ORGANISMO UNITARIO DELL AVVOCATURA ITALIANA. Responsabile: Claudio Rao (tel. 06/

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1 ORGANISMO UNITARIO DELL AVVOCATURA ITALIANA Ufficio stampa Rassegna stampa 31 gennaio 2012 Responsabile: Claudio Rao (tel. 06/

2 SOMMARIO Pag. 4 MEDIACONCILIAZIONE: L OUA mette a disposizione degli avvocati atti e documenti da esibire in tutte le procedure di mediaconciliazione e nei giudizi che riguardano le materie per le quali è fissata la obbligatorietà Pag. 5 MANIFESTAZIONE 23 FEBBRAIO: Invito a partecipare alla manifestazione Pag. 6 MANIFESTAZIONE 23 FEBBRAIO: Scheda di partecipazione Pag. 7 GEOGRAFIA GIUDIZIARIA: il Tar e il Consiglio di Stato sospendono la soppressione di diverse sedi distaccate in Lombardia - comunicato stampa OUA Pag 8 LIBERALIZZAZIONI: Manifesto OUA sulla mediaconciliazione obbligatoria Pag 9 LIBERALIZZAZIONI: Manifesto OUA sulla giustizia civile Pag 10 LIBERALIZZAZIONI: Manifesto OUA sulla geografia giudiziaria Pag 11 LIBERALIZZAZIONI: Manifesto OUA sulla geografia giudiziaria Pag.12 LIBERALIZZAZIONI: Un bavaglio all avvocatura per una giustizia senza diritto di difesa per il cittadino - comunicato stampa OUA Pag.14 ANNO GIUDIZIARIO: de Tilla: Siamo avvocati non commercianti (corriere nazionale) Pag.15 ANNO GIUDIZIARIO Tutti contro Monti. Sarà un febbraio di scioperi (corriere dell umbria) Pag.16 ANNO GIUDIZIARIO: Avvocati sul piede di guerra, servono nuovi magistrati (il resto del carlino - Macerata) Pag.17 ANNO GIUDIZIARIO: Palermo: Presidente Corte Appello, giustizia allo sfascio (justice tv) Pag.18 ANNO GIUDIZIARIO: Pendenze aumentate, Procura al collasso (il giorno) Pag.19 LIBERALIZZAZIONI: Liberalizzazioni al Senato Pdl e Pd pronti a modifiche (il sole 24 ore) Pag.21 LIBERALIZZAZIONI: Pd, aprire confronto con avvocati su tariffe (adnkronos) Pag.22 LIBERALIZZAZIONI: Professionisti a raccolta a Roma (italia oggi) Pag.23 LIBERALIZZAZIONI: Sindacati in piazza (italia oggi) Pag.24 LIBERALIZZAZIONI: Professioni e liberalizzazioni il bicchiere mezzo vuoto "Passi avanti troppo timidi" (la repubblica affari e finanza) Pag.25 LIBERALIZZAZIONI: L obbligo del preventivo scatta soltanto a richiesta (la repubblica affari e finanza) Pag.26 LIBERALIZZAZIONI: Più posti ma poca concorrenza (la repubblica affari e finanza) Pag.27 AVVOCATI: A Catania arriva l'avvocato di strada. Un team di legali per i senza tetto (corriere del mezzogiorno) Pag.28 RIFORMA GIUSTIZIA: Riforma della Giustizia sempre più urgente (corriere nazionale) Pag.29 FISCO: Evasione, ecco il piano di primavera (la repubblica) Pag.30 FISCO: I commercialisti: Sì ai controlli, ma gli studi di settore sono sbagliati (il mattino) Pag.31 FISCO: Accertamento senza termini doppi (il sole 24 ore) Pag.33 FISCO: Srl, revisore unico facoltativo (il sole 24 ore) Pag.35 FISCO: Dubbi sui controlli nelle «grandi» srl (il sole 24 ore) Pag.36 REATI: Boom di rapine e furti Ladri sempre più giovani (la repubblica) Pag.37 LAUREE: L'abolizione favorirà competizione e merito di Salvatore Carrubba (il sole 24 ore) 2

3 Pag.39 LAUREE: Più che il pezzo di carta conterà il corso di studi di Franco Debenedetti (il sole 24 ore) Pag.41 CONDOMINIO: Riparte il percorso della riforma (il sole 24 ore) Pag.42 STUDI PROFESSIONALI: Studi, «detassato» anche il 2012 (il sole 24 ore) Pag.43 STUDI PROFESSIONALI: Studi professionali, detassazione al via (italia oggi) Pag.44 CASSAZIONE: Garanzie allargate per i condòmini (il sole 24 ore) Pag.45 CASSAZIONE: La soppressione comporta il reato fiscale di occultamento (il sole 24 ore) Pag.46 ANTIRICICLAGGIO: Sanzioni al via oltre i euro (italia oggi) Pag 48 MEDIACONCILIAZIONE: Sette fondate questioni di incostituzionalità del D.Lgs.n.28/2010 Pag 53 MEDIACONCILIAZIONE: Disegno di legge sen. Benedetti Valentini Pag 58 MEDIACONCILIAZIONE: Disegno di legge sen. Della Monica ed altri Pag 59 MEDIACONCILIAZIONE: Procedimento suggerito per ridurre i riflessi negativi della mediaconciliazione obbligatoria Pag 61 MEDIACONCILIAZIONE: Disapplicazione dell obbligatorietà della mediaconciliazione 3

4 LA CONCILIAZIONE OBBLIGATORIA È INCOSTITUZIONALE E CONTRASTA CON L ART. 47 DELLA CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELL UNIONE EUROPEA L OUA mette a disposizione degli avvocati atti e documenti da esibire in tutte le procedure di mediaconciliazione e nei giudizi che riguardano le materie per le quali è fissata la obbligatorietà: 1. Ordinanza TAR Lazio del 12 aprile 2011 che ha trasmesso gli atti alla Corte Costituzionale sollevando questioni di legittimità costituzionale degli articoli 5 e 16 del d.lgs. n. 28/2010, in relazione agli artt. 24 e 27 della Costituzione; 2. Documento OUA che solleva sette questioni di incostituzionalità del d.l. 28/2010; 3. Parere rilasciato all OUA dal prof. avv. Aldo Angelo Dolmetta che estende le questioni di incostituzionalità agli artt. 3, comma 1, 25 e 102, comma 1, Cost; 4. Documento-delibera OUA che, facendo propria la delibera adottata dal Consiglio dell Ordine di Firenze, denuncia il contrasto della obbligatorietà della mediaconciliazione con l art. 47 della Carta dei diritti fondamentali dell Unione Europea; 5. Ordinanza del Giudice di pace di Parma che ha trasmesso gli atti alla Corte Costituzionale in relazione alla normativa sulla mediaconciliazione; 6. Ordinanza del Tribunale di Palermo, sezione distaccata di Bagheria, del 16 agosto 2011, che ha trasmesso gli atti del processo alla Corte di Giustizia dell Unione Europea in relazione alla normativa sulla mediaconciliazione; 7. Ordinanza del giudice di pace di Mercato San Severino che ha trasmesso gli atti del processo alla Corte di Giustizia Europea; 8. Ordinanza del giudice di pace di Catanzaro che ha trasmesso gli atti del processo alla Corte Costituzionale; 9. Ordinanza del Tribunale di Genova che ha trasmesso gli atti del processo alla Corte Costituzionale. (I nove documenti sono scaricabili dal sito Messaggio a tutti gli avvocati Sollevate questioni di incostituzionalità in tutte le cause che riguardano le materie obbligatorie della mediaconciliazione e, nel contempo, proponete davanti al giudice istanza di disapplicazione dell art. 5, comma secondo, del decreto legislativo 28/2010. Nel procedimento di convalida di licenza o sfratto vogliate produrre nella prima udienza tutta la predetta documentazione. Nel caso di opposizione e di prosieguo del giudizio il Tribunale potrà così valutare se sollevare questioni di incostituzionalità della obbligatorietà della mediaconciliazione. Il Segretario Il Presidente (avv. Fiorella Ceriotti) (avv. Maurizio de Tilla) 4

5 INVITO AGLI AVVOCATI ASTENSIONE DALLE UDIENZE 23 E 24 FEBBRAIO MANIFESTAZIONE PUBBLICA DELL AVVOCATURA 24 FEBBRAIO ROMA - CINEMA ADRIANO P.ZZA CAVOUR, 22 - ORE 10 Partecipate tutti alla manifestazione pubblica per protestare contro liberalizzazioni selvagge e la rottamazione della giustizia L avvocatura è indignata perché il Governo non l ascolta. Per aderire riempite la scheda di adesione (di seguito) 5

6 Cinema Adriano Piazza Cavour, 22 Roma 23 febbraio ore 10 Manifestazione Avvocatura contro le liberalizzazioni selvagge e la rottamazione della giustizia SCHEDA DI PARTECIPAZIONE Cognome e Nome Foro di appartenenza Indirizzo studio C.A.P. Città Provincia Tel. - Fax E - mail DATA FIRMA Cortesemente restituire alla Segreteria Organizzativa Tel Tel Fax e- mail: segreteria@oua.it 6

7 COMUNICATO STAMPA GIUSTIZIA, IL TAR E IL CONSIGLIO DI STATO SOSPENDONO LA SOPPRESSIONE DI DIVERSE SEDI DISTACCATE IN LOMBARDIA MAURIZIO DE TILLA, OUA: «ALTRO CHE REVISIONE DELLA GEOGRAFIA GIUDIZIARIA. COSÌ È IL CAOS» Maurizio de Tilla, presidente dell Organismo Unitario dell Avvocatura, la rappresentanza politica degli avvocati italiani, denuncia i primi casi di sospensive adottate dal Tar Lombardia e dal Consiglio di Stato sulla prevista chiusura di diverse sedi distaccate, come contemplato dal decreto legislativo sulla revisione della geografia giudiziaria. L Oua anche su questo tema ha proclamato due giorni di sciopero il 23 e 24 febbraio, con manifestazione nazionale a Roma (il 23) e in oltre 100 città italiane (il 24): «Così è il caos, altro che revisione della geografia giudiziaria. Queste sospensive sono la dimostrazione di quanto denunciato dall Oua: non si possono abolire uffici giudiziari senza una attenta valutazione» «La formulazione della norma continua il presidente Oua - ne inficia di fatto la finalità, lo abbiamo detto più volte, purtroppo inascoltati dal Ministero della Giustizia. Gli obiettivi di risparmio e di efficienza posti a base della legge delega non si raggiungono con l indiscriminata e generica soppressione degli uffici giudiziari quanto, piuttosto, con una oculata e condivisa riorganizzazione sul territorio degli attuali uffici di primo grado, anche con riguardo alle sezione distaccate, potenziando proprio quei tribunali di prossimità che, in ragione di una struttura meno complessa e burocratica, offrono una pronta e rapida risposta di giustizia, ed un più rapido accesso a tutti i servizi da parte dei cittadini, svolgendo il loro compito notoriamente con piena efficienza, tanto da allinearsi agli standards riconosciuti e previsti dalla Comunità Europea. La ristrutturazione delle sedi oggi esistenti, assolutamente insufficienti a recepire il nuovo flusso, gli inevitabili spostamenti di personale, la riorganizzazione di tutti i presidi delle forze dell ordine e degli uffici finanziari, l aggiornamento delle reti telematiche e della impiantistica in generale, comporteranno nuove spese per lo Stato incoerenti con la millantata esigenza di stabilizzazione». Roma, 31 gennaio

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12 COMUNICATO STAMPA LIBERALIZZAZIONI, UN "BAVAGLIO" ALL AVVOCATURA PER UNA GIUSTIZIA SENZA DIRITTO DI DIFESA PER IL CITTADINO MAURIZIO DE TILLA, OUA: «I diritti dei cittadini vengono calpestati nei paesi senza democrazia, mettere il bavaglio all avvocatura è uno degli strumenti scelti dalla politica italiana per pregiudicare i diritti dei cittadini a uso e abuso della legge di mercato: le liberalizzazioni selvagge rischiano di incidere negativamente sull etica della difesa e sulla legalità del processo» Maurizio de Tilla, presidente dell Organismo Unitario dell Avvocatura, la rappresentanza politica degli avvocati italiani, che ha proclamato due giorni di sciopero il 23 e 24 febbraio, con manifestazione nazionale a Roma (il 23) e in oltre 100 città italiane (il 24), spiega le ragioni della protesta simbolica rappresentata nel corso dell inaugurazione dell anno giudiziario a Napoli: «Gli avvocati spiega - vengono imbavagliati e messi a tacere, pur rappresentando diritti sanciti costituzionalmente come quello alla difesa del cittadino, il Governo Monti, confondendo economia e giustizia, pone in essere una politica che cancella la giustizia su gran parte dei territori e che assegna agli avvocati un ruolo mercantile che è estraneo alla cultura del nostro Paese». «Nei giorni 23 e 24 febbraio prosegue de Tilla, illustrando le iniziative - gli avvocati si asterranno dalle udienze. Il 23 febbraio a Roma l avvocatura italiana si unirà per una grande manifestazione nazionale che sarà ripetuta il 24 febbraio in ogni ufficio giudiziario a livello locale. Se non verranno ascoltate le istanze degli avvocati l astensione proseguirà più dura ed incisiva, fino a bloccare anche con lo sciopero bianco tutta l attività giudiziaria. È convocato per il 23 e 24 marzo a Milano il Congresso Straordinario Forense per adottare ulteriori iniziative e dare attuazione con tutte le forme consentite al tema principale. I diritti prima del mercato». Il presidente dell Oua espone, quindi, le posizioni dell avvocatura: «Sì all efficienza e all eliminazione degli sprechi - sottolinea - no ai tagli per ridurre la giustizia sul territorio, alla cancellazione della funzione costituzionale dell avvocatura, alla rottamazione della giustizia». E ricorda che nelle prossime settimane si avrà la sentenza della Corte Costituzionale su uno dei nodi critici che hanno portato allo sciopero: la mediaconciliazione obbligatoria. «Abbiamo fiducia nella pronuncia della Corte Costituzionale (probabilmente entro il prossimo marzo) sull obbligatorietà della media conciliazione. Dopo otto mesi dalla sua entrata in vigore non sono più di tremila le conciliazioni effettivamente realizzate nel Paese con la procedura di obbligatorietà, con notevoli costi e pregiudizi all accesso alla giustizia sancito dall art. 24 della Costituzione e dagli artt. 6 e 13 della Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell uomo e delle libertà fondamentali. Il Governo dovrà fare passi indietro in tal senso, annullando o rinviando l allargamento della mediaconciliazione obbligatoria alle materie del condominio e dell infortunistica stradale. L Oua sottolinea che la preoccupazione degli avvocati è rivolta, appunto, a questo processo di snaturamento della centralità della giurisdizione pubblica, una posizione condivisa anche da parlamentari di tutti gli schieramenti. «Il diritto di difesa non va imbavagliato continua - con norme processuali che esprimono un inaccettabile sospetto nei confronti del difensore. La 12

13 Commissione Giustizia del Senato ha opportunamente cancellato alcune norme di lesione del diritto di agire del cittadino (quali la sanzione alla prima udienza per chi non si è costituito nella procedura conciliativa, la istanza per la trattazione della causa in appello e in cassazione per evitare l estinzione del processo etc.). Allo stesso modo si esprime dissenso rispetto al decreto legislativo sull abrogazione o accorpamento degli uffici non circondariali dei giudici di pace, se i Comuni non provvedono ad accollarsi le spese di sede e di funzionamento. «È proprio tale formulazione della norma rileva il presidente Oua - che ne inficia la finalità. Delle due, l una: o gli uffici da abrogare sono inutili ed allora non si capisce perché sia stata fissata la possibilità di accollo dei costi ai Comuni; o gli uffici sono utili e funzionali allo smaltimento dei processi, ed allora perché accollarne gli oneri ai Comuni intaccando così equilibri finanziari già precari, con un giroconto che non comporta alcun risparmio da considerare nella complessiva finanza pubblica». L OUA su tutte queste questioni ha già incontrato il Terzo Polo e nei prossimi giorni si riunirà con i parlamentari del PD e dell Italia dei Valori, che hanno dichiarato la propria disponibilità ad ascoltare le proposte dell Avvocatura. «Chiederemo con vigore la revisione dei criteri per la riorganizzazione degli uffici giudiziari sul territorio puntualizza - e che vengano eliminate le norme che ledono l indipendenza dell avvocatura, quali l introduzione di soci di capitale nelle società professionali, con possibile lascia passare all inserimento della delinquenza organizzata nella gestione della difesa dei cittadini, l abolizione delle tariffe professionali, che costituiscono presidio imprescindibile per la regolazione del rapporto fiduciario con il cliente, oltre che per la qualità della prestazione del professionista. Eliminare le tariffe non fa crescere il PIL ed anzi mette in difficoltà i giovani professionisti». «La giustizia è un bene pubblico conclude de Tilla - che contrasta con le esigenze del mercato e non può consentire liberalizzazioni selvagge e rottamazione dei processi. Altri sono i rimedi per ammodernare la giustizia e smaltire l arretrato: reale (e veritiera) attuazione del processo telematico in tutti gli uffici giudiziari; reale (e veritiera) applicazione delle prassi virtuose già sperimentate in alcuni tribunali; previsione di manager della giustizia ed eliminazione degli sprechi: incremento delle risorse economiche (senza alcun trattenimento del contributo unificato da parte del Ministero dell Economia); varo di una legge, varo in sede di conversione del decreto legge sulla giustizia civile di una delega per la riforma e l implementazione dei giudici laici. Come è evidente gli avvocati non solo protestano, ma anche avanzano molte proposte, peccato che gli interlocutori si sottraggono al confronto». Roma, 31 gennaio

14 CORRIERE NAZIONALE 14

15 CORRIERE DELL UMBRIA Tutti contro Monti. Sarà un febbraio di scioperi ROMA Contro le liberalizzazioni volute dal governo Monti l'italia risponde con gli scioperi Medici, farmacisti, avvocati, benzinai e molte altre categorie hanno indetto una serie di astensioni dal lavoro per tutto febbraio, che si annuncia un mese davvero nero, dopo che già gennaio ha segnato diverse astensioni soprattutto per quanto riguarda i tassisti e i Tir, con questi ultimi che hanno creato seri disagi soprattutto in Sicilia. Mentre per quanto riguarda lo sciopero delle farmacie, previsto per mercoledì prossimo, potrebbe arrivare uno stop, l'attenzione del Paese è puntata soprattutto verso i benzinai, che hanno annunciato dieci giorni di astensione. Benzinai. Le associazioni hanno annunciato almeno dieci giorni di serrata, secondo un calendario che Faib Confesercenti e Fegica Cisl decideranno nell'assemblea dei gestori prevista il 7febbraio. Non sembra esclusa la chiusura degli impianti, che potrebbe arrivare tra fine febbraio e i primi 15 giorni di marzo. Il presidente di Faib Confesercenti, Martino Landi ha detto ha affermato che "lo stato di agitazione potrebbe anche trasformarsi in sciopero con modalità e tempi da definire entro 60 giorni dall' approvazione del decreto". Farmacie. Previsto per mercoledì prossimo, primo febbraio, un giorno intero di sciopero delle farmacie private che aderiscono a Federfarma. C'è però" l'indicazione immediata" da parte della commissione di Garanzia che potrebbe fermare la protesta. Tir e autocarri. Ieri il segretario generale di Trasporto Unito Maurizio Longo ha smentito uno sciopero previsto oggi, ribadendo che l'astensione è in programma il 6 febbraio. Tuttavia, più generale, ha detto: «abbiamo in programma di ritornare a manifestare in piazza a metà del mese di marzo laddove non ci dovessero essere risposte positive». Medici. La Federazione italiana medici di medicina generale protesterà dal 9 al 12 febbraio, con diverse modalità. Per i medici di medicina generale del settore di assistenza primaria, chiusura di tutti gli studi il 9 e il 10 febbraio dalle ore 8 alle 20, garantite le prestazioni indispensabili, le visite domiciliari urgenti, le visite in assistenza programmata a pazienti terminali, le prestazioni di assistenza domiciliare integrata. I medici di continuità assistenziale si asterranno dal lavoro dalle 10 dell'11 febbraio alle 20 del B 12. Quelli di emergenza sanitaria dalle 8 dell'11 febbraio alle 20 del 12 febbraio. I medici dei servizi territoriali dalle 8 alle 20 del 9 e del 10 febbraio. In tutti i casi saranno garantite le prestazioni indispensabili. La protesta mira a ottenere la modifica dell' art. 24 della legge 22 dicembre 2011, in modo da consentire alle casse previdenziali private, in particolare all' Enpam, la possibilità di attingere al Patrimonio accantonato dall'ente senza alcun contributo dello Stato, e tempi adeguati per la formulazione di bilanci tecnici di durata superiore a 30 anni. Avvocati. Gli avvocati hanno annunciato uno sciopero contro le liberalizzazioni per il 23 e il 24 febbraio, ferme le udienze civili, penali e altre attività, come deciso dall'assemblea nazionale convocata a Roma dall'organismo unitario dell'avvocatura (Oua). Negli stessi giorni verranno organizzati sit-it davanti alle Camere e a Palazzo Chigi, nonchè occupazioni simboliche dei tribunali. Telecomunicazioni. I lavoratori di Telecom aderenti a Snater hanno annunciato uno sciopero per il 7 (fino al 7 marzo per le ultime due ore di ogni turno di lavoro). Il 9 stop dei lavoratori di Wind aderenti a Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil e Ugl- Telecomunicazioni per l'intera giornata. Infine, sempre giovedì 9, protesta 15

16 IL RESTO DEL CARLINO Macerata 16

17 JUSTICE TV Palermo: Presidente Corte Appello, giustizia allo sfascio Anche a Palermo è aria di crisi quella che si respira alla cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario, soprattutto a chiusura di questo 2011, un anno da dimenticare: così l'ha definito il presidente della Corte di Appello di Palermo, Vincenzo Oliveri, che senza mezzi termini, ha parlato di "giustizia allo sfascio", gravata da misure penalizzanti, per uscire dalla crisi, tanto per i cittadini quanto per i magistrati: i più colpiti, secondo Oliveri, dai sacrifici economici. Avvocati e magistrati hanno animato l'apertura dell'anno giudiziario nel distretto di Palermo, divisi dalle diverse proteste che portano avanti rispetto alle scelte del governo, ma uniti nell'invocare a gran voce una riforma della giustizia, perché sulle sue criticità - lentezza dei processi e mancanza di risorse - il consenso è unanime. Nel penale ci sono procedimenti pendenti, nel civile più di , sono sei invece gli anni di attesa per una sentenza. E se il tribunale di Palermo è tra i più virtuosi nell'eliminazione dell'arretrato, il presidente del Tribunale di Palermo, Leonardo Guarnotta, avverte: "alla sezione Lavoro ci sono ricorsi ma solo 5 magistrati". E se la mafia uccide meno, solo due gli omicidi nel 2011, ad aumentare sono i reati contro la pubblica amministrazione, soprattutto quelli di peculato dati che fotografano, secondo Oliveri, "un quadro di desolante illegalità nella gestione della cosa pubblica". In crescita anche le denunce di malasanità: i procedimenti per lesioni colpose sono aumentati del 200%. 17

18 IL GIORNO Pendenze aumentate, Procura al collasso Monza, 31 gennaio L'attività della Procura della Repubblica di Monza a rischio collasso per la mancanza del personale amministrativo. L allarme viene dal procuratore monzese Corrado Carnevali, che lo scrive nero su bianco nella sua relazione sull anno giudiziario. «I magistrati, seppure a organico ridotto - scrive Corrado Carnevali - si sono impegnati al massimo per abbattere l arretrato e i tempi di durata media dei processi. Ma il forte impegno comune si dimostra insufficiente con l organico del personale amministrativo rimasto gravemente scoperto e che non viene sostituito». Il procuratore monzese snocciola i numeri: in 8 anni la Procura ha perso 17 dipendenti, pari al 27%; la pianta organica prevede 54 unità, ma solo 46 sono in servizio, di cui 4 part-time con una scopertura del 17%; entro la fine del 2013 altri 2 dipendenti andranno in pensione e da 4 anni manca il dirigente amministrativo. «Basta un solo dato per rappresentare la gravità della situazione in cui versa la Procura di Monza - dice Corrado Carnevali -. Un terzo dei sostituti procuratori risulta privo del segretario. E va aggiunto, ancora e da ultimo, quanto a carenza di risorse, l assoluta inadeguatezza del fondo assegnato alla Procura per gli straordinari che consente lo svolgimento di 4 ore all anno per ogni dipendente». Risultato: come già avvenuto lo scorso anno, è aumentato il numero dei procedimenti aperti e diminuito il numero dei procedimenti definiti. I procedimenti a carico di persone note iscritti dall 1 luglio 2010 al 30 giugno 2011 sono stati , con un aumento di 249 procedimenti, mentre le definizioni di questi procedimenti sono state , con una diminuzione di 198. La pendenza risulta quindi aumentata del 15%. I tempi medi di definizione dei processi sono passati da 334 a 419 giorni per promuovere l azione penale e da 165 a 151 per le archiviazioni. Corrado Carnevali ricorda nella sua relazione che in un territorio come la Brianza sono «forti sono le infiltrazioni della criminalità organizzata e ricca l imprenditoria, con un alto indice di immigrazione, sicchè frequenti sono i casi complessi di criminalità economica e gli infortuni sul lavoro, alla pari dei fenomeni di inquinamento» e cita ad esempio il gravissimo infortunio con 4 morti alla Eureko di Paderno Dugnano e il disastro ambientale della Lombarda Petroli. «Sopravvenienze di procedimenti per reati complessi - continua il procuratore monzese - che per la loro trattazione presuppongono strutture organizzative adeguate, tanto sotto il profilo del personale che coadiuva il lavoro dei magistrati, quanto sul piano del personale cui va delegato lo svolgimento delle indagini. Invece vi è concreta dimostrazione di come la delega delle indagini a organi di polizia giudiziaria diversi dalla sezione di pg operante presso la Procura di Monza, peraltro sfruttata al limite delle sue possibilità legate all insufficiente numero delle presenze in organico, non riesca a fronteggiare le necessità e, se si blocca l attività investigativa, si blocca, di riflesso, la definizione dei processi». Il procuratore monzese sostiene infine che «non si può non ribadire la necessità di miglioramenti ai supporti informatici disponibili, provvedendo alla sostituzione di quelli obsoleti, ma, soprattutto, potenziando la rete dei collegamenti con le varie banche dati, con gli altri uffici giudiziari e con la pubblica amministrazione e migliorando i tempi e le modalità degli interventi tecnici e di manutenzione nei casi di guasti». 18

19 IL SOLE 24 ORE Il decreto cresci-italia. Fitto il calendario di audizioni Liberalizzazioni al Senato Pdl e Pd pronti a modifiche Banche e assicurazioni innanzitutto, ma anche farmacie e professioni. Potrebbe partire da questi settori il pacchetto di emendamenti che accompagnerà il cammino in Senato del decreto legge per «la concorrenza, le infrastrutture e la competitività» che inizia dalla commissione Industria. Si parte oggi con l'illustrazione del provvedimento da parte dei due relatori, Simona Vicari (Pdl) e Filippo Bubbico (Pd), e con l'avvio della discussione generale. Domani invece prenderà il via una lunga sequenza di audizioni che vedrà coinvolte categorie, associazioni imprenditoriali, istituzioni economiche ma anche i consumatori. Subito in calendario l'audizione del vicedirettore generale di Banca d'italia, Salvatore Rossi, e quella dei rappresentanti di Upi (Unione Province) e Anci (associazione Comuni). Giovedì saranno ascoltati dalla commissione il Forum nazionale dei giovani, l'autorità per l'energia e l'autorità di vigilanza sui contratti pubblici, Confindustria e Rete Imprese Italia. Venerdì toccherà alle associazioni dei consumatori, seguite da Ania, Isvap, Abi, Conferenza delle Regioni, Federfarma, associazione delle parafarmacie, Unione petrolifera, Assopetroli e Federazione gestori carburanti. La possibilità di essere ascoltati in commissione ha contribuito, insieme alla convocazione al ministero della Salute, alla decisione di Federfarma di differire lo sciopero indetto per domani contro le misure del decreto "cresci-italia". Il rinvio spiega la federazione dei titolari di farmacia «tiene conto responsabilmente di alcuni segnali di attenzione nei confronti delle richieste avanzate da Federfarma per rendere sostenibile l'impatto del decreto sul servizio farmaceutico». L'incontro con il ministro della Salute Renato Balduzzi è in programma per domani. Oltre all'industria anche altre nove delle 14 Commissioni permanenti lavoreranno al decreto per il parere sulla parte del provvedimento riguardante le misure di loro competenza. Sono attesi, ad esempio, i pareri della Commissione giustizia per la parte sulle professioni e della Sanità per la parte sui farmaci. In Parlamento sono pronti a presentare corposi emendamenti sia Pdl sia Pd e Terzo Polo. «Pensiamo ha commentato ieri il segretario del Pdl Angelino Alfano - che le liberalizzazioni andranno rafforzate e irrobustite. Quindi siamo per aggiungere e lo faremo in Parlamento con una nostra iniziativa evidente». Per il presidente della commissione Industria del Senato, Cesare Cursi, «un decreto che punta a intervenire ad ampio raggio sulle liberalizzazioni non può limitarsi a interventi incisivi su taxi, farmaci o edicole. Non si può prescindere da correzioni anche su banche e assicurazioni, ad esempio trovando dei meccanismi per facilitare l'accesso al credito delle imprese». Un altro fronte caldo in vista dell'iter parlamentare resta quello delle professioni. Sugli avvocati, in particolare, ha acceso un faro il Pd: «La sostituzione del regime tariffario con quello puramente contrattuale secondo Mario Cavallaro, componente della commissione Giustizia della Camera 19

20 merita un approfondimento e una messa a punto e l'inizio di un confronto ed un dialogo con la categoria». Prosegue intanto la polemica delle aziende dell'anie-gifi, produttrici di energia fotovoltaica, contro la misura del decreto che elimina il beneficio della tariffa incentivante per gli impianti collocati sui terreni agricoli. A commentare il combinato disposto del decreto liberalizzazioni e di quello semplificazioni è stato ieri anche l'ex ministro dell'economia Giulio Tremonti. «Non credo al dogma della concorrenza come valore in sé sottolinea. In un Paese come l'italia credo che le liberalizzazioni siano importanti, ma credo che sia molto importante il problema della libertà. Noi abbiamo troppa burocrazia amministrativa e politica che ci blocca tutto». C.Fo. IL PROVVEDIMENTO A PALAZZO MADAMA Le commissioni impegnate. Oltre alla commissione Industria, anche altre nove delle 14 Commissioni permanenti lavoreranno al decreto per il parere sulla parte del provvedimento riguardante le misure di loro competenza. Le prime audizioni. Subito in calendario l'audizione del vicedirettore generale di Banca d'italia, Salvatore Rossi, e quella dei rappresentanti di Upi (Unione Province) e Anci (associazione Comuni). Giovedì saranno ascoltati il Forum nazionale dei giovani, l'autorità per l'energia e l'autorità di vigilanza sui contratti pubblici, Confindustria e Rete Imprese Italia. Archivia 20

21 ADNKRONOS Liberalizzazioni: Pd, aprire confronto con avvocati su tariffe CAVALLARO, CONTEMPERARE DIRITTI PROFESSIONISTI CON QUALITA' SERVIZI Roma, 30 gen. (Adnkronos) - ''La sostituzione per gli avvocati del regime tariffario con quello puramente contrattuale merita un approfondimento e una messa a punto e l'inizio di un confronto e di un dialogo con la categoria''. Lo dichiara Mario Cavallaro (Pd), componente della commissione Giustizia della Camera. ''Sopratutto e' ora indispensabile approvare con urgenza, in via temporanea e provvisoria, i parametri previsti dalle norme ora vigenti - sollecita Cavallaro - senza dei quali e' controverso persino come si possa determinare il compenso di prestazioni di sicuro rilievo per l'attivita' forense in una nutrita serie di casi, compresi quelli della liquidazione giudiziale delle spese di lite; in alternativa, un'urgente norma transitoria deve chiarire che fino al momento in cui non interverranno nuove norme si applica il previgente regime tariffario ed i criteri della sua applicazione. La contrattazione negoziale deve essere assistita da criteri oggettivi e da valori indicativi di riferimento - sottolinea - altrimenti si rischia di non favorire il comune cittadino, di legittimare il disagio della classe forense e di favorire le condotte meno qualificate''. ''Il Governo e le istituzioni forensi devono cooperare con urgenza alla formazione di un nuovo moderno modello di contratto professionale che garantisca anche il diritto del professionista alla serieta' e certezza del compenso in cambio di una prestazione ben determinata e qualificata; questo e' l'obiettivo che invitiamo il governo a perseguire - conclude l'esponente Pd - convocando altresi' immediatamente, d'intesa con le forze parlamentari che lo sostengono, un urgente tavolo di confronto con l'avvocatura nelle sue espressioni istituzionali ed associative su tutti i temi della riforma e del funzionamento della giustizia''. (Sin/Ope/Adnkronos) 30-GEN-12 19:17 21

22 ITALIA OGGI La presidente Calderone spiega all'assemblea dei consigli provinciali i motivi della manifestazione Professionisti a raccolta a Roma Adepp e Cup: sì al dialogo, no allo svilimento delle funzioni Sì al dialogo e al confronto, ma no allo svilimento delle funzioni dei professionisti. Questo il messaggio che Marina Calderone, presidente del Cup (Comitato unitario professioni) e del Consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro, ha lanciato dal palco dell'assemblea nazionale dei consigli provinciali della categoria, che si è svolta venerdì e sabato scorsi a Roma. Al centro del dibattito le riforme sulle professioni per le quali è in fase di organizzazione la manifestazione nazionale, promossa da Cup e Adepp, che il 1 marzo chiamerà a raccolta i professionisti in tutta Italia. «Sarà», ha annunciato la presidente Calderone, «una manifestazione di dissenso verso le politiche di dispersione delle nostre funzioni e capacità». Un appuntamento che, secondo Calderone, sarà realizzato con l'obiettivo di non negare un futuro ai giovani del nostro paese. «Oggi i giovani sotto i 45 anni», ha detto Calderone, «rappresentano il 50% dei professionisti e dobbiamo assicurare loro un futuro». Futuro che, secondo Calderone, non passa di certo dalla nuova società a responsabilità limitata che si potrà costituire con 1 euro di capitale sociale secondo il dl liberalizzazioni del governo. «Questa società», ha avvertito, «non va da nessuna parte, neanche in banca, perché i giovani per avere credito dovranno fornire garanzie patrimoniali, altrimenti non gli dà nulla nessuno». La presidente Calderone si è quindi rivolta agli oltre 400 dirigenti territoriali presenti: «Il nostro è un ruolo importante di cerniera, tra il mondo delle imprese e quello dei lavoratori, con un 2012 che è iniziato all'insegna delle casse integrazione, degli ammortizzatori sociali, del rinnovo di tutti quegli interventi a sostegno delle realtà in crisi. Il ruolo dei professionisti è importante ed è in gioco tutta la nostra conoscenza delle norme, ma anche la capacità della comprensione dei fenomeni, della mutazione dei processi all'interno del mondo del lavoro. Noi mettiamo a disposizione del ministro del Lavoro, del Parlamento», sottolinea, «la nostra funzione tecnica, la nostra competenza sulle norme perchè credo che sia venuto il tempo di affrontare con serenità senza preconcetti una riforma non solo dei contratti di lavoro e delle regole del mercato, ma anche una riforma ragionata degli ammortizzatori sociali che crei un sostegno nei confronti di una platea molto ampia di cittadini, all'interno della quale il legislatore non debba dimenticarsi che ci sono anche i liberi professionisti». 22

23 ITALIA OGGI Le proteste dopo liberalizzazioni e semplificazioni Sindacati in piazza Dai commercialisti stop al dialogo Stop al dialogo, i commercialisti vogliono la piazza. Contro il decreto liberalizzazioni e quello sulle semplificazioni, che hanno assestato gli ultimi colpi alle professioni, monta infatti la protesta della base della categoria contro il governo Monti. E si allarga la spaccatura con i vertici, che invece stanno portando avanti una strategia di dialogo e proposta con il nuovo Esecutivo. Prova ne è il fatto che i sindacati dei dottori commercialisti e degli esperti contabili si stanno organizzando per iniziative «forti» di protesta, come manifestazioni di piazza. O, addirittura, c'è chi, come Giuseppe Pozzato, presidente dell'associazione nazionale commercialisti, propone di bloccare le trasmissioni telematiche. Proposta che però non trova l'appoggio delle altre sigle sindacali, perché penalizzerebbe i clienti. Ma sta di fatto che, dopo l'abrogazione dei riferimenti tariffari e soprattutto la riduzione dei collegi sindacali da tre componenti a uno solo, la base non vuol più sentir parlare di dialogo, e si è convinta che la strada per ottenere risultati sia quella della protesta. «La nostra base ci chiede di fare qualcosa», afferma Eleonora Di Vona, presidente dell'unione nazionale dei giovani dottori commercialisti e degli esperti contabili, «perché vede che gli altri protestano e ottengono risultati. Insomma, siamo parecchio arrabbiati, soprattutto luce dell'ennesima novità sui collegi sindacali. Non sappiamo quale sarà la versione finale del testo ma abbiamo capito dove sta volgendo il governo. Stiamo quindi valutando all'interno del sindacato a quale iniziativa mettere in pratica. Una di queste può essere sicuramente una manifestazione di piazza. Lanceremo un appello nei prossimi giorni». Sulla stessa linea l'unagraco: «Dobbiamo portare all'attenzione della collettività il fatto che i commercialisti sono in difficoltà», sottolinea il presidente, Raffaele Marcello, «il governo, d'altra parte, ha ascoltato tutti tranne i professionisti. Ci stiamo coordinando con gli altri sindacati ma di certo una manifestazione che richiami l'attenzione della politica sarebbe auspicabile». Secondo Domenico Posca, presidente di Unico, bisognerebbe organizzare «dei sit in di protesta sotto le sedi dell'agenzia delle entrate. Con gli altri sindacati stiamo facendo valutazioni di questo tipo ma non siamo ancora arrivati a una posizione comune. Di certo è che la linea dei vertici non sta pagando». Più morbida la posizione di Vilma Iaria, presidente Adc. «Questo governo merita collaborazione», spiega, «sicuramente andremo a segnalare tutto ciò che a parer nostro non è liberalizzazione. Le proteste eclatanti, al contrario, non appartengono a questa associazione, che da sempre punta alla collaborazione, che passa per audizioni e confronti dove si possa evidenziare il ruolo fondamentale dei commercialisti nella lotta all'evasione e nel rilancio dell'economia». Anche secondo Marco Cuchel, presidente della Fondazione commercialisti italiani, «il dialogo è sempre importante perché lo scontro frontale non porta mai da nessuna parte». Gabriele Ventura 23

24 LA REPUBBLICA Affari e finanza Professioni e liberalizzazioni il bicchiere mezzo vuoto "Passi avanti troppo timidi" Liberalizzazioni flop. Doveva essere una "rivoluzione a 360 gradi". Ma alla fine il decreto CresciItalia, varato la scorsa settimana, almeno per quanto riguarda il capitolo dedicato alle professioni, sembra notevolmente ridimensionato. L aspettativa dei consumatori era molto alta. L abolizione totale delle tariffe, sia minime che massime, anche come solo riferimento, unito all obbligo di preventivo scritto, nel quale il professionista doveva indicare gli estremi della polizza Rc, promettevano bene. All ultimo minuto, però, quell obbligo è sparito, declassato a facoltà e solo dietro richiesta specifica del cliente. Un passo indietro che rimanda a una serie di domande per ora senza risposta: alla fine quale sarà il guadagno reale per i consumatori? Pagheremo di meno le parcelle? Le tariffe e le prestazioni saranno più trasparenti? Il servizio migliorerà? E quali nuove occasioni si aprono per i giovani? Sarà più facile e veloce accedere alle professioni? Il decreto, che ha appena iniziato il suo iter parlamentare di conversione in legge, introduce alcune novità anche sul piano di tirocini e praticantati che non potranno durare più di 18 mesi. E di questi un semestre potrà essere svolto all università, sia durante il ciclo triennale che in quello specialistico. O, in alternativa, dopo la laurea, presso un amministrazione pubblica. Tra i professionisti più toccati dal CresciItalia troviamo notai e farmacisti. I primi faranno i conti con un ampliamento della pianta organica di 500 unità (in tutto saranno messi a concorso posti entro il 2014, tra vecchi e nuovi). I secondi dovranno misurarsi con l apertura di oltre 5 mila nuove farmacie su tutto il territorio nazionale, ma conserveranno la possibilità di vendere i farmaci di fascia C con ricetta. Basterà questo per creare più concorrenza e abbassare i prezzi? Valentina Conte 24

25 LA REPUBBLICA Affari e finanza L obbligo del preventivo scatta soltanto a richiesta Il fronte degli avvocati si è rivelato il più agguerrito. «Non c è dubbio che per gli avvocati l obbligo di un preventivo sia una vera rivoluzione copernicana, proprio perché storicamente convinti che sia impossibile calcolare in anticipo il costo di una causa», spiega Paolo Martinello, avvocato e presidente di Altroconsumo, una delle più importanti associazioni italiane dei consumatori. Un cambio di mentalità un po annacquato, visto che l obbligo è saltato proprio alla vigilia della pubblicazione del decreto in Gazzetta ufficiale. Ma il cliente, se lo vuole, potrà sempre richiederlo e ottenerlo. Ci saranno risparmi? «Diciamo che la liberalizzazione delle professioni crea sicuramente uno scenario per la discesa dei prezzi, ma non ci sarà un effetto immediato», prosegue ancora Martinello. «Si tratta di un processo più lungo e articolato, al termine del quale potremo avere risparmi significativi anche dell ordine del 30% sulla parcella media. Già in questi anni abbiamo avuti episodi significativi di ribassi importanti, provenienti soprattutto da studi aperti da gruppi di giovani avvocati. Ma questi tentativi sono stati finora repressi, soffocati, boicottati e talora anche puniti dagli Ordini. Grazie al decreto gli sconti diventeranno sempre più diffusi. Lentamente le tariffe caleranno, la pubblicità aumenterà e i vantaggi per i cittadini saranno tangibili. Le proteste degli avvocati sono francamente incomprensibili, e lo dico da avvocato! C è una profonda sfiducia che serpeggia all interno degli stessi Ordini nella capacità della professione di uscirne vincenti. Il perno del nuovo scenario è senz altro la pubblicizzazione. Il vero preventivo è proprio questo: il professionista si prende tutti i rischi del caso, promuovendo alcune tipologie di cause ad un dato prezzo, proprio perché non sa quante saranno le telefonate, gli atti, le udienze. Non sottovaluterei questo meccanismo che introdurrà sicuramente dinamismo». Più scettico Silvio Boccalatte, ricercatore dell Istituto Bruno Leoni che definisce la nuova lenzuolata di liberalizzazioni «una montagna che ha partorito un topolino e per giunta gracile». Il decreto sulle liberalizzazioni «declama l abolizione delle tariffe (tranne che in caso di liquidazione da parte dei giudici, il che è corretto), ma stabilisce che "in ogni caso la misura del compenso... deve essere adeguato all importanza dell opera". E quindi? Quindi si è legittimati a ritenere che non sia cambiato assolutamente nulla. Certo, non si menziona più il "decoro" della professione, ma un compenso reputato inadeguato all importanza dell opera sarà automaticamente da considerarsi "indecoroso": un bel valzer di parole, ma ci si continua a dimenare sulla stessa mattonella, senza fare un passo in avanti». 25

26 LA REPUBBLICA Affari e finanza Più posti ma poca concorrenza «Non chiamatela liberalizzazione. Per i notai, si tratta solo di pianificazione». Serena Sileoni, ricercatrice dell Istituto Bruno Leoni, è netta: «Le liberalizzazioni creano competizione e concorrenza. L aumento dei posti disponibili, come nel caso dei notai, non è detto che comporti in automatico una maggiore efficienza del servizio e dunque onorari più bassi». L intervento sui notai, «minimo», lo definisce Sileoni, riguarda in effetti la sola pianta organica che viene ampliata di 500 unità, mentre andranno a concorso posti complessivamente, tra vecchi e nuovi, in tre bandi entro il Poi, certo, anche per i notai intervengono le disposizioni su preventivo e tariffe. «Accrescere la pianta organica non necessariamente farà decollare le transazioni, anche perché se non si vendono immobili o non si aprono nuove società certo non dipende dai notai. La crisi e l aumento dei costi in generale sta operando da tempo e in profondità», prosegue Sileoni. «Il punto è anche un altro: il sistema fiscale che sta dietro gli atti. Posso anche aumentare il numero di notai sul territorio, ma se le imposte sui singoli atti non cambiano, difficilmente i prezzi scenderanno. E le imposte pesano per i quattro quinti. La grossa ingessatura di questo mercato non è tanto l onorario del notaio, quanto le altre tasse. Sì, certo, forse ci sarà più flessibilità nelle tariffe. Ma l effetto finale sul cittadino sarà marginale. Già oggi molti notai sono disposti a fare un preventivo. Non credo che le nuove norme, appena 500 posti in più, incentiveranno più di tanto la concorrenza sulle tariffe». Come uscirne? «La concorrenza tra notai si può ottenere solo facendo entrare nuovi soggetti nel mercato, così come accadde ai tempi della lenzuolata di Bersani con parafarmacie e corner degli ipermercati dove vendere i farmaci da banco», suggerisce Paolo Martinello, presidente di Altroconsumo. «Il vero nodo è togliere alcune attività ai notai, oggi in esclusiva, e consentirle anche ad avvocati, commercialisti o segretari comunali. Come le autentiche di firme e di atti, la costituzione di piccole società, alcuni rogiti. Senza sconvolgere il sistema della tutela della legalità che certo spetta ai notai, garanti della certezza del diritto ma con un esclusività troppo ampia. E la società semplificata a 1 euro, prevista dal decreto per gli under 35, che non ha bisogno del passaggio dal notaio, è già un primo passo». (v. con.) 26

27 IL CORRIERE DEL MEZZOGIORNO A Catania arriva l'avvocato di strada Un team di legali per i senza tetto I circa trecento homeless della città potranno così ricevere assistenza legale gratuita CATANIA - Non possono difendersi legalmente perchè non hanno diritto nemmeno al gratuito patrocinio, e nel comune di Catania non esiste neanche la "residenza virtuale" alla quale far corrispondere un domicilio: per i 300 senzatetto della città una nuova speranza per tutelare i propri diritti arriva adesso dall'avvocato di Strada. Un team legale, formato da volontari, che ogni martedì pomeriggio darà loro una mano. Gratis. In questo weekend l'associazione di avvocati, con 24 sedi in Italia, ha aperto tre sportelli autonomi in Sicilia: venerdì a Palermo, sabato a Catania e Siracusa. «Nella città etnea - spiega all'italpress il coordinatore della sede catanese Giuseppe Rapisarda - ci rivolgiamo ad oltre 300 persone che ogni giorno si rivolgono all'ordine dei Cavalieri della Mercede, in via di Sangiuliano 60. È qui che ogni martedì pomeriggio dalle 5 alle 7 faremo assistenza legale gratuita senza appuntamento». Sfratti, violenze, affidamento dei proprio bambini: tutte situazioni nella quali gli homeless rischiano di trovarsi indifesi. «Eppure da un paio di anni proviamo ad avere una sede senza riuscirci - dice Rapisarda - perchè in alcuni casi abbiamo trovato pure situazioni di diffidenza. Finalmente questo stallo si è sbloccato: ci sembrava un peccato che proprio a Catania l'associazione non ci fosse». «Il senza tetto è invisibile», aggiunge il presidente nazionale di "Avvocato di strada" Antonio Mumolo, «non è solo una persona che non ha casa. Non ha la possibilità di trovare un lavoro nè di far valere i propri diritti, proprio perchè non ha una residenza, non ha nemmeno diritti politici, non può votare. In alcune delle città nelle quali esiste uno sportello della nostra associazione, abbiamo fatto in modo che i Comuni creassero una residenza virtuale». A Catania, però, non esiste ancora. Ecco, perciò, l'escamotage: molti senzatetto hanno indicato come proprio indirizzo la sede delle associazioni di volontariato alle quali si rivolgono per mangiare, lavarsi, ricevere abiti puliti, trovare conforto. «Sarà possibile - sottolinea Rapisarda - farlo anche qui, i Cavalieri della Mercede hanno dato la loro disponibilità: adesso bisognerà solo conquistare la fiducia di queste persone». Il team legale è formato anche da Miriam Rapisarda, Grazia Lo Ibiso, Paola Condorelli e Marco Gallo. 27

28 CORRIERE NAZIONALE Riforma della Giustizia sempre più urgente ROMA - Prove di distensione della politica sulla riforma della Giustizia. Sempre più urgente a giudicare dai numeri degli arretrati. Il 10% di cause smaltite varrebbe quasi un punto di Pil ha fatto sapere Confindustria. L Europa è pressante su questo punto come sui conti pubblici. Via da Palazzo Chigi, Berlusconi, le forze politiche cercano di trovare un intesa in Parlamento a partire da intercettazioni e prescrizione, i due nodi da sciogliere. La riforma della giustizia si può fare, e anche «una cosa civile» sul tema delle intercettazioni: Pier Luigi Bersani, intervistato dal Messaggero, non precisa il merito delle sue proposte, e non cita quella prescrizione troppo breve che, secondo l allarme lanciato dal primo presidente della Cassazione e dal vicepresidente del Csm è il grimaldello che garantisce l impunità ai corrotti. «La riforma si può e si deve fare», sostiene il leader del Pd, perché «c è una situazione effettivamente nuova». Ma cominciano i problemi. La reazione più dura arriva dall Idv, con Luigi Li Gotti: «Colgo una forte dose di finta ingenuità, nel richiamo vibrante ad un clima politico nuovo che consentirebbe di fare le riforme della giustizia», avverte. «A meno che - aggiunge - le riforme della giustizia, non siano squallida e perniciosa trattativa, del tipo questo a me e questo a te». Ma dal Pdl e dai centristi i commenti variano tra la diffidenza aperta e l invito alla cautela nella scelta delle materie da trattare. Ma cosa vuol dire parlare di riforma, come propone Bersani? Messo ormai da parte il ddl costituzionale presentato in pompa magna dall ex ministro Alfano, i progetti si concentrano sui aspetti più specifici del funzionamento della macchina della giustizia. Venerdì si era subito acceso lo scontro fra Pd e Pdl proprio sul tema della prescrizione. «Hanno boicottato perfino il dialogo quando la riforma l ha promossa Alfano - dice Enrico Costa (Pdl) - oggi non sono credibili». Fra intercettazioni e revisione della prescrizione, Costa sceglie senz altro le prime e propone infatti di «cominciare dal provvedimento più avanzato in Parlamento». «La proposta di allungare la prescrizione mi sembra che sia l antidoto a una riforma seria, perchè vorrebbe dire far stagnare ancora di più la giustizia e avere tempi ancora più lunghi». Così il presidente dei senatori Pdl Maurizio Gasparri. «Purtroppo in questi giorni il nodo della giustizia, sia nella forma della sua arretratezza che influisce sullo sviluppo economico sia nella forma della sua politicizzazione che condiziona la vita democratica del nostro Paese, ripropone la necessità di una riforma dalla quale dipendono la nostra economia e la nostra vita democratica» sintetizza in modo chiaro il coordinatore del Pdl Sandro Bondi. Ciò nonostante ieri l inaugurazione dell anno giudiziario è stata tutt altro che una festa. Con la protesta degli avvocati sulle liberalizzazioni e gli strascichi delle polemiche politiche. Il procuratore generale di Firenze ha attaccato duramente l ex Guardasigilli Alfano dicendo che finalmente abbiamo un ministro che non ci accusa di perseguitare il premier. «Comprendo che l inusuale situazione politica contribuisca a confondere le idee, ma è bene ricordare che assieme al primato del diritto esiste anche il primato della democrazia. Ebbene, è prerogativa del Parlamento riformare il sistema giudiziario per contribuire ad un suo miglioramento, mentre spetta alla magistratura amministrare la giustizia nel miglior modo possibile» ha replicato al giudice Beniamino Deidda il coordinatore regionale toscano del Pdl, il deputato Massimo Parisi. 28

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