Ing. Lorenzo Pagnoncelli Roma Comune di Empoli Superamento rischio idraulico Rii minori Volpi e Friano. INDICE pagina 1. PREMESSA...
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- Giancarlo Miele
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1 INDICE pagina 1. PREMESSA DESCRIZIONE DELL INTEVENTO LEGGI NORME E REGOLAMENTI NOTE GENERALI LEGGI E DECRETI NORME UNI NORME CEI NORME VARIE DESCRIZIONE IMPIANTI DA REALIZZARE IMPIANTO DI PRODUZIONE LOCALE DI ENERGIA ELETTRICA PER L ALIMENTAZIONE DELL IMPIANTO IDROVORO IMPIANTO ELETTRICO DI RICEZIONE ENERGIA ELETTRICA DALL ENTE EROGATORE PER L ALIMENTAZIONE DEGLI IMPIANTI LUCE, PRESE ED AUSILIARI VARI IMPIANTO DI DISTRIBUZION ELETTRICA FM E PRESE IMPIANTO LUCE IMPIANTO DI TERRA ED EQUIPOTENZIALE IMPIANTO DI RIVELAZIONE INCENDIO IMPIANTO TELEFONICO aal relazione apparec. elettriche 14/03/ RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E AFFINI Pagina 1 di 12
2 1. PREMESSA Il Comune di Empoli, al fine di ridurre il rischio idraulico nella zona di confluenza dei Rii minori Volpi e Friano nel fiume Elsa ha dovuto procedere allo sviluppo di un progetto di regolarizzazione dei deflussi idraulici in modo da ridurre i rischi suddetti. Il progetto esecutivo oggetto della presente riguarda proprio la definizione degli impianti elettrici ed affini da realizzare nell area coinvolta sia all interno del fabbricato che all esterno sia nella zona dell impianto idrovoro che della paratia. aal relazione apparec. elettriche 14/03/ RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E AFFINI Pagina 2 di 12
3 2. DESCRIZIONE DELL INTEVENTO Gli interventi impiantistici prevedono quanto necessario a rendere l impianto idrovoro funzionante nella sua interezza; in sostanza dovrà essere realizzato quanto segue: - impianto di produzione locale di energia elettrica per l alimentazione esclusiva dell impianto idrovoro; - impianto elettrico di ricezione energia elettrica dall Ente erogatore per l alimentazione degli impianti luce, prese, servizi ed ausiliari vari; - impianto di distribuzione elettrica FM e prese; - impianto luce; - impianto di terra ed equipotenziale; - impianto di rivelazione incendio; - impianto telefonico. aal relazione apparec. elettriche 14/03/ RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E AFFINI Pagina 3 di 12
4 3. LEGGI NORME E REGOLAMENTI 3.1 NOTE GENERALI Gli impianti devono essere realizzati in ogni loro parte e nel loro insieme in conformità alle leggi, norme, prescrizioni, regolamentazioni e raccomandazioni emanate dagli enti, agenti in campo nazionale e locale, preposti dalla legge al controllo ed alla sorveglianza della regolarità della loro esecuzione. In particolare deve essere rispettato quanto elencato alle voci seguenti, compreso successivi aggiornamenti anche se non specificati. 3.2 LEGGI E DECRETI DPR 27 aprile 1955 n.547. Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. Legge 13 luglio 1966 n Provvedimenti contro l inquinamento atmosferico. Legge 01 marzo 1968 n Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazione e impianti elettrici ed elettronici DPR 22 dicembre 1970 n Regolamento per l esecuzione della Legge 13 luglio 1966, n. 615, recante provvedimenti contro l inquinamento atmosferico, limitatamente al settore degli impianti termici. D.M. 1 dicembre 1975: Norme di sicurezza per apparecchi contenenti liquidi caldi sotto pressione e successivi aggiornamenti. Legge 10 maggio 1976 n.319. Norme per la tutela delle acque dall inquinamento Legge N. 791 del 18/10/1977. Garanzia di sicurezza del materiale elettrico Legge N. 818 del 7/12/1984. Controllo prevenzione incendi DM 16 maggio 1987 n Norme di sicurezza per gli edifici di civile abitazione DPR 24 maggio 1988 n.236. Attuazione della direttiva CEE n. 80/778 concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano, ai sensi dell art. 15 della Legge 16 aprile 1987, n. 183 Legge 5 marzo 1990 n.46: Norme per la sicurezza degli impianti tecnici e Regolamento di attuazione D.P.R. n.447 del 05/03/90. Decreto 21 dicembre 1990 n.443: regolamento recante disposizioni tecniche concernenti apparecchiature per il trattamento domestico di acque potabili. Legge 09 gennaio 1991 n.9. Norme per l attuazione del nuovo Piano energetico nazionale: aspetti istituzionali, centrali idroelettriche ed elettrodotti, idrocarburi e geotermia, autoproduzione e disposizioni fiscali Legge 09 gennaio 1991 n.10. Norme per l attuazione del nuovo Piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell energia. di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia DPCM 01 marzo Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell ambiente esterno DPR 06 dicembre 1991 n.447. Regolamento di attuazione della Legge 5 marzo 1990, n.46 in materia di sicurezza degli impianti. DPR 26 agosto 1993 n Regolamento recante norme per la progettazione, l installazione, l esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del mantenimento dei consumi di energia, in attuazione dall art. 4, comma 4, della Legge 09 gennaio 1991, n.10 Legge 23 dicembre 1993 n Misure a tutele dell ozono stratosferico e dell ambiente. Decreto 19 settembre 1994 n Attuazione delle direttive 89/391 CEE, 89/654 CEE,89/656 CEE, 90/269 CEE, 90/270 CEE, 90/394 CEE,90/679 CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro Decreto n.242 del Modifiche ed integrazioni al D.L. 626/94 DL 14 agosto 1996 n 493, sull attuazione della direttiva92/58/cee aal relazione apparec. elettriche 14/03/ RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E AFFINI Pagina 4 di 12
5 DL 14 agosto 1996 n Attuazione della direttiva 92/57/CEE concernente le prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei o mobili DPCM 14 novembre Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore. DPCM 5 dicembre Determinazione dei requisiti acustici degli edifici. DM 16 marzo 1998: Tecniche di rilevamento e di misurazione dell inquinamento acustico. DMICA 2 aprile 1998: Modalità di certificazione delle caratteristiche e delle prestazioni energetiche degli edifici e degli impianti ad essi connessi. D.P.R. 21 dicembre 1999 n. 551: Regolamento recante modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 26 agosto 1993, n. 412, in materia di progettazione, installazione, esercizio e manutenzione degli impianti termici degli edifici, ai fini del contenimento dei consumi di energia. Legislazione vigente per la prevenzione incendi e norme del locale Comando dei Vigili del Fuoco. Legislazione vigente per il superamento delle barriere architettoniche ed in particolare per i servizi igienici riservati a persone portatrici di handicap. 3.3 NORME UNI UNI 9795 Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione manuale di incendio UNI EN 54 per i componenti dell impianto di rivelazione incendio 3.4 NORME CEI Norma 11 1 "Norme generali per impianti elettrici". Norme CEI 11-17: Linee in cavo per impianti di produzione, trasporto e distribuzione dell'energia elettrica Norma 11 8 "Norme per gli impianti di messa a terra" Norme "Apparecchi elettronici e loro accessori, collegati alla rete, per uso domestico o analogo uso generale - Norme di sicurezza" Norma 17-1 Interruttori a corrente alternata a tensione superiore a V Norma 17-5 e varianti "Interruttori automatici per corrente alternata a tensione nominale non superiore a 1000 V" Norma 17-6 Apparecchiature prefabbricate con involucro metallico per tensione da 1 a 72,5 kw Norma 17-13/1 e /3 per le apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (AS- ANS) Norma 20 22/35/36/37/38 "Norme per i cavi di energia elettrica" Norma 23-3 e varianti per gli interruttori automatici Norma 23 6 "Norma per i tubi protettivi" Norme 64-2 Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione Norma 64-8 "Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua" Norma 64-9 Norme 79-2 "Impianti antieffrazione, antintrusione, antifurto e antiaggressione - Norme particolari per le apparecchiature" Norme 79-3 "Impianti antieffrazione, antintrusione, antifurto e antiaggressione - Norme particolari per gli impianti antieffrazione e antintrusione" Norma 81-1 e 81-4 "Protezione di strutture contro i fulmini". Norma CEI EN 60688: Trasduttori elettrici di misura per la Conversione di grandezze elettriche alternate in segnali analogici o digitali aal relazione apparec. elettriche 14/03/ RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E AFFINI Pagina 5 di 12
6 3.5 NORME VARIE EN del dicembre Sistemi qualità. Criteri per l'assicurazione (o garanzia) della qualità nella progettazione, sviluppo, fabbricazione, installazione ed assistenza Normativa del Concordato Italiano Incendio per la costruzione ed installazione degli impianti di rivelazione incendio Normativa relativa alla Marchiatura CE Tabelle CEI - U.N.E.L. (Unificazioni) Prescrizioni ENEL/TELECOM/VV.F./ecc. ISO/IEC (Ethernet) ANSI FDDI ATM 100BaseT 1000Base T Standard ISO/IEC IS aal relazione apparec. elettriche 14/03/ RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E AFFINI Pagina 6 di 12
7 4. DESCRIZIONE IMPIANTI DA REALIZZARE Tutti i componenti impiantistici si intendono forniti ed installati in opera secondo la regola dell arte, nel rispetto delle vigenti normative, completi di ogni accessorio necessario per il loro corretto funzionamento. 4.1 IMPIANTO DI PRODUZIONE LOCALE DI ENERGIA ELETTRICA PER L ALIMENTAZIONE DELL IMPIANTO IDROVORO La scelta progettuale di alimentare le pompe idrovore sempre da gruppi elettrogeni dedicati è stata motivata dalle seguenti considerazioni: o la potenza delle pompe idrovore è tale che in caso di alimentazione da società erogatrice, quest ultima avrebbe fornito quanto necessario in media tensione, con la necessità conseguente di dover costruire la cabina di trasformazione e di un locale ad essa dedicato; o tale cabina non sarebbe mai stata ammortizzata in quanto le suddette pompe funzioneranno a pieno regime solo in alcuni eventi eccezionali o in questi eventi eccezionali tra l altro deve comunque essere assicurata la loro alimentazione anche in mancanza di rete. Per evidenti ragioni di finanziamento, l ulteriore scelta progettuale fatta è stata quella di realizzare le infrastrutture atte a contenere due gruppi elettrogeni di alimentazione, ma di installarne inizialmente uno solo, ma tale da assicurare comunque il funzionamento di due pompe idrovore su tre. Per ridurre ulteriormente i costi di investimento, si è deciso che il gruppo elettrogeno da installare sarà di potenza meccanica ed elettrica (attiva/reattiva) tale da dovere assorbire lo spunto della seconda pompa quando la prima è già a regime sia dal punto di vista elettrico che meccanico. Lo schema elettrico, quindi, di alimentazione delle pompe idrovore, come chiaramente indicato dagli schemi progettuali allegati, è quindi composto da: - n 1 gruppo elettrogeno - n 1 quadro elettrico di macchina, comprensivo di interruttore di macchina - n 1 quadro elettrico di alimentazione delle sole tre pompe idrovore. Il gruppo elettrogeno dovrà essere predisposto con gli ausiliari necessari per la partenza in automatico e per la commutazione automatica. Tramite il quadro elettrico di macchina verrà alimentato il quadro pompe QP che è costituito da tre sbarre: - la sbarra A costituita dall arrivo della alimentazione dal gruppo 1 e dalla partenza per la pompa idrovora n 1; - la sbarra B costituita dall arrivo della alimentazione del futuro gruppo 2 e dalla partenza per la pompa idrovora n 3; - la sbarra C costituita dai congiuntori delle sbarre A_C e C_B e dalla partenza per la pompa idrovora n 2. aal relazione apparec. elettriche 14/03/ RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E AFFINI Pagina 7 di 12
8 Il quadro è realizzato in modo che qualunque sia la configurazione finale di alimentazione un solo gruppo elettrogeno possa alimentare due delle tre pompe esistenti, oppure un gruppo elettrogeno alimenti due pompe e l altro o la pompa 1 o la pompa 3. Le manovre dei congiuntori di sbarra sono manuali e previste degli opportuni interblocchi a chiave che impediscano o di alimentare tre pompe da un unico gruppo o di mettere in parallelo due gruppi elettrogeni. Il gruppo elettrogeno dovrà quindi alimentare al massimo le due pompe idrovore con potenza elettrica installata di 90kW, conseguentemente il carico globale a cui esso deve far fronte è in via conservativa: [(2 x 90) due pompe + (1x 15) (ausiliari e ricarica batterie)]kw = 195kW 250kVA. Il gruppo elettrogeno da installare in questa prima fase esecutiva avrà le seguenti caratteristiche: potenza in uscita ai morsetti riferita a 40 C, 250 kva tensione nominale 230/400 V frequenza 50 Hz velocità di rotazione giri/min sovraccaricabilità del 20% secondo norme CEI collegamento a stella con neutro accessibile precisione tensione in regime statico ±1,5% variazione di frequenza in regime statico ±0,5 Hz Gli arrivi del quadro QP saranno dotati di interruttore automatico magnetotermico che dovrà essere selettivo con l interruttore di macchina a monte e gli interruttori e protezioni delle partenze delle pompe idrovore. Le partenze delle pompe saranno tutte del tipo stella triangolo di tipo tradizionale; nello schema funzionale delle partenze oltre ai normali interblocchi di questo tipo di partenza dovranno essere inseriti anche: - un interblocco che impedisca la partenza di una pompa se un altra già avviata non abbia ancora finito la fase avviativa e non sia ancora a regime; - un interblocco (successivamente rimovibile) che impedisca la partenza della pompa se il fine corsa della regolazione delle pale non sia in posizione di resistenza minima; - gli interblocchi di sicurezza che impediscano avviamenti intempestivi in caso di manutenzione della pompa (ad esempio: pulsantiera locale di comando lucchettabile in posizione di 0, ecc.); - gli eventuali interblocchi che eventualmente potesse richiedere il fornitore della pompa idrovora. Sul pannello della partenza pompa oltre a quanto indicato dagli schemi e dal capitolato dovranno essere inserite le segnalazioni e di telecontrolli necessari ad una gestione a distanza della pompa idrovora come a titolo di esempio non esaustivo: - segnalazione luminosa livello minimo; - segnalazione luminosa livello massimo; - indicatore di livello; - segnalazione luminosa pompa in manutenzione o non disponibile (selettore pulsantiera in posizione 0); - segnalazione luminosa regolazione pale al minimo; - segnalazione luminosa regolazione pale al minimo; - comando regolazione pale; - quanto eventualmente potesse richiedere il fornitore della pompa idrovora. aal relazione apparec. elettriche 14/03/ RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E AFFINI Pagina 8 di 12
9 Le rimanenti caratteristiche tecniche del quadro QP sono facilmente deducibili dagli schemi progettuali e dal capitolato speciale impianti. Nell allegato Calcoli Elettrici sono esposti i calcoli di dimensionamento e verifica dei cavi elettrici di alimentazione del quadro pompe. 4.2 IMPIANTO ELETTRICO DI RICEZIONE ENERGIA ELETTRICA DALL ENTE EROGATORE PER L ALIMENTAZIONE DEGLI IMPIANTI LUCE, PRESE ED AUSILIARI VARI Tutti i rimanenti carichi elettrici necessari al funzionamento dell area saranno alimentati invece dalla società distributrice dell energia elettrica locale. Nel progetto è stato previsto un punto di consegna al limite del perimetro di impianto da cui verrà alimentato il quadro di consegna QC che provvederà a proteggere il cavo di alimentazione del quadro generale di bassa tensione QGBT. Il cavo in questione sarà posato in apposito cavidotto interrato atto alla posa anche di altri cavi elettrici alimentanti la zona paratia e l illuminazione esterna, nonché anche al cavo di ingresso delle linee telefoniche, fino al cunicolo interrato provvisto di beole che verrà sfruttato per l ingresso nel fabbricato e per raggiungere il quadro elettrico generale QGBT. Poiché ancora non sono stati presi accordi con le società erogatrice dell energia elettrica e distributrice del servizio telefonico, una delle prime attività che dovrà essere realizzata dall Appaltatore e dal Direttore dei Lavori sarà quella di verificare che i punti di consegna ipotizzati in questo progetto siano confermati. Il quadro QC è installato nella stessa carpenteria in cui è stata ipotizzata la posa del quadro QLP in seguito descritto. Il cavidotto e il cunicolo con beole saranno realizzati come da elaborati progettuali e secondo quanto indicato nel Capitolato Speciale degli impianti. Il quadro generale di bassa tensione QGBT è suddiviso in varie sottosbarre come è facilmente deducibili dagli schemi progettuali e avrà le caratteristiche tecniche in essi riportati nonché indicate nel Capitolato Speciale degli impianti. Il quadro QGBT sarà suddiviso in due pannelli uno atto a contenere i vari interruttori per le varie partenze e uno atto a contenere il rifasamento di impianto da rete e il soccorritore. I servizi e/o carichi che verranno alimentati dal quadro QGBT sono facilmente desumibili dagli elaborati grafici progettuali. Nell allegato Calcoli Elettrici sono esposti i calcoli di dimensionamento e verifica dei cavi elettrici di alimentazione del quadro QGBT. 4.3 IMPIANTO DI DISTRIBUZION ELETTRICA FM E PRESE Questo impianto può essere funzionalmente diviso in impianto interno al fabbricato ed impianto di campo. aal relazione apparec. elettriche 14/03/ RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E AFFINI Pagina 9 di 12
10 L impianto interno alimenterà dei quadretti prese interni a parete posizionati come da elaborati grafici tramite tubazioni posate in vista a parete e dove necessario parzialmente incassate a pavimento. I cavi di alimentazione di tali quadretti interni saranno protetti da interruttori del quadro QGBT facenti parte di sbarra funzionale dedicata. I suddetti quadretti interni saranno costituiti dal numero e tipologia di prese come indicato negli elaborati grafici progettuali. La distribuzione interna sarà eseguita come da elaborati grafici progettuali e secondo le specifiche indicate nel Capitolato Speciale degli impianti. L impianto esterno a sua volta può essere suddiviso in una parte relativa alla alimentazione delle prese esterne e di quadri locali,e in una seconda specifica per la posa dei cavi di alimentazione e regolazione delle pompe idrovore. La prima è realizzata tramite due partenze (QLPC e QLP) poste sul quadro QGBT e la posa dei cavi realizzata nel cunicolo interrato con beole per il quadro QLPC e nel cavidotto interrato per il quadro QLP. Sia il quadro QLPC che il quadro QLP sono dotati delle prese interbloccate indicate sugli elaborati grafici progettuali e delle partenze per le possibili alimentazioni elettriche del quadro carroponte e del quadro paratia. Il quadro QLP, contenente anche morsettiere di appoggio per la strumentazione di paratia, è installato, come già detto, nella stessa carpenteria del quadro QC; mentre il quadro QLPC è installato nella stessa carpenteria del quadro QPu, contenente le pulsantiere locali di sicurezza e manutenzione delle pompe idrovore e le morsettiere di appoggio per la strumentazione aggiuntiva dell impianto idrovoro. I cavi di comando e strumentazione dell impianto paratia e dell impianto idrovoro saranno posati nello stesso percorso utilizzato per i cavi energia delle pompe/qlpc e dei QLP/QC. Le metodologie di posa cavi e la tipologia di cavo utilizzare è facilmente deducibile dagli elaborati grafici progettuali e dal Capitolato Speciale degli impianti. Nell allegato Calcoli Elettrici sono esposti i calcoli di dimensionamento e verifica dei cavi elettrici di alimentazione delle pompe e dei quadri QLPC e QLP. 4.4 IMPIANTO LUCE Questo impianto può essere funzionalmente diviso in impianto interno al fabbricato ed impianto di illuminazione esterna. L impianto interno alimenterà i corpi illuminanti posizionati come da elaborati grafici tramite tubazioni posate in vista a parete e/o soffitto. I cavi di alimentazione saranno protetti da interruttori del quadro QGBT facenti parte di sbarra funzionale dedicata. I corpi illuminanti saranno al minimo del numero e tipologia indicato negli elaborati grafici progettuali e tali da garantire il livello luminoso indicato nell allegato Calcoli Elettrici. La distribuzione interna sarà eseguita come da elaborati grafici progettuali e secondo le specifiche indicate nel Capitolato Speciale degli impianti. L impianto è costituito dagli impianti: - luce normale - luce di emergenza aal relazione apparec. elettriche 14/03/ RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E AFFINI Pagina 10 di 12
11 - luce di segnalazione EXIT. L impianto esterno alimenterà i pali stradali posizionati come da elaborati grafici tramite cavi di alimentazione posati nei cavidotti interrati e parzialmente nel cunicolo interrato con beole come facilmente deducibile dagli elaborati grafici progettuali. I cavi di alimentazione saranno protetti da interruttori del quadro QGBT facenti parte di sbarra funzionale dedicata la cui messa in tensione è comandata dall abbinamento di un programmatore orario stagionale e di una cellula fotoelettrica. I pali stradali saranno al minimo del tipo, del numero e provvisti di corpi illuminanti della tipologia indicato negli elaborati grafici progettuali e tali da garantire il livello luminoso indicato nell allegato Calcoli Elettrici per le zone operative prese in considerazione. La distribuzione sarà eseguita come da elaborati grafici progettuali e secondo le specifiche indicate nel Capitolato Speciale degli impianti. Nell allegato Calcoli Elettrici sono esposti i calcoli di dimensionamento e verifica dei cavi elettrici di alimentazione IMPIANTO DI TERRA ED EQUIPOTENZIALE L'impianto di terra deve soddisfare i requisiti stabiliti dalle normative CEI applicabili. In particolare si ricorda che l'impianto di terra è costituito dall'insieme di dispersori intenzionali e di fatto, conduttori di terra e di protezione, collettori di terra e giunzioni, installati con la finalità di assicurare alla corrente di guasto un ritorno verso terra attraverso una bassa resistenza. Il dispersore di terra deve risultare costituito da una serie di conduttori interrati ad una profondità di circa 70 cm, interconnessi tra loro in modo da formare una rete magliata (dispersore intenzionale), integrata ove possibile dai ferri d armatura dei pilastri e plinti di fondazione (dispersore di fatto). Le giunzioni fra elementi del dispersore devono essere protette contro le corrosioni. Il conduttore di protezione in dorsale ed in montante non deve essere interrotto ad ogni scatola di derivazione. Eventuali derivazioni andranno realizzate con morsetti a pettine per conduttori nudi o con morsettiere unipolari a più vie se si utilizzano conduttori isolati, in modo da poter disconnettere la derivazione senza interrompere la dorsale. Si deve quindi fare uso di morsetti passanti. La sezione del conduttore di protezione principale deve rimanere invariata per tutta la sua lunghezza. Quanto sopra è ampiamente descritto e progettato negli elaborati progettuali dedicati. Ai fini della equalizzazione del potenziale, tutti i sistemi di tubazioni metalliche accessibili destinati ad adduzione, distribuzione e scarico delle acque, nonché tutte le masse e le masse estranee accessibili esistenti nell'area dell'impianto elettrico utilizzatore devono essere collegate all'impianto di terra. Tali collegamenti devono essere realizzati con conduttori isolati giallo/verde aventi sezione minima pari indicata negli elaborati progettuali. I morsetti di collegamento alle tubazioni, che devono essere preventivamente approvati dal Direttore dei Lavori, devono assicurare un contatto sicuro nel tempo. 4.6 IMPIANTO DI RIVELAZIONE INCENDIO L impianto di rivelazione incendio è previsto nel solo fabbricato è sarà realizzato come da elaborati grafici progettuali e secondo le specifiche del Capitolato Speciale degli impianti. aal relazione apparec. elettriche 14/03/ RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E AFFINI Pagina 11 di 12
12 Poiché tutto il complesso non è presidiato si è previsto di dotare l impianto di un combinatore telefonico che avvisi l autorità incaricata del controllo dell insorgere di allarmi. 4.7 IMPIANTO TELEFONICO L impianto telefonico è composta dalla posa dei cavi telefonici indicati negli elaborati progettuali e delle caratteristiche indicate nel Capitolato Speciale degli impianti. Poiché in futuro potrebbe essere realizzato un controllo a distanza degli impianti si è scelta la tipologia di cavo FTP in categoria 5 per poter permettere sia trasmissioni analogiche che digitali di buon livello. aal relazione apparec. elettriche 14/03/ RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E AFFINI Pagina 12 di 12
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