ECONOMETRIA B A.A. 2002/2003 (Prof. Luca Stanca) Commercio internazionale e tasso di cambio

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "ECONOMETRIA B A.A. 2002/2003 (Prof. Luca Stanca) Commercio internazionale e tasso di cambio"

Transcript

1 ECONOMETRIA B A.A. 2002/2003 (Prof. Luca Stanca) Commercio internazionale e tasso di cambio Crivellaro Alessandro matr De Vera Vicent Gregorio Erasmus Martin Medel Asuncion Erasmus Rorato Silvia matr Verderio Barbara matr Zoia Carlo matr

2 INTRODUZIONE Lo scopo della nostra ricerca è quello di evidenziare le relazioni che intercorrono tra tre variabili macroeconomiche di rilevanza internazionale: Il differenziale del tasso di cambio, importazione ed esportazione di beni. Abbiamo deciso di restringere il campo di ricerca in quanto ci sembrava opportuno considerare i soli beni materiali che sono soggetti a minori fluttuazioni di carattere non economico. Il TASSO DI CAMBIO NOMINALE BILATERALE è definito come il prezzo di una valuta nei termini di un altra moneta. Esso è esprimibile in due modi: 1 tenendo fissa la quantità di moneta nazionale e variando quella della moneta estera (quotazione certo per incerto). Questa è la metodologia adottata per l euro. In questo caso, un aumento del cambio corrisponde ad un aumento del valore della moneta nazionale rispetto a quella estera (apprezzamento) ed una diminuzione del cambio indicherà un deprezzamento della valuta nazionale. 2 indicando una quantità variabile di moneta nazionale per un unità di moneta estera (quotazione incerto per certo). Con questa metodologia un aumento del tasso di cambio indica un deprezzamento della valuta, mentre una sua diminuzione ne indica un apprezzamento. Ogni variazione del tasso di cambio influenza la competitività (se sono dati i prezzi nei due paesi) così che la dinamica dei cambi si riflette sul movimento dei beni. Per analizzare meglio questo punto è necessario trovare un indicatore della competitività che tenga conto simultaneamente sia delle variazioni del tasso di cambio nominale che dei prezzi (interni ed esteri). Questo è dato dal TASSO DI CAMBIO REALE BILATERALE così definito: e r pw e p dove e rappresenta il tasso di cambio nominale bilaterale, mentre p e p w sono rispettivamente il livello dei prezzi interni ed esteri. Esso è altrimenti interpretabile come numero di panieri di consumo domestici necessari ad acquistare un unità di panieri di consumo esteri. 2

3 Un aumento del rapporto indica un deprezzamento reale della valuta domestica rispetto a quella estera, in quanto è necessario un numero maggiore di panieri di consumo domestici per acquistare un unità del paniere di consumo estero. Viceversa una diminuzione di e r rappresenta un apprezzamento reale. L elemento importante non è tanto il valore assunto dal tasso di cambio nominale o reale in un dato istante, bensì la sua variazione nel corso di un determinato periodo, da cui deriva la variazione della posizione competitiva del Paese. Infatti, dato il livello del cambio, la propensione ad importare aumenterà se aumenta p, mentre diminuirà se aumenta p w. Dati, invece, i prezzi interni ed esteri, la propensione ad importare si riduce all aumentare di e, ossia in corrispondenza di un deprezzamento della valuta. Un interessante osservazione a questo proposito è quella concernente l approssimazione del differenziale di cambio reale a quello nominale, approssimazione che è testimoniata dall evidenza empirica. Tutto questo ha importanti implicazioni sull andamento della BILANCIA DEI PAGAMENTI del Paese considerato cioè sullo schema contabile che registra tutte le transazioni economiche effettuate dai residenti dell economia domestica con i residenti delle economie estere, in un dato periodo di tempo, solitamente un anno. Fanno parte di questo agglomerato macroeconomico: -Il CONTO CORRENTE, in cui vengono registrati gli scambi di beni o servizi ed i trasferimenti unilaterali. Più dettagliatamente comprende: + esportazioni ed importazioni di beni, la cui differenza origina il saldo commerciale; + esportazioni ed importazioni di servizi; + trasferimenti unilaterali. - Il CONTO CAPITALE, in cui vengono registrati acquisti e vendite di attività finanziarie e patrimoniali - Il CONTO FINANZIARIO, che include i movimenti di capitale a breve, medio o lungo termine distinti in investimenti diretti, investimenti di portafoglio, derivati, altri investimenti. La somma di queste componenti, in teoria, dovrebbe essere nulla. La differenza che tuttavia si verifica nella realtà viene rilevata nella voce errori ed omissioni. 3

4 Escludendo i trasferimenti unilaterali che obbediscono spesso a logiche non sempre strettamente economiche, conto corrente e conto capitale si possono ridurre a esportazioni ed importazioni di beni e servizi. Pertanto può affermarsi che: M m( p, p w, e) Y ossia, utilizzando il cambio reale, M m' ( e r ) Y. Similmente, per le esportazioni, X M w m ( p, p w w, e) Y w ossia usando il cambio reale X m' w ( e ) Y r w ovvero, la tendenza ad esportare aumenta quando vi è una diminuzione dei prezzi interni o un aumento dei prezzi esteri o del tasso di cambio. Utilizzando queste espressioni è possibile esprimere il saldo dei movimenti dei beni come: PC X M f ( p, p, e, Y, Y w) w ovvero esso dipende da fattori di competitività (p,p w,e) nonché da fattori di domanda (y,y w ). In particolare, si nota che una aumento del cambio nominale fa aumentare il saldo dei movimenti dei beni. 4

5 CAMPO D ANALISI La nostra analisi riguarda l esistenza di una relazione tra andamento del tasso di cambio lira/dollaro ed i flussi di importazione ed esportazione tra i due Paesi che, nel nostro caso sono Italia e Stati Uniti. I dati di riferimento sono stati recuperati su Datastream e riguardano i valori di beni italiani importati dagli Stati Uniti, di beni statunitensi esportati verso l Italia e il tasso di cambio nominale lira/dollaro. La tipologia di dati utilizzati è quella time-series, dove le osservazioni riguardano un solo individuo fotografato in istanti di tempo successivi. La teoria economica suggerisce che una diminuzione del tasso di cambio, che equivale ad un apprezzamento della lira nei confronti del dollaro, dovrebbe provocare una diminuzione delle importazioni ed un aumento delle esportazioni, viceversa un deprezzamento della valuta implica una maggiore propensione ad importare EXRATE La figura mostra l andamento del tasso di cambio nominale lira/dollaro nel periodo da noi considerato. Si può notare un forte deprezzamento della lira a partire dagli anni 80, con un picco che corrisponde al Questo si può collegare con la politica sostenuta da Reagan in risposta allo shock petrolifero del 1979, dopo il quale, al fine di contenere l inflazione, si ha una riduzione del credito ed un amento del tasso d interesse. Inoltre venne perseguito l obiettivo di rafforzare il dollaro. In pochi anni, infatti, il cambio del 5

6 dollaro con le principali valute aumenta enormemente, toccando il raddoppio nei confronti della lira. Un altro brusco shock è riscontrabile negli anni 93-94, proprio in concomitanza con l approvazione del trattato di Maastricht. Inoltre tra il 1992 ed il 1995 vi furono grandi svalutazioni della lira al fine di favorire lo sviluppo attraverso le esportazioni USEXP USIMP Qui, invece, è mostrano l andamento delle esportazioni e delle importazioni degli Stati Uniti in contropartita con l Italia. Dato che i dati sono espressi in valore e non in quantità, non è possibile a priori dire se l aumento costante nel tempo sia dovuto ad un puro effetto dei prezzi o ad un reale aumento delle quantità scambiate EXRATE USEXP USIMP EXRATE 6

7 Dai grafici qui riportati, che confrontano l andamento del tasso di cambio rispettivamente con le esportazioni e le importazioni americane, si può notare che mentre le prime sembrano seguire un andamento inverso rispetto al tasso di cambio, le importazioni appaiono non significativamente influenzate dallo stesso. Una spiegazione può essere ricondotta al fatto che quest unica variabile non è sufficiente ad interpretare il fenomeno, in quanto nel contesto assume importanza anche il livello di reddito inoltre si può pensare che la politica di importazione americana, data la tipologia di beni italiani importati, non sia influenzata dalle variazioni del tasso di cambio. Prima di procedere nella nostra analisi abbiamo trattato i dati originali trasformandoli in forma logaritmica, al fine di ridurre la volatilità delle variabili e di rendere più immediata l interpretazione dei risultati ottenuti, in questo modo infatti è possibile esprimere il modello in forma additiva e non moltiplicativa DLEXPSA DLIMP Una volta rielaborati i dati abbiamo verificato la stazionarietà delle serie attraverso il Test di radice unitaria (Unit Root Test). TEST DI RADICE UNITARIA PER IL TASSO DI CAMBIO IN LIVELLI: ADF Test Statistic % Critical Value* % Critical Value % Critical Value *MacKinnon critical values for rejection of hypothesis of a unit root. 7

8 TEST DI RADICE UNITARIA PER LE ESPORTAZIONI IN LIVELLI: ADF Test Statistic % Critical Value* % Critical Value % Critical Value *MacKinnon critical values for rejection of hypothesis of a unit root. TEST DI RADICE UNITARIA PER LE IMPORTAZIONI IN LIVELLI: ADF Test Statistic % Critical Value* % Critical Value % Critical Value *MacKinnon critical values for rejection of hypothesis of a unit root. Dai risultati si conclude che nessuna delle serie è stazionaria in livelli, ma è necessario differenziarle una volta. Così infatti si ottiene la stazionarietà per tutte le serie, accettata per ogni intervallo di confidenza. TEST DI RADICE UNITARIA PER IL TASSO DI CAMBIO DIFFERENZIATO UNA VOLTA: ADF Test Statistic % Critical Value* % Critical Value % Critical Value *MacKinnon critical values for rejection of hypothesis of a unit root. TEST DI RADICE UNITARIA PER LE ESPORTAZIONI IN LIVELLI DIFFERENZIATE UNA VOLTA: ADF Test Statistic % Critical Value* % Critical Value % Critical Value *MacKinnon critical values for rejection of hypothesis of a unit root. TEST DI RADICE UNITARIA PER LE IMPORTAZIONI DIFFERENZIATE UNA VOLTA: ADF Test Statistic % Critical Value* % Critical Value % Critical Value *MacKinnon critical values for rejection of hypothesis of a unit root. Abbiamo quindi creato dalle serie originarie tre nuove serie differenziate di ordine uno. 8

9 MODELLO VAR Il primo passo della nostra analisi è stato quello di stimare un modello VAR che relazionasse inizialmente il tasso di cambio con le esportazioni e successivamente con le importazioni. Per decidere quale ordine utilizzare abbiamo osservato i correlogrammi delle variabili singolarmente considerate. CORRELOGRAMMA DELLE ESPORTAZIONI USA (DLEXP) 9

10 CORRELOGRAMMA DELLE IMPORTAZIONI USA (DLIMP) 10

11 CORRELOGRAMMA DEL TASSO DI CAMBIO (DLER) RELAZIONE TRA TASSO DI CAMBIO ED ESPORTAZIONI Dall analisi del correlogramma delle esportazioni si può notare un accentuata stagionalità in corrispondenza del quarto trimestre di ogni anno. Abbiamo quindi destagionalizzato la serie per tener conto di questo fenomeno. Analizzando in seguito i valori dell Akaike Information Criteria, del correlogramma e la bianchezza dei residui di più modelli abbiamo optato per un VAR2, in quanto pur avendo una bassa varianza spiegata (R 2 basso) presenta bianchezza nei residui e permette un modello leggero e agevole da stimare. 11

12 DLER DLEXPSA DLER(-1) ( ) ( ) ( ) ( ) DLER(-2) ( ) ( ) ( ) ( ) DLEXPSA(-1) ( ) ( ) ( ) ( ) DLEXPSA(-2) ( ) ( ) ( ) ( ) C ( ) ( ) ( ) ( ) R-squared Adj. R-squared Sum sq. resids S.E. equation Log likelihood Akaike AIC Schwarz SC Mean dependent S.D. dependent Determinant Residual 1.92E-05 Covariance Log Likelihood Akaike Information Criteria Schwarz Criteria

13 CORRELOGRAMMA DEI RESIDUI Una volta individuato l ordine del VAR, si è costruito la funzione di risposta all impulso (IRF) delle esportazioni rispetto ad uno shock del tasso di cambio. Dal grafico si nota un assorbimento molto rapido dell impulso e una convergenza a zero nel lungo periodo, dovuta alla stazionarietà della serie. 13

14 Response of DLEXPSA to One S.D. DLER Innovation 0.04 Response of DLER to One S.D. DLEXPSA Innovation Appare che a seguito di una variazione del tasso di cambio la risposta delle esportazioni è immediata e si esaurisce nel primo periodo, mentre una variazione delle esportazioni si ripercuote più a lungo sul tasso di cambio (per due periodi). Questo fenomeno ci suggerisce che una diminuzione o comunque una variazione dei beni commerciati modifica le aspettative sul tasso di cambio e non viceversa. 14

15 Anche l analisi della scomposizione della varianza mostra che non vi è un elevata influenza tra le due variabili, per quanto l importanza del tasso di cambio nella spiegazione della varianza delle esportazioni è leggermente maggiore. Infine abbiamo verificato il rapporto di causalità tra le due variabili attraverso il Test di Granger, dal quale abbiamo concluso che nel brevissimo periodo sono le esportazioni ad influenzare il tasso di cambio. Nulla accade nei periodi successivi. Pairwise Granger Causality Tests Sample: 1978:1 1998:4 Lags: 1 Null Hypothesis: Obs F-Statistic Probability DLEXPSA does not Granger Cause DLER DLER does not Granger Cause DLEXPSA Lags: 2 Null Hypothesis: Obs F-Statistic Probability DLEXPSA does not Granger Cause DLER DLER does not Granger Cause DLEXPSA RELAZIONE TRA TASSO DI CAMBIO ED IMPORTAZIONI Utilizzando anche in questo caso i criteri adottati precedentemente siamo giunti alla conclusione che il modello migliore da adottare fosse un VAR di ordine 9. DLIMP DLER DLIMP(-1) ( ) ( ) ( ) ( ) DLIMP(-2) ( ) ( ) ( ) ( ) DLIMP(-3) ( ) ( ) ( ) ( ) DLIMP(-4) ( ) ( ) ( ) ( ) DLIMP(-5) ( ) ( ) 15

16 ( ) ( ) DLIMP(-6) ( ) ( ) ( ) ( ) DLIMP(-7) ( ) ( ) ( ) ( ) DLIMP(-8) ( ) ( ) ( ) ( ) DLIMP(-9) ( ) ( ) ( ) ( ) DLER(-1) ( ) ( ) ( ) ( ) DLER(-2) ( ) ( ) ( ) ( ) DLER(-3) ( ) ( ) ( ) ( ) DLER(-4) ( ) ( ) ( ) ( ) DLER(-5) ( ) ( ) ( ) ( ) DLER(-6) ( ) ( ) ( ) ( ) DLER(-7) ( ) ( ) ( ) ( ) DLER(-8) ( ) ( ) ( ) ( ) DLER(-9) ( ) ( ) ( ) ( ) C ( ) ( ) ( ) ( ) R-squared Adj. R-squared Sum sq. resids S.E. equation

17 Log likelihood Akaike AIC Schwarz SC Mean dependent S.D. dependent Determinant Residual 8.71E-06 Covariance Log Likelihood Akaike Information Criteria Schwarz Criteria CORRELOGRAMMA DEI RESIDUI Il grafico dell IRF sembra confermare l ipotesi iniziale secondo la quale le importazioni americane non risentono dell andamento del tasso di cambio. Inoltre anche l assorbimento sembra avvenire in un periodo piuttosto lungo. 17

18 0.02 Response of DLER to One S.D. DLIMP Innovation 0.02 Response of DLER to One S.D. DLIMP Innovation Response of DLIMP to One S.D. DLER Innovation Response of DLIMP to One S.D. DLER Innovation Anche in questo caso la scomposizione della varianza indica che solo una bassa percentuale della variabilità delle componenti del nostro modello è spiegata dalla relazione incrociata tra le due variabili. 18

19 MODELLO ADL RELAZIONE TRA TASSO DI CAMBIO ED ESPORTAZIONI Abbiamo proseguito la nostra ricerca attraverso l analisi di un modello ADL (ECM). Osservando per più modelli il test di Durbin-Watson e il correlogramma dei residui abbiamo optato per un modello ADL44 sul quale poi verificare le ipotesi di restrizione del numero di variabili da utilizzare. Dependent Variable: DLEXPSA Method: Least Squares Date: 05/30/03 Time: 12:44 Sample(adjusted): 1979:2 1998:4 Included observations: 79 after adjusting endpoints Variable Coefficient Std. Error t-statistic Prob. C DLEXPSA(-1) DLEXPSA(-2) DLEXPSA(-3) DLEXPSA(-4) DLER DLER(-1) DLER(-2) DLER(-3) DLER(-4) R-squared Mean dependent var Adjusted R-squared S.D. dependent var S.E. of regression Akaike info criterion Sum squared resid Schwarz criterion Log likelihood F-statistic Durbin-Watson stat Prob(F-statistic)

20 CORRELOGRAMMA DEI RESIDUI Dai dati riportati sembra che il modello ben si adatti ai valori empirici. Tuttavia dal Test di Wald sembra plausibile utilizzare il modello ADL11, che abbiamo successivamente stimato ed accettato. Wald Test: Equation: ADL44EX Null Hypothesis: C(3)=0 C(4)=0 C(5)=0 C(8)=0 C(9)=0 20

21 C(10)=0 F-statistic Probability Chi-square Probability Dependent Variable: DLEXPSA Method: Least Squares Date: 05/30/03 Time: 12:35 Sample(adjusted): 1978:3 1998:4 Included observations: 82 after adjusting endpoints Variable Coefficient Std. Error t-statistic Prob. C DLEXPSA(-1) DLER DLER(-1) R-squared Mean dependent var Adjusted R-squared S.D. dependent var S.E. of regression Akaike info criterion Sum squared resid Schwarz criterion Log likelihood F-statistic Durbin-Watson stat Prob(F-statistic) CORRELOGRAMMA DEI RESIDUI Come si può notare i residui sembrano incorrelati (prob.>0.05 sempre) ed il valore del Durbin-Watson è molto vicino a 2. 21

22 A questo punto siamo passati alla verifica delle restrizioni e in particolare abbiamo voluto testare un modello ADL11 attraverso il test di Wald e per far ciò abbiamo imposto l ipotesi che i coefficienti dei ritardi di ordine superiore al primo fossero tutti nulli. Abbiamo notato come possano essere accettate le ipotesi di applicabilità dei modelli AR(1) y t y u, ad aggiustamento parziale y y x u 0 1 t 1 t t 0 1 t statico con errori AR(1) ( y t 0x t t con t 1 t 1 ut ). 1 1 ed il modello t t Null Hypothesis: Wald Test: Equation: ADL11EX C(3)=0 C(4)=0 F-statistic Probability Chi-square Probability Null Hypothesis: Wald Test: Equation: ADL11EX C(4)=0 F-statistic Probability Chi-square Probability Null Hypothesis: Wald Test: Equation: ADL11EX C(2)*C(3)+C(4)=0 F-statistic Probability Chi-square Probability Tuttavia si è dovuta rifiutare l ipotesi per il modello dead start, quello più simile ad un modello VAR. Null Hypothesis: Wald Test: Equation: ADL11EX C(3)=0 F-statistic Probability Chi-square Probability RELAZIONE TRA TASSO DI CAMBIO ED IMPORTAZIONI Abbiamo ampliato l analisi anche per le importazioni, dato gli scarsi risultati ottenuti dal modello VAR, stimando anche in questo caso un modello ADL44. Dependent Variable: DLIMP Method: Least Squares Date: 05/30/03 Time: 14:06 22

23 Sample(adjusted): 1979:2 1998:4 Included observations: 79 after adjusting endpoints Variable Coefficient Std. Error t-statistic Prob. C DLIMP(-1) DLIMP(-2) DLIMP(-3) DLIMP(-4) DLER DLER(-1) DLER(-2) DLER(-3) DLER (-4) R-squared Mean dependent var Adjusted R-squared S.D. dependent var S.E. of regression Akaike info criterion Sum squared resid Schwarz criterion Log likelihood F-statistic Durbin-Watson stat Prob(F-statistic) CORRELOGRAMMA DEI RESIDUI 23

24 Come prima si può notare che i residui sembrano incorrelati. A questo punto siamo passati alla verifica delle restrizioni. Wald Test: Equation: ADL44IMP Null Hypothesis: C(3)=0 C(4)=0 C(5)=0 C(8)=0 C(9)=0 C(10)=0 F-statistic Probability Chi-square Probability Dal risultato del test accettiamo l ipotesi nulla e di conseguenza passiamo a stimare un modello ADL11. Dependent Variable: DLIMP Method: Least Squares Date: 05/30/03 Time: 14:19 Sample(adjusted): 1978:3 1998:4 Included observations: 82 after adjusting endpoints Variable Coefficient Std. Error t-statistic Prob. C DLIMP(-1) DLER DLER(-1) R-squared Mean dependent var Adjusted R-squared S.D. dependent var S.E. of regression Akaike info criterion Sum squared resid Schwarz criterion Log likelihood F-statistic Durbin-Watson stat Prob(F-statistic) Il nuovo modello presenta un valore del test di Durbin-Watson di che risulta leggermente peggiore rispetto allo stesso del modello ADL44, inoltre osservando i nuovi residui notiamo che alcuni di essi presentano una certa correlazione. Tuttavia, visto che le differenze notate non sono particolarmente rilevanti, abbiamo in ogni caso, optato per un modello ADL11. 24

25 CORRELOGRAMMA DEI RESIDUI L analisi delle restrizioni applicabili all ADL11 ci suggerisce possibili modelli alternativi per analizzare il fenomeno. Null Hypothesis: Wald Test: Equation: ADL44IMP C(3)=0 C(4)=0 F-statistic Probability Chi-square Probability Viene accettata l ipotesi di un modello AR(1), 25

26 Null Hypothesis: Wald Test: Equation: ADL44IMP C(3)=0 F-statistic Probability Chi-square Probability l ipotesi di un modello dead start, molto simile ad un VAR, Null Hypothesis: Wald Test: Equation: ADL44IMP C(4)=0 F-statistic Probability Chi-square Probability l ipotesi di un modello ad aggiustamento parziale Null Hypothesis: Wald Test: Equation: ADL44IMP C(2)*C(3)+C(4)=0 F-statistic Probability Chi-square Probability e l ipotesi di un modello statico con errori AR(1). CONCLUSIONI Per quanto riguarda la relazione tra tasso di cambio ed esportazioni dai risultati ottenuti stimando i vari modelli ci sembra ragionevole adottare un modello ADL, sebbene i risultati ottenuti con la metodologia VAR ricalcano la tesi sostenuta dalla teoria economica, cioè un interdipendenza delle due variabili. In particolare nonostante l ordine 4 abbia dei residui migliori rispetto a quello di ordine 1, vista la poca significatività dei coefficienti di ordine superiore al secondo, abbiamo accettato il trade-off tra numero di variabili e bianchezza dei residui. Discorso contrario può essere fatto per le importazioni dove, pur potendo accettare il modello iniziale, lo scarso nesso di causalità riscontrato nei valori delle serie di partenza suggerisce di adottare modelli che presentano correlazioni solo con i valori passati della variabile considerata. Tuttavia queste conclusioni non ci permettono assolutamente di dire se la teoria economica è inefficiente, perché risentono fortemente della povertà, in senso quantitativo, di variabili considerate. 26

MD 9. La macroeconomia delle economie aperte. UD 9.1. Macroeconomia delle economie aperte

MD 9. La macroeconomia delle economie aperte. UD 9.1. Macroeconomia delle economie aperte MD 9. La macroeconomia delle economie aperte In questo modulo, costituito da due Unità, ci occuperemo di analizzare il funzionamento delle economie aperte, ossia degli scambi a livello internazionale.

Dettagli

1 BREVE RIPASSO DEI TEST STATISTICI 2 I TEST STATISTICI NEI SOFTWARE ECONOMETRICI E IL P-VALUE 3 ESERCIZI DI ALLENAMENTO

1 BREVE RIPASSO DEI TEST STATISTICI 2 I TEST STATISTICI NEI SOFTWARE ECONOMETRICI E IL P-VALUE 3 ESERCIZI DI ALLENAMENTO I TEST STATISTICI E IL P-VALUE Obiettivo di questo Learning Object è ripassare la teoria ma soprattutto la pratica dei test statistici, con un attenzione particolare ai test che si usano in Econometria.

Dettagli

Politica economica in economia aperta

Politica economica in economia aperta Politica economica in economia aperta Economia aperta L economia di ciascun paese ha relazioni con il Resto del Mondo La bilancia dei pagamenti (BP) è il documento contabile che registra gli scambi commerciali

Dettagli

ECONOMIA URBANA. Valeria Costantini Facoltà di Architettura, Università Roma Tre. Contatti: costanti@uniroma3.it

ECONOMIA URBANA. Valeria Costantini Facoltà di Architettura, Università Roma Tre. Contatti: costanti@uniroma3.it ECONOMIA URBANA Valeria Costantini Facoltà di Architettura, Università Roma Tre Contatti: costanti@uniroma3.it LA MACROECONOMIA Economia Urbana 2 L economia aperta Per economia aperta si intende l insieme

Dettagli

I MERCATI DEI BENI E I MERCATI FINANZIARI IN ECONOMIA APERTA

I MERCATI DEI BENI E I MERCATI FINANZIARI IN ECONOMIA APERTA I MERCATI DEI BENI E I MERCATI FINANZIARI IN ECONOMIA APERTA 1 I MERCATI DEI BENI IN ECONOMIA APERTA Il concetto di Economia aperta si applica ai mercati dei beni: l opportunità per i consumatori e le

Dettagli

Il sistema monetario

Il sistema monetario Il sistema monetario Premessa: in un sistema economico senza moneta il commercio richiede la doppia coincidenza dei desideri. L esistenza del denaro rende più facili gli scambi. Moneta: insieme di tutti

Dettagli

L eredità finanziaria della crisi

L eredità finanziaria della crisi L eredità finanziaria della crisi Presentazione del XX rapporto annuale sul Mercato del Lavoro tv Guido Massimiliano Mantovani H.E.R.M.E.S. Universities Network, Strasbourg Università Ca Foscari, Campus

Dettagli

ECONOMIA APERTA. Principi e definizioni. Tratteremo 1) e 2). Come esempio considereremo l euro come valuta nazionale e il dollaro come valuta estera

ECONOMIA APERTA. Principi e definizioni. Tratteremo 1) e 2). Come esempio considereremo l euro come valuta nazionale e il dollaro come valuta estera ECONOMIA APERTA Principi e definizioni 1) Apertura dei mercati dei beni 2) Apertura dei mercati finanziari 3) (Apertura del mercato del lavoro) Tratteremo 1) e 2). Come esempio considereremo l euro come

Dettagli

MACROECONOMIA DELLE ECONOMIE APERTE: CONCETTI E FONDAMENTI. Harcourt Brace & Company

MACROECONOMIA DELLE ECONOMIE APERTE: CONCETTI E FONDAMENTI. Harcourt Brace & Company MACROECONOMIA DELLE ECONOMIE APERTE: CONCETTI E FONDAMENTI Economie aperte o chiuse Un economia chiusa è un economia che non interagisce con altre economie nel mondo. Non ci sono esportazioni, non ci sono

Dettagli

Moneta e Tasso di cambio

Moneta e Tasso di cambio Moneta e Tasso di cambio Come si forma il tasso di cambio? Determinanti del tasso di cambio nel breve periodo Determinanti del tasso di cambio nel lungo periodo Che cos è la moneta? Il controllo dell offerta

Dettagli

Capitolo XIII. I mercati dei beni e i mercati finanziari in economia aperta

Capitolo XIII. I mercati dei beni e i mercati finanziari in economia aperta Capitolo XIII. I mercati dei beni e i mercati finanziari in economia aperta 1. I mercati dei beni in economia aperta Economia aperta applicata a mercati dei beni: l opportunità per i consumatori e le imprese

Dettagli

ECONOMIA APERTA CON RIFERIMENTO A DUE PAESI NEL MERCATO DEI CAMBI SI DETERMINA IL TASSO DI CAMBIO NOMINALE BILATERALE

ECONOMIA APERTA CON RIFERIMENTO A DUE PAESI NEL MERCATO DEI CAMBI SI DETERMINA IL TASSO DI CAMBIO NOMINALE BILATERALE capitolo 11-1 ECONOMIA APERTA IN UN ECONOMIA APERTA AGLI SCAMBI CON L ESTERO (ALTRA VALUTA) SI FORMA IL MERCATO DEI CAMBI: DOMANDA, OFFERTA DI VALUTA ESTERA, TASSI DI CAMBIO. CON RIFERIMENTO A DUE PAESI

Dettagli

Corso di Econometria B Prof. Luca Stanca

Corso di Econometria B Prof. Luca Stanca Corso di Econometria B Prof. Luca Stanca o Marco Bianchi 2647 Gianluca Capuano 58318 Alessandro Nella 57994 La dinamica degli investimenti pubblici e privati in Italia dal 196 al 22 La nostra relazione

Dettagli

Politica economica in economia aperta

Politica economica in economia aperta Politica economica in economia aperta Economia aperta L economia di ciascun paese ha relazioni con il Resto del Mondo (RdM) il modello economico di riferimento per la politica economica deve rappresentare

Dettagli

appendice online 6A I modelli IS-LM e DD-AA

appendice online 6A I modelli IS-LM e DD-AA appendice online 6A I modelli IS-LM e DD-AA In questa appendice analizziamo le relazioni tra il modello DD-AA presentato nel corso del capitolo e un altro modello frequentemente usato per rispondere a

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA Facoltà di Scienze Statistiche

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA Facoltà di Scienze Statistiche UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA Facoltà di Scienze Statistiche CORSO DI LAUREA IN STATISTICA ECONOMIA E FINANZA TESI: BORSA E CICLO ECONOMICO: UNA VERIFICA EMPIRICA PER IL CASO STATUNITENSE Relatore:

Dettagli

Equazione quantitativa della moneta

Equazione quantitativa della moneta Moneta e inflazione Equazione quantitativa della moneta Gli individui detengono moneta allo scopo di acquistare beni e servizi QUINDI la quantità di moneta è strettamente correlata alla quantità che viene

Dettagli

Esame del corso di MACROECONOMIA Del 22.07.2015 VERSIONE A) COGNOME NOME

Esame del corso di MACROECONOMIA Del 22.07.2015 VERSIONE A) COGNOME NOME Esame del corso di MACROECONOMIA Del 22.07.2015 VERSIONE A) COGNOME NOME MATRICOLA 1) A B C D 2) A B C D 3) A B C D 4) A B C D 5) A B C D 6) A B C D 7) A B C D 8) A B C D 9) A B C D 10) A B C D 11) A B

Dettagli

b. Che cosa succede alla frazione di reddito nazionale che viene risparmiata?

b. Che cosa succede alla frazione di reddito nazionale che viene risparmiata? Esercitazione 7 Domande 1. L investimento programmato è pari a 100. Le famiglie decidono di risparmiare una frazione maggiore del proprio reddito e la funzione del consumo passa da C = 0,8Y a C = 0,5Y.

Dettagli

LA DISTRIBUZIONE DI PROBABILITÀ DEI RITORNI AZIONARI FUTURI SARÀ LA MEDESIMA DEL PASSATO?

LA DISTRIBUZIONE DI PROBABILITÀ DEI RITORNI AZIONARI FUTURI SARÀ LA MEDESIMA DEL PASSATO? LA DISTRIBUZIONE DI PROBABILITÀ DEI RITORNI AZIONARI FUTURI SARÀ LA MEDESIMA DEL PASSATO? Versione preliminare: 25 Settembre 2008 Nicola Zanella E-Mail: n.zanella@yahoo.it ABSTRACT In questa ricerca ho

Dettagli

ESONERO 2 DI ECONOMIA INTERNAZIONALE Università di Bari - Facoltà di Economia

ESONERO 2 DI ECONOMIA INTERNAZIONALE Università di Bari - Facoltà di Economia ESONERO 2 DI ECONOMIA INTERNAZIONALE Università di Bari - Facoltà di Economia 16/06/2005 Corso unico VERSIONE 11 ISTRUZIONI Riempire i campi relativi a nome, cognome (IN STAMPATELLO), matricola e corso

Dettagli

Economia Aperta. In questa lezione: Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta. Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta

Economia Aperta. In questa lezione: Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta. Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta Economia Aperta In questa lezione: Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta 167 Economia aperta applicata ai mercati dei beni mercati

Dettagli

Inflazione e Produzione. In questa lezione cercheremo di rispondere a domande come queste:

Inflazione e Produzione. In questa lezione cercheremo di rispondere a domande come queste: Inflazione e Produzione In questa lezione cercheremo di rispondere a domande come queste: Da cosa è determinata l Inflazione? Perché le autorità monetarie tendono a combatterla? Attraverso quali canali

Dettagli

Corso di Economia Internazionale Prof. Gianfranco Viesti

Corso di Economia Internazionale Prof. Gianfranco Viesti 10-1 Facoltà di Scienze Politiche Università di Bari Corso di Economia Internazionale Prof. Gianfranco Viesti Modulo 16 Tassi di cambio, tassi di interesse e movimenti di capitale Hill, cap. 10 (seconda

Dettagli

Capitolo 12 La regressione lineare semplice

Capitolo 12 La regressione lineare semplice Levine, Krehbiel, Berenson Statistica II ed. 2006 Apogeo Capitolo 12 La regressione lineare semplice Insegnamento: Statistica Corso di Laurea Triennale in Economia Facoltà di Economia, Università di Ferrara

Dettagli

La Politica Economica e i Tassi di Cambio

La Politica Economica e i Tassi di Cambio La Politica Economica e i Tassi di Cambio In questa lezione: Studiamo la politica economica con cambi fissi e flessibili. 267 Risparmio, investimento e disavanzo commerciale Partendo dalla condizione di

Dettagli

Capitolo 5. Livello dei prezzi e tasso di cambio nel lungo periodo. preparato da Thomas Bishop (adattamento italiano di Elisa Borghi)

Capitolo 5. Livello dei prezzi e tasso di cambio nel lungo periodo. preparato da Thomas Bishop (adattamento italiano di Elisa Borghi) Capitolo 5 Livello dei prezzi e tasso di cambio nel lungo periodo preparato da Thomas Bishop (adattamento italiano di Elisa Borghi) Anteprima La legge del prezzo unico La parità del potere di acquisto

Dettagli

Economia Aperta. In questa lezione: Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta. Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta

Economia Aperta. In questa lezione: Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta. Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta Economia Aperta In questa lezione: Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta 158 Economia aperta applicata ai mercati dei beni mercati

Dettagli

LEZIONE 10. Argomenti trattati

LEZIONE 10. Argomenti trattati LZION 0 L CONOMI PRT () La bilancia dei pagamenti, il saldo della bilancia dei pagamenti e il mercato dei cambi rgomenti trattati La bilancia dei pagamenti Le determinanti del saldo del conto corrente

Dettagli

Teoria tradizionale della determinazione del tasso di cambio R determinato dai flussi commerciali rilevanza di lungo periodo.

Teoria tradizionale della determinazione del tasso di cambio R determinato dai flussi commerciali rilevanza di lungo periodo. MONETA E FINANZA INTERNAZIONALE Lezione 7 Teoria tradizionale della determinazione del tasso di cambio R determinato dai flussi commerciali rilevanza di lungo periodo. La velocità di aggiustamento dipende

Dettagli

Esercizi di Macroeconomia per il corso di Economia Politica

Esercizi di Macroeconomia per il corso di Economia Politica Esercizi di Macroeconomia per il corso di Economia Politica (Gli esercizi sono suddivisi in base ai capitoli del testo di De Vincenti) CAPITOLO 3. IL MERCATO DEI BENI NEL MODELLO REDDITO-SPESA Esercizio.

Dettagli

Analisi di scenario File Nr. 10

Analisi di scenario File Nr. 10 1 Analisi di scenario File Nr. 10 Giorgio Calcagnini Università di Urbino Dip. Economia, Società, Politica giorgio.calcagnini@uniurb.it http://www.econ.uniurb.it/calcagnini/ http://www.econ.uniurb.it/calcagnini/forecasting.html

Dettagli

DOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione di due; non sono previste penalizzazioni in caso di risposte non corrette)

DOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione di due; non sono previste penalizzazioni in caso di risposte non corrette) In una ora rispondere alle dieci domande a risposta multipla e a una delle due domande a risposta aperta, e risolvere l esercizio. DOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione

Dettagli

Mercati finanziari e valore degli investimenti

Mercati finanziari e valore degli investimenti 7 Mercati finanziari e valore degli investimenti Problemi teorici. Nei mercati finanziari vengono vendute e acquistate attività. Attraverso tali mercati i cambiamenti nella politica del governo e le altre

Dettagli

Esame di Politica economica internazionale. (tempo stimato: 30 minuti, valutazione: 10 punti/30 punti)

Esame di Politica economica internazionale. (tempo stimato: 30 minuti, valutazione: 10 punti/30 punti) Esame di Politica economica internazionale Parte 1 A scelta tra a) o b) (risposta esatta vale 10 punti): a) Sulla base della bilancia dei pagamenti incompleta della Ecolandia (in miliardi di dollari):

Dettagli

Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio

Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio Tassi di cambio e transazioni internazionali La domanda di attività denominate in valuta estera L equilibrio nel mercato valutario Tassi

Dettagli

Il sistema monetario

Il sistema monetario Il sistema monetario Premessa: in un sistema economico senza moneta il commercio richiede la doppia coincidenza dei desideri. L esistenza del denaro rende più facili gli scambi. Moneta: insieme di tutti

Dettagli

Principi di Economia - Macroeconomia Esercitazione 3 Risparmio, Spesa e Fluttuazioni di breve periodo Soluzioni

Principi di Economia - Macroeconomia Esercitazione 3 Risparmio, Spesa e Fluttuazioni di breve periodo Soluzioni Principi di Economia - Macroeconomia Esercitazione 3 Risparmio, Spesa e Fluttuazioni di breve periodo Soluzioni Daria Vigani Maggio 204. In ciascuna delle seguenti situazioni calcolate risparmio nazionale,

Dettagli

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore 13.1: Introduzione L analisi dei due capitoli precedenti ha fornito tutti i concetti necessari per affrontare l argomento di questo capitolo:

Dettagli

Macroeconomia, Esercitazione 2. 1 Esercizi. 1.1 Moneta/1. 1.2 Moneta/2. 1.3 Moneta/3. A cura di Giuseppe Gori (giuseppe.gori@unibo.

Macroeconomia, Esercitazione 2. 1 Esercizi. 1.1 Moneta/1. 1.2 Moneta/2. 1.3 Moneta/3. A cura di Giuseppe Gori (giuseppe.gori@unibo. acroeconomia, Esercitazione 2. A cura di Giuseppe Gori (giuseppe.gori@unibo.it) 1 Esercizi. 1.1 oneta/1 Sapendo che il PIL reale nel 2008 è pari a 50.000 euro e nel 2009 a 60.000 euro, che dal 2008 al

Dettagli

UNA BOLLA SPECULATIVA SUI TITOLI DI STATO?

UNA BOLLA SPECULATIVA SUI TITOLI DI STATO? 478 www.freenewsonline.it i dossier www.freefoundation.com UNA BOLLA SPECULATIVA SUI TITOLI DI STATO? 24 giugno 2013 a cura di Renato Brunetta INDICE 2 Una bolla pronta a scoppiare? Le parole di un esperto

Dettagli

IL MODELLO IS-LM IN ECONOMIA APERTA

IL MODELLO IS-LM IN ECONOMIA APERTA IL MODELLO IS-LM IN ECONOMIA APERTA 1 I MERCATI DEI BENI IN ECONOMIA APERTA Economia aperta applicata a mercati dei beni: l opportunità per i consumatori e le imprese di scegliere tra beni nazionali e

Dettagli

Crescita della moneta e inflazione

Crescita della moneta e inflazione Crescita della moneta e inflazione Alcune osservazioni e definizioni L aumento del livello generale dei prezzi è detto inflazione. Ultimi 60 anni: variazione media del 5% annuale. Effetto: i prezzi sono

Dettagli

Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale

Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale 1. IL VALORE ATTUALE La logica di investimento aziendale è assolutamente identica a quella adottata per gli strumenti finanziari. Per poter

Dettagli

Esercitazione #5 di Statistica. Test ed Intervalli di Confidenza (per una popolazione)

Esercitazione #5 di Statistica. Test ed Intervalli di Confidenza (per una popolazione) Esercitazione #5 di Statistica Test ed Intervalli di Confidenza (per una popolazione) Dicembre 00 1 Esercizi 1.1 Test su media (con varianza nota) Esercizio n. 1 Il calore (in calorie per grammo) emesso

Dettagli

Bongini,Di Battista, Nieri, Patarnello, Il sistema finanziario, Il Mulino 2004 Capitolo 2. I contratti finanziari. Capitolo 2 I CONTRATTI FINANZIARI

Bongini,Di Battista, Nieri, Patarnello, Il sistema finanziario, Il Mulino 2004 Capitolo 2. I contratti finanziari. Capitolo 2 I CONTRATTI FINANZIARI Capitolo 2 I CONTRATTI FINANZIARI 1 Indice Definizione di contratto finanziario Contratti finanziari bilaterali e multilaterali Contratto di debito Contratto di partecipazione Contratto assicurativo Contratto

Dettagli

Capitolo 26. Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S.

Capitolo 26. Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S. Capitolo 26 Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale In questa lezione Banca centrale Europea (BCE) e tassi di interesse: M D e sue determinanti; M S ed equilibrio del mercato monetario;

Dettagli

Istituzioni di Economia Laurea Triennale in Ingegneria Gestionale Lezione 29 Mercati finanziari e reali in una economia aperta

Istituzioni di Economia Laurea Triennale in Ingegneria Gestionale Lezione 29 Mercati finanziari e reali in una economia aperta UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Laurea Triennale in Ingegneria Gestionale Lezione 29 Mercati finanziari e reali in una economia aperta Prof. Gianmaria Martini Mercati in economia aperta Sino ad ora abbiamo

Dettagli

Università di Bari ESAME DI MACROECONOMIA Del 19 febbraio 2014 (VERSIONE A) COGNOME NOME MATRICOLA

Università di Bari ESAME DI MACROECONOMIA Del 19 febbraio 2014 (VERSIONE A) COGNOME NOME MATRICOLA Università di Bari ESAME DI MACROECONOMIA Del 19 febbraio 2014 (VERSIONE A) COGNOME NOME MATRICOLA 1) A B C D 2) A B C D 3) A B C D 4) A B C D 5) A B C D 6) A B C D 7) A B C D 8) A B C D 9) A B C D 10)

Dettagli

Economia Aperta. Mario Veneziani. Presentazione per il corso di Politica Economica Internazionale

Economia Aperta. Mario Veneziani. Presentazione per il corso di Politica Economica Internazionale Economia Aperta Mario Veneziani Presentazione per il corso di Politica Economica Internazionale, fino alla fine del par. 2.1 pag. 318 1 Economia aperta, ovvero... Nel mercato dei beni: ruolo dei dazi,

Dettagli

IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE.

IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE. IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE. Lezione 5 Castellanza, 17 Ottobre 2007 2 Summary Il costo del capitale La relazione rischio/rendimento

Dettagli

Dipartimento di Economia Aziendale e Studi Giusprivatistici. Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Corso di Macroeconomia 2014

Dipartimento di Economia Aziendale e Studi Giusprivatistici. Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Corso di Macroeconomia 2014 Dipartimento di Economia Aziendale e Studi Giusprivatistici Università degli Studi di Bari Aldo Moro Corso di Macroeconomia 2014 1. Assumete che = 10% e = 1. Usando la definizione di inflazione attesa

Dettagli

Blanchard, Macroeconomia Una prospettiva europea, Il Mulino 2011 Capitolo IV. I mercati finanziari. Capitolo IV. I mercati finanziari

Blanchard, Macroeconomia Una prospettiva europea, Il Mulino 2011 Capitolo IV. I mercati finanziari. Capitolo IV. I mercati finanziari Capitolo IV. I mercati finanziari 1. La domanda di moneta La moneta può essere usata per transazioni, ma non paga interessi. In realtà ci sono due tipi di moneta: il circolante, la moneta metallica e cartacea,

Dettagli

Metodi statistici per le ricerche di mercato

Metodi statistici per le ricerche di mercato Metodi statistici per le ricerche di mercato Prof.ssa Isabella Mingo A.A. 2014-2015 Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia, Comunicazione Corso di laurea Magistrale in «Organizzazione e marketing per

Dettagli

Lezione 18 1. Introduzione

Lezione 18 1. Introduzione Lezione 18 1 Introduzione In questa lezione vediamo come si misura il PIL, l indicatore principale del livello di attività economica. La definizione ed i metodi di misura servono a comprendere a quali

Dettagli

Università di Bari Facoltà di Economia ESAME DEL CORSO DI ECONOMIA POLITICA II del 9-06.2010 (VERSIONE A) COGNOME NOME MATRICOLA

Università di Bari Facoltà di Economia ESAME DEL CORSO DI ECONOMIA POLITICA II del 9-06.2010 (VERSIONE A) COGNOME NOME MATRICOLA Università di Bari Facoltà di Economia ESAME DEL CORSO DI ECONOMIA POLITICA II del 9-06.2010 (VERSIONE A) COGNOME NOME MATRICOLA 1) A Ω B Ω C Ω D Ω 2) A Ω B Ω C Ω D Ω 3) A Ω B Ω C Ω D Ω 4) A Ω B Ω C Ω

Dettagli

REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ

REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ 9 aprile 2013 IV trimestre 2012 REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ Con la pubblicazione dei dati del quarto trimestre del 2012, l Istat diffonde le serie storiche coerenti con

Dettagli

Macroeconomia, Esercitazione 6. 1 Esercizi. 1.1 Taylor rule e Domanda Aggregata Dinamica/1. 1.2 Taylor rule e Domanda Aggregata Dinamica/2

Macroeconomia, Esercitazione 6. 1 Esercizi. 1.1 Taylor rule e Domanda Aggregata Dinamica/1. 1.2 Taylor rule e Domanda Aggregata Dinamica/2 Macroeconomia, Esercitazione 6 A cura di Giuseppe Gori (giuseppe.gori@unibo.it) Esercizi. Taylor rule e Domanda Aggregata Dinamica/ Sapete che =0, 5, Y =0, 3 e che il tasso d interesse naturale è pari

Dettagli

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 Secondo i dati forniti dall Eurostat, il valore della produzione dell industria agricola nell Unione Europea a 27 Stati Membri nel 2008 ammontava a circa 377 miliardi

Dettagli

Capitolo 3. Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio. preparato da Thomas Bishop (adattamento italiano di Elisa Borghi)

Capitolo 3. Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio. preparato da Thomas Bishop (adattamento italiano di Elisa Borghi) Capitolo 3 Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio preparato da Thomas Bishop (adattamento italiano di Elisa Borghi) Anteprima Principi di base sui tassi di cambio Tassi di cambio

Dettagli

LA SFIDA DELLA RIDUZIONE DEL DEFICIT DELLE PARTITE CORRENTI DEGLI STATI UNITI

LA SFIDA DELLA RIDUZIONE DEL DEFICIT DELLE PARTITE CORRENTI DEGLI STATI UNITI LA SFIDA DELLA RIDUZIONE DEL DEFICIT DELLE PARTITE CORRENTI DEGLI STATI UNITI INTRODUZIONE La problematica esposta nella sezione dell Economic Outlook dell OECD, The challanges of narrowing the US current

Dettagli

Blanchard Amighini Giavazzi, Macroeconomia Una prospettiva europea, Il Mulino 2011. Il modello IS-LM in economia aperta

Blanchard Amighini Giavazzi, Macroeconomia Una prospettiva europea, Il Mulino 2011. Il modello IS-LM in economia aperta Capitolo VI. Il modello IS-LM in economia aperta 1. I mercati dei beni in economia aperta Economia aperta applicata a mercati dei beni: l opportunità per i consumatori e le imprese di scegliere tra beni

Dettagli

Il concetto di valore medio in generale

Il concetto di valore medio in generale Il concetto di valore medio in generale Nella statistica descrittiva si distinguono solitamente due tipi di medie: - le medie analitiche, che soddisfano ad una condizione di invarianza e si calcolano tenendo

Dettagli

Capitolo V. I mercati dei beni e i mercati finanziari: il modello IS-LM

Capitolo V. I mercati dei beni e i mercati finanziari: il modello IS-LM Capitolo V. I mercati dei beni e i mercati finanziari: il modello IS-LM 2 OBIETTIVO: Il modello IS-LM Fornire uno schema concettuale per analizzare la determinazione congiunta della produzione e del tasso

Dettagli

Modulo 2. Domanda aggregata e livello di produzione

Modulo 2. Domanda aggregata e livello di produzione Modulo 2 Domanda aggregata e livello di produzione Esercizio. In un sistema economico privo di settore pubblico, la funzione di consumo è: C = 200 + 0.8Y; gli investimenti sono I= 50. a) Qual è il livello

Dettagli

1 Serie di Taylor di una funzione

1 Serie di Taylor di una funzione Analisi Matematica 2 CORSO DI STUDI IN SMID CORSO DI ANALISI MATEMATICA 2 CAPITOLO 7 SERIE E POLINOMI DI TAYLOR Serie di Taylor di una funzione. Definizione di serie di Taylor Sia f(x) una funzione definita

Dettagli

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed. Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS 1 Anteprima Con il termine politica monetaria si intende la gestione dell offerta di moneta. Sebbene il concetto possa apparire semplice,

Dettagli

Lezione 9 Macroeconomia: Le

Lezione 9 Macroeconomia: Le Corso di Economia Politica prof. S. Papa Lezione 9 Macroeconomia: Le regolarità empiriche Facoltà di Economia Università di Roma La Sapienza Alcune domande Da che dipende la disoccupazione? Da che dipende

Dettagli

ESERCITAZIONI MACROECONOMIA 2

ESERCITAZIONI MACROECONOMIA 2 ESERCITAZIONI MACROECONOMIA 2 CAPITOLO 10 Crescita: i fatti principali 1) Spiegate cosa si intende per convergenza nella teoria della crescita e mostrate il grafico con cui si rappresenta. 2) Spiegate

Dettagli

Risparmio, accumulazione di capitale e produzione

Risparmio, accumulazione di capitale e produzione Lezione 13 (BAG cap. 12) Risparmio, accumulazione di capitale e produzione Corso di Macroeconomia Prof. Guido Ascari, Università di Pavia Il tasso di risparmio Tasso di risparmio di una economia: rapporto

Dettagli

Leasing secondo lo IAS 17

Leasing secondo lo IAS 17 Leasing secondo lo IAS 17 Leasing: Ias 17 Lo Ias 17 prevede modalità diverse di rappresentazione contabile a seconda si tratti di leasing finanziario o di leasing operativo. Il leasing è un contratto per

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTA DI SCIENZE STATISTICHE CORSO DI LAUREA IN STATISTICA ECONOMIA E FINANZA. Tesi di laurea

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTA DI SCIENZE STATISTICHE CORSO DI LAUREA IN STATISTICA ECONOMIA E FINANZA. Tesi di laurea UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTA DI SCIENZE STATISTICHE CORSO DI LAUREA IN STATISTICA ECONOMIA E FINANZA Tesi di laurea Impatto della parte sistematica della politica monetaria europea sul cambio

Dettagli

Capitolo 2. Operazione di limite

Capitolo 2. Operazione di limite Capitolo 2 Operazione di ite In questo capitolo vogliamo occuparci dell operazione di ite, strumento indispensabile per scoprire molte proprietà delle funzioni. D ora in avanti riguarderemo i domini A

Dettagli

I GRUPPI TRANSFRONTALIERI.

I GRUPPI TRANSFRONTALIERI. I GRUPPI TRANSFRONTALIERI. 1. Premessa. Per effetto della globalizzazione dei mercati è sempre più frequente la creazione di gruppi transfrontalieri, di gruppi cioè in cui le diverse imprese sono localizzate

Dettagli

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale

Dettagli

4 3 4 = 4 x 10 2 + 3 x 10 1 + 4 x 10 0 aaa 10 2 10 1 10 0

4 3 4 = 4 x 10 2 + 3 x 10 1 + 4 x 10 0 aaa 10 2 10 1 10 0 Rappresentazione dei numeri I numeri che siamo abituati ad utilizzare sono espressi utilizzando il sistema di numerazione decimale, che si chiama così perché utilizza 0 cifre (0,,2,3,4,5,6,7,8,9). Si dice

Dettagli

Indice. 1 Il settore reale --------------------------------------------------------------------------------------------- 3

Indice. 1 Il settore reale --------------------------------------------------------------------------------------------- 3 INSEGNAMENTO DI ECONOMIA POLITICA LEZIONE VI IL MERCATO REALE PROF. ALDO VASTOLA Indice 1 Il settore reale ---------------------------------------------------------------------------------------------

Dettagli

Facoltà di Scienze Politiche Corso di Economia Politica. Macroeconomia sui capitoli 21, 22 e 23. Dott.ssa Rossella Greco

Facoltà di Scienze Politiche Corso di Economia Politica. Macroeconomia sui capitoli 21, 22 e 23. Dott.ssa Rossella Greco Facoltà di Scienze Politiche Corso di Economia Politica Esercitazione di Macroeconomia sui capitoli 21, 22 e 23 Dott.ssa Rossella Greco Domanda 1 (Problema 4. dal Cap. 21 del Libro di Testo) a) Gregorio,

Dettagli

IL SISTEMA INFORMATIVO

IL SISTEMA INFORMATIVO LEZIONE 15 DAL MODELLO DELLE CONDIZIONI DI EQUILIBRIO AL MODELLO CONTABILE RIPRESA DEL CONCETTO DI SISTEMA AZIENDALE = COMPLESSO DI ELEMENTI MATERIALI E NO CHE DIPENDONO RECIPROCAMENTE GLI UNI DAGLI ALTRI

Dettagli

Corso di Macroeconomia. Il modello IS-LM. Appunti

Corso di Macroeconomia. Il modello IS-LM. Appunti Corso di Macroeconomia Il modello IS-LM Appunti 1 Le ipotesi 1. Il livello dei prezzi è fisso. 2. L analisi è limitata al breve periodo. La funzione degli investimenti A differenza del modello reddito-spesa,

Dettagli

Università di Siena Sede di Grosseto Secondo Semestre 2010-2011. Macroeconomia. Paolo Pin ( pin3@unisi.it ) Lezione 3 18 Aprile 2011

Università di Siena Sede di Grosseto Secondo Semestre 2010-2011. Macroeconomia. Paolo Pin ( pin3@unisi.it ) Lezione 3 18 Aprile 2011 Università di Siena Sede di Grosseto Secondo Semestre 2010-2011 Macroeconomia Paolo Pin ( pin3@unisi.it ) Lezione 3 18 Aprile 2011 Nuovo Orario Riassunto lezione precedente Definizione e misurazione: PIL

Dettagli

CORSO DI STATISTICA (parte 2) - ESERCITAZIONE 8

CORSO DI STATISTICA (parte 2) - ESERCITAZIONE 8 CORSO DI STATISTICA (parte 2) - ESERCITAZIONE 8 Dott.ssa Antonella Costanzo a.costanzo@unicas.it Esercizio 1. Test delle ipotesi sulla varianza In un azienda che produce componenti meccaniche, è stato

Dettagli

IL SISTEMA APERTO: APPREZZAMENTO E DEPREZZAMENTO DELLA MONETA EAI 2014-2015 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 114

IL SISTEMA APERTO: APPREZZAMENTO E DEPREZZAMENTO DELLA MONETA EAI 2014-2015 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 114 IL SISTEMA APERTO: APPREZZAMENTO E DEPREZZAMENTO DELLA MONETA EAI 2014-2015 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 114 IL SISTEMA APERTO: APPREZZAMENTO E DEPREZZAMENTO DELLA MONETA IL TASSO

Dettagli

1. Distribuzioni campionarie

1. Distribuzioni campionarie Università degli Studi di Basilicata Facoltà di Economia Corso di Laurea in Economia Aziendale - a.a. 2012/2013 lezioni di statistica del 3 e 6 giugno 2013 - di Massimo Cristallo - 1. Distribuzioni campionarie

Dettagli

Lezione 14. Risparmio e investimento. Leonardo Bargigli

Lezione 14. Risparmio e investimento. Leonardo Bargigli Lezione 14. Risparmio e investimento Leonardo Bargigli Risparmio e investimento nella contabilità nazionale Ripartiamo dalla definizione di PIL in termini di spesa finale Y = C + I + G + NX Consideriamo

Dettagli

Osservazioni sulla continuità per le funzioni reali di variabile reale

Osservazioni sulla continuità per le funzioni reali di variabile reale Corso di Matematica, I modulo, Università di Udine, Osservazioni sulla continuità Osservazioni sulla continuità per le funzioni reali di variabile reale Come è noto una funzione è continua in un punto

Dettagli

Aspettative, consumo e investimento

Aspettative, consumo e investimento Aspettative, consumo e investimento In questa lezione: Studiamo come le aspettative di reddito e ricchezza futuro determinano le decisioni di consumo e investimento degli individui. Studiamo cosa determina

Dettagli

f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da

f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da Data una funzione reale f di variabile reale x, definita su un sottoinsieme proprio D f di R (con questo voglio dire che il dominio di f è un sottoinsieme di R che non coincide con tutto R), ci si chiede

Dettagli

Il mercato dei beni in economia aperta

Il mercato dei beni in economia aperta Il mercato dei beni in economia aperta La differenza tra economia aperta e chiusa In una economia chiusa tutta la produzione viene venduta entro i confini nazionali, la domanda nazionale di beni (la spesa

Dettagli

POLITICHE PER LA BILANCIA DEI PAGAMENTI

POLITICHE PER LA BILANCIA DEI PAGAMENTI capitolo 15-1 POLITICHE PER LA BILANCIA DEI PAGAMENTI OBIETTIVO: EQUILIBRIO (ANCHE SE NEL LUNGO PERIODO) DISAVANZI: IMPLICANO PERDITE DI RISERVE VALUTARIE AVANZI: DANNEGGIANO ALTRI PAESI E CONDUCONO A

Dettagli

MERCATO DEI BENI IN ECONOMIA APERTA

MERCATO DEI BENI IN ECONOMIA APERTA MERCATO DEI BENI IN ECONOMIA APERTA 1 LA CURVA IS IN ECONOMIA APERTA In economia chiusa la domanda di beni nazionali coincideva con la domanda nazionale di beni: ( ) Z C + I + In economia aperta, invece,

Dettagli

La teoria finanziaria del valore asserisce che il valore di una iniziativa dipende essenzialmente da tre fattori:

La teoria finanziaria del valore asserisce che il valore di una iniziativa dipende essenzialmente da tre fattori: La teoria finanziaria del valore asserisce che il valore di una iniziativa dipende essenzialmente da tre fattori: i flussi monetario che l iniziativa è in grado di generare il profilo temporale associabile

Dettagli

Capitolo 22: Lo scambio nel mercato dei capitali

Capitolo 22: Lo scambio nel mercato dei capitali Capitolo 22: Lo scambio nel mercato dei capitali 22.1: Introduzione In questo capitolo analizziamo lo scambio nel mercato dei capitali, dove si incontrano la domanda di prestito e l offerta di credito.

Dettagli

Livello dei prezzi e tasso di cambio nel lungo periodo

Livello dei prezzi e tasso di cambio nel lungo periodo Livello dei prezzi e tasso di cambio nel lungo periodo La legge del prezzo unico La parità del potere d acquisto (PPP) Un modello sui tassi di cambio di lungo periodo basato sulla PPP Problemi relativi

Dettagli

L Europa è un economia aperta

L Europa è un economia aperta L economia aperta L Europa è un economia aperta Un sistema macroeconomico si dice aperto quando le transazioni internazionali hanno un ruolo rilevante. Il grado di apertura di un paese è generalmente misurato

Dettagli

Equivalenza economica

Equivalenza economica Equivalenza economica Calcolo dell equivalenza economica [Thuesen, Economia per ingegneri, capitolo 4] Negli studi tecnico-economici molti calcoli richiedono che le entrate e le uscite previste per due

Dettagli

Principi di Economia - Macroeconomia Esercitazione 1 PIL e inflazione Soluzioni

Principi di Economia - Macroeconomia Esercitazione 1 PIL e inflazione Soluzioni Principi di Economia - Macroeconomia Esercitazione 1 PIL e inflazione Soluzioni Daria Vigani Maggio 2014 1 Si consideri un sistema economico che produce solo pane ed è costituito da 3 imprese: una agricola,

Dettagli

Lezione 12. L equilibrio del mercato valutario

Lezione 12. L equilibrio del mercato valutario Lezione 12. L equilibrio del mercato valutario Relazioni monetarie e finanziarie si stabiliscono anche tra i residenti di un paese e i non-residenti. Le transazioni internazionali necessitano di istituzioni

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2013/14] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania) 6-1 Struttura della presentazione Domanda e

Dettagli