Liliana CIANNARELLA. Concetta TALARICO Paola TRASPEDINI. A.O. Ospedale Circolo Fondazione Macchi di Varese. Anno 2013
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1 E GIUSTO SOFFRIRE DI LESIONI DA PRESSIONE Liliana CIANNARELLA Angela LIBARDI Concetta TALARICO Paola TRASPEDINI A.O. Ospedale Circolo Fondazione Macchi di Varese Anno
2 PERCHE UN PROBLEMA RILEVANTE IN EUROPA LA PREVALENZA MEDIA DELLE LESIONI IN AMBITO OSPEDALIERO È DEL 18% IN ITALIA DEL 19,3 % LA MORTALITÀ PER L.D.P. È TRA IL 23% E IL 37% NEL 50% DEI CASI LA CAUSA È LA SEPSI GENERALIZZATA QUASI LA METÀ DI L.D.P. INSORGONO DURANTE IL RICOVERO SI MANIFESTANO ENTRO I PRIMI 7 GIORNI PER QUESTO E INDISPENSABILE UNA STRATEGIA DI PREVENZIONE DALLE PRIME ORE DI RICOVERO NELLE PERSONE A RISCHIO LA PREVENZIONE DELLE LESIONI DA PRESSIONE E UN INTERVENTO FONDAMENTALE DELL ASSISTENZA INFERMIERISTICA NON E ACCETTABILE CHE UNA PERSONA POSSA MORIRE DI L.D.P. 2
3 LA PREVENZIONE DELLE LESIONI DA PRESSIONE Inf. ANGELA LIBARDI Inf. PAOLA TRASPEDINI 3
4 LESIONE DA PRESSIONE SI DEFINISCE L.D.P. UNA LESIONE CAUSATA DALLA PROLUNGATA PRESSIONE SULLA CUTE E SUI TESSUTI QUANDO LA PERSONA RIMANE NELLA STESSA POSIZIONE PER UN PERIODO PROLUNGATO 4
5 EZIOLOGIA FATTORI ESTRINSECI MACERAZIONE SUDORE, CONTATTO CON ESSUDATO FORZE DI TAGLIO SI DETERMINANO IN SEGUITO A SCIVOLAMENTO FRIZIONE È LA CONSEGUENZA DI SFREGAMENTO TRA LA CUTE E IL SUPPORTO ESTERNO PRESSIONE FORZA ESERCITATA SULLA SUPERFICIE 5
6 EZIOLOGIA FATTORI INTRINSECI LEGATI ALLE CONDIZIONI GENERALI DELLA PERSONA ETA AVANZATA MALNUTRIZIONE COMPROMISSIONE PSICHICA PERDITA DI SENSIBILITA OBESITA DIABETE PROBLEMI MUSCOLARI CONDIZIONI GENERALI COMPROMESSE 6
7 VALUTAZIONE RISCHIO LESIONI DA PRESSIONE VALUTARE, ENTRO LE PRIME 24 DAL RICOVERO I SOGGETTI CON FATTORI O PATOLOGIE A RISCHIO (RACCOLTA DATI CARTELLA INFERMIERISTICA) VALUTARE LO STATO NUTRIZIONALE COMPILARE SCALE METRICHE DI VALUTAZIONE ISPEZIONARE LA CUTE TESTA PIEDI QUOTIDIANAMENTE NELLE PERSONE A RISCHIO 7
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9 VALUTAZIONE DELLA LESIONE LA VALUTAZIONE DELLA LESIONE DEVE ESSERE EFFETTUATA AL MOMENTO DELLA PRESA IN CARICO DELLA PERSONA VALUTAZIONE AL MOMENTO DELLA COMPARSA VALUTAZIONE RIPETUTA UNA VOLTA ALLA SETTIMANA/ PIÙ DI FREQUENTEMENTE A SECONDA DELLA LESIONE / DELLA VALUTAZIONE OLISTICA INDISPENSABILE E REDIGERE LA SCHEDA DI VALUTAZIONE E MEDICAZIONE 9
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12 VALUTAZIONE DELLA LESIONE SEDE/LOCALIZZAZIONE INCLUDERE OVE POSSIBILE L IMMAGINE FOTOGRAFICA DIMENSIONI DELLA LESIONE MISURARE REGISTRANDO LA MASSIMA ESTENSIONE IN LUNGHEZZA/LARGHEZZA/PROFONDITÀ STADIO O GRADO QUANTITÀ E TIPO DI ESSUDATO SEGNI LOCALI DI INFEZIONE PRESENZA DI DOLORE ASPETTO DELLA LESIONE PRESENZA DI NECROSI, SLOUGH, TESSUTO DI GRANULAZIONE, ZONA DI RIEPITELIZZAZIONE, COLORE, ODORE, ECC. STATO DELLA CUTE PERILESIONALE TRATTI SOTTOMINATI/CAVI 12
13 STADI DELLE L.D.P. SECONDO LA CLASSIFICAZIONE EPUAP GRADO 1 IPEREMIA DELLA CUTE SANA CHE NON SCOMPARE ALLA DIGITOPRESSIONE. LA DISCROMIA CUTANEA, IL COLORE, L EDEMA E L INDURIMENTO POSSONO ESSERE UTILIZZATI COME PARAMETRI DI VALUTAZIONE, IN PARTICOLARE IN SOGGETTI DI CARNAGIONE PIU SCURA GRADO 2 LESIONE CUTANEA A SPESSORE PARZIALE CHE INTERESSA L EPIDERMIDE, IL DERMA O ENTRAMBI. LA LESIONE È SUPERFICIALE SI MANIFESTA CLINICAMENTE COME UN ABRASIONE O UNA VESCICOLA GRADO 3 LESIONE CUTANEA A SPESSORE TOTALE CON DEGENERAZIONE O NECROSI DEL TESSUTO SOTTOCUTANEO, CON POSSIBILE ESTENSIONE SINO ALLE AREE SOTTOSTANTI, MA NON OLTRE LA FASCIA GRADO 4 DEGENERAZIONE MASSIVA, NECROSI TESSUTALE O DANNO MUSCOLARE, OSSEO O DELLE STRUTTURE DI SUPPORTO ES. TENDINE O CAPSULA ARTICOLARE
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15 GRADO 1: IPEREMIA DELLA CUTE SANA CHE NON SCOMPARE ALLA DIGITOPRESSIONE. LA DISCROMIA CUTANEA, IL COLORE, L EDEMA E L INDURIMENTO POSSONO ESSERE UTILIZZATI COME PARAMETRI DI VALUTAZIONE, IN PARTICOLARE IN SOGGETTI DI CARNAGIONE PIU SCURA. 15
16 GRADO 2: LESIONE CUTANEA A SPESSORE PARZIALE CHE INTERESSA L EPIDERMIDE, IL DERMA O ENTRAMBI. LA LESIONE È SUPERFICIALE E SI MANIFESTA CLINICAMENTE COME UN ABRASIONE O UNA VESCICOLA. 16
17 GRADO 3: LESIONE CUTANEA A SPESSORE TOTALE CON DEGENERAZIONE O NECROSI DEL TESSUTO SOTTOCUTANEO, CON POSSIBILE ESTENSIONE SINO ALLE AREE SOTTOSTANTI, MA NON OLTRE LA FASCIA. 17
18 GRADO 4: DEGENERAZIONE MASSIVA, NECROSI TESSUTALE O DANNO MUSCOLARE, OSSEO O DELLE STRUTTURE DI SUPPORTO, (PER ESEMPIO TENDINE O CAPSULA ARTICOLARE). 18
19 CONO DI PRESSIONE 19
20 ULCERA CHE COMPRENDE TUTTI GLI STADI 20
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22 La scala colore è un sistema che permette in modo molto pratico di descrivere le lesioni in base al colore IDENTIFICA GLI OBIETTIVI INDIRIZZA LA TERAPIA LOCALE 22
23 LESIONE GIALLA INDICA LA PRESENZA DI SLOUGH/FIBRINA IL TESSUTO DEVITALIZZATO PUÒ PRESENTARSI ANCHE SOTTOFORMA DI SLOUGH UN MATERIALE CHE ADERISCE AL LETTO DELLA LESIONE IN FILAMENTI O IN AMMASSI ISPESSITI O MUCILLAGINOSO. NELLA LESIONE GIALLA IL LETTO DELL ULCERA APPARE DI COLORE GIALLO, BEIGE O BIANCASTRO, A SECONDA DELLA VARIABILITÀ DELLA COMBINAZIONE DEI COMPONENTI DELLO SLOUGH, UN MIX DI TESSUTI DEVITALIZZATI, MATERIALE CELLULARE DI SFALDAMENTO, ESSUDATO, LEUCOCITI E BATTERI. 23
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25 LESIONE ROSSA INDICA IL TESSUTO DI GRANULAZIONE IL LETTO DELLA LESIONE APPARE DI COLORE ROSSO GRAZIE ALLA PRESENZA DI TESSUTO DI GRANULAZIONE IL TESSUTO DI GRANULAZIONE SANO HA UN ASPETTO UMIDO, A BOTTONCINI; ESSENDO MOLTO VASCOLARIZZATO ASSUME UN COLORE ROSSO VIVO O ROSA PROFONDO, STANTE A INDICARE CHE LA CICATRIZZAZIONE STA PROGREDENDO NORMALMENTE. 25
26 LESIONE ROSA INDICA LA RIEPITELIZZAZIONE IN QUESTA FASE, È POSSIBILE OSSERVARE AREE DI RIEPITELIZZAZIONE DI COLORE ROSA TRASLUCIDO, AL DI SOPRA DEL TESSUTO DI GRANULAZIONE, COSTITUITE DA CELLULE EPITELIALI MIGRANTI DAI BORDI DELL ULCERA CHE AVANZANO IN MODO CONCENTRICO FINO AD UNIRSI. IL NEO EPITELIO NELLE LESIONI A SPESSORE PARZIALI, SI SVILUPPA ANCHE SOTTOFORMA DI ISOLE ALL INTERNO DELLA SUPERFICIE DELLA LESIONE. 26
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28 LESIONE VERDE INDICA LA PRESENZA DI INFEZIONE LE LESIONI POSSONO COMPLICARSI CON INFEZIONI CHE POSSONO DIFFONDERSI AI TESSUTI PROFONDI CAUSANDO CELLULITI, FASCITI NECROTIZZANTI, OSTEOMIELITI, BATTERIEMIE ASSOCIATE A RISCHIO DI MORTALITÀ. LE MANIFESTAZIONI CLINICHE DELL INFEZIONI DELLE LESIONI DA PRESSIONE POSSONO ESSERE ESTREMAMENTE VARIABILI VANNO DAL RITARDO NELLA CICATRIZZAZIONE ALLA PRESENZA DI INTENSO ERITEMA, CALORE, TENSIONE LOCALE CON CREPITIO DEI TESSUTI SOTTOSTANTI, SECREZIONE PURULENTA, CATTIVO ODORE, AI SEGNI SISTEMICI DELLA SEPSI E DELLO SHOCK SETTICO. 28
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30 LESIONE NERA INDICA LA NECROSI SECCA QUANDO UN AREA DI TESSUTO È DEPRIVATA DI UN ADEGUATO APPORTO DI OSSIGENO O NUTRIMENTI DIVIENE NON VITALE. IL TESSUTO DEVITALIZZATO HA LA TENDENZA A DISIDRATARSI E VIA VIA CHE PERDE UMIDITÀ FORMA UNO STRATO ISPESSITO, PER LO PIU DURO, CORIACEO, DI COLORE MARRONE O NERO, CHE ADERISCE SALDAMENTE AL LETTO DELLA LESIONE O A MARGINE DELL ULCERA. IL TESSUTO DISIDRATANDOSI SI CONTRAE, METTENDO TENSIONE I TESSUTI CIRCOSTANTI E CAUSANDO DOLORE. IN 30
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32 STATO DELLA CUTE PERILESIONALE IDRATATA SECCA MACERATA ARROSSATA REAZIONI DA MEDICAZIONI/PANNOLONI 32
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35 VALUTAZIONE DELL ESSUDATO QUANTITÀ ASSENTE, SCARSO, MODERATO, ABBONDANTE QUALITÀ SIEROSO, SIERO EMATICO, PURULENTO 35
36 VALUTAZIONE DELL INFEZIONE LA DIAGNOSI DI INFEZIONE DI UNA LESIONE È CLINICA SULLA BASE DI ALMENO DUE DEI SEGUENTI PARAMETRI: DOLORE ARROSSAMENTO, EDEMA CUTE E TESSUTI PERILESIONALI AUMENTO DELL ESSUDATO SECREZIONE PURULENTA TESSUTO DI GRANULAZIONE FRIABILE/ IPERGRANULAZIONE ODORE/CALORE NUOVE AREE DI SLOUGH AUMENTO DELLE DIMENSIONI 36
37 VALUTAZIONE DELL INFEZIONE LA DIAGNOSI EZIOLOGICA È CON IL TAMPONE COLTURALE ANCHE SE LA POSITIVITÀ DEL TAMPONE NON È SINONIMO DI INFEZIONE. GLI ANTIBIOTICI PER VIA GENERALE SONO INDICATI SOLO IN CASO DI PROGRESSIONE LOCALE E SEGNI CLINICI SISTEMICI DI INFEZIONE. 37
38 VALUTAZIONE DELLA SEDE DELLA LESIONE LE AREE DEL CORPO CORRISPONDENTI ALLE PROMINENZE OSSEE SONO QUELLE PIÙ COLPITE A CAUSA DELL ISCHEMIA SECONDARIA ALLA PRESSIONE COSTANTE CUI SONO SOTTOPOSTE 38
39 LE SEDI 39
40 AREE A RISCHIO IN BASE ALLA POSTURA 40
41 AREE A RISCHIO IN BASE ALLA POSTURA 41
42 AREE A RISCHIO IN BASE ALLA POSTURA 42
43 AREE A RISCHIO IN BASE ALLA POSTURA 43
44 VALUTAZIONE RISCHIO L.D.P. VALUTARE, ENTRO LE PRIME 24 DAL RICOVERO, I SOGGETTI CON FATTORI O PATOLOGIE A RISCHIO (VEDI RACCOLTA DATI CARTELLA INFERMIERISTICA) VALUTARE LO STATO NUTRIZIONALE SCALE METRICHE DI VALUTAZIONE ISPEZIONE LA CUTE DALLA TESTA AI PIEDI QUOTIDIANAMENTE NEI SOGGETTI A RISCHIO 44
45 CURA DELLA CUTE SI pulita ed asciutta uso detergente a Ph bilanciato uso creme idratanti senza sostanze alcoliche e irritanti uso di barriere protettive cute NO acqua molto calda frizioni durante la detersione massaggi su prominenze ossee 45
46 CURA DELLA CUTE RIDURRE AL MINIMO L ESPOSIZIONE DELLA CUTE ALL UMIDITA CAUSATA DA INCONTINENZA SUDORAZIONE SECREZIONE DELLE FERITE 46
47 AUSILII PER LA PREVENZIONE SI sistemi di supporto dinamico: cuscini e ausili per alleviare la pressione NO ciambella velli dispositivi ad acqua Le talloniere solo per prevenire la frizione 47
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51 MOBILIZZAZIONE Mobilizzazione ogni 2-4 ore considerando la valutazione delle zone a rischio Decubito laterale: rotazione di 30 Seduto nel letto con inclinazione di 30 Cambi posturali con ausili per la movimentazione Usare dispositivi per alleviare la pressione sui talloni e le prominenze ossee Seduto in poltrona riposizionato ogni ora Riabilitazione e coinvolgimento del fisioterapista 51
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53 DOLORE UTILIZZARE LA SCHEDA PER IL MONITORAGGIO DEL DOLORE IL DOLORE PUÒ RIDURRE LA MOBILITÀ 53
54 IL TRATTAMENTO DELLE L.D.P. COMPETENZA INFERMIERISTICA Inf. ANGELA LIBARDI Inf. PAOLA TRASPEDINI 54
55 IL TRATTAMENTO COMPRENDE: DETERSIONE SBRIGLIAMENTO MEDICAZIONE CONTROLLO INFEZIONE TERAPIE COMPLEMENTARI OLTRE A NUTRIZIONE CONTROLLO DEL DOLORE 55 55
56 DETERSIONE L azione di detersione deve: Rimuovere tessuti necrotici e residui di medicazioni precedenti Allontanare l eccesso di essudato e materiale organico contaminante Diluire la carica microbica presente Promuovere il processo fisiologico della guarigione 56
57 DETERSIONE I detergenti utilizzati sono numerosi solitamente a base di soluzioni isotoniche come la soluzione fisiologica al 0,9 % o ringer lattato, acqua del rubinetto, ma riscaldati a 30 gradi, la pressione di irrigazione con siringa da 30 ml e ago da 19 G. L obiettivo è quello di non influire con i normali processi riparativi, non provocare allergie né sensibilizzazioni. 57
58 DETERSIONE Non raccomandato: iodopovidone, acido acetico, clorexidina, perossido di idrogeno NO: fuxina, violetto di genziana, eosina, mercurocromo. 58
59 DETERSIONE Detergenti della lesione Soluzione stabilizzata con PHMB Detergente che agisce eliminando il biofilm che si crea a livello superficiale. È in grado di asportare gran parte del materiale presente sulla lesione Può essere versato direttamente sulla ferita o utilizzato su garza e lasciato in sito per alcuni minuti (10/15), non va risciacquato con soluzione fisiologica 59
60 SBRIGLIAMENTO AUTOLITICO ENZIMATICO CHIRURGICO 60
61 SBRIGLIAMENTO Tutte le lesioni a fondo necrotico vanno rimosse ad eccezione dell escara secca del tallone 61
62 SBRIGLIAMENTO AUTOLITICO Utili su lesioni asciutte, fibrinose,necrotiche Solo su ulcere con essudazione minima Necessitano di appropriate medicazioni secondarie (non assorbenti) Disponibili in lamine, gel o garza impregnata Alta capacità idratante (75% acqua) 62
63 SBRIGLIAMENTO ENZIMATICO si basa sull utilizzo di medicazioni a base di enzimi detti collagenasi (tagliano i legami peptidici presenti nel collagene) RICHIEDONO LA PRESCRIZIONE MEDICA sono in grado di favorire l allontanamento dei tessuti morti. 63
64 MEDICAZIONE I criteri che rendono le medicazioni ideali ai diversi tipi di lesioni sono: Consentire l assorbimento dell eccesso di essudato mantenendo la cute circostante asciutta ed integra Fornire un microambiente umido Non disperdere residui nella ferita Ridurre il dolore Semplicità di utilizzo Facilità di rimozione Impermeabilità a microrganismi esterni Isolamento termico Costo contenuto 64
65 MEDICAZIONE Mettere uno zaffo in caso di perdita di sostanza, che riempia la cavità tenendo conto della cute perilesionale e della sede anatomica della lesione Le medicazioni dovrebbero essere lasciate in sede il maggior tempo possibile in rapporto all andamento clinico ed alle specifiche del prodotto La rimozione frequente può danneggiare il fondo della lesione 65
66 CONTROLLO DELL INFEZIONE In presenza di lesione con secrezione purulenta e maleodorante (da non confondere con tipologia di medicazione) effettuare con maggiore frequenza: Detersione con fisiologica Applicazione locale di sostanze contenenti antisettici (es:poliesanide, clorexidina, ecc.) Medicazione antisettica Prevedere eventuale sbrigliamento chirurgico della lesione 66
67 CONTROLLO DELL INFEZIONE In presenza di lesione con colonizzazione critica, infezione conclamata, andrebbe considerato l utilizzo topico di medicazioni avanzate a base d argento. 67
68 TERAPIE COMPLEMENTARI La pressione topica negativa va riservata a lesioni molto essudanti o con slough o profonde Essa è da evitare se non è stato effettuato lo sbrigliamento della lesione. 68
69 MEDICAZIONI Medicazioni primarie: Il materiale di medicazione viene posto a diretto contatto con i tessuti lesi Medicazioni secondarie: Il materiale di medicazione serve per riempire ulteriormente una cavità o svolge la funzione di fissaggio della medicazione primaria 69 69
70 I PRINCIPALI PRODOTTI NEL TRATTAMENTO DELLE L.D.P. Dott.ssa LILIANA CIANNARELLA 70
71 Alginati Derivano dalle alghe brune, sono assorbenti e si adattano perfettamente alla forma della lesione. L alginato alginato, che può essere a base di calcio o sodio,interagisce con l essudato della lesione e forma un gel morbido che mantiene umido l ambiente di cicatrizzazione. I prodotti a base di ioni calcio possono avere azione favorente il processo di coagulazione. Un alginato è in grado di assorbire sino 20 volte il suo peso. Necessitano di medicazione secondaria 71
72 Carbossimetilcellulosa (CMC) ed affini Fibre non tessute di carbossimetilcellulosa sodica in grado di assorbire rapidamente e di trattenere i liquidi. La medicazione interagisce subito con l essudato grazie alla sua trasformazione in gel coesivo che crea un ambiente umido. Elevato potere di assorbimento Capacità di ritenzione dei liquidi sotto compressione Maggiore resistenza allo sfaldamento rispetto ai semplici alginati 72 72
73 Schiume di poliuretano Le medicazioni a base di schiuma sono assorbenti, possono essere di vario spessore ed, essendo antiaderenti, non comportano nessun trauma durante la loro rimozione. Alcune di queste medicazioni hanno un bordo adesivo e possono avere anche una pellicola di rivestimento che funge da ulteriore barriera antibatterica. 73
74 Schiume di poliuretano Creano un ambiente l isolamento termico. umido e favoriscono L assorbimento proprio in base alla costituzione della schiuma può essere prevalentemente verticale piuttosto che diffuso uniformemente nella matrice. Le schiume sono prodotte sottoforma di tamponi, compresse o cuscinetti per cavità. Possono essere sagomate per i talloni e per la zona sacrale. 74
75 Idrocolloidi Sono medicazioni semioccludenti costituite da sostanze quali: la gelatina, la pectina, la carbossimeticellulosa. La composizione dello strato di medicazione che va a contatto con la lesione può variare considerevolmente. La matrice è coperta da un film in poliuretano che ne può condizionare la permeabilità. Sono presenti in una serie di forme, dimensioni, proprietà adesive e formati comprendenti adesivi, paste e polveri. 75
76 Idrocolloidi Impermeabili a batteri ed a altre contaminazioni Possono favorire il sbrigliamento autolitico a causa della loro scarsa permeabilità, non vengono utilizzate principalmente a tale scopo. Sono autoadesivi e si modellano bene Permettono un assorbimento da lieve a moderato Minimizzano il trauma cutaneo al cambio di medicazione grazie al gel formatosi con l assorbimento dell essudato Possono essere lasciati in posa per 3/5 giorni Se trasparenti o sottili, permettono di osservare il progredire della lesione Possono essere usati in caso di compressione 76
77 Medicazioni contenenti carbone ANTISETTICI A LENTO RILASCIO TNT + CARBONE ATTIVO + ARGENTO 025 Contengono uno strato di carbone attivo che, oltre ad assorbire l essudato, è in grado di neutralizzare il cattivo odore prodotto dai batteri. L argento controlla la carica batterica Trovano indicazione nelle ferite e nelle lesioni cutanee croniche infette o a rischio di infezione. Non permettono la proliferazione della carica batterica e sono praticamente tutte a lenta cessione 77
78 Medicazioni contenenti argento Medicazione a base di idrofibra e ioni argento Gestisce grandi quantità di essudato minimizza il processo di macerazione e favorisce il periodo di permanenza della medicazione. Non rilascia ioni argento sul letto della ferita e i batteri contenuti nell essudato vengono neutralizzati all interno della medicazione. 78
79 Medicazioni contenenti argento Medicazione antimicrobica con argento nanocristallino su supporto di maglia di poliestere flessibile e conformabile a rilascio immediato e prolungato di Ag (almeno 5 giorni) Possibile utilizzo sotto bendaggi elasto- compressivi 79
80 Medicazioni contenenti argento Medicazione idrocellulare antimicrobica non adesiva assorbente a rilascio di ioni argento. Costituita da 3 strati : un tampone idrocellulare assorbente contenente sulfadiazina di argento compreso tra uno strato perforato non adesivo a contatto con la lesione e una pellicola esterna impermeabile all acqua 80
81 Medicazioni con Iodopovidone Medicazione antisettica realizzata in rayon-viscosa imbibita con iodopovidione in percentuale non inferiore al 10% A lento rilascio Non aderente Per il trattamento antisettico di lesioni e/o ferite superficiali. 81
82 Medicazioni antisettiche con clorexidina Medicazione antisettica in garza grassa di cotone o in rayon contenente clorexidina in percentuale non inferiore allo 0,5%: trattamento antisettico di lesioni e/o ferite superficiali. 82
83 Film semipermeabili Le pellicole trasparenti in poliuretano sono medicazioni costituite da una membrana in poliuretano adesiva e semipermeabile e variano in spessore e dimensione. Sono impermeabili all acqua, ai batteri e agli agenti contaminanti Permettono al vapore acqueo di attraversare la barriera La permeabilità è molto variabile in base alla lavorazione del prodotto Mantengono un ambiente umido favorendo la granulazione e l autolisi del tessuto necrotico Non hanno potere assorbente 83
84 Medicazioni non aderenti Le medicazioni non aderenti sono molto semplici, costituite da un singolo strato di rete tessuta che messa a contatto con la lesione agisce come materiale a bassa aderenza. La struttura può essere costituita da: poliestere, poliammide, viscosa o cotone Può essere impregnata di vari prodotti : petrolatum, carbossimeticellulosa, paraffina, vaselina, estere di glicerolo, polisaccaridi, trigliceridi, silicone Questi materiali permettono all essudato della lesione di passare alla medicazione secondaria 84
85 GLI ASPETTI NUTRIZIONALI NELLA PERSONA A RISCHIO DI LESIONI DA PRESSIONE Dietista CONCETTA TALARICO 85
86 NUTRIZIONE Patologie a rischio Test di screening /scheda di valutazione dello stato nutrizionale ed indici bioumorali nutrizionali da monitorare Rilevazione delle ingesta schema del piatto Apporti nutrizionali adeguati: dieta equilibrata o adeguata alla patologia Valutazione dello stato d idratazione 86
87 FATTORI DI RISCHIO PER L.D.P. malattie cardiovascolari diabete patologie oncologiche malnutrizione immunodeficienze vasculopatie periferiche patologie neurologiche febbre infezioni concomitanti Aumentate perdite (vomito o diarrea) Ridotta capacità deglutitoria (disfagia,..) Rifiuto ad alimentarsi (anoressia, anor.nervosa..)..) 87 87
88 SCREENING NUTRIZIONALE Identificare la persona malnutrita NRS MNA - MUST - SGA 88
89 CALCOLO DELL ALTEZZA 89
90 VALUTAZIONE STATO NUTRIZIONE Valutazione dello stato nutrizionale se è a rischio di malnutrizione VSN ogni volta che c è un cambiamento delle condizioni della persona Riproporre il test dopo una settimana 90
91 91
92 92
93 93
94 Modulo per la rilevazione delle ingesta 94
95 Ministero della Salute DIPARTIMENTO PER LA SANITA PUBBLICA VETERINARIA, LA NUTRIZIONE E LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI DIREZIONE GENERALE DELLA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE LINEE DI INDIRIZZO NAZIONALE PER LA RISTORAZIONE OSPEDALIERA E ASSISTENZIALE Redatte nel
96 TIMING DELLO SCREENING NUTRIZIONALE Lo screening del rischio nutrizionale deve essere effettuato su tutti le persone ricoverate presso tutte le unita ospedaliere con una previsione di ricovero superiore a 5 giorni. La procedura va effettuata entro le 48 ore dall accettazione e ripetuta ogni 7 giorni, anche nelle persone senza rischio di malnutrizione all ingresso in ospedale 96
97 RILEVARE E VALUTARE COSA? Idratazione ml/kg pc Adulto ml/kg pc Anziano Apporto proteico 0,8-1g/kg pc Apporto calorico 30 kcal /kg pc Vitaminico minerale (frutta/verdura 5 pz/die) Bilancio idrico : entrate/uscite (febbre, vomito, ipersudorazione, diarrea, eccessivo drenaggio dalle ferite) 97 97
98 SE A RISCHIO O SONO PRESENTI LDP Dieta ipercalorica naturale e/o personalizzata kcal 30-35/kg 35/kg pc die Dieta iperproteica g 1,25-1,51,5 /kg pc die Liquidi 1 ml/kcal. die 98
99 SE PRESENTI DEFICIT NUTRIZIONALI/IDRICI: 1. consultare il S.D. 2. integratori alimentari (ingesta < del 50%) 3. NE unica o di supporto alla dieta per os (ingesta < 60%) 4. NP unica o di supporto alla dieta per os o alla NE 99
100 Arginina IMMUNONUTRIENTI E LDP Glutammina Zinco (stimola la riparazione tissutale) Vit. C E (antiox e favorisce sintesi collagene) Pre o probiotici (nutrono la mucosa intestinale) Carotenoidi (azione antiox) 100
101 NUTRIZIONE Screening nutrizionale nella norma DIETA LIBERA Screening nutrizionale alterato DIETA SPECIALE (SD) approfondita valutazione nutrizionale ulteriori consulenze specialistiche 101
102 102
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