LA CRISI E IL LAVORO QUALE FUTURO?

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1 LA CRISI E IL LAVORO QUALE FUTURO? Anno XVIII - N. 5 Quadrimestrale d informazione edito dal Comune di Ala - Distribuzione gratuita - Iscrizione Tribunale di Rovereto n. 181 del Spedizione in abbonamento postale - 70% - DCB Trento - Direttore Responsabile Patrizia Belli - Taxe Percue - Fotocomposizione, fotolito e stampa La Grafica S.r.l. - Mori (Trento)

2 2 alanotizie alanotizie anno XVIII - n. 5 Proprietario Comune di Ala Direttore responsabile Patrizia Belli Redazione Giada Vicenzi Tiziano Bianchi Fotografie Le foto di questo numero e la copertina sono di Marco Simonini. Le foto alle pp. 16, 17, 18, 19 sono pubblicate per gentile concessione dell Archivio Museo Storico Italiano della Guerra. La foto a p. 21 è di Matteo Giuliani. La foto a p. 24 è dell Archivio Parco della Lessinia (P.Parricelli - M. Samaritani), mentre le foto a p. 25 sono di Bepi Pinter. La foto a p. 29 è di proprietà del prof. Pietro Juvarra. Le foto in quarta di copertina sono dell Archivio della Biblioteca Comunale di Ala. In copertina la Zincheria Seca. Si ringrazia l azienda per la disponibilità. Comitato dei garanti Fedele Ferrari Narciso Brusco Giorgio Deimichei Roberto Zendri Stampa la grafica srl - Mori (TN) alanotizie Viene spedito gratuitamente a tutte le famiglie del Comune in abbonamento postale. Chi non lo ricevesse lo potrà richiedere alla segreteria del Comune Tel Per informazioni e suggerimenti scrivere a: alanotizie@trentinoweb.it CARI LETTORI Cari lettori, abbiamo deciso di dedicare la copertina di Ala Notizie a un tema che ci sta particolarmente a cuore: il lavoro. Gli economisti ci dicono che non c è da stare allegri e i dati del bollettino economico di Banca d Italia lo ribadiscono. Peggiorano le stime sul Pil che nel 2013 scenderà dell 1% e non dello 0,2% come indicato in precedenza e anche l occupazione subirà un ulteriore taglio dell 1%. Le recenti statistiche dell Istat fotografano famiglie che stringono la cinghia. A conti fatti, una coppia con un figlio ha perso circa mille euro all anno. E ad Ala? Abbiamo cercato di capire il contesto locale. Ne è uscita una indagine interessante che ci dice per esempio che un settore, come la vendemmia, che era oramai presidio degli stranieri, è tornato in mano ai locali. Poi siamo andati nelle frazioni per indagare sul rapporto che hanno con la città di Ala, quanto siano coinvolte nella vita comunitaria e quale sintesi riescano a fare tra identità storica e modernità. Un altro argomento che ci premeva portare all attenzione del lettore riguarda il centenario della Grande Guerra. Ala fu la prima città a essere occupata dalle truppe italiane e la prima dove iniziò il processo di pace. Un luogo simbolo di portata internazionale che vedrà Ala essere protagonista di primo piano nelle commemorazioni e a questo scopo lanciamo una campagna per la raccolta di materiali storici: foto, diari, cartoline tutti sono invitati a partecipare per ricostruire la memoria storica del territorio e renderla patrimonio comune. Vi piacerà anche la storia di Slavc e Giulietta, la coppia di lupi che sono stati avvistati nei boschi della Sega. Tra i personaggi diamo giusto rilievo a un grande artista Robert Scherer e certo non potevamo dimenticare Nando da Ala e il liutaio Giovanni Pallaver. Bello anche il riconoscimento tributato a Narciso Tomasoni per anni dietro al bancone del suo negozio a Santa Margherita. E poi vi raccontiamo la storia di importanti istituzioni come gli alpini e la società ciclistica di Ala e vi ricordiamo gli appuntamenti con il teatro, con la Biblioteca, l Università dell età libera Buona lettura cari amici alensi! Patrizia Belli

3 Quale futuro per il lavoro? Servono nuovi progetti 7 Nella stagione della crisi uno sguardo sulla povertà: tendenze e fenomeni sul territorio del comune di Ala 11 Viaggio nelle frazioni 16 Verso il Centenario della Grande Guerra Ala si prepara e il comune lancia un appello ai cittadini 20 La casermetta alla Sega di Ala animerà le estati sulla Lessinia 22 Al via il progetto di recupero dello storico convitto Silvio Pellico 23 Slavc e Giulietta i lupi dei boschi della Sega 26 Robert Scherer una vita per l arte 28 A Narciso Ciso Tomasoni l aquila d oro dei maestri del commercio 29 Giovanni Pallaver: quando il suono diventa musica 30 Nando da Ala omaggio a un poeta 31 Il trionfo del Coro Città di Ala al Concorso Nazionale città di Biella 33 Qualità, impegno e divertimento per una grande stagione di prosa 35 Avventura, amore, ricordi e umorismo sul palcoscenico del Sipario d Oro 36 Che bella l università della terza eta 37 Gli Alpini di Ala 80 anni storia 39 La Società Ciclistica Ala 41 Novità in biblioteca

4 2 alanotizie ECONOMIA QUALE FUTURO PER IL LAVORO? SERVONO NUOVI PROGETTI Ad Ala l industria tiene ancora ma le richieste di accesso alla cassa integrazione sono raddoppiate nell ultimo anno. In sofferenza commercio, artigianato ed edilizia. D obbiamo inventarci qualcosa di originale per il futuro, altrimenti nei prossimi anni resteremo davvero indietro e andremo incontro a una crisi senza sbocchi e senza lavoro per i nostri giovani, con queste parole, pronunciate a inizio gennaio all uscita da un vertice del Coordinamento delle Casse Rurali della Vallagarina, il direttore della Banca Cooperativa di Ala, Giuliano Deimichei, trovava il modo di riassumere le prospettive opache che si vanno definendo per il 2013 e per gli anni a venire in Vallagarina. Ragionamento piuttosto incisivo il suo: La nostra valle è la zona del Trentino che ha sofferto, e sta soffrendo, di più per gli effetti della crisi economica. E le ragioni sono abbastanza semplici: siamo stati e siamo il polmone produttivo della provincia; Rovereto, Ala, Mori, sono centri che in passato hanno saputo strutturare una forte identità manifatturiera e produttiva. Sino a che questo modello funzionava, tutto andava bene. Per alcuni decenni si sono creati valore e occupazione. Oggi non è più così e dobbiamo prenderne atto. Per tante ragioni, rispetto al resto Trentino, la Vallagarina non ha mai pensato seriamente a una prospettiva turistica. Ma oggi, in provincia di Trento, la crisi si sente meno, anche nei settori artigianale e commerciale, dove il comparto del turismo, che ancora tiene ed è in espansione, ha un peso si-

5 alanotizie 3 Questa crisi insegna che non sono più replicabili le ricette del passato. La sfida è mettere in campo idee nuove serie e concrete. Il progetto della Cassa Rurale: 100 posti di lavoro in 3 anni. GIULIANO DEIMICHEI ARMANDO CHIZZOLA gnificativo sull economia della zona e riesce a trascinare gli altri settori. Ma questo non è il nostro caso. Dobbiamo partire da questa considerazione per immaginare il nostro futuro. Parole sante quelle del direttore dell istituto di credito cooperativo: in Vallagarina, e ad Ala in particolare, il valore del comparto turistico è pressoché pari a zero: Il reddito prodotto ad Ala in questo settore, almeno per quanto riesco a percepire dal mio punto di osservazione, non è nemmeno statisticamente rilevante. Si tratta di economie marginali, che non influiscono sulla produzione complessa del Pil locale, ancora fortemente legato all industria, all artigianato e all agricoltura. Forse in altre municipalità lagarine, Rovereto e Brentonico, le cose vanno un po diversamente, ma rispetto ad Ala l analisi del direttore non fa una grinza e appare congrua con quello che si percepisce nell aria e con quello che si vede per le strade della città: turismo zero. Fatta salva qualche eccezione in alcuni periodi dell anno e in qualche località di montagna. Ma di eccezioni, appunto, si tratta: tanto da essere archiviate sbrigativamente come economie marginali. Da qui, da questa constatazione circa la necessità di guardare agli anni a venire con occhiali diversi rispetto a quelli che si sono inforcati fino ad oggi, arriva uno sguardo grigio sul futuro e un monito: Non so se ci salverà il turismo, non so nemmeno se questa ad Ala sia una pista verosimile e percorribile. E, tuttavia, è chiaro che se fino a questo momento famiglie, imprese, aziende, tutto sommato, sono riuscite a tenere botta, il 2013 e gli anni a venire si presentano come una sfida, in cui sarà necessario mettere in campo una progettualità seria e concreta, ripeto seria e concreta. Per cercare modi nuovi per creare valore e per creare lavoro. Ma non si creda si tratti di una strada facile né di tempi brevi. Occorre mettere in campo una progettualità che segni una discontinua rigorosa con il passato. Se questa crisi ci ha insegnato qualcosa è che non si possono più replicare le ricette del passato. Insomma, dall osservatorio della banca che controlla più del 70 % del mercato finanziario della città, non arrivano segnali di ottimismo. Semmai un invito a riflettere sul futuro e a rimboccarsi le maniche diversamente da come si è fatto sino ad oggi. Un modello e una stagione sono finiti. Siamo partiti dalla voce della Cassa Rurale, per cercare di capire quali siano gli effetti sulla città e sulle famiglie della crisi, perché è da qui che nei mesi scorsi è partita un iniziativa pilota della cooperazione trentina a sostegno dell occupazione. Quanto, almeno dal punto di vista simbolico, questo progetto sia vissuto come una speranza, almeno nel mondo cooperativo, lo testimonia il fatto che la conferenza stampa di presentazione, a novembre del 2012, è stata condotta dal presidente generale della cooperazione trentina, Diego Schelfi. Cento posti di lavoro da creare in tre anni, questo l obiettivo annunciato. Come? La Cassa Rurale ha studiato un meccanismo riassumibile a gran-

6 4 alanotizie di linee così: nuove o vecchie aziende, individuali, società o cooperative, che assumono nuovo personale, fino a un massimo di tre unità, con un contratto a tempo determinato o a tempo indeterminato, per pagare i loro stipendi potranno accedere ad un finanziamento della banca, fino a 100 mila euro, a tasso zero e a spese zero, restituibile in 36 mesi. Ammonta a tre i milioni di euro il fondo che la banca ha messo a disposizione da qui alla fine del 2014, per sostenere questo progetto. Andrà bene, andrà male? Siamo sempre nell ambito delle sperimentazioni. Alcuni anni fa, sempre la C.R. di Ala aveva provato ad intervenire sul disagio delle famiglie colpite dalla crisi, con un sostegno diretto al reddito dei lavoratori, anche allora adottando la formula del tasso zero e zero spese: il feedback, tuttavia dicono in banca, è stato pressoché nullo. Ora ci si prova agendo sulle imprese e facendo leva sul costo del lavoro e sul costo del denaro. Il progetto è stato lanciato a partire da gennaio e Deimichei conferma: Abbiamo avuto qualche richiesta, alcune pratiche le stiamo istruendo. Ma è ancora troppo presto per farsi un idea circa l efficacia di questa misura. Voi lavorate sia in Trentino che in Veneto, dove vi aspettate più reattività, da aziende già esistenti o da nuove imprese? Il Veneto, quello che noi osserviamo, è più dinamico e più rapido nelle scelte, quindi immaginiamo che sarà proprio da lì che arriverà il maggior numero di adesioni alla nostra proposta. E soprattutto da aziende, e questo lo vediamo anche dalle richieste che abbiamo già esaminato e che stiamo istruendo in questi giorni, già esistenti. Queste le misure messe in campo dalla banca cooperativa con l intento di stimolare l occupazione, soprattutto quella giovanile in cerca di primo lavoro. Ad Ala, per il momento, non si registra un fenomeno di perdita di occupazione di dimensioni significative. Tutti gli osservatori sono d accordo nel dire che il 2012 non ha accentuato significativamente il livello di disoccupazione in città. La perdita Industria, agricoltura e impiego pubblico trainano i redditi degli alensi. di lavoro degli alensi, semmai, è il frutto della crisi del comparto industriale, che ha colpito le grandi e medie aziende del polo roveretano e che ha avuto inevitabili riflessi su tutta la Lagarina del lavoro pendolare impiegatizio e operaio. In città, invece, l industria ha tenuto: a fatica, spesso ricorrendo agli ammortizzatori sociali, ma ha tenuto. Si sono manifestati, tuttavia, alcuni segnali che sono indicativi di uno stato di salute che si sta rapidamente compromettendo e che disegna uno scenario preoccupante per gli anni futuri. Anche ad Ala le richieste di accesso alla cassa integrazione, nel 2012, si sono moltiplicate. Il ricorso agli ammortizzatori, fino a questo momento, ha compensato l andamento altalenante delle commesse manifatturiere e del mercato, soprattutto in alcuni settori tradizionali. La situazione florida che si registrava fino a qualche anno fa, e ne avevamo scritto anche su questo periodico all alba di una crisi che sembrava essere ancora solo finanziaria, quindi non è più tale: la difficoltà del comparto industriale durante l anno appena trascorso ha cominciato a manifestarsi e gli alensi, come avvenne fra la fine degli anni Settanta e l inizio degli anni Ottanta nel polo roveretano, quando si aprirono le prime crepe nel tessuto industriale che aveva segnato il decennio precedente, hanno cominciato a sperimentare la condizione del cassintegrato di massa. Anticamera della perdita di lavoro e della mobilità. Un altro segnale che descrive la preoccupazione per il futuro e allo stesso tempo la fame di lavoro dei giovani e la necessità dei meno giovani di integrare i redditi da lavoro dipendente e da pensione, erosi da una crisi economica che sta mordendo soprattutto il potere d acquisto delle classi medie e medio basse, si è potuto riscontrare l autunno scorso in agricoltura. Durante la stagione della vendemmia, nei campi vitati della Vallagarina e di Ala, si è tornati a sentir parlare in italiano e in dialetto

7 alanotizie 5 Tornano a essere appetibili i lavori manuali, come la raccolta dell uva nei campi, fino a poco tempo fa presidio dei lavoratori stranieri. trentino. Non accadeva più da parecchi anni, da un decennio: da quando il lavoro del raccolto in vigna, soprattutto in aziende di media estensione, era diventato quasi esclusivamente un impiego destinato ai lavoratori stranieri, provenienti soprattutto dai paesi dell est Europa. Ma dall autunno scorso le cose sono cambiate. Giovani, studenti, pensionati e cassintegrati sono tornati a bussare alla porta dei contadini e dei viticoltori, sono tornati a chiedere lavoro, sono tornati nei campi e sono tornati a raccogliere l uva, come in verità era sempre accaduto sino agli anni Novanta. Si raccontava sino ad un anno, cercando di interpretare il cambiamento del mercato del lavoro, che i flussi migratori verso il nostro paese, fossero legati anche ad una offerta di occupazione poco specializzata non soddisfatta dai lavoratori italiani. Il 2012 ha dimostrato prepotentemente che le cose stanno cambiando e con esse il mercato del lavoro e la fisionomia di una società, anche di quella alense: alcuni lavori manuali e di fatica sono tornati ad essere accettati da uomini e donne italiani, in cerca di un reddito, o di un integrazione al reddito, seppure precari e stagionali. I settori più colpiti dalla crisi, gli unici, in verità, che ad Ala abbiano fatto registrare una significativa perdita di occupazione coincisa con la chiusura delle aziende, sono stati l ambito commerciale e quello dell edilizia, sia industriale sia artigianale. Qui, sì, la crisi si è fatta sentire e ha lasciato a casa qualche decina di lavoratori. Sono il settore del commercio e quello dell edilizia, i comparti che per ora stanno soffrendo di più. Quello edile, in particolare, è un settore chiave legato a quello immobiliare e tanti comparti artigianali. La crisi in questo ambito ha prodotto, e continua a produrre, un effetto domino che coinvolge tanti soggetti dell economia cittadina, spiega ancora Giuliano Deimichei. E la stessa opinione è manifestata anche da Armando Chizzola, imprenditore e rappresentante di categoria del mondo degli artigiani: Il 2012 in edilizia, anche ad Ala, è stato un anno nero. E il 2013 si è aperto con notizie ancor più allarmanti che riguardano altre aziende locali, aziende ben radicate sul territorio, aziende della tradizione alense. Che tuttavia, non sono riuscite a far fronte alla crisi del mercato immobiliare. Il 2013 sarà un anno chiave, segnato dal tentativo delle aziende di rientrare dagli esposti, dal tentativo di ricreare liquidità.

8 6 alanotizie Vedremo come va a finire. Ma non sento di essere ottimista. Resta, quindi, quello dell artigianato, il settore che ha mostrato la maggiore debolezza ed è il tasto su cui ribadisce le sue preoccupazioni Armando Chizzola, che non esita ad esporsi, anche nei confronti delle responsabilità delle amministrazioni locali, e a fare un po di autocritica: Forse questa non sarà la panacea, ma mi permetto di sottolineare che in una situazione come quella di questi anni, che mette a dura prova la capacità delle aziende di sopravvivere, il committente pubblico dovrebbe mostrare una maggiore sensibilità per le imprese locali. Ciò che è accaduto ad Ala negli ultimi due anni, a partire dalle misure di Olivi per le opere immediatamente cantierabili, ha penalizzato le nostre imprese. E questo è un dato di fatto, su cui credo valga la pena di riflettere. Nessuna autocritica, nessun errore di valutazione? Non nascondo che forse anche da parte nostra sono stati compiuti degli errori, forse negli anni passati non abbiamo saputo modernizzarci, per far fronte ad un mercato e ad una legislazione che stavano cambiando. Gli artigiani chiedono al committente pubblico maggiore sensibilità per le loro imprese. Tiene l industria metalmeccanica specializzata con vocazione all export Probabilmente la situazione di oggi è anche il frutto di queste nostre responsabilità di ieri. In realtà, nel 2012 ad Ala la crisi ha colpito un po a macchia di leopardo. Alcuni settori sono andati bene, le commesse non hanno subito rallentamenti e il lavoro non è mancato: in particolare per le aziende metalmeccaniche specializzate e con una particolare vocazione all export. Così è accaduto anche per alcuni ambiti artigianali meno legati all andamento del mercato immobiliare e all edilizia. In alcuni casi, abbiamo registrato una crescita del fatturato ha chiarito il direttore della Rurale -, quindi si tratta, e parlo sempre del 2012, di un contesto composito, in cui hanno convissuto insieme situazioni virtuose, altre al limite della sopravvivenza, altre ancora confinate dentro un trend di decrescita, ma comunque sotto controllo. Ribadisco che per ora le preoccupazioni sono legate ai settori che ho indicato, mentre dall industria alense non arrivano segnali così allarmanti. In ogni caso, nel 2012, per fortuna non abbiamo registrato un riflesso significativo della crisi sui redditi delle famiglie, che hanno continuato ad onorare i loro impegni, magari con qualche difficoltà in più rispetto agli anni precedenti, ma dimostrando, comunque, di riuscire ancora a farcela. Complessivamente, quindi, nell anno appena trascorso sono state ancora soprattutto industria e agricoltura, oltre all impiego pubblico, a trainare i redditi degli alensi e a garantire l occupazione. Se questo sarà confermato anche nell anno appena iniziato nessuno è in grado di dirlo. E nessuno si espone.

9 SOCIETÀ alanotizie 7 NELLA STAGIONE DELLA CRISI UNO SGUARDO SULLA POVERTÀ: TENDENZE E FENOMENI SUL TERRITORIO DEL COMUNE DI ALA Palpabile il senso di insicurezza dettato dalla precarietà lavorativa. L analisi delle volontarie della Caritas e dei Servizi Sociali. P arlare di povertà da un po di tempo a questa parte è come portare vasi a Samo: non è difficile e, anzi, rischia di sfociare nella facile demagogia. Ma è certo che anche il Trentino negli ultimi anni ha dovuto fare i conti con un aumento delle situazioni disagiate dovute alla crisi economica e occupazionale e con il conseguente aumento dell incidenza della povertà, anche se in misura nettamente minore rispetto alle altre regioni italiane, dove, soprattutto nel Meridione, si osservano situazioni di estrema gravità. In Trentino, dunque, ci sono meno poveri che nel resto d Italia. Questo non significa, però, che il problema non esista. Negli ultimi mesi, infatti, sembra che anche nella nostra regione tutto sommato un isola felice se paragonata al panorama nazionale il problema povertà stia prendendo una piega sempre più seria e preoccupante. Questo è maggiormente evidente nelle aree fortemente urbanizzate della nostra regione, Trento e Rovereto, dove sono aumentate in maniera esponenziale le richieste di aiuto, indice di un peggioramento dei numeri della povertà. Lo dicono i dati raccolti dai CedAs- Caritas di Trento e di Rovereto, che raccontano di una povertà che nel tempo sta cambiando volto e non è più solo quella dei senza fissa dimora o di chi arriva in Italia in cerca di fortuna, come saremmo portati a pensare. È anche quella dei disoccupati, dei cassa integrati espulsi dal mercato del lavoro, ancora troppo giovani per andare in pensione, ma già troppo vecchi per ambire a rientrarvi a condizioni dignitose. Insomma, anche in

10 8 alanotizie RICHIESTE ASCOLTI Nel 2012 sono pervenute 130 richieste, in media più di 2 per ogni utente. IL REDDITO DI GARANZIA Trentino poveri vecchi e nuovi fanno richiesta di sussidi economici, si rivolgono ai centri di ascolto, riempiono le mense delle strutture caritative. Fenomeno sempre più discusso e indagato, quello della povertà e della difficoltà economica, che va estendendosi e assumendo caratteristiche diverse rispetto al passato e che ci ha spinti a porci delle domande, per cercare di capire quali siano attualmente le condizioni di vita degli individui e delle famiglie che risiedono nel nostro Comune. Anche ad Ala il fenomeno povertà è in aumento? Da cosa ha origine? E quali caratteristiche ha assunto? In generale si può dire che anche nel nostro comune la situazione economica desti preoccupazione, nonostante la tenuta e i segnali incoraggianti di alcuni settori produttivi. Quasi ovunque si respira un senso diffuso di stanchezza e di pessimismo, che nemmeno gli strumenti del lavoro e della responsabilità sembrano in grado di riuscire a contrastare. Ma questo non è sufficiente per parlare di un fenomeno povertà. Il senso di insicurezza, di instabilità che è dato dalla precarietà lavorativa, dall insicurezza sociale è un dato che preoccupa e di cui bisogna tener conto, in quanto indicativo di uno stato di salute sociale che si sta facendo sempre più fragile. Soprattutto nelle giovani generazioni. Ma per poter fare una valutazione sulla situazione economica delle famiglie alensi e sul fenomeno povertà, è chiaro che bisogna valutare dati alla mano. Un descrittore abbastanza indicativo in tal senso sono i dati relativi alle richieste di aiuto, che emergono dal Centro di Ascolto (CedAs), dai servizi sociali e dalla parrocchia. È sulla base di questi risultati che possiamo provare a fare dei ragionamenti: sugli eventi che possono favorire l insorgenza della povertà e che ne influenzano la durata, sugli effetti della precarietà, sulle politiche sociali che vengono in aiuto di chi si trova in questa condizione. La fotografia: chi ha chiesto e ricevuto aiuto nel 2012 Il Centro di Ascolto-Caritas ad Ala è rappresentato dal Pap (Punto di Il reddito di garanzia è un sostegno economico per le famiglie più deboli e a rischio esclusione sociale. È attivo dal 1 ottobre 2009 in Trentino all interno del pacchetto di misure per fronteggiare la crisi, che è stata la prima realtà in Italia ad introdurre questo stabilizzatore del reddito. Tutti i nuclei familiari in possesso di una certificazione Icef pari o inferiore a 0,13 potranno beneficiare di un integrazione al reddito fino a euro annui in assegni mensili per quattro mesi. La cifra è calcolata per un single: viene innalzata in base al numero di componenti il nucleo e corretta in base a un indicatore dei consumi - L intervento è rinnovabile per altre tre volte nei due anni successivi (in pratica per 16 mesi su 24). L integrazione economica viene concessa anche a fronte di cali improvvisi delle proprie disponibilità finanziarie. L Icef attualizzato, infatti, accerta la condizione economica dei due mesi precedenti la richiesta. Ne possono beneficiare tutti coloro che risiedono in Trentino da almeno tre anni, che accettino di sottoscrivere un impegno alla ricerca attiva di un lavoro, che non siano accusati o condannati per reati per cui si prevede una pena edittale superiore ai tre anni di reclusione e si dichiarino disponibili all accettazione di un impiego. L accesso può avvenire con una procedura automatica, in alternativa si adotta una procedura valutativa, passando quindi attraverso i servizi sociali. Ascolto Parrocchiale), che ha sede presso la struttura delle Acli. Nel corso del 2012 si sono rivolte al Centro Caritas di Ala 52 persone/nuclei famigliari, per un totale di 130 ascolti effettuati. La categoria più vasta è quella delle coppie, generalmente coniugate e con figli, nuclei famigliari numerosi, appartenenti a quella fascia di lavoratori che hanno perso il lavoro o sono in cassa integrazione e il cui reddito spesso l unica entrata fissa si rivela insufficiente a far fronte ai bisogni della famiglia. Le richieste e i conseguenti interventi riguardano la fornitura di indumenti, biancheria e pannolini per i più piccoli, mobili, medicine, qualche volta contributi per far fronte alle spese domestiche, anticipazioni in denaro per interventi dei Servizi sociali. Nel quadro complessivo emerge il bisogno di sostegno diretto per far fronte a bisogni primari: vestiario, medicine, alimenti. Di fame non si muore spiegano le volontarie, i problemi veri ad Ala sono la casa e il lavoro. Solitamente il contatto con il centro di ascolto non è mai unico e occasionale. Gli utenti ritornano almeno due-tre volte e questo consente di conoscerli e organizzare un accompagnamento mirato sulla base delle loro effettive esigenze. Gli aiuti, insomma, sono finalizzati non soltanto a risolvere un bisogno temporaneo, ma concentrati soprattutto a capire le reali difficoltà di quella persona o di quella famiglia, per intervenire in maniera correttiva e risolutiva. Non è un centro di distribuzione. Prima si valuta la situazione, si osservano i problemi, si ascoltano le persone, capendone le aspettative e le risorse possibili dicono le volontarie e poi si valuta il modo migliore per agire. A volte, tuttavia, dobbiamo indirizzare le persone ai servizi sociali, in quanto le nostre forze non sono in grado di sostenere intere famiglie, soprattutto se numerose. Presso il centro di ascolto, quindi, l attività principale è proprio quella di ascoltare chi si ha di fronte. Questo implica anche osservare il territorio su cui si opera, rendendosi conto di come si evolvono le problematiche e i bisogni.

11 alanotizie 9 I numeri del 2012 da soli ovviamente dicono poco altro. Se confrontati con quelli raccolti negli anni precedenti (tabella 1), però, possono aiutare a capire l entità e soprattutto l evolversi del fenomeno. In generale, dal 2008 ad oggi l andamento risulta abbastanza regolare e non mostra aumenti repentini, specialmente se confrontato con il contesto demografico, che negli ultimi anni ha sempre fatto, invece, registrare una crescita costante. Questi risultati, sebbene indice di GLI ASSISTENTI SOCIALI DEL SERVIZIO SOCIO ASSISTENZIALE DELLA COMUNITÀ DELLA VALLAGARINA - SEDE DI ALA. situazioni di notevole disagio e difficoltà nel nostro comune, portano ad affermare che il numero di soggetti indigenti non raggiunge soglie preoccupanti e in termini percentuali è inferiore a quello che si registra, per esempio, nelle aree più densamente urbanizzate del Trentino. Naturalmente, non è stata presa in considerazione soltanto l attività del centro di ascolto parrocchiale. Anche i dati del Servizio Socio Assistenziale della Comunità della Vallagarina, sede di Ala confermano sostanzialmente che fra le categorie che più di frequente chiedono aiuto ci sono i nuclei famigliari numerosi. Pochissimi sono gli interventi per adulti singoli, che vivono soli. Conferma dettagliata arriva dagli assistenti sociali della Comunità di Valle che lavorano sul territorio di Ala: si tratta di famiglie monoreddito, con figli in età scolare, dove il capofamiglia lavoratore è di solito privo di qualifiche particolari, hanno scarsa o nulla rete parentale di supporto, devono pagare l affitto. E magari si sono trovate all improvviso a dover fare i conti con la chiusura della fabbrica o la cassa integrazione. Negli ultimi due anni è un problema crescente, quello del lavoro, dietro il quale si nascondono centinaia di piccole storie, tristemente simili. Le soluzioni, in attesa di trovare un altro impiego, sono diverse. La Provincia da tempo ha messo in atto una serie di iniziative e progetti gestiti dalla Comunità di Valle volti a tamponare situazioni che altrimenti potrebbero diventare drammatiche. Ad Ala quelle maggiormente utilizzate, grazie all intervento dei Servizi sociali, sono il reddito di garanzia (vedi box) e il pacco viveri, distribuito mensilmente a Rovereto alle persone segnalate dai Servizi sociali. In caso di particolari necessità si interviene anche con il contributo una tantum, un aiuto economico straordinario per pagare ad esempio l affitto. Ma ad Ala affermano gli assistenti sociali siamo sempre nell ordine di poche decine di casi all anno: nel 2012 gli interventi sono stati 15 per il pacco viveri e circa 30 sommando reddito di garanzia e una tantum. Un utenza marginale,

12 10 alanotizie IL PUNTO DI ASCOLTO PARROCCHIALE (PAP) DI ALA insomma. Chiaramente, trattandosi in genere, come si diceva, di nuclei famigliari, queste cifre vanno poi moltiplicate per quattro, che è la media dei componenti di queste famiglie. Quindi, si può dire che ad Ala siano circa poco più di un centinaio le persone, tra adulti e minori, che fruiscono delle prestazioni di assistenza economica e che sono in condizione di indigenza. Meno del 2% della popolazione, insomma. Ma non dimentichiamo che questo 2% rappresenta proprio la situazione estrema, quella della miseria, della mancanza di alternative. Per un inquadramento ancora più completo è stata sentita anche la Cassa Rurale Bassa Vallagarina, per capire se vi sono segnali di sofferenza o situazioni di grave indebitamento. Ma anche dalla Cassa Rurale arriva la conferma di una sostanziale buona tenuta economica delle famiglie alensi, senza cali significativi sul fronte del risparmio. Lo stesso dicasi per i mutui, dove non si segnalano aumenti del numero di rate insolute. La situazione in linea di massima è paragonabile a quella che si registrava sei o sette anni fa, prima che sopraggiungesse la crisi economica attuale. Poveri o a rischio? Bastano questi dati, dunque, per dimostrare che ad Ala la povertà non costituisce un problema? Certamente no. Se da un lato è vero che ad Ala le situazioni di indigenza, che spingono chi ne è vittima a rivolgersi alla Caritas o ai servizi sociali, non raggiungono numeri tali da destare preoccupazione, è anche vero che questi numeri raccontano, per così dire, solo quella povertà che è allo stadio estremo ed è certo che questi dati non rendono giustizia a tutti i casi intermedi: quella zona grigia al di sopra della soglia di povertà, ma con innegabili e serie difficoltà economiche. La percezione è che anche ad Ala come del resto negli altri comuni trentini sia venuta a crearsi una categoria di persone o famiglie non ancora povere, ma a rischio di povertà; che, in altri termini, attualmente dispongono ancora di risorse sufficienti Il Punto di Ascolto Parrocchiale di Ala ha sede presso la casa ACLI di via Teatro ed è aperto il martedì dalle alle È formato da un gruppo di sei volontarie fisse, che assicura l apertura settimanale e lo svolgimento delle diverse incombenze, con la collaborazione di altre persone, per affrontare le esigenze che di volta in volta si presentano necessarie. Durante la settimana si provvede alle diverse incombenze: colloqui con gli assistenti sociali, raccolta, smistamento e preparazione di indumenti, visite domiciliari, acquisto di beni diversi, eventuali pagamenti di bollette, rapporti con il parroco, ecc. Spesso sono gli stessi operatori dei Servizi sociali a richiedere il loro intervento, in particolare per azioni di accompagnamento o per anticipare l erogazione di sussidi economici, che poi vengono rimborsati dai Servizi stessi. Altre volte è il centro di ascolto a chiedere un confronto, per capire fino a che punto e con quali modalità sia opportuno intervenire, soprattutto a favore di famiglie che già fruiscono di ammortizzatori sociali. In questo momento le azioni di sostegno sono in particolare indirizzate a chi, risiedendo in Provincia da meno di tre anni, non può beneficiare del reddito di garanzia. Gli interventi sono possibili grazie alle offerte che la Caritas raccoglie nelle apposite cassettine della chiesa di S. Giovanni ad Ala e in quella di Marani e alle offerte di privati. Un altro modo da cui il Gruppo Caritas di Ala trae sostegno è il Mercatino delle Pulci, che si tiene due volte all anno presso il cento pastorale di Lizzana. a condurre una vita dignitosa, ma allo stesso tempo sperimentano situazioni di precarietà, che rischiano di trascinarle nella condizione di indigenza al verificarsi di un evento negativo sul piano finanziario. Impossibile allo stato attuale avere un dato statistico, perché si tratta di realtà sommerse, difficili da portare alla luce. Acquisto di prodotti a basso costo, posticipi nel pagamento delle rate di un bene acquistato, taglio alle spese per tempo libero e cultura. Ecco le strategie di galleggiamento messe in atto da questa categoria di persone di fronte alla crisi economica: atteggiamenti che è praticamente impossibile riuscire a quantificare, strategie di contenimento dei costi faticose, a volte contraddittorie, spesso insufficienti, che costringono talvolta a dover ricorrere al sostegno economico dei parenti. Sono situazioni, che, oltretutto, coesistono con una vita apparentemente normale, magari vissuta all interno di un abitazione di proprietà. Realtà che si muovono tutte su una linea di confine, che col passare del tempo diventa sempre più sottile. Accorgersi delle nuove forme di disagio non è semplice. L immagine tradizionale del povero che abbiamo in mente, infatti, è quella del vagabondo che dorme su una panchina dei giardini. Ma le povertà al giorno d oggi non corrispondono più a questo modello. Ad essere povere possono essere ad esempio giovani donne con un lavoro precario o disoccupate; povere sono, inoltre, persone anziane, anche in questo caso soprattutto donne, vedove o con una pensione bassa e prive di altri sostegni. Ugualmente fa riflettere il fatto che anche ad Ala, così come in altre realtà altamente sviluppate, ci siano un certo numero di famiglie che magari guadagnano bene o comunque normalmente (e quindi sono escluse dalle tradizionali misure di assistenza pubblica, come l edilizia agevolata) e tuttavia incontrano difficoltà crescenti e ad esempio fanno fatica a mettere qualcosa da parte, o a far fronte ai debiti contratti, o ancora, ad acquistare un bene che si ritiene indispensabile avere. Persone che un domani potrebbero migliorare la propria posizione oppure ritrovarsi povere, per la perdita del lavoro di uno dei componenti il nucleo familiare, un improvviso rovescio economico, una malattia. Per il futuro potrebbe essere utile cercare di illuminare queste zone d ombra, dove il welfare fa fatica a penetrare, incrociando i dati provenienti da chi ha a che fare direttamente o indirettamente con il disagio sociale. Una finestra su povertà croniche e inedite, ma anche su possibili percorsi di risalita.

13 FOCUS alanotizie 11 VIAGGIO NELLE FRAZIONI Alla scoperta dei luoghi del territorio comunale tra sviluppo e identità storico culturale. Parlano i presidenti delle Consulte lizzate nelle frazioni nuove opere e investimenti, finalizzati a migliorare la qualità della vita e a creare le condizioni ideali per la nascita di nuovi insediamenti e servizi. Perché le frazioni non sono parti di territorio abbandonate o isolate, ma al pari della città devono essere luoghi a misura di persona, dotati di strumenti per interagire con il centro e per contribuire a orientarne le decisioni mediante la partecipazione attiva. Ma qual è oggi ad Ala il rapporto tra le frazioni e il centro, sede dell amministrazione? Quali sono le eventuali criticità che ancora vivono i cittadini di queste zone dell area comunale? Per rispondere a queste domande, per capire meglio cosa significhi vivere quotidianamente in questi luoghi e per verificare anche il grado di coinvolgimento delle frazioni alla vita pubblica, abbiamo fatto un viaggio ideale attraverso questi paesi. A guidarci alla scoperta di queste realtà del territorio sono state le consulte, istituite nel 2012 proprio per rappresentare S pesso ci si riferisce al comune di Ala come ad un area unica e indistinta: si tratta, invece, di una realtà composta, oltre che dal nucleo urbano principale, da una galassia di frazioni, più o meno grandi, ciascuna con le sue peculiarità storiche e sociali, culturali e ambientali, parte di una rete organica e coesa, che contorna il centro cittadino. I centri frazionali, da questo punto di vista, sono risorse particolarmente importanti e in delicato equilibrio fra tradizione e sviluppo, comunità connotate da una precisa identità storica e al tempo stesso elementi strategici nello sviluppo complessivo del territorio. Nel tempo, ovviamente, le frazioni sono cambiate, ma hanno saputo mantenere quelle caratteristiche positive tipiche dei piccoli centri, quali ad esempio una forte coesione sociale, una comune identità, uno spirito di grande partecipazione alla vita pubblica. Negli anni sono state reala realtà delle frazioni nei confronti dell amministrazione comunale, facendo da tramite e interpretando esigenze, problemi, proposte e iniziative di carattere locale. È stata questa anche un occasione importante per verificare il loro operato in poco meno di un anno dalla loro nomina. Da questa piccola indagine in generale è emerso che i cittadini delle frazioni danno molta importanza al loro territorio e cercano di preservarlo il più possibile. CHIZZOLA È la frazione più a nord del nostro Comune e anche quella dove l attività della consulta è stata sinora la più dinamica. Segno che gli abitanti hanno accolto con serietà e impegno questa opportunità, ma anche che a Chizzola, in virtù delle vicende passate, sono sentite più che altrove le problematiche legate all ambiente e ai servizi. In meno di un anno la consulta si è già riunita dieci volte. Rettifica e allargamento della strada provinciale n. 90, sistemazione

14 12 alanotizie Come è cambiato nel tempo il rapporto tra le frazioni e il centro. L importanza delle consulte nel raccogliere bisogni e richieste. Emerge il grande attaccamento al proprio paese, la cura per il territorio e la forte coesione sociale. dell acquedotto e contratto per la gestione del bar di Chizzola le questioni più dibattute, oltre, naturalmente, alle problematiche generali della frazione. Le presenze hanno registrato sinora sempre una buona partecipazione di cittadini (46 presenze oltre ai consiglieri all ultimo ritrovo, per un totale di circa 600 abitanti). Da segnalare il caso dell assemblea organizzata nell abitato di Santa Cecilia, per fare il punto sulla situazione dell allargamento della S.P.90, alla quale hanno preso parte 34 persone sulle 110 che risiedono a Santa Cecilia. Il 17 dicembre scorso, durante un assemblea pubblica, anche l amministrazione comunale ha discusso pubblicamente questi temi con la frazione di Chizzola, presenti il sindaco assieme all ingegner Togni, che ha curato il progetto per il rifacimento stradale. Insomma, pare proprio che la consulta sia riuscita a motivare e a introdurre persone che magari prima, da sole, non se la sarebbero sentita di farlo. Gabriele De Rossi, presidente della consulta, riconosce che questo tipo di realtà rappresentano un importante risorsa per la frazione, molte persone della comunità ne hanno approvato l istituzione, anche se alcuni devono ancora capire bene di cosa si tratti. Ora spiega abbiamo preparato un sunto dei punti da mandare al sindaco, poi richiederemo una nuova assemblea pubblica per avere una risposta a queste domande. Non vogliamo essere sostitutivi né scavalcare nessuno, solo intendiamo sfruttare al meglio l opportunità di un organizzazione come la consulta per fare qualcosa di concreto per Chizzola. SERRAVALLE Avvantaggiati dall avere il sindaco in casa, gli abitanti di Serravalle sono abituati ad avere con l amministrazione un rapporto diretto e pressoché quotidiano. Se il sindaco è del po-

15 alanotizie 13 sto spiega il presidente della consulta Manuel Lorenzini tante cose riesce a recepirle ancora prima che sia necessario dibatterle in consulta. Il rapporto con l amministrazione è buono e c è dialogo. Per il momento la consulta si è limitata a suggerire delle linee di indirizzo, le priorità su cui l amministrazione dovrebbe puntare in questo nuovo anno, ma in generale la situazione appare buona e ogni questione arriva di solito anche a una soluzione in tempi abbastanza rapidi. Di recente il comune ha riservato un posto per le associazioni all interno delle case ITEA. Grazie al ruolo ufficiale delle consulte sottolinea Lorenzini si può avere un riscontro più preciso di quanto richiesto. Se è la consulta ad esprimere un bisogno, una richiesta, questo ha un peso differente che andare semplicemente a ricevimento dal sindaco e parlarne a voce. Alcuni membri della consulta più anziani di me ricordano di riunioni di cittadini a Serravalle dove le problematiche emerse rischiavano di essere solo parole al vento, ora invece, grazie all ufficialità della consulta, hanno tutt altro peso. SANTA MARGHERITA Nella frazione più popolosa del nostro comune (circa abitanti) sono ancora in molti a non sapere cosa sia la consulta e diverse richieste dei cittadini sono emerse durante le assemblee pubbliche. Ma certamente, una volta che la sede assegnata dal comune per i ritrovi sarà operativa (mancano solo le chiavi), le cose non potranno che migliorare. I suggerimenti sin qui arrivati, sono rivolti a rendere ancora più efficienti i servizi al cittadino e i risultati avuti finora fanno pensare che vi siano buone basi per una sempre maggiore integrazione tra centro e frazione. Come spiega Juri Galli, presidente della consulta, nei mesi scorsi alcuni dei problemi segnalati hanno trovato una positiva soluzione: così è stato, per esempio, per l illuminazione del parco-giochi, mentre richieste quali la doppia porta di accesso e il lavandino interno all ambulatorio medico sembrano ormai essere in via di risoluzione. Restano da chiarire un paio questioni sulle ex scuole: da una parte l asilo, attivo sì ma con scarsa utenza, dall altra il parcheggio sotterraneo, dotato di rampa di accesso particolarmente scomoda (impossibile percorrerla senza grattare il fondo della vettura) e oltretutto vincolato a disco orario di soli 90 minuti, quando gli utenti sono prevalentemente le maestre che vi lavorano. Sempre a proposito di ex scuole, si è affacciata la proposta di allestirvi i seggi elettorali: ipotesi che, tuttavia, va valutata con le autorità, anche in base alla legge vigente. Lo stesso dicasi per la richiesta di aggiungere all ambulatorio medico anche un ambulatorio pediatrico una volta alla settimana, decisione che va naturalmente affrontata di concerto con l Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari. Parcheggi, aree ecologiche e viabilità sono altre tematiche che stanno a cuore agli abitanti di Santa Margherita. Per quanto riguarda la viabilità, spiccano in particolare la richiesta di un marciapiede rialzato e protetto lungo la strada comunale di collegamento a Serravalle, il ripristino della strada Mori-Madonnina, la richiesta di pensiline alle fermate de-

16 14 alanotizie gli autobus (il cui onere e decisione spettano, però, a Trentino Trasporti). MARANI Frazione di abitanti, a sua volta suddivisa in diverse piccole contrade, Marani ha esigenze abbastanza semplici. Proprio per la frammentazione, ma anche per la vocazione agricola che la caratterizza, la frazione sente maggiormente l esigenza della viabilità: le strade di Marani, vengono, infatti, usate per la campagna ma anche per la viabilità ordinaria tra le contrade. Manutenzione regolare e ordinaria, ecco quello che ci occorre racconta il presidente della consulta Roberto Trainotti. Mi riferisco alla ricostruzione dei muri a secco, laddove abbiano ceduto o alla loro manutenzione per prolungarne la durata, allo sfalcio erba, al manto stradale, alle cadiotoie stradali che periodicamente si riempiono di foglie morte. Piccole cose, ma che chiaramente influiscono sulla qualità percepita da parte di chi vive qui e le ha sotto gli occhi quotidianamente. Le consulte da questo punto di vista sono uno strumento utile, perché oltretutto contribuiscono a creare uno spirito di senso civico. Per esempio prosegue Trainotti era stata fatta richiesta per una pensilina all ingresso dell ambulatorio medico presso le ex scuole, che però manca tuttora. Ascoltando le consulte ecco che potrebbe esserci una partecipazione maggiore degli abitanti, perché si dimostra che sono strumenti che funzionano. A parte la consulta, comunque, Marani è già una comunità molto viva e attiva: tra l altro sta per costituirsi un comitato (circa una decina di persone) per sistemare la chiesa, che in seguito al terremoto dello scorso anno ha riportato piccole fratture. PILCANTE Appare nel complesso soddisfatta la consulta di Pilcante, come racconta il presidente Cristian Moscatelli: Tutto sommato il rapporto con il centro è buono e anche la qualità della vita. Questo anche perché nel passato l amministrazione è venuta incontro su diverse esigenze: pensiamo, per esempio, al parcheggio e alla strada che costeggia il parco, che è stata asfaltata, così come alla piazzola per i rifiuti, anche quella portata a termine. Conosco la realtà delle altre frazioni e so che vi sono questioni più urgenti, per esempio a Chizzola. Certo, cose da migliorare ce ne sono anche qui, per esempio il metodo di raccolta rifiuti. Ma il presidente precisa anche che sinora la partecipazione alle riunioni delle consulte è stata piuttosto scarsa: suppergiù una quindicina di persone, su un totale di circa 600 abitanti. Gli abitanti di Pilcante forse preferiscono ancora esporre le loro questioni singolarmente. Eppure, come già si diceva, lo strumento della consulta se ben impiegato potrebbe offrire un ritorno concreto in termini di visibilità e di coesione. RONCHI Di tutte le frazioni di Ala, Ronchi è quella montana. Logico, quindi, che il bisogno più sentito e proposto dalla consulta sia quello della mobilità, che attualmente viene garantita con interventi di manutenzione costanti e puntuali. La pulizia e la messa in sicurezza delle strade in inverno (sgombero neve) sono una priorità. Ma non l unica. Particolare attenzione dice la presidente Antonella Bertoni dev essere posta anche al cedimento in alcuni punti dei muri a secco, che sono da sistemare, così come alle pendenze della strada, che dopo i recenti interventi di asfaltatura risultano falsate, per cui alcuni tratti di campagna si trovano allagati durante le piogge, mentre in inverno, l acqua che non può defluire tende a formare pericolose lingue di ghiaccio. Un altra delle questioni emer-

17 alanotizie 15 se durante i ritrovi della consulta è quella dei parcheggi a Muravalle e Brustolotti, mentre soprattutto dagli anziani arriva la richiesta di maggiore manutenzione e pulizia al cimitero. Da realizzare sollecitamente anche lo spostamento dell ambulatorio medico dall attuale sede presso le ex scuole elementari, barrierata e fatiscente, ai locali appositamente previsti nella struttura Handicamp. A livello sociale, invece, sono i giovani che chiedono un area di gioco e di svago e anche supporto logistico per l organizzazione di feste e ritrovi. Non dobbiamo dimenticare però prosegue la presidente il grande ruolo del C.A.S. di Ronchi, che da anni porta avanti un attività mirata di promozione e valorizzazione, sempre con un occhio di riguardo alle esigenze reali della popolazione. Da Ronchi arriva, infine, una richiesta generale di attenzione alle politiche sociali in tutti i loro aspetti: L amministrazione non deve distogliere l attenzione dalla gente, dalle persone dice il membro della consulta Mauro Pinter, cercando di capire, accanto ai problemi di natura pratica che abbiamo elencato, le esigenze profonde dell individuo e intervenire con politiche sociali che partano da una corretta valutazione delle esigenze più umili. IL CENTRO: ALA 1 CON SDRUZZINA E ALA 2 Ciò che è emerso da questo primo viaggio, insomma, è innanzitutto il grande attaccamento al proprio paese e la particolare cura del territorio e delle relazioni sociali da parte dei cittadini delle frazioni, a testimonianza di come realtà così piccole riescano attraverso una forte unione e dinamicità a mantenere vive le tradizioni locali. La coscienza di un identità comune si accompagna alla richiesta di attenzione da parte dell amministrazione comunale nei confronti delle piccole e grandi questioni che quotidianamente sorgono. Questo si è tradotto, in generale e a parte un paio di eccezioni, in una buona partecipazione alle riunioni delle consulte, che, specialmente in alcuni casi, si sono dimostrate attive e propositive. Diverso è, invece, il discorso per le due consulte del centro, Ala 1 e Ala 2, che in parte come ha spiegato Michela Tomasi presidente della consulta di Ala 2 devono fare i conti con la difficoltà di coltivare rapporti e forme di vita aggregativa tipica dei centri urbani. Probabilmente le consulte del centro cittadino hanno bisogno di più tempo per cementare e consolidare una rete di relazioni e infatti col passare dei mesi qualcosa si sta muovendo. Fa eccezione l abitato di Sdruzzinà, accorpato alla consulta di Ala 1, ma in pratica frazione a sé, con i suoi circa 60 abitanti (di cui 15 bambini). Che, tuttavia, si sente trascurata dalle amministrazioni, passate e presenti, come racconta il presidente della consulta Gianni Casari. Oltre alla mancanza di un parcheggio, è molto sentito dagli abitanti il pericolo della strada provinciale Lessini, che attraversa l abitato, pericolosa perché senza limiti di velocità e senza cartelli. Per non parlare della mancanza di un allacciamento al sistema fognario e della vecchia pesa pericolante. Quest anno spiega Casari per la prima volta gli operatori ecologici hanno pulito la strada, ma dello sfalcio erba nell area comunale riservata a fermata della corriera e ad isola ecologica se ne occupano ancora gli abitanti, dando una pessima immagine all ingresso della frazione e accentuando l immagine di abbandono. Nulla è stato fatto nemmeno per consentire ad anziani e bambini di passeggiare e giocare in tranquillità e sicurezza. A compensare questi svantaggi, però, c è il bellissimo rapporto che lega gli abitanti di questa frazione, fatto di amicizia e solidarietà vera.

18 16 alanotizie STORIA LA GRANATA CHE IL 26 GIUGNO 1918 CADDE NELLA ZONA DELLA GIOPPA, UCCIDENDO 33 PERSONE, TRA CUI 8 CIVILI. VERSO IL CENTENARIO DELLA GRANDE GUERRA ALA SI PREPARA E IL COMUNE LANCIA UN APPELLO AI CITTADINI Fu la prima città a essere occupata dalle truppe italiane e fu anche il luogo dove iniziò il processo di pace. I l Centenario della Grande Guerra si avvicina e il comune di Ala, che aderisce al programma di iniziative per la commemorazione, darà presto il via ai lavori di preparazione all evento, in collaborazione con gli altri enti territoriali e con le associazioni. Ma senza dimenticare il grande valore del contributo che potrà arrivare dal volontariato e dai cittadini, ai quali è rivolto un appello di raccolta materiale (vedi box). Insomma, tutti saranno chiamati a offrire la loro collaborazione, per contribuire quanto più possibile a portare alla luce tracce e documenti legati a un evento che ha segnato in maniera definitiva e drammatica non solo la storia dell Europa, ma anche del territorio trentino e della stessa Ala. All epoca posto al confine tra Regno d Italia e Impero austro-ungarico, il territorio del nostro comune è stato pesantemente coinvolto nelle vicende belliche, le cui tracce segnano ancora profondamente il paesaggio. Già nell estate del 1914, poco dopo lo scoppio della guerra, si procede alla leva di massa, che richiama tutti gli uomini validi, destinandoli al lontano fronte orientale russo, dove avrebbero conosciuto l orrore delle stragi e l esperienza della prigionia, o impiegandoli nella costruzione di strutture campali a carattere difensivo, in previsione di un attacco italiano. La città di Ala e il suo territorio, per la loro stessa delicata collocazione geopolitica, subiscono pesantemente gli effetti della mobilitazione: la sola città di Ala arruola ben 596 uomini

19 alanotizie 17 Il 29 ottobre 1918 a Serravalle, gli ufficiali austro ungarici attraversano la terra di nessuno per chiedere all esercito italiano l avvio dei colloqui finalizzati a un armistizio. È il primo segnale di pace. sugli allora circa residenti, più del 10% della popolazione. Con l aumento delle truppe acquartierate si intensificano disagi, limitazioni e anche controlli nei confronti dei cittadini sospettati di posizioni filo-italiane; le requisizioni di animali e alimenti, le ordinanze per i prestiti di guerra impoveriscono la popolazione locale e quella confluita a seguito dell evacuazione dei paesi vicini. Ala occupata, Ala abbandonata, Ala redenta Già il 27 maggio del 1915, pochi giorni dopo l entrata in guerra dell Italia, Ala è la prima città a essere occupata dalle truppe italiane; o liberata, nella dizione cara al sentimento irredentista, o ancora redenta, nel linguaggio della retorica del Ventennio. A ogni modo, la sera del 27 maggio 1915 le truppe del Generale Cantore, dopo una serie di scontri a fuoco, riescono ad allontanare definitivamente dalla città di Ala la retroguardia austroungarica. L avanzata italiana procede poi indisturbata con l occupazione di Santa Margherita, Marani e Chizzola, per giungere a Serravalle il 6 giugno 1915 con la 68a compagnia dei Volontari ciclisti ed automobilisti. Dal maggio 1915 il fronte si sposta a nord di Serravalle. Le linee italiana e austro-ungarica si fronteggiano, fino alla conclusione del conflitto, nel fondovalle e sui versanti delle montagne: monte Baldo, Val di Gresta, Zugna e Pasubio. Alle spalle di entrambe le prime linee, su una fascia profonda chilometri, sono dislocati i servizi logistici, i depositi, le artiglierie. FORI DI PROIETTILE SULLA VETRINA DEL CAFFÈ 27 MAGGIO. IL COLONNELLO KARL SCHNELLER, UNO DEI PARLAMENTARI, SI RECA NELLE LINEE ITALIANE CON I DOCUMENTI DELLA COMMISSIONE D ARMISTIZIO AUSTRO-UNGARICA. La popolazione civile Gran parte dei paesi viene evacuata sia verso nord che verso sud, per liberare la fascia di territorio che sarebbe stata investita dai combattimenti. Migliaia di persone devono lasciare le proprie case nel giro di poche ore. È il caso ad esempio dei quasi 400 abitanti rimasti a Serravalle, trasferiti dalle autorità italiane nell estate del 1915 a Genova e da qui in altri centri della costa ligure o addirittura nella provincia di Avellino. Sono centinaia anche gli internati, persone sospettate di essere politicamente ostili all esercito occupante (italiano o austriaco) e trasferite forzosamente in luoghi lontani, costrette a vivere in condizioni di semi reclusione: nei campi di raccolta di Katzenau e

20 18 alanotizie di altri paesi dell Impero finiscono i civili accusati o anche solo sospettati di sentimenti irredentisti, mentre in molti centri dell Italia settentrionale e centro-meridionale l esercito italiano invia i cittadini ritenuti filo-austriaci. In virtù della sua collocazione nevralgica rispetto alla linea di combattimento, la città di Ala diventa sede del Comando del settore Vallagarina, con un organico che dagli iniziali ufficiali e uomini si amplia, nel corso delle vicende belliche della primavera del 1916, fino a quasi ufficiali e a circa militari. L attività delle artiglierie austroungariche è quotidiana, nell intento di disturbare l organizzazione italiana. In un territorio ormai completamente militarizzato, bombardamenti, povertà e insicurezza inducono gli abitanti a trasferirsi spontaneamente a ondate successive in altri luoghi, al punto che alla fine della guerra si contano ad Ala appena 270 abitanti. L INIZIATIVA CAMPAGNA RACCOLTA MATERIALI Le principali battaglie sul territorio di Ala Il fronte della Vallagarina, nel complesso non particolarmente attivo, conosce, e con esso il territorio di Ala, momenti drammatici nel maggio del 1916: il settore in sinistra orografica viene direttamente investito dall offensiva di primavera (Maj-Offensive, più nota come Straf-Expedition), lanciata dall esercito austroungarico sulla direttrice Rovereto- Valli del Leno-Pian delle Fugazze e indirizzata al raggiungimento della pianura veneta. Perdute in Vallagarina le postazioni più avanzate, è a Passo Buole e sullo Zugna che l offensiva si arresta. Il bombardamento di demolizione dell artiglieria si sussegue agli assalti, che arrivano spesso allo scontro corpo a corpo, al punto da far guadagnare a Passo Buole l appellativo di Termopili d Italia nella Foto dei nonni soldati in trincea, cartoline nascoste nel baule di casa, documenti, diari e corrispondenza. Il comune lancia un appello ai cittadini di Ala per la raccolta di materiale e documentazione inerente agli anni e agli avvenimenti della Grande Guerra. L obiettivo è innanzitutto quello di creare occasioni di studio e di valorizzazione di queste testimonianze, ma col tempo anche di dare vita a un archivio delle memoria sulla Grande Guerra ad Ala, che divenga patrimonio documentale e di ricerca e fonte di riferimento per le nuove generazioni. Un progetto importante, a cui la cittadinanza è chiamata a partecipare con il proprio personale contributo, per ricostruire tassello dopo tassello una storia che riguarda l intera comunità e renderla un patrimonio accessibile a tutti. Il punto di raccolta sarà allestito presso la Biblioteca Comunale, dove sono disponibili anche informazioni su modalità di raccolta e garanzie per restituzione, copia e utilizzo. LIONELLO MARANI DI VERONA, PRIMO SOLDATO ITALIANO ENTRATO AD ALA IL 27 MAGGIO 1915 (AL CENTRO, IN SELLA ALLA MOTOCICLETTA). pubblicistica successiva di impronta nazionalista. La nuova conseguente linea di resistenza Serravalle-Monte Zugna-Passo Buole viene mantenuta sino alla fine del conflitto. Le prime linee di entrambi gli schieramenti subiscono pesanti perdite; i bombardamenti colpiscono duramente anche i centri abitati, molti dei quali sono rasi al suolo, lasciando una pesantissima eredità per il dopoguerra. Verso la pace Accanto alla battaglia di Passo Buole, un altro evento di straordinaria rilevanza ha luogo nel territorio del Comune di Ala. Il 29 ottobre 1918, a Serravalle, ufficiali austro-ungarici inviati dal Comando Supremo attraversano la terra di nessuno per chiedere all Esercito italiano l avvio di colloqui finalizzati a un armistizio. È il primo contatto sul campo, che porta dopo pochi giorni alla sospensione delle operazioni militari e il 3 novembre alla firma dell armistizio a Villa Giusti presso Padova. Quella firma segna la fine della Prima guerra mondiale in Italia e accelera il processo per giungere alla firma dell armistizio anche sul fronte occidentale, l 11 novembre Il luogo di quel primo contatto è oggi segnalato da un cippo collocato nel 1958 dal Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto e dall allora Museo del Risor-

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