_w".r" IMPIANTI LUCE E FORZA MOTRICE DI EMERGENZA PER GALLERIE OLTRE 1OOO METRI QUADRO FRONT-END E SCADA LFM
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1 a- VIAR,A ITAIIANA GRUPPO FERROVIE DE[tO STATO Direzione Produzione Ingegneria di ìfanutenzione Trazione Elettrica e SSE SPECIFIC,{ TECNICA DI FORNITUR,\ RFI DPRIN{ STF IFS LF616 A 1 d1 107 MIGLIORAMENTO DELLA SICURE ZZA IN GALLERIA IMPIANTI LUCE E FORZA MOTRICE DI EMERGENZA PER GALLERIE OLTRE 1OOO METRI PARTE TITOLO P,\RTE, I PARTE II PÀRTE, III PÀRTE, IV P.\RTE V PARTE VI PARTE VII GE,NE,R-\LITA PRESCRIZIONI E REQUISITI DEL PRODOTTO REQUISITI DI QU,\LITA AtrFIDABILITA. N,ÍANUTENZIONE, E, SOSTITUZIONE, OMOLOGAZIONE, DE,L PRODOTTO ACCETTAZIONE DE,L PRODOTTO,\LLE,GATI A lenz'zine di hse /a *. o'w;,!í":::ì/,,i;,':;:;;,':,1;:!;;:í:::;:jí:::'o 'che non potrà er'îere.0pid/0' Rev Data Descrizione Jedhca Tecnica I ffitbnzzazione À 12/09 /201,r Emis sione pet sperimen tazione _w".r" ' C Redatto: P.
2 2 di 107 Indice I GENERALITÀ... 5 I.1 SCOPO... 5 I.2 CAMPO DI APPLICAZIONE... 7 I.3 DOCUMENTAZIONE CORRELATA... 8 I.4 DEFINIZIONI I.5 ABBREVIAZIONI II PRESCRIZIONI E REQUISITI DEL PRODOTTO II.1 REQUISITI GENERALI II.1.1 Criteri di progetto II Utilizzo di tecnologie consolidate II Omogeneità delle apparecchiature impiegate II Elevata disponibilità II Modularità II Autodiagnosi II.1.2 Caratteristiche del sistema II.1.3 Struttura del sistema II Interfaccia con gli enti controllati II Intelligenza distribuita II Scambio di informazioni II Programmazione delle UdT/UdP II Espandibilità II Utilizzo di reti aperte e standard II Interfaccia con sistemi di livello superiore II Centrale Master II.2 FUNZIONI DEL SISTEMA LFM II.2.1 Protezione e selezione del tronco guasto II.2.2 Recupero malfunzionamento filo pilota protezioni II.2.3 Recupero scatti intempestivi II.2.4 Rialimentazione dorsale 1 kv II.2.5 Gestione lampade di emergenza II Accensione in emergenza II Accensione per la verifica stato lampade II Rilevazione lampada guasta II Rilevazione stato pulsante d emergenza II.2.6 Diagnostica apparecchiature II.2.7 Aggiornamento data-ora II.2.8 Teleprogrammazione protezioni elettriche II.2.9 Telegestione degli enti afferenti al sistema II.2.10 Comandi manuali da terminale II.2.11 Configurazione degli enti afferenti al sistema II.2.12 UdT/UdP Letture cicliche II.2.13 UdT Dati spontanei II.2.14 UdT/UdP Comandi da Centrale Master II.2.15 UdT/UdP Allineamento data/ora II.2.16 UdT/UdP Lettura eventi RIPC II.2.17 UdT/UdP Configurazione RIPC II.3 SCADA LFM II.3.1 Il software di base ed applicativo II.4 SPECIFICHE FUNZIONALI DELL INTERFACCIA OPERATORE II.4.1 Interfaccia Grafica Operatore... 64
3 3 di 107 II.4.2 Profili operatore II.4.3 Pagine grafiche II Pagina principale II Pagina di dettaglio Centrale Master/QFE II Pagina di dettaglio Quadro di Piazzale II Pagina di dettaglio Quadro di Tratta II Pagina dorsale 1 kv II Pagina Allarmi attivi II Pagina Storico Allarmi II Pagina Storico Eventi II Pagina Trend e Report II Pagina Manutenzione II Elenco simboli del sistema di supervisione LFM II.5 REQUISITI MINIMI POSTAZIONI INFORMATICHE II.5.1 PC postazione di Supervisione Client II.5.2 Centrale Master / Server di Supervisione SCADA II.5.3 PLC Master / Scheda PLC Master II.5.4 Laptop di Manutenzione III REQUISITI DI QUALITÀ III.1 PRODOTTO III.2 FORNITORI III.3 ASSICURAZIONE DI QUALITÀ III.4 PIANO DELLA QUALITÀ III.5 CRITERI DI ACCETTAZIONE IV AFFIDABILITÀ, MANUTENZIONE E SOSTITUZIONE IV.1 MANUTENZIONE E SOSTITUZIONE IV.2 AFFIDABILITA ED MTBF DI SISTEMA IV.3 VERIFICA PARAMETRI RAM E FUNZIONALITÁ IN ESERCIZIO IV.4 VERIFICA DELLE CLAUSOLE RAM IV.5 VERIFICA DELL AFFIDABILITÀ IV.6 VERIFICA DELLA MANUTENIBILITÀ IV.7 VERIFICA DELLA DISPONIBILITÀ IV.8 VERIFICA DELLA FUNZIONALITÀ IN ESERCIZIO V OMOLOGAZIONE PRODOTTO V.1 GENERALITÀ V.1 RICHIESTA DI OMOLOGAZIONE DEL PRODOTTO V.2 PROVE DI TIPO V.2.1 Generalità V.2.2 Esame visivo V.2.1 Grado di protezione degli involucri V.2.2 Distanze di isolamento in aria e superficiali V.2.3 Protezione contro la scossa elettrica V.2.4 Installazione degli apparecchi e dei componenti V.2.5 Funzionamento meccanico V.2.6 Prove dielettriche V.2.7 Tenuta al cortocircuito V.2.8 Sovratemperatura V.2.9 Test di robustezza meccanica V.2.10 Factory Acceptance Test (FAT) V.2.11 Site Acceptance Test (SAT) V.2.12 Valutazione della prove... 94
4 4 di 107 VI ACCETTAZIONE DEL PRODOTTO VI.1 CONDIZIONI DI ACCETTAZIONE VI.2 PROVE DI ACCETTAZIONE VI.3 ISTRUZIONI IN CASO DI NON CONFORMITÀ VI.4 IMBALLAGGI, PROTEZIONI E MARCATURTE VI.5 INFORMAZIONI ALL UTILIZZATORE VII ALLEGATI VII.1 RAPPORTO DI PROVA VII.1.1 Check List Comunicazione UdP-UdT-QFE VII.1.2 Check List QFE VII.1.3 Check List Selettori e Manutenzione VII.1.4 Gestione Illuminazione (Luci e MAE) VII.1.5 Check List Protezione e Selezione Guasto VII.1.6 Check List Riconfigurazione 1 kvca VII.1.7 Interblocchi VII.2 SCHEMA UNIFILARE E FRONTE QUADRO FRONT-END VII.3 SCHEMA ARCHITETTURA WAN VII.4 QUADRO DI FRONT END CENTRALE MASTER CON SCHEDA PLC
5 5 di 107 I Generalità I.1 Scopo La presente Specifica Tecnica di Fornitura (STF) ha lo scopo di definire le caratteristiche costruttive e funzionali dei Quadri Front-End e SCADA LFM (denominati QFE), atti a gestire il telecontrollo degli impianti luce e forza motrice realizzati all interno delle gallerie ferroviarie della Rete Ferroviaria Italiana S.p.a., nonché di disciplinare le procedure per le prove di omologazione e di accettazione a cui gli stessi devono essere sottoposti. Il contenuto del presente documento descrive caratteristiche costruttive e funzionali finalizzate ad ottenere la completa interoperabilità ed interscambiabilità dal punto di vista funzionale e manutentivo di Quadri Front-End e SCADA LFM prodotti da diversi fornitori al fine di realizzare un unico standard costruttivo. Il fornitore deve pertanto rispettare le caratteristiche costruttive e funzionali espresse nella presente STF ed in particolare: - dimensioni massime. - configurazione e layout. - funzionalità elettriche e collegamenti di potenza ed ausiliari - compatibilità e sostituibilità con apparecchiature di stessa tipologia e di diversa fornitura. In ogni caso RFI si riserva di verificare il rispetto dei suddetti requisiti seguendo le procedure e le modalità descritte nella parte dedicata all omologazione di prodotto. La presente Specifica Tecnica di Fornitura, in accordo alla Specifica Tecnica di Costruzione Costruzione RFI DPRIM STC IFS LF610 B, recepisce ed integra i seguenti documenti: Linee Guida per il miglioramento della Sicurezza nelle Gallerie Ferroviarie, elaborate dal Gruppo di Lavoro misto FF.S.-C.N.VV.F. e scaturite dall emanazione del D.M. 03/96, fascicolo 4101, da parte del Ministero dell Interno, Direzione Generale della Protezione Civile e dei Servizi Antincendio. Criteri Progettuali per la realizzazione degli Impianti: Elettrico e D illuminazione e Supervisione, edizione. Aprile Decreto 28 ottobre 2005 Sicurezza nelle gallerie ferroviarie del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Specifica tecnica di interoperabilità "Sicurezza nelle gallerie ferroviarie" pubblicata sulla gazzetta ufficiale dell'unione Europea del 7 marzo La presente Specifica Tecnica di Fornitura indica le scelte architetturali necessarie per la realizzazione del sistema di telecomando e telecontrollo (tele gestione), detto anche Sistema di Supervisione (SCADA), del sistema di alimentazione dell impianto di illuminazione di emergenza di galleria. Le apparecchiature normalizzate dalla presente Specifica Tecnica di Fornitura devono possedere requisiti idonei alla realizzazione delle funzioni di diagnostica. Tali requisiti sono indicati nella
6 6 di 107 descrizione delle singole apparecchiature al fine di consentire un organizzazione delle attività manutentive su condizione. La visione centralizzata del Sistema di Supervisione degli impianti luce e forza motrice di galleria è finalizzata ad una migliore gestione degli interventi sugli impianti stessi, sia in condizioni normali che in condizioni di guasto.
7 7 di 107 I.2 Campo di applicazione La presente Specifica Tecnica di Fornitura si applica alla fornitura dei Quadi di Front End da utilizzare per il sistema SCADA delle gallerie ferroviarie di lunghezza maggiore di 1000 metri sia in esercizio che in fase di costruzione o allo stato di progettazione, ivi comprese quelle delle nuove linee AV/AC. In particolare si applica alle apparecchiature poste a servizio delle seguenti funzioni: Protezione e selezione del tronco guasto; Riconfigurazione Automatica dell alimentazione a 1 kvca; Gestione illuminazione; Enti di Piazzale afferenti ai sistemi BT; Protezione e Selezione del sistema MT/BT; e delle seguenti piattaforme ed apparecchiature: Piattaforma di comunicazione; Postazioni di Supervisione Server; Centrale Master per il controllo e comando degli enti; Dispositivi a Microcontrollore di Piazzale (UdP) e di Nicchia (UdT); Postazioni remote di Supervisione di tipo Client (controllo, comando, diagnostica e manutenzione). La Centrale Master può essere realizzata secondo le seguenti configurazioni: 1. Postazione di Supervisione Server in congiunzione con il PLC Master; 2. Postazione di Supervisione Server in congiunzione con scheda PLC Master; La presente Specifica Tecnica di Fornitura integra la specifica tecnica di costruzione RFI DPR IM STC IFS LF610 B in vigore. La rete dati a supporto della presente specifica RFI DPRIM STF IS 616, non è scopo della fornitura ma è disciplinata dalla Specifica Tecnica RFI TCTS ST TL B - TT 597.
8 8 di 107 I.3 Documentazione correlata Il Quadro di Front End, deve essere progettato e realizzato, oltre che secondo quanto indicato nella presente Specifica Tecnica di Fornitura, nella completa osservanza delle leggi e norme vigenti in materia, con particolare riguardo a quelle di seguito riportate: Linee Guida per il miglioramento della sicurezza nelle gallerie ferroviarie - approvate con lettera del 21/1/98 del Presidente delle Ferrovie dello Stato, e con lettera del 11/11/97, della Direzione Generale della Protezione Civile e dei Servizi Antincendio del Ministero degli Interni; D.M. 28 ottobre 2005, Sicurezza nelle gallerie ferroviarie ; D.M. 22 gennaio 2008, n. 37, Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11- quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici ; D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro ; D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106, Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro ; Legge n.186/68 Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici Direttiva 2004/108/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 15 dicembre 2004 concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alla compatibilità elettromagnetica e che abroga la direttiva 89/336/CEE; Direttiva 2006/95/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 12 dicembre 2006 concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative al materiale elettrico destinato ad essere adoperato entro taluni limiti di tensione; Decisione 2008/163/CE della Commissione Europea del 20 dicembre 2007 (entrata in vigore il 1 luglio 2008) relativa alla specifica tecnica di interoperabilità concernente la «sicurezza nelle gallerie ferroviarie» nel sistema ferroviario transeuropeo convenzionale e ad alta velocità; RFI QUA SP AQ 001 B, 12 giugno 2002, Prescrizioni per la gestione degli appalti di lavori, manutenzioni, opere e forniture in opera sulla base di documenti di pianificazione della qualità ; Disposizione del Gestore dell Infrastruttura Ferroviaria Nazionale 17 dicembre 2007, n. 60, Attuazione del Decreto Ministeriale del 28 ottobre 2005 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti recante norme in materia di sicurezza nelle gallerie ferroviarie ; Procedura Subdirezionale RFI DMA PS IFS 44 A del : Attività di verifica dei requisiti di affidabilità, manutenibilità e disponibilità nella fase di omologazione del prodotto. Specifica Tecnica di Costruzione RFI DPR IM STC IFS LF610 B, Miglioramento della sicurezza in galleria. Impianti Luce e Forza motrice di emergenza per gallerie oltre 1000 metri ;
9 9 di 107 Specifica Tecnica di Fornitura RFI DPRIM STF IFS LF 612, Miglioramento della sicurezza in galleria Impianti Luce e Forza Motrice di emergenza per gallerie oltre 1000 metri - Quadro di Tratta ; Specifica Tecnica di Fornitura RFI DPRIM STF IFS LF 613, Miglioramento della sicurezza in galleria Impianti Luce e Forza Motrice di emergenza per gallerie oltre 1000 metri - Quadro di Piazzale ; Specifica Tecnica di Fornitura RFI DPRIM STF IFS LF 614, Miglioramento della sicurezza in galleria Impianti Luce e Forza Motrice di emergenza per gallerie Cassette e Pulsanti ; Specifica Tecnica Funzionale RFI DPRIM SP IFS 002 0, Sistema di Supervisione degli impianti di sicurezza delle gallerie ferroviarie ; Specifica Tecnica Funzionale RFI DPRIM SP IFS 002 0, Sistema di Supervisione degli impianti di sicurezza delle gallerie ferroviarie ; RFI DTC DNS EE IFS 177A, Specifica tecnica Sezionamento della linea di contatto e messa a terra di sicurezza per gallerie ferroviarie ; RFI DPRIM STF IFS TE 088, Quadro di sezionamento sottocarico per il sistema di trazione elettrica a 3 kvcc ; RFI DPRIM STF IFS TE 089, Dispositivo motorizzato di cortocircuito per il sistema di trazione elettrica a 3 kvcc ; RFI TCTS ST TL C, TT 597 Specifica tecnica impianti di telecomunicazione per la sicurezza delle gallerie ferroviarie ; RFI DTCDNSSSTB SF IS A, 18 marzo 2008, Specifica tecnica di fornitura: trasformatori d'isolamento monofasi e trifasi a raffreddamento naturale in aria destinati agli impianti di sicurezza e segnalamento. RFI DPRIM STF IFS TE 143, Relè a tutto o niente per impianti di energia e trazione elettrica Norma CEI 64-8, Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a V in corrente alternata e a V in corrente continua e sue varianti; CEI EN : Applicazioni ferroviarie, tranviarie, filoviarie e metropolitane - Parte 1: Generalità. CEI EN : Applicazioni ferroviarie, tranviarie, filoviarie e metropolitane Parte 4 - Apparecchiature di segnalamento e telecomunicazioni. CEI EN : Applicazioni ferroviarie, tranviarie, filoviarie e metropolitane Parte 5 - Emissioni ed immunità di apparecchi e impianti fissi di alimentazione. Norma CEI EN :1997 (CEI 9-6), Applicazioni ferroviarie - Installazioni fisse. Parte 1: Provvedimenti di protezione concernenti la sicurezza elettrica e la messa a terra ; Norma CEI EN :1998/A1:2002 (CEI 9-6/2), Applicazioni ferroviarie, tranviarie, filoviarie e metropolitane - Impianti fissi. Parte 2: Protezione contro gli effetti delle correnti vaganti causate da sistemi di trazione a corrente continua ; Norma CEI EN : , Applicazioni ferroviarie, tranviarie, filoviarie e metropolitane Coordinamento degli isolamenti. Parte 1: Requisiti base Distanze in aria e distanze superficiali per tutta l apparecchiatura elettrica ed elettronica ;
10 10 di 107 Norma CEI EN /A1/A2: , Applicazioni ferroviarie, tranviarie, filoviarie e metropolitane Coordinamento degli isolamenti. Parte 1: Requisiti base Distanze in aria e distanze superficiali per tutta l apparecchiatura elettrica ed elettronica ; Norma CEI EN 50126: Applicazioni ferroviarie, tranviarie, filotramviarie e metropolitane: la specificazione e la dimostrazione di affidabilità, disponibilità, manutenibilità e sicurezza (RAMS). Norma CEI EN Railway Applications Communications, signaling and Processing System Software for Railway Control and Protection System. Norma CEI EN Applicazioni ferroviarie, tranviarie, filotramviarie e metropolitane: Sistemi di comunicazione, segnalamento ed elaborazione Sistemi elettronici di sicurezza per il segnalamento. Norma CEI EN Applicazioni ferroviarie, tranviarie, filotramviarie e metropolitane: Comunicazioni di sicurezza in sistemi di trasmissione di tipo aperto Norma CEI EN :1999/A2:2003 (CEI 38-1;V2), Trasformatori di misura - Parte 1: Trasformatori di corrente ; Norma CEI EN :1999/A2:2003 (CEI 38-2;V1), Trasformatori di misura - Parte 2: Trasformatori di tensione induttivi ; Norma CEI EN 60529:1991/A1:2000 (CEI 70-1;V1), Gradi di protezione degli involucri (Codice IP) ; Norma CEI EN Insulation coordination for equipment within low-voltage system Norma CEI 14:1997, Guida per l'esecuzione delle prove sui trasformatori di potenza ; Norma CEI 14-7:1997, Marcatura dei terminali dei trasformatori di potenza ; Norma CEI EN :2006 (CEI 14-32), Trasformatori di potenza. Parte 11: Trasformatori di tipo a secco ; Norma CEI EN :2007 (CEI 17-5), Apparecchiature a bassa tensione - Parte 1: Interruttori automatici ; Norma CEI EN :2007 (CEI 17-5), Apparecchiature a bassa tensione - Parte 2: Interruttori automatici ; Norma CEI EN :2007 (CEI 17-5), Apparecchiature a bassa tensione - Parte 3: Interruttori automatici ; Norma CEI EN :2004/A12:2009 (CEI 23-3/1;V3), Interruttori automatici per la protezione dalle sovracorrenti per impianti domestici e similari. Parte 1: Interruttori automatici per funzionamento in corrente alternata ; Norma CEI EN :2005/A12:2010 (CEI 23-42;V2), Interruttori differenziali senza sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni domestiche e similari. Parte 1: Prescrizioni generali ; Norma CEI EN :1997/A11:1999 (CEI 23-43;V1), Interruttori differenziali senza sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni domestiche e similari. Parte 2-1: Applicabilità delle prescrizioni generali agli interruttori differenziali con funzionamento indipendente dalla tensione di rete ; Norma CEI EN :2010 (CEI ), Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT). Parte 1: Regole generali ;
11 11 di 107 Norma CEI EN :2010 (CEI ), Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT). Parte 2: Quadri di potenza ; Norma CEI EN :2006/A1:2009 (CEI 96-3;V2), Sicurezza dei trasformatori, delle unità di alimentazione, dei reattori e prodotti similari. Parte 1: Prescrizioni generali e prove ; Norma CEI EN Controllori programmabili. Parte 3 linguaggi di programmazione. CEI 23-48, Involucri per apparecchi per installazioni elettriche fisse per usi domestici e similari ; CEI EN , Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate destinate ad essere installate all esterno in luoghi pubblici. Cassette per distribuzione in cavo ; CEI 17-44, Apparecchiature a bassa tensione - Regole generali, CEI EN , Spine e prese per uso industriale. - Parte 1: Prescrizioni generali. ; Resta inteso che le normative sopra citate devono essere applicate nelle versioni vigenti al momento della realizzazione dell impianto. Per le apparecchiature si rimanda alle Norme e Leggi vigenti ove applicabili. Per tutto ciò che non sia comunque specificatamente prescritto, il Costruttore, tenute presenti le necessità dell esercizio ferroviario, deve sempre attenersi alle migliori regole dell arte in modo da realizzare quanto di più accurato sia per qualità di materiale impiegato che per posa in opera, tenendo conto del luogo d installazione.
12 12 di 107 I.4 Definizioni Per le definizioni relative agli elementi costitutivi e funzionali della presente specifica valgono, oltre quelle stabilite dalla normativa CEI in vigore, anche quella qui di seguito riportate: Alimentazione normale Alimentazione di riserva Automatico Manuale Impianto Interruttore - Sezionatore Perdita di isolamento Schermo Modulo Analogiche Esterne (MAE) Stato dell impianto caratterizzato dalla presenza di una sola fonte di alimentazione attiva, ubicata su uno dei due imbocchi della galleria in corrispondenza dei Quadri di Piazzale (QdP) posti alle estremità della dorsale a 1 kvca o, per gallerie più lunghe di 10 km, in corrispondenza della finestra di accesso intermedia, previo sezionamento dei componenti guasti. Stato dell impianto conseguente ad un guasto su uno dei quadri di tratta (QdT) o su una tratta della dorsale a 1 kvca, caratterizzato dalla presenza di due fonti di alimentazione attive ubicate su ciascuno dei due imbocchi della galleria in corrispondenza dei Quadri di Piazzale (QdP) posti alle estremità della dorsale a 1 kvca o, per gallerie più lunghe di 10 km, in corrispondenza della finestra di accesso intermedia, previo sezionamento dei componenti guasti. Stato del sistema in cui i processi operano autonomamente. Stato del sistema in cui i processi vengono attivati e terminati dall operatore. L uscita da tale stato (ed il conseguente ritorno a quello di automatico) deve avvenire per comando dell operatore. Insieme dei seguenti componenti: Quadri in media tensione, trasformatori MT/BT, Quadri di Piazzale (QdP), Quadri di Tratta (QdT), Quadri Front-End con PC-Server e PLC-Master (FE-BT) e dorsali cavi a 1 kvca e Vca. Interruttore di tipo estraibile/removibile, motorizzato con o senza sganciatori magnetotermici diretti, dotati anche di manovra manuale e di contatti per il controllo di posizione e stato. Qualsiasi condizione di guasto che produce una perdita i isolamento delle parti in tensione verso la massa di un quadro elettrico e/o verso lo schermo metallico di un cavo. Conduttore cilindrico o nastro di rame posizionato tra l isolamento di un cavo e la guaina di protezione, destinato a neutralizzare eventuali disturbi indotto e/o perdite di isolamento attraverso l utilizzo di adeguati dispositivi di controllo dell isolamento Modulo destinato alla gestione analogica delle grandezze delle apparecchiature esterne al Quadro di Tratta (QdT) (lampade, pulsanti d emergenza e relative lampade a LED). Tale modulo è composto da due distinte unità: La prima unità comunica con il sistema che realizza la Funzione di Supervisione tramite Unità di Tratta mediante Input/Output digitale per una segnalazione ad eventi e comunicazione RS 485 con protocollo Modbus-RTU per lo scambio del set completo di dati.
13 13 di 107 Periferico Modulo Analogiche Esterne (PMAE) Quadro di Front-End (QdFE) Quadro di Piazzale (QdP) Quadro di Tratta (QdT) Relè Indiretto di Protezione/Controllo (RIPC) Riconfigurazione automatica La seconda unità controlla l efficienza delle lampade di illuminazione vie di esodo e comunica con i PMAE sulla linea di alimentazione lampade di riferimento. Le due unità sono collegate esclusivamente da una fibra ottica. Modulo Periferico destinato alla gestione e controllo diagnostica della lampada di riferimento e del pulsante di emergenza. Tale modulo comunica mediante onde convogliate sulla dorsale lampade 230 V ac con il Modulo Analogiche Esterne (MAE) Quadro di comando e controllo contenente la Centrale Master. E dedicato a diagnosticare e comandare gli enti di impianto, dai quadri QdP ai quadri QdT per la riconfigurazione dell alimentazione delle dorsali. Quadro elettrico contenente dispositivi di interruzione, sezionamento e protezione ubicato in corrispondenza degli imbocchi della galleria e destinato a fornire l alimentazione alle dorsali a 1 kv e alle utenze esterne alla galleria. Quadro elettrico contenente apparecchiature di trasformazione, conversione e relativi dispositivi di interruzione, sezionamento e protezione ubicato all interno della galleria in corrispondenza delle nicchie e destinato a fornire l alimentazione agli impianti di illuminazione delle vie di esodo agli impianti di diffusione sonora e telefonia, armadi di soccorso e, nell eventualità, le BTS. Dispositivo a microprocessore dedicato alle funzioni di protezione/selezione e di segnalazione di stato delle grandezze amperometriche e voltmetriche, rilevate attraverso trasformatori di misura. Il dispositivo attiva le sue uscite quando si verificano particolari condizioni nei suoi circuiti d entrata. Processo automatico eseguito direttamente dal Sistema di Supervisione e Controllo atto a: gestire la modifica dello stato degli interruttori dopo la selezione del guasto realizzata in automatico dal sistema di protezione, per far passare l impianto dalla condizione di alimentazione normale a quella di alimentazione di riserva; oppure a: predisporre lo stato degli interruttori nel caso di fallimento della selezione automatica del guasto da parte del sistema di protezione, per far passare l impianto dalla condizione di alimentazione normale a quella di alimentazione di riserva. Tale processo sarà realizzato dal Sistema di Supervisione e Controllo attraverso il monitoraggio e la registrazione dello stato degli interruttori e del superamento delle soglie di intervento delle protezioni.
14 14 di 107 Spento Famiglia Unità di Piazzale Unità di Tratta Unità di Finestra Postazione Server SCADA Unità di PLC Master Centrale Master Postazione di Supervisione LFM Client Prove di selezione Prove di Accettazione Stato non attivo del sistema (deve essere segnalato visivamente ed acusticamente all operatore, con avviso acustico tacitabile). Insieme di apparecchiature o componenti a logica programmabile (UdP, UdT, UdF), aventi le medesime caratteristiche tecniche e funzionali standardizzato dalla presente STC e dalle corrispondenti STF dei singoli prodotti Dispositivo a logica programmabile destinato alla gestione delle automazioni. Tale dispositivo è ubicato all'interno dei QdP posti agli imbocchi della galleria e/o dei Quadri di Piazzale posti nella finestra intermedi per gallerie di lunghezza superiore a 10 km. Dispositivo a logica programmabile destinato a gestire le automazioni di nicchia. Tale dispositivo è ubicato all'interno dei Quadri di Tratta posti all interno delle nicchie della galleria Dispositivo a logica programmabile destinato a gestire le automazioni dei QdP ubicati in corrispondenza della finestra intermedia per gallerie superiori a 10 km. Tale dispositivo deve essere della stessa famiglia dell'analogo presente all'interno dei Quadri di Piazzale posti agli imbocchi della galleria e dei Quadri di Tratta posti nelle nicchie. Server Industriale per il controllo e comando degli enti da realizzarsi in congiunzione con l unità PLC Master. Tale postazione SCADA deve inoltre interfacciarsi con sistemi di livello superiore (SPVI, DOTE, ) condividendone i profili operatore. Dispositivo a logica programmabile destinato a raccogliere tutti i dati delle UdP e UdT, a gestire la riconfigurazione delle dorsali a 1kV e a passare tutti i dati al sistema di supervisione SCADA. Tale dispositivo dovrà comunicare con i sistemi di livello superiore (SPVI, DOTE, etc ) Postazione di Supervisione Server Scada con annesso PLC-Master o in alternativa scheda PLC-Master. Tale unità, analogamente alle precedenti, deve presentare una doppia connessione ethernet verso gli switch di rete di piazzale. Postazioni Client ubicate agli imbocchi della galleria, nei locali tecnici di piazzale. Tali postazioni costituiscono l interfaccia operatore per il sistema LFM. Insieme di prove, definite dalla Specifica Tecnica di Fornitura, eseguite dal Appaltatore ed effettuate su un numero di esemplari, indicato nella medesima STF e facenti parte di un lotto di produzione, mirate all accertamento della qualità della produzione Insieme di prove, definite dalla Specifica Tecnica di Fornitura, eseguite dal Appaltatore in Assicurazione di Qualità su un numero di esemplari, indicato nella medesima STF e facenti parte di un lotto di produzione, mirate all accertamento della conformità del medesimo lotto e, conseguentemente, all accettazione da parte di RFI dello stesso.
15 15 di 107 Prove di Tipo Prove Investigative Prodotto Ferroviario Processo di Omologazione Processo di Accettazione Insieme di prove, definite dalla Specifica Tecnica di Fornitura, effettuate da RFI su un numero di esemplari indicato nella medesima STF, mirate alla dimostrazione della rispondenza del prodotto alla STF nonché alla verifica delle capacità complessive del Appaltatore, della bontà dei materiali impiegati e della adeguatezza del ciclo produttivo. Insieme di prove, a cura e spese di RFI, da effettuarsi su un numero di esemplari indicato nella Specifica Tecnica di Fornitura, mirate all acquisizione di informazioni di carattere tecnico relativo alle caratteristiche e alle prestazioni raggiungibili dal prodotto. È un ente, un apparecchiatura, un componente, un organo, un dispositivo, un insieme o un sottoinsieme, un sistema, un impianto o una parte di impianto, un macchinario, un mezzo d opera, un prodotto informatico o quant altro destinato a nuove realizzazioni, a lavori e/o ad interventi di manutenzione utilizzati per la realizzazione di opere e servizi del trasporto ferroviario. (definizione in base alla RFI DMA DTC Ed. 03/2003) È un processo costituito da diverse fasi che permettono di acquisire il livello di sicurezza, di affidabilità, di manutenibilità e di disponibilità che il prodotto ferroviario deve soddisfare. (Omologazione Tecnica di Prodotto, in base alle Procedure Subdirezionali RFI DMA PS IFS 44 A e DI TC PS ORG 002 A ). è un processo costituito da diverse prove che permette di acquisire se tutti i prodotti del lotto di fornitura siano conformi ai requisiti previsti nelle Specifiche Tecniche di Fornitura.
16 16 di 107 I.5 Abbreviazioni Tra le abbreviazioni più ricorrenti si rammentano: ACRONIMO DEFINIZIONE A/I Analog Input AV/AC Alta Velocità/Alta Capacità BT Bassa tensione CDL Controllo Dorsale Lampade CdR Circuito di Ritorno CL Controllo Lampade D/I Digital Input D/O Digital Output DP Direzione Produzione I/O Input/Output LdC Linea di Contatto LFM Luce e Forza Motrice MAE Modulo Analogiche Esterne MATS Messa a terra di sicurezza della Linea di Contatto MT Media tensione PC Server Computer industriale rack 19 PMAE Periferica Modulo Analogiche Esterne PLC Controllore a logica programmabile PLC Master Controllore a logica programmabile di governo principale PdQ Piano della Qualità QdP Quadro di Piazzale QdT Quadro di Tratta QdFE Quadro di Front End RIPC Relè Indiretto di Protezione/Controllo SCADA Sistema di supervisione, acquisizione, controllo e diagnostica. STC Specifica tecnica di Costruzione T-I Tenuta Impulso TE e SSE Trazione Elettrica e SSE UdT Unità di Tratta Unità a Logica Programmabile (PLC) UdF Unità di Finestra Unità a Logica Programmabile (PLC) UdP Unità di Piazzale Unità a Logica Programmabile (PLC) A Availability - Disponibilità AM Agente Manutentore AS Amministratore di Sistema CI Coordinatore Infrastruttura CT Capitolato Tecnico DCO Dirigente Centrale Operativo
17 17 di 107 ACRONIMO DM DMO DPR DSQ DT DT (2) DVR DVS FdC GC HW IFS IT IT LdC LE LFM LP MA MO MTBF MTTR OdS OMFS PD PF PO POD POF POS PS R RAM RFI RV SLA DEFINIZIONE Dirigente Movimento Dirigente Movimento Operativo Direzione Produzione Direzione Strategia Qualità e Sistemi Documento Tecnico/Documentazione Tecnica Direzione Tecnica Documento di Valutazione dei Rischi Documento di Valutazione della Sicurezza Filo di Contatto Gestore Circolazione Hardware Infrastruttura Information Technology Istruzione Tecnica Linea di contatto Legale e societario Luce e Forza Motrice Linee Primarie Manuale Metodologia Operativa Mean Time Between Failure Mean Time To Repair Tempo medio di ripristino Ordine di Servizio Organismo di Omologazione FS Procedura Operativa Direzionale Procedura Operativa Funzionale Procedura Operativa Procedura Operativa Direzionale Procedura Operativa Funzionale Procedura Operativa Subdirezionale Procedura Operativa Subdirezionale Reliability Affidabilità Reliability, Availability, Maintenance; Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. Relè Voltmetrico Sicurezza del Lavoro e ambientale
18 18 di 107 ACRONIMO SO SOA SOM SOP SOr SOs SP SPR SRF SSE ST STC STF SW TE TN UA UP UR DEFINIZIONE Struttura Organizzativa Società Organismi di Attestazione Specifica di Omologazione Struttura Organizzativa Proprietaria Struttura Organizzativa responsabile Struttura Organizzativa specialistica Specifica Specifica di Prova Specifica dei Requisiti Funzionali Sottostazioni Elettriche Specifica Tecnica Specifica Tecnica di Costruzione Specifica Tecnica di Fornitura Software Trazione Elettrica Testo Normativo Uso Aziendale Uso Pubblico Uso Riservato
19 19 di 107 II II.1 Prescrizioni e requisiti del prodotto Requisiti generali II.1.1 Criteri di progetto Sono da considerarsi tassativi i criteri di progetto utilizzati nel seguito per la definizione del sistema di supervisione LFM. II Utilizzo di tecnologie consolidate Tutte le apparecchiature utilizzate devono essere già state positivamente impiegate in impianti di automazione analoghi o comunque in ambito industriale per il controllo dell energia. Le loro caratteristiche di affidabilità e manutenibilità devono essere state ampiamente verificate in situazioni di esercizio simili a quelle richieste dall'impianto in oggetto. Inoltre le tecnologie utilizzate devono essere attuali, flessibili, pronte ad evoluzioni e necessità future (aggiornamento, disponibilità ed espandibilità delle apparecchiature). II Omogeneità delle apparecchiature impiegate I controllori programmabili (PLC) utilizzati per le Centrali Master devono essere, per una questione di omogeneità di configurazione e di ottimizzazione delle prestazioni, della stessa tipologia dei controllori installati nei quadri di tratta e di piazzale. Tale prerogativa deve consentire di raggiungere l obiettivo di una maggiore e più facile conoscenza dell'impianto da parte dei tecnici manutentori, di una diminuzione dei tempi di riparazione (MTTR) e di una riduzione dei costi di acquisizione delle parti e di mantenimento dell impianto. II Elevata disponibilità Il sistema deve possedere un elevata capacità di tollerare guasti singoli senza degrado significativo delle proprie funzionalità. Le apparecchiature descritte di seguito devono essere predisposte ad essere collegate ad una rete dati, esclusa dalla presente fornitura, realizzata secondo la specifica TT 597 nella sua ultima revisione. II Modularità Sia l'hardware che il software devono essere progettati con criteri di modularità. Tutte le apparecchiature devono essere composte da moduli facilmente inseribili e disinseribili in modo che la configurazione hardware proposta possa essere facilmente modificata e/o potenziata. Anche il software deve essere progettato secondo criteri di realizzazione in modo che funzioni indipendenti siano svolte da sottoprogrammi indipendenti (Separazione dei task).
20 20 di 107 II Autodiagnosi La progettazione modulare delle apparecchiature impiegate deve permettere un'effettuazione della diagnostica a livello di singolo modulo. Le apparecchiature a logica programmata (PLC Master, UdT e UdP) devono essere dotate di software che consenta un'efficace diagnostica di tutti gli elementi del sistema sia on-line che offline. La funzione diagnostica e ripristino dei guasti deve essere sviluppata all interno dei PLC Master e resa disponibile agli SCADA LFM server e client ad uso dei manutentori. II.1.2 Caratteristiche del sistema Di seguito sono specificati i principali requisiti che il sistema di supervisione, comando e acquisizione dati deve avere: Programmabilità di tutti i dispositivi presenti all interno dei quadri (Tratta / Piazzale / Finestra) dalla Postazione di Supervisione (Client ) esterna alla galleria e/o remota (Posto Compartimentale); Molteplicità di esistenza delle postazioni di supervisione che devono poter accedere contemporaneamente alla sola visualizzazione dei dati di gestione/diagnostica mentre l emissione dei comandi deve essere prerogativa di una sola postazione. Questa discriminazione deve essere effettuata tramite opportuna gestione dei profili operatore e delle funzionalità di ogni singolo oggetto rappresentato. La funzione sopraccitata è a carico delle Centrali Master. Acquisizione delle funzioni di diagnostica, di gestione impianto. Tale funzionalità è svolta dalle Centrali Master. Approntamento delle funzioni di remotizzazione di tutte le funzionalità di supervisione verso sistemi centralizzati (SPVI). A tal fine devono essere intesi come facenti parte della fornitura tutti gli strumenti (API, TAPI, strutture database,.) atti alla realizzazione del necessario interfacciamento. Diagnosticabilità degli stati delle singole apparecchiature dalla Postazione di Supervisione (locale o remota). Tale funzionalità è a carico delle Centrali Master. Possibilità di comandare gli enti motorizzati dalla Postazione di Supervisione e di effettuarne il bloccamento in apertura al fine di evitare indebite richiusure; in particolare deve essere inibita all interno dei QdT la rimozione del predetto bloccamento nel caso di presenza tensione a monte (nel verso di alimentazione) dell ente. La funzionalità deve essere sviluppata a livello di Centrale Master. Gestione dello stato (AP CH SR) degli interruttori motorizzati di entra-esci. La funzionalità è a carico delle Centrali Master. Gestione dello stato di intervento fusibile del QdT. La funzionalità è a carico delle Centrali Master.
21 21 di 107 II.1.3 Gestione degli stati di trip e self-test dei RIPC. La funzionalità è a carico delle Centrali Master. V Gestione dello scambio di informazioni tra le unità di campo e le Centrali Master con segnalazione sia da parte delle unità locali su evento guasto (interrupt asincrono) che tramite polling deterministico da parte della Centrale Master; Gestione mediante PMAE e MAE dell attivazione dei pulsanti di emergenza dislocati in galleria o lungo il camerone di accesso alle finestre che deve consentire l immediata attivazione delle lampade di illuminazione delle vie di esodo poste sotto lo stesso QdT del pulsante; implementazione di una procedura, gestita dal sistema che realizza la Funzione di Supervisione (Centrale Master), che provveda successivamente all accensione progressiva delle restanti lampade in galleria e nelle finestre a partire dal punto di attivazione (effetto antipanico) fino all illuminazione completa di tutta la galleria. Possibilità di accensione, dalla Postazione di Supervisione locale e/o remota, delle lampade di ogni singolo QdT ed a livello di singola dorsale (dx/sx) anche su comando manuale remoto; Monitoraggio a isola dell efficienza delle lampade di illuminazione delle vie di esodo. Tale informazione deve essere gestita a livello di Centrale Master tramite opportuna segnalazione dal MAE al dispositivo UdT. Monitoraggio continuo e puntuale dell efficienza della lampada di riferimento mediante PMAE. Tale informazione deve essere gestita a livello di Centrale Master tramite opportuna segnalazione dal MAE al dispositivo UdT. Monitoraggio continuo e puntuale dell efficienza del pulsante di emergenza e dei suoi LED laterali ad alta visibilità mediante PMAE. Tale informazione deve essere gestita a livello di Centrale Master tramite opportuna segnalazione dal MAE al dispositivo UdT. Gestione del recupero degli scatti intempestivi anche in condizione di parziale o totale inefficienza del Master/Slave; Monitoraggio dell apertura delle porte dei QdT; Gestione a livello di logiche all interno delle Centrali Master, dei seguenti parametri: o Qualità del Servizio. o Time-stamp eventi (Comandi e Controlli); e funzionalità: o Predisposizione al comando. Struttura del sistema La riduzione dei tempi di riparazione (MTTR) è un parametro fondamentale per assicurare un elevata disponibilità del sistema, pertanto quest obiettivo deve essere raggiunto attraverso l'impiego di apparecchiature omogenee, modulari e facilmente diagnosticabili. II Interfaccia con gli enti controllati L'interfaccia con l'impianto controllato deve avvenire attraverso I/O di tipo digitale; ciò significa che ogni controllo deve essere prelevato attraverso contatti liberi da tensione, mentre ogni
22 22 di 107 comando deve concretizzarsi attraverso la chiusura, per un tempo determinato e regolabile, di un contatto libero da tensione. Tali interfacciamento è parte integrante dei dispositivi che realizzano le unità locali UdT/UdP. II Intelligenza distribuita Ogni QdT/QdP deve disporre di un dispositivo PLC (UdT/UdP) con capacità di elaborazione locale e di comunicazione indipendente. Tale dispositivo deve essere in grado di rispondere ad interrogazioni esterne ed attivarsi in maniera autonoma su evento. II Scambio di informazioni Il sistema deve consentire comunicazioni tra le UdT/UdP e le Centrali Master sia tramite interrogazione da parte delle stesse (polling deterministico), per acquisire gli stati, che con segnalazione su evento da parte di ogni singola UdT/UdP. Il protocollo IEC deve essere utilizzato per la comunicazione e lo scambio dati tra le UdT/UdP e le Centrali Master. II Programmazione delle UdT/UdP Le unità a logica programmabile (UdT/UdP) devono poter essere programmate sia in locale, tramite porta seriale o ethernet dedicata, che da remoto (postazioni di supervisione). Tali dispositivi devono essere compatibili con lo standard IEC Dovranno essere previste n 2 connessioni distinte Ethernet verso il colonnino TLC, di cui una dedicata alla configurazione delle unità UdT/UdP e la restante per la trasmissione dati delle logiche di riconfigurazione e controllo secondo il protocollo IEC II Espandibilità Il sistema deve essere progettato per garantire la propria espandibilità. In particolare devono essere adottati i seguenti provvedimenti: modularità dell'hw in modo che sia possibile, senza modifiche o revisioni del sistema, l'aggiunta di: o moduli per la gestione di particolari grandezze; o moduli di memoria; modularità del SW con separazione tra codici e dati in modo che ogni aggiunta quantitativa si traduca solo in un aggiornamento del "data base" o in generale, della configurazione esistente.
23 23 di 107 II Utilizzo di reti aperte e standard Per la progettazione del sistema devono essere utilizzate reti aperte e standard consolidati. In particolare, la piattaforma hardware della rete di comunicazione che crea la necessaria ridondanza tra le centrali Master e che interfaccia queste ultime con la Postazione Supervisione (Client) deve essere di tipo Ethernet con protocollo TCP/IP 10/100baseT ed indirizzi appartenenti alla stessa subnet, in modo da garantire un estrema capacità di comunicazione e massima flessibilità. In particolare, le Centrali Master devono interfacciare le UdT/UdP utilizzando il protocollo IEC II Interfaccia con sistemi di livello superiore Il sistema deve essere progettato per garantire l interfacciamento con sistemi di livello superiore (SPVI,DOTE, etc.), per garantire: o Telecontrollo/Telecomando degli enti appartenenti alla realizzazione locale; o Diagnostica del sistema locale; o Configurazione del sistema locale. In particolare, per le operazioni di telegestione (telecomando/telecontrollo)deve essere utilizzato il protocollo IEC mentre per la Configurazione, devono essere utilizzate tecnologie di WebServices a livello SCADA. Ai fini della diagnostica degli enti appartenenti al sottosistema è da preferirsi l utilizzo del protocollo SNMP. Il sistema deve essere costituito da cinque livelli gerarchici destinati ad ottimizzare il flusso dei dati e migliorare le prestazioni del sistema di controllo, supportato da una rete di comunicazione realizzata secondo TT597 Rev.B: Livello 0: Apparecchiature istallate nei QdT e QdP (Protezioni elettriche, Multimetri, MAE) Livello 1: UdT e UdP dei QdT e QdP Livello 2: PLC della Centrale Master all interno del Quadro di Front End Livello 3: PC server SCADA Livello 4: PC client SCADA Livello 0 Il Livello 0 dialoga con le apparecchiature di Livello 1 del proprio quadro. Livello 1 Il Livello 1 dialoga con il Livello 2 in Ethernet con protocollo IEC La comunicazione deve utilizzare le due seguenti modalità: 1 Ciclica. 2 Spontanea. La modalità spontanea deve essere utilizzata dalle UdT e UdP (e UdF, laddove presenti) verso le Centrali Master, al fine di velocizzare i tempi di reazione.
24 24 di 107 In particolare,devono essere inviati su evento e gestiti in task ad elevata priorità, i dati necessari a gestire riconfigurazioni delle alimentazione 1kV e accensioni delle luci di emergenza. La modalità ciclica (polling) deve essere gestita dalle Centrali Master, per acquisire la maggioranza dei dati relativi agli stati e alla diagnostica delle apparecchiature che i quadri di tratta e i quadri di piazzale rendono disponibili o in caso di perdita momentanea di connessione delle unità UdT ed UdP. Le apparecchiature di Livello 1 in caso di perdita di connessione con le Centrali Master, devono memorizzare gli eventi interni e renderli disponibili non appena la connessione è nuovamente stabilita. Le apparecchiature di Livello 1 non comunicano tra loro. Livello 2 Il Livello 2 dialoga con il Livello 1 secondo le modalità descritte sopra, e verso il Livello 3 in Ethernet tramite protocollo IEC Le apparecchiature di questo livello comunicano tra loro per garantire la ridondanza dei controllori programmabili coinvolti. I dati scambiati con il livello superiore (Livello 3) devono essere organizzati in strutture caratterizzanti gli enti parte del sistema LFM. Il protocollo di comunicazione con il livello superiore deve essere IEC Livello 3 Il Livello 3 dialoga con il Livello 2 secondo le modalità descritte sopra, e con il Livello 4, tramite tecnologia certificata dal produttore SCADA che deve garantire la modalità SERVER (Livello 3) / CLIENT (Livello 4) della propria realizzazione. Le postazioni SCADA del Livello 3 dialogano tra loro per garantire la ridondanza avvalendosi della tecnologia proprietaria dello SCADA stesso. Livello 4 Il Livello 4 dialoga con il Livello 3 secondo le modalità descritte sopra. Gli SCADA del Livello 4 non dialogano tra loro, ma vengono monitorati dal Livello 3. La Centrale Master è costituita da un PLC o scheda PLC di Livello 2 e un PC industriale di Livello 3. La comunicazione con il sistema SPVI avviene mediante le piattaforme SCADA con protocollo IEC Le comunicazioni tra i server devono avvenire con l utilizzo dei soli protocolli ammessi. Il protocollo ammesso agli interfacciamenti Ethernet descritti sopra è IEC Al fine di consentire, in presenza di uno degli scenari d emergenza previsti dal Decreto Ministeriale 28/2005, l utilizzo direttamente dal Posto Centrale remoto e dal PGEP locale le predisposizioni di sicurezza e la gestione della manutenzione, su un'unica postazione denominata SPVI realizzato da altro Appaltatore, è necessario che il sottosistema di galleria LFM, al pari di quelli relativi al controllo accessi PCA, della telefonia di emergenza e diffusione sonora TEM-DS, degli impianti antincendio e
25 25 di 107 controllo fumi (IA&CF) e del sistema automatico di sezionamento e messa a terra dell alimentazione della linea di contatto STES,) sia opportunamente interfacciato ad SPVI. Di seguito viene indicato, di massima, l interfacciamento richiesto al sottosistema di gestione LFM: Per quanto riguarda l acquisizione dei dati di diagnostica e dei telecontrolli/telecomandi, i server LFM ( centrali Master/Slave ) nei PGEP dovranno idoneamente interfacciarsi, attraverso connessioni UTP di categoria 5, allo switch della LAN di PGEP, come previsto nel progetto della rete di telecomunicazione in conformità specifica tecnica d impianto TT 597 in vigore, attraverso il quale si farà riferimento al server Element Manager ( EM ) di SPVI. Le caratteristiche di interfacciamento del sistema di gestione LFM, verso il sistema SPVI in questione, dovranno, pertanto, essere conformi a seguenti requisiti: per i Controlli della Diagnostica del server LFM: 1. conformità allo standard IEEE per tutte le interfacce Ethernet previste;
26 26 di utilizzo dell Internet Protocol di versione 4 ( IP v4 ); 3. utilizzo del Protocollo UDP per il trasporto dei datagrammi dell applicativo SNMP; 4. utilizzo del Protocollo SNMP v2 prevedendo una SMI (Structure of Management Information) secondo le RCF 2578 e RCF 1213 e RFC 1442 caratterizzando le tre specificazioni chiave: - data type ASN.1; - data type SMI-II; - una tabella SNMP MIB-II Nel server EM SPVI di PGEP risiederà, invece, il manager SNMP per lo scambio delle informazioni con gli agent SNMP ( master agent ) residenti nel sottosistema di gestione LFM, attraverso la comunicazione PDU ( Protocol Data Unit ) strutturata e codificata in linea al punto 4 suddetto. I controlli di diagnostica che il server LFM trasferirà al server SPVI via SNMP saranno: o Stato Porte Ethernet Centrali Master e Client LFM o Stato hard disk Centrali Master e Client LFM o Stato Alimentazioni Centrali Master e Client LFM Le restanti informazioni relative alla diagnostica degli apparati facenti parte del sistema LFM, verranno forniti tramite protocollo IEC In ogni caso, i controlli di Diagnostica dovranno poter essere rilevati dal manager SNMP dal EM SPVI attraverso il percorso dell albero della MIB-II quale iso.org.dod.internet.mgmt.mib-2 o, in maniera equivalente, con la notazione numerica ( esempio iso(1).org(3).dod(6).internet(1).mgmt(2).mib(1) ).
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