Università degli Studi de L'Aquila Corso di laurea in Ingegneria per l'ambiente ed il Territorio A.A. 2011/2012

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1 Università degli Studi de L'Aquila Corso di laurea in Ingegneria per l'ambiente ed il Territorio A.A. 2011/2012 Tesi di Laurea: Trasformazione dei suoli nel Nord-Est Italiano: il caso Veneto 17 maggio 2013 Laureando Alessandro D'Andrea Matr.: Relatore Prof. Bernardino Romano Correlatore Dott. Francesco Zullo Introduzione -la tesi ha avuto come obiettivo l'analisi della conversione urbana dei suoli nella Regione Veneto dal dopoguerra ai primi anni del 2000 e la valutazione delle cause e degli effetti del fenomeno; -il lavoro costituisce un contributo di avanzamento al filone di ricerca in corso di sviluppo dal 2008 presso il DICEAA della Facoltà di Ingegneria dell'aquila che si prefigge di elaborare il quadro Nazionale del fenomeno della conversione urbana dei suoli nell'ultimo mezzo secolo su una base informativa omogenea per tutte le regioni. 1

2 Introduzione il lavoro svolto è consistito in: -digitalizzazione in ambiente GIS della copertura delle superfici urbanizzate della Regione Veneto relativa agli anni '60, avendo come base di riferimeno la cartografia dell'igm serie 25/v alla scala dell'1: redatta tra il 1949 e la fine degli anni '60; -confronto del risultato ottenuto della copertura storica con il dato attuale delle aree urbanizzate (estratto dalla Carta Tecnica Regionale della Regione Veneto ); - calcolo di Indici urbanistico-territoriali e demourbanistici per evidenziare relazioni ed effetti; Il Fenomeno del Consumo di Suolo -Il processo antropogenico che prevede la progressiva trasformazione di superfici naturali od agricole mediante la realizzazione di costruzioni ed infrastrutture, erodendo e sostituendo lo strato edafico che è catalogato tra le risorse ambientali primarie non rinnovabili. - è il processo antropico che ha maggior influenza negativa sulla biodiversità[sala et alii, Global biodiversity scenarios for the year Sciences] - Oltre il 75% delle Terre senza ghiaccio ha mostrato una profonda alterazione dovuta all azione dell uomo e all uso del suolo, con il 25% delle Terre rimaste che sostengono l 11% della Produzione Primaria Netta della Terra. [Ellis E., Ramankutty N., Putting people in the map: anthropogenic biomes of the world] 2

3 Tipologie di trasformazioni dei suoli Aspetti coinvolti dalla conversione urbana dei suoli Sfera economica -energetica: riduzione delle produzioni agricole e fenomeno del land grabbing ; -diseconomie dei trasporti; -sprechi energetici; Sfera idro-geo-pedologica: -alterazione degli assetti idraulici; -destabilizzazione geologica; -irreversibilità d'uso dei suoli; 3

4 Aspetti coinvolti dalla conversione urbana dei suoli Sfera fisico-climatica: -accentuazione della riflessione termica e azione di alterazione climatica; -riduzione della capacità di assorbimento delle emissioni; -effetti sul sequestro di carbonio; -propagazione spaziale dei disturbi fisicochimici; Sfera eco-biologica: - erosione fisica e distruzione di habitat; - frammentazione ecosistemica; - distrofia dei processi ecobiologici; - penalizzazione dei servizi ecosistemici; -riduzione della resilienza ecologica complessiva; Il problema dei dati sul consumo di suolo in Italia, dal secondo dopoguerra ad oggi: CTR (Carte Tecniche Regionali): Scala di acquisizione del dato: 1: :10.000; CLC (Corine Land Cover): Scala di acquisizione del dato: 1: ; ISTAT: Scala di acquisizione del dato: 1: :10.000; 4

5 Obiettivo della ricerca -elaborazione del quadro Nazionale della conversione urbana dei suoli dagli anni 50 al 2000 Base di riferimento omogenea per tutto il territorio nazionale: Carta Topografia d'italia serie 25/v alla scala 1:25.000, allestita dall'igm tra i primi anni '50 e la fine degli anni '60. Si compone di 3545 elementi denominati tavolette con dimensione di 7'30'' di longitudiine e 5' di latitudine, realizzata nella rappresentazione conforme di Gauss ed inquadrata nel sistema geodetico nazionale(roma M.Mario 1940), con reticolato chilometrico nella priezione UTM (ED 1950) Tecniche GIS utilizzate Materiale di partenza: - Cartografia IGM serie 25/v in scala 1: relativa agli anni '60 - dataset dei confini provinciali - dataset dei confini comunali - dataset dell'urbanizzato attuale(2006) in formato numerico estratto dalla Carta di uso del Suolo (cod. 1 - CLC) - Dati censimenti ISTAT Procedimento seguito: Georeferenziazione delle Tavolette IGM serie 25/v in scala 1:25'000 Digitalizzazione delle aree urbanizzate degli anni '60 Intersezione spaziale con le aree urbanizzate attuali Calcolo degli indici diretti e derivati 5

6 Area di studio: REGIONE VENETO Superficie: km² 581 Comuni 7 Provincie Densità abitativa: 264 ab/km² Valore medio griglia comunale: 32 Km² Provincie Superficie Densità Abitanti kmq Abitativa Belluno 3676, ,1 Padova 2143, ,0 Rovigo 1824, ,8 Treviso 2479, ,6 Venezia 2471, ,7 Vicenza 2722, ,6 Verona 3097, ,7 VENETO 18415, ,8 Dinamica Demografica Popolazione: abitanti (ISTAT 2011) Popolazione sempre con trend positivo di crescita, tranne una isolata flessione tra il 1951 e il 1961, a causa dell'emigrazione Dagli anni '60 ad oggi la popolazione è aumentata di circa 1 milione di abitanti TASSO DI VARIAZIONE MEDIO DECENNALE Zone soggette a spopolamento: Polesine, bassa Veronese e tutte le aree montane Crescita maggiore nei comuni che ricadono nelle cinture periurbane delle grandi città. 6

7 RISULTATI Superfici urbanizzate anni '60: ha Variazione di urbanizzato: ha Tasso di variazione: 225% Velocità di conversione urbana: 8,9 ha/giorno Tasso di urbanizzazione: da 3,4 % degli anni '60 a 11,04% del 2008 Urbanizzato Storico (ha) Urbanizzato Attuale (ha) Variazione (ha) Tasso di incremento Consumo giornaliero di Suolo Densità di urbanizzazione(%) Urbanizzazione Pro- Capite Provincia (mq/g) Anni ' Anni ' Belluno 3'826,06 9'502,08 5'676,02 1, ,04 2,58 153,95 452,48 Padova 11'443,98 37'054,69 25'610,71 3, ,34 17,29 164,13 403,82 Rovigo 4'610,04 13'034,76 8'424,72 2, ,53 7,15 167,96 518,73 Treviso 11'802,80 40'738,34 28'935,54 3, ,76 16,43 196,19 464,63 Venezia 8'771,92 31'001,38 22'229,46 3, ,55 12,54 114,93 366,03 Vicenza 10'545,82 34'760,24 24'214,42 3, ,87 12,77 173,74 407,01 Verona 11'499,33 37'181,80 25'682,47 3, ,71 12,00 168,34 412,88 VENETO 62'499,95 203'273,29 140'773,34 2, ,39 11,04 161,28 418,50 TASSO DI URBANIZZAZIONE N di Comuni Tasso di Urbanizzazione < 1% % % % > 20% Anni '60: solo Padova oltre il 20% -2006: un quinto dei comuni 7

8 VELOCITA' DI URBANIZZAZIONE (mq/giorno) Valore medio regionale di 8,9 ha/giorno Valori al di sopra dei 500m 2 /giorno in tutti i Comuni capoluogo (e loro hinterland) con Venezia che mostra il valore più elevato con 2500m 2 /giorno; Al di sotto dei 100 m 2 /giorno nei territori del bellunese, del vicentino e nel rodigino. SUPERFICIE URBANA PRO-CAPITE Media regionale: triplica passando dai 160 m 2 /abitante degli anni '60 ai 420 m 2 /abitante del 2008 (media italiana ed europea occidentale circa 380 m 2/ abitante) I comportamenti delle province in merito a questo indice sono molto omogenei: la deviazione standard rispetto alla media è infatti molto bassa sia negli anni 50 (15%) che nel 2000 (12%). Oltre alle superfici residenziali incidono molto sull'aumento di questo indice anche le aree destinate alle produzione, al commercio (comprese tutte le aree di movimentazione dei mezzi di trasporto). 8

9 Quadro Nazionale Avanzamento della ricerca REGIONI URBANIZZATO URBANIZZATO STORICO (ha) RECENTE (ha) VARIAZIONE (ha) TASSO DI INCREMENTO Umbria ( ) 15750, , ,23 0, Molise ( ) 2316, , ,05 4, Puglia ( ) 22298, , ,43 4, Abruzzo ( ) 7242, , ,02 4, Sardegna ( ) 6225, , ,52 11, Marche ( ) 16454, , ,96 2, Valle d'aosta ( ) 2308, , ,6491 1, Lazio ( ) 26356, , ,31 4, Liguria ( ) 13234, , ,94 1, Emilia Romagna ( ) 33696, , ,51 5, Lombardia ( ) 94290, , ,84 2, Friuli V. G. ( ) 33974, , ,18 1, Veneto ( ) 62499, , ,34 2, Totali e medie , , ,98 2,92 CONSUMO GIORNALIERO DI SUOLO NEI PERIODI INDICATI (mq/g) 13 Regionistudiate (58%territorio nazionale) valore indicativo della velocità media giornaliera di consumo di suolo nei 50 anni considerati è di 54 ha/giorno. ipotizzando di estendere la velocita' di trasformazione all'intero Paese si otterrebbero 93 ha/giornodi conversione urbana, corrispondenti a quasi hanei prossimi 20 anni (un territorio più esteso della intera regione Basilicata) se il fenomeno proseguisse con la stessa intensita'. (Vengono mostrati anche i dati del Friuli Venezia Giulia, dell Emilia Romagna, della Sardegna e della Lombardia derivati però dai SIT regionali disponibili sui geoportali istituzionali.) Variazione dell'urbanizzato Quadro Nazionale Tassi di incremento -100% circa per Umbria, Liguria, Valle d'aosta e Friuli; -200% circa Veneto, Lombardia e Marche; -400% circa Molise, Puglia, Abruzzo, Lazio -500% circa Emilia Romagna -1154% la Sardegna 9

10 Riferimento al Quadro Nazionale Popolazione residente (n. ab.) Densità di urbanizzazione (%) Urbanizzazione procapite (mq/ab) Superficie REGIONI regionale anni ' Anni '50 post 2000 Anni '50 post 2000 (kmq) Umbria ( ) 8461, ,019 0, ,92 352,88 Molise ( ) 4461, ,005 0,027 56,93 346,00 Puglia ( ) 19533, ,011 0,066 69,24 332,37 Abruzzo ( ) 10826, ,007 0,034 56,71 276,48 Sardegna ( ) 24083, ,003 0,032 48,81 491,10 Marche ( ) 9727, ,017 0, ,73 344,12 Valle d'aosta ( ) 3260, ,007 0, ,24 348,84 Lazio ( ) 17206, ,015 0,077 78,89 259,50 Liguria ( ) 5405, ,024 0,057 84,46 197,53 Emilia Romagna ( ) 22123, ,015 0,093 95,89 541,75 Lombardia ( ) 23863, ,040 0, ,59 371,80 Friuli V. G. ( ) 7859, ,043 0, ,09 576,29 Veneto ( ) 18415, ,034 0, ,76 450,40 Totali e medie , ,018 0, , ,082 Tasso medio di urbanizzazione è passato dal 1,9%degli anni '50 al 7,5%dopo il 2000 Regioni con tasso di urbanizzazione più alto: Lombardia (14%)e Veneto (11%) Regioni con tasso di urbanizzazione più basso:valle d'aosta (1,4%)e Molise (2,7%) Stima aree urbanizzate intero territorio nazionale di 2'225'000 ha(un territorio grande come il Trentino Alto Adige ed il Friuli Venezia Giulia) Urbanizzazione pro-capite passata da 125 mq/abitante a 380 mq/abitante Indice di Incremento demo-urbano -DUI Livelli elevati dell indice - parte centrale del Veneto; - il veronese; - costa confinante con il Friuli; In Italia: - le città medie e grandi (capoluoghi di Provincia e Regione) e i loro hinterland più prossimi; - le fascie costiere; - parte della Puglia (Capitanata, terra di Bari e Salento); - la fascia centrale dell'emilia (da Piacenza a Ravenna); - le pianura padana (Veneto e Lombardia); - l'area di influenza di Roma; - la costa sarda; 10

11 Indice di Contraddizione demo-urbano - DUC In Italia: Livelli elevati dell indice - il Comune di Venezia; - le zone montane del bellunese e del vicentino; - Il territorio del rodigino e del polesine - fasce medio collinari, in particolare le aree interne Appenniniche e sub-appenniniche; -zona interna della Sardegna; -zone montuose alpine; - maggior parte della Liguria; La conversione urbana dei suoli nei paesaggi nazionali Unità Fisiografiche di Paesaggio ISPRA (2004) 37 tipi di Unita Fisiografiche di Paesaggio censite dall'ispra Velocità di conversione urbana: -25 ha/giorno per le pianure; - 10 ha/giorno per le categorie collinari; Morfologie più urbanizzate: -anni '50: altipiani intramontani (5%) - anni 2000: colline pedemontane (19%) Condizione di saturazione delle pianure e netta tendenza di espansione insediativa verso le morfologie collinari (media anni '50 2% -anni 2000 >5%). 11

12 CONCLUSIONI I risultati connotano il Veneto come una delle regioni a maggior energia trasformativa del suolo in Italia e in Europa; Il modello insediativo ha fortemente privilegiato le geografie dispersive, evidenziando una certa debolezza regolativa degli strumenti di pianificazione territoriale, soprattutto nell'area centrale della regione; La proliferazione di insediamenti a bassa densità incide negativamente sulla efficienza dei trasporti, sull assorbimento energetico, sulla dislocazione efficiente dei servizi e, in definitiva, su tutta l economia regionale oggi in grave difficoltà. CONCLUSIONI Indirizzi di governo del territorio auspicabili L'adozione di un modello di riaggregazione policentrica degli insediamenti produttivi e residenziali, con il recupero e la riconversione funzionale sistematica delle urbanizzazioni dismesse; il compattamento delle sagome urbane mediante l'assestamento dei margini (che possono essere solo frutto di intenzionalità progettuale) secondo i modelli dominanti nord europei; Riorganizzazione delle infrastrutture verdi, secondo logiche di integrazione tra le aree agricole estensive ed intensive, il verde urbano, il reticolo idrografico, e le aree ad elevata naturalità PARIGI VERONA PADOVA BERLINO 12

13 La Trasformazione urbana nel Nord-Est Italiano: il caso veneto Grazie per l'attenzione! 13

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