Lavoro & Previdenza La circolare su temi previdenziali e giurislavoristici

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1 Lavoro & Previdenza La circolare su temi previdenziali e giurislavoristici N VDR: via libera alle procedure standardizzate Stop all autocertificazione dei rischi. Dal 1 giugno 2013 entreranno in vigore le procedure standardizzate Categoria: Previdenza e Lavoro Sottocategoria: Sicurezza Ultimi giorni per la predisposizione del modello standard di valutazione dei rischi nelle microimprese (fino a 10 dipendenti). Infatti, dal 1 giugno 2013 le imprese dovranno obbligatoriamente adeguarsi alle procedure standardizzate in materia di sicurezza del lavoro (anche se hanno un solo apprendista). Nessun obbligo è previsto invece per le aziende che occupano da 11 a 50 lavoratori, in quanto per questi ultimi si parla di facoltà. Al riguardo, si rammenta che è estremamente importante che le imprese si regolarizzino in tempo, in quanto la mancanza del DVR costerà l arresto fino a 6 mesi o ammende fino a euro. Premessa Importante scadenza in vista per le micro-imprese. Infatti, entro il 31 maggio 2013 le microimprese che occupano fino a 10 dipendenti hanno la possibilità di procedere all autocertificazione della valutazione dei rischi. Pertanto, dal 1 giugno 2013 scatterà l obbligo di ricorrere alle procedure standardizzate. La proroga La possibilità di ricorrere all autocertificazione della valutazione dei rischi, fino alla data in cui sarebbero entrate in vigore le c.d. procedure standardizzate (da emanarsi con D.I.) e comunque non oltre il 30 giugno 2012, è rilevabile dall art. 29, c. 5, del T.U. sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs. n. 81/2008). Tale termine è stato più volte differito nel corso degli ultimi mesi. Una prima proroga, fino al 31 dicembre 2012, è contenuta nel D.L. n. 57/2012. Intanto, il D.I. è stato pubblicato in G.U. il 6 dicembre 2012, spostando la sua entrata in vigore di 60 giorni. Successivamente la Legge di Stabilità 2013 (art. 1, c. 388 della L. n. 228/2012) ha nuovamente prorogato l autocertificazione della 1

2 VDR nel termine massimo del 30 giugno Infine, è intervenuto il MLPS chiarendo che è il 31 maggio 2013 il termine ultimo per autocertificare la valutazione dei rischi. La valutazione dei rischi Il T.U. Sicurezza (D.Lgs n. 81/2008) definisce la valutazione dei rischi come valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell'ambito dell'organizzazione in cui essi prestano la propria attività finalizzata a individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e a elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza. CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI? L'operazione va effettuata da tutti i datori di lavoro, in collaborazione con il responsabile del servizio di prevenzione e protezione (Rspp) e previa consultazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (Rls), nonché, nei casi di sorveglianza sanitaria, con la collaborazione del medico competente. In particolare: il Rspp è una persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali prescritti dal T.U. Sicurezza (art. 32), designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi in azienda; il Rls è una persona eletta dai lavoratori per essere rappresentati per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro; il medico competente è un soggetto in possesso di titoli e requisiti previsti dal T.U. Sicurezza (art. 38) che viene nominato dal datore di lavoro per effettuare la sorveglianza sanitaria dei lavoratori nelle aziende soggette a tale obbligo. Datori di lavoro RSPP VALUTAZIONE DEI RISCHI RLS Medico competente (nei casi di sorveglianza sanitaria) 2

3 I TERMINI Quanto alle tempistiche per l effettuazione della valutazione dei rischi, in caso di costituzione di nuova impresa il datore di lavoro ha 90 giorni di tempo dalla data d'inizio attività per redigere il DVR. La valutazione dei rischi deve essere immediatamente rielaborata in occasione di modifiche del processo produttivo o della organizzazione del lavoro significative ai fini della salute e sicurezza dei lavoratori, o in relazione al grado di evoluzione della tecnica, della prevenzione o della protezione oppure a seguito di infortuni significativi o quando i risultati della sorveglianza sanitaria ne evidenzino la necessità. In queste ipotesi, il documento di valutazione rischi deve essere rielaborato nel termine di 30 giorni dalle rispettive causali. Il Documento di valutazione dei rischi Una volta terminata la fase di valutazione dei rischi, dovrà essere redatto uno specifico documento (VDR) che può essere tenuto su supporto informatico, purché sia munito di data certa. Documento di valutazione dei rischi Si tratta dell atto conclusivo del procedimento di analisi dei rischi disciplinato dall art. 28 del T.U. Sicurezza (D.Lgs. n. 81/2008). Deve indicare anche le misure di prevenzione e protezione dei lavoratori. La valutazione è obbligatoria, ne è sempre responsabile il datore di lavoro, che non può delegare l adempimento. Nel dettaglio, il documento deve contenere: una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l'attività lavorativa, nella quale siano specificati i criteri adottati per la valutazione stessa; l'indicazione delle misure di prevenzione e protezione attuate e dei dispositivi di protezione individuali adottati; il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza; l'individuazione delle procedure per l'attuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruoli dell'organizzazione aziendale che vi debbono provvedere; 3

4 l'indicazione del nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione (Rspp), del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (Rls) e del medico competente che ha partecipato alla valutazione del rischio; l'individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e addestramento. I destinatari L obbligo di redazione del DVR è diretta: ai datori di lavoro fino a 10 lavoratori. Per le medie imprese invece, che occupano da 10 fino a 50 dipendenti, non si parla di obbligo, bensì di facoltà di adeguarsi alle procedure standardizzate. Quest ultime, infatti, se al 1 giugno sono formalmente già in possesso del documento di valutazione dei rischi elaborato secondo le forme ordinarie del Testo Unico sicurezza (art. 29, c. 1, 2 e 3 del D.Lgs. n. 81/2008) non dovranno necessariamente sostituirlo con altro documento secondo le procedure standardizzate. Tuttavia, nel caso in cui si verifichino modifiche al processo produttive o all organizzazione del lavoro significative per la salute e sicurezza dei lavoratori, il DVR dovrà essere rielaborato entro 30gg. Aziende fino a 10 lavoratori Esclusioni A CHI SI APPLICA? È la procedura specificatamente prevista dal T.U. per assolvere all obbligo della valutazione dei rischi Sono escluse le aziende che per particolare condizione di rischio o per la loro dimensione sono chiamate ad effettuare la valutazione dei rischi in base alla procedura ordinaria: aziende industriali a rischio d incidente rilevante; centrali termoelettriche; impianti e installazioni nucleari; aziende per la fabbricazione e il deposito separato di esplosivi, polveri e munizioni. 4

5 Aziende fino a 50 lavoratori Esclusioni CHI PUÒ APPLICARLA? Il T.U. Sicurezza concede la possibilità di effettuate la valutazione rischi sulla base delle procedure standardizzate, in alternativa alla procedura ordinaria Sono escluse le aziende che per particolare condizione di rischio o per la loro dimensione sono chiamate ad effettuare la valutazione dei rischi in base alla procedura ordinaria: aziende industriali a rischio d incidente rilevante; centrali termoelettriche; impianti e installazioni nucleari; aziende per la fabbricazione e il deposito separato di esplosivi, polveri e munizioni; aziende in cui si svolgono attività che espongono i lavoratori a rischi chimici, biologici, da atmosfere esplosive, cancerogeni, mutageni, connessi all esposizione ad amianto. Le sanzioni Con riferimento all aspetto sanzionatorio, le violazioni collegate alla valutazione dei rischi in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro concretizzano sempre reato e sono punite nella misura massima. In particolare, il sistema sanzionatorio prevede l'arresto da tre a sei mesi o un ammenda da a euro. Si applica, invece, la sola pena dell'arresto da quattro a otto mesi se il datore di lavoro svolge attività ad alto rischio elencate dall'art. 31, c. 6 del Testo unico sicurezza, o che espongano i lavoratori a rischi biologici da atmosfere esplosive, cancerogeni mutageni, attività di manutenzione, rimozione, smaltimento e bonifica di amianto, per le attività edili (titolo IV del Testo unico) che comportino la presenza di più imprese e la cui entità presunta di lavoro non sia inferiore a 200 uomini-giorno. Le sanzioni Arresto da 3 a 6 mesi Ammenda da euro a euro 5

6 Al riguardo, è bene sottolineare che le sanzioni sono applicabili al solo datore di lavoro in quanto, come anticipato, sono conseguenza di obblighi che toccano a lui e non sono delegabili neppure al dirigente, se presente. Check list per proteggersi dagli ispettori CONTESTAZIONE DELLA CONTRAVVENZIONE In caso di contestazione delle contravvenzioni, l'ispettore impartisce la "prescrizione" assegnando un termine per l'eliminazione dell'irregolarità accertata. L'adempimento della prescrizione fa sì che il trasgressore potrà estinguere il reato mediante il pagamento, entro 30 giorni, della sanzione nella misura pari a un quarto di quella massima senza alcun altro adempimento. Qualora si tratti di reato per il quale sia prevista la sola pena dell'arresto (senza l'alternativa dell'ammenda) e il contravventore abbia eliminato le fonti di rischio e le eventuali conseguenze dannose, il giudice, ai sensi dell'art. 302 del T.U. Sicurezza può, su richiesta dell'imputato, sostituire la pena irrogata nei limiti di 12 mesi con il pagamento di una somma determinata secondo i criteri previsti dall'art. 135 del Codice penale che, in ogni caso, non potrà essere inferiore a euro. Infine, s illustra un attenta check list per proteggersi da eventuali contestazioni di non conformità della valutazione dei rischi. 1. Descrizione dell azienda, del ciclo lavorativo, attività e delle mansioni. descrizione generale dell azienda; descrizione delle lavorazioni aziendali e identificazione delle mansioni 2. Individuazione dei pericoli presenti in azienda. individuazione dei pericoli presenti in azienda 3. Valutazione dei rischi associati ai pericoli individuati e identificazione delle misure di prevenzione e protezione attuate. identificazione delle mansioni ricoperte dalle persone esposte e degli ambienti di lavoro interessati in relazione ai pericoli individuali; individuazione di strumenti informativi di supporto per l effettuazione della valutazione dei rischi; effettuazione della valutazione dei rischi per tutti i pericoli individuati: in presenza di indicazioni legislative specifiche sulle 6

7 modalità valutative, mediante criteri che prevedono anche prove, misurazioni e parametri di confronto tecnici; in assenza di indicazioni legislative specifiche sulle modalità di valutazione, mediante criteri basati sull esperienza e conoscenza dell azienda e, ove disponibili, sui dati desumibili da registro infortuni, indici infortunistici, dinamiche infortunistiche, profili di rischio, liste di controllo, norme tecniche, istruzioni di uso e manutenzione, ecc.; 4. individuazione della adeguate misure di prevenzione e protezione; 5. qualora si verifichi che non tutte le adeguate misure di prevenzione e protezione previste dalla legislazione sono state attuate, si dovrà provvedere con interventi immediati; 6. indicazione delle misure di prevenzione e protezione attuate. 4. Definizione del programma di miglioramento. individuazione della misure per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza; individuazione delle procedure per l attuazione delle misure. - Riproduzione riservata - 7

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