10 COSTI DI GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI

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1 Costi di gestione dei rifiuti urbani COSTI DI GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI 10.1 Costi del ciclo di gestione dei rifiuti urbani Nel presente paragrafo viene effettuata una valutazione dei costi di gestione del servizio di igiene urbana sostenuti dai Comuni della Provincia, comprendente il ciclo di gestione dei rifiuti urbani indifferenziati, le raccolte differenziate e i servizi di lavaggio e spazzamento delle strade. L analisi viene effettuata impiegando i dati riportati nella sezione relativa ai costi di gestione dei rifiuti urbani del già citato applicativo O.R.SO., che riproduce l analoga sezione del MUD, relativi al 2006, ultimo anno disponibile. Il costo totale del ciclo di gestione dei rifiuti urbani è costituito dalle seguenti voci, come previsto dal DPR 158/1999 Regolamento recante norme per l elaborazione del metodo normalizzato per definire la tariffa del servizio di gestione del ciclo dei rifiuti urbani: Costi di gestione (CG): sono gli importi relativi ai servizi di raccolta, trasporto e trattamento dei rifiuti oggetto del servizio di igiene urbana, che sono suddivisi in: - CGIND: costi di gestione dei servizi che riguardano i rifiuti urbani indifferenziati, articolati in: - CSL: costi di spazzamento e lavaggio strade; - CRT: costi di raccolta e trasporto; - CTS: costi di trattamento e smaltimento; - AC: altri costi inerenti la gestione dei rifiuti urbani indifferenziati, non compresi nelle voci precedenti; - CGD: costi di gestione del ciclo di raccolta differenziata, articolati in: - CRD: costi raccolta differenziata; - CTR: costi trattamento e riciclo. Costi comuni (CC): sono gli importi riferibili ai servizi non direttamente attinenti all esecuzione della raccolta dei rifiuti, composti da: - CARC: costi amministrativi e di accertamento, riscossione e contenzioso; - CGG: costi generali di gestione; - CCD: costi comuni diversi; Costi d uso del capitale (CK): riguardano le spese per ammortamenti, accantonamenti e remunerazione del capitale investito, come indicato di seguito: - Amm: ammortamenti per gli investimenti; - Acc: accantonamenti; - R: remunerazione del capitale. Nell analisi dei costi si è fatto riferimento ad alcuni indicatori economici pertinenti sia al costo totale del ciclo dei rifiuti urbani sia alle voci di costo come sopra indicate, quali:

2 Capitolo il costo annuo pro-capite di gestione del ciclo dei rifiuti urbani ( /ab.*anno); - il costo annuo specifico ( /t*anno). La valutazione dei costi di gestione dei rifiuti è stata effettuata con riferimento al costo totale dichiarato dai singoli Comuni, al netto dei ricavi dei contributi CONAI o altri proventi legati alla cessione di materiale recuperabile e all eventuale recupero energetico. Il costo complessivo sostenuto dai 90 Comuni della Provincia di Lecco nel 2006 è risultato pari ad Euro , che corrisponde ad un costo pro-capite di 82,89 /abitante e ad un costo specifico di 172,9 /t di rifiuto prodotto. Nella Tabella 10.1 e nel corrispondente Grafico 10.1 vengono riportati i costi di gestione dei rifiuti urbani dichiarati dai Comuni, raggruppati per classe dimensionale. Tabella 10.1 Costi di gestione dei rifiuti urbani per classe dimensionale, anno 2006 Classe Costo Costo Comuni Abitanti Costo totale RU tot. dimensionale procapite specifico Abitanti n. n. /anno /ab*anno t /t < , , , , , ,15 > , ,38 TOTALE , ,86 Grafico 10.1 Costi di gestione dei rifiuti urbani per classe dimensionale, anno ,00 200,00 150,00 100,00 50,00 - < > Costo procapite /ab*anno Costo specifico /t Suddividendo i Comuni per classi omogenee di ampiezza demografica, si può osservare che il costo pro-capite più elevato, pari a 136,60 /abitante, si registra nei Comuni di piccole e piccolissime dimensioni (<1.000 abitanti), di norma ubicati in zone montane, lontane dagli impianti di conferimento dei rifiuti, e per lo più caratterizzati da flussi turistici. Si rileva, inoltre, che per i Comuni con un numero

3 Costi di gestione dei rifiuti urbani 255 di abitanti superiore a unità sia il costo pro-capite sia il costo specifico tendono ad aumentare con l aumentare della classe demografica di appartenenza. I costi pro-capite e specifico più bassi si registrano nei Comuni con un numero di abitanti compreso tra e unità, che interessano il 48% della popolazione provinciale. Il costo specifico più elevato, pari a 215,4 /t, si rileva nel capoluogo: tale valore è verosimilmente riconducibile solo in parte al maggior quantitativo di rifiuti raccolti e richiederebbe ulteriori approfondimenti. Nella successiva Tabella 10.2 e nel corrispondente Grafico 10.2 i dati comunali relativi ai costi del ciclo dei rifiuti urbani sono stati elaborati aggregando i Comuni nei sette Circondari in cui risulta suddita amministrativamente la Provincia di Lecco. Tabella 10.2 Costi di gestione dei rifiuti urbani per Circondario, anno 2006 Costo Costo Comuni Abitanti Costo Totale RU totali Circondario procapite specifico n. n. /ab*a t/a /t CASATENOVO , ,89 LARIO ORIENTALE , ,26 LECCO , ,45 MERATE , ,30 OGGIONO , ,82 VALLE SAN MARTINO , ,61 VALSASSINA , ,76 TOTALE , ,86 Grafico 10.2 Costi di gestione dei rifiuti urbani per Circondario, anno ,00 200,00 150,00 100,00 50,00 0,00 Casatenovo Lario Orientale Lecco Merate Oggiono Valle San Martino Valsassina Costo procapite /ab*a Costo specifico /t Si può osservare come i costi pro-capite più elevati si registrino nei Circondari Valsassina (106,82 /ab*anno) e Lario Orientale (98,29 /ab.*anno) costituiti in prevalenza da Comuni caratterizzati da flussi turistici; in questo caso il costo pro-capite, essendo riferito alla sola popolazione

4 Capitolo residente, non risulta sufficientemente rappresentativo perché non tiene conto della popolazione fluttuante. I costi pro-capite più bassi si registrano nel Circondario Casatenovo (69,08 /ab*anno); globalmente, tutti i Circondari della Brianza (Casatenovo, Merate e Oggiono) presentano costi procapite ampiamente inferiori al dato medio provinciale. I costi specifici variano da un minimo di 156,3 /t pei i Comuni del Lario Orientale fino ad un massimo di 190,6 /t pei i Comuni della Valle San Martino. Complessivamente piuttosto elevati risultano il costo pro-capite e il costo specifico del Circondario Lecco, pari rispettivamente a 92,52 /ab*anno e a 185,4 /t, influenzati dalla presenza del capoluogo. La Tabella 10.3 e il corrispondente Grafico 10.3 mostrano l andamento dei costi di gestione dei rifiuti urbani in funzione della percentuale di raccolta differenziata conseguita dai Comuni della Provincia Tabella 10.3 Costi di gestione dei rifiuti per livelli di RD raggiunti in Provincia di Lecco, anno Costo procapite specifico Costo Comuni Abitanti Costo totale RU totali % RD n. n. /ab*a t/a /t < 35% , , % , , % , ,56 > 60% , ,43 TOTALE , , Grafico 10.3 Costi di gestione dei rifiuti per livelli di RD raggiunti in Provincia di Lecco, anno 200,0 180,0 160,0 140,0 120,0 100,0 80,0 60,0 40,0 20,0 0,0 < 35% 35-50% 50-60% > 60% Costo pro-capite /ab*a Costo specifico /t

5 Costi di gestione dei rifiuti urbani 257 Raffrontando i costi complessivi di gestione dei rifiuti ed il livello di raccolta differenziata conseguito dai Comuni, si può osservare come al crescere della percentuale di raccolta differenziata si riducano i costi medi pro-capite. Infatti, per i Comuni caratterizzati da livelli di RD minori del 35%, i costi si attestano su 109,4 /ab*anno e 174,3 /t; per i Comuni con livelli di RD superiori al 60% i costi diminuiscono rispettivamente a 69,9 /ab*anno a e a 149,4 /t. Si precisa che, come già sottolineato precedentemente, i dati relativi ai Comuni con percentuale di RD compresa tra il 50% e il 60% risultano penalizzati dai costi molto elevati sostenuti dal Comune di Lecco che nel 2006 ha conseguito un livello di RD pari al 54%. E possibile effettuare un confronto con i costi di gestione dei rifiuti registrati nelle altre province lombarde e nel contesto sovraregionale attraverso l esame dei dati, resi disponibili rispettivamente dall Osservatorio Regionale sui Rifiuti ARPA Lombardia e dall APAT ONR. I dati regionali sono aggiornati al 2006, mentre, per quanto concerne i dati nazionali, informazioni sui costi aggiornate con questo dettaglio a livello provinciale sono reperibili nel Rapporto Rifiuti , relativo all anno La successiva Tabella 10.4 riporta il costo medio pro-capite dell intera gestione dei rifiuti nelle province lombarde per l anno 2006 (aggiornamento: ), calcolato come media dei costi procapite dichiarati dai singoli Comuni. Tabella 10.4 Costi di gestione dei rifiuti urbani nelle province lombarde, anno 2006 PROVINCIA / abitante BERGAMO 79 BRESCIA 93 COMO 91 CREMONA 85 LECCO 90 LODI 76 MANTOVA 91 MILANO 97 PAVIA 92 SONDRIO 98 VARESE 85 REGIONE LOMBARDIA 89 Dall analisi della citata Tabella si osserva come il costo medio pro-capite della gestione dei rifiuti urbani registrato in Provincia di Lecco nel 2006, pari a 90 kg/ab., risulta sostanzialmente allineato al dato medio regionale, pari a 89 /abitante. Si precisa, per chiarezza, che il dato indicato differisce da quello riportato nelle precedenti elaborazioni in ragione della differente modalità di determinazione. Il Rapporto Rifiuti 2006 redatto dall APAT, in collaborazione con l ONR, fornisce una panoramica dei costi di gestione del servizio di igiene urbana in Italia. L analisi è stata effettuata impiegando i dati economici finanziari riportati nelle dichiarazioni MUD comunali relative all anno In considerazione dell incompletezza delle dichiarazioni presentate, l analisi è stata effettuata per un campione di Comuni le cui dichiarazioni sono state ritenute rappresentative per gli scopi dell analisi. Nel caso della Provincia di Lecco, ai fini della determinazione del costo pro-capite di

6 Capitolo gestione del servizio di igiene urbana, è stato considerato un campione di 74 Comuni su 90, aventi un numero di abitanti pari al 79% della popolazione provinciale di quell anno. Ciò premesso, l esame della situazione a livello nazionale, riportata sinteticamente nella Tabella 10.5 mostra come il costo pro-capite del ciclo di gestione dei rifiuti urbani in Provincia di Lecco, pari nel 2004 a 78 /ab., risulti ampiamente inferiore al dato medio nazionale nonché al dato medio delle province del nord. Si precisa, inoltre, che i dati indicati per le province del Sud non comprendono i costi di gestione dell emergenza rifiuti in Campania, che, tra il 1999 e il 2005, ha generato dei costi suppletivi quantificabili in milioni di Euro. Tabella 10.5 Costi di gestione dei rifiuti urbani in Italia, anno 2004 Costo pro-capite / abitante*anno NORD 102 Costo minimo 78 Costo massimo 181 CENTRO 136 Costo minimo 85 Costo massimo 189 SUD (*) 102 Costo minimo 71 Costo massimo 139 ITALIA 97 PROVINCIA DI LECCO 78 Si può sviluppare un analisi di maggior dettaglio relativamente alle voci di costo che concorrono alla formazione del costo totale di gestione dei rifiuti urbani ai sensi del già citato DPR 158/1999, a partire dai dati a disposizione dell Osservatorio provinciale. Non tutti i Comuni della Provincia hanno provveduto a compilare dettagliatamente tutte le voci di costo previste dall apposita sezione dell applicativo O.R.SO; i dati necessari per elaborazioni svolte nel prosieguo sono disponibili per 88 Comuni, aventi una popolazione complessiva di abitanti, pari al 98% della popolazione provinciale. Le singole voci di costo degli 88 Comuni considerati sono state accorpate nelle seguenti macrocategorie: - costo di raccolta: CRT+CRD; - costo di smaltimento: CTS+CTR; - altre voci di costo: CSL+AC+CC+CK. Sono stati inoltre indicati i proventi della vendita di materiali e di energia da rifiuti nonché i contributi CONAI (Ra + Rb). L analisi delle predette macro-categorie di costo è stata effettuata, in analogia con le elaborazioni condotte precedentemente, per classi omogenee di Comuni suddivisi per ampiezza demografica, per Circondario di appartenenza e infine per livello di raccolta differenziata raggiunto. I risultati di tali elaborazioni sono riportati nelle Tabelle 10.6, 10.7 e 10.8

7 Costi di gestione dei rifiuti urbani 259 Tabella 10.6 Ripartizione dei costi per macrocategorie ( /a), anno 2006 Classe dimensionale Circondario % RD N. Comuni Abitanti Costo di raccolta Costo di smaltimento Altre voci di costo Ricavi Totale costi (CRT+CRD) (CTS+CTR) (CSL+AC+CC+CK) (Ra + Rb) netti Abitanti n. n. /a /a /a /a /a < > CASATENOVO LARIO ORIENTALE LECCO MERATE OGGIONO VALLE S. MARTINO VALSASSINA < 35% % % > 60% TOTALE macrocategoria Totale costi = (CRT+CRD+CTS+CTR+CSL+AC+CC+CK) (Ra+Rb) CRT: costi di raccolta e trasporto RU indifferenziati CRD: costi totali di raccolta differenziata CTS: costi di trattamento e smaltimento RU indifferenziati CTR: costi di trattamento e riciclo per le raccolte differenziate CSL: costi di spazzamento e lavaggio strade e piazze pubbliche AC: altri costi RU indifferenziati (in generale tutti i costi non compresi in raccolta, trasporto, trattamento e smaltimento) CC: costi comuni (costi riferibili ai servizi non direttamente attinenti all'esecuzione della raccolta dei rifiuti) CK: costi d'uso del capitale Ra: proventi della vendita di materiali e di energia da rifiuti Rb: costi relativi alla raccolta dei rifiuti di imballaggio coperti dal CONAI

8 Capitolo Tabella 10.7 Ripartizione dei costi per macrocategorie ( /abitante), anno 2006 Classe dimensionale Circondario % RD N. Comuni Abitanti Costo di raccolta Costo di smaltimento Altre voci di costo Ricavi Totale costi (CRT+CRD) (CTS+CTR) (CSL+AC+CC+CK) (Ra + Rb) netti Abitanti n. n. /ab. /ab. /ab. /ab. /ab. < ,00 60,10 23,19 0,27 134, ,90 34,23 15,61 0,27 74, ,84 36,69 16,31 0,41 80,43 > ,87 45,79 38,60 0,00 108,25 CASATENOVO ,83 30,89 14,37 0,01 69,08 LARIO ORIENTALE ,43 48,23 10,07 0,25 95,49 LECCO ,39 42,13 25,01 0,12 92,40 MERATE ,02 33,57 17,70 0,19 77,10 OGGIONO ,87 36,25 16,68 0,37 75,43 VALLE S. MARTINO ,89 29,91 23,84 0,01 80,63 VALSASSINA ,32 53,53 15,97 3,06 103,76 < 35% ,37 55,97 14,58 0,03 106, % ,79 45,66 12,67 0,18 88, % ,55 37,92 23,79 0,14 88,12 > 60% ,19 31,02 15,64 0,57 69, ,40 37,39 19,39 0,28 82,89 TOTALE macrocategoria Totale costi = (CRT+CRD+CTS+CTR+CSL+AC+CC+CK) (Ra+Rb) CRT: costi di raccolta e trasporto RU indifferenziati CRD: costi totali di raccolta differenziata CTS: costi di trattamento e smaltimento RU indifferenziati CTR: costi di trattamento e riciclo per le raccolte differenziate CSL: costi di spazzamento e lavaggio strade e piazze pubbliche AC: altri costi RU indifferenziati (in generale tutti i costi non compresi in raccolta, trasporto, trattamento e smaltimento) CC: costi comuni (costi riferibili ai servizi non direttamente attinenti all'esecuzione della raccolta dei rifiuti) CK: costi d'uso del capitale Ra: proventi della vendita di materiali e di energia da rifiuti Rb: costi relativi alla raccolta dei rifiuti di imballaggio coperti dal CONAI

9 Costi di gestione dei rifiuti urbani 261 Tabella 10.8 Ripartizione dei costi per macrocategorie (% sul totale al lordo dei ricavi), anno 2006 Classe dimensionale Circondario % RD N. Comuni Abitanti Costo di raccolta Costo di smaltimento Altre voci di costo Ricavi Totale costi (CRT+CRD) (CTS+CTR) (CSL+AC+CC+CK) (Ra + Rb) netti Abitanti n. n. % tot. costi % tot. costi % tot. costi % tot. costi % tot. costi < ,98 44,76 17,27 0,20 99, ,31 45,80 20,89 0,36 99, ,44 45,39 20,18 0,51 99,49 > ,05 42,29 35,66 0,00 100,00 CASATENOVO ,50 44,71 20,80 0,01 99,99 LARIO ORIENTALE ,09 50,38 10,52 0,26 99,74 LECCO ,44 45,53 27,03 0,13 99,87 MERATE ,67 43,43 22,90 0,24 99,76 OGGIONO ,18 47,82 22,01 0,49 99,51 VALLE S. MARTINO ,34 37,09 29,56 0,01 99,99 VALSASSINA ,94 50,11 14,95 2,86 97,14 < 35% ,02 52,35 13,64 0,03 99, % ,55 51,24 14,21 0,20 99, % ,09 42,96 26,95 0,16 99,84 > 60% ,20 44,41 22,39 0,82 99, ,74 44,95 23,31 0,34 99,66 TOTALE macrocategoria Totale costi = (CRT+CRD+CTS+CTR+CSL+AC+CC+CK) + (Ra+Rb) CRT: costi di raccolta e trasporto RU indifferenziati CRD: costi totali di raccolta differenziata CTS: costi di trattamento e smaltimento RU indifferenziati CTR: costi di trattamento e riciclo per le raccolte differenziate CSL: costi di spazzamento e lavaggio strade e piazze pubbliche AC: altri costi RU indifferenziati (in generale tutti i costi non compresi in raccolta, trasporto, trattamento e smaltimento) CC: costi comuni (costi riferibili ai servizi non direttamente attinenti all'esecuzione della raccolta dei rifiuti) CK: costi d'uso del capitale Ra: proventi della vendita di materiali e di energia da rifiuti Rb: costi relativi alla raccolta dei rifiuti di imballaggio coperti dal CONAI

10 Capitolo Dall analisi della Tabella 10.8 si rileva che a livello provinciale è il costo legato al trattamento dei rifiuti (smaltimento e recupero) ad incidere maggiormente, essendo il 45% del costo totale al lordo dei ricavi, seguito dal costo della raccolta con il 31,7% e dalle altre voci di costo con il 23,3%. I costi di raccolta tendono a diminuire all aumentare della dimensione dei comuni, infatti per i Comuni con meno di abitante tali costi incidono per circa il 38% sul totale dei costi mentre per il Capoluogo incidono per il 22%. I costi di raccolta tendono inoltre a diminuire con l aumentare della percentuale di raccolta differenziata: si passa infatti dai 36,4 /ab. dei Comuni con RD<35% ai 23,2 /ab. dei Comuni con RD>60%. Passando all esame della ripartizione dei costi per Circondario, i costi di raccolta più elevati si registrano nel Lario Orientale e in Valsassina, i cui Comuni risultano più lontani rispetto agli impianti di conferimento dei rifiuti, con valori pro-capite di circa 37 /ab. a fronte di un dato medio provinciale di 26,4 /abitante. Per quanto concerne l andamento dei costi di smaltimento in funzione della classe dimensionale dei Comuni, non si rileva un trend definito pur risultando tali costi più elevati nei Comuni con un numero di abitanti inferiore a unità. Analogamente ai costi di raccolta, i costi di smaltimento (trattamento in genere) tendono a decrescere marcatamente con l aumentare della percentuale di raccolta differenziata: si passa infatti dai 56 /ab. per i Comuni con RD<35% ai 31 /ab. dei Comuni con RD>60%. Il Lario Orientale e la Valsassina si confermano i Circondari con i più elevati costi di trattamento dei rifiuti, pari rispettivamente a 48,2 /ab. e a 53,5 /ab a fronte di un dato medio provinciale di 37,4 /ab; inoltre, in tali Circondari i costi di smaltimento costituiscono il 50% del totale dei costi al lordo dei ricavi Copertura dei costi di gestione dei rifiuti urbani Nell ambito dell analisi dei costi di gestione dei rifiuti urbani, nel corso del 2007 è stata condotta un indagine presso i Comuni della Provincia al fine di determinare il grado di copertura effettivo dei costi di gestione del servizio di igiene urbana nell anno 2005, mediante l invio della scheda riportata nella Figura Nella citata scheda il grado di copertura effettivo viene calcolato come rapporto tra i proventi da TARSU o tariffa, incluse addizionali e con l esclusione del tributo provinciale, e i costi dell intera gestione dei rifiuti urbani, al netto di eventuali contribuiti ed introiti per la cessione di materia od energia. Il grado di copertura così determinato è diverso dal grado di copertura utilizzato per determinare l anno obbligatorio per l introduzione della tariffa; per quest ultimo occorre rifarsi per una interpretazione univoca alla Circolare del Ministero dell Ambiente n 618/99/17879/108 del , che dispone che la copertura si calcoli, in riferimento ai ruoli ordinari TARSU 1999 e al bilancio di previsione 99 (impegni di spesa del settore rifiuti), dividendo gli importi a ruolo principale (al netto di addizionali e tributo provinciale) per i costi di investimento e di esercizio del servizio di gestione dei rifiuti urbani nel 1999 (al netto del 5-15% eventualmente dedotto a titolo di spazzamento).

11 Costi di gestione dei rifiuti urbani 263 La formula utilizzata è di fatto più favorevole ai Comuni; infatti, considerando le entrate realmente a disposizione del Comune per i pagamenti dei costi del comparto rifiuti, che comprendono le addizionali, viene a determinarsi un grado di copertura maggiore. Figura 10.1 Scheda per il calcolo del grado di copertura effettivo, anno 2005 Scheda dati TARSU/Tariffa Comune di Abitanti - UD totali - UnD totali - - a anno /anno IVA Costo dell'intera gestione RU (senza IVA) b Importo Importo Ex tributo tipo utenze Importo Tarsu ECA Provinciale % Utenze Domestiche (UD) Utenze non Domestiche (UnD) Totale c Grado di copertura effettivo Note La quasi totalità dei Comuni della Provincia ha provveduto alla compilazione della scheda in parola, solo 3 Comuni (Crandola Valsassina, Introzzo e Parlasco), aventi una popolazione complessiva di soli 540 abitanti, non hanno fornito i dati richiesti. Nella successiva Tabella 10.9 viene riportato il grado effettivo di copertura dei costi dell intera gestione dei rifiuti urbani per gli 87 Comuni della Provincia che hanno fornito le informazioni richieste. Il tasso di copertura a livello provinciale, pari al 93,5%, è stato determinato come media aritmetica ponderata dei tassi di copertura di ciascun Comune. Dai risultati dell analisi si evince che 19 Comuni hanno conseguito un tasso di copertura effettivo dei costi di gestione dei rifiuti urbani pari o superiore al 100%, 40 Comuni hanno raggiunto il 90% di copertura effettiva, 19 Comuni almeno l 80% e solo 9 Comuni presentano un tasso di copertura effettivo compreso tra il 60 e l 80%.

12 Capitolo Tabella 10.9 Grado di copertura effettivo dei costi di gestione dei rifiuti urbani in Provincia di Lecco, anno 2005 Comune Abitanti Grado di copertura Grado di copertura Comune Abitanti effettivo (%) effettivo (%) Abbadia Lariana ,7 Margno ,6 Airuno ,2 Merate ,4 Annone di Brianza ,8 Missaglia ,0 Ballabio ,2 Moggio ,1 Barzago ,6 Molteno ,2 Barzanò ,9 Monte Marenzo ,6 Barzio ,6 Montevecchia ,4 Bellano ,2 Monticello Brianza ,9 Bosisio Parini ,0 Morterone ,7 Brivio ,5 Nibionno ,8 Bulciago ,3 Oggiono ,6 Calco ,9 Olgiate Molgora ,9 Calolziocorte ,7 Olginate ,0 Carenno ,4 Oliveto Lario ,6 Casargo ,9 Osnago ,3 Casatenovo ,7 Paderno d'adda ,1 Cassago Brianza ,8 Pagnona ,5 Cassina Valsassina ,3 Pasturo ,1 Castello di Brianza ,5 Perego ,9 Cernusco Lombardone ,5 Perledo ,9 Cesana Brianza ,2 Pescate ,0 Civate ,3 Premana ,7 Colico ,6 Primaluna ,6 Colle Brianza ,9 Robbiate ,9 Cortenova ,7 Rogeno ,7 Costa Masnaga ,4 Rovagnate ,5 Cremella ,8 Santa Maria Hoè ,5 Cremeno ,1 Sirone ,5 Dervio ,2 Sirtori ,2 Dolzago ,6 Sueglio ,3 Dorio ,2 Suello ,6 Ello ,0 Taceno ,0 Erve ,8 Torre de' Busi ,1 Esino Lario ,7 Tremenico ,4 Galbiate ,4 Valgreghentino ,4 Garbagnate Monastero ,2 Valmadrera ,9 Garlate ,9 Varenna ,2 Imbersago ,4 Vendrogno ,5 Introbio ,0 Vercurago ,6 Lecco ,3 Verderio Inferiore ,0 Lierna ,4 Verderio Superiore ,5 Lomagna ,2 Vestreno ,0 Malgrate ,0 Viganò ,8 Mandello del Lario ,6 Totale(*) ,5 (*) non disponibili i dati dei Comuni di Crandola Valsassina, Introzzo e Parlasco

13 Costi di gestione dei rifiuti urbani Applicazione della tariffa in Provincia di Lecco Il D.Lgs. 22/1997 ha soppresso la tassa per lo smaltimento dei rifiuti (TARSU), istituendo al suo posto la tariffa per la gestione dei rifiuti urbani (TIA), quale corrispettivo per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. La tariffa si pone, nel contesto delle finalità generali del decreto, come strumento economico che consente, da un lato, di dare attuazione al principio di responsabilizzazione e di cooperazione di tutti i soggetti coinvolti nella produzione, nella distribuzione, nell utilizzo e nel consumo dei beni da cui si originano i rifiuti e, dall altro, di promuovere negli utenti lo sviluppo di comportamenti coerenti con gli obiettivi di riduzione della produzione dei rifiuti e di massimizzazione del recupero. Il D.Lgs. 22/1997 ha previsto l elaborazione di un metodo normalizzato per definire le componenti dei costi e determinare la tariffa di riferimento, successivamente definito con il D.P.R. 158/1999. Le modalità di calcolo sono molto diverse rispetto alla TARSU e riprendono quelle del servizio idrico integrato. In particolare, la tariffa copre tutti i costi del servizio ed è calcolata: - per le utenze domestiche, in base alla numerosità del nucleo familiare, alla superficie dei locali e ai rifiuti prodotti; - per le utenze non domestiche in base alla tipologia d attività produttiva ed alla superficie dei locali. La tariffa si compone di due parti: - una fissa, relativa alla copertura dei costi generali, dei costi per lo spazzamento e la pulizia delle strade, degli ammortamenti e degli investimenti, che viene imputata alla singola utenza sulla base della superficie dei locali occupati e del numero dei componenti del nucleo familiare che vi risiede; - una variabile, relativa alla copertura dei costi diretti di gestione quali raccolta, trattamento, trasporto e smaltimento dei rifiuti, che viene determinata in base alla quantità di rifiuti conferiti che, di norma, per le utenze domestiche è stabilita assumendo come riferimento la produzione comunale media pro capite. La previsione di una quota variabile della tariffa, legata ai rifiuti prodotti, e l indicazione di legge di assicurare agevolazioni per la raccolta differenziata costituiscono importanti opportunità di incentivazione dei singoli utenti alla riduzione dei rifiuti prodotti e alla loro differenziazione. Tali opportunità possono essere in particolare colte efficacemente attraverso l applicazione di sistemi di tariffazione dei servizi alle utenze di tipo puntuale, ovvero commisurati al quantitativo di rifiuti conferiti dal singolo utente al servizio di raccolta. Il D.Lgs. 22/1997 ha fissato delle scadenze temporali per l introduzione della tariffa, secondo una tempistica successivamente modificata più volte, posticipando, conseguentemente, i tempi inizialmente previsti. La tariffa avrebbe dovuto sostituire la TARSU a partire dal 2006 per i comuni con più di abitanti e dal 2008 per gli altri comuni e per i comuni in deficit di bilancio. Al 2005, in Italia sono 747 i Comuni che risultano aver applicato il sistema tariffario, per lo più anticipando su base volontaria i termini previsti per legge.

14 Capitolo L emanazione del D.Lgs. 152/2006, che ha abolito la tariffa ex D.Lgs. 22/1997 prevedendo comunque l istituzione di una nuova tariffa che dovrà essere oggetto di specifica regolamentazione, ha creato maggior incertezza circa la progressiva estensione di questa modalità di gestione dei costi dei servizi. Allo stato, nelle more della piena attuazione del Codice ambientale, non risulta possibile per i Comuni effettuare il passaggio alla tariffa rifiuti come peraltro confermato prima dalla L. 296/2006 (Finanziaria 2007) e successivamente dalla L. 244/2007 (Finanziaria 2008). Sulla base dei dati in possesso dell Osservatorio Provinciale Rifiuti, attualmente solo tre Comuni della Provincia hanno introdotto la tariffa in sostituzione della TARSU: si tratta di Olginate (7.017 abitanti) e Pescate (2.111 abitanti), con decorrenza gennaio 2003, e di Osnago (4.634 abitanti), con decorrenza gennaio I restanti Comuni utilizzano ancora la TARSU, tra di essi si distingue, comunque il Comune di Torre de Busi (1.852 abitanti) che, pur essendo ancora in regime di TARSU, ha adottato da alcuni anni un sistema tariffario misto che tiene conto del numero di componenti del nucleo familiare con calcolo del peso/volume dei sacchi acquistati. In tutti e tre i Comuni a tariffa, l attribuzione della parte variabile avviene su base parametrica, utilizzando i coefficienti previsti dal DPR 158/1999. Nella Tabella vengono riepilogate le principali caratteristiche del sistema tariffario dei tre Comuni a tariffa. Tabella Comuni a tariffa in Provincia di Lecco, anno 2006 Comune % copertura % costi utenze % costi utenze % costi parte % costi parte costi domestiche non domestiche fissa variabile Olginate 100,0 35,0 65,0 35,0 65,0 Osnago 100,0 40,0 60,0 58,8 41,2 Pescate 100,0 50,0 50,0 21,0 79,0 A partire dalle informazioni riportate nella banca dati dell applicativo O.R.SO. è stata effettuata un analisi delle prestazioni del sistema di gestione dei rifiuti nei Comuni a tariffa, i cui risultati sono riportati nella Tabella Si fa, comunque, presente che l analisi riveste scarsa significatività statistica in considerazione del numero estremamente ridotto di Comuni interessati. Tabella Prestazioni del sistema di gestione dei rifiuti nei Comuni a tariffa, anno 2006 Comune %RD Produzione procapite RU (kg/ab.) Costo pro-capite gestione RU ( /ab.) Costo specifico gestione RU ( /t) Olginate 61,6 430,52 78,64 182,65 Osnago 65,4 459,11 78,58 171,16 Pescate 68,2 523,17 72,07 137,76 Provincia Lecco 55,7 479,54 82,89 172,86 L analisi condotta porta a rilevare una tendenziale ottimizzazione del sistema di gestione dei rifiuti con l introduzione della tariffa. Nei tre Comuni considerati si registrano infatti, di norma, percentuali di raccolta differenziata, produzione pro-capite di rifiuti urbani e costi inferiori al dato medio provinciale.

15 Costi di gestione dei rifiuti urbani 267 Si tenga, comunque, presente che le prestazioni migliori si registrano nei Comuni con applicazione puntuale della parte variabile della tariffa. Per quanto concerne l aspetto economico, si precisa che il confronto con realtà caratterizzate ancora dall applicazione della TARSU dovrebbe essere effettuato assumendo anche per queste la copertura integrale dei costi del servizio di gestione dei rifiuti. Infatti, nel passaggio da tassa a tariffa si possono registrare, da parte degli utenti, incrementi significativi dei costi che sono però essenzialmente legati all obbligo di loro copertura integrale da parte del Comune. Non si tratta quindi di aumenti reali legati alla gestione dei rifiuti, ma solo di riattribuzione a questo capitolo di spesa di costi che prima risultavano coperti da altre entrate (fiscalità generale) Sistema tariffario in Provincia di Lecco Sin dall inizio della propria attività, SILEA S.p.A., soggetto attuatore della politica di gestione integrata dei rifiuti in Provincia di Lecco, ha potuto esercitare una politica di controllo unitario sulle tariffe di smaltimento applicate ai Comuni, essendo le stesse condizionate dalla centralità dell impianto di termocombustione di Valmadrera. A partire dal 1997, SILEA ha introdotto un sistema tariffario differenziato per lo smaltimento dei rifiuti urbani nel proprio impianto introducendo un delta economico tra i Comuni che non effettuavano alcuna raccolta differenziata e quelli che effettuavano tutti i servizi, come si evince dalla Tabella Tabella Tariffe differenziate applicate da SILEA S.p.A. ai Comuni soci in /t, Modalità Solo indifferenziato 86,76 86,76 129,11 144,61 Indifferenziato + sacco viola o umido 68,69 68,69 92,96 129,11 Indifferenziato + sacco viola + umido 61,97 51,65 56,81 73,34 Tale scelta si rilevò strategica perché consentì di dare un avvio deciso ai servizi di raccolta differenziata della frazione secca riciclabile (sacco viola) e della frazione umida che il Piano Provinciale Rifiuti del 1998 ha successivamente reso obbligatori per tutti i Comuni della Provincia con decorrenza 1 luglio 1999 (fa eccezione la raccolta della frazione umida nei Comuni con popolazione inferiore a abitanti). In materia di tariffazione, il Piano rifiuti del 1998 stabiliva che la Provincia definisse dei criteri di gratificazione per i Comuni che raggiungono gli obiettivi di riduzione della produzione di rifiuti e di ottimizzazione delle raccolte differenziate previsti dal Piano stesso; tali criteri dovevano essere recepiti nel sistema di tariffazione provinciale. Sulla scorta della positiva esperienza realizzata da SILEA S.p.A. e in attuazione degli indirizzi di cui sopra, nell anno 2000 la Provincia ha approvato, con deliberazione della Giunta provinciale n. 322 del successivamente modificata e integrata con deliberazione n. 355 del , i criteri di tariffazione da applicarsi per la gestione dei rifiuti urbani nell anno 2001 che, con alcuni aggiustamenti, hanno orientato la politica tariffaria anche negli anni a seguire. In sintesi i criteri del sistema tariffazione provinciale prevedono quanto segue:

16 Capitolo Modulazione tariffaria La tariffa unitaria viene fissata in rapporto alla tipologia del rifiuto urbano conferito, secondo il seguente ordine decrescente: - rifiuti ingombranti; - frazione residuale; - frazione secca riciclabile da raccolta differenziata multimateriale (sacco viola); - frazione umida; - frazione secca riciclabile da raccolta differenziata monomateriale. Presenza di materiali di disturbo nei rifiuti da raccolta differenziata Il conferimento da parte dei Comuni di: - frazione secca riciclabile da raccolta multimateriale (sacco viola), contenente una quota di rifiuto non riciclabile superiore al limite stabilito annualmente dalla Provincia in base agli esiti delle analisi merceologiche effettuate nell anno precedente; - frazione umida contenente una quota di rifiuto non compostabile superiore al limite stabilito annualmente dalla Provincia; - frazione monomateriale (carta, plastica, alluminio, metalli, vetro, legno), contenente una quota di rifiuto non riciclabile superiore al limite di tolleranza fissato negli accordi ANCI- CONAI; comporterà l applicazione di penalizzazioni tariffarie. Premio tariffario per la minor produzione di frazione residuale Si tratta di un premio risultante dalla ripartizione della quota del budget di SILEA S.p.A. destinata a tal fine e determinata nella misura del 2% degli introiti derivanti dalla tariffa della frazione residuale applicata ai Comuni, come previsto con deliberazione della Giunta provinciale n. 234 del Viene riconosciuto ai Comuni che hanno ridotto la propria produzione di frazione residuale rispetto all obiettivo di Piano, in proporzione al risparmio di frazione residuale pro-capite da essi conseguito. L obiettivo stabilito per la produzione di rifiuto residuale per l anno 2006, rapportato a 10 mesi, senza tener conto dei mesi di luglio e agosto, è risultato pari a 114,55 kg/abitante. L accesso al premio tariffario risulta altresì subordinato al rispetto degli obiettivi di qualità stabiliti per le raccolte differenziate, con particolare riferimento alla frazione multimateriale raccolta con il sacco viola, alla frazione umida e a frazioni monomateriali quali carta, plastica e vetro. Al fine di garantire continuità alla politica tariffaria in essere, che ha consentito alla Provincia di raggiungere dei risultati lusinghieri soprattutto in materia di raccolte differenziate, si intende confermare la modulazione del sistema di tariffazione in essere nonché il sistema premiante per la minor produzione di frazione residuale prevedendo eventualmente alcuni aggiustamenti e migliorie ai meccanismi in uso. Sulla base dei criteri definiti dalla Provincia, la società SILEA S.p.A. ha provveduto a definire i corrispettivi per la gestione dei rifiuti urbani da applicare annualmente ai Comuni soci. Nella Tabella vengono riepilogati i corrispettivi per la gestione di rifiuti urbani applicati da SILEA S.p.A. dal 2001 al 2006, previa acquisizione di presa d atto provinciale, con riferimento alle principali frazioni dei rifiuti urbani, quali: rifiuti ingombranti, frazione residuale, frazione secca riciclabile da raccolta differenziata multimateriale (sacco viola), frazione umida.

17 Costi di gestione dei rifiuti urbani Tabella Corrispettivi per la gestione dei rifiuti urbani applicati da SILEA S.p.A in /t, Rifiuti ingombranti 131,70 144,61 144,61 145,00 145,00 145,00 Frazione residuale 113,62 113,62 113,62 116,28 116,28 116,28 Frazione secca riciclabile 77,47 77,47 77,47 78,00 78,00 78,00 Frazione umida 67,14 67,14 67,14 68,00 68,00 68,00 Per quanto concerne i servizi di raccolta differenziata delle frazioni monomateriali (vetro, carta, contenitori in plastica, frazione verde, rifiuti urbani pericolosi in genere, pile esauste, medicinali scaduti, oli e grassi vegetali ed animali e RAEE), a partire dal 1997 e sino al 2003 gli stessi sono stati effettuati senza l addebito di uno specifico corrispettivo ai Comuni. Per gli anni 2005 e 2006 si è proceduto similarmente senza addebito specifico ad eccezione della frazione verde a cui è stata applicata la tariffa di 19,35 /t e del servizio di trattamento dei RAEE a cui è stata applicata la tariffa di 0,70 /abitante. E evidente come il costo residuale di tali servizi (costi effettivi - ricavi) incida in misura significativa sulla tariffa applicata per il servizio di smaltimento dei rifiuti conferiti a SILEA S.p.A.. Per quanto riguarda i ricavi, essi sono derivati unicamente dalle convenzioni sottoscritte da SILEA S.p.A. con i Consorzi di filiera del CONAI per quanto riguarda il vetro, la carta ed i contenitori in plastica per liquidi. Gli altri servizi di raccolta (frazione verde, rifiuti urbani pericolosi in genere, pile esauste, medicinali scaduti, oli e grassi vegetali ed animali e beni durevoli/raee) non hanno generato alcun ricavo fino all anno 2003, mentre per gli anni 2004 e 2005 si è proceduto come sopra specificato. In ragione di quanto sopra, appare evidente che i Comuni per il servizio di smaltimento dei rifiuti ingombranti, dei rifiuti urbani residuali, della frazione secca riciclabile e della frazione umida hanno effettivamente corrisposto a SILEA le tariffe medie riportate nella Tabella Tabella Tariffe medie corrisposte dai Comuni a SILEA S.p.A., Anno Tariffa media ( /t) Componente tariffaria relativa ai costi di racc. differenziata ( /t) Tariffa effettiva corrisposta per il solo smaltimento dei rifiuti ( /t) ,80 12,15 63, ,84 13,30 60, ,25 14,45 55, ,23 16,09 68, ,13 15,54 86, ,94 17,44 85, ,20 17,64 83, ,94 13,41 83, ,13 15,64 86, ,58 14,41 85,17

18 Capitolo Risulta altresì interessante, per un confronto, riportare la tariffa media applicata dalla Società per lo smaltimento dei rifiuti dal 1997 al Si è inoltre provveduto ad applicare a tali importi l indice di rivalutazione monetario (attualmente noto con aggiornamento al 2006) al fine di attualizzare tali tariffe e consentire una più adeguata comparazione tra le stesse Tabella Tariffa media per lo smaltimento dei rifiuti applicata da SILEA S.p.A., Anno Tariffa media applicata ( /t) Coefficiente di attualizzazione Tariffa media attualizzata ( /t) ,65 1, , ,54 1, , ,80 1, , ,14 1, , ,59 1, , ,50 1, , ,56 1, , ,53 1, , ,49 1, , ,17 1, ,17 Come si può rilevare, la tariffa media per lo smaltimento applicata dal 1997 al 2006 è variata da 63,65 /t a 85,17 /t, ossia del 33,81% in 10 anni, mentre, in termini attualizzati, si può notare un aumento più contenuto da 76,96 /t per il 1997 a 85,17 /t per il 2006, pari al 10,67% Costi degli impianti di gestione rifiuti Nel presente paragrafo vengono approfonditi gli aspetti economici relativi agli impianti di gestione dei rifiuti urbani attualmente presenti in Provincia di Lecco (impianto di termovalorizzazione - società SILEA S.p.A., impianto di selezione del secco riciclabile - società SERUSO S.p.A., impianto di compostaggio - società Compostaggio Lecchese S.p.A.) fornendo una stima dei costi previsti per le soluzioni impiantistiche di completamento, sviluppate nel precedente capitolo 9. La L.R. 26/2003 non fornisce indicazioni prescrittive sulla forma in cui devono essere effettuate e presentate le valutazioni economiche: questo risponde all'esigenza di rispettare l'autonomia delle province di adottare i criteri e le metodologie ritenute più idonee. Sotto il profilo economico, la sopraccitata legge, al punto f), comma 4, dell art. 20, impone la stima dei costi industriali di realizzazione e di gestione degli impianti previsti dai piani e la valutazione di un piano economico tariffario. Prima di procedere all analisi dei costi delle varie alternative impiantistiche di completamento si cercherà di sviluppare una analisi sulla situazione attuale dei costi. I costi attuali, se valutati solo in base alle tariffe applicate, sono poco significativi, in quanto non comprendono molti dei costi indiretti determinati, ad esempio, dalle inefficienze gestionali, dalla scarsa ottimizzazione dei sistemi, dai costi ambientali complessivi del sistema.

19 Costi di gestione dei rifiuti urbani 271 Pertanto, si è ritenuto di stimare gli attuali costi di realizzazione e gestione degli impianti richiedendo ai gestori degli stessi la compilazione del questionario tratto dal Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti. Il questionario risulta sostanzialmente suddiviso in tre parti: la prima relativa ai costi di gestione annui, la seconda dedicata ai ricavi dalla vendita di materiale e/o energia e/o calore, ed, infine, l ultima relativa all articolazione della tariffa industriale. La lettura contemporanea di tutte e tre le parti per una determinata tipologia di impianto consente di valutare l incidenza di una voce di costo sui costi totali di gestione, dando quindi una valutazione degli scostamenti che è ipotizzabile attendersi per la possibile variazione di uno o più parametri (come il costo del personale, le tariffe di smaltimento). Analogamente, per quanto riguarda i ricavi, essi sono fondamentalmente legati ai mercati delle materie prime seconde e dell energia ed una variazione nei valori specifici dovuta a politiche quasi sempre a livello nazionale ha un immediato riscontro sull ammontare dei ricavi. Le variazioni possibili nei costi e nei ricavi si ripercuotono necessariamente in una variazione della tariffa industriale, di cui si è richiesto il valore nell indagine e per cui, nei questionari, si è effettuata una scomposizione del valore nelle principali voci di costo secondo l incidenza che ciascuna di esse presenta rispetto ai costi totali. A tale tariffa, in alcuni casi, devono essere aggiunte le royalties comunali e/o provinciali, di cui si è chiesto l ammontare. Le voci di costo considerate nel questionario sono le seguenti: - costi totali di gestione: espressi in /anno, rappresentano la somma totale dei singoli costi che ciascun gestore sostiene per l esercizio annuale del proprio impianto; - costi del trattamento: espressi in /anno, rappresentano gli effettivi costi delle operazioni di recupero e smaltimento; molti gestori hanno considerato questa voce nulla, ricomprendendo i costi di trattamento nelle altre voci di costo; - costi del personale: espressi in /anno, rappresentano il costo del personale direttamente ed indirettamente coinvolto nella gestione dell impianto, anche di società esterne che presta opera continuativa; essi sono divisi in costi per il personale amministrativo e per il personale operativo; - costi per l acquisto di combustibile: espressi in /anno, rappresentano la somma di tutti i costi per il combustibile necessario all avvio ed al funzionamento delle varie sezioni dell impianto; - costi per l approvvigionamento di energia elettrica: espressi in /anno, rappresentano i costi necessari all acquisto dell energia elettrica necessaria allo svolgimento di tutte le attività connesse al funzionamento dell impianto; - costi per l approvvigionamento idrico: espressi in /anno, rappresentano i costi per il fabbisogno idrico necessario per lo svolgimento dei vari processi tecnologici; - costi per manutenzioni ordinarie e straordinarie: espressi in /anno, rappresentano i costi sostenuti dai gestori per le operazioni di manutenzioni programmate e non, compresi i costi dei pezzi di ricambio e dei materiali di consumo. Alcuni gestori, per cui la squadra di manutenzione opera costantemente ed ha un costo relativo al personale ben

20 Capitolo identificabile, hanno inserito i costi del personale per queste operazioni nel costo del personale generale. I gestori che si trovano, invece, a pagare degli interventi manutentivi discretizzati nel tempo hanno generalmente compreso nella presente voce il costo del personale relativo; - costi per affitti e/o noleggi: espressi in /anno, rappresentano i costi pagati dal gestore per eventuali quote di affitto di terreni, apparecchiature e/o mezzi a ditte terze o ad Enti; - costi per ammortamenti e/o recupero investimenti: espressi in /anno, rappresentano quella parte dei costi imputabile agli ammortamenti di opere civili, mezzi ed attrezzature oggetto di investimento per la realizzazione dell impianto; - costi di smaltimento scarti: espressi in /anno, rappresentano i costi sostenuti per lo smaltimento presso impianti terzi di materiale di scarto in uscita dall impianto; - costi di smaltimento scorie / costi di smaltimento ceneri: espressi in /anno, limitatamente agli impianti di termovalorizzazione, rappresentano i costi sostenuti dai gestori per lo smaltimento delle scorie dalla camera di combustione e delle ceneri dalla linea di trattamento fumi, presso impianti terzi; - costi di smaltimento di acque/percolato: espressi in /anno, rappresentano i costi sostenuti per lo smaltimento presso impianti terzi di reflui liquidi in uscita dalle linee di recupero e smaltimento; rientrano in questa voce le acque esauste di processo, di lavaggio, i percolati di discarica ecc.; - altri costi: espressi in /anno, comprendono tutte le altre possibili voci di costo non altrimenti inserite in quelle precedenti. Per ciascuno degli impianti di piano, per ogni voce di costo è stato indicato, oltre al valore assoluto, anche il costo specifico (pari all ammontare di quella voce di costo diviso per le tonnellate annue in ingresso all impianto; per la voce di costo relativa al personale il rapporto è stato effettuato considerando le tonnellate giorno in ingresso) e l incidenza percentuale della singola voce di costo sui costi totali. Il costo specifico rende possibile il confronto tra valori relativi a impianti dimensionalmente e/o tipologicamente differenti: i costi assoluti potrebbero infatti essere estremamente differenti, poiché legati alla dimensione ed alla tipologia, mentre i costi specifici sono direttamente confrontabili. L incidenza di una voce di costo sui costi totali e quindi sulla tariffa è fondamentale per comprendere l eventuale dinamica dei costi stessi ed eventuali variazioni imputabili ad una modifica in una delle componenti di costo. Per tutte le tipologie impiantistiche viene presentata una Tabella riepilogativa contenente tutti i dati di costo comunicati dai gestori nel corso dell indagine, compresi i costi specifici, e l incidenza della voce di costo sul totale dei costi. Per quanto riguarda i ricavi, sono stati indagati solo i ricavi provenienti dalla vendita di materiale ed energia (sotto forma di energia elettrica e calore). Per i ricavi totali è riportato anche il valore specifico calcolato sulla base del quantitativo di rifiuti in ingresso agli impianti, mentre per le singole voci di ricavo si è valutata l incidenza sul totale dei ricavi. Per quanto riguarda i ricavi dalla vendita di energia elettrica è stato richiesto l eventuale ricorso ai certificati verdi e/o CIP6 che condizionano pesantemente i risultati economici. Si è richiesto di

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