Colture Ogm: una petizione europea per l autonomia decisionale locale. - Gli additivi nelle produzioni alimentari

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1 Coordinato da Claudio Lucchetta agenzia adiconsum anno XVII - n marzo 2005 Stampato in proprio in aprile 2005 In questo numero: Colture Ogm: una petizione europea per l autonomia decisionale locale Gli additivi nelle produzioni alimentari In primo piano - Una petizione europea per l autonomia decisionale locale sulle colture transgeniche Argomenti - Gli additivi nelle produzioni alimentari In breve - Latte rigenerato : sei arresti per adulterazione e sofisticazione di alimenti Registrazione Tribunale di Roma n. 350 del Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) art. 1, comma 2, DCB Roma

2 IN PRIMO PIANO Una petizione europea per l autonomia decisionale locale sulle colture transgeniche Riceviamo dalla Coldiretti, e volentieri pubblichiamo, un appello che gli Enti locali sono invitati a compilare ed inviare alla Commissione Europea, perché riconosca le istanze delle amministrazioni che ritengono rischiose le colture Ogm. Le Adiconsum regionali e territoriali sono invitate a contribuire alla diffusione della petizione ed a promuovere l adesione presso le amministrazoni locali. I l confronto democratico nella società e fra le istituzioni intorno alla questione Ogm, vede da alcuni anni gli Enti locali e in particolare i governi regionali rivendicare la legittimità dell esercizio della propria autonomia decisionale sull introduzione nei sistemi agrari di colture transgeniche. La recente iniziativa di 20 Regioni europee libere da Ogm che il 4 febbraio scorso hanno firmato una Carta di impegni sulle responsabilità che si assumono sul governo dei loro territori, indica come l agenda politica e istituzionale in materia di piante transgeniche verta sulla dialettica fra i diversi livelli di governo in seno alle istituzioni europee: locali, nazionali e comunitari. In Italia, questa istanza assume un valore ulteriore inserendosi nel processo politico e normativo avviato dal varo della legge 5/2005 sulla coesistenza fra colture transgeniche, convenzionali e biologiche, che rimanda alle Regioni il compito di definire piani di coesistenza per i loro territori. A sostegno delle iniziative promosse dalle amministrazioni locali, nel corso della Conferenza europea sulle regioni Ogm-free tenutasi a Berlino lo scorso gennaio con la partecipazione di circa 200 persone provenienti da 30 paesi, è stata formulata una petizione con cui si indica nei governi locali un livello decisionale legittimo e appropriato in tema di coltivazioni di Ogm, da esercitare con piena autonomia e responsabilità. La petizione è indirizzata alla Commissione Europea, chiamata a riconoscere le istanze delle amministrazioni locali che ritengono l immissione di Ogm nei sistemi agrari rischiosa sotto il profilo ambientale e socioeconomico, e ad ammettere l esercizio di una sovranità sui processi di sviluppo dei propri territori. Essa ha carattere europeo e, in tutti i paesi dell UE, organizzazioni sociali ed Enti locali la promuovono e la sottoscrivono. In Italia, la Coalizione Liberi da Ogm e la Campagna Italiana per la Sovranità Alimentare, ampie convergenze di soggetti sociali espressioni del mondo agricolo, cooperativo, ambientalista, consumerista, della solidarietà internazionale che sui temi agricoli e alimentari hanno incrociato le proprie riflessioni con quelle delle Amministrazioni pubbliche, si fanno interpreti della raccolta di adesioni alla petizione rivolta alla Commissione Europea. La raccolta delle petizioni sottoscritte verrà presentata il 17 maggio p.v., nel corso della Conferenza sulla coesistenza che si terrà presso il Parlamento Europeo a Bruxelles, conferenza organizzata dall Assemblea delle Regioni Europee e da Friends of the Earth. Preghiamo pertanto i firmatari di formalizzare la propria adesione ponendo firme e loghi dell organismo che rappresentano e di indirizzare ai promotori italiani e/o europei copia della petizione sottoscritta. Test noi consumatori 2

3 Territori e regioni liberi da Ogm Petizione alla Commissione Europea In tutta Europa, migliaia di enti locali, a partire dalle amministrazioni regionali, intendono escludere la coltivazione di colture transgeniche nei propri territori. Le ragioni per l adozione di una tale iniziativa includono: le preoccupazioni relative alle molte incognite scientifiche circa la sicurezza a lungo termine degli alimenti geneticamente modificati e gli effetti sull ambiente della coltivazione di varietà Ogm; le evidenti difficoltà di gestire la coltivazione di piante transgeniche senza determinare la contaminazione delle colture convenzionali e biologiche con i conseguenti effetti economici che si determineranno sul sistema agroalimentare; le richieste espresse dai cittadini che domandano cibi non-ogm e i loro territori liberi da colture transgeniche. L attuale normativa europea non permette di proteggere questi spazi di intervento delle autorità amministrative locali e regionali. Inoltre, registriamo che a livello internazionale vi è una crescente pressione tesa a introdurre le colture transgeniche nell Unione Europea, in particolare a partire dalla disputa avviata presso l Organizzazione Mondiale del Commercio dall Amministrazione statunitense. NOI, i firmatari di questo appello, crediamo che, al fine di proteggere l economia, la cultura, l ambiente e la salute dei cittadini delle nostre regioni, la normativa europea debba contemplare l esercizio del diritto democratico dei governi locali e regionali a decidere se le colture transgeniche debbano essere coltivate nel proprio territorio. Riteniamo inoltre che non ci debbano essere autorizzazioni per la coltivazione di Ogm su scala europea fino a quando tutti i problemi e le incognite sopra delineati non siano stati risolti e che ci debba essere una norma rigorosa che escluda la contaminazione da Ogm di sementi convenzionali e biologiche. (Nome Ente locale o Organizzazione) Logo/timbro (Nome, ruolo, rappresentante) Firma Per l invio della petizione sottoscritta e per ulteriori informazioni: Assemblea delle Regioni Europee: Agnès Ciccarone: a.ciccarone@a-e-r.org GMO-free Regions Conference: Benedikt Haerlin: petition@gmo-free-regions.org Test noi consumatori 3

4 ARGOMENTI Gli additivi nelle produzioni alimentari Breve viaggio nel mondo degli additivi alimentari: classificazione, normativa di riferimento, obblighi di etichettatura, rischi per la salute, consigli pratici per i consumatori. P resenti in un gran numero di prodotti alimentari, gli additivi sono da sempre al centro di dispute fra chi ne esalta i pregi e chi vorrebbe vederli scomparire del tutto; come spesso accade, però, gli estremismi non sono il miglior approccio alla questione. Cerchiamo dunque di affrontare razionalmente il problema esaminando pro e contro del loro utilizzo da parte dell industria di trasformazione agroalimentare. Gli additivi sono sostanze aggiunte agli alimenti per prolungarne la conservazione, per migliorarne le caratteristiche organolettiche, per facilitarne i processi produttivi o semplicemente per rendere i prodotti più attraenti. Il quadro normativo In tema di importazione di prodotti alimentari sono sorte, in passato, delicate questioni a causa delle differenti normative nazionali sugli additivi: è facile immaginare, infatti, a quali problemi si può andare incontro quando gli additivi impiegati nella preparazione di un prodotto non sono consentiti nel Paese importatore, oppure sono genericamente consentiti ma non per quel prodotto o in quella dose. Dall esigenza di assicurare la libera circolazione dei prodotti alimentari nell ambito UE e di rispettare, nel contempo, le limitazioni imposte a tutela della salute dei consumatori dalla normativa interna di ciascun singolo Stato, sono state emanate la Direttiva n. 94/35/CE sugli edulcoranti, la Direttiva n. 94/36/CE sulle sostanze coloranti e la Direttiva n. 95/2/CE sugli additivi alimentari diversi dai coloranti e dagli edulcoranti, tese ad armonizzare le divergenti legislazioni nazionali. Tali normative sono state recepite dal nostro ordinamento con Decreto Ministeriale n. 209 del 27/2/1996. Il D.M. 209/96 fornisce l elenco degli additivi autorizzati, la loro classificazione, e ne stabilisce i criteri generali di utilizzo. Gli additivi sono suddivisi in famiglie in funzione del loro ruolo, e sono identificati da un codice, uguale in tutti i paesi dell Unione Europea, composto generalmente dalla lettera E seguita da 3 o 4 cifre. La classificazione Il D.M. n. 209/96 suddivide gli additivi nelle seguenti categorie: Coloranti: sostanze che conferiscono un colore ad un alimento o che ne restituiscono la colorazione originaria ed includono componenti naturali normalmente non consumati come alimento né usati come ingrediente tipico degli alimenti; Conservanti: sostanze che prolungano il periodo di validità di prodotti alimentari proteggendoli dal deterioramento provocato da microrganismi; Antiossidanti: sostanze che prolungano il periodo di validità di prodotti alimentari proteggendoli dal deterioramento provocato dall ossidazione; Test noi consumatori 4

5 Emulsionanti: sostanze che rendono possibile la formazione o il mantenimento di una miscela omogenea di due o più fasi immiscibili, come olio e acqua, in un prodotto alimentare; Addensanti: sostanze che aumentano la viscosità di un prodotto alimentare; Agenti gelificanti: sostanze che danno consistenza ad un prodotto alimentare tramite la formazione di un gel; Stabilizzanti: sostanze che rendono possibile il mantenimento dello stato fisico-chimico di un prodotto alimentare. Esaltatori di sapidità: sostanze che esaltano il sapore e/o la fragranza esistente di un prodotto alimentare; Acidi: sostanze che aumentano l acidità di un prodotto alimentare e/ o conferiscono ad esso un sapore aspro; Regolatori dell acidità: sostanze che modificano o controllano l acidità o l alcalinità di un prodotto alimentare; Antiagglomeranti: sostanze che riducono la tendenza di particelle individuali di un prodotto alimentare ad aderire una all altra; Amidi modificati: sostanze ottenute mediante uno o più trattamenti chimici da amidi alimentari, che possono aver subito un trattamento fisico o enzimatico, essere acidi o alcalini, diluiti o bianchiti; Edulcoranti: additivi utilizzati per conferire un sapore dolce agli alimenti o come edulcorante da tavola differenti dai monosaccaridi o dai disaccaridi; Agenti lievitanti: sostanze che liberano gas aumentando il volume di un impasto o di una pastella; Agenti antischiumogeni: sostanze che impediscono o riducono la formazione di schiuma; Agenti di rivestimento: sostanze che applicate alla superficie esterna di un prodotto alimentare gli conferiscono un aspetto brillante o forniscono un rivestimento protettivo; Sali di fusione: sostanze che disperdono le proteine contenute nel formaggio realizzando una distribuzione omogenea di due o più fasi immiscibili; Agenti di trattamento delle farine: sostanze che vengono aggiunte alla farina o ad un impasto per migliorarne la qualità di cottura; Agenti di resistenza: sostanze che rendono o mantengono saldi o croccanti i tessuti dei frutti o degli ortaggi, o che interagiscono con agenti gelificanti per produrre o consolidare un gel; Agenti umidificanti: sostanze che impediscono l essiccazione dei prodotti alimentari contrastando l effetto di un umidità atmosferica scarsa, o che promuovono la dissoluzione di una polvere in un ambiente acquoso; Agenti di carica: sostanze che contribuiscono ad aumentare il volume di un prodotto alimentare senza contribuire in modo significativo al suo valore energetico disponibile; Gas propulsori: gas differenti dall aria che espellono un prodotto alimentare da un contenitore. Gli additivi in etichetta La menzione degli additivi nell etichetta dei prodotti alimentari è regolata dal decreto legislativo n. 109 del 27 gennaio 1992, che recepisce le Direttive n. 89/395/CEE e n. 89/369/CEE del Consiglio del 14 giugno 1989, concernenti l etichettatura, la presentazione e la pubblicità dei prodotti alimentari destinati al consumatore finale. Il D. Lgs. n. 109/1992 è stato di recente novellato dal D. Lgs. n. 181/2003, che recepisce la Direttiva 2000/13. In particolare, l art. 5 del D.lgs. 109/92 recita: per ingrediente si intende qualsiasi sostanza, compresi gli additivi, utilizzata nella fabbricazione o nella preparazione di un prodotto alimentare, ancora presente nel prodotto finito anche se in forma modificata. Test noi consumatori 5

6 L elencazione degli ingredienti (e quindi anche degli additivi) è classificata dal D.Lgs. 109/92 come obbligatoria salvo alcuni casi di deroga espressamente previsti. Per quanto riguarda gli additivi, la loro menzione può essere legittimamente omessa nell etichetta di acqueviti e distillati, mosti e vini, vini spumanti, vini frizzanti, vini liquorosi e birre con contenuto alcolico superiore a 1,2% in volume. In tutti gli altri casi gli additivi devono essere designati in etichetta con il nome della categoria di appartenenza colorante, conservante, gelificante, ecc. (vedi classificazione precedente) seguito dal nome specifico o dal codice identificativo. Fanno eccezione gli amidi modificati, per i quali è sufficiente la sola menzione della categoria. Sono sempre utili gli additivi? Come è facile desumere dalle definizioni fornite dal D.M. n. 209/96 e sopra elencate, non tutti gli additivi sono strettamente necessari. Se, infatti, l impiego di conservanti, antiossidanti, stabilizzanti, ecc., offre l innegabile vantaggio di aumentare la conservabilità dell alimento, preservandolo dalle alterazioni determinate da agenti fisici o biologici, l utilizzo di alcune categorie di additivi sembra unicamente finalizzato a migliorare artificiosamente la gradevolezza del prodotto. Sostanze come i coloranti, gli esaltatori di sapidità, gli agenti di rivestimento, gli agenti di resistenza soltanto per fare degli esempi quale scopo possono avere se non quello di alterare la percezione della qualità o addirittura si pensi agli agenti di carica della reale quantità del prodotto? Accanto a questi additivi, che potremmo rispettivamente classificare come i più utili ed i più inutili, esistono quelli la cui funzione consiste nel rendere possibile, o agevolare, il processo produttivo. È il caso degli emulsionanti, degli antiagglomeranti, dei sali di fusione, ecc.. Il rischio per la salute Tutti gli additivi autorizzati sono stati sottoposti a test ed il loro impiego, nei prodotti e nelle quantità permessi dalla legge, non dovrebbe presentare rischi per la salute dei consumatori. Tuttavia bisogna tener presente che le conseguenze dell assunzione nell uomo, specialmente quelle a medio e a lungo termine, potrebbero essere diverse da quelle riscontrate sugli animali di laboratorio, e eventuali accumuli o effetti sinergici di diverse sostanze potrebbero originare problemi difficilmente prevedibili. Infine, bisogna tener conto anche dei possibili casi di allergie, di intolleranze o di ipersensibilità individuali. Alla luce di queste considerazioni, è lecito concludere che l assunzione di additivi deve essere quanto più possibile contenuta. Come comportarsi L etichettatura, purtroppo, non ci aiuta abbastanza. Sebbene, infatti, l impiego di additivi debba sempre essere dichiarato salvo nel caso delle bevande alcoliche sopra elencate nessun obbligo è previsto circa l indicazione delle loro quantità: esse sono sì limitate dalla legge, ma tali limiti non sono riportati in etichetta. Questo impedisce al consumatore una piena e completa valutazione del prodotto, limitando l osservazione alla sola presenza/assenza di additivi, al loro numero e al numero di loro classi. Nel fare la spesa, dunque, sarà opportuno ricordare quanto segue: sono sempre da preferire gli alimenti semplici e freschi, che hanno meno bisogno di additivi e sono anche nutrizionalmente ed organoletticamente più validi; al contrario, sono sconsigliabili i cibi precucinati, che contengono grandi quantità di additivi; è bene scegliere prodotti con il minor numero possibile di additivi, evitando in particolare i coloranti e le altre sostanze che più mirano ad ingannare i nostri sensi: se i correttivi sono troppi, al fattore negativo Test noi consumatori 6

7 rappresentato dall eccesso di additivi si aggiunge sicuramente una scarsa qualità del prodotto e degli ingredienti da cui è ottenuto; più l aspetto di un alimento si allontana da quello delle materie prime utilizzate nella sua preparazione, più è stato pesante il processo di produzione. Per restituire all alimento colori, sapori, odori e consistenza accettabili sarà massiccio l uso di additivi; variare il più possibile i propri consumi contribuisce a garantire l apporto di tutti i nutrienti necessari per una dieta sana ed equilibrata, ed inoltre aiuta a prevenire il rischio di assumere, assieme agli alimenti, sempre gli stessi additivi e gli stessi contaminanti. Claudio Lucchetta IN BREVE Latte rigenerato : sei arresti per adulterazione e sofisticazione di alimenti Importavano dalla Francia scarti della lavorazione del latte e latte scaduto per poi rigenerarlo e reimmetterlo nei normali circuiti di distribuzione e vendita come latte a lunga conservazione. Questi i risultati di un indagine condotta dalla Guardia di Finanza che ha permesso alla Procura di Milano di procedere all arresto di sei persone per associazione a delinquere finalizzata all adulterazione e alla sofisticazione degli alimenti. Il latte, venduto dalla Delice Lait di Moyon e destinato agli animali (o a consumatori umani, ma in scadenza), veniva acquistato dall Agricomex di Milano e lo rivenduto al Centro Latte di Mantova che, nello stabilimento di Roverbello, lo raffinava per poi rivenderlo. Per questo scopo venivano impiegate anche sostanze vietate in Italia per l alimentazione umana. Il latte sarebbe stato venduto dalla Centrale Latte di Mantova ad almeno sei società che producono e imbottigliano latte a lunga conservazione. Tra queste la Sterilgarda Alimenti, estranea alla truffa ma coinvolta a causa di un dipendente addetto agli acquisti che, in cambio di tangenti, avrebbe fatto in modo di nascondere il latte ai controlli di qualità dell azienda stessa. Nell impossibilità di riconoscere le confezioni adulterate ancora in commercio del resto non sono stati resi noti i marchi coinvolti l unico consiglio che si può dare ai consumatori è quello di preferire il latte fresco, almeno per i prossimi mesi, fino alla scadenza del latte UHT rigenerato eventualmente presente nei punti vendita. La garanzia di qualità del latte fresco è infatti ora ulteriormente garantita dal Decreto 14 gennaio 2005, Linee guida per la stesura del manuale aziendale per la rintracciabilità del latte, emanato dal Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, di concerto con Ministro delle Attività Produttive. Il provvedimento, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 30 del 7 febbraio u.s., individua le modalità per la realizzazione del "Manuale aziendale per la rintracciabilità del latte alimentare fresco, finalizzato all'identificazione della provenienza e all'etichettatura. Tutti gli operatori sono tenuti a realizzarlo entro 60 giorni dalla pubblicazione del decreto, mentre dal centoventesimo giorno diverrà obbligatoria anche l'indicazione in etichetta del riferimento territoriale. Questo provvedimento anticipa i decreti previsti dalla Legge 204/2004, che dovranno individuare in tutti i settori le modalità di indicazione del luogo di origine, consentendo ai consumatori scelte di acquisto consapevoli. Test noi consumatori 7

8 un click e sei in adiconsum online per te tutte le notizie ed i servizi dell associazione news e attualità dei consumi comunicati stampa eventi (forum, seminari, convegni, corsi) dossier e studi specifici facsimile di reclami, ricorsi, richieste di risarcimento tutte le pubblicazioni (Test noi consumatori, Guide del consumatore, Adibank, CD Rom ecc.) iscrizione e consulenza online Partecipa anche tu alla nostra attività di difesa del consumatore: sei il benvenuto tra noi ADICONSUM, DALLA PARTE DEL CONSUMATORE. Direttore: Paolo Landi Direttore responsabile: Francesco Guzzardi Comitato di redazione: Angelo Motta, Fabio Picciolini Amministrazione: Adiconsum, via Lancisi 25, Roma Registrazione Tribunale di Roma n. 350 del Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) art. 1, comma 2, DCB Roma ADESIONI E ABBONAMENTI Adesione individuale: 31,00 ( 15,00 per gli iscritti Cisl) Abbonamento al settimanale Adiconsum News + mensili Adifinanza, a cura del settore credito e risparmio, Consumi & diritti, a cura del Centro giuridico Adiconsum e Attorno al piatto, a cura del settore sicurezza degli alimenti e nutrizione: 25,00 ( 15,00 per gli iscritti Cisl) Abbonamento al bimestrale La guida del consumatore : 25,00 ( 12,00 per gli iscritti Cisl) Adesione + Abbonamento a La guida del consumatore : 43,00 ( 27,00 per gli iscritti Cisl) I versamenti possono essere effettuati su c.c.p intestato ad Adiconsum Test noi consumatori 8

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