VELOCITA -RESISTENZA- FLESSIBILITA RESISTENZA ALLA FORZA CAPACITA DELL ORGANISMO DI OPPORSI ALLA FATICA DURANTE PRESTAZIONI DI FORZA DI LUNGA DURATA

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1 RESISTENZA ALLA FORZA CAPACITA DELL ORGANISMO DI OPPORSI ALLA FATICA DURANTE PRESTAZIONI DI FORZA DI LUNGA DURATA CONVENZIONALMENTE PER CARICHI INFERIORI AL 30% DEL C.M. SI PARLA SOLO DI RESISTENZA ALLENAMENTI CHE PREVEDONO L IMPORTANTE COINVOLGIMENTO DELLA COMPONENTE METABOLICA UTILIZZANO CARICHI CHE NON SUPERANO IL 50 % DELMAX. NUMERO RIPETIZIONI NUMERO SERIE ENTITA DEL RECUPERO ESERCIZI A TEMPO FORZA RESISTENTE ALLENAMENTO DELLA FORZA Tutte le esercitazioni di forza oltre che con i metodi classici possono essere condotte sfruttando in tempo reale la curva Potenza\Velocità. Con questo metodo il carico viene scelto in relazione agli obbiettivi, facendo riferimento alla curva, inoltre non viene definito a priori il numero di ripetizioni da effettuare, ma ci si basa su un valore di potenza da rispettare e quindi si perdura nell esercizio fino a che la potenza del movimento non scende sotto il nostro valore di riferimento. VELOCITA -RESISTENZA- FLESSIBILITA 1

2 LA VELOCITÀ\RAPIDITÀ ASPETTI CARATTERIZZANTI RAPIDITA MOVIMENTI DI MASSIMA INTENSITA, VINCENDO RESISTENZE DI MODESTA ENTITA, ESEGUITI NEL MINOR TEMPO POSSIBILE. AZIONI VELOCI DI BREVE DURATA, SENZA CHE SI PRODUCA AFFATICAMENTO. DI REAZIONE NEI MOVIMENTI CICLICI NEI MOVIMENTI ACICLICI RAPIDITA DI REAZIONE CAPACITA DI TRASFORMARE IL PIU VELOCEMENTE POSSIBILE STIMOLI IN MOVIMENTI MOVIMENTI CICLICI RAPIDITA DI REAZIONE MOVIMENTI ACICLICI RAPIDITA NEI MOVIMENTI CICLICI RAPIDITA NEI MOVIMENTI ACICLICI CAPACITA DI ESEGUIRE NEL PIU BREVE TEMPO POSSIBILE, UNA SUCCESSIONE DI MOVIMENTI, RIPETUTI NELLA MEDESIMA FORMA, IN UN ARCO DI TEMPO COSTANTE CAPACITA DI ESEGUIRE AZIONI MOTORIE NON RIPETUTE NEL MINOR TEMPO POSSIBILE ACCELERAZIONE RAPIDITA DEI MOVIMENTI AMPIEZZA FREQUENZA RAPIDITA D AZIONE (velocità segmentaria) FORZA VELOCE 2

3 TEMPO DI PRODUZIONE DELLO STIMOLO MOVIMENTI CICLICI TEMPO DI LATENZA SEMPLICE REAZIONE AD UNO STIMOLO ATTESO RAPIDITA DI REAZIONE T. EFFETTUAZIONE RISPOSTA COMPLESSA REAZIONE AD UNO STIMOLO NON PREVENTIVABILE ACCELERAZIONE RAPIDITA DEI MOVIMENTI CAPACITA DI AUMENTARE LA PROPRIA VELOCITA AMPIEZZA FREQUENZA COORDINAZIONE SCIOLTEZZA FORZA FORZA VELOCE COORDINAZIONE MOVIMENTI ACICLICI ELEVATO GRADO DI RAPIDITA DI CONTRAZIONE RAPIDITA D AZIONE (SEGMENTARIA) CAPACITA DI FORZAVELOCE RAPIDITA CAPACITA COMPLESSA E MULTIFATTORIALE TEMPO DI LATENZA VELOCITA DEL SINGOLO MOVIMENTO FREQUENZA DEI MOVIMENTI ASPETTO SENSO -PERCETTIVO ASPETTO CONDIZIONALE ASPETTO COORDINATIVO 3

4 FASI SENSIBILI ALLENAMENTO 7-12 ANNI PERIODO DI MASSIMO SVILUPPO RAPIDITA DI REAZIONE CRESCE IN TUTTA L ETA EVOLUTIVA CON UN PICCO FRA I 18\25 ANNI 1 TAPPA: FORMAZIONE GENERALE, SI SVOLGONO ATTIVITA CHE COINVOLGONO LA GLOBALITA DELL INDIVIDUO, IMPEGNI BREVI ED AD ELEVATE FREQUENZE 2 TAPPA: SVILUPPO ANALITICO, SI ALLENANO LE SINGOLE QUALITA COINVOLTE NELLO SVILUPPO DELLA VELOCITA (FORZA, ELASTICITA, CAPACITA DI REAZIONE, FLESSIBILITA, RESISTENZA ALLA VELOCITA, TECNICA ESECUTIVA) 3 TAPPA: SINTESI SPECIFICA, UTILIZZO DI ESERCITAZIONI SIMILI A QUELLE DI GARA AD INTENSITA MAGGIORI O MINORI, MA RIPETUTE PIU VOLTE ALLENAMENTO VELOCITA PURA DEFINIZIONI MASSIMA INTENSITA DELLE ESERCITAZIONI NON RAGGIUNGERE CONDIZIONI DI FATICA PARTECIPAZIONE ATENTIVA E MOTIVAZIONALE SFRUTTARE CONDIZIONI TALI DA REALIZZARE INTENSITA SOVRAMASSIMALI ALLENAMENTO DEI PREREQUISITI FONDAMENTALI LIMITATA DURATA DEGLI ESERCIZI LIMITATO NUMERO DELLE PROVE RECUPERI AMPI ZACIORSKY: la facoltà di svolgere per un lungo tempo una qualsiasi attività, senza che si determini un calo della sua efficacia HARRE: è la capacità dell organismo di resistere alla stanchezza in esercitazioni sportive di grande durata MANNO: è la capacità di resistere alla fatica in lavori di lunga durata ARCELLI: la capacità di fornire la massima quantità di lavoro relativamente a tempo di esecuzione e masse muscolari interessate Uno sforzo protratto nel tempo con insorgenza di fatica fisica e psichica La capacità individuale di sostenere l impegno senza cali di prestazione 4

5 CLASSIFICAZIONE IN BASE ALLA DURATA CLASSIFICAZIONE IN BASE ALLA COMPONENTE METABOLICA RESISTENZA DI LUNGA DURATA (>8 ) RESISTENZA DI MEDIA DURATA (TRA 2 \8 ) RESISTENZA DI BREVE DURATA (TRA 45 \2 ) RESISTENZA ALLA FORZA RESISTENZA ALLA VELOCITA I) TRA 8 \35 II) TRA 35 \90 III) >90 RESISTENZA ANAEROBICA ALATTACIDA RESISTENZA ANAEROBICA LATTACIDA RESISTENZA AEROBICA CLASSIFICAZIONE IN BASE ALL ESTENSIONE DEI GRUPPI MUSCOLARI COINVOLTI RESISTENZA LOCALE (1\3) RESISTENZA REGIONALE (2\3) RESISTENZA GLOBALE (>2\3) FATTORI LIMITANTI LA PRESTAZIONE FISIOLOGICI TECNICI PSICOLOGICI METODOLOGICAMENTE RESISTENZA GENERALE RESISTENZA SPECIFICA 5

6 APPARATO CIRCOLATORIO FATTORI FISIOLOGICI FATTORI METABOLICI APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO APPARATO RESPIRATORIO FUNZIONALITA NEURO-MUSCOLARE GITTATA CARDIACA: VOLUME DI SANGUE CHE IL CUORE POMPA IN UN MINUTO = GITTATA PULSATORIA x FREQUENZA CARDIACA ADATTAMENTI METABOLICI ADATTAMENTI CARDIOCIRCOLATORI AUMENTO DELLA DIMENSIONE E DEL NUMERO DEI MITOCONDRI MIGLIORE ATTIVITA ENZIMATICA AUMENTA L UTILIZZO DEI SUBSTRATI LIPIDICI MIGLIORA LA CAPACITA DI OSSIDARE I CARBOIDRATI AUMENTANO LE SCORTE DI GLICOGENO ADATTAMENTI DELLE FIBRE MUSCOLARI IPERTROFIA SPECIFICA DELLE FIBRE INTERESSATE AUMENTANO LE DIMENSIONI DEL CUORE (PESO E VOLUME) AUMENTO DEL VOLUME PLASMATICO DIMINUZIONE DELLA FREQ. CARDIACA A PARITA DI CARICO AUMENTO DELLA GITTATA CARDIACA AUMENTO DELLA CAPILLARIZZAZIONE AUMENTO DELL ESTRAZIONE DI O2 DAL SANGUE RIDUZIONE DELLA PRESSIONE ARTERIOSA 6

7 ADATTAMENTI S. RESPIRATORIO FATTORI TECNICI E PSICOLOGICI MIGLIOR RAPPORTO VENTILAZIONE PERFUSIONE AUMENTO DELLA MASSIMA VENTILAZIONE MIGLIOR UTILIZZO DELLA VENTILAZIONE MIGLIORA AL LAVORO RESPIRATORIO PROLUNGATO NON VARIANO GLI INDICI STATICI E DINAMICI F. PSICOLOGICI MOTIVAZIONI CARATTERE AMBIENTE CARATTERISTICHE DELL ALLENATORE EVENTI PERSONALI TECNICA ECONOMIA DEL GESTO CAPACITA DI DISTRIBUZIONE STRATEGIE DI GARA METODI CONTINUI METODI INTERVALLATI METODI DELLE RIPETIZIONI ALLENAMENTO METODO CONTINUO LAVORO DI LUNGA DURATA : >1 ORA A 120\ F.C. LAVORO DI MEDIA DURATA: 40\60 A 150\ F.C. LAVORO DI BREVE DURATA: 20\30 A 170 F.C. A A VELOCITA COSTANTE A A VELOCITA VARIABILE A A VELOCITA PROGRESSIVA 7

8 METODO INTERVALLATO METODO INTERVALLATO DISTANZE E\O L INTENSITA DEL LAVORO IL NUMERO DELLE RIPETIZIONI E DEGLI INTERVALLI LA DURATA DELL INTERVALLO DI RIPOSO LE CONDIZIONI DI ATTIVITA DURANTE LA PAUSA METODO DELLE RIPETIZIONI LA FLESSIBILITA DEFINIZIONI MAGGIORI INTENSITA RECUPERI QUASI COMPLETI GROSSO COINVOLGIMENTO DELLE FIBRE VELOCI E DEI PROCESSI ANAEROBICI HARRE: è la capacità di un individuo di eseguire dei movimenti con grande ampiezza di escursione MANNO: è la capacità di compiere gesti con l impiego dell escursione articolare più ampia possibile sia in forma attiva che passiva PER FLESSIBILITA SI INTENDE LA CAPACITA DI ESEGUIRE MOVIMENTI E GESTI CON LA PIU AMPIA ESCURSIONE ARTICOLARE POSSIBILE 8

9 LA FLESSIBILITA LA FLESSIBILITA FATTORI ENDOGENI FLESSIBILITA FATTORI ENDOGENI FATTORI ESOGENI PRESUPPOSTI ANTROPOGENI ASPETTI ANATOMO FUNZIONALI ASPETTI METABOLICI ASPETTI PSICOLOGICI INFLUENZE AMBIENTALI FORZE ESTERNE LIVELLO DI ALLENAMENTO PRESUPPOSTI ANTROPOGENI ETA ETA : CRESCE CON L ETA DAI PRIMI ANNI DI VITA, DECRESCE DOPO LA PUBERTA SESSO: E PIU SPICCATA NEL SESSO FEMMINILE LA FLESSIBILITA FATTORI ENDOGENI LA FLESSIBILITA ASPETTO MECCANICO ASPETTI ANATOMO FUNZIONALI FORMA DELLE SUPERFICI ARTICOLARI STRUTTURE CONNETTIVE ARTICOLARI ELASTICITA TENO-MUSCOLARE TENSIONE MUSCOLARE DEGLI AGONISTI RESISTENZA DEGLI ANTAGONISTI RESISTENZA DELLE PARTI MOLLI (muscoli,fasce, cute, adipe) Tensione deformazione elastica deformazione plastica % Allungamento 9

10 LA FLESSIBILITA ASPETTO NEURO- FISIOLOGICO LA FLESSIBILITA FATTORI ESOGENI FUSI NEUROMUSCOLARI INIBIZIONE RECIPROCA INFLUENZE AMBIENTALI TEMPERATURA, UMIDITA GTO LE FORZE ESTERNE ALLENAMENTO GRAVITA, INERZIA, PARTNER IN RAPPORTO ALLA SPECIFICITA LA FLESSIBILITA CLASSIFICAZIONE LA FLESSIBILITA ALLENAMENTO FLESSIBILITA FLESSIBILITA STATICA DINAMICA ATTIVA PASSIVA MISTA Raggiunta una posizione di elevata escursione, viene mantenuta passivamente o attivamente Spostamenti che provocano mobilizzazioni più o meno ampie delle articolazioni interessate DETERMINATA DAI MUSCOLI AGONISTI DOVUTA AD INTERVENTI ESTERNI COMBINA LE DUE PRECEDENTI TECNICHE DI SVILUPPO DINAMICHE STATICHE PNF ATTIVE BALISTICHE (molleggi, slanci,etc.) ALLUNGAMENTO PASSIVO 1\4x 20\40 VARIE TECNICHE CHE SFRUTTANO I RECETTORI PROPRIOCETTIVI (FUSI E GTO) 10

11 LA FLESSIBILITA FATTORE PROTETTIVO MUSCOLO TENDINEO MIGLIORA LA COORDINAZIONE DEI GESTI MIGLIORA L ESPRESSIONE TECNICA DEI GESTI MIGLIORA LA VELOCITA VALUTAZIONE FUNZIONALE OGNI ESPRESSIONE SPORTIVA ED OGNI INDIVIDUO HANNO UN PARAMETRO DI FLESSIBILITA OTTIMALE AUMENTO INDISCRIMINATO DELLA FLESSIBILITA = VANTAGGIO RISPOSTE FISIOLOGICHE ALL ESERCIZIO FISICO IN GARA MODELLO FUNZIONALE DELLO SPORT COSA VALUTAZIONE FUNZIONALE IN ALLENAMENTO ALLENAMENTO PRESTAZIONE QUALITA ORGANICO-FUNZIONALI DELL ATLETA DI BASE (GENETICA) MODELLO FUNZIONALE DELL ALLENAMENTO COME DOPO ALLENAMENTO MODELLO FUNZIONALE DELLA GARA ATTIVITA A IMPEGNO PREVALENTEMENTE ANAEROBICO LATTACIDO ATTIVITA A IMPEGNO AEROBICO-ANAEROBICO MASSIVO ATTIVITA A IMPEGNO PREVALENTEMENTE AEROBICO ATTIVITA A IMPEGNO AEROBICO-ANAEROBICO ALTERNATO ATTIVITA DI POTENZA (ALATTACIDO) ATTIVITA DI DESTREZZA SELEZIONE ATLETI 11

12 I TEST PARAMETRI MECCANICO MUSCOLARI (attività elettrica, tipologia istologica, forza e rapidità) PARAMETRI ANAEROBICI ALATTACIDI (attività enzimatica, depositi P, fibre, lavoro, potenza) PARAMETRI ANAEROBICI LATTACIDI (lattato, epoc,, deficit di O 2, lavoro, potenza, tempo) PARAMETRI AEROBICI (VO 2 max,, costo energetico, soglia anaerobica) DIRETTI INDIRETTI VALIDITA : assicura che il valore che misuriamo realmente sia in riferimento con la qualità indagata. RIPRODUCIBILITA : assicura la concordanza tra misure ripetute dello stesso fenomeno TRA SOGGETTI VARIABILITA BIOLOGICA RIPRODUCIBILITA ENTRO SOGGETTI ATTENDIBILITA VARIABILITA OSSERVAZIONALE DA DA STRUMENTO OSSERVATORE TRA OSSERVATORE OBIETTIVITA ENTRO OSSERVATORE I TEST Non sempre un test di una caratteristica fisica è facilmente ripetibile, tanto meno a breve termine,è più logico ottimizzare e standardizzare il protocollo del test, agendo sulle componenti che hanno effetto sulla stabilità della misura. VALUTAZIONE FUNZIONALE DINAMOMETRI ISOMETRICI DINAMOMETRI SPECIFICITA : si riferisce ad una valuatzione il quanto più possibile vicina al gesto di gara. TECNICA: rispetto di alcune regole inerenti le condizioni dell atleta e quelle climatiche del laboratorio e del campo PROTOCOLLO: è la specifica procedura che si è scelta per testare una certa caratteristica in un atleta di una certa disciplina. STRUMENTO DI MISURA MECCANICO IDRAULICO ELETTRONICO STATIVO 12

13 VALUTAZIONE FUNZIONALE DINAMOMETRI VALUTAZIONE FUNZIONALE DINAMOMETRI ESTENSIMETRI STRAIN GAUGES RESISTORI PONTE DI WHEATSTONE PILONE CELLA DI CARICO FORZA DEFORMAZIONE LEGGE DI HOOKE TRASDUTTORI PIEZOELETTRICI PROPRIETA MECCANOELETTRICHE TENSIONI ELETTRICHE AMPLIFICATE PROPORZIONALI ALLE FORZE DI SOLLECITAZIONE VALUTAZIONE FUNZIONALE DINAMOMETRI ISOCINETICI DINAMOMETRI VALUTAZIONE FUNZIONALE DINAMOMETRI ISOINERZIALI DINAMOMETRI SCARSA VERSATILITA SCARSA VELOCITA MAX NO ISOCINETICA INIZIO E FINE MOVIMENTO ERRORE FORZA GRAVITAZIONALE SPESSO SOLO OCK SCARSA CORRELAZIONE FUNZIONALE ALLINEAMENTO ASSE MECCANICO ED ANATOMICO POSSIBILITA DI ISOLARE GRUPPI MUSCOLARI FORNISCE LA MASSIMA RESISTENZA DURANTE TUTTO L ARCO DI MOVIMENTO PERMETTE LA VALUTAZIONE A VELOCITA SUB-MASSIMALI PERMETTE LA COSTRUZIONE DELLA CURVA T/V ALTA RIPRODUCIBILITA AMPIA VERSATILITA ANALITICITA -GLOBALITA VALUTAZIONE SSC OCK & CCK CURVA FORZA-VELOCITA COMPLETA ALTA CORRELAZIONE FUNZIONALE ALTA RIPRODUCIBILITA PARAMETRI DERIVATI 13

14 TEST PER I FATTORI MECCANICO-MUSCOLARI TEST DIRETTI: Biopsia muscolare RM EMG TEST INDIRETTI: Dinamografia isometrica (T\T) Ripetizioni ad incremento Jump Test Bosco-Vittori Abalakov Sargeant Lungo da fermo Tempi di reazione semplici Tempi di reazione complessi Tempi di reaz a stimoli di gara CURVA F\V FORZA MAX FORZA VELOCE RAPIDITÀ FORZA RESISTENTE DINAMOGRAFIA ISOMETRICA FORZA MAX CURVA T\T FORZA RELATIVA(rapportata al peso del corpo) RTD T90 (tempo necessario a raggiungere il 90% della forza max) T50 T30 Indice Di Verchoshansky Indice Di Verchoshansky 50 METODO DELLE RIPETIZIONI AD INCREMENTO TEST DA CAMPO FACILE REALIZZAZIONE COMPLETO IN ATLETI EVOLUTI SFRUTTA TABELLE DI CORRELAZIONE NEI PRINCIPIANTI JUMP TEST (TEST( DI BOSCO) SJ Si esegue un Salto verticale dalla posizione di 1\2 sq. (angolo al ginocchio di 90 ) con le mani ai fianchi e senza l utilizzo del busto, curando di ricadere a gambe tese eseguendo due\tre molleggi sui piedi. Si valuta il tempo di volo e quindi l altezza del salto. CMJ Si esegue un salto con le stesse modalità descritte per lo sj, ma eseguendo un contromovimento preliminare al salto. Parametri di valutazione uguali allo SJ. CMJCB Si esegue un salto con le stesse modalità del CMJ, ma sfruttando l uso delle braccia. Parametri di valutazione uguali allo SJ ELASTICITA : [(CMJ-SJ)x100/CMJ] 14

15 TEST DI BOSCO-VITTORI Si eseguono una serie (da 5 a 8) di saltelli per 5 secondi a ginocchia bloccate, con o senza l aiuto delle braccia. Si valuta il tempo di volo, il tempo di contatto a terra e tutti i parametri ad essi correlati. TEST DI ABALAKOV Si esegue un salto verticale con modalità simili a quelle del cmj con uso delle braccia. Il sistema di misurazione è costituito da una rondella metrica fissata alla vita del soggetto. TEST DI SARGEANT Si esegue un salto verticale con modalità simili a quelle dell Abalakov, la misurazione del salto si effettua segnando il punto di un muro graduato che il soggetto tocca con una mano a braccio disteso VALUTAZIONE CURVA F/V TEST DI SALTO TEST DI POTENZA TEST ISOCINETICI TEMPI DI REAZIONE COMPLESSI TEMPI DI REAZIONE SEMPLICI REAZIONE MOTORIA AD UNO STIMOLO SEMPLICE (ACUSTICO O VISIVO) MISURA POCO ATTENDIBILE DELLA REALE CAPACITA REATTIVA DEGLI ATLETI D ÉLITE REAZIONE MOTORIA A SOLLECITAZIONI COMPLESSE, CAPACI DI COINVOLGERE SIA L ATTENTIVITA DEL SOGGETTO, SIA LA COORDINAZIONE E L ELABORAZIONE MENTALE DELLA RISPOSTA A QUEL SEGNALE TEMPI DI REAZIONE A STIMOLI GARA\SPECIFICI 1. Luce blu-schiacciata 2. Luce verde-difesa in tuffo 3. Luce bianca-un passo a Backer 4. Luce gialla-difesa laterale in caduta con semirotazione 5. Luce rossa-muro a due mani 15

16 TEST PER I FATTORI ANAEROBICI ALATTACIDI SALTO SINGOLO TEST DIRETTI: Biopsia muscolare RM TEST INDIRETTI: Salto singolo Test di Bosco 15 PEDANA DINAMOMETRICA PEDANA A CONDUTTANZA OPTOJUMP NON UFFICIALI Metaboliti Ematici Test di sprint Tapping W=Forza Velocità verticale TEST DI BOSCO 15 Salti continui dai 90 Durata 15 Busto bloccato Braccia ai fianchi TEST DI SPRINT Distanze fra 40 e 60 mt In piano, preferibilmente piste di atletica Fotocellule Tre cronometristi CONSIDERAZIONI CRITICHE Scarsa correlazione fra i test in gruppi omogenei di alta qualificazione Viene mantenuta la differenziazione interindividuale 1. Numero salti 2. Tempo di volo 3. Tempo di contatto 4. Lavoro e Potenza TAPPING Toccare in maniera alternata per 30 secondi due tasti distanti 60 cm fra loro. Ripetere con entrambe le braccia\gambe. Misurare il numero di battute. 1. Diverso intervento degli arti, e diverso numero di distretti corporei impegnati 2. Tipo di contrazione muscolare 3. La differente azione delle forze esterne 4. Il diverso rendimento inter- e intraindividuale 16

17 TEST PER I FATTORI ANAEROBICI LATTACIDI TEST DIRETTI: Lattatemia Equilibrio acido-base TEST INDIRETTI: Misura del debito di O 2 Test a potenza costante Test a resistenza costante (Wingate) MISURA DEL DEBITO DI O 2 IL DEBITO DI O2 O EPOC RAPPRESENTA IL CONSUMO DI OSSIGENO IN ECCESSO RISPETTO ALLE CONDIZIONI BASALI, DURANTE IL RECUPERO ED E PROPORZIONALE ALL INTERVENTO DEI MECCANISMI ANAEROBICI IN PARTICOLARE DI QUELLO LATTACIDO. TEST A POTENZA COSTANTE Sia Al Nastro Trasportatore Che Al Cicloergometro Prove massimali Sino All esaurimento Valori di lattato T max della prova TEST A RESISTENZA COSTANTE (WINGATE) TEST PER I FATTORI METABOLICI AEROBICI Pedalare al max per 30 secondi WATT MAX 1. Picco di potenza 2. Potenza media 3. Decremento di potenza TEST DIRETTI: Consumo Di O 2 Alla Bocca TEST INDIRETTI: Cooper Léger VO 2 MAX WATT MEDIO Margaria Conconi Mader SOGLIA 17

18 TEST DI COOPER È un test massimale per il Vo2 max, mira a percorrere di corsa la massima distanza possibile in 12 minuti. È importante raggiungere la velocità di corsa desiderata in modo graduale, non operare cambi di ritmo, non eseguire scatti finali, tutto questo per limitare al minimo l intervento della componente anaerobica. In base allo spazio percorso si risale al Vo2 max cercato attraverso delle tabelle dedicate. La superficie di corsa deve essere piana e non scivolosa è necessario che il soggetto famigliarizzi con il test e che sia estremamente motivato; tale tipo di test è più indicato negli atleti abituati a correre in modo abbastanza continuativo (mezzofondisti) TEST DI LEGER È un test massimale a navetta per il Vo2 max che si articola su distanze di 20 o 50 mt. Il soggetto deve progressivamente aumentare la velocità di corsa in riferimento ad un metronomo, quando non è più in grado di percorrere la tratta alla velocità imposta, il test si considera terminato. In base al numero di tratti coperti, attraverso una tabella, si risale al valore di Vo2 max cercato. È un test particolarmente indicato in quelli atleti abituati a frequenti cambi di direzione. TEST DI MARGARIA Il test di Margaria è un test sottomassimale per il Vo2 max, si articola in due prove di salita e discesa da un gradino alto 30\40 cm, intervallate fra loro da 30 minuti di recupero, la prima prova si realizza con una frequenza di 15 salite al minuto, la seconda a 25 salite al minuto, in entrambe si registra la frequenza cardiaca, che insieme alla frequenza cardiaca massima teorica (220-età), viene utilizzata per rintracciare sul normogramma di Margaria il valore di Vo2 max. TEST DI CONCONI Il test di Conconi è un test per la determinazione della soglia anaerobica, che sfrutta la correlazione lineare esistente tra frequenza cardiaca ed intensità dell esercizio in condizioni aerobiche. Con l intervento più massivo della componente anaerobica si viene a perdere tale correlazione, ciò, sul grafico frequenza cardiaca\intensità, si evidenzia con la comparsa di un punto di flesso, al quale corrisponderrebbe il valore d intensità di soglia. Il test si realizza con una corsa continua ad incremento progressivo, durante la quale si rileva la frequenza cardiaca. Non presenta un alta riproducibilità. CURVA LATTATO POTENZA TEST DI MADER Altri test per la soglia anaerobica consistono nell effettuare prove ad intensità crescente rilevando i valori di lattato. Alcuni (il test di MADER) prevedono l esecuzione di prove incrementali(3\4) con il fine di superare il valore precostituito di 4 millimoli, considerato il valore di lattato al quale corrisponde l intensità di soglia. Tale scelta si basa su considerazioni statistiche fatte su grandi numeri, ma non sempre risulta vera, in particolare non lo è su soggetti omogenei dediti a sport definiti. Altri test (CURVA LATTATO POTENZA) mirano alla curva che mette in relazione l intensità dell esercizio con i valori di lattato sviluppato. Eseguendo più prove incrementali si troverà quel valore di potenza\intensità (SOGLIA ANAEROBICA) oltre il quale si verifica un progressivo accumulo di lattato al proseguire dell esercizio; condizione non riscontrabile nei valori ad intensità più bassa dove il lattato, anche se presente, rimane costante durante tutta la prova. 18

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