INFORMATIVA AL PUBBLICO TERZO PILASTRO DI BASILEA 3

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1 INFORMATIVA AL PUBBLICO TERZO PILASTRO DI BASILEA

2 INDICE INTRODUZIONE Obiettivi e politiche di gestione del rischio Ambito di applicazione Fondi propri Requisiti di capitale Rischio di credito: informazioni generali e rettifiche di valore su crediti Rischio di credito: informazioni relative ai portafogli assoggettati al metodo standardizzato e uso delle ECAI Tecniche di attenuazione del rischio di credito Esposizione al rischio di controparte Esposizione in posizioni verso la cartolarizzazione Rischio operativo Esposizioni in strumenti di capitale non incluse nel portafoglio di negoziazione Esposizione al rischio di tasso di interesse sulle posizioni non incluse nel portafoglio di negoziazione Attività non vincolate Sistemi e prassi di remunerazione e incentivazione Glossario Pagina 2 di 107

3 Introduzione INTRODUZIONE Il 1 gennaio 2014 è entrata in vigore la circolare di Banca d Italia n.285/2013, quale applicazione in Italia del Regolamento UE n. 575/2013 (CRR) e della Direttiva 2013/36/UE (CRD IV), che traspongono nell Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3). La struttura della regolamentazione prudenziale si basa sempre su tre aree normative, dette Pilastri : il Primo Pilastro disciplina i requisiti patrimoniali che le banche sono tenute a rispettare per fronteggiare i rischi tipici dell attività bancaria e finanziaria: rischio di credito (incluso il rischio di controparte), rischio di mercato e rischio operativo. La nuova normativa ha introdotto una definizione maggiormente armonizzata del capitale e più elevati requisiti di patrimonio; in aggiunta ai requisiti patrimoniali volti a fronteggiare il rischio di credito, di controparte, di mercato e operativo, è stato introdotto il monitoraggio di un indicatore di leva finanziaria; sono stati altresì previsti nuovi meccanismi di monitoraggio del rischio di liquidità incentrati su un indicatore a breve termine (LCR Liquidity Coverage Ratio) e su una regola di equilibrio strutturale a più lungo termine (NSFR Net Stable Funding Ratio); il Secondo Pilastro richiede alle banche di dotarsi di processi e strumenti per determinare il capitale interno adeguato a fronteggiare ogni tipologia di rischio (in aggiunta ai rischi cosiddetti di Primo Pilastro), nell ambito di una generale valutazione dell adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica, che tenga conto delle strategie e del contesto di riferimento (ICAAP - Internal Capital Adequacy Assessment Process). L autorità di Vigilanza verifica l affidabilità e la coerenza dei relativi risultati e adotta, ove la situazione lo richieda, le opportune misure correttive (SREP - Supervisory Review and Evaluation Process); il Terzo Pilastro concerne l informativa al pubblico e la disciplina per la diffusione di informazioni di natura qualitativa e quantitativa, in merito all adeguatezza patrimoniale, all esposizione ai rischi e alle caratteristiche generali dei relativi sistemi di gestione e controllo. La nuova regolamentazione ha rivisto anche il terzo pilastro, introducendo modifiche tese ad incrementare la trasparenza e ad introdurre, tra l altro maggiori informazioni in tema di governance, di composizione del capitale regolamentare e nuovi ambiti di informativa (quali ad esempio le attività non vincolate e la leva finanziaria 1 ). Il presente documento, redatto a livello consolidato dalla Capogruppo Banca Sella Holding S.p.A. e riferito alla situazione al 31 dicembre 2014, adempie agli obblighi di informativa al pubblico disciplinati dalla Parte Otto (artt ) e dalla Parte Dieci Titolo I, Capo 3 del regolamento UE n. 575/2013 (CRR). La nuova normativa non detta, a differenza della precedente, specifiche regole per la predisposizione di questa Informativa, ma si limita a riportare negli articoli sopra richiamati i contenuti e le disposizioni allo scopo previste. A differenza dei precedenti, il presente documento non è più articolato in Tavole, ma in capitoli numerati che si riconducono ai diversi articoli 2. Gli importi nelle tabelle, se non diversamente indicato, sono espressi in migliaia di euro. 1 In vigore dal 1 gennaio 2015, come da indicazione normativa e quindi non inclusa nell Informativa al pubblico al Non sono oggetto di pubblicazione nel presente documento le informazioni relative agli art. 440 (Riserve di capitale), art. 441 (Indicatori dell importanza sistemica a livello mondiale), art. 451 (Leva finanziaria), art. 452 (Uso del metodo IRB per il rischio di credito), art. 454 (Uso di metodi avanzati di misurazione per il rischio operativo) e art. 455 (Uso di modelli interni per il rischio di mercato). Pagina 3 di 107

4 Introduzione Essendo la normativa di Basilea 3 entrata in vigore il 1 gennaio 2014, non sono esposti per confronto i corrispondenti dati al 31 dicembre 2013, calcolati sulla base delle disposizioni di Basilea 2. Inoltre si specifica che dal 31 dicembre 2014 il perimetro di consolidamento ai fini prudenziali fa capo alla società Maurizio Sella S.A.p.A. anziché alla Banca Sella Holding S.p.A.. Si veda al riguardo anche il capitolo 2 Ambito di applicazione. Questa informativa è pubblicata con frequenza annuale sul sito del Gruppo Banca Sella alla sezione Investor Relations. Ulteriori informazioni in tema di rischi e adeguatezza patrimoniale sono riportate nella Relazione sulla Gestione e nella Nota Integrativa al Bilancio consolidato del Gruppo Banca Sella al 31 dicembre Pagina 4 di 107

5 Informativa al pubblico cap Obiettivi e politiche di gestione del rischio Informativa qualitativa 1.1 Sistema dei controlli interni Il rafforzamento in termini di efficienza e di efficacia del Sistema dei Controlli Interni, a cui il Gruppo Banca Sella attribuisce rilevanza centrale, è stato realizzato nel tempo secondo un articolato piano di azione, costantemente aggiornato e adeguato alle normative di riferimento, che tiene conto delle esperienze acquisite e delle best practice esistenti nel sistema e opera su quattro direttrici: a) presidio delle regole e dei processi; b) continua verifica dell adeguatezza delle regole; c) crescita delle professionalità e della cultura del controllo; d) esecuzione dei controlli e verifica del rispetto delle regole. Le azioni sopraelencate si inseriscono nell attività di continua revisione dell impostazione strutturale e organizzativa del Gruppo che ha portato, tra l altro, all adozione di piattaforme procedurali uniche, al rafforzamento delle funzioni di controllo, all adozione di regole e convenzioni omogenee per la definizione della gravità e tipologia delle anomalie e all attuazione del processo di controllo dell adeguatezza patrimoniale. A giugno 2014 il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo 3 ha approvato il Regolamento del Sistema dei Controlli Interni, documento redatto in attuazione al 15 aggiornamento della circolare di Banca d Italia n.263/2006, in cui sono definiti i compiti e le responsabilità dei vari organi e funzioni di controllo, i flussi informativi tra le diverse funzioni/organi e tra queste e gli organi aziendali nonché le modalità di coordinamento e collaborazione. L assetto organizzativo del Sistema dei Controlli Interni del Gruppo Banca Sella, nel rispetto di quanto previsto dall Autorità di Vigilanza, si articola su tre livelli: i controlli di primo livello (o controlli di linea) hanno lo scopo di assicurare il corretto svolgimento delle operazioni e sono effettuati dalle stesse strutture operative o incorporate nelle procedure informatiche di supporto. Oltre al sistema di controlli di linea il Gruppo ha ritenuto di rafforzare i presidi di primo livello prevedendo delle strutture accentrate di controllo; i controlli di secondo livello (controlli sulla gestione dei rischi) hanno l obiettivo di concorrere alla definizione delle metodologie di misurazione del rischio, di verificare il rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni operative e presidiare il rispetto della conformità alle norme. Sono affidati a strutture diverse da quelle produttive e nello specifico alle funzioni di Compliance, Risk Management, Convalida Interna e Antiriciclaggio; i controlli di terzo livello, infine, sono volti a individuare andamenti anomali, violazioni delle procedure e della regolamentazione nonché a valutare la funzionalità del complessivo Sistema dei Controlli Interni. Sono specificatamente di competenza della Revisione Interna. Le funzioni aziendali di controllo di secondo e terzo livello sono caratterizzate da principi comuni ispirati al Codice Etico e ai Valori del Gruppo Banca Sella nonché all insieme delle best practice di settore. 3 I Consigli di Amministrazione delle altre società del Gruppo Banca Sella hanno definito e approvato ciascuno un analogo Regolamento per la propria società di riferimento che tiene conto delle eventuali peculiarità di quest ultima e delle disposizioni in materia emanate dall Autorità di Vigilanza a cui sono sottoposte. Pagina 5 di 107

6 Informativa al pubblico cap. 1 Tra questi si citano l indipendenza, la separatezza, l obiettività, l autonomia, l integrità, la riservatezza e la competenza. La responsabilità primaria per l attuazione e il funzionamento del sistema dei controlli e per la sana e prudente gestione dei rischi è rimessa agli Organi aziendali delle Società del Gruppo, ciascuno secondo le rispettive competenze, comunque in coerenza con le strategie e le politiche del Gruppo fissate in materia di controlli. Concorrono al funzionamento del sistema dei controlli interni anche gli organismi di vigilanza ai sensi del d. lgs. 231/01 costituiti nelle diverse Società e il Comitato Rischi di Capogruppo, nonché meccanismi aventi specifiche competenze per temi in materia di controllo, quali il Comitato Controlli, il Comitato Market Abuse e il Comitato Rischi Operativi, di seguito sinteticamente descritti: il Comitato Rischi svolge funzioni di supporto al Consiglio di Amministrazione della Capogruppo in materia di rischi e sistema di controlli interni e opera con funzioni consultive, istruttorie e propositive; è composto da tre Amministratori indipendenti nominati dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, l incarico dei quali permane sino a diversa determinazione del Consiglio stesso. Il Consiglio provvede, tra i tre componenti, a designare il Presidente; il Comitato Controlli, istituito al fine di assicurare un costante ed efficace presidio dei principali rischi legati all operatività del Gruppo; il comitato, attraverso l analisi del sistema dei controlli interni e la disamina dei principali eventi anomali che si verificano, si pone l obiettivo di migliorare nel continuo il sistema dei controlli proponendo soluzioni che ne rafforzino l efficacia e garantiscano un robusto ed efficiente presidio per la mitigazione dei rischi cui il Gruppo risulta maggiormente esposto; il Comitato Market Abuse, valuta le operazioni in strumenti finanziari ammessi alla negoziazione o per le quali sia stata presentata la richiesta di ammissione alla negoziazione in un mercato regolamentato dell Unione Europea, al fine di identificare quali debbano essere segnalate alla CONSOB ai sensi della Direttiva Comunitaria market abuse ; il Comitato Rischi Operativi, istituito con la funzione di esaminare, valutare e autorizzare operazioni, modelli organizzativi, lancio di nuovi prodotti, avvio di nuove attività e, in genere, ogni possibile iniziativa generatrice di rischi operativi, reputazionali, strategici, legali e di compliance di importo rilevante o che comportino un aumento degli assorbimenti patrimoniali. Il Servizio Risk Management della Capogruppo è una funzione di controllo di secondo livello, gerarchicamente dipendente dall Amministratore Delegato. Ha la mission di identificare, misurare e controllare i rischi di Primo e Secondo Pilastro di Basilea 3, valutando la sostenibilità degli stessi in relazione alle grandezze patrimoniali e svolgendo un ruolo attivo a supporto del management nell ambito del processo di gestione dei rischi, coordinandosi con le funzioni omologhe delle società del Gruppo. Il servizio ha la responsabilità di: o o o o o concorrere alla definizione delle politiche di governo dei rischi e al processo di gestione dei rischi; migliorare costantemente le metodologie e la strumentazione per la valutazione quantitativa e qualitativa dell esposizione ai rischi; favorire la diffusione della cultura del rischio; collaborare alla definizione e all attuazione del risk appetite framework (RAF) e alla fissazione degli obiettivi di rischio e dei limiti operativi; monitorare costantemente il rischio effettivamente assunto e la sua coerenza con gli obiettivi di rischio nonché il rispetto dei limiti operativi; Pagina 6 di 107

7 Informativa al pubblico cap. 1 o o o o o o o formulare pareri preventivi sulla coerenza con il RAF delle operazioni di maggior rilievo (OMR), eventualmente acquisendo, in funzione della natura dell operazione il parere di altre funzioni coinvolte nel processo di gestione dei rischi; analizzare i rischi dei nuovi prodotti e servizi e di quelli derivanti dall ingresso in nuovi segmenti operativi e di mercato; concorrere alla definizione del piano di Capital Management; partecipare ai comitati interni che riguardano processi di assunzione e gestione dei rischi; perseguire il costante aggiornamento normativo in ambito di misurazione e controllo del rischio attraverso formazione continua del personale e partecipazione a gruppi di lavoro; coordinare l attuazione del processo ICAAP; curare, con il supporto del servizio Bilancio e Segnalazioni, la relazione dell Informativa al Pubblico (c.d. Terzo Pilastro di Basilea 3). Il Servizio Compliance, posto a presidio del rischio di non conformità alle norme (c.d. rischio di compliance) è deputato a verificare che le procedure interne siano coerenti con l obiettivo di prevenire la violazione di norme di etero regolamentazione (leggi e regolamenti) e di autoregolamentazione (normativa interna, codici di condotta, codici etici). La Compliance governa un processo trasversale e polifunzionale che riguarda molti aspetti della vita aziendale. Lo svolgimento dei compiti di conformità, comprendenti in larga parte attività già svolte da altre funzioni, coinvolge, infatti, responsabilità distribuite all interno dell impresa, richiede competenze diversificate e può comportare necessità di rapportarsi con soggetti esterni, tra i quali le Autorità di Vigilanza. Il processo di Compliance è necessario al fine di: presidiare i rischi di non conformità derivanti dall introduzione di nuove normative rilevanti o da modifiche delle esistenti; trasformare in opportunità e beneficio per i clienti e per l azienda il nuovo contesto normativo; effettuare un efficace ed efficiente adeguamento organizzativo e culturale. In Banca Sella Holding è operativa la funzione BSH Compliance, permanente ed indipendente e parte integrante del sistema dei controlli interni, collocata in staff alla Direzione Generale. Ciascuna società del Gruppo Banca Sella ha istituito la Funzione di Compliance e/o nominato il responsabile di compliance. In materia di antiriciclaggio e di lotta al finanziamento del terrorismo, la funzione Antiriciclaggio, in collaborazione con il Servizio Compliance, identifica nel continuo le norme applicabili in materia di antiriciclaggio e antiterrorismo, emana regole e linee guida per il Gruppo e propone modifiche organizzative e procedurali finalizzate ad assicurare un elevato presidio del rischio di riciclaggio. La Revisione Interna di Banca Sella Holding risponde direttamente al Consiglio di Amministrazione della Capogruppo e, quando quest ultimo non è riunito, al Comitato Rischi. Obiettivo della Revisione Interna è quello di individuare andamenti anomali, violazioni delle procedure e della regolamentazione esterna ed interna, nonché di valutare periodicamente la completezza, l adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficacia ed efficienza) e l affidabilità del Sistema dei Controlli Interni e del sistema informativo, con cadenza prefissata in relazione alla natura e all intensità dei rischi, segnalando quelli, anche solo potenziali, individuati nella propria attività di verifica. Pagina 7 di 107

8 Informativa al pubblico cap. 1 Ruolo fondamentale nell ambito della gestione e del controllo dei rischi è attribuito agli organi aziendali, ciascuno secondo le rispettive competenze. All organo con funzione di supervisione strategica (Consiglio di Amministrazione) sono attribuite funzioni di indirizzo della gestione dell impresa, mediante, tra l altro, esame e delibera in ordine ai piani industriali o finanziari ovvero alle operazioni strategiche. All organo con funzione di gestione (Amministratore Delegato, se nominato o, se non nominato, il Consiglio di Amministrazione) spettano o sono delegati compiti di gestione corrente, intesa come attuazione degli indirizzi deliberati nell esercizio della funzione di supervisione strategica. L organo con funzione di controllo (Collegio Sindacale), oltre alla generale attività di vigilanza sull osservanza delle norme di legge, regolamentari e statutarie, sulla corretta amministrazione, sull adeguatezza degli assetti organizzativi e contabili, ha la responsabilità di vigilare sulla funzionalità del complessivo sistema dei controlli interni, sull adeguatezza del sistema di gestione e controllo dei rischi nonché sull adeguatezza e la rispondenza del processo di determinazione del capitale interno (ICAAP) ai requisiti stabiliti dalla normativa. 1.2 Illustrazione dei rischi: obiettivi e politiche di gestione Banca Sella Holding ha effettuato un accurata identificazione di tutti i rischi ai quali il Gruppo è esposto, alla luce dalla propria operatività, degli indirizzi strategici, dell esperienza maturata e delle contingenze attuali e prospettiche del sistema economico-finanziario. Il Risk Appetite Framework (RAF) costituisce il quadro di riferimento che definisce in coerenza con il massimo rischio assumibile, il business model e il piano strategico la propensione al rischio, le soglie di tolleranza, i limiti di rischio, le politiche di governo dei rischi, i processi di riferimento necessari per definirli e attuarli 4. La formalizzazione, attraverso la definizione del RAF, di obiettivi di rischio coerenti con il massimo rischio assumibile, il business model e gli indirizzi strategici è un elemento essenziale di un processo di gestione dei rischi improntati ai principi della sana e prudente gestione aziendale. Il Gruppo ha formalizzato i presidi adottati per la mitigazione, il controllo e la gestione dei rischi sono illustrati nelle specifiche Policy, approvate dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo e recepite dai Consigli di Amministrazione delle Società del Gruppo ricadenti nell ambito di applicazione delle stesse. Di seguito si illustrano, per ciascun rischio, gli obiettivi e le politiche di gestione, ponendo particolare accento sulle strategie, sui processi di gestione, sulla struttura e sull organizzazione della pertinente funzione di gestione del rischio, sui sistemi di misurazione, di attenuazione e di controllo Rischio di credito Il rischio di credito, che si sostanzia non solo nel rischio di insolvenza, ma anche nel rischio di deterioramento del merito creditizio, è il rischio che, nell ambito di un operazione creditizia, il debitore non assolva, anche solo in parte, ai suoi obblighi di rimborso del capitale e di pagamento degli interessi. L attività di erogazione del credito da parte delle banche del Gruppo è da sempre orientata verso la forma di business tradizionale, supportando le esigenze di finanziamento delle famiglie e fornendo il necessario sostegno alle imprese - in particolare quelle di piccole e medie dimensioni - 4 Definizione tratta da circolare di Banca d Italia n.263/ aggiornamento Titolo V, Cap. 7 Il sistema dei controlli interni. Pagina 8 di 107

9 Informativa al pubblico cap. 1 che hanno dimostrato di avere, anche nell attuale contesto economico, adeguate prospettive economiche e di continuità aziendale. Le politiche e i processi di erogazione e monitoraggio del credito sono conseguentemente definiti in modo da coniugare le esigenze della clientela con la necessità di garantire il mantenimento della qualità delle attività creditizie e l ottimizzazione degli assorbimenti patrimoniali. I finanziamenti erogati da Biella Leasing, società di leasing del Gruppo Banca Sella, assumono la forma di locazione finanziaria, ovvero di prodotti finanziari nei quali la società di leasing (concedente) mette a disposizione del proprio cliente (utilizzatore) un bene mobile o immobile, strumentale alla propria professione o attività imprenditoriale, dietro il pagamento di un canone periodico. Al termine del contratto l utilizzatore può esercitare un opzione di acquisto (riscatto) del bene stesso per un cifra pattuita acquisendo così la proprietà del bene. La Società opera prevalentemente nei settori autoveicoli, strumentale, immobiliare, nautica da diporto e fotovoltaico. I finanziamenti erogati da Consel, società di credito al consumo del Gruppo Banca Sella, afferiscono alle seguenti macro-categorie di prodotti: credito al consumo, credito personale, carte di credito, leasing (circoscritto al settore autoveicoli), cessione del quinto e deleghe di pagamento. In generale l operatività di Consel è quasi esclusivamente focalizzata su una clientela di tipo retail/mass, dove il rischio di credito risulta altamente differenziato e caratterizzato da elevata parcellizzazione (numero di clienti medio molto elevato, con esposizione medio bassa e durata media residua contenuta). Le attività di controllo del rischio creditizio sono demandate al Servizio Risk Management di Banca Sella Holding e al Servizio Controllo Crediti di Banca Sella. Il Servizio Risk Management ha il compito di monitorare e quantificare il rischio di credito assunto dalle società del Gruppo, di valutarne la sostenibilità e, mediante l'utilizzo di strumenti condivisi, favorirne una gestione efficace e proattiva. Presso la società di credito al consumo e la società di leasing sono istituite apposite strutture di Risk Management, deputate ad un puntuale presidio del rischio di credito della società e allo sviluppo dei modelli di valutazione, la cui supervisione/validazione è a cura del Servizio Risk Management della Capogruppo. Nel corso del 2014 all interno del Servizio Risk Management è stata avviata l attività dei controlli di secondo livello sul rischio di credito, ai sensi del 15 aggiornamento della circolare di Banca d Italia n.263/2006. Il Servizio Qualità e Controlli Credito di Banca Sella è invece dedicato a un monitoraggio più tradizionale, prevalentemente orientato all analisi di singole posizioni a rischio e all analisi di tipo andamentale su alcune variabili ritenute significative ai fini del controllo del rischio di credito. L intero processo di gestione del rischio di credito e di controparte è disciplinato da un Regolamento interno e da apposita policy. Aspetti organizzativi In linea generale, le richieste di finanziamento sono presentate direttamente alle succursali delle rispettive banche del Gruppo. Il processo di erogazione del credito prevede che la richiesta sia anzitutto valutata da un apposita struttura decisionale all interno della succursale. A supporto del processo di valutazione, le banche sono dotate di sistemi di rating differentemente applicati alle diverse classi di clientela: retail, small business, PMI e Corporate. Compatibilmente con i propri limiti di autonomia, la succursale può accettare la richiesta, respingerla o, talvolta, modificarla (ad esempio richiedendo ulteriori garanzie o proponendo una diversa tipologia di affidamento o deliberando una riduzione dell ammontare rispetto al richiesto). Presso le banche del Gruppo in cui i volumi di credito sono maggiori, sono state istituite delle unità dislocate sul territorio specializzate nell istruttoria delle pratiche di fido delle imprese e dei privati di grandi dimensioni. Pagina 9 di 107

10 Informativa al pubblico cap. 1 Sulla base dell ammontare e della tipologia di credito richiesto, le pratiche di affidamento sono deliberate da diversi organismi all interno della struttura di ciascuna banca del Gruppo, dalle succursali sino al Consiglio di Amministrazione. Qualora la pratica preveda l acquisizione di garanzie di pegno, fideiussione o ipoteca, il processo richiede un puntuale controllo dei documenti acquisiti. L esito del controllo è funzionale alla chiusura della lavorazione della pratica e all utilizzo delle stesse garanzie ai fini della ponderazione dell assorbimento patrimoniale. Le posizioni affidate sono poi periodicamente riviste al fine di verificare il mantenimento del merito di credito e di valutare le eventuali nuove necessità del cliente. A supporto di tale attività, una procedura automatica espone a inizio mese alle succursali di competenza le pratiche da revisionare. Ai fini del monitoraggio dell andamento del rapporto, è utilizzata una procedura interna di classificazione del cliente in quattro classi di rischio e per ogni cliente è disponibile una scheda di dettaglio dei segnali di irregolarità rilevati. In funzione della gravità degli stessi, è previsto uno specifico processo gestionale volto a garantire al cliente la necessaria assistenza e ad eliminare le anomalie andamentali in essere. Relativamente al credito al consumo ed al leasing, le politiche di credito partono innanizitutto da considerazioni relative ai beni o servizi da finanziare e dalle tipologie di distribuzione messe in atto dal dealer. Quindi, definendo a priori le tipologie di prodotti o servizi graditi e quelli non graditi, è eseguita anche una prima selezione del rischio riveniente. Riguardo il prodotto cessione del quinto dello stipendio e delega di pagamento, stante l obbligatorietà dell assicurazione per il perfezionamento delle operazioni, ruolo centrale nella selezione ricoprono i criteri assuntivi determinati e il giudizio espresso circa l azienda terza ceduta dalle compagnie assicuratrici. Sistemi di gestione, misurazione e controllo I sistemi di gestione, misurazione e controllo dell esposizione al rischio creditizio coinvolgono il processo del credito in tutte le sue fasi: fase iniziale di istruttoria, riesame periodico delle pratiche, verifica andamentale ed eventuale gestione dei crediti problematici, revoca e recupero. Il Servizio Risk Management della Capogruppo ha il compito di sviluppare metodologie di misurazione del rischio di credito e di supportare la creazione di modelli specifici per la valutazione delle componenti di rischio sui singoli portafogli creditizi. Il Servizio Risk Management svolge altresì un'attività di supervisione predisponendo periodiche reportistiche a ogni livello e fornendo indirizzi comuni. Le analisi periodiche riguardano, tra le altre, la distribuzione dei clienti per classi di rating e l evoluzione dei profili di rischio dell intero portafoglio crediti o di particolari sotto-portafogli caratterizzati da specifiche condizioni di rischiosità. Tra le attività condotte dal Servizio Risk Management rientra anche il monitoraggio di limiti di rischio e di soglie di attenzione relativi alla qualità del credito e alla concentrazione dei rischi. Per quanto concerne la valutazione del rischio di insolvenza, sono in essere processi gestionali e strumenti di analisi differenti sulla base di una segmentazione della clientela coerente con i parametri della Metodologia Standardizzata. Tale segmentazione permette, tra l altro, di distinguere le imprese in quattro classi dimensionali, denominate in ordine crescente: imprese small business, piccole-medie imprese, imprese corporate e imprese large corporate. A ciascuna impresa è associato un giudizio sintetico di rischiosità attribuito secondo uno dei due modelli di rating interno in uso presso il Gruppo Banca Sella: quello per la clientela small business e per le piccole-medie imprese e quello per la clientela corporate e large corporate. Il rating interno in uso presso le banche del Gruppo Banca Sella è un giudizio automatico integrato nei sistemi informativi aziendali e consta delle seguenti componenti che intervengono in misura differente nella valutazione, in funzione della tipologia di controparte (small business e piccole-medie imprese o corporate e large corporate): informazioni di natura finanziaria (dati di bilancio). Per le imprese corporate e large corporate è previsto il calcolo di un rating di bilancio che può essere calcolato su ogni Pagina 10 di 107

11 Informativa al pubblico cap. 1 cliente o potenziale cliente. Presupposto indispensabile per il calcolo del rating di bilancio è il possesso di un prospetto di bilancio comprensivo di Stato Patrimoniale e Conto Economico. Lo score di bilancio è inoltre il massimo livello di dettaglio ottenibile per le seguenti categorie di clienti: società finanziarie, società di leasing, società di factoring, holding. Per le imprese small business e per le piccole-medie imprese è previsto il calcolo di alcuni indicatori di bilancio che contribuiscono alla valutazione finale di merito di credito del cliente; informazioni di natura qualitativa. Per le imprese corporate e large corporate è previsto il calcolo del rating di impresa derivante dall integrazione fra rating di bilancio e componente qualitativa ottenuta dalla compilazione di un apposito questionario a cura del gestore del rapporto. Come nel rating di bilancio, il rating di impresa è calcolato su ogni cliente corporate e large corporate affidato o potenziale affidato. Nel caso di un nuovo cliente, rappresenta la valutazione più approfondita possibile del merito creditizio ed è assimilabile ad un "rating di accettazione" in quanto si basa su dati quantitativi e qualitativi che prescindono dalle variabili andamentali. Per le imprese small business e per le piccole-medie imprese è prevista la compilazione del questionario qualitativo ma tali informazioni non influenzano il giudizio finale del cliente; informazioni di natura andamentale (dati interni della banca e dati di Centrale Rischi). Per le imprese corporate e large corporate, l integrazione fra rating di impresa e componente comportamentale consente la determinazione del rating complessivo che rappresenta la valutazione più approfondita possibile del merito di credito di un cliente corporate e large corporate. Per le imprese small business e per le piccole-medie imprese è previsto il calcolo di alcuni indicatori andamentali che contribuiscono alla valutazione finale di merito di credito del cliente. La componente andamentale può essere calcolata solo su aziende con i dati andamentali valorizzati per almeno tre mesi su un orizzonte temporale di sei mesi. I modelli di rating interno in essere presso le banche del Gruppo Banca Sella constano di nove classi per il bonis: da SA1 (clienti meno rischiosi) a SA9 (clienti più rischiosi) per le imprese small business e per le piccole-medie imprese, da AAA (clienti meno rischiosi) a C (clienti più rischiosi) per le imprese corporate e large corporate. Il rating è assente qualora non sia presente uno degli elementi essenziali nella determinazione del rating, quali ad esempio un bilancio definitivo valido temporalmente. Il processo per l erogazione e il monitoraggio del credito in essere nelle banche del Gruppo prevede altresì l integrazione (a carattere esclusivamente informativo) di un modello di scoring andamentale per la valutazione nel continuo della probabilità di insolvenza associata ai clienti privati. Al pari del rating interno, lo scoring andamentale si estrinseca in un giudizio sintetico finale composto da nove classi. La principale differenza rispetto al rating interno consiste nel fatto che, avendo ad oggetto un preciso segmento di clientela, il peso relativo delle singole componenti del modello prende in dovuta considerazione le diverse caratteristiche di rischiosità delle controparti. In Biella Leasing, per i clienti corporate e large corporate comuni con le banche del Gruppo Banca Sella, è utilizzato il rating cliente complessivo calcolato dalle banche del Gruppo; per la clientela non comune al Gruppo è operativo lo stesso rating di bilancio utilizzato a livello di Gruppo. Consel è dotata di un sistema interno di scoring di accettazione. Lo scoring di accettazione è un algoritmo che utilizza una combinazione di informazioni disponibili al momento della richiesta di un finanziamento integrandole con informazioni acquisite da Sistemi di Informazioni Creditizie (SIC). Lo scoring andamentale è determinato prevalentemente dall andamento del rapporto che il cliente ha nei confronti di Consel. Le griglie di scoring in essere sono sviluppate dal Servizio Credito della Società, validate dal Servizio Controllo Rischi sia dal punto di vista qualitativo (model design e metodologie utilizzate) che quantitativo (potere discriminante, calibrazione e stabilità) e Pagina 11 di 107

12 Informativa al pubblico cap. 1 sottoposte a un monitoraggio quadrimestrale, per misurare nel tempo l efficacia del sistema di scoring. In un ottica di costante affinamento del processo di erogazione, controllo e monitoraggio del rischio di credito si inserisce anche l attività del Comitato Rating, che presenta, tra le proprie funzioni, l attività di delibera dell override del giudizio di rating delle imprese clienti delle banche del gruppo. La delibera dell override avviene, entro i poteri attribuiti al Comitato, in accordo a specifiche linee guida. Le causali sono obbligatoriamente ricondotte a un elenco di motivazioni preciso ed è previsto un sistema di controlli volto a garantire l omogeneità, l integrità e l efficacia delle forzature, effettuate comunque soltanto a fronte di casistiche residuali di non agevole standardizzazione o non considerate dal modello. Il Gruppo Banca Sella determina il proprio requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito ai sensi del Primo Pilastro mediante il Metodo Standardizzato. Il servizio Qualità e Controlli Credito di Banca Sella svolge attività di verifica dell adeguatezza del presidio sul rischio di credito con un monitoraggio costante dei dati andamentali e della clientela e controlli sull'operatività della Rete distributiva di Banca Sella e dei servizi dell Area Crediti deputati all erogazione del credito ed alla gestione del credito non performing tramite le attività svolte dal Credit Monitoring, il Controllo Crediti ed il Controllo Garanzie. Svolge analoga attività in outsourcing per le società Banca Patrimoni Sella & C. Spa, Biella Leasing e Consel. Più in particolare il servizio opera attraverso: controllo da remoto in merito alla corretta erogazione del credito e gestione delle succursali ad andamento più anomalo; controllo del corretto esercizio dei poteri delegati; controllo sul rispetto della normativa interna in merito ad erogazione e gestione del credito; controlli sistematici sulle posizioni clientela caratterizzati da anomalie andamentali e monitoraggio sulla tempestività di intervento, da parte della Rete distributiva e dei servizi Area Crediti preposti alla gestione del credito non performing, sollecitandone la risoluzione ed eventualmente innescando processi di escalation; condivisione con i gestori della relazione con il cliente, di azioni e tempistiche per la risoluzione delle stesse; individuazione delle azioni proattive ed anticipatorie e relativa gestione procedurale; gestione del follow-up sulle attività svolte. Le diverse finalità di monitoraggio, il diverso ambito di osservazione e le tempistiche di segnalazione sono tali da richiedere l'adozione di strumenti differenti e complementari, il cui utilizzo e le cui specifiche tecniche di funzionamento sono tali da evitare sovrapposizioni di segnalazioni. Nell'ambito della sua attività di monitoraggio andamentale, il Servizio Qualità e Controlli Credito si avvale delle seguenti procedure informatiche: procedura CADR - Classificazione automatica del rischio. Con l'intento di migliorare la gestione delle relazioni anomale, la procedura CADR è finalizzata a classificare il portafoglio crediti in funzione del rischio di credito associato ai clienti e a rendere disponibile una scheda rischio cliente utile al monitoraggio e alla gestione del rischio di credito; la scheda è integrata nella piattaforma CRM (Customer Relationship Management) e permette di visualizzare in un unica videata tutti gli indicatori utilizzati per il calcolo delle classi di rischio, unitamente ad altre informazioni utili alla gestione della pratica. Pagina 12 di 107

13 Informativa al pubblico cap. 1 La procedura CADR classifica tutte le posizioni appartenenti al Portafoglio Crediti delle Banche del Gruppo (clienti affidati o con utilizzi in essere) in quattro classi in base al rischio di credito: o classe CADR 1 (colore verde): pratiche senza anomalie e pratiche con basso grado di anomalia; o classe CADR 2 (colore giallo): pratiche con anomalie tali da non pregiudicare la prosecuzione del rapporto, ma che necessitano di essere sanate; o classe CADR 3 (colore rosso): pratiche anomale che prevedono un intervento sulla base della tipologia dell anomalia in essere, dell importo dell esposizione e dell importo dello scaduto inteso come somma delle rate insolute e dello sconfino di conto corrente; o classe CADR 4 (colore nero): pratiche con anomalie rilevanti tali da presupporre intervento immediato per la loro sistemazione. Tableau de bord. Strumento per il monitoraggio del trend delle singole variabili andamentali, con la possibilità di segmentare la reportistica di portafoglio a diversi livelli, e per la misurazione del raggiungimento degli obiettivi assegnati. Tecniche di mitigazione del rischio di credito Alla luce della rilevante attenzione attribuita all'attività di erogazione del credito, l'allocazione dei finanziamenti avviene a fronte di una selezione iniziale particolarmente dettagliata dei possibili prenditori. In prima istanza, la valutazione del merito creditizio è fondata sull'effettiva capacità del debitore di far fronte agli impegni assunti esclusivamente sulla base della propria capacità di generare flussi finanziari adeguati. Nel processo di erogazione e monitoraggio del credito non vengono tuttavia sottovalutate, soprattutto con riferimento alla clientela cui è associata una probabilità di insolvenza più elevata, le forme di protezione dal rischio di credito concesse dalla tipologia di forma tecnica e dalla presenza di garanzie. Le garanzie tipicamente acquisite dalle controparti sono quelle caratteristiche dell'attività bancaria, principalmente: garanzie personali e garanzie reali su immobili e strumenti finanziari. Il Gruppo non fa ricorso all utilizzo di accordi di compensazione relativi ad operazioni in bilancio e fuori bilancio né all acquisto di derivati su crediti. Il Gruppo ha piena consapevolezza del fatto che le tecniche di mitigazione del rischio di credito siano maggiormente efficaci se acquisite e gestite in modo da rispettare i requisiti dettati dalla normativa prudenziale sotto ogni possibile profilo: legale, di tempestività di realizzo, organizzativo e specifico di ogni garanzia. L effettivo rispetto dei requisiti di ammissibilità è frutto di un processo complesso, differenziato sulla base della tipologia delle tecniche di attenuazione del rischio di credito, che coinvolge numerosi attori: dagli addetti all acquisizione delle garanzie al Servizio Risk Management della Capogruppo che si occupa della fase di verifica dell ammissibilità delle garanzie. Il processo di acquisizione delle garanzie è supportato da un apposita procedura informatica che interviene tra la fase di delibera e la fase di perfezionamento gestendo l acquisizione delle garanzie (pegni, ipoteche e fideiussioni) e vincolando l esecuzione del perfezionamento all esito positivo dei previsti controlli. Relativamente alla fase di verifica dell ammissibilità delle garanzie, il Servizio Risk Management della Capogruppo si occupa, partendo dai dati di input della procedura informatica a supporto dell acquisizione delle nuove garanzie, di due attività: rivalutazione statistica (c.d. sorveglianza) del valore degli immobili a ipoteca per tutti quei contratti per cui la Circolare 285/2013 di Banca d Italia ovvero il Regolamento UE n. 575/2013 (CRR) consentono il ricorso a questa fattispecie di valutazione. A tal fine si avvale di un database relativo all andamento del mercato immobiliare per area geografica e tipologia di immobile acquisito da un fornitore esterno; verifica dell ammissibilità generale e specifica di tutti gli strumenti di mitigazione del rischio di credito. A tal fine è stata sviluppata un apposita procedura informatica che, a Pagina 13 di 107

14 Informativa al pubblico cap. 1 fronte di ciascuna garanzia, certifica il rispetto dei requisiti di ammissibilità generale e specifica a ogni data di calcolo del requisito patrimoniale. Con specifico riferimento alle garanzie personali, i requisiti per l ammissibilità dei garanti sono piuttosto stringenti e, nella sostanza, consentono di riconoscere ai fini della mitigazione del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito esclusivamente le garanzie rilasciate da Stati Sovrani, Enti del Settore Pubblico, Banche Multilaterali di Sviluppo, Intermediari Vigilati ed Imprese con elevato merito creditizio. Il Gruppo ha continuato anche nel 2014 ad avvalersi, ove possibile, delle garanzie rilasciate dal Fondo di Garanzia per le PMI, le quali, grazie alla presenza dello Stato Italiano in qualità di contro-garante, permettono la mitigazione del rischio di credito a fini prudenziali. Nella convinzione che le garanzie personali rilasciate da soggetti non appartenenti all elenco normativo possano comunque fornire un efficace mitigazione a fronte del rischio di credito a fini gestionali, laddove ritenuto necessario è prassi comune ammettere quali garanti anche persone fisiche o imprese sprovviste di rating esterno. In linea generale, la prassi di erogazione del credito non prevede l acquisizione di garanzie che contemplino la presenza di vincoli contrattuali che possano minarne la validità giuridica. Il processo di verifica dell ammissibilità delle garanzie prevede l analisi da parte di esperti legali sia della contrattualistica standard sia di quella non standard (di cui un esempio è costituito dalle singole convenzioni stipulate con i Confidi). Inoltre, a ulteriore presidio del requisito di certezza giuridica, su ogni singolo contratto viene eseguito un controllo di secondo livello sulla completezza e sulla correttezza della documentazione dal Servizio Controllo Garanzie di Gruppo e dal Centro Servizi di Gruppo. Per ciascuna fattispecie di garanzia non si ravvisano condizioni di concentrazione in termini di rischio di credito o di mercato. In particolare: garanzie reali su immobili: sia i prestiti ipotecari sia le operazioni di leasing immobiliare sono destinati prevalentemente a una clientela privata o a imprese di piccole dimensioni. Ciò consente di mantenere un elevato grado di ripartizione del rischio; garanzie reali su strumenti finanziari e garanzie personali: pur permanendo una buona diversificazione degli emittenti e dei garanti, pare opportuno evidenziare come l emittente/garante verso cui il portafoglio creditizio è maggiormente esposto sia lo Stato Italiano Rischio di controparte Rientra nel rischio di credito ed è il rischio che la controparte risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi finanziari di un'operazione. Ai fini del trattamento prudenziale il rischio di controparte si applica alle seguenti categorie di transazioni: strumenti derivati finanziari e creditizi negoziati fuori borsa (OTC); operazioni SFT (Security Financing Transactions); operazioni con regolamento a lungo termine. Tra i metodi di calcolo del valore dell esposizione previsti dalla disciplina, il Gruppo Banca Sella utilizza il metodo del valor corrente per i derivati e le operazioni con regolamento a lungo termine e il metodo integrale con rettifiche di vigilanza per volatilità per le operazioni SFT. Il requisito patrimoniale è determinato utilizzando i fattori di ponderazione per controparte previsti dalla normativa in materia di rischio di credito (metodo standardizzato). Per la gestione, il controllo e l attenuazione del rischio di controparte, in sede gestionale viene utilizzata una metodologia sviluppata internamente, approvata dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo e diffusa per recepimento e adozione alle società del Gruppo. Tale metodologia tiene conto sia del rischio di sostituzione (c.d. pre-settlement risk), inteso come il rischio di ritornare sul mercato per sostituire la posizione in caso di inadempienza della Pagina 14 di 107

15 Informativa al pubblico cap. 1 controparte, sia del rischio di regolamento (c.d. settlement risk), inteso come il rischio che la controparte non sia in grado di effettuare il regolamento delle operazioni. A ciascuna controparte viene attribuito un limite di operatività identificato nella linea di affidamento che le società del Gruppo ritengono adeguata secondo un processo di valutazione, autorizzazione e delibera da parte degli organi competenti. Il Servizio Risk Management della Capogruppo effettua con frequenza infra-giornaliera il monitoraggio del rischio di controparte e del livello di assorbimento/saturazione delle linee di affidamento, attraverso apposita procedura informatica che segnala eventuali superamenti di limiti. Gli sconfini eventualmente accertati vengono prontamente evidenziati ai referenti previsti dal processo (secondo precisa escalation) per il tempestivo rientro. Il rischio di controparte è illustrato anche al capitolo 8 del presente documento Rischio di mercato Il rischio di mercato si riferisce alla possibilità che variazioni inattese dei fattori di mercato (tassi di interesse, tassi di cambio, variazioni di prezzo dipendenti dalle fluttuazioni delle variabili di mercato e da fattori specifici degli emittenti o delle controparti) determinino una variazione al rialzo o al ribasso dei valori delle posizioni detenute nel portafoglio di negoziazione (trading book) e degli investimenti risultanti dall operatività commerciale e dalle scelte strategiche (banking book). La gestione e le politiche di investimento del portafoglio di proprietà e delle attività di trading in conto proprio sono disciplinate da un Regolamento di Gruppo, che fissa le regole e i limiti operativi agli investimenti cui le Società del Gruppo devono attenersi, e da specifiche delibere consiliari, che definiscono ulteriori limiti operativi, responsabilità e poteri per una corretta gestione e controllo del portafoglio. Le azioni di escalation previste al superamento dei limiti deliberati sono formalizzate nella Policy di gestione del rischio di mercato. Gli obiettivi e le strategie sottostanti l attività di negoziazione posta in essere sul portafoglio titoli di proprietà mirano al contenimento dei rischi e alla massimizzazione della redditività del portafoglio stesso, nei limiti prudenziali stabiliti dal Regolamento di Gruppo in materia. Ai fini del calcolo del requisito patrimoniale, il rischio di mercato è misurato dal Gruppo Banca Sella applicando la metodologia standardizzata definita dalla Circolare di Banca d Italia n. 285/2013. Il requisito patrimoniale a fronte del rischio di mercato è rappresentato dalla somma dei requisiti patrimoniali a fronte dei singoli rischi che compongono il rischio di mercato (cosiddetto approccio "building-block ). Ai fini gestionali il rischio di mercato del portafoglio di negoziazione viene misurato e monitorato sulla base dell analisi del VaR (value at risk) calcolato principalmente secondo l approccio della simulazione storica. L Area Finanza della Capogruppo ha la mission di gestire il rischio di mercato e di coordinare l attività di finanza del Gruppo Banca Sella (gestione portafogli di proprietà, tesoreria e gestione delle partecipazioni di minoranza), svolgendo altresì le attività specialistiche realizzate in seno alla Capogruppo (trading in conto proprio). Il Risk Management della Capogruppo è responsabile delle metodologie di monitoraggio del rischio di mercato delle società del Gruppo, oltre a svolgere una funzione consultiva e propositiva nella definizione delle linee guida metodologiche per la creazione dei modelli di misurazione e controllo dei rischi. Effettua tutti i controlli finalizzati a verificare il rispetto dei limiti operativi sanciti dalla normativa interna in materia, evidenziando alle aree/funzioni responsabili della gestione del rischio di mercato gli eventuali superamenti, fornendo un supporto metodologico per l individuazione della soluzione e presidiando gli interventi fino al completo rientro dell esposizione. Il Servizio Risk Management predispone inoltre idonea reportistica atta a documentare i controlli effettuati e fornisce, secondo periodicità prestabilite e contenuti Pagina 15 di 107

16 Informativa al pubblico cap. 1 differenziati, resoconto dei diversi controlli al Responsabile delle Aree interessate e ai rispettivi Amministratori Delegati/Direttori Generali Rischio operativo Il rischio operativo è il rischio di subire perdite derivanti dall inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, o da eventi esogeni. Rientrano in questa tipologia di rischio le perdite derivanti da frodi interne/esterne, errori umani, interruzioni dell operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. Nel rischio operativo è compreso il rischio legale, sono invece esclusi il rischio strategico e il rischio di reputazione. I sistemi di misurazione, gestione e controllo del rischio operativo adottati dal Gruppo Banca Sella sono sintetizzabili dal framework di gestione del rischio operativo costituito da: rilevazione dei dati quantitativi di perdita operativa (data collection) e di conto economico; presidi organizzativi di mitigazione e controllo; valutazione dell esposizione al rischio operativo; output e strumenti a supporto della gestione del rischio operativo. Attraverso l attività di loss data collection il Servizio Risk Management della Capogruppo raccoglie le informazioni necessarie a effettuare la valutazione dell esposizione al rischio operativo del Gruppo nel suo complesso e delle singole Società. L attività di loss data collection permette inoltre al Servizio Risk Management di essere tempestivamente informato in merito agli eventi di rischio operativo che si verificano all interno del Gruppo e alle relative perdite operative, in modo da poter porre in essere gli interventi necessari. Rientrano tra gli strumenti di rilevazione del rischio operativo: le applicazioni informatiche per la raccolta delle perdite operative; il Risk Self Assessment (RSA): analisi quali-quantitativa di esposizione ai rischi operativi, per la stima delle perdite attese e inattese del Gruppo (quantificazione sia in termini di impatto economico sia di frequenza di accadimento dei possibili eventi di rischio) attribuite ai diversi processi aziendali mappati e validati presso le Società del Gruppo; i dati di perdita di eventi di rischio operativo provenienti da fonte esterna (DIPO - Database Italiano Perdite Operative, cui il Gruppo Banca Sella aderisce) 5 ; i fattori di contesto operativo e del sistema dei controlli interni, ovvero specifici KPI (Key Performance Indicator) e KRI (Key Risk Indicator) che riflettono il miglioramento o il peggioramento del profilo di rischio della società/gruppo a seguito delle azioni intraprese o del rafforzamento dei controlli (ad esempio: indicatori dei livelli di servizio, anomalie e rilievi ispettivi, rating dei processi e crescita del business). Tali fattori rientrano nel calcolo del Rating Interno di Rischio Operativo 6. I presidi organizzativi, ex-ante ed ex-post, predisposti a mitigazione e controllo del rischio operativo permettono di monitorare e limitare il verificarsi di eventi di rischio operativo e delle relative perdite. Efficaci presidi organizzativi consentono infatti la tempestiva individuazione di eventuali inefficienze e la predisposizione di idonee strategie di mitigazione. Per il trattamento degli eventi anomali e per la rimozione immediata degli stessi, degli effetti e delle cause che li hanno generati, il Gruppo adotta efficacemente da tempo un processo 5 Le informazioni provenienti dal DIPO consentono, inoltre, analisi di raffronto tra i dati di perdita interna e i dati di perdita del sistema. 6 Il rating interno di rischio operativo è un indicatore sintetico, calcolato internamente e ordinato in classi discrete di rischio crescente da 1 a 5 (dove 5 è il valore massimo) che consente di rappresentare l esposizione al rischio operativo di un determinato Servizio, Area o Società del Gruppo. Pagina 16 di 107

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