LEZIONE III INTRODUZIONE ALLA RICERCA SPERIMENTALE (PARTE III) PROF. VINCENZO BONAZZA Indice 1 L ipotesi -----------------------------------------------------------

Dettagli

Intelligenza animale. Fondamenti di Psicologia Cognitiva AA 2012-13

Intelligenza animale. Fondamenti di Psicologia Cognitiva AA 2012-13 Intelligenza animale Fondamenti di Psicologia Cognitiva AA 2012-13 1 Domanda generale Quanto sono intelligenti gli animali non umani? Intelligenza come insieme di specializzazioni Capitolo 18 del manuale

Dettagli

Project Cycle Management

Project Cycle Management Project Cycle Management Tre momenti centrali della fase di analisi: analisi dei problemi, analisi degli obiettivi e identificazione degli ambiti di intervento Il presente materiale didattico costituisce

Dettagli

Statistica e biometria. D. Bertacchi. Variabili aleatorie. V.a. discrete e continue. La densità di una v.a. discreta. Esempi.

Statistica e biometria. D. Bertacchi. Variabili aleatorie. V.a. discrete e continue. La densità di una v.a. discreta. Esempi. Iniziamo con definizione (capiremo fra poco la sua utilità): DEFINIZIONE DI VARIABILE ALEATORIA Una variabile aleatoria (in breve v.a.) X è funzione che ha come dominio Ω e come codominio R. In formule:

Dettagli

Il Volontariato: un esperienza di vita per la vita dell uomo. Perché te ne devi. preoccupare tu?

Il Volontariato: un esperienza di vita per la vita dell uomo. Perché te ne devi. preoccupare tu? Il Volontariato: un esperienza di vita per la vita dell uomo Perché te ne devi preoccupare tu? 1 Cultura del pensare agli affari propri, lasciarsi guidare dai propri interessi rendere il nostro mondo vivibile,

Dettagli

Indice generale. OOA Analisi Orientata agli Oggetti. Introduzione. Analisi

Indice generale. OOA Analisi Orientata agli Oggetti. Introduzione. Analisi Indice generale OOA Analisi Orientata agli Oggetti Introduzione Analisi Metodi d' analisi Analisi funzionale Analisi del flusso dei dati Analisi delle informazioni Analisi Orientata agli Oggetti (OOA)

Dettagli

La Leadership efficace

La Leadership efficace La Leadership efficace 1 La Leadership: definizione e principi 3 2 Le pre-condizioni della Leadership 3 3 Le qualità del Leader 4 3.1 Comunicazione... 4 3.1.1 Visione... 4 3.1.2 Relazione... 4 pagina 2

Dettagli

CRITERI DI VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA

CRITERI DI VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA CLASSI seconde CRITERI DI VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA LINGUA ITALIANA l alunno utilizza in maniera appropriata il codice linguistico per descrivere, narrare argomentare. si esprime in modo

Dettagli

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Pagina 2 Contenuto Il progetto TIDE...4 Il manifesto TIDE...6 La nostra Dichiarazione...8 Conclusioni...12 Pagina 3 Il progetto TIDE Verso un

Dettagli

Che cos è l intelligenza e come funzionano i test del Q.I.

Che cos è l intelligenza e come funzionano i test del Q.I. Che cos è l intelligenza e come funzionano i test del Q.I. Non esiste, al giorno d oggi, un parere unanime della comunità scientifica sulla definizione di intelligenza. In generale, potremmo dire che è

Dettagli

PROGRAMMAZIONE SCUOLA PRIMARIA - CLASSE TERZA

PROGRAMMAZIONE SCUOLA PRIMARIA - CLASSE TERZA CURRICOLO D ISTITUTO COMPRENDERE COMUNICARE RIFLETTERE RIELABORARE PROGRAMMAZIONE SCUOLA PRIMARIA - CLASSE TERZA AREA DEI LINGUAGGI (italiano, lingua inglese, musica, arte e immagine) TRAGUARDI PER LO

Dettagli

TECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA

TECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA ISTITUTO COMPRENSIVO RIVA 1 PIANO DI STUDIO DI ISTITUTO TECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA PREMESSA Secondo le Linee Guida per l elaborazione dei Piani di Studio Provinciali (2012) la TECNOLOGIA, intesa nel suo

Dettagli

risulta (x) = 1 se x < 0.

risulta (x) = 1 se x < 0. Questo file si pone come obiettivo quello di mostrarvi come lo studio di una funzione reale di una variabile reale, nella cui espressione compare un qualche valore assoluto, possa essere svolto senza necessariamente

Dettagli

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. Gestione e sviluppo richiedono oggi comportamenti diversi

Dettagli

1) Il mio avatar: uguali o diversi? L esercizio permette di apprendere il concetto di avatar e comprenderne la tipologia.

1) Il mio avatar: uguali o diversi? L esercizio permette di apprendere il concetto di avatar e comprenderne la tipologia. DISCUSSION STARTERS - Definisci a parole tue cosa è un avatar. - Quali sono le funzioni psicologiche dell avatar? - L avatar può essere sempre come tu lo vorresti? - Quanti tipi di avatar conosci? - In

Dettagli

HR - Sicurezza. Parma 17/12/2015

HR - Sicurezza. Parma 17/12/2015 HR - Sicurezza Parma 17/12/2015 FG Software Produce software gestionale da più di 10 anni Opera nel mondo del software qualità da 15 anni Sviluppa i propri software con un motore completamente proprietario

Dettagli

The Leader. Scopri la tua tecnica nella vita. Solleverai qualsiasi peso. Emanuele Radice. Sviluppo personale - self Help

The Leader. Scopri la tua tecnica nella vita. Solleverai qualsiasi peso. Emanuele Radice. Sviluppo personale - self Help Scopri la tua tecnica nella vita. Solleverai qualsiasi peso. The Leader Sviluppo personale - self Help Permettimi di darti un consiglio: Scegli ora di essere tu il tuo LEADER SEMPRE! Sviluppo personale

Dettagli

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms adacher@dia.uniroma3.it Introduzione Sistemi e Modelli Lo studio e l analisi di sistemi tramite una rappresentazione astratta o una sua formalizzazione

Dettagli

EMANUELE GAGLIARDINI ABILITA COGNITIVE

EMANUELE GAGLIARDINI ABILITA COGNITIVE EMNUELE GGLIRDINI ILIT COGNITIVE Programma di potenziamento e recupero Vol. 5 COGNIZIONE NUMERIC 4 4 4 4 La serie di volumi bilità cognitive è dedicata a specifici processi e abilità mentali (Percezione

Dettagli

Documento di approfondimento. Valutazione dello stress lavoro correlato e benessere organizzativo nella scuola

Documento di approfondimento. Valutazione dello stress lavoro correlato e benessere organizzativo nella scuola Documento di approfondimento Valutazione dello stress lavoro correlato e benessere organizzativo nella scuola VALUTAZIONE DELLO STRESS LAVORO CORRELATO E BENESSERE ORGANIZZATIVO NELLA SCUOLA Il Decreto

Dettagli

Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria

Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria Il Problem-based learning (apprendimento basato su un problema) è un metodo di insegnamento in cui un problema costituisce il punto di inizio del processo

Dettagli

UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA

UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA Tutti gli anni, affrontando l argomento della divisibilità, trovavo utile far lavorare gli alunni sul Crivello di Eratostene. Presentavo ai ragazzi una

Dettagli

I libri di testo. Carlo Tarsitani

I libri di testo. Carlo Tarsitani I libri di testo Carlo Tarsitani Premessa Per accedere ai contenuti del sapere scientifico, ai vari livelli di istruzione, si usa comunemente anche un libro di testo. A partire dalla scuola primaria, tutti

Dettagli

Proposta di intervento rieducativo con donne operate al seno attraverso il sistema BIODANZA

Proposta di intervento rieducativo con donne operate al seno attraverso il sistema BIODANZA Proposta di intervento rieducativo con donne operate al seno attraverso il sistema BIODANZA Tornare a «danzare la vita» dopo un intervento al seno Micaela Bianco I passaggi Coinvolgimento medici e fisioterapiste

Dettagli

Intelligenza numerica:

Intelligenza numerica: Intelligenza numerica: intelligere, capire pensare al mondo in termini di numeri e di quantità. Tale capacità è innata e permea il nostro sistema di interpretazione di eventi e fenomeni di diverso grado

Dettagli

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO SIMONE DA CORBETTA PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 1 Introduzione Il progetto accoglienza nasce dalla convinzione che i primi mesi di lavoro

Dettagli

FINESTRE INTERCULTURALI

FINESTRE INTERCULTURALI Scuola Classe 1C FINESTRE INTERCULTURALI DIARIO DI BORDO 2013 / 2014 IC Gandhi - Secondaria di primo grado Paolo Uccello Insegnante / materia Anelia Cassai/lettere Data Febbraio Durata 4h TITOLO DELLA

Dettagli

LINGUA INGLESE DALLE INDICAZIONI NAZIONALI

LINGUA INGLESE DALLE INDICAZIONI NAZIONALI LINGUA INGLESE DALLE INDICAZIONI NAZIONALI L apprendimento della lingua inglese e di una seconda lingua comunitaria, oltre alla lingua materna e di scolarizzazione, permette all alunno di sviluppare una

Dettagli

PSICOLOGIA. La ricerca nelle scienze sociali. Le tecniche di rilevazione dei dati. L'osservazione. il testo:

PSICOLOGIA. La ricerca nelle scienze sociali. Le tecniche di rilevazione dei dati. L'osservazione. il testo: il testo: 01 Le tecniche di rilevazione dei dati Le principali tecniche di raccolta dei dati si dividono in: tecniche descrittive: il ricercatore osserva ciò che sta studiando. Sono tecniche descrittive

Dettagli

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio

Dettagli

Dalla Diagnosi Funzionale al PEI. Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test

Dalla Diagnosi Funzionale al PEI. Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test Dalla Diagnosi Funzionale al PEI Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test Effetti del non Valutare Sopravvalutare Problemi di comportamento (isolamento) Sottovalutare

Dettagli

Già negli nella prima metà del 900 la ricerca mostrò che copiare forme geometriche correlava in modo significativo con determinate funzioni

Già negli nella prima metà del 900 la ricerca mostrò che copiare forme geometriche correlava in modo significativo con determinate funzioni Già negli nella prima metà del 900 la ricerca mostrò che copiare forme geometriche correlava in modo significativo con determinate funzioni psicologiche. L autore del V.M.I. Test rilevò,negli anni 60,

Dettagli

Corso di Marketing Lezione 1 Concetti base di marketing

Corso di Marketing Lezione 1 Concetti base di marketing Corso di Marketing Lezione 1 Concetti base di marketing Prof. Elena Cedrola elena.cedrola@unimc.it http://docenti.unimc.it/docenti/elena-cedrola Elena Cedrola - Marketing - Università degli Studi di Macerata

Dettagli

Cittadinanza e Costituzione

Cittadinanza e Costituzione Cittadinanza e Costituzione Anno Scolastico 20010/11 Progetto di Cittadinanza e Costituzione Finalità Essere cittadini di un mondo in continuo cambiamento ha come premessa il conoscere e il porre in atto

Dettagli

Esercizio 1: trading on-line

Esercizio 1: trading on-line Esercizio 1: trading on-line Si realizzi un programma Java che gestisca le operazioni base della gestione di un fondo per gli investimenti on-line Creazione del fondo (con indicazione della somma in inizialmente

Dettagli

Quadro comune europeo di riferimento per le lingue. Apprendimento, insegnamento, valutazione

Quadro comune europeo di riferimento per le lingue. Apprendimento, insegnamento, valutazione Quadro comune europeo di riferimento per le lingue Apprendimento, insegnamento, valutazione I concetti chiave Storia del Quadro di riferimento europeo Le competenze di chi usa e apprende la lingua I livelli

Dettagli

I.C. "L.DA VINCI" LIMBIATE CURRICOLO IN VERTICALE ANNO SCOLASTICO 2014/2015 GEOGRAFIA

I.C. L.DA VINCI LIMBIATE CURRICOLO IN VERTICALE ANNO SCOLASTICO 2014/2015 GEOGRAFIA GEOGRAFIA Osservare gli spazi circostanti Saper distinguere sopra-sotto, davantidietro etc. svolgendo semplici percorsi sul foglio e attraverso giochi di psicomotricità (AL TERMINE DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA)

Dettagli

03. Il Modello Gestionale per Processi

03. Il Modello Gestionale per Processi 03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

Marketing internazionale

Marketing internazionale A.A. 2007-2008 Marketing internazionale Dott.ssa Vania Vigolo Lezione 5 1 Comportamento del consumatore? STIMOLI - Ambientali - Di marketing RISPOSTE: - Prodotto -Brand -Distributore - Prezzo - Tempo d

Dettagli

OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI

OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI ISTITUTO COMPRENSIVO DI BREMBATE SOPRA - SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO FERRUCCIO DELL ORTO OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI CLASSI PRIME SOCIALIZZAZIONE - PARTECIPAZIONE Primo quadrimestre Si pone nella

Dettagli

Punto di Svolta. Programmazione Neurolinguistica Umanistico Trasformativa. Programma anno 2012

Punto di Svolta. Programmazione Neurolinguistica Umanistico Trasformativa. Programma anno 2012 Programmazione Neurolinguistica Umanistico Trasformativa Programma anno 2012 Febbraio 18 19: Sistemi rappresentativi e Sottomodalità. Stato problema e stato risorsa Marzo 03 04 Swish. Doppia dissociazione

Dettagli

liste di liste di controllo per il manager liste di controllo per il manager liste di controllo per i

liste di liste di controllo per il manager liste di controllo per il manager liste di controllo per i liste di controllo per il manager r il manager liste di controllo per il manager di contr liste di liste di controllo per il manager i controllo trollo per il man liste di il man liste di controllo per

Dettagli

IL COLORE DELLE EMOZIONI

IL COLORE DELLE EMOZIONI LABORATORIO ESPRESSIVO IL COLORE DELLE EMOZIONI I bambini lo dicono con il colore PREMESSA Il ruolo che ha l adulto nello sviluppo affettivo di un bambino è determinante; il suo atteggiamento, le sue aspettative,

Dettagli

Stefania Pozio. Le prove INVALSI di matematica: il confronto con le indagini internazionali.

Stefania Pozio. Le prove INVALSI di matematica: il confronto con le indagini internazionali. Stefania Pozio Le prove INVALSI di matematica: il confronto con le indagini internazionali. Quali sono le principali indagini internazionali sulla matematica a cui l Italia partecipa? L Italia partecipa

Dettagli

Lavorare in Rete. a cura di Nunzia Coppedé. Nulla su di Noi senza di Noi. Formazione EmpowerNet

Lavorare in Rete. a cura di Nunzia Coppedé. Nulla su di Noi senza di Noi. Formazione EmpowerNet Lavorare in Rete Nulla su di Noi senza di Noi a cura di Nunzia Coppedé Cosa significa lavorare in rete Significa lavorare con diversi attori per affrontare insieme una causa comune La rete informale Le

Dettagli

Le competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca

Le competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca Scuola di Management per le Università, gli Enti di ricerca e le Istituzioni Scolastiche Le competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca Dott. William

Dettagli

IT Questionario per formatori di insegnanti di lingue Analisi dei dati

IT Questionario per formatori di insegnanti di lingue Analisi dei dati IT Questionario per formatori di insegnanti di lingue Analisi dei dati Tu 1. Al questionario hanno risposto sette formatori di insegnanti di lingue. 2. Sei formatori parlano l inglese, sei il francese,

Dettagli

queste domande e l importanza delle loro risposte, per quanto concerne questo lavoro.

queste domande e l importanza delle loro risposte, per quanto concerne questo lavoro. ABSTRACT La presenti tesi affronterà i problemi legati ai diritti umani, focalizzandosi specificatamente sul trattamento e lo sviluppo di questi diritti in Cina e nelle sue due Regioni Amministrative Speciali,

Dettagli

SCUOLA DELL INFANZIA ANNO SCOLASTICO 2014-2015

SCUOLA DELL INFANZIA ANNO SCOLASTICO 2014-2015 SCUOLA DELL INFANZIA ANNO SCOLASTICO 2014-2015 FINALITÀ: Formare persone responsabili con un profondo senso civico. Sviluppare nell alunnocittadino il senso di appartenenza ad una comunità residente in

Dettagli

Con il termine programma Teacch si intende l organizzazione dei servizi per persone autistiche realizzato nella Carolina del Nord, che prevede una

Con il termine programma Teacch si intende l organizzazione dei servizi per persone autistiche realizzato nella Carolina del Nord, che prevede una IL PROGRAMMA TEACCH Con il termine programma Teacch si intende l organizzazione dei servizi per persone autistiche realizzato nella Carolina del Nord, che prevede una presa in carico globale in senso sia

Dettagli

ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO!

ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO! ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO! L allineamento del team esecutivo è definibile come l accordo dei membri del team in merito a: 1. Allineamento personale -consapevolezza dell impatto

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Verifica acquisizione conoscenze. Pubblico: fornisce informazioni anche all esterno (diplomi, voti,...) Alla fine di un segmento di formazione

Verifica acquisizione conoscenze. Pubblico: fornisce informazioni anche all esterno (diplomi, voti,...) Alla fine di un segmento di formazione VALUTAZIONE SOMMATIVA VALUTAZIONE FORMATIVA Verifica acquisizione conoscenze Pubblico: fornisce informazioni anche all esterno (diplomi, voti,...) Alla fine di un segmento di formazione SCOPO CARATTERE

Dettagli

PROGETTO DIDATTICO LAVORARE IN CONTINUITA

PROGETTO DIDATTICO LAVORARE IN CONTINUITA Comune di Casalecchio di Reno ASILO NIDO R. VIGHI PROGETTO DIDATTICO LAVORARE IN CONTINUITA Per un progetto di territorio: uno spazio e un tempo per l incontro Anno educativo 2007/2008 A cura del Collettivo

Dettagli

Il sistema monetario

Il sistema monetario Il sistema monetario Premessa: in un sistema economico senza moneta il commercio richiede la doppia coincidenza dei desideri. L esistenza del denaro rende più facili gli scambi. Moneta: insieme di tutti

Dettagli

Università per Stranieri di Siena Livello A2

Università per Stranieri di Siena Livello A2 Unità 17 Il Centro Territoriale Permanente In questa unità imparerai: a comprendere testi che danno informazioni sui Centri Territoriali Permanenti per l istruzione e la formazione in età adulta parole

Dettagli

Autostima Amica-Nemica

Autostima Amica-Nemica Autostima Amica-Nemica come influenza le nostre scelte Dott.ssa Gioia Negri Psicologa, Psicoterapeuta Dottore di Ricerca in Neuroscienze Cognitive cos è l Autostima? Definizione «psicologica» «il processo

Dettagli

Comparazione dei Risultati dell Indagine

Comparazione dei Risultati dell Indagine Comparazione dei Risultati dell Indagine DOCTAE (Agr. nr. 2007-1983 001/001) Questo progetto è stato finanziato con il supporto della Commissione Europea. Questo documento riflette unicamente il punto

Dettagli

PRIMO BIENNIO CLASSE SECONDA - ITALIANO

PRIMO BIENNIO CLASSE SECONDA - ITALIANO PRIMO BIENNIO CLASSE SECONDA - ITALIANO OBIETTIVI MINIMI 1. ASCOLTARE/PARLARE: Ascoltare e comprendere testi orali di diverso tipo. Esprimersi oralmente in modo corretto (e pertinente), producendo testi

Dettagli

PROGETTO DI FORMAZIONE PER COMPRENDERE, SPERIMENTARE E FAR PROPRIO IL METODO

PROGETTO DI FORMAZIONE PER COMPRENDERE, SPERIMENTARE E FAR PROPRIO IL METODO LO SPAZIO MAGICO DELLA RELAZIONE TM Metodo di intervento sulle dinamiche relazionali e sulla prevenzione del disagio nella Scuola dell Infanzia e nella Scuola Primaria PRIMO LIVELLO PROGETTO DI FORMAZIONE

Dettagli

COMUNE DI SOLBIATE ARNO

COMUNE DI SOLBIATE ARNO SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 98 del 14.11.2013 1 GLI ELEMENTI DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE Oggetto della valutazione:obiettivi

Dettagli

Sistemi di misurazione e valutazione delle performance

Sistemi di misurazione e valutazione delle performance Sistemi di misurazione e valutazione delle performance 1 SVILUPPO DELL'INTERVENTO Cos è la misurazione e valutazione delle performance e a cosa serve? Efficienza Efficacia Outcome Requisiti minimi Indicatori

Dettagli