Il sistema delle Colonne Mobili regionali

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1 REGIONE PIEMONTE Direzione Opere Pubbliche, Difesa del Suolo, CONVEGNO Ritorno d esperienza del terremoto dell Aquila del 06 aprile 09 Il sistema delle Colonne Mobili regionali e del volontariato piemontese Torino,

2 Presentazione Daniele Caffarengo Regione Piemonte Tel

3 Sommario - Progetto Colonna Mobile nazionale delle Regioni - Recepimento progetto nazionale e Colonna Mobile regionale - Evento sismico del in Prov. dell Aquila

4 Riferimenti normativi - Legge 24 febbraio 1992 n. 225 Istituzione del servizio nazionale della protezione civile le regioni provvedono all'ordinamento degli uffici ed all'approntamento delle strutture e dei mezzi necessari per l'espletamento delle attività di protezione civile - L.R. 26 aprile 2000 n. 44 Disposizioni normative per l'attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 attribuisce alla Regione la costituzione con gli enti locali di un patrimonio di risorse da utilizzare nelle emergenze anche attraverso la stipulazione di protocolli, convenzioni con soggetti pubblici e privati. - L.R. 14 aprile 2003 n. 7 Disposizioni in materia di Protezione Civile In attuazione delle indicazioni della L.R. 44/2000 e in applicazione di quanto disposto dalla L. 225/1992 sono state definite le competenze della Regione relativamente ai compiti della Protezione Civile. In particolare alla lettera c) dell art. 7 si prevede la predisposizione di un parco risorse regionale.

5 Progetto Colonna Mobile nazionale delle Regioni Commissione Ambiente e Protezione Civile.. Sotto-commissione Concorso delle Regioni alle emergenze nazionali ed internazionali", composte dai Responsabili delle strutture organizzative di protezione civile delle Regioni e Province Autonome. La Sotto-Commissione è stata incaricata dalla Commissione "Ambiente e Protezione Civile" di redigere il Progetto "Colonna Mobile Nazionale delle Regioni"

6 Progetto Colonna Mobile nazionale delle Regioni OBIETTIVI - Assicurare che tutte le Regioni si dotino di strutture modulari intercambiabili in grado di garantire standard operativi strumentali e prestazionali omogenei in tutti i casi in cui le stesse siano chiamate a dare il proprio contributo alla gestione di emergenze sia all'interno del proprio territorio sia di rilievo nazionale ed internazionale. - Miglioramento degli standard organizzativi e qualitativi di ogni Regione, in termini di mezzi, attrezzature e squadre operative, al fine di migliorare la capacità complessiva di risposta del sistema di Protezione Civile sia a livello regionale che a livello nazionale ed internazionale, in stretto raccordo con il Dipartimento della Protezione Civile. - La Sotto-Commissione ha iniziato i lavori il 28 feb. 2006, con la presentazione, a cura della Regione Emilia-Romagna, di una Scheda rilevamento dati (squadre operative, mezzi ed attrezzature) finalizzata ad un censimento specifico delle squadre e delle risorse strumentali necessarie alla costituzione della Colonna Mobile nazionale delle Regioni.

7 Progetto Colonna Mobile nazionale delle Regioni ARTICOLAZIONE Colonna Mobile regionale Task force soccorritori Pronta partenza Moduli funzionali (6h) Kit specialistici Kit intervento rischio idraulico Kit ricerca persone sotto le macerie Squadre professionali Modulo di assistenza alla popolazione Modulo di produzione e distribuzione pasti Posto Medico Avanzato (P.M.A.) di 2 livello Modulo TLC di emergenza Modulo segreteria e comando (6h) Modulo logistica per gli addetti e i soccorritori Ripristino infrastrutture essenziali Valutazione agibilità edifici danneggiati Emergenza veterinaria Supporto psicologico nell emergenza

8 Progetto Colonna Mobile nazionale delle Regioni COMPOSIZIONE MODULI STANDARD

9 Progetto Colonna Mobile nazionale delle Regioni COMPOSIZIONE MODULI STANDARD

10 Colonna Mobile regionale QUADRO DI RIFERIMENTO Il dimensionamento a scala nazionale è stato approvato all'unanimità nell'apposita riunione del 9 febbraio 2007 dagli Assessori regionali della Commissione "Ambiente e Protezione Civile e dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile. L organizzazione ed il potenziamento della Colonna Mobile della Regione Piemonte sono proceduti coerentemente con il recepimento del progetto "Colonna Mobile Nazionale delle Regioni, avvenuto con D.G.R. n del , con la quale la Regione ha adottato il quadro prescrizionale di riferimento del progetto ed ha stabilito di perseguire l integrazione della colonna mobile regionale attraverso l acquisizione delle risorse strumentali necessarie.

11 Colonna Mobile regionale ORGANIZZAZIONE E POTENZIAMENTO Il ha provveduto, in particolare negli anni recenti, alla costituzione ed implementazione di un parco risorse strumentali utili per finalità di Protezione Civile (Colonna Mobile), a supporto degli enti locali Province, Comuni che ne manifestano la necessità per fronteggiare situazioni di emergenza nei rispettivi territori, oltre che per il concorso alle emergenze nazionali ed internazionali. Le risorse sulle quali si è principalmente orientato lo sviluppo del parco materiali e mezzi sono le seguenti: Materiali materiali per allestimento aree di accoglienza (tende, posti letto, cucine da campo, servizi igienici mobili) attrezzature per produzione energia ed illuminazione (gruppi elettrogeni, torri faro, palloni illuminanti) materiali per kit specialistici rischio idraulico (attrezzature di pompaggio, insacchettatrici per sabbia) impianti per trattamento acque (potabilizzatori mobili) moduli shelter uso ufficio e containers per stoccaggio

12 Colonna Mobile regionale ORGANIZZAZIONE E POTENZIAMENTO

13 Colonna Mobile regionale ORGANIZZAZIONE E POTENZIAMENTO Mezzi autovetture per trasporto persone autoveicoli fuoristrada leggeri (pickup, cabinati) autoveicoli fuoristrada pesanti (autocarri 4x4 con gru e cassone) autoveicoli per lunghe percorrenze (autoarticolati, rimorchi) mezzi di sollevamento (sollevatori telescopici, carrelli elevatori elettrici e diesel) macchine movimento terra (pale cingolate, miniescavatori)

14 Colonna Mobile regionale RISORSE STRATEGICHE E DOTAZIONI SUPPLEMENTARI L Amm.ne regionale ha provveduto all acquisizione di una serie di materiali speciali ed attrezzature strategiche, oltre che di dotazioni supplementari ai kit di intervento specialistico della Colonna Mobile. Le tipologie di rischio che ne hanno influenzato la scelta sono stati principalmente il rischio idrogeologico ed il rischio antropico. In particolare, le principali categorie di risorse acquisite sono state le seguenti: gruppi elettrogeni di elevata potenza (fino a 640 kw) barriere antinondazione brevettate banne contenimento schiume di superficie elettropompe ad immersione in alluminio tessuti orditi rinforzati agenti estinguenti a base polimerica

15 Colonna Mobile regionale RISORSE STRATEGICHE E DOTAZIONI SUPPLEMENTARI Gruppo elettrogeno elitrasportabile di potenza 640 kw Elettropompa ad immersione in alluminio

16 Colonna Mobile regionale RETE PRESIDI REGIONALI L implementazione della Colonna Mobile è proceduta di pari passo con l acquisizione ed organizzazione da parte dell Amm.ne regionale di strutture logistiche localizzate nei territori di alcune province, gestite dal con il supporto operativo/amministrativo del Volontariato di Protezione Civile. Tali sedi logistiche, identificate anche quali Presidi idraulici ed idrogeologici di 1 livello ai sensi D.G.R. n del , sono le seguenti: Presidio regionale di Druento (TO) Presidio regionale di S. Michele (AL) Presidio regionale di Vercelli Presidio regionale di Fossano (CN) Presidio regionale di Verbania

17 Colonna Mobile regionale RETE PRESIDI REGIONALI

18 Colonna Mobile regionale RETE PRESIDI REGIONALI Ogni sede Presidio è caratterizzata prevalentemente da una sezione logistica contraddistinta da locali magazzino più o meno estesi, da autorimesse/locali officina, da aree di manovra esterne, e da una sezione destinata a centro di comando e controllo (locali ufficio/sala operativa). La gestione delle sedi è a carico del Settore Protezione Civile e Sistema A.I.B., con il supporto operativo/amministrativo dei Coordinamenti provinciali di Volontariato di Protezione Civile e dell A.N.A., in regime di convenzione (ai sensi art. 20 L. R. n. 7 del ). Sostanzialmente, gli operatori del Volontariato sono coinvolti nell espletamento delle attività ordinarie di movimentazione e conduzione mezzi, carico/scarico con mezzi di sollevamento, esecuzione di controlli di funzionalità e piccola manutenzione, esercitazioni sul montaggio di strutture da campo e sull impiego delle attrezzature di Protezione Civile. Per quanto concerne le attività in emergenza, gli operatori del Volontariato provvedono alle attività operative per la disponibilità in pronta partenza dei moduli di Colonna Mobile regionale, previa organizzazione da parte dei referenti, con il coordinamento in loco o la supervisione della struttura regionale, delle squadre di autisti e degli operatori logistici richiesti.

19 Colonna Mobile regionale RETE PRESIDI REGIONALI Presidio di Druento (TO) Presidio di S. Michele (AL)

20 Colonna Mobile regionale RETE PRESIDI REGIONALI Presidio di Vercelli Presidio di Fossano (CN)

21 Colonna Mobile regionale C.A.P.I. di Novi Ligure (AL) Una parte dei materiali emergenziali di proprietà della Regione Piemonte è stoccata anche presso la sede del Centro Assistenziale e Pronto Intervento (C.A.P.I.) di Novi Ligure (AL), sede gestita dalla Prefettura /U.T.G. di Alessandria. Si tratta di beni mobili assegnati dal Ministero dell Interno ai sensi del D. Lgs. 112/98 e relativi D.P.C.M e , e consistono prevalentemente in tende per l assistenza alla popolazione, posti letto completi e padiglioni igienici mobili.

22 RUOLO DELLE REGIONI E LORO RACCORDO Nelle ore immediatamente successive all evento sismico del in Prov. L Aquila, alle Regioni italiane è stato richiesto, da parte del Dipartimento della Protezione Civile, un significativo contributo nella fase di assistenza alle comunità colpite dai danni del terremoto. Il modello d intervento per la gestione delle emergenze nazionali, prevede infatti il concorso diretto e strategico delle Regioni attraverso l invio delle proprie colonne mobili. Il Dipartimento della Protezione Civile, che assunse il coordinamento unitario di tutte le attività utili a fronteggiare la situazione di emergenza, costituì la Direzione Comando e Controllo (DI.COMA.C.) presso la Caserma Allievi Guardia di Finanza di Coppito (AQ), nella quale furono attivate le funzioni di supporto necessarie e si condusse l attività di raccordo degli interventi di tutte le Regioni (Tavolo tecnico delle Regioni). Sulla base delle pianificazioni preventive, definite congiuntamente presso il tavolo tecnico, si è data attuazione all intervento della Regione Piemonte in Abruzzo.

23 ATTIVAZIONE DELLA SALA OPERATIVA REGIONALE Le attività sono state coordinate dalla Sala Operativa di protezione civile della Regione Piemonte, attivata il mattino del 06 aprile con copertura dei turni H24 fino al 17 aprile 09. La gestione dell intervento è stata condotta coerentemente con il Metodo Augustus, ed ha comportato l attivazione delle seguenti funzioni di supporto: Funzione F5 Materiali e Mezzi : coordinamento delle attività di messa a disposizione, movimentazione e trasferimento delle risorse strumentali necessarie; Funzione F4 Volontariato : coordinamento delle attività di assistenza e delle disponibilità prestate dagli operatori del Volontariato di Protezione Civile regionale; Funzione F3 Mass Media ed Informazione : coordinamento delle attività informative e divulgative verso gli organi di stampa. La S.O. regionale ha svolto altresì il ruolo di collettore unico per le iniziative istituzionali e private in ambito regionale, garantendo in particolare la raccolta delle disponibilità alle donazioni di beni e quelle relative ai contributi in aiuto alle comunità colpite.

24 ORGANIZZAZIONE E PARTENZA COLONNA MOBILE DEL PIEMONTE Alle Regioni è stata richiesta la movimentazione urgente di moduli di assistenza alla popolazione e di moduli di produzione e distribuzione pasti, oltre che delle risorse umane (addetti e soccorritori) necessari all allestimento dei moduli ed alle attività logistiche da campo. La DI.COMA.C. ha assegnato alla Regione Piemonte l allestimento di due tendopoli presso il Comune di Barisciano e la Fraz. Tempera in Comune dell Aquila. Dalle prime ore dell alba del 06 aprile, il Settore Protezione Civile della Regione Piemonte ha disposto la preparazione alla partenza di una colonna mobile necessaria all assistenza di 500 persone (diventate poi circa), mediante l attivazione delle associazioni di volontariato con cui la Regione Piemonte ha specifici rapporti di convenzione: - Coordinamenti prov.li Volontariato Protezione Civile - Associazione Nazionale Alpini (A.N.A.) - Corpo Volontari Antincendi Boschivi del Piemonte - A.N.P.A.S. - Associazione Nazionale Carabinieri - Banco Alimentare del Piemonte

25 ORGANIZZAZIONE E PARTENZA COLONNA MOBILE DEL PIEMONTE La sede di confluenza e successiva partenza della Colonna Mobile per L Aquila è stata quella del Presidio regionale di S. Michele (AL), nella quale sono stati preparati i materiali e le attrezzature necessari (prime partenze): - n. 180 tende Pronto Intervento 88 (popolazione) - n posti letto completi - n. 11 padiglioni igienici e n. 3 servizi igienici carrellati - n. 5 cucine mobili - n. 20 tende pneumatiche (soccorritori) - n. 5 torri faro e n. 7 gruppi elettrogeni di varia potenza - n. 4 tensostrutture automontanti - n. 3 cisterne per acqua potabile con pompa rilancio - n. 4 sollevatori telescopici e n. 2 macchine movimento terra - n. 1 camper ufficio operativo - n. 1 carrello telecomunicazioni satellitari - gazebo, grelle autolivellanti, tavoli, panche

26 ORGANIZZAZIONE E PARTENZA COLONNA MOBILE DEL PIEMONTE Le prime partenze della Colonna Mobile sono avvenute tra le ore 12:00 e le 18:00 del 06 aprile, e sono stati impiegati n.14 veicoli pesanti, n. 13 veicoli leggeri e n. 6 vetture/fuoristrada. La mobilitazione ha coinvolto inizialmente n. 215 volontari, afferenti alle varie associazioni attivate, e n. 2 funzionari del Settore Protezione Civile della Regione, quali responsabili delle attività presso le aree di accoglienza. Contestualmente, su richiesta della Regione, è stato attivato il Servizio sanitario 118 Piemonte, per il trasferimento al seguito della colonna di n. 2 PMA (Posto Medico Avanzato) quali componenti indispensabili ai servizi della task-force soccorritori. Inoltre, il Settore Protezione Civile ha incaricato ditte specializzate per garantire la necessaria assistenza tecnica alle attività di allestimento delle aree di accoglienza, in particolare per la distribuzione dell energia elettrica sui campi, quella dell acqua potabile e la raccolta delle acque reflue dalle cucine mobili e dai servizi igienici. Alle ditte è stata richiesta la certificazione del lavoro eseguito, ai sensi della normativa vigente.

27 AREE DI ACCOGLIENZA ASSEGNATE Le aree di accoglienza gestite da parte della Regione Piemonte sono state presso i Comuni di Barisciano (AQ) e L Aquila (Fraz. Tempera) e sono state identificate nel modo seguente: BARISCIANO - Area accoglienza Barisciano - Area accoglienza Picenze di Barisciano - Area accoglienza Petogna di Barisciano TEMPERA - Area accoglienza Tempera - Area accoglienza S. Angelo Complessivamente sono stati gestiti 5 campi distinti, fra cui quelli di riferimento generale per tutti sono stati quelli di Barisciano e Tempera.

28 AREE DI ACCOGLIENZA BARISCIANO E TEMPERA TEMPERA (C.O.M. n. 5) Popolazione assistita: 500 persone L AQUILA BARISCIANO (C.O.M. n. 2) Popolazione assistita: 1400 persone

29 AREA DI ACCOGLIENZA BARISCIANO Area soccorritori BARISCIANO Segreteria campo Cucina mobile e mensa TENDE POPOLAZIONE: n. 223 in totale POPOLAZIONE OSPITATA: 1400 persone L area di accoglienza di BARISCIANO è stata caratterizzata da un articolazione su svariati campi all interno del territorio comunale, poiché non è stato possibile disporre di un unica area di dimensioni adeguate. Tale configurazione ha comportato problematiche logistiche in fase di allestimento, oltre che alcune difficoltà nell ordinaria gestione delle attività da campo. Per contro, la popolazione ospitata presso i vari raggruppamenti di tende si trovava molto spesso nelle vicinanze delle proprie abitazioni, per cui l impatto psicologico è stato moderatamente inferiore rispetto al soggiorno in un unica grande area. Forte interazione con Amm.ne comunale.

30 AREA DI ACCOGLIENZA TEMPERA Tende popolazione Tende soccorritori Segreteria campo Cucina mobile e mensa TEMPERA TENDE POPOLAZIONE: n. 130 in totale POPOLAZIONE OSPITATA: 500 persone L area di accoglienza di TEMPERA è stata caratterizzata da un articolazione su due campi vicini e confinati. Tale configurazione ha consentito un assistenza certamente più efficace, senza particolari problematiche attinenti aspetti gestionali (es. censimento campi, controllo accessi). In sporadici casi, si sono verificati problemi di convivenza o situazioni di disagio fra nuclei familiari vicini.

31 L ALLESTIMENTO DELLE AREE DI ACCOGLIENZA Con il coordinamento da parte dei funzionari regionali, che hanno intrapreso i rapporti con le Amministrazioni locali, i C.O.M. di riferimento e la DI.COMA.C., gli operatori del Volontariato hanno provveduto (a ritmo incessante nei primi giorni) alle seguenti attività: - scarico dei materiali ed attrezzature - preparazione delle aree di montaggio delle tende - montaggio delle tende per la popolazione - messa in servizio dei gruppi elettrogeni e dispositivi di illuminazione - distribuzione degli effetti letterecci e dei riscaldatori - sistemazione dei servizi igienici - sistemazione e messa in servizio delle cucine mobili e montaggio tensostrutture - montaggio delle tende per i soccorritori - organizzazione dei magazzini per raccolta provviste alimentari e donazioni - supporto all organizzazione delle segreterie dei campi base I volontari, a livello operativo, sono stati coordinati dai presidenti dei Coordinamenti di volontariato intervenuti.

32 L ALLESTIMENTO DELLE AREE DI ACCOGLIENZA SCARICO ATTREZZATURE E MATERIALI

33 L ALLESTIMENTO DELLE AREE DI ACCOGLIENZA SCARICO ATTREZZATURE E MATERIALI

34 L ALLESTIMENTO DELLE AREE DI ACCOGLIENZA MONTAGGIO TENDE POPOLAZIONE

35 L ALLESTIMENTO DELLE AREE DI ACCOGLIENZA SCARICO ED ALLACCIAMENTO SERVIZI IGIENICI

36 L ALLESTIMENTO DELLE AREE DI ACCOGLIENZA MESSA IN SERVIZIO CUCINE MOBILI

37 L ALLESTIMENTO DELLE AREE DI ACCOGLIENZA PMA SERVIZIO SANITARIO 118 PIEMONTE

38 L ALLESTIMENTO DELLE AREE DI ACCOGLIENZA ATTREZZATURE, MAGAZZINO E POSTO DI COMANDO

39 RIPRISTINO SERVIZI ESSENZIALI PER LE COMUNITA Il Settore Protezione Civile della Regione, in stretta collaborazione con i Coordinamenti di Volontariato ed a circa una settimana dall evento sismico, ha provveduto al ripristino di alcuni servizi essenziali per le comunità ospitate presso i campi, mediante la sistemazione di moduli prefabbricati provvisori o strutture modulari. I principali servizi ripristinati sono stati: area scolastica comunità di Barisciano uffici comunali Barisciano caserma CC Barisciano farmacia mobile e magazzini medicinali c/o L Aquila (Coordinamento Volont. Cuneo) studio odontoiatrico mobile c/o L Aquila (Ass. Due Fiumi Coord. Volont. Alessandria) Sono state inoltre organizzate aree e servizi integrativi a supporto della popolazione ospitata, tra cui servizi lavanderia, internet point, aree ricreative e sociali, aree adibite a funzioni religiose.

40 RIPRISTINO SERVIZI ESSENZIALI PER LE COMUNITA Scuola provvisoria Barisciano Uffici comunali Barisciano

41 RIPRISTINO SERVIZI ESSENZIALI PER LE COMUNITA Farmacia mobile c/o Comune L Aquila (Coordinamento Volont.. Cuneo) Modulo odontoiatrico c/o Comune L Aquila (Ass. Due Fiumi - AL)

42 GESTIONE AREE DI ACCOGLIENZA Le aree di accoglienza sono state gestite dal personale del Settore Protezione Civile della Regione Piemonte, con il contributo dei colleghi della Direzione Opere Pubbliche della Regione, del personale dei Servizi Protezione Civile delle Province piemontesi, dei soggetti qualificati come Disaster Manager (DI.MA.) ed in servizio presso alcuni Comuni piemontesi. Le turnazioni sono state generalmente settimanali, ed hanno assicurato in media la presenza di n. 4 funzionari per turno. Sono state garantite, durante tutti i turni, le seguenti attività: coord. funzionale delle aree e rapporti con il Dip. Protezione civile nazionale e la DI.COMA.C. gestione segnalazioni e criticità comunicate dalla popolazione ospitata rapporto con i C.O.M. di riferimento per esigenze/problematiche gestione e coordinamento delle squadre dei volontari del Piemonte gestione attività amministrative e segreteria presso i campi organizzazione della funzione Mass-media con i giornalisti in visita al campo gestione in loco della movimentazione dei materiali e mezzi regionali

43 CRITICITA E PROBLEMATICHE RISCONTRATE La gestione delle aree di accoglienza è stata mantenuta ininterrottamente dal 07 aprile fino al 31 ottobre 2009, e nel mese di novembre è avvenuta la graduale dismissione delle aree. La Regione Piemonte è inoltre subentrata agli inizi di settembre nella gestione dell area di accoglienza di S. Giacomo, per i primi mesi gestita dal Comune di Torino. Le principali criticità e problematiche riscontrate durante la gestione dei campi sono state le seguenti: difficoltà di aggiornamento censimento popolazione ospitata condizioni igienico-sanitarie delle aree cucina e raccolta rifiuti (periodo estivo), inconveniente rete fognaria campo sportivo Barisciano smaltimento acque piovane nelle aree di insediamento delle tende alte temperature tende popolazione mese di giugno (condizionatori, ombreggianti) qualche difficoltà nella fase preliminare di stoccaggio e distribuzione donazioni in arrivo ai campi in taluni casi problematiche di controllo accessi alle aree di accoglienza nelle ore pasti

44 ELEMENTI DI RITORNO D ESPERIENZA L esperienza vissuta dal sistema di protezione civile regionale piemontese nel periodo di gestione delle strutture di accoglienza in Abruzzo è stata caratterizzata in primis da un ulteriore miglioramento dei rapporti e delle dinamiche di attivazione, peraltro già decisamente positive, delle componenti del Volontariato in convenzione con la Protezione Civile regionale. Estremamente significativo è stato il contributo garantito dai Servizi di Protezione Civile delle Province piemontesi nel supporto alla gestione delle aree in fraz. Tempera, così come significativo è stato il contributo dei colleghi regionali e dei DI.MA. nel supporto alla gestione delle aree in Barisciano. Si possono avanzare, in ogni caso, alcune riflessioni come spunti di miglioramento complessivo per le attività di assistenza alla popolazione: sul fronte amministrativo-gestionale, sarebbe utile che le attività poste in essere dai funzionari di turno presso i campi rispondessero a criteri/linee guida standard, in modo tale da assicurare modalità di gestione omogenee tra un turno ed il successivo, con il vincolo di assicurare una serie di attività minime a prescindere dalle competenze dei singoli

45 ELEMENTI DI RITORNO D ESPERIENZA un altro aspetto è rappresentato dall esigenza di definire il prima possibile, dal momento della messa in servizio di una cucina mobile e relativa struttura mensa, di un regolamento per la fruizione dei servizi mensa, e di darne opportuna comunicazione alla popolazione accreditata è risultata, inoltre, migliorabile la gestione degli approvvigionamenti, sia quelli alimentari per le cucine, sia quelli relativi ai materiali che via via si sono resi necessari per l assistenza agli ospitati (es. teli ombreggianti, pavimentazione da campo, ricambi per manutenzioni varie), così come migliorabile è risultata la raccolta delle segnalazioni da parte della popolazione presso le segreterie dei campi infine, sarebbe utile la sperimentazione di applicativi software dedicati alla gestione degli aspetti amministrativi (assegnazione tende, censimenti), delle segnalazioni e delle attività sul campo, in modo da migliorarne l efficienza

46 ELEMENTI DI RITORNO D ESPERIENZA sul fronte operativo, l esperienza in Abruzzo ha confermato l esigenza di incrementare l efficienza nell attivazione della Colonna Mobile regionale, non tanto nelle tempistiche di attivazione (risultate comunque molto ridotte), quanto nella razionalizzazione dell utilizzo dei mezzi in dotazione, in ragione dei materiali ed attrezzature da trasportare in particolare, sarebbe utile migliorare le modalità di confezionamento dei materiali di pronta partenza, privilegiando ulteriormente l utilizzo di containers standard, contenitori e pallets di stoccaggio; analogamente, la fase di dismissione e recupero dei materiali sulle aree dovrebbe assicurare un ricovero il più possibile analogo alle condizioni di partenza.

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