AUTOREGOLARE AUTOREGOLAZIONE DI AUTOREGOLAZIONE SVILUPPO

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1 AUTOREGOLARE AUTOREGOLAZIONE Segnali predittivi in età prescolare comportamenti di compiacenza (adattamento) capacità di posticipare la gratificazione controllo degli impulsi e delle emozioni (rabbia, collera) esecuzione dei comportamenti secondo regole socialmente approvate, senza bisogno di un supervisore esterno 1 2 DI AUTOREGOLAZIONE incapacità di regolare autonomamente il proprio organismo, organizzare il proprio funzione delle proprie esigenze e di quelle buona capacità, invece, di comportamento eteroregolato: capacità di regolare il proprio comportamento se guidato dagli altri, soprattutto SVILUPPO interiorizzazione dei comandi degli adulti verso i 5 anni il bambino si sente controllato dai comandi inibitoria ed eccitatoria i segnali verbali vengono interiorizzati dal bambino e associati ad autocomandi uso di un linguaggio interno per il controllo in adolescenza è il gruppo che funge da regolatore esterno 3 4

2 DDAI Chi è il bambino disattento, iperattivo e impulsivo? Il Disturbo da deficit di attenzione/iperattività (DDAI) è la definizione diagnostica per definire certi bambini che evidenziano alcuni problemi dalla nascita (base biologica), tra i quali spiccano: attenzione la difficoltà a controllare l impulsività e il comportamento entrambi questi aspetti o uno solo possono essere presenti nel bambino diversità tra maschi (principalmente problemi comportamento motorio) e non emettono comportamenti poco ragionevoli perché non ci sono strategie e pianificazione non saper prevedere disattiva il proprio investimento 5 CARATTERISTICHE PRINCIPALI: DISATTENZIONE E IPERATTIVITA DISATTENZIONE: difficoltà a rimanere attento o a stare su uno stesso compito per il tempo necessario in situazioni scolastiche/lavorative e sociali o di gioco difficoltà soprattutto a mantenere, in particolare durante attività ripetitive e noiose o nel gioco (spesso si neanche uno) difficoltà a prestare attenzione ai dettagli, incompletezza e disordine distrazione 6 : livello ECCESSIVO di attività motoria e verbale durante i compiti e nel gioco agitazione costante, difficoltà a stare fermo e seduto movimenti del corpo non convogliati armonicamente verso il raggiungimento di uno scopo difficoltà a dilazionare nel tempo la risposta difficoltà a inibire un comportamento non appropriato difficoltà ad attendere una gratificazione risposte date repentinamente interruzione degli altri finché parlano difficoltà ad attendere il proprio turno azioni pericolose incapacità di pensare alle possibili conseguenze di 7 8

3 IL DISATTENTO problemi emotivi difficoltà controllo comportamento conseguente disregolazione emotiva difficoltà relazionali (cattive esperienze) comportamenti disadattivi se sostenuti dal gruppo dei pari (solitamente disagiati quanto lui) pari lo spinge a comportamenti negativi (bullismo) nel 90 % dei casi viene isolato perché non costanti e quindi inaffidabili il goffo (motoriamente) è ad alto rischio in adolescenza perché fallisce anche a livello corporeo e motorio oltre che cognitivo; la disturba perché ha bisogno di ritrovarsi, si perde e cerca di capire dove è arrivato è pigro è MOLTO LENTO si ritira si isola poco ricercato, anche se buono può divenire vittima di bullismo 9 10 MOTIVAZIONE, COMNCENTRAZIONE E ATTENZIONE SOSTENUTA PROCESSI COGNITIVI E PIANIFICAZIONE SOLUZIONE PROBLEMI Difficoltà AUTOREGOLARE AUTOSTIMA, EMOZIONI E RELAZIONI CON GLI ALTRI CRITERI DIAGNOSTICI la classificazione del disturbo più autorevole è quella riportata nel DSM-IV (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, 1994) redatto dalla American Psychiatric Association essa prevede dei criteri per poter definire una diagnosi di DDAI: COMPORTAMENTO MOTORIO un bambino deve presentare almeno 6 sintomi di quelli elencati per un minimo di 6 mesi e in almeno 2 contesti di vita (es., scuola e famiglia) tali manifestazioni devono presentarsi prima dei 7 anni compromettere il funzionamento globale in modo significativo 11 12

4 I SOTTOTIPI I sottotipi che accompagnano la diagnosi di DDAI sono 3: 1. DDAI/sottotipo disattento (6 o più dei 9 sintomi di disattenzione) 2. DDAI/sottotipo iperattivo-impulsivo (6 dei 9 sintomi di iperattività-impulsività) 3. DDAI/sottotipo combinato (entrambe le problematiche) Le classificazioni diagnostiche scuola primaria come momento cruciale e disturbo dai 7 anni La descrivono però come una patologia ad esordio PRECOCE ESORDIO PRECOCE DIFFICILE PRECOCE: età molto bassa e alle prime fasi del manifestarsi del problema segni colti prima che diventi sindrome sviluppata i segnali di una situazione problematica le caratteristiche di immaturità propria del bambino ancora eterogenei e di diverso tipo in età prescolare sono poche 15 16

5 UTILE LA CAUSA offre maggiori possibilità di remissione dei sintomi in futuro riduce il probabile insuccesso scolastico viene aumentata la motivazione positiva del bambino preventivo gli strumenti di prevenzione e di intervento precoci implicano strategie più efficaci ed economiche Componente INNATA studi di genetica genitori con caratteristi che DDAI Componente APPRESA assenza regole domestiche; ambiente caotico atteggiamenti frettolosi senza saper aspettare SINTOMI e DISTURBI SECONDARI ambiente in cui vivono VARIABILI CHE MEDIANO LE MANIFESTAZIONI SINTOMATOLOGICHE tratti oppositivi e provocatori comportamenti aggressivi maggiori difficoltà scolastiche rispetto a compagni con pari abilità intellettive Dsa generale deficit di autoregolazione: difficoltà a livello di pianificazione, organizzazione, funzioni esecutive, metacognizione, flessibilità cognitiva, automonitoraggio, autocorrezione difficoltà relazionali: impopolarità, isolamento da parte del gruppo qualità relazioni con e dei familiari accettazione del bambino nel contesto scolastico e familiare profilo intellettivo generale (soprattutto cognitivo) presenza di altri disturbi 19 20

6 Difficoltà più evidenti quando il bambi no non riesce a soddisfare le richieste EVOLUZIONE problematiche più evidenti in coincidenza di di richieste ambientali legati allo sviluppo: - ingresso nella scuola primaria - aumento complessità dei compiti - nuove richieste sociali in preadolescenza e adolescenza 1. prima della nascita 2. primi tre anni di vita scuola primaria 5. preadolescenza e adolescenza PRIMA DELLA NASCITA 2. PRIMI TRE ANNI DI VITA caratteristiche che aumentano la probabilità di avere un figlio con DDAI: genitori depressi con condotte antisociali o problemi di alcolismo, problematiche attentive e comportamentali genitori con DDAI (fino al 57%) complicazioni durante la gravidanza o il parto bambini difficili fin dalla nascita: molto irritabili, inclini a pianto inconsolabile, facilmente frustabili, presentano difficoltà di sonno e alimentazione (problemi di modulazione del livello di eccitazione) difficili da educare, poco sensibili alle ricompense perché danno spesso risposte imprevedibili alle comuni tecniche educative per il controllo del comportamento 23 24

7 le difficoltà educative generano un circolo vizioso che porta ad accentuare i sintomi del bambino piccolo provocano effetti negativi madre molto attivo e intelligente dimostra un comportamento poco maturo problematico e difficile da gestire nei contesti che richiedono il rispetto di determinate regole; meno nel gioco libero dove può muoversi liberamente il gioco è semplice, stereotipato, povero di significato, caratterizzato da semplici atti motori e continui cambi di interessi; presenta difficoltà interpersonali SCUOLA PRIMARIA dei compiti da eseguire; ancora immaturi nel comportamento, stupiscono per la grande variabilità delle prestazioni attentive: faticano a seguire la lezione per cinque minuti, ma un permangono difficoltà interpersonali, divengono più gravi perché la interazioni con i compagni maggiori abilità sociali, di comunicazione e di autocontrollo PREADOLESCENZA E ADOLESCENZA frequenza ed intensità e a trasformarsi in insofferenza, impazienza, continui cambiamenti di attività o movimenti del corpo ostacolato dai tratti comportamentali quali ridotta autostima comportamento incontrollato e disattenzione abilità sociali: scarsa capacità di mantenere le amicizie e di risolvere i conflitti interpersonali in adolescenza: lieve attenuazione della sintomatologia, ma sviluppo di altri disturbi mentali (depressione, condotta antisociale o ansia), problemi di autostima, di identità e di accettazione nel gruppo 27 28

8 FATTORI (aiutano il bambino a limitare gli effetti negativi del DDAI) elevato livello educativo della madre buona salute del bimbo dopo la nascita buone capacità cognitive del bambino (soprattutto linguistiche) stabilità familiare ASPETTI EVOLUTIVI presenza di difficoltà regolazione autonoma nel neonato per compresenza frequente di comorbilità con altri disturbi dello sviluppo Scuola Primaria: calo prestazioni scolastiche, comprensione, produzione testi scritti, studio di brani complessi più disturbo ansia e umore prognosi: preadolescenza: difficoltà acquisizione abilità sociali complicazione (25%) in adolescenza (problemi con la legge) comorbilità e/o ritardo mentale (difficoltà cognitive in genere) adolescenza: altri disturbi mentali (depressione, condotta antisociale, ansia) scarsa attenzione sostenuta difficoltà a completare le attività incapacità a focalizzarsi sui dettagli facili dimenticanze impazienza ricerca gratificazione immediata (scarso senso del tempo) disorganizzazione nei compiti vivacità esagerata (nido/scuola Infanzia) sbalzi emotivi importanti scarsa autostima, conseguente fragilità 31 32

9 è molto difficile fare una diagnosi precoce a causa della grande variabilità del comportamento dei bambini in età prescolare la classificazione diagnostica internazionale prevede indicazioni per i bambini di età superiore ai 7 anni nella scuola primaria diviene momento cruciale per questi i sintomi cardine emergono però tra i 3 e i 5 anni alcuni genitori riferiscono eccessi di attività e nella disattenzione dei loro figli già dai 2 anni OSSERVAZIONE SISTEMATICA: gli insegnanti sono una delle principali fonti per identificare precocemente i disturbi comportamentali. Intervento su tutta la CLASSE: sistema di regole condiviso e costruito insieme sistema dei rinforzi Strategie metacognitive Metacognizione: riflessione sui propri conoscenza delle proprie attività cognitive e il controllo che si è in grado di esercitare su di esse comprende: - conoscenza metacognitiva (idee sul proprio funzionamento mentale) - processi di metacognitivi di controllo strategie di autoregolazione, svolgimento del compito, scelta della risposta adeguata, monitoraggio, autovalutazione) APPRENDIMENTO DI STRATEGIE UTILI ALLA SOLUZIONE DI VARI COMPITI possono proporre e rinforzare vere e proprie routine metacognitive, percorsi che portino il bambino alla conoscenza delle proprie competenze e della possibilità di utilizzo delle proprie abilità Es. IL GIOCO: attiva la costruzione di piani valutazione di diverse opzioni di comportamento, la nascita dei primi pensieri di autoefficacia e autovalutazione 35 36

10 rafforzamento di processi utili GIOCHI DI ATTENZIONE Gioco motorio: aiutare il bambino a capire il - rievocazione - osservazione - scelta di alternative - controllo delle proprie azioni - ricerca - scoperta - riflessione valutativa movimenti per raggiungere un obiettivo) e a controllare quelle azioni più efficaci per il risultato atteso nel gioco Giochi di simulazione per le competenze ruolo senza farsi distrarre da interferenze Giochi per la pianificazione dove deve stare sarà lo svolgimento del gioco e poi organizzare energie e aspettative PROCESSI DI PIANIFICAZIONE E SOLUZIONE DEI PROBLEMI 5 fasi (da verbalizzare per ottenere poi il dialogo interno): precise sul risultato che si attende dal bambino per distribuire le risorse attentive e mantenerle nel tempo Attivare comportamenti di routine incoraggia nel bambino la responsabilità 1. definire chiaramente il proprio obiettivo 2. pensare a molte diverse soluzioni possibili 3. valutare costi e benefici di ognuna 4. scegliere una soluzione ed organizzarla 5. verificare se davvero è stata funzionale al proprio obiettivo, altrimenti è necessario 39 40

11 5 AUTOISTRUZIONI VERBALI 5 FASI 1. cosa devo fare? 1) capisco qual è il problema 1. considero tutte le possibilità 2) considero tutte le possibilità scelgo una risposta 4. controllo la mia risposta OK! 3) mi concentro sul problema senza farmi distrarre 4) scelgo una risposta 5) controllo la mia risposta TRIADE DELLA GRATIFICAZIONE 1. sentirsi capaci 2. sentirsi di potere (poter fare, poter essere sopra gli altri) 3. sentirsi lodato, riconosciuto (soprattutto dal gruppo di riferimento per i più grandi) e non ignorato dal punto di vista sociale utile chiave di lettura per: osservare riflettere leggere ciò che sta accadendo azione didattica basata suoi punti di forza del bambino DDAI e sulle sue debolezze OBIETTIVI raggiungibili e possibili, meglio se concordati procedere per micro-obiettivi definire e concordare le strategie dare istruzioni e porsi come modello positivo elogiarlo aggiungere un nuovo obiettivo solo quando quello previsto è stato raggiunto dare indicazioni concrete sui tempi di lavoro valutare insieme: lunghezza del compito, grado di difficoltà, fasi di lavoro far ripetere la consegna spiegandola ai compagni ricapitolare tutto 43 44

12 - modificare - usare il deficit (es.: variare il tono di voce, visto la facile distraibilità, usare il silenzio, - NON urlare orecchie e fa perdere il potere: anche - lavorare sulla classe - lavorare sulle emozioni e la comunicazione emotiva (rappresentazione grafica e corporea) AMBIENTE PREVEDIBILE: la previsione è la base del processo decisionale di chiunque aiutare il bambino a prevedere le conseguenze del suo comportamento attraverso: REGOLE modalità STRUTTURATE anche in momenti di svago e di passaggio ROUTINE (schemi giornalieri che si ripetono) informazioni di RITORNO con segnali uditivi e visivi collegati al comportamento richiesto aiutare il bambino a riflettere e a prendere coscienza delle conseguenze di certe azioni ROUTINE UTILI REGOLE fissa inizio lezione: controllo materiale didattico utile per la giornata presentare attività del giorno e tempi di lavoro concordare delle pause organizzare attività strutturate nei momenti di pausa discusse e scelte con i bambini semplici e chiare indicare comportamenti positivi e non divieti descrivere specificatamente cosa è meglio fare: esplicitare con esattezza il comportamento desiderato nei vari contesti poche e rilevanti per la gestione della classe trascritte su un cartellone realizzato con i bambini usando simboli pittorici colorati per aiutare il ricordo 47 48

13 ORGANIZZARE GLI SPAZI DISPOSIZIONE DEI BANCHI E INTERAZIONI CONSEGUENTI: - dalla cattedra si vede il bambino? - è favorito il contatto oculare insegnante-bambino? (feedback immediati) - il bambino è facilmente raggiungibile per controllarne il - vicino a lui ci sono dei compagni? come sono? tranquilli? vivaci? (circondarlo con modelli positivi) - se si alza, con quanti compagni entra in contatto? - è rivolto verso la finestra? - quanti compagni osserva dal suo posto? POSSIBILI DISTRATTORI (sistemazione neutra possibile) cartelloni efficaci: solo quelli con ricaduta pratica sul lavoro scolastico, con regole da ricordare o simboli pittoprici, promemoria che facilitino il compito cestino: è meno distraente posizionarlo vicino o lontano da lui? orologio vicini di banco armadi e/o librerie TUTORAGGIO modalità di collaborazione che favorisce le interazioni fra compagni, favorendo la vicinanza fisica e la comunicazione verbale a coppie con due ruoli: tutee (allievo) e tutor (insegnante) della generalizzazione ad altri contesti di apprendimenti proporzionale al libertà lasciata ai bambini di controllare il lavoro lavoro sulla RELAZIONE con strumenti sociali e relazionali (non serve certificazione: solo una piccolissima percentuale, solitamente gli stessi che sono trattati farmacologicamente) comunicare la positività, le caratteristiche di personalità (sono come i girasoli!) sente incapace di gestire gli interventi messi in atto a scuola per i bambini con DDAI sono utili anche per il resto della classe (anche per i bambini con diagnosi di DSA) Normativa: circolare dicembre 2009 e 17/11/10 (sintomatologia in età prescolare e continuità infanziaprimaria) 51 52

14 LA DI DEI SINTOMI COMPETENZE SOCIALI LINGUAGGIO: distinzione tra - competenza linguistica (padronanza di regole grammaticali e sintattiche) - competenza comunicativa (linguaggio legato ad abilità sociali e mezzo di appartenenza al gruppo) Chiacchierio costante conferma mancanza di dialogo interno. - insegnante - rispettare le regole - ritardare la gratificazione - interagire con pari e adulti - capacità attentiva o a iperattività possono ostacolare gli apprendimenti alla scuola - linguaggio recettivo, memoria visiva, cooperazione, autocontrollo predittori di successo in classe prima LA PRESENZA DI SINTOMI ESTERNALIZZANTI che aumentano il rischio connesso ai sintomi di DDAI FATTORI LEGATI ALLA FAMIGLIA: - difficoltà familiari - stress coniugale - eventi di vita stressanti - relazioni familiari povere - depressione materna - stile parentale LENTEZZA NEI RITMI di acquisizione dei prerequisiti rispetto ai pari Poche ricerche in età prescolare che evidenziano: sottotipo disattento meno frequente sottotipi iperattivo e combinato ugualmente diffusi a fine scuola infanzia si capovolge: la disattenzione viene individuata più tardi nel decorso del DDAI sovrapposizione tra sintomi di disattenzione/iperattività e problemi di condotta e aggressività 55 56

15 QUESTIONARI di RILEVAZIONE Il DSM-IV prevede le presenza di sintomi almeno in due contesti: scuola e famiglia Sono composte da 18 item, di cui - 7 per la disattenzione per i fattori di rischio IPDDAI E IPDDAG sono due scale di osservazione per insegnanti e genitori che hanno come scopo lo screening in età prescolare punti (da 0 a 3) la frequenza di ogni comportamento descritto nei diversi item Tutti gli item esprimono comportamenti sintomatici, per cui a punteggi alti corrisponde una maggiore problematicità SCALE SDAI E SDAG uguale o inferiore al 10 percentile, al limite il e il 24 percentile e non problematico quello uguale o superiore al 25 percentile Scale di identificazione di comportamenti sintomatici per il DDAI 18 ITEM: - 9 per disattenzione (dispari) - 9 per iperattività/impulsività (pari) - cut off per richiesta di approfondimento > 14 in almeno una delle due subscale 59 60

16 CALCOLO PUNTEGGIO punteggio da 0 (mai) a 3 (molto spesso), sulla sequenza di ogni comportamento descritto somma degli item dispari (indice di disattenzione) e pari (indice di iperattività) separatamente punteggio critico >14 in almeno una delle due scale DIFFICILE DISTINGUERE BAMBINI CON PATTERN DIAGNOSTICI CHIARI IN tra i 2 e i 6 anni sono presenti rapidi cambiamenti evolutivi difficile capire se si tratta di manifestazioni evolutivamente appropriate o sintomi che preaanunciano un DDAI alcuni problemi tendono a scomparire con il passare del tempo è in gran parte guidata dalla novità 2. lo sviluppo dipende ; alla fine del primo anno prende il sopravvento e il bambino può così gestire la sua attenzione in risposta a richieste di livello superiore in compiti strutturati): gli viene chiesto sempre più di prestare attenzione a eventi in sé privi di interesse A 4 anni cambiamenti nelle capacità dei bambini e a livello neurologico 2 sistemi generali di attenzione: 1. sistema di orientamento-indagine (primo anno di vita) 2. sistema di controlli superiori (dal primo anno di vita) 63 64

17 DIVERSI TIPI DI ATTENZIONE SELETTIVA: ci permette di scegliere alcuni stimoli piuttosto che altri; è la capacità di selezionare gli stimoli su cui dirigere processo per cui viene data la priorità ad alcune informazioni rispetto alle altre) DIVISA: viene distribuita su vari tipi di compito o di stimoli nello stesso momento; possiamo svolgere così più compiti contemporaneamente; permette di distribuire le risorse attentive su diverse attività, dirigendole, però, su ciò che si ritiene più utile e necessario SOSTENUTA: convogliata su un determinato tipo di compito; varia in funzione delle sue caratteristiche temporali; spesso su compiti che richiedono uno sforzo prolungato ma poche risposte COMPORTAMENTALE segue percorso simile a quello del controllo attentivo verso i 3-4 anni quarto il bambino acquisisce maggior capacità di inibire il proprio comportamento su istruzione propria o di altri è contemporaneo allo sviluppo del dialogo interno che emerge verso i 3 anni e permette di regolare le proprie emozioni, motivazione e persistenza sul compito, oltre che le risposte motorie crescente capacità di SEGUIRE LE ISTRUZIONI PRIMA DEI 3 ANNI il bambino segue le istruzioni di iniziare un comportamento, ma non quelle di NON EMETTERLO o di interromperlo DOPO I 3 ANNI riesce a inibire il proprio comportamento su richiesta degli altri Parallelamente avvengono cambiamenti neurologici: maturazione della corteccia frontale aumento motivazione e autocontrollo raggiunti i 4 anni si verifica un balzo in avanti nella capacità del bambino di un compito inibire le reazioni a stimoli interessanti, ma irrilevanti rispetto ad esso svolgere attività strutturate e governate da regole, aspettando le istruzioni prestare attenzione a eventi di per sé privi non 67 68

18 acquisisce gradualmente le abilità necessarie per funzionare in un contesto scolastico formale! comportamento non si sviluppa in modo normale sviluppo nella norma problemi connessi alla DISINIBIZIONE (iperattività/impulsività) emergono verso i 3-4 anni problemi connessi alla DISATTENZIONE più tardi, verso i 5-7 anni con il passaggio esistere anche prima, ma vengono primaria per controllo attentivo in un ambiente più strutturato e rigoroso LA fattori connessi al bambino: le differenze di reattività alla stimolazione individuali indicano la misura in cui egli è in grado di regolare comportamento e attenzione; chi è fortemente reattivo avrà maggiori difficoltà di regolazione fattori relativi : una struttura adeguata allo sviluppo difficoltà attentive 71 72

19 ESITI FREQUENTI DEI SINTOMI DDAI IN deficit di linguaggio disturbo del linguaggio espressivo rendimento basso negli apprendimenti: inversamente associata a lettura, matematica, apprendimento linguistico a fine prima maggiori comportamenti estranei al compito: insegnamento personalizzato RAPPORTO CON LA FAMIGLIA colloquio con genitori per il figlio per portare al dubbio e, gradualmente, alla richiesta di consulenza attenzione alla familiarità: qualche genitore potrebbe reazione difensiva dei genitori che possono vivere come attacco le comunicazioni degli insegnanti: pericolo che si crei un circolo vizioso di tensione ed errata comunicazione creare collaborazione progetto condiviso su punti di forza del bambino, con obiettivi paralleli condivisione di informazioni frequenti: note di merito definizione precisa dei ruoli migliorare il sistema di comunicazione: modalità di interazione altamente STRUTTURATA ES: creare una SCHEDA DI RESOCONTO SCRITTO giornaliero che il bambino porta a casa regolarmente, da discutere con i genitori che lo gratificano, come concordato con gli insegnanti, se necessario N.B.: sempre intervento MULTIMODALE: bambino, genitori, scuola e specialista INSEGNANTI chiamano a colloquio i genitori pur essendo disponibili, raccontano le azioni inadeguate del piccolo pensano a carenze educative o a problemi familiari divengono più sensibili ai comportamenti negativi aumentano note e comunicazioni negative cresce la rassegnazione anche per abbastanza comunicazione scuola - famiglia FAMIGLIA sono in difficoltà anche a casa e spesso arrivano sulla difensiva difendono il figlio e pensano scuola si sentono inadeguati come genitori per consolarsi pensano che gli insegnanti non sappiano gestire il figlio vivono la scuola come punitiva e si sentono in tensione si sentono sempre più impotenti 75 76

20 COSA FARE ALLORA? interpretare in modo corretto il comportamento: antecedente, conseguente, scopo tener conto di punti di forza e non condividere con genitori il disagio della gestione forza proporre consulenza/aiuto specialistico modificare ambiente protesico e facilitante sulla base di obiettivi specifici lavorare in parallelo scuola casa usare le note di merito per favorire una miglior comunicazione ATTENZIONE AL CIRCOLO VIZIOSO DELLO STRESS Crollo emozionale Perdita di controllo Mancanza di comprensione del problema Ipercoinvolgi mento Senso di colpa e di inadeguatezza MEMORANDUM! mescolare emotività e apprendimento usare vivacità e humour, divertimento, ironia e un pizzico di teatralità conoscere ed accettare i propri limiti rispettare le proprie capacità, non sminuirle o sopravalutarle non mentire semplificare il più possibile gli argomenti presentati incoraggiare il bambino a svolgere i lavori aggancio del bambino: mai passo indietro prendere tempo riflettere 79 80

21 Sii paziente verso tutto ciò che è che sono simili a stanze chiuse a chiave e a libri scritti in un lingua straniera. Non cercare ora le risposte che possono esserti date poiché non saresti capace di convivere con esse. E il punto è vivere ogni cosa. Vivere le domande ora. Forse ti sarà dato, senza che tu te ne accorga, di vivere fino al lontano giorno in cui avrai una risposta. (Rainer Maria Rillke) Buon lavoro! 81

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