INDICE. Capo I DISPOSIZIONI GENERALI. Art. 1 1 FINALITÀ E DEFINIZIONI Commento di Marco Tremolada

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1 XIII Introduzione... VII Capo I DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1 1 FINALITÀ E DEFINIZIONI Commento di Marco Tremolada 1. Premessa Leduepartifondamentalidelcontenutodellanorma L efficacia della norma in relazione alle funzioni che essa può svolgere La parte della norma che indica la finalità delle disposizioni del decreto. La materiaoggettodiregolamentazione L uniformità dellaregolamentazionesututtoilterritorionazionale Il pieno rispetto del ruolo dell autonomia collettiva. Pluralità diapplica- zioni Ilrispettodelruoloassegnatodalladirettivaall autonomiacollettiva I contratti collettivi di diverso livello: confronto tra direttiva e decreto Il rispetto del ruolo assegnato dall ordinamento interno all autonomia collettiva Ruolo dell autonomia collettiva ed efficacia soggettiva dei relativi atti Autonomia individuale, autonomia collettiva e trattamenti di maggior favore Lapartedellanormariferitaall attuazioneorganicadelladirettiva Il recepimento dell indirizzo comunitario di protezione della sicurezza e dellasalutedeilavoratori Le conseguenze applicative dell inerenza della materia regolata dal decreto al sistema giuridico interno di protezione della sicurezza e della salute dei lavoratori... 33

2 XIV Art. 1 2 FINALITÀ E DEFINIZIONI Commento di Daniele Simonato 1. Nozioniedefinizioni Lanuovanozionedi«orariodilavoro» Lanuovanozionediorarioeil«lavorodiscontinuo» La nuova nozione di orario, il regime dei riposi, le ipotesi di confine ed il «riposoadeguato» La nozione di orario di lavoro ed ambito di applicazione soggettivo del decreto(rinvio) Lanozionedilavoronotturno Lavorostraordinarioesupplementare Illavoroaturni La nozione di lavoratore mobile ed offshore La «definizione» di contratto collettivo di lavoro ed il ruolo dei sindacati dei lavoratori comparativamente più rappresentativi Determinazione dei livelli di contrattazione e principio gerarchico L ammissibilità di una regolamentazione di miglior favore per il lavoratore della contrattazione di secondo livello e rapporto con l autonomiaindividuale L efficaciasoggettiva(rinvio) L individuazionedeisoggettistipulanti Art. 2 CAMPO DI APPLICAZIONE Commento di Andrea Sitzia 1. Premessa Ilcampodiapplicazionedella disciplinabase del Sull operatività della disciplina dettata dal D.Lgs. 66/2003 oltre i confini dellavorosubordinato Ladisciplinadeisettoriesclusi.Quadrogenerale La direttiva 1999/63/CEE e l orario di lavoro della gente di mare. (Rinvio) La direttiva 2000/79/CE e l orario di lavoro del personale di volo nell aviazionecivile L esclusione dei lavoratori mobili per quanto attiene ai profili di cuialladirettiva2002/15/ce La disciplina dell orario di lavoro nelle pubbliche amministrazioni. Aspetti generali Ilregimedelleesenzioniperesigenzediordinepubblico L esenzione del personale della scuola di cui al D.Lgs , n L orario di lavoro dei minori e il problema dell inclusione esplicita degli apprendistimaggiorenni

3 XV Capo II PRINCIPI IN MATERIA DI ORGANIZZAZIONE DELL ORARIO DI LAVORO Art. 3 ORARIO NORMALE DI LAVORO Commento di Irene Corso 1. Il capo II del D.Lgs. n. 66/2003 tra tradizione legislativa italiana e principi comunitari Ambitodiapplicazionedell art.3deld.lgs.n L orario normale di lavoro: a) definizione (Segue) b) illimitesettimanalelegale (Segue) c) il limite settimanale contrattuale: la riduzione dell orario normalelegale«aifinicontrattuali» (Segue) d) illimitegiornaliero La riduzione dell orario normale di lavoro: profilo retributivo e differenze rispetto a contratti di solidarietà er.o.l La distribuzione multiperiodale dell orario normale di lavoro: a) configurazione (Segue) b) limiti (Segue) c) i precedenti legislativi e i connessi problemi di coordinamento Le ripercussioni delle disposizioni del D.Lgs. n. 66 sulla disciplina del parttime Art. 4 DURATA MASSIMA DELL ORARIO DI LAVORO Commento di Adriana Topo 1. Illimitemassimodell orariodilavoronell ordinamentocomunitario Il limite massimo dell orario di lavoro: àmbitodiapplicazione Il limite massimo settimanale della prestazione nei rapporti di lavoro non assoggettatiadisciplinacollettiva Il limite massimo settimanale della prestazione nei rapporti di lavoro assoggettatiadisciplinacollettiva Facoltà della contrattazione collettiva nella determinazione dei criteri per il calcolodell orariodilavoromassimosettimanale La determinazione dell estensione giornaliera dell orario di lavoro e la collocazionetemporaledellaprestazione Lagestionecollettivadeitempidilavoro L onere d informazione nell ipotesi di superamento dell orario massimo settimanaleattraversoprestazionidilavorostraordinario Le sanzioni in caso di superamento dell orario massimo e nel caso di omessa informazione circa il superamento dell orario massimo settimanale tramiteprestazionistraordinarie

4 XVI Art. 5 LAVORO STRAORDINARIO Commento di Enrico Barraco 1. Lanozionedi lavorostraordinario Ilcampodiapplicazionedellarelativadisciplina Maggiore flessibilità nella gestione degli straordinari e ruolo dell autonomiacollettiva Ipotesi particolari di legittimo ricorso al lavoro straordinario predeterminatedallalegge Trattamentoretributivoecontributivo Riposicompensativi Obblighidicomunicazione Sanzioni Lavorostraordinarioe superlavoro Art. 6 CRITERI DI COMPUTO Commento di Adriana Topo 1. I criteri di computo dell orario multiperiodale. I periodi di ferie e le assenzepermalattia Criteridicalcolorelativiallavorostraordinario Capo III PAUSE, RIPOSI E FERIE Art. 7 RIPOSO GIORNALIERO Commento di Gianluca Spolverato 1. La nozione di periodo di riposo e la questione dei limiti alla giornata lavorativa La deroga al principio delle 11 ore di riposo giornaliero (rinvio) e al principio della consecutività Il riposo giornaliero e la reperibilità Il riposo giornaliero nel caso di più rapportidilavoro Art. 8 PAUSE Commento di Barbara de Mozzi 1. Introduzione

5 XVII 2. La disciplina delle pause negli artt. 5 R.D. 10 settembre 1953, n e 4 R.D.10settembre1923,n Disposizionispecialiafavoredispecifichecategoriedilavoratori La finalità dituteladellasicurezzaedellasalutedeilavoratori Ilruolodellacontrattazionecollettiva Lafattispeciedicuiall art Godimentodellapausaeduratadell orariodilavoro Laduratadellapausa Lacollocazionetemporaledellapausa Levariazioninellacollocazionetemporaledellapausa Mancata determinazione della pausa e autotutela del lavoratore Art. 9 RIPOSI SETTIMANALI Commento di Sabrina Bellumat 1. Premessa Caratteristiche Leoriginistorichedellanuovadisciplinasuiriposisettimanali La nuova disciplina dei riposi settimanali: molti gli elementi di continuità conilpassato Regoladellacadenzadomenicale Ilregimedellederoghe a) Deroghe alla periodicità del riposo settimanale ogni 7 giorni (Segue) b) Forme di periodicità anomale : la periodicità multiperiodale Derogheallacadenzadomenicaledelripososettimanale Disposizioni speciali che consentono la fruizione del riposo settimanale in un giorno diverso dalla domenica e deroghe previste dallalegge22febbraio1934,n Lequestioniirrisolte:iltrattamentoeconomico Abrogazioniesanzioni:rinvio Art. 10 FERIE ANNUALI Commento di Silvia Bertocco 1. Lafunzionedelleferienelsistemadellepausedilavoro Il rapporto tra la nuova disciplina e le fonti tradizionali in materia di ferie Ilimitiinderogabilideldirittoalleferie L individuazionelegaledelladurataminimadelleferie Il principio dell introannualità delleferie L autonomiacollettiva

6 XVIII 4. L irrinunziabilità del diritto alle ferie e il divieto di sostituzione con l indennità perferienongodute Laregolamentazionedelleferienell orariomultiperiodale Capo IV LAVORO NOTTURNO Art. 11 LIMITAZIONI AL LAVORO NOTTURNO Commento di Maria Giovanna Mattarolo 1. Premessa Lanozionedi lavoronotturno L accertamento della inidoneità dellavoratoreallavoronotturno Ilraffrontocongliartt.14e Ilimitidell accertamento Ildivietodilavoronotturnoperlelavoratricimadri Decorrenzaeduratadeldivieto Madrinaturaliemadriadottive Leconseguenzedeldivietosulrapportodilavoro Le esclusioni dall obbligo di prestare lavoro notturno previste dalla legge Leeventualiesclusioniprevistedaicontratticollettivi Il significato del non obbligo e le conseguenze in caso di inesistenza di mansionidiurne Lesanzioniacaricodeldatoredilavoro Lavoronotturnoepoterideldatoredilavoro L abrogazione del diritto di precedenza per i lavoratori che ne faccianorichiesta Art. 12 MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO NOTTURNO E OBBLIGHI DI COMUNICAZIONE Commento di Maria Giovanna Mattarolo 1. Oneriproceduraliperl introduzionedellavoronotturno Lerappresentanzesindacalititolarideldirittodiconsultazione Leconseguenzedellamancataconsultazione Leinformazioniperiodiche Art. 13 DURATA DEL LAVORO NOTTURNO Commento di Antonella Fortunato 1. Introduzione

7 XIX 2. Laduratadellavoronotturno L orariodilavorodeilavoratorinotturni Inparticolare:illimitemediogiornaliero (Segue) e il periodo di riferimento. Una proposta interpretativa Le eccezioni al limite medio: a) ilavoripericolosiefaticosi (Segue) b) il settore della panificazione non industriale Deroghealladuratadellavoronotturno (Segue) a) all art. 13, primocomma (Segue) b) allimitefissodeilavoripericolosiefaticosi (Segue) c) alla disciplina della panificazione non industriale La non computabilità del periodo minimo di riposo settimanale Limitazionialcampodiapplicazionedell art Sanzioni La contrattazione collettiva sulla durata media del lavoro notturno Conclusioni Trattamenti economici e benefici compensativi per il lavoro notturno; l evoluzionedelladisciplina La nuova disposizione dell art. 13, secondo comma. Considerazioni introduttive (Segue) a) leriduzionidiorario (Segue) b) itrattamentieconomiciindennitari (Segue) c) la seconda parte dell art. 13, secondo comma Conclusioni Art. 14 TUTELA IN CASO DI PRESTAZIONI DI LAVORO NOTTURNO Commento di Francesca Limena 1. Considerazionidiordinepreliminareedefinitorio Primo raffronto con le precedenti disposizioni della dir. 93/104/CE e del D.Lgs. 532/99, in tema di salute dei lavoratori notturni: la competenza medica Lediversetipologiedicontrollisanitari Il rinvio alle disposizioni previste dalla legge e dai contratti collettivi Il coinvolgimento sindacale: in particolare, la gestione delle ipotesi di particolaririschispecificiediparticolaricategoriedilavoratori Profilisanzionatori:brevicennierinvio Art. 15 TRASFERIMENTO AL LAVORO DIURNO Commento di Francesca Limena 1. L accertamento delle sopravvenute condizioni di inidoneità al lavoro notturno

8 XX 2. L assegnazioneamansioniequivalenti La mancanza o l indisponibilità dimansioniequivalenti Il rinvio alla contrattazione collettiva per l individuazione di soluzioni alternativeall assegnazioneamansioniequivalenti Capo V DISPOSIZIONI FINALI E DEROGHE Art. 16 DEROGHE ALLA DISCIPLINA DELLA DURATA SETTIMANALE DELL ORARIO Commento di Anna Piovesana 1. Lederogheprevistedall art.16d.lgs.66/2003el Avvisocomune Ilruolodellacontrattazionecollettiva Le fattispecie escluse a) le fattispecie previste dall art. 4 del R.D. 15 marzo 1923, n. 692, convertito dalla legge 17 aprile 1925, n. 473 e successive modifiche b) le fattispecie di cui al R.D. 10 settembre 1923 n. 1957, alle condizioni ivi previste, e le fattispecie di cui agli artt. 8 e 10 del R.D. 10 settembre 1923n c) le industrie di ricerca e coltivazione di idrocarburi, sia in mare che in terra,diposadicondotteedinstallazioneinmare d) le occupazioni che richiedono un lavoro discontinuo o di semplice attesa o custodia elencate nella tabella approvata con R.D. 6 dicembre 1923, n e successive modificazioni ed integrazioni alle condizioni ivipreviste e) icommessiviaggiatoriopiazzisti f) personaleviaggiantedeiservizipubbliciditrasporto g) glioperaiagricoliatempodeterminato h) i giornalisti professionisti, praticanti e pubblicisti dipendenti da aziende editrici di giornali, periodici e agenzie di stampa, nonché quellidipen- denti da aziende pubbliche e private esercenti sevizi radiotelevisivi i) personale addetto ai servizi di informazione radiotelevisiva gestiti da aziendepubblicheeprivate l) il personale poligrafico (operai ed impiegati) addetto alle attività di composizione, stampa e spedizione di quotidiani e settimanali, di documenti necessari al funzionamento degli organi legislativi e amministrativi nazionali e locali, nonché alle attività produttive delle agenzie di stampa 482 m) i lavori di cui all art. 1 della legge 20 aprile 1978, n. 154 e all art. 2 dellalegge13luglio1966,n n) le prestazioni rese da personale addetto alle aree operative, per assicurare la continuità del servizio nei settori appresso indicati: 1) personale dipendente da imprese concessionarie di servizi nel settore delle poste, delle autostrade, dei servizi portuali ed aeroportuali, nonché personale

9 XXI dipendente da imprese che gestiscono servizi pubblici di trasporto e da imprese esercenti servizi di telecomunicazione; 2) personale dipendente da aziende pubbliche e private, di produzione, trasformazione, distribuzione, trattamento ed erogazione di energia elettrica, gas, calore ed acqua; 3) personale dipendente da quelle di raccolta, trattamento, smaltimento e trasporto di rifiuti solidi urbani; 4) personale addetto ai servizi funebri e cimiteriali, limitatamente ai casi in cui sia richiesto dall autorità giudiziaria,sanitariaodipubblicasicurezza o) personale dipendente da gestori di impianti di distribuzione del carburantenonautostradali p) personale non impiegatizio dipendente da stabilimenti balneari, marini, fluviali,lacualiepiscinali Conclusioni: una riforma solo in fieri? Art. 17 DEROGHE ALLA DISCIPLINA IN MATERIA DI RIPOSO GIORNALIERO, PAUSE, LAVORO NOTTURNO, DURATA MASSIMA SETTIMANALE Commento di Elena Pasqualetto 1. Il sistema delle deroghe di cui all art. 17 e la sua derivazione comunitaria Lediversetipologiedideroghe Le deroghe per contratto collettivo: i contratti collettivi legittimati ad introdurrelederoghe Ledisposizioniderogabiliperviacontrattualecollettiva La derogabilità degliartt.7e La derogabilità dell art La derogabilità dell art Lederogheperdecretoministeriale Ledisposizioniderogabiliperdecreto Le attività con riferimento alle quali possono essere introdotte le derogheperdecreto Il terzo comma dell art. 17: le deroghe in materia di riposo giornaliero Illavoroaturni Illavorofrazionato Laclausoladicompensazione Lederoghelegalidelquintocommaeladirettivacomunitaria Lederogheperilpersonaledirettivo Ilpersonaledirettivoelaclausoladicautela Le regole in materia di orario di lavoro non applicabili al personale direttivo: a) l orario normale, l orario massimo e illavorostraordinario b) iriposigiornalieri,lepauseedillavoronotturno c) il personale direttivo ed il diritto al riposo settimanale Lamanodoperafamiliare I lavoratori del settore liturgico delle chiese e delle comunità religiose

10 XXII 7.4. Ilavoratoriadomicilio Iltelelavoro Le deroghe legali per il personale mobile: la nozione di lavoratori mobilidicuialsestocommadell art Il senso delle deroghe di cui all art. 17, sesto comma: la disapplicazionedegliartt.7,8,9e Il personale mobile dipendente da aziende autoferrotranviarie Art. 18 LAVORATORI A BORDO DI NAVI DA PESCA MARITTIMA Commento di Domenico Pizzonia 1. L orariodilavorodellagentedimare:lefontinormative LeconvenzioniOILn.109en LaDirettiva1999/63/CEel art.11deld.lgs n L orario di lavoro nella contrattazione collettiva per le navi da crociera e perlenavidacarico (Segue):l orariodilavorosunatantiveloci,aliscafierimorchiatori Illavorostraordinario Ifestiviedilsabato Leferie La Direttiva 1999/95/CE sull orario di lavoro a bordo delle navi mercantili facentiscaloneiportieuropei L orariodilavorodeilavoratoriimbarcatisullenavidapesca Art. 19 DISPOSIZIONI TRANSITORIE E ABROGAZIONI Commento di Patrizio Bernardo 1. Introduzione La verifica ministeriale sullo sfruttamento degli spazi negoziali nell attuazionedeldecreto Abrogazione:ledisposizionilegislativeeregolamentari (Segue): Lex posterior generalis non derogat priori speciali? Abrogazione:lacontrattazionecollettivaprevigente? Abrogazione: l espressa salvezza delle disposizioni aventi carattere sanzionatorio Iquattropossibili scenari Analisi di legittimità delleopzioniproposte Ilpanoramadelladottrinaeconclusioni L assoggettabilità del comportamento illecito alla legge del tempo delsuoverificarsi

11 XXIII 6. Il peculiare regime delle abrogazioni relative al personale dipendente da aziende autoferrotranviarie addetto ad attività caratterizzate dalla necessità di assicurare la continuità delservizio APPENDICE ALLEGATI: MATERIALE DI DOCUMENTAZIONE Sez. (A) Documentazione nazionale 1. Legge 1 o marzo2002,n Schema di decreto legislativo recante Attuazione delle direttive 93/104/ CE D.Lgs.8aprile2003,n Accordointerconfederaledel12novembre Confindustria.Circolare22aprile2003,n Sez. (B) Documentazione internazionale e comunitaria 1. Direttiva93/104/CEdelConsigliodel28giugno Raccomandazione75/457/CEEdelConsigliodel22luglio RisoluzionedelConsigliodel18dicembre Direttiva89/391/CEEdelConsigliodel12giugno Notizie sugli autori

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