BOZZA. Capacità e requisiti professionali dei responsabili e degli addetti dei servizi di prevenzione e protezione

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1 2015 BOZZA Capacità e requisiti professionali dei responsabili e degli addetti dei servizi di prevenzione e protezione Capacità e requisiti professionali dei responsabili e degli addetti dei servizi di prevenzione e protezione SCARICATO GRATUITAMENTE DA

2 PREMESSA Capacità e requisiti professionali dei responsabili e degli addetti dei servizi di prevenzione e protezione Il decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successive modifiche e integrazioni (di seguito indicato d.lgs. n. ), all art. 32 detta le disposizioni relative all individuazione delle capacità e dei requisiti professionali dei responsabili e degli addetti dei servizi di prevenzione e protezione (RSPP e ASPP) prevedendo, in particolare, che le capacità ed i requisiti professionali dei responsabili e degli addetti dei servizi di prevenzione e protezione debbano essere adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro e relativi alle attività lavorative. La norma subordina lo svolgimento delle funzioni di responsabile e di addetto dei servizi di prevenzione e protezione al possesso di due requisiti: 1. un titolo di studio non inferiore al diploma di istruzione secondaria superiore; 2. un attestato di frequenza, con verifica dell apprendimento, a specifici corsi di formazione adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro e relativi alle attività lavorative. I responsabili e gli addetti dei servizi di prevenzione e protezione sono tenuti a frequentare corsi di aggiornamento. Definizione dei corsi di formazione e individuazione dei soggetti formatori L art. 32 del d.lgs. n. rinvia per l individuazione dei contenuti dei percorsi formativi all accordo sancito il 26 gennaio 2006 in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 37 del 14 febbraio 2006, e successive modificazioni (di seguito indicato come accordo Stato-Regioni del 26 gennaio 2006). Esoneri dalla frequenza ai corsi di formazione e dal possesso del diploma di scuola secondaria superiore L art. 32 del decreto in parola identifica le classi di laurea il cui possesso esonera dalla frequenza ai corsi di formazione adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro e relativi alle attività lavo rative. In tal caso, viene comunque puntualizzato che anche i soggetti in possesso di tali lauree, per svolgere i compiti di RSPP, debbano possedere un attestato di frequenza, con verifica dell apprendimento a specifici corsi di formazione in materia di prevenzione e protezione dei rischi, anche di natura ergonomica e da stress lavorocorrelato, di organizzazione e gestione delle attività tecnico amministrative e di tecniche di comunicazione in azienda e di relazioni sindacali. Ulteriori titoli di studio possono essere individuati in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano. Possono altresì svolgere le funzioni soprarichiamate coloro i quali, pur non essendo in possesso del titolo di diploma di istruzione secondaria superiore, dimostrino di aver svolto una delle funzioni richiamate, professionalmente o alle dipendenze di un datore di lavoro, almeno da sei mesi alla data del 13 agosto 2003; per tali soggetti è comunque necessaria la frequenza ai corsi di formazione e ai relativi aggiornamenti. L accordo per la formazione dei responsabili e degli addetti L accordo Stato-Regioni del 26 gennaio 2006 ha introdotto un processo di formazione specialistica molto impegnativo e comunque tale da richiedere una complessa organizzazione e gestione dei corsi. A tal proposito, al punto Sperimentazione - è stato previsto, in fase di prima applicazione, che le Regioni, in sede di auto coordinamento, potessero avviare una sperimentazione al fine di testare il nuovo impianto formativo, per gli eventuali adeguamenti in Conferenza Stato-Regioni. Tali attività di monitoraggio della sperimentazione, realizzate attraverso un gruppo tecnico costituito ad hoc presso il Coordinamento delle Regioni e composto da rappresentanti appartenenti sia alla Commissione istruzione, lavoro, innovazione e ricerca sia alla Commissione salute, hanno evidenziato la necessità di una revisione dell accordo del 2006 tenendo conto sia delle esperienze realizzate in attuazione della vigente regolamentazione sia della valutazione di modelli sperimentali

3 Un ulteriore, fondamentale, elemento che rende necessaria la revisione dell accordo Stato-Regioni del 26 gennaio 2006 è dato dal quadro normativo in materia, profondamente mutato a seguito della entrata in vigore del d.lgs. n. e della successiva emanazione degli accordi o dei provvedimenti in tema di formazione previsti dal d.lgs. n. stesso (accordo formazione lavoratori ex art. 37, accordo formazione datori di lavoro ex art. 34, accordo formazione uso attrezzature ex art. 73, comma 5, definizione dei requisiti del formatore a cura della Commissione Consultiva permanente, recepito nel corrispondente decreto interministeriale 6 marzo 2013). Tutto ciò premesso, il Governo e le Regioni e le Province autonome, in attuazione di quanto previsto: al punto Sperimentazione - dell accordo Stato-Regioni del 26 gennaio 2006 attuativo dell articolo 2, commi 2, 3, 4 e 5 del decreto legislativo 23 giugno 2003, n. 195 che integra il decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626 in materia di prevenzione e protezione dei lavoratori sui luoghi di lavoro, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 37 del 14 febbraio 2006; ai commi 4 e 5 dell art. 32 del d.lgs. n. ; concordano la revisione del citato accordo Stato-Regioni del 26 gennaio Modifiche alla disciplina della formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro e attuazione dell art. 32, comma 1, lettere c) e d), della legge n. 98/2013 Atteso che in sede di prima applicazione della pertinente disciplina sono emerse talune questioni controverse in tema di formazione, il presente accordo contiene disposizioni integrative e correttive degli accordi vigenti sulle medesime tematiche. In tale contesto vengono rivisitati gli accordi del 21 dicembre 2011 (ex artt. 34 e 37 d.lgs. n. ) relativamente alla formazione in modalità e-learning. Di conseguenza, l allegato II al presente accordo sostituisce l allegato II agli accordi del 21 dicembre Si precisa che i corsi in modalità e-learning sono da ritenersi validi solo se espressamente previsti dalle norme e con le modalità disciplinate dal presente accordo. In relazione a quanto previsto all art. 32, comma 1, lettere c) e d), del d.l. n. 69/2013, nel testo di cui alla legge di conversione (legge n. 98/2013), il presente accordo reca in Allegato III la disciplina relativa al riconoscimento dei crediti formativi in caso di percorsi formativi i cui contenuti si sovrappongano, in tutto o in parte, tra loro. Infine, in attesa della completa attuazione ad opera delle Regioni delle disposizioni di cui al d.lgs. n. 276/2003 relative al libretto formativo del cittadino, l accordo individua in allegato IV un modello utile alla tenuta della documentazione relativa all avvenuta formazione. Ciò allo scopo di favorire la corretta tenuta della documentazione stessa e, al contempo, permettere che, in caso di mutamento di lavoro, il datore di lavoro possa avere rapidamente contezza della formazione già effettuata dal soggetto. Le Regioni e le Province autonome si impegnano a favorire e sostenere sperimentazioni finalizzate all adozione su supporto informatico del Modello di cui all allegato IV, con modalità tali da consentirne la piena integrazione nello schema del Libretto Formativo del cittadino, una volta messo a regime

4 Allegato A Formazione per responsabili e addetti dei servizi di prevenzione e protezione Durata, contenuti minimi e modalità della formazione Il presente accordo stabilisce i requisiti della formazione per responsabili ed addetti dei servizi di prevenzione e protezione previsti dall'art. 32, comma 2, del d.lgs. n.. Si precisa che la durata e i contenuti dei seguenti corsi sono da considerarsi come minimi e che, quindi, i soggetti formatori, qualora lo ritengano opportuno, potranno decidere di organizzare corsi implementandone durata e contenuti. 1. INDIVIDUAZIONE DI ULTERIORI TITOLI DI STUDIO VALIDI AI FINI DELL ESONERO DALLA FREQUENZA AI CORSI DI FORMAZIONE In attuazione di quanto disposto dall art. 32, comma 5, ultimo periodo, del d.lgs. n. sono esonerati dalla frequenza ai corsi di formazione di cui all art. 32, comma 2 primo periodo, coloro che sono in possesso di laurea in una delle seguenti classi: - laurea magistrale conseguita in una delle seguenti classi: LM-4, da LM-20 a LM 25, da LM 27 a LM- 35, di cui al decreto del Ministro Università e ricerca del 16 marzo 2007, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 157 del 9 luglio 2007; - laurea specialistica conseguita nelle seguenti classi: 4/S, da 25/S a 38/S di cui al decreto del Ministro dell Università e della ricerca scientifica e tecnologica del 28 novembre 2000, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 18 del 23 gennaio 2001; - laurea magistrale conseguita nella classe LM/SNT 4 di cui al decreto del Ministro dell Università e della ricerca scientifica e tecnologica del 8 gennaio 2009, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 122 del 28 maggio 2009; - laurea conseguita nella classe L/SNT 4 di cui al decreto del Ministro dell Università e della ricerca scientifica e tecnologica del 19 febbraio 2009, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 119 del 25 maggio Sono, altresì validi, ai fini dell esonero di cui al presente punto, tutti i diplomi di laurea del vecchio ordinamento di Ingegneria ed Architettura, conseguiti ai sensi del Regio Decreto del 30/09/1938 n Costituisce altresì titolo di esonero dalla frequenza dei corsi previsti (moduli A-B-C) nel presente accordo, relativamente a ciascun modulo (moduli A-B-C), il possesso di un certificato universitario attestante il superamento di uno o più esami relativi ad uno o più insegnamenti specifici del corso di laurea nel cui programma siano presenti i contenuti previsti nel presente accordo o l attestato di partecipazione ad un corso universitario di specializzazione, perfezionamento o master i cui contenuti e le relative modalità di svolgimento siano conformi ai contenuti del presente accordo. Nell allegato I è riportato l elenco delle classi di laurea per l esonero dalla frequenza ai corsi di formazione di cui all art. 32, comma 2 primo periodo, del d.lgs. n.. 2. INDIVIDUAZIONE DEI SOGGETTI FORMATORI E SISTEMA DI ACCREDITAMENTO Sono soggetti formatori del corso di formazione e dei corsi di aggiornamento: a) le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, anche mediante le proprie strutture tecniche operanti nel settore della prevenzione (Aziende Sanitarie Locali, etc.) e della formazione professionale di diretta emanazione regionale o provinciale; b) gli Enti di formazione accreditati in conformità al modello di accreditamento definito in ogni Regione e Provincia autonoma ai sensi dell intesa sancita in data 20 marzo 2008 e pubblicata su GURI del 23 gennaio 2009; c) le Università; d) le scuole di dottorato aventi ad oggetto le tematiche del lavoro e della formazione; e) le istituzioni scolastiche nei confronti del personale scolastico e dei propri studenti; f) l INAIL; g) il Corpo nazionale dei vigili del fuoco o i corpi provinciali dei vigili del fuoco per le Province autonome di Trento e Bolzano; h) l amministrazione della Difesa; - 4 -

5 i) le amministrazioni statali e pubbliche di seguito elencate, limitatamente al personale della pubblica amministrazione sia esso allocato a livello centrale che dislocato a livello periferico: - Ministero del lavoro e delle politiche sociali; - Ministero della salute; - Ministero dello sviluppo economico; - Ministero dell interno: Dipartimento per gli affari interni e territoriali e Dipartimento della pubblica sicurezza; - Formez; - SNA (Scuola Nazionale dell Amministrazione); l) le associazioni sindacali dei datori di lavoro o dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, limitatamente allo specifico settore di riferimento (vedi Nota); m) gli enti bilaterali, quali definiti all'art. 2, comma 1, lettera h, del d.lgs. 10 settembre 2003 n. 276 e successive modifiche e integrazioni, e gli organismi paritetici quali definiti all art. 2, comma 1, lettera ee), del d.lgs. n. per lo svolgimento delle funzioni di cui all art. 51 del d.lgs. n., limitatamente allo specifico settore di riferimento (vedi Nota); n) i fondi interprofessionali di settore nel caso in cui, da statuto, si configurino come erogatori diretti di formazione; o) gli ordini e i collegi professionali. Eventuali ulteriori soggetti formatori che operano a livello nazionale potranno essere individuati, in sede di Conferenza Stato Regioni congiuntamente dalle amministrazioni statali interessate e dalle Regioni e Province autonome, ai sensi del comma 4 dell art. 32 del d.lgs. n.. Nota Le associazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori, gli organismi paritetici e gli enti bilaterali possono effettuare le attività formative e di aggiornamento direttamente o avvalendosi di strutture formative di loro diretta ed esclusiva emanazione (prevalentemente o totalmente partecipate). Queste ultime strutture devono essere accreditate secondo i modelli definiti dalle Regioni e Province autonome ai sensi dell intesa sancita in data 20 marzo 2008 e pubblicata su GURI del 23 gennaio Considerato che l art. 2, comma 1, lettera ee) del d.lgs. n. definisce organismi paritetici gli organismi costituiti a iniziativa di una o più associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, [ ], e l art. 2, comma 1, lett. h) del d.lgs. n. 276/2003 definisce enti bilaterali gli organismi costituiti a iniziativa di una o più associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative, si ritiene che il requisito principale che tali Organismi ed Enti devono soddisfare sia la rappresentatività, in termini comparativi sul piano nazionale, delle associazioni sindacali dei datori di lavoro e dei prestatori di lavoro che la costituiscono, che per costante giurisprudenza deve essere individuata attraverso la valutazione globale dei seguenti criteri: 1. consistenza numerica degli associati delle singole OO.SS.; 2. ampiezza e diffusione delle strutture organizzative; 3. partecipazione alla formazione e stipulazione dei contratti nazionali collettivi di lavoro; 4. partecipazione alla trattazione delle controversie di lavoro. In merito al precedente punto 3, va esclusa la rilevanza della firma per mera adesione, essendo necessario che la firma sia il risultato finale di una partecipazione ufficiale alla contrattazione. Tale criterio non pregiudica la possibilità delle singole organizzazioni datoriali o sindacali di dimostrare la propria rappresentatività secondo altri consolidati principi giurisprudenziali. I suddetti criteri devono essere soddisfatti anche dalle associazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori che decidono di effettuare le attività formative e di aggiornamento. 3. REQUISITI DEI DOCENTI I corsi devono essere tenuti da docenti in possesso dei requisiti previsti dal decreto interministeriale 6 marzo 2013, emanato in attuazione dell'articolo 6, comma 8, lettera m-bis), del d.lgs. n.. 4. ORGANIZZAZIONE DEI CORSI Per ciascun corso, il soggetto formatore dovrà: a) indicare il responsabile del progetto formativo, il quale può essere un docente dello stesso corso; - 5 -

6 b) indicare i nominativi dei docenti; c) ammettere un numero massimo di partecipanti ad ogni corso pari a 35 unità; d) tenere il registro di presenza dei partecipanti; e) verificare la frequenza del 90% delle ore di formazione previste, ai fini dell ammissione alla verifica dell apprendimento. 5. METODOLOGIA DI INSEGNAMENTO E APPRENDIMENTO Le indicazioni metodologiche per la progettazione e la realizzazione del corso formativo per ASPP e RSPP, con particolare riguardo al Modulo B, sono riportate nell allegato V; nell allegato II sono riportati i requisiti e specifiche per lo svolgimento della formazione su salute e sicurezza in modalità e-learning. 6. ARTICOLAZIONE, OBIETTIVI E CONTENUTI DEL PERCORSO FORMATIVO Il percorso formativo per responsabili ed addetti dei servizi di prevenzione e protezione è strutturato in tre Moduli: A, B e C. 6.1 Modulo A Il Modulo A costituisce il corso base, per lo svolgimento della funzione di RSPP e di ASPP. La durata complessiva è di 28 ore escluse le verifiche di apprendimento. Il Modulo A è propedeutico per gli altri moduli. Il suo superamento consente l accesso a tutti i percorsi formativi. È consentito l utilizzo della modalità e-learning secondo i criteri previsti nell Allegato II del presente accordo. Il Modulo A deve consentire ai responsabili e agli addetti dei servizi di prevenzione e protezione di essere in grado di: - conoscere la normativa generale e specifica in tema di salute e sicurezza, acquisendo la consapevolezza della continua evoluzione della stessa e la necessità di un adeguato approfondimento e aggiornamento; - conoscere tutti i soggetti del sistema di prevenzione aziendale, i loro compiti e le responsabilità; - conoscere le funzioni svolte dal sistema istituzionale pubblico e dai vari enti preposti alla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro; - conoscere i principali rischi trattati nel d.lgs. n. e individuare le misure di prevenzione e protezione e le modalità per la gestione delle emergenze; - conoscere gli obblighi di informazione, formazione e addestramento nei confronti dei soggetti del sistema di prevenzione aziendale; - possedere oltre alla conoscenza dei concetti di pericolo, rischio, danno, prevenzione e protezione anche gli elementi metodologici per la valutazione del rischio

7 Articolazione dei contenuti minimi del Modulo A UNITÀ DIDATTICA A1-8 ORE Obiettivi formativi Contenuti del Modulo Presentazione e apertura del corso L approccio alla prevenzione nel d.lgs. n. Il sistema legislativo: esame delle normative di riferimento Il sistema istituzionale della prevenzione Il sistema di vigilanza e assistenza Conoscere gli obiettivi, i contenuti e le modalità didattiche del Modulo. Conoscere l approccio alla prevenzione e protezione disciplinata nel d.lgs. n. per un percorso di miglioramento della salute e della sicurezza dei lavoratori. Conoscere la normativa in tema di salute e sicurezza sul lavoro. Conoscere il sistema istituzionale della prevenzione. Conoscere il funzionamento del sistema pubblico della prevenzione. Gli obiettivi didattici del Modulo. L articolazione del corso in termini di programmazione. Le metodologie impiegate. Il ruolo e la partecipazione dello staff. Le informazioni organizzative. Presentazione dei partecipanti. La filosofia del d.lgs. n. in riferimento al carattere gestionale-organizzativo dato dalla legislazione al sistema di prevenzione aziendale. L evoluzione legislativa sulla salute e sicurezza sul lavoro. Lo Statuto dei lavoratori e la normativa sull assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali. L impostazione di base data al d.lgs. n. dal legislatore, riferendo la trattazione anche ai principi costituzionali ed agli obblighi civili e penali dati dall ordinamento giuridico nazionale. Il quadro giuridico europeo (direttive, regolamenti, raccomandazioni, pareri). I profili di responsabilità amministrativa. La legislazione relativa a particolari categorie di lavoro: lavoro minorile, lavoratrici madri, lavoro notturno, lavori atipici, ecc.. Il d.m. 10 marzo 1998 e il quadro legislativo antincendio. Le principali norme tecniche UNI, CEI, accenni sulle attività di normalizzazione nazionali ed europee. Capo II del Titolo I del d.lgs. n.. Vigilanza e controllo. Il sistema delle prescrizioni e delle sanzioni. Le omologazioni, le verifiche periodiche. Informazione, assistenza e consulenza. Organismi paritetici e Accordi di categoria. Azienda Sanitaria, Direzione Territoriale del Lavoro, Vigili del Fuoco, INAIL, ARPA. UNITÀ DIDATTICA A2-4 ORE OBIETTIVI FORMATIVI CONTENUTI DEL MODULO I soggetti del sistema di prevenzione aziendale secondo il d.lgs. n. Individuare i ruoli dei soggetti del sistema prevenzionale con riferimento ai loro compiti, obblighi e responsabilità. Il sistema sicurezza aziendale secondo il d.lgs. n. : - datore di lavoro, dirigenti e preposti; - responsabile del servizio prevenzione e protezione e addetti del SPP; - Medico Competente; - rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale e di sito; - addetti alla prevenzione incendi, evacuazione dei lavoratori e primo soccorso; - lavoratori, progettisti, fabbricanti, fornitori ed installatori; - lavoratori autonomi; - imprese familiari

8 UNITÀ DIDATTICA A3-8 ORE Obiettivi formativi Contenuti del Modulo Il processo di valutazione dei rischi Conoscere i concetti di pericolo, rischio, danno, prevenzione e protezione. Conoscere i principali metodi e criteri per la valutazione dei rischi. Conoscere gli elementi di un documento di valutazione dei rischi. Essere in grado di redigere lo schema di un documento di valutazione dei rischi. Concetti di pericolo, rischio, danno, prevenzione e protezione. Principio di precauzione: attenzione alle lavoratrici in stato di gravidanza, alle differenze di genere, all età, alla provenienza da altri Paesi e quelli connessi alla specifica tipologia contrattuale attraverso cui viene resa la prestazione di lavoro. Analisi degli infortuni: cause, modalità di accadimento, indicatori, analisi statistica e andamento nel tempo, registro infortuni. Analisi delle malattie professionali: cause, modalità di accadimento, indicatori, analisi statistica e andamento nel tempo. Le fonti statistiche: strumenti e materiale informativo disponibile. Valutazione dei rischi: metodologie e criteri per la valutazione dei rischi. Fasi e attività del processo valutativo. Il contesto di applicazione delle procedure standardizzate. Contenuti struttura e organizzazione del documento di valutazione dei rischi. La valutazione dei rischi da interferenze e la gestione di contratti di appalto o d opera o di somministrazione. UNITÀ DIDATTICA A4-4 ORE Obiettivi formativi Contenuti del Modulo Le ricadute applicative e organizzative della valutazione dei rischi Conoscere i principali rischi trattati dal d.lgs. n. e le misure di prevenzione e protezione. La classificazione dei rischi specifici in relazione alla relativa normativa di salute e sicurezza. La segnaletica di sicurezza. I dispositivi di protezione individuale: criteri di scelta e di utilizzo. La gestione delle emergenze La sorveglianza sanitaria Conoscere le modalità di gestione del rischio incendio e primo soccorso. Conoscere le modalità per la stesura di un piano di emergenza. Conoscere gli obblighi relativi alla sorveglianza sanitaria. Il rischio incendio: caratteristiche e procedure di gestione. Il piano di emergenza e di primo soccorso: ambiti e applicazioni. Sorveglianza sanitaria: obiettivi e obblighi, specifiche tutele per le lavoratrici madri, minori, invalidi, visite mediche e giudizi di idoneità, ricorsi. UNITÀ DIDATTICA A5-4 ore Obiettivi didattici Contenuti del Modulo Gli istituti relazionali: informazione, formazione, addestramento, consultazione e partecipazione Conoscere i principali obblighi informativi, formativi, addestramento, consultazione e partecipazione. Informazione, formazione e addestramento dei soggetti previsti nel d.lgs. n.. La consultazione aziendale della sicurezza. Le relazioni tra i soggetti del sistema prevenzione. 6.2 Modulo B Il Modulo B è il corso correlato alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro e relativi alle attività lavorative. Come il Modulo A anche il Modulo B è necessario per lo svolgimento delle funzioni di RSPP e ASPP. L articolazione degli argomenti formativi e delle aree tematiche del Modulo B è strutturata prevedendo un Modulo comune a tutti i settori produttivi della durata di 48 ore. Il suddetto Modulo B comune è esaustivo per tutti i settori produttivi ad eccezione di quattro per i quali il percorso deve essere integrato con la frequenza dei moduli di specializzazione indicati nella tabella sotto riportata. Il Modulo B comune è propedeutico ai moduli di specializzazione. Le durata dei corsi non comprende la verifica degli apprendimenti

9 Moduli B di specializzazione Modulo Modulo B-SP1 Agricoltura - Pesca Modulo B-SP2 Cave - Costruzioni Modulo B-SP3 Sanità residenziale Modulo B-SP4 Chimico - Petrolchimico Riferimento codice settori Ateco 2007 Lettera - Descrizione macrocategoria Durata A- Agricoltura, Silvicoltura e Pesca 12 ore B - Estrazione di minerali da cave e miniere F - Costruzioni Q - Sanità e assistenza sociale ( Servizi ospedalieri e 87 - Servizi di assistenza sociale residenziale) C - Attività manifatturiere (19 - Fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio e 20 - Fabbricazione di prodotti chimici) 16 ore 12 ore 16 ore Il Modulo B deve essere orientato alla risoluzione di problemi, all analisi e alla valutazione dei rischi, alla pianificazione di idonei interventi di prevenzione delle attività dei rispettivi livelli di rischio, ponendo attenzione all approfondimento in ragione dei differenti livelli di rischio ed evitando la ripetizione di argomenti. Il Modulo B deve consentire ai responsabili e agli addetti dei servizi di prevenzione e protezione di acquisire le conoscenze/abilità per: - individuare i pericoli e valutare i rischi presenti negli ambienti di lavoro del comparto compresi i rischi ergonomici e stress lavoro-correlato; - individuare le misure di prevenzione e protezione presenti negli specifici comparti, compresi i DPI, in riferimento alla specifica natura del rischio e dell attività lavorativa; - contribuire ad individuare adeguate soluzioni tecniche, organizzative e procedurali di sicurezza per ogni tipologia di rischio. Le metodologie didattiche dovranno avere carattere operativo e fortemente orientato alla risoluzione di problemi, all analisi e alla valutazione dei rischi, alla pianificazione di idonei interventi di prevenzione. I contenuti dei Moduli B sono quelli riportati nelle tabelle che seguono che individuano le aree/fonti di rischio da trattare. L articolazione oraria dei singoli argomenti da trattare è lasciata ai soggetti formatori. La trattazione dei rischi dovrà prevedere un breve richiamo normativo e la precisa definizione degli stessi. L attenzione dovrà essere rivolta alla corretta valutazione nei diversi settori, alle diverse misure tecnicoorganizzative e procedurali utili al contenimento e agli adempimenti previsti, compresi i dispositivi di protezione individuale, la segnaletica di sicurezza e la sorveglianza sanitaria ove prevista

10 Articolazione dei contenuti minimi del Modulo B comune a tutti i settori produttivi (48 ore) UD1 UD2 UD3 UD4 UD5 UD6 UD7 UD8 UD9 UD10 UD11 UD12 Tecniche specifiche di valutazione dei rischi e analisi degli incidenti Ambiente e luoghi di lavoro Rischio incendio e gestione delle emergenze Atex Rischi infortunistici: Macchine impianti e attrezzature Rischio elettrico Rischio meccanico Movimentazione merci: apparecchi di sollevamento e attrezzature per trasporto merci Mezzi di trasporto: ferroviario, su strada, aereo e marittimo Rischi infortunistici: Cadute dall'alto Rischi di natura ergonomica e legati all organizzazione del lavoro: Movimentazione manuale dei carichi Attrezzature munite di videoterminali Rischi di natura psico-sociale: Stress lavoro-correlato Fenomeni di mobbing e sindrome da burn-out Agenti fisici Agenti chimici, cancerogeni e mutageni, amianto Agenti biologici Rischi connessi ad attività particolari: Ambienti confinati e\o sospetti di inquinamento, attività su strada, gestione rifiuti Rischi connessi all assunzione di sostanze stupefacenti, psicotrope ed alcol Organizzazione dei processi produttivi Articolazione dei contenuti minimi Moduli B di specializzazione Modulo B-SP1: Agricoltura-Pesca (12 ore) Organizzazione del lavoro: ambienti di lavoro nel settore agricolo, nella silvicoltura o zootecnico e nel settore ittico. Dispositivi di protezione individuali Normativa CEI per strutture e impianti del settore agricolo, zootecnico e della pesca Macchine, attrezzature agricole e forestali e attrezzature di lavoro e a bordo Esposizione ad agenti chimici, cancerogeni e biologici utilizzati in agricoltura Esposizione ad agenti fisici: rumore e vibrazione nel settore agricolo e ittico Rischio incendio e gestione dell emergenza Rischio cadute dall alto, a bordo e fuori bordo Movimentazione dei carichi Atmosfere iperbariche Modulo B-SP2: Cave-Costruzioni (16 ore) Organizzazione, fasi lavorative e aree di lavoro dei cantieri Il piano operativo di sicurezza (POS) Cenni sul PSC e PSS Cave e miniere Dispositivi di protezione individuali Cadute dall alto e opere provvisionali Lavori di scavo Impianti elettrici e illuminazione di cantiere Rischio meccanico: macchine e attrezzature Movimentazione merci: apparecchi di sollevamento e mezzi di trasporto Esposizione ad agenti chimici, cancerogeni e mutageni, amianto nei cantieri Esposizione ad agenti fisici nei cantieri: rumori e vibrazioni Rischio incendio nelle attività estrattive e nei cantieri Attività su sedi stradali - 9 -

11 Modulo B-SP3: Sanità residenziale (12 ore) Organizzazione del lavoro: ambienti di lavoro nel settore sanitario, ospedaliero e ambulatoriale e assistenziale Dispositivi di protezione individuali Rischio elettrico e normativa CEI per strutture e impianti nel settore sanitario Rischi infortunistici apparecchi, impianti e attrezzature sanitarie e attività sanitaria specifica (es. ferite da taglio e da punta) Esposizione ad agenti chimici, cancerogeni e biologici utilizzati nel settore sanitario Esposizione ad agenti fisici: rumore, microclima, campi elettromagnetici, radiazioni ionizzanti, vibrazione nel settore sanitario Rischio incendio e gestione dell emergenza Le atmosfere iperbariche Gestione dei rifiuti ospedalieri Movimentazione dei carichi Modulo B-SP4: Chimico-Petrolchimico (16 ore) Processo produttivo, organizzazione del lavoro e ambienti di lavoro nel settore chimico-petrolchimico Dispositivi di protezione individuali Normativa CEI per strutture e impianti Impianti nel settore chimico e petrolchimico Esposizione ad agenti chimici, cancerogeni e mutageni nel settore chimico e petrolchimico Esposizione ad agenti fisici nel settore chimico e petrolchimico Rischi incendi esplosioni e gestione dell emergenza Gestione dei rifiuti Manutenzione impianti e gestione fornitori

12 6.3 Modulo C Il Modulo C è il corso di specializzazione per le sole funzioni di RSPP. La durata complessiva è di 24 ore escluse le verifiche di apprendimento. Il Modulo C deve consentire ai responsabili dei servizi di prevenzione e protezione di acquisire le conoscenze/abilità relazionali e gestionali per: - progettare e gestire processi formativi in riferimento al contesto lavorativo e alla valutazione dei rischi, anche per la diffusione della cultura alla salute e sicurezza e del benessere organizzativo; - pianificare, gestire e controllare le misure tecniche, organizzative e procedurali di sicurezza aziendali attraverso sistemi di gestione della sicurezza; - utilizzare forme di comunicazione adeguate a favorire la partecipazione e la collaborazione dei vari soggetti del sistema. Articolazione dei contenuti minimi del Modulo C UNITÀ DIDATTICA C1 8 ore Obiettivi formativi Contenuti del Modulo Presentazione e apertura del corso Ruolo dell informazione e della formazione Conoscere gli obiettivi, i contenuti e le modalità didattiche del Modulo. Evidenziare la stretta connessione e coerenza tra il documento di valutazione dei rischi e la predisposizione dei piani della informazione e formazione. Effettuare una ampia panoramica delle metodologie e degli strumenti disponibili per realizzare una corretta informazione sul posto di lavoro. Conoscere le metodologie didattiche utilizzabili per le diverse esigenze formative e i principali elementi della progettazione didattica. Gli obiettivi didattici del Modulo. L articolazione del corso in termini di programmazione. Le metodologie impiegate. Il ruolo e la partecipazione dello staff. Le informazioni organizzative. Presentazione dei partecipanti. Dalla valutazione dei rischi alla predisposizione dei piani di informazione e formazione in azienda (d.lgs. n. e altre direttive europee). Le fonti informative su salute e sicurezza del lavoro. Metodologie per una corretta informazione in azienda (riunioni, gruppi di lavoro specifici, conferenze, seminari informativi, ecc.). Strumenti di informazione su salute e sicurezza sul lavoro (circolari, cartellonistica, opuscoli, audiovisivi, avvisi, news, sistemi in rete, ecc.). La formazione: il concetto di apprendimento. Le metodologie didattiche attive: analisi e presentazione delle principali metodologie utilizzate nell andragogia. Elementi di progettazione didattica: analisi del fabbisogno, definizione degli obiettivi didattici, scelta dei contenuti in funzione degli obiettivi, metodologie didattiche, sistemi di valutazione dei risultati della formazione in azienda

13 UNITÀ DIDATTICA C2 8 ore Obiettivi formativi Contenuti del Modulo Conoscere la struttura di un SGSL secondo le principali normative. La valutazione del rischio come: - processo di pianificazione della prevenzione; - conoscenza del sistema di organizzazione aziendale come base per l individuazione e l analisi dei rischi con particolare riferimento ad obblighi, responsabilità e deleghe funzionali ed organizzative; - elaborazione di metodi per il controllo della efficacia ed efficienza nel tempo dei provvedimenti di sicurezza adottati. Organizzazione e sistemi di gestione Organizzare il coordinamento dei processi amministrativi interni (capitolati, specifiche prestazionali di beni e servizi) ed esterni dell azienda che hanno impatto sui rischi introdotti. Conoscere i principali elementi di Il sistema di gestione della sicurezza: linee guida UNI-INAIL integrazione confronto con norme e standard (OSHAS 18001, ISO, ecc.). Il processo del miglioramento continuo. Organizzazione e gestione integrata: - sinergie tra i sistemi di gestione qualità (ISO 9001), ambiente (ISO 14001), sicurezza (OHSAS 18001); organizzazione aziendale. - procedure semplificate MOG (d.m. 13/02/2014); - attività tecnico amministrative (capitolati, percorsi amministrativi, aspetti economici); - programma, pianificazione e organizzazione della manutenzione ordinaria e straordinaria. La responsabilità amministrativa delle persone giuridiche (d.lgs. n. 231/2001): ambito di operatività e effetti giuridici (art. 9 legge n. 123/2007). UNITÀ DIDATTICA C3 4 ore Obiettivi formativi Contenuti del Modulo Il sistema delle relazioni e della comunicazione Aspetti sindacali Identificare il sistema di relazioni interno/esterno tra i diversi soggetti della prevenzione e il flusso comunicativo. Illustrare sia i concetti e i principi della comunicazione sia i metodi e le tecniche finalizzate alla migliore efficacia della comunicazione per la sicurezza. Gestire efficacemente la riunione periodica per meglio valutare le condizioni di salute e sicurezza del posto di lavoro e per monitorare l attuazione delle eventuali decisioni adottate al riguardo. Comprendere cosa si intende per relazioni sindacali. Elementi di contatto e differenziazioni fra relazioni sindacali e sistema della sicurezza. Il sistema delle relazioni: RLS, datore di lavoro, medico competente, lavoratori, enti pubblici, fornitori, lavoratori autonomi, appaltatori, ecc. Caratteristiche e obiettivi che incidono sulle relazioni. Ruolo della comunicazione nelle diverse situazioni di lavoro. Individuazione dei punti di consenso e disaccordo per mediare le varie posizioni. Cenni ai metodi, tecniche e strumenti della comunicazione. La rete di comunicazione in azienda. Gestione degli incontri di lavoro e della riunione periodica. Chiusura della riunione e pianificazione delle attività. Attività post-riunione. La percezione individuale dei rischi. Negoziazione e gestione delle relazioni sindacali. Art. 9 della legge n. 300/1970. Rapporto fra gestione della sicurezza e aspetti sindacali. Criticità e punti di forza. UNITÀ DIDATTICA C4 4 ore Obiettivi formativi Contenuti del Modulo Conoscere gli elementi relativi allo Benessere organizzativo stress da lavoro correlato in compresi i fattori di natura funzione del benessere aziendale. ergonomica e da stress Conoscere i principi base legati alla lavoro correlato motivazione delle persone. Cultura della sicurezza: - analisi del clima aziendale; - elementi fondamentali per comprendere il ruolo dei bisogni nello sviluppo della motivazione delle persone. Benessere organizzativo: - motivazione, collaborazione, corretta circolazione delle informazioni, analisi delle relazioni, gestione del conflitto; - fattori di natura ergonomica e stress lavoro correlato. Team building: - aspetti metodologici per la gestione del team building finalizzato al benessere organizzativo.

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15 7. VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI4 Per ciascun Modulo A, B e C devono essere effettuate prove finalizzate a verificare le conoscenze relative alla normativa vigente e le competenze tecnico-professionali. La predisposizione delle prove è competenza dei vari docenti, eventualmente supportati dal responsabile del progetto formativo. 7.1 MODULO A La verifica dell apprendimento deve essere svolta mediante test, somministrabili anche in itinere, per un totale minimo di 30 domande, ciascuna con almeno tre risposte alternative (esito positivo dato dalla risposta corretta ad almeno il 70% delle domande) eventualmente integrato da un colloquio di approfondimento. 7.2 MODULO B La verifica dell apprendimento si svolge secondo le seguenti modalità: - test, somministrabili anche in itinere, per un totale minimo di 30 domande ciascuna con almeno tre risposte alternative (esito positivo dato dalla risposta corretta ad almeno il 70% delle domande); - una prova finale di tipo descrittivo basata sulla risoluzione di almeno 5 domande aperte su casi reali o una simulazione finalizzata alla verifica delle competenze tecnico-professionali attinenti il ruolo di RSPP e ASPP nel contesto lavorativo; - eventuale colloquio di approfondimento MODULO C La verifica dell apprendimento si svolge con le seguenti modalità: - test, somministrabili anche in itinere, per un totale minimo di 30 domande ciascuna con almeno tre risposte alternative (esito positivo dato dalla risposta corretta ad almeno il 70% delle domande); - colloquio individuale finalizzato a verificare le competenze organizzative, gestionali e relazionali acquisite. 7.4 VERBALI D ESAME I verbali d esame, conservati a cura del soggetto formatore, devono contenere i seguenti elementi: - dati identificativi del soggetto formatore; - dati del corso (tipologia e durata del Modulo); - elenco degli ammessi alla verifica dell apprendimento sulla base della frequenza minim a del 90% del monte orario previsto; - tipologia della verifica di apprendimento con relativa indicazione dell idoneità; - luogo, data ed orario della verifica di apprendimento; - sottoscrizione del verbale da parte dei/del soggetto che hanno/ha proceduto alla verifica dell apprendimento. 8. RICONOSCIMENTO FORMAZIONE PREGRESSA (EX ACCORDO STATO-REGIONI DEL 26 GENNAIO 2006) RISPETTO ALLA NUOVA ARTICOLAZIONE DEL MODULO B. Sono fatti salvi i percorsi formativi effettuati in vigenza dell accordo Stato-Regioni del 26 gennaio 2006, pertanto gli RSPP e ASPP che non cambiano settore produttivo e continuano ad operare esclusivamente all interno di esso non dovranno integrare il proprio percorso formativo per adeguarsi alle previsioni del presente accordo

16 Si riporta di seguito la tabella di corrispondenza ai fini del riconoscimento dei crediti formativi ovvero delle ulteriori ore integrative previste esclusivamente in caso di passaggio ad altro settore produttivo. Accordo Stato-Regioni del 26 gennaio Credito riconosciuto sul 2006 presente accordo Stato-Regioni CORSO FREQUENTATO Modulo B Comune Modulo B Specialistico Modulo B1-36 ore TOTALE Credito totale per SP1 Modulo B2-36 ore TOTALE Credito totale per SP1 Modulo B3-60 ore TOTALE Credito totale per SP2 Modulo B4-48 ore TOTALE -- Modulo B5-68 ore TOTALE Credito totale per SP4 Modulo B6 24 ore Modulo B7-60 ore TOTALE Credito totale per SP3 Modulo B8-24 ore Modulo B9-12 ore In fase di prima applicazione e per un periodo non superiore a 5 anni dall entrata in vigore del presente accordo, la frequenza del Modulo B comune o di uno o più Moduli B di specializzazione, può essere riconosciuta ai fini dell assolvimento dell obbligo di aggiornamento, degli RSPP e ASPP formati ai sensi dell accordo Stato-Regioni del 26 gennaio AGGIORNAMENTO L obbligo dell aggiornamento per RSPP e ASPP si inquadra a pieno titolo nella dimensione della life long learning cioè della formazione continua nell arco della vita lavorativa. In relazione ai compiti di RSPP e ASPP, l aggiornamento non deve essere di carattere generale o mera riproduzione di argomenti e contenuti già proposti nei corsi base ma deve trattare evoluzioni, innovazioni, applicazioni pratiche e approfondimenti collegate al contesto produttivo e ai rischi specifici del settore. L aggiornamento verterà sulle seguenti tematiche: - aspetti giuridico-normativi e tecnico-organizzativi; - sistemi di gestione e processi organizzativi; - fonti di rischio specifiche dell'attività lavorativa o del settore produttivo dove viene esercitato il ruolo compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, quelli collegati allo stress lavoro-correlato, quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza, nonché quelli connessi alle differenze di genere, all età, alla provenienza da altri Paesi e quelli connessi alla specifica tipologia contrattuale attraverso cui viene resa la prestazione di lavoro; - tecniche di comunicazione, volte all informazione e formazione dei lavoratori in tema di promozione della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Le ore minime complessive dell aggiornamento sono fissate in base al ruolo svolto e sono rispettivamente: - ASPP: 20 ore nel quinquennio - RSPP: 40 ore nel quinquennio È preferibile che il monte ore complessivo di aggiornamento sia distribuito nell arco temporale del quinquennio. Per i corsi di aggiornamento sono richiesti: a) un numero massimo di partecipanti ad ogni corso pari a 35; b) la tenuta del registro di presenza dei partecipanti da parte del soggetto che realizza il corso. L aggiornamento è consentito, per tutto il monte ore, in modalità e-learning secondo i criteri previsti nell Allegato II. L aggiornamento può essere ottemperato anche per mezzo della partecipazione a convegni o seminari, a condizione che essi trattino delle materie o i cui contenuti siano coerenti con quanto indicato nel presente paragrafo e per tutto il monte ore

17 Per ciascun convegno o seminario è richiesta la tenuta del registro di presenza dei partecipanti da parte del soggetto che realizza l'iniziativa e non vi è alcun vincolo sul numero massimo di partecipanti. I corsi di aggiornamento, compresi quelli erogati in modalità e-learning, i convegni e i seminari devono essere organizzati e realizzati dai soggetti formatori indicati al punto 2 del presente accordo "INDIVIDUAZIONE DEI SOGGETTI FORMATORI E SISTEMA DI ACCREDITAMENTO". Ai fini dell aggiornamento per RSPP e ASPP, la partecipazione a corsi di formazione finalizzati all ottenimento e/o all aggiornamento di qualifiche specifiche come quelle, a titolo meramente esemplificativo e non esaustivo, dei dirigenti e dei preposti (ex art. 37 d.lgs. n. ), dei lavoratori incaricati dell attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione delle emergenze di cui agli artt. 44, 45 e 46 del d.lgs. n., non è da ritenersi valida. Fatto salvo quanto previsto al punto 8, la partecipazione ai corsi di specializzazione (Modulo B-SP1, B-SP2, B-SP3, B-SP4) non è valida ai fini dell aggiornamento per RSPP e ASPP. Ai fini dell aggiornamento per RSPP e ASPP, la partecipazione a corsi di aggiornamento per formatore per la sicurezza sul lavoro, ai sensi del decreto interministeriale 6 marzo 2013, è da ritenersi valida e viceversa. Ai fini dell aggiornamento per RSPP e ASPP, la partecipazione a corsi di aggiornamento per coordinatore per la sicurezza, ai sensi dell allegato XIV del d.lgs.n., è da ritenersi valida e viceversa. 10. DECORRENZA AGGIORNAMENTO Fermo restando quanto previsto al punto 8, l aggiornamento ha decorrenza quinquennale e parte dalla conclusione del Modulo B comune. Per i soggetti esonerati, ai sensi dell art. 32, comma 5, d.lgs. n. e punto 1, Allegato A, del presente accordo, l obbligo di aggiornamento quinquennale decorre: dalla data di entrata in vigore del d.lgs. n. e cioè dal 15 maggio 2008; dalla data di conseguimento della laurea, se avvenuta dopo il 15 maggio I RSPP e gli ASPP che, durante l esercizio della funzione non adempiano all obbligo di aggiornamento, mantengono il credito formativo maturato dalla regolare frequenza ai corsi abilitanti ma non possono esercitare i propri compiti fintanto che non venga completato l aggiornamento per il monte ore riferito all ultimo ciclo di aggiornamento quinquennale. Il completamento dell aggiornamento consente a RSPP e ASPP di tornare a esercitare la funzione sospesa. Alla data di entrata in vigore del presente accordo, l eventuale completamento dell aggiornamento relativo al quinquennio precedente, potrà essere realizzato nel rispetto delle nuove regole. 11. ATTESTAZIONI Gli attestati vengono rilasciati dai soggetti individuati al punto 2 del presente accordo che provvedono alla custodia/archiviazione della documentazione relativamente a ciascun corso. Gli attestati devono prevedere i seguenti elementi minimi comuni: a) denominazione del soggetto formatore; b) dati anagrafici del partecipante al corso; c) specifica della tipologia di corso seguito con indicazione del corso frequentato e indicazione della durata (nel caso dei Moduli B è necessario indicare: Modulo B comune e/o Moduli di specializzazione); d) periodo di svolgimento del corso; e) firma del soggetto formatore. Le Regioni e Province autonome si impegnano a riconoscere reciprocamente gli attestati rilasciati nei rispettivi territori. Presso il soggetto formatore deve essere conservato per almeno 10 anni il Fascicolo del corso contenente: - dati anagrafici del partecipante;

18 - registro del corso recante: elenco dei partecipanti (con firme), nominativo e firma del docente o, se più di uno, dei docenti, contenuti, ora di inizio e fine, documentazione relativa alla verifica di apprendimento. 12. DISPOSIZIONI INTEGRATIVE E CORRETTIVE ALLA DISCIPLINA DELLA FORMAZIONE IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO 12.1 Requisiti dei docenti nei corsi di formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro In tutti i corsi obbligatori di formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, fatti salvi quelli nei quali i requisiti dei docenti siano già previsti da norme specifiche, i docenti devono essere in possesso dei requisiti previsti dal decreto interministeriale 6 marzo 2013, emanato in attuazione dell'articolo 6, comma 8, lettera m- bis), del d.lgs. n., entrato in vigore il 15 marzo Il datore di lavoro in possesso dei requisiti per lo svolgimento diretto dei compiti del servizio di prevenzione e protezione di cui all articolo 34 del d.lgs. n., può svolgere, esclusivamente nei riguardi dei propri lavoratori, la formazione di cui all accordo sancito in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano nella seduta del 21 dicembre 2011 relativo alla individuazione dei contenuti della formazione dei lavoratori, dei dirigenti e dei preposti, anche se non in possesso del requisito relativo alla capacità didattica stabilito dal decreto interministeriale 6 marzo Condizioni particolari per la formazione del datore di lavoro che svolga i compiti del servizio di prevenzione e protezione Un datore di lavoro, la cui attività risulti inserita nei macrosettori Ateco a rischio medio/alto, secondo quanto individuato nella tabella di cui all Allegato I dell accordo del 21 dicembre 2011 (ex artt. 34 d.lgs. n. ), può partecipare al modulo di formazione per datore di lavoro che svolge i compiti del servizio di prevenzione e protezione relativo al livello di rischio basso, se tutti i lavoratori svolgono esclusivamente attività appartenenti ad un livello di rischio basso; se tale condizione viene successivamente meno, il datore di lavoro è tenuto ad integrare la propria formazione, in numero di ore e contenuti, avuto riguardo alle mutate condizioni di rischio dell attività dei propri lavoratori. Analogamente, un datore di lavoro, la cui attività risulta inserita nella tabella di cui all Allegato I dell accordo del 21 dicembre 2011 (ex artt. 34 d.lgs. n. ) nei settori di attività a rischio basso, deve partecipare o integrare la formazione per datore di lavoro, che svolga i compiti del servizio di prevenzione e protezione relativo al livello di rischio medio o alto, se ha al suo interno lavoratori che svolgono attività appartenenti ad un livello di rischio medio o alto Modalità di svolgimento dei corsi di cui all allegato XIV del d.lgs. n. I corsi di cui all allegato XIV del d.lgs. n., solo per il Modulo Giuridico (28 ore) e i corsi di aggiornamento possono svolgersi in modalità e-learning, nel rispetto delle disposizioni di cui all Allegato II Mutuo riconoscimento dei progetti sperimentali in e-learning per la formazione specifica ex accordo art. 37, paragrafo 3 Il mutuo riconoscimento tra Regioni consiste nell accettazione di ulteriori progetti sperimentali in e-learning, purché espressamente previsti nelle delibere regionali (criteri, tempi, modalità) e documentati attraverso la presenza nei documenti/attestati dell avvenuta formazione dei seguenti riferimenti: - estremi dell atto amministrativo nella quale si enunciano i criteri per l accettazione dei progetti formativi sperimentali; - protocollo regionale di accettazione del progetto formativo in e-learning specifico E-learning per la formazione specifica ex accordo art. 37 Nelle aziende inserite nel rischio basso, così come riportato nella tabella di cui all allegato I dell accordo del 21 dicembre 2011, è consentito il ricorso alla modalità e-learning, nel rispetto delle disposizioni di cui all Allegato II, per l erogazione della formazione specifica dei lavoratori di cui all accordo sancito sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano nella seduta del 21 dicembre 2011 relativo alla individuazione dei contenuti della formazione dei lavoratori, dei dirigenti e dei preposti

19 Tale indicazione vale anche per la formazione specifica dei lavoratori che, a prescindere dal settore di appartenenza, non svolgono mansioni che comportino la loro presenza, anche saltuaria, nei reparti produttivi, così come indicato al primo periodo del paragrafo 4 Condizioni particolari dell accordo del 21 dicembre A tal fine si precisa che la formazione specifica per lavoratori deve essere riferita, in ogni caso, all effettiva mansione svolta dal lavoratore e deve essere pertanto erogata rispetto agli aspetti specifici scaturiti dalla valutazione dei rischi Organizzazione dei corsi di formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro In tutti i corsi di formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, fatti salvi quelli nei quali vengono stabiliti criteri specifici relativi al numero dei partecipanti, è possibile ammettere un numero massimo di partecipanti ad ogni corso pari a 35 unità. L aggiornamento per lavoratori, preposti, dirigenti, datori di lavoro che intendono svolgere i compiti propri del servizio di prevenzione e protezione di cui agli accordi del 21 dicembre 2011 e quello per il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza previsto dall art. 37, comma 11, del d.lgs. n. può essere ottemperato per mezzo della partecipazione a convegni o seminari per il monte ore totale. La lettera a) del paragrafo 1. INDIVIDUAZIONE DEI SOGGETTI FORMATORI E SISTEMA DI ACCREDITAMENTO dell accordo del 21 dicembre 2011 (ex art. 34 d.lgs. n. ) repertorio atti 223/CSR è sostituita con la seguente: a) le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, anche mediante le proprie strutture tecniche operanti nel settore della prevenzione (Aziende Sanitarie Locali, etc.) e della formazione professionale; le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano possono, altresì, autorizzare, o ricorrere a ulteriori soggetti operanti nel settore della formazione professionale accreditati in conformità al modello di accreditamento definito in ogni Regione e Provincia autonoma ai sensi dell intesa sancita in data 20 marzo 2008 e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 23 gennaio 2009; L allegato VI contiene una tabella riassuntiva dei criteri della formazione rivolta ai principali soggetti con ruoli in materia di prevenzione. 13. ENTRATA IN VIGORE Il presente accordo entra in vigore decorsi 15 giorni dalla data di pubblicazione. 14. DISPOSIZIONI TRANSITORIE In fase di prima applicazione e comunque non oltre dodici mesi dall entrata in vigore del presente accordo, possono essere avviati corsi di formazione per responsabili e addetti del servizio di prevenzione e protezione rispettosi dell accordo Stato-Regioni del 26 gennaio DISPOSIZIONI FINALI Alla data di entrata in vigore del presente accordo sono abrogati i seguenti accordi: - accordo sancito il 26 gennaio 2006 in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra il Governo e le Regioni e le Province autonome attuativo dell articolo 2, commi 2, 3, 4 e 5 del decreto legislativo 23 giugno 2003, n. 195, che integra il decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, in materia di prevenzione e protezione dei lavoratori sui luoghi di lavoro, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 37 del 14 febbraio 2006; - accordo sancito il 8 ottobre 2006 in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra il Governo e le Regioni e le Province autonome relativo all emanazione delle linee guida interpretative dell accordo sancito in Conferenza Stato-Regioni il 26 gennaio 2006, in attuazione dell articolo 8-bis, comma 3, del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, introdotto dall articolo 2 del decreto legislativo del 23 giugno 2003, n. 195 in materia di prevenzione e protezione dei lavoratori sui luoghi di lavoro. (Repertorio atti n. 2635) pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 285 del 7 dicembre

20 Allegato I Elenco delle classi di laurea per l esonero dalla frequenza ai corsi di formazione di cui all art. 32, comma 2 primo periodo, del d.lgs. n.. Laurea Magistrale (D.M. dell'università e della ricerca in data 16 marzo 2007): LM-4 LM-20 LM-21 LM-22 LM-23 LM-24 LM-25 LM-26 LM-27 LM-28 LM-29 LM-30 LM-31 LM-32 LM-33 LM-34 LM-35 Architettura e ingegneria edile-architettura Ingegneria aerospaziale e astronautica Ingegneria biomedica Ingegneria chimica Ingegneria civile Ingegneria dei sistemi edilizia Ingegneria dell'automazione Ingegneria della sicurezza Ingegneria delle telecomunicazioni Ingegneria elettrica Ingegneria elettronica Ingegneria energetica e nucleare Ingegneria gestionale Ingegneria informatica Ingegneria meccanica Ingegneria navale Ingegneria per l'ambiente e il territorio Laurea Specialistica (D.M. dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica in data 28 novembre 2000): 4/S Architettura e Ingegneria edile 25/S Ingegneria aerospaziale e astronautica 26/S Ingegneria biomedica 27/S Ingegneria chimica 28/S Ingegneria civile 29/S Ingegneria dell automazione 30/S Ingegneria delle telecomunicazioni 31/S Ingegneria elettrica 32/S Ingegneria elettronica 33/S Ingegneria energetica e nucleare 34/S Ingegneria gestionale 35/S Ingegneria informatica 36/S Ingegneria meccanica 37/S Ingegneria navale 38/S Ingegneria per l ambiente e il territorio Laurea Magistrale (D.M. dell'università e della ricerca in data 8 gennaio 2009): LM/SNT 4 Scienze delle professioni sanitarie della prevenzione Laurea (D.M. dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica in data 18 marzo 2006): L7 L8 L9 L17 L23 Ingegneria civile e ambientale Ingegneria dell informazione Ingegneria Industriale Scienze dell'architettura Scienze e tecniche dell'edilizia Laurea (D.M. dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica in data 4 agosto 2000): 4 Classe delle lauree in scienze dell'architettura e dell'ingegneria edile 8 Classe delle lauree in ingegneria civile e ambientale 9 Classe delle lauree in ingegneria dell'informazione 10 Classe delle lauree in ingegneria industriale Laurea (D.M. dell'università e della ricerca in data 19 febbraio 2009): L/SNT 4 Classe delle lauree in professioni sanitarie della prevenzione

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