Guida all'uso. Software Applicativo e Strumenti di Monitoraggio

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1 Software Applicativo e Strumenti di Monitoraggio INSITU Interpretazione Prove Geotecniche In Sito Guida all'uso GeoSoft di ing. Giorgio Scioldo Corso G. Matteotti n Torino (TO) tel fax info@geoandsoft.com

2 INSITU Guida all'uso Sommario i Sommario 1. Introduzione al programma 1 Introduzione al programma... 1 Standard Penetration Test...1 Cone Penetration Test...2 Prove Penetrometriche Dinamiche Installazione e protezione del programma 4 Requisiti necessari per l'esecuzione del programma Installazione del programma Protezione del programma 10 Protezione del programma Chiave di protezione su porta USB...10 Chiave di protezione su porta parallela Uso del programma in rete 13 Uso del programma in rete locale Aggiornamento del programma 14 Aggiornamento del programma mediante procedura automatica Frequenza degli aggiornamenti Come utilizzare l'aggiornamento automatico Interfaccia utente 17 Convenzioni Interfaccia utente ed introduzione dati Interfaccia utente: la barra dei menu ed i menu...17 Gestione delle finestre per l'introduzione dati...18 Gestione dell'introduzione dei dati mediante tabelle...19 Le Finestre di Messaggio...20 Help on Line Menu Archivi 22 Menu Archivi Comando Nuovo...22 Comando Nuovo SPT...22 Comando Nuovo CPT Elettrico...22 Comando Nuovo CPT Meccanico...22 Comando Nuovo DP...23 Comando Apri...23 Comando Apri SPT...23 Comando Apri CPT Elettrico...23 Comando Apri CPT Meccanico...23 Comando Apri DP...23 Comando Salva...23 Comando Configura Stampante...24

3 INSITU Guida all'uso Sommario ii 8. Menu Edizione 25 Menu Edizione...25 Comando Parametri Calcolo...25 La finestra di dialogo "Parametri di calcolo" - SPT...25 La finestra di dialogo "Parametri di calcolo" - CPT...27 La finestra di dialogo "Parametri di calcolo" - DP...28 Comando Stratigrafia...29 La finestra di dialogo "Parametri geotecnici della stratigrafia" - SPT...29 La finestra di dialogo "Parametri geotecnici della stratigrafia" - CPT...30 La finestra di dialogo "Parametri geotecnici della stratigrafia" - DP...30 Comando Valori...31 La finestra di dialogo "Prove SPT"...31 La finestra di dialogo "Prove CPT" - CPT elettrico...32 La finestra di dialogo "Prove CPT" - CPT meccanico...33 La finestra di dialogo "Prove DP"...33 Comando Titoli...34 La finestra di dialogo "Titoli"...34 Comando Configurazione...34 Comando Ordine Colonne...34 Comando Configurazione Colonne...36 Comando Configura Intestazione...38 La finestra di dialogo "Configura Intestazione"...38 Comando Assegna Retini...44 Comando Importazione...44 Comando Retini...45 Creazione di un nuovo retino...45 Come modificare un retino...45 Come copiare un retino esistente...46 Come cancellare un retino esistente...46 Retini per la rappresentazione grafica della stratigrafia...47 Le colonne delle prove SPT...47 Le colonne delle prove CPT...49 Le colonne delle prove DP Menu Stampa 51 Menu Stampa Comando Parametri Grafici...51 Comando Grafica...53 La finestra di anteprima di stampa...53 Comando Tabulati...53 Comando Visualizza anteprima tabulati...54 Comando Stampa rapida tabulati...54 Comando Esporta tabulati in formato DOC...54 Comando Esporta tabulati in formato TXT...54 Comando Esporta tabulati in formato EXCEL...54 Comando Configura Menu Uscita 56 Menu Uscita Contatti 57 Contatti... 57

4 INSITU Guida all'uso 0B1. Introduzione al programma 1 1. Introduzione al programma Introduzione al programma INSITU gestisce l'interpretazione di prove geotecniche statiche e dinamiche in sito. Standard Penetration Test Una delle più diffuse fra le prove in sito è senza dubbio la prova SPT. Essa consente di determinare la resistenza che un terreno offre alla penetrazione dinamica di un campionatore infisso a partire dal fondo foro di sondaggio; essa infatti è funzione delle caratteristiche e del tipo di terreno. I risultati ottenuti vengono normalmente utilizzati per la determinazione dei parametri geotecnici del terreno indagato. La sua vasta diffusione è dovuta principalmente alla facilità di realizzazione, potendo essere eseguita in qualunque tipo di terreno direttamente durante il sondaggio, senza l'adozione di attrezzature supplementari; il suo uso in tutto il mondo ha portato alla produzione di una abbondante bibliografia che rende agevole l'interpretazione dei risultati ottenuti. Essi devono però essere attentamente valutati in quanto possono venire fortemente influenzati dalle modalità di esecuzione; la prova SPT, inoltre, non fornisce indicazioni significative nel campo delle sollecitazioni statiche e quindi le correlazioni con i parametri geotecnici elaborate dai ricercatori nel corso degli anni sono esclusivamente empiriche. Vediamo ora quali sono le informazioni che possono essere elaborate: Densità relativa (D R ): per la stima della densità relativa vengono utilizzati i metodi Gibbs- Holtz e Terzaghi-Peck-Skempton. Il metodo proposto da Gibbs-Holtz permette di determinate la densità relativa del terreno attraversato mediante la relazione fra la resistenza alla penetrazione e la pressione verticale efficace. Questo metodo è particolarmente indicato per sabbie quarzose non cementate e moderatamente compressibili mentre nel caso di presenza di ghiaia il valore stimato dovrebbe essere corretto al fine di tener conto della differenza di compressibilità. La classificazione di Terzaghi e Peck mette in correlazione la densità relativa del terreno con il valore normalizzato di Nspt [(N 1 ) 60 ]. Angolo di attrito (Φ'): i dati vengono elaborati con tre diversi metodi: De Mello, Schmertmann da Gibbs-Holtz e Schmertmann da Terzaghi-Peck-Skempton. Il metodo proposto da De Mello permette di determinare l'angolo d'attrito del terreno attraversato in funzione dello sforzo verticale efficace. Questo metodo è particolarmente indicato per sabbie quarzose non cementate, moderatamente compressibili. Occorre ricordare che la correlazione di De Mello tende a sopravalutare l'angolo d'attrito per valori di sforzo efficace inferiori ai 10 kpa così come maggiori del valore reale sono quelli per Φ' > 38. Le correlazioni di Schmertmann pongono in relazione l'angolo di attrito efficace con la densità relativa in funzione di differenti granulometrie, utilizzando in questo caso sia i valori di D R elaborati con il metodo Gibbs-Holtz che con il metodo Terzaghi-Peck-Skempton. Tensione verticale efficace e Tensione verticale totale: vengono ricavati direttamente dalle informazioni stratigrafiche. Modulo confinato (M o ): il programma utilizza nella determinazione del modulo confinato tre diverse metodologie di calcolo: Shultze-Mezenbach, Studio Geotecnico Italiano da Gibbs-Holtz e Studio Geotecnico Italiano da Terzaghi-Peck-Skempton. Questi ultimi due metodi sono validi per sabbie quarzose non cementate e si basano sui risultati di prove CPT eseguite in camera di calibrazione ponendo il rapporto q c /Nspt = 5

5 INSITU Guida all'uso 0B1. Introduzione al programma 2 q c : la resistenza alla punta è ricavata dalla relazione (Seed e De Alba) fra la dimensione media dei clasti (D 50 ) introdotta nelle informazioni stratigrafiche richieste dal programma ed il valore normalizzato di Nspt (N60) Modulo di Young (E25): Anche in questo caso vengono utilizzati i risultati di prove CPT eseguite in camera di calibrazione (SGI da Gibbs-Holtz e SGI da Terzaghi-Peck-Skempton). La correlazione proposta è valida per sabbie quarzose non cementate adottando un rapporto qc/nspt = 5 Modulo di taglio dinamico (Go): il metodo principalmente utilizzato è quello proposto da Ohta e Goto in cui Go viene ricavato moltiplicando il quadrato della velocità delle onde di taglio per il valore del rapporto fra il peso di volume unitario e l'accelerazione di gravità. Il metodo è particolarmente attendibile per sabbie pulite di recente deposizione. Il secondo metodo utilizzato (Yoshida) utilizza invece correlazioni statistiche, individuate mediante prove in camera di calibrazione ed in sito, fra Nspt e velocità delle onde di taglio. Cedimenti (Smax/Qamm): il programma utilizza il metodo di Burland, Broms e De Mello, valido per le sabbie, che permette di assegnare dei limiti superiori al rapporto (Smax/Qamm) - che è funzione della larghezza della fondazione - in base alle caratteristiche di addensamento della sabbia ricavabili dal valore di Nspt. Sforzo ciclico (τ): lo sforzo ciclico è utilizzato come indice nelle correlazioni per la determinazione della resistenza alla liquefazione di un terreno sabbioso. Il metodo di calcolo utilizza il valore di Nspt normalizzato [(N 1 ) 60 ]. Cone Penetration Test La prova CPT viene normalmente impiegata nel rilevamento dell'andamento stratigrafico verticale e nell'individuazione della tipologia dei terreni attraversati. Se la punta è munita di settore poroso e di piezocono viene misurata anche la pressione nei pori corrispondente al livello idrostatico ed allo sforzo conseguente alla penetrazione nel terreno. Come per la prova SPT, l'identificazione dei terreni attraversati e la valutazione dei parametri geotecnici viene effettuata utilizzando correlazioni empiriche. L'interpretazione dei risultati viene normalmente eseguita distinguendo fra terreni granulari con prevalenza di sabbia, per i quali possono essere ricavati tramite questa prova l'angolo d'attrito, la compressibilità drenata e la densità relativa, ed i terreni coesivi con prevalenza di argilla, per i quali è possibile valutare la resistenza al taglio non drenata, la compressibilità, la sensitività ed il grado di sovraconsolidazione. Vediamo ora in dettaglio come vengono elaborate le informazioni dal programma: Classificazione del terreno attraversato: la classificazione del terreno viene normalmente basata sugli schemi litologici proposti da Begemann - determinati in base ai valori assunti dalla resistenza alla punta (qc) e dall'attrito laterale locale (fs) ottenuti con punta meccanica - e da Schmertmann, il quale aggiorna lo schema elaborato da Begemann mettendo in relazione la resistenza alla punta con il rapporto delle resistenze. La classificazione più comunemente utilizzata per interpretare i dati ottenuti con punta elettrica è forse quella proposta da Douglas e Olsen, basata sulla classificazione USCS, ottenuta mettendo in relazione la resistenza alla punta ed il rapporto delle resistenze. Questa classificazione non è particolarmente attendibile per materiali caratterizzati da bassi valori di qc e di fs, per i quali è grande l'influenza della pressione dinamica dell'acqua nei pori. Un successivo aggiornamento di questa carta è stato proposto da Olsen e Farr, utilizzando il rapporto fra la resistenza alla punta normalizzata (qcn) ed il rapporto delle resistenze Rf. Nel caso in cui il rapporto fra i valori di resistenza alla punta e di attrito laterale locale fuoriescano dall intervallo previsto nel diagramma interpretativo proposto dall'autore scelto per l'interpretazione, il programma provvederà a riportare automaticamente tali valori entro l intervallo previsto dal diagramma. Allo strato sarà assegnata la descrizione del materiale che presenta le caratteristiche geotecniche più simili a quelle ottenute dalle letture; per evidenziare l'incertezza nell'interpretazione la descrizione sarà però seguita da un punto interrogativo "(?)". Terreni drenati Densità relativa (D R ): la correlazione fra i valori di q c e la densità relativa si differenzia in caso di depositi normal-consolidati e di depositi sovra-consolidati (Baldi). Nel primo caso si utilizza una correlazione basata sui valori di q c e della pressione verticale efficace; nel secondo invece i valori di q c vengono correlati con la pressione orizzontale efficace, in quanto la pressione verticale porta ad una sovrastima della D R.

6 INSITU Guida all'uso 0B1. Introduzione al programma 3 Resistenza al taglio: il parametro che esprime la resistenza al taglio nei terreni granulari è l'angolo di attrito efficace (Φ'), per la determinazione del quale viene generalmente utilizzato il metodo proposto da Robertson e Campanella. Pur non essendo possibile ottenere relazioni dirette fra la resistenza alla punta e l'angolo di attrito efficace, essi hanno elaborato una relazione tra questi due parametri valida per sabbie a prevalenza quarzosa, normalconsolidate; in depositi sovraconsolidati il valore di φ' può invece risultare sovrastimato. Determinazione della Compressibilità [Modulo confinato tangente (Mt), Modulo drenato secante (E50), Modulo di taglio dinamico (Gmax)]: per la valutazione della compressibilità sono state proposte diverse correlazioni empiriche fra i moduli di deformazione e la resistenza alla punta; occorre ricordare che esse possono essere utilizzate per interpretare prove eseguite in terreni con prevalenza di sabbie quarzose normalconsolidate, mentre possono fornire valori sensibilmente sottostimati nel caso di depositi sovraconsolidati. Terreni non drenati (da prove eseguite con punta elettrica e piezocono) Resistenza al taglio non drenata (S u ): la determinazione di questo parametro dai risultati delle prove CPT è estremamente complessa. Il programma elabora una stima del valore di Su utilizzando la relazione Su= (qc-σo)/nk dove σo= pressione totale in sito e Nk = fattore del cono = 15±3. Il valore medio Nk è stato determinato assumendo valori di riferimento di resistenza al taglio non drenata ottenuti mediante prove scissometriche in sito (Bjerrum). Sensitività (St): benché essa venga normalmente determinata mediante prove scissometriche, è possibile fornire una stima di St mediante la correlazione di Robertson e Campanella St=Ns/Rf dove il coefficiente di sensitività Ns è stimato intorno al valore 15 per CPT eseguiti con punta meccanica e con valori compresi fra 6 e 10 per CPT con punta elettrica. Compressibilità: per la valutazione della compressibilità in terreni coesivi non drenati sono state proposte diverse correlazioni empiriche fra la resistenza alla punta, i moduli di deformazione - modulo drenato confinato (M) e modulo non drenato di Young (Eu) - e l'indice di compressibilità Cc. Occorre tenere ben presente che la valutazione della compressibilità ottenuta mediante M e Cc può non possedere alcun significato, essendo soggetta ad errori fino al 100%. Essa deve pertanto essere presa in considerazione esclusivamente nel caso in cui sia possibile verificare i risultati ottenuti mediante lo studio del comportamento reale di opere precedentemente eseguite. Grado di sovraconsolidazione (OCR): la valutazione del grado di sovraconsolidazione di una argilla può essere effettuata utilizzando il rapporto che lega OCR con la resistenza al taglio normalizzata (Su/σ'vo). Indicazioni utili alla stima della sovraconsolidazione possono venire inoltre dalla lettura del profilo della q c restituito in forma grafica. Prove Penetrometriche Dinamiche La Prova Penetrometrica Dinamica è una delle più antiche e diffuse prove geotecniche eseguite in sito. Essa consente di determinare la resistenza che un terreno offre alla penetrazione per battitura di una punta conica metallica posta all'estremità di un'asta di acciaio. La sua vasta diffusione è dovuta fondamentalmente, come per la prova SPT, alla semplicità di realizzazione. La prova è impiegata principalmente in terreni granulari; essa trova inoltre un efficace impiego nella localizzazione di strati resistenti e può quindi rivelarsi estremamente utile nella progettazione di fondazioni su pali in terreni non coesivi, con particolare riferimento ai pali prefabbricati, anche per la forte similitudine fra le modalità di infissione del campionatore e dei pali stessi. I risultati ottenuti con la prova devono però essere attentamente valutati in quanto possono venire fortemente influenzati dalle modalità di esecuzione: essendo queste ultime numerose come numerose sono le tipologie di penetrometri esistenti, i risultati in campo geotecnico derivati dalle interpretazioni delle prove DP non sono internazionalmente accettati. Essi vengono quindi normalmente correlati con i risultati di altre prove in sito, ed in particolare con le prove SPT tramite la trasformazione dei dati da N DP a Nspt.

7 INSITU Guida all'uso 1B2. Installazione e protezione del programma 4 2. Installazione e protezione del programma Requisiti necessari per l'esecuzione del programma. Processore classe Pentium Microsoft Windows 95 OSR 2.0, Windows 98, Windows Millennium, Windows NT * 4.0 con Service Pack 5 o 6, Windows 2000, Windows XP 64 MB di RAM (128 MB raccomandati) 100 MB di spazio disponibile su hard-disk Lettore CD-ROM Stampante: per il corretto funzionamento del programma è indispensabile che sia installata una stampante, anche se non deve necessariamente essere connessa al PC. Installazione del programma Per eseguire l'installazione occorre avviare il programma di installazione INSITU32SETUP.EXE dal CD-ROM o dalla cartella in cui esso è stato scaricato. Premere il pulsante AVANTI per iniziare l'installazione.

8 INSITU Guida all'uso 1B2. Installazione e protezione del programma 5 Premere il pulsante AVANTI dopo aver letto il contratto di licenza. Premere il pulsante AVANTI dopo aver letto le istruzioni riportate

9 INSITU Guida all'uso 1B2. Installazione e protezione del programma 6 Selezionare la cartella in cui deve essere creata la directory INSITU32 e fate click su AVANTI. Premere il pulsante AVANTI per far creare il gruppo "INSITU32" nel menu Start.

10 INSITU Guida all'uso 1B2. Installazione e protezione del programma 7 Scegliere se far creare l'icona del programma su Desktop. Premere il pulsante INSTALLA per proseguire l'installazione

11 INSITU Guida all'uso 1B2. Installazione e protezione del programma 8 Terminata l'installazione dei files, premere il pulsante FINE per uscire dall'installazione ed avviare il programma. Successivamente, per avviare INSITU32 fate clic sul pulsante Start quindi scegliete dal menu Programmi il gruppo INSITU32 e fate clic su INSITU32. Il programma è automaticamente avviato in italiano.

12 INSITU Guida all'uso 1B2. Installazione e protezione del programma 9 La lingua utilizzata sarà salvata all'interno del file "LANGUAGE.CFG" presente nella cartella del programma. Per selezionare una diversa lingua è sufficiente cancellare questo file prima di avviare il programma; così facendo verrà nuovamente proposta la finestra di selezione della lingua.

13 INSITU Guida all'uso 2B3. Protezione del programma Protezione del programma Protezione del programma Il programma funzionerà solamente se la chiave è collegata alla porta, e se le procedure di installazione sono state eseguite correttamente. Nel caso in cui la procedura automatica di installazione non andasse a buon fine potete provare ad eseguire manualmente l installazione dei driver, secondo le procedure descritte in seguito. Chiave di protezione su porta USB Avvertenze per l'installazione: poiché la gestione della chiave di protezione richiede l'installazione di un driver che viene copiato in una sotto cartella del programma durante l'installazione, E' NECESSARIO INSTALLARE IL PROGRAMMA PRIMA DI COLLEGARE LA CHIAVE DI PROTEZIONE ALLA PORTA USB. L installazione di SmartKey USB nei sistemi Windows XP e Windows 2003 è integrata con la procedura di Installazione Guidata Nuovo Hardware di Windows XP. La procedura per l installazione è quindi la seguente: Installare il programma, il quale provvederà all'installazione dei driver. Inserire SmartKey USB nella porta USB del PC. Selezionare Avanti della prima finestra di Installazione Guidata Nuovo Hardware. Selezionare Fine della seconda finestra di Installazione Guidata Nuovo Hardware. Nel caso in cui la procedura automatica di installazione non andasse a buon fine (ad esempio perché la chiave hardware è stata collegata prima di aver terminato l'installazione del programma) potete eseguire manualmente l'installazione, utilizzando la seguente procedura:

14 INSITU Guida all'uso 2B3. Protezione del programma 11 avviate Windows ed effettuate un LOGIN come AMMINISTRATORE selezionate la cartella EUTRON presente nella cartella del programma installato ed avviate il programma SDI.EXE (SmartKey Driver Installer). SDI mette a disposizione tre opzioni per i tre tipi d installazione e disinstallazione, SmartKey Parallela, SmartKey USB e Global Security System. L interfaccia grafica di SDI mette a disposizione tre opzioni: Installa: installa i driver del tipo selezionato Disinstalla: disinstalla i driver del tipo selezionato Elimina: disinstalla i driver senza controllare eventuali dipendenze. selezionate la scheda "USB" e fate clic sul pulsante <Installa> L'avvenuta installazione del driver è segnalata da una finestra: fate clic sul pulsante <OK> per uscire. Se l installazione non andasse a buon fine, SDI apre un pannello pop-up in cui mostra dettagliatamente le operazioni che sono fallite e il numero dell errore del sistema operativo. Nel caso in cui, collegando la chiave di protezione, il sistema operativo avvii ugualmente la procedura di installazione di un nuovo hardware si dovrà indicare la cartella EUTRON come percorso in cui trovare i driver necessari. Per ulteriori informazioni sulle chiavi di protezione hardware potete visitare il sito Web Chiave di protezione su porta parallela Avvertenze per l'installazione: SmartKey Parallela deve essere inserita prima di accendere il computer e la stampante collegata in cascata. In caso contrario, sia SmartKey Parallela sia la stampante potrebbero non funzionare correttamente. Il processo di installazione dei driver è normalmente silente, e non richiede nessuna interazione con l utente. Su sistemi Windows 95, Windows 98 e Windows Me, la presenza della chiave di protezione su porta parallela è automaticamente determinata dal sistema, e non richiede pertanto informazioni aggiuntive. Su sistemi Windows NT, Windows 2000 e Windows XP, nel caso in cui la procedura automatica di installazione non andasse a buon fine potete eseguire manualmente l'installazione, utilizzando la seguente procedura: avviate Windows ed effettuate un LOGIN come AMMINISTRATORE

15 INSITU Guida all'uso 2B3. Protezione del programma 12 selezionate la cartella EUTRON presente nella cartella del programma installato ed avviate il programma SDI.EXE (SmartKey Driver Installer). SDI mette a disposizione tre opzioni per i tre tipi d installazione e disinstallazione, SmartKey Parallela, SmartKey USB e Global Security System. L interfaccia grafica di SDI mette a disposizione tre opzioni Installa: installa i driver del tipo selezionato Disinstalla: disinstalla i driver del tipo selezionato Elimina: disinstalla i driver senza controllare eventuali dipendenze. selezionate la scheda "Parallela" e fate clic sul pulsante <Installa> L'avvenuta installazione del driver è segnalata da una finestra: fate clic sul pulsante <OK> per uscire. Se l installazione non andasse a buon fine, SDI apre un pannello pop-up in cui mostra dettagliatamente le operazioni che sono fallite e il numero dell errore del sistema operativo. Per ulteriori informazioni sulle chiavi di protezione hardware potete visitare il sito Web

16 INSITU Guida all'uso 3B4. Uso del programma in rete Uso del programma in rete Uso del programma in rete locale I programmi possono essere usati in rete locale senza dover necessariamente spostare la chiave hardware da un PC all altro. È inoltre possibile acquistare licenze multiple per l utilizzo dei programmi su più postazioni contemporaneamente. Vengono rispettivamente definiti Server l elaboratore al quale è fisicamente connessa la chiave hardware, e Client gli elaboratori che remotamente richiedono al server l autorizzazione a funzionare in modalità non dimostrativa. Il programma deve innanzi tutto essere installato sul Server (compresi i driver della chiave hardware) e su ciascun Client (in modalità dimostrativa). Sul server deve quindi essere installato il programma di gestione della chiave hardware KEYSERVER.EXE, utilizzando il programma di installazione reperibile sul CD-ROM o sul nostro sito Web all indirizzo: Avviato KEYSERVER.EXE comparirà la finestra del programma di gestione della chiave hardware. Occorre fare clic sul bottone Create Program Configuration File, e quindi sfogliare la rete cercando il programma per il quale si vuole abilitare l utilizzo in rete (a titolo di esempio il percorso potrebbe essere \\COMPUTER03\C\PROGRAMMI\INSITU32\INSITU32.EXE). Da questo momento, e a condizione che il programma KEYSERVER.EXE sia avviato, il programma INSITU32.EXE installato sul PC computer03 sarà pienamente operativo. NOTA: l utilizzo contemporaneo dei programmi su più postazioni è subordinato all acquisto di licenze multiple. Diversamente i programmi potranno essere eseguiti in modalità non dimostrativa su di un solo elaboratore alla volta.

17 INSITU Guida all'uso 4B5. Aggiornamento del programma Aggiornamento del programma Aggiornamento del programma mediante procedura automatica Seguendo una politica commerciale immutata fin dalla fondazione della nostra azienda, gli aggiornamenti dei programmi sono forniti gratuitamente. Poiché spesso non vengono rilasciati aggiornamenti completi del prodotto, cioè delle nuove versioni, ma vengono apportate continue modifiche, migliorie ed aggiunte, non è sempre indispensabile una reinstallazione del programma. Nell'ottica di fornire un servizio di supporto puntuale, che permetta ai nostri clienti di mantenere sempre aggiornato il programma acquistato senza costi od aggravi particolari, la GeoSoft ha deciso di automatizzare il download e l'installazione degli aggiornamenti dei programmi, implementando AutoUpdater, un servizio che, accedendo al sito Internet geoandsoft.com individua e scarica i file aggiornati, li installa e sposta i file ormai inutili in una cartella di backup, per consentire eventualmente all'utente di ripristinare la versione precedente. AutoUpdater può essere eseguito in modalità Interattiva o Automatica. In modalità Interattiva (predefinita) AutoUpdater verifica l'elenco degli aggiornamenti disponibili esclusivamente dietro espressa richiesta dell'utente, che fa clic sul pulsante "Aggiorna". Per ricevere gli aggiornamenti utilizzando AutoUpdater: Avviate il programma Fate clic sul pulsante "Aggiorna" nella parte inferiore della finestra.

18 INSITU Guida all'uso 4B5. Aggiornamento del programma 15 Attendete che il programma verifichi quali dei file sono da aggiornare: se sono presenti file più recenti di quelli presenti sul computer locale ne viene visualizzato l'elenco, con la possibilità di scegliere, per ciascun file, se debba essere scaricato o tralasciato. In particolare tutti i files saranno predisposti per essere scaricati, ad eccezione di quelli personalizzabili dall'utente (ad esempio i file di configurazione dei colori) per i quali AutoUpdater, pur rilevando la differenza di data fra il file presente nel sito di aggiornamento ed il file presente sul disco, richiede l'esplicita autorizzazione allo scaricamento. Scegliete i file da scaricare e fate clic sul pulsante " Aggiorna" per scaricarli e installarli. Al termine dell'installazione viene avviato automaticamente il programma. In modalità Automatica, AutoUpdater verifica la presenza di nuovi aggiornamenti ad ogni avvio del programma. Per impostare la modalità automatica selezionate la casella "Aggiorna ad ogni avvio". Frequenza degli aggiornamenti E' preferibile eseguire una verifica della disponibilità di aggiornamenti subito dopo l'installazione del prodotto, soprattutto se si utilizza per l'installazione un CD DEMO. Una volta che i file sono aggiornati, è consigliabile eseguire regolarmente la verifica degli aggiornamenti del programma, che vengono rilasciati quando necessario. Come utilizzare l'aggiornamento automatico Per le procedure di aggiornamento automatico e di attivazione della modalità demo estesa i nostri programmi utilizzano il protocollo HTTP. Nel caso in cui l'elaboratore sia connesso direttamente e permanentemente ad Internet esso si può collegare direttamente al nostro server tramite la porta 80. Qualora la procedura non abbia successo, occorre probabilmente l'intervento dell'amministratore del sistema, a cui sono dedicate le seguenti note. DIALUP (rete fissa, ISDN, BlueTooth ecc.) La connessione a Internet deve essere stabilita prima di avviare il programma. FIREWALL Sia il programma che si desidera aggiornare, sia il modulo autoupdater3.exe, devono avere il permesso di accedere a Internet. E' possibile che, in presenza di firewall, al primo tentativo di accesso la procedura non venga completata in modo efficace a causa di

19 INSITU Guida all'uso 4B5. Aggiornamento del programma 16 interferenze e/o timeout dovuti al firewall stesso, si consiglia perciò di abilitare i permessi di accesso in modo permanente ed eventualmente ripetere l'avvio del programma. PROXY Il programma autoupdater3.exe accede al server proxy qualora questo sia stato abilitato per condividere la connettività su una rete locale; ciò può essere controllato verificando da Internet Explorer che in "strumenti>opzioni internet>connessioni>impostazioni LAN" sia abilitata la voce "utilizza un server proxy...", e che la porta del protocollo HTTP sia settata al valore "80". In alternativa è possibile verificare la configurazione della connettività utilizzando Regedit.exe: HKEY_CURRENT_USER Software Microsoft Windows CurrentVersion Internet Settings ProxyEnable: 1 ProxyServer: ftp=xxx.xxx.xxx.xxx:xx; gopher=...;http=xxx.xxx.xxx.xxx:80

20 INSITU Guida all'uso 5B6. Interfaccia utente Interfaccia utente Convenzioni In questo documento vengono utilizzate alcune convenzioni tipografiche e della tastiera al fine di facilitare il riconoscimento delle informazioni. Lo stile grassetto è utilizzato per indicare nomi di comandi e relative opzioni. Il testo scritto in grassetto deve pertanto essere digitato esattamente come riportato, sia per quanto riguarda i caratteri che per quanto riguarda gli spazi. Le parole in corsivo indicano la richiesta di informazioni. Il carattere MAIUSCOLO indica invece i nomi dei computer, delle stampanti, delle cartelle e dei files. Interfaccia utente ed introduzione dati L'interfaccia utente è stata pensata per essere facile e potente con una guida costante, pratica e teorica, che aiuti e guidi l'utilizzatore nella gestione dei programmi senza obbligarlo ad una frequente consultazione dei manuali. Tutti i comandi sono contenuti all'interno dei menu a tendina presenti nella barra dei menu, selezionabili sia con il mouse sia da tastiera. La disposizione dei menu, studiata secondo criteri ergonomici, rispetta l'ordine logico delle operazioni inibendo l'accesso alle operazioni successive fino a che non siano stati forniti tutti i dati richiesti nella sezione precedente. Lo schema dell'interfaccia è conservato per quanto possibile in tutti i programmi di nostra produzione per rendere più semplice il passaggio da un programma all'altro, senza dover imparare comandi e procedure diverse per funzioni simili (come l'inserimento dei dati o la gestione dei files) o dover, all'opposto, utilizzare comandi simili per funzioni diverse. Esaminiamo ora i componenti generali utilizzati nell'interfaccia utente dei programmi della Geo Soft. Interfaccia utente: la barra dei menu ed i menu La barra dei menu gestisce l'accesso a tutti i comandi del programma. La filosofia generale che regola l'uso dei menu ne prevede una disposizione quanto più possibile ergonomica, semplice ed intuitiva.

21 INSITU Guida all'uso 5B6. Interfaccia utente 18 Per effettuare elaborazioni complete i menu devono (generalmente) essere utilizzati da sinistra a destra, ed in ciascuno di essi i singoli comandi dall'alto in basso seguendo uno schema quanto possibile fisso: definizione del nome del lavoro, introduzione dei dati richiesti ed esecuzione dei calcoli, restituzione grafica in forma di anteprima o di stampa definitiva. Si noti che i programmi possono disabilitare automaticamente alcuni menu od alcune voci all'interno di questi ultimi allorché l'operazione in oggetto non sia correntemente possibile; esempi tipici sono la disattivazione del menu di calcolo finché non sia stato completato l'inserimento dei dati e la disattivazione del menu di stampa fino a che non siano stati eseguiti i calcoli. Per scegliere un comando da un menu possono essere seguite le seguenti procedure: puntare sul menu da attivare e fare clic, quindi puntare sul comando da aprire e fare clic. Qualora non voleste selezionare un comando presente in questo menu, uscite dall'area del menu prima di rilasciare il pulsante del mouse. Gestione delle finestre per l'introduzione dati I comandi contenuti all'interno dei menu possono dar luogo ad una azione immediata oppure visualizzare una finestra di dialogo per l'introduzione o la modifica dei diversi set di dati. Quando una finestra è visibile vengono ignorate tutte le azioni che non si riferiscono alla gestione della finestra stessa; pertanto è necessario chiuderla per riprendere il normale utilizzo del programma. Nel bordo in alto della finestra è presente la barra del titolo, la quale ricorda sinteticamente la funzione della finestra attiva. Le finestre possono essere riposizionate in una diversa area dello schermo semplicemente trascinando la barra del titolo. All'interno delle finestre di dialogo vengono impiegati alcuni tipi fondamentali di strumenti d'uso: campi per l'inserimento di dati, liste di selezione e pulsanti di controllo. I campi per l'inserimento di dati gestiscono l'immissione dei valori e dei testi. Al loro interno sono utilizzabili la maggior parte dei tasti di editing (HOME, END, INS, CANC, ecc.).

22 INSITU Guida all'uso 5B6. Interfaccia utente 19 Se il campo presenta sul lato destro una freccia rivolta verso il basso significa che possiede un elenco di scelta. Per visualizzare il contenuto dell'elenco e selezionarne un elemento: fare clic sull'icona quindi fare clic sull'elemento da selezionare I pulsanti di controllo presenti nelle finestre sono tre: <Conferma> - salva i dati inseriti e passa alla fase successiva. <Annulla> - chiude la finestra senza salvare i dati introdotti od eseguire il comando. <Help> - produce una finestra contenente alcune informazioni generali sulla finestra selezionata. Per utilizzare i pulsanti di controllo: fare clic sul pulsante Per l'editing dei dati all'interno delle finestre si utilizzano i seguenti tasti: TAB - sposta il cursore nel campo successivo; qualora il cursore fosse posizionato all'interno dell'ultimo campo visibile porta il cursore sul primo pulsante di controllo della finestra. Premendo shift+tab il cursore torna nel campo precedente. INVIO - sposta il cursore nel campo successivo. Se il cursore è posizionato su uno dei pulsanti presenti nella finestra viene eseguito il comando corrispondente. BACKSPACE - cancella l'ultimo carattere inserito. DEL - cancella il carattere a destra del cursore. ESC - chiude la finestra senza salvare i valori introdotti od eseguire il comando. È equivalente all'uso del pulsante <Annulla>. FRECCIA SU / FRECCIA GIÙ - sono utilizzabili nei soli campi multipli, cioè in quei campi in cui è presente un elenco di scelta. FRECCIA SINISTRA / FRECCIA DESTRA - spostano il cursore all'interno del campo. HOME - porta il cursore in testa al campo. END - porta il cursore sull'ultima posizione del campo. Spostando il cursore all'interno dei diversi campi viene proposto nell'apposito spazio, presente nella parte bassa della finestra, un breve testo di spiegazione del dato richiesto. Qualora il testo esplicativo non sia completamente visibile, può essere visualizzato facendo doppio clic all'interno della zona dedicata all'help. Gestione dell'introduzione dei dati mediante tabelle Sono utilizzate per l'introduzione di lunghe sequenze di numeri e/o di testo. I tasti da utilizzare sono i seguenti: TAB - sposta il cursore sul primo pulsante della finestra; premendo nuovamente il tasto tab il cursore si sposta sui pulsanti successivi. SHIFT+TAB - porta il cursore sul pulsante precedente. INVIO - sposta il cursore nel campo successivo. Se il cursore è posizionato su uno dei pulsanti presenti nella finestra viene eseguito il comando corrispondente. PAGE UP - riporta indietro di 15 righe PAGE DOWN - porta avanti di 15 righe. FRECCIA SU - sposta il cursore nel campo soprastante. FRECCIA GIÙ - sposta il cursore nel campo sottostante. FRECCIA SINISTRA / FRECCIA DESTRA - spostano il cursore rispettivamente nel campo a sinistra ed a destra di quello in cui è posizionato il cursore. BACKSPACE - cancella l ultimo carattere presente nel campo. HOME - porta il cursore all'inizio della riga. END - porta il cursore alla fine della riga. F2 - porta il contenuto del campo all interno della cella presente sotto la barra del titolo della finestra, per permetterne una più agevole modifica. In alternativa potete fare doppio clic sul contenuto della cella. Quando lavorate all'interno di questo campo ricordate di premere INVIO per confermare le modifiche effettuate prima di chiudere la finestra con il pulsante <Ok> o di spostare il cursore del mouse in un'altra cella.

23 INSITU Guida all'uso 5B6. Interfaccia utente 20 Le tabelle dispongono inoltre di due pulsanti aggiuntivi: <Inserisci> - crea una riga vuota prima di quella in cui è posizionato il cursore. <Elimina> - cancella la riga in cui è posizionato il cursore. Spostando il cursore all'interno dei diversi campi viene proposto nell'apposito spazio, presente nella parte bassa della finestra, un breve testo di spiegazione del dato richiesto. Qualora il testo esplicativo non sia completamente visibile, può essere visualizzato facendo doppio clic all'interno della zona dedicata all'help. Suggerimento importante Il contenuto delle tabelle può essere importato od esportato da / verso altre applicazioni, quali Microsoft Excel. Per copiare il contenuto della tabella: premere la combinazione di tasti CTRL+C. Tutte le informazioni presenti vengono temporaneamente salvate negli Appunti di Windows. Per incollare il contenuto degli Appunti in una nuova tabella: premere la combinazione di tasti SHIFT+INS oppure la combinazione di tasti CTRL+V. Le Finestre di Messaggio Sono finestre non destinate all'inserimento dei dati ma esclusivamente alla comunicazione di particolari messaggi sullo stato del sistema, quali ad esempio il verificarsi di un errore dovuto ad un uso improprio del programma.

24 INSITU Guida all'uso 5B6. Interfaccia utente 21 Help on Line I programmi sono dotati di un potente dispositivo di aiuto costantemente disponibile alla consultazione (Help on Line). È possibile richiedere informazioni e suggerimenti sui comandi o sull'uso del programma utilizzando le seguenti procedure: premendo il tasto funzione f1 dopo aver posizionato il cursore sull elemento di cui si desidera avere maggiori informazioni. scegliendo Sommario dal menu Help. facendo clic sul pulsante Help presente in ogni finestra.

25 INSITU Guida all'uso 6B7. Menu Archivi Menu Archivi Menu Archivi Questo menu contiene i comandi per l'apertura ed il salvataggio dei files all'interno dei quali vengono archiviate tutte le informazioni relative al progetto in corso. Fintantoché non sia stato definito il nome del lavoro il programma non permette l'utilizzazione degli altri menu. I nomi degli ultimi quattro progetti utilizzati vengono riportati nella parte inferiore del menu Archivi. Comando Nuovo Selezionando questo comando viene proposto un sottomenu tramite il quale potrete aprire un nuovo progetto. Comando Nuovo SPT scegliete Nuovo dal menu Archivi facendo clic prima sul nome del menu quindi sul comando Nuovo, quindi selezionate il tipo di archivio da predisporre facendo clic su di esso. Comando Nuovo CPT Elettrico scegliete Nuovo dal menu Archivi facendo clic prima sul nome del menu quindi sul comando Nuovo, quindi selezionate il tipo di archivio da predisporre facendo clic su di esso. Comando Nuovo CPT Meccanico scegliete Nuovo dal menu Archivi facendo clic prima sul nome del menu quindi sul comando Nuovo, quindi selezionate il tipo di archivio da predisporre facendo clic su di esso.

26 INSITU Guida all'uso 6B7. Menu Archivi 23 Comando Nuovo DP scegliete Nuovo dal menu Archivi facendo clic prima sul nome del menu quindi sul comando Nuovo, quindi selezionate il tipo di archivio da predisporre facendo clic su di esso. Comando Apri Per poter lavorare con il programma occorre innanzitutto aprire un archivio, che può essere nuovo o già esistente. Selezionando questo comando viene proposto un sottomenu tramite il quale potrete aprire un progetto esistente. Comando Apri SPT scegliete Apri dal menu Archivi facendo clic prima sul nome del menu quindi sul comando Apri, quindi selezionate il tipo di archivio da aprire facendo clic su di esso. Il nome del file utilizzato è ricordato all'interno della barra del titolo della finestra principale ed all'interno della finestra Info del menu Help. Il nome del file non deve contenere spazi e segni di interpunzione; non è inoltre necessario indicare alcuna estensione in quanto viene aggiunta automaticamente l'estensione. Comando Apri CPT Elettrico scegliete Apri dal menu Archivi facendo clic prima sul nome del menu quindi sul comando Apri, quindi selezionate il tipo di archivio da aprire facendo clic su di esso. Il nome del file utilizzato è ricordato all'interno della barra del titolo della finestra principale ed all'interno della finestra Info del menu Help. Il nome del file non deve contenere spazi e segni di interpunzione; non è inoltre necessario indicare alcuna estensione in quanto viene aggiunta automaticamente l'estensione. Comando Apri CPT Meccanico scegliete Apri dal menu Archivi facendo clic prima sul nome del menu quindi sul comando Apri, quindi selezionate il tipo di archivio da aprire facendo clic su di esso. Il nome del file utilizzato è ricordato all'interno della barra del titolo della finestra principale ed all'interno della finestra Info del menu Help. Il nome del file non deve contenere spazi e segni di interpunzione; non è inoltre necessario indicare alcuna estensione in quanto viene aggiunta automaticamente l'estensione. Comando Apri DP scegliete Apri dal menu Archivi facendo clic prima sul nome del menu quindi sul comando Apri, quindi selezionate il tipo di archivio da aprire facendo clic su di esso. Il nome del file utilizzato è ricordato all'interno della barra del titolo della finestra principale ed all'interno della finestra Info del menu Help. Il nome del file non deve contenere spazi e segni di interpunzione; non è inoltre necessario indicare alcuna estensione in quanto viene aggiunta automaticamente l'estensione. Comando Salva Durante tutta la sessione di lavoro il programma utilizza una copia del file salvata temporaneamente all'interno della memoria RAM del computer.

27 INSITU Guida all'uso 6B7. Menu Archivi 24 Per salvare il lavoro svolto in modo che esso venga archiviato sul disco rigido occorre utilizzare il comando Salva; diversamente tutti i dati introdotti andranno persi al momento dell'uscita dal programma. Se un problema di corrente o di altro tipo interrompono il lavoro, tutti i dati non ancora salvati andranno persi, pertanto si consiglia di salvare il lavoro ad intervalli non troppo lunghi. Per salvare l'archivio: scegliete Salva dal menu Archivi facendo clic prima sul nome del menu quindi sul comando Salva. Nel campo Nome File compare il nome dato all'archivio al momento dell'apertura. Per confermare tale nome fare clic sul pulsante <Ok>. Per assegnare all'archivio un nuovo nome digitare il nome in questo stesso campo. Il programma salva il file nell'unità e nella directory correnti a meno che non venga diversamente specificato. Per salvare il file su di una diversa unità disco od in una diversa directory digitate nel campo Nome File il percorso completo ed il nome del file. Ad esempio per salvare il documento nella radice del disco C: digitate c:\nomefile oppure selezionate direttamente una diversa unità od una diversa directory. Comando Configura Stampante Selezionando questo comando si accede alla finestra di dialogo "Stampa" tramite la quale è possibile verificare e modificare la configurazione della stampante predefinita oppure selezionare una diversa stampante, scegliendo tra quelle installate nel vostro sistema.

28 INSITU Guida all'uso 7B8. Menu Edizione Menu Edizione Menu Edizione È il menu per l'inserimento e la modifica dei dati; essi possono essere introdotti direttamente in modalità manuale oppure (opzionalmente) possono essere importati dai formati direttamente prodotti dagli strumenti di misura. A seconda del tipo di file aperto (SPT, CPT o DP) vengono presentati comandi diversi. Comando Parametri Calcolo Permette la definizione dei parametri generali necessari all'interpretazione delle prove. La finestra di dialogo "Parametri di calcolo" - SPT Come è noto le prove SPT possono essere influenzate da diversi fattori, riassumibili in quattro tipologie: 1) modalità di esecuzione della prova; 2) pressione del terreno sovrastante; 3) dispositivi di battitura; 4) caratteristiche del terreno. Per limitare i disturbi nell'interpretazione dei dati ricavati è fondamentale che la prova venga eseguita in modo ottimale; sono inoltre disponibili alcune procedure di calcolo per la normalizzazione dei valori al fine di limitare l'influenza dei fattori di disturbo sopra riportati.

29 INSITU Guida all'uso 7B8. Menu Edizione 26 Nella finestra di dialogo "Parametri di calcolo" devono pertanto essere inseriti: metodologia di riconoscimento del terreno: sono proposti due diversi diagrammi per l'identificazione del tipo di terreno, Skempton e Schmertmann. In fase di calcolo il programma utilizza automaticamente le relazioni proposte da Skempton per terreni in cui la dimensione media dei clasti sia < 0.01, ed i diagrammi di Schertmann per terreni grossolani (D ). La metodologia scelta dall'utente sarà utilizzata nella determinazione dei soli strati di cui non sia noto il D50. falda idrica: permette di definire la presenza o l'assenza della falda idrica. esponente n: parametro per la normalizzazione dei valori di Nspt rispetto alla pressione del terreno sovrastante. Il valore da introdurre è l'esponente al quale viene elevato il reciproco della tensione verticale efficace al fine di ottenere il coefficiente di correzione per la normalizzazione di Nspt ( C n N = 1 σ' ( ) vo dove σ' vo = 0.1 N/mm2). I valori normalmente utilizzati sono 0.56 (Jamiolkowki et al.) oppure 0.5 (Liao e Whitman). Il numero di colpi corretto riferito ad un valore unitario di σ' vo è indicato con la sigla N1 ERim: valore medio percentuale di rendimento del sistema di infissione. Per i dispositivi con cabestano e fune il rendimento medio varia normalmente fra il 70% ed il 40% mentre per i dispositivi con sganciamento automatico il rendimento medio è circa del 60%: tale pertanto è il valore di riferimento consigliato. In fase di calcolo il programma riporta il rendimento medio misurato al rendimento medio di riferimento (60%) secondo la formula N60=(ERim/60)N dove, con la sigla N60 è indicato il numero di colpi corretto riferito al rendimento 60%. Il valore normalizzato di colpi che tenga conto sia della pressione del terreno sovrastante che del rendimento del sistema di infissione è indicato con la sigla [(N 1 ) 60 ]. profondità della falda: è la profondità a cui è stata rilevata la presenza della falda idrica, espressa in metri a partire dal piano di campagna. Fattore Nspt qc: fattore di conversione da Nspt a resistenza alla punta del penetrometro statico (qc), utilizzato nel calcolo del modulo confinato (Mo) e del modulo di Young (E25). Usualmente è posto pari a 0.5; per sabbie fini e limose è consigliato il valore 0.4. larghezza fondazione (m): larghezza della fondazione, per il calcolo del rapporto cedimento/carico ammissibile (S max /Q amm ). Il metodo di calcolo utilizzato (Burland, Broms e De Mello) è valido esclusivamente per le sabbie ed è basato sull'osservazione di cedimenti reali. Il calcolo eseguito dal programma restituisce i limiti superiori di tale rapporto, che è funzione della larghezza della fondazione per tre caratteristiche di addensamento della sabbia basate sul valore di Nspt (<10 sabbia molto sciolta; sabbia mediamente densa; >30 sabbia densa). Il metodo è considerato particolarmente attendibile per fondazioni aventi larghezza > 3 m. Quando il cursore viene posizionato all'interno di un campo il programma visualizza, al fondo della finestra, il relativo aiuto in linea. Qualora il testo non sia completamente visibile potrà essere richiamato facendo clic su di esso. Terminata l'introduzione di questi dati fate clic sul pulsante <Conferma>.

30 INSITU Guida all'uso 7B8. Menu Edizione 27 La finestra di dialogo "Parametri di calcolo" - CPT Permette la definizione dei parametri generali necessari all'interpretazione delle prove. Come è noto le prove CPT possono essere influenzate da diversi fattori riassumibili in tre tipologie: attrezzatura: punta meccanica od elettrica, forma della punta, posizione e dimensioni del filtro, ecc.; modalità di esecuzione della prova; fattori ambientali (es. la temperatura). Nella finestra di dialogo "Parametri di calcolo" devono essere inseriti i valori necessari al programma per effettuare le possibili correzioni: Metodologia di riconoscimento del terreno: sono proposti tre diversi diagrammi per l'identificazione del tipo di terreno (Schmertmann, Begemann, Douglas e Olsen, Olsen e Farr, Searl). La scelta della metodologia per il riconoscimento del tipo di terreno è estremamente importante, perché è in base ad essa che viene eseguito il riconoscimento degli strati e quindi la determinazione dei parametri geotecnici medi del terreno attraversato. Spessore minimo degli strati (mm): gli strati di potenza inferiore al valore definito in questo campo vengono eliminati quando compresi tra altri due strati del medesimo tipo. Questo permette di semplificare notevolmente la rappresentazione stratigrafica. Si noti che gli strati non vengono eliminati quando non sono compresi tra due strati del medesimo tipo, quindi le alternanze caotiche vengono in pratica descritte per strati individuali. Profondità falda: deve essere espressa in metri dal piano di campagna. Peso di volume naturale terreno (kn/m 3 ): peso di volume naturale medio del terreno, utilizzato per il calcolo delle tensioni verticali efficaci nei tratti al di sopra del livello di falda. Peso di volume saturo terreno (kn/m 3 ): peso di volume saturo del terreno, utilizzato per il calcolo delle tensioni verticali efficaci nei tratti al di sotto del livello di falda. Distanza punta-manicotto: distanza, da esprimersi in metri, tra la punta - per la misura della resistenza alla punta - ed il manicotto - per la misura della resistenza unitaria di attrito laterale. Distanza punta-setto poroso: distanza, da esprimersi in metri, tra la punta per la misura di qc ed il setto poroso per la misura della pressione nei pori. Rapporto An/Ac per correzione qc: rapporto tra l'area del perno del cono e l'area del cono. Viene usato per la correzione del valore di resistenza di punta qualora venga effettuata la lettura della pressione nei pori, diversamente deve essere posto pari a 0. Rapporto An/Ac per correzione fs: rapporto tra l'area del perno del cono e l'area del cono. Viene usato per la correzione del valore di resistenza laterale qualora venga effettuata la

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