INTRODUZIONE AD ARCHICAD 9

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1 INTRODUZIONE AD ARCHICAD 9 Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 1 di 52

2 Descrizione comandi 3 Impostazioni Iniziali 3 Scala del disegno 3 Area disegno e griglia 3 Paletta degli zoom 3 Immissione coordinate 4 Metodi per le costruzioni relative 4 Snap oggetto 4 La bacchetta magica 4 Il Menu Edit 5 Edit poligoni 5 Il Menu Modello 6 Il menu computo 7 Creare il primo progetto con ARCHICAD 8 Le Impostazioni Iniziali del Progetto 8 Creare i Muri 9 Creare i Solai e i Pavimenti 11 Inserire Porte e Finestra 13 Inserire la Scala 15 Creare il Piano Superiore 16 Creare il Tetto 18 Quotare il progetto 21 Creare i Prospetti e Sezioni 23 Creare il Terreno 24 Creare una strada 26 Crea viste e voli attraverso con lo strumento Telecamere 29 Creare Render Schizzo 32 Creare il Rendering fotografico 35 Stampare il progetto 38 Le Operazioni Booleane di Archicad 9 45 Creare un Lampione con ARCHIFORMA 46 Creare nuovi materiali per archicad 50 Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 2 di 52

3 Descrizione comandi Impostazioni Iniziali Le seguenti impostazioni sono da settare o controllare al primo avvio del programma al fine di selezionare le opzioni che si considerano più consone alle proprie esigenze. Opzioni Parametri programma Unità di misura Quotatura Formattazione mouse Elementi di costruzione Zone Modellazione e liste Sicurezza dati Varie Scala del disegno Contrariamente a quanto capita per altri programmi come Autocad in cui non è necessario impostare una scala di disegno, per Archicad è preferibile definire all inizio di ogni singolo progetto la scala con cui si desidera lavorare al fine di ottimizzare i calcoli di sistema. Opzioni Scala disegno Pianta Area disegno e griglia E possibile definire fino a tre diversi livelli gi griglia alla quale il puntatore dell area grafica si ancora nella modalità di disegno snap griglia, è possibile inoltre definire un angolo di inclinazione della griglia e un eventuale colore di sfondo dell area grafica: Opzioni - Griglia visibile Opzioni Area disegno griglia Paletta degli zoom Raggruppa tutti i comandi di zoom del sistema proponendo nell ordine i seguenti comandi Scala del disegno Vista percentuale Apertura finestra QuikViews Zoom ingrandisci Zoom rimpicciolisci Pan dinamico Centra nel punto Zoom precedente Zoom successivo È importante ricordare che per un più agevole e funzionale utilizzo degli zoom ingrandisci, rimpicciolisci e pan sono azionabili a mezzo dello scroller del mouse Paletta commutare finestre Consente di passare tra le diverse finestre di visualizzazione del modello tridimensionale e più dettagliatamente è possibile visualizzare nell ordine le piante, le assonometrie e i prospetti, le sezioni e le altezze, i particolari costruttivi e in file la finestra di fotorendering. Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 3 di 52

4 Immissione coordinate E possibile inserire coordinate cartesiane o polari relative o assolute premendo o meno il pulsante rappresentante il simbolo delta e introducendo da tastiera i valori di x y per le coordinate cartesiane e di r a per le coordinate polari. Premere il tasto shift contemporaneamente alla lettera rappresentante il valore che si desidera inserire consente di posizionarsi nella relativa casella senza l ausilio del mouse. Metodi per le costruzioni relative E possibile mediante la barra degli strumenti delle costruzioni disegnare linee o muri che siano tra di loro perpendicolari, paralleli, bisettrici dell angolo generato da due elementi già esistenti, offset singolo, offset multiplo e punto medio di una distanza definita graficamente. Snap oggetto Consentono il riconoscimento di alcuni punti caratteristici degli elementi disegnati e nello specifico il punto medio e i due punti fine. La bacchetta magica Consente di convertire gli elementi 2D in elementi 3D attivando lo strumento di destinazione (muri, solai o mesh) e selezionando gli elementi 2D dopo aver attivato la bacchetta magica. I suoi settaggi si trovano in Strumenti settaggio bacchetta magica. Minore è il numero dei segmenti lungo l arco minore è la precisione di conversione degli archi stessi. Lo strumento luci Le luci sono considerate come generici oggetti di libreria divise però in tre diverse tipologie sorgenti luminose molto distanti, luci interne e luci esterne delle quali è possibile settare sia il colore che l intensità di irradiazione. E però necessario che nel settaggio dei fotorendering siano selezionate le voci sorgenti luminose e ombre portate, perché siano visibili tali effetti. Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 4 di 52

5 Il Menu Edit I comandi di edit consentono di modificare quegli oggetti che sono già stati realizzati. Sono raccolti nel menu a discesa e il più delle volte sono abbinati ad una combinazione di tasti per una esecuzione più rapida. Muovi ctrl+m Copia ctrl+c Ruota ctrl+d Specchia ctrl+l Muovi una copia ctrl+i Ruota una copia ctrl+j Specchia una copia ctrl+k Moltiplica ctrl+f crea una serie di elementi con i seguenti parametri muovi lungo una linea di riferimento, eleva lungo un intervallo verticale, matrice secondo una matrice definendo il numero di righe e colonne con relative distanze, incremento per mezzo di un incremento fisso definito mediante una linea o un arco, definisci distribuisce le copie su una distanza totale definita, definisci -1, disponi distribuisce gli e elementi a distanze uguali l uno dall altro lungo una linea o un arco di riferimento senza definire il numero di copie. Aggiusta ctrl+h è usato per allungare o accorciare qualsiasi elemento di costruzione realizzato con archicad e già selezionato. Selezionato l oggetto da aggiustare e azionato il comando sarà possibile stirare un estremo o spostare lo stesso in una nuova posizione. Ridimensiona consente mediante una finestra di dialogo di scalare i singoli elementi già selezionati inserendo un fattore di scala che può essere numerico o grafico. Inseriti i dati sarà necessario premere il tasto OK e cliccare nell area grafica per rigenerare il modello. Dividi divide gli elementi selezionati. Arrotonda/Smussa applica un arrotondamento o uno smusso agli elementi selezionati. Interseca aggiusta linee, archi o muri fino al punto di intersezione. Estendi estende o accorcia gli elementi selezionati. Tagli falda con lo strumento muri attivo taglia gli stessi al disotto delle falde dei tetti per ottenere cosi la parte di muro sottostante al tetto stesso. Edit poligoni Selezionato un poligono e attivato lo strumento di comando con cui è stato realizzato (solaio mesh tetti) è possibile modificare lo stesso cliccando con il tasto sinistro del mouse sui suoi lati e attivando per mezzo dei menu contestuali Sposta poligono Aggiungi nuovo vertice lineare/curvo al poligono Scala poligono Aggiungi/sottrai nuovo poligono. Se si seleziona un nodo il menu contestuale cambia aspetto ed è possibile attivare i comandi Sposta nodo Arrotonda Scala poligono Aggiungi/sottrai nuovo poligono Eleva la quota nodo/poligono Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 5 di 52

6 Il Menu Modello Il menu modello consente mediante le finestre di dialogo settaggio proiezione 3D, settaggio finestra 3D, elementi da mostrare nel 3D e settaggio fotorendering di impostare la visualizzazione del modello 3D, ovvero definire quali livelli e quali elementi visualizzare all interno della finestra 3D. Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 6 di 52

7 All interno della finestra 3D è possibile muoversi mediante l utilizzo dei comandi dell apposita barra degli strumenti contenente nell ordine i seguenti comandi: Modalità edit: consente di modificare direttamente gli stessi tenendo premuto il tasto sinistro del mouse su uno degli spigoli e facendo apparire la barra degli strumenti delle modifiche; Cammina: consente di camminare all interno del nostro progetto restando sempre alla stessa altitudine; Sposta lateralmente: consente di spostarsi modificando l altitudine di visualizzazione; Gira: consente di ruotare lo sguardo di 360 gradi restando in un punto fisso; Angolo cono visivo: cambia l ampiezza del cono visivo (rappresenta una forma di zoom); assi telecamera/modello: conserva la distanza fisica tra la telecamera e il punto di mira (è una modalità di visualizzazione attiva); Punto di mira fisso: conserva il punto di mira come il centro dello schermo; Settaggio vista: converte la vista da assonometrica a prospettica; viste frontale, punto di mira e i due pulsanti dreset. Il menu computo Contiene i comandi lista elementi, lista componenti e lista zone che consentono di ottenere direttamente da archicad dei computi metrici delle parti del progetto tanto più fedeli quanto più precisi sono i settaggi adottati nella realizzazione del progetto stesso. Ciò che rende estremamente significativi questi computi metrici è la possibilità di salvarli come file esterni aventi estensioni tipiche dei file di testo quali il.txt. Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 7 di 52

8 Creare il primo progetto con ARCHICAD Le Impostazioni Iniziali del Progetto Nella versione nove di Archicad all avvio il sistema visualizza la finestra di dialogo avvia archicad la quale consente di definire le caratteristiche di settaggio del progetto che si vuole realizzare. Ipotizzando di realizzare il nostro primo progetto ci limiteremo a cliccare sul pulsante Nuovo. Verrà quindi visualizzata l interfaccia utente di archicad caratterizzata nella parte più alta dalla barra del titolo che contiene, tra le altre cose informazioni sul nome del file e il nome del piano corrente, la barra dei menu, le barre degli strumenti standard sulla sinistra, le palette di comando in basso e in fine l area più significativa ovvero l area grafica. Come evidenziato nella figura la paletta del navigatore visualizza il piano corrente il cui settaggio è definito automaticamente dal sistema, ma può anche essere definito dall operatore attraverso la finestra settaggio piano che si attiva dal menu Opzioni. Impostati i parametri più congeniali al piano in progetto si preme il tasto Ok e si ritorna all interfaccia principale. Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 8 di 52

9 Detto questo è bene ricordare che archicad ha la possibilità di lavorare con diversi fattori di scala e che normalmente è predefinito il valore 1:100, il che significa che ogni unità di disegno corrisponde a un metro e che per modificare tale impostazione sarà necessario servirsi del comando Opzioni scala disegno pianta Inoltre col comando Opzioni area disegno e griglia sarà possibile modificare le impostazioni della griglia e dell area grafica. Creare i Muri Iniziamo a lavorare creando i muri esterni del nostro edificio attivando il comando Strumento muro, del quale consideriamo validi i settaggi di default ma selezioniamo la modalità muro diritto quadrato. Introduciamo le coordinate dei punti che danno origine ai due quadrati della figura, ovvero X0;Y0 - X10;Y8 per il quadrato più piccolo e X5;Y3 X13;Y11.5 per il quadrato più grande. Ottenuto questo primo perimetro esterno abbandoniamo il comando muri selezionando il comando di selezione Strumento freccia. I muri così realizzati risultano una sola entità che per essere divisa deve essere selezionata e modificata per mezzo del comando Strumenti separa, a questo punto selezionando i due muri dello spigolo inferiore è possibile raccordarli per mezzo del comando Edita raccorda/smussa. Passiamo ora all eliminazione di eventuali pareti di cui non abbiamo bisogno: selezionati i due muri coinvolti nell operazione ci serviremo del comando Edita dividi, il sistema ci chiederà a questo punto di cliccare su di un lato o una linea per dividere gli elementi, il puntatore assumerà la forma di un occhio e il sistema ci verrà chiesto di indicare il lato sul quale vogliamo eseguire il taglio (procedura analoga al comando edita Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 9 di 52

10 estendi). Diviso il muro, con il tasto canc della tastiera cancelliamo il pezzo di muro in eccesso. Si realizzino quindi una serie di divisioni interne per ottenere un risultato finale simile a quello indicato dalla figura seguente Realizziamo a questo punto le etichette dei locali caratterizzanti il nostro edificio, per fare ciò ci serviremo dello strumento timbro zona opportunamente settato e cliccando due volte, la prima per il riconoscimento dell area e la seconda per il posizionamento dell etichetta all interno delle varie camere. Il lucido o layer in cui queste etichette vengono disegnate è denominato zone funzionali pertanto, nell eventualità si volessero nascondere alla vista sarà necessario congelare detto lucido. Realizzato un timbro zona è possibile aggiornarlo a seguito di modifiche delle aree che lo delimitano per mezzo del comando Aggiorna zona del menu Strumenti Nota: in questa fase ho realizzato i muri con i settaggi di sistema, successivamente assegnerò ai muri esterni una texture che ho chiamato mattoni bianchi. Vedi crea materiali. Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 10 di 52

11 Creare i Solai e i Pavimenti Azioniamo lo strumento - Solaio e quindi tra i relativi settaggi osservando che il suo spessore predefinito è 0,30 m e che viene realizzato totalmente al di sotto del piano corrente, rappresenta pertanto il solaio tra il piano corrente e quello sottostante e non direttamente il pavimento delle singole stanze che è da realizzarsi successivamente e separatamente per ogni camera. Volendo quindi realizzare una soletta totale da 0,40 sarà necessario creare un primo elemento da 0,30 m a cui aggiungere 0,10 m di pavimento. Realizziamo quindi il solaio con la modalità metodi geometrici creando lo spigolo vivo anche là dove il muro è raccordato, realizzando il raccordo solo successivamente selezionando il solaio e con lo strumento Solaio attivo, scegliamo lo spigolo da raccordare, apparirà quindi la barra degli strumenti indicata, a questo punto selezioniamo il comando Raccordo e indichiamo il raggio dello stesso. Realizziamo ora i pavimenti sapendo che il comando è lo stesso, ma che devono cambiare le altezze che lo caratterizzano e nello specifico dovranno essere come indicate di seguito; sceglieremo la mappatura più consona ai diversi ambienti Realizziamo in fine il marciapiede intorno alla casa creando prima un rettangolo più grande della stessa avvalendoci dello snap griglia e successivamente il foro in questo ultimo. Selezioniamo il solaio e attivando lo strumento solaio, clicchiamo su uno spigolo e attiviamo il comando Sottrai e con la modalità metodi geometrici ridisegniamo il perimetro esterno della casa con lo spigolo vivo che raccorderemo successivamente. Avremo ottenuto a questo punto qualche cosa di simile a questo. Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 11 di 52

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13 Inserire Porte e Finestra Realizzati i muri e i pavimenti, inseriamo nel nostro progetto le aperture, per fare questo classicamente archicad mette a disposizione due stramenti, ovvero porta e finestre ai quali nelle ultime versioni del software si sono aggiunti lucernaio e finestra angolare. Cominciamo con l inserimento delle porte, come al solito con un doppio clic sullo strumento porte appare la finestra di dialogo per il settaggio dei parametri e la scelta del tipo di porta con riferimento agli elementi presenti nella libreria propria di archicad. Dopo aver scelto la modalità di inserimento, il tipo di mazzetta, la posizione nel muro e le dimensioni della finestra premere il pulsante ok; è possibile ora inserire la porta facendo un semplice clic con il mouse sul muro nella posizione in cui si intende inserire l apertura, il puntatore assume la forma di un occhio ; con un secondo clic si indica il senso di apertura della porta. Attenzione: gli ultimi parametri di settaggio utilizzati restano in memoria, non è quindi necessario ripetere le operazioni di settaggio per gli inserimenti successivi nel progetto corrente. Premendo il tasto alt e cliccando contemporaneamente su di un elemento già esistente se ne catturano i parametri che diventano così quelli di default. Premendo invece i tasti ctrl + alt e selezionando un elemento esistente si trasferiscono i settaggi di default su quest ultimo. Quanto detto per le porte si ripropone per le finestre e alla fine otterremo qualcosa di simile. Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 13 di 52

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15 Inserire la Scala La realizzazione della scala prevede chiaramente una profonda conoscenza della stessa, infatti in fase preliminare è necessario definire il numero delle rampe e dei gradini, l altezza dell alzata e la larghezza della pedata. Parametri questi presenti nella apposita finestra di dialogo. Nello specifico del nostro progetto essendo il piano di altezza pari a tre metri si è preferito realizzare una scala di legno definendone le dimensioni con il parametro N. gradini per rampa e fissando 13 gradini per la prima rampa e 7 per la seconda, dimensioniamo il singolo gradino definendo l alzata reale pari a 0,15 e la pedata pari a 0.20 e in fine definiamo la larghezza della rampa pari a 1,60. E chiaro che così facendo si definiscono le dimensioni X,Y e Z della scala stessa che facciamo partire dalla quota 0,10 di progetto per tenere in considerazione lo spessore dei pavimenti. Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 15 di 52

16 Creare il Piano Superiore Realizzato il piano terreno è giunto il momento di realizzare il quello superiore e la cosa è concettualmente semplice, il principio è quello di copiare il piano inferiore in quello superiore, è chiaro che ciò e possibile solo dopo aver settato il piano di destinazione dell operazione appena descritta. Per muoversi tra i piani è sufficiente cliccare sui tasti precedentemente indicati, ovvero Sali al piano superiore e Scendi al pino inferiore. Se il tasto viene premuto per la prima volta, appare la finestra di dialogo Crea nuovo piano, la quale chiede di assegnare un nome al piano e suggerisce in base ai dati del precede le altezze di quello nuovo. Premuto il tasto Ok viene visualizzato il nuovo piano (con le impostazioni di default risulta visibile la scala) i cui settaggi sono sempre modificabili per mezzo del menu Opzioni settaggio pini. A questo punto non resta che tornare al piano inferiore selezionare tutto, attivare il comando Copia di Windows tornare in quello superiore, quindi attivare il comando Incolla di Windows e il gioco è fatto a condizione di eliminare eventuali elementi indesiderati quali possono essere i terreni o i marciapiedi. A questo punto non resta che ottimizzare il secondo piano per ottenere il risultato desiderato, realizzando da prima il taglio del solaio per consentirne il passaggio per mezzo della scala e successivamente ridefinendo se necessario il perimetro esterno o le divisioni interne che caratterizzano il piano, proponendo eventuali balconi, ecc. Si ottiene quindi un risultato simile a quello di seguito illustrato. Nota: in fasi successive ottimizzerò la terrazza creando dei muri che facciano da balaustra, e la parte raccordata della parete che sostituirò con una apposita parete vetrata creta con archiforma Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 16 di 52

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18 Creare il Tetto Passiamo ora alla realizzazione del tetto. In questo caso la prima cosa che mi sembra importante da sottolineare è che esistono diverse modalità di costruzione dei tetti, ovvero a falda singola trapezoidale, a falda singola rettangolare normale o inclinata, a costruzione automatica di più falde sul perimetro della casa, a cupola intera o parziale. Ovviamente anche in questo caso lo strumento ha una sua finestra di dialogo per la definizione di tutti i parametri di settaggio Nel nostro caso realizzeremo il classico tetto a capanna con due falde rettangolari, che saranno sviluppate con l ausili della griglia, che consente di evitare di disegnare numerosi elementi 2D, quali eventuali linee di costruzione, considerando che le due falde sono tipicamente più grandi del perimetro della casa. Scegliamo la modalità di costruzione falda rettangolare singola normale, attiviamo la finestra di dialogo settaggio falda e impostiamo l angolo di inclinazione della falda pari a 17, confermiamo premendo il tasto ok. La prima operazione richiesta dal sistema è disegnare la linee che rappresenta il punto più basso della falda, successivamente il cursore assume la classica forma di un occhio, a questo punto si individua con un clicc il lato crescente della falda stessa e solo adesso realizzo il rettangolo che è la falda. Sagomo la falsa di sinistra per renderla conforme al perimetro della casa e passo alla visualizzazione mediante la finestra 3D e mi accorgo essenzialmente di due problemi il primo è rappresentato dalla mancanza di muri al di sotto della falda, il secondo è rappresentato dalla luce tra le due falde dovuta alla diversa lunghezza delle stesse problema risolvibile con una trave. Per realizzare il muro sottostante alla falda è necessario selezionare tutti i muri del Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 18 di 52

19 secondo piano e variarne l altezza in modo da superare il tetto. Lavoriamo selezionando lo strumento muri e successivamente dal menu Edita scegliamo la voce seleziona tutti i muri, attivo la finestra di dialogo settaggio muri e vario l altezza degli stessi portandola al valore h pari a 10 (visualizzato mediante la finestra 3D si ottiene quanto visualizzato a lato). Tagliamo ora la parte di muro sovrastante al tetto, (torniano alla visualizzazione della pianta in ambiente 2D) attivando il comando taglia con falda con i muri selezionati, si apre una finestra di dialogo nella quale scelgo la voce taglia sommità - conferma. A questo punto il risultato è il seguente Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 19 di 52

20 Risolviamo ora il problema della luce tra le due falde realizzando una trave da posizionare in corrispondenza della luce stessa. I settaggi che ho usato sono quelli indicati di fianco, anche se una parentesi è necessaria per quanto concerne l altezza che ho definito spostando la trave direttamente dell ambiente 3D Il risultato è il seguente Nota che ho un po allungato la falda di destra per ottenere un aspetto migliore e che le zone di interferenza con le falde sono state rimosse con le operazioni booleane di archicad (vedi in seguito). Curati questi particolari si può dire che il tetto è completato e solo ora è possibile inserire una eventuale finestra lucernario. Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 20 di 52

21 Quotare il progetto Selezionato lo strumento quotatura come al solito viene visualizzata la finestra di dialogo per i relativi settaggi. Quelli da me adottati sono evidenziati dalla seguente immagine Ma ciò che rende particolarmente rapida la quotatura con archicad è sequenza di comando, la quale definito l orientamento che la linea di quotatura deve avere mediante l apposita pulsantiera del pannello di controllo richiese di definire prima tutti i punti successivi della quotatura seriale e sol successivamente di definire la posizione della stessa. Infatti con un clic il sistema posiziona un punto che rappresenta l inizio della prima linea di estensione della quota, posizionati gli infiniti punti caratterizzanti la linea di quotatura si passa alla fase successiva della sequenza di comando con un doppio clic, il cursore prende la forma di un martello e a quel punto è possibile posizionare tutte le quote già perfettamente allineate con un ulteriore clic. Realizzata l intera quotatura il progetto apparirà così ovviamente le quote appena realizzate appartengono a un layer che può essere congelato in qualunque momento Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 21 di 52

22 Piano terra Piano Primo Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 22 di 52

23 Creare i Prospetti e Sezioni I prospetti e le sezioni si realizzano con il solo strumento sezioni, infatti anche in questo caso sono disponibili tre diverse modalità di lavoro che sono rispettivamente infinita, limitata e profilo zero. e appare evidente per i prospetti si predilige l utilizzo della modalità di lavoro illimitata sia profondità che in altezza, aggiungendo magari le ombre vettoriali disponibili tra gli effetti della finestra di settaggio di questo strumento. Scelte le opzioni di lavoro che si considerano ideali si conferma e con il mouse si clicca nei punti che danno origine alla linea o spezzata lungo la quale viene creata la sezione/prospetto, vi ricordo che per chiudere il comando sarà necessario ciccare due volte nell ultimo punto della spezzata e indicare la direzione di visualizzazione con un ulteriore clic quando il cursore assume la classica forma di occhio. Nella pianta verrà rappresentata la classica linea di sezione e per mezzo della visualizzazione verticale si ottiene il seguente risultato. Ovviamente questa rappresentazione è sensibile alle variazioni che avvengono nella pianta e pertanto risulta sempre aggiornata alle variazioni subite dal progetto nella finestra della pianta. Per le sezioni si opera allo stesso modo creando però una sezione limitata certamente in profondità e se necessario in altezza ed evitando in fine la creazione delle ombre. Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 23 di 52

24 Creare il Terreno Lo strumento per realizzare i terreni si chiama mesk e come avrete certamente capito ha diverse modalità di costruzione e la sua finestra di settaggio che nella sua impostazione Standard appare come segue e proprio con questi settaggi mi appresto a realizzare il primo rettangolo che delimita la zona di ingombro massimo del mio terreno, pertanto dopo aver adeguatamente zumato la schermata, con la modalità rettangolo normale clicco nei due vertici opposti del rettangolo e ottengo il mio terreno come mostra l immagine seguente. Come è facile notare questo terreno risulta poco realistico perché perfettamente pianeggiante, ma la forza di questo strumento sta proprio nella possibilità di variare le altezze nei diversi punti del terreno stesso. Operiamo quindi come segue realizzo con lo strumento spline delle aree caratteristiche del terreno Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 24 di 52

25 Poi con l terreno selezionato e lo strumento mesh attivo mi servo della bacchetta magica per convertire la spline 2D in elemento del terreno stesso. Nella trasformazione appare la finestra nuovi nodi mesh seleziono la voce nuovi nodi confermo con oh Successivamente clicco su di un nodo appena creato e definisco l altezza dei nuovi nodi, ripeto l operazione per tutte le aree e ottengo il risultato finale visibile nell imagine successiva Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 25 di 52

26 Creare una strada Dopo aver ottimizzato il terreno che circonda la casa passiamo alla realizzazione della strada prestando attenzione ad un particolare, il suo andamento deve coincidere con quello del terreno. Precisando che non esiste un comando specifico vediamo come risolvere il problema con una piccola astuzia. Creiamo per prima cosa una polilinea che rappresenta l asse centrale della nostra strada prestandoattenzione a disegnarne gli estremi oltre il limite del terreno. Successivamente prendiamo lo strumento muro e lo settiamo con una larghezza pari a quello della strada che intendiamo realizzare, con una altezza molto grande e una posizione che è più bassa dei quella del terreno come mostrano i settaggi di fianco. A questo punto selezioniamo la polilinea con la bacchetta magica per ottenere qualcosa di simile. Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 26 di 52

27 Creiamo ora una copia del terreno a una quota di altezza leggermente superiore a quella dell esistente per mezzo del comando moltiplica eleva del menu edita attivo dopo aver selezionato il terreno esistente. I parametri che ho usato sono quelli seguenti danno origine a un secondo terreno. A questo punto utilizzo le operazioni Booleane Impostato il muro come obiettivo e il terreno duplicato (quello a quota più elevata) come operatore, poi eseguite una Operazione di Intersezione. A questo punto realizzo per mezzo della gestione dei lucidi un nuovo lucido che chiamo terreno (booleano) al quale assegno una proprietà di visualizzazione trasparente in cui posizionerò il terreno che ho usato per le operazioni booleane. Questo passaggio diventa una necessità perchè non è possibile cancellare gli operatori delle operazioni booleane senza eliminare gli effetti delle stesse. Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 27 di 52

28 Ottenendo quindi il seguente risultato Se si visualizza la sola strada si osserva però che questa ha uno spessore che coincide con lo spessore del terreno eliminato dalla visualizzazione. Se si considera ciò un errore sarà necessario eseguire una seconda operazione booleana impostando sempre il muro come obiettivo e il terreno (questa volta l'originale e non la copia) come operatore. L'operazione da eseguire è una sottrazione. La parte inferiore dei muri verrà eliminata, con un andamento parallelo al corrispondente taglio superiore. Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 28 di 52

29 Crea viste e voli attraverso con lo strumento Telecamere Questo strumento permette di creare all interno di un solo file diversi punti di viste regolando per ogni telecamera posizionata all interno del progetto altezza, inclinazione, punto i fuoco, ampiezza del cono visivo ecc. Inoltre servendosi del comando crea volo attraverso del menu modello è possibile creare dei filmati che visualizzano il movimento intorno al progetto lungo un percorso passante per le vari telecamere. Ovviamente la cosa è realizzabile non solo per percorsi esterni, ma anche per percorsi interni agli edifici. Strumenti di lavoro nidificati nello strumento telecamera sono gli oggetti e le scene VR. Gli oggetti VR sono dei filmati esterni ad archicad all interno dei quali è possibile muoversi in maniera interattiva con l ausilio del mouse. Le scene VR sono simili agli oggetti, ma hanno il vantaggio di creare scene cilindriche che possono essere unite tra di loro. I settaggi di sistema sono quelli forniti a fianco e se non si intende modificarli è possibile posizionare la telecamera con due semplici clic del muose, il primo per posizionare la telecamera e il secondo per orientarla e contemporaneamente definirne il punto di mira. Cominciamo con il posizionare la prima telecamera e con questa selezionata, andiamo ad aprire la finestra 3d di archicad. Noteremo subito che quella che ci viene proposta è proprio la vista dalla telecamera appena creata. Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 29 di 52

30 Ottenuto questo primo risultato sarà possibile, sfruttando questo semplice strumento, disporre una serie di telecamere in punti strategici per ottenere una serie di viste o ancora meglio un volo/filmato panoramico del nostro progetto. Per fare ciò mi sono servito di altre tre telecamere (l ultima coincidente con la prima) disposte come mostrato di seguito, il sistema traccia autonomamente un percorso blu lungo il quale avviene il volo. Che genero con il comando crea volo attraverso del menu modello. Appare la relativa finestra di dialogo che mi consente di definire i parametri del volo, di vederlo in anteprima premendo il pulsante mostra, e di salvarlo, con il nome e sul percorso che prediligo, se il risultato mi soddisfa con il pulsante salva. Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 30 di 52

31 Il filmato così ottenuto ha estensione.mov e viene visualizzato esternamente dal QuickTime Player Application presente nel pacchetto di installazione di archicad. Volendo visualizzare i filmati con un riproduttore più comune qual è Windows Media player sarà necessari creare il filmato come un risultato documento filmato avente estensione.avi. Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 31 di 52

32 Creare Render Schizzo In realtà non si tratta di un render fotografico un pò particolre che ci riporta a una rappresentazione molto utilizzata fino a qualche tempo fa, ma che fa sempre un certo effetto se utilizzata in alcuni contesti di presentazione del progetto, tenendo conto che si possono ottenere diversi livelli di precisione. Vediamo come iniziando a scegliere la camera le cui vista diventerà sol schizzo, io ho usato la prima la cui immagine è la seguente, poi ho impostato il motore di rendering schizzo dal menu modello. Ho premuto il pulsante per la creazione dell immagine fotografica ottenendo il seguente risultato (stile personale) Passiamo ora al ridefinire i parametri dello schizzo sempre dal menu modello settaggio fotorenderig è possibile richiamare la finestra di dialogo che nella voce settaggi base ha un elenco di stili di schizzo ai quali corrisponde sempre un risultato di schizzo differente caratterizzati da un tipo di penna e un tipo, di colore, di carta, di deformazione, di spessore linea,di ombre, di Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 32 di 52

33 retini etc. Che combinati tra di loro consentono di ottenere immagini più tecniche o artistiche. Ad esempio allo stile acquario corrisponde Allo stile bamboo Allo stile coloniale Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 33 di 52

34 e così di seguito fino alla possibilità di ottenere uno stile personalizzato cambiando a uno esistente il tipo di penna o colore etc. Infatti se per esempio prendiamo lo stile personale (prima immagine) e lo modifichiamo con i parametri visualizzati a fianco otterremo una immagine completamente differente da quella di partenza. Nota: ogni immagine può essere salvata come un file esterno con una, a scelta, delle estensioni tipiche delle immagini. Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 34 di 52

35 Creare il Rendering fotografico Prima di iniziare trattare questo argomento mi preme fare una piccola, ma fondamentale premessa il risultato richiede un grosso impegno e per l operatore che per la macchina infatti l operatore che vuole ottenere un buon risultato deve mettere in preventivo un discreto monte ore dedicato ad arricchire il progetto di particolari che rendano il render realistico sia dal punto di vista dei complementi di arredo quali piante, recinti, auto, persone e quant altro possa essere utili per rendere l ambiente circostante al progetto il più reale possibile per non parlare poi dello studio delle luci. Ovviamente come già accennavo ogni particolare va poi osservato nel complesso e pertanto necessario avere una macchina con prestazioni tali da non rendere lunghissimi i tempi di realizzazioni delle innumerevoli immagini di prova che suggerisco di realizzare di dimensioni relativamente piccole nel tentativo di ottimizzare. In funzione di quanto appena detto ho arricchito di particolari il mio progetto fino ad ottenere un risultato complessivamente apprezzabile come mostra la seguente immagine A questo punto ho impostato dal menu modello - motore di rendering il motore interno e ho settato i parametri di renderig come segue Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 35 di 52

36 l immagine che sene ottiene è simile a quella che esegue Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 36 di 52

37 Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 37 di 52

38 Stampare il progetto Innanzitutto è necessario sottolineare che Archicad non possiede un proprio ambiente per la gestione di un layout di stampe e che proprio per questo motivo si appoggia a un altro software esterno che si chiama PlotMaker il quale viene installato contestualmente ad archicad e pertanto è sempre disponibile. Il suo funzionamento è abbastanza semplice e intuibile infatti si limita a mettere a disposizione in funzione della stampante installata dei fogli chiamati layout all interno dei quali richiamare i piani di progetto e le immagini precedentemente realizzate con archicad. Prima di procedere ci tengo a ricordare che PlotMaker può essere sostituito da Autocad, infatti se si salvano i piani, le sezioni, i prospetti e le viste con il formato DWG o DXF è possibile richiamarli come XRIF in un file di autocad che può servire per gestire la messa in tavola con il vantaggio non indifferente di avere un file più facilmente intercambiabile. Avviare PlotMaker contentuto all interno della cartella Graphisoft Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 38 di 52

39 Scegliere la voce creare nuovo Book di layout il sistema fornisce una serie di fogli disponibili per la stampante impostata, chiaro che proprio per questo motivo la prima cosa da fare è controllare ed eventualmente sostituire la stampante di sistema con quella effettivamente utilizzata per la stampa del nostro progetto. Per fare quanto detto mi servo del menu archivio imposta plotter appare la seguente finestra di dialogo Nella quale sarà possibile scegliere il tipo di stampante, nel mio caso ho scelto HP DesignJet 500 OK a questo punto il sistema rende disponibili i master con le dimensioni del foglio flottabili con la macchina appena caricata Io per il mio lavoro decido di usare il formato A1 Orizzontale che si presenta come segue. Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 39 di 52

40 Ovviamente corre l obbligo di ricordare che è possibile creare in qualunque momento dei master personalizzati sia i termini formato del foglio che di cartiglio predefinito secondo le nostre esigenze schizzando con il tasto destro del mouse sulla voce master del navigatore e scegliere la voce nuovo layout master. Ad ogni modo stabilito il foglio cominciamo con l inserire gli elementi del progetto cliccando con il tasto dx del mouse sulla scheda layout 001 e scelgo la voce Importa.. Appare la finestra per la ricerca del file.pln da cui importare gli elementi del disegno, premere sul pulsante apri Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 40 di 52

41 E con la finestra successiva mi viene chiesto cosa importare Seleziono e premo il pulsante importa. Inserendo il piano 1 si ottiene il seguente risultato ricco di tutti quegli elementi che sono determinanti per la realizzazione di rendering e qualt altro, ma superflui nella rappresentazione 2D del progetto. Per alleggerire sarà quindi necessario lavorare con layer rappresentati in questa visualizzazione selezionando la stessa nel navigatore appare il pulsante settatti Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 41 di 52

42 La finestra di dialogo che si apre contiene tutti gli elementi per il settaggio delle viste che calibrati come di seguito indicato Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 42 di 52

43 Restituiscono il quanto segue Ripetendo le operazioni appena descritte per gli altri piani, le sezioni e quant altro si ottiene un risultato simile al seguente Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 43 di 52

44 Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 44 di 52

45 Le Operazioni Booleane di Archicad 9 La trave posizionata tra le due falde per chiudere la luce ha delle zone di interferenza con le falde stesse come viene evidenziato da questo praticare della finestra 3D per eliminarle è necessario lavorare la trave stessa apponto con una operazione booleana di sottrazione. Opereremo all interno della finestra grafica 3D dove realizziamo uno zoom simile a quello qui a lato per mezzo del menu edita e selezioniamo la voce operazioni con gli elementi solidi appare la relativa finestra di dialogo che è strutturata essenzialmente in tre zone per le tre diverse operazioni che bisogna eseguire per attivare l operazione. Prima operazione selezionare elemento obiettivo che nel nostro caso è la trave, preme il pulsante raccogli elementi obiettivo e nella zona sottostante al pulsante viene indicato il numero degli elementi selezionati, nel nostro caso 1. Seconda perazione selezionare elemento operatore che nel nostro caso sono le due falde, premere il pulsante raccogli elementi operatore e nella zona sottostante al pulsante viene indicato il numero degli elementi selezionati, nel nostro caso 2. Terza operazione scegliere l operazione booleana che si intende utilizzare che nel nostro caso è la sottrazione e premere il pulsante esegui. A questo punto la trave appare così. Le altre operazioni booleane disponibili sono: sottrai con estensione superiore e inferiore, somma e interseca. Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 45 di 52

46 ARCHIFORMA Archiforma è un programma che rappresenta una utility di archicad che consente di realizzare per mezzo di quelle che sono le primitive di base una serie di oggetti 3D non realizzabili altrimenti, fruttando i principi propri della modellazione tridimensionale di ambito meccanico, senza ricorrer quindi all utilizzo del linguaggio di programmazione tipico della realizzazione di base degli oggetti GDL Creare un Lampione con ARCHIFORMA POLILINEA MODIFICA SALVA OGGETTO EDITA POLILINEA MODIFICA ASSI AIUTO Realizzata con autocad la vista laterale del lampione e salvata come file.dwg è necessario importarla in archicad servendosi del menu archivio apri e scegliendo come tipo di file il dwg (attenzione alle unità di misura). Aperto il file sarà necessario visualizzare la palette di comando di archiforma dal menu extra apri palette archiforma la quale contiene dell ordine i seguenti comandi: PRISMA CILINDRO PIRAMIDE CONO SFERA TESTO 3D ESTRUDI RIVOLUZIONE SWEEP SUPERFICI DI COONS ESPLODI RUOTA FORO PIANODI TAGLIO Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 46 di 52

47 Precisando che nel realizzare il dwg del lampione si sono già disegnate le linee di mezzeria degli oggetti. Cominciamo la modellazione del palo realizzando mediante la bacchetta magica il retino di uno dei suoi lati di simmetria. Selezionalo strumento retino, effettuo i settaggi del retino secondo le specifiche che ritengo più idonee, attivo la bacchetta magica e seleziono il rettangolo che voglio modificare, seleziono lato e origine del retino e confermo. Con il retino selezionato attivo il comando rivoluzione di archiforma scegliendo come valore di rotazione A:360, come raggio al centro R:0 e come materiale ID:ferro. Indico il centro con il mouse il centro del nuovo oggetto e il suo angolo di rotazione pari zero gradi. A questo punto primo elemento è stato creato impiedi, nella finestra pianta si vedranno quindi solo due circonferenze. Per vedere l oggetto tridimensionale realizzo è quindi necessario andare nella finestra 3D di archicad. Passiamo alla realizzazione del braccio della lampada, realizziamo come in precedenza il relativo retino e attivo il comando estrudi l altezza H:10,00 [mm] e ID: ferro. Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 47 di 52

48 Il braccio visualizzato mediante la finestra 3D risulta coricato. E necessario quindi con i comando ruota provvedere alla sua rotazione selezionato, l oggetto di archiforma da ruotare si seleziona il comando, il quale ci chiederà di indicare l angolo di rotazione mediante la seguente finestra di dialogo e di indicare graficamente l asse intorno al quale deve avvenire la rotazione stessa. L oggetto così trattato risulterà impiedi, ma non nella posizione corretta e pertanto è necessario spostarlo con gli specifici comandi e nella vista in pianta e in altezza nella vista 3D dove i comandi di sposta sono raggruppati nella seguente barra degli strumenti. Passiamo ora alla modellazione dei due elementi della lampada. Realizziamo i due retini (attenzione al lato su ci si realizza il retino, è infatti direzionale e si ottengono risultati diversi sui due diversi lati) e ci serviamo del comando rivoluziona per ottenere i due elementi tridimensionali, passiamo poi al corretto posizionamento servendoci come in precedenza dei comandi sposta (inserire eventuali linee di riferimento per agevolare gli spostamenti) dei diversi ambienti di lavoro. Alla fine per ottenere un risultato più completo, lavorando nella finestra pianta specchiamo il braccio e il lampione al sull altro lato del palo. Si ottiene il seguente risultato A questo punto non rimane che eliminare tutti gli oggetti 2D che sono serviti come base per la realizzazione del modello tridimensionale e salvarlo come oggetti di libreria per archicad strumento presente nella tavoletta degli strumenti archiforma. Seleziono quindi tutti gli elementi modellati in precedenza e attivo il comando salva oggetti appare la finestra di dialogo salva come con già Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 48 di 52

49 attiva l opzione oggetto premo il pulsante OK e il sistema crea L elemento di libreria fornendo un messaggio di conferma. L elemento così creato viene salvato con estensione gsm sul percorso in cui è salvato il file utilizzato per la creazione dello stesso e può essere richiamato in un qualunque file di archicad come un oggetto di libreria per mezzo dello strumento oggetto, infatti nella finestra di dialogo relativa l settaggio degli oggetti, premendo il pulsante carica altri oggetti e selezionando la voce dalla finestra di dialogo file è possibile risalire all oggetto di libreria da noi creato e caricarlo nella apposita cartella altri oggetti messa a disposizione dal sistema Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 49 di 52

50 Creare nuovi materiali per archicad Come avrete certamente notato Archicad fornisce una libreria di materiali che abbinate agli elementi del progetto consentono di realizzare l immagine di fotorendering come appare ovvio questa libreria può essere ampliata e modificata per rispondere alle esigenze personali del progettista. La cosa più semplice da fare è ovviamente partire da un materiale già esistente e cambiarne le caratteristiche, ciò è possibile mediante la finestra di dialogo settaggi materiali richiamata dal meni opzioni settaggio attributo materiali. Nel mio caso sono partito dal vetro i cui settaggi di partenza sono i seguenti Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 50 di 52

51 Per arrivare a un vetro personale che grazie al pulsante duplica ho nominato vetro_lezioni che ha le caratteristiche seguenti Quanto fatto rappresenta però solo una delle possibili combinazioni, infatti in molti casi ai materiali vengono abbinate delle texture che sono delle immagini fotografiche/reali prodotta dal computer con l ausilio dei pixsel, si tratta pertanto non di immagini vettoriali, ma appunto fotografiche, utilizzate nella rappresentare di una determinata superficie. Sono esempi di questa tecnologia le rappresentazioni dei tetti, dei pavimenti o dei mattoni per i muti esterni volendo infatti realizzare una pare esterna con mattoni a vista, la libreria di base ne rende disponibili solo alcuni ad esempio il mattone rosso + che può essere facilmente sostituito ad esempio con un mattone sempre a vista ma bianco. Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 51 di 52

52 Premendo sul pulsante trova viene messo a disposizione l elenco completo delle texture (sempre implementabile) tra cui appunto disponibile il mattone bianco. Si preme ok per caricare l immagine e successivamente Si passa nella scheda esposizione alla luce e si assegna il colore alla superficie (bianco) e al riflesso (grigio). Con il tasto duplica si assegna il nuovo nome del materiale, che sarà mattone bianco. Realizzato a scopo didattico A cura del Prof. Antonio Gareri Pagina 52 di 52

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