Pre r m e es e s s a s : O i b et e tivo v :
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- Rebecca Riccio
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1 Corso Lesione da Pressione Ottobre-Dicembre 2012 Regione Toscana Azienda USL n.3 Pistoia Assistenza Infermieristica nella Prevenzione e trattamento delle LDP
2 Premessa: La prevenzione e il trattamento delle LdP rappresenta un problema rilevante che richiede un notevole impegno in termini di risorse umane,materiali e tecnologiche Dal 2005 la regione toscana al fine di garantire standard assistenziali in linea con le evidenze scientifiche disponibili, ha avviato un percorso di miglioramento della qualità dell assistenza nelle Aziende Sanitarie Locali della Toscana Obiettivo: Implementazione e sviluppo di abilità,conoscenze e atteggiamento generale degli operatori sanitari sul trattamento e prevenzione delle lesioni da pressione in modo che questi possono influire positivamente sul decorso e guarigione delle ferite.
3 A)Prevenzione Come? B)Valutazione e classificazione C)Trattamento D) Wound Bed Preparation e TIME E) Presidi antidecubito F) Prevenzione Ldp nel Blocco Operatorio
4 Prevenzione 1) Individuazione dei soggetti a rischio attraverso l utilizzo di scale di valutazione ( Compilazione ASGO e BRADEN) Approccio olistico del pz allettato che tiene conto di questi fattori Autonomia di movimento Autonomia di movimento Macerazione cutanea e incontinenza Nutrizione Livello di coscienza Dolore Condizioni generali del soggetto Patologie croniche pregresse Fattori psicosociali Meccanismi di coping
5 2)Gestione dei soggetti a rischio attraverso l utilizzo di un adeguato piano di prevenzione La prevenzione delle LdP deve essere centrata su quei fattori locali( pressione,stiramento,attrito,ecc) e quei fattori sistemici ( condizioni patologiche che sostengono l insorgenza) che concorrono al loro sviluppo Controllo dei fattori Nutrizione Dolore meccanici Movimento Malnutrizione Medicazione
6 Condizioni generali del soggetto età, obesità, Patologie croniche pregresse diabete,vasculopatie, neoplasie,ecc Fattori psicosociali isolamento sociale,sesso, condizioni economiche, background culturale Meccanismi di coping meccanismi adottati per far fronte ad uno stress (pessimismo o ottimismo)
7 Valutazione La valutazione delle LdP deve essere effettuata con frequenza almeno settimanale e tutte quelle volte che le condizioni iniziali si modificano In ospedale deve essere garantita almeno una valutazione all ingresso e una alla dimissione La valutazione documentata rappresenta lo strumento di comunicazione all interno del team e fornisce l appropriatezza della pianificazione assistenziale
8 Classificazione delle LdP La classificazione delle LdP si basa sulle condizioni degli strati del tessuto interessato e fornisce una descrizione anatomica della sua profondità Sistema attualmente più accreditato Classificazione NPUAP-EPUAP I II III IV Eritema non Spessore Perdita di Perdita Lesione Area Sbiancante Parziale cute a tutto tissutale Necrotica Livida spessore a tutto spessore
9 Trattamento Il trattamento tiene conto di tutte le variabili descritte e del tipo di lesione presente La cura comprende : La pulizia della ferita Lo sbrigliamento L applicazione di medicazioni Eventuale toilette chirurgica La medicazione ideale è quella in grado di creare l ambiente favorevole al fisiologico processo di guarigione della lesione
10 Prevenzione/ Eritema Crema ossido di zinco: per arrossamenti da irritazione o sfregamento Film di poliuretano :riduce l attrito e isola da liquidi organici Argento metallico: per cute umida e micosi Max 7 gg Placca sottile di idrocolloide: per cute fragile Max 7 gg Flittena Forare la vescicola in modo asettico senza rimuovere il tetto,poi Garze sterili,idrocolloide o schiuma poliuretano Erosione Superficiale Idrocolloide: per lesioni non essudanti Max 7 gg Schiuma di poliuretano: per lesioni con moderato essudato Max 7 gg Alginato: per lesioni essudate Max 3-4 gg segue>>>>>
11 Lesione cavitaria Riempire con pasta Idrocolloide e coprire con idrocolloide: per lesioni con scarso essudato Max 7 gg Cuscinetti in schiuma di poliuretano: per lesioni con moderato essudato Max 7 gg Alginato: per lesioni con abbondante essudato Max 3-4 gg Lesione eccessivamente asciutta Idrocolloide Idrogel : coprire con medicazione occlusiva Lesione con abbondante Essudato Alginati e idrofibre: non coprire con medicazione occlusiva, ma con garze e cerotto
12 Algoritmo della wound bed preparation Valutazione del paziente Trattamento Diagnosi Rassicurazione del Delle cause della lesione Paziente Preparazione del letto della ferita Valutazione Gestione Gestione Correzione Correzione Carica batterica della necrosi dell essudato disfunzione Squilibrio cellulare biochimico Terapia Antimicrobica Debridement Medicazioni Assorbenti Topica,Antisettici Chirurgico Schiume,Alginati,Films Antibiotici Autolitico,Enzimatico Idrogel,Idrocolloidi Meccanico,Biologico Ferita Preparata Guarigione in Innesti Cutanei Fattori di Crescita Prodotti di Ambiente umido bioingegneria Ferita Guarita
13 Wound Bed Preparation e l importanza del TIME Per Wound Bed Preparation si intende la preparazione del letto della lesione attraverso la rimozione di barriere locali come la necrosi,la fibrina,la carica batterica,il controllo e la riduzione degli essudati, la correzione cellulare e biochimica. In questa fase si inserisce il concetto di TIME che rappresenta un passaggio fondamentale nel processo di cura delle LDP Per TIME si intende una valutazione delle 4 aree cliniche T ( tessuto non vitale- necrosi ) -----Debridement I - ( Infiammazione-Infezione) -----Antisettici/Atb/Antimicrobici M (macerazione squilibrio idrico)-controllo umidità ferita e dren.liquidi E ( Margine dell epidermide) cheratinociti che non migrano e le cellule della ferita che non rispondono agli stimoli impediscono la riparazione quindi attivare terapie come debridement, trapianti cutanei,prodotti biologici ecc
14 Presidi antidecubito I presidi antidecubito possono essere prescritti a carico del SSN, con il codice ISO dallo specialista dell ASL Fra questi si ricorda: -Il cuscino antidecubito a bolle d aria a micro interscambio: ideale per prevenire il decubito durante le ore in cui il pz è seduto in carrozzina o su una sedia -Il materassino antidecubito ad aria con compressore : permette una continua decompressione delle zone soggette a decubito Possono essere statici o dinamici dove quest ultimi hanno maggior potere di diminuire la pressione su i punti di appoggio svolgendo una intensa attività antidecubito
15 Norme di prevenzione delle LdP da attuare in Sala Operatoria Premessa: Tutti i pazienti già valutati a rischio alto e altissimo di Ldp sono da considerare a rischio anche in sala operatoria e inoltre a prescindere dal valore della BRADEN tutte le persone sottoposte a procedure chirurgiche > di 4h sono a rischio di LdP.Tale rischio aumenta dalle condizioni cliniche del paziente. Fattori non modificabili da considerare in sala operatoria: Condizioni generali preoperatorie Durata dell intervento Posizione durante l intervento Dispositivi di posizionamento e riscaldamento Anestetici,sedazione,farmaci vasoattivi
16 Rischi specifici intraoperatori : Medicazioni preoperatorie Frizioni di taglio e attrito durante il posizionamento La posizione del paziente e l utilizzo di presidi di posizionamento Il materiale oppositivo (materiale applicato fra pz e dispositivi) L ipotensione intraoperatoria Alterazioni emodinamiche e stato circolatorio legato alla posizione Perdite Ematiche Fuoriuscita liquidi/fluidi corporei o di lavaggio che non possono essere prontamente rimossi e causano umidità/macerazione. Interventi da poter attuare in sede intraoperatoria: I pz sottoposti ad intervento chirurgico presentano alcuni fattori non modificabili e altri su cui poter intervenire. Fra questi ricordiamo: Materiali oppositivi ( dispositivi trugel) su le zone a maggior pressione Controllo delle forze di taglio e frizione,lenzuola riscaldate Utilizzo di materassi antidek quando possibile
17 Casi Clinici
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