IMPRESE& Governo LETTA: i programmi FLAVIO ZANONATO MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO LE IMPRESE ARTIGIANE A SOSTEGNO DELLA RIPRESA ECONOMICA

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "IMPRESE& Governo LETTA: i programmi FLAVIO ZANONATO MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO LE IMPRESE ARTIGIANE A SOSTEGNO DELLA RIPRESA ECONOMICA"

Transcript

1 IMPRESE& TERRITO RIO Trimestrale di informazione Anno 8 - Numero 1 Luglio 2013 FLAVIO ZANONATO MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO LE IMPRESE ARTIGIANE A SOSTEGNO DELLA RIPRESA ECONOMICA LO STATO DI SALUTE DEI DISTRETTI INDUSTRIALI RICCARDO MARIA MONTI PRESIDENTE ICE "LE PMI TRAINANO L'EXPORT ITALIANO" MICROCREDITO CON ARTIGIANCASSA E PERMICRO Governo LETTA: i programmi per le PMI

2 IMPRESE& TERRITORIO Luglio Editoriale 4 La crisi, le esportazioni e le prospettive di ripresa 6 Le PMI trainano l export italiano 8 Governo Letta: i programmi per le PMI 10 Le imprese artigiane a sostegno della ripresa economica 12 Lo stato di salute dei distretti industriali Tra crisi della domanda interna e sfide dei mercati emergenti 14 Ridare liquidità alle imprese 15 Convention giovani imprenditori Confartigianato 16 Burocrazia e pressione fiscale: un freno per l economia italiana 18 Luci ed ombre dell imprenditoria italiana 20 Non solo crisi Ovvero come riuscire a cavarsela nella difficoltà 22 Artigiancassa informa Nasce il microcredito per i nuovi imprenditori. Artigiancassa ascolta i loro bisogni Nuovi servizi, nuove tecnologie al servizio dei Confidi. ASG: Artigiancassa Service Guarantees 8 Mai come oggi occorre fiducia reciproca: imprese e lavoratori devono agire insieme e superare le contrapposizioni che hanno frenato il Paese in passato. Sono sicuro che i sindacati, come in tanti momenti critici, saranno protagonisti L Export italiano nella crisi globale Sono sempre più le piccole e medie imprese che si affacciano sui mercati globali alla ricerca di nuove opportunità di business e di aree di mercato in cui inserirsi Imu e Iva secondo Capezzone L'Imu ha dato una mazzata ai consumi e ha soffocato il mercato della casa. Per questo va abolita. Al tempo stesso, quando già i consumi sono in picchiata, un aumento dell'iva sarebbe una sciagura. Gli interventi necessari secondo Epifani Liberare risorse per fare investimenti, gestire il debito, difendere i partner dalla speculazione finanziaria: tutto questo è possibile. 14 L artigianato può dare un forte sostegno alla ripresa economica e alla competitività dell Italia Zanonato traccia un primo bilancio delle misure varate dal governo Letta a sostegno delle imprese e ci spiega perché l artigianato, con i suoi 3 milioni di addetti e 170 miliardi di valore aggiunto, può giocare un ruolo chiave nel rilancio dell economia italiana. Fumagalli, Segretario generale di Confartigianato La crisi ha fatto selezione tra le nostre aziende e hanno vinto quelle che hanno vissuto le difficoltà come un occasione per cambiare e per innovare.

3 di Vincenzo Masciopinto Editoriale In questo ultimo periodo ci sono stati alcuni segnali che ci consentono di affrontare i prossimi mesi con rinnovata speranza e fiducia. Siamo, infatti, soddisfatti ed incoraggiati dalle azioni in atto da parte del Governo e dalle misure previste a favore delle piccole e medie imprese, ma, ancora di più, siamo soddisfatti del nostro lavoro e della nostra capacità di anticipare con reattività ed efficacia il mercato e di coglierne le opportunità in chiave di eccellenza di servizio e di innovazione tecnologica. Il rilancio degli investimenti e la facilità di accesso al credito per le piccole e medie imprese sono, infatti, le principali misure previste dal Decreto del fare. Interventi che ci stanno a cuore e che sono, a mio avviso, in grado di dare benzina all economia e di invertire le aspettative sul ciclo economico, creando così le condizioni per riportare il Paese su un sentiero di crescita e di sviluppo. Mi fa piacere sottolineare come la riattivazione del circuito del credito passa, come previsto dal decreto, attraverso il potenziamento del Fondo di Garanzia per consentire l accesso a un numero più elevato di piccole e medie imprese. La revisione dei criteri per il rilascio della garanzia e la programmazione di un cospicuo rifinanziamento, in sede di Legge di stabilità, permetterà, infatti, di attivare e di destinare credito aggiuntivo per circa 50 miliardi di euro. Nell attuale scenario di politica economica e nel naturale dipanarsi delle leggi di mercato rispondiamo con prontezza alle nuove logiche e alle nuove esigenze. Artigiancassa, in qualità di gestore in RTI con altri primari istituti bancari dello stesso Fondo di Garanzia per le PMI, si propone come incubatore di servizi a supporto dei Confidi e li orienta verso un più efficace utilizzo di questa misura agevolativa. Siamo orgogliosi di fornire soluzioni all avanguardia avendo ideato e realizzato una sofisticata piattaforma: il Service Artigiancassa Guarantees, piattaforma concepita per semplificare l accesso ai fondi pubblici di controgaranzia e gestire efficientemente gli interventi a favore delle piccole e medie imprese. Voglio chiudere con la notizia che nel corso del mese di giugno gli azionisti di Artigiancassa hanno deliberato un aumento di capitale sociale. Tutto ciò rappresenta un concreto segnale, che la proprietà ha voluto dare, di continuità e rafforzamento del ruolo svolto dalla nostra Banca nei confronti del mercato. Possiamo dunque dire di poter rispondere in modo sempre più adeguato e con strumenti efficaci alle aspettative di sostegno che ha la piccola e media impresa, vero motore dell imprenditoria domestica.

4 La crisi, le esportazioni e le prospettive di ripresa di Paolo Quirino Sono trascorsi più di sei anni da quando, dopo aver attraversato una lunga fase di stagnazione, il nostro Paese ha subito il contagio della incombente crisi internazionale. Una crisi le cui conseguenze in termini di durata e di danni arrecati al sistema economico non trovano riscontro in nessuna delle recessioni che si sono succedute dalla fine del secondo conflitto mondiale. Più in particolare, una serie di effetti perversi che, abbattutisi su un economia già di per sé indebolita dalle vicende congiunturali avverse, ha visto il Pil assestarsi, in termini reali, sulle variazioni evidenziate dalla Tab.1. Tab.1 Variazioni percentuali dei valori a prezzi costanti del Pil e delle esportazioni di beni e servizi negli anni Aggregati 2008/ / / / /2011 Prodotto interno lordo (Pil) -1,2-5,5 1,7 0,4-2,4 Esportazioni totali di beni e servizi -2,8-17,5 11,4 5,9 2,3 Fonte: elaborazione su dati di fonte ISTAT 4 Imprese & Territorio - luglio 2013

5 Nella tabella, oltre alle variazioni del Pil sono riportate quelle delle vendite all estero di beni e servizi, destinate ad integrare le pessime performance della domanda interna relativa alle spese di consumo delle famiglie e agli investimenti delle imprese. Da essa si rileva come, dopo il primo biennio di notevoli flessioni che hanno decurtato sia il Pil sia (in misura più accentuata) le esportazioni, ne è seguito un altro di momentanea ripresa dei due aggregati, a sua volta sfociato, nel 2012, in due tendenze contrastanti: da una parte il Pil, che con una riduzione del 2,4% ha ripreso a percorrere la fase discendente del ciclo; e dall altra le esportazioni, che con un aumento del 2,3% hanno continuato a seguire, sia pure rallentando, il sentiero della crescita. Una crescita che è sembrata tanto più significativa ove si considerino le difficoltà in cui sono state costrette ad operare le imprese esportatrici: non solo per la ridotta competitività derivante dalle dimensioni del Clup (costo del lavoro per unità di prodotto), ma anche per la limitata disponibilità, soprattutto da parte delle piccole imprese, di strutture insediate nei mercati di sbocco al fine di presidiare le proprie esportazioni. Il contrasto, di cui si è parlato, tra il sia pur contenuto incremento delle vendite all estero e il ridimensionamento dell attività produttiva, suggerisce l effettuazione di un analisi delle performance evidenziate dalle esportazioni italiane, che (a torto o a ragione) alcuni centri di ricerca, tra i quali Prometeia, considerano la variabile destinata a trainare il nostro Paese fuori dalla crisi. Particolarmente utili risultano a tal fine i dati sulle esportazioni di merci, di cui si dispone a cadenza ravvicinata; dati che, escludendo tuttavia il comparto dei servizi (fra i quali il turismo estero in Italia), rischiano di sottovalutare non solo la dimensione complessiva dell aggregato, ma anche le sue variazioni nel tempo, Un esempio di tale divario si ricava dai dati relativi al 2012, secondo i quali all incremento quantitativo dell 1,7% registrato dalle esportazioni di merci se ne è affiancato uno un po più elevato (2,3%) per il complesso dei beni e servizi. Si tratta quindi di un divario del quale occorre tener conto ai fini dell interpretazione dei dati della Tab,2 che, seguendo gli stessi criteri adottati dai sopra citati centri di ricerca, è stata compilata prendendo in considerazione i valori a prezzi correnti del Pil e del complesso delle merci esportate. Sorvolando sui dati relativi ai primi quattro anni della serie e soffermandoci su quelli dell ultimo anno, dalla tabella si rileva che anche dalla serie dei valori a prezzi correnti emerge una apprezzabile differenza tra la diminuzione del Pil (-0,8%) e l aumento dell export (3,7%). Tab.2 Valori a prezzi correnti del Pil e del commercio di esportazione negli anni (Dati assoluti e variazioni %) Aggregati DATI ASSOLUTI (MILIONI DI EURO CORRENTI) Prodotto interno lordo (Pil) Merci esportate in totale di cui prodotti delle industrie manifatturiere VARIAZIONI PERCENTUALI ANNUE Prodotto interno lordo (Pil) 1,3-3,5 2,1 1,7-0,8 Merci esportate in totale 1,2-20,9 15,6 11,4 3,7 - di cui prodotti delle industrie manifatturiere -0,1-21,0 16,5 11,6 3,6 Fonte: elaborazione su dati di fonte ISTAT Dalla distribuzione dei dati del 2012 per gruppi merceologici si rileva inoltre che all incremento del 3,6% registrato dai prodotti dell industria manifatturiera hanno contribuito, in particolare, le esportazioni di prodotti petroliferi raffinati (21,8%), prodotti farmaceutici (12,5%), alimentari e bevande (6,7%), metalli lavorati (4,9%) e tessili, abbigliamento e calzature (2,6%), Se poi si passa ad analizzare i primi dati sul commercio di esportazione relativi al periodo gennaio-aprile 2013, diffusi recentemente dall Istat, appare evidente come il ritmo d incremento si sia ulteriormente attenuato (ragguagliandosi allo 0,5%), tenuto conto che dai milioni di euro del primo quadrimestre 2012 si è passati agli attuali milioni. Un risultato che era tuttavia prevedibile non foss altro per la situazione di stallo in cui ha continuato a versare la domanda di alcuni tradizionali importatori del made in Italy. Dall analisi merceologica si deduce, inoltre, che al citato rallentamento della dinamica esportativa ha contribuito, fra l altro, il comparto della distillazione petrolifera, che invertendo la precedente tendenza ha fatto registrare (dal confronto dei due quadrimestri) una flessione del 16,2%. Una riduzione che è stata in parte compensata dagli incrementi messi a segno da prodotti farmaceutici (19,6%), alimentari e bevande (8,3%), tessili e abbigliamento (3,0%) e apparecchi e strumenti elettrici (2,4%). A meno che i dati successivi non li smentiscano, quelli terminanti ad aprile sembrano anticipare la tendenza di alcune serie a stabilizzarsi tra l estate e l autunno, per poi avviarsi, con l indispensabile sostegno del Governo, lungo il sentiero di una ripresa. Tutto sta a vedere se gli indicatori a tal fine costruiti, e in particolare il Pmi (Purchasing manager index), si manterranno sulla linea di sviluppo prospettata. 5

6 Le PMI trainano l export italiano di Marco Michelli La XXVII edizione del Rapporto dell'agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane (ICE) ha analizzato la struttura e le dinamiche del commercio estero e il processo di internazionalizzazione dell Italia in rapporto a quelle degli altri Paesi. Dall analisi dei dati emerge che, pur nelle difficoltà di espansione degli scambi e della recessione in atto in Italia, le imprese esportatrici di merci italiane nel 2012 hanno messo a segno un aumento delle vendite oltre confine del 3,7 per cento: ciò grazie all andamento dei tassi di cambio che ha stimolato la competitività di prezzo dei prodotti italiani. La crescita delle esportazioni e la caduta delle importazioni dell Italia hanno determinato un miglioramento del saldo commerciale, passato da un saldo negativo di 25,5 a uno positivo di 11 miliardi di euro tra 2011 e Abbiamo chiesto al Presidente dell ICE, Riccardo Maria Monti, di vagliare i risultati. Quale la situazione dell export? I dati del Rapporto ICE sul 2012 confermano la centralità dell'export per la bilancia dei pagamenti. L'aumento del 3,7%, nonostante il rallentamento del ritmo degli scambi mondiali e la recessione, ci dice che il Made in Italy gode di ottima salute e si espande, soprattutto nei paesi extra-ue, come dimostrano le migliaia di nuove imprese di piccole dimensioni che nel 2012 si sono affacciate all'estero. Inoltre, pur avendo stimato per i primi sei mesi del 2013 un peggioramento delle previsioni e considerato che la crisi non si sta ancora fermando nell area euro, va segnalato che il livello delle esportazioni cresce, in valore aggregato del 2%. Ciò significa una stima di 5 mld di euro di surplus commerciale: tale dato è notevole, avendo peraltro già vissuto i cosiddetti mesi freddi, ossia quelli caratterizzati dalle maggiori importazioni di petrolio. Dunque, pur non attraversando una situazione ottimale, si può dire che vi siano diversi segnali di ottimismo. Quali i settori che fungono da traino e le prospettive? Tra i settori produttivi che hanno trainato la crescita delle esportazioni nel 2012 spiccano alcuni dei comparti classici (prodotti energetici raffinati, la gioielleria, gli articoli in pelle), la moda, l alimentare, in special modo il settore vinicolo, e tutto il comparto dell abitare (arredi e ceramiche in primis). Inoltre, naviga bene anche quello che definisco il nuovo Made in Italy, ovvero quei settori come ad esempio il farmaceutico e le biotecnologie. Di fatto, l export italiano, nonostante le difficoltà della crisi globale, continua a espandersi e a rappresentare una delle voci più dinamiche del nostro Pil. Peraltro, sono sempre più le piccole e medie imprese che si affacciano sui mercati globali alla ricerca di nuove opportunità di business e di aree di mercato in cui inserirsi. Può parlarci delle iniziative a supporto delle imprese che vogliano aprirsi all estero? Il piano promozionale (primo della nuova agenzia) è focalizzato per filiere e per geografia. Pur ricordando che il fondo gestito dall ICE, con un ammontare pari a 28 milioni e mezzo, è al minimo storico, stiamo portando avanti iniziative innovative per la penetrazione nella GDO e per entrare in nuovi mercati, quali la Cina, e focalizzarci negli Stati Uniti. Inoltre, nell'ambito del Piano Export Sud, 6 Imprese & Territorio - luglio 2013

7 confidiamo di assicurare a tutte le aree del nostro Paese un adeguata presenza nel commercio internazionale. Resta evidente la difficoltà per l Italia di attrarre investimenti, non solo a causa del rallentamento della domanda mondiale. Ciò rafforza l esigenza di una chiara azione politica diretta all attrazione di investimenti produttivi dall estero: gli strumenti non mancano, ma è necessario potenziarli e farli funzionare in modo sempre più organico. Quali i consigli per le imprese (e quelle artigiane in particolare) per avviare o implementare i rapporti con l estero? Innanzitutto nel concetto di bello e ben fatto c è una grande opportunità per le imprese artigiane: da questo punto di vista, il lavoro manuale può dare grande soddisfazione, se pensiamo a quanto sta avvenendo nella filiera pelletteria e moda. Da non trascurare anche la gioielleria, soprattutto perché filiere come quelle presenti nel nostro Paese, le altre nazioni non le hanno. Un altro settore su cui puntare è certamente quello delle forniture in genere, visto che il mercato mondiale continua ad apprezzare il valore aggiunto che siamo capaci di realizzare. La mia impressione è che vi sia una maggiore attenzione alla qualità del venduto e si inizi a comprendere la necessità di strutturare i servizi da mettere a disposizione della clientela. Certamente, c è bisogno di potenziare la capacità delle imprese artigiane per avviare l e-commerce. In tal senso, stiamo portando avanti un progetto per mettere a disposizione esperti di Google proprio per le piccole e medie imprese italiane: infatti, grazie al progetto Italtrade - un portale dell Istituto rivolto ai navigatori esteri che ha come obiettivo la promozione del Made in Italy alle aziende straniere realizzato in collaborazione con Google, sono state intraprese attività di keywords advertising, con il vantaggio di individuare in maniera precisa il target di riferimento e per raggiungere utenti già selezionati. Va ribadito che nell ultimo anno migliaia di imprese di piccole e piccolissime dimensioni si sono affacciate all estero, spesso per la prima volta. Il nostro compito deve essere quello di restare al loro fianco, supportandole concretamente dal punto di vista promozionale, organizzativo, finanziario e assicurativo. ICE L Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane (ICE) ha il compito di agevolare, sviluppare e promuovere i rapporti economici e commerciali italiani con l'estero - con particolare attenzione alle esigenze delle piccole e medie imprese, dei loro consorzi e raggruppamenti - e opera al fine di sviluppare l'internazionalizzazione delle imprese italiane nonché la commercializzazione dei beni e servizi italiani nei mercati internazionali PROFILO Riccardo M. Monti, 45 anni, dall'aprile 2012 è Presidente dell'agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane (ICE), E Consigliere per l'internazionalizzazione del Ministro dello Sviluppo Economico e Consigliere d'amministrazione Assocamerestero; dal luglio 2012 è Vice Presidente della Simest. Prima di essere nominato Presidente dell'agenzia, Riccardo Monti ha gestito direttamente lo sviluppo e l'internazionalizzazione del Gruppo Value Partners, dando un contributo decisivo alla sua trasformazione nella principale Multinazionale italiana di servizi professionali che oggi opera con circa dipendenti in 15 Uffici nel Mondo. Ha lavorato con Corporation e Governi di oltre 30 paesi, in particolare nei grandi mercati emergenti (America Latina, Asia, Medio Oriente), curando anche privatizzazioni e progetti di espansione internazionale e delocalizzazione. Dal 2007 è nel Board della Robert Kennedy Foundation, con cui ha lavorato su progetti in Est Europa e Medio Oriente. 7

8 Governo Letta: i programmi per le PMI di Marco Michelli Dalla fine di aprile Enrico Letta è divenuto Presidente del Consiglio e, sin dal suo primo intervento a Montecitorio, ha illustrato il programma del Governo, toccando in molti punti questioni che riguardano il mondo delle piccole e medie imprese. A dimostrazione del fatto che risultino in cima alla lista delle priorità anche gli stessi provvedimenti urgenti varati nel mese di giugno scorso, come ribadito al Consiglio Europeo. Tra questi il cosiddetto Decreto del fare, considerato tassello importante dell'operazione di rilancio dell'economia: tra le varie misure prevede semplificazioni per le imprese, il lavoro e la burocrazia, e il Decreto lavoro, contenente nuove importanti misure, a cominciare dagli sgravi per le nuove assunzioni (dei giovani e non solo). Va menzionato anche il Decreto sui pagamenti alle imprese che ha sbloccato i primi 40 miliardi per le Pubbliche Amministrazioni ancora insolventi nei confronti di fornitori e prestatori d'opera. E un tema critico, visto che si tratta di una reale difficoltà gestionale della Pubblica 8 Imprese & Territorio - luglio 2013

9 Amministrazione, legata principalmente alla mancanza di liquidità e agli eccessivi costi ordinari di gestione; tuttavia, l idea di poter risolvere queste difficoltà ritardando i pagamenti alle PMI fornitrici, come troppo spesso accaduto, rischia di peggiorare la situazione. Di fatto, per molti addetti ai lavori il Governo sta perseguendo la strada delle riforme liberali che dovrebbero consentire di uscire dalla crisi economica e finanziaria. Inoltre, con l attuazione della modifica della riforma Fornero, che restringeva la flessibilità all'ingresso al mercato del lavoro, si dovrebbero creare 200 mila posti in più diminuendo la disoccupazione. Un piccolo passo, ma non certo la risoluzione dei problemi: non a caso, nonostante si sia restituito vigore ai contratti a tempo determinato, all'apprendistato e ai tirocini, si sostiene che occorrerebbe liberalizzare maggiormente anche l'uscita dal mercato del lavoro, perché solo così le imprese non avrebbero alibi a non assumere e sarebbe facilitata la ripresa produttiva e la riduzione della disoccupazione. Resta la grande difficoltà per le PMI nell accesso al credito. Invero, per uscire dalla crisi sarebbe auspicabile un atteggiamento prudenziale nella tenuta dei conti, nonché adeguate garanzie per gli interventi a sostegno della crescita, così come chiedono Germania, Olanda, Finlandia e Svezia. Ciò non toglie che sia necessario anche ipotizzare una sorta di "rischio condiviso" al fine di evitare che il default di un solo Stato possa causare un effetto domino in tutte le economie europee. Vediamo quali sono le principali evidenze, trattate dal Presidente del Consiglio Enrico Letta su temi importanti per l economia italiana. IMPRESE E LAVORO: quali prospettive? Il Governo punta ad una moderna politica industriale ed, in questo quadro, le piccole e medie imprese sono il vero motore per lo sviluppo, ha affermato il Presidente del Consiglio, sottolineando la necessità di maggiori sinergie con i Paesi europei confinanti e di un riallineamento dei nostri prezzi del gas con quelli delle altre nazioni europee. Mai come oggi occorre fiducia reciproca: imprese e lavoratori devono agire insieme e superare le contrapposizioni che hanno frenato il Paese in passato. Sono sicuro che i sindacati, come in tanti momenti critici, saranno protagonisti". Peraltro, nei tre mesi di attività Letta ha anche sottolineato l esigenza di rilanciare il turismo attraverso investimenti mirati: "L'Italia e il Made in Italy sono le migliori carte per valorizzare il nostro Paese. Oltre all attenzione alle piccole e medie imprese, lo stesso Letta sin dal suo discorso programmatico ha indicato nel lavoro Una priorità assoluta per bloccare l'incubo dell'impoverimento, sottolineando che non basta solo il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga: "La prima verità è che la situazione economica dell'italia è ancora grave, il debito pubblico pesa come una macina sulle generazioni presenti e future, il grande sforzo di Monti è stata la premessa della crescita. Ora la ripresa: nelle sedi europee individueremo le strategie per arrivare alla crescita senza compromettere il risanamento della finanza pubblica". TASSAZIONE: si può ridurre il carico fiscale? Altro nodo su cui il Governo ha impostato la propria politica è la necessità del superamento dell'attuale sistema sulla tassazione e riduzione del carico fiscale. Su tale punto Letta ha evidenziato come: "La riduzione fiscale senza indebitamento sarà un obiettivo continuo e a tutto campo di questo Governo. Inoltre, bisogna ridurre le restrizioni ai contratti a termine: aiuteremo le imprese ad assumere giovani a tempo indeterminato in una politica generale di riduzione del costo del lavoro, poiché non bastano gli incentivi monetari. Bisogna pensare a quanti bambini non nascono in Italia per la precarietà delle scelte dei giovani genitori. E' un suicidio della nostra economia rinunciare a investire sui giovani". LOTTA ALL EVASIONE: le persone hanno necessità di recuperare fiducia nelle istituzioni. Si può? Altro elemento critico riguarda la lotta all'evasione. Su tale ambito il Presidente del Consiglio è stato categorico: "Basta sacrifici per i soliti noti: questo significa ferrea lotta all'evasione, ma senza che la parola Equitalia faccia venire i brividi alla gente". ACCESSO AL CREDITO: resta la grande difficoltà per le PMI nell accesso al credito. Cosa fare? Al vertice dell Unione Europea ho detto che abbiamo ottenuto un risultato di "pareggio" sul ruolo della BEI come strumento di sostegno alle imprese: ribadisco la necessità che la Banca europea debba fare di più per gli investimenti, mentre le esigenze dei cosiddetti Paesi rigoristi (tra cui la Germania) richiedono un approccio più prudente. Sarà proprio il bilanciamento di queste diverse esigenze l asse portante sul quale impostare le prossime politiche in tal senso. 9

10 Le imprese artigiane a sostegno della ripresa economica di Giovanni Miele L artigianato occupa un posto di rilievo nell agenda del Ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato, fermamente convinto che il settore possa dare un forte sostegno alla ripresa economica e alla competitività dell Italia attraverso la capacità degli artigiani di coniugare cambiamento e tradizione, di essere sempre alla ricerca dell unicità e della massima qualità. Caratteristiche percepite in modo significativo in tutti i mercati del mondo. In questa intervista, Zanonato traccia un primo bilancio delle misure varate dal governo Letta a sostegno delle imprese e ci spiega perché l artigianato, con i suoi 3 milioni di addetti e 170 miliardi di valore aggiunto, può giocare un ruolo chiave nel rilancio dell economia italiana. 10

11 Ministro Zanonato, lei ritiene che il rilancio passi anche attraverso i prodotti dell artigianato. La realtà ci offre però un quadro dai toni cupi, con un gran numero di imprese che chiudono i battenti o faticano a far quadrare i conti. Da ex amministratore di una città a forte vocazione industriale come Padova mi sono quotidianamente confrontato con il mondo della piccola impresa e dell artigianato. I problemi sono tanti e complessi. Per risolverli è necessario darsi da fare concretamente, mettersi al lavoro per cambiare davvero le cose. Al mio ministero si lavora con questo mantra: dobbiamo far sì che le nostre aziende possano confrontarsi alla pari con i propri competitor europei, agendo su fattori di competitività come energia, accesso e condizioni del credito, costo del lavoro. Il Governo ha già iniziato, nei suoi primissimi mesi di vita, a muoversi su questi fronti. Personalmente garantisco il massimo impegno per trovare, con pragmatismo e buon senso, soluzioni all altezza delle sfide che stiamo vivendo. Concretamente che cosa può fare il suo ministero per rimettere in moto il settore dell artigianato? La prima urgenza per le imprese riguarda l accesso al credito. Rispetto a fine 2011, i prestiti alle imprese sono diminuiti di oltre 65 miliardi di euro. Una stretta creditizia senza alcun precedente, che si concentra in modo particolare sulle pmi. Alla drammatica riduzione dei prestiti, si sommano anche le condizioni penalizzanti alle quali il credito viene erogato. Il costo per un impresa italiana è, in media, di 200 punti base superiore a quello pagato da un impresa tedesca. Il Fondo Centrale di Garanzia in questi anni ha svolto un importante ruolo di sostegno al sistema delle piccole e medie imprese. Intendiamo potenziarlo ancora di più. Ci siamo già attivati per renderne il funzionamento più flessibile e i benefici più percepiti: in particolare, sono stati recentemente rivisti i criteri di accesso, che erano stati definiti in un contesto economico del tutto diverso da quello nel quale ci troviamo adesso. Di conseguenza, si è notevolmente allargata la platea delle imprese strutturalmente sane che possono farvi ricorso. Dopo l'estate partirà una campagna di comunicazione proprio sul Fondo: quando un imprenditore va in banca per chiedere un finanziamento, deve sapere che una parte dell'operazione può essere coperta da una garanzia pubblica. Ma lei ritiene che siano sufficienti queste misure? Si tratta sicuramente di misure molto importanti, che hanno già toccato diversi ambiti. Oltre a riattivare il circuito del credito, siamo intervenuti in settori fondamentali come quello dell energia, per allinearne il costo a quello degli altri Paesi europei. Abbiamo già ridotto di circa 550 milioni di euro gli oneri in bolletta. Abbiamo introdotto nuove misure di sostegno agli investimenti per il rinnovo di macchinari e beni strumentali: una sorta di nuova Legge Sabatini, con il coinvolgimento della Cassa Depositi e Prestiti. Siamo intervenuti con un importante provvedimento sul lavoro per contrastare, soprattutto, la disoccupazione giovanile. Altra grande sfida è costituita dalla revisione della tassazione sugli immobili, con un chiaro orientamento verso l introduzione di forme di deducibilità per gli immobili strumentali alle attività produttive. Lei ha parlato anche dell accelerazione impressa dal Governo Letta al tema delle semplificazioni La burocrazia costa alle imprese oltre 30 miliardi l anno. Una somma enorme, equivalente a due punti di Pil. Una sacca di valore aggiunto sprecato che dobbiamo riuscire ad aggredire, restituendo le risorse alle aziende. Troppo spesso chi vuole investire deve preoccuparsi di raccogliere una miriade di autorizzazioni preventive. Uno Stato vicino alle imprese e al mondo del lavoro deve fissare regole chiare, semplici da capire e da applicare, senza troppi adempimenti burocratici. Al contempo, deve però essere efficace e credibile nei controlli e nelle sanzioni ex post, in modo da disincentivare comportamenti scorretti. Attraverso alcuni provvedimenti mirati abbiamo provveduto a semplificare il quadro regolatorio. Contiamo di rimuovere i molti inutili aggravi che spesso sono stati introdotti con il recepimento delle direttive europee: emblematico da questo punto di vista il caso del Sistri. Per l artigianato in particolare cosa è stato fatto? Alcune misure adottate dal Governo hanno un impatto diretto e significativo sul settore dell artigianato. Penso in particolare al prolungamento degli incentivi fiscali per l efficienza energetica degli edifici. La misura è stata rafforzata, innalzando la percentuale di detrazione fino al 65%. Contestualmente abbiamo confermato la detrazione del 50% per le ristrutturazioni edilizie, estendendone l ambito di applicazione anche agli arredi fissi. Si tratta di due provvedimenti molto attesi dalle imprese artigiane, che ci auguriamo possano sostenere un importante filiera produttiva e occupazionale particolarmente colpita dalla crisi. Penso poi alla costituzione dell Agenzia per le imprese di Confartigianato. Un supporto importante per l avvio di attività, soprattutto per le piccole imprese: l Agenzia semplifica e accelera in misura significativa i tempi di rilascio delle autorizzazioni amministrative e limita il ruolo del pubblico ai controlli ex post. 11

12 Lo stato di salute dei distretti industriali TRA CRISI DELLA DOMANDA INTERNA E SFIDE DEI MERCATI EMERGENTI di Domenico Mauriello Lo scenario economico internazionale dei primi mesi del 2013 è stato caratterizzato dall avvicendarsi di momenti di criticità ad altri di breve ripresa, comunque tali da non poter determinare una chiara inversione di tendenza nell evoluzione a breve del sistema produttivo italiano. In questo contesto, anche i distretti industriali - territori dove quel mix unico tra artigianalità e industria genera estetica e innovazione di prodotto uniche al mondo - hanno subito le difficoltà legate all avverso ciclo economico, come conseguenza del rallentamento della domanda domestica, intesa come quella europea e, ancor più, nazionale. In base all indagine campionaria condotta dal Centro Studi Unioncamere sui 101 distretti censiti dall Osservatorio Nazionale Distretti Italiani, più della metà delle PMI manifatturiere ivi localizzate (51%) ha registrato nel 2012 una flessione del giro d affari complessivo (26% nel 2011; 19,3% nel 2010) mentre solo il 25,7% è riuscito ad aumentare le vendite (40% nel 2011; 34,3% nel 2010). Pertanto, dopo molti anni il saldo tra imprese con fatturato in aumento e quelle con fatturato in diminuzione si è invertito ed è diventato negativo, per una variazione delle vendite pari al -2,8% tra il 2011 e il 2012 e con punte di circa il 5% per i distretti del mobile, dei prodotti in metallo e del sistema moda. Gli ultimi dati disponibili mettono poi in evidenza come nel 2011 siano mancate all appello circa 9mila imprese distrettuali, pari al -3,2% rispetto al Ma nonostante ciò, le 274mila imprese delle filiere distrettuali registrate presso le Camere di commercio non hanno fatto mancare il loro apporto al processo di creazione di ricchezza nazionale: pur rappresentando solo il 4,5% dell intera imprenditoria del Paese, sono riuscite a contribuire alla formazione del valore aggiunto nazionale per il 7% e all export per ben il 26%. Senza contare poi i riflessi sul piano sociale, espressi da quasi un milione e mezzo di occupati nei diversi settori di specializzazione distrettuale. Previsioni delle imprese di distretto sull andamento nel 2013 di fatturato, produzione, ordini esteri, occupazione e redditività aziendale (in % sul totale delle imprese) 27,5 52,3 20,2 25,8 54,6 19,5 Fonte: Centro Studi Unioncamere Diminuirà Resterà stabile Aumenterà 37,4 48,0 14,6 9,6 74,9 15,4 18,8 55,9 22,3 12

13 Al di là di quanto illustrato da alcuni analisti, che riconducono le attuali difficoltà alla ridotta dimensione d impresa e a una persistente specializzazione in settori a crescita relativamente lenta, esiste invece ancora e chiaramente un effetto distretto. Si tratta infatti di un modello che continua a rappresentare un importante volano della crescita della nostra economia, anche in un momento difficile come quello attuale. Ma non per questo i distretti si arrendono: semmai, continuano ad innovare proattivamente secondo nuove formule, consapevoli che la crisi si contrasta non tanto con strategie difensive, quali la riduzione dei costi di produzione o il contenimento dei prezzi, ma soprattutto con processi a maggior contenuto di valore, quali il miglioramento della progettazione, il rafforzamento dei controlli lungo l intera filiera in nome della qualità, il presidio delle reti distributive all estero e, non da ultimo, la tutela dell ambiente e la sostenibilità dell offerta produttiva. La crisi non ha quindi messo in discussione il modello distrettuale in sé, che resta invece ancora vincente e che non smette mai di proporsi come laboratorio di nuove strategie, coniugando tecnologia e buon gusto, innovazione e tradizione. Piuttosto, la crisi ha reso ancor più evidente la dicotomia fra le aziende distrettuali export oriented e quelle maggiormente legate a una clientela di prossimità, anche lungo le catene della subfornitura. L export rappresenta oggi ancora oltre la metà del fatturato delle imprese dei distretti. I più recenti dati, relativi al primo trimestre 2013, indicano un ulteriore crescita dell export dei distretti industriali italiani, che hanno messo a segno un aumento tendenziale del 2,2% a prezzi correnti: un risultato che acquista ancora più valore se si considera che, nello stesso trimestre, l export complessivo di prodotti manufatti dell Italia ha subito un calo dello 0,8% e, addirittura, quello della Francia e quello della Germania abbiano fatto registrare una diminuzione tendenziale pari, rispettivamente, al -2,2% e al -3,8%. A livello settoriale, risultati particolarmente brillanti sono stati conseguiti in questi ultimi mesi dall industria alimentare, seguita dai distretti specializzati in prodotti e materiali da costruzione (spinti a cercare sbocchi all estero da una domanda interna in forte flessione) e da quelli della meccanica e del sistema moda, a fronte di una situazione che presenta ancora diffuse criticità per le aziende della produzione di mobili e, soprattutto, della metallurgia. Per l intero 2013, il 37,4% delle realtà produttive distrettuali si attende quindi un ulteriore incremento delle vendite all estero rispetto allo scorso anno (per arrivare fino al 40,3% nel caso delle imprese della filiera della meccanica), a fronte di un 14,6% che dovrebbe invece subire un ulteriore calo. La ripresa dell export si confermerebbe trainata dai Paesi extra-ue (nel 67,5% dei casi, con segnalazioni di crescita più frequente per gli Stati Uniti, per la Russia e i Paesi dell Est, per la Cina e, soprattutto, per il Far East, a partire dal Giappone), mentre tra i Paesi dell Unione europea tiene ancora bene il mercato tedesco (che da solo concentra quasi la metà delle segnalazioni di incremento relative all insieme dei mercati dell Ue). Tali performance sui mercati internazionali attese per il 2013 dovrebbero in parte bilanciare la perdurante debolezza del mercato interno, che genera invece aspettative complessivamente improntate alla cautela: il 27,5% delle aziende distrettuali prevede per quest anno un aumento del fatturato totale (20,2% una diminuzione), il 25,8% un aumento della produzione (19,6% una diminuzione), il 18,8% un aumento della redditività (22,3% una diminuzione); più della metà delle aziende prevedono poi una stabilità in tutti i parametri considerati. Una più diffusa ripresa dell attività produttiva dovrebbe quindi essere rinviata al 2014, con una probabile crescita del fatturato del 4%, grazie a una lenta risalita degli investimenti destinati all efficienza del tessuto produttivo e a un ulteriore aumento dell export. Ma l export, da solo, non basta. Il quadro fin qui delineato evidenzia i rischi di un pericoloso cortocircuito del modello distrettuale, dal momento che la crescita delle esportazioni e l intensificazione dei processi di internazionalizzazione sembrano produrre ricadute ancora limitate sia sul benessere dei territori di localizzazione, sia sulle piccole imprese delle filiere di appartenenza. Sulla futura performance delle aree distrettuali potrebbero inoltre incidere diversi fattori e, in particolare, il rallentamento delle nostre esportazioni verso i Paesi Ue. Inoltre, numerosi sono i segnali di progressivo mutamento in alcuni mercati strategici presidiati dai distretti produttivi, in particolare Cina, Russia e India, dove si rileva una graduale sostituzione con proprie produzioni di alcuni beni intermedi fino ad oggi importati, una domanda più sofisticata soprattutto dei prodotti made in Italy di fascia medio-alta e l imposizione di condizioni di accesso al mercato più complesse che i distretti devono dimostrare di saper gestire e affrontare. E questo il mondo dei nuovi equilibri geo-economici, che chiede quindi alle imprese un rilevante sforzo di adattamento e di reazione rispetto all evoluzione dei mercati. Su queste esigenze che emergono dai diversi localismi sono chiamati a intervenire i nostri policy makers, affinché si possa ripartire proprio dai distretti per riorganizzare strategicamente il nostro sistema produttivo e far sì che i venti della congiuntura, anziché far affondate le imprese nel mare in tempesta, possano esser loro di stimolo e di sostegno nel cercare nuovi lidi, dando così un significato del tutto originale allo sviluppo economico del nostro Paese. 13

14 Ridare liquidità alle imprese Dottor Fumagalli, può descriverci lo stato di salute dell artigianato e delle piccole imprese? Dopo 5 anni di crisi, posso dire che quello delle piccole imprese è un mondo produttivo dalle straordinarie doti reattive e tutt altro che rassegnato. Certo, la crisi ha fatto selezione tra le nostre aziende e hanno vinto quelle che hanno vissuto le difficoltà come un occasione per cambiare e per innovare, quelle che hanno prodotti e clienti non sostituibili, quelle che hanno stretto la cinghia e, pur di resistere, hanno ridotto i margini di profitto. di Rita Quirino Crisi a parte, Confartigianato denuncia spesso che le aziende italiane soffrono di storiche condizioni di contesto che ne frenano le potenzialità. C è stato qualche cambiamento? Soprattutto in tema di fisco, credito, burocrazia i problemi peggiorano. La pressione fiscale continua a crescere a fronte della diminuzione dei redditi. Il sistema bancario riduce al lumicino i finanziamenti alle piccole imprese, scaricando su queste ultime l eccesso di generosità nei confronti della grande industria o di progetti faraonici dall esito incerto. Il Segretario Generale di Confartigianato, Cesare Fumagalli, indica le misure di una svolta per far ripartire le imprese italiane. Quanto alla burocrazia, mai come in questi ultimi 5 anni abbiamo assistito ad un iperproduzione di leggi di semplificazione viziate da continui rinvii a norme di attuazione che poi producono scarsi risultati pratici a vantaggio degli imprenditori. Cosa bisogna fare per ripartire? Innanzitutto è indispensabile mettere mano subito ad una concreta riduzione della pressione fiscale. Non importa da dove si inizia, è essenziale cominciare a farlo. Sul fronte della liquidità per le imprese, poi, vanno pagati nei prossimi mesi i 100 miliardi di debiti arretrati della Pubblica Amministrazione nei confronti delle imprese. Contemporaneamente occorre mettere in atto un iniziativa pubblico-privata che coinvolga le banche e, tramite il Fondo Centrale di Garanzia, renda disponibili altri 100 miliardi in impieghi aggiuntivi rispetto a quelli oggi in essere. E, poi, basta con le norme generali sulla semplificazione. Stabiliamo invece un cronoprogramma per eliminare davvero gli adempimenti inutili e costosi che complicano la vita degli imprenditori. 14

15 Convention Giovani Imprenditori Confartigianato Risposte concrete al Governo, al Parlamento, alla politica. La scomparsa di tanti giovani imprenditori è causata dalla crisi, ma anche da un sistema Paese che è ostile al fare impresa. Siamo penalizzati dall enorme costo del lavoro, dalla burocrazia che costa 31 miliardi l anno alle imprese, dal costo del denaro, dalla carenza delle nostre infrastrutture, da un fisco oppressivo. Dobbiamo renderci conto che in Italia, se muoiono le imprese, muore l'intero Paese. Con questo appello Marco Nardin, Presidente dei Giovani Imprenditori Confartigianato Imprese, ha aperto i lavori dell annuale Convention Giovani Imprenditori di Confartigianato. Eproprio per simboleggiare l effetto della crisi, durante la Convention dei Giovani Imprenditori di Confartigianato, sono state posizionate in sala decine di sagome bianche per ricordare i giovani imprenditori vittime della recessione. Oggi ha detto Nardin - accanto a voi, in questa sala siedono idealmente i nostri colleghi imprenditori che non sono potuti intervenire fisicamente alla nostra Convention. Sono i nostri colleghi che hanno dovuto chiudere l impresa, quelli che hanno dovuto restare in azienda per non perdere un opportunità di lavoro, quelli che non possono nemmeno permettersi un viaggio a Roma perché devono difendere il futuro delle loro famiglie e dei loro collaboratori. Temi di grande attualità e di forte impatto sono stati, infatti, affrontati alla Convention dal titolo Impresa in un T.I.C. Trasmettere, Innovare, Condividere che si è svolta a Roma il 3 e 4 maggio presso l Auditorium Antoniamum. La Convention si è articolata attraverso un analisi di temi fondamentali per il rilancio delle politiche a favore delle nuove generazioni imprenditoriali, esaltandone i concetti di condivisione, confronto e innovazione, intesa quest ultima, soprattutto, come un nuovo modo di fare e di trasmettere impresa. Nello specifico, sono state approfondite le tematiche dell accesso al credito e della liquidità aziendale, del peso della burocrazia per le imprese guidate da under 40, delle politiche del lavoro ed, infine, start-up e trasmissione d impresa. Nel corso dei lavori è stato presentato anche l Osservatorio sull imprenditorialità giovanile, curato dall Ufficio Studi di Confartigianato, dal quale emerge a chiare lettere come la crisi abbia falcidiato l imprenditoria giovanile: dal 2008 al 2012, sono mancati all appello imprenditori under 40. Alla fine dello scorso anno il bilancio è da brividi: l Italia ha perso il 16% dei giovani capitani d azienda rispetto a 5 anni prima. Sono, quindi, i giovani che hanno scelto di fare impresa ad essere principalmente le vittime della grande recessione. Nonostante tutto, però, l Italia rimane sul gradino più alto del podio europeo per numero di imprenditori e di lavoratori autonomi tra i 15 e i 39 anni: sono e staccano nettamente il Regno Unito che ne conta , la Polonia con e la Germania che si ferma a Nel nostro Paese, quindi, il 19,2% dei giovani occupati under 40 lavora in proprio, una percentuale quasi doppia rispetto al 10,3% della media europea. Circa il 30% dei giovani imprenditori italiani sono artigiani. Dati positivi che ci spingono a dare fiducia alle Istituzioni e che ci invitano a sostenere, promuovere e credere nella forza dell imprenditoria italiana. 15

16 Dalla grande impresa al piccolo artigiano, al mondo del lavoro, tutti in questa estate incerta da ogni punto di vista guardano con preoccupazione ma anche con una certa fiducia alle iniziative del governo e del parlamento per superare lo stallo in cui si trova la nostra economia. Impegnato in prima persona sul fronte più caldo della politica italiana è in queste settimane Daniele Capezzone, esponente di primo piano del PDL. Burocrazia e pressione fiscale: un freno per l economia italiana di Giovanni Miele On. Capezzone, dal suo osservatorio di Presidente della Commissione finanze della Camera come vede la situazione della nostra economia? Il Presidente Letta avverte che siamo ancora sotto osservazione ma secondo lei la nave Italia è ferma nel porto delle nebbie o si scorge una rotta che possa portarci prima o poi verso un approdo sicuro? L'Italia è un grande Paese, ma abbiamo grandi problemi. Dobbiamo guardare sia le luci sia le ombre. Le luci stanno nelle potenzialità delle nostre piccole imprese, di artigianato, commercio, industria. 16

17 Le ombre stanno nel peso eccessivo della fiscalità che le soffoca. Occorre un serio alleggerimento fiscale, che a sua volta richiede un serio taglio della spesa pubblica. Qui si vedrà la forza e la credibilità dell'attuale maggioranza: se saremo capaci di tagliare spesa pubblica e tasse, faremo un buon servizio al Paese. La legge di stabilità che è materia di sua stretta competenza si annuncia come uno snodo decisivo per rimettere in moto il nostro sistema produttivo. Quali sono i capitoli sui quali si concentrerà l'attenzione della sua commissione e in che modo il parlamento intende muoversi nei confronti delle proposte del Governo Letta? Al di là della legge di stabilità, quello che serve è una operazione choc, che ricrei un clima di fiducia e consenta di riattivare il circuito positivo dell'economia reale. Il Pdl ha individuato una chiave, e ci auguriamo che il Governo voglia tenere conto di questa indicazione. E' l'uovo di Colombo: si tratta di anticipare al secondo semestre del 2013 tutti i pagamenti dei debiti delle Pubbliche Amministrazioni verso le imprese. Sarebbe un'operazione win-win: l'europa ha dato semaforo verde, si tratta di onorare un credito che le imprese vantano, e in più sarebbe l'iniezione di una massa di denaro che farebbe crescere il Pil, e ci darebbe anche - come ritorno - un gettito fiscale con cui dare copertura a qualche primo taglio fiscale che vogliamo fare da subito. Abolizione dell'imu sulla prima casa, blocco dell'iva e riduzione della pressione fiscale sono i cavalli di battaglia del PDL che lei rappresenta, ma la vera priorità non è invece la lotta alla disoccupazione e la necessità di creare nuovi posti di lavoro? Cosa si sta facendo su questo fronte? Le due cose non vanno messe in contrapposizione. L'Imu ha dato una mazzata ai consumi (mangiando le tredicesime di milioni di italiani) e ha soffocato il mercato della casa, che è un settore decisivo. Per questo va abolita. Al tempo stesso, quando già i consumi sono in picchiata, un eventuale aumento dell'iva sarebbe una sciagura. Entrambe le cose costano solo 6 miliardi, cioè lo 0.75% della spesa pubblica complessiva. Sono operazioni fattibili, e assolutamente compatibili con uno sforzo sul fronte del lavoro. Sul lavoro, la nostra ricetta è nota: detassazione totale (zero tasse e zero contributi) per le nuove assunzioni. Solo così si può avere una massa consistente di nuove assunzioni. Gli imprenditori chiedono a gran voce la riduzione di almeno 10 punti del cuneo fiscale per fare in modo che il costo del lavoro sia equiparato a quello di Germania e Francia. Ritiene che questo sia un obbiettivo possibile e con quali coperture? Ripeto quello che dicevo prima. Se facciamo un grande piano di tagli alla spesa pubblica, anche questa operazione è possibile. La nostra proposta è tagliare il 2% l'anno della spesa pubblica per 5 anni. Si renderebbero disponibili 16 miliardi l'anno, e quindi 80 miliardi in 5 anni. Con quella somma, c'è spazio per un intervento di questo tipo e per molte altre cose ancora. I debiti della P.A. nei confronti delle imprese ammontano a 100 miliardi di euro. Inoltre, Equitalia carica di oneri al limite dell'usura i contribuenti che hanno o hanno avuto difficoltà nel pagamento di tasse, imposte e balzelli di ogni genere. Come si muovono Governo e Parlamento per rimuovere queste distorsioni che sono spesso la causa della chiusura di tante imprese soprattutto piccole e medie? Sui debiti ho già detto. Su Equitalia, ho la fierezza di aver lavorato io stesso, con la mia Commissione, alla grande riforma di Equitalia, che è stata incardinata dalla nostra Commissione con una risoluzione votata il 22 maggio scorso (unanime), che poi è stata positivamente recepita dal Governo nel decreto Fare. Così, vi saranno fino a 120 rate; non sarà possibile pignorare la prima casa; vi sarà un intervento sulle seconde case solo per debiti superiori ai 120 mila euro; non sarà possibile pignorare i beni dell'impresa oltre il limite di un quinto; sarà abolito il balzello dell'aggio; e sarà possibile non pagare fino a 8 rate senza perdere la possibilità di proseguire con la rateizzazione. E' una riforma che tocca, secondo nostre stime, oltre 4 milioni di persone: contribuenti che non vanno trattati da evasori, ma persone che hanno dichiarato il giusto, e devono essere aiutate a stare in regola, senza che lo Stato pretenda di metterle in ginocchio. Un altro motivo di sconcerto e di scoraggiamento sia per gli imprenditori italiani che per i possibili investitori stranieri è rappresentato dalla complessità dell'apparato burocratico e dalla lentezza dei passaggi parlamentari per l'approvazione delle leggi che dovrebbero dare sostanza all'azione di governo. Cosa si sta facendo per sbloccare questa situazione diventata ormai insostenibile? La nostra proposta è nota, e sarebbe una rivoluzione: passare dalle autorizzazioni ex ante ai controlli ex post. L'imprenditore deve essere libero di partire; poi, in un secondo momento, devono avvenire i controlli, senza che una nuova iniziativa sia bloccata per mesi o anni. E anche per le imprese esistenti, il cammino di sburocratizzazione va percorso senza indugi. Quanto ai tempi parlamentari, la ricetta è nota: una sola Camera legislativa, senza duplicazioni di tempi e percorsi. 17

18 Luci ed ombre dell imprenditoria italiana di Giovanni Miele Nel quadro degli interventi necessari per superare la stagnazione e avviare una fase di ripresa della nostra economia, il lavoro della Commissione Attività produttive della Camera è senz'altro un crocevia importantissimo da dove passano, si modificano, a volte si migliorano, o al contrario si bloccano provvedimenti e proposte del Governo o dei diversi Gruppi politici. A dirigere il traffico di questo importante snodo dell'attività legislativa è, non a caso, un uomo di indiscussa esperienza come Guglielmo Epifani. Dopo una lunga carriera percorsa nel più grande sindacato italiano, la CGIL fino a diventarne Segretario Generale, Epifani è approdato in questa legislatura alla politica attiva ed è attualmente anche il Segretario nazionale del Partito Democratico. Un impegno certo rilevante che però non gli impedisce di seguire e mandare avanti come presidente anche il lavoro legislativo della commissione. Un osservatorio privilegiato per disporre di un quadro chiaro della difficile condizione in cui si trovano ad operare le imprese italiane. Qual è, Presidente Epifani, l'idea della situazione che si è fatta in questo primo scorcio di legislatura? Prima di tutto bisogna ricordare in quale condizione economica ci troviamo. Il governo e diversi istituti internazionali, dall Ocse al Fmi, prevedono che tra la fine del 2013 e il 2014 il Pil torni a crescere. E un segnale positivo, ma che non ci può far stare tranquilli. L Italia sta vivendo ancora oggi il sesto anno consecutivo di recessione, di riduzione dei consumi provocata dall incertezza e dal minore reddito disponibile delle famiglie, di produzione industriale in discesa, di disoccupazione in crescita. Per tutta la prima fase di questo lungo periodo buio gli italiani hanno avuto le risorse e la possibilità di compensare le difficoltà. Penso per esempio alla capacità di resistenza mostrata da molte aziende grandi, medie e anche piccole e piccolissime: a lungo industriali, commercianti, artigiani hanno sostenuto l abnorme ritardo nei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione e il conseguente ritardo di tutti i pagamenti anche tra le imprese. Ora, anche se c è l indicazione di un poco di luce all orizzonte, si stanno concentrando gli effetti negativi accumulati nel tempo. 18

19 Naturalmente, non tutti sono nelle stesse condizioni. Hanno resistito meglio e in diversi casi ottenuto progressi importanti quegli imprenditori coraggiosi che all avvento dell euro, o anche in una fase successiva, hanno avuto il buon senso di investire per rinnovare i processi produttivi e i prodotti, in modo da avere più possibilità di competere in un mercato a moneta stabile. senza più le svalutazioni che negli anni Settanta-Novanta hanno consentito di acquisire competitività attraverso la riduzione dei prezzi per gli stranieri in possesso di monete più forti della lira. Più in difficoltà si trovano coloro e dobbiamo purtroppo dire che sono numerosi che prima non hanno fatto investimenti e poi hanno dovuto affrontare i rigori di una crisi lunghissima. Alcune luci e molte ombre, dunque. L Italia corre concretamente il rischio di un depauperamento strutturale dell apparto industriale. Se questa è la fotografia con luci ed ombre della imprenditoria italiana, qual è il percorso da seguire per arrivare in tempi ragionevoli all uscita del tunnel? Le proposte volte a rilanciare i consumi, la crescita, a favorire l attività delle imprese e l occupazione ci sono. Ma non tutto dipende da noi italiani, e anche per quel che riguarda l Italia i margini di manovra sono esigui, a causa dei conti pubblici. Bisogna ricordare prima di tutto che è fondamentale un cambiamento della politica economica europea. L austerità fine a se stessa imposta dai conservatori al governo nella maggior parte dei paesi europei e anche al vertice dell Unione ha prodotto un avvitamento dell economia reale, oltre a un aggiustamento dei conti. Liberare risorse per fare investimenti, gestire il debito, difendere i partner dalla speculazione finanziaria: tutto questo è possibile. Basti pensare alle proposte che le forze progressiste hanno messo a punto da tempo: eurobond, projectbond, fondi Bei, redemption fund per la gestione comune del debito pubblico che eccede il 60 per cento del Pil di ciascun paese. Ripeto: tutto questo è possibile. Ma per ottenerlo è necessario fare una battaglia politica perché l Europa imbocchi una nuova strada, sapendo che solo tutti insieme avremo la possibilità di uscire dalle difficoltà. Anche in Italia possiamo fare molto. Penso alla possibilità di allentare il patto di stabilità interno per consentire ai comuni di fare investimenti di mantenimento, ristrutturazione, adeguamento energetico (scuole, ospedali, edifici pubblici), penso al provvedimento preso dal governo Letta relativo al pagamento degli arretrati da parte della Pubblica amministrazione, provvedimento che va attuato celermente per dare respiro alle imprese. Ci sono progetti che coinvolgono le risorse della Cassa Depositi e Prestiti. Il problema che abbiamo è che dobbiamo conciliare lo stimolo all economia con la quantità di risorse che possono essere impegnate senza rompere l equilibrio dei conti pubblici. Siamo appena usciti dalla procedura di infrazione europea. Questo ci consentirà di avere una maggiore flessibilità e di ottenere una maggiore quantità di fondi per l occupazione giovanile, come ha annunciato il presidente Letta. Cerchiamo di approfondire il tema del credito che sta particolarmente a cuore ai piccoli imprenditori e agli artigiani. Come si può secondo lei riavviare quel circuito virtuoso di fiducia e di sinergia fra banche e imprese che è sempre stato alla base della crescita del nostro sistema economico? Molto dipende dalle aziende di credito, dal loro impegno. Ma non solo. I pagamenti degli arretrati della Pubblica amministrazione possono alleviare il problema dei crediti incagliati e in sofferenza, liberando le banche almeno in parte dalla necessità di immobilizzare risorse per cautela. E dunque necessario che ciò che è stato deciso avvenga davvero, rapidamente, e che, se possibile, si anticipino altre tranche dei pagamenti. I consorzi fidi possono giocare un ruolo importante e dunque la loro attività va sostenuta, pur nei limiti delle risorse disponibili. Diverse proposte ipotizzano di mettere in gioco le disponibilità della Cassa Depositi e Prestiti. Ma servono anche strumenti per favorire una migliore capitalizzazione del sistema produttivo italiano, che è uno dei problemi di fondo nella difficoltà di rapporto tra aziende e sistema bancario. Tutto questo però richiede stabilità politica e continuità dell'azione di governo. Lei, che è anche segretario del Partito Democratico, quale previsione si sente di fare sulla durata dell'esecutivo guidato da Enrico Letta e quali obbiettivi vorrebbe che fossero centrati alla fine di questa particolarissima vicenda politica? Questo governo è nato per offrire un servizio al paese in una fase particolarmente difficile della sua storia. Una fase in cui non c erano alternative, considerati i risultati elettorali e il rifiuto del Movimento 5 Stelle a utilizzare il consenso ottenuto per rendere possibile un governo diverso. L orizzonte del governo Letta è chiaro: mesi, il tempo necessario per superare le difficoltà economiche e per fare le riforme che possono mettere la politica in una condizione, diciamo così, di efficienza democratica: dalla riforma della legge elettorale a quella della forma di governo. Con responsabilità ci siamo dati questo compito. Le fibrillazioni del Pdl stanno però mettendo a rischio i risultati che con tanti sforzi gli italiani, tutti gli italiani, hanno compiuto. Ora che siamo usciti dalla procedura di infrazione sul bilancio pubblico, una crisi politica rischierebbe di ritrascinarci nel vortice delle difficoltà. Il Pdl deve accettare di separare le sorti giudiziarie di Silvio Berlusconi dalle sorti del governo. Altrimenti il rischio che tutti gli sforzi fatti siano compromessi potrebbe diventare una realtà. E a pagarne le spese sarebbero gli italiani. 19

20 Non solo crisi (ovvero come riuscire a cavarsela nella difficoltà) di Marco Michelli Pure in piena crisi, la realtà italiana non è fatta solamente di imprese che chiudono. Alcuni riescono, seppure con grandi sacrifici, non solo a sopravvivere ma anche ad incrementare la loro quota di mercato. Abbiamo chiesto a due diverse imprese di raccontarci come ci stanno riuscendo e qualche consiglio per emularli. ROLANDO PETTINARI Poliedrica, il fascino che dà luce all arredamento L esperienza nella vendita e lavorazione del plexiglas risale al 1973, quando nasce la società con sede a Pomezia, in provincia di Roma. Lavorano il PMMA, ossia il polimetilmetacrilato (noto commercialmente come Plexiglas), materiale estremamente affascinante, duttile, pieno di luce e, come dice il sito protagonista assoluto delle nostre creazioni. Se la produzione comprende arredamento e design di interni in plexiglas, oggettistica in metacrilato, semilavorati acrilici, barre, espositori, teche e lavori su progetto dei nostri designers o basati direttamente su disegno del cliente, si vantano di realizzare anche design creativo e produrre oggetti d arte. Il fondatore ce ne parla dall alto della sua esperienza. Quali le caratteristiche peculiari di Poliedrica? L esperienza più che quarantennale in tale campo, l alta professionalità e l estrema cura della qualità del lavoro sono le caratteristiche che ci contraddistinguono e permettono di soddisfare le più esigenti richieste del mercato. Nonostante la crisi avete deciso di investire su nuovi mercati. Come mai? A mio avviso la pianificazione è fondamentale, così come l idea di proiettarsi in avanti pur sopportando spese maggiorate: proprio nei momenti di difficoltà, abbiamo deciso di innovare e cercare di impostare nuove operazioni commerciali (hanno recentemente esposto anche a Dubai, oltre che a Milano e Colonia), realizzando nuovi modelli e un catalogo appena uscito. Del resto fare l imprenditore è un rischio continuo: non a caso al momento stiamo valutando l opportunità di andare ad esporre in Giappone. Non va dimenticata la valenza dell innovazione tipica di un Made in Italy, che è ancora nel mondo un simbolo di qualità garantita: i miei clienti americani pretendono che in ogni pezzo vi sia il richiamo e per noi ciò rap- 20

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Gian Carlo Sangalli Presidente Camera di Commercio di Bologna IL SISTEMA ECONOMICO PRODUTTIVO BOLOGNESE E E IN UNA FASE

Dettagli

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO A cura dell Ufficio Studi Confcommercio LE DINAMICHE ECONOMICHE DEL VENETO Negli ultimi anni l economia del Veneto è risultata tra le più

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione PRODOTTI IN METALLO Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore; come misura dell attività si utilizza il valore aggiunto

Dettagli

Annuario Istat-Ice 2008

Annuario Istat-Ice 2008 Le informazioni statistiche sul Commercio estero e sulle Attività Internazionali delle imprese Luigi Biggeri 1 Struttura della presentazione 1. L Annuario e lo sviluppo delle informazioni statistiche sul

Dettagli

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI Aggiornamento del 29 maggio 2015 I CONTENUTI IL SISTEMA ECONOMICO LA FINANZA PUBBLICA LA SANITA IL SISTEMA ECONOMICO LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI IL PIL PIL: DINAMICA E PREVISIONI NEI PRINCIPALI PAESI UE

Dettagli

Quello che pensano le imprese della crisi: un indagine della CNA di Roma sulle imprese della Provincia

Quello che pensano le imprese della crisi: un indagine della CNA di Roma sulle imprese della Provincia Quello che pensano le imprese della crisi: un indagine della CNA di Roma sulle imprese della Provincia Roma, 12 novembre 2008 La CNA di Roma ha condotto dal 29 ottobre al 4 novembre 2008 un indagine tra

Dettagli

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale

Dettagli

LA CRISI DELLE COSTRUZIONI

LA CRISI DELLE COSTRUZIONI Direzione Affari Economici e Centro Studi COSTRUZIONI: ANCORA IN CALO I LIVELLI PRODUTTIVI MA EMERGONO ALCUNI SEGNALI POSITIVI NEL MERCATO RESIDENZIALE, NEI MUTUI ALLE FAMIGLIE E NEI BANDI DI GARA I dati

Dettagli

RETI D IMPRESA. Un alternativa a società e consorzi per integrare e valorizzare in modo innovativo la propria individualità e le proprie competenze

RETI D IMPRESA. Un alternativa a società e consorzi per integrare e valorizzare in modo innovativo la propria individualità e le proprie competenze 110 BUSINESS & IMPRESE Maurizio Bottaro Maurizio Bottaro è family business consultant di Weissman Italia RETI D IMPRESA Un alternativa a società e consorzi per integrare e valorizzare in modo innovativo

Dettagli

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione ATTIVITÀ FINANZIARIE Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione Il settore dell intermediazione monetaria e finanziaria ha acquistato rilevanza nel corso degli ultimi vent anni:

Dettagli

Osservatorio sulla Finanza. per i Piccoli Operatori Economici ABSTRACT

Osservatorio sulla Finanza. per i Piccoli Operatori Economici ABSTRACT Osservatorio sulla Finanza per i Piccoli Operatori Economici ABSTRACT Volume 16 DICEMBRE 2010 Microimprese ancora in affanno ma emergono i primi timidi segnali di miglioramento negli investimenti Calano

Dettagli

Congiuntura (dati aggiornati al 2 ottobre 2015)

Congiuntura (dati aggiornati al 2 ottobre 2015) La Congiuntura (dati aggiornati al 2 ottobre 2015) 1 ECONOMIA IN ITALIA In Italia, dopo tre cali annuali consecutivi (2012-2,8%, 2013-1,7%, 2014-0,4%), il CSC prevede una crescita del PIL dell 1%. quest

Dettagli

Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014

Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014 Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014 Roma 28 novembre 2013 - Nel 2012 il volume economico generato dal sistema italiano delle costruzioni, compresi i servizi, è stato

Dettagli

Export Development Export Development

Export Development Export Development SERVICE PROFILE 2014 Chi siamo L attuale scenario economico nazionale impone alle imprese la necessità di valutare le opportunità di mercato offerte dai mercati internazionali. Sebbene una strategia commerciale

Dettagli

L INDUSTRIA VENETA AFFRONTA LO SHOCK FINANZIARIO

L INDUSTRIA VENETA AFFRONTA LO SHOCK FINANZIARIO Venezia, 10 novembre 2008 COMUNICATO STAMPA Indagine congiunturale di Unioncamere del Veneto sulle imprese manifatturiere III trimestre 2008 L INDUSTRIA VENETA AFFRONTA LO SHOCK FINANZIARIO Trimestre negativo

Dettagli

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy n. 022 - Martedì 31 Gennaio 2012 Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy Questo breve report dell Agenzia Europea per l'ambiente prende in esame il ruolo del riciclo nella

Dettagli

CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale

CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale Realizzato dall EURES Ricerche Economiche e Sociali in collaborazione con il Consiglio Regionale dell Economia

Dettagli

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA L attuale contesto economico, sempre più caratterizzato da una concorrenza di tipo internazionale e da mercati globali, spesso

Dettagli

Evoluzione dei principali mercati: quali sviluppi si prospettano nell internazionalizzazione delle PMI italiane

Evoluzione dei principali mercati: quali sviluppi si prospettano nell internazionalizzazione delle PMI italiane Evoluzione dei principali mercati: quali sviluppi si prospettano nell internazionalizzazione delle PMI italiane Paolo Di Benedetto Responsabile Dipartimento Valutazione Investimenti e Finanziamenti 21

Dettagli

Outlook finanziario dell agricoltura europea

Outlook finanziario dell agricoltura europea Gian Luca Bagnara Outlook finanziario dell agricoltura europea I prezzi agricoli hanno colpito i titoli dei giornali negli ultimi cinque anni a causa della loro volatilità. Tuttavia, questa volatilità

Dettagli

L internazionalizzazione del sistema economico milanese

L internazionalizzazione del sistema economico milanese L internazionalizzazione del sistema economico milanese Il grado di apertura di un sistema economico locale verso l estero rappresenta uno degli indicatori più convincenti per dimostrare la sua solidità

Dettagli

Le evidenze dell analisi del patrimonio informativo di EURISC Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF

Le evidenze dell analisi del patrimonio informativo di EURISC Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF Barometro CRIF della domanda di credito da parte delle famiglie: a ottobre ancora vivace la domanda di mutui (+42,5%) e prestiti finalizzati (+17,8%). In controtendenza, si consolida la flessione dei prestiti

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione ENERGIA Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore dell energia; come misura dell attività si utilizza il valore aggiunto

Dettagli

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione ALIMENTARE Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione L industria alimentare è piuttosto importante per l economia italiana; il valore aggiunto prodotto da questo settore rappresenta

Dettagli

La diffusione della crisi e il credit crunch in Italia. Francesco Daveri

La diffusione della crisi e il credit crunch in Italia. Francesco Daveri La diffusione della crisi e il credit crunch in Italia Francesco Daveri 1 Le componenti del Pil nel 2008-09 (primo tempo della crisi).. (1) G ha svolto funzione anticiclica; (2) C diminuiti meno del Pil;

Dettagli

Tendenze in atto e prospettive per il futuro. Luca Zanderighi (Università di Milano)

Tendenze in atto e prospettive per il futuro. Luca Zanderighi (Università di Milano) Tendenze in atto e prospettive per il futuro Luca Zanderighi (Università di Milano) Milano, 6 giugno 2012 Schema dell intervento La situazione internazionale L Italia di fronte a una svolta: prospettive

Dettagli

IL CREDITO ARTIGIANO NELLA PROVINCIA DI VENEZIA

IL CREDITO ARTIGIANO NELLA PROVINCIA DI VENEZIA IL CREDITO ARTIGIANO NELLA PROVINCIA DI VENEZIA - report gennaio-giugno 2009 - Anche nella prima metà del 2009 Cofidi Veneziano si conferma la struttura di garanzia del credito più importante nella provincia

Dettagli

Problematiche, prospettive e interventi

Problematiche, prospettive e interventi Anche gli imprenditori stranieri soffrono la crisi Burocrazia, ritardo dei pagamenti e l accesso al credito i maggiori ostacoli all attività Più difficoltà per le imprese edili e nel Centro Italia La crisi

Dettagli

Indagine Cna su 1630 imprendiotri Artigiani e piccole imprese promuovono il Jobs Act

Indagine Cna su 1630 imprendiotri Artigiani e piccole imprese promuovono il Jobs Act CENTRO STUDI Indagine Cna su 1630 imprendiotri Artigiani e piccole imprese promuovono il Jobs Act Nota CNA N. 10/DICEMBRE 2014 CONFEDERAZIONE NAZIONALE DELL ARTIGIANATO E DELLA PICCOLA E MEDIA IMPRESA

Dettagli

COSA HA VERAMENTE DETTO IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE

COSA HA VERAMENTE DETTO IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE 75 i dossier www.freefoundation.com COSA HA VERAMENTE DETTO IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE NEL RAPPORTO CONCLUSIVO DELLA MISSIONE IN ITALIA DEL 3-16 MAGGIO 17 maggio 2012 a cura di Renato Brunetta EXECUTIVE

Dettagli

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni.

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni. La situazione occupazionale dei giovani in provincia di Piacenza Premessa Una categoria di soggetti particolarmente debole nel mercato del lavoro è rappresentata, di norma, dai lavoratori di età più giovane

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione MACCHINE E APPARECCHIATURE ELETTRICHE Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore dell industria dell elettronica;

Dettagli

LA QUESTIONE INFRASTRUTTURALE E L ANDAMENTO DELLA SPESA PUBBLICA

LA QUESTIONE INFRASTRUTTURALE E L ANDAMENTO DELLA SPESA PUBBLICA Direzione Affari Economici e Centro Studi LA QUESTIONE INFRASTRUTTURALE E L ANDAMENTO DELLA SPESA PUBBLICA Il ritardo infrastrutturale italiano è il frutto di scelte di politica economica che da anni continuano

Dettagli

Febbraio 2016. market monitor. Analisi del settore edile: performance e previsioni

Febbraio 2016. market monitor. Analisi del settore edile: performance e previsioni Febbraio 2016 market monitor Analisi del settore edile: performance e previsioni Esonero di responsabilità I contenuti del presente documento sono forniti ad esclusivo scopo informativo. Ogni informazione

Dettagli

Mercato e crediti: evoluzione e prospettive Fiorenzo Dalu

Mercato e crediti: evoluzione e prospettive Fiorenzo Dalu Mercato e crediti: evoluzione e prospettive Fiorenzo Dalu Milano, 14 aprile 2011 La crisi finanziaria e i suoi riflessi sull economia reale La crisi internazionale Riflessi sull economia Italiana 2008

Dettagli

Costruzioni, investimenti in ripresa?

Costruzioni, investimenti in ripresa? Costruzioni, investimenti in ripresa? Secondo lo studio Ance nelle costruzioni c'è ancora crisi nei livelli produttivi ma si riscontrano alcuni segnali positivi nel mercato immobiliare e nei bandi di gara

Dettagli

COMUNICATO STAMPA N. 12 DEL 10 GIUGNO 2015

COMUNICATO STAMPA N. 12 DEL 10 GIUGNO 2015 COMUNICATO STAMPA N. 12 DEL 10 GIUGNO 2015 Presidenza Comm. Graziano Di Battista Positive anche le previsioni degli imprenditori per il futuro. Unico elemento negativo l occupazione che da gennaio alla

Dettagli

Fashion e Beni di Lusso Trend dell Head Hunting in Italia nel 2014.

Fashion e Beni di Lusso Trend dell Head Hunting in Italia nel 2014. Fashion e Beni di Lusso Trend dell Head Hunting in Italia nel 2014. Premessa Il mercato mondiale dei beni di lusso, secondo le stime degii analisti, è cresciuto del 6% rispetto ai 267 miliardi di euro

Dettagli

TECO 13 Il Tavolo per la crescita

TECO 13 Il Tavolo per la crescita Componenti TECO 13 Il Tavolo per la crescita Assiot, Assofluid e Anie Automazione, in rappresentanza di un macro-settore che in Italia vale quasi 40 miliardi di euro, hanno deciso di fare un percorso comune

Dettagli

Note per la lettura dei report

Note per la lettura dei report Note per la lettura dei report Report strutturali 0. IMPRESE REGISTRATE PER STATO DI ATTIVITÀ. ANNO 2012 E TASSO DI CRESCITA 2012 Contiene la distribuzione dell insieme delle imprese registrate, ovvero

Dettagli

Approfondimenti: Provincia di Cuneo

Approfondimenti: Provincia di Cuneo Approfondimenti: Provincia di Cuneo Premessa Contesto e attività/1 Nel generale contesto di crisi che ha continuato a caratterizzare il sistema economico italiano nel 2013 i dati relativi al Piemonte hanno

Dettagli

Il credito in Toscana. III trimestre 2015

Il credito in Toscana. III trimestre 2015 Il credito in Toscana III trimestre 215 Firenze, Febbraio 21 8.3 9.3 1.3 11.3 L andamento dei prestiti 1 I prestiti a imprese e famiglie Continuano anche nel periodo in esame i segnali di miglioramento

Dettagli

Regione Campania. 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014

Regione Campania. 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014 1 Regione Campania 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014 Il saldo tra iscrizioni e cessazioni Il secondo trimestre del 2014 mostra un deciso rafforzamento numerico del sistema imprenditoriale

Dettagli

1. Il sistema imprenditoriale IL SISTEMA IMPRENDITORIALE

1. Il sistema imprenditoriale IL SISTEMA IMPRENDITORIALE IL SISTEMA IMPRENDITORIALE 1 1.1 Le imprese attive per settore e forma giuridica Nei primi tre mesi del 2015 risultano iscritte nel Registro Imprese della Camera di Commercio di Lodi 21.784 posizioni,

Dettagli

Agenda. Gli accordi Intesa Sanpaolo Confindustria Piccola Industria. Consulenza globale. Ambiti d intervento. Conferma e arricchimento soluzioni

Agenda. Gli accordi Intesa Sanpaolo Confindustria Piccola Industria. Consulenza globale. Ambiti d intervento. Conferma e arricchimento soluzioni Agenda Gli accordi Intesa Sanpaolo Confindustria Piccola Industria Consulenza globale Ambiti d intervento Conferma e arricchimento soluzioni 1 Intesa Sanpaolo - Confindustria Piccola Industria Un impegno

Dettagli

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Piani integrati per lo sviluppo locale Progetti di marketing territoriale Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Sviluppo di prodotti turistici Strategie e piani di comunicazione Percorsi

Dettagli

ROADSHOW PMI CREDITO E PMI. IMPRESE, CREDITO E CRISI DELL ECONOMIA. Ricerca a cura di Confcommercio Format

ROADSHOW PMI CREDITO E PMI. IMPRESE, CREDITO E CRISI DELL ECONOMIA. Ricerca a cura di Confcommercio Format ROADSHOW PMI CREDITO E PMI. IMPRESE, CREDITO E CRISI DELL ECONOMIA Ricerca a cura di Confcommercio Format Milano 22 maggio 2009 Il 73,7% delle imprese avverte un peggioramento della situazione economica

Dettagli

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed. Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS 1 Anteprima Con il termine politica monetaria si intende la gestione dell offerta di moneta. Sebbene il concetto possa apparire semplice,

Dettagli

L INDUSTRIA RIPARTE DALL EDILIZIA Meno spreco di energia e più innovazione per rilanciare il settore

L INDUSTRIA RIPARTE DALL EDILIZIA Meno spreco di energia e più innovazione per rilanciare il settore SCHEDA STAMPA a cura dell ufficio Comunicazione e Stampa L INDUSTRIA RIPARTE DALL EDILIZIA Meno spreco di energia e più innovazione per rilanciare il settore Mai come ora il sistema industriale italiano

Dettagli

Generali Immobiliare Italia SGR

Generali Immobiliare Italia SGR Generali Immobiliare Italia SGR Investitori Istituzionali e Settore Residenziale 25 novembre 2009 Giovanni Maria Paviera Amministratore Delegato e Direttore Generale Agenda 2 Investitori istituzionali

Dettagli

Dati significativi di gestione

Dati significativi di gestione 182 183 Dati significativi di gestione In questa sezione relativa al Rendiconto Economico sono evidenziati ed analizzati i risultati economici raggiunti da ISA nel corso dell esercizio. L analisi si focalizza

Dettagli

La congiuntura. internazionale

La congiuntura. internazionale La congiuntura internazionale N. 1 GIUGNO 2015 Il primo trimestre del 2015 ha portato con sé alcuni cambiamenti nelle dinamiche di crescita delle maggiori economie: alla moderata ripresa nell Area euro

Dettagli

PER LE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO CASSE RURALI E ARTIGIANE DEL VENETO MEFR MODELLO ECONOMETRICO FINANZIARIO REGIONALE

PER LE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO CASSE RURALI E ARTIGIANE DEL VENETO MEFR MODELLO ECONOMETRICO FINANZIARIO REGIONALE PER LE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO CASSE RURALI E ARTIGIANE DEL VENETO MEFR MODELLO ECONOMETRICO FINANZIARIO REGIONALE I dati utilizzati per le elaborazioni sono aggiornati al 31/7/1 Pagina 1 Questa

Dettagli

Prospettive del settore farmaceutico: riflessi economici ed occupazionali

Prospettive del settore farmaceutico: riflessi economici ed occupazionali Prospettive del settore farmaceutico: riflessi economici ed occupazionali Massimo Scaccabarozzi, Presidente Farmindustria 52 Simposio AFI -1 giugno 2012 La farmaceutica è la prima industria hi-tech per

Dettagli

Il Gruppo: valore per il territorio

Il Gruppo: valore per il territorio Il Gruppo AEB-Gelsia rappresenta una tra le prime multiutility in Lombardia per fatturato e clienti serviti e si colloca tra i primi 20 operatori a livello nazionale. Il Gruppo ha voluto ribadire il proprio

Dettagli

CHI SIAMO. Viale Assunta 37 20063 Cernusco s/n Milano 02-92107970 info@cimscarl.it

CHI SIAMO. Viale Assunta 37 20063 Cernusco s/n Milano 02-92107970 info@cimscarl.it CHI SIAMO C.I.M. non è un comune consorzio ma una società consortile creata dopo approfonditi studi ed esperienze maturate da un gruppo di specialisti in grado di operare in molte aree geografiche del

Dettagli

EXECUTIVE SUMMARY PUNTI CHIAVE

EXECUTIVE SUMMARY PUNTI CHIAVE EXECUTIVE SUMMARY PUNTI CHIAVE L'industria italiana della raffinazione apporta un contributo sostanziale all economia italiana. Il settore impiega circa 7000 persone, con circa altre 7600 che lavorano

Dettagli

ROADSHOW PMI TURISMO E PMI

ROADSHOW PMI TURISMO E PMI ROADSHOW PMI TURISMO E PMI Cagliari, 29 maggio 2009 Per il 67,2% delle Pmi del turismo la situazione economica del Paese è peggiorata nei primi cinque mesi del 2009 rispetto al secondo semestre del 2008.

Dettagli

AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE

AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE Milano, 19 dicembre 2012 1 Premessa L agenda digitale italiana, con le prime misure

Dettagli

La CSR in Italia. Alcune tendenze in atto

La CSR in Italia. Alcune tendenze in atto La CSR in Italia. Alcune tendenze in atto Sodalitas Social Solution www.sodalitas.socialsolution.it Sodalitas Social Solution è l Osservatorio on line sulla Responsabilità e la Sostenibilità delle Aziende,

Dettagli

TURISMO, BRAMBILLA: "400 ML PER I CONTRATTI DI SVILUPPO, PER LA PRIMA VOLTA SOSTEGNO CONCRETO DEL GOVERNO A INVESTIMENTI NEL TURISMO"

TURISMO, BRAMBILLA: 400 ML PER I CONTRATTI DI SVILUPPO, PER LA PRIMA VOLTA SOSTEGNO CONCRETO DEL GOVERNO A INVESTIMENTI NEL TURISMO TURISMO, BRAMBILLA: "400 ML PER I CONTRATTI DI SVILUPPO, PER LA PRIMA VOLTA SOSTEGNO CONCRETO DEL GOVERNO A INVESTIMENTI NEL TURISMO" "Per la prima volta in Italia, il governo dispone un concreto e significativo

Dettagli

Internazionalizzazione delle imprese

Internazionalizzazione delle imprese Internazionalizzazione delle imprese italiane: contesto ed opportunità 3 Marzo 2015 Business Analysis Pio De Gregorio, Responsabile Anna Tugnolo, Senior Analyst Dopo un 2013 difficile, le esportazioni

Dettagli

VARIABILI MACROECONOMICHE Graf. 2.1 La provincia di Modena è notoriamente caratterizzata da una buona economia. Ciò è confermato anche dall andamento del reddito procapite elaborato dall Istituto Tagliacarne

Dettagli

Report trimestrale sull andamento dell economia reale e della finanza

Report trimestrale sull andamento dell economia reale e della finanza l andamento dell economia reale e della finanza PL e Credito Bancario Perché un report trimestrale? A partire dal mese di dicembre 2014 SE Consulting ha avviato un analisi che mette a disposizione delle

Dettagli

Il credito in Toscana. III trimestre 2014

Il credito in Toscana. III trimestre 2014 Il credito in Toscana III trimestre 2014 Firenze, Febbraio 2015 Il contesto di riferimento Prosegue il rallentamento dei prestiti concessi dalle banche al settore privato italiano (-1,7% il dato di agosto

Dettagli

Direzione centrale attività produttive, commercio, cooperazione, risorse agricole e forestali Area per il manifatturiero

Direzione centrale attività produttive, commercio, cooperazione, risorse agricole e forestali Area per il manifatturiero Direzione centrale attività produttive, commercio, cooperazione, risorse agricole e forestali Area per il manifatturiero FVG regione a vocazione manifatturiera Settori di specializzazione FVG Principali

Dettagli

Milano, 30 marzo 2004

Milano, 30 marzo 2004 Milano, 30 marzo 2004 Gruppo TOD S: crescita del fatturato (+8.1% a cambi costanti). Continua la politica di forte sviluppo degli investimenti. 24 nuovi punti vendita nel 2003. TOD S Il Consiglio di Amministrazione

Dettagli

La partenza ritardata e lenta I fondi europei leva per uscire dalla crisi

La partenza ritardata e lenta I fondi europei leva per uscire dalla crisi discussione di Scenari economici n. 20 La partenza ritardata e lenta I fondi europei leva per uscire dalla crisi Alessandra Staderini Servizio Struttura economica, Banca d Italia Roma, 26 giugno 2014 Confindustria,

Dettagli

Indice di rischio globale

Indice di rischio globale Indice di rischio globale Di Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione Con tale studio abbiamo cercato di creare un indice generale capace di valutare il rischio economico-finanziario

Dettagli

Class CNBC Intervista al Group CEO, Mario Greco

Class CNBC Intervista al Group CEO, Mario Greco 12/03/2015 Class CNBC Intervista al Group CEO, Mario Greco Giornalista: Dott.Greco questo bilancio chiude la prima fase del suo impegno sulla società. Qual è il messaggio che arriva al mercato da questi

Dettagli

La congiuntura. internazionale

La congiuntura. internazionale La congiuntura internazionale N. 2 LUGLIO 2015 Il momento del commercio mondiale segna un miglioramento ad aprile 2015, ma i volumi delle importazioni e delle esportazioni sembrano muoversi in direzioni

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato

Dettagli

OLTRE LA CRISI? NON ANCORA

OLTRE LA CRISI? NON ANCORA OLTRE LA CRISI? NON ANCORA Le PMI dell Emilia Romagna nella doppia morsa della stretta creditizia e del ritardo dei pagamenti Allarme occupazione: a rischio la sua tenuta Bologna, 17 Novembre 2009 Ricerche

Dettagli

UniCredit Banca a sostegno del fotovoltaico Stefano Rossetti Direttore Regionale Emilia Est e Romagna UniCredit Banca

UniCredit Banca a sostegno del fotovoltaico Stefano Rossetti Direttore Regionale Emilia Est e Romagna UniCredit Banca UniCredit Banca a sostegno del fotovoltaico Stefano Rossetti Direttore Regionale Emilia Est e Romagna UniCredit Banca 30 settembre 2007 Agenda La situazione della produzione di energia rinnovabile in Italia

Dettagli

INDAGINE CONGIUNTURALE SULLE PREVISIONI DI ANDAMENTO DELL INDUSTRIA IN LIGURIA NEL TERZO TRIMESTRE 2013

INDAGINE CONGIUNTURALE SULLE PREVISIONI DI ANDAMENTO DELL INDUSTRIA IN LIGURIA NEL TERZO TRIMESTRE 2013 INDAGINE CONGIUNTURALE SULLE PREVISIONI DI ANDAMENTO DELL INDUSTRIA IN LIGURIA NEL TERZO TRIMESTRE 2013 Le previsioni delle imprese manifatturiere liguri per il terzo trimestre 2013 hanno confermato alcuni

Dettagli

SPUNTI DI RIFLESSIONE SULL ACCESSO AL FONDO CENTRALE DI GARANZIA DA PARTE DEI CONFIDI

SPUNTI DI RIFLESSIONE SULL ACCESSO AL FONDO CENTRALE DI GARANZIA DA PARTE DEI CONFIDI SPUNTI DI RIFLESSIONE SULL ACCESSO AL FONDO CENTRALE DI GARANZIA DA PARTE DEI CONFIDI Firenze, 28 febbraio 2013 AGENDA Ø I PARAMETRI DI ACCESSO AL FONDO CENTRALE Ø LE PERCENTUALI DI ACCESSO AL FONDO CENTRALE

Dettagli

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente

Dettagli

Progetto In.Volo. Iniziativa per il Volontariato in Lombardia

Progetto In.Volo. Iniziativa per il Volontariato in Lombardia Progetto In.Volo. Iniziativa per il Volontariato in Lombardia Le organizzazioni di volontariato in Lombardia La Lombardia è la regione italiana che detiene il maggior numero di organizzazioni iscritte

Dettagli

SEDE DI CAGLIARI. Il credito all economia regionale: Il ruolo degli Intermediari e la nuova regolamentazione di settore

SEDE DI CAGLIARI. Il credito all economia regionale: Il ruolo degli Intermediari e la nuova regolamentazione di settore FORUM PERMANENTE SUL CREDITO E LA FINANZA II^ CONFERENZA REGIONALE SUL CREDITO E LA FINANZA PER LO SVILUPPO Il credito all economia regionale: Il ruolo degli Intermediari e la nuova regolamentazione di

Dettagli

ANIE ENERGIA: 2015 ANNO DEL RILANCIO PER IL SETTORE ELETTRICO

ANIE ENERGIA: 2015 ANNO DEL RILANCIO PER IL SETTORE ELETTRICO ANIE ENERGIA: 2015 ANNO DEL RILANCIO PER IL SETTORE ELETTRICO Un indagine di ANIE Energia analizza le possibili evoluzioni del mercato interno di inverter, sistemi di accumulo e colonnine di ricarica.

Dettagli

Report trimestrale sull andamento dell economia reale e della finanza

Report trimestrale sull andamento dell economia reale e della finanza Report trimestrale sull andamento dell economia Perché un report trimestrale? A partire dal mese di dicembre SEI provvederà a mettere a disposizione delle imprese, con cadenza trimestrale, un report finalizzato

Dettagli

IL SETTORE. COSTRUZIONI in provincia di Trento

IL SETTORE. COSTRUZIONI in provincia di Trento 26 marzo 2013 IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI in provincia di Trento il contesto economico Nel 2012 l area dell euro è nuovamente in recessione, con una riduzione del Pil pari allo 0,6%; si stima che permanga

Dettagli

I sistemi di accumulo di energia elettrica nel residenziale. Roma, 17 settembre 2013

I sistemi di accumulo di energia elettrica nel residenziale. Roma, 17 settembre 2013 I sistemi di accumulo di energia elettrica nel residenziale Roma, 17 settembre 2013 Intervento di Claudio Andrea Gemme, Presidente ANIE Confindustria Signore e Signori, buongiorno. Grazie a tutti voi per

Dettagli

I flussi finanziari strutturati secondo lo schema del flusso di cassa disponibile: Obiettivo principale

I flussi finanziari strutturati secondo lo schema del flusso di cassa disponibile: Obiettivo principale L impostazione dell analisi: 5 possibili approcci [3] L approccio dei flussi di cassa l approccio dello schema di raccordo degli indici l approccio dello sviluppo sostenibile l approccio dei flussi di

Dettagli

La crisi del sistema. Dicembre 2008 www.quattrogatti.info

La crisi del sistema. Dicembre 2008 www.quattrogatti.info La crisi del sistema Dicembre 2008 www.quattrogatti.info Credevo avessimo solo comprato una casa! Stiamo vivendo la più grande crisi finanziaria dopo quella degli anni 30 La crisi finanziaria si sta trasformando

Dettagli

CAV. LAV. MARIO RESCA Presidente Confimprese. Stati Generali del Commercio Regione Lombardia. Milano, 4 febbraio 2013

CAV. LAV. MARIO RESCA Presidente Confimprese. Stati Generali del Commercio Regione Lombardia. Milano, 4 febbraio 2013 CAV. LAV. MARIO RESCA Presidente Confimprese Stati Generali del Commercio Regione Lombardia Milano, 4 febbraio 2013 1 CONFIMPRESE -L ASSOCIAZIONE DEL COMMERCIO MODERNO I NUMERI 100 Associati 300 Marchi

Dettagli

1. La situazione economica e del mercato del lavoro

1. La situazione economica e del mercato del lavoro 1. La situazione economica e del mercato del lavoro Per la lettura dei dati non si può prescindere dal considerare l impatto dei molteplici fattori che hanno mutato radicalmente il mondo del lavoro a causa

Dettagli

L ECONOMIA REGGIANA alle soglie del 2015

L ECONOMIA REGGIANA alle soglie del 2015 Osservatorio economico, coesione sociale, legalità L ECONOMIA REGGIANA alle soglie del 2015 i principali indicatori A cura dell Ufficio Studi della Camera di Commercio di Il contesto internazionale Stime

Dettagli

Il settore moto e il credito al consumo

Il settore moto e il credito al consumo Il settore moto e il credito al consumo Rapporto di ricerca ISPO per Marzo 2010 RIF. 1201V110 Indice 2 Capitolo 1: Lo scenario pag. 3 Capitolo 2: Il Credito al Consumo: atteggiamenti 13 Capitolo 3: Il

Dettagli

Alpiq EcoServices Con sicurezza verso l obiettivo energetico.

Alpiq EcoServices Con sicurezza verso l obiettivo energetico. Alpiq EcoServices Con sicurezza verso l obiettivo energetico. Assumersi responsabilità. Con provvedimenti energeticamente efficienti. L efficienza energetica è una strategia efficace per la protezione

Dettagli

COMUNICATO STAMPA. 1 Nel 2009 si era registrato un forte calo dei contribuenti che dichiaravano un reddito da lavoro dipendente (-273 mila).

COMUNICATO STAMPA. 1 Nel 2009 si era registrato un forte calo dei contribuenti che dichiaravano un reddito da lavoro dipendente (-273 mila). COMUNICATO STAMPA Il Dipartimento delle Finanze pubblica le statistiche sulle dichiarazioni delle persone fisiche (IRPEF) relative all'anno d'imposta 2010, a sei mesi dal termine di presentazione (settembre

Dettagli

ROI, WACC e EVA: strumenti di pianificazione economico finanziaria Di : Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato

ROI, WACC e EVA: strumenti di pianificazione economico finanziaria Di : Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Articolo pubblicato sul n 22 / 2004 di Amministrazione e Finanza edito da Ipsoa. ROI, WACC e EVA: strumenti di pianificazione economico finanziaria Di : Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Premessa

Dettagli

LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020

LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 \ OBIETTIVI TEMATICI (art.9 Reg.Generale) Interventi attivabili nel periodo 2014-2020 Grado

Dettagli

Coordinamento Centro Studi Ance Salerno - Area Informatica

Coordinamento Centro Studi Ance Salerno - Area Informatica Centro Studi Il Report I DATI DELLA BANCA D ITALIA CONFERMANO LA SITUAZIONE DI CRITICITA PER IL COMPARTO DELLE COSTRUZIONI. ANCE SALERNO: EDILIZIA, CREDITO SEMPRE DIFFICILE Le sofferenze sui crediti totali

Dettagli

Strumenti finanziari CIP. Programma per l innovazione e l imprenditorialità. Commissione europea Imprese e industria CIP

Strumenti finanziari CIP. Programma per l innovazione e l imprenditorialità. Commissione europea Imprese e industria CIP Strumenti finanziari CIP Programma per l innovazione e l imprenditorialità Commissione europea Imprese e industria CIP Strumenti finanziari CIP Programma per l innovazione e l imprenditorialità Quasi un

Dettagli

Mutui inaccessibili, tassazione alle stelle, mercato dell affitto proibitivo, boom di sfratti e nessun piano di edilizia sociale.

Mutui inaccessibili, tassazione alle stelle, mercato dell affitto proibitivo, boom di sfratti e nessun piano di edilizia sociale. SCHEDA STAMPA DATI Mutui inaccessibili, tassazione alle stelle, mercato dell affitto proibitivo, boom di sfratti e nessun piano di edilizia sociale. È STATO MESSO A DURA PROVA IL BENE PIÙ AMATO DAGLI ITALIANI

Dettagli

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Pagina 2 Contenuto Il progetto TIDE...4 Il manifesto TIDE...6 La nostra Dichiarazione...8 Conclusioni...12 Pagina 3 Il progetto TIDE Verso un

Dettagli

CREDITO E FINANZA: ISTRUZIONI PER L USO

CREDITO E FINANZA: ISTRUZIONI PER L USO www.momentumborsa.it Pierluigi Lorenzi Muoversi nel mercato finanziario per uscire dalla crisi CREDITO E FINANZA: ISTRUZIONI PER L USO 2 CREDITO E FINANZA: ISTRUZIONI PER L USO Muoversi nel mercato finanziario

Dettagli

I professionisti e la crisi: quale futuro ci attende?

I professionisti e la crisi: quale futuro ci attende? I professionisti e la crisi: quale futuro ci attende? Giuseppe Ciccarone Dipartimento di Economia e Diritto, Preside della Facoltà di Economia Fondazione Giacomo Brodolini I PROFESSIONISTI ITALIANI: CHI

Dettagli

ECONOMIC OUTLOOK 2013 OCSE: LA CRISI ITALIANA CONTINUA

ECONOMIC OUTLOOK 2013 OCSE: LA CRISI ITALIANA CONTINUA 423 www.freenewsonline.it i dossier www.freefoundation.com ECONOMIC OUTLOOK 2013 OCSE: LA CRISI ITALIANA CONTINUA 30 maggio 2013 a cura di Renato Brunetta INDICE 2 Le previsioni sull economia Alcuni grafici

Dettagli