CONSIGLIO REGIONALE DELLA BASILICATA

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1 CONSIGLIO REGIONALE DELLA BASILICATA VII LEGISLATURA 120^ SEDUTA CONSILIARE PUBBLICA del 14 ottobre 2003 PRESIEDE IL PRESIDENTE Radice SINTESI DEI LAVORI 1

2 INDICE 1 ATER MATERA DELIBERA 1443 DEL 28 LUGLIO 2003 : APPROVAZIONE BILANCIO CONSUNTIVO ANNO DELIBERA GIUNTA REGIONALE 1569 DEL : RENDICONTO GENERALE DELL ALSIA PER L ESERCIZIO FINANZIARIO INTERROGAZIONE DEL CONSIGLIERE DI SANZA RELATIVA ALLA LICITAZIONE PRIVATA INDETTA DALLA GIUNTA REGIONALE PER L APPROVVIGIONAMENTO DI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE PER GLI OPERAI ADDETTI ALLO SPEGNIMENTO DEGLI INCENDI BOSCHIVI INTERROGAZIONE DEL CONSIGLIERE MELFI RELATIVA AL RECLUTAMENTO DI PERSONALE DA PARTE DELLA SOCIETA ACQUEDOTTO LUCANO INTERROGAZIONE DEL CONSIGLIERE DI SANZA RELATIVA ALLA VALUTAZIONE DEI PROGETTI PRESENTATI A VALERE SULL AVVISO PUBBLICO N.3/02 E RELATIVO BANDO WORK EXPERIENCE INTERROGAZIONE DEL CONSIGIERE MELFI RELATIVA AI PERCORSI SPERIMENTALI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE PER L ANNO SCOLASTICO 2003/ INTERROGAZIONE DEL CONSIGLIERE MELFI RELATIVA AL PROGETTO PER IL SODDISFACIMENTO DEI SERVIZI DI ANESTESIA E RIANIMAZIONE NEI PRESIDI OSPEDALIERI REGIONALI INTERROGAZIONE DEL CONSIGLIERE MELFI RELATIVA LEGGE 13/2001 DISPOSIZIONI IN MATERIA DI CREMAZIONE E DISPERSIONE DELLE CENERI INTERROGAZIONE DEL CONSIGLIERE MELFI RELATIVA AI RISULTATI DELLA RICERCA SULLA MOBILITA OSPEDALIERA DELIBERA GIUNTA REGIONALE N.325 DEL 2003 ANNO L.R. N.6 DEL PIANO DI ASSEGNAZIONE DI CONTRIBUTI AI COMUNI PER LA GESTIONE E IL FUNZIONAMENTO DEGLI ASILI NIDO DGR N.1495/03 ANNO 2003 L.R. 37/80 PIANO PUBBLICA LETTURA ISCRIZIONE ALL ALBO REGIONALE DELL ASSOCIAZIONE CIVILI BASIFICATA DI CORDOBA (ARGENTINA) ARTT. 14 E 15 DELLA L.R. 16/ DGR N.1320/02: PIANO TRIENNALE DEI SERVIZI DI SVILUPPO AGRICOLO

3 La seduta inizia alle ore 12,35. Dopo l approvazione del verbale della seduta precedente, il Presidente Radice procede alla lettura degli atti pervenuti e delle interrogazioni. Su richiesta del consigliere Melfi viene iscritta, all unanimità, all o.d.g. dei lavori una mozione riguardante il voto agli immigrati con posizione regolare. Si passa a: 1 ATER MATERA DELIBERA 1443 DEL 28 LUGLIO 2003 : APPROVAZIONE BILANCIO CONSUNTIVO ANNO 2002 Il Presidente della Prima Commissione, Donato Pace, comunica che l atto è stato licenziato con voto favorevole a maggioranza (astensione del consigliere Di Sanza). Il Presidente Radice comunica che in Seconda Commissione l atto è stato approvato a maggioranza con il voto contrario del consigliere Melfi. Il Consiglio approva a maggioranza. 3

4 2 DELIBERA GIUNTA REGIONALE 1569 DEL : RENDICONTO GENERALE DELL ALSIA PER L ESERCIZIO FINANZIARIO 2002 Il Presidente Radice comunica che l atto è stato approvato a maggioranza in Seconda Commissione con il voto contrario del consigliere Melfi e l astensione del consigliere Calicchio. Il Presidente mette in votazione i due articoli e l atto nella sua interezza. Viene approvato a maggioranza. Il consigliere Mollica lamenta il ritardo con il quale vengono affrontate le interrogazioni in Consiglio. Molte di queste, continua, perdono attualità a causa dell assenza degli Assessori o dell impreparazione degli uffici a fornire le risposte. La questione è grave, continua, perché si impedisce ai consiglieri di rendere un corretto servizio ai propri elettori. Inoltre molte interrogazioni presentate dai membri della maggioranza possono servire a stimolare dibattiti e proporre atti positivi per modificare storture che pure esistono nelle leggi regionali. Il Presidente Radice, convinto della giustezza dell osservazione, si impegna a riportarla con nota scritta al Presidente della Giunta Bubbico. Su richiesta dell assessore Chiurazzi, il Presidente Radice sospende la seduta per alcuni minuti. La riunione è sospesa alle ore 13,00 e riprende alle ore

5 Il Presidente Radice, alla ripresa dei lavori, comunica che si passerà all esame delle interrogazioni lasciate in sospeso. L interrogazione del consigliere Melfi (Udc) relativa alle Proposte di rettifica della perimetrazione del Parco del Pollino è rinviata e sarà iscritta all ordine del giorno della prossima seduta. Analoga decisione è assunta anche per un altra interrogazione dell esponente dell Udc, quella relativa al Rapporto strutturale 2003 per la Basilicata dell Osservatorio regionale banche-imprese di Economia e Finanza. Relativamente alla: 3 INTERROGAZIONE DEL CONSIGLIERE DI SANZA RELATIVA ALLA LICITAZIONE PRIVATA INDETTA DALLA GIUNTA REGIONALE PER L APPROVVIGIONAMENTO DI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE PER GLI OPERAI ADDETTI ALLO SPEGNIMENTO DEGLI INCENDI BOSCHIVI il proponente, consigliere Di Sanza precisa che la richiesta di certificazione da parte delle ditte di importi elevati relativa alle forniture effettuate nel prossimo triennio per la partecipazione alla licitazione privata (4 milioni e 2 milioni di euro) appare quanto meno esagerata e comporta il serio pericolo, per l ennesima volta, di escludere ditte lucane a favore di aziende extra regionali essendo improbabile che in Basilicata esistano imprese che possano certificare le cifre richieste. L interrogante pertanto chiede al Presidente e all Assessore competente se non sia il caso di rendere la richiesta adeguata alle caratteristiche finanziarie delle ditte lucane per dare anche ad esse la possibilità di partecipare a questo come ad altri bandi di gara indetti dalla Regione Basilicata. 5

6 Il Presidente della Giunta regionale, Filippo Bubbico, si scusa con l interrogante e comunica che, a causa dell erroneo convincimento degli uffici che la competenza fosse del Dipartimento Ambiente mentre le procedure negoziali sono seguite dall ufficio provveditorato del Dipartimento della Giunta, non è in possesso della documentazione per poter rispondere alla interrogazione. Si impegna pertanto a fornire risposte puntuali nella prossima seduta consiliare. seduta. Si passa a: L interrogazione è pertanto rinviata e iscritta all ordine del giorno della prossima 4 INTERROGAZIONE DEL CONSIGLIERE MELFI RELATIVA AL RECLUTAMENTO DI PERSONALE DA PARTE DELLA SOCIETA ACQUEDOTTO LUCANO nella quale il consigliere Melfi (Udc) chiede al Presidente della Giunta regionale di 1) intervenire presso Acquedotto lucano perché sia data maggiore visibilità alle procedure di reclutamento del personale per permettere ai soggetti interessati e in possesso dei requisiti richiesti di poter presentare domanda; 2) sospendere il reclutamento del personale fino alla definizione del giudizio amministrativo pendente presso il Tar di Basilicata tra Acquedotto Lucano e Acquedotto Pugliese per evitare agli utenti inutili ma fastidiosissimi disagi e disservizi come quelli già registratisi e relativi alla doppia fatturazione per il medesimo consumo d acqua. Melfi chiede, infine, che le esigenze manageriali societarie siano contemperate dalla trasparenza pubblica e procedurale adatta, essendo i componenti della società per azioni soggetti pubblici e non privati. Rispetto alla questione posta dal consigliere Melfi, la Giunta, esordisce il Presidente Bubbico, ha tenuto nel corso del mese di luglio, in data successiva alla presentazione 6

7 dell interrogazione, un incontro con Acquedotto Lucano e con i segretari generali dei sindacati regionali proprio sui temi evidenziati dal consigliere Melfi. Ricorda poi che nel mese di luglio il Tar si è pronunciato negando la sospensiva proposta da Acquedotto Pugliese e fissando il giudizio di merito per il 25 ottobre. Comunica inoltre che in questi giorni è in corso un attività negoziale tra Acquedotto Lucano e Acquedotto Pugliese per definire un quadro di convergenza rispetto alle assunzioni da parte di Acquedotto Lucano. Questa iniziativa prosegue è avvenuta a valle di un incontro da lui convocato che ha visto la partecipazione degli amministratori di Acquedotto Pugliese, Acquedotto Lucano e del Presidente dell Ambito territoriale ottimale. Ancora in queste ore, prosegue, le due aziende stanno definendo la complessa procedura di trasferimento del personale e delle attività in tempo utile per l udienza fissata per il 25 di ottobre presso il Tar. A prescindere dalla determinazioni cui si giungerà o in sede di accordo o in sede giurisdizionale, in ogni caso Acquedotto Lucano manterrà ferma tutta la attività per la copertura dell organico previsto dal piano d ambito. Per quanto attiene l altro aspetto contenuto nell interrogazione, non gli risulta la questione della doppia fatturazione da parte delle due aziende tenuto conto poi del fatto che non è stata emessa alcuna fatturazione dei consumi per l anno 2003 (anche questo è un tema in discussione) in quanto Acquedotto Pugliese non ha operato in tal senso essendo costretto, come ente, ad applicare la tariffa di riferimento fissata dal governo d Ambito di Basilicata che, come è noto, è meno onerosa rispetto a quella fissata per la regione Puglia. In sede di replica il consigliere Melfi chiede di avere spiegazioni sull assunzione già avvenuta di sessanta unità e di conoscere il tipo di rapporto che Acquedotto Lucano ha instaurato con questi soggetti. L esponente politico dell Udc insiste, in sostanza, sul rispetto delle regole di natura pubblica in tema di rapporto di impiego trovandosi nella fattispecie dinanzi ad un azienda che amministra soldi pubblici. Acquedotto lucano replica Bubbico è una società pubblica partecipata dai comuni, quindi non è sotto il diretto controllo della Regione. La Regione spiega- non ne approva bilanci, né 7

8 ne controlla gli atti, è una società pubblica di diritto privato. Aggiunge che tuttavia è una società che per il ruolo che deve svolgere in Basilicata interessa per come opera e per come realizza gli obiettivi per i quali i comuni hanno deciso di costituirla. Per quanto concerne le assunzioni, precisa che Acquedotto lucano ha ereditato dai comuni, in forza della legge regionale, gli addetti al servizio idrico, quindi i rapporti stabili riguardano i dipendenti dei comuni o i convenzionati dei comuni per la gestione del servizio idrico. Poiché nel piano d ambito è fissata la dotazione organica complessiva per la gestione del servizio, informa che nella riunione tenutasi con le organizzazioni sindacali si convenne anche per talune figure di particolare specialità di mantenere tutto fermo e di non strutturare rapporti a tempo indeterminato, in attesa che si concludesse la vicenda del passaggio e del rapporto tra Acquedotto pugliese e Acquedotto lucano. 5 INTERROGAZIONE DEL CONSIGLIERE DI SANZA RELATIVA ALLA VALUTAZIONE DEI PROGETTI PRESENTATI A VALERE SULL AVVISO PUBBLICO N.3/02 E RELATIVO BANDO WORK EXPERIENCE Di Sanza, Capogruppo di Forza Italia, interroga il Presidente della Giunta regionale e l Assessore alla Formazione per conoscere le modalità seguite nella valutazione dei progetti al fine di dirimere i dubbi dei soggetti esclusi dal bando, di evitare contestazioni che produrrebbero ulteriori inammissibili ritardi ed eventualmente avviare ogni utile iniziativa per rendere più trasparenti le procedure. L avviso pubblico 3/2002 Work Experience, risponde l assessore. Collazzo, è stato approvato dalla Giunta il e pubblicato sul Bur il Sono pervenuti 341 progetti. La commissione per la valutazione comprendeva esperti presenti nella Long List tenuta presso il Dipartimento e funzionari regionali di provata esperienza nella valutazione 8

9 dei progetti. Alla fine dei lavori, la Commissione ha consegnato all ufficio i verbali delle riunioni, le graduatorie dei progetti e le singole schede dei progetti valutati. Il Dipartimento, quindi, si è attenuto alla procedura affidando ad un organismo terzo la valutazione delle proposte. Comunque, tutti gli enti che ritengono lesi i propri interessi possono utilizzare le normali procedure amministrative previste dalle norme. Collazzo aggiunge che il lavoro effettuato dalla commissione ha scatenato lamentele, non propriamente ricorsi, da parte dei soggetti esclusi in quanto la commissione, sui criteri di ammissibilità, ha adottato una linea di condotta, oggetto appunto di contestazioni. Informa che a seguito di queste segnalazioni da parte degli enti esclusi, nelle settimane scorse sono state emanate, caso per caso, delle determine dirigenziali che in regime di autotutela hanno rivisto il criterio adottato dalla commissione intanto ritenuto non corretto e quindi ammesso a nuova valutazione i progetti esclusi in quanto ritenuti difettare delle condizioni di ammissibilità. L interrogante ringrazia l Assessore per quest ultima precisazione ritenendo che in parte avvalori l interrogazione presentata. 6 INTERROGAZIONE DEL CONSIGIERE MELFI RELATIVA AI PERCORSI SPERIMENTALI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE PER L ANNO SCOLASTICO 2003/2004 Avendo riscontrato l impossibilità di dare corso a una simile sperimentazione, nonostante le risorse assegnate all Ufficio scolastico regionale per la Basilicata dal MIUR e dal MLPS, nella misura stabilita all art.5 del protocollo d intesa, il consigliere Melfi, capogruppo dell UDC, interroga l Assessore alla formazione per conoscere i motivi dei ritardi e soprattutto per sollecitare l immediata attivazione del Dipartimento per dare attuazione al protocollo d intesa con MIUR e MLPS al fine di procedere alla rapida istituzione dei percorsi sperimentali di istruzione e formazione nel corrente anno scolastico. 9

10 Il protocollo d intesa tra la Regione Basilicata, il MIUR ed il MLPS, risponde l assessore Collazzo, è stato approvato dalla Giunta il , sottoscritto il e pubblicato sul BUR del Ad oggi non tutte le regioni hanno sottoscritto il protocollo d intesa. Si sono tenuti vari incontri per la definizione degli standard formativi e delle competenze di base. Si ipotizza che questa operazione si potrà definire entro il mese di ottobre Attualmente si sta lavorando sulla bozza del protocollo d intesa tra la Regione Basilicata e la Direzione regionale del MIUR. Il protocollo sarà portato in Giunta per l approvazione e quindi sottoscritto. Agli inizi del mese di ottobre la Direzione regionale del MIUR ha fatto pervenire i primi dati sull utenza potenziale. Si sta procedendo alla loro verifica e disaggregazione territoriale, anche sulla base delle aree tematiche individuate nell incontro del In considerazione del fatto che aspetti non secondari, come la definizione degli standard e delle competenze di base delegata al Ministero, d intesa con le Regioni, non sono stati ancora definiti, il percorso della materia oggetto dell interrogazione non presenta anomalie e ritardi. E ben presente l esigenza di accelerare le procedure per avviare i percorsi formativi nel più breve tempo possibile compatibilmente con l esigenza di chiarire le questioni legate alla decisione del Governo nazionale di abbassare l obbligo scolastico all età di 14 anni. Grazie alla sensibilità ed al senso di responsabilità della Regione Basilicata è stato possibile rimediare al vuoto determinatosi per i giovani nella fascia compresa atra i 14 e i 15 anni, numerosi in Basilicata, altrimenti a rischio di dispersione scolastica. Il consigliere Melfi osserva che in sostanza i corsi sperimentali non possono avere inizio se non vengono definiti gli standard. Gli sembra che risulti mancante anche un progetto dell Assessore su come intenda portare avanti questi corsi e con quali contenuti. Si augura che entro quest anno queste attività possano iniziare. 7 INTERROGAZIONE DEL CONSIGLIERE MELFI RELATIVA AL PROGETTO PER IL SODDISFACIMENTO DEI SERVIZI DI 10

11 ANESTESIA E RIANIMAZIONE NEI PRESIDI OSPEDALIERI REGIONALI Il capogruppo dell UDC, Melfi, interroga l assessore alla Sicurezza e solidarietà sociale, circa il progetto per il soddisfacimento dei servizi di anestesia e rianimazione nei Presidi Ospedalieri Regionali, per conoscere: il significato del termine imminente attribuito all avvio del SEU regionale 118 ormai dice da ben 16 mesi; il motivo per cui non si dà corso alle procedure di indizione di concorsi per reclutare il personale necessario a sopperire alla carenza di organico rispetto alla dotazione prevista dalle AA.SS.LL.; da cosa scaturisce la carenza di figure professionali in numero adeguato a soddisfare le esigenze attivando le procedure ordinarie tale da rendere difficile reperire specialisti nella disciplina anestesiarianimazione; quale sarebbe il numero adeguato tale da non essere raggiungibile nonostante l elevato tasso di disoccupazione che, in ambito nazionale, riguarda anche questa categoria professionale. Chiede poi come si intende operare, nel momento in cui il SEU sarà istituito, se ancora per l anno 2003 si ricorre a tali misure straordinarie ed emergenziali. Chiede ancora quali riscontri effettivi di positività ha fatto registrare, per l anno 2002, il progetto, in termini di funzionamento ed efficienza delle strutture ospedaliere oltre che di sfruttamento delle risorse psico-fisiche dei medici specialisti coinvolti e, quindi, di effettivi benefici per i pazienti. Il tema risponde l assessore Straziuso - è di rilievo nazionale. Intanto spiega che questo deliberato si è reso necessario per la carenza di anestesisti. Informa anche che gli anestesisti, rispetto a molte altre professionalità, hanno una peculiarità particolare. Si è creata per questo una criticità a livello nazionale e i piccoli centri ospedalieri scontano la carenza di anestesisti che preferiscono una sistemazione nelle strutture più grandi. I concorsi, ove sono stati banditi, sono per l appunto andati deserti. La criticità si è poi resa più evidente nelle grandi strutture dove gli anestesisti, in regime di lavoro straordinario, percepiscono una tariffa al di sotto di quella nazionale. Pur non essendo ancora partito il servizio del 118, Straziuso fa notare che la 11

12 Basilicata non è scoperta sotto il profilo dell emergenza-urgenza perché la regione è dotata di due servizi di eliambulanza che per una popolazione di 600 mila abitanti dà una risposta abbastanza tempestiva. Entro la fine del mese ci sarà un coordinamento unico con servizio del 118, per la fine dell anno ci saranno altre 15 ambulanze e grazie alle borse di studio sarà possibile incentivare la partecipazione ai concorsi per anestesisti. Il consigliere Melfi chiede di conoscere i risultati ottenuti dalla programmazione e i dati di riscontro per poter meglio verificare lo stato dell arte. Il riscontro e matematico, precisa l assessore Straziuso, in quanto se non ci fossero stati riscontri positivi il servizio di eliambulanza sarebbe stato soppresso e i pronto soccorso attivi chiusi. 8 INTERROGAZIONE DEL CONSIGLIERE MELFI RELATIVA LEGGE 13/2001 DISPOSIZIONI IN MATERIA DI CREMAZIONE E DISPERSIONE DELLE CENERI Risponde l assessore Straziuso sottolineando che non è stato possibile fare un programma in quanto pochi comuni hanno risposto alla lettera inviata dalla Regione. Il consigliere Melfi invita il Dipartimento a sollecitare i comuni e la Regione ad approntare una pianificazione. 12

13 9 INTERROGAZIONE DEL CONSIGLIERE MELFI RELATIVA AI RISULTATI DELLA RICERCA SULLA MOBILITA OSPEDALIERA Il consigliere Melfi interroga la Giunta per conoscere gli esiti della ricerca sulla Mobilità Ospedaliera che il Dipartimento Sicurezza Sociale avrebbe commissionato relativamente all ano Vorrebbe conoscere il perché ad oggi ancora non è stata pubblicizzata, quale è stata la posta finanziaria occorsa, come verranno utilizzati i dati e in che modo si intendono raccogliere le sollecitazioni avanzate dalle strutture sociosanitarie. La ricerca, risponde l ass. Straziuso, non ha comportato oneri perché è stata fatta dal Dipartimento. Sono a disposizione dei consiglieri i dati che sono stati pubblicati e serviranno per avere un quadro della mobilità e delle misure da prendere. Il consigliere Melfi dichiara che dopo aver avuto cognizione dei dati potrà esprimersi circa la risposta alla sua interrogazione. Inoltre, invita il Presidente Radice a sollecitare una risposta alla interrogazione presentata dall esponente del CDU ed avente ad oggetto l Operazione Fiume. Infine chiede di sospendere la seduta per riprenderla nel primo pomeriggio. Il Presidente Radice accoglie la richiesta e sospende la seduta rinviandola alle La seduta riprende alle ore con la discussione della: 10 DELIBERA GIUNTA REGIONALE N.325 DEL 2003 ANNO L.R. N.6 DEL PIANO DI ASSEGNAZIONE DI 13

14 CONTRIBUTI AI COMUNI PER LA GESTIONE E IL FUNZIONAMENTO DEGLI ASILI NIDO che, posta in votazione, è approvata a maggioranza. L Assemblea passa poi all esame della: 11 DGR N.1495/03 ANNO 2003 L.R. 37/80 PIANO PUBBLICA LETTURA sulla quale interviene il consigliere Melfi (Udc). Rivolgendosi all Assessore Collazzo, ritiene che, a fronte degli obiettivi che si intendono perseguire con il provvedimento in discussione, i fondi stanziati sono molto esigui. Sempre per l esponente dell Udc, inoltre, enfatizzare la funzione culturale delle biblioteche e degli archivi dato che essi costituiscono i luoghi di promozione e di comunicazione non solo culturale, ma soprattutto centri di elaborazione di una coscienza viva della conservazione e della valorizzazione storica nel cui contesto si può sviluppare e riconoscere la collettività regionale, è quanto si legge nella premessa al deliberato, è il segno di una cultura ristretta e dal sapore provinciale che si ferma ad una valorizzazione, senz altro giusta, dell esistente ma senza agganci a quello che è il concetto di cultura a un livello più elevato. Muove, inoltre, oltre che alla filosofia di fondo del Piano, delle critiche anche alle nuove schede in cui si articola il piano, ossia sui contributi finalizzati alla istituzione, ordinamento e funzionamento di biblioteche di Enti locali e di interesse locale, promozione del libro e della lettura, (10 mila euro), salvaguardia, tutela e restauro di beni librari e documentari (10 mila euro), nuove tecnologie, rassegne espositive (5 mila euro) progetti editoriali, aggiornamento, archivi, progetti speciali, ribadendo per molte voci le scarse risorse messe a disposizione per raggiungere gli obiettivi contenuti nelle singole misure. 14

15 L Assessore Collazzo concorda con Melfi solo sul fatto che si è al di sotto di una soglia soddisfacente, ma sono stati compiuti degli sforzi per superare tale limite. Precisa infatti che nel 2003 l incremento è stato di 80 mila euro, pari ad un +80%, che ha portato la somma complessiva, che deriva dal bilancio regionale, a 180 mila euro a fronte dei 100 mila stanziati nel Per quanto concerne le schede, ricorda che gran parte dei fondi per il piano è destinata a finanziare le biblioteche comunali e provinciali presenti sul territorio. Inoltre sono previsti interventi molto particolari, anche se con cifre modeste. Ricorda che negli anni scorsi ciò non ha impedito di fare qualche importante operazione di recupero archivistico di vecchi testi. Per quanto concerne la scheda Nuove tecnologie la previsione è molto bassa per evitare duplicazioni di interventi nel settore in quanto sta per essere varato un programma, ampliamente pubblicizzato, finanziato con fondi della Comunità europea, di diffusione di strumentazione informatica (Internet social point) per una serie di strutture aassociative regionali comprese le biblioteche. Specifica poi che relativamente alla scheda rassegne espositive il finanziamento è pari a 25 mila euro e non a 35 mila come affermato da Melfi. L obiettivo è quello della promozione della editoria lucana, che è un editoria di nicchia e avulsa dai grandi circuiti, attraverso la partecipazione a rassegne espositive di carattere nazionale ed internazionale, che servirà ai piccoli editori lucani per trovare un loro spazio nell ambito di queste importanti iniziative, come, ad esempio, la Fiera del Libro di Torino a cui la Regione ha già partecipato nel Sulla scheda Interventi speciali, l Assessore Collazzo afferma che con questa misura si intende andare a finanziare progetti speciali delle biblioteche che non rientrano nel contributo ordinario (scheda a). Sui progetti di spessore, conclude, si interviene con un fondo suppletivo che si aggiunge a quello della scheda a). Tralascia di fare considerazioni sulle critiche mosse dal consigliere Melfi sulla premessa al deliberato, che rappresenta la filosofia di fondo che ispira il piano, in quanto è chiaro che quando si parla di interventi culturali si scende in un campo in cui tutte le opinioni sono rispettabili, anche se non tutte condivisibili. 15

16 Prima di passare alla votazione dell atto, il Presidente Radice comunica la presentazione di un emendamento da parte dell Assessore Collazzo all ultimo comma della scheda i), Progetti speciali, che è successivamente integrato da un subemendamento di Altobello, fatto proprio dall Assessore.. In sede di dichiarazione di voto, il consigliere Altobello ribadisce che il Consiglio ha funzioni programmatorie. Non essendo innamorato di una serie di procedure amministrative che nemmeno la politica mette in campo, dichiara il proprio voto favorevole sul provvedimento, precisando che l emendamento votato permette di mettere in piedi procedure trasparenti e pubbliche in merito al finanziamento di progetti speciali. Avendo svolto, come consigliere regionale, il proprio ruolo di programmatore degli interventi, non crede che i criteri siano oggetto di un dibattito e di un confronto. Comunica, invece, il proprio voto contrario il consigliere Melfi per l esiguità dei fondi messi a disposizione e per un impostazione di fondo di livello provinciale. Ritiene inoltre che i criteri relativi ai progetti speciali devono essere inseriti in delibera. Posta in votazione, la delibera di Giunta è approvata maggioranza. Il Presidente del Consiglio dà poi comunicazione della 16

17 12 ISCRIZIONE ALL ALBO REGIONALE DELL ASSOCIAZIONE CIVILI BASIFICATA DI CORDOBA (ARGENTINA) ARTT. 14 E 15 DELLA L.R. 16/2002 Si passa poi a: 13 DGR N.1320/02: PIANO TRIENNALE DEI SERVIZI DI SVILUPPO AGRICOLO Il Presidente della II CCP, Mariani, informa che al testo licenziato dalla III CCP sono stati apportati tre emendamenti alla pagina 28 del piano, approvati a maggioranza, mentre il Presidente della III CCP, Mollica, comunica che l atto è stato approvato a maggioranza con l astensione dei consiglieri Melfi, Vita e Salierno. A questo punto, dopo una sollecitazione dei consiglieri d opposizione, l Assessore all Agricoltura e Sviluppo Rurale, Salvatore, illustra il provvedimento che, dice, ha avuto una gestazione piuttosto lunga, essendoci stato anche un aggiornamento risalente al luglio 2002, e che nasce sostanzialmente dall esigenza di mettere a sistema tutti gli enti che in Regione interagiscono e intervengono in agricoltura. Facendo questo tentativo, come Giunta si è sicuri che si sta intraprendendo la strada giusta perché l agricoltura lucana non ha bisogno solo di risorse ma anche e soprattutto di servizi. Ricorda che vi è stata una lunga fase di consultazione e di concertazione con tutti i soggetti e gli enti interessati ritenendo in maniera fondata che l agricoltura lucana si trovi di fronte a un bivio: o sceglie la strada della competitività e della qualità delle sue produzioni o soccombe rispetto ai grandi eventi che stanno per influenzare il destino di questo settore. Si riferisce agli effetti che deriveranno dalla nuova politica comunitaria che verterà non più sul sostegno alla produzione, ma al reddito. Anche se vi è stato un allargamento dell Unione Europea, da 15 a 25 membri, il 17

18 volume delle risorse finanziarie messe in campo non cambia e soprattutto la scelta, ormai chiara e netta, è che l Unione Europea si relaziona alla produzione fortemente legata alla qualità. Dopo aver definito il quadro di riferimento nazionale ed internazionale, afferma che l agricoltura lucana è caratterizzata da due elementi distinti fra loro: un agricoltura fortemente intensiva, concentrata nelle cosiddette aree irrigue, e un agricoltura delle aree interne con caratteristiche completamente diverse. La prima ha forti volumi di produzione, anche di qualità, ma in un contesto che incomincia a dare segni di degrado ambientale per l uso di prodotti chimici, ecc.; la seconda, quella delle aree interne e montane, non ha questi problemi e qualifica la sua realtà puntando sulla tipicità delle produzioni tradizionali in aderenza al tema della ruralità nel quale l agricoltura è solo un pezzo di questo concetto più largo. E evidente che i servizi vanno tarati in modo diverso diffondendo, ad esempio, nel Metapontino la buona pratica agricola e nelle aree interne azioni atte a certificare, a tipicizzare le produzioni locali. Questi interventi, fatti finora in maniera scoordinata, necessitavano di una riconduzione a sintesi e, quindi, della necessità di definire un piano che avesse valenza triennale e dentro il quale procedere per stralci annuali. L agricoltura lucana ha bisogno di ammodernarsi, di fare sistema, di qualificare e certificare le produzioni, ha necessità di favorire il ricambio generazionale e spingersi di più sull associazionismo. Per fare tutto questo occorrono servizi di assoluta qualità e organizzazioni coordinate fra di loro, scelte orientate e definite dal Consiglio regionale e dal Dipartimento, affidando agli enti strumentali, all ALSIA in particolare, la realizzazione di questi obiettivi in stretto coordinamento con gli altri soggetti. Cita il rapporto con il CIFDA (di cui è Presidente e per il quale è stata avviata una riflessione per il recupero delle sue professionalità, poiché presto cesserà lo scopo sociale), con l Associazione allevatori, che gestisce risorse sia regionali che ministeriali e quindi il ruolo delle organizzazioni professionali che era giusto mettere a sistema per far fare un salto di qualità all agricoltura lucana. Questo settore, ricorda, vive un momento di difficoltà per le calamità atmosferiche che ne hanno inficiato la tenuta, le capacità e la messa in campo degli strumenti per una organizzazione di servizi di qualità. Il Piano può rappresentare una risposta al superamento di questa fase stando sul piano delle competitività, giocando sui volumi e sulle qualità delle produzioni sulla base di una diversa 18

19 taratura perché occorrono risorse diverse per le due tipologie di aree. Accenna poi brevemente ai distretti agroalimentari e irrigui, soggetti non citati nel piano avendo caratteristiche diverse ma che contribuiranno a sanare questa fase di difficoltà in cui versa il settore agricolo. La Basilicata, ricorda, è una regione dai piccoli numeri ma di assoluta qualità. Per poter arrivare sui mercati in maniera adeguata e sana occorre puntare alla difesa della qualità del territorio, della biodiversità, ecc., recuperando al contempo la dimensione aziendale più ridotta attraverso forme di associazionismo. La creazione dei cosiddetti consorzi di tutela su alcune produzioni che hanno ricevuto riconoscimenti è un segno della vivacità che si registra nelle aree interne e ciò si sta realizzando anche grazie all azione che l ALSIA ha svolto in quest ultimo anno, ma poi a un certo punto l intervento pubblico deve fermarsi e le aziende devono avere una dimensione tale da poter stare sul mercato. L importanza del varo di questo piano qualificherebbe anche la Regione Basilicata come primo ente che nell ambito dell Obiettivo 1 si dota di questo strumento. Il mondo agricolo lucano attende ormai da tempo l approvazione del piano che, ribadisce, riconduce a sintesi il ruolo di molti enti e riattesta al Dipartimento la capacità di governo. Annuncia a nome della Giunta la presentazione di un emendamento al testo licenziato dalla II CCP che ha sostanzialmente ampliato la gamma dei soggetti cui l ALSIA dovrebbe far riferimento. L introduzione di questi elementi spieganon aiutano l ALSIA perché questo Piano riguarda i soggetti che intervengono in agricoltura. La seconda eccezione è che i correttivi apportati dalla Commissione nell individuare in maniera smisurata la platea dei soggetti cui l ALSIA fa riferimento, contrastano con l art.13 della legge 29/2001 che individua i tempi, il profilo e le professionalità. La Giunta quindi ne chiede la soppressione, anche dell espressione in via prioritaria perché anche questa contrasta con la norma regionale. L on. Pagliuca condivide molte delle considerazioni fatte dall Assessore, in particolare circa l introduzione delle nuove politiche comunitarie in questo settore. Questo piano, però, così come redatto, a suo avviso non recupera fino in fondo le peculiarità della regione rispetto alla nuova filosofia politica comunitaria. Poiché si punta sul reddito delle aziende, sarebbe 19

20 stato opportuno immaginare una soluzione affinché queste imprese non restino legate soltanto alla produzione agricola ma rientrino in un contesto di valorizzazione del territorio dal punto di vista turistico, ambientale, ecc. Occorre immaginare quindi un utilizzo diverso del territorio che produrrebbe senz altro maggior reddito per l agricoltura e maggiori opportunità per i giovani. Chiede anche delucidazioni circa l esclusione dell ARBEA nell ambito dei soggetti attuatori del piano. Intervenendo, il consigliere De Filippo, capogruppo dei Popolari, ripercorre il lungo percorso di questo provvedimento che ha animato in particolar modo il lavoro delle commissioni e interessato anche la stampa. Il Piano, quindi, ha visto il positivo contributo di tutte le forze politiche e finalmente mette ordine in un settore che negli ultimi anni ha vissuto fenomeni di disorientamento. Con questo strumento molte contraddizioni sono state risolte e tanti piccoli interessi limitati ed emarginati. L agricoltura italiana, quella lucana in particolare, necessita di uno sviluppo innovativo. La giusta attenzione del Piano è rivolta all agricoltura multifunzionale, quella delle aree interne, per la quale sono previste, opportunamente, strutture e personale idoneo. Conclude invitando il Consiglio ad approvare il Piano. Condividendo l opportunità di approvare il Piano, il consigliere Mollica spiega che i ritardi registrati in Commissione sono serviti a raccogliere i suggerimenti che sono venuti da tutti i soggetti interessati e che sicuramente implementano la normativa arricchendola di spunti interessanti. Sono state prese in considerazione le Province, che in una prima stesura non c erano, è stato individuato il Dipartimento quale cabina di regia, onde evitare duplicazioni ed attrezzarsi per il dopo 2006, ed è stato specificato il ruolo delle organizzazioni professionali agricole. La Basilicata, aggiunge Mollica, è la prima regione dell Obiettivo 1 che si dota di un Piano annuale per assolvere a tutte quelle funzioni esplicitate dai suoi colleghi in precedenza. Si tengono in considerazione, soprattutto, le aree interne del sud della Regione e si indica come sfruttare in risorsa un dato di crisi di quelle aree. Sono state individuate le due aree a 20

21 forte specializzazione, quella Materana e quella del Melfese e sono state indicate le modalità per la creazione delle filiere che giungano, attraverso l innovazione dei processi, alla commercializzazione. Il Piano dovrà anche dare risposte alle direttive CEE, come la salvaguardia dell igienicità degli allevamenti. L ARBEA, aggiunge, non è stata inserita tra gli organismi attuatori in quanto svolge soltanto un ruolo finanziario. Ritiene accoglibile l emendamento della Giunta, non ritiene di dover accogliere alcuni emendamenti presentati in II Commissione e proposti dal consigliere Mariani; precisando che comunque erano, se interpretati in maniera opportuna, legittimi. Conclude augurandosi per gli anni a venire, fino al 2006, un fondo più cospicuo per realizzare i progetti del Piano. Interviene la consigliera Salierno che rileva l opportunità di un suo intervento alla luce dei diversi pareri espressi nelle due Commissioni. La sua astensione era legittimata da alcune perplessità che, a suo parere, ancora sussistono. Per la consigliera vi è la necessità di varare un Piano con l indicazione puntuale dei ruoli e dei compiti, di adeguare le politiche degli investimenti. In definitiva, però, ci sono alcune associazioni a cui vengono riconosciute ruolo e finanziamenti, mentre ci sono le organizzazioni professionali per le quali non sono previste che delle possibilità. Tra l altro, non è chiaro il ruolo di Metapontum Agrobios, vi sono dei passaggi normativi non corretti. Specifica, però, di essere d accordo, in linea generale, con l idee contenute nel Piano, ma ritiene che alcuni passaggi vadano meglio specificati. Non vi sono dubbi per i divulgatori agricoli, continua la Salierno. I problemi sorgono quando si devono individuare gli altri tecnici agricoli di cui all art.13 della legge regionale 29. Per questo non vi è stato assenso in Commissione sulla proposta della Giunta che parla in via prioritaria di tutti i tecnici agricoli di cui all art.13 della l.29/2001, poi di tecnici esterni da selezionare, poi ancora di tecnici precedentemente assunti alle dipendenze delle aziende agricole sperimentali prevedendo infine la possibilità per l Alsia di avvalersi di altri tecnici. Questo Piano triennale è il primo atto che si fa dopo la legge del 2001 e deve rispettare l art.13 della legge 29 che detta chiaramente i criteri per l individuazione dei tecnici agricoli. Addirittura si potrebbe riportare testualmente quell articolo che riguardava anche i divulgatori 21

22 agricoli ma mentre questi lavoratori da anni svolgono il proprio lavoro, per i tecnici agricoli resta da verificare se hanno il requisito dell esperienza pluriennale in materia di servizi di sviluppo agricolo, così come la legge prevede. Sarebbe opportuno, continua la consigliera, che il Dipartimento mettesse a disposizione gli elenchi degli aspiranti tecnici agricoli perché se ne possa verificare l anzianità di servizio dal momento che i fondi stanziati per queste 47 unità equivalgono a due miliardi e mezzo dell intera manovra. Inoltre, prima di procedere all individuazione di figure professionali, si dovevano inserire in un piano di assistenza tecnica a sua volta inserito in un piano annuale che non è mai esistito. Ancora leggendo l ultimo capoverso dell art.13 si evince che l Alsia deve istituire per il miglior utilizzo di questi tecnici un apposito elenco che tenga conto dei profili professionali e deve provvedere al loro aggiornamento. Questo corrisponderebbe ad un principio di sana politica agricola adeguata ai nuovi scenari internazionali. Al contrario i profili non sono mai stati individuati con precisione, ma solo genericamente divisi tra diplomati e laureati. Ancora sul metodo del coinvolgimento, quando si parla di 2328 si parla di regolamenti che valgono per tutta l Italia ed è ovvio che ogni regione si è regolata come ha creduto ma anche rispetto al 270, quando si tratterà di rendicontare, si dovrà dare conto delle procedure e la Basilicata potrebbe incorrere in qualche censura. Si sarebbe potuto aprire a risorse private. Se si è approvato l atto con l emendamento Pennacchia, è stato per recuperare le discrasie e proporre una filosofia di reclutamento dei tecnici paritaria. Tra la proposta della Giunta e quella della Commissione possono certamente esserci delle vie di mezzo, ma l importante è non fare due pesi e due misure. O l art.13 vale per tutti, con i requisiti in esso previsti, o la formazione dell elenco deve essere fatta in modo diverso tenendo dei profili e delle qualifiche professionali di ciascuno. E a quel punto bisognerà verificare i titoli di ciascuno dei soggetti che fanno parte della platea che si intende stabilizzare. Queste sono le esigenze che vengono fuori da Agenda 2000 e sono richieste coerenti anche con il Piano presentato dall Assessore. Non si devono consolidare privilegi. Pur essendo d accordo con la prima parte dell emendamento presentato dall assessore, continua la Salierno, la richiesta è di riportare il testo alla sua forma originaria. Giudizio contrario anche per l emendamento del collega Mariani sui figli dei lucani all estero perché, in quanto Pubblica Amministrazione, la Regione si deve attenere prima di tutto ai 22

23 dettami della legge sui disabili che fa puntualmente applicare nelle aziende private. In conclusione la consigliera Salierno chiede una sospensione prima del voto finale per un approfondimento dell atto. Il consigliere Pisani, nell anticipare il suo voto favorevole, dichiara che quest atto è ampiamente condivisibile in quanto in linea con le politiche agricole europee. L agricoltura lucana non punta alla quantità, ma alla tipicità dei prodotti ed alla loro qualità. Questa impostazione è l unica risposta positiva in linea con le politiche europee e segna un inversione di tendenza sul versante del riequilibrio territoriale. Così si punta alle aree interne che grazie all isolamento hanno mantenuto la tipicità dei prodotti e questa impostazione lega l agricoltura all altro settore trainante dell economia lucana: il turismo. Il prodotto tipico, infatti, ha capacità di attrarre presenze turistiche sul territorio anche se restano aperti nelle aree interne diversi problemi, non ultimo quello dell igienicità delle strutture. L isolamento, infatti, se da un lato ha mantenuto la tipicità del prodotto, dall altro ha consentito la sopravvivenza di strutture fatiscenti ma con questo Piano si potranno avviare le necessarie riflessioni per porre rimedio a questi problemi e per affrontare il miglioramento della qualità della vita nei borghi rurali. Quindi, se si vuole puntare al prodotto tipico, si deve puntare al turismo e quindi al miglioramento delle infrastrutture dando all agricoltore migliori condizioni di vita che sono di richiamo per il turismo. Il Piano, continua Pisani, va votato con convinzione perché con gli emendamenti presentati dall assessore punta a valorizzare le professionalità presenti nel settore senza polverizzare e penalizzare quelle professionalità che in questi anni hanno dato risultati positivi. Sicuramente all approvazione del Piano seguirà una proposta complessiva da parte dell Assessore che punti al riequilibrio territoriale tramite una riqualificazione della vita nel borgo agricolo. Apprezzamento per l emendamento dell assessore viene espresso dal consigliere Melfi soprattutto laddove recepisce le richieste della Casa delle Libertà. L augurio quindi è che il Piano non venga ancora stravolto giacché così recupera un aspetto negativo che aveva: 23

24 l apertura di spiragli clientelistici, che non possono essere condivisibili. Bisogna vedere come si realizzerà in concreto l intento espresso dall assessore di mettere a sistema tutti gli enti che operano in agricoltura perché oggi nel campo della formazione vi sono delle contraddizioni. Altro punto interessante è voler perseguire la competitività dell agricoltura che diversamente è destinata a morire. Il trinomio formato da agricoltura, territorio, qualità non esclude certo le nicchie del prodotto di qualità ma questo, nel momento in cui deve essere commercializzato, esce dal concetto del piccolo, rientra nella grande quantità e si genera, quindi, un discorso contraddittorio e inattuabile. Stesse contraddizioni si rilevano quando si discute di incentivazione al rapporto generazionale con la terra, ma si individua come momento principale la sensibilizzazione al cooperativismo che spinge alla costituzione di una sorta di latifondo che andrebbe a discapito della piccola proprietà. Per tutte queste motivazioni che necessitano di verifiche nei prossimi mesi, il consigliere Melfi annuncia l astensione del gruppo Udc. Dagli interventi fin qui ascoltati, a parere del consigliere Mariani non appare in discussione la bontà del Piano presentato dall Assessore, né chi deve gestirlo, bensì l art.13, quindi la legge 28. Sarebbe opportuno che il compito di interpretare quella legge fosse lasciato a chi dovrà applicarla. Si è addirittura cancellato un emendamento che voleva fare applicare la legge 16 del 2001 su incentivi da offrire agli emigrati che tornano in Basilicata. Il fatto è che questa legge che lo stesso Consiglio regionale ha varato viene disattesa continuamente. Anche per il consigliere Mariani è opportuna una sospensione dei lavori per un approfondimento dell atto. Su proposta dei consiglieri Salierno e Mariani, il Presidente Radice sospende la seduta. La seduta è sospesa alle ore e riprende alle ore

25 Il capogruppo dei DS, Altobello, riferisce che dopo una lunga e serena discussione gli emendamenti formulati e votati in sede di commissione Bilancio sono stati ritirati dai proponenti e racchiusi in un Ordine del Giorno che impegna la Giunta sotto due aspetti fondamentali: il primo è quello di una puntuale e rigorosa verifica del possesso dei requisiti dei soggetti individuati dall art.13 della legge regionale n.29/2001, ciò al fine di fugare anche eventuali dubbi sulla creazione di forme di disparità e di disuguaglianza; il secondo aspetto riguarda l impegno richiesto alla Giunta di compiere uno sforzo per reperire ulteriori risorse finanziarie. Si cercherà di utilizzare tecnici diversi da quelli indicati dall art.13, oltre prevederne l utilizzo per assolvere agli impegni della legge 16. Infine, il Capogruppo Altobello propone una votazione congiunta degli emendamenti della Giunta con l ordine del giorno illustrato. Interviene l on. Pagliuca che dichiara di non comprendere la ratio dell o.d.g.. Le norme devono essere chiare, aggiunge, e specificare estremo rigore o trovare ulteriori risorse non aiuta a superare uno stato di precarietà. La Giunta potrebbe ritirare l emendamento, seppur condiviso dalla CDL, oppure dovrebbe far proprio un provvedimento operativo. Dopo la dichiarazione dell on. Pagliuca, il consigliere Melfi chiede la verifica del numero legale; non verificata la presenza di un numero di consiglieri tale da poter procedere nei lavori, il Presidente Radice chiude la seduta. La seduta è chiusa alle ore

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