Principali eventi specialistici del trimestre (Allegato resoconti)

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1 Centro Studi Innovazione e Sostenibiltà Aggiornamento II trimestre 2014 Aprile Giugno 2014 a cura di Giuliana Giovannelli e Alessandra Graziani Principali eventi specialistici del trimestre (Allegato resoconti)

2 Scheda 1 1 Innovazione e sostenibilità - Fiere ed eventi: schede dei convegni di area più rappresentativi Questo lavoro raccoglie i contributi più interessanti emersi dai Convegni di Area, che si sono svolti nel periodo aprile giugno 2014, selezionati in maniera inevitabilmente tendenziosa, ma estremamente utili per comprendere il delinearsi di questo settore in espansione, coinvolgendo tutti i settori dello scenario, da quello socio-economico e culturale, a quello politico e tecnologico. I Convegni selezionati sono i seguenti: 1. Salone del Mobile, Milano 8-13 aprile Meeting di primavera 2014, Imprese e lavori per una green economy, Fondazione sviluppo sostenibile, Roma 15 aprile Presentazione del Progetto ELIHMED, efficienza energetica nelle abitazioni a basso reddito, Enea, Roma, 30 aprile Presentazione del Rapporto Enea 2012 Le detrazioni fiscali del 55% per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente, Enea, Roma 30 aprile Presentazione del Rapporto Ambiente in Europa 2014, Legambiente in collaborazione con l Istituto Ambiente Italia,Roma, 7 maggio Presentazione del Rapporto Comuni Rinnovabili 2014, Legambiente, Milano 7 maggio Rigenerare Italia. Ruoli, obiettivi, strumenti per ripartire dalle città, Audis (Associazione Aree Urbane Dismesse), Modena 16 maggio Presentazione dell Italian Council for Eco Innovation, l Osservatorio Innovazione e Tecnologia per la Green Economy, volano d azione per imprese green,fondazione sviluppo sostenibile, Roma 29 maggio Forum ABI Green economy Sostenibilità ambientale, risparmio energetico e finanza green, ABI Energia, Competence center ABI Lab su Energia e Ambiente, Roma 4 e 5 giugno Terzo Forum Legno Arredo _Disegna il tuo futuro, MiCo, Milano 5 giugno L innovazione nel mercato europeo delle costruzioni, Horizon 2020 e la ricerca nel settore edilizio in Italia - una opportunità da non perdere, Piattaforma Tecnologica Italiana delle Costruzioni - PTIC, insieme a CRESME ed ISTEA, Roma 5 giugno Presentazione Rapporto 2014 del Centro Ricerca sui Consumi di Suolo, Legambiente,Istituto Nazionale di Urbanistica (INU) e DaSTU, Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di MilanoMilano 5 giugno 2014

3 Scheda Innovazione e sostenibilità - Fiere ed eventi: agenda dei convegni di area più rappresentativi 1-Salone del Mobile 1 Milano 8-13 aprile 2014 Il sottosegretario allo Sviluppo economico Vicari annuncia la volontà del Governo di prorogare il bonus e apre uno spiraglio anche sull'estendibilità degli incentivi per la riqualificazione di hotel in vista di Expo. La richiesta era stata avanzata anche una settimana fa nel corso del Congresso Nazionale di Fillea Cgil. E in occasione del taglio del nastro del Salone del Mobile di Milano, in calendario fino a domenica 13 aprile, qualche rassicurazione arriva dai rappresentanti delle istituzioni. Stiamo lavorando per rendere strutturale l'attuale bonus sugli arredi, legato alle detrazioni sulle ristrutturazioni edilizie, almeno sino al Con questa dichiarazione il sottosegretario allo Sviluppo economico, Simona Vicari fa seguito anche alle richieste, più volte esplicitate di FederlegnoArredo, che vorrebbe, oltre a un prolungamento degli incentivi, anche l'iva agevolata sugli acquisti per le giovani coppie, e l'estensione del bonus stesso agli investimenti di hotel e pubblici esercizi in vista di Expo Bonus anche per la riqualificazione degli hotel? E, seppur cautamente, la Vicari apre qualche spiraglio in questo senso annunciando che potrebbe esserci la possibilità di estendere una forma di bonus o sgravio fiscale per la riqualificazione delle strutture ricettive ponendo un tetto minimo di spesa, che potrebbe essere quello di 100mila euro. Modello lombardo A fargli eco, il presidente della Regione, Roberto Maroni, che ci tiene a precisare come la Lombardia abbia stanziato, d'intesa col sistema bancario, un finanziamento agevolato di 100 milioni di euro per sostenere la riqualificazione di hotel, ristoranti, bar e commercio alimentare in vista dell'expo. Al via la kermesse internazionale Tra promesse e buoni propositi, la 53 edizione del Salone Internazionale del Mobile ha preso comunque il via ieri a Milano Rho Fiera, con 2400 espositori distribuiti in 204mila mq e divisi tra le biennali EuroCucina, il Salone Internazionale del Bagno e il SaloneSatellite. Inutile negare che ci si aspettano riscontri positivi dalla kermesse che, quest'anno più che mai, rappresenta, in quanto vetrina internazione del made in italy, un importante veicolo per il rilancio di un settore in forte sofferenza, con 10 miliardi di fatturato persi in 7 anni. 1 Fonte. sito internet casa e clima, 9/04/2014.

4 Scheda Innovazione e sostenibilità - Fiere ed eventi: agenda dei convegni di area più rappresentativi 2-Meeting di primavera 2014, Imprese e lavori per una green economy 1 Fondazione sviluppo sostenibile Roma 15 aprile 2014 Un nuovo progetto di sviluppo sostenibile per l'europa, un green new deal che sappia interpretare i nuovi bisogni, cogliere i deboli segnali di ripresa in atto e che si basi su misure incisive e innovative - in primo luogo la revisione del fiscal compact - su strumenti finanziari idonei e su una fiscalita' ecologica a livello europeo. Questo il messaggio lanciato nel corso del Meeting di primavera 2014, l'appuntamento annuale della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, che quest'anno ha come titolo "Imprese e lavori per una green economy", lo stesso tema che verra' affrontato, a novembre, nel corso degli Stati generali della green economy. Secondo uno studio che l'unep ha realizzato insieme all'organizzazione internazionale del Lavoro (Ilo) si stima che nei prossimi venti anni l'economia verde potrebbe generare dai 15 ai 60 milioni di posti di lavoro a livello globale. In Italia, secondo una stima compiuta dalla Guida ai green jobs, i posti di lavoro verde sarebbero oltre con picchi nelle risorse agroforestali ( ) e nelle energie rinnovabili ( ). "Le imprese green e i green job - ha sottolineato il presidente della Fondazione Edo Ronchi - stanno facendo i conti con la crisi, anche se alcuni indicatori ci dicono che l'economia verde ha resistito meglio dell'economia tradizionale. Ma le politiche europee durante questa crisi sono state largamente carenti e stanno alimentando sfiducia e euroscetticismo. Il mondo della green economy dovrebbe chiedere la revisione del fiscal compact, perche' far prevalere tetti e vincoli provoca riduzione della ricchezza e di conseguenza delle entrate fiscali, aumento della spesa sociale e conseguente aumento del debito pubblico". 1 Fonte:

5 Scheda Innovazione e sostenibilità - Fiere ed eventi: agenda dei convegni di area più rappresentativi 3-Presentazione del Progetto ELIHMED, efficienza energetica nelle abitazioni a basso reddito 1 Enea Roma, 30 aprile 2014 Si è tenuto presso la sala convegni Ance a Roma il convegno promosso dall'enea per presentare il Progetto Elih-Med, che si concentra sull'efficienza energetica nelle abitazioni a basso reddito nel Mediterraneo per il raggiungimento degli obiettivi Ue DESTINATARI. I destinatari del progetto sono gli inquilini e i proprietari a basso reddito o famiglie che soffrono povertà energetica (Low Income Houseold), sono considerati come "difficili da raggiungere" attraverso le tradizionali politiche pubbliche e richiedono strategie innovative sia tecniche sia finanziarie per la riduzione del loro consumo energetico. Il progetto dimostra, attraverso una sperimentazione su larga scala, della fattibilità di soluzioni innovative e meccanismi finanziari sostenuti con fondi FESR, che potrebbero poi essere estesi a tutto il Mediterraneo. 6 PAESI COINVOLTI. La sperimentazione è condotta simultaneamente in sei paesi: Spagna, Francia, Italia, Grecia, Cipro e Malta, in diverse aree geografiche (urbane, periurbane e rurali), sociali (inquilini, proprietari residenti, famiglie in stato di povertà energetica), e in differenti contesti climatici (il che implica un uso potenzialmente moderato o intensivo di riscaldamento e aria condizionata). IN ITALIA. Nell ambito del Progetto Pilota ELIH-MED, in Italia sono stati realizzati tre interventi: nel comune di Genova, nella Provincia di Sassari e nel comune di Frattamaggiore (NA). In totale sono stati riqualificati, dal punto di vista energetico, circa 100 abitazioni. La realizzazione delle opere rientra nelle attività del progetto che prevedono inoltre una fase di monitoraggio pre intervento, on going e di monitoraggio post-intervento. ESEMPI DI INTERVENTI IN ITALIA, FRANCIA E SPAGNA ITALIA, Genova: I 45 edifici selezionati, tutti di proprietà del Comune di Genova, sono situati rispettivamente in Piazzale Adriatico (36 abitazioni su 6 piani) e in via Lungobisagno Dalmazia (9 alloggi su 2 piani). Gli edifici sono stati costruiti nel 1953 e rappresentano la tipa urbanizzazione post Seconda Guerra Mondiale. Sono quindi caratterizzati da: nessun isolamento termico, vetri singoli e caldaie a gas per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria. Tra le misure di efficienza energetica individuate troviamo quindi l'isolamento termico esterno e del tetto, la sostituzione totale delle finestre e la parziale sostituzione di tende/persiane. Dopo l'adeguamento si prevede che la prestazione energetica degli edifici dovrebbe essere migliorata di almeno due classi energetiche, mentre il consumo totale di energia diminuirà del 53%. 1 Fonte: sito internet casa e clima, 30/04/2014

6 Scheda 1.3 SPAGNA, Malaga: L'edificio pilota selezionato prende il nome di "Los Limoneros" e si trova nel quartiere di Ciudad Jardín nella parte settentrionale della città. Si tratta di un edificio di 7 piani (6 fuori terra) in edilizia sociale costruito negli anni '80. L'edificio è di proprietà del Municipal Institute of Housing (IMV) che affitta gli appartamenti agli inquilini. In totale si tratta di 140 abitazioni di superficie compresa tra mq tutte il classe F. Obiettivo del Progetto Elih-Med è quello di migliorare di ben due livelli la classificazione energetica dell'edificio, passando dagli attuali 64,12 kwh/mq l'anno a 43,28 kwh/mq l'anno FRANCIA, Arles: Costruiti nel 1970 in un piccolo villaggio a 18 km dal centro di Arles, i 30 appartamenti pilota hanno una superficie inferiore a 90 mq. Attualmente, la prestazione energetica dell'edificio è classificabile con la lettera D, anche se dopo la ristrutturazione si prevede una classificazione addirittura in classe A (48 kwh/mq l'anno). Tra le misure che verranno adottate per l'adeguamento troviamo: l'isolamento esterno di tetto e pareti, l'installazione di una pompa di calore a terra, la sostituzione delle finestre e l'installazione di schermature solari. LINEE GUIDA. ELIHMED sta ora sviluppando le Linee Guida per diffondere quanto acquisito dalle esperienze pilota e fornire supporto e suggerimenti alle amministrazioni nazionali, regionali e locali, oltre che ad imprenditori, progettisti e agli stessi abitanti degli alloggi a basso reddito. L obiettivo finale è ridurre il fabbisogno energetico degli edifici a livelli quasi zero, in linea con le indicazioni europee del "pacchetto clima-energia 20/20/20. L efficientamento energetico delle case a basso reddito, con elevato potenziale di risparmio, rappresenta infatti uno strumento chiave per raggiungere l obiettivo comunitario del taglio del 20% dei consumi entro il 2020 e può essere considerato un settore trainante per favorire la ripresa dell economia nazionale. In più la riqualificazione energetica di questo tipo di patrimonio edilizio ha anche valore sociale. Infatti oggigiorno in Europa alcune decine di milioni di cittadini vivono in regime di energy poverty, cioè non sono in grado di pagare i propri consumi di energia e vivono condizioni di disagio. Proprio per questi cittadini dunque lo sforzo da fare è quello di fornire degli alloggi ad energia quasi zero. Tutto ciò che queste fasce di popolazione risparmieranno per le bollette, inoltre, potrà essere immesso nel mercato per l acquisto di beni materiali e quindi, se moltiplicato per milioni di famiglie, diventare un ulteriore volano di ripresa economica.

7 Scheda Innovazione e sostenibilità - Fiere ed eventi: agenda dei convegni di area più rappresentativi 4-Presentazione del Rapporto Enea 2012 Le detrazioni fiscali del 55% per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente 1 Enea Roma 30 aprile 2014 L ENEA ha presentato al Ministero dello Sviluppo Economico il Rapporto 2012 Le detrazioni fiscali del 55% per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente, che fornisce il quadro complessivo degli interventi realizzati sugli edifici residenziali secondo la normativa vigente. Il risparmio energetico in energia primaria attribuibile agli interventi di riqualificazione energetica che nel 2012 hanno beneficiato degli incentivi fiscali previsti dalla Legge 296/06 (e successive modifiche) è stato di circa GWh/anno, con una conseguente riduzione di CO2 emessa in atmosfera stimabile in 270 kt/anno. Investimenti per oltre 2,8 MLD Le richieste d intervento sono state per investimenti complessivi superiori a 2,8 miliardi di euro e un totale degli importi portati in detrazione pari a 1,58 miliardi di euro. Il costo medio per intervento è di euro, con un risparmio medio pari a circa 4,7 MWh/anno. Rispetto al 2011 lieve calo del numero di pratiche Nei risultati ottenuti si conferma una forte disomogeneità tra le realtà regionali e si osserva nell insieme una leggera riduzione del numero di pratiche inviate ad ENEA, degli investimenti e dei risultati ottenuti rispetto all anno fiscale Tra le molteplici cause, è stato evidenziato il contemporaneo innalzamento dal 36% al 50% dell aliquota delle detrazioni per le ristrutturazioni edilizie, oltre agli effetti della crisi economica. Dal 2007 al 2012 investiti 18 MLD Nonostante ciò, a conferma della grande diffusione sul territorio che da sempre caratterizza questo sistema di incentivazione dell efficienza energetica, i dati pubblicati da ENEA mostrano dal 2007 al 2012 una spesa di 18 miliardi di euro nelle riqualificazioni energetiche degli edifici, che ha contribuito significativamente a produrre occupazione in un settore in forte crisi e ad innalzare le prestazioni energetiche di una percentuale significativa del patrimonio edilizio nazionale. 1 Fonte: sito internet casa e clima, 30/04/2014.

8 Scheda Innovazione e sostenibilità - Fiere ed eventi: agenda dei convegni di area più rappresentativi 5- Presentazione del Rapporto Ambiente in Europa 2014 Legambiente in collaborazione con l Istituto Ambiente Italia 1 Roma, 7 maggio 2014 Nel 2014 l'italia emerge come un Paese che consuma meno risorse, meno energia e produce meno emissioni. In Italia la produttività di risorse (Pil in rapporto alla quantità di materia consumata) è infatti migliore del 10% rispetto alla Germania e del 26% rispetto all Ue; le emissioni pro capite di CO2 sono inferiori del 23% rispetto a quelle tedesche e del 15% rispetto alla media Ue. I consumi procapite di energia, sempre rispetto a Germania e Ue, sono rispettivamente inferiori del 32% e del 19%; l intensità energetica (consumi di energia rispetto al Pil) è inferiore del 10% rispetto a quella tedesca e del 14% rispetto alla media Ue. È quanto emerge da Ambiente in Europa, l'edizione 2014 del rapporto di Legambiente realizzato in collaborazione con l Istituto Ambiente Italia, presentato il 7 maggio a Roma. Conversione ambientale inconsapevole Il Belpaese supera dunque la Germania per efficienza nell uso di energia e risorse, in maniera inconsapevole, cioè senza una precisa scelta strategica e lungimiranti politiche ambientali, ma grazie alla capacità di massimizzare l impiego delle risorse nel periodo più difficile, di crisi economica e stress, attraverso una gestione più efficiente delle risorse consumando meno energie, producendo da fonti rinnovabili, aumentando il riciclaggio di rifiuti nell industria, adottando stili di vita sostenibili. L Italia spiega Duccio Bianchi, dell Istituto di ricerche Ambiente Italia deve questo primato a diverse ragioni: la prima è la rapidità con cui l industria italiana, in presenza di una forte crescita dei prezzi energetici dopo il 2005, ha adottato una serie di misure di efficienza a cui non aveva fatto ricorso negli anni di bassi costi. La seconda è la presenza di un sistema di ricchi incentivi alle rinnovabili, la terza è la crescita del riciclo nel comparto siderurgico, nella produzione di metalli, nel settore cartario o vetrario che riduce le estrazioni di materie prime. La quarta è legata alla struttura dei consumi finali delle famiglie più orientati sui consumi immateriali che sui beni materiali. Dal nostro rapporto Ambiente in Europa emerge dunque come l Italia abbia una struttura economica ben vocata alla conversione ecologica che si basa sul recupero, sull efficienza energetica e sul riciclo. Una conversione che può diventare strutturale se sostenuta da giuste politiche. Consumo di materia Dall analisi degli indicatori emerge che l Italia consuma e importa meno materia. Se in Germania il consumo assoluto è diminuito del 6% e la produttività è cresciuta del 21%, in Italia si registrano i progressi più vistosi dell intera Unione Europea: il consumo assoluto è diminuito del 23%, la produttività delle risorse è cresciuta del 35%. Per quanto riguarda, invece, le materie importate, se tra il 2000 e il 2010 sono aumentate di 100 milioni di tonnellate in Germania, in Italia sono invece diminuite di 2 milioni. Continuando l analisi, l Italia è il leader europeo nell industria del riciclo, in particolare per il riciclo dei metalli ferrosi, plastica, tessili. Anche sul totale dei rifiuti, escludendo solo quelli minerali e vegetali, la Penisola con 37 milioni di tonnellate avviate a recupero, è il secondo paese 1 Fonte: sito internet casa e clima, 07/05/2014

9 Scheda 1.5 europeo per valore assoluto di recupero, appena dietro la Germania e ben sopra a paesi come la Francia o la Gran Bretagna. Consumi energetici Sul fronte energetico, nel 2012 i consumi lordi di energia primaria sono scesi a 178 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio. I consumi di gas naturale e petrolio coprono ciascuno circa il 35% dei consumi, mentre dalle fonti rinnovabili arriva il 15% dei fabbisogni energetici. Nel 2013 prosegue la discesa dei consumi energetici nazionali e i dati finora disponibili confermano un altra contrazione pari al 2-3% dei consumi elettrici e dei carburanti. Ciò è l effetto diretto della forte crescita delle rinnovabili che determinano una corrispondente riduzione di gas e petrolio e della maggiore efficienza energetica dei processi di produzione e consumo. Tra il 2008 e il 2012, negli anni della recessione, nella Penisola la quota di rinnovabili nei consumi energetici totali è passata dall 8% al 14%. Miglioramenti si registrano anche nella quota di rinnovabili nei consumi elettrici che si attesta al 39% contro il 23,5% della Germania. In particolare nel settore elettrico, la Penisola diventa il terzo principale produttore europeo di elettricità sia dall insieme di rinnovabili (dopo Germania e Svezia) sia dalle rinnovabili non idroelettriche (dopo Germania e Spagna). Inoltre l Italia è il primo produttore di geotermoelettrico, il secondo produttore di fotovoltaico (dopo la Germania), il terzo produttore d idroelettrico (dopo Svezia e Francia) e da bioenergie (dopo Germania e Gran Bretagna), il quinto produttore di eolico (dopo Spagna, Germania, Gran Bretagna, Francia). Infine nel 2012 le emissioni di CO2 dai consumi energetici, pur a parità di consumi nel 1998, sono minori del 15%. Nel 2012 in Italia si sono registrati circa 355 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 dai consumi energetici contro i 736 della Germania. I punti deboli Sono però ancora troppi i punti deboli come il problema dell occupazione, la mobilità privata preferita a quella pubblica, la poca eguaglianza sociale, la supremazia della discarica per smaltire i rifiuti urbani, la piaga dell abusivismo edilizio. Nel settore della gestione dei rifiuti urbani, in particolare, l'italia è in affanno e ciò conferma la debolezza delle politiche pubbliche: nel riciclaggio le percentuali sono 19,7% per l Italia e 45,3% per la Germania; nel compostaggio e digestione anaerobica 11,8% per l Italia e 17,2% per la Germania; incenerimento 16,5% per l Italia e 36,9% per la Germania, trattamento in discarica 46,3% per l Italia contro l 0,5% della Germania; altro trattamento 5,7% per l Italia contro lo 0,0% della Germania. Consumo di suolo, urbanizzazione delle coste e abusivismo Per quanto riguarda il consumo di suolo, in Italia nel 2012 l area artificializzata era pari al 7,8% del territorio e l area propriamente edificata era pari al 2,7% (Dati Lucas Survery di Eurostat). Espressi per abitante significa che 397 km/quadri di territorio sono artificializzati e 138 km/quadri sono edificati ogni milione di abitanti. Valori allineati alla media europea (rispettivamente pari a 392 e 130), inferiori a quelli dei paesi a minor densità abitativa ma superiori a quelli della Germania con 342 km/quadri di territorio artificializzato. Per quanto riguarda, invece, i permessi di costruire per abitazione (numero per milione di abitanti), in Italia sono 1159 contro i 2597 della Germania. Comunque ciò che colpisce in Italia è il sovrapporsi di due fenomeni: l urbanizzazione delle coste e l abusivismo. Il primo è il prodotto di politiche urbanistiche che hanno assecondato e stimolato insediamenti residenziali, speculazioni turistiche, espansioni di aree industriali; il secondo, l abusivismo edilizio, è un fenomeno nazionale tutto italiano. Secondo il Cresme tra il 1982 e 2012 sono state realizzate oltre abitazioni abusive (circa il 15-20% del patrimonio edilizio). Invece per quanto riguarda l agricoltura biologica, in Italia l 8,5% di territori agricoli è stato convertito o è in conversione sul totale dell area agricola utilizzata contro l 6,1% di quelli tedeschi.

10 Scheda Innovazione e sostenibilità - Fiere ed eventi: agenda dei convegni di area più rappresentativi 6- Presentazione del Rapporto Comuni Rinnovabili 2014 Legambiente 1 Milano 7 maggio 2014 Oggi le rinnovabili sono presenti in tutti gli comuni italiani. Nel 2013, infatti, è aumentata la diffusione per tutte le fonti - dal solare fotovoltaico a quello termico, dall idroelettrico alla geotermia, agli impianti a biomasse e biogas integrati con reti di teleriscaldamento e pompe di calore - e sono ormai più di 700mila gli impianti diffusi nel 100% dei Comuni d Italia: un articolato sistema di generazione distribuita che lo scorso anno ha prodotto la cifra record di 104 TWh e garantito il 32,9 % dei consumi elettrici del Paese e il 15% di quelli com-plessivi. Ad analizzare la mappatura delle rinnovabili in Italia e la loro crescita costante sul territorio negli ultimi anni (i comuni dove si trova almeno un impianto erano nel 2013 e solo 356 nel 2006) è il Rapporto Comuni Rinnovabili 2014 di Legambiente, realizzato con il contributo del GSE e presentato il 7 maggio alla Fiera Solarexpo di Milano. Alla presentazione del dossier, che mette in luce la capacità delle rinnovabili di produrre energia in rapporto ai consumi, in particolare delle famiglie, e i profondi cambiamenti avvenuti nel nostro sistema energetico, hanno partecipato tra gli altri Edoardo Zanchini, vicepresidente Legambiente, Silvia Velo, sottosegretario ministero dell Ambiente, Guido Bortoni, presidente Autorità per l energia, Francesco Sperandini, direttore direzione operativa GSE, Francesco Ferrante, vicepresidente KyotoClub. I risultati raggiunti dalle rinnovabili nel nostro Paese in termini di produzione e distribuzione nel territorio erano semplicemente inimmaginabili solo 10 anni fa - dichiara Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente - e dimostrano come gli impianti sono affidabili e competitivi. Ora però non dobbiamo fermarci, perché la crisi economica e i problemi energetici italiani - costi crescenti in bolletta, dipendenza dall estero e quindi insicurezza, emissioni inquinanti e di gas serra - possono trovare risposta proprio attraverso un modello di generazione distribuito, efficiente e da fonti rinnovabili. L Italia ha tutto l interesse a percorrere questa direzione, che permette a famiglie e imprese di risparmiare autoproducendo l energia termica e elettrica di cui hanno bisogno e gestendola in maniera più efficiente. I premiati 2014 Il premio Comuni Rinnovabili 2014 va a un gruppo di 8 Comuni delle Valli di Primiero e Vanoi, in Provincia di Trento, un territorio con oltre 10 mila abitanti di cui fanno parte Canal di San Bovo, Fiera di Primiero, Imèr, Mezzano, Sagron Mis, Siror, Tonadico e Transacqua. Questa unione informale di Comuni, denominata Il Primiero attraverso un mix di 5 tecnologie diverse soddisfa l intero fabbisogno termico e elettrico dei Comuni. Attraverso due reti di teleriscaldamento (lunghe 45 km) e una rete elettrica di proprietà pubblica, la Società Municipalizzata ACSM distribuisce alle utenze l energia prodotta da impianti di varie taglie idroelettrici (145 MW) e fotovoltaici (4 MW) per la parte elettrica, da impianti solari (con 996 mq di pannelli), e da biomassa (22 MW) per la parte termica. 1 Fonte: sito internet edilportale, 08/05/2014

11 Scheda 1.6 Il premio Buona Pratica di Comuni Rinnovabili 2014 va alla Comunità del Parco Eolico di Rivoli Veronese (VR) ovvero a tutti i soggetti che hanno collaborato alla realizzazione di uno dei parchi eolici più interessanti in Italia. L impianto, realizzato sul Monte Mesa in un area Sic tutelata per l habitat di prati aridi e orchidee, è composto da 4 aerogeneratori da 2 MW ciascuno, e permette di soddisfare i fabbisogni di circa famiglie. L impianto nasce su iniziativa del Comune ed è stato realizzato da AGSM, ed è premiato proprio per il processo di confronto con il territorio sulle scelte di localizzazione degli aerogeneratori, di conservazione dei prati aridi e delle orchidee in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato, di fruizione dell area che sarà collegata al sistema delle piste ciclabili della Val d Adige. Un premio Buona Pratica va inoltre al Comune di Albino (BG), che con un investimento di 1,6 milioni di euro, ha installato 552 kw di pannelli solari fotovoltaici. Attraverso un bando pubblico ha installato sui tetti di 113 famiglie pannelli solari fotovoltaici, per una potenza complessiva di 380 kw. Sono stati inoltre realizzati impianti solari su 10 edifici pubblici, per una potenza complessiva di 172 kw. Premiato, per le buone pratiche, anche il Comune di Maiolati Spontini (AN) dove è presente una discarica per rifiuti solidi urbani e per rifiuti speciali derivanti da lavorazioni industriali, certificata Emas e gestita dalla Società pubblica SOGENUS, che in 25 anni di attività ha saputo fare della gestione dei rifiuti una risorsa per il territorio. La discarica infatti è stata trasformata in un piccolo polo energetico grazie alla presenza di 2 centrali a biogas per complessivi 4,2 MW di potenza, in grado di produrre circa 17 milioni di kwh/anno di energia elettrica, pari al fabbisogno di circa famiglie ogni anno, e le risorse generate sono state investite nel realizzare diversi interventi nel Comune, dalla riqualificazione e solarizzazione di scuole e edifici pubblici, alla copertura della ex discarica con un impianto solare fotovoltaico da 584 kw, a cui presto verrà affiancato un orto botanico. Il futuro delle rinnovabili in Italia I risultati prodotti da solare, eolico, biomasse, idroelettrico in Italia vanno compresi in tutta la loro portata. In questi anni si è ridotta la produzione da impianti termoelettrici, ossia quella degli impianti più inquinanti, e con questa sia le importazioni dall estero per le fonti fossili, che le emissioni di CO2, con indubbi vantaggi anche economici legati al protocollo di Kyoto. Nel 2013 si è ridotto ancora il prezzo unitario nazionale dell energia alla borsa elettrica, e non solo per via della contrazione della domanda dovuta alla crisi, ma anche per la concorrenza legata all irruzione sul mercato di 49TWh da rinnovabili dal 2000 ad oggi. Le potenzialità per continuare in questa direzione, creando anche vantaggi per le bollette di famiglie e imprese, sono oggi rilevantissime. Ma serve una politica che accompagni le diverse tecnologie che producono energia pulita verso la prospettiva, sempre più vicina, della grid parity rispetto all energia prodotta dalle centrali termoelettriche. Con scelte lungimiranti si può arrivare nel 2020 a 250mila occupati nelle energie pulite (in Germania sono 400mila) e a 600mila nel comparto dell efficienza e della riqualificazione in edilizia. A Governo e Autorità per l energia chiediamo di aprire la strada all autoproduzione di energia da fonti rinnovabili - aggiunge Zanchini - Oggi è infatti possibile ridurre significativamente la spesa energetica di famiglie e imprese, attraverso impianti da fonti rinnovabili e efficienti che utilizzano in modo innovativo le reti elettriche e di teleriscaldamento. Nei Comuni rinnovabili che raccontiamo nel Rapporto, da Primiero a Prato allo Stelvio, sono cooperative e aziende locali a gestire le reti energetiche e gli impianti, vendendo

12 Scheda 1.6 l energia agli utenti, con risultati significativi nelle bollette. È questa direzione di cambiamento che occorre rendere possibile in tutta Italia. Legambiente indica nel suo Rapporto anche una serie di proposte per continuare a far crescere le rinnovabili. A partire proprio dal premiare tutti coloro che si rendono autonomi attraverso impianti rinnovabili ed efficienti, togliendo ogni limite allo scambio sul posto dell energia con la rete e aprendo ai contratti di vendita diretta di energia prodotta da impianti da fonti rinnovabili e in cogenerazione, rendendo possibile la gestione delle reti da parte di cooperative e Esco. Servono poi regole chiare e trasparenti per l approvazione dei progetti da rinnovabili che sono la condizione per uno sviluppo integrato nel territorio e libero da appetiti della criminalità. In molte Regioni è di fatto vietata la realizzazione di nuovi progetti mentre in altre non sono garantite trasparenza e tutela e l incertezza delle procedure è ancora oggi una delle principali barriere alla diffusione degli impianti da fonti rinnovabili in Italia (per l eolico offshore siamo ancora a 0 impianti in Italia). Serve introdurre, come in Germania, un sistema di incentivi per le famiglie e le piccole e medie imprese per impianti fotovoltaici sui tetti integrati con sistemi di accumulo che prevedano almeno il 60% della produzione di autoconsumo; e reintrodurre incentivi in conto energia per la sostituzione di coperture in amianto con tetti fotovoltaici. Infine, occorre spingere la riqualificazione energetica in edilizia con nuove politiche per aiutare a ridurre le bollette, in particolare quella la spesa più consistente che riguarda il riscaldamento, di case, condomini, uffici, edifici pubblici e privati (pari al 5,2% della spesa media una famiglia a fronte dello 0,3 di quella per gli incentivi alle rinnovabili su cui si concentra tutta l attenzione mediatica e politica).

13 Scheda Innovazione e sostenibilità - Fiere ed eventi: agenda dei convegni di area più rappresentativi 7-Rigenerare Italia. Ruoli, obiettivi, strumenti per ripartire dalle città 1 Audis (Associazione Aree Urbane Dismesse), Modena 16 maggio 2014 Quattro proposte dall' Associazione Aree Urbane Dismesse per favorire una politica più orientata alla riduzione del consumo di suolo e una sburocratizzazione delle pratiche "Nonostante l'evidente condivisione generale delle strategie sulle rigenerazione urbana, le difficoltà economiche creano problemi all'avvio delle singole iniziative già programmate. È necessario l'impegno dei comuni, ma anche che a livello centrale si ponga finalmente mano alla revisione della legislazione urbanistica generale. Con queste parole Gabriele Giacobazzi, Assessore alla Programmazione e gestione del territorio del Comune di Modena, ha 'aperto' il Convegno Nazionale di Audis (Associazione Aree Urbane Dismesse) Rigenerare Italia. Ruoli, obiettivi, strumenti per ripartire dalle città, tenutosi lo scorso 16 maggio a Modena. Documento di proposte per la rigenerazione urbana Un'occasione per presentare dati e prospettive della situazione italiana, ma sopratutto per presentare il Documento di proposte per la rigenerazione urbana redatto da AUDIS. Con questo documento ha sottolineato Elisabetta Meucci, Elisabetta Meucci, Presidente AUDIS e Assessore alle Politiche del Territorio e Patrimonio non abitativo del Comune di Firenze presentiamo un pacchetto di proposte finalizzate a rilanciare gli interventi di rigenerazione urbana. Vuole essere una piattaforma sulla quale confrontarsi e possibilmente raggiungere una vasta condivisione di tutti gli interlocutori interessati. Riportiamo integralmente le quattro proposte. 1. Verso la crescita zero La recente proposta di legge governativa sulla riduzione del consumo di suolo conferma l obiettivo di ridurre il consumo di suolo arrivando nel 2050 alla crescita zero. Obiettivo da perseguire in tempi lunghi e attraverso tappe intermedie, secondo limiti e scadenza che vengono demandati a successivi atti e documenti concordati tra governo centrale e regioni. Purtroppo molto spesso nel nostro paese i migliori propositi si sono arenati e dissolti per le inadempienze politiche e amministrative. Si ritiene quindi necessario che già in sede legislativa venga stabilito un primo step del processo indicando un obiettivo parziale da raggiungere entro i prossimi dieci anni. In linea di massima si assume un valore massimo di nuovo suolo utilizzabile pari al 10% della superficie già urbanizzata. In un quadro generale molto variegato da nord a sud ciò significa che alcuni comuni virtuosi (pochi per la verità, ma in costante aumento in particolare tra i Comuni capoluogo) che nei loro piani già rispettano questo standard non dovranno comunque prevedere nuovi sviluppi, mentre la gran parte dei comuni, dove i piani generalmente prevedono incrementi del costruito superiori al 10% dovranno procedere ad attuare adeguate riduzioni. Sarà opportuno altresì prevedere uno step 1 Fonte: sito internet casa e clima, 19/05/2014.

14 Scheda 1.7 intermedio a cinque anni dall entrata in vigore della legge per l adozione di una variante che verifichi lo stato di avanzamento del processo; In ogni caso l urbanizzazione di nuove aree deve essere preceduta da una valutazione della indisponibilità di aree già urbanizzate suscettibili di trasformazione. A tale scopo si ritiene utile imporre una moratoria di almeno un anno per interventi ex novo, anche al fine di verificare nel dettaglio lo stato e le prospettive delle aree di rigenerazione. 2. Dalla regolazione alla rigenerazione Dopo 50 anni di piani orientati a governare lo sviluppo tocca ora ai piani della rigenerazione. E pensabile che il sistema di pianificazione sia assolutamente neutrale, cioè vada bene per tutte le stagioni? Certamente no. Anche l apparato strumentale va cambiato orientandolo sui nuovi obiettivi (riduzione consumo di suolo, rigenerazione urbana, riqualificazione aree dismesse, rinnovo edilizio, sostenibilità energetica e ambientale), finalmente sanciti da norme di legge. Si impone quindi una revisione generale della legislazione statale (riforma urbanistica) e regionale ancorata ai seguenti criteri: superare le pianificazioni separate per perseguire l unità territorio: società, ambiente, paesaggio; sopra il comune un solo livello di pianificazione, quello regionale. Un semplice piano programma con proiezioni territoriali; piani di area vasta solo dove sono necessari (aree metropolitane, conurbazioni, aree a urbanizzazione diffusa, ecc.); decisa spinta verso l intercomunalità, anche mediante l imposizione di misure coercitive ai comuni renitenti; a livello comunale abbandonare senza rimpianti il doppio sistema di pianificazione, un documento di pianificazione strategica o programmatica al posto del piano strutturale e piani d intervento di area e/o settore; piani diversi per realtà diverse: per i piccoli comuni, tornare al programma di fabbricazione rivisitato; modificare l approccio agli standard per rispondere alle nuove domande passando dal criterio quantitativo a quelli qualitativi e prestazionali: social housing, servizi pubblici e privati, corridoi verdi, mobilità leggera, ecc; ancorare la programmazione degli interventi alla possibilità di reperire risorse tramite sinergie tra differenti fonti di finanziamenti. 3. La rigenerazione come intervento di pubblico interesse Il principio è già presente nei Progetti di Legge di Lombardia e Veneto, ma più a livello di sentiment che di concept, e va quindi irrobustito in maniera decisa. I proprietari delle aree dismesse spesso sono assenti o assenteisti, quasi sempre perché le hanno pagate troppo e preferiscono tenerle ferme aspettando tempi migliori. Peggio ancora, nel caso di aree pesantemente inquinate dove i proprietari non ci sono più e le aree sono diventate les sites orphelins, i siti orfanelli come dicono i francesi. Occorre rimettere in circolazione le aree dismesse, eliminando o riducendo il peso della rendita fondiaria. Questa una possibile procedura suggerita, da inserire nelle nuove leggi in corso di approvazione e nelle procedure di pianificazione: In sede legislativa va stabilito che gli interventi di rigenerazione considerati strategici per la città siano considerati di pubblico interesse; il Comune mediante piano operativo individua gli ambiti di rigenerazione considerati strategici e li classifica di pubblico interesse; il Comune perseguendo lo scopo di acquisire aree e/o servizi di pubblico interesse, ma anche allo scopo di un miglioramento ambientale, mette in gara gli interventi più

15 Scheda 1.7 significativi indicando i criteri di qualità e gli obiettivi pubblici prioritari riferiti alle singole aree (parametri urbanistici ed ambientali, servizi e dotazioni pubbliche necessari studiati caso per caso) e sollecitando gli operatori a intervenire; i soggetti interessati presentano un progetto rispondendo ai criteri di qualità e indicando anche l indennità di esproprio dell area, i costi di demolizione e bonifica, per l adeguamento infrastrutturale, la dotazione di servizi pubblici e social housing, gli oneri di preurbanizzazione ed urbanizzazione, eventuali extra-oneri; i progetti vengono selezionati con procedura di evidenza pubblica e approvati attraverso accordo di programma; al proprietario dell area rimane comunque il diritto di prelazione. 4. Procedure semplificate per l approvazione dei progetti di riqualificazione delle aree e immobili di rigenerazione Gli interventi di riqualificazione di aree e immobili dismessi, anche non strategici, vanno agevolati semplificando ed abbreviando le procedure di approvazione, eliminando le lunghe e complesse trattative tra pubblico e privato e garantendo agli operatori la certezza dei risultati. AUDIS, in quasi 20 anni di attività, ha monitorato le buone pratiche realizzate (ma anche quelle da scartare), un lavoro che consente di individuare procedure, modalità e parametri standardizzati proposti nella Matrice e nel Protocollo della qualità urbana di AUDIS. I principali passaggi per andare in questa direzione possono essere: a) Emanazione da parte delle regioni di un atto amministrativo o legislativo nel quale si definiscono modalità e parametri standard per gli interventi di rigenerazione urbana: - mantenimento del volume esistente per l edilizia civile, salvi i casi nei quali si dimostra utile aumentare la densità; - possibile riduzione dei volumi per gli edifici industriali (i grandi capannoni dove non si può mantenere lo stesso volume) per i quali andrebbe considerato non il volume ma la SLP eventualmente raddoppiata; - liberalizzazione delle destinazione d uso, compreso il commerciale e le grandi strutture di vendita, perché gli interventi ricadono in zone centrali ed è ormai necessario e urgente contrastare il trasferimento delle funzioni più pregiate fuori città; - definizione di standard urbanistici di tipo prestazionale, incluse le quote di social housing, laddove realmente utili a ricomporre città (prevedendo altrimenti anche forme di monetizzazione). b) Adozione di protocolli di qualità e di sostenibilità urbanistica, sociale, economica, culturale, energetica ed ambientale. Buoni esempi in questa direzione sono la Matrice e il Protocollo AUDIS per la scala urbana e le diverse certificazioni (LEED, Casa Clima, Itaca, ecc.) per la scala edilizia. c) Sviluppo del progetto urbanistico-edilizio mediante concorso, sulla base dei parametri e dei protocolli citati. d) Realizzazione dell Anagrafe dei siti contaminati integrata alla pianificazione e gerarchizzazione dei siti da riqualificare. Il cronico e sempre più grave problema della mancanza di un anagrafe dei siti contaminati, che sia adeguata e integrata con gli strumenti urbanistici continua a concentrare importanti investimenti in pochi siti, abbassando l efficienza di investimento e circoscrivendo i benefici a sistemi isolati all interno dell intero sistema sociale. Sarebbe invece auspicabile: - una strategia di investimento che impiegasse una prima parte di capitali per completare il sistema anagrafico dei siti contaminati e dismessi esteso a tutto il territorio nazionale; - alla luce di questa anagrafe, applicare una fase di gerarchizzazione dei siti in base ai costi di bonifica e/o alle problematiche ambientali al fine di consentire di utilizzare minori risorse con maggiore efficienza;

16 Scheda nello specifico caso delle riqualificazioni urbane, la gerarchizzazione dei siti potrebbe completarsi con la stima di un indice di incidenza della bonifica sull operazione totale, sulla base di indicatori specifici e di un sistema di indagini standardizzato; - la nuova strategia di investimento su larga scala, supportata da un sistema anagrafico efficiente, potrebbe fungere da volano per far ripartire il sistema della riqualificazione e delle bonifiche anche per gli investitori più piccoli e per le opere di minore entità, ma molto più numerose. Una proposta di strumento concreto può essere: - il finanziamento, anche attraverso un meccanismo misto pubblico-privato, di un pacchetto di indagini standard su larga scale, a costo fisso, che possano quantificare un indice di incidenza della bonifica sull operazione di riqualificazione e di stimare una forbice di investimento in base alle intenzioni progettuali future; - il pacchetto di indagini ed il risultante indice potrebbe essere certificato dalle istituzioni che si fanno garanti sia dell interesse pubblico, certificando lo standard utilizzato, sia dell interesse privato dando certezza della procedura. Un opportunità in questo senso, per alcune categorie di impianti produttivi, può essere rappresentata dalla relazione di riferimento della direttiva IED, recentemente recepita dalla legge 46/2014 e sulla quale l UE ha appena varato le linee guida per la sua elaborazione. e) Rimane la questione degli extra-oneri, in molti casi necessari per l adeguamento della rete infrastrutturale. Questione complessa e difficile da risolvere se si segue la strada dell incameramento del plusvalore generato dal cambio d uso; anche perché molto spesso il valore dell area non rappresenta un plusvalore ma un minusvalore. Occorre ancorare gli extra-oneri a dati certi come gli oneri di urbanizzazione, che in questa fase di crisi come massimo possono essere raddoppiati; f) Istituire una task force regionale per assistere i comuni nelle trattative con i privati su queste problematiche così complesse, con presenza degli Ordini professionali, associazioni culturali più impegnate sul fronte della rigenerazione urbana (INU, AUDIS, ecc.), le quali mettano a disposizione degli enti locali professionalità che possano aiutarli nella valutazione dei progetti, con costi a carico dei privati sviluppatori (ad esempio spese istruttorie calcolate in percentuale sull importo dell intervento); g) Definire tempi di attuazione della procedura contingentati, mediamente circa sei mesi dalla presentazione dei progetti; h) Tutto questo è necessario ma non sufficiente. Bisogna abbattere i costi della rigenerazione per rendere il recupero dell esistente concorrenziale con i costi del nuovo. Ad esempio: - le bonifiche possono rientrare negli oneri primari, come costo di preurbanizzazione (vedi piano strutturale di Firenze); - possono essere introdotti sgravi fiscali per il recupero del patrimonio edilizio esistente; - oltre alla limitazione del 10% per l utilizzo di nuove aree non urbanizzate (vedi sopra) può essere introdotto un incremento degli oneri per gli interventi in aree verdi. i) Libertà di adesione alla nuova procedura da parte del proponente; chi non ritenesse valido o utile rispettare i criteri definiti, potrebbe continuare a passare per le procedure tradizionali.

17 Scheda Innovazione e sostenibilità - Fiere ed eventi: agenda dei convegni di area più rappresentativi 8-Presentazione dell Italian Council for Eco Innovation, l Osservatorio Innovazione e Tecnologia per la Green Economy, volano d azione per imprese green 1 Fondazione sviluppo sostenibile Roma 29 maggio 2014 Secondo la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, «circa un quarto delle imprese italiane è green oriented. Si tratta di imprese che hanno saputo fare di innovazione e ambiente un fattore di competitività e una ricetta anticrisi. Ci sono imprese legate all agricoltura che hanno riscoperto il valore del territorio come fonte di competitività, ci sono quelle appartenenti a settori industriali in cui l evoluzione green è ormai un dato acquisito o quelle dell edilizia o dei trasporti che hanno adottato processi innovativi sostenibili». Proprio per «Incentivare il potenziale innovativo delle imprese green made in Italy e darne visibilità anche verso gli investitori e i mercati internazionali», è stato presentato il 29 maggio a Roma l Italian Council for Eco Innovation, l Osservatorio Innovazione e Tecnologia per la Green Economy, frutto di una partnership tra ministero dell ambiente e Fondazione per lo sviluppo sostenibile, con il supporto dell ICE- Agenzia per la promozione all estero e l internazionalizzazione delle imprese italiane. L Osservatorio che dovrà sostenere lo sviluppo del cleantech nazionale, ha alcuni obiettivi immediati: Individuare e sostenere le eccellenze italiane per innovazione e ricerca nel campo della green economy, favorendo l internazionalizzazione delle imprese; Definire i settori tecnologici più avanzati su cui investire nel breve-medio periodo, in base alle prospettive di mercato e del contesto internazionale; Identificare partner internazionali per dare visibilità al Sistema Italia sia per attrarre interesse e investimenti in campo internazionale sia per facilitare i contatti a livello nazionale tra il mondo della ricerca e dell innovazione e il mondo industriale; Individuare le opportunità di finanziamento disponibili, incluso il venture capital e i fondi di co-finanziamento nazionali e comunitari. L Osservatorio prevede «la creazione di uno Steering Committee, composto da personalità riconosciute nel campo della green economy e dell innovazione, che indichi le linee di indirizzo generale dell attività e contribuisca a coinvolgere il più alto numero di stakeholder possibile. L istituzione di un Advisory Board che approfondisca lo stato dell arte in Italia e che proponga misure per facilitare e sviluppare innovazione e ricerca nel settore cleantech da una parte e sviluppo di venture capital e investimenti privati dall altra». Tra un anno verrà redatto un Rapporto Innovazione e Tecnologia della green economy italiana. L attività sarà svolta oltre che dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile, dal Desk Ambiente dell ICE-New York, dagli organi di advisoring dell Osservatorio, in particolar modo Enea e Confindustria, in collaborazione con i quali saranno curati i rapporti 1 Fonte: sito internet green report.it, 29/05/2014

18 Scheda 1.8 internazionali e organizzata la partecipazione di rappresentanti Italiani agli eventi in Europa e negli Usa. E stato anche presentato il Rapporto Italy Cleantech 10: a lens on innovative SMEs in Italy, redatto dal Cleantech Group Inc., in collaborazione con Italy Cleantech Network e l Agenzia ICE. Sono disponibili le slide dell evento.

19 Scheda Innovazione e sostenibilità - Fiere ed eventi: agenda dei convegni di area più rappresentativi 9-Forum ABI Green economy Sostenibilità ambientale, risparmio energetico e finanza green 1 ABI Energia, Competence center ABI Lab su Energia e Ambiente. Roma 4 e 5 giugno 2014 Conclusa la due giorni del Forum Green economy Serve un quadro di norme certe per garantire gli investimenti e occorre rafforzare la logica del Project financing Si è svolta a Roma la quarta edizione del Forum ABI Green economy 2014 Sostenibilità ambientale, risparmio energetico e finanza green in collaborazione con ABI Energia, Competence center ABI Lab su Energia e Ambiente. Una due giorni di stretto confronto tra Istituzioni, banche e imprese per fare il punto sul futuro, gli investimenti e gli elementi che possono ostacolare lo sviluppo della green economy in Italia. TRA IL 2007 E IL 2013 FINANZIAMENTI PER 27 MILIARDI. In controtendenza con l andamento generale della congiuntura economica, il settore delle fonti rinnovabili e dell efficienza energetica ha realizzato negli ultimi anni i maggiori investimenti nel nostro Paese: l ultima indagine condotta dall Osservatorio Banche e green economy coordinato da ABI e ABI Lab stima che nel periodo le principali banche operanti in tale comparto, e partecipanti alla rilevazione, hanno assunto impegni di finanziamento per circa 27 miliardi di euro. Nel solo 2013 le fonti rinnovabili hanno soddisfatto il 30% della domanda nazionale, a fronte del 16% nel L'INCERTEZZA DELLE REGOLE FRENA LA VITALITÀ DELLA GREEN ECONOMY. Tuttavia, sempre nell ultimo anno, si è registrata una diminuzione del numero di impianti realizzati, sia per effetto della riduzione degli incentivi, sia a causa di una progressiva evoluzione delle condizioni di contesto normativo che non favorisce la finanziabilità delle iniziative. È obiettivo comune evitare di introdurre elementi di incertezza nelle regole del gioco, soprattutto nel caso in cui esistano incentivi pubblici che contribuiscono alla bancabilità dei progetti. RINNOVABILI ED EFFICIENZA, CONCORRENZA DELLE BANCHE PER IL FINANZIAMENTO DEI PROGETTI. Fonti rinnovabili ed efficienza energetica possono rappresentare una chiave strategica per la ripresa economica del Paese. In questo senso, si evidenzia un elevato livello di concorrenza delle banche per il finanziamento di progetti nel comparto, anche per effetto dell ingresso sul mercato italiano di numerosi operatori internazionali. Le banche italiane continueranno a fare la propria parte svolgendo un duplice ruolo: da un lato, soggetti finanziatori di nuovi impianti e della relativa filiera di produzione; dall altro, soggetti utilizzatori di energia, impegnati a garantire la continuità dei servizi offerti. Il Forum è stato anche l occasione per sottolineare alcuni aspetti della gestione energetica delle banche italiane impegnate a rivedere alcuni processi interni finalizzati a ridurre, se non eliminare, i consumi inutili e a limitare l impatto ambientale delle proprie attività. La 1 Fonte: sito internet casa e clima, 06/06/2014

20 Scheda 1.9 rilevazione ABI-ABI Lab del 2014 ha riscontrato che il 75% del campione ha fissato obiettivi in ambito energetico-ambientale, tra i quali la riduzione dei consumi di energia e delle emissioni in atmosfera. Inoltre quest anno, per la prima volta, sono stati rilevati anche obiettivi inerenti l utilizzo dell acqua. Per quanto riguarda gli interventi di efficienza energetica realizzati, attraverso la rilevazione è stato possibile registrare 253 interventi, realizzati dal 2008 al 2013 che generano un risparmio annuo di energia elettrica di circa 39 milioni di kwh e di gas di circa metri cubi.

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