Release 3.5. L installazione del modulo D.B.S. (Data Base Supervisor) è consigliata ma non costituisce un prerequisito.

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1 D.B.S. job scheduler è uno strumento studiato per risolvere tutti i problemi legati alla schedulazione ed esecuzione coordinata di processi locali o remoti sul sistema AS/400. Il prodotto include funzioni di controllo e invio di allarmi. L installazione del modulo D.B.S. (Data Base Supervisor) è consigliata ma non costituisce un prerequisito. Si raccomanda l installazione del software JBQTRC (controllo attività code lavori), per un controllo completo di tutta l attività batch del sistema. Pagina 1 di 68

2 1. GENERALITA INSTALLAZIONE DEI PROGRAMMI MODALITA DI UTILIZZO ATTIVITA DI DEFINIZIONE MODALITA DI PIANIFICAZIONE Schedulazione giornaliera Schedulazione settimanale Schedulazione mensile Schedulazione per date fisse (calendario) PARAMETRI DI ESECUZIONE Richiamo di un programma Esecuzione di un comando Esecuzione di una funzione DBS Esecuzione di una azione GAA Esecuzione di un lavoro su un sistema remoto (RUNRMTCMD) Esecuzione di un lavoro su un sistema remoto (SBMRMTCMD) Esecuzione di comandi FTP CONTROLLO DEI LAVORI GESTIONE DEGLI ALLARMI ESECUZIONE DEI LAVORI STATO DEI LAVORI SCHEDULATI INTERROGAZIONE DATI DI LOG MANUTENZIONE CALENDARI DEFINIZIONE DEGLI INDIRIZZI AVVIO DELLO SCHEDULATORE OPERAZIONI DI RIPRISTINO Pagina 2 di 68

3 1. GENERALITA La struttura di D.B.S. Job scheduler è sintetizzata nel seguente diagramma: Modulo di RESET (IPL) Si preoccupa di ripristinare le informazioni relative a lavori non completati, se previsto dalla definizione del singolo job. Schedulatore Si preoccupa di sottomettere i lavori alla data/ora prevista dalla pianificazione e/o al verificarsi delle condizioni di esecuzione. Gestore degli allarmi Controlla il completamento dei lavori nel tempo previsto, inviando messaggi di allarme a una lista di distribuzione. LAVORI TERMINATI CON ERRORI LAVORI NON COMPLETATI NEL TEMPO PREVISTO LAVORI NON SOTTOMESSI PER SISTEMA NON DISPONIBILE LAVORI CANCELLATI Modulo di pianificazione Permette la definizione degli orari e delle condizioni di esecuzione e la visualizzazione del calendario di esecuzione. Modulo di controllo Permette l analisi dei lavori in corso e delle schedulazioni, nonché il ripristino di funzioni in allarme. Modulo di analisi Permette l interrogazione del LOG delle esecuzioni. Pagina 3 di 68

4 La definizione di base, molto semplice ed intuitiva, prevede le seguenti possibilità: 1) Schedulazione di processi ripetitivi nell ambito della giornata, nell ambito di un intervallo orario prestabilito 2) Schedulazione di processi ad orari giornalieri fissi 3) Schedulazione settimanale 4) Schedulazione mensile 5) Schedulazione per date fisse (calendario) 6) Schedulazione in base ad un gruppo di schedulazione 7) Schedulazione coordinata di più processi Tutte le possibilità possono essere combinate tra loro, come illustrato negli esempi che seguono. Pagina 4 di 68

5 2. INSTALLAZIONE DEI PROGRAMMI 1) Richiedere la password di utilizzo per il prodotto RR0016, comunicando numero di serie (QSRLNBR), modello del sistema (QMODEL) e processore (QPRCFEAT). 2) Il prodotto è distribuito nel file DBSSCD_EXE.SAVF, scaricabile dal sito 3) Aprire una sessione come QSECOFR 4) Creare su AS/400 la libreria RR_SAVF 5) Creare su AS/400 il file di salvataggio RR_SAVF/DBSSCD_EXE 6) Trasferire il contenuto del filedbsscd_exe nel file di salvataggio via FTP come da istruzioni di download ( 7) Digitare il comando:rstlib SAVLIB(DBSSCD) DEV(*SAVF) SAVF(RR_SAVF/DBSSCD_EXE). 8) Verificare che sia installata la libreria di base RIGHTWARE (oggetti in RIGHT_OBJ), oppure installarla; la libreria è ottenibile dalla pagina di download del sito 9) Modificare il valore di sistema QUSRLIBL inserendo RIGHT_OBJ in una posizione successiva a QTEMP 10) Chiudere e riaprire la sessione. 11) Digitare il comando:setup DSTLIB(DBSSCD) TGTLIB(RIGHT_SYS) 12) Inserire la libreria RIGHT_SYS nella lista di librerie del sistema tramite il commando WRKSYSVAL QSYSLIBL. 13) Chiudere e riaprire la sessione. 14) Eseguire il comando DBSSCDINI. Nota: La libreria DBSSCD può essere cancellata dal sistema Creare il profilo utente DBSADM. Se è già installato il prodotto D.B.S. il profilo esiste già. CRTUSRPRF USRPRF(DBSADM) USRCLS(*SECOFR) Per utilizzare DBSSCD occorre avviare il monitor di controllo nel sottosistema DBSSCD ad ogni IPL. Si consiglia di modificare il programma di avvio (QSTRUP) inserendo il comando: STRDBSSCD RESET(*YES) Installare eventuali correttivi tramite il comando SETUP (vedere istruzioni generali di installazione. Pagina 5 di 68

6 3. MODALITA DI UTILIZZO Alle funzioni si accede dal relativo menù DBS (se installato) o tramite comando. Le modalità di definizione sono generalmente intuitive. Ove non presenti tasti di comando specifici, alle opzioni si accede posizionando il cursore sui bottoni evidenziati (doppio clic). L immagine che segue evidenzia i bottoni attivi sul video di manutenzione. Pagina 6 di 68

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8 4. ATTIVITA DI DEFINIZIONE La funzione di definizione dei lavori viene attivata dal comando DBSSCD, con possibilità di selezione per: nome lavoro o nome parziale xxx* Gruppo lavori Gruppo di allarme Gruppo di schedulazione La sequenza di visualizzazione può essere per gruppo o per nome. Pagina 8 di 68

9 Viene mostrata la lista dei lavori definiti: Sono disponibili l opzione di copia e di visualizzazione dei legami con lavori correlati. La schedulazione di lavori con utente diverso dal proprio richiede l autorizzazione al profilo utente; di regola la definizione dovrebbe essere riservata ad utenti di classe *SECOFR. L opzione 8-Stampa produce un documento descrittivo delle caratteristiche di esecuzione e della pianificazione per l anno in corso. Pagina 9 di 68

10 5. MODALITA DI PIANIFICAZIONE Un processo è identificato da: Un codice univoco di 10 caratteri Un codice di gruppo di 3 caratteri ed un progressivo di gruppo; l appartenenza ad un gruppo consente l aggregazione e il trattamento comune di più processi, come meglio chiarito nel seguito. Una descrizione di 50 caratteri. Un gruppo di allarme di 10 caratteri, corrispondente ad una lista di distribuzione; questo consente di smistare per competenza le segnalazioni relative a problemi dei lavori schedulati. Gli esempi che seguono chiariscono le varie modalità di utilizzo dello schedulatore. La definizione delle funzioni di controllo e allarme è trattata in una sezione a parte. Pagina 10 di 68

11 5.1 Schedulazione giornaliera 1) Schedulazione di processi ripetitivi nell ambito della giornata, nell ambito di un intervallo orario prestabilito Questa modalità è particolarmente adatta a funzioni di controllo. Il lavoro viene sottomesso a partire dall ora indicata; dopo il termine, verrà risottomesso trascorso l intervallo indicato fino all orario di fine specificato. Pagina 11 di 68

12 2) Schedulazione di processi ad orari giornalieri fissi Questa modalità è particolarmente adatta a funzioni di interscambio di dati o a qualsiasi processo che richieda una sincronia oraria. Pagina 12 di 68

13 5.2 Schedulazione settimanale La definizione può essere combinata con le altre tipologie; permette di limitare i processi ai giorni lavorativi, al fine settimana, etc Pagina 13 di 68

14 5.3 Schedulazione mensile Permette di limitare l esecuzione a specifici giorni o al fine mese di tutti o alcuni mesi. Se combinata con la pianificazione settimanale, prevale. Pagina 14 di 68

15 5.4 Schedulazione per date fisse (calendario) Permette di indicare date specifiche per l esecuzione del lavoro, in aggiunta o per esclusione rispetto alla pianificazione giornaliera, settimanale o mensile. E utile per schedulazioni singole e per la gestione delle festività. La definizione per date fisse prevale sempre sulle altre definizioni, sia per inclusione che per esclusione. E possibile selezionare un calendario di riferimento per avere l evidenza delle festività. I giorni feriali sono distinti da sabati e domeniche attraverso il colore. Posizionando il cursore su una casella (doppio clic o invio) è possibile modificare lo stato della schedulazione. Sempre attraverso la posizione del cursore, è possibile modificare il calendario di riferimento o scorrere gli anni. Pagina 15 di 68

16 E anche possibile operare sul singolo mese, selezionandolo (doppio clic). Pagina 16 di 68

17 Sul singolo mese sono evidenziati i giorni di schedulazione (sottolineati) e i giorni festivi e semifestivi (rosso/rosa). Pagina 17 di 68

18 5.5 Schedulazione in base ad un gruppo di schedulazione Il concetto di gruppo di schedulazione è fondamentale per definire una pianificazione di esecuzione comune a più processi; la manutenzione della programmazione viene enormemente semplificata e tiene facilmente conto delle festività previste dal calendario di riferimento. Nell esempio che segue viene definito un gruppo di schedulazione per i lavori da eseguire il primo giorno lavorativo di ogni mese. La definizione di un gruppo di schedulazione è accessibile da formato di ricerca/assegnazione o tramite il comando DBSSCDSCH. Posizionare il cursore sul codice per effettuare una scelta, sulla descrizione per effettuare una manutenzione. Pagina 18 di 68

19 Posizionando il cursore (doppio clic)sulla intestazione (Settim./Mensile) si aprono le opzioni di definizione (giorni/mesi). Posizionando il cursore su Calendario si accede alla definizione specifica. Pagina 19 di 68

20 E possibile selezionare un calendario di riferimento per avere l evidenza delle festività. I giorni feriali sono distinti da sabati e domeniche attraverso il colore. Posizionando il cursore su una casella (doppio clic o invio) è possibile modificare lo stato della schedulazione. Sempre attraverso la posizione del cursore, è possibile modificare il calendario di riferimento o scorrere gli anni. Selezionando un mese (doppio clic) si apre il formato di gestione per singolo mese. Pagina 20 di 68

21 Sul singolo mese sono evidenziati i giorni di schedulazione (sottolineati) e i giorni festivi e semifestivi (rosso/rosa). Pagina 21 di 68

22 Posizionando il cursore sul giorno, è possibile modificare lo stato della schedulazione (nell esempio le esecuzioni sono state spostate per i giorni di inizio mese che cadevano in sabato/domenica o festivi). Pagina 22 di 68

23 5.6 Schedulazione condizionata D.B.S. consente anche, in aggiunta alle definizioni citate, di definire le condizioni di eseguibilità di un processo. Questa modalità consente la sincronizzazione di processi indipendenti, senza necessità di modifiche applicative, in quanto il modulo di gestione si preoccupa sia di controllare le condizioni di eseguibilità che di fissare le condizioni per i processi correlati; è evidente che processi che eseguano a loro volta delle sottomissioni di lavori non possono essere controllati. E fornito un modulo per l impostazione esterna delle condizioni. Sono previste fino a cinquanta condizioni di esecuzione. Per ogni lavoro sono definite le condizioni di eseguibilità (flags di condizione ricevuti da altri lavori) e le condizioni da impostare per lavori dipendenti (lavori che attendono una condizione). L esempio che segue mostra la codifica di un lavoro che attende la conferma di ricevimento dei dati da una filiale, esegue l elaborazione locale dei dati e abilita Pagina 23 di 68

24 l esecuzione di un lavoro di riepilogo; il lavoro di riepilogo attende anche il completamento dell esecuzione dell elaborazione dei dati di sede. Per ottenere la correlazione sono stati utilizzati tre flag di condizione; i flag di condizione possono essere descrittivi, per una più agevole definizione delle correlazioni. Pagina 24 di 68

25 Le immagini che seguono mostrano la situazione di condizioni previste/impostate tra i quattro lavori. Pagina 25 di 68

26 Il lavoro di ricevimento dati dalla filiale non ha condizioni di esecuzione, ma deve informare il lavoro di elaborazione dei dati al proprio termine. Pagina 26 di 68

27 Il lavoro di elaborazione dei dati attende la comunicazione dal lavoro di ricevimento. Pagina 27 di 68

28 A sua volta deve informare il lavoro di elaborazione finale al proprio termine; viene evidenziato che il lavoro di elaborazione finale attende anche un altra condizione. Pagina 28 di 68

29 Il lavoro di elaborazione dati di sede non ha condizioni, ma informa il lavoro di elaborazione finale al proprio termine. Pagina 29 di 68

30 Il lavoro di elaborazione finale attende il completamento dei due lavori (tra loro indipendenti) di elaborazione dati. Non ci sono vincoli di appartenenza ad un gruppo per lavori coordinati e le condizioni di eseguibilità possono essere molto più complesse La definizione delle condizioni può essere fatta in aggiunta alla normale schedulazione oraria o può essere assoluta (il lavoro viene eseguito ogniqualvolta sono verificate le condizioni). E anche possibile fissare condizioni all avvio di un processo, oltre che alla fine, ad esempio per avviare esecuzioni simultanee. Pagina 30 di 68

31 6. PARAMETRI DI ESECUZIONE Sono previste le tipologie: 1) Richiamo di un programma 2) Esecuzione di un comando 3) Esecuzione di una funzione D.B.S. (se installato) 4) Esecuzione di una azione modulo base GAA 5) Esecuzione di un comando remoto tramite RUNRMTCMD 6) Esecuzione di un comando remoto tramite SBMRMTCMD 7) Esecuzione di comandi FTP Indipendentemente dalla tipologia, il lavoro viene sottomesso per conto dell utente indicato, nella coda lavori e con gli attributi di descrizione lavoro e coda di output specificati. Pagina 31 di 68

32 6.1 Richiamo di un programma Al programma è associato un tipo parametro; questa definizione consente il richiamo di moduli applicativi che prevedano parametri di INPUT fissi. Sono predefiniti i tipi parametro: * = nessun parametro P = Stringa parametri di 256 caratteri L = Stringa parametri D.B.S. in Local Data Area K = Stringa parametri D.B.S. per applicazioni scritte in ambiente G.A.A. Viene fornito un sorgente di esempio per la definizione di altre tipologie ad uso utente. E possibile inserire una stringa parametri di 256 caratteri, che sarà interpretata dal modulo di costruzione parametri e passata al programma applicativo. Pagina 32 di 68

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34 6.2 Esecuzione di un comando La stringa di comando è limitata a 256 caratteri; per l esecuzione di stringhe di lunghezza maggiore è necessario creare un CL PROGRAM di interfaccia. Per l inserimento della stringa comando è disponibile il PROMPT standard. Pagina 34 di 68

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36 6.3 Esecuzione di una funzione DBS Viene specificata la funzione nel formato AMBIENTE / FUNZIONE; lo schedulatore provvederà a impostare la lista di librerie dell ambiente prima della sottomissione del lavoro. I parametri possono essere impostati analogamente alla sottomissione di un programma. Pagina 36 di 68

37 6.4 Esecuzione di una azione GAA Viene specificata l azione nel formato SISTEMA INFORMATIVO/AZIONE; lo schedulatore provvederà a impostare la lista di librerie del sistema informativo e a caricare gli eventuali parametri nei campi della KPJBA prima della sottomissione del lavoro. I parametri possono essere impostati analogamente alla sottomissione di un programma. Pagina 37 di 68

38 6.5 Esecuzione di un lavoro su un sistema remoto (RUNRMTCMD) Si applica a qualsiasi sistema, anche non i5/iseries/as400, che supporti il comando remoto. Pagina 38 di 68

39 Vengono richieste le informazioni necessarie ad instaurare il collegamento e a verificare l esito dell esecuzione: La sintassi del comando viene verificata solo per sistemi i5/iseries/as400. La password viene criptata e non è esportabile su altri sistemi. La verifica di completamento viene effettuata tramite l analisi della stringa di ritorno fornita dal sistema remoto. Pagina 39 di 68

40 6.6 Esecuzione di un lavoro su un sistema remoto (SBMRMTCMD) Questa modalità non è raccomandata, in quanto eventuali errori sul sistema remoto non assumono generalmente una risposta di default, ma causano l invio di un messaggio alla coda operatore remota. Si consiglia l utilizzo del tempo massimo di esecuzione per il monitoraggio locale di eventuali problemi. Pagina 40 di 68

41 Vengono richieste le informazioni necessarie ad instaurare il collegamento e a verificare l esito dell esecuzione: Pagina 41 di 68

42 6.7 Esecuzione di comandi FTP Consente la definizione di comandi FTP per il trasferimento di dati da/a qualsiasi sistema. Vengono richieste le informazioni necessarie ad instaurare il collegamento e a verificare l esito dell esecuzione: Pagina 42 di 68

43 La password viene criptata e non è esportabile su altri sistemi. Rispettare se necessario la distinzione maiuscolo/minuscolo. La verifica di completamento viene effettuata tramite l analisi del LOG dei comandi FTP. In caso di errori o di richiesta di conservazione dell emissione, viene creata un emissione contenente il LOG dei comandi FTP. Pagina 43 di 68

44 7. CONTROLLO DEI LAVORI D.B.S. è in grado, oltre che di sottomettere lavori secondo le molteplici modalità illustrate, di effettuarne un controllo. L attività di controllo e di allarme dipende dalle impostazioni fornite, che vengono nel seguito dettagliate, con distinzione per: Impostazioni di IPL o di ripartenza Impostazioni di durata lavori Impostazioni per sistema non disponibile Impostazioni per errori di esecuzione E disponibile il tasto F7=Azioni di controllo dal formato di definizione. La tabella che segue descrive le azioni relative ad ogni possibile definizione. Pagina 44 di 68

45 Impostazione Valore Azione Azioni di avvio sistema Ripristino ad IPL Y Quando viene eseguito STRDBSSCD RESET(*YES), tutti i lavori che risultino chiusi non regolarmente vengono ripristinati, cioè possono andare in esecuzione al prossimo orario previsto. N I lavori che risultino chiusi non regolarmente restano in stato di PENDING in attesa di un ripristino manuale. Ripr. Condizioni ad IPL N Le condizioni di eseguibilità eventualmente impostate non vengono ripristinate. Y E Le condizioni vengono impostate a valore nullo. Le condizioni vengono impostate al valore richiesto per l esecuzione. Si noti come questa impostazione consenta il ripristino di lavori correlati a rotazione, per i quali almeno un lavoro deve avere le condizioni iniziali inizialmente verificate. Azioni per durata eccessiva Durata massima lavori nnn Esprime in minuti la durata massima di un lavoro, al termine del quale sarà inviato un messaggio di allarme. Gravità allarme 0:9 Esprime il livello di gravità del ritardo per questo lavoro; il valore determina l invio di un allarme e i destinatari interessati. Un valore 0 inibisce l invio di allarmi. Ripristino automatico N La condizione di ritardo causerà una situazione di PENDING Y Dopo l invio degli allarmi, il lavoro viene ripristinato per l esecuzione e i flags di condizione impostati a valore nullo. Spunta automatica N Eventuali errori causano l evidenza fino all esecuzione della funzione di spunta. Y Eventuali errori sono evidenziati, ma non richiedono l operazione di spunta. Azione su lavoro I In caso di ripristino automatico, il lavoro, se C attivo, viene ignorato. Il lavoro, se attivo, viene annullato (ENDJOB *IMMED) Impostazione condizioni N In caso di ripristino automatico per ritardo, le condizioni per lavori correlati non vengono impostate. Y Le condizioni per lavori correlati vengono impostate, come se il lavoro fosse terminato Pagina 45 di 68

46 Azioni per sistema non disponibile Azione per sistema non C disponibile R regolarmente. Quando viene eseguito STRDBSSCD RESET(*YES), se l orario pianificato è trascorso il lavoro non viene più eseguito. Il lavoro viene eseguito, ma solo entro il limite indicato. Massimo ritardo nnnn Indica, in minuti, il massimo ritardo prima della cancellazione dell esecuzione in caso di sistema non disponibile. Gravità 0:9 Esprime la gravità dell annullamento lavoro per sistema non disponibile, determinando le condizioni di invio degli allarmi; un valore 0 inibisce l invio di allarmi. Azioni per errore di esecuzione Ripristino Esecuzione N A seguito di errori di esecuzione, il lavoro non viene automaticamente ripristinato. Y Dopo l invio degli allarmi, il lavoro viene ripristinato per l esecuzione e i flags di condizione impostati a valore nullo. Impostazione condizioni N In caso di ripristino automatico per errore di esecuzione, le condizioni per lavori correlati non vengono impostate. Y Le condizioni per lavori correlati vengono impostate, come se il lavoro fosse terminato regolarmente Gestione attesa messaggio Y Intercetta la condizione di attesa messaggio del lavoro, equiparandola ad un errore di esecuzione. N La condizione di attesa messaggio viene visualizzata nello stato lavori schedulato, ma non vengono intraprese azioni. Attesa intervento nnn Se specificato Y in gestione attesa messaggio, il monitor di schedulazione attende un intervento dell operatore per i minuti indicati prima di innescare la condizione di errore Azione sul lavoro C Se specificato Y in ripristino esecuzione e Y in gestione messaggio, il lavoro viene cancellato dal sistema. I Se specificato Y in ripristino esecuzione e Y in gestione attesa messaggio, Il lavoro resta nel sistema in attesa messaggio, ma la funzione viene ripristinata. Gravità esecuzione 0:9 Esprime la gravità legata ad un errore di esecuzione, determinando le condizioni di invio Pagina 46 di 68

47 degli allarmi; un valore 0 inibisce l invio di allarmi. Pagina 47 di 68

48 8. GESTIONE DEGLI ALLARMI Il prodotto include un gestore degli allarmi, che si preoccupa di avvisare l operatore o di inviare /messaggi ad una lista di distribuzione. Per ogni processo sono definiti: b) un gruppo di allarme (lista di distribuzione) che definisce a chi, in quali orari e per quale grado di gravità devono essere inviati gli allarmi. c) La gravità delle situazioni che si possono verificare: Esecuzione non completata nei tempi previsti Esecuzione completata oltre il tempo previsto Errori nell esecuzione Processo non eseguito per sistema non disponibile Lavoro cancellato dal sistema Pagina 48 di 68

49 E quindi possibile distribuire il controllo dei processi a persone diverse, definendo le azioni da intraprendere in base alla gravità predefinita del problema. La definizione prevede l invio, a seconda dei livelli di gravità definiti per il lavoro, alla coda dell operatore o a destinatari interni (indirizzo di posta dei parametri SMTP dell utente) o esterni (comando MNGEXTMAIL)., con indicazione degli orari di invio. Pagina 49 di 68

50 9. ESECUZIONE DEI LAVORI Una volta definito, il lavoro verrà automaticamente sottomesso ad ogni ricorrenza prevista. Tramite il bottone Prossima si può richiedere il calcolo della prossima ricorrenza di elaborazione. Si può anche richiedere una esecuzione forzata del lavoro ad una certa data/ora; se immessa, rappresenta la data ora della prossima esecuzione; eventuali schedulazioni precedenti vengono ignorate. Tramite il bottone Esec.Imm. si può richiedere una esecuzione immediata del lavoro; viene automaticamente inserita una schedulazione forzata entro il minuto successivo. Pagina 50 di 68

51 In chiusura di definizione viene comunque indicata la successiva esecuzione prevista, con obbligo di conferma. Pagina 51 di 68

52 10. STATO DEI LAVORI SCHEDULATI D.B.S. job scheduler esegue sia funzioni di schedulazione che di controllo. Lo stato dei lavori schedulati si ottiene tramite il comando DBSSCDSTS. Sono evidenziateî i dati relativi all ultima esecuzione e alla schedulazione successiva. Pagina 52 di 68

53 Al posto dei dati di schedulazione può comparire uno status: RUNNING L esecuzione è attualmente in corso SUBMITTED Il lavoro è stato sottomesso e si trova in coda lavori PENDING l lavoro non si è concluso regolarmente ed è necessario un intervento SCHEDULING E in corso la programmazione della prossima Esecuzione * WAITING L esecuzione è condizionata e le condizioni non sono soddisfatte Oltre alle opzioni di manutenzione sono disponibili le opzioni di: interrogazione del calendario di esecuzione / programmazione visualizzazione dei legami Sottomissione immediata del lavoro. Pagina 53 di 68

54 Le opzioni sono protette da autorizzazioni per utente, gestibili attraverso il comando DBSSCDAUT. È possibile definire per ogni utente l autorizzazione a: Modificare definizioni di lavori riferiti ad altri profili utente Visualizzare il dettaglio dei lavori Modificare il dettaglio dei lavori Forzare l esecuzione immediata di lavori Ripristinare condizioni di errore Effettuare la spunta delle condizioni di errore La specifica *DEFAULT definisce le autorizzazioni da assumere per gli utenti non in elenco. Pagina 54 di 68

55 Il calendario di esecuzione/programmazione evidenzia i giorni in cui la funzione è stata eseguita e quelli per cui è programmata. Pagina 55 di 68

56 Selezionando una casella di esecuzione viene mostrato il LOG della giornata, con evidenza degli eventuali problemi verificatisi. Nell esempio il lavoro è stato cancellato durante l esecuzione. Un analisi per data relativa a più lavori è fornita dal comando DBSSCDLOG. Pagina 56 di 68

57 11. INTERROGAZIONE DATI DI LOG Il comando DBSSCDLOG consente di interrogare tra limiti di data/ora e con eventuali parzializzazioni i lavori eseguiti. Pagina 57 di 68

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59 12. MANUTENZIONE CALENDARI La manutenzione dei calendari si ottiene tramite il comando DBSSCDCAL. Il prodotto contiene un calendario perpetuo; la definizione di calendari ha l unico scopo di indicare i giorni di festività dello stato o dell azienda. Viene creato automaticamente il calendario *DFT, senza giorni di festività. Poiché il calendario *DFT viene associato automaticamente ad ogni nuovo lavoro schedulato, è opportuno definire in esso le festività del calendario nazionale. Dal formato di selezione è possibile modificare un calendario (doppio clic sulla descrizione) o inserirne uno nuovo. Pagina 59 di 68

60 Il colore evidenzia il tipo di giorno (bianco feriali, azzurro sabato, blu domenica, rosa semifestivo ( / ), rosso festivo ( * ). Posizionando il cursore (doppio clic) su un giorno, si apre la finestra di definizione del tipo di giorno. Pagina 60 di 68

61 E anche possibile lavorare sul singolo mese, posizionando il cursore (doppio clic) sulla descrizione del mese. Pagina 61 di 68

62 Le modalità di definizione sono analoghe (doppio clic sul giorno da modificare). Pagina 62 di 68

63 13. DEFINIZIONE DEGLI INDIRIZZI La gestione degli allarmi si basa su una precodifica dei destinatari; i destinatari possono essere interni o esterni. Per gli interni vale il profilo utente; l indirizzo deve essere specificato nell indirizzo postale della voce di indirizzario associata. Esempio: Per gli esterni utilizzare il comando MNGEXTMAIL. Pagina 63 di 68

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65 14. AVVIO DELLO SCHEDULATORE Lo schedulatore deve essere sempre attivo. Il comando di attivazione è STRDBSSCD. Il tempo di attivazione è di circa 30 secondi; se già attivo, viene disattivato e riattivato. L attivazione all IPL (inserire il comando nel modulo di START UP) deve avere parametro RESET(*YES). Reset *YES esegue i ripristini automatici e ripristina le condizioni di tutti i lavori che non siano in esecuzione. Lo schedulatore può essere fermato con il comando ENDDBSSCD. Può essere utilizzato per operazioni di manutenzione, salvataggio o aggiornamento dei programmi. Pagina 65 di 68

66 15. OPERAZIONI DI RIPRISTINO Se i lavori schedulati non si concludono nei tempi previsti, viene evidenziata una condizione di PENDING. Tale condizione viene ripristinata automaticamente se previsto nella definizione del lavoro. L opzione di ripristino consente di ripristinare i lavori per cui non è specificato l automatismo. Pagina 66 di 68

67 Viene mostrato il video di ripristino, con i dati del lavoro e l indicazione della causa di errore. Pagina 67 di 68

68 Devono essere specificati i parametri di ripristino opportuni per la rischedulazione del lavoro e l impostazione di condizioni dipendenti. Pagina 68 di 68

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