ORIZZONTI SCUOLA. MONITORAGGIO SPERIMENTAZIONE AUTONOMIA Monipof 2000

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1 MONITORAGGIO SPERIMENTAZIONE AUTONOMIA Monipof 2000 dati significativi sull integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap nelle scuole dell autonomia a cura di Raffaele Iosa Questo testo è un abstract dei dati più significativi emersi da un ampio e approfondito monitoraggio che, per il secondo anno, è stato svolto sulle sperimentazioni dell autonomia in corso nelle scuole. I dati riguardano l anno-- scolastico 1999/2000, l ultimo di sperimentazione prima dell avvio dell autonomia a regime. Il monitoraggio è stato svolto dal Coordinamento Nazionale Autonomia del MPI, attraverso un lavoro concertato e paritetico con gli IRRSAE e la BDP, e ha coinvolto in un unico sistema di rilevazione l universo delle esperienze didattiche e organizzative in atto. Il monitoraggio ha avuto come scopo quello di intercettare le dinamiche in corso, i differenziali determinati dalla maggiore autonomia, i problemi emersi, la restituzione alle scuole dei dati per alimentare l autovalutazione, il supporto alle decisioni a tutti i livelli. I dati qui presentati sono desunti - dal Rapporto sul monitoraggio dei documenti POF delle scuole, BDP febbraio 2001, che contiene informazioni su ben istituti scolastici, pari al 70% delle scuole italiane; - dal Rapporto su 1000 scuole monitorate con osservazioni in diretta sui processi effettivamente realizzati, svolto dagli IRRSAE con team di rilevazione appositamente formati. Entrambi i documenti sono presenti nel sistema informativo. Nel monitoraggio 2000 sono presenti numerose informazioni sull integrazione scolastica, inserite nel contesto della progettualità delle scuole. Queste informazioni vanno lette congiuntamente: - alla Relazione al Parlamento 2000, che contiene alcune significative anticipazioni dei dati, dati provienti da altre ricerche, prime interpretazioni di sistema; - al Rapporto del MPI/Sistema informativo L integrazione scolastica, 2001, che contiene dati statistici significativi dell ultimo decennio. Tutte queste informazioni offrono un quadro significativo della situazione del sistema scolastico con una vastità, sistematicità, profondità mai prima ottenute. Nel 2000/2001 il monitoraggio prosegue con nuovi approfondimenti. I dati qui presentati hanno sviluppato nuovi elementi di ricerca che sono ora in corso di rilevazione. TECNOLOGIE INFORMATICHE Computer e aule informatiche sono presenti, in diverse intensità, nel 99% delle scuole. Hardware: il 40% delle scuole ha in dotazione computer attrezzati per gli alunni disabili. Software: il 47% delle scuole utilizza software specifico per gli alunni disabili. Sia l hardware che il software dedicati aumentano percentualmente dalla scuola elementare alla scuola superiore. Il dato è straordinario e inatteso. Si tenga conto, per comprenderne la portata, che non tutti gli alunni disabili hanno necessità di hardware o di software specifici. Nel Monipof 2001, in particolare nel monitoraggio delle 1000 scuole, si approfondiranno gli aspetti qualitativi di questa diffusa utilizzazione. Ma il dato merita due ulteriori approfondimenti: 121

2 - l analisi dei differenziali qualitativi di apprendimento; - l analisi delle strumentazioni e dell ottimizzazione del loro utilizzo. Sullo sfondo, merita connettere questi dati con quelli del monitoraggio complessivo sulle modalità di utilizzo dei computer. in cui si rileva che l 81% delle scuole utilizza la multimedialità, mentre il 30% ha persino centri interni di risorse multimediali. Il Portale Web sull integrazione pare dunque necessario per sviluppare un esperienza già molto diffusa. LABORATORI DI DIVERSO TIPO La presenza di laboratori diversi dalle aule tradizionali è importante per l integrazione scolastica, in quanto rende possibile sperare in un utilizzo flessibile di spazi e attività in relazione ai potenziali degli alunni. Presentiamo qui i dati più significativi in relazione all handicap, suddivisi per ordini di scuola laboratori circoli didattici comprensivi medie superiori informatici musicale teatrale artistici tecnico impianti sportivi altro Confermata la diffusione di spazi informatici, si sottolineano alcune altre questioni: gli spazi espressivi sono presenti solamente in un terzo delle scuole materne-elementari, che hanno molto da guadagnare nell incontro con la scuola media (vedi i dati sui comprensivi) e nell ottimizzazione comune dell utilizzo delle strutture. gli impianti sportivi sono presenti in un quinto delle scuole dell obbligo, ma va approfondito se vi sono altri spazi motori (forse alla voce altro ) non sportivi in senso stretto; Merita alla voce altro se si annidano le cosiddette aule h. Nel monitoraggio 2001 la relazione tra spazi didattici e integrazione scolastica avrà uno specifico approfondimento. OBBLIGO SCOLASTICO Alcuni dati sulle iniziative delle scuole secondarie in relazione all aumento dell obbligo meritano attenzione in relazione agli alunni disabili che, come noto, sono raddoppiati nel 1999/2000. il 27% delle scuola ha attivato rapporti più o meno di scambio con la formazione professionale il 60% ha rapporti di continuità con la scuola media (e l altro 40%?) il 20% non ha predisposto alcuna azione specifica. Sull elevamento dell obbligo e gli alunni disabili il Comitato Tecnico dell Osservatorio ha intenzione di sviluppare una ricerca specifica. Questi primi dati ne accentuano la necessità. ORGANICO FUNZIONALE Il monitoraggio ha rilevato le modalità di utilizzo funzionale dei docenti, pur con i limiti giuridici ancora presenti in alcuni ordini di scuola, in relazione alle attività scelte. Nella scuola materna ed elementare la funzionalità e flessibilità dei docenti è utilizzata nel 67% dei casi per le situazioni di disagio, per il 59% per l insegnamento individualizzato. Nella scuola media questi dati 122

3 diventano del 46% e dell 82%, mentre l orientamento viene utilizzato nel 69% dei casi. Nella scuola superiore prevalenza viene data all orientamento (79%). In sostanza, nella scuola materna./elementare contano di più i contesti di apprendimento, nella scuola media e superiore i casi singoli nelle diverse forme di individualizzazione dell insegnamento. In questo quadro si può leggere anche le tendenze principali in relazione agli alunni disabili. AMBITI DI INNOVAZIONE PRESENTI NEI POF Nell 86% dei POF analizzati sono presenti documentazioni su iniziative specifiche di innovazione didattica direttamente connessi all integrazione scolastica degli alunni disabili. Il dato è di particolare interesse, se si tiene conto che probabilmente nel 14% dei casi in cui sono assenti innovazioni, forse sono anche assenti gli alunni disabili stessi. Più indirettamente merita descrivere gli ambiti di POF presenti e che possono avere relazioni con la qualità dell integrazione scolastica degli alunni disabili: l 80% delle scuole ha azioni di flessibilità dei gruppi-classe l 88% delle scuole ha rapporti attivi con gli enti locali il 57% svolge azioni di accoglienza il 77% delle scuole svolge azioni di orientamento l 82% delle scuole offre insegnamenti integrativi il 56% ha riorganizzato il curricolo il 91% svolge azioni di continuità. I dati sono particolarmente interessanti, ma merita approfondimenti qualitativi. Nel monipof 2000 sulle 1000 scuole in cui si andati a vedere nei fatti ciò che accadeva, i dati emersi confermano la presenza diffusa di azioni qualitative, spesso anzi migliori di quelle documentate. Emerge un quadro complessivo della scuola italiana che potrebbe essere così riassunto: - il 30% delle scuole italiane sfugge al monitoraggio, di loro si sa poco: casi si assenza qualitativa e di mimetizzazione o errori di invio dei documenti? - delle scuole di cui conosciamo la documentazione si può dire: - nel 70% dei casi la scuola è in azione ed esprime numerose dinamiche di qualità; - nel 30% dei casi, invece, l autonomia non è ancora un opportunità a pieno sviluppata, vi sono rigidità e rallentamenti - la distribuzione delle scuole è randomizzata: non c è una scuola del sud o del nord a diverse velocità, né quelle di città o quelle di campagna, ma la distribuzione è a macchia di leopardo in tutte le zone, evidenziando il ruolo decisivo dei soggetti concreti in azione scuola per scuola. Su tutti questi elementi, il Monipof 2001 sta sviluppando approfondimenti specifici. LE CINQUE PRIORITA DICHIARATE DALLE SCUOLE Interessante, per questo lavoro, è rilevare le priorità che le scuole si danno nella costruzione del POF: 69% per costruire una cultura di progetto 67% per aumentare le opportunità formative di tutti gli alunni 37% per la ridefinizione del curricolo 30% per una migliore cittadinanza sociale degli alunni 22% per un migliore rapporto con il territorio. Emerge un quadro di intenzionalità valoriale esplicitamente definito. I CINQUE PRINCIPALI RISCHI 123

4 Altrettanto interessante è rilevare i rischi che le scuole evidenziano in questa prima fase di autonomia. 70%: rischio di scompensi organizzativi e didattici 57%: rischi per l inadeguatezza della formazione dei docenti 52%: rischi per conflitti tra pratiche vecchie e nuove 42%: rischi di eccessi di offerta formativa 18%: rischi di eccessiva concorrenzialità tra le scuole I CINQUE PRINCIPALI PROBLEMI Registriamo i cinque principali problemi che le scuole segnalano in relazione allo sviluppo dell autonomia: 48%: carenza di fondi 47%. poca qualificazione delle istituzioni scolastiche 38%: scarsa formazione dei docenti 36%: impacci e lentezze organizzative e gestionali 21%: inadeguatezza del curricolo attuale LE CINQUE PRINCIPALI ATTESE E, infine, registriamo le cinque principali attese delle scuole verso gli effetti dell attuazione dell autonomia. E in interessante test di relazione con i rischi, i problemi, le azioni in atto e le spinte interne al sistema, anche in relazione ai nostri alunni disabili. 68%: innovazione delle didattiche 64%: miglioramento della cultura di progetto 60%: apertura al territorio 27%: compartecipazione e responsabilizzazione 18%: miglioramento dell integrazione scolastica degli alunni disabili. FLESSIBILITA DELL ORARIO SCOLASTICO Interessante è rilevare come le scuole utilizzano la flessibilità dell orario delle lezioni: il 79% utilizza la flessibilità oraria per il recupero e il sostegno il 53% utilizza la flessibilità oraria per insegnamenti integrativi il 35% utilizza la flessibilità oraria per riorganizzare i curricoli. Dunque l attenzione alle differenze è molto forte. Nel Monipof 2001 si approfondiranno le dinamiche di attenzione nelle azioni didattiche concrete. ARTICOLAZIONE FLESSIBILE DEL GRUPPO CLASSE Particolarmente interessante, per gli alunni disabili, è conoscere la qualità e le tipologie delle articolazioni dei gruppi classe: nel 53% dei casi l articolazione risponde ai diversi ritmi di apprendimento nel 44% dei casi l articolazione serve a favorire un organizzazione per progetti. Grosso modo, dunque, le scuole si dividono a metà tra un articolazione come differenziazione (anche per livelli?) e articolazione come motivazione ad apprendere. 124

5 INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DISABILI E veniamo ora, al termine, ai dati più direttamente connessi all integrazione scolastica, che non a caso poniamo qui come cartina di tornasole dei dati finora presentati. mai a volte / talvolta spesso / abitualmente flessibilità gruppo classe didattiche individualizzate curricoli individualizzati strumentazioni specifiche crediti formativi specifici Quasi tutti un insegnamento organizzato apposta per loro: tra didattiche e curricoli individualizzati, predomina nella scuola una gamma di interventi alla singola persona disabile. Il dato può avere diversissime interpretazioni: - da quelle di un effettiva individualizzazione didattica e curricolare parallela al percorso formativo di tutti, ma con specificità; - a quelle della delega all insegnante di sostegno di una didattica non parallela ma staccata dal contesto complessivo della classe. Già nella Relazione al Parlamento si sono delineati i quattro prototipi di comportamento delle scuole, emersi dal monitoraggio delle 1000 scuole in azione. Il Monipof 2001 approfondirà le dinamiche didattiche e gli effetti qualitativi. Metà lavorano per gruppi. Il dato è di particolare interesse pedagogico e organizzativo, forse superiore alle attese, tenendo conto che la flessibiltà del gruppo classe in genere è presente nell 80% dei POF. Il monitoraggio 2001, ovviamente, approfondirà le ragioni per cui l altra metà degli alunni disabili non ha esperienze didattiche di lavoro di gruppo. Hardware/software materiale ad hoc. Sostanzialmente 8 scuole su 10 si preoccupano di strutturare ambienti e materiali dedicati agli alunni disabili. Poiché non è detto che a tutti gli alunni disabili servano sturmentazioni ad hoc, il dato sembra di particolare interesse. Nel Monipof 2001 si approfondiranno le tipologie di strumentazioni. CONCLUSIONI E PROSPETTIVE DI RICERCA Ho già più volte segnalato le prospettive di approfondimento che questo monitoraggio richiede e gli snodi sui quali il Monipof 2001 sta già rilevando nuovi dati. Nel loro complesso, i dati informativi (mai così tanti e connessi al contesto nella storia dell integrazione scolastica) segnalano una positiva dinamica dell integrazione scolastica in relazione allo sviluppo dell autonomia. Piuttosto la sua qualificazione segue le capacità di qualità complessive di ogni singola scuola. In questo senso merita che tutta la ricerca inizi ad approfondire la situazione quel 30% di scuole che sfuggono ancora all informazione, e comunque a quel terzo di scuole che già altre ricerche indicano come scuole ferme, rigide, non capaci di aprofittare dell autonomia per qualificare il servizio. In relazione a nuovi snodi di ricerca, sembrano essere urgenti studi: - sull obbligo scolastico e sui processi scolastici successivi, - sulla transizione scuola/lavoro e sui progetti di vita, - sulle tipologie di strumentazioni didattiche utilizzate, - sulle didattiche concretamente realizzate, - sugli spazi didattici e sulle barriere didattiche eventualmente ancora presenti - sulle ragioni delle scelte delle didattiche individualizzate e di gruppo. Ravenna, domenica 1 aprile

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