Relazione annuale 2006

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3 Relazione annuale 2006

4 Gli organi sociali (31 marzo 2006) Presidente Vice Presidenti Consiglio Direttivo Giunta Collegio Revisore dei Conti Probiviri Direttore Generale Pasquale DE VITA Domenico D ARPIZIO Gian Battista MERLO Cristiano RAMINELLA Angelo TARABORRELLI Aldo BRACHETTI PERETTI Fabio GANZER Benoit LUC Gian Marco MORATTI Umberto SCARIMBOLI Adolfo VANNUCCI Ness YAMMINE Paolo ALFANI Aldo BRACHETTI PERETTI Ugo BRACHETTI PERETTI Fabio GANZER Alessandro GARRONE Giorgio GHIO Cesare GUAITA Benoit LUC Gian Marco MORATTI Gianni MURANO Carlo PICCHIOTTI Ottavio POMPEI Giorgio PROFUMO Umberto SCARIMBOLI Renato SCHIEPPATI Lamberto SIMONETTI Adolfo VANNUCCI Ness YAMMINE Lucia BORMIDA Antonio PALUMBIERI (Presidente) Fabrizio SCANU Luciano BASSI Carlo CITTADINI Aldo SIMONETTI Pietro DE SIMONE 2 Relazione Annuale 2006

5 Le Aziende associate (31 marzo 2006) ALMA PETROLI API - ANONIMA PETROLI ITALIANA API RAFFINERIA DI ANCONA ARCOLA PETROLIFERA BP ITALIA ENI DIVISIONE REFINING & MARKETING ERG ERG PETROLI ERG RAFFINERIE MEDITERRANEE ESSO ITALIANA FL SELENIA IES ITALIANA PETROLI IPLOM KUWAIT PETROLEUM ITALIA KUWAIT RAFFINAZIONE & CHIMICA LA PETROLIFERA ITALO-RUMENA PAR PIRELLI & C. AMBIENTE ECO TECHNOLOGY RAFFINERIA DI MILAZZO RAFFINERIA DI ROMA SARAS S.A.R.P.O.M. - SOCIETÀ PER AZIONI RAFFINERIA PADANA OLI MINERALI SERAM SHELL ITALIA S.I.O.T. - SOCIETÀ ITALIANA PER L OLEODOTTO TRANSALPINO TAMOIL ITALIA TEXACO ITALIANA TOTAL ITALIA VISCOLUBE Relazione Annuale

6 Indice LA SITUAZIONE INTERNAZIONALE 7 1. Il mercato Lo scenario internazionale Gli attori e le strategie ll ruolo degli organismi internazionali 16 LA SITUAZIONE NAZIONALE Gli elementi quantitativi del sistema energetico e petrolifero Il sistema economico I consumi di energia La domanda di prodotti petroliferi La produzione nazionale di idrocarburi Le importazioni di greggio, semilavorati e prodotti finiti Il consumo di gas naturale Il ruolo dei combustibili solidi La fattura energetica e petrolifera Le variazioni dei prezzi dei prodotti petroliferi La capacità di raffinazione e le lavorazioni I risultati economici e gli investimenti L'evoluzione degli assetti di mercato Le tematiche economiche ed industriali La politica energetica Il settore elettrico Il settore del gas naturale La distribuzione dei carburanti L evoluzione della rete Rinnovo concessioni autostradali La disciplina dei serbatoi interrati La protezione dei lavoratori in atmosfere esplosive (ATEX) Moneta elettronica: tecnologia a microcircuito e specifiche per la rete di distribuzione carburanti Il Progetto Metano L autotrasporto merci Royalties sul rifornimento dei carburanti avio Le scorte obbligatorie e il sistema logistico Il riordino del settore energetico Gli aspetti doganali e fiscali Il gettito fiscale La Legge Finanziaria La politica fiscale Le procedure gestionali INFOIL 61 4 Relazione Annuale 2006

7 6. La qualita dei prodotti I nuovi limiti per lo zolfo nei carburanti La disciplina dei biocarburanti Le nuove normative sui combustibili marina La tutela dell ambiente, della salute e della sicurezza Emission trading: la prima fase ( ) Emission trading: la seconda fase ( ) Il nuovo Codice Ambientale Le procedure VAS, VIA e IPPC La tutela delle acque La gestione dei rifiuti Le bonifiche dei siti contaminati La tutela dell aria e la riduzione delle emissioni in atmosfera Il danno ambientale L attuazione della Direttiva IPPC Il Progetto CAFE - Clean Air for Europe La nuova politica comunitaria sulle sostanze chimiche L'accesso all'informazione ambientale La gestione dei rifiuti La prevenzione dei rischi rilevanti (Seveso III) Le attrezzature a pressione La salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro Gestione ambientale: le nuove norme ISO Trasporto merci pericolose: il Piano di Security 87 INDICE RIQUADRI Le regole per la ricerca e prospezione in Alto Adriatico 27 I nuovi metodi di determinazione dei prezzi consigliati 32 Gli award 2005 per il settore petrolifero 38 Il funzionamento della Borsa elettrica italiana 40 Il Codice del Consumo 45 Accordo per la promozione del Progetto Metano 52 Stato dei Decreti attuativi della Legge n. 239/04 56 I nuovi livelli delle accise 59 Le caratteristiche olfattive del Gpl per usi domestici e similari-prove Italgas 63 L'impatto dei combustibili riscaldamento 67 Le tappe del Protocollo di Kyoto 69 La revisione del fondo IOPC di compensazione dei danni da inquinamento da idrocarburi 82 Traffico petroliero nel Mediterraneo 82 Le principali procedure di infrazione Ue 84 Relazione Annuale

8 APPENDICE STATISTICA 89 Mondo 90 I consumi energetici dei principali Paesi 90 Il grado di dipendenza energetica e petrolifera 91 La produzione di greggio e le riserve per aree geografiche 92 I consumi petroliferi 93 La capacità degli impianti di raffinazione del petrolio 94 I prezzi SPOT dei principali greggi 95 Mercato internazionale 96 Le quotazioni Barges Fob Rotterdam dei principali prodotti petroliferi 96 Le quotazioni Cargoes Cif Nord Europa dei principali prodotti petroliferi 96 Le quotazioni Cargoes Fob Mediterraneo dei principali prodotti petroliferi 97 Le quotazioni Cargoes Cif Mediterraneo dei principali prodotti petroliferi 97 Italia 98 I consumi energetici per fonti primarie 98 I consumi energetici per settori di utilizzo 98 La produzione di idrocarburi 99 Il bilancio petrolifero 99 Le importazioni di petrolio greggio - Riepilogo 100 Le importazioni di petrolio greggio - Conto proprio 101 Le importazioni di petrolio greggio - Conto committente estero 102 Le importazioni di prodotti petroliferi e di semilavorati 103 Le esportazioni di prodotti petroliferi, di semilavorati e di greggio 104 La stima degli arrivi di petrolio greggio nei porti 105 Le lavorazioni delle raffinerie 106 La capacità delle raffinerie e la materia prima lavorata 107 La capacità dei principali impianti delle raffinerie 108 I trasferimenti al mercato interno e i consumi di prodotti petroliferi 109 La stima dei punti vendita carburanti in esercizio a fine anno e dell erogato medio 110 Il costo Cif del petrolio greggio importato in Conto proprio per Paesi di provenienza 111 Il costo mensile Cif del petrolio greggio importato in Conto proprio 112 Il costo mensile Fob e Cif del petrolio greggio importato in Conto proprio 113 I prezzi medi mensili dei principali prodotti petroliferi 114 Europa 115 I prezzi di vendita alla pompa e gli oneri fiscali dei carburanti per l autotrazione al 1 aprile I prezzi di vendita e gli oneri fiscali del gasolio da riscaldamento e dell olio combustibile al 1 aprile Relazione Annuale 2006

9 Situazione internazionale

10 SITUAZIONE INTERNAZIONALE 1. Il mercato 1.1 Lo scenario internazionale Nel corso del 2005 l industria petrolifera internazionale, pur essendo stata messa a dura prova, è riuscita a fare fronte alle emergenze dettate da una domanda che, per quanto meno vigorosa del 2004, durante tutto l anno non ha mostrato di risentire degli alti prezzi del greggio, così come è accaduto all inflazione. L incremento del livello medio dei prezzi al consumo, indotto da condizioni finanziarie favorevoli, non ha difatti innescato aumenti diffusi e ripetuti dei beni e dei servizi non energetici rimasti ovunque contenuti. Una spirale rialzista partita alla fine del 2003 su cui hanno inciso sia fattori strutturali sia contingenti che, almeno per quanto riguarda il petrolio, ha avuto il suo picco proprio nel 2005 con il mix dei greggi maggiormente rappresentativi che nel giro di pochi mesi è passato da 35 a 55 dollari al barile (+57 per cento), fino a punte di 70. La crescita economica mondiale, infatti, è proseguita su ritmi di poco inferiori a quelli registrati nel 2004 (intorno al 5 per cento), con Cina e Stati Uniti che hanno rappresentato il motore dello sviluppo - rispettivamente con un tasso di crescita del 10 e 3,5 per cento - affiancati dalle cosiddette economie emergenti che hanno mostrato un progresso del 7 per cento. Tutto ciò non rappresenta certo una novità per le dinamiche economie asiatiche che, escludendo il Giappone, ad oggi, a parità di potere di acquisto, rappresentano il 25 per cento del Pil mondiale rispetto al 21 per cento degli Stati Uniti. La decisa ripresa delle quotazioni internazionali del greggio, fattasi più evidente nella seconda parte del 2005, non è addebitabile alla scarsa tenuta dell offerta che, anzi, è riuscita ad adeguarsi tempestivamente alle nuove esigenze del mercato anche e soprattutto in termini qualitativi. A fronte di una domanda che si è attestata a 83,6 milioni di barili al giorno, l offerta è stata di 84,0 milioni, con un surplus di poco più di 400 mila barili al giorno, in linea con i valori del Usa e Cina motori dello sviluppo Un anno che, però, ha mostrato prezzi inferiori di circa 14 dollari. Lo stesso stato delle scorte, abbondanti ovunque, è un chiaro indicatore di come la domanda sia stata sostenuta anche dalla persistente situazione di contango - cioè prezzi a termine più alti di quelli a pronti - che ha spinto gli operatori a continuare a comprare prodotto da destinare a scorta in previsione di futuri rialzi (ciò che ha fatto anche il Governo Usa per le scorte strategiche da elevare fino a 1 miliardo di barili con acquisti proceduti a ritmo di 120 mila barili al giorno). Infatti, sebbene nell ultima parte dell anno la buona tenuta dei fondamentali abbia fatto ripiegare in parte i prezzi a pronti, quelli a termine hanno mantenuto un differenziale positivo compreso tra i 4 e 5 dollari (in base alla qualità). Un segnale che indica aspettative negative soprattutto da parte degli operatori attivi sui mercati finanziari. Elemento decisivo di questa escalation è stata la rigidità indotta dal quasi azzeramento della cosiddetta spare capacity dell Opec che ha toccato il punto più basso proprio alla fine del 2004 ( mila barili al giorno) per fare fronte oltre che all inaspettata crescita della domanda anche ai problemi produttivi di diversi Paesi aderenti al cartello, tra cui importanti attori sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo come Venezuela e Nigeria. Una rigidità che i mercati non hanno mancato di scontare. Uno degli effetti più rilevanti di questo processo è stato il nuovo aumento della dipendenza dal petrolio Opec che nel 2005 ha visto crescere il suo peso sul totale fino ad oltre il 40 per cento, tornando così sugli stessi livelli di dieci anni fa ma con prospettive di ulteriore crescita fino quasi al 50 per cento stimato dall Agenzia Internazionale per l Energia (Aie) al La spare capacity dell Opec 8 Relazione Annuale 2006

11 SITUAZIONE INTERNAZIONALE Il mercato Le entrate dei Paesi produttori Questo maggior peso, associato al rimbalzo delle quotazioni, ha fatto lievitare le entrate dei Paesi produttori ed esportatori di petrolio che hanno chiuso l anno con un saldo della bilancia dei pagamenti pari a 412 miliardi di dollari, circa il doppio di quello registrato nel Una situazione esattamente opposta a quella degli Stati Uniti dove il deficit ha invece superato gli 800 milioni di dollari, ossia il 6,4 del Pil nazionale. Corollario di tutto ciò, è l enorme stock di riserve valutarie oggi a disposizione dei Paesi produttori (pari al 16,5 per cento del loro Pil contro lo 0,4 degli Stati Uniti e l 8,4 del Giappone) che superano di gran lunga l ammontare degli investimenti che sarebbero necessari per aumentare la capacità produttiva di quei 5-7 milioni di barili al giorno più volte annunciati per il prossimo quinquennio. Se l Opec aumenterà la sua quota in un contesto di prezzi ancora alti, la Russia di contro tenderà a vedere ridotto il proprio ruolo tanto da arrivare a pesare meno del 10 per cento sul totale nel 2030, cioè in un momento in cui sarà proprio il continente asiatico ad assorbire la maggior parte dell incremento della domanda attesa. Un paese che oggi è il principale produttore non-opec con una quota di quasi il 24 per cento (circa 12 milioni barili al giorno), secondo solo al Nord America che conta per il 28 per cento (oltre 14 milioni barili al giorno). Un elemento di rottura potrebbero essere le cosiddette sabbie bituminose il cui sfruttamento, però, risulta essere molto oneroso ed impegnativo sia in termini di costi diretti che indiretti, anche se gli attuali prezzi del petrolio - ed anche quelli attesi - lo rendono economicamente fattibile. Si stima che il Canada contenga riserve per almeno 100 anni agli attuali ritmi di consumo. Altro elemento che ha influito sui corsi del petrolio è stato il limite mostrato dal sistema di raffinazione mondiale giunto ad un punto di saturazione dopo anni di eccesso di capacità, aggravato e testimoniato dagli uragani che nell estate del 2005 hanno investito le coste degli Stati Uniti, togliendo dal mercato il 25 per cento della capacità di raffinazione e una Mondo - Il surplus della bilancia commerciale dei Paesi esportatori in confronto a quella dei Paesi emergenti asiatici (Valori in miliardi di dollari) Paesi esportatori di petrolio Paesi emergenti asiatici (*) 2006(*) Mondo - Surplus della bilancia commerciale dei Paesi esportatori di petrolio (Valori in miliardi di dollari reali 2005) ( ) 2006( ) ( ) Previsioni. Fonte: Fondo Monetario Internazionale e stime The Economist Relazione Annuale

12 SITUAZIONE INTERNAZIONALE Il mercato Paesi Opec Le quote produttive di petrolio (Milioni di barili/giorno) Anno 2003 Anno 2004 Anno gennaio 1 febbraio 1 giugno 1 novembre 1 aprile 1 luglio 1 agosto 1 novembre 16 marzo 1 luglio Arabia Saudita 7,476 7,963 8,256 7,963 7,638 8,288 8,450 8,775 8,937 9,099 Iran 3,377 3,597 3,729 3,597 3,450 3,744 3,817 3,964 4,037 4,110 Venezuela 2,647 2,819 2,923 2,819 2,704 2,934 2,992 3,107 3,165 3,223 Emirati Arabi Uniti 2,007 2,138 2,217 2,138 2,051 2,225 2,269 2,356 2,400 2,444 Nigeria 1,894 2,018 2,092 2,018 1,936 2,101 2,142 2,224 2,265 2,306 Kuwait 1,845 1,966 2,038 1,966 1,886 2,046 2,087 2,167 2,207 2,247 Libia 1,232 1,312 1,360 1,312 1,258 1,365 1,392 1,446 1,473 1,500 Indonesia 1,192 1,270 1,317 1,270 1,218 1,322 1,347 1,399 1,425 1,451 Algeria Qatar Totale (*) 23,001 24,500 25,401 24,500 23,500 25,500 26,000 27,000 27,500 28,000 (*) L Iraq è stato escluso dagli accordi. Nell anno 2005 la sua produzione è ammontata a 1,81 milioni di barili/giorno. Fonte: AIE Mondo - Il prezzo del greggio in relazione alla capacità inutilizzata dell Opec Brent $/b Spare capacity ( ) Mb/d 66 10, , , , , , , , ,00 1/00 4/00 7/00 10/00 1/01 4/01 7/01 10/01 1/02 4/02 7/02 10/02 1/03 4/03 7/03 10/03 1/04 4/04 7/04 10/04 1/05 4/05 7/05 10/05 1/06 ( ) Capacità produttiva inutilizzata, rispetto a quella raggiungibile entro 30 giorni e sostenibile per 90 giorni dai Paesi dell Opec (escluso Iraq). Brent (Dollari/barile) Spare capacity (Milioni di barili/giorno) Fonte: AIE, Platts, IFP 10 Relazione Annuale 2006

13 SITUAZIONE INTERNAZIONALE Il mercato buona fetta della produzione del Golfo del Messico. Una situazione che ha costretto gli operatori statunitensi a drenare prodotti sui mercati internazionali per fare fronte alle esigenze interne con l effetto di spingere in alto i prezzi dei prodotti sui mercati europei. Nel Mediterraneo, ai primi di settembre, una tonnellata di benzina si è avvicinata ai 740 dollari/tonnellata toccando il massimo storico. La gravità della situazione, peraltro, è stata testimoniata dalla decisione del Governo Usa di ricorrere all uso delle scorte strategiche, cosa che in altri frangenti si era sempre rifiutato di fare per non alterare, stando alle dichiarazioni ufficiali, i normali meccanismi di mercato. Solo in altre due precedenti occasioni vennero usate: nel 1991 in occasione della prima Guerra del Golfo e poi dal presidente Clinton nel A questa decisione, inoltre, si è affiancata quella dell Agenzia Internazionale per l Energia che ha reso disponibili poco più di 2 milioni di barili al giorno per un determinato periodo, di cui circa 680 mila di prodotti. Fondamentali in via di miglioramento Stando alle previsioni, la situazione sembra però destinata a migliorare. Nel complesso, al 2006 i Paesi Opec hanno annunciato l intezione di contribuire con l aggiunta di complessivi 1,4 milioni di barili al giorno di nuova produzione, che dovrebbe salire a 7,4 entro il Lo stesso vale per la capacità di raffinazione che, secondo l Agenzia Internazionale per l Energia, sarà realizzata principalmente nei Paesi in via di sviluppo, soprattutto Medio Oriente e Cina, che dovrebbero assorbire circa la metà dei 487 miliardi di dollari di investimenti necessari per i prossimi 25 anni. Nella sola Asia, ad esempio, tra adeguamenti degli impianti esistenti e nuove realizzazioni, al 2011 si stima una capacità di raffinazione aggiuntiva di 5,3 milioni barili al giorno, l equivalente di circa 30 nuove raffinerie di grandi dimensioni. Elementi che, secondo gli analisti, dovrebbero aiutare a stemperare le tensioni. Ciò indurrà un progressivo spostamento verso Oriente dell asse produzione-consumi, dettato anche dallo sviluppo demografico atteso in Asia e dall altrettanto atteso aumento della capacità di spesa individuale di quelle popolazioni. E in questo scenario che si sono mossi e si muoveranno i prezzi internazionali sempre più sensibili a fattori che con i fondamentali spesso hanno poco a che fare. Guardando alla loro Mondo - I cicli del prezzo del greggio (Valori in dollari/barile) $/b Crisi Uragani Iraniana 70 Usa Quote Invasione Guerra 45 Opec Contratti di Kuwait in Iraq Guerra Iran/Iraq Nazionalizzazioni Netback 3 25 Predominio Opec 2 Shock 20 Shock Rivoluzione Iraniana 1 Shock 5 Guerra Yom Kippur 1 ciclo 2 ciclo 3 ciclo 4 ciclo 5 ciclo? Fonte: Panorama 2006 e IFP Training Relazione Annuale

14 SITUAZIONE INTERNAZIONALE Il mercato Paesi industrializzati I dati macroeconomici Prodotto interno lordo Indice prezzi di consumo (*) Disoccupazione Indebitamento pubblico ( ) (Variazione percentuale rispetto all anno precedente) (Percentuale delle forze di lavoro) (Percentuale del Pil) ( ) ( ) ( ) ( ) Francia + 2,3 + 1,4 + 2,3 + 1,9 9,6 9,5 3,7 2,9 Italia + 1,1 + 2,3 + 2,2 8,0 7,6 3,4 4,1 Regno Unito + 3,1 + 1,8 + 1,3 + 2,1 4,7 4,7 3,3 3,6 Germania + 1,6 + 0,9 + 1,8 + 1,9 9,6 9,5 3,7 3,3 Area Euro + 2,1 + 1,3 + 2,1 + 2,2 8,9 8,5 2,8 2,4 Usa + 4,2 + 3,5 + 2,7 + 3,4 5,5 5,1 3,4 2,6 Giappone + 2,3 + 2,7 0,3 4,7 4,4 6,6 5,6 Paesi Ocse + 3,3 + 2,7 + 2,1 + 2,3 6,7 6,5 3,6 3,2 (*) Indice armonizzato. ( ) Indebitamento netto contratto nel corso dell anno. ( ) Dati provvisori. Fonte: FMI Mondo I consumi energetici (Milioni di tep) (*) Combustibili solidi Gas naturale Petrolio Idro-geo Nucleare Totale (*) Stime provvisorie ENI. Fonte: ENERDATA s.a., su dati AIE, ONU e di altre fonti internazionali e nazionali Mondo - La produzione di greggio (*) (Milioni di tonnellate) Paesi Opec Paesi Ocse Altri Paesi Totale (Quote percentuali) Paesi Opec 43,6 29,0 37,6 40,8 42,1 41,2 39,0 39,8 41,0 41,8 Paesi Ocse 26,5 34,2 28,1 29,7 28,1 27,9 28,2 26,9 25,3 24,1 Altri Paesi 29,9 36,8 34,3 29,5 29,8 30,9 32,8 33,3 33,7 34,1 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 (*) Dati provvisori Fonte: Bp Statistical Review; per il 2005 stima UP su dati AIE 12 Relazione Annuale 2006

15 SITUAZIONE INTERNAZIONALE Il mercato evoluzione, per i prodotti si può osservare, tra inizio e fine anno, un progresso del 74,2 per cento per la benzina, passata da 0,198 a 0,345 euro/litro, e del 35,3 per cento per il gasolio, passato da 0,286 a 0,387 euro/litro. Il maggior costo del gasolio rispetto alla benzina, superiore in media di 0,06 euro/litro, è stata una costante di tutto il 2005 attenuando anche quell effetto stagionalità che era stata un po la caratteristica degli anni passati. Quanto al mix di greggi, il progresso è stato del 56,5 per cento in dollari/barile e del 79,1 per cento in euro/tonnellata. Ad influire anche il progressivo deprezzamento dell euro sul dollaro che, nello stesso periodo, ha perso quasi il 13 per cento. Quanta parte di questi aumenti sia stata dettata effettivamente dai fondamentali e quanto dalla speculazione, non è facile dirlo. Certo è che nelle fasi più calde in molti hanno indica- Mondo - I Paesi maggiori esportatori di petrolio (Valori in miliardi di dollari) Arabia Saudita Russia Norvegia Iran Nigeria Emirati Arabi Uniti Venezuela Algeria Libia Messico Kuwait Fonte: ICE Mondo - La rilevanza delle entrate petrolifere per alcuni Paesi esportatori di petrolio (Valori in percentuale sul Pil) 60,0% 50,0% 40,0% 30,0% 20,0% 10,0% 0,0% Nigeria Arabia Saudita Venezuela Iran Norvegia Russia Fonte: Elaborazioni Up su dati ICE e FMI Relazione Annuale

16 SITUAZIONE INTERNAZIONALE Il mercato to un premio di 6-15 dollari/barile dovuto ai movimenti dei fondi pensione e degli hedge fund. C è, tuttavia, anche qualche analista che sostiene come tali fondi possano spingere il premio fin oltre i 20 dollari. 1.2 Gli attori e le strategie In un contesto come quello descritto, risulta difficile per gli operatori programmare con certezza investimenti e piani di sviluppo. La tendenza prevalente tra le major è stata perciò quella del consolidamento soprattutto nel settore Esplorazione e Produzione (E&P). Le dimensioni globali del mercato, difatti, richiedono strutture sempre più grandi per competere con le economie emergenti, la cui industria petrolifera è spesso a maggioranza pubblica. E per questo motivo che gli operatori cercano di selezionare gli investimenti pur in presenza di una consistente liquidità che a lungo andare rischia di diventare una zavorra. Negli ultimi dieci anni, a livello mondiale, il rapporto riserve su produzione ha sempre oscillato tra i 37 e i 40 anni nonostante nello stesso periodo la domanda sia cresciuta del 19,8 per cento, cioè di circa 14 milioni di barili al giorno. Al pari di dieci anni fa, perdura altresì la stessa asimmetria nella distribuzione regionale delle risorse: il Medio Oriente continua ad avere un ruolo determinante per i futuri equilibri, presentando un rapporto riserve su produzione superiore tra le tre e le otto volte quello delle altre aree (82 anni). Ad attirare l attenzione sono poi i costi di produzione estremamente bassi, compresi tra i 3 e i 5 dollari al barile rispetto ai 12 americani e ai 15 europei. Accedere alle risorse di questi Paesi non è mai stata cosa facile. Da qualche tempo, però, la situazione sembra essere peggiorata e il riaffacciarsi delle compagnie di Stato è il segno di come alcuni di questi Paesi stiano provando a fare da soli pur mancando di specifiche competenze e adeguata tecnologia. La difficoltà ad operare in questi Paesi è peraltro testimoniata dal fatto che in questi ultimi anni nella sola Arabia Saudita sono stati perforati 26 pozzi esplorativi rispetto agli oltre degli Stati Uniti. L ultima classifica del Petroleum Intelligence Weekly, mostra che tra le prime 10 compagnie petrolifere del mondo, la metà sono pubbliche e la prima classificata è la Saudi Aramco, mentre la Russia con la fusione Gazprom-Rosneft si pone tra i primi venti operatori. La rinascita delle compagnie di Stato L elevato grado di incertezza che tutto ciò presenta, comporta un aumento del rischio per il capitale investito e tempi ancora più lunghi per il ritorno economico. E soprattutto per questo motivo che tra il 1998 e il 2002 i principali operatori hanno avviato una stagione di merger and acquisition. Altro strumento cui sono ricorse le compagnie è il cosiddetto buy-back. Va tuttavia rilevato che, nel confronto internazionale, i settori che più sono ricorsi a questo tipo di strumento sono stati le telecomunicazioni e la finanza: tra i primi 14 programmi di buy-back registrati nel 2005 a livello mondiale (per un totale di oltre 53 miliardi di dollari), solo l 8 per cento fa riferimento al settore petrolifero. Lo stesso si può dire se si ragiona in termini di ritorno per dollaro investito che per il settore petrolifero è pari a circa la metà di quello conseguito da altri settori quali banche e industria farmaceutica. Il totale della spesa mondiale in E&P nel 2005 è stato superiore del 20 per cento rispetto al 2004 che aveva già fatto segnare un più 13 per cento. Si stima che nel 2005 gli investimenti siano stati pari a 207 miliardi di dollari che dovrebbero salire a 238 nel corso del Crescono gli investimenti 14 Relazione Annuale 2006

17 SITUAZIONE INTERNAZIONALE Il mercato Mondo - Capacità di desolforazione addizionale richiesta nel 2015 rispetto a quella del 2005 (Valori in milioni di barili/giorno) Stati Uniti Canada Fonte: Opec, 2006 America Latina Africa Europa Ex Urss Medio Oriente Asia Pacifico Distillati Benzine Vacum gasoli e residui Mondo - Gli investimenti richiesti nella raffinazione fra il 2005 e il 2015 nello scenario base (Valori in miliardi di dollari costanti 2005) Investimenti complessivi richiesti fra il 2005 e il 2015: 311 Miliardi di $ (reali 2005) Stati Uniti Canada America Latina Africa Europa Ex Urss Medio Asia Oriente Pacifico Fonte: Opec, 2006 Mantenimento o rimpiazzo della capacità esistente Capacità addizionale In costruzione Relazione Annuale

18 SITUAZIONE INTERNAZIONALE 2. Il ruolo degli organismi internazionali In un anno in cui alle tensioni politiche internazionali sui mercati petroliferi si sono sommate anche catastrofi naturali, l attività degli Organismi internazionali nel settore energetico è stata particolarmente finalizzata a garantire la disponibilità di energia nelle diverse aree del mondo. L Agenzia Internazionale per l Energia (Aie), per fronteggiare la carenza dei prodotti petroliferi conseguente alle interruzioni degli impianti statunitensi seguite al passaggio dell uragano Katrina, nei primi giorni del settembre 2005 ha adottato un piano di intervento, conclusosi nel mese di dicembre, a cui hanno partecipato i 26 Paesi membri. Esso ha consentito di rendere disponibili 2,1 milioni di barili al giorno per un periodo iniziale di 30 giorni (poi prolungato per altri 30), coperti per il 94 per cento dalle scorte d obbligo e/o strategiche, per il 3 per cento dal contenimento della domanda e per il restante 3 per cento dall aumento della produzione interna. A tali misure, che hanno riguardato per il 52 per cento il Nord America, l Europa per il 30 e i Paesi del Pacifico per il 18, ha contribuito anche l Italia con 353 mila tonnellate di benzina e 308 mila tonnellate di oli combustibili. Nella sua attività di monitoraggio dei mercati energetici, già prima di tale emergenza, l Aie aveva segnalato l opportunità di utilizzare l energia in modo più razionale. Nel corso del 2005 ha infatti presentato i rapporti Saving Oil in a Hurry e Saving Electricity in a Hurry, nei quali ha indicato la gamma di misure da adottare nel caso di interruzioni delle forniture di greggio e di energia elettrica, onde evitare conseguenze alle economie dei vari Paesi. Per contenere la domanda di greggio, le misure da adottare nel settore trasporti sarebbero, secondo l Aie, piuttosto drastiche: riduzione dei limiti di velocità del 25 per cento, incentivi al car-sharing, divieti temporanei di circolazione, servizi pubblici gratuiti, telelavoro e riduzione della settimana lavorativa. Mondo - Confronto fra le variazioni dei consumi e dei prezzi del greggio (Variazioni percentuali rispetto all anno precedente) 8,0 % 80,0 % 6,0 % 60,0 % 4,0 % 40,0 % 4,0 % 20,0 % 0,0 % 0,0 % -2,0 % -20,0 % -4,0 % -40,0 % -6,0 % -60,0 % Variazione prezzi del greggio Variazione consumi di petrolio Fonte: Elaborazioni Up su dati AIE 16 Relazione Annuale 2006

19 SITUAZIONE INTERNAZIONALE Unione Europea e prezzi Anche l Unione europea è intervenuta in merito ai prezzi petroliferi avviando, dopo anni di annunci e tentativi, il dialogo con l Opec con due riunioni ministeriali che si sono tenute nel corso del Incontrandosi con i Paesi produttori, l Unione europea ha sottolineato la necessità di raggiungere quotazioni più ragionevoli per incoraggiare la crescita economica e di effettuare investimenti nella raffinazione, mentre non ha avuto seguito, almeno al momento, l ipotesi di usare l euro come moneta di riferimento per le quotazioni internazionali del greggio. Con riferimento agli aumenti delle quotazioni internazionali registrati nel 2005, la posizione dell Unione europea è stata quella di non appoggiare eventuali riduzioni fiscali non coordinate per la compensazione degli aumenti, dal momento che prezzi elevati spingono al risparmio energetico. Proprio in relazione all efficienza energetica e all obiettivo di ridurre i consumi dell Unione europea del 20 per cento entro il 2020, è stato predisposto il Libro Verde sull efficienza energetica - Fare di più con meno. Senza alcun intervento, sostiene il Libro Verde, i consumi energetici europei sono destinati ad aumentare del 10 per cento nei prossimi 15 anni, mentre, qualora gli Stati membri recepissero ed attuassero le misure già adottate attraverso il mutamento delle abitudini dei consumatori e l introduzione di nuove tecnologie, oltre ad una serie di altre misure - quali incentivi finanziari, normative e ricerca e sviluppo - i 25 Paesi dell Unione potrebbero risparmiare fino a 60 miliardi di euro. Il forte aumento dei prezzi del greggio e la realizzazione dei mercati interni per l elettricità e il gas hanno dato un nuovo impulso alla ricerca di una politica energetica capace di conciliare obiettivi economici, ambientali e di sicurezza. Di recente è stato approvato dalla Commissione europea anche il nuovo Libro Verde - Una strategia europea per un energia sostenibile, competitiva e sicura, secondo il quale: la dipendenza energetica europea aumenterà dal 50 al 70 per cento nei prossimi 20 anni; Il ruolo Mondo - Riserve di greggio convenzionale e sabbie bituminose al 1 gennaio 2005 (Valori in miliardi di barili) Venezuela (*) Arabia Saudita Canada Iran Iraq Kuwait Emirati Arabi Uniti Russia Libia Nigeria Greggio convenzionale Greggio extra-pesante (*) Stime per le sabbie bituminose potenzialmente sfruttabili. Fonte: BP; Oil & Gas Journal; Alberta Energy and Utilities Board; Canada s National Energy Board Relazione Annuale

20 SITUAZIONE INTERNAZIONALE Il ruolo la domanda di energia e le conseguenti emissioni di CO 2 saranno crescenti; per contro, dato il declino dei combustibili fossili di produzione interna, aumenteranno le importazioni dai Paesi extraeuropei; i prezzi di petrolio e gas, e conseguentemente anche dell elettricità, continueranno a salire; il Mercato Unico dell Energia non è stato completato e in Europa vi sono tanti singoli mercati interni, poco competitivi e poco liberalizzati. Di conseguenza, le aree obiettivo su cui indirizzare le sfide future per attuare la nuova strategia energetica europea sono: a) il completamento del mercato unico del gas e dell elettricità entro luglio 2007; b) la garanzia della sicurezza degli approvvigionamenti attraverso nuovi strumenti e una maggiore solidarietà fra i Paesi membri; c) l adozione di un diverso mix di fonti di energia che ciascun Paese deve adottare, evitando scelte che possano avere ripercussioni sull approvvigionamento dei Paesi confinanti; d) un approccio integrato per affrontare i cambiamenti climatici, con maggiori sforzi nell efficienza energetica e nello sviluppo delle fonti rinnovabili; e) un piano strategico europeo per le tecnologie energetiche; f) la definizione di una politica energetica unitaria verso l estero ed un ripensamento della politica delle scorte sia petrolifere che di gas. Per quanto riguarda i processi di liberalizzazione del mercato interno dell energia, oltre a monitorare lo stato di recepimento delle Direttive su elettricità e gas, la Commissione europea ha avviato una indagine sulla concorrenza dei mercati, nella quale sono stati esaminati i mercati all ingrosso, i meccanismi di formazione dei prezzi, le barriere all ingresso di nuovi soggetti e le relazioni fra gli operatori delle reti. Secondo la Commissione, nella maggior parte dei mercati nazionali, vi sarebbe infatti ancora un elevato grado di concentrazione e, in alcuni casi, un comportamento protezionistico che consentirebbe alle imprese di aggirare alcuni obblighi imposti dalla normativa comunitaria. Sempre nel corso del 2005, dopo un lavoro durato cinque anni, ha preso il via il progetto Joint Oil Data Iniziative - JODI, nato da un iniziativa di alcuni organismi internazionali inseriti nell ambito dell International Energy Forum Secretariat ( ) - cui aderisce l Italia e che ha sede a Riad - con l obiettivo di migliorare la qualità e la trasparenza delle statistiche petrolifere. Allo scopo è stato inaugurato un apposito sito Internet ( contenente un database che copre il 95 per cento del mercato petrolifero. Dati non alternativi ma complementari a quelli delle organizzazioni che hanno contribuito alla sua nascita. ( ) Fanno parte del progetto: Apec - Asia Pacific Energy Research Center; Iea -International Energy Agency; Eurostat - Ufficio Statistico della Commissione Europea; Olade -Latin American Energy Organisation; Opec - Organisation of the Petroleum Exporting Countries; Unsd - United Nations Statistical Division; Ief- International Energy Forum. 18 Relazione Annuale 2006

21 La situazione nazionale

22 3. Gli elementi quantitativi del sistema energetico e petrolifero 3.1 Il sistema economico Dopo la crescita dell 1,1 per cento registrata nel 2004, il 2005 ha segnato una battuta di arresto per il Pil che, come ha rilevato l Istat, in media è rimasto invariato. La diminuzione degli investimenti (-0,6 per cento) e della domanda estera netta (-0,3 per cento) è stata appena compensata dall aumento dei consumi e dalla variazione delle scorte. Successivamente al recupero delle esportazioni italiane registrato nel 2004 (+3,0 per cento), nel 2005 le esportazioni di beni e servizi rilevate nei conti nazionali sono cresciute di appena lo 0,3 per cento, nonostante la sostenuta dinamica del commercio mondiale tuttora in atto. Il valore aggiunto nel 2005 è aumentato nel settore terziario, mentre è continuato a ridursi nell industria, proseguendo la tendenza alla contrazione in atto dall inizio del decennio. Le variabili macroeconomiche L ulteriore calo dell indice della produzione industriale (-1,8 per cento) conferma le difficoltà in cui si trova l industria italiana che continua a perdere terreno, particolarmente nei confronti dell estero. La crisi produttiva non ha riguardato solo i comparti tradizionali, in cui siamo specializzati e più esposti alla concorrenza dei Paesi emergenti, ma anche quelli a più elevato contenuto tecnologico (come le apparecchiature elettriche ed elettroniche). La maggiore competizione esterna sta tuttavia stimolando dei forti cambiamenti nel mix produttivo delle nostre industrie che, negli ultimi anni, rispetto ai principali Paesi europei, hanno sperimentato le modifiche di composizione più intense. In conseguenza della flessione dell attività produttiva, nel 2005 vi è stata una forte contrazione dell occupazione nell industria (-1,6 per cento), con un calo maggiore di quello del 2004 (-1,2 per cento) e, nel corso dell anno, è aumentato anche il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni ordinaria che si è mantenuto sui livelli più elevati dal Italia - Andamento del debito e del deficit pubblico in percentuale del Pil Deficit pubblico % sul Pil 14,0 Debito pubblico % sul Pil 140,0 12,0 120,0 10,0 100,0 8,0 80,0 6,0 60,0 4,0 40,0 2,0 20,0 0,0 0, Fonte: Banca d Italia, Istat Deficit pubblico Debito pubblico 20 Relazione Annuale 2006

23 Italia I dati macroeconomici (*) VARIAZIONE PERCENTUALE VS. ANNO PRECEDENTE Prodotto interno lordo (a) + 2,8 + 0,7 + 1,9 + 1,4 + 1,9 + 3,6 + 1,8 + 0,3 + 1,1 Produzione industriale + 5,4 0,9 + 3,3 + 1,9 + 0,1 + 3,1 0,6 1,6 1,0 + 0,6 1,9 Inflazione + 5,2 + 4,0 + 2,0 + 2,0 + 1,7 + 2,5 + 2,8 + 2,5 + 2,7 + 2,2 + 1,9 Investimenti fissi lordi + 6,9 + 1,8 + 1,6 + 4,3 + 3,6 + 6,4 + 2,5 + 4,0 1,7 + 2,2 0,6 PERCENTUALE DELLE FORZE DI LAVORO Disoccupazione (b) 11,2 11,2 11,3 11,3 11,0 10,2 9,1 8,6 8,5 8,1 7,7 MILIARDI DI EURO Gli elementi Saldo import-export + 23,6 + 35,4 + 27,4 + 25,2 + 14,4 + 2,1 + 10,0 + 8,8 + 2,8 1,2 9,9 Indebitamento netto contratto nell anno dalle Amministrazioni pubbliche (c) Debito delle Amministrazioni pubbliche (d) Pil a euro correnti (*) Dati provvisori. (a) Secondo i valori concatenati con base di riferimento (b) Dati revisionati in base alla Rilevazione Continua sulle Forze di lavoro, avviata da gennaio (c) Compresi i proventi dell asta per le licenze UMTS. (d) A fine anno. Fonte: Istat Italia - I consumi di energia (Milioni di tep) 1990 (^) (*) Variazione% Contributo% 2005 vs al totale 2005 Combustibili solidi 15,0 12,6 12,8 13,7 14,2 15,3 17,1 16,9 1,2 % 8,5 % Gas naturale 39,1 44,8 58,4 58,5 58,1 63,8 66,5 71,1 + 6,9 % 35,8 % Importazioni nette di energia elettrica 7,6 8,2 9,8 10,6 11,1 11,2 10,0 10,8 + 8,0 % 5,4 % Petrolio ( ) 92,5 95,7 92,0 91,9 92,1 90,8 88,0 86,0 2,3 % 43,3 % Fonti rinnovabili 8,5 10,4 12,9 14,0 12,6 12,8 15,2 14,0 7,9 % 7,0 % Totale 162,7 171,7 185,9 188,7 188,1 193,9 196,8 198,8 + 1,0 % 100,0 % (^) Ricostuito da Unione Petrolifera in base alla nuova metodologia del Ministero delle Attività Produttive. (*) Dati provvisori. ( ) I valori successivi al 1997 includono l Orimulsion impiegato per produzione di elettricità. Dal 1998 cambiata metodologia di rilevazione delle import di coke di petrolio. Fonte: Ministero delle Attività Produttive Relazione Annuale

24 I dati sull occupazione, forniti dall Istat, mostrano come complessivamente essa sia diminuita per la prima volta dal 1995 (-0,4 per cento), mentre è leggermente cresciuto (+0,2 per cento) il numero delle persone occupate: tale fenomeno deriva dal notevole aumento delle posizioni lavorative a orario ridotto e dal ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni. Gli elementi Il forte rialzo della componente energetica (+15,5 per cento) ha sostenuto l accelerazione dei prezzi alla produzione, passati dal +2,7 per cento del 2004 al +4,0 per cento del 2005, mentre è continuata la flessione dell indice dei prezzi al consumo per l intera collettività nazionale (+1,9 nel 2005, contro il +2,2 per cento dell anno precedente). Controbilanciando i rincari dei beni energetici (+11 per cento), hanno contribuito a frenare l inflazione le diminuzioni dei prezzi di alcuni beni (alimentari freschi, medicinali e beni ad elevato contenuto tecnologico - computer e apparecchi telefonici). Per quanto riguarda la finanza pubblica, l indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche in rapporto al Pil, secondo i dati provvisori, è risultato pari al 4,1 per cento rispetto al 3,4 per cento del L incidenza del debito pubblico rispetto al Pil, che era scesa al 103,8 per cento nel 2004, è tornata a crescere, raggiungendo il 106,4 per cento. 3.2 I consumi di energia Nell anno 2005 sono stati consumati complessivamente 198,8 Mtep di energia, con un incremento della domanda pari all 1,0 per cento. Considerato che il Pil non ha rilevato incrementi significativi, l intensità energetica - cioè il rapporto fra domanda complessiva di energia e Pil - è tornata a registrare un peggioramento (+1,0 per cento), riflettendo quindi una minore efficienza complessiva del nostro sistema energetico. Italia - Consumi finali di energia per fonte e dipendenza energetica dall estero 100 Consumi finali di energia (Mtep) Dipendenza energetica dall estero (Percentuale) (*) Energia elettrica e rinnovabili. Fonte: Elaborazioni Up su dati Ministero delle Attività Produttive Carbone Petrolio Gas naturale Altre (*) 22 Relazione Annuale 2006

25 Mondo - Il contributo delle fonti rinnovabili all offerta di energia primaria e alla generazione di energia elettrica nell anno ,0 % 17,6 % 16,0 % 13,3 % 14,9 % 13,7 % 15,1 % 12,0 % 8,0 % 4,0 % 5,6 % 5,8 % 5,6 % Gli elementi 0,0 % Mondo Paesi Ocse Europa Italia Mondo Paesi Ocse Europa Italia Contributo all'energia primaria Contributo alla generazione elettrica Fonte: Elaborazioni Enea su dati AIE Europa - Le importazioni di prodotti energetici nel 2004 (Valori in percentuale sul totale delle importazioni nette) 100 % 80 % 60 % 40 % 20 % 0 % EU - 25 EU - 15 Italia Germania Francia Spagna Gas naturale Carbone Petrolio Fonte: Elaborazioni Up su dati Eurostat Le diverse fonti L andamento delle diverse fonti ha avuto il seguente profilo: il consumo dei prodotti petroliferi, pari a 86 Mtep, ha registrato una diminuzione del 2,3 per cento, determinata soprattutto dal calo strutturale di alcuni prodotti e un rallentamento nella crescita del gasolio motori, dovuti a motivi congiunturali; il gas naturale ha registrato l incremento più vistoso fra le diverse fonti (+6,9 per cento rispetto al 2004) passando dai 66,5 ai 71,1 Mtep e confermandosi come la seconda fonte energetica (35,8 per cento in peso); le importazioni nette di energia elettrica, pari a 10,8 Mtep, hanno ripreso la crescita (+8,0 per cento) e, fenomeno da segnalare, le esportazioni di energia elettrica hanno rilevato nel- Relazione Annuale

26 Italia La domanda di prodotti petroliferi (Milioni di tonnellate) (*) Variazione % 2005 vs Gpl 3,3 3,5 3,9 3,7 3,5 3,5 1,4 Benzina con piombo 13,0 10,3 4,6 Benzina senza piombo 0,7 7,2 12,2 15,4 14,6 13,5 7,2 Gli elementi Totale benzina 13,7 17,5 16,8 15,4 14,6 13,5 7,2 Carboturbo 2,0 2,8 3,6 3,6 3,6 3,8 + 4,6 Gasolio autotrazione 16,6 16,6 18,3 22,3 24,0 24,4 + 1,7 Gasolio riscaldamento 6,9 3,6 3,6 2,8 2,8 2,9 + 4,4 Gasolio altri usi 2,7 2,8 2,6 2,8 2,6 2,6 = Totale gasoli 26,2 23,0 24,5 27,9 29,4 29,9 + 1,8 Olio combustibile termoelettrica 21,0 22,9 13,7 10,5 7,9 5,6 29,3 Olio combustibile altri usi 5,8 4,0 3,0 2,8 2,7 2,5 7,2 Totale olio combustibile 26,8 26,9 16,7 13,3 10,6 8,1 23,6 di cui olio combustibile Btz 14,1 19,4 10,7 11,6 8,9 6,3 29,4 Bitume 2,4 2,2 2,4 2,7 3,0 2,8 6,8 Altri prodotti ( ) 4,1 3,0 6,5 7,0 4,9 4,7 5,0 Petrolchimica (carica netta) 7,0 7,8 7,0 6,4 6,6 6,5 1,9 Bunkeraggi 2,7 2,5 2,8 3,3 3,5 3,5 + 0,8 TOTALE IMMISSIONI AL CONSUMO 88,2 89,2 84,2 83,3 79,7 76,3 4,3 Consumi/perdite di raffineria 5,6 6,3 9,1 9,7 9,8 10,0 + 1,9 Riduzione (aumento) scorte (0,3) 0,6 0,2 0,1 0,4 Totale consumo 93,5 96,1 93,5 93,0 89,6 86,7 3,2 (*) Dati provvisori. ( ) Dall anno 1999 comprendono anche i Combustibili a Basso Costo (emulsioni di greggi pesanti ad alto tenore di zolfo). Fonte: Ministero delle Attività Produttive 24 Relazione Annuale 2006

27 l anno un forte aumento (+40,2 per cento) sebbene su volumi abbastanza contenuti; il consumo dei combustibili solidi, pari a circa 16,9 Mtep, ha subito un decremento dell 1,2 per cento. Il minor impiego nella termoelettrica non è stato infatti compensato dalla ripresa nelle cokerie e nella siderurgia; in calo l apporto delle fonti rinnovabili, passate da 15,2 a 14,0 Mtep, (-7,9 per cento), determinato da una contrazione della produzione idroelettrica che non è stata compensata dall aumento produttivo delle altre rinnovabili. La dipendenza energetica dall estero del nostro Paese nel 2005 è rimasta sullo stesso ordine di grandezza dell anno precedente, intorno all 85 per cento. 3.3 La domanda di prodotti petroliferi Gli elementi Pur essendo proseguite le tendenze in corso da vari anni, nel 2005 l aumento del prezzo dei prodotti, insieme alla bassa crescita economica, hanno contribuito ad accentuare la discesa della benzina da un lato e a frenare la crescita del gasolio autotrazione dall altro: i consumi di benzine (13,5 milioni di tonnellate) hanno subito una ulteriore notevole contrazione (-7,2 per cento contro il -5,7 dell anno precedente); la domanda di gasolio autotrazione (24,4 milioni di tonnellate) è cresciuta solo dell 1,7 per cento contro il +7,6 per cento del 2004; i consumi di gasolio riscaldamento (+4,4 per cento) sono aumentati per effetti climatici, mentre quelli di gasolio per uso agricolo sono rimasti pressoché invariati; complessivamente la domanda di gasoli ha raggiunto i 29,9 milioni di tonnellate, con un rialzo di appena 500 mila tonnellate, pari al +1,8 per cento rispetto al 2004; la domanda di olio combustibile (8,1 milioni di tonnellate) ha continuato la sua accelerata discesa (-23,6 per cento) soprattutto per effetto del suo minore impiego nella termoelettrica. Dei circa 6 milioni di tonnellate di olio combustibile destinato a tale settore (escludendo i volumi utilizzati dagli autoproduttori industriali), il 51 per cento è stato oggetto di importazione (contro il 58 del 2004), di cui il 92 per cento (93 per cento nel 2004) con tenore di zolfo inferiore all 1 per cento; fra gli altri prodotti hanno registrato variazioni positive solo il carboturbo (+4,6 per cento) e i bunkeraggi marittimi (+0,8 per cento), mentre sono risultati in diminuzione i bitumi (-6,8 per cento), la carica petrolchimica (-1,9 per cento) e il gpl (1,4 per cento). 3.4 La produzione nazionale di idrocarburi La produzione nazionale di greggio ha rilevato un incremento del 12,4 per cento nel 2005, attestandosi a 6,1 milioni di tonnellate. Tale fenomeno è dovuto principalmente allo sviluppo dei giacimenti della Val d Agri, in Basilicata, dove la produzione ha raggiunto i barili al giorno. I volumi estratti nel 2005 sono provenuti per l 87 per cento da pozzi a terra e per il 13 per cento da giacimenti a mare. Oltre l 82 per cento della Relazione Annuale

28 Gli elementi produzione a terra è stato estratto in Basilicata, Regione che si conferma di fondamentale importanza nel contesto produttivo petrolifero italiano. Grazie alla produzione dei due giacimenti della Val d Agri e della Valle del Sauro, si stima che a regime la Basilicata sarà in grado di soddisfare oltre il 10 per cento del fabbisogno nazionale di greggio, con una estrazione complessiva di oltre 900 milioni di barili di petrolio equivalente (boe) nei prossimi 20 anni. La produzione nazionale di gas naturale ha invece continuato nella sua strutturale contrazione: dai 12,961 miliardi di metri cubi del 2004 si è passati agli 11,977 miliardi del 2005, pari ad un calo del 7,6 per cento determinato dal progressivo esaurimento dei giacimenti. La diminuzione della produzione di gas (circa 2 miliardi di metri cubi l anno in meno) rispetto al picco estrattivo del 1994 è stata del 42 per cento. Oggi il gas di produzione interna contribuisce al fabbisogno nazionale per il 14 per cento, rispetto al 42 per cento dell epoca di massimo sviluppo. Se non si riusciranno ad attivare interventi che interrompano questo trend in discesa, nel 2010 la produzione nazionale di gas scenderà ad appena 5 miliardi di metri cubi l anno, mentre l emergenza nelle forniture, di cui si è avuta prova anche nell inverno appena trascorso, confermerebbe la strategicità di una loro ripresa. Solo nel Nord dell Adriatico ci sono 34 miliardi di metri cubi di gas già scoperti, il cui sviluppo è stato tuttavia definitivamente bloccato dalla Finanziaria 2002 (Legge 31 luglio 2002, n art. 26). Anche la produzione in altre aree procede con molti ostacoli: nel 2005 la Regione Sicilia ha avanzato alcune riserve sulle ricerche di idrocarburi nei siti protetti dall Unesco nell area di Ragusa, che il ricorso al Tar di Palermo ha chiaramente superato. Attualmente il nostro Paese, con barili di petrolio equivalente (boe) al giorno, è il quarto produttore di petrolio e gas dell Europa occidentale dopo Gran Bretagna, Norvegia e Olanda. Risorse inutilizzate Europa - Variazione dei consumi e della produzione nazionale di energia fra il 1993 e il 2003 (Valori in percentuale) Portogallo Finlandia Austria Italia Belgio Olanda Francia Regno Unito Germania Fonte: Ocse, 2005 Variaz. consumi Variaz. produzione 26 Relazione Annuale 2006

29 LE REGOLE PER LA RICERCA E PROSPEZIONE IN ALTO ADRIATICO L art. 26 della Legge 31 luglio 2002, n. 179 ( Disposizioni in materia ambientale, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 189 del 13 agosto 2002) è andato ad integrare l articolo 4, comma 1, della Legge 9 gennaio 1991, n. 9, in materia di prospezione e ricerca in Alto Adriatico. Un area che racchiude riserve stimate pari a circa 30 miliardi di metri cubi di gas recuperabili, dove sono stati già spesi oltre 500 milioni delle vecchie lire. I pozzi di maggiore interesse sono quelli situati nell area di Chioggia che risultano essere più vicini alla costa (5,5 km) il cui sfruttamento è stato inibito dall art. 1 del Decreto del Ministero dell Ambiente 3 dicembre 1999 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 304 del 29 dicembre 1999). La nuova disciplina ora prevede che: La prospezione, la ricerca e la coltivazione di idrocarburi è vietata nelle acque del Golfo di Napoli, del Golfo di Salerno e delle Isole Egadi, fatti salvi i permessi, le autorizzazioni e le concessioni in atto, nonché nelle acque del Golfo di Venezia, nel tratto di mare compreso tra il parallelo passante per la foce del fiume Tagliamento e il parallelo passante per la foce del ramo di Goro del fiume Po. Le riserve certe italiane di idrocarburi sono pari a 1,9 miliardi di boe, mentre quelle da scoprire sono valutate fra 1,2 e 4 miliardi di boe. Prendendo a riferimento una quotazione del greggio stabilmente sopra i 50 dollari al barile, il valore delle risorse nazionali è valutato in almeno 50 miliardi di euro. Oltre che garantire una maggiore sicurezza energetica, il maggior sfruttamento della produzione nazionale contribuirebbe a ridurre la nostra spesa energetica. Complessivamente la produzione nazionale di idrocarburi nel 2005 (pari a 16,0 milioni di tep) ha soddisfatto l 8 per cento circa del fabbisogno energetico nazionale ed ha consentito un risparmio nella nostra fattura energetica di 3,7 miliardi di euro. 3.5 Le importazioni di greggio, semilavorati e prodotti finiti Nel 2005 l Italia ha importato 89,3 milioni di tonnellate di greggio, con un incremento del 2,7 per cento rispetto all anno precedente. Di queste 85,3 sono state importate in conto proprio (+3,0 per cento) e 4,0 milioni di tonnellate da committenti esteri (-3,2 per cento). Risultano invece in marcata flessione le importazioni dei semilavorati esteri (pari a 5,9 milioni di tonnellate, -6,8 per cento), mentre i prodotti finiti con 13,9 milioni di tonnellate, hanno rilevato un -10,8 per cento. L esame in dettaglio dei flussi di importazione del greggio, per le principali aree di provenienza mostra: un aumento dell 11,0 per cento dei volumi giunti dal Medio Oriente, area che ha soddisfatto il 34,6 per cento degli arrivi complessivi di greggio; un cospicuo aumento degli arrivi dall area ex Urss (+5,2 per cento) con 24,5 milioni di tonnellate, pari al 27,4 per cento di tutte le importazioni di greggio; una leggera ripresa (+3,1 per cento) delle provenienze dal Mare del Nord, il cui contributo è rimasto al 3,7 per cento; un decremento (-6,1 per cento) dei volumi dai Paesi dell Africa, che ha portato al 34,2 per cento il concorso di quest area. Su base annua, la Libia si è confermata il maggior fornitore del nostro Paese, con oltre 23 milioni di tonnellate. Anche nel 2005 le esportazioni di greggio, semilavorati e prodotti finiti hanno evidenziato un segno positivo, attestandosi a 29,1 milioni di tonnellate (+15,1 per cento). Gli elementi 3.6 Il consumo di gas naturale Il consumo di gas naturale, nel 2005, ha segnato l incremento più consistente fra le varie fonti primarie di energia: +6,9 per cento rispetto all anno precedente, superando gli 86,2 miliardi di metri cubi. Il contributo principale alla crescita è stato determinato dal settore elettrico (+13,9 per cento), anche per l entrata in esercizio di nuovi impianti a ciclo combinato. Forte crescita anche dei consumi per usi civili (+6,5 per cento), trainati dai fattori climatici, con temperature inferiori alle medie stagionali. Relazione Annuale

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