1) Sviluppo e Produzione Industriale di forme solide I

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "1) Sviluppo e Produzione Industriale di forme solide I"

Transcript

1 1 Il materiale presente è da usare come una traccia per la preparazione dell esame, da integrare con lo studio sui testi indicati dai docenti e da appunti presi a lezione FABBRICAZIONE INDUSTRIALE DEI MEDICINALI CON ASPETTI REGOLATORI 1) Sviluppo e Produzione Industriale di forme solide I dott. Leonardo Marchitto l.marchitto@angelini.it leonardo.marchitto@unibo.it Temi: Caratteristiche generali delle polveri farmaceutiche, operazioni farmaceutiche di base, Granulati e Granulazione, Eccipienti per forme solide

2 2 ORARI DELLE LEZIONI: 12- ottobre ore : Sviluppo e Produzione solidi I 13 ottobre ore 9-13: Sviluppo e Produzione solidi II 3 dicembre ore 14-18: Sviluppo e produzione di forme semisolide ad uso cutaneo 4 dicembre ore 9-13: Approccio Strategico e Pratico allo sviluppo dei medicinali

3 Fattori e caratteristiche delle polveri importanti nella fase formulativa di forme solide orali, (compresse e capsule) 1: 3

4 4 Granulometria / 1 Le polveri sono un sistema polidisperso caratterizzate da: 1. Particle size distribution: ( cioè un intervallo o range dimensionale) 2. Forma irregolare (superficie diversa) L unità di misura che indica la dimensione di una particella è il micrometro, µm, o micron µ Nel campo farmaceutico e quello affine dei prodotti della salute le particelle che compongono una polvere sono classificate in 5 classi in funzione delle loro dimensioni Unità di misura

5 5 Granulometria / 2 Range µm descrizione Mesh (setacci sieve) 0,5-10 µm Polvere micronizzata µm Polvere fine (sub-sieve range) µm Polvere fine µm Polvere grossolana µm Aggregati o granuli 18-6 Il sieve range (il range dei setacci) comprende le particelle di dimensioni µm dato che possono essere analizzate mediante i setacci più usati in tecnica farmaceutica ( µm) Il sub sieve range: sono le particelle compese tra 50 e 1 µm troppo piccole per essere analizzate con i setacci (38 µm è il setaccio più piccolo in vendita analizzate con: microscopia ottica, sedimentazione Coulter counter Il sub-micron range: comprende le particelle con dimensione inferiore a 1 µm. Hanno un diametro inferiore alla risoluzione del microscopio ottico, costituiscono i sistemi colloidali

6 6 Granulometria 5 / Metodi per determinazione delle dimensioni particellari Ci sono molti metodi possibili ma nessuno è veramente diretto, data la forma irregolare delle particelle i risultati possono essere diversi. Ogni singolo metodo scelto deve trenere conto della dimensione presunta delle particelle da analizzare I diversi metodi si basano sulla misura di parametri caratteristici delle particelle. Da ognuno dei parametri misurati di passa poi al diametro della sfera equivalente parametro Lunghezza particella volume Massa Area superficiale Metodo analitico Microscopio ottico, Setacci (trattati nel corso) Laser Light Scattering,(trattato nel corso), Dinamic light Scattering (DLS)-Coulter Counter Veloc. di sedimentazione Misure permeabilità, assorb. di gas

7 Granulometria / 6 A: Analisi delle polveri, microscopio ottico: range 0,2-100 micron 7 10 µ 1) Si prepara un vetrino con un campione di polvere sospeso in un veicolo che non sciolga la polvere 2) Il campione è osservato sotto la lente (o piu lenti) in riferimento a una griglia micrometrica calibrata o un reticolo del British Standard 3) Si muove il vetrino verticalmente e orizzontalmente man mano che si incontrano le particelle le si misurano con la scala di riferimento

8 Granulometria / 7 A, Analisi delle polveri, Setacci: range µm ( per polveri grossolane) I setacci sono formati da maglie costituiti da fili metallici oppure nylon con forma quadrata le dimensioni del foro sono espresse in µm. Le dimensioni possono essere espresse anche in mesh (numero di maglie per pollice lineare. Metodo semplice poco costoso) Maglie per cm 2 micron Mesh ASTM Setaccio DIN

9 Granulometria / 7 B, Analisi delle polveri, Setacci: range µm ( per polveri grossolane) 9 Filmato uso setacci 1. Per la misurazione viene usata una serie calibrata di setacci n progressione geometrica 2. I setacci vengono impilati in ordine di apertura decrescente dall alto in basso l ultimo non è un setaccio ma raccoglie il fondo,cioè le particelle più piccole. 3. Si pesano 100 g di polvere e si pongono in alto nel setaccio a maglie più larghe bloccando la pila di setacci e avviando la vibrazione per un determinato tempo. 4. Si pesa la polvere rimasta sui setacci e si vibra ancora se serve la pila di setacci fin quando il peso dei singoli setacci non varia >550 µ 500 µ 350 µ 250 µ 180 µ 125 µ Fondo

10 10 Granulometria / 7 C, Analisi delle polveri Setacci - Espressione dei risultati ESEMPIO Pesata polvere A : 100,2 g Diametro standard dei setacci 200 mm Tempo vibrazione : 5 minuti + 3 min Forza scuotimento setacci: 3 Frequenza % setaccio (micron) tara setaccio g peso lordo g netto g % > ,4 257,5 2,1 2, ,2 276,3 27,1 27, ,5 42,5 42, ,5 305, ,95 < ,5 2,5 2,50 100,2 100,00 % 45,00 40,00 35,00 30,00 25,00 20,00 15,00 10,00 5,00 0,00 Distribuzione granulometrica polvere A > < 125 >500 µ 500 µ 350 µ 250 µ 180 µ 125 µ Fondo

11 11 Fattori e caratteristiche delle polveri importanti nella fase formulativa di forme solide orali, (compresse e capsule) 3:

12 Granulometria / 8 B: Analisi delle polveri, filmato Laser light scattering 12 Filmato scattering

13 13 Area Superficiale Specifica (ASS) di una polvere (1) L area superficiale specifica che può essere definita come l area totale delle particelle di un materiale in unità di peso o volume, quindi possiamo distinguere: Sw area superficiale specifica per unità di massa (risultati espressi come m 2 /g) Sv area superficiale specifica per unità di volume (risultati espressi come m 2 /ml) E una caratteristica molto importante delle polveri e miscele. Polveri con differente Area Superficiale Specifica esprimono caratteristiche fisichetecnologiche differenti con incidenza sulla forma di dosaggio finale. Alcuni eccipienti usati nelle forme solide come la silice colloidale (Areosil, Syloid) hanno valori molto elevati di ASS: tra 50 e 350 m 2 /g La superficie è importante poiché è il mezzo con il quale un solido interagisce con l ambiente circostante sia esso un gas, un liquido o un altro solido. La superficie specifica perciò è spesso legata a tassi di dissoluzione, attività di un catalizzatore, proprietà elettrostatiche delle polveri, scattering della luce, opacità, e molte altre caratteristiche che possono influenzare in processi e i comportamenti di solidi porosi e polveri.

14 14 Area Superficiale Specifica (ASS) di una polvere (2) Nello specifico l area superficiale di un solido aumenta al diminuire della dimensione delle particelle e soprattutto all aumentare della porosità. In particolare la presenza di pori piccoli può contribuire ad incrementare l area superficiale ben di più (fino a migliaia di m 2 /g) della riduzione della dimensione delle particelle.

15 Proprietà derivate delle polveri 4 C : Densità, misurazione 15 Video misura densità Misurazione del volume apparente (o in bulk): (metodo FU) 1. Si versano 100 g della polvere da analizzare in un cilindro graduato da 250 ml fissato ad un supporto che lo tiene fermo ad un apparecchio chiamato «Pigiatore volumetrico o di impaccamento» che è capace di creare un movimento sussultorio di scuotimento capace di generare in 1 minuto 250 +/- 15 colpi. 2. Dopo aver versato la polvere si legge il volume tal quale detto V 0 successivamente si attiva il movimento per 10 colpi leggendo il V 10, dopo 500 colpi il V 500 e dopo 1250 colpi il V Se la differenza tra V 500 e V 1250 è superiore a 2 ml si impongono altri 1250 colpi V I risultati sono:volume tal quale (o apparente) ; volume impaccato (V V 1250 ) o (V V 2500 )

16 16 Proprietà derivate delle polveri (in bulk) 5 c: Scorrimento MISURE della scorrevolezza Misura angolo di Riposo Si lascia fluire attraverso di un imbuto di metallo con diametro ben definito una quantità precisa di polvere. Si formerà un cono di polvere che sarà tanto più alto quanto meno scorre la polvere. Tanto più alto sarà il cono maggore sarà l angolo α (indicato anche come ϕ) che si formerà tra la base del cono e il lato del cono Più è grande il valore di α minore sarà la scorrevolezza della polvere e viceversa. Poveri scorrevoli hanno valori di α basso (cono con bassa altezza) Metodo poco riproducibile

17 17 Proprietà derivate delle polveri (in bulk) 5 D: FLODEX: Stima rapida scorrimento di polveri Flodex: stima scorrimento (controllo rapido in reparti produttivi di forme solide)- Metodo non ufficiale di FU indice di fluidità intrinseca di una polvere, necessita di 50 g di polvere Assegna alla polvere un indice di scorrevolezza ripetibile su una scala di 4-34, in base al diametro dei fori nei dischi che si trovano alla base del cilindro di raccolta polveri provenienti dall imbuto di metallo Minore è il foro a cui passa la polvere migliore è lo scorrimento Messo a punto da il Dr. A. Gioia al DowLepetit Pharmaceutical Research Labs di Milano

18 18 Fattori e caratteristiche delle polveri importanti nella fase formulativa di forme solide orali, (compresse e capsule) 6:

19 Proprietà derivate delle polveri (in bulk) 6 B: Porosità delle polveri ( e forme forme solide) 19 APPLICAZIONI: POROSITA DELLE COMPRESSE La porosità di una compressa (indice della presenza di pori e dei potenziali fenomeni di capillarità dell acqua o fluidi intestinali) è molto importante perchè,a parità di durezza, può influenzare le capacità e il tempo di disgregazione della stessa, con risvolti biofarmaceutici (o meglio terapeutici) importanti: minor tempo di disgregazione = minor tempo di dissoluzione dei granuli disgregati della compressa minor tempo per l azione terapeutica ( es prod. Immediate release( IR) un antidolorifico).

20 20 Operazioni preparative di base:macinazione, motivi farmaceutici /1 Processo meccanico di riduzione delle dimensioni delle particelle di un solido,che mette in gioco una notevole quantità di energia motivazioni Biofarmaceutico Minore taglia delle particelle favorisce per farmaci poco solubili, una maggiore dissoluzione e biodisponibilità Negli aereosol per inalazione particelle < 5 µ vengono inalate e quindi migliorano l attività dei farmaci broncopolmonari Minor taglia sospensioni oftalmiche maggiore tollerabilità nell occhio Minor size particellare =migliore funzionalità delle polveri ad uso dermatologico o cosmetico Tecnologico Ridurre la taglia delle particelle per favorire la miscelazione di polveri con forma aghiforme o irregolare (granul.metria omogenea) Per favorire i alcuni casi la scorrevolezza delle polveri o granulati(ripartizione cps, cpr) Favorire la siringabilità si sospensioni da iniettare Migliorare la stabilità delle sospensioni( minor sedimentazione) Favorire l essiccamento delle polveri Favorire l estrazione dei p.a. vegetali dalle droghe o altrie matrici biologiche

21 21 Operazioni preparative di base:macchinari di Macinazione 1 FRANTUMAZIONE: Riduzione del materiale in frammenti grossolani (da blocchi di un 1 m mm). Usata anche per ridurre in granuli gli SLUGS/ Compresse nella granulazione a secco FRANTUMATORE CONICO FRANTUMARORE A CILINDRI

22 22 Operazioni preparative di base:macchinari di Macinazione 2. Frantumatore / Molino a Coltelli Frantumatore / Molino a Lame.

23 23 Operazioni preparative di base:macchinari di Macinazione 3 POLVERIZZAZIONE: Riduzione del materiale fino a 100 micron CARICAMENTO LENTO: pronto scarico del materiale con bassa quantità di undersize particle size omogeneo (ristretto range dimensionale) p CARICAMENTO VELOCE: permanenza del materiale per un tempo maggiore con grande produzione di undersize MULINO A MARTELLI MULINO A PALLE: Vel. mulino palle e capacità di macinaz.

24 Operazioni preparative di base:macchinari di Macinazione 4 MICRONIZZAZIONE: riduzione a circa 1-10µ da materiale di partenza ± 150 µ 24 Micronizzatore a Camera Ellittica Verticale:

25 Operazioni preparative di base:macchinari di Macinazione 5 Micronizzatore a getti contrapposti: 25

26 Operazioni preparative base: concetti base della miscelazione dei solidi 2 VARIABILI CHE INTERVENGONO NEL PROCESSO DI MISCELAZIONE: 26 Caratteristiche delle polveri che impattano sulla miscelazione: Densità: particelle di dimensioni e densita differenti si introducono un potenziale di demiscelazione che tende a provocare la segregazione delle particelle. Dimensione Particelle Distribuzione Granulometrica Forma particelle: le particelle di forma sferica, liscia ed arrotondata scorrono piu facilmente di quelle irregolari e filamentose e quindi tendono piu facilmente alla segregazione. Polveri con size particella medio di < a 100 micron hanno scorrimento difficile quindi sono difficili da miscelare ( ma anche da demiscelare)

27 27 Operazioni preparative base: Concetti base della miscelazione dei solidi 3 Mixing: operazione tesa a far sì che ogni particella di ciascun componente si trovi il più vicino possibile ad una particella degli altri componenti. CASO IDEALE: 2 componenti di uguale dimensione e forma aggregati 1 Fase iniziale 2 Miscela ideale 3 Distribuzione random Campionando la miscela in fase 3 e analizzando la concentrazione del principio attivo nei campioni ci sarà una certa variabilità di titolo.(legato agli aggregati che comunque si formano). Prelevando però molti campioni in teoria la media sarà vicina alla situazione ideale della figura 2 [50%] (controllo dell efficacia della miscelazione)

28 Operazioni preparative base: Concetti base della miscelazione dei solidi 4 A 28 Omogeneità delle miscele e tempo di miscelazione La miscelazione dovrà essere in grado che per ogni campione prelevato contenga la corretta quantità di ogni componente attivo del preparato (medicinale/integratore) per i medicinali vige la regola che in ogni campione prelevato (previsto da un piano di campionamento predefinito che sia rappresentativo della quantità / lotto di miscela da preparare), sia presente il ± 5% del titolo del p.a. rispetto al dichiarato in etichetta.(per gli integratori alimentari sono previsti limiti più ampi) Piano di campionamento (Bustine miscela di polveri) a) Si preleva un peso di polvere (se miscela di polveri) equivalente alla unità di dosaggio (es 3 g di polvere di una bustina da peso nominale di 3 g.) b) Si stabiliscono dei tempi a cui prelevare i campioni (frequenza) c) Si determina il numero di campioni da prelevare d) Si analizzano i campioni determinando il titolo dell attivo presente nella miscela e) Si calcola la media e la deviazione standard o il coefficiente di variazione CV, Dev std % ai vari tempi di mixing il tempo di mix scelto è quello con dev std % minore

29 Operazioni preparative base: Concetti base della miscelazione dei solidi 4 B Campionamento (sampling) e qualità delle miscele Un campionamento accurato è un esigenza importante per la qualità e il controllo di un processo di mescolazione delle polveri. Nell industria farmaceutica il campionamento su un determinato numero di lotti è richiesto per la validazione dei processi di produzione obbligo regolartorio nei dossier registrativi. Esistono strumenti standardizzati per il prelevamento dei campioni (spade di campionamento) di polvere prima della loro ripartizione,anche se non è sempre valido variabilità tra punti di campionamento e all interno dei punti di campionamento 29 Sonde («spade») di campionamento per campioni in miscele di solidi

30 Operazioni preparative base: Concetti base della miscelazione dei solidi 6 30 Segregazione delle polveri e «demiscelazione» tempo di miscelazione ottimale Il processo di SEGREGAZIONE avviene tanto durante il mixing (demiscelazione) che dopo completa miscelazione a causa della manipolazione (handling) del prodotto es. confezionamento e ripartizione di polveri mediante tramoggie vibranti e dosatori di bustine tendono a demiscelare La demiscelazione può avvenire anche per eccessivo tempo di miscelazione = non sempre miscelare tanto significa avere una miscela con maggiore omogeneità esite infatti per ogni miscela un tempo di miscelazione ottimale da definire misurando l andamento del titolo del p.a. a vari tempi di mix. Particelle solide tendono a segregare in virtù delle differenze in dimensioni, densità, forma, ecc. cosa più facile per polveri facilmente scorrevoli con poche interazioni interparticellari. Con materiali scorrevoli ( free-flowing ) si deve mirare all utilizzo di componenti il più possibile simili per taglia, forma, Densità.

31 Operazioni preparative base: Concetti base della miscelazione dei solidi 7 Pre-miscele, «diluizioni geometriche» e miscelazione di principi a basso dosaggio In alcuni preparati di polveri contenenti principi attivi a basso dosaggio (molte volte prodotti molto potenti) l uso di miscele geometriche rapporto attivo/eccipienti 1:1 consente di ottenere premiscele «core» più omogenee che vanno poi man mano diluite con i restanti eccipienti per la miscelazione finale Le pre-miscele sono molto usate in ambito industriale anche nell industria degli integratori alimentari e multivitaminici per garantire l omogeneità nel preparato finale di vitamine e minerali che sono basso dosati La micronizzazione di p.a. farmaceutici o nutrizionali aumentando la superficie a parità di peso migliora l omogeneità finale del preparato 31

32 32 Operazioni preparative di base: Macchinari di Miscelazione 2 Miscelatore a Nastro e Miscelatore a Quattrovie Il «Quattrovie» e un miscelatore che sfrutta le viti di archimede, come quello a nastro, ma in questo caso le due viti sono differenti; sono una piu grande dell altra e formate ciascuna da due parti diversamente orientate. La rotazione simultanea delle due viti determina una profonda e continua miscelazione del materiale. MIXER QUATTROVIE Mixer a nastro

33 Operazioni preparative di base: Macchinari di Miscelazione 3 Miscelatore a Cilindro («Girafusti») 33 Miscelatore Biconico

34 Operazioni preparative di base: Macchinari di Miscelazione 4 Miscelatore a «V»: 34 Miscelatore BIN Tumbler: Mescolatore a cubo

35 35 Fattori e caratteristiche delle polveri importanti nella fase formulativa di forme solide orali, (compresse e capsule) 5:

36 36 Tipi di essiccatori più usati nell industria farmaceutica 2 Essiccatori a Letto Fluido 3 (Verticale tipo Glatt ) gli essiccatori a letto fluido verticale lavorano in modo discontinuo. la capacita di queste apparecchiature varia da 5 a 200 kg, ed il tempo di essiccamento da 20 a 40 minuti. Apparecchio efficiente e rapido Utile per materiali termolabili tutti i parametri di processo (temperatura dell aria, potenza del ventilatore) sono controllati via computer

37 37 POLVERE GRANULATO GRANULATI E GRANULAZIONE operazione che può servire come preparazione di una forma farmaceutica ( granulati in bustine o usato per sospensioni o sciroppi secchi estemporanei) o come operazione per preparare successivamente un altra forma es. compresse o capsule

38 38 GRANULATI (1) I granulati possono rappresentare una forma di dosaggio a se stante o un prodotto intermedio per la preparazone di altre forme solide come compresse e capsule. Come forma di dosaggio sono delle preparazioni solide costituite da aggregati solidi secchi (i granuli) di particelle di polvere sufficientemente resistenti a manipolazioni energiche Nell assunzione possono essere: Deglutiti come tali o masticati (granulati orosolubili o orodisperdibili) Disciolti o dispersi in acqua prima di essere somministrati (possono qundi formare soluzioni o dispersioni estemporanee) immediatamente (il processo di solubilizzazione o dispersione può avvenire anche per la presenza di effervescenza)

39 GRANULATI (2) I granulati sono classificati in: 39 Granulati effervescenti: Granulati a rilascio modificato / rivestiti: Granulati gastroresistenti:

40 40 GRANULAZIONE: cosa è? Quali metodiche? E una operazione farmaceutica che trasforma una polvere o una miscela di polveri in un insieme di granuli (granulato) ottenuti dalla agglomerazione di particelle tenute insieme da varie forze. I granulati sono secchi, scorrevoli, di diverse dimensioni e costituiscono una massa piu scorrevole delle polveri da cui provengono, hanno una loro porosità e caratteristiche di resistenza proprie Metodiche Granulazione a secco (Dry Granulation o Compression Granulation) Granulazione ad umido (Wet Granulation) Melt Granulation

41 41 GRANULAZIONE: perchè? aumentare la scorrevolezza del materiale polveroso migliorare le caratteristiche di comprimibilita delle polveri da comprimere Miglioramento della bagnabilità (leganti idrofili, tensioattivi che può facilitare la dissoluzione delle cpr immediate release) mantenere omogenea la composizione della miscela evitando fenomeni di segregazione e demiscelazione caratteristiche delle mix di polveri ridurre la tendenza del materiale ad ammassarsi,soprattutto se igroscopico Riduzione del volume apparente (aumento densità apparente) del prodotto riducendo il volume occupato e quindi i costi di trasporto e stoccaggio ridurre la dispersione delle polveri fini nell ambiente (minori rischi per gli operatori, assenza di contaminazioni crociate, facilita di pulizia)

42 42 GRANULAZIONE A SECCO (Dry Granulation) consente di trasformare una polvere in un granulato senza impiego di umidita e calore. adatta per polveri molto voluminose contenenti principi attivi poco stabili al calore e/o all umidita. FLUSSO OPERATIVO BASE Pesata e mix delle polveri Compattazione della miscela Frantumazione / calibrazione del compattato (formelle o sfoglia) Vie di preparazione compressione delle polveri in tavolette (slugs) che sono poi calibrate/macinate compressione della polveri mediante rulli compattatori (roller compaction) Completamento gran. Agg. Eccipienti per scorrevolezza, lubrificanti, aromi, dolcific. colori Ripartizione granulato Bustine Compresse Capsule

43 43 GRANULAZIONE A SECCO: SLUGGING O FORMELLE le slugs ( o formelle) vengono ottenute in genere usando vecchie comprimitrici equipaggiate con punzoni di grande diametro (20-30 mm). nel caso di polveri scarsamente scorrevoli la comprimitrice puo essere equipaggiata con dispositivi di caricamento forzato che agevolano il riempimento delle matrici. Le formelle ottenute sono poi frantumate in granuli delle dimensioni volute mediante granulatori oscillanti o altri mulini (a coltelli o a martelli). formelle

44 44 Granulazione a secco: sgranatura / calibrazione formelle Calibrazione formelle: Ottenere, dopo granulazione granuli di taglia omogenea da formelle prima del completamento polveri (lubrificanti, glidanti) e la compressione o incapsulazione CALIBRATORE OSCILLANTE o formelle CALIBRATORE CONICO

45 GRANULAZIONE A SECCO: uso di Compattatori (roller compaction) 1 45 è la metodica più usata dato che ha maggiori produttività nella compattazione a rulli la polvere viene fatta passare tra due rulli ruotanti in direzioni opposte, le cui superfici possono essere lisce o variamente scanalate. la pressione esercitata dalle superfici dei rulli comprime la polvere in un foglio sottile che viene macinato/sgranato da un mulino/sgranatore posto a valle

46 GRANULAZIONE A SECCO: uso di Compattatori (roller compaction) 2 46 la forza di compressione esercitata dipende essenzialmente dalla distanza tra i rulli, dalla velocita di rotazione e dalla velocita di alimentazione del sistema. Maggiori produttività rispetto allo slugging, arrivando per es. a produrre fino a 500 kg/ora di granulato. questo sistema richiede inoltre minore necessita di lubrificare la polvere (carico forzato delle polveri con coclea interna) hanno costi bassi DURANTE LA COMPATTAZIONE L ARIA FUORIESCE DALLA POLVERE

47 GRANULAZIONE AD UMIDO 1 (Wet Granulation) E la tecnica di granulazione più usata per ottenere granulati per compresse e capsule mediante l uso di umidità (solvente in genere acqua o mix idrolacoliche) presenza di leganti (PVP, amido, derivati cellulosa, gomme) e calore, FLUSSO OPERATIVO BASE: 47 Pesata e mix delle polveri Bagnatura mix dele polveri con solvente o soluzione legante Impasto / Granulazione delle polveri Essiccamento/ calibrazione dei granuli meccanismo di formazione dei granuli Completamento gran. Agg. Eccipienti per scorrevolezza, lubrificanti, aromi, dolcific. colori 1: ponti liquidi pendular state Liquido legante nei capillari 2) Aumento solvente: funicular state Particelle delle polveri 3) Aumento solvente: capillary state (ottimale) 4) Ulteriore Aumento solvente: droplet state Ripartizione granulato Bustine Compresse Capsule

48 GRANULAZIONE AD UMIDO 2 : meccanismi di formazione granuli lo stato ottimale della granulazione e quello capillare.esso corrisponde alla massima resistenza del granulo, Nello stato di goccia si ha una sospensione di particelle in liquido ma mancano le forze interparticellari. lo stato di goccia è da evitare puo essere raggiunto più facilmente nella tecnica di spray-drying i ponti solidi che essiccati generano e caratterizzano il granulo si possono formare per: reazioni chimiche, fusione parziale, indurimento dei leganti, cristallizzazione di sostanze disciolte, deposito di particelle colloidali in sospensione. Le forze di attrazione delle particelle delle polveri:forze di attrazione molecolare (forze di van der waals, legami a idrogeno) ed elettrostatica. le forze molecolari sono deboli e si manifestano tra particelle molto vicine, percio sono importanti nella granulazione a secco. Le forze elettrostatiche intervengono nella fase iniziale di formazione. forze di interconnessione: sono importanti nella granulazione a secco quando si usano eccipienti filamentosi o microfibrosi 48

49 GRANULAZIONE AD UMIDO 3 : METODI TRADIZIONALI granulazione attraverso reti: flusso operativo base e macchinari FASE SETACCIATURA e MISCELAZIONE DELLE POLVERI UMETTAMENTO DELLA POLVERE CON LA SOLUZIONE BAGNANTE ED IMPASTO ESEMPI DI MACCHINARI impastatrice a sigma o zeta impastatrice a sigma o zeta 49 IMPASTATRICE PLANETARIA GRAN. A PALE ROTANTI GRANULAZIONE DELLA MASSA UMIDA ATTRAVERSO RETI GRANULATORE OSCILLANTE Essiccamento calibrazione dei granuli STUFE ESSICC. LETTO FLUIDO Completamento gran. Agg. Eccipienti per scorrevolezza Ripartizione granulato Bustine Compresse Capsule

50 GRANULAZIONE AD UMIDO 4 : High Shear Granulation flusso operativo base e macchinari (high shear mixers + essiccamento) FASE ESEMPI DI MACCHINARI 50 1 step miscelazione polveri (impeller) 2 step umettamento e impasto della polvere con la soluzione bagnante ed 3 step: granulazione della massa umida (chopper) Essiccamento calibrazione dei granuli ESSICC. LETTO FLUIDO Completamento granulato Agg. Eccipienti per scorrevolezza Ripartizione granulato Bustine Compresse Capsule

51 GRANULAZIONE AD UMIDO 5 High Shear Granulation ONE STEP flusso operativo base e macchinari FASE ESEMPI DI MACCHINARI 51 1 step miscelazione polveri (impeller) 2 step umettamento e impasto della polvere con la soluzione bagnante ed 3 step: granulazione della massa umida (chopper) 4 step essiccamento oscillazione apparechhio calibrazione dei granuli impeller VANTAGGI 1) lavorazione in circuito chiuso 2) ottenimento granuli di densita apparente medio-alta 3) granuli dotati di buona scorrevolezza SVANTAGGI 1) APPARECCHIATURE COSTOSE 2) NUMEROSE VARIABILI DI PROCESSODA CONTROLLARE Completamento gran. Agg. Eccipienti per scorrevolezza Ripartizione granulato: Bustine / Compresse / Capsule

52 GRANULAZIONE AD UMIDO : End Point di granulazione 52 Misurazione dell End Point Viene misurato l amperaggio /potenza consumata (sforzo dell impeller) che aumenta man mano si impasta, lo sforzo aumenta, superato lo stato capillare (sforzo costante) lo inizia a diminuire (inizio fase goccia) l impasto deve terminare. Il metodo serve per aggingere il liquido necessario pel la granulazione che può variare in base alla variabilità granulometrica delle varie polveri che vengono granulate (differenza lotto per lotto)

53 GRANULAZIONE AD UMIDO 7: LETTO FLUIDO (spray granulation) flusso operativo base e macchinari FASE 1 step miscelazione Solo polveri nel letto fluido (no spray) 2 step spray granulation della polvere con la soluzione bagnante (top sprayng) 3) step: Essiccamento della massa umida nel letto fluido ESEMPI DI MACCHINARI ( es GLATT) Le particelle di polveri in sospensione (nel letto di aria) incontrano il liquido legante e si granulano, non c è impasto 53 Completamento gran. Agg. Eccipienti per scorrevolezza Ripartizione granulato Bustine Compresse Capsule

54 GRANULAZIONE AD UMIDO: accorgimenti pratici Da un impasto di polveri poco bagnato si ottiene un granulato molto friabile e polveroso Un impasto di polveri troppo bagnato è difficilmente granulabile (su reti) il suo essiccamento è molto lungo, il granulato è duro con tempi di disgregazione lunghi. Il giusto grado di impasto di un granulato si riconosce quando stringendo in mano un po di impasto si forma una massa compatta e non collosa L essiccamento del granulato non deve essere eccessivo. Un minimo di umidità residua (1,5-2%)è utile in caso di compressione dei granulati,da maggiore coesione. La grandezza delle particelle del granulato deve essere in roporzione alla grandezza delle compresse, granuli grandi riempirebbero in modo irregolare una matrice per produrre compresse piccole. per granulare sostanze igroscopiche e appiccicose (es. estratti vegetali) è più utile la granulazione a secco, u in locali a umidità controllata In caso di presenza di due p.a. incompatibili possono essere preparati due granulati separati e poi mescolati prima della ripartizione. 54

55 Granulazione metodo a letto fluido vs High Shear Granulation: confronti tra metodi e caratteristiche dei granulati Granulazione a letto fluido 1. Possibilità di operare in un unico ambiente riduzione dei tempi di lavorazione 2. T del prodotto relativamente bassa (rapida evaporazione liquido) 3. Granulato uniforme, buone proprietà di scorrevolezza 4. Granulato spugnoso granuli poco resistenti 5. Problemi in granulazione per formulati a basso dosaggio o per principi attivi «volatili» (perdita di attivo nelle pareti e nei filtri 6. Rischi di esplosione (prima della bagnatura delle polveri) in caso di polveri con size particellare fine (aria + polveri fini pericolo esplosioni) VS 55 Granulazione in High Shear Mixer 1. Possibilità di operare in un unico ambiente riduzione dei tempi di lavorazione ( nel caso di granulatori ONE STEP) 2. Produttività minori rispetto alla granulazione a letto fluido 3. Granulato uniforme, buone proprietà di scorrevolezza 4. Granulato resistente, econsistente 5. Scelta prioritaria di granulazione per formulati a basso dosaggio o per principi attivi «volatili»

56 GRANULAZIONE AD UMIDO : Vantaggi / Svantaggi 56 Vantaggi della granulazione ad umido Omogeneità della miscela di polveri Granulato di forma sferoidale avente, di conseguenza, ottima scorrevolezza; Migliora la comprimibilità dei materiali. Buona ripartizione di farmaci a basso dosaggio Riduce la generazione di polvere nell ambiente Può accelerare la velocità di dissoluzione di principi attivi idrofobici; Permette di mascherare eventuali variazioni delle proprietà delle materie prime Svantaggi della granulazione ad umido Poco idoneo per attivi sensibili al calore ed all umidità processo complesso

57 MELT GRANULTION: Granulazione di polveri per fusione di cere flussi base e macchinari FASE 1 step miscelazione polveri + cere (impeller) 2 step Aumento temperatura polveri e fusione 3 step: granulazione della massa con cera fusa 4) Raffreddamento polveri ed ottenimento dei granuli ESEMPI DI MACCHINARI 57 Non viene spruzzata nessuna soluzione legante, ma nelle polveri vengono aggiunte delle cere bassofondenti(35-45 gradi fuse in situ ) (ES., PEG 4000 E 6000, ALCOL STEARICO, CETILICO, CERE). Attenzione: in alcuni casi la temperatura di fusione potrebbe favorire la degradazione dei p.a. favorita dalla presenza di alcune impurezze Completamento granulato Agg. Eccipienti per scorrevolezza Ripartizione granulato Bustine Compresse Capsule Metodica usata molte volte per ricoprire di cera (fusa e poi raffreddata) alcuni principi attivi con bassa palatabilità es. p.a. amari, irritanti ec

58 58 GRANULATO FORMULAZIONE DI GRANULATI

59 Formulazione ed Eccipienti usati nei granulati 1 A (Diluenti) Diluenti Cellulosa microcristallina (AVICEL ) buone proprietà leganti ma anche disgreganti, assorbente(umidità), formata da particelle porose, bianca e inodore, presente in commercio in diversi size granulometrici e di umidità, usata anche per «compressione diretta» Esistono vari Gradi di AVICEL il piu usato è il PH Microscopio elettronico

60 Formulazione ed Eccipienti usati nei granulati 1 B (diluenti) Mannitolo: stabile al calore, polvere cristallina,bianca inodore, sapore dolciastro e sapore «fresco in bocca», non è igroscopica usata per p.a. sensibili all umidità. Lattosio: (es Pharmatose DCL) di buona coesione, cristallino, solubile in acqua, presente in commercio come α lattosio monoidrato, o β lattosio con diversi tipi di granulometria. Il lattosio spray dryng è usato anche nella compressione diretta dato che ha caratteristiche di scorrevolezza molto buone. Molte volte è usato con cellulosa microcristallina, la presenza nel formulato di composti amminici forma imbrunimenti Saccarosio: usato in caso di granulati dolcificati Amido pregelatinizzato: (Starch 1500) è un amido modificato chimicamente o fisicamente per rompere in parte i granuli di amido ha maggore scorrevolezza e migliore compattabilità lattosio 60

61 Formulazione ed Eccipienti usati nei granulati 1 C (diluenti) 61 Sorbitolo: ha vari usi è usato come diluente in formulazioni in compresse masticabili o ODT (orodisperdibili) (NEOSORB,SORBITAB o granulati da porre direttamente sulla lingua con effetto freddo «cooling sensation» (vedi xilitolo) Mostra di aumentare la dissoluzione di alcuni farmaci come l indometacina Nell intestino viene trasformato in fruttosio, per cui possono utilizzarlo anche i diabetici. ATTENZIONE: a causa del suo effetto effetto lassativo osmotico, conc. Elevate poterbbero alterare la biodisponibilità dei farmaci (es. Anche formulazioni pediatriche) Sorbitolo

62 Formulazione ed Eccipienti usati nei granulati 2 Leganti Polivinil prirrolidone (PVP) (POVIDONE) sciolto in acqua al % è un buon legante nella granulazione ad umido, può essere anche aggiunta alle polver in forma secca e poi effettiuare la granulazione con sola acqua. Soluzioni di saccarosio: dal 50 % in su in soluzione acquosa genera granuli resistenti Gomma arabica (o adragante): in soluzione acquosa al 5-6 % rischio di aumentare il tempo di disgregazione dei granuli e delle relative compresse Amido pregelatinizzato: aggiunto direttamente alle polveri da granulare ad umido poi impastatao mediante aggiunta di acqua Gelatina: usata quella con qualità farmaceutica usata in soluzione acquosa al 10 % Salda d amido : (1 parte di amido in 9 parti di acqua calda) spruzzata sulle polveri genera granulati friabili 62 PVP

63 63 Formulazione ed Eccipienti usati nei granulati 3 Glidanti e Assorbenti Aumentano lo scorrimento delle polveri riducendo la frizione interparticellare. L'effetto di glidanti sullo scorrimento dei granuli dipende dalla forma e dimensione della particella del glidante e del granulo. Aggiunti nel completamento esterno dei granulati prima della ripartizione Biossido di silicio colloidale (Silice colloidale anidra AREOSIL 200 o AREOSIL 300 oppure Silice colloidale precipitata SYLOID FP 244 ) glidante costituito da particelle molto piccole ( circa 15 nm) usato dallo 0,2 all 1% nei granulati per favorire lo scorrimento di miscele di granulati. La grande Area Superficiale Specifica, dovuta alla taglia piccola delle particelle, favorisce lo scorrimento. a % superiori di quelle consigliate si hanno effetti opposti. E usato come assorbente di umidità in granulati e compresse per proteggere p.a. sensibili all umidità o per assorbire p.a liquidi. Talco: insolubile in acqua, è un silicato idrato di magnesio con una particolare struttura a doppio strato che gli conferisce una notevole scorrevolezza. Ha attività glidante superiore all'amido; polvere Impalpabile e untuosa al tatto, usato in % dall 1-10, la suo uso deve essere limitato perché ha effetto ritardante sul profilo di dissoluzionedisintegrazione dei granuli e delle compresse. Incompatibile con composti di ammonio quaternario. Amido: le quantità usate non superano il 10%, quantitativi superiori potrebbero peggiorare lo scorrimento (umidità) Caratteristiche di Areosil 200 Aspetto delle particelle di Syloid FP 244 Aspetto delle particelle di AREOSIL

64 Formulazione ed Eccipienti usati nei granulati 4 A Disgreganti: meccanismo della disgregazione delle forme solide I granulati in genere rispetto alle compresse hanno un tempo di dissoluzione moderata qundi non sempre hanno bisogno di disgreganti. Vengono usati gli stessi eccipienti usati nelle compresse o capsule. Pruomuovono la disgregazione di compresse e granuli permettendo un rapido rilascio del p.a., per le compresse il disgregante è un eccipiente molto importante che può modificare la biofarmaceutica /azione terapeutica del medicinale. 64 Meccanismi di disgregazione Meccanismo chimico di disgregazione (Miscele effervescenti formazione CO2) Porosità,capillarità:(Wicking) Rigonfiamento:(Swelling)

65 Formulazione ed Eccipienti usati nei granulati 4 B 65 Metodi di aggiunta del disgregante A. Aggiunta interna al granulo (Intragranulare) per i granuli B. Aggiunta esterna (Extragranulare) usata per la compressione diretta C. Parte all interno e Parte all esterno usata per la granulazione ad umido Fattori che influenzano l azione di un disintegrante 1. Percentuale del disintegrante presente nella forma di dosaggio 2. Tipo di disintegrante 3. Eventuale combinazione di disintegranti 4. Presenza di tensioattivi 5. Durezza della forma di dosaggio (soprattutto per compresse e capsule) 6. Natura e quantità del principio attivo

66 Formulazione ed Eccipienti usati nei granulati 4 C Disgreganti con meccanismo chimico: Miscele effervescenti: 66 Es. di ac. organico citrico tartarico malico Es. di basi Sodio bicarbonato Sodio carbonato Potassio bicarbonato Nella reazione come si vede si forma acqua, quindi in presenza anche di basse umidità nei granuli la reazione si autoalimenterà con formazione di anidride carbonica, quindi nella preparazione e gli ambienti di produzione dei granulati effervescenti l umidità dell aria deve essere tenuta sotto controllo

67 Formulazione ed Eccipienti usati nei granulati 4 D Disgreganti 2 (superdisgreganti) Sodio carbossi metil cellulosa reticolata:(croscarmellosio sodico- ACDISOL ; VIVASTAR ) Meccanismo: rigonfiamento e capillarità in acqua rigonfiano di 4-8 volte in meno di 10 secondi. Crospovidone sodico POLYPLADSONE XL ) disgregante per compresse e granuli usato alla concentrazione del 1-3% insolubile in acqua. Meccanismo: Rigonfia facilmente, ma agisce principalmente per capillarità, per questo è presente anche in forma di polvere fine per favorire la dispersione omogenea nelle miscele di polveri 67

68 Formulazione ed Eccipienti usati nei granulati 4 E Disgreganti 2 (superdisgreganti) Sodio amido glicolato (Explotab ; Primojel, Primellose ) Meccanismo: rigonfiamento, di 7-12 volte in meno di 30 secondi. 68 Disgreganti coprocessati: Ludipress (lattosio monoidrato, PVP e crospovidone sodico; Starch 1500 (amido di mais e amido POLYMERS IN FAST DISINTEGRATING TABLETS A REVIEW RAJNI BALA*, SUSHIL KHANNA, PRAVIN PAWARA In Asian Journal of Pharmaceutical and Clinical Research Vol 5, Issue 2, 2012

69 Formulazione ed Eccipienti usati nei granulati 5 A Dolcificanti 1 Saccarosio: usato nei granulati e compresse masticabili come dolcificante ma anche come legante, granuli o compresse con elevate quantità di saccarosio mostrano bassa velocità di dissoluzione. Esite una versione già granulata per compressione diretta Sucrose DC. Aspartame: è un estere metilico di un dipeptide composto ida due amminoacidi acido aspartico. Ha un potere dolcificante circa 200 volte dello zucchero, potenzia l effetto degli aromi in formula ed ed è acalorico ( 1 g di polvere da 4 kcal). E usato in associazione con acesulame. La FDA lo raccomanda a livelli giornalieri non superiore a 50 mg/kg per peso corporeo. Acesulfame Potassio: ha un potere dolcificante di circa 200 volte quello dello zucchero, come l aspartame migliora l aroma delle sostanze aromatizzanti, l OMS permette ne permette l uso fino a 15 mg/kg per peso corporeo. Agisce in sinergia con aspartame e ciclamato sodico. 69 Acesulfame K

70 Formulazione ed Eccipienti usati nei granulati 5 B Dolcificanti 2 70 Sodio ciclamato: agisce in combinazione con saccarina ph, in presenza di luce e calore. In Europa la quantità massima assumibile di sodio ciclamato è di, 1.5 mg/kg per peso corporeo. Saccaina Sodica: polvere bianca, dolce ( volte più dello zucchero) con un retrogusto metallico, eliminabile con l uso combinato ci altri dolcificanti come ciclamato. E stabile in soluzione in un ampio range di ph, anche a caldo è autoclavabile (sterilizzazione). L OMS ha identificato un limite provvisorio masssimo di assunzione giornaliera di saccarina in 2.5 mg/kg per peso corporeo. Saccarina sodica Sucralosio: dolcificante di nuova introduzione derivato dall alogenazione del saccarosio, volte più dolce dello zucchero, non ha retrogusto, acalorico. E relativamente stabile in soluzione acquosa.

71 Formulazione ed Eccipienti usati nei granulati 5 C 71 Xilitolo: Dolcificanti 3 è un polialcol di origine vegetale. Ha potere dolcificante simile al saccarosio ma il 40% di calorie in meno; usato in sciroppi, compresse, è stato dimostrato recentemente che aiuta a ridurre la formazione della placca dato che è non cariogenico. (usato per questo in sciroppi, collutori e dentifrici, pastiglie da sciogliere in bocca, gomme da mastricare) Xilitolo in forme solide orali masticabili o ODT, dissolvendosi lentamente, mostra un effetto di raffreddamento sulla lingua cooling effect E incompatibile con agenti ossidanti

72 Formulazione ed Eccipienti usati nei granulati 5 D Fruttosio: è usato in sciroppi,compresse,soluzioni come agente dolcificante con miglioramento della palatabilità rispetto al saccarosio dato che la percezione del dolce è più rapida (accoppiato con aromi fruttati). Ricristallizza più difficilmente dello zucchero e le sol possono essere refrigerate E piu dolce dello zucchero in proporzione nei liquidi, con una pressione osmotica maggiore (batteristatico) a parità di concentrazione, E usato cone il Sorbitolo e Xilitolo anche in formulazoni in compresse rapporto fruttosio sorbitolo 3:1. 72 Dolcificanti 4 Per le forme solide esiste un fruttosio in compressione diretta con piccole aggiunte di amido (Advantose FS 95, SPI Pharma) Fruttosio

73 Formulazione ed Eccipienti usati nei granulati 6 Aromi e Coloranti Aromi: sono usati per migliorare la palatabilità delle forme solide. Nell uso delle forme di dosaggio per prodotti farmaceutici e salutari occorre porre molte attenzione alla qualità deigli aromi scelti in base ai solventi residui, ai metalli pesanti presenti, e alla loro compatibilità con i restanti componenti del formulato e del p.a. Coloranti: i coloranti sono aggiunti ai formulati, liquidi semisolidi o solidi che siano per migliorare l accettabilità del preparato, o per permettere il riconoscimento da parte del paziente e ridurre errori di assunzione (cpr rivestite). Possono essere aggiunti anche per mascherare delle colorazioni anomale dei preparati, che non siano però dovute a prodotti di degradazione in stabilità. Nelle forme solide vengono aggiunti in fase di granuazione, i coloranti di tipo sintetico sono in genere più stabili rispetto a quelli naturali 73

74 74 Fine granulati : sviluppo e produzione

GRANULAZIONE CORSO DI IMPIANTI DELL INDUSTRIA FARMACEUTICA ANNO ACCADEMICO 2006-2007

GRANULAZIONE CORSO DI IMPIANTI DELL INDUSTRIA FARMACEUTICA ANNO ACCADEMICO 2006-2007 GRANULAZIONE CORSO DI IMPIANTI DELL INDUSTRIA FARMACEUTICA ANNO ACCADEMICO 2006-2007 GENERALITA IL PROCESSO DI GRANULAZIONE TRASFORMA UNA POLVERE O UNA MISCELA DI POLVERI IN UN GRANULATO, CIOE IN UN INSIEME

Dettagli

MACINAZIONE. Processo meccanico di riduzione delle dimensioni delle particelle di un solido RAZIONALI

MACINAZIONE. Processo meccanico di riduzione delle dimensioni delle particelle di un solido RAZIONALI MACINAZIONE Processo meccanico di riduzione delle dimensioni delle particelle di un solido RAZIONALI Biofarmaceutico Tecnologico Biofarmaceutico velocità di dissoluzione biodisponibilità efficienza terapeutica

Dettagli

TECNICHE DI BASE PER LA SEPARAZIONE DEI COMPONENTI DI UNA MISCELA

TECNICHE DI BASE PER LA SEPARAZIONE DEI COMPONENTI DI UNA MISCELA TECNICHE DI BASE PER LA SEPARAZIONE DEI COMPONENTI DI UNA MISCELA CENTRIFUGAZIONE La centrifugazione è un processo che permette di separare una fase solida immiscibile da una fase liquida o due liquidi

Dettagli

I processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo

I processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo I processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo diverse metodologie. 1 La tempra termica (o fisica) si basa

Dettagli

INTERVENTO DI CLAUDIA RICCARDI PLASMAPROMETEO - Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano - Bicocca

INTERVENTO DI CLAUDIA RICCARDI PLASMAPROMETEO - Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano - Bicocca INTERVENTO DI CLAUDIA RICCARDI PLASMAPROMETEO - Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano - Bicocca La ricerca come strumento per lo sviluppo aziendale: sinergia tra università e industria

Dettagli

MEZZI DI TRASPORTO PER I SOLIDI

MEZZI DI TRASPORTO PER I SOLIDI Generalità dei materiali solidi MEZZI DI TRASPORTO PER I SOLIDI Tecnologie chimiche 07:26 Prof.ssa Silvia Recchia! conoscenza delle caratteristiche peculiari come:! durezza! friabilità! adesività! punto

Dettagli

CHIMICA. Una teoria è scientifica solo se è falsificabile (cioè se è possibile sperimentalmente smentire le sue previsioni)

CHIMICA. Una teoria è scientifica solo se è falsificabile (cioè se è possibile sperimentalmente smentire le sue previsioni) CHIMICA SCIENZA SPERIMENTALE: cioè si basa sul metodo sperimentale (Galileo è il precursore). Osservazione dei fenomeni (raccolta e interpretazioni dati) Formulazione ipotesi Verifica sperimentale (eventualmente

Dettagli

VERNICIAtura Impianti di aspirazione localizzata. 3.6.6.3 (scheda di approfondimento)

VERNICIAtura Impianti di aspirazione localizzata. 3.6.6.3 (scheda di approfondimento) VERNICIAtura Impianti di aspirazione localizzata 3.6.6.3 (scheda di approfondimento) 3.6.6.3 (scheda di approfondimento) VERNICIatura impianti di aspirazione localizzata Le schede che qui vengono riportate

Dettagli

Università degli Studi di Catania Dipartimento di Metodologie Fisiche e Chimiche per l Ingegneria

Università degli Studi di Catania Dipartimento di Metodologie Fisiche e Chimiche per l Ingegneria Università degli Studi di Catania Dipartimento di Metodologie Fisiche e Chimiche per l Ingegneria Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Corso di Tecnologie di Chimica Applicata LA CORROSIONE Nei terreni

Dettagli

disegni sperimentali (DoE) applicati alla preparazione di compresse

disegni sperimentali (DoE) applicati alla preparazione di compresse Caso di studio: disegni sperimentali (DoE) applicati alla preparazione di compresse Luca Palugan SCOPO Messa a punto del metodo di preparazione di tavolette (compressed lozenges) contenenti un principio

Dettagli

Essiccatori ad adsorbimento rigenerati a caldo

Essiccatori ad adsorbimento rigenerati a caldo Essiccatori ad adsorbimento rigenerati a caldo Soluzioni di sistemi innovativi Perché l aria compressa pulita e asciutta è importante In quasi tutti i settori dell industria l aria compressa è uno strumento

Dettagli

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi.

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. Negli ultimi anni, il concetto di risparmio energetico sta diventando di fondamentale

Dettagli

Viene riportato il ciclo produttivo dello stabilimento di Busca aggiornato sulla situazione produttiva dello stabilimento per l anno 2011.

Viene riportato il ciclo produttivo dello stabilimento di Busca aggiornato sulla situazione produttiva dello stabilimento per l anno 2011. Parte seconda: Cicli produttivi 2. CICLI PRODUTTIVI E ATTIVITA PRODUTTIVE Viene riportato il ciclo produttivo dello stabilimento di Busca aggiornato sulla situazione produttiva dello stabilimento per l

Dettagli

PAGINA 1 DI 5 MOLYKOTE

PAGINA 1 DI 5 MOLYKOTE PAGINA 1 DI 5 MOLYKOTE CARATTERISTICHE Le lacche Molykote sono dispersioni di sostanze lubrificanti solide, come ad esempio il bisolfuro di molibdeno, e di resine leganti organiche o inorganiche finemente

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA

LA CORRENTE ELETTRICA L CORRENTE ELETTRIC H P h Prima che si raggiunga l equilibrio c è un intervallo di tempo dove il livello del fluido non è uguale. Il verso del movimento del fluido va dal vaso a livello maggiore () verso

Dettagli

Le graniglie sono classificabili, secondo il materiale di cui sono composte, come segue :

Le graniglie sono classificabili, secondo il materiale di cui sono composte, come segue : Cos è la graniglia? L utensile della granigliatrice : la graniglia La graniglia è praticamente l utensile della granigliatrice: si presenta come una polvere costituita da un gran numero di particelle aventi

Dettagli

Classificazione dei Sensori. (raccolta di lucidi)

Classificazione dei Sensori. (raccolta di lucidi) Classificazione dei Sensori (raccolta di lucidi) 1 Le grandezze fisiche da rilevare nei processi industriali possono essere di varia natura; generalmente queste quantità sono difficili da trasmettere e

Dettagli

CONFORMAL COATING. srl Via Villoresi 64 20029 Turbigo Mi Tel. 0331 177 0676 Fax 0331 183 9425 email: info@geatrade.it

CONFORMAL COATING. srl Via Villoresi 64 20029 Turbigo Mi Tel. 0331 177 0676 Fax 0331 183 9425 email: info@geatrade.it CONFORMAL COATING COSA SONO I CONFORMAL COATING? I C.C. sono prodotti (RESINE) utilizzati per la protezione dei circuiti stampati dalle influenze dell ambiente in cui vanno ad operare Il film di protezione

Dettagli

Pressione. Esempio. Definizione di pressione. Legge di Stevino. Pressione nei fluidi EQUILIBRIO E CONSERVAZIONE DELL ENERGIA NEI FLUIDI

Pressione. Esempio. Definizione di pressione. Legge di Stevino. Pressione nei fluidi EQUILIBRIO E CONSERVAZIONE DELL ENERGIA NEI FLUIDI Pressione EQUILIBRIO E CONSERVAZIONE DELL ENERGIA NEI FLUIDI Cos è la pressione? La pressione è una grandezza che lega tra di loro l intensità della forza e l aerea della superficie su cui viene esercitata

Dettagli

Mescolatore Tipo a V. I Applicazione. I Principio di funzionamento

Mescolatore Tipo a V. I Applicazione. I Principio di funzionamento MS I Applicazione Il mescolatore tipo a V realizza una miscelazione omogenea dei solidi. Il processo di miscelazione è un operazione comune nella produzione destinata all industria farmaceutica e sanitaria

Dettagli

Alto livello igienico

Alto livello igienico La separazione fra aree che necessitano livelli igienici diversi viene definita zoning. Lo studio del zoning diventa molto importante nella prevenzione contro l entrata di potenziali contaminanti in specifiche

Dettagli

MISCUGLI E TECNICHE DI SEPARAZIONE

MISCUGLI E TECNICHE DI SEPARAZIONE MISCUGLI E TECNICHE DI SEPARAZIONE Classe 1^A Grafico Questo documento è solo una presentazione e non deve ritenersi completo se non è accompagnato dalla lezione in classe. Prof. Zarini Marta CLASSIFICAZIONE

Dettagli

Dissociazione elettrolitica

Dissociazione elettrolitica Dissociazione elettrolitica Le sostanze ioniche si solubilizzano liberando ioni in soluzione. La dissociazione elettrolitica è il processo con cui un solvente separa ioni di carica opposta e si lega ad

Dettagli

Metodo III.1. Determinazione dell umidità. 1. Determinazione dell umidità nei fertilizzanti che non contengono sostanze volatili diverse dall acqua

Metodo III.1. Determinazione dell umidità. 1. Determinazione dell umidità nei fertilizzanti che non contengono sostanze volatili diverse dall acqua METODI III METODI DI DETERMINAZIONE DELL UMIDITA, GRANULOMETRIA, ph e SALINITA Metodo III.1 Determinazione dell umidità 1. Determinazione dell umidità nei fertilizzanti che non contengono sostanze volatili

Dettagli

Nuovi toner HP ColorSphere

Nuovi toner HP ColorSphere Nuovi toner HP ColorSphere Nuove tecnologie e una speciale formulazione, frutto di oltre 20 anni di impegno nell'innovazione, garantiscono ai clienti HP risultati ottimali nella stampa laser a colori Troppo

Dettagli

AERTES TESSUTI PER FLUIDIFICAZIONE FILTRAZIONE LIQUIDI E GAS

AERTES TESSUTI PER FLUIDIFICAZIONE FILTRAZIONE LIQUIDI E GAS AERTES TESSUTI PER FLUIDIFICAZIONE FILTRAZIONE LIQUIDI E GAS Introduzione Il trasporto e lo scarico di molti materiali in polvere alla rinfusa viene frequentemente realizzato con sistemi di fluidificazione.

Dettagli

Sinterizzazione. Il processo di sinterizzazione. π = D

Sinterizzazione. Il processo di sinterizzazione. π = D Sinterizzazione (M. Casalboni, F. De Matteis) La sinterizzazione è un processo che permette di ottenere corpi solidi di forma definita a partire da polveri di materiali diversi pastiglie di aspirina filamenti

Dettagli

= 0,375 cioè ω = 136

= 0,375 cioè ω = 136 Il controllo della durezza Nel settore della meccanica ci si incontra spesso con il concetto di durezza ; ed infatti la durezza è una caratteristica fondamentale per giudicare se un certo materiale è idoneo

Dettagli

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro.

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. PREMESSA: Anche intuitivamente dovrebbe a questo punto essere ormai chiaro

Dettagli

P.D 4 Acqua come solvente P.D 4A Miscugli e separazione di miscugli Schede esperimenti Scuola secondaria di primo grado

P.D 4 Acqua come solvente P.D 4A Miscugli e separazione di miscugli Schede esperimenti Scuola secondaria di primo grado P.D 4 Acqua come solvente P.D 4A Miscugli e separazione di miscugli Schede esperimenti Scuola secondaria di primo grado ESPERIENZA: LE SOLUZIONI 3 bicchierini di plastica trasparenti sale zucchero Riempiamo

Dettagli

CAFFE` Il segreto è nel fisico

CAFFE` Il segreto è nel fisico CAFFE` Il segreto è nel fisico Preparata la macchina del caffè, e messala sul fuoco: L acqua raggiunge rapidamente la temperatura di ebollizione (100 C). Lo spazio del serbatoio lasciato libero viene occupato

Dettagli

Si classifica come una grandezza intensiva

Si classifica come una grandezza intensiva CAP 13: MISURE DI TEMPERATURA La temperatura È osservata attraverso gli effetti che provoca nelle sostanze e negli oggetti Si classifica come una grandezza intensiva Può essere considerata una stima del

Dettagli

E proprio in questa fase che si generano le usure sopra indicate.

E proprio in questa fase che si generano le usure sopra indicate. DESCRIZIONE Il SYNECO START-STOP SYSTEM è un additivo per olio motore, sviluppato per essere impiegato su veicoli, sia Benzina che Diesel, dotati di Sistema Start e Stop. L introduzione sul mercato di

Dettagli

SmartCal. SmartCal Checklist per la risoluzione dei problemi

SmartCal. SmartCal Checklist per la risoluzione dei problemi SmartCal SmartCal Checklist per la risoluzione dei problemi La sostanza di riferimento SmartCal verifica le prestazioni degli analizzatori di umidità offrendo risultati di misura entro limiti di controllo

Dettagli

SENSORI E TRASDUTTORI

SENSORI E TRASDUTTORI SENSORI E TRASDUTTORI Il controllo di processo moderno utilizza tecnologie sempre più sofisticate, per minimizzare i costi e contenere le dimensioni dei dispositivi utilizzati. Qualsiasi controllo di processo

Dettagli

Che cos è un detersivo?

Che cos è un detersivo? Che cos è un detersivo? Miscela di sostanze chimiche che mischiate all acqua sono in grado di rimuovere lo sporco Agiscono sulle sostanze che non si sciolgono facilmente in acqua (idrofobe) I principali

Dettagli

Capitolo 2 Le trasformazioni fisiche della materia

Capitolo 2 Le trasformazioni fisiche della materia Capitolo 2 Le trasformazioni fisiche della materia 1.Gli stati fisici della materia 2.I sistemi omogenei e i sistemi eterogenei 3.Le sostanze pure e i miscugli 4.I passaggi di stato 5. la teoria particellare

Dettagli

PROCESSI DI STAMPA Aspetti legati alla salute dei lavoratori

PROCESSI DI STAMPA Aspetti legati alla salute dei lavoratori PROCESSI DI STAMPA Aspetti legati alla salute dei lavoratori Marco Fontana - Roberto Riggio Struttura Semplice 20.02 Igiene industriale Utilizzo di agenti chimici nelle lavorazioni di stampa metalli pesanti

Dettagli

MATERIA: tutto ciò che ha una MASSA, occupa un VOLUME e ha ENERGIA

MATERIA: tutto ciò che ha una MASSA, occupa un VOLUME e ha ENERGIA La materia La materia MATERIA: tutto ciò che ha una MASSA, occupa un VOLUME e ha ENERGIA Il mondo che ci circonda è costituito da materia. La chimica studia le proprietà della materia e i suoi cambiamenti.

Dettagli

ASPETTI TERMODINAMICI DEI SISTEMI BIOLOGICI

ASPETTI TERMODINAMICI DEI SISTEMI BIOLOGICI ASPETTI TERMODINAMICI DEI SISTEMI BIOLOGICI Sistemi biologici: soggetti a complessi processi di trasformazione e scambio di energia; I sistemi biologici sono costituiti perlopiù da quattro elementi: H,

Dettagli

Sistema di filtrazione abbinato ad una pompa del vuoto. Sistema semplice per la filtrazione

Sistema di filtrazione abbinato ad una pompa del vuoto. Sistema semplice per la filtrazione Filtrazione: definizioni La FILTRAZIONE è un comune metodo di separazione basato sul seguente principio: le particelle più piccole di una determinata dimensione passano attraverso i pori di un filtro,

Dettagli

Temperatura e Calore

Temperatura e Calore Temperatura e Calore 1 Temperatura e Calore Stati di Aggregazione Temperatura Scale Termometriche Dilatazione Termica Il Calore L Equilibrio Termico La Propagazione del Calore I Passaggi di Stato 2 Gli

Dettagli

SISTEMI di ABBATTIMENTO. e DEPURAZIONE ARIA

SISTEMI di ABBATTIMENTO. e DEPURAZIONE ARIA SISTEMI di ABBATTIMENTO e DEPURAZIONE ARIA UNA REALTÀ DI TICOMM & PROMACO LA DIVISIONE IMPIANTI Con un esperienza maturata da oltre 15 anni nel settore del trattamento e depurazione aria, la Divisione

Dettagli

Esempio di monografia:droga vegetale. FU XI ed.

Esempio di monografia:droga vegetale. FU XI ed. FU XI ed. Esempio di monografia:droga vegetale FU XI ed. Esempio di monografia FU XI ed. Esempio di monografia FU XI ed. Esempio di monografia FU XI ed. Preparazioni a base di droghe vegetali SOLIDE (polveri)

Dettagli

Corso di Componenti e Impianti Termotecnici LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE

Corso di Componenti e Impianti Termotecnici LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE 1 PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE Sono le perdite di carico (o di pressione) che un fluido, in moto attraverso un condotto, subisce a causa delle resistenze

Dettagli

APPLICATION SHEET Luglio

APPLICATION SHEET Luglio Indice 1. Descrizione dell applicazione 2. Applicazione - Dati 3. Selezione del prodotto e dimensionamento 4. Soluzione Motovario 1. Descrizione dell applicazione Gli schermi per campi da cricket fanno

Dettagli

L ANALISI ABC PER LA GESTIONE DEL MAGAZZINO

L ANALISI ABC PER LA GESTIONE DEL MAGAZZINO L ANALISI ABC PER LA GESTIONE DEL MAGAZZINO È noto che la gestione del magazzino è uno dei costi nascosti più difficili da analizzare e, soprattutto, da contenere. Le nuove tecniche hanno, però, permesso

Dettagli

Energia nelle reazioni chimiche. Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti

Energia nelle reazioni chimiche. Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti Energia nelle reazioni chimiche Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti VIDEO Introduzione (I) L energia chimica è dovuta al particolare arrangiamento degli atomi nei composti chimici e le varie forme di

Dettagli

Osteointegrazione. Definizione della American Academy of Implants Dentistry:

Osteointegrazione. Definizione della American Academy of Implants Dentistry: Osteointegrazione 1 Osteointegrazione Definizione della American Academy of Implants Dentistry: "Contatto che interviene senza interposizione di tessuto non osseo tra osso normale rimodellato e un impianto

Dettagli

MODULO 3 - LA MATERIA: COMPOSIZIONE E TRASFORMAZIONI

MODULO 3 - LA MATERIA: COMPOSIZIONE E TRASFORMAZIONI MODULO 3 - LA MATERIA: COMPOSIZIONE E TRASFORMAZIONI La materia è tutto ciò che ha una massa, energia e occupa spazio, cioè ha un volume; essa si classifica in base alla sua composizione chimica ed in

Dettagli

Esame sezione Brevetti 2003-2004 Prova Pratica di meccanica

Esame sezione Brevetti 2003-2004 Prova Pratica di meccanica Esame sezione Brevetti 2003-2004 Prova Pratica di meccanica OGGETVO: Brevettazione dl un perfezionamento riguardante I pressatori per mescolatori dl gomma Egregio dottore, Le invio una breve relazione

Dettagli

tecnologia PROPRIETÀ DEI METALLI Scuola secondaria primo grado. classi prime Autore: Giuseppe FRANZÈ

tecnologia PROPRIETÀ DEI METALLI Scuola secondaria primo grado. classi prime Autore: Giuseppe FRANZÈ tecnologia PROPRIETÀ DEI METALLI Scuola secondaria primo grado. classi prime Autore: Giuseppe FRANZÈ LE PROPRIETÀ DEI MATERIALI DA COSTRUZIONE Si possono considerare come l'insieme delle caratteristiche

Dettagli

ACQUA, ARIA E TERRENO

ACQUA, ARIA E TERRENO ACQUA, ARIA E TERRENO PREMESSA Gli impianti d irrigazione a goccia svolgono un ruolo fondamentale negli apporti irrigui alle colture. Se utilizzato correttamente permette un sano sviluppo della pianta

Dettagli

I.I.S. Giulio Natta Istituto di Istruzione Superiore Tecnico per la meccanica e le materie plastiche Liceo delle Scienze Applicate

I.I.S. Giulio Natta Istituto di Istruzione Superiore Tecnico per la meccanica e le materie plastiche Liceo delle Scienze Applicate I.I.S. Giulio Natta Istituto di Istruzione Superiore Tecnico per la meccanica e le materie plastiche Liceo delle Scienze Applicate Impianti Materie Plastiche Modulo 2 Alimentazione Contenuti 1. Premessa

Dettagli

IL CALCARE NON SI FORMA PIÙ ED ELIMINA QUELLO ESISTENTE!

IL CALCARE NON SI FORMA PIÙ ED ELIMINA QUELLO ESISTENTE! MANUALE TECNICO IL CALCARE NON SI FORMA PIÙ ED ELIMINA QUELLO ESISTENTE! Indice : - Introduzione - Come si forma il calcare? - Processo di nucleazione - Azione dell inibitore sulla formazione del calcare

Dettagli

Resina FT0607. La resina riempitiva creata per isolare, sigillare e proteggere circuiti elettrici ed elettronici

Resina FT0607. La resina riempitiva creata per isolare, sigillare e proteggere circuiti elettrici ed elettronici Via Oberdan, 7 20059 Vimercate (MI) Tel.: +39 039 6612297 Fax : +39 039 6612297 E-mail: info@fiortech.com Partita IVA: 02916370139 Resina FT0607 La resina riempitiva creata per isolare, sigillare e proteggere

Dettagli

ELEMENTI DI STATISTICA

ELEMENTI DI STATISTICA Dipartimento di Ingegneria Meccanica Chimica e dei Materiali PROGETTAZIONE E GESTIONE DEGLI IMPIANTI INDUSTRIALI Esercitazione 6 ORE ELEMENTI DI STATISTICA Prof. Ing. Maria Teresa Pilloni Anno Accademico

Dettagli

Esperienza A: idrofilicità e idrofobicità

Esperienza A: idrofilicità e idrofobicità Esperienza A: idrofilicità e idrofobicità Obiettivo: Fare osservare che alcune sostanze, mescolate all'acqua, danno luogo a soluzioni omogenee mentre altre danno miscele eterogenee. Dalla descrizione delle

Dettagli

Sez. E Sistemi e tecnologie ad aria compressa, di ausilio alla produzione UGELLI E GETTI PER ARIA COMPRESSA AIR NOZZLES AND JETS

Sez. E Sistemi e tecnologie ad aria compressa, di ausilio alla produzione UGELLI E GETTI PER ARIA COMPRESSA AIR NOZZLES AND JETS Sez. E Sistemi e tecnologie ad aria compressa, di ausilio alla produzione DC COOLING Alternative cooling solutions UGELLI E GETTI PER ARIA COMPRESSA AIR NOZZLES AND JETS Documentazione non registrata,

Dettagli

Corso di Laurea Magistrale in Farmacia

Corso di Laurea Magistrale in Farmacia Universita degli Studi di Milano Corso di Laurea Magistrale in Farmacia Tecnologia e Legislazione Farmaceutiche I 9 CFU Prof. Andrea Gazzaniga FORME FARMACEUTICHE SOLIDE ORALI COMPRESSE FORME di DOSAGGIO

Dettagli

IL DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI IDROSANITARI Miscelatori e riduttori di pressione

IL DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI IDROSANITARI Miscelatori e riduttori di pressione FOCUS TECNICO IL DEGLI IMPIANTI IDROSANITARI Miscelatori e riduttori di pressione CRITERI DI CALCOLO DELLA PORTATA DI PROGETTO Lo scopo principale del dimensionamento di una rete idrica è quello di assicurare

Dettagli

1. Obesità. Per valutare la distribuzione del grasso corporeo, si può utilizzare il rapporto vita.

1. Obesità. Per valutare la distribuzione del grasso corporeo, si può utilizzare il rapporto vita. 2%(6,7 1. Obesità L incidenza del sovrappeso e/o dell obesità è andata aumentando dal dopoguerra in tutti i paesi industrializzati per l abbondanza e la disponibilità di cibi raffinati da un lato e la

Dettagli

Materiali, Sviluppo, Soluzioni. Prodotti di Molibdeno per la industria del vetro

Materiali, Sviluppo, Soluzioni. Prodotti di Molibdeno per la industria del vetro Materiali, Sviluppo, Soluzioni Prodotti di Molibdeno per la industria del vetro H.C. Starck, Molibdeno Materiali come il molibdeno e il tungsteno, sono vitali per le applicazioni di fusione, omogeneizzazione

Dettagli

I LEGANTI DI ORIGINE MINERALE CICLO AI SILICATI

I LEGANTI DI ORIGINE MINERALE CICLO AI SILICATI I LEGANTI DI ORIGINE MINERALE CICLO AI SILICATI ESEMPIO D INTERVENTO Villa Manzoni a Cormano (MI) Ciclo di pitturazione: preparazione - Demolizione delle parti di intonaco sfaldanti e ammalorate. - Rinzaffo

Dettagli

ADDITIVO SPECIFICO PER LA PROTEZIONE E LA PULIZIA DEL SISTEMA DI ALIMENTAZIONE GPL

ADDITIVO SPECIFICO PER LA PROTEZIONE E LA PULIZIA DEL SISTEMA DI ALIMENTAZIONE GPL DESCRIZIONE La sensibilizzazione sulle problematiche ambientali, gli incentivi di carattere economico ed una dimostrata riduzione dei costi di esercizio spingono sempre di più gli automobilisti ad installare

Dettagli

MATRICE DELLE COMPETENZE DI SCIENZE E TECNOLIE APPLICATE INDIRIZZO DI MECCANICA, MECCATRONICA ED ENERGIA

MATRICE DELLE COMPETENZE DI SCIENZE E TECNOLIE APPLICATE INDIRIZZO DI MECCANICA, MECCATRONICA ED ENERGIA MATRICE DELLE COMPETENZE DI SCIENZE E TECNOLIE APPLICATE INDIRIZZO DI MECCANICA, MECCATRONICA ED ENERGIA Competenze in esito al quinquennio (dall Allegato C del Regolamento) 1. Individuare le proprietà

Dettagli

Sistemi di essiccazione delle biomasse

Sistemi di essiccazione delle biomasse Sistemi di essiccazione delle biomasse n Essiccazione del digestato n Essiccazione di pollina n Purificazione dell aria di scarico n Essiccazione di fanghi di depurazione n Essiccazione di cippato n Separazione

Dettagli

LO STATO GASSOSO. Proprietà fisiche dei gas Leggi dei gas Legge dei gas ideali Teoria cinetico-molecolare dei gas Solubilità dei gas nei liquidi

LO STATO GASSOSO. Proprietà fisiche dei gas Leggi dei gas Legge dei gas ideali Teoria cinetico-molecolare dei gas Solubilità dei gas nei liquidi LO STATO GASSOSO Proprietà fisiche dei gas Leggi dei gas Legge dei gas ideali Teoria cinetico-molecolare dei gas Solubilità dei gas nei liquidi STATO GASSOSO Un sistema gassoso è costituito da molecole

Dettagli

GLI STATI DI AGGREGAZIONE DELLA MATERIA. Lo stato gassoso

GLI STATI DI AGGREGAZIONE DELLA MATERIA. Lo stato gassoso GLI STATI DI AGGREGAZIONE DELLA MATERIA Lo stato gassoso Classificazione della materia MATERIA Composizione Struttura Proprietà Trasformazioni 3 STATI DI AGGREGAZIONE SOLIDO (volume e forma propri) LIQUIDO

Dettagli

PRODUZIONE 3.1 3.2 3.3 INDICE. Produzione PRODUZIONE IMPIANTI PER LA PRODUZIONE E IL DOSAGGIO FUNZIONAMENTO DELLE CENTRALI DI BETONAGGIO

PRODUZIONE 3.1 3.2 3.3 INDICE. Produzione PRODUZIONE IMPIANTI PER LA PRODUZIONE E IL DOSAGGIO FUNZIONAMENTO DELLE CENTRALI DI BETONAGGIO INDICE 3 3.1 IMPIANTI PER LA E IL DOSAGGIO 3.2 FUNZIONAMENTO DELLE CENTRALI DI BETONAGGIO 3.3 MINI BETONIERE DA CANTIERE 3 Volendo produrre un calcestruzzo durevole, con buone caratteristiche di resistenza,

Dettagli

Il concetto di valore medio in generale

Il concetto di valore medio in generale Il concetto di valore medio in generale Nella statistica descrittiva si distinguono solitamente due tipi di medie: - le medie analitiche, che soddisfano ad una condizione di invarianza e si calcolano tenendo

Dettagli

5.3.1 Generalità 248 5.3.2 Riempitrice di cialdini 248

5.3.1 Generalità 248 5.3.2 Riempitrice di cialdini 248 Indice generale PARTE GENERALE Capitolo 1 - Inquadramento normativo dei prodotti a base di piante e loro derivati 3 1.1 Generalità 3 1.2 Prodotti alimentari 6 1.2.1 Prodotti alimentari veri e propri 6

Dettagli

INTRODUZIONE: PERDITE IN FIBRA OTTICA

INTRODUZIONE: PERDITE IN FIBRA OTTICA INTRODUZIONE: PERDITE IN FIBRA OTTICA Il nucleo (o core ) di una fibra ottica è costituito da vetro ad elevatissima purezza, dal momento che la luce deve attraversare migliaia di metri di vetro del nucleo.

Dettagli

Regole della mano destra.

Regole della mano destra. Regole della mano destra. Macchina in continua con una spira e collettore. Macchina in continua con due spire e collettore. Macchina in continua: schematizzazione di indotto. Macchina in continua. Schematizzazione

Dettagli

La combustione. Docente: prof.ssa Lobello Carmela

La combustione. Docente: prof.ssa Lobello Carmela La combustione Percorso didattico realizzato dalla classe II D Istituto d Istruzione secondaria di I grado S Francesco d Assisi Francavilla Fontana (Br) Docente: prof.ssa Lobello Carmela Perché la combustione?

Dettagli

Università di Pisa Facoltà di Ingegneria. Leghe non ferrose. Chimica Applicata. Prof. Cristiano Nicolella

Università di Pisa Facoltà di Ingegneria. Leghe non ferrose. Chimica Applicata. Prof. Cristiano Nicolella Università di Pisa Facoltà di Ingegneria Leghe non ferrose Chimica Applicata Prof. Cristiano Nicolella Leghe non ferrose Minerali di alluminio L alluminio è uno degli elementi più abbondanti sulla crosta

Dettagli

Lavorabilità definizioni

Lavorabilità definizioni Calcestruzzo fresco Lavorabilità definizioni attitudine di un calcestruzzo ad essere impastato, trasportato, posto in opera, compattato e rifinito senza che si verifichino segregazioni caratteristica che

Dettagli

L H 2 O nelle cellule vegetali e

L H 2 O nelle cellule vegetali e L H 2 O nelle cellule vegetali e il suo trasporto nella pianta H 2 O 0.96 Å H O 105 H 2s 2 2p 4 tendenza all ibridizzazione sp 3 H δ+ O δ- δ+ 1.75 Å H legame idrogeno O δ- H H δ+ δ+ energia del legame

Dettagli

I collettori solari termici

I collettori solari termici I collettori solari termici a cura di Flavio CONTI, ing. LUVINATE (Varese) Tel. 0332 821398 Collettori solari a BASSA temperatura I collettori solari a bassa temperatura utilizzati normalmente negli impianti

Dettagli

CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608

CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608 COSTRUIRE SERRAMENTI IN PVC CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608 1 La norma europea rivolta alla definizione delle caratteristiche dei profili in PVC per finestre

Dettagli

IL TRASFORMATORE Prof. S. Giannitto Il trasformatore è una macchina in grado di operare solo in corrente alternata, perché sfrutta i principi dell'elettromagnetismo legati ai flussi variabili. Il trasformatore

Dettagli

Estrazione del DNA. 1. Introduzione

Estrazione del DNA. 1. Introduzione Estrazione del DNA 1. Introduzione L obiettivo di questa esperienza è quello di osservare la molecola degli acidi nucleici, una volta separata dall involucro cellulare in cui è contenuta all interno della

Dettagli

TECNOLOGIA E INNOVAZIONE NELLA TERAPIA TIROIDEA

TECNOLOGIA E INNOVAZIONE NELLA TERAPIA TIROIDEA TECNOLOGIA E INNOVAZIONE NELLA TERAPIA TIROIDEA Approfondimen9 a cura di Diego Fornasari Yue CS, et al. Pharmacokine9cs and poten9al advantages of a new oral solu9on of levothyroxine vs. other available

Dettagli

TECNICHE DI SIMULAZIONE

TECNICHE DI SIMULAZIONE TECNICHE DI SIMULAZIONE INTRODUZIONE Francesca Mazzia Dipartimento di Matematica Università di Bari a.a. 2004/2005 TECNICHE DI SIMULAZIONE p. 1 Introduzione alla simulazione Una simulazione è l imitazione

Dettagli

Acqua azzurra, acqua chiara. Istituto Comprensivo della Galilla Scuola Media Dessì - Ballao

Acqua azzurra, acqua chiara. Istituto Comprensivo della Galilla Scuola Media Dessì - Ballao Acqua azzurra, acqua chiara Istituto Comprensivo della Galilla Scuola Media Dessì - Ballao Proprietà fisiche Ecosistemi acquatici Origine della vita Ciclo dell acqua Acqua Scoperte Sensazioni Leggi La

Dettagli

Cromatografia Dal greco chroma : colore, graphein : scrivere 1903 Mikhail Twsett (pigmenti vegetali su carta)

Cromatografia Dal greco chroma : colore, graphein : scrivere 1903 Mikhail Twsett (pigmenti vegetali su carta) Cromatografia Dal greco chroma : colore, graphein : scrivere 1903 Mikhail Twsett (pigmenti vegetali su carta) E il termine generico che indica una serie di tecniche di separazione di molecole simili in

Dettagli

Dispositivo di conversione di energia elettrica per aerogeneratori composto da componenti commerciali.

Dispositivo di conversione di energia elettrica per aerogeneratori composto da componenti commerciali. Sede legale: Viale Vittorio Veneto 60, 59100 Prato P.IVA /CF 02110810971 Sede operativa: Via del Mandorlo 30, 59100 Prato tel. (+39) 0574 550493 fax (+39) 0574 577854 Web: www.aria-srl.it Email: info@aria-srl.it

Dettagli

Gestione dei segnali analogici nei sistemi di automazione industriale con PLC.

Gestione dei segnali analogici nei sistemi di automazione industriale con PLC. Gestione dei segnali analogici nei sistemi di automazione industriale con PLC. Nelle automazioni e nell industria di processo si presenta spesso il problema di gestire segnali analogici come temperature,

Dettagli

CALORE. Compie lavoro. Il calore è energia. Temperatura e calore. L energia è la capacità di un corpo di compiere un lavoro

CALORE. Compie lavoro. Il calore è energia. Temperatura e calore. L energia è la capacità di un corpo di compiere un lavoro Cos è il calore? Per rispondere si osservino le seguenti immagini Temperatura e calore Il calore del termosifone fa girare una girandola Il calore del termosifone fa scoppiare un palloncino Il calore del

Dettagli

TRATTAMENTO DELLE RIMONTE CAPILLARI

TRATTAMENTO DELLE RIMONTE CAPILLARI TRATTAMENTO LE RIMONTE CAPILLARI INTRODUZIONE: Grazie alle sue ottime caratteristiche tecniche e alla facilità di messa in opera il di POTASSIO viene largamente utilizzato per rendere idrorepellenti i

Dettagli

LEGGE DI STEVIN (EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DEI FLUIDI PESANTI INCOMPRIMIBILI) z + p / γ = costante

LEGGE DI STEVIN (EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DEI FLUIDI PESANTI INCOMPRIMIBILI) z + p / γ = costante IDRAULICA LEGGE DI STEVIN (EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DEI FLUIDI PESANTI INCOMPRIMIBILI) z + p / γ = costante 2 LEGGE DI STEVIN Z = ALTEZZA GEODETICA ENERGIA POTENZIALE PER UNITA DI PESO p /

Dettagli

Tratto dal libro Come vivere 150 anni Dr. Dimitris Tsoukalas

Tratto dal libro Come vivere 150 anni Dr. Dimitris Tsoukalas 1 Tratto dal libro Come vivere 150 anni Dr. Dimitris Tsoukalas Capitolo 7 Enzimi, le macchine della vita Piccole macchine regolano la funzione del corpo umano in un orchestrazione perfetta e a velocità

Dettagli

acqua + legante + aggregati + additivi = conglomerato

acqua + legante + aggregati + additivi = conglomerato EDUCAZIONE TECNICA TECNOLOGIA DEI MATERIALI c acqua + legante + aggregati + additivi = conglomerato paste miscele di leganti e acqua malte miscele di legante, acqua e granuli fini (sabbia) calcestruzzi

Dettagli

2.5.1 CAROTE PRELIEVO, ESAME E PROVA DI COMPRESSIONE

2.5.1 CAROTE PRELIEVO, ESAME E PROVA DI COMPRESSIONE Pag. 1 di 1 PROVE SUL CALCESTRUZZO NELLE STRUTTURE CAROTE PRELIEVO, ESAME E PROVA DI COMPRESSIONE 1. Scopo La presente prova è specifica nel prelievo di carote di calcestruzzo indurito e contempla l esame,

Dettagli

LEZIONE 1. Materia: Proprietà e Misura

LEZIONE 1. Materia: Proprietà e Misura LEZIONE 1 Materia: Proprietà e Misura MISCELE, COMPOSTI, ELEMENTI SOSTANZE PURE E MISCUGLI La materia può essere suddivisa in sostanze pure e miscugli. Un sistema è puro solo se è formato da una singola

Dettagli

STATO LIQUIDO. Si definisce tensione superficiale (γ) il lavoro che bisogna fare per aumentare di 1 cm 2 la superficie del liquido.

STATO LIQUIDO. Si definisce tensione superficiale (γ) il lavoro che bisogna fare per aumentare di 1 cm 2 la superficie del liquido. STTO LIQUIDO Una sostanza liquida è formata da particelle in continuo movimento casuale, come in un gas, tuttavia le particelle restano a contatto le une alle altre e risentono sempre delle notevoli forze

Dettagli

La propagazione delle onde luminose può essere studiata per mezzo delle equazioni di Maxwell. Tuttavia, nella maggior parte dei casi è possibile

La propagazione delle onde luminose può essere studiata per mezzo delle equazioni di Maxwell. Tuttavia, nella maggior parte dei casi è possibile Elementi di ottica L ottica si occupa dello studio dei percorsi dei raggi luminosi e dei fenomeni legati alla propagazione della luce in generale. Lo studio dell ottica nella fisica moderna si basa sul

Dettagli

Rapidamente al grado esatto Tarature di temperatura con strumenti portatili: una soluzione ideale per il risparmio dei costi

Rapidamente al grado esatto Tarature di temperatura con strumenti portatili: una soluzione ideale per il risparmio dei costi Rapidamente al grado esatto Tarature di temperatura con strumenti portatili: una soluzione ideale per il risparmio dei costi Gli strumenti per la misura di temperatura negli impianti industriali sono soggetti

Dettagli

Analisi dei margini: componenti e rischi

Analisi dei margini: componenti e rischi Finanza Aziendale Analisi e valutazioni per le decisioni aziendali Analisi dei margini: componenti e rischi Capitolo 7 Indice degli argomenti 1. Principali componenti del reddito operativo 2. Tipici fattori

Dettagli