Volume 3 Number Riccarda Serri. Pucci Romano. in aging Bruno Mandalari, Mariuccia Bucci, Nicola Sorrentino.

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1 Volume 3 Number Periodico quadrimestrale - Spedizione in abbonamento postale 45% - art. 2 comma 20/B legge 662/96 - Milano - In caso di mancata consegna restituire al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa. Editorial Riccarda Serri Dermo-cosmetological control in oncologic patients Pucci Romano Applications of DNA biotechnology in aging Bruno Mandalari, Mariuccia Bucci, Nicola Sorrentino EcoNews Antonio Di Maio

2 Editorial board Editor Riccarda Serri Milan (Italy) Editor in Chief Pucci Romano Rome (Italy) Associate Editors Sergio Chimenti Rome (Italy) Helmut Kerl Graz (Austria) Ignazio Marino Rome (Italy) Jennifer Parish Philadelphia (USA) Ketty Peris L Aquila (Italy) Scientific Board Carlo Alfaro Naples (Italy) Carlo Alberto Bartoletti Rome (Italy) Emanuele Bartoletti Rome (Italy) Enzo Berardesca Rome (Italy) Umberto Borellini Milan (Italy) Giovanni Borroni Pavia (Italy) Lucia Brambilla Milan (Italy) Matteo Cagnoni Ravenna Mauro Castiglioni Milan (Italy) Roberto Cavagna Milan (Italy) Leonardo Celleno Rome (Italy) Mauro Cervia Milan (Italy) Stefano De Filippi Rome (Italy) Antonino Di Pietro Milan (Italy) Piera Fileccia Rome (Italy) Guido Filippi Rome (Italy) Marco Fumagalli Milan (Italy) Carlo Gelmetti Milan (Italy) Simona Giogilli Milan (Italy) Bruno Mandalari Milan (Italy) Alberto Massirone Milan (Italy) Marcello Monti Milan (Italy) Tiziana Parasassi Rome (Italy) Elena Rosella Milan (Italy) Nicola Sorrentino Milan (Italy) Aurora Tedeschi Catania (Italy) Alesandra Toscano Milan (Italy) Marco Valussi Milan (Italy) Fabrizio Zago Verona (Italy) Mario Zappaterra Ferrara (Italy) Editoriale Riccarda Serri pag. 29 Una straordinaria iniziativa: il corpo ritrovato Controllo dermo-cosmetologico nel paziente oncologico Pucci Romano pag. 31 Biotecnologia del DNA nell invecchiamento Bruno Mandalari, Mariuccia Bucci, Nicola Sorrentino pag. 39 Notizie dalla rete A cura di Antonio Di Maio pag. 45 Eos Pharma (Roma) Longema Srl (Bologna) Cristina Gabetti Volume 3, Numero SKINECO ringrazia e tutte le persone che con il loro affetto e stima ci spronano a fare sempre meglio. Direttore Responsabile Direttore Generale Direttore Marketing Consulenza grafica Pietro Cazzola Armando Mazzù Antonio Di Maio Piero Merlini Registr. Tribunale di Milano n. 340 del 17/07/2009. Scripta Manent s.n.c. Via Bassini, Milano Tel / Fax scriman@tin.it Abbonamento annuale (3 numeri) Euro 39,00 Pagamento: conto corrente postale n intestato a: Edizioni Scripta Manent s.n.c., via Bassini Milano Stampa: Arti Grafiche Bazzi, Milano È vietata la riproduzione totale o parziale, con qualsiasi mezzo, di articoli, illustrazioni e fotografie senza l autorizzazione scritta dell Editore. L Editore non risponde dell opinione espressa dagli Autori degli articoli. Ai sensi della legge 675/96 è possibile in qualsiasi momento opporsi all invio della rivista comunicando per iscritto la propria decisione a: Edizioni Scripta Manent s.n.c. Via Bassini, Milano 27

3 Editoriale Sostenibilità, parola chiave del futuro Se c è un termine che oggi si sta diffondendo a macchia d olio, e in ogni ambito, questo termine è sostenibilità. Tutto, ma proprio tutto, dai panini ai detersivi alle automobili ai computer, deve essere sostenibile, il più sostenibile possibile. La sostenibilità è la chiave del business del futuro. È un dato di fatto che la sostenibilità o meno sarà cruciale nello sviluppo e nel successo di iniziative, prodotti industriali, tecnologia, manufatti di ogni genere. Nel successo dell economia, in pratica. SKINECO promuove la sostenibilità di tutto ciò che entra in contatto con la nostra pelle: siano cosmetici, o indumenti, o mobili (bedding), o detergenti casa, o pannolini per bambini, o profilattici o... Ma noi andiamo oltre: oltre alla sostenibilità, come SKINECO portiamo avanti tematiche di dermocompatibilità, o, meglio, dermoecocompatibilità. Rispettosi dell ambiente a 360, sì, ma anche della nostra pelle, e della ricerca dermatologica. La svolta verso la sostenibilità sarà graduale, non avverrà da un giorno all altro e nemmeno da un anno all altro. Ma sarà inarrestabile. A chi sostiene, in modo naif e talora demagogico, che la sostenibilità è la morte della chimica, noi rispondiamo con fermezza che la sostenibilità è la nascita e soprattutto la crescita della chimica amica. A chi sostiene che la sostenibilità frena il progresso, noi rispondiamo con fermezza che la sostenibilità è il vero propulsore della ricerca sull ecotecnologia. Stanno cambiando gli scenari, e quello che è sempre andato bene fino ad oggi, può essere migliorato. Come dermatologia ecologica, siamo interessati a numerosissimi ambiti: Cosmetici Tessuti e indumenti Detersione industriale e casalinga Arredamento (ah, la formaldeide nel legno!) Dermatologia Estetica (fillers, ingredienti peeling, laser e luci pulsate, etc) Prodotti per bebè Disinfettanti e sanitizzanti personali e ambientali (piscine)... La lista è lunga. Il progetto è ambizioso. Noi siamo certi che i dermatologi, i pediatri, l industria cosmetica, l industria tessile, il mondo della detergenza, i produttori di raw materials, e tutta l utenza, contribuiranno con noi al progressivo e graduale miglioramento, volto, letteralmente, a SALVARCI LA PELLE. Riccarda Serri Presidente SKINECO 29

4 Una straordinaria iniziativa: il corpo ritrovato CONTROLLO DERMO-COSMETOLOGICO NEL PAZIENTE ONCOLOGICO Pucci Romano Pucci Romano Specialista in Dermatologia, Roma INTRODUZIONE La possibilità di so pravvivere al cancro, è insieme una conquista e una realtà del nostro tempo. La sinergia tra diagnosi precoce e varie terapie abbinate e personalizzate (t. chirurgica, radiante, chemioterapia, spesso applicate in tempi diversi, ma altrettanto spesso contestuali tra loro), hanno ridotto la mortalità in maniera significativa. Come al solito, quando la medicina si confronta con l urgenza terapeutica, la qualità della vita in questione ha come unico parametro di rapporto, il tempo. Ma se il tempo si dilata, se l emergenza cessa o si affievolisce, se il margine di guarigione diventa significativo, il concetto di qualità della vita del paziente oncologico, assume altri con - Roma, 6 Settembre

5 32 notati. Inoltre, il tempo che può intercorrere tra la remissione della malattia e la recidiva, può essere decisamente lungo. Riconsegnare alla vita un organismo profondamente minato, è un progetto che dovrebbe accorparne un altro: affiancare alla terapia tradizionale un controllo di DERMOCO- SMESI mirato a contrastare e/o, dove possibile, risolvere, ridurre, rallentare i danni che, altrimenti e inesorabilmente il paziente oncologico subisce dalla terapia che gli salva la vita. È su queste premesse che il 6 settembre 2010 ultimo scorso che si è costituito il Board Scientifico IL CORPO RITROVATO per lo studio e la ricerca allo scopo di sviluppare un accudimento Dermo-Co sme tologico nel Paziente On co logico.

6 Così, a cominciare dai vari settori terapeutici, è nostra intenzione proporre una serie di suggerimenti da condividere, in maniera interdisciplinare con tutti gli specialisti che si occupano del paziente oncologico. TERAPIA CHIRURGICA Controllo del danno demolitivo (quando ci sia), prevenzione e cura degli esiti cicatriziali; tecniche di tatuaggio e/o camouflage delle cicatrici più deturpanti. CHEMIOTERAPIA I danni che i farmaci chemioterapici possono provocare alla pelle e agli annessi (unghie e 33

7 34 capelli), sono ben noti. Spesso alla chemioterapia, in alcune neoplasie di appartenenza femminile (ca. dell utero, ovaio, mammella) il danno farmacologico viene potenziato da correzioni ormonali, che non fanno altro che aggravare la situazione favorendo un invecchiamento precoce. Così, poter contrastare la caduta dei capelli (guidare il paziente anche nella scelta della parrucca, controllandone la qualità, la leggerezza, la sicurezza nel non provocare dermatiti reattive, perché no?), o la pigmentazione delle unghie, o ancora, migliorare il il colorito, la tessitura, la qualità della pelle mediante un trattamento cosmetico personalizzato fino a un make-up, rigorosamente studiato e strutturato per questo tipo di pelli, può essere un supporto più che confortevole per il paziente oncologico.

8 Gli ultimi ritrovati come i Fattori inibenti la crescita cellulare (Anticorpi Monoclonali), provocano come effetti collaterali una forma di follicolite/acne del viso e della schiena, davvero molto invalidante, xerosi grave, fissurazioni cutanee. Il supporto dermatologico, in questi casi, si rivela assolutamente indispensabile. RADIOTERAPIA Sviluppare una radiodermite, ovvero una pro - fonda infiammazione cutanea consequenziale alla terapia radiante, è una realtà ben nota ai radiologi. Ma già in corso di trattamento è possibile ridurre il danno cellulare, mediante l applicazione prima e dopo la seduta ra diante, di particolari presidi dermo-cosmetici ad attività preventiva e 35

9 36 protettiva. La scelta dei cosmetici dedicati a questo tipo di utenza, ancora di più dovrà rispettare i criteri della dermo-eco-compati - bilità. Così, tutto quanto SKINECO recita per l ottimizzazione della formulazione cosmetica nell ottica della realizzazione di una chimica amica, trova nel protocollo dermocosmetologico del paziente oncologico, un applicazione significativa e indispensabile. Lo stress ossidativo della chemioterapia, l infiammazione acuta e cronica che esita dalla radioterapia, l invecchiamento precoce dalla mortificazione ormonale, reclamano un compenso cosmetico serio ed efficace. Per quanto attiene alle patologie strettamente dermatologiche (follicolite, perionissi, granulomi piogenici, ulcerazioni), la terapia sarà strutturata al momento e al bisogno.

10 In quest ottica, il primo obiettivo del Board è stato favorire la nascita di ambulatori dermatologici dedicati a questo tipo di pazienti. (Roma e Napoli hanno già le loro sedi, sia nel pubblico che nel privato). L ideale sarebbe poterli strutturare anche in ambito strettamente oncologico di modo che il paziente non abbia da disperdersi per poterne usufruire. Dati sempre più significativi, ci suggeriscono che la percentuale di sopravvivenza del paziente oncologico è strettamente legata anche all atteggiamento che questi ha verso la propria patologia. Non perdere il controllo e la percezione del proprio corpo in un mo mento così difficile, continuare a curarsi sotto la tutela di specialisti seri, mantenere un buon margine di autostima e compiacimento, aiuterà a farcela. 37

11 LETTURE CONSIGLIATE Perez-Soler R, et al. Determinants of tumor response and survival with erlotinib in patients with non-small-cell lung cancer. J Clin Oncol 2004; 22: Chang GC, et al. Complications of therapy in cancer patients: case 1. Paronychia and skin hyperpigmentation induced by gefitinib in advanced nonsmall-cell lung cancer. J Clin Oncol 2004; 22: D.S. Fischer. Chemioterapia antitumorale- manuale pratico Terza edizione italiana Romano M.C. Ritorno allo specchio. AIOTE (Ass. Italiana Oncologia della Terza Età) febbraio Heidary N, Naik H, et al. Chemo the ra peutic agents and the skin: An update. J Am Acad Dermatol 2008; 58: Trüeb RM. Chemotherapy-induced alopecia. Semin Cutan Med Surg 2009; 28:11-4. Zenger M, Glaesmer H, et al. Pessimism Predicts Anxiety, De pression and Quality of Life in Female Cancer Patients. Jpn J Clin Oncol Sep 6. [Epub ahead of print] Lacouture ME, Maitland ML, et al. A proposed EGFR inhibitor dermatologic adverse event-specific grading scale from thmascc skin toxicity study group. Support Care Cancer 2010; 18: Salvo N, Barnes E, et al. Prophylaxis and management of acute radiation-induced skin reactions: a systematic review of the literature. Curr Oncol 2010; 17: INTERNET: SITI DI RIFERIMENTO

12 Biotecnologia del DNA nell invecchiamento Bruno Mandalari Bruno Mandalari 1, Mariuccia Bucci 2, Nicola Sorrentino 3 1 Dipartimento NutriDermatologia ISPLAD 2 Dipartimento NutriDermatologia ISPLAD 3 Scienza dell Alimentazione Università di Pavia ABSTRACT Applications of DNA Biotechnology in aging Aging is the most complex phenotype currently known, impacts functions at all levels and increase susceptibility to all major chronic diseases. It is a result of a number of pathological changes, environmental factors and lifestyle. Our DNA contains approximately genes. If we compare the DNA of two individuals, they will appear to be over 99.9% identical. However the 0.1% makes us genetically unique. These small variations in DNA are called SNPs, which stands for single nucleotide polymorphisms or (SNPs, pronounced snips ). A SNP is a DNA sequence variation occurring when a single nucleotide A, T, C, or G in the genome differs between members of a species (or between paired chromosomes in an individual). Scientists have identified about 1.4 million locations where single-base DNA differences occur in humans. This information is helping revolutionize the process of finding chromosomal locations for disease-associated sequences. SNPs not only account for many of our physi cal differences, but they also account for our biochemical differences. Being more or less efficient in one biochemical pathway, may have long term consequences related to how well we can fight disease, or even how rapidly we age. They do not cause disease but they could be useful to understand the likelihood to develop a particular disease or respond in a particular way to a drug, nutrient, or environmental factors. Keywords: SNPs, aging, supplements, disease susceptibility, lifestyle. INTRODUZIONE Il Progetto Genoma Umano (HGP) è stato sicuramente uno degli eventi più clamorosi della storia del 21 secolo. Un viaggio all interno della nostra specie iniziato nell ottobre del 1990 e conclusosi nell aprile Questo straordinario evento scientifico ha portato alla luce la sequenza di tre miliardi di basi che costituiscono il DNA del genoma umano. Nessuno conosce la maggior parte dei meccanismi che ne regolano la funzione, ma molti sono i dati e le correlazioni presenti in letteratura scientifica che hanno permesso di poter interpretare l origine e/o le concause di molte patologie. Ne è un esempio lo studio delle mutazioni del DNA che, se presenti e attive, possono determinare gravi alterazioni a carico di importanti metabolismi cellulari. L'invecchiamento può essere considerato un processo multifattoriale, prodotto dall'interazione tra fattori genetici, ambientali e stili di vita. Tra le teorie più accreditate ci sono quella dell invecchiamento programmato (secondo cui Figura 1 39

13 la durata della vita dipenderebbe da geni che sequenzialmente inviano e bloccano segnali ai sistemi nervoso, endocrino ed immune) e la teoria dell errore (in cui gli insulti ambientali sarebbero responsabili del danno progressivo a vari livelli degli organismi viventi). Negli organismi multicellulari complessi come l uomo questi meccanismi possono sovrapporsi quindi risulta più corretto approfondire le interazioni tra cause intrinseche (genetiche), estrinseche (ambientali) e stocastiche (danno casuale di molecole) (Figura 1). Recentemente gli studi d ingegneria genetica, delle caratteristiche molecolari dei geni, della regolazione dell espressione genica e l avvento dell analisi del DNA per l uomo, hanno permesso di analizzarne le singole variabilità molecolari che determinano importanti differenze genetiche fra gli individui. La tendenza attuale nello studio dell invecchiamento è quella di produrre una conoscenza integrata tra geni e ambiente, ereditarietà genetica e malattie. In particolare individuare elementi genetici che consentissero di prevedere alcune caratteristiche mediche e fisiche riscontrabili nell invecchiamento (Figura 2). Tutto ciò che conosciamo dell ereditarietà si basa su fini e complessi meccanismi molecolari quali la trasmissione genica, la dominanza e la recessività, la variabilità e l espressività ma ad oggi abbiamo scarse risorse per valutare l invecchiamento anche rispetto a patologie specifiche. Il sequenziamento del Genoma ha reso disponibi- Figura 2 Figura 3 40

14 le l identificazione dei geni e delle loro proprietà, rivelando che ogni individuo mostra il 99.9% di identità genetica rispetto ad un altro. A renderci unici è il nostro DNA che presenta alcune variazioni, SNPs (Single Nucleotide Polymorfism) o polimorfismi, ovvero sostituzioni di una singola base del DNA. Un gene viene definito polimorfico se ha varianti alleliche stabili all interno di una popolazione con una frequenza > 1% e una o più di queste varianti presentano differenze nell attività della proteina rispetto alla sua relativa forma wild-type. Si calcola che nel nostro genoma sia presente uno SNP ogni 1000 paia di basi del DNA, quindi un fenomeno del tutto naturale. Infatti la grande maggioranza di essi si trova in regioni non codificanti del nostro genoma, e probabilmente non produce nessuno effetto visibile. Gli SNPs invece che suscitano interesse nel campo biomedico sono quelli presenti in regioni codificanti, e che possono essere messi in relazione a patologie che non presentano una trasmissione genetica semplice. CAMPO D INDAGINE Figura 4 Abbiamo intrapreso l analisi del DNA in Italia agli inizi del 2007 quale utile strumento d indagine nel campo dell invecchiamento. I test hanno coinvolto circa 5 00 persone di entrambi i sessi, di età diverse e della stessa etnia, residenti in Milano. Sono stati scelti e valutati 5 importanti metabolismi, le cui funzioni e variazioni fossero fortemente coinvolte nei processi d invecchiamento e quindi utili alle scienze dermatologiche: Attività antiossidante, Detossificazione, Metabolismo dei glucidi, Riparazione del DNA, Attività delle Interleuchine (Figura 3). Partendo da ciò abbiamo selezionato più famiglie di SNPs presenti in letteratura, da cui ne sono stati scelti 50, ritenuti i più importanti e rappresentativi per questi metabolismi, a causa della loro influenza. Esattamente posizionati su 38 specifici geni, presenti su 13 cromosomi (nello specifico: 1, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 11, 12, 16, 17, 19, 22). In questo gruppo di SNPs abbiamo riscontrato che alcuni sono favorevoli alla salute, altri no. Questo ci ha permesso di progettare un nuovo test che interpreti entrambe le funzioni (Figura 4). Il nostro fine era quello di indagare i processi di invecchiamento, attraverso l uso della biotecnologia del DNA, per comprenderne le varie fasi in modo più approfondito. È bene sapere che gli SNPs sfavorevoli non indicano uno stato patologico, ma predicono un rischio. Ovvero tutti i geni associati a una malattia fanno leggermente aumentare o diminuire il rischio di svilupparla, di conseguenza è consigliabile, nei soggetti in cui risultassero presenti, sottoporsi ad analisi più frequenti e complete possibili ed effettuare terapie preventive mirate alla riduzione di simili eventi. Si riconosce certamente al genoma una certa resistenza alle modificazioni, del resto non tutte le mutazioni sono dannose in qualsiasi situazione e, anzi, costituiscono il motore dell evoluzione. Risulta però palese che esistono cause ambientali in grado di aumentare la probabilità che si verifichino variazioni al DNA ed è ormai stabilito che gruppi di queste piccole mutazioni sommandosi causano la suscettibilità o la resistenza a molte delle malattie umane più comuni (ad es. il diabete, l'arteriosclerosi, l'alzheimer). Per facilitare l identificazione dei fattori genetici coinvolti in queste patologie si valutano i dati derivanti da estesi studi a livello della popolazione per individuare le variazioni genetiche associate a un aumento del rischio di malattia. Ognuno di noi, geneticamente, è più o meno di altri, suscettibile a sviluppare alcune disfunzioni. Questa suscettibilità non coincide con la certezza di ammalarsi, bensì indica un aumentato rischio rispetto alla popolazione generale. La presenza in ognuno di noi di geni di suscettibilità non è sufficiente, da sola, a scatenare la malattia: la comparsa dei sintomi è dovuta, infatti, ad un'interazione tra fattori genetici e fattori ambientali [Carattere soglia di Falconer (1981)]. 41

15 MATERIALI E METODI Figura 5 Il campione di cellule necessario al test viene prelevato in modo assolutamente indolore strofinando un tampone di nylon sulle pareti interne della guancia (tampone buccale). Successivamente viene spedito al laboratorio per l esecuzione dell analisi negli Stati Uniti. La scelta dei laboratori diagnostici BIOSERVE, nasce dalla presenza di una autorizzazione da parte di un ente nazionale, il CLIA (Clinical Laboratory Improvement Amendments). Un laboratorio che, a pagamento, esegue test genetici a scopo diagnostico deve ottenere una certificazione da parte di questo ente e l assoluta validazione dei risultati per la loro utilizzazione all interno dei processi decisionali della pratica medica. In questi ultimi anni la procedura d identificazione dei geni si è semplificata, e si è quindi ridotto notevolmente l intervallo di tempo che intercorre tra la mappatura dei geni e la loro identificazione, ciò nonostante per i laboratori di genetica medica autorizzati vige una severa legislazione che prevede una serie di qualifiche specifiche (Figura 5) che determinano l attendibilità dei dati. L esame del campione avviene mediante metodologia Microar-ray (gene chip) che ha permesso l analisi simultanea di centinaia di diversi SNPs con metodi altamente automatizzati. Vista la complessità dei dati, è stato progettato un software evoluto, in grado inizialmente di effettuare un anamnesi informatizzata dei pazienti interessati, familiare e personale, adeguata alle normative vigenti sulla privacy. Una volta pervenuto il risultato del test lo stesso software elabora i dati derivanti dalle sequenze del DNA esaminate nell individuo, il peso delle mutazioni se presenti, facendo un confronto statistico con le principali banche dati, e fornendo una lettura precisa e ricca di dettagli per il medico operatore. Figura 6 42

16 DISCUSSIONE Una volta analizzato il DNA, si riscontrano se presenti i vari polimorfismi. La presenza di un determinato SNP indica una variante nel gene coinvolto in quel metabolismo, o l indicatore di varianti vicine. Ciascuno SNP dà un contributo di suscettibilità specifico a quel metabolismo, in grado di favorire o impedire l insorgenza di una determinata predisposizione genetica, consentendoci di valutare nel singolo individuo se ci possa essere questa suscettibilità (Figura 6). Tale presenza deve essere comunque integrata con altre importanti variabili: la storia familiare, lo stato di salute, lo stile di vita e l ambiente, e altri es. diagnostici se necessari (es. sangue e urine) (Figura 7). Il concetto che le conoscenze sulle richieste nutrizionali, lo stato di nutrizione e il genotipo di un individuo o di un sottogruppo di popolazione possano essere usate per la prevenzione e la cura di alcune patologie risulta di facile e immediata comprensione per quanto riguarda situazioni come le carenze nutrizionali, ma certamente meno ovvio per delle degenerazioni cellulari causate dalla presenza di varianti in geni che codificano per enzimi coinvolti in specifiche vie metaboliche. Le differenze individuali che ne risultano possono spiegare perché non tutti reagiamo in modo identico alle varie sollecitazioni e la Nutrigenomica studia e descrive i cambiamenti nell espressione genica in seguito a uno specifico intervento nutrizionale. Le molecole che introduciamo con la dieta, infatti, possono modulare aspetti specifici della fisiologia cellulare, agendo da ligandi per i recettori dei fattori di trascrizione, alterando le Figura 7 concentrazioni di substrati e metaboliti e, tramite interazioni a livello degli acidi nucleici, influenzando specifiche vie di trasduzione del segnale. L integrazione specifica con principi di origine naturale che viene messa a punto in base alle informazioni derivanti dalla verifica delle suscettibilità genetiche emerse dal test ed i dati anamnestici del paziente, mira a sostenere i metabolismi suscettibili di alterazione e/o già manifestamente alterati (Figura 8). Figura 8 43

17 Il follow-up del paziente prevede la ripetizione periodica di analisi del sangue e delle urine mirati per verificare e personalizzare il più possibile tale terapia in base alle esigenze specifiche del momento. CONCLUSIONI Gli studi hanno richiesto l'interazione di più figure professionali con competenze specifiche: medico/cliniche, bio-molecolari (estrazione DNA, analisi mutazionale), biostatistiche (studi di linkage e di associazione), informatiche, e nel campo della biologia cellulare (funzione di geni e proteine). L obiettivo è stato identificare geni di suscettibilità e varianti genetiche associabili ad alterazioni metaboliche e malattie multifattoriali comuni nell'uomo durante l invecchiamento, al fine di ottimizzare l alimentazione e lo stile di vita e, se necessario, integrare con principi attivi di comprovata efficacia nel migliorare le molteplici attività enzimatiche coinvolte nei metabolismi presi in esame. Bibliografia 1. Klug WS, Cummings MR, Spencer CA. Concetti di Genetica. Pearson Vijg J. Aging of the Genome. Oxford Watson J, Caudy AA, Myers RM, Witkowski JA. DNA ricombinante-geni e Genomi. Zanichelli 2009; Russel PJ. Genetica. EdiSES S.r.l Greenspan FS, Strewler GJ. Endocrinologia generale e clinica. Piccin Dale JW, von Schantz M. Dai Geni ai Genomi. EdiSES S.r.l Korf BR. Genetica e genomica umana. Springer seconda edizione italiana, Finkel T, Holbrook NJ. Oxidants, oxidative stress and the biology of ageing. Nature 2000; 408: Vina J, Sastre J, Pallardo F, et all. Mitochondrial theory of aging: importance to explain why females live longer than males. Antioxid Redox Signal 2003; 5: Lane N. A unifying view of ageing and disease: the double-agent theory. J Theor Biol 2003; 21: Romain Barrès, Megan E. Osler, Jie Yan, et all. Non-CpG Methylation of the PGC-1a Promoter through DNMT3B Controls Mitochondrial Density. Cell Metabolism, Volume 10, Issue 3; September 2009: Kadowaki T, Hara K, Kubota N, et all. The role of PPARgamma in high-fat diet-induced obesity and insulin resistance. J Diabetes Complications Jan-Feb;16(1): Rahman P, Siannis F, Butt C, et all. TNFalpha polymorphisms and risk of psoriatic arthritis. Ann Rheum Dis 2006 Jul; 65(7): Epub 2005 Nov Poli F, Nocco A, Berra S, et all. Allele frequencies of polymorphisms of TNFA, IL-6, IL-10 and IFNG in an Italian Caucasian population. Eur J Immunogenet 2002 Jun; 29(3): Gallagher CJ, Ahn K, Knipe AL, et all. Association between haplotypes of manganese superoxide dismutase (SOD2), smoking, and lung cancer risk. Free Radic Biol Med 2009 Jan 1; 46(1):

18 Antonio Di Maio Notizie dalla rete A cura di Antonio Di Maio Managing Editor JED 45

19 Notizie dalla rete Eco-guida XVI. Bene Philips, Nokia e Hp. Male Toshiba International - Arrivano le pagelle per i big dell High Tech: Nokia promossa a pieni voti, Microsoft e Nintendo rimandate all edizione diciassette. Pubblichiamo oggi la XVI edizione dell Eco-guida ai prodotti elettronici, un aggiornamento sulla sostenibilità delle grandi aziende e un aiuto ai consumatori per fare acquisti responsabili. Primo e secondo posto in classifica rispettivamente a Nokia e Sony Ericsson, per aver messo al bando sostanze altamente nocive come PVC e ritardanti di fiamma a base di bromo, antimonio, berillio e ftalati. AncheAcer, Wipro, HCL e HP hanno conquistato punti grazie all eliminazione dei ritardanti di fiamma e del PVC dai loro prodotti. HP, in particolare, può vantare diverse linee di notebook e desktop toxic-free già in commercio e una stampante priva di PVC. Abbiamo poi voluto premiare Philips per l iniziativa Econova TV: il primo televisore prodotto dall azienda senza PVC né ritardanti di fiamma a base di bromo. Ma come mai togliere i ritardanti di fiamma dai nostri televisori, cellulari e computer? Innanzitutto perché provocano danni al funzionamento dei processi di apprendimento e memoria, e perché possono interferire con la normale attività della tiroide. E quali sono i motivi per eliminare il PVC? Per esempio il fatto che, dal momento della produzione a quello dello smaltimento per incenerimento, questa sostanza rilasci in ambiente diossine cancerogene pericolose per la salute dell uomo. Purtroppo non tutte le aziende hanno assunto politiche eco-sostenibili. LGE, Samsung, Dell e Lenovo hanno disatteso gli impegni presi in passato e per questo sono scese in classifica. Netto dietrofront anche per Toshiba, che avrebbe dovuto ripulire la propria catena di produzione entro il 1 aprile 2010 e non l ha fatto. Toshiba inoltre non si è preoccupata di informare i propri clienti e tantomeno Greenpeace, né ha identificato una nuova scadenza per raggiungere l obiettivo. Qualcuno sale, qualcun altro scende e c è chi rimane stabile. Quello che è certo è che i modi per migliorare le proprie prestazioni verso una maggiore sostenibilità esistono e sono ben noti a tutti, il punto è metterli in pratica. Riconosciamo i meriti delle aziende che si stanno impegnando e lanciamo un monito a quelle che invece fanno ancora troppo poco. Ricordiamo a tutti che le buone intenzioni da sole non bastano e che noi continueremo a vigilare. Eco-guida ai prodotti elettronici verdi 16 ma edizione ottobre Nokia 7,5/10 Nokia rimane al primo posto con lo stesso punteggio della versione precedente. La sua migliore performance è sul piano chimico, a cui segue l impegno sul piano clima-energia e, in ultimo, quello sul riciclo dei prodotti a fine vita (3-5% all anno). Tutti i modelli Nokia commercializzati dalla fine del 2005 sono privi di PVC. Nokia è debole sul piano politico perché, nel processo di revisione della direttiva RoHS (Restriction of Hazardous Substances in electronics), non sostiene apertamente il bando della plastica in PVC e di tutti i ritardanti di fiamma a base di bromo e cloro. L azienda ottiene invece il massimo punteggio sul programma volontario di recupero dei prodotti a fine vita, presente in 85 paesi con 5000 punti di raccolta. Anche l informazione ai clienti è giudicata positivamente, chiara ed esaustiva. L amministratore delegato di Nokia ha dichiarato apertamente l impegno dell azienda nella riduzione dei gas serra del 30% nei paesi industrializzati entro il Infine Nokia ottiene un buon punteggio anche grazie all uso che ha fatto di energia rinnovabile nel 2007 (o a partire dal 2007?) pari al 25%. 2. Sony Ericsson 6,9/10 Sony Ericsson rimane al secondo posto, con 6,9 punti, lo stesso punteggio dell edizione precedente. È l azienda con la migliore performance per quanto riguarda i criteri chimici, ottenendo il massimo punteggio in questo settore. Si posiziona bene anche sul piano dell energia. Nei nuovi modelli, commercializzati a partire dal 2008, ha messo al bando, non solo PVC e ritardanti di fiamma, ma anche antimonio, berillio e ftalati. L azienda si è attivata anche in sede di lobby, nel processo di revisione della direttiva RoHS (Restriction of Hazardous Substances in electronics), dichiarando l importanza di limitare ulteriormente l uso dei composti organici a base di cloro e bromo. Risulta, invece, ancora carente sulla gestione e il riciclo dei rifiuti, e non fornisce informazioni sull uso di plastica riciclata. Sony Ericsson dichiara di impegnarsi a ridurre le proprie emissioni del 20% entro il 2015 (rispetto ai livelli del 2008) e riferisce dell utilizzo di elettricità da fonti rinnovabili per il 30%. 3. Philips 5,5/10 Philips si conferma alla terza posizione, ma con un punteggio leggermente superiore rispetto alla scorsa edizione. L azienda acquista punti per aver messo sul mercato la prima TV a tecnologia LED, senza PVC e ritardanti di fiamma a base di bromo. Si è impegnata a eliminare le sostanze pericolose da tutti i nuovi modelli entro la fine del 2010, mentre l uso di berillio e arsenico è già ristretto. L azienda, anche se sostiene il principio di responsabilità del produttore, è invece debole sul piano di gestione dei rifiuti: non ha infatti esteso il programma di recupero dei vecchi prodotti ai Paesi in via di sviluppo (a parte l India) e non dichiara alcun tasso di riciclo dei suoi articoli. Philips è una delle aziende meglio posizionate sul piano clima-energia. Nel 2009 ha ridotto le proprie emissioni di CO2 del 10% rispetto all anno precedente e per il futuro prevede un taglio dei gas serra del 25% entro 2012 (rispetto ai valori del 2007), cosa che le ha valso punteggio pieno. 4. HP 5.5/10 HP scala la classifica e dall ottava posizione arriva alla quarta, grazie alla commercializzazione di prodotti privi di PVC e di ritardanti di fiamma bromurati, e all impegno di eliminare il berillio e i suoi composti entro luglio L azienda ha già diversi prodotti privi di sostanze pericolose (un desktop PC, diversi notebook e due monitor LCD) e di recente ha messo sul mercato la primastampante senza PVC. HP sostiene il processo di revisione della direttiva RoHS (Restriction of Hazardous Substances in electronics) con l obbiettivo di limitare l uso di PVC e di tutti i ritardanti di fiamma entro il HP è invece debole sul piano della gestione dei rifiuti, con un programma di ritiro non soddisfacente. L azienda ha ottenuto la maggior parte dei punti sul piano energetico. Entro il 2013 ha l obiettivo di ridurre del 20% le emissioni di gas serra rispetto al 2005 e rende noto l uso di energia rinnovabile pari al 3,6% del consumo totale di energia, con l obiettivo di arrivare all 8% entro il Il 90% dei notebook e il 41% dei desktop sono in linea con lo standard Energy Star 5. 46

20 Notizie dalla rete 5. Samsung 5,3/10 Samsung risale la classifica posizionandosi di nuovo vicino ai leader e, dalla tredicesima, passa alla quinta posizione. Rimane un penalty point, maturato nella 14esima edizione, a causa del dietrofront sulla promessa di eliminare entro il 2010 i composti tossici da tutti i prodotti. Samsung ha d altra parte messo in commercio articoli privi di PVC e ritardanti di fiamma, come alcuni modelli di cellulari e lettori MP3. La compagnia si posiziona bene sul criterio relativo alla gestione dei propri rifiuti, con tassi di riciclo molto elevati: 137% per TV (dato basato sulle vendite dal 2000 con una vita media per articolo di 10 anni); 12% per PC (dato basato sul ciclo di vita media di un PC pari a 7 anni); 9% per cellulari (dato basato sulla vita media di 2 anni). Deve comunque estendere il programma di ritiro dei prodotti a fine vita anche ai paesi in via di sviluppo. Perde punteggio a causa del basso tasso di plastica riciclata utilizzata che, nel 2009, è stata ridotta dal 16,1 all 8.5%; rimane l obiettivo di incrementarla al 25% entro il Samsung sostiene il taglio obbligatorio delle emissioni di gas serra dai Paesi industrializzati e ha certificato le proprie emissioni negli impianti in Corea. I carica batterie di Samsung sono molto efficienti da un punto di vista energetico, tanto da eccedere l ultimo standard Energy Star. 6. Motorola 5,1/10 Motorola, seppur con gli stessi punti, scende in classifica dalla quarta alla sesta posizione per l ascesa di altre aziende. La compagnia ottiene un punteggio relativamente buono sui criteri chimici e ha l obiettivo di eliminare PVC e ritardanti di fiamma nei cellulari entro il La scadenza è posticipata per gli altri prodotti Motorola. L azienda sostiene debolmente il principio di responsabilità del produttore e non fornisce alcun dato sull uso di plastica riciclata nei suoi articoli. Per contro, ha adottato un programma volontario di ritiro e recupero dei vecchi articoli in 72 Paesi, contribuendo al recupero del 90% circa delle unità vendute a livello globale. Si posiziona abbastanza bene sul piano dell energia, ad eccezione del fatto che non ha espresso un sostegno ai tagli delle emissioni di gas serra. Ottiene il massimo punteggio sull efficienza energetica dei suoi prodotti con i carica batterie che eccedono del 67% lo standard Energy Star v Panasonic 5.1/10 Panasonic rimane in sesta posizione con un lieve aumento nel punteggio, grazie all adozione del primo programma di recupero delle TV a fine vita nei Paesi in via di sviluppo. Molti modelli dell azienda sono privi di PVC (notebook, cellulari, articoli d illuminazione), mentre solo due tipologie di lampade sono senza ritardanti di fiamma bromurati. L azienda deve impegnarsi per eliminare queste sostanze pericolose da tutti i suoi articoli. Panasonic si posiziona bene sui criteri clima-energia mentre risulta piuttosto debole sull adozione del principio di responsabilità del produttore. I suoi programmi di ritiro e riciclo dei prodotti obsoleti, infatti, non coprono tutti i prodotti in commercio e sono diffusi negli Stati Uniti e in India. Sul criterio clima-energia, Panasonic ottiene punti perché gran parte dei prodotti sono in linea con l ultimo standard Energy Star. Sostiene il taglio delle emissioni di gas serra del 30% al 2020 e si impegna a certificare e ridurre le emissioni legate alle proprie attività. 8. Sony 5,1/10 Sony ottiene la sesta posizione, con 5,1 punti, insieme a Panasonic e Motorola. Guadagna un punto per aver provveduto al calcolo delle proprie emissioni di gas serra e si posiziona relativamente bene sui criteri chimici. Presenta sul mercato prodotti in parte già privi di sostanze pericolose, ma deve fare progressi per immettere articoli completamente toxic-free. Impiega plastica riciclata in quantità pari al 10% di tutte le plastiche usate nel 2008 e utilizza una quota di energia da fonti rinnovabili pari all 8% del totale impiegato. Circa il 95% dei PC Sony, venduti tra gennaio e marzo 2010, sono conformi all ultimo standard Energy Star. L azienda dichiara di aver ottenuto un abbattimento delle emissioni di gas serra pari al 17% in 8 anni ( ) con l obiettivo di ridurle del 30% entro il 2016 (rispetto ai livelli del 2001). 9. Apple 4,9/10 Seppur con lo stesso punteggio, Apple scende dal quinto al nono posto. I risultati positivi dell azienda sono dovuti alla politica di eliminazione delle sostanze pericolose dai prodotti in commercio. Tutti gli articoli (a marchio?) sono privi di PVC e ritardanti di fiamma. Apple, attiva sul piano politico, sta facendo pressione per dare più forza alla direttiva RoHS (Restriction of Hazardous Substances in electronics). La compagnia migliora anche nella copertura del suo programma di ritiro e riciclo dei prodotti a fine vita e, nel 2008, ha impiegato il 41,9 percento di plastica riciclata (+38% rispetto l anno precedente). Sul piano energetico, Apple riporta le emissioni dell intero ciclo di vita dei suoi articoli. Tra il 2006 e il 2007 ha ridotto del 3 % le proprie emissioni di gas serra. 10. Dell 4.9/10 Nonostante l aumento di punteggio, ottenuto sul piano chimico e di gestione dei rifiuti, Dell rimane al 10mo posto. Continua a essere penalizzata di un punto per il dietrofront sull impegno già assunto di eliminare le sostanze pericolose entro il L obiettivo non è stato raggiunto ma posticipato alla fine del 2011 e limitato ad alcuni prodotti (laptop, desktop, notebook). Ottiene punti per aver chiarito la sua posizione sul principio di responsabilità del produttore. Si posiziona abbastanza bene sul piano energetico, impegnandosi a diminuire del 40% le proprie emissioni entro il 2015 (rispetto ai livelli emessi nel 2007). Dell fornisce informazioni sulle emissioni di gas serra prodotte negli ultimi due anni, con quelle del 2009 certificate, e sulla quota impiegata di energia da fonti rinnovabili, pari al 26% del consumo elettrico totale (+6% rispetto al 2008). 11. Sharp 4,7/10 Sharp scende dalla nona all undicesima posizione pur aumentando di poco il suo punteggio, a causa dell ascesa di altre aziende. Sharp ottiene un punto per aver verificato le proprie emissioni di gas serra. Si posiziona abbastanza bene sull eliminazione delle sostanze pericolose, che fissa al 2010, ma non sostiene apertamente il bando del PVC e di tutti i ritardanti di fiamma nel processo di revisione della direttiva RoHS (Restriction of Hazardous Substances in electronics). Debole sul piano di gestione dei propri rifiuti (ha un programma di recupero dei prodotti solo in US), si posiziona bene sul piano energetico. Dal 2007 al 2008 diminuisce le proprie emissioni di gas serra del 6% e sostiene il taglio delle emissioni nei Paesi industrializzati di almeno il 30% entro il Acer 4,1/10 Acer scende di un posto, alla 12esima posizione, anche se con lo stesso punteggio dell edizione precedente. L impegno più grande è sul piano chimico. Acer sta attivamente lavorando per migliorare la direttiva RoHS (Restriction of Hazardous Substances in electronics) verso un bando immediato del PVC e di tutti i ritardanti di fiamma a base di bromo e cloro. Anche se in ritardo rispetto alla completa eliminazione dei composti tossici, prevista per la fine del 2009, Acer non viene penalizzata su questo fronte, perché ha dichiarato di eliminare PVC e ritardanti di fiamma da tutti i prodotti entro il A gennaio 2010 ha già messo in commercio 4 nuovi modelli puliti di notebook a cui seguiranno degli altri articoli, L azienda vuole, inoltre, ampliare il bando a tutti gli ftalati, il berillio, l antimonio e relativi composti entro il Acer non si posiziona bene sulla gestione dei propri rifiuti elettronici, anche se riporta un tasso di riciclo del 29,8%, ma solo per quanto riguarda i prodotti venduti e riciclati in Taiwan. Poco di più fa sul piano clima-energia, dove sostiene il taglio delle emissioni di gas serra nei paesi industrializzati del 30% entro il 2020 e del 50% entro il Sull efficienza energetica, il 63,2% dei notebook e il 40,6% dei desktop sono conformi al nuovo standard Energy Star v Fujitsu 3,9/10 Fujitsu sale alla tredicesima posizione con un punteggio superiore all edizione precedente. Ottiene due punti sui criteri clima-energia: uno per l adozione del target di riduzione dei gas serra del 6% entro il 2012, rispetto ai livelli del 1990; l altro per aver fatto certificare le proprie emissioni da un ente terzo. L azienda ha già alcuni prodotti parzialmente privi di PVC e si è impegnata a eliminare dai PC alcuni ftalati, il PVC e un ritardante di fiamma entro il Fujitsu è debole sul piano di gestione dei rifiuti, anche se adotta programmi volontari di ritiro e riciclo dei prodotti obsoleti. 14. Lenovo 3,5/10 Lenovo acquista punti rispetto alla versione precedente e sale di tre posti, conquistando la 14esima posizione. Rimane comunque penalizzata di un punto per il dietrofront sull impegno a eliminare da tutti i suoi prodotti le sostanze pericolose entro il L azienda ha fatto dei grossi passi in avanti sul piano energetico. Ora Lenovo sostiene il taglio obbligatorio delle emissioni nei paesi industrializzati del 30 e del 50% (con riferimento ai livelli del 1990) rispettivamente al 2020 e al Molti prodotti sono conformi o eccedono il nuovo standard Energy Star. Sulla gestione dei rifiuti elettronici, Lenovo offre programmi di ritiro e riciclo dei prodotti in disuso in 51 paesi, e dichiara un tasso di riciclo del 6,39% dei prodotti venduti nel LG Electronics 3,5/10 LG Electronics continua a scendere in classifica e si posiziona 14esima con un punteggio inferiore rispetto alla scorsa edizione. L azienda continua a perdere punti per il ritardo sull eliminazione delle sostanze pericolose, impegno che aveva assunto per il Solo i cellulari saranno privi di sostanze tossiche a partire dal prossimo anno, mentre TV, monitor e PC dovranno aspettare fino al 2012 e altri articoli domestici fino al Sui rifiuti elettronici, LGE sostiene il principio di responsabilità del produttore e, di recente, è entrata in una coalizione europea di NGO e industrie che sostengono questo principio nei processi di revisione delle direttive in materia. L azienda impiega plastica riciclata (11%) con l obiettivo di aumentarne l uso al 25% entro il Sul piano clima-energia, la multinazionale sostiene il taglio obbligatorio delle emissioni di gas serra del 30% entro il 2020, e si è impegnata a ridurre le proprie emissioni del 10% entro il 2020 (rispetto ai livelli del 2008). Non ottiene alcun punto sul piano dell efficienza energetica dei suoi prodotti. 16. Toshiba 2,3/10 Toshiba scende drammaticamente dalla terza alla sedicesima posizione nelle due ultime edizioni della classifica per il dietrofront sull impegno di mettere in commercio nuovi 47

21 Notizie dalla rete modelli privi di PVC e ritardanti di fiamma bromurati entro il 1 aprile Disimpegno che non ha riconosciuto né verso i suoi clienti né verso Greenpeace, tanto meno individuando una nuova scadenza entro cui bandire queste sostanze pericolose. Toshiba si è invece impegnata a trovare alternative all uso di ftalati, antimonio e berillio entro il 2012 in tutti i suoi prodotti. Manifesta uno scarso sostegno al principio di responsabilità del produttore e impiega poca plastica riciclata. Sui criteri clima-energia, Toshiba acquista gran parte del suo punteggio grazie all efficienza energetica dei suoi articoli. Tutti i PC sul mercato, dalla metà del 2009, sono in linea con lo standard Energy Star 5. Sostiene il taglio obbligatorio delle emissioni dei Paesi industrializzati e fornisce informazioni sulle proprie emissioni, che però non sono certificate. 17. Microsoft 1,9/10 Microsoft scende di un posto al 17esimo ottenendo solo 1.9 punti a causa del penalty point per il dietrofront sulla promessa di eliminare i composti tossici da tutti i prodotti a marchio, entro la fine del Seppure il 2012 è stato identificato come l anno per l eliminazione dei ritardanti di fiamma e degli ftalati, così non è successo per il PVC, di cui non si conosce una scadenza. Inoltre, l azienda non ha ancora in commercio prodotti interamente privi di PVC e ritardanti. Sulla gestione dei rifiuti fornisce informazioni ai clienti sul programma di ritiro dei prodotti obsoleti. Microsoft sostiene la riduzione obbligatoria delle emissioni di gas serra e fornisce informazioni verificate sulle proprie emissioni. Microsoft dichiara l uso del 24,4% di elettricità da fonti rinnovabili nel 2007, anche se non si impegna ad aumentarne la quota. 18. Nintendo 1,8/10 Nintendo rimane all ultimo posto con lo stesso punteggio dell edizione precedente, ottenuto per lo più sul piano chimico. Ha adottato il principio di precauzione sulla gestione delle sostanze pericolose e pubblicato i suoi standard in merito. L azienda ha messo in commercio console con fili interni privi di PVC, ma non ha identificato una scadenza entro cui eliminare questa plastica pericolosa. Continua a non ottenere alcun punteggio sulla gestione dei propri rifiuti, anche se fornisce informazioni sul programma di recupero dei prodotti a fine vita in Canada e negli Stati Uniti. Nintendo acquista punti sul piano clima-energia. L adattatore per Nintendo DSi è conforme ai requisiti Energy Star e l azienda fornisce informazioni sulle proprie emissioni di gas serra. Nonostante il suo teorico sostegno alla riduzione di gas serra, le emissioni di Nintendo stanno continuando ad aumentare ogni anno (+ 6% nel 2006; + 1,5% nel 2007). ( La pericolosa mutazione genetica di una specie di zanzare della malaria Secondo un recente studio pubblicato sulla rivista Science, un ceppo di zanzara responsabile della trasmissione della malariain Africa avrebbe avuto una serie di mutazioni al punto da aver sviluppato delle differenze genetiche così importanti da dar vita a due specie diverse. Secondo l Organizzazione Mondiale della Sanità si tratta di un vero e proprio allarme che renderà più difficile (e non poco) la lotta alla malaria. Quali le complicazioni a quanto pubblicato dalla rivista Science? Il problema non è da poco considerando che sarà ora necessario aumentare gli sforzi per controllare le popolazioni di zanzare responsabili del contagio della malattia, in quanto le metodologie sinora note per fronteggiare la loro pericolosità (quali insetticidi o controllo della capacità riproduttiva delle zanzare) si starebbero rivelando poco efficaci per la nuova specie. Si è inoltre dedotto che la nuova zanzara portatrice di malaria si evolve più rapidamente rispetto a quanto non accada alla precedente, problema quest ultimo che determinerebbe un immediato intervento per evitare possibili diffusioni sconsiderate dell insetto. I ricercatori, a tal proposito, ritengono perciò indispensabile approfondire le conoscenze sul genoma della nuova specie venutasi a creare. Il problema, avvertono dalla Organizzazione Mondiale della Sanità, andrà monitorato con attenzione, infatti, contrariamente a quanto si creda, la malaria rappresenta ancora una malattia che ogni anno miete un numero elevatissimo di vittime. È importante infatti sapere che in tutto il mondo ci sono circa oltre 200 milioni di persone infette da malaria, la maggior parte delle quali si trova in Africa. ( Biodiversamente fa il tutto esaurito Tutto esaurito nei musei scientifici, orti botanici, acquari, Oasi Wwf, che hanno animato la prima edizione di 'Biodiversamente'.Il Festival dell'ecoscienza, organizzato dal Wwf e dall'associazione Nazionale Musei Scientifici,ha aperto le porte sull'immenso patrimonio di natura conservato nei luoghi della ricerca evidenziando il lavoro di centinaia di ricercatori.''chi ha scoperto il valore della biodiversita',ha detto Bologna, direttore del Wwf Italia,domani vorra' difenderla sempre meglio'' ( 48

22 Notizie dalla rete Le 10 migliori applicazioni green per iphone Possedere un iphone significa innanzitutto avere accesso a centinaia di applicazioni utili e talvolta sorpendenti. Questo vale anche per il mondo green, dove soprattutto nell ultimo anno sono fiorite leapplicazioni green a tema ecologico. Ma quali sono le migliori applicazioni in tema di ecosostenibilità per iphone? Scelta difficile, ma alla fine siamo arrivati anche noi a selezionate la classica top ten delle applicazioni imperdibili per il nostro amato iphone. 1) The Green Brief Questa è indubbiamente la nostra applicazione preferita. The Green Brief fornisce innanzitutto una serie di consigli pratici per calcolare la propria impronta ecologica ed imparare a ridurre l impatto ambientale dei propri comportamenti. In secondo luogo, in virtù di una speciale funzione, un lettore di feed rss integrato, Green Brief aggiorna i suoi utenti automaticamente sulle ultime notizie in tema green, con approfondimenti verticali su tecnologia e casa ecologica. L applicazione si rivela davvero utile e soprattutto ben congegnata nel momento in cui si tratta di fare tesoro dei contributi degli utenti: questi ultimi hanno infatti la facoltà di fare submission delle proprie idee eco-sostenibili presso The Green Brief. Le idee green vengono poi valutate su scala 1-5 in base al costo di realizzazione e al reale risparmio che contribuiscono a realizzare. 2) A real tree Il leit motiv di questa applicazione è tanto semplice quanto geniale e si sintetizza con lo slogan 1 download = 1 albero piantato. Questa applicazione che lotta contro la deforestazione è partner dell UNEP nella The Billion Tree Campaign e ogni download costa la miseria di 0,79, che finiscono a finanziare associazioni locali attive nel ripristino di foreste nei paesi in via di sviluppo, tipo Nicaragua, Honduras, Senegal, India ed altri. Una volta fatto il download si vedrà crescere lentamente il proprio albero virtuale, mentre in uno di questi paesi verrà piantato un albero reale. 3) Good Guide Good Guide nasce da uno sforzo titanico, che ha permesso ai suoi ideatori di censire un database di 60,000 prodotti diversi e sintetizzarne le caratteristiche più o meno ecologiche dei prodotti. Lato utente è utilissimo, basta passare il codice a barre del prodotto sullo scaffale con l applicazione Good Guide aperta ed ecco che quest ultima fornirà un sacco di informazioni utili per l utente sensibile agli aspetti etici: non solo quali sono i side effect lato ambiente del prodotto, ma anche quando è sano e salutare e qual è il grado di responsabilità sociale del produttore. Una guida etica all acquisto di notevolissimo spessore. 4) The Green Lemur Applicazione gratuita dal taglio informativo, Green Lemur fornisce alcuni consigli su come migliorare l impronta green della propria vita e consigli pratici, per esempio su come risparmiare sulla bolletta elettrica. Davvero eccellente come organizzazione, facilità e chiarezza d uso e qualità dei contenuti. Ottima anche la funzionalità di ricerca all interno dei contenuti. 5) Carbon Tracker Un altra interessante applicazione, che tra l altro è gratuita, è questa di Carbon Tracker. In sostanza, seguendoci grazie alla funzione GPS dell iphone, Carbon Tracker misura l anidride carbonica sprigionata dai nostri spostamenti, in funzione dei tragitti e i mezzi di trasporto utilizzati, consentendoci di minimizzarne l impatto ambientale. È possibile fissare degli obiettivi personali e monitorarne il raggiungimento periodicamente. 6) Green Meter Anche Green Meter serve a capire quanto ci costa a noi e all ambiente il nostro stile di guida in auto. Inserendo all interno dell applicazione parametri quali il peso della macchina, le condizioni meteo, il prezzo della benzina e altro, Green Meter ci fornisce una serie di indicazioni utili in real time per rendere più efficiente ed economica la nostra guida. Costa 5 Euro, ma in un paio di pieni di benzina si ripaga già! 7) Home GoodPlanet Questa è una applicazione con un forte contenuto di tipo informativo, che non a caso è stata sviluppata sulle ali del successo del film Home, il film a impatto ambientale zero, dalla GoodPlanet association. Oltre a fare vedere il trailer del film e le foto, Home GoodPlanet fa vedere in tempo reale la situazione nel mondo con relativi numeri sulla deforestazione, l emissione di CO2, il consumo di energia etc. Consente anche di calcolare le nostre emissioni di CO2 a seconda dei percorsi e dei mezzi utilizzati per lo spostamento. Carticipate Il Car pooling è uno dei consigli più frequenti per ridurre il proprio impatto ambientale ed è un peccato che in Italia non sia praticamente organizzato se non in forma privata (amici e amici degli amici). Carticipate invece è frutto di una buona pensata su come trovare persone che offrono passaggi in auto oppure offrire voi stessi il passaggio a qualcuno che lo stia cercando. 9) Get Green Altra applicazione imperniata sui consigli per rendere più eco-friendly la propria vita. Costa 1 dollaro, ma secondo noi su questo filone è meglio per completezza e qualità dei contenuti e della navigazione Green Lemur. 10) Skeptical Science Applicazione gratuita concepita per confutare lo scetticismo che ancora aleggia attorno ai temi deicambiamenti climatici. Basata su un famoso blog australiano che documenta le evidenze scientifiche sul ruolo dell uomo e delle sue emissioni nei cambiamenti climatici, contiene una quantità di dati, ricerche, grafici e link interessanti in materia. Buon download green a tutti! ( È partita a Roma Bica, l'appuntamento annuale con la Comunicazione Ambientale È partita a Roma con una nuova velocità la Borsa Internazionale della Comunicazione Ambientale (Bica) che da quest'anno infatti da biennale è diventata annuale. Incontri, dibattiti, tavole rotonde fino a domani nella cornice della Casa dell'architettura, la Borsa internazionale della comunicazione è giunta alla sua sesta edizione ed è come sempre promossa da Federambiente, la Federazione italiana dei servizi pubblici di igiene ambientale. Dopo l'edizione dello scorso anno, che ha segnato il rinnovamento della manifestazione, il programma di quest'anno è ancora più stringente. Si va dagli scenari delle energie rinnovabili alla gestione dei servizi di pubblica utilità nei settori dell'igiene urbana, al gas, all'acqua. Ma non mancano confronti anche sul rientro dell'italia al nucleare. Anche quest'anno la manifestazione ha ottenuto l'adesione del presidente 49

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