La Destra di Francesco

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1 Anno I - Numero 69 - Sabato 29 dicembre 2012 Direttore: Francesco Storace Roma, via Filippo Corridoni n. 23 L editoriale Riporteremo la destra in Parlamento di Francesco Storace Entusiasmo, consapevolezza, combattività. È questo lo spirito che ci accompagnerà fino alle prossime elezioni. Siamo vicini a un traguardo meritato e ambito. Riportare la destra, la vera destra, in Parlamento dopo il veto finiano e la testardaggine di cinque anni durissimi che ora stanno per essere premiati. Oggi chi ci derideva allora, ci invoca. Chi scherniva il nome del nostro partito, si ricrede ed è costretto a inventarne di altri perché lo spazio politico di destra è già occupato e rappresentato. Oggi, più di allora, quanto ci rende orgogliosi e fieri quell intuizione... La direzione nazionale, nonostante fosse il 28 dicembre e l assemblea convocata d urgenza, ha risposto con passione e praticamente al completo alla chiamata. Segno che si è compreso che stiamo vivendo un momento fondamentale per il nostro futuro, che gli sforzi di cinque anni oggi producono i frutti per i quali abbiamo lavorato, sofferto, sudato. Abbiamo ribadito no alla dissoluzione di un patrimonio di idee e di uomini faticosamente costruito nel tempo, da sacrificare per qualche poltrona. È un secondo gesto di coraggio dopo quello della fondazione del partito. Se si vuole costruire un alleanza nel centrodestra noi offriamo la nostra disponibilità, ma questo deve avvenire nel nome di quella sovranità persa per un Europa non dei popoli ma della moneta, per un governo delle banche e non scelto dal popolo. Non ci interessa aderire a quel Ppe per cui esiste già il Pdl. Noi siamo altra cosa. Non saremo l ostacolo alla ricostruzione di una ampia e convinta destra italiana, per la quale c è spazio politico nel Paese, ma se si vuole questo allora si dovrà passare per un manifesto dei valori, e una fase costituente. E questo varrà anche dopo il nostro approdo in Parlamento con il nostro simbolo e le nostre bandiere. Infine, sono onorato di avere ricevuto l investitura del partito per la mia candidatura alla guida della Regione Lazio. Essere identificato come unica alternativa capace di mobilitare l elettorato di una regione che chiede certezze etiche e sicurezza di buon governo è per me motivo di enorme gioia e carica. È un impegno che - se ce ne sarà data la possibilità - condurrò con ogni mia energia per tutti quei militanti e dirigenti che hanno impegnato anni della loro vita per un idea. Dal 25 febbraio inizia un nuovo mondo per tutti noi. Con La Destra protagonista. CON IL NOSTRO SIMBOLO ALLA CAMERA E AL SENATO PROTAGONISTI! Proposta la candidatura di Storace a Presidente della Regione Lazio per il centrodestra La Destra di Francesco Storace c è, nelle battaglie che contano e con i valori di sempre, e si appresta a tornare in Parlamento con il riconoscimento delle proprie ragioni, come annuncia il documento uscito dalla direzione nazionale di ieri del partito. La stessas direzione che ha deciso di presentare una lista con il simbolo de La Destra alla Camera e al Senato, alleandosi con Pdl e Lega Nord. Nell ordine del giorno,approvato all'unanimità, ''si saluta con senso di liberazione patriottico la fine dell'orribile esperienza del governo Monti che ha lavorato in stretta adesione alle volonta' egemoniche della finanza speculativa. Con la fine del governo tecnico naufraga ogni velleita' di riproposizione di una coalizione sotto l'impresentabile leadership del professor Monti''. I ringraziamenti vanno invece a Silvio Berlusconi, tornato in campo per dar vita ad un generoso e appassionato tentativo politico''. Duro, invece, il giudizio su Gianfranco Fini al quale il documento imputa l'ostracismo nei confronti de La Destra del La Destra rimarca come esista ora la concreta possibilità di riapertura dell'esito elettorale, che non pare piu' scontato a favore della coalizione guidata dall'onorevole Bersani e caratterizzata negativamente dalle tesi del presidente della Puglia, Nichi Vendola''. Nella fase post elettorale, il partito di Storace ritiene che sia necessario passare attraverso una fase costituente per dare vita ad un grande centrodestra: Se dopo il fallimento finiano si legge ancora nel documento si individueranno le ragioni per far ritrovare insieme i protagonisti della stagione della costruzione Ridotto del 75% il numero di quelle necessarie per presentare le liste Arriva il tanto atteso si definitivo dell aula del Senato alla conversione del decreto legge taglia firme. Il provvedimento riduce del 75% il numero delle firme necessarie per la presentazione delle liste elettorali per i partiti non presenti in parlamento fin dall inizio della legislatura. Dopo lo stop della scorsa settimana per mancanza del numero legale, il provvedimento dunque diventa legge. Anche nella seduta di ieri comunque la Lega ha richiesto la verifica del numero legale, e dopo la conta, il presidente del Senato, Renato Schifani, ha dato inizio alla votazione del provvedimento. La norma è stata infine approvata dall aula per alzata di mano, con la sola astensione dei leghisti. Quindi, con la conversione del decreto, basteranno circa trentamila firme per la presentazione di una lista elettorale di una forza politica oggi fuori dal Parlamento. Una ulteriore riduzione del 60% è prevista per i partiti che, alla data di entrata in vigore del decreto, sono costituiti in gruppo parlamentare almeno in una delle Camere, come della destra di governo, non saremo noi l ostacolo all affermazione di un progetto affascinante. Un passaggio è interamente dedicato al prossimo appuntamento elettorale nel Lazio: Dal territorio si legge ancora nell ordine del giorno della direzione nazionale de La Destra può nascere quel polo della sovranità di cui ha bisogno l Italia intera e per questo si chiede al segretario nazionale, Francesco Storace, di impegnarsi in prima persona anche nella riconquista di una regione che gli fu sottratta grazie ad un presunto scandalo, il cosiddetto Laziogate, riconosciuto inesistente ben sette anni dopo. Da qui la proposta della candidatura di Francesco Storace alla presidenza del Lazio a nome della coalizione di centrodestra come unica alternativa capace di mobilitare l elettorato Il documento integrale della direzione nazionale del partito a pag. 3 Approvato il decreto salva-firme ad esempio l'udc. Sono esclusi dalla raccolta delle firme Pd, Pdl, Lega e Idv, partiti che hanno gruppi parlamentari sia alla Camera che al Senato fin dall inizio della legislatura. Stralciata dal testo la contestata norma che consentiva a chi avesse costituito un gruppo parlamentare entro il 20 dicembre di non dover raccogliere le firme. Già alla Camera dei Deputati si era scatenata la bagarre attorno a questa previsione, ma al Senato non c è stata nessuna incursione, ed il testo approvato è lo stesso uscito da Montecitorio, senza paracadute per i gruppi parlamentari di nuova formazione. Per le prossime elezioni politiche quindi il numero delle firme necessarie per la presentazione delle liste si riduce ad un quarto. Provvedimento auspicato da più parti, in primis dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, alla luce dello scioglimento anticipato delle Camere e del tempo ristrettissimo prima delle consultazioni, fissate per il 24 febbraio prossimo. Salvatore Filippelli Politica Fini all angolo nei confronti tv pag. 2 Primo piano Le carriere politiche di tanti giudici Grazia Bontà pag. 3 Economia Italia a due velocità nella morsa della crisi Giuseppe Sarra pag. 5 Roma Guerra dei rifiuti con blocchi stradali Ugo Cataluddi pag. 6 Esteri Dura condanna per Scientology Federico Campoli pag. 10

2 2 Attualità Il cognato di Tulliani chiede un dibattito con il Cav Fini evita i veri confronti Il segretario de La Destra, Storace: Troppo comodo. Piuttosto venga in un salotto tv con me per rispondere a qualche perché... di Salvatore Filippelli Cosa non si fa pur di ottenere un minimo di visibilità nella campagna elettorale incombente. Gianfranco Fini ha sfidato ad un pubblico dibattito Silvio Berlusconi che qualche giorno fa, in un intervista ad Uno Mattina, lo aveva accusato di aver ordito una congiura contro il suo governo. Poi l ex premier aveva incalzato non si capisce perché Fini abbia lasciato il Pdl per formare un partitino dell uno per cento. Qualcuno deve avergli promesso un premio importantissimo. Premio poi non concretizzatosi dato che il Governo non cadde. E Fini è rimasto all angolo, sempre più solo, abbandonato anche dai suoi fedelissimi Bocchino e Granata che stanno cercando casa altrove. Ma il Presidente della Camera non ha digerito le accuse: le menzogne di Berlusconi sono spudorate, ha detto, tutti sanno che mi ha cacciato. Il segretario di Fli ha poi invocato un chiarimento televisivo anche sulle reti Mediaset, dove magari il Cavaliere si sente più di casa. Il clima politico tra i due ex alleati si fa arroventato. Ma il tentativo di liquidare il Pdl è stato solo l ultimo di una lunga serie. L aveva già fatto, Non si candiderà, ma neppure rifiuterà se dovesse essere di nuovo richiesto il suo aiuto. Come senatore a vita non posso partecipare all elezione in un collegio alla Camera, né rinuncio all onore concessomi dal Presidente Napolitano. Ma non è il caso di definire a priori cosa si farà in futuro. E uno dei passaggi più significativi della conferenza stampa convocata al Senato dal premier dimissionario. Abbiamo deciso che al Senato ci sarà una lista unica, che si chiamerà probabilmente Agenda Monti per l Italia esordisce così il professore al primo appuntamento ufficiale che segna l inizio della sua personale campana elettorale. Anche per la Camera i partecipanti hanno offerto la loro disponibilità per una lista unica, ma ho pensato che, rifiutando personalismi in politica e per rispetto delle diverse storie politiche, è più opportuno avere una lista dell Udc, insieme ad altre liste, ci sarà una coalizione ha poi proseguito il premier dimissionario. Sembra casuale la non menzione di Gianfranco Fini, che non ha neppure partecipato agli ultimi incontri tenuti da Monti in preparazione della salita in politica. Hanno preso parte alla riunione durata oltre quattro IL PROFESSORE PUNTA A PALAZZO CHIGI SENZA CONFRONTARSI CON IL VOTO POPOLARE ed era riuscito a chiudere, prima il Movimento Sociale e poi Alleanza Nazionale. Per questo il segretario nazionale de la Destra su twitter scrive: Fini sfida Berlusconi ad un confronto tv. Troppo comodo. Venga in un salotto televisivo con me, magari. Per rispondere a qualche perché Per Monti lista unica al Senato e coalizione alla Camera ore, invece Pierferdinando Casini, Andrea Riccardi, Corrado Passera, i rappresentanti di Italia Futura, il capogruppo di Fli alla Camera Benedetto Della Vedova e Linda Lanzillotta. Il premier è stato sottoposto ad un autentico pressing affinché rompesse gli indugi e decidesse di giocare in prima persona la partita delle prossime elezioni politiche. Parola d ordine è evitare il personalismo in politica, ha detto Monti, non abbiamo pensato di creare un partito, verrà preparato uno statuto che consenta un ordinata convivenza tra associazioni, individui, forze politiche. Ci saranno regole di governance molto esigenti che sono state accettate. E c è anche accordo su cosa fare più avanti. Ha chiamato al suo fianco il commissario liquidatore della sanità laziale Enrico Bondi, per una collaborazione non dal punto di vista del profilo politico, ma di due diligence dal punto di vista penale o di possibili conflitti d'interessi sui candidati nelle liste dell agenda Monti e tutti i partecipanti si sono detti favorevoli. Ci sarà quindi l imprimatur del professore sulle liste che faranno capo a lui. S.F. IL COMMENTO Ora vuole ricandidarsi. Agli italiani il compito di respingere la minaccia Al pari di quei testimoni di Geova che scampanellano senza sosta ad ogni porta e ricevono, una volta squadrati dallo spioncino, l eufemistico invito a diffondere il loro verbo altrove, così a Gianfranco Fini, è riservato il medesimo trattamento. L eterno incompiuto della politica italiana, più che seminare messaggi lancia grida di disperazione, per perpetuare se stesso e la sparuta pattuglia che ha avuto l ardire di seguirlo nel tentativo di rianimare la palude neocentrista. Più incline a farsi avversari che a radunare seguaci, riesce a provocare una serie di reazioni che oscillano dal disgusto all emarginazione. E non fa nulla per evitarle. Tralasciando l inopportuno défilé consumato ai funerali di Pino Rauti, apparso più una provocazione che una sentita manifestazione di cordoglio, il presidente della Camera comincia a registrare critiche in ogni cantone della scena politica. Il 17 dicembre scorso il fondatore di Fli ha chiesto a Marco Pannella, giunto al settimo giorno di sciopero della sete, cominciato per concedere l amnistia e il diritto di voto ai detenuti, di sospenderlo, pur esprimendo «comprensione, apprezzamento e considerazione» per le ragioni che l hanno motivato. Il decano dei diritti civili, provato dall ennesima sfida lanciata contro il suo corpo, travolge, con un cinguettio, la seconda carica dello Stato. «Esimio presidente Fini, lei tuona il leader radicale da twitter - ha solennemente dichiarato di essere contro l'amnistia. Dall'autore delle infami Giovanardi-Fini, Bossi-Fini, non sorprende, ma certo desola. Penso a un democratico come lei, e ricordo e onoro la memoria del grande Pino Romualdi. Comprendo la pena, meritata, di coloro che ancora la seguono». All anatema lanciatogli dal santone laico, è seguita l inattesa presa di distanze del mondo cattolico, che ha sancito, per bocca di Andrea Olivero, l isolamento politico di Fini. Il dimissionario presidente delle Acli, dal videoforum de la Repubblica, elencando i soggetti chiamati a partecipare alla formazione di un ipotetica lista Monti, esclude Fli, verso la quale una «convergenza sembra molto difficile», poiché la «cultura politica» che la caratterizza è «collocata» in un area diversa rispetto a quella da cui proviene l insegnante piemontese. Complicato sarebbe per Olivero definire i contorni di tale cultura, che dovrebbe accomunare Roberto Menia e Benedetto Della Vedova. Materia per illusionisti, non per docenti. Una cerchia, quella dei finiani osservanti, che rischia di assottigliarsi. Le recenti indiscrezioni che davano Fabio Granata, già seconda linea della nuova destra tarchiana poi transitato nella Rete di Leoluca Orlando, in procinto di passare con il pm Ingroia, e Italo Bocchino, il mastino più fedele, trescare con il fuoriuscitismo pidiellino, non lasciano ben sperare per la tenuta di un partito che continua a sfarinarsi con l incessante defezione dei suoi quadri intermedi. Una formazione nata da un moto umorale che si è esaurito nel morso plateale di un cane al proprio padrone. Gesto che ha sì liberato una frustrazione accumulata nel tempo, ma che non è stato sufficiente a proporre un alternativa appetibile incarnata da un uomo nuovo. In Fli manca l una e, soprattutto, l altro, imbalsamato, da quasi trent anni, nello stesso palazzo. Quando nel 1983 Fini entra a Montecitorio, Madonna esordisce con il suo primo album; a Los Angeles, E.T. l extraterrestre, si aggiudica quattro premi Oscar su nove nomination; a Napoli nasce la prima bambina in provetta; in Florida viene presentata la Fiat Uno; in Argentina torna la democrazia e Bjorn Borg, dopo aver vinto cinque Wimbledon consecutivi, si ritira dal tennis. Fini, pur avendo perso tutto, vuole ricandidarsi. Agli italiani il compito di respingere la minaccia. Alessio Aschelter La Corte Costituzionale e l ineffabile governo tecnico sempre più ex contro le famiglie Negozi aperti (senza vendere) anche a Natale Un antica tradizione cancellata con un colpo solo nel cosiddetto decreto salva Italia Ora senza scomodare il Padre Eterno, ma facendo comunque riferimento ad una cultura che, volenti o non, ha radici Cristiane, la Parola del Creatore è stata già affossata da molti anni autorizzando l apertura Domenicale dei negozi e dei grandi centri commerciali e minando l unità delle famiglie. C è rimasto però il Santo Natale, dove le famiglie si riuniscono, al di la se siano professanti o meno, per festeggiare la famiglia. I tortellini, il tacchino, la tombola, i giochi di carte, i regali, tutto una tradizione che si perpetua da secoli. Nel detto Natale con i tuoi.. c è tutta la nostra cultura occidentale e Cristiana, anche nella Legislazione e nei Contratti Collettivi di lavoro il giorno di Natale figura fra quei giorni in cui le attività commerciali si bloccano, fatti salvi ovviamente i servizi essenziali, per permettere alla Famiglia di ritrovare il gusto di stare insieme. Questo era fino al 20 Dicembre 2011 quando la Parola di Dio fu sostituita dalla parola di Monti con la legge cosiddetta Salvaitalia. Infatti nel primo provvedimento del Governo Monti, all articolo 31 con un linguaggio tutto tecnico si autorizzano le aperture degli esercizi commerciali senza limiti di giorni e di orari, peraltro contravvenendo ad un principio Costituzionale che affida alle Regioni la disciplina del Commercio sul proprio territorio. E, giustamente, alcune Regioni hanno fatto ricorso alla Corte Costituzionale per l annullamento di tale norma. La Suprema Corte, però, pensando proprio al fatto che la Parola di Dio, a fronte della parola di Monti, fosse di secondaria importanza ha confermato la norma del Salvaitalia. Così l unico giorno, il Natale, che permetteva a tutte le famiglie di riunirsi diventa un giorno come gli altri solo perché, come recita la legge 214/2011, l Europa ce lo chiede. Ancora una volta la nostra Sovranità, la nostra Tradizione e la nostra Cultura vengono sacrificate sull altare di non si sa quali interessi visto che, almeno a Roma, i pochi esercizi che hanno tirato su le saracinesche il giorno di Natale sono andate in perdita. C è da chiedersi dove sono i Sindacati che firmano Contratti Nazionali che dovrebbero tutelare i lavoratori, almeno il giorno di Natale? Ci chiediamo, con tutto il rispetto, dov è la Gerarchia della Chiesa che, a parole, contesta questa norma e poi pontifica sull ascensione di Monti in politica? Il fatto grave è che si vuole colpire la cultura e la tradizione per sminuire la nostra Identità do Popolo e lo si fa calpestando diritti sindacali, contratti, Religione e anche calpestando anche la Costituzione. Siamo alla frutta o forse, per aggrapparci a qualcosa che somigli ancora al Natale, siamo ai fichi secchi. Massimo Visconti

3 Ecco l ordine del giorno integrale approvato ieri dalla direzione nazionale 3 Primo Piano La Destra scende in campo Il partito presente alla Camera e al Senato con una sua lista, alleandosi con Pdl e Lega - Storace candidato presidente della Regione Lazio - Altri saranno di ostacolo alla creazione di un soggetto di destra La direzione nazionale de La Destra si è riunita ieri 28 dicembre 2012 in seduta straordinaria. Al termine è stato approvato il seguente ordine del giorno: Esaminata la situazione politica e preso atto della convocazione delle elezioni politiche per il 24 e 25 febbraio del prossimo anno, unitamente alle elezioni regionali del Lazio, della Lombardia e del Molise. Saluta con senso di liberazione patriottico la fine dell orribile esperienza del governo capitanato dal professor Monti in stretta adesione alle volontà egemoniche della finanza speculativa emerse in un ambito eurocomunitario a trazione tedesca, e rende omaggio alle decine di migliaia di italiani che nello scorso mese di marzo sfilarono sotto le nostre bandiere a Roma contro l esecutivo dei tecnici auspicando la fine di quell esperienza da parte del Pdl. Apprezza che dal partito principale dello schieramento alternativo alla sinistra si sia decretata, sia pure in ritardo ma comunque nella solennità della sede parlamentare, la fine del governo tecnico e che, al momento, pare naufragata ogni velleità di riproposizione di una coalizione sotto l impresentabile leadership del professor Monti, simbolo di una politica inaccettabile dal punto di vista fiscale, sociale, nazionale. Prende atto, in presenza di una legge elettorale che rende arduo - per via dello sbarramento all 8 per cento - l accesso al Senato di una formazione politica che voglia giocare il proprio protagonismo in entrambe le Camere e che quindi rende necessaria la verifica dell esistenza delle condizioni politiche per far parte di una coalizione, le stesse possano ritrovarsi in uno schieramento di centrodestra come quello che si sta formando col generoso e appassionato tentativo del presidente Berlusconi. Individua nella prossima campagna elettorale la possibilità di porre fine all ostracismo decretato nei nostri confronti nel 2008 dalla coalizione allora vincente, imposto dall onorevole Fini i cui disegni distruttivi sono stati poi conosciuti e censurati dall intera opinione pubblica nazionale, a conferma della giustezza della nostra, coerente posizione di allora e di oggi Conferma la propria volontà di concorrere con il proprio simbolo elettorale che contribuì in maniera determinante alla vittoria del centrodestra nelle regioni Lazio, Piemonte e Campania nel 2010, alla costruzione di uno schieramento alternativo alla sinistra nella coerenza di un impegno bipolare cosi come unanimemente indicato a Torino nel congresso nazionale del novembre 2011, considerando come concreta la possibilita di riapertura dell esito elettorale, che non pare più scontato a favore della coalizione guidata dall onorevole Bersani e caratterizzata negativamente dalle tesi del presidente Vendola, a partire da quelle inerenti la negazione sostanziale del diritto naturale in una confusa rivendicazione relativista dal punto di vista etico. Afferma come ineludibile la necessità di una risposta morale all altezza delle sacrosante aspettative dalla pubblica opinione riguardo al degrado dei comportamenti di certa politica come unica alternativa possibile al cosiddetto grillismo, che puo essere ricondotto a dimensioni di minore entità se tutti i soggetti politici riscoprono la sobrietà come valore portante di nuovi comportamenti politici e istituzionali: l abolizione di istituti di casta come i senatori a vita cosi come l eliminazione di ogni auto di servizio istituzionale - ad eccezione di quelle legate a motivatissime esigenze di sicurezza - rappresenterebbero un primo esempio assieme alla riduzione degli emolumenti e degli apparati della rappresentanza e dell alta burocrazia. Individua, per sostenere convintamente la possibilità di battere lo schieramento di sinistra, di affermare un chiaro messaggio programmatico di natura sociale e legato all affermazione di un incancellabile diritto alla sovranità del nostro popolo in campo politico, economico e monetario: la meta dell Europa dei popoli e raggiungibile solo partendo dalla costruzione politica del continente e non unicamente dal punto di vista finanziario. Da qui puo credibilmente partire la denuncia del fallimento dell operazione restauratrice che il professor Monti tenta incredibilmente anche sul piano elettorale, col duplice obiettivo di servire ancora una volta le pretese egemoniche della Germania Un momento della direzione nazionale riunitasi ieri di Angela Merkel sul piano esterno, e quello di condizionare come nel piu triste passato un eventuale governo Bersani sul piano interno. E la monotona riproposizione di personaggi ancorati da almeno tre decenni a quei modelli passati della politica italiana ne sono prova. Considera improponibile la riedizione di un alleanza italiana nel nome del partito popolare europeo a cui afferma di volersi ispirare Monti con i suoi sodali, e del resto estranea anche alla collocazione de La Destra e della stessa Lega nord, che andranno piuttosto considerate come il valore aggiunto di una politica che riaffermi plasticamente il diritto alla sovranità popolare dell Italia anche nelle concomitanti elezioni regionali, in particolare del Lazio e della Lombardia, con l impegno diretto dei rispettivi leaders alla guida delle coalizioni regionali. Dal territorio puo nascere quel polo della sovranità di cui ha bisogno l Italia intera e per questo chiede al segretario nazionale, Francesco Storace, di impegnarsi in prima persona anche nella riconquista di una regione che gli fu sottratta grazie ad un presunto scandalo, il cosiddetto Laziogate, riconosciuto inesistente ben sette anni dopo. Pertanto propone la candidatura dell On. Francesco Storace alla presidenza del Lazio a nome della coalizione di centro destra come unica alternativa capace di mobilitare l elettorato di una regione che chiede certezze etiche e sicurezza di buon governo. Saluta il generoso tentativo, per quanto tardivo, di tentare di ricostruire una casa comune della destra italiana anche nell ambito del popolo della libertà, se corrispondono al vero le dichiarazioni attribuite agli onorevoli La Russa e Meloni in tal senso. Se dopo il fallimento finiano si individueranno le ragioni per far ritrovare insieme i protagonisti della stagione della costruzione della destra di governo, non saremo noi l ostacolo all affermazione di un progetto affascinante, da affidare alla guida di soggetti giovani, che ovviamente e cosa diversa e alternativa rispetto ad una sorta di sezione italiana del Ppe, che e già rappresentata nel centrodestra dal Pdl. Ma e ineludibile il passaggio attraverso una fase costituente che ci impegniamo comunque a lanciare con i soggetti che saranno interessati anche dopo le elezioni politiche. Meno appassionante sarebbe l ipotesi di un mero cartello elettorale sotto un simbolo comune, pur se in condizioni di parità rappresentativa, che comunque andrebbe proposto con un preambolo di carattere politico con gli impegni sopra sintetizzati. Impegna tutta la struttura territoriale al massimo impegno nella raccolta delle firme necessarie alla presentazione delle liste elettorali da consegnare alla sede del partito improrogabilmente entro il 7 gennaio 2013, ad una settimana dalla scadenza dei contrassegni di lista e della sottoscrizione degli apparentamenti di coalizione. La Destra italiana si appresta a tornare in Parlamento con il riconoscimento delle proprie ragioni: già questo rappresenta il coronamento della coraggiosa decisione che un gruppo di fondatori intraprese nel luglio Siamo certi che ce ne sara reso merito.

4 4 Focus È sterminato l elenco di nomi di PM e giudici folgorati sulla via del Parlamento Come fare carriera con la Giustizia Da Scalfaro a Violante, passando per la Finocchiaro, Vitalone e Frattini, tutti i magistrati che prima sono diventati protagonisti per le loro inchiestee poi le hanno usate per la Camera o per il Senato di Grazia Bontà Pietro Grasso, l uomo che fino al 7 gennaio (giorno in cui il plenum del CSM gli concederà il pensionamento anticipato) ricoprirà l incarico di Procuratore Nazionale Antimafia, ruolo che era stato creato appositamente per Giovanni Falcone, lascia la magistratura per dedicarsi alla politica. Il dramma vero è che, oramai, la cosa non fa più notizia. È di appena venerdì scorso la discesa in campo di Antonio Ingroia. L autonominatosi delfino di Paolo Borsellino ha anticipato di poco il suo collega, ma né Grasso, né Ingroia sono i primi ad essersi reinventati politici dell ultima ora. Prima di arrivare a loro, la lista di nomi di giudici e PM che sono passati dall altra parte è quasi sterminata. Il primo, il precursore si potrebbe dire, è stato indubbiamente Oscar Luigi Scalfaro. Il compianto ex Presidente della Repubblica, si dedicò alla sua professione di magistrato per soli 4 anni, dal 42 al 46. Dopo un po, si rese conto che il potere giudiziario Adesso che Pietro Grasso se ne va e lascia la poltrona (salvo ambire a quella, ben più comoda, di Ministro della Giustizia) di Procuratore Nazionale Antimafia vuota, chi sarà il suo successore? Per correttezza, il suo incarico dovrebbe passare all unico magistrato (politicizzato) rimasto ancora in circolazione in Tribunale, la rossissima di capelli, s intende - Ilda Boccassini, procuratore aggiunto di Milano e dedita prevalentemente alla sistematica distruzione di Silvio Berlusconi. Battutacce a parte, i principali, veri, candidati -adesso che Francesco Messineo ha ritirato la sua domanda dopo essere stato indagato dalla Procura di Caltanissetta per rivelazione di segreto istruttorio- sono: Roberto Scarpinato, giustappunto procuratore generale proprio a Caltanissetta (la casualità è abbastanza inquietante) e Franco Roberti, ad oggi magistrato numero uno al Tribunale di Palermo, molto quotato perché in quota Area (il cartello della sinistra fortissimo al CSM). Altro nome che circola è quello di Roberto Alfonso, da 15 anni alla DNA, che però sembra possa essere scalzato non faceva per lui, meglio il legislativo e si buttò in politica, con il PCI. Visto il suo cursus honorum si capisce il perché molti dei suoi colleghi abbiano deciso di intraprendere lo stesso cammino Uno di quelli che, di certo, si è fatto ispirare da Scalfaro, deve essere stato Antonio Di Pietro. Tonino, dopo aver distrutto un intera classe dirigente (quella coinvolta in mani pulite ) ha deciso che, tutto sommato, il mondo che aveva contribuito a demolire non gli faceva poi tanto schifo. A ruota lo ha seguito (l oramai ex) amico e collega di partito Luigi De Magistris, oggi Sindaco di Napoli nonché promotore di Ingroia. In pratica un orgia di ex PM tutti radunati insieme! Ma, lasciando perdere i nomi più noti, ricordiamo un altro po di giudici prestati alla politica. Si potrebbe partire da Francesco Nitto Palma, in quota Forza Italia ed ex Ministro della Giustizia, citando un anche Enrico Ferri, cui era stato assegnato il dicastero dei Lavori pubblici, salvo poi passare ad Anna Finocchiaro senatrice e capogruppo del PD (altra donna-magistrato-politico è stata anche Tiziana Parenti), senza tralasciare lo storico braccio destro di Giulio Andreotti, Claudio Vitalone (da poco scomparso). Molti non sanno che lo stesso Franco Frattini nasce magistrato, lui amministrativo però, questo va detto Sempre membro del potere giudiziario, prima di essere eletto tra le file del da Corrado Lembo, procuratore a Santa Maria Capua Vetere che, fino all anno scorso, ambiva alla procura di Napoli, ma che adesso non disdegnerebbe il posto di Grasso a via Giulia. Il vero candidato però, dovrebbe essere Giuseppe Pignatone prima aggiunto di Palermo (proprio con Pietro Grasso), poi ottimo procuratore della Repubblica di PCI, era anche Luciano Violante. Fra i verdi non va dimenticato Gianfranco Amendola, Adriano Sansa (ex Sindaco di Genova) e fra gli (ex) AN anche Alfredo Mantovano e Luigi Bobbio, oggi sindaco di Castellammare di Stabia. Fra i nomi meno conosciuti c è anche quello di Federico Chi sarà il nuovo superprocuratore? I candidati per il dopo Grasso L uomo giusto sarebbe Pignatone, ma siccome è il migliore, non sarà sicuramente scelto Giuseppe Pignatone Reggio Calabria e oggi Procuratore a Roma. Certo è, che se venisse scelto lui, lascerebbe un vuoto difficile da colmare Insomma, come si dice in questi casi, vinca il migliore! Sperando che non corra a candidarsi alle prossime politiche subito dopo essere stato nominato. G.B. Palomba, oggi deputato (Idv, tanto per cambiare) prima Governatore della Sardegna, che però aveva cominciato la sua carriera come pretore (e poi magistrato ordinario) proprio nella stessa isola. Come si suol dire, tutto in casa. Fra i nomi eccellenti figura anche Gerardo D Ambrosio, storico giudice della Milano degli anni di piombo che, però, ha scelto la politica solo dopo la pensione. Ci sono anche l ex pretore di Otranto, Alberto Maritati, il giudice Carlo Palermo (che venne eletto grazie a la Rete ), l ex giudice di Napoli Alfonso Papa coinvolto nello scandalo P4 e Giacomo Caliendo (anche lui in quota PDL come Papa). Ma non si può certo tralasciare la ricchissima carriera di Gianrico Carofiglio, il quale è stato: pretore, magistrato ordinario, politico e anche scrittore, un trasformista di professione. Il dramma è che non è il solo, anche Felice Casson, prima si è dedicato all inchiesta Gladio (la tangentopoli veneta), poi si è candidato sindaco a Venezia, salvo poi farsi eleggere in Parlamento in quota DS e reinventarsi scrittore. Storica è rimasta la condanna per diffamazione inflitta a il Giornale con il cui risarcimento, Casson, comprò due Mercedes cui diede il nome Indro, in onore del suo sbeffeggiatore (Montanelli). Dulcis in fundo, è bene ricordare un altro dei giudici cresciuti all ombra di Falcone e Borsellino, Giuseppe Ayala, il quale nasce PM, diventa politico (grazie ai DS di Massimo D Alema) salvo poi tornare sui suoi passi e dedicarsi nuovamente al primo amore, facendosi nominare consigliere della Corte D Appello de L Aquila (proprio come Giuseppe Narducci, il PM che indagò su Moggi e Cosentino, candidato Presidente in Molise che adesso vuole essere reintegrato dal CSM). Ayala, Ingroia e Grasso, tutti discepoli di due fra i più eccelsi magistrati che l Italia repubblicana abbia prodotto, che hanno deciso di dedicarsi ad altro. Forse il peso dell eredità del pool-antimafia era troppo pesante per loro? A leggere questo lunghissimo elenco, dimostrazione di una evidente confusione più che divisione dei poteri, il povero Montesquieu si sarebbe di certo messo le mani nei capelli. IERI LA CONFERENZA STAMPA CON BERSANI La scelta sofferta dell ex Procuratore antimafia In soccorso del giudice siciliano arriva subito il Presidente del ANM, Rodolfo Sabelli, che lo difende Galeotto fu il brindisi di fine anno e chi lo fece. Sì, è stato il saluto del Presidente della Repubblica al Quirinale, lo scorso 17 dicembre, che ha sancito l unione fra Pietro Grasso e Pierluigi Bersani. Abbiamo parlato e gli ho detto che al centro del nostro programma, la legalità, è una priorità assoluta, questa l apodittica affermazione del leader del PD, ieri in conferenza stampa, quando ha annunciato che l ex Procuratore Nazionale Antimafia sarà il nuovo Ministro della Giustizia, se il suo partito dovesse vincere le elezioni. Gli ho chiesto se voleva darci una mano, lui mi ha risposto vediamoci e io ho avanzato la mia proposta. No, non si sta parlando di matrimonio, ma di politica. Bersani, ha espresso grande soddisfazione per questa nuova candidatura, ma l oramai ex giudice è parso molto meno entusiasta e ben più interessato a precisare che prima di firmare il foglio di dimissioni da magistrato mi tremava la mano. La mia è stata una decisione sofferta. Come se l avesse pregato qualcuno di lasciare il suo incarico In soccorso di Grasso è subito accorso, dalle colonne di Repubblica, Rodolfo Sabelli, presidente del Anm (il sindacato dei giudici). Grasso in politica? Nulla quaestio. Certo, la sovrapposizione tra funzione giudiziaria e attività politica potrebbe incidere sull immagine di imparzialità, indipendenza e autonomia. Sabelli si sarebbe tranquillamente potuto risparmiare il condizionale. Fare politica è un diritto di tutti. Beh, non c è dubbio, ma chi ha dedicato tutta la sua carriera alla funzione giudiziaria, forse farebbe meglio a farsi maggiori remore prima di passare al legislativo, in un battito di ciglia. Forse, una mano che trema al momento di firmare il foglio di dimissioni, è un segno che viene dall alto e che non andrebbe ignorato. G.B.

5 5 Economia CRESCE IL DIVARIO TRA IL NORD E IL SUD DEL PAESE Un Italia divisa a metà Secondo il presidente di Unioncamere il 2013 si annuncia "un altro anno difficile ma con qualche segnale di ripresa e, per questo, dobbiamo raddoppiare le energie" Una piaga senza fine. Continua a crescere il divario economico tra la forza motrice della produzione italiana (il Nord) e il meridione (il Sud). Nel 2013, secondo l Unioncamere (Unione italiana delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura) il valore aggiunto prodotto da ogni abitante del Nord-Ovest, mediamente, sarà circa il doppio rispetto a chi risiede nel Mezzogiorno. Nell anno che verrà, il Pil dovrebbe attestarsi intorno al -0,8% (- 0,7% nel Nord Est e -0,9% nel Centro), mentre nel Sud la crescita dovrebbe sprofondare al -1,7%. Il Veneto e la Valle d Aosta (-0,6%) dovrebbero contenere meglio le perdite, seguite da Lombardia e Trentino Alto Adige (- 0,7%). In Puglia e in Campania, invece, con un ipotetico -1,9%, si registreranno i cali economici più consistenti. Leggermente meglio l'abruzzo (- 1,8%) e la Sicilia (- 1,7%). Profondo rosso anche per i consumi, - 1,2% al Sud e -0,7% nel Nord, mentre, nel Mezzogiorno, la disoccupazione aumenterà di 6,5 punti percentuali. "Le difficoltà di ripresa dell'economia italiana ha evidenziato Unioncamere - proseguiranno anche nel Per il prossimo anno si attende un calo complessivo del Pil pari (in valore assoluto) a circa 14 miliardi di euro; la spesa per consumi delle famiglie dovrebbe ridursi dello 0,9%; gli investimenti caleranno del 3%. A fronte della debolezza della componente interna della domanda, le esportazioni continuano a rappresentare il traino maggiore per la nostra economia. In quest'ambito, una buona notizia viene dal Nord Est che, dopo la caduta del 2012, l'anno prossimo tornerà a "tirare" sui mercati internazionali, con un incremento del 2,6%. Con la recessione ancora in atto, nel 2013 non si prevede un miglioramento della situazione del mercato del lavoro: l'occupazione dovrebbe continuare a ridursi e il tasso di disoccupazione portarsi all'11,4%". Le famiglie e le imprese italiane hanno compreso "l'importanza di rinunciare ha spiegato il presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello - a qualcosa oggi per dare una speranza di futuro alle giovani generazioni. Chiunque prenderà in mano le sorti del Paese - ha aggiunto - ha come primo dovere quello di dare corpo a questi sacrifici con politiche capaci di sbloccare la società, rimettere in moto l'ascensore sociale, semplificare la Pubblica amministrazione e disegnare un fisco a misura di famiglie e piccole imprese. Il ha spiegato - si annuncia un altro anno difficile ma con qualche segnale di ripresa e, per questo, dobbiamo raddoppiare le energie per ridare un po' di fiducia agli italiani. L'export ha tenuto e l'anno prossimo potrà dare un contributo anche maggiore al Pil, ma da solo non basta". Giuseppe Sarra Otto italiani su dieci resteranno a casa Capodanno, la crisi colpisce anche il cenone Secondo la Confesercenti e l istituto di ricerca Swg si spenderanno ''quasi 300 milioni in meno rispetto al 2011'' La profonda recessione del Paese e le innumerevoli tasse del governo Monti colpiscono anche il cenone di Capodanno. Secondo un sondaggio realizzato dalla Confesercenti e dall istituto di ricerca Swg, circa un milione di famiglie italiane non potranno festeggiare l arrivo del 2013 per motivi economici mentre su un campione di 10 italiani, 8 resteranno a casa. Il 14%, invece, celebreranno la notte di San Silvestro in un locale o in vacanza. ''Alla domanda dove passerà il veglione di Capodanno hanno evidenziato Confesercenti-Swg - l'82% del campione di italiani intervistato risponde che aspetterà l'arrivo del 2013 con cenoni e brindisi 'fatti in casa' (era l'86% nel 2011)''. Il 6% degli intervistati ha risposto che saluteranno il vecchio anno in ristorante (+4% del 2011). L 8% (in crescita a confronto dei dati dell anno precedente), invece, trascorreranno le vacanze di fine anno ed inizio 2013 in viaggio in Italia e all'estero. ''Le preoccupazioni economiche degli italiani hanno sottolineato l associazione delle pmi italiane e l azienda sondaggistica - si riflettono nel dato della spesa media per il veglione, che per il terzo anno consecutivo segna una diminuzione, questa volta nell'ordine del 3%. Per celebrare il nuovo anno gli italiani spenderanno poco più di due miliardi di euro, quasi 300 milioni in meno rispetto a quanto speso per la notte di San Silvestro del 2011''. G.S. I carabinieri di Genova hanno dubbi sulla sicurezza e sull efficacia Maxi-sequestro di sigarette elettroniche L Istituto Superiore della Sanità ha una certezza. Sono comunque meno tossiche di quelle tradizionali Maxi sequestro di sigarette elettroniche a Genova. Tremila pezzi tra dispositivi e liquidi erano privi del marchio di sicurezza. Nel mirino dei Carabinieri, alcuni negozi aperti negli ultimi tempi. Secondo gli inquirenti, per sfruttare il business natalizio. Provenivano tutte dalla Cina. A partire dal 2010, sono oltre 30 mila le confezioni di sigarette elettroniche sequestrate. E così, i pm genovesi, hanno deciso di aprire un inchiesta: sia per quanto riguarda la sicurezza di questi dispositivi, sia per l efficacia. Sicurezza - E proprio questa la questione più dibattuta: le sigarette elettroniche fanno male o no? E il liquido che si vaporizza e viene inalato è tossico o no? Per il principale centro di ricerca, controllo e consulenza scientifica tecnica in materia di sanità pubblica in Italia, l Istituto Superiore, finora, esiste un unica certezza: che le sigarette elettroniche sono senza dubbio meno tossiche delle sigarette tradizionali. Lo scorso 28 settembre, il Ministro della Salute, Renato Balduzzi, aveva firmato un ordinanza (di durata sei mesi) che imponeva il divieto di vendita di sigarette elettroniche ai minori di 16 anni. La conferma del dispositivo dipenderà proprio dall esito dello studio dell Istituto superiore di Sanità. Gli esperti - L Università di Catania, invece, dopo aver approfondito e toccato con mano il tema delle sigarette elettroniche, ha stabilito che queste, nel 55% dei casi, aiutano a ridurre o a eliminare l abitudine al fumo. Per i docenti della Facoltà di Medicina de La Sapienza di Roma, la sigaretta elettronica riduce il danno alla persona a un cinquantesimo rispetto alla sigaretta normale. E se agli stessi professori gli si domanda che cosa contiene quel valore (oggi ancora sospetto) che si inala, loro rispondono che si tratta di glicole propilenico (inodore e incolore, dal sapore dolciastro, igroscopico e miscibile con acqua, acetone e cloroformio) che, a contatto con una resistenza che si riscalda, diventa vapore acqueo. E da consigliare a chi vuole smettere di fumare? I docenti de La Sapienza rispondono con un secco sì, spiegando poi che possono senza dubbio farne uso anche i fumatori più assidui. Perché l uso della sigaretta elettronica aiuta comunque a dimezzare/limitare il numero di sigarette fumate quotidianamente. Federico Colosimo

6 6 Roma I provvedimenti del commissario Sottile danno la stura alle inevitabili manifestazioni Valle Galeria dichiara guerra a Malagrotta Residenti inferociti, sulla Portuense scattano i blocchi stradali: impedire l attacco alla salute Incubo monnezza Pronostici confermati: prorogato il conferimento nel vecchio sito, via libera a quello provvisorio a Monti dell Ortaccio. E tra Alemanno e Zingaretti torna di moda il discarica-barile Le novità dell ultim ora riguardo all emergenza rifiuti nella capitale sono: proroga di Malagrotta e via libera definitivo, da parte del commissario prefettizio Sottile, all apertura della discarica provvisoria di Monti dell Ortaccio. Nulla di inaspettato quindi e tutto secondo le più nefaste previsioni. Malagrotta continuerà ad accogliere sia rifiuti trattati che non trattati e resterà aperta fino ad aprile 2013, salvo ulteriori proroghe. E in questi casi si sa che lasciare aperta la possibilità di un rinvio della chiusura della maxi discarica e equivale a darlo per certo. Tuttavia ad annunciare l inevitabile provvedimento è stato lo stesso Sottile che ha affermato di aver prorogato l'esercizio della discarica di Malagrotta al fine del conferimento del rifiuto intrattato per un periodo di cento giorni e del rifiuto trattato per un periodo di centoottanta giorni". Tale scelta, come già affermato, è stata accompagnata dall autorizzazione dell installazione dell impianto a Monti dell Ortaccio. I cittadini della Valle Galeria quindi, da che speravano, con la chiusura di Malagrotta, di liberarsi finalmente dell incubo discarica, ora se ne ritrovano due, nella stessa area. Per tale ragione dicono basta, e portano in strada, come fanno ormai da tempo, la loro protesta. Nella mattina di venerdì, circa 200 persone, hanno bloccato via Portuense, all'incrocio con via di Ponte Galeria, per ribadire ancora una volta la loro contrarietà alla nuova discarica. I residenti si dicono pronti al tutto per tutto garantendo che non faranno passi indietro: Commissario straordinario e Istituzioni sappiano che la Valle Galeria resiste e impedirà questo ennesimo attacco alla salute pubblica''. Vano è stato il tentativo del commissario di tranquillizzare cittadini e opinione pubblica sulla non nocività della discarica ( Si pensa chissà quali disastri porti una discarica. Non è vero. Se la discarica è gestita bene, sottoposta a controllo sociale, non succede niente ) tutti chiedono ormai la testa sua e, nonostante i suoi tentativi di rabbonirsi i residenti della Valle Galeria, del sindaco Alemanno. Incapace in 5 anni, di prendere decisioni concrete, di chiudere Malagrotta e di rafforzare il regime della differenziata, sempre fermo al 25%. Alemanno dal canto suo è tornato a parlare dell argomento affermando che la firma della proroga della discarica di Malagrotta per noi è un errore grave, perché avviene senza aver potuto esaminare tutti i siti presenti fuori dal Comune di Roma. L'Ato per i rifiuti è tutto il territorio del Comune e della Provincia, perciò il sito sia per la discarica provvisoria che per quella definitiva deve essere cercato in tutta la provincia. Solto scaricabarile quindi: Non è, una cosa che dipende da noi. Il dimissionario Zingaretti non è da meno e affermando solennemente che porterà nel Lazio, in caso di vittoria alle regionali, il porta a porta, (come se parlare dell intera regione e di piccoli comuni alle porte di Roma, sia la stessa cosa) deresponsalizza l ente che ha appena finito di rappresentare: C'è stato davvero un fallimento di una politica che però non ha riguardato i comuni della provincia. Nessuno aveva dubbio alcuno. Ugo Cataluddi Borseggiatrici prese in flagrante Proseguono i servizi antiborseggio dei Carabinieri di Roma a bordo dei mezzi pubblici romani. Ieri sono finiti in manette due manolesta: la prima è una 15enne nomade, proveniente dall insediamento di Castel Romano, arrestata dai Carabinieri della Stazione Roma Montespaccato, pizzicata all altezza della fermata Repubblica della metro A subito dopo essere riuscita a sfilare dalle tasche di un turista italiano un portafogli. Poco dopo, i Carabinieri della Stazione Roma San Pietro hanno fermato un altra nomade, una 14enne già conosciuta dalle forze dell ordine, entrata in azione sempre sulla linea A, alla fermata Termini, è stata sorpresa mentre si stava appropriando di un portafogli di proprietà di un turista straniero. A disposizione dell Autorità Giudiziaria per i Minorenni nel Centro di Prima Accoglienza di via Virginia Agnelli, dovranno rispondere di furto aggravato. La refurtiva, interamente recuperata dai Carabinieri, è stata subito restituita ai proprietari. A M O R F I L I A L E Chiuso in banca a 4 anni, bimbo liberato soltanto dopo un ora Passante si accorge della sua presenza, ma nessuno aveva le chiavi dell agenzia: la gente voleva sfondare la porta Non limitarsi più a depredare, sotto le mentite spoglie della eurocrazia, i risparmi delle famiglie italiane, ma passare direttamente ai figli. L incubo si è avverato giovedì pomeriggio per una coppia di genitori romani che, probabilmente distratti da faccende natalizie e compere(come ormai capita a pochi) o disperati davanti al conto in roso (come capita invece sempre più spesso) hanno perso di vista il figlioletto. È accaduto in una filiale di via Sampiero di Bastelica, nel quartiere Prenestino. La cronaca del pomeriggio di apprensione è comunque confusionaria, leggendo il reportage di Rinaldo Frignani sul Corriere. Il piccolo era da solo e il sospetto è che sia stato dimenticato dai genitori o dall adulto con il quale è entrato in banca. Fatto sta che l allarme è scattato soltanto alle ore 16, quando le porte della banca si erano ormai chiuse. Il bambino è stato scorto, incollato alla vetrata, in lacrime, completamente solo. A quel punto è intervenuto il 113, che ha mobilitato l istituto di vigilanza, mentre gli agenti comunicavano con il recluso, cercando di calmarlo. I vigilantes nulla però hanno potuto: per aprire le porte della filiale, era necessario l arrivo della direttrice, che ci ha messo un ora. Nel frattempo erano arrivati anche i genitori, qualcuno aveva proposto di buttare giù le porte senza tanti complimenti ma si sa, le banche lasciano sempre uscire con una certa parsimonia ciò che hanno al loro interno, ed evidentemente i bambini non fanno eccezione. Alla fine, quando ormai era sera, il piccolo è stato liberato. Avrà imparato la lezione? Mai dare retta agli sconosciuti E alle banche. Dario Lampa Una poco elegante immagine di Rockefeller senior (secolo scorso) che si fece ritrarre mentre donava l elemosina a un bambino Mediaset, l Ugl contro i trasferimenti Settantasette trasferimenti da Roma a Milano e sotto gli uffici di Mediaset scatta la protesta. È accaduto ieri, quando davanti alla sede di via Aurelia Antica si è svolto un sit-in. Le sigle sindacali parlano di trasferimento forzato di 77 lavoratori dell area di staff di Rti a Milano. Particolarmente dura la segreteria dell Ugl Telecomunicazioni di Roma. Invitiamo l azienda spiega l organizzazione dei lavoratori a fare un passo indietro su un provvedimento ingiustificabile e a convocare un tavolo urgente per la discussione del tema. Anche se il problema è legato ad una flessione dei ricavi siamo convinti che ci siano soluzioni migliori e meno traumatiche per i lavoratori da poter mettere in campo ed evitare in questo modo che a pagare siano sempre gli stessi, si conclude il comunicato a firma dell Ugl Telecomunicazioni.

7 7 Italia DAL LAZIO Scadono il 1 gennaio le deroghe dell Ue sui minerali dannosi contenuti nelle acque delle fonti sorgive vulcaniche del Lazio Arsenico e vecchie condotte Troppe amministrazioni non si sono adeguate e andranno pertanto fuori legge A Viterbo La Destra tuona: La bolletta idrica sia dimezzata per i cittadini interessati Comuni del Lazio in preda alla crisi idrica: da gennaio l acqua che sgorga dai rubinetti di quasi un milione di residenti sarà infatti fuori dalla normativa europea. Non perché la sera di San Silvestro vi sarà qualche guastatore che inquinerà gli acquedotti, ma perché scadranno le ultime deroghe concesse dall Ue sulle concentrazioni di arsenico ed altri elementi (parecchio incide nel Lazio anche il fluoro) disciolti nell acqua. A metterceli è la natura, che a causa della natura vulcanica di molte delle fonti sorgive della regione, presenta questo aspetto, per certi versi inquietante, visto che ovviamente riguarda la salute. Cosa accadrà quindi il 1 gennaio? Scorte di acqua minerale, anche per preparare brodi e minestre (in quanto bollire l acqua non basta per eliminare i minerali, anzi ne aumenta la concentrazione)? E per le pappette o il latte da preparare ai neonati? Un guaio non da poco, con il quale comunque i cittadini del Lazio già convivono. Il problema è che ora fuori legge ci vanno a finire le amministrazione che non hanno provveduto a dotarsi di dearsenificatori. LA POLIZIA POSTALE E LE NUOVE FRONTIERE DELLA TRUFFA Il pericolo corre sul cellulare Avete presente le truffa? Bene: se non vi bastava, ora avete anche gli sms truffa. Questa è purtroppo la nuova frontiere dei bidonatori che, si sa, le studiano tutte pur di alleggerire la gente. Fortunatamente il fenomeno è già conosciuto alle forze dell ordine, che lo hanno combattuto durante gli ultimi dodici mesi, come emerge al bilancio di fine anno della branca del 113 specializzata in informatica e dintorni. Nel corso del 2012 la polizia postale e delle comunicazioni del Lazio ha fatto luce sul fenomeno dello smishing, versione più recente del phishing, che riguarda però i telefoni di nuova generazione, verso cui venivano inviati migliaia di sms che rinviavano a un sito trappola. Nell'operazione Smartphone sono stati arrestate 5 persone, tra Roma e Pescara, seguite 15 perquisizioni locali, è stato oscurato un sito aperto per rubare i dati degli utenti e far confluire il denaro sporco ed è stata sequestrata la sofisticata apparecchiatura (un gsm box) capace di inviare 300 sms al minuto. Un'altra indagine di rilievo è stata l'operazione True, svolta insieme con la polizia postale di Pescara legata al fenomeno delle fidejussioni false. La banda, utilizzando il nome di noti istituti di credito e tramite falsi siti web, concedeva false fidejussioni a garanzia di enormi capitali. Nove gli arrestati, tra Lazio, Abruzzo, Liguria, Emilia e Lombardia. Tra le vittime dell'organizzazione banche, enti istituzionali e squadre di calcio. Risultati di rilievo, fa notare la polizia postale del Lazio, si sono avuti anche nel settore postale, dove il nuovo sistema integrato con la questura di controlli degli uffici postali e l'intensificazione della prevenzione sui strada hanno portato a un abbattimento delle rapine agli uffici postali nel Lazio e in particolare a Roma, dove si è passati dalle 48 del 2011 alle 19 del A Viterbo è mobilitazione. La guida La Destra locale. Dal giorno 23 dicembre la federazione provinciale de La Destra di Viterbo ha ufficialmente iniziato la raccolta delle firme per una petizione popolare al fine di ottenere il dimezzamento del costo della bolletta idrica. Questa mobilitazione si è resa indispensabile alla luce dell annunciata e non più rinviabile ordinanza del 31 dicembre, che vieterà l uso ed il consumo dell acqua del rubinetto per dissetarsi, per lavarsi i denti, per l industria alimentare e della ristorazione, e ne limiterà di molto l utilizzo per il lavaggio degli indumenti e delle stoviglie. E giusto pagare sempre il corrispettivo reso per un servizio. Quindi molti dei abitanti della nostra provincia interessati al problema arsenico dovranno poter chiedere di pagare il giusto corrispettivo. Chi di dovere era da tempo a conoscenza del fatto che ogni deroga concessa sarebbe scaduta il 31 dicembre, così come era noto da tempo che gli interventi previsti (realizzo di potabilizzatori) per quella data sarebbero stati disponibili solo in parte. Ci sembra pertanto sacrosanto pretendere che non sia nuovamente il cittadino, privato o produttore, a sobbarcarsi l ulteriore aggravio di costi derivante dall approvvigionamento giornaliero di acqua potabile, a meno che la bolletta Il Ptpr era tra gli strumenti che rischiavano di avere ripercussioni, sconfinanti nella politica del territorio (in una parola: nell urbanistica e nell ambiente), dalla fase di stallo politico-istituzionale avvenuta alla Regione Lazio. Ma il lavoro svolto dalla commissione presieduta da Roberto Buonasorte ha permesso comunque di scongiurare la deregulation del caso, assicurando inoltre tempo debito alla prossima amministrazione regionale per i provvedimenti che intenderà adottare in questa delicata materia. È lo stesso consigliere regionale del Lazio eletto nella lista la Destra, e presidente della commissione Ambiente, lavori pubblici, mobilità, politiche della casa e urbanistica, a spiegarlo. L approvazione - ha commentato Roberto Buonasorte della proroga del Piano idrica non venga, per l appunto, dimezzata. Stiamo predisponendo tavoli in provincia ed in città, vista la forte adesione alla protesta possiamo già comunicare che a Nepi la raccolta firme è prevista per i giorni 30/12 e 6/1 dalle ore 10,00 alle ore 13,00 in piazza del Comune, mentre a Viterbo (piazza delle Erbe, Corso Italia, piazza del Teatro, piazza del Sacrario, viale Marconi) e nelle frazioni ci muoveremo nella giornata di sabato con i nostri militanti sia la mattina che il pomeriggio. Maggiori dettagli cercheremo di fornirli nella giornata di domani a mezzo Facebook e Twitter sul gruppo Dillo a La Destra, sulla pagina La Destra Viterbo e Provincia e sull evento petizione Acqua avvelenata, la bolletta non va pagata. Robert Vignola IL TAR E MOLLA SUL VOTO Una rapida, fugace risposta a una domanda planata cento volte sui taccuini spianati. ''Ho fatto un decreto a 50 consiglieri, ma adesso non dipende più da me, dipenderà dal Tar''. Così Renata Polverini, a margine di un evento pubblico avvenuto ieri a Roma, ha ribadito lo stato dell arte sulle elezioni del Lazio. Quello poteva dire e quello ha detto, confermando in buona sostanza che tra appelli del Capo dello Stato e ricorsi di sedicenti movimenti di cittadini, tra decreti del Viminale e circolari dei prefetti, alla fine sarà il tribunale amministrativo del Lazio a dire l ultima parola, si spera con il crisma dell inappellabilità. Dopo che il consiglio regionale ha perso l occasione di abrogare il listino, a questo punto ci si accontenta di poco. R.V. REGIONE LAZIO: URBANISTICA E AMBIENTE IL PTPR INCASSA LA PROROGA IN EXTREMIS Il Piano Paesistico attuale resta in vigore fino a febbraio Roberto Buonasorte: Assicurata la salvaguardia del territorio Territoriale Paesistico Regionale avvenuta prima in commissione Ambiente, lavori pubblici, mobilità, politiche della casa e urbanistica, e poi da parte del consiglio regionale, è una misura rilevante per la salvaguardia del territorio laziale. Questa decisione, infatti, consente di spostare al 14 febbraio 2014, e non più al 31 dicembre di questo anno, la scadenza del termine per l approvazione stessa del Ptpr permettendo così alla prossima legislatura in carica di operare nel pieno dei suoi poteri. Una misura che dà modo di mettere in sicurezza il patrimonio paesaggistico del Lazio, operare sulla pianificazione paesistica e sulla tutela di quelle aree sottoposte a vincolo. Un risultato ottenuto grazie al senso di responsabilità dimostrato in commissione su un tema particolarmente delicato e sensibile per i cittadini, conclude Buonasorte.

8 Brescia Storie incredibili Coppia sorpresa al videopoker Lasciano in auto il figlio disabile per giocare Denunciati per abbandono di persona incapace la madre e il convivente Ha abbandonato il figlio disabile in auto per poter giocare tranquillamente con il compagno alle slot machines. Per questo, per abbandono di persona incapace, una donna di 50 anni è stata denunciata, insieme al convivente di 57 anni. L episodio risale alla sera del 23 dicembre scorso. Fortunatamente a notare il disabile 31enne, chiuso nella Volvo con il motore acceso a Quinzano d Oglio (in provincia di Brescia) è stato un passante, che non ci ha pensato due volte e ha immediatamente allertato i carabinieri. Giunti sul posto i militari hanno trovato il disabile sul sedile posteriore immobile; sono così intervenuti aprendo le portiere, che non erano state chiuse e tentando di interagire con lo stesso, che appariva incapace di articolare qualsiasi parola. Impossibile dunque scoprire dal malcapitato chi l avesse lasciato da solo sulla vettura le fiamme d argento hanno perlustrato il locale, dove hanno rintracciato la coppia, che vive in provincia di Cremona, nel bar poco distante dall auto parcheggiata. I due, che erano intenti a giocare al videopoker, sono stati portati in caserma e denunciati. I carabinieri hanno segnalato l episodio ai servizi sociali. B.F. In Montagna 8 Italia DAL NORD Le vittime del divertimento bianco: tra morti e feriti Grave un 17enne a Reggio Emilia. Sulle dolomiti muore un giovane escursionista, salvato invece un 21enne nel bellunese La montagna, si sa, è pericolosa. Una lezione che viene tragicamente raccontata dalle vicende che arrivano dai luoghi del divertimento bianco. Per una bravata notturna sulle piste chiuse un 17 anni della provincia della Spezia è ricoverato in prognosi riservata all'arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia. Il giovane ha avuto un incidente attorno alle di giovedì sera sulla pista da sci numero 2 del comprensorio sciistico Cerreto Laghi del comune di Collagna, nell'appennino, dov'era in vacanza, riportando un trauma toracico con fratture costali multiple, un trauma facciale e altre serie contusioni. Secondo una prima ricostruzione, ancora al vaglio da parte dei Carabinieri, il ragazzo, dopo aver arbitrariamente raggiunto gli impianti sciistici nonostante fossero chiusi, ha fatto una discesa non con un bob bensì usando un materasso posto a protezione dell'impianto e in un punto particolarmente ripido. In seguito alla perdita del controllo del materassino su cui stava scendendo ha urtato violentemente contro il nastro trasportatore, pe questo, ora si trova in gravissime condizioni. Si piange anche sulle Dolomiti (Trentino), dove un giovane escursionista di San Lorenzo in Banale è morto precipitando in un canalone. Il 21enne era partito da solo nel pomeriggio di giovedì per un'escursione a piedi a malga Asbelz, zona Jon (comune di Dorsino), ma non è più tornato. A dare l'allarme in serata sono stati i familiari: immediate le ricerche da parte del soccorso alpino supportate anche in mattinata dall'elisoccorso da Trento. E sono stati proprio gli uomini del Soccorso alpino Adamello Brenta a ritrovate il corpo senza vita dell escursionista ieri mattina, attorno alle 8.30, in un canalone a quota metri. Probabilmente è scivolato sul sentiero, a causa del ghiaccio, cadendo per duecento metri in un canalone. Storia a lieto fine fortunatamente per un altro escursionista 21enne, salvato grazie all intervento degli amici e del soccorso alpino di Longarone, nel bellunese. È accaduto in Val del Grisol, dove il 21enne si era ferito giovedì sera cadendo in un dirupo. Scendendo, infatti, con due amici da Forcella La Varetta lungo il sentiero 520 di rifugio Pian de Fontana, il giovane di Padova, probabilmente a causa del ghiaccio, era scivolato e rotolato in un canale per una cinquantina di metri. Scesi subito da lui e verificatene le condizioni, i suoi compagni si erano poi separati: uno era rimasto con l'infortunato, l'altro era invece ha raggiunto la valle per lanciare l'allarme, dal momento che in zona non c'è copertura telefonica. Dopo circa un'ora e mezza di camminata, poco prima delle 17, era riuscito a contattare il 118 e a far scattare i soccorsi. Avvicinatisi con il fuoristrada, otto soccorritori hanno poi proseguito a piedi sul sentiero, per raggiungere il luogo dell'incidente a circa metri di altitudine. In due si sono quindi calati e, stabilizzato il giovane, con una probabile frattura al braccio e un trauma alla spalla, lo hanno imbarellato per risollevarlo con un contrappeso sul sentiero, dove prima le squadre avevano fatto risalire anche l'amico. Da lì i soccorritori hanno attrezzato l'itinerario ghiacciato con le corde per assicurare la barella nel trasporto a spalla. Con la jeep lo hanno poi accompagnato sulla strada dove, attorno alle 22, attendeva l'ambulanza diretta all'ospedale di Belluno. La prudenza e il non allontanarsi in montagna da soli sono due regole fondamentali, ed ogni anno c è qualcuno che purtroppo lo prova sulla propria pelle. Barbara Fruch Milano. La crisi lo ha mandato sul lastrico e costretto a vivere in mezzo alla strada Da imprenditore a barbone e continua ad essere multato Renato, 53enne, da un anno e mezzo ha perso tutto, anche la moglie. Ora vende piccoli oggetti e i vigili lo puniscono Ha perso tutto ma pare non sia destinato a vivere in pace neanche ora. Un anno e mezzo fa buttare sulla strada Renato, un ex imprenditore, ci ha pensato la crisi che lo ha costretto a diventare un clochard, un uomo senza fissa dimora ormai adottato dai tassisti milanesi. Ma le sfortune non sono finite. Renato ha compiuto 53 anni il 20 dicembre scorso, e, il giorno dopo, i vigili gli hanno fatto un bel regalo. Lo hanno multato, allo scalo di Linate per "aver svolto attività di commercio su area pubblica senza autorizzazione", condannandolo a pagare circa 3000 Euro che, ovviamente, non ha. "Per cercare di tirare avanti vendo piccoli oggetti ai tassisti - racconta il barbone - come tagliaunghie, piccole lenti di ingrandimento, torce". Prima di finire in mezzo ad una strada Renato era un imprenditore tessile: in quattro anni ha perso tutto, anche sua moglie, che è mancata. "Non avevo più niente - continua Renato - e ho toccato il fondo quando un giorno avrei voluto prendere un caffè in un bar di Milano. In tasca avevo solo 50 centesimi, non mi sarebbero bastati. Allora sono andato a viale Certosa dove ci sono le macchinette e mentre prendevo il caffè ho visto a terra un carica batterie per il telefono cellulare. L'ho raccolto e da quel momento la mia vita è cambiata. Ho venduto quell'oggetto per tre euro ad un tassista. Così lumo ha cominciato a fare ciò che nella vita gli era riuscito meglio, ma stavolta su piccola scala, l'imprenditore. "I tassisti mi hanno letteralmente adottato - spiega - e da un anno e mezzo mi porto dietro un piccolissimo banchetto a Linate. Guai a chi me li tocca sono la mia famiglia, altro che lobby. A casa di uno di loro ho passato anche la vigilia di Natale. Renato è sempre in ordine e per cinque giorni a settimana vive in strada, come racconta al TgCom, tirando avanti in qualche bar aperto fino a tardi per ripararsi dal freddo: "Poi, il sabato e la domenica, se ho abbastanza soldi - dice - me ne vado in un albergo che costa 40 euro a notte". Sono stati i tassisti a voler divulgare la sua storia. "È una brava persona. Renato sta cercando di rifarsi una vita senza rubare dice, sempre al notiziario, Marco Marani, vicepresidente Unica Filt-Cgil - è una persona per bene con la quale è piacevole chiacchierare e non è mai invadente". Che altro dire, un plauso ai vigili, magari pronti a chiudere gli occhi con gli abusivi che truffano i viaggiatori in arrivo allo scalo milanese, ma che incastrano una pover uomo. Per di più a ridosso del Natale, quando si sa, tutti dovrebbero essere più buoni. B.F. Monteau da Po Paga impresa per lavori mai eseguiti: ragioniera nei guai N on ha mai eseguito lavori ma gli sono stati versati dal Comune oltre 323 mila euro in due anni. È successo a Monteau da Po (Chivasso) dove un'impresa edile è stata pagata per lavori fantasma. I pagamenti, effettuati dalla ragioniera, si riferiscono al 2011 e 2012 ed il buco è stato scoperto ieri sera dal sindaco Laura Gastaldo, dopo essere venuta in possesso della documentazione rilasciata dalla tesoreria della Cra di Asti. Immediata la reazione del primo cittadino con la denuncia della ragioniera, la stessa che quattro anni fa a Casalborgone, in qualità di responsabile dell'ufficio finanziario del Comune, dirottò sul conto della stessa impresa 810 mila euro per un lavoro, in quel caso eseguito, di 160 mila euro. La donna, in convenzione a Monteu dal 2010 che prestava servizio due giorni alla settimana, è stata ora sospesa dall incarico.

9 9 Italia DAL CENTRO E DAL SUD Sentenza per i crolli a L Aquila Sisma: condannato Preside del Convitto Quattro anni di reclusione per omicidio colposo a Bearzi. Assolto, invece, il dirigente della Provincia Quattro anni di reclusione per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. È questa la condanna inflitta a Livio Bearzi, ex preside del Convitto nazionale de L'Aquila, edificio crollato nel terremoto del 6 aprile 2009 e che provocò la morte di tre ragazzi minorenni: Luigi Cellini, di 15 anni (originario del capoluogo abruzzese) e due stranieri, Ondreiy Nouzovsky (di 17) e Marta Zelena (di 16). Altri due giovani rimasero gravemente feriti. Secondo l'accusa, il Preside non evacuò la scuola dopo la prima scossa, precedente a quella più intensa delle 3 e 32 della tragica notte. Inoltre, nonostante i ripetuti solleciti, Bearzi non avrebbe mai sottoposto la vecchia struttura ai restauri, ritenuti obbligatori per legge. Ulteriore accusa, è quella di non aver mai redatto un piano per la sicurezza dell edificio, realizzato oltre un secolo fa. Quel palazzo era pericoloso e fatiscente. Non ci possono stare i ragazzi. Così aveva commentato, le condizioni a dir poco instabili del Convitto, Luana Isicrate, ingegnere responsabile della sicurezza dell edificio. Il giudice ha condannato Bearzi anche all interdizione per cinque anni dai pubblici uffici oltre al risarcimento alla parte civile, disponendo una provvisionale di 200 mila euro per la famiglia del giovane Cellini. Mentre le famiglie dei due giovani stranieri rimasti uccisi, hanno scelto di non costituirsi come parti nel processo. È stato invece assolto, dalle stesse accuse, l'allora dirigente della Provincia de L'Aquila, Vincenzo Mazzotta, per non aver commesso il fatto. Anche per lui, i PM, avevano chiesto 4 anni di carcere. Si tratta della prima assoluzione tra i filoni della maxi inchiesta sui crolli del terremoto. Paolo Signorelli Puglia e Calabria contro le candidature Guerra in casa Pd, torna a casa Bindi Dietrofront sui nomi e spaccature tra l ala cattolicomoderata e quella dei fedelissimi del Segretario Dopo la sbornia delle primarie che avevano unificato il partito sotto la leadership di Pierluigi Bersani, il Pd è di nuovo al punto di partenza. Le consultazioni per la scelta dei candidati al Parlamento hanno fatto riesplodere le tensioni tra le diverse anime dei Democratici. Il problema è legato alle deroghe concesse in modo discrezionale. In Calabria lo stato maggiore del partito è in rivolta contro i candidati stranieri come Rosy Bindi e Alfredo D Attorre, fedelissimo di Bersani, e per le esclusioni eccellenti come quella del capogruppo Pd in Consiglio regionale, Sandro Principe. A Catanzaro il partito si spacca a colpi di ricorsi alla direzione nazionale e dietrofront sulle candidature, come quelle del coordinatore provinciale Pasquale Mancuso e del professore dell Università Magna Graecia Valerio Donato, il quale chiede che il Pd rappresenti Catanzaro con persone radicate nel territorio più che con personalità come la Bindi, D Attorre o Finocchiaro, le quali, pur autorevoli, non possono essere partecipi delle problematiche dei cittadini. Ma anche in Puglia la spaccatura tra le correnti dei cattolici e dei bersaniani si fa aspra. Infatti tre consiglieri regionali del Partito democratico, Fabiano Amati, assessore alle opere pubbliche, Ruggiero Mennea e Donato Pentassuglia, hanno comunicato l autosospensione dal gruppo consiliare del Pd in Regione pur continuando a svolgere l attività di iscritti al partito. La decisione scaturisce sempre dalle deroghe concesse a quanti, pur non essendo stati eletti, e quindi scelti responsabilmente dai territori come loro rappresentanti, godono invece dei favori del partito. Sono primarie col porcellum tuonano i tre consiglieri che accusano i responsabili del Pd di una grave mancanza di verità. L area cattolico popolare è stata mortificata ed i territori bistrattati hanno lamentato i tre Consiglieri regionali che hanno deciso, inoltre, di inviare una lettera al Segretario, Pier Luigi Bersani, per conoscere i criteri adottati nella scelta dei candidati alle primarie. E in caso di mancato riscontro, fanno sapere, sono pronti a convocare la commissione nazionale di Garanzia. Amati e Mennea avevano chiesto la deroga e non gli era stata accordata, mentre Pentassuglia, pur non avendola richiesta, si unisce alla contestazione in quanto le deroghe sarebbero state accordate in modo discrezionale, senza alcun criterio obiettivo. Il Pd, insomma, si trova in acque agitate solo per la volontà di Bersani di salvare i suoi esponenti eccellenti. Salvatore Filippelli Brindisi È morto ieri l imprenditore dato alle fiamme Damiano De Fazio non ce l ha fatta. L imprenditore agricolo a cui alcuni ignoti avevano dato fuoco nelle campagne del Brindisino nella notte di Natale, è morto. Proprietario di una piccola azienda agricola, era stato ricoverato con ustioni sul 95% del corpo dopo essere stato soccorso, ancora avvolto dalle fiamme, da una guardia giurata. Proseguono intanto le indagini della squadra mobile di Brindisi e degli agenti del commissariato di Mesagne che ieri hanno ascoltato numerose persone. Si procede per il reato di omicidio, partendo dalle frammentarie indicazioni date dalla vittima prima del ricovero: Erano in tre, sono di Carovigno. Secondo gli inquirenti, De Fazio sarebbe uscito di casa nel tardo pomeriggio di mercoledì in compagnia della sua ex fidanzata, con la quale aveva avuto anche un figlio. Con lei si sarebbe recato a Mesagne, in macchina, e avrebbe incontrato altre persone. Ma non è ancora stato accertato chi e perché ha portato il De Fazio nei pressi di Serranova per dare luogo all efferato delitto. Per ora, i medici dell ospedale Perrino di Brindisi non hanno rilevato segni di violenza e hanno escluso anche ferite da arma da fuoco. Si attendono dunque i risultati dell autopsia. F. Co. Montesilvano Tangenti: cinque anni all ex sindaco Il Tribunale di Pescara ha condannato a cinque anni di reclusione l'ex sindaco di Montesilvano (Pescara) Enzo Cantagallo nel processo di primo grado relativo all'inchiesta 'Ciclone' su presunte tangenti negli appalti pubblici del Comune. Altre 38 persone sono imputate fra amministratori, tecnici e imprenditori. Per l'ex primo cittadino è stata chiesta la pena per corruzione e abuso d'ufficio e nei suoi confronti è stata disposta l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. L'ex sindaco di Montesilvano è stato però assolto, perché il fatto non sussiste, dai reati di associazione per delinquere, favoreggiamento, calunnia, abuso edilizio, abuso d'ufficio, elusione dei costi di costruzione nonché da diversi episodi di corruzione. Cantagallo fu arrestato nel 2006 insieme ad altre 5 persone tra assessori, imprenditori e dirigenti comunali. Nell'inchiesta risultano coinvolte ben 32 persone e 7 società. Massa Carrara Faceva carburante a spese dell Asl: denunciato medico Faceva il pieno alla propria auto con i soldi dei contribuenti messi a disposizione dall azienda sanitaria. Un medico dell'asl 1 di Massa è finito sotto indagine per truffa ai danni dello Stato in quanto riforniva il propri mezzo, non solo per le visite mediche e gli spostamenti di lavoro ma anche per ogni viaggio privato. Invece di usare la carta aziendale solo per rifornire la macchina di servizio infatti se ne sarebbe servito anche per la vettura privata. Le indagini sono iniziate circa tre mesi fa, quando proprio l Asl di Massa Carrara aveva notato qualcosa di strano segnalando che qualche conto non tornava nelle uscite dell azienda. E così erano iniziate le indagini della Squadra mobile: dopo pedinamenti, filmati dei sistemi di videosorveglianza dei distributori e perquisizioni, l'uomo è stato denunciato. Le indagini hanno condotto alla scoperta che il dottore dell'asl di Massa avrebbe utilizzato le carte di credito fornite dall'azienda sanitaria per il carburante della sua auto privata per un valore tra i due e i tremila euro. Ma per gli inquirenti la storia non finirebbe qui. Con l'ausilio della polizia di Pisa, dove risiede il 45enne, nel corso della perquisizione eseguita nell abitazione del medico sono state reperite altre carte di credito. Le indagini vanno quindi avanti per capire se, quello scoperto, è un caso isolato o nasconde invece altre sorprese. Barbara Fruch Campania Vattani (La Destra) si scaglia contro Monti Ampiamente ripresa oggi da tutta la stampa osannante, arriva la benedizione dell Osservatore Romano al Prof. Monti, come l unico a poter recuperare una politica alta e nobile. Ci congratuliamo con Monti-Mao, ieri battezzato Grande Timoniere, pronto a traghettare l Italia fuori dai marosi della tempesta finanziaria. Cosi' Mario Vattani, capolista al Senato per La Destra in Campania, commentando l articolo odierno dell Osservatore Romano. Comprendiamo anche il riferimento: come in ogni tempesta, un buon traghettatore deve buttare a mare un po di pesi morti. In questo caso i quattro miliardi di euro strappati ai risparmi degli italiani con l Imu sulla prima casa, e generosamente versati da Monti- Mao nelle casse del Monte dei Paschi di Siena. Eppure - aggiunge l ex Console Vattani il governatore della Bce, Mario Draghi aveva detto chiaramente no ai salvataggi bancari con risorse pubbliche. Ma evidentemente tante donazioni ispirano sempre tante benedizioni Se questa è la politica alta e nobile, che Dio ce ne guardi conclude l esponente del partito di Storace. Catania Musumeci si dimette da consigliere Musumeci si è dimesso dalla carica di consigliere comunale. Proprio poco prima dell inizio dei lavori al Consiglio comunale di Catania, giovedì pomeriggio, il capogruppo consiliare della Destra-Alleanza Siciliana Nello Musumeci ha formalizzato le proprie dimissioni dall assemblea cittadina giustificando la sua scelta con la sovrapposizione di ruoli nel Parlamento siciliano. La mia recente elezione all Assemblea Regionale ha spiegato Musumeci non mi consente conciliare le due attività. Il mio ruolo all interno dell Ars ha detto non mi consente di proseguire l impegno di consigliere dagli scranni di Palazzo degli Elefanti come merita il momento politico che attraversiamo. Appresa la decisione, il sindaco Raffaele Stancanelli ha detto: "Per il Consiglio è una perdita importante perché Musumeci in questi anni è stato un riferimento sicuro di passione e competenza nell'interesse della città. Ci guadagna invece l Ars perché Musumeci saprà dare anche nel Parlamento regionale importanti contributi politici e amministrativi come ha fatto a Catania. Roma, via Filippo Corridoni n.23 Tel redazione@ilgiornaleditalia.org Direttore responsabile Francesco Storace Direttore editoriale Guido Paglia Società editrice Amici del Giornale d Italia Amministratore Roberto Buonasorte Direttore Generale Niccolò Accame Marketing e Pubblicità Daniele Belli Progetto grafico e impaginazione Raffaele Di Cintio Nicola Stefani Sito web Per la pubblicità su Il Giornale d Italia rivolgiti a Eco Comunicazione e Marketing via di San Bartolomeo 9 Grottaferrata (Rm) Cell

10 10 Esteri Il Ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, chiede a Damasco di dialogare con l opposizione Siria, Mosca invita al dialogo I ribelli respingono la proposta Il Cremlino tenta di riunire le forze del paese per porre fine ad una guerra, che ha causato oltre 40 mila morti. Ma il leader dell opposizione siriana rispedisce le richieste al mittente Dopo aver criticato fortemente gli USA per aver riconosciuto l opposizione siriana, Mosca compie dei passi avanti. Il Ministro degli Affari Esteri russo, Sergei Lavrov, ha invitato il presidente Bashar al-assad a dialogare con le forze anti-governative. Mosca ha inoltre invitato il capo della Coalizione Nazionale Siriana, Ahmad Muaz al Khatib, a partecipare ai negoziati, precisando che l incontro si potrebbe tenere anche nella stessa capitale russa. L organo di rappresentanza dell opposizione si è formato nel Novembre scorso, dopo una conferenza a Dubai. In quell occasione il Cremlino si rivelò molto critico nei confronti della Coalizione, mentre la gran parte dei paesi occidentali non ha tardato a riconoscerla come unico rappresentante legittimo del popolo siriano. Quella che può sembrare una mossa ambigua, in realtà è perfettamente coerente con la linea tenuta fin ora dal Cremlino. Non si tratta di una revoca di fiducia nei confronti di Assad. Piuttosto, sembra che ne vogliano accompagnare l uscita di scena, che a questo punto sembra comunque inevitabile. Lo scopo potrebbe essere quello di limitare i danni. Putin non può permettere che il suo alleato venga rimpiazzato dalle stesse forze occidentali che lo stanno spodestando. Ora la Russia aspetta l incontro, che si terrà a gennaio, a cui parteciperanno anche l ambasciatore della Lega Araba e mediatore internazionale, Lakhdar Brahimi, e le rappresentanze degli Stati Uniti. Brahimi, in particolare, ha ricordato che urge un cambiamento radicale e che la Siria necessita di un governo di transizione che porti il paese alle elezioni. Ma la proposta del governo russo, a quanto pare, non va in porto. Ed è lo stesso Ahmad Muaz al Khatib a declinare l invito del Ministro russo. Lo ha fatto in un intervista con la televisione araba Al Jazeera. Non solo, ma chiede che il Cremlino condanni in modo inequivocabile il governo di Damasco e che chieda scusa per aver equiparato le vittime ai carnefici. Ancora una volta sfuma ogni occasione di pace per un conflitto che ormai conta oltre morti. Federico Campoli Addio a Schwarzkopf Il generale che cacciò Saddam dall Iraq Addio al generale americano Norman Schwarzkopf. Si è spento a Tampa, in Florida, all'età di 78 anni, il leggendario comandante di Desert Storm, l'operazione internazionale che nel 1991 cacciò le truppe di Saddam Hussein dall'iraq. Il decesso è stato causato dalle complicazioni di una polmonite. Diventato un eroe americano con il soprannome di Stormin Normam, Schwarzkopf aveva guidato contro l Iraq di Saddam circa soldati americani e militari alleati, decimando la macchina da guerra dell ex Presidente iracheno e riportando perdite minime. Il generale fu premiato con la medaglia presidenziale della Libertà negli Stati Uniti, e ricevette decorazioni in Arabia Saudita, Bahrein, Belgio, Emirati Arabi, Francia, Gran Bretagna, Kuwait e Qatar. Rifiutò diverse offerte per entrare in politica ritenendosi sempre "indipendente". Aveva concluso la sua carriera militare alla guida dello Us Central Command, struttura che coordina tutte le operazioni militari dal Mediterraneo orientale fino al Pakistan. Fu sempre critico riguardo la gestione della seconda guerra del Golfo. "Abbiamo perso un americano autentico- ha commentato il presidente Barack Obama in un messaggio di cordoglio inviato alla Bbc- ha reso onore al Paese ed all'esercito che amava lasciando un'impronta indelebile nelle forze armate americane". Ma è stato l ex Presidente americano George Bush, da giorni in terapia intensiva in Texas, a commentare per primo la notizia, esprimendo le sue condoglianze per la perdita dell uomo che lui chiamò al comando della coalizione internazionale: Io e mia moglie Barbara piangiamo la perdita di un vero patriota americano, uno dei grandi leader militari della sua generazione. Paolo Signorelli Truffa, violazione della privacy, estorsione e pratica illegale di cure mediche sono le accuse Belgio, Scientology nei guai Dopo 6 anni di inchesta, la procura belga è pronta a trascinare la setta pseudo-religiosa in tribunale Piuttosto che una setta religiosa, Scientology è un associazione a delinquere. Lo dice la procura belga, che accusa il movimento pseudo-religioso di truffa aggravata, estorsione, pratica illegale di cure mediche, violazione della privacy. l organizzazione vanta tra le sue file stelle del cinema americano come Tom Cruise e John Travolta. La procura ha concluso un inchiesta durata 6 anni e ora si prepara a citare in giudizio la setta Usa. I mandati di comparizione sono pronti per essere inviati ai santoni della filiale belga. Nel 1997 erano già state avviate delle indagini contro Scientology. Ma in quell occasione, il tutto si concluse con un nulla di fatto per insufficienza di prove. Adesso, l organizzazione approdata in Belgio nel 1974, dovrà comparire in tribunale per rispondere di alcuni contratti di lavoro che avrebbe proposto a volontari e membri. A quanto pare, tra le varie clausole degli accordi, figurava l obbligo di aderire al credo della setta. F.Ca. Il gasolio costa troppo, meglio ricorrere a vie alternative. Ma aumenta lo smog La Grecia torna alla vecchia legna Cresce l inquinamento ad Atene e nei suoi cieli è ben visibile una scura foschia dovuta alla mancanza di vento e alla combustione del legname In Grecia non basta la crisi economica che sta lacerando il paese da cinque anni. Non basta tagliare sui farmaci anti-tumorali. Adesso ci si mette pure la questione ambientale. Ad Atene aumenta lo smog e di conseguenza l inquinamento atmosferico. Lo dichiara in una nota il Ministero della Salute greco. Negli ultimi giorni è stata registrata una elevata concentrazione di sostanze tossiche nell atmosfera. 150 milligrammi per metro cubo. E quanto risulta dall ultima indagine condotta sull inquinamento. La colpa è dei riscaldamenti a legna. La crisi si fa sentire in modo sempre più prepotente in Grecia e pagare il gasolio è diventato troppo oneroso. Una foschia ben visibile quella che si è generata sopra i tetti di Atene. La foschia che appare soprattutto la sera è formata da particelle inquinanti e pericolose che causano problemi respiratori dichiara Evangelos Gerassopoulos, direttore dell Istituto dell Ambiente. Questa nube deriva dalla combinazione di mancanza di vento con la combustione del legno, che è più alta del solito a causa del costo elevato del gasolio per il riscaldamento domestico continua Gerassopoulos. F.Ca. Le aziende farmaceutiche incaricavano la DDR di somministrarli su ignari pazienti Choc in Germania, cavie umane per le multinazionali Il quotidiano tedesco Tagesspiegel ha riportato alla luce alcuni documenti dove si provano gli accordi presi con l ex ministero della salute di oltre-muro. Viene fuori che in Germania non furono solo i nazisti a compiere atroci esperimenti di eugenetica. Il quotidiano tedesco Tagesspiegel compie una scoperta scioccante. Negli anni 80 le industrie farmaceutiche della Germania ovest commissionavano al Ministero della Sanità della Deutsche Demokratische Republik (la DDR) degli studi su 165 farmaci, in cambio di enormi somme di denaro. In pratica, i medicinali venivano testati negli ospedali della Germania dell est, all insaputa dei pazienti stessi. Il Tagesspiegel ha scoperto che non ci sono state nè richieste né consensi da parte dei malati sulla somministrazione dei farmaci. Di questi casi concreti il quotidiano ne riporta 7. In totale sarebbero oltre 165 i test eseguiti tra il 1983 ed il 1989 e sono oltre 50 le aziende farmaceutiche accusate di aver condotto questa disumana pratica. In tutto questo, la DDR guadagnava ben 860 mila marchi per ogni sperimentazione. Secondo i parametri odierni, si tratta di oltre 440 mila euro. Il responsabile all autorizzazione della messa in vendita dei medicinali, Dieter Grossklaus, rimasto in carica fino al 1985, dichiara di essere rimasto all oscuro di tutta la vicenda. Anche l ex ministro della sanità, Rita Suessmuth, si è unita alle dichiarazioni di Grossklaus, asserendo di non averne mai saputo nulla. Dure invece sono le critiche che si sollevano in maniera bipartisan. La vicepresidente del Bundestag ha dichiarato che si tratta di un caso estremo di mancanza di scrupoli e ha aggiunto che nella DDR si è messa a repentaglio la vita dei cittadini ed ha concluso attaccando le multinazionali, definendole sempre pronte ad aggirare le norme pur di trarne un serio profitto. Insomma, viene alla luce che in Germania non furono solo i nazisti a compiere atroci esperimenti di eugenetica. F.Ca.

11 11 Società Tantissimi gli artisti che si esibiranno la notte di San Silvestro nelle maggiori piazze italiane Capodanno 2013: ecco dove passarlo Pino Daniele, Mario Biondi, Nina Zilli, Emma Marrone e Giorgia travolgono Roma. Milano tra intellettuali ed alternativi, mentre il rock dei Subsonica conquisterà Firenze. I conti in rosso del Comune di Napoli costringono ad un ultimo dell anno senza concerti di Carola Parisi Archiviate le vacanze di natale, il prossimo appuntamento delle feste è con Capodanno ed i numerosi concerti che, ogni anno, vengono organizzati nelle piazze italiane. Una breve panoramica degli eventi dove poter festeggiare l arrivo del Roma: Il più atteso. Il concertone della Capitale, che, come da tradizione, si terrà ai Fori Imperiali. Sul palco si alterneranno, dalle 22:30, alcuni big della musica italiana come Pino Daniele, Mario Biondi, J-Ax e Chiara Galiazzo, fresca vincitrice di X-Factor e prossima concorrente del festival di Sanremo. Allo scoccare della mezzanotte, dopo i fuochi d'artificio, i deejai di Radio Dimensione Suono animeranno la location romana con l'aiuto di cantanti come Nina Zilli, Emma Marrone e Giorgia. In piazza del Quirinale, il tradizionale concerto di musica classica al quale assisterà anche il Presidente della Repubblica. Navigando all interno del sito della Presidenza della Repubblica si potranno avere aggiornamenti sull evento. Se vi piace l idea di festeggiare all aperto ma solo dopo mezzanotte, a Roma molte strutture organizzano spettacoli di diverso genere: all Auditorium Parco della Musica, con- Giuliano Palma Firenze: Saranno i Subsonica i protagonisti del concerto in piazza della Stazione. Si festeggia sulle note della band torinese. Samuel, Max, Boosta, Ninja e Vicio, lontani dai palchi per un po per concentrarsi sul nuovo album, faranno un eccezione suonando live tutti i loro successi per questo Capodanno fiorentino. Venezia: come da tradizione invece, sarà in maschera il capodanno di piazza San Marco: il tema della serata sarà il bianco; appuntamento dopo i fuochi d artificio e il famoso bacio di mezzanotte. Bologna: un altro ultimo dell anno all'insegna delle tradizioni popolari: il rogo del Vecchione si ripete in piazza Maggiore, seguito da un concerto rock con Serge Pizzorno, chitarrista dei Kasabian. Serge Pizzorno Piazza Plebiscito Napoli: ancora nessuna conferma per il concerto in piazza Plebiscito. Con le casse del Comune in rosso, a rischio anche lo spettacolo di fuochi d'artificio al Castel dell'ovo. L amministrazione ammette di non avere le risorse necessarie per sostenere un evento del genere. L unica certezza, per ora, è che i festeggiamenti si sposteranno sul lungomare di via Caracciolo. La notte di San Silvestro all insegna della comicità. Si ride e si brinda Festeggiare il nuovo GIORGIA certi gospel, musica leggera e mostre, per un intrattenimento continuato fino al primo gennaio. Non mancano i mercatini di natale, aperti tutta la notte, dei quali il più famoso è sicuramente quello di piazza Navona. Anche musei e sale espositive aperte fino le 5 del mattino. Milano: come tradizione vuole, l appuntamento sarà in piazza Duomo. Il maxi concertone di Capodanno comincerà alle ore Sopra un grande palco, allestito ad hoc per l occasione. Fino alle 22 apriranno la serata alcune band emergenti della scena musicale milanese. Sarà poi la volta di Giuliano Palma & the Bluebeaters mentre, per festeggiare l arrivo del nuovo anno, poco prima di mezzanotte guadagnerà la scena l assessore alla Cultura, Stefano Boeri, seguito da Paolo Rossi, don Andrea Gallo e Andrea Ranieri, assessore alla Cultura del Comune di Genova. Chiuderà la festa Vinicio Capossela, che suonerà con la sua band fino all 1.30 del mattino. Un altro concerto alla Fabbrica del Vapore, dove si esibiranno i Tre Allegri Ragazzi Morti, Brunori Sas, Daniele Silvestri e Dente. Subsonica Torino: la capitale culturale d Italia, si prepara, nella cornice di piazza San Carlo, con una lunga festa di musica e immagini. Una parata per le vie del centro dell imponente Bagad d Ergué Armel, fanfara bretone, che con cornamuse e percussioni trascinerà il pubblico verso il cuore della serata. Dopo il conto alla rovescia e il brindisi di mezzanotte tutta la piazza sarà simbolicamente colorata con le bandiere francesi a testimoniare i legami che uniscono Torino alla Francia (evviva il patriottismo insomma). Il concerto di Capodanno seguirà lo stesso filo conduttore. Sarà lo straordinario fisarmonicista jazz Richard Galliano, di origini italiane, ad aprire il concerto con un interpretazione personale della Marsigliese a cui seguirà un medley dei più grandi successi di Edith Piaf. Piazza San Carlo anno a teatro Roma Al Brancaccio si saluta il 2012 con tante risate Ufficialmente entrato nel vivo il conto alla rovescia per il Capodanno 2013: tante e varie le offerte che da Nord a Sud intratterranno gli italiani. Ricco il calendario di eventi soprattutto per la Capitale dove i romani potranno scegliere tra musica, teatro e intrattenimento di ogni genere. Registra il quasi tutto esaurito il Teatro Brancaccio, storico edificio di via Merulana ospiterà l esilarante spettacolo del comico Maurizio Battista. Mi moje nun c è, è il nome della serata speciale del 31 dicembre che raccoglierà gli sketch e le battute migliori del one-show-man romano. L imperdibile appuntamento è quindi per la sera di Capodanno al Brancaccio dove tra risate, cotechino e spumante si brinderà al 2013 che arriva: quale modo migliore si iniziare l anno se non con un sorriso? Al Teatro Quirino Miseria e nobiltà Fra i testi originali di Eduardo Scarpetta è il più famoso e riuscito. "Miseria e nobiltà" è diventato, negli anni, cavallo di battaglia dei più grandi attori napoletani. A riproporlo è il regista Geppy Gleijeses affiancato da Lello Arena, Gigi De Luca, Marianella Bargilli. Presentato integralmente in italiano, fino al 20 gennaio, in una edizione che fa tesoro di varie fonti: del testo originale, dell'adattamento di Eduardo De Filippo e della sceneggiatura del film di Mario Mattoli con Totò. Ne viene fuori uno spettacolo interessante. Una condivisione delle ragioni dei miseri, con un primo atto (la miseria) affannato e affamato, popolato di morti viventi che si azzannano tra di loro e che hanno perso qualsiasi dignità. E si ride amaro. Il palcoscenico è nudo, una Maurizio Battista tavola, poche sedie e una grata sospesa nel vuoto illuminata in tralice. Nella seconda parte (la nobiltà) è tutto finto e luccicante, quinte di carta dipinta, cuochi e salcicce, ritratti ovunque, un padrone di casa "pezzente sagliuto" e tanti finti nobili travestitisi. E ancora Il più romano dei comici, Enrico Brignano al Gran Teatro in 'Tutto suo padre... e un po' sua madrè, versione aggiornata del grande successo teatrale della scorsa stagione, con orchestra dal vivo e le coreografie di Bill Goodson. E ancora Vincenzo Salemme e 'Il diavolo custode' al Teatro Olimpico, con buffet e brindisi di mezzanotte con la compagnia. Milano Per Capodanno Priscilla sfida Ale e Franz Finale con il botto per Priscilla, la regina del deserto, che saluta Milano il 31 dicembre con la 'One Night' più glitterata di tutti i tempi. In scena agli Arcimboldi e pronto a partire per Roma, il musical tratto dal film di Stephan Elliott per l'ultimo dell'anno ha in serbo una lunga notte che inizia con un'esclusiva cena buffet al Priscilla Lounge prima dello spettacolo e un dopo show con tutto il cast, dj set e brindisi con bollicine e lenticchie. Tutto sotto una pioggia di piume e paillettes, drag queen e hit come 'I Will Survive' e 'Hot Stuff'. Mattatori della risata invece Ale e Franz, che al Nuovo per la notte di San Silvestro si preparano a ben due repliche del loro 'Ale & Franz Recital', galleria dei migliori sketch della loro carriera, dalla storica 'panchina' ai gangster Gin e Fizz. Carola Parisi e Francesca Ceccarelli

12 12 La tua firma per la sovranità Il partito mobilitato dal Trentino Alto Adige alla Sicilia Piemonte Segr. Reg. Giuseppe Lonero Senato firme raccolte 915 Camera 1 firme raccolte 903 Camera 2 firme raccolte 652 Lombardia Segr. Reg. Eliana Farina Senato firme raccolte 1089 Camera 1 firme raccolte 772 Camera 2 firme raccolte 597 Camera 3 firme raccolte 420 Trentino Alto Adige Segr. Reg. Titti Monteleone Senato firme raccolte 554 Camera firme raccolte 538 Veneto Segr. Reg. Fabiano Bosetti Senato firme raccolte 852 Camera 1 firme raccolte 648 Camera 2 firme raccolte 539 Friuli Venezia Giulia Segr. Reg. Ernesto Pezzetta Senato firme raccolte 495 Camera firme raccolte 479 Liguria Segr. Reg. Massimiliano Mammi Senato firme raccolte 255 Resp. Sabrina Benedetti Camera firme raccolte 305 Resp. Sabrina Benedetti Emilia Romagna Segr. Reg. Roberto Lodi Senato firme raccolte 351 Camera firme raccolte 453 Toscana Segr. Reg. Adriano Tilgher Senato firme raccolte 777 Camera firme raccolte 729 Umbria Segr. Reg. Stefania Verruso Senato firme raccolte 506 Camera firme raccolte 488 Marche Segr. Reg. Walter Stafoggia Senato firme raccolte 472 Camera firme raccolte 456 Lazio Segr. Reg. Vittorio Messa Senato firme raccolte 1214 Camera 1 firme raccolte 861 Camera 2 firme raccolte 685 Abruzzo Segr. Reg. Luigi D'Eramo Senato firme raccolte 401 Resp. Flavia Mastracci Camera firme raccolte 392 Resp. Carla Mannetti Molise Segr. Reg. Giovancarmine Mancini Senato firme raccolte 322 Camera firme raccolte 297 Campania Segr. Reg. Carlo Aveta Senato firme raccolte 892 Camera 1 firme raccolte 874 Camera 2 firme raccolte 621 Puglia Segr. Reg. Paolo Agostinacchio Senato firme raccolte 755 Camera firme raccolte 737 Basilicata Segr. Reg. Corrado Danzi Senato firme raccolte 366 Camera firme raccolte 349 Calabria Segr. Reg. Gabriele Limido Senato firme raccolte 730 Camera firme raccolte 777 Sicilia Segr. Reg. Gino Ioppolo Senato firme raccolte 873 Resp. Mimmo Incardona Camera 1 firme raccolte 622 Resp. Filippo Cangemi Camera 2 firme raccolte 495 Resp. Enrico Trantino Sardegna Segr. Reg. Antonio Piu Senato firme raccolte 662 Resp. Rossella Romualdi Camera firme raccolte 648 Resp. Daniele Caruso Gli aggiornamenti devono essere comunicati quotidianamente entro le ore 17 al Segretario organizzativo del partito Roberto Buonasorte - roberto@buonasorte.it