ANALISI DI RISCHIO SANITARIO COME STRUMENTO DI BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "ANALISI DI RISCHIO SANITARIO COME STRUMENTO DI BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI"

Transcript

1 PROGETTO FORMATIVO E DI ORIENTAMENTO RELAZIONE DEL TIROCINIO SVOLTO PRESSO L ENTE ARPA SICILIA ANALISI DI RISCHIO SANITARIO COME STRUMENTO DI BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI - Luogo -Messina data 18/09/2009 TIROCINANTE: Gloria Bellamacina firma TUTOR AZIENDALE: Vincenzo Bartolozzi TUTOR UNIVERSITARIO: Maria Francesca Milazzo firma firma

2 1. PARTE GENERALE 1.1 L Analisi di Rischio Sanitario Per rischio ambientale ci si riferisce alla probabilità che si abbia un danno in seguito all esposizione ad un pericolo ambientale (environmental hazard: la fonte del rischio), fino a minacciare direttamente anche la specie umana. Un pericolo ambientale è qualsiasi fonte di possibile danno ambientale. I rischi ambientali si possono distinguere in rischi ambientali ecologici e rischi ambientali sanitari. Il rischio ambientale ecologico ha come obiettivo di indagine gli effetti sulle matrici ambientali che sono espressi in termini di stress sulle matrici stesse. Il rischio ambientale sanitario ha come obiettivo di indagine gli effetti sull uomo. L'analisi di rischio sanitario è una moderna tecnica usata per la valutazione del rischio associato ad un sito inquinato, altresì utile per la definizione delle priorità di intervento tra diversi siti inquinati, e per la caratterizzazione di disomogeneità su uno stesso sito. Con questa metodologia possono essere valutati alcuni pericoli per la salute dell'uomo e dell'ambiente dovuti al rilascio di inquinanti, ed è possibile elaborare un appropriata gestione del rischio. Lo strumento Analisi di Rischio per la valutazione dei siti contaminati è in uso da alcune decine di anni ed ha ricevuto un forte impulso negli USA con il Programma Superfund ed in Europa con l emergere del problema del risanamento di un numero molto ampio di siti e con l avvio di programmi di collaborazione internazionale. La procedura base di analisi del rischio adottata è quella dell ASTM E1739 (American Society for Testing and Materials) del 1995, che applica l approccio RBCA (Risk Based Corrective Action) ai siti interessati dal rilascio di prodotti petroliferi. Nel 1998 la norma è stata aggiornata ed integrata dalla guida PS104, che riguarda più in generale i rilasci di sostanze chimiche. La metodologia RBCA fa riferimento ad un approccio graduale basato su tre livelli di valutazione. Il passaggio a livelli (o gradi, tier) successivi prevede una caratterizzazione più accurata del sito e l'abbandono di alcune ipotesi conservative. Il grado di protezione

3 della salute e dell'ambiente non varia nei diversi livelli di analisi. La procedura RBCA è alla base del software dell EPA RBCA Tool Kit. Nel corso degli ultimi anni, oltre all RBCA Tool Kit, sono stati proposti diversi sistemi di supporto decisionale per la valutazione e la gestione del rischio dei siti contaminati. I principali Software utilizzati, per uso e diffusione, sono : Giuditta e ROME. In generale i passi che vengono seguiti nel corso di un analisi di rischio comprendono la ricostruzione del Modello Concettuale del sito in oggetto (o ricostruzione degli scenari di rischio), individuando le sorgenti di contaminazione, i percorsi di esposizione alla contaminazione ed infine i potenziali recettori umani e ambientali. Il risultato finale nel processo consiste nella valutazione del rischio reale, mediante il quale il livello di rischio calcolato viene confrontato con i limiti di accettabilità e, nel caso di accertamento di livelli inaccettabili di rischio, il processo di analisi del rischio viene applicato alla valutazione delle concentrazioni residue accettabili (CRA) per ciascuna sostanza. 1.2 Riferimenti Normativi In Italia il D.M. 471/1999 ha introdotto l analisi di rischio quale strumento interpretativo degli impatti generati da un sito contaminato sulla salute pubblica e sull'ambiente naturale. In tale ambito, l'analisi di Rischio si prefigura come strumento di verifica dell'accettabilità di concentrazioni residuali di sostanze inquinanti solo nei casi in cui, anche applicando le migliori tecnologie disponibili a costi sopportabili, non si riesce a raggiungere le CLA. L'evoluzione del panorama normativo ambientale, comunitario e italiano in particolare, avvenuto a seguito dell'entrata in vigore del D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 Norme in materia ambientale e s.m.i., ha determinato una profonda trasformazione in materia di siti contaminati anche per quanto riguarda l'approccio con cui viene affrontata la procedura stessa di bonifica. L approccio, rigidamente tabellare, si è trasformato in un metodo basato sulla valutazione del rischio sanitario associato allo stato di contaminazione del sito stesso. In particolare, è cambiato in modo sostanziale il ruolo che l analisi di rischio riveste all interno del

4 procedimento di bonifica rispetto a quanto previsto dalla precedente normativa (D.M. 471/99), pur mantenendo invariati i principi su cui si basa (conservatività, sitospecificità, calcolo in funzione della destinazione d uso del sito e degli strumenti di programmazione territoriale). Con il D. Lgs. 152/06, l analisi di rischio deve essere condotta sistematicamente su tutti i siti in cui siano presenti sostanze contaminanti in concentrazione superiore ai limiti tabellari (CSC) al fine di calcolare le concentrazioni soglia di rischio (CSR), le quali costituiranno gli obiettivi di bonifica o messa in sicurezza del sito. Il punto di partenza per la sua applicazione resta lo sviluppo del Modello Concettuale del Sito (MCS), basato sull individuazione e parametrizzazione di tre elementi principali: la sorgente di contaminazione, i percorsi di migrazione degli inquinanti attraverso le matrici ambientali, ed i bersagli o recettori della contaminazione nel sito o nel suo intorno. Il Decreto Legislativo n. 152/06 disciplina gli interventi di bonifica e ripristino ambientale dei siti contaminati, inoltre definisce le procedure, i criteri e le modalità per lo svolgimento delle operazioni necessarie per l eliminazione delle sorgenti d inquinamento e comunque per la riduzione delle concentrazioni di sostanze inquinanti in armonia con i principi e le norme comunitari, con particolare riferimento al principio chi inquina paga. Modifica profondamente non solo il ruolo che l analisi di Rischio Sanitario Ambientale riveste all interno del procedimento di bonifica rispetto a quanto previsto dalla precedente normativa, ma introduce numerose variazioni dell impostazione del procedimento a livello più generale, a partire dalla definizione di sito contaminato e dei casi in cui non diventa necessario effettuare interventi correttivi per la riduzione della contaminazione a livello delle differenti matrici ambientali. Il progetto di bonifica è articolato secondo i seguenti tre livelli di approfondimenti tecnici: Piano della Caratterizzazione; Progetto Preliminare e Progetto Definitivo. Il Piano di Caratterizzazione è, in caso di contaminazione, il primo di una serie di passi che hanno come obiettivo la bonifica del sito previsto dall art. 242 del D.Lgs. n. 152/06. Il Piano di Caratterizzazione descrive l area e tutte le attività che si sono svolte o che ancora si svolgono, individua le correlazioni tra le attività svolte, la localizzazione ed

5 l estensione della possibile contaminazione, descrive le caratteristiche delle componenti ambientali sia all interno del sito che nell area da questo influenzata, descrive le condizioni necessarie alla protezione ambientale e alla tutela della salute pubblica, presenta un Piano delle indagini da attuare per definire tipo, grado ed estensione dell inquinamento. Il prodotto finale del Piano di Caratterizzazione è il modello concettuale definitivo, punto di partenza per la progettazione degli interventi di risanamento ambientale. Il D.M. n. 471/1999 (abrogato dal Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.), regolamenta le attività di verifica e di controllo sulle procedura di bonifica. In particolare ai Comuni spetta l importante ruolo di approvazione dei progetti di bonifica. L iniziale fase di verifica e controllo è anch essa di competenza del Comune. L ente deputato a eseguire la principale attività di controllo è la Provincia competente nel territorio che, a tale scopo, riceve la documentazione relativa al Piano della caratterizzazione, al Progetto preliminare e al Progetto definitivo. La Provincia è tenuta infine ad attestare, con un apposita certificazione il completamento degli interventi di bonifica e ripristino ambientale, e la loro conformità ai progetti approvati. Alla Regione spettano le competenze di coordinamento e di verifica. 2. PARTE APPLICATIVA 2.1 Codici di Calcolo del Rischio Per lo sviluppo dell Analisi del Rischio è necessario servirsi di codici di calcolo. È possibile sintetizzare come riportato di seguito le principali differenze tra i tre software: Il software RBCA Tool Kit tende a razionalizzare la determinazione del rischio creato dalla contaminazione di un sito e fornisce utili suggerimenti per mitigare il rischio o eliminarlo. Sulla base dei dati sito specifici inseriti, il software combina modelli di destino e trasporto dei contaminanti con le funzioni di stima del rischio. Trattandosi di una metodologia mirata alle condizioni specifiche di un sito, RBCA Tool Kit è utilizzato soprattutto per sviluppare progetti di livelli finali di bonifica.

6 Il software ROME (ReasOnable Maximum Exposure) è il risultato di un progetto avviato dall APAT (al tempo ancora ANPA Agenzia Nazionale per la Protezione dell Ambiente) nel 1997 per l elaborazione di una metodologia di Analisi di Rischio e per la determinazione dei limiti di accettabilità della contaminazione nei suoli e nelle acque sotterranee. Tale metodologia si ispira agli standard ASTM/RBCA, sia nel processo decisionale che nei modelli di calcolo e algoritmi impiegati; il software recepisce inoltre l approccio graduale e i diversi algoritmi di calcolo della procedura RBCA. Il nuovo software ROME 2.1, è un moderno strumento per l analisi di rischio e per la valutazione degli obiettivi di bonifica dei siti contaminati. Tale software, include un database contenente la valutazione di parametri chimico/fisico e tossicologici per un gran numero di sostanze pericolose e valori di default aggiornabili per i parametri ambientali e di esposizione; fornisce elementi per la gestione del rischio e per la scelta delle soluzioni di risanamento del sito inquinato. Il software GIUDITTA (attualmente alla versione 3.1) è stato sviluppato nell ambito di un progetto della Provincia di Milano (1997) avente come obiettivo quello di creare uno strumento di lavoro che facilitasse nella delicata attività istituzionale di controllo e di certificazione finale degli interventi di bonifica. Il software, basato sugli standard ASTM, permette: la trattazione statistica dei dati disponibili sul chimismo dell area; di eseguire analisi di rischio riferite a sottoaree discrete ed omogenee, distinte tra di loro per caratteristiche; di elaborare, tramite strumenti esterni di interpolazione e georeferenziazione del dato i risultati derivanti dall'analisi di rischio, ottenendo mappe del sito associate ad una quantificazione areale/lineare/puntuale dei rischi individuati e delle concentrazioni residue obiettivo; una trattazione specifica per la famiglia degli idrocarburi; di calcolare le concentrazioni residue ammissibili (CRA); l'introduzione nel database del software di ulteriori composti chimici, oltre a quelli già previsti e compresi nell'allegato 1 del D.M. 471/99, per i quali sono state fornite da parte degli istituti di governo indicazioni sui limiti di concentrazione rispetto all'uso dell'area e per i quali sono stati rinvenuti in letteratura i relativi parametri tossicologici e chimico fisici.

7 2.2 Applicazione del software Giuditta 3.1 L applicazione del software GIUDITTA 3.1 è stata realizzata su due casi concreti, riferiti a due aree di una società di uno stabilimento di Priolo che vengono indicate come Area A1 e Area C2. Sull area A1 è stata effettuata un Analisi del Rischio Sanitario con lo scopo di effettuare un successivo confronto con i risultati ottenibili attraverso l applicazione di vari codici di calcolo, nello specifico RBCA, GIUDITTA 3.1 e ROME. Anche sull area C2 è stata condotta un Analisi di Rischio Sanitario, i risultati sono stati utilizzati, insieme a quelli dell area A1, come supporto in fase decisionale per suggerire interventi di bonifica. La procedura di analisi effettuata da GIUDITTA può essere riassunta affermando che l approccio concettuale prevede due Livelli di analisi: Livello 1 e Livello 2. Per analisi di Livello 1 si intende il puro confronto tabellare tra le concentrazioni dei contaminanti ritrovate nelle diverse matrici ambientali e le concentrazioni soglia di contaminazione definiti per i terreni e per le acque sotterranee (CSC). Il Livello 2 implementa le metodologie di calcolo di analisi di rischio sito specifica e gli obiettivi di bonifica. Qualora si riscontri un eccedenza rispetto ai valori limite si procederà con l analisi di Livello 2. Qualora non vi sia nessuna eccedenza l analisi del sito può considerarsi conclusa. Prima di andare a definire come calcolare i CSR è necessario stimare il rischio associato al ritrovamento di una sostanza al di sopra dei limiti stabiliti dalla normativa vigente. Per le sostanze cancerogene il rischio rappresenta la probabilità di assumere forme di cancro nel corso della durata di una vita e viene calcolato tramite la relazione: Rischio = CDI Sf dove: CDI = dose cronica assunta giornalmente ( Chronical Daily Intake ) da un recettore umano presente in sito;

8 Sf = Slope Factor (mg/kg/giorno) 1, costituisce il parametro tossicologico per le sostanze cancerogene. Per le sostanze non cancerogene il rischio viene espresso come HI (Hazard Index) attraverso la relazione: dove: HI = MDI TDI MDI = dose massima assunta giornalmente ( Maximun Daily Intake ) da un recettore umano presente in sito; TDI = costituisce il parametro tossicologico per le sostanze non cancerogene e sta per dose tollerabile giornaliera ( Tolerable Daily Intake mg/kg/giorno) che per unità di peso corporeo può essere assunta dall uomo senza che nel suo organismo si produca un danno. La valutazione del rischio per la falda viene effettuata confrontando, per ogni contaminante, la concentrazione calcolata al punto di conformità (Cpc) con la concentrazione di accettabilità tabellare (CSC) del Livello 1. Il rapporto tra queste due concentrazioni definisce il rischio per la falda (HI per la falda) che, per essere considerato accettabile, deve essere minore o uguale a uno: HI = Cpc / CSC Per la gestione delle contaminazioni da Idrocarburi GIUDITTA 3.1 propone un apposita modalità, la quale permette il calcolo del rischio e dei CSR tramite due modalità: TPHCWG e MADEP. 2.3 Risultati e confronto tra i software Il risultato dell Analisi del Rischio Sanitario condotto con GIUDITTA 3.1, mostra che il rischio non cancerogeno totale per l area A1 è pari a 2,86E+00, ossia superiore al limite di accettabilità. Il contributo maggiore a tale rischio è dato dal mercurio per il percorso outdoor di vapori da suolo insaturo.

9 Il rischio cancerogeno totale non è stato calcolato in quanto non sono presenti sostanze cancerogene in concentrazione superiori ai limiti normativi. I risultati dell Analisi di Rischio Sanitario sull area C2 danno un valore di rischio non cancerogeno totale pari a 1,35E 01, tale valore risulta inferiore al limite di accettabilità. Il rischio cancerogeno totale risulta pari a 1,01E 04 ed è superiore al limite di accettabilità. Le sostanze ed i percorsi che caratterizzano tale rischio sono il tricloroetilene e l esaclorobenzene per il percorso inalazione outdoor di vapori da acque sotterranee. Si riporta in tabella 2.1 il confronto tra i risultati ottenuti dall analisi di rischio sanitario per l area A1 ottenuti con Giuditta e quelli ottenuti con differenti software, nello specifico ROME 2.1 ed RBCA 1.3. Tabella 2.1 Confronto tra i software. Rischio cancerogeno totale Rischio non cancerogeno totale GIUDITTA 3.1 ROME 2.1 RBCA 1.3 NA 7,02E 8 NA 2,86E+00 2,36E+00 2,60E+00 Come si evince dalla tabella, i risultati ottenuti con le tre metodologie di calcolo del rischio sono ragionevolmente simili. 2.4 Calcolo CSR e Bonifica Nel D.M. 471/99 le CSC costituiscono un indice di "potenziale contaminazione" di un'area per la quale è necessario attuare un'analisi di Rischio specifica che tenga conto dei reali pericoli per i soggetti bersaglio. Questa analisi fornisce i valori di Concentrazione Soglia di Rischio (CSR), che permettono di definire il sito effettivamente

10 contaminato e che quindi costituiscono i limiti oltre i quali è necessario procedere alla bonifica. La formula seguente indica come si effettua la stima dei CSR: CSR = concentrazione ritrovata in sito ( Rischio accettabile ) Rischio calcolato Per l area A1, gli inquinanti che superano tali limiti sono gli idrocarburi pesanti ed il mercurio; per l area C2 gli inquinanti che superano tali limiti sono il tetracloroetilene e l esaclorobenzene, si ritiene dunque necessario un adeguato intervento di bonifica. Esistono numerose tecniche di bonifica; ovviamente la scelta viene oculata in base a vari fattori, tra cui la tipologia di inquinamento, l entità dell inquinamento, le caratteristiche dello stabilimento in oggetto (ubicazione, tipologia terreno, geologia del sito..) ed al capitale a disposizione. La scelta può essere concepita in due modi differenti: Approccio tabellare e/o sistemi di supporto alle decisioni; Approccio sperimentale. Dallo studio condotto in particolare è emerso che le eccedenze dell area C2 sono principalmente imputabili alla presenza di composti quali: esaclorobenzene, 1,2- dicloroetano, tricloroetilene, tetracloroetilene, esaclorobenzene, idrocarburi leggeri, arsenico e rame; mentre per l area A1 si hanno eccedenze relative a: zinco, mercurio, cadmio, idrocarburi leggeri ed idrocarburi pesanti. Gli interventi di bonifica più appropriati per le due aree sono il Bioventing ed il Soil Washing. 3.CONCLUSIONI Come si evince dalla tabella i risultati ottenuti con le tre metodologie di calcolo del rischio sono ragionevolmente simili.

11 E altresì importante sottolineare che le inevitabili differenze che emergono dal uso di differenti codici di calcolo sono imputabili ai diversi approcci che hanno le varie metodologie. In particolare il software GIUDITTA 3.1 prevede un trattamento più complesso e dettagliato dei dati riguardanti gli idrocarburi rispetto degli agli due software. Inoltre l ottica di implementazione dei dati mostra le seguenti differenze tra i vari codici: Il software ROME 2.1 propone di utilizzare, in presenza di un numero esiguo di dati, la concentrazione massima di ogni contaminante riscontrata in sito. Altrimenti, propone di utilizzare le grandezze statistiche previste nel Manuale Unichim n 196/1 e non permette di effettuare automaticamente il calcolo di tali grandezze statistiche. Il software Giuditta 3.1 prevede due possibili casi per la valutazione del rischio legato ai siti contaminati: nel primo caso la concentrazione da utilizzare per tale calcolo corrisponde alla media aritmetica o al percentile 95% dei dati disponibili relativi alla sorgente di contaminazione; nel secondo caso vengono eseguite procedure statistiche per tutte le aree definite nelle diverse matrici ambientali. Sono segnalate, accanto al numero di campioni, le stime del valore massimo, del percentile 95 %, della media aritmetica e dell UCL della media aritmetica.

Software applicativi per l Analisi di Rischio Caratteristiche - Criticità

Software applicativi per l Analisi di Rischio Caratteristiche - Criticità Software applicativi per l Analisi di Rischio Caratteristiche - Criticità Servizio Tecnologie e Siti Contaminati APAT 1 Software - Modelli applicativi I software maggiormente utilizzati in Italia sono:

Dettagli

Incontro informativo. Le bonifiche nel nuovo Testo Unico Ambientale e il confronto con la normativa britannica e francese

Incontro informativo. Le bonifiche nel nuovo Testo Unico Ambientale e il confronto con la normativa britannica e francese ISO 9001 : 2000 Certificato n. 97039 Settore Territorio Area Ambiente e Sicurezza Incontro informativo Le bonifiche nel nuovo Testo Unico Ambientale e il confronto con la normativa britannica e francese

Dettagli

Una metodologia da utilizzare può essere così sintetizzata:

Una metodologia da utilizzare può essere così sintetizzata: 10 CRITERI TECNICI DELLE PRIORITÀ L elenco dei siti con gli indici di priorità contenuti nel presente piano, dovrà essere rivisto ed aggiornato alla luce delle risultanze emergenti dai piani di caratterizzazione.

Dettagli

La relazione di riferimento e la normativa sulle bonifiche

La relazione di riferimento e la normativa sulle bonifiche Convegno su Il nuovo diritto dell ambiente: le recenti riforme su danno ambientale, bonifiche e IED. Aspetti legali, tecnici e assicurativi La relazione di riferimento e la normativa sulle bonifiche Donatella

Dettagli

LE BONIFICHE AMBIENTALI

LE BONIFICHE AMBIENTALI LE BONIFICHE AMBIENTALI Il problema dei siti contaminati riveste un ruolo prioritario nei programmi ambientali e di risanamento in gran parte dei paesi Europei. Con tale termine si intendono oggi tutte

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE.

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. 1 Nel panorama legislativo italiano la Salute e la Sicurezza sul Lavoro sono regolamentate da un gran numero di

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento

Dettagli

VADEMECUM SULLE PROCEDURE DI BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI

VADEMECUM SULLE PROCEDURE DI BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI VADEMECUM SULLE PROCEDURE DI BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI Riferimenti legislativi: D.Lgs 152/2006 e sue integrazioni con il D.Lgs 4/2008 art.242-245-248-249-304-allegato 4, parte IV Realizzazione di un

Dettagli

CONCETTI E DEFINIZIONI

CONCETTI E DEFINIZIONI Contenuti del DVR CONCETTI E DEFINIZIONI Valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell ambito dell organizzazione in cui essi prestano la propria

Dettagli

GESTIONE DEL RISCHIO NEI DISPOSITIVI MEDICI: DALLA CLASSIFICAZIONE ALLA COMMERCIALIZZAZIONE

GESTIONE DEL RISCHIO NEI DISPOSITIVI MEDICI: DALLA CLASSIFICAZIONE ALLA COMMERCIALIZZAZIONE 1 GESTIONE DEL RISCHIO NEI DISPOSITIVI MEDICI: DALLA CLASSIFICAZIONE ALLA COMMERCIALIZZAZIONE Ing. Enrico Perfler Eudax s.r.l. Milano, 23 Gennaio 2014 Indice 2 Il concetto di rischio nei dispositivi medici

Dettagli

La norma ISO 9001:08 ha apportato modifiche alla normativa precedente in

La norma ISO 9001:08 ha apportato modifiche alla normativa precedente in La norma ISO 9001:08 ha apportato modifiche alla normativa precedente in base alle necessità di chiarezza emerse nell utilizzo della precedente versione e per meglio armonizzarla con la ISO 14001:04. Elemento

Dettagli

Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche

Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Metodologia dell attività di vigilanza e controllo dell Autorità in relazione agli obblighi di pubblicazione

Dettagli

Proposta di integrazione del Protocollo Operativo per il campionamento e l analisi dei siti contaminati Fondo scavo e Pareti

Proposta di integrazione del Protocollo Operativo per il campionamento e l analisi dei siti contaminati Fondo scavo e Pareti Sito di Interesse Nazionale di Porto Marghera Proposta di integrazione del Protocollo Operativo per il campionamento e l analisi dei siti contaminati Fondo scavo e Pareti Novembre 2006 Elaborato da: Ing.

Dettagli

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007 Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani AA. 2006-2007 PIANO e PIANIFICAZIONE 3 Pianificazione È il Processo con il quale un individuo, una impresa, una istituzione, una collettività territoriale

Dettagli

Uso delle attrezzature di lavoro

Uso delle attrezzature di lavoro COORDINAMENTO TECNICO PER LA PREVENZIONE DEGLI ASSESSORATI ALLA SANITA DELLE REGIONI E PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO Decreto Legislativo n 626/94 D O C U M E N T O N 11 LINEE GUIDA SU TITOLO III

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

Allegato I. Parte A Obiettivi formativi

Allegato I. Parte A Obiettivi formativi Allegato I Parte A Obiettivi formativi Tenuto conto dei contenuti formativi riportati nell Allegato I del decreto legislativo n. 150/2012, si riportano di seguito i contenuti comuni degli specifici corsi

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

I Sistemi di Gestione Integrata Qualità, Ambiente e Sicurezza alla luce delle novità delle nuove edizioni delle norme ISO 9001 e 14001

I Sistemi di Gestione Integrata Qualità, Ambiente e Sicurezza alla luce delle novità delle nuove edizioni delle norme ISO 9001 e 14001 I Sistemi di Gestione Integrata Qualità, Ambiente e Sicurezza alla luce delle novità delle nuove edizioni delle norme ISO 9001 e 14001 Percorsi di ampliamento dei campi di applicazione gestiti in modo

Dettagli

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ DICHIARAZIONE IN MERITO AL RISPETTO DEI CRITERI PREVISTI IN TEMA DI RIUTILIZZO DI TERRE E ROCCE DA SCAVO DAL COMMA 1 DELL ART. 41bis DEL DECRETO LEGGE 21 GIUGNO 2013, N 69, RECANTE DISPOSIZIONI URGENTI

Dettagli

Università degli Studi di Brescia Facoltà di Ingegneria

Università degli Studi di Brescia Facoltà di Ingegneria REGOLAMENTO ORGANIZZATIVO DELLE PROVE FINALI PER I CORSI DI LAUREA EX DM 270/04 (Approvato CDF 9-3-2011) 1. Riferimenti normativi. 1.1. Decreto Ministeriale 22-10-2004 n. 270, art. 10 (Obiettivi ed attività

Dettagli

ANALISI DI RISCHIO SEMIQUANTITATIVA IN SUPPORTO ALLE VALUTAZIONI IN PRESENZA DI ATMOSFERE ESPLOSIVE (ATEX)

ANALISI DI RISCHIO SEMIQUANTITATIVA IN SUPPORTO ALLE VALUTAZIONI IN PRESENZA DI ATMOSFERE ESPLOSIVE (ATEX) ANALISI DI RISCHIO SEMIQUANTITATIVA IN SUPPORTO ALLE VALUTAZIONI IN PRESENZA DI ATMOSFERE ESPLOSIVE (ATEX) T. Pezzo *, D. Vannucci *, G. Uguccioni + * D Appolonia SpA, Genova + D Appolonia SpA, San Donato

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

Problematiche sulla valutazione delle riserve sinistri r.c. auto

Problematiche sulla valutazione delle riserve sinistri r.c. auto PARTE 13 RIUNIONE DI LAVORO ATTUARI INCARICATI R.C.AUTO Problematiche sulla valutazione delle riserve sinistri r.c. auto Roma 27 ottobre 2010 Marina Mieli - ISVAP 1 Indice 1) Il nuovo sistema di risarcimento

Dettagli

A cura di Giorgio Mezzasalma

A cura di Giorgio Mezzasalma GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma

Dettagli

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si

Dettagli

BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI E DISCIPLINA DEGLI APPALTI

BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI E DISCIPLINA DEGLI APPALTI BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI E DISCIPLINA DEGLI APPALTI Dott. Giovanni Squitieri Amministratore Delegato SIAP Genova 21 luglio 2009 2 Secondo il VI Prontuario delle Bonifiche pubblicato da Ambiente&Sicurezza

Dettagli

www.lavoripubblici.it

www.lavoripubblici.it Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ****** Istruzioni per l applicazione delle Norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M. 14 gennaio 2008 16 INTRODUZIONE Il Decreto Ministeriale 14 gennaio 2008,

Dettagli

Settore Agricoltura Beni culturali e ambientali Turismo. X Gestione del territorio

Settore Agricoltura Beni culturali e ambientali Turismo. X Gestione del territorio REGIONANDO 2001 REGIONE LIGURIA Settore Assetto del territorio e Controllo Tecnico ATTIVITÀ REGIONALI PER LA QUALIFICAZIONE E SOSTEGNO DEGLI ENTI LOCALI LIGURI NELLA DIFESA DEL SUOLO E NELLA TUTELA DELLA

Dettagli

Visita il sito www.epc.it

Visita il sito www.epc.it Guarda tutti i titoli in collana Visita il sito www.epc.it seguono diapositive di esempio del corso selezionato Durante la proiezione di questa diapositiva il relatore si presenta ed effettua un rapido

Dettagli

MS e CLE: sistemi informativi e diffusione. Maria Ioannilli Università di Roma Tor Vergata

MS e CLE: sistemi informativi e diffusione. Maria Ioannilli Università di Roma Tor Vergata MS e CLE: sistemi informativi e diffusione Maria Ioannilli Università di Roma Tor Vergata La prevenzione del rischio sismico Dopo il terremoto in Abruzzo del 6 aprile 2009, lo Stato ha emanato un nuovo

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ SIF CAPITOLO 08 (ED. 01) MISURAZIONI, ANALISI E MIGLIORAMENTO

MANUALE DELLA QUALITÀ SIF CAPITOLO 08 (ED. 01) MISURAZIONI, ANALISI E MIGLIORAMENTO INDICE 8.1 Generalità 8.2 Monitoraggi e Misurazione 8.2.1 Soddisfazione del cliente 8.2.2 Verifiche Ispettive Interne 8.2.3 Monitoraggio e misurazione dei processi 8.2.4 Monitoraggio e misurazione dei

Dettagli

PROCEDURA DI GESTIONE DELLE PRESCRIZIONI LEGALI

PROCEDURA DI GESTIONE DELLE PRESCRIZIONI LEGALI legali 0 18/05/09 1 6 PROCEDURA DI GESTIONE DELLE PRESCRIZIONI LEGALI INDICE PROCEDURA DI GESTIONE DELLE PRESCRIZIONI LEGALI...1 INDICE...1 1 Scopo...2 2 Campo di applicazione...2 3 Terminologia ed abbreviazioni...2

Dettagli

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ (resa ai sensi degli artt. 47 e 38 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n.445)

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ (resa ai sensi degli artt. 47 e 38 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n.445) Spett.le ARPA Lombardia DIPARTIMENTO DI.. Via...... (indirizzare all ARPA territorialmente competente con riferimento al sito di produzione dei materiali da scavo) Dichiarazione relativa al rispetto delle

Dettagli

Portale Acqua e Salute

Portale Acqua e Salute Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Portale Acqua e Salute Liana Gramaccioni 23/06/2008 Roma Liana Gramaccioni Portale Acqua e Salute L acqua è il bene strategico del terzo millennio.

Dettagli

Ciclo di vita dimensionale

Ciclo di vita dimensionale aprile 2012 1 Il ciclo di vita dimensionale Business Dimensional Lifecycle, chiamato anche Kimball Lifecycle descrive il framework complessivo che lega le diverse attività dello sviluppo di un sistema

Dettagli

SOFTWARE PER LA RILEVAZIONE DEI TEMPI PER CENTRI DI COSTO

SOFTWARE PER LA RILEVAZIONE DEI TEMPI PER CENTRI DI COSTO SOFTWARE PER LA RILEVAZIONE DEI TEMPI PER CENTRI DI COSTO Descrizione Nell ambito della rilevazione dei costi, Solari con l ambiente Start propone Time&Cost, una applicazione che contribuisce a fornire

Dettagli

DICHIARAZIONE DI SINTESI per adozione del Documento di Piano

DICHIARAZIONE DI SINTESI per adozione del Documento di Piano Comune di Busto Garolfo Provincia di Milano Piano di Governo del Territorio - PGT Valutazione Ambientale Strategica del Documento di Piano DICHIARAZIONE DI SINTESI per adozione del Documento di Piano Autorità

Dettagli

Sistemi di misurazione e valutazione delle performance

Sistemi di misurazione e valutazione delle performance Sistemi di misurazione e valutazione delle performance 1 SVILUPPO DELL'INTERVENTO Cos è la misurazione e valutazione delle performance e a cosa serve? Efficienza Efficacia Outcome Requisiti minimi Indicatori

Dettagli

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO 20.1 PREMESSA... 255 20.2 COMITATO DI CONSULTAZIONE... 255 20.3 SOGGETTI TITOLATI A PRESENTARE RICHIESTE DI MODIFICA... 255 20.4 REQUISITI DI RICEVIBILITA

Dettagli

6.1. Risultati simulazioni termovalorizzatore Osmannoro2000

6.1. Risultati simulazioni termovalorizzatore Osmannoro2000 pag. 217 6. Risultati Di seguito si riportano i risultati relativi alle diverse simulazioni di diffusione atmosferica degli inquinanti effettuate. In particolare sono riportati i risultati sotto forma

Dettagli

B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305. Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie

B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305. Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305 Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie LA GIUNTA REGIONALE Premesso: che con D.P.R. 12 aprile

Dettagli

EA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1

EA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1 UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA Fase 1: Analisi iniziale L analisi iniziale prevede uno studio dello stato attuale della gestione interna dell Ente. Metodo: si prevede l individuazione dei referenti

Dettagli

Specifiche dello sviluppo di un progetto software e indicazioni sulla documentazione e sulle modalità di esercizio delle prestazioni

Specifiche dello sviluppo di un progetto software e indicazioni sulla documentazione e sulle modalità di esercizio delle prestazioni Specifiche dello sviluppo di un progetto software e indicazioni sulla documentazione e sulle modalità di esercizio delle prestazioni Redatto dalla Commissione per l elettronica, l informatica e la telematica

Dettagli

GUIDA AL CALCOLO DEI COSTI DELLE ATTIVITA DI RICERCA DOCUMENTALE

GUIDA AL CALCOLO DEI COSTI DELLE ATTIVITA DI RICERCA DOCUMENTALE GUIDA AL CALCOLO DEI COSTI DELLE ATTIVITA DI RICERCA DOCUMENTALE L applicazione elaborata da Nordest Informatica e disponibile all interno del sito è finalizzata a fornirvi un ipotesi dell impatto economico

Dettagli

GESTIONE DELLA QUALITÀ DELLE FORNITURE DI BENI E SERVIZI

GESTIONE DELLA QUALITÀ DELLE FORNITURE DI BENI E SERVIZI Pagina 1 di 10 GESTIONE DELLA QUALITÀ DELLE DISTRIBUZIONE Fornitori di beni e servizi Documento pubblicato su www.comune.torino.it/progettoqualita/procedure.shtml APPLICAZIONE SPERIMENTALE Stato del documento

Dettagli

ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito

ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito 1 ISA 610 USING THE WORK OF INTERNAL AUDITORS Questo principio tratta

Dettagli

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) Revisione Approvazione n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA QUALITA Il nostro progetto

Dettagli

Nota interpretativa. La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali

Nota interpretativa. La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali Nota interpretativa La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali Febbraio 2012 1 Mandato 2008-2012 Area di delega Consigliere Delegato

Dettagli

Relazione Geologica e Relazione Geotecnica

Relazione Geologica e Relazione Geotecnica Relazione Geologica e Relazione Geotecnica La Relazione Geologica e la Relazione Geotecnica sono due documenti progettuali sempre distinti. La Relazione Geologica è essenziale per il geotecnico e lo strutturista,

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007 Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,

Dettagli

Andrea Petromilli Ordine degli Psicologi del Veneto. andrea.petromilli@psyveneto.it

Andrea Petromilli Ordine degli Psicologi del Veneto. andrea.petromilli@psyveneto.it L Ordine degli Psicologi del Veneto ed il processo di valutazione del rischio stress nella prospettiva delle azioni di miglioramento e lo sviluppo del benessere organizzativo. Andrea Petromilli Ordine

Dettagli

D.M. 31/2015 Il punto di vista delle Agenzie Ambientali per la Protezione dell Ambiente

D.M. 31/2015 Il punto di vista delle Agenzie Ambientali per la Protezione dell Ambiente Conferenza Nazionale dell Industria sull ambiente e le bonifiche. Direttiva IED e semplificazioni rete carburanti Ferrara, 23 settembre 2015 D.M. 31/2015 Il punto di vista delle Agenzie Ambientali per

Dettagli

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO «DVR _ STRESS LAVORO CORRELATO» Pagina 1 di 9 DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO (Art. 28 comma 1 D. Lgs. 9 aprile 2008 n.81 così come modificato dal D.Lgs. 106/09) conforme

Dettagli

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms adacher@dia.uniroma3.it Introduzione Sistemi e Modelli Lo studio e l analisi di sistemi tramite una rappresentazione astratta o una sua formalizzazione

Dettagli

Compilazione del modulo di dichiarazione per l utilizzo terre e rocce da scavo come sottoprodotto, ai sensi della legge 9 agosto 2013 n.

Compilazione del modulo di dichiarazione per l utilizzo terre e rocce da scavo come sottoprodotto, ai sensi della legge 9 agosto 2013 n. Compilazione del modulo di dichiarazione per l utilizzo terre e rocce da scavo come sottoprodotto, ai sensi della legge 9 agosto 2013 n. 98 A seguito dell entrata in vigore della Legge 09.08.2013 n. 98,

Dettagli

TERRE E ROCCE DA SCAVO art. 186 del D.lgs. n. 152/2006, così come modificato dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 LINEE GUIDA

TERRE E ROCCE DA SCAVO art. 186 del D.lgs. n. 152/2006, così come modificato dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 LINEE GUIDA TERRE E ROCCE DA SCAVO art. 186 del D.lgs. n. 152/2006, così come modificato dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 LINEE GUIDA Con le modifiche apportate dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 al

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 -

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 - PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016-1 1. Introduzione: organizzazione e funzioni del Comune. Con l approvazione del presente Programma Triennale della Trasparenza e dell

Dettagli

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE...

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE... Pagina 1 di 6 INDICE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 2.1. GENERALITÀ... 2 2.2. COMPETENZA, CONSAPEVOLEZZA E ADDESTRAMENTO... 2 3. INFRASTRUTTURE...3 4. AMBIENTE DI LAVORO...6

Dettagli

1 - QUADRO NORMATIVO: COMPETENZE IN MERITO AL RICONOSCIMENTO DELLA

1 - QUADRO NORMATIVO: COMPETENZE IN MERITO AL RICONOSCIMENTO DELLA RICONOSCIMENTO DELLA FIGURA DI TECNICO COMPETENTE IN ACUSTICA AMBIENTALE ART. 2, COMMI SESTO, SETTIMO ED OTTAVO DELLA LEGGE 26 OTTOBRE 1995, N. 447 A cura dell Osservatorio Regionale Agenti Fisici Direzione

Dettagli

PERFORMANCE FRAMEWORK, RESERVE E REVIEW NELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020. ROMA, 25 FEBBRAIO 2014 (update 14 APRILE 2014)

PERFORMANCE FRAMEWORK, RESERVE E REVIEW NELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020. ROMA, 25 FEBBRAIO 2014 (update 14 APRILE 2014) PERFORMANCE FRAMEWORK, RESERVE E REVIEW NELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 ROMA, 25 FEBBRAIO 2014 (update 14 APRILE 2014) OBIETTIVI E STRUMENTI Il quadro di riferimento dell attuazione (performance framework)

Dettagli

Project Management. Modulo: Introduzione. prof. ing. Guido Guizzi

Project Management. Modulo: Introduzione. prof. ing. Guido Guizzi Project Management Modulo: Introduzione prof. ing. Guido Guizzi Definizione di Project Management Processo unico consistente in un insieme di attività coordinate con scadenze iniziali e finali, intraprese

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL COMITATO TECNICO DI CERTIFICAZIONE

REGOLAMENTO PER IL COMITATO TECNICO DI CERTIFICAZIONE Pagina 1 di 5 Revisione Data Descrizione Redazione Approvazione Pagina 2 di 5 Indice 1 Scopo e campo di applicazione 2 Riferimenti normativi 3 Costituzione e funzionamento del Comitato di Certificazione

Dettagli

Sviluppo dell anagrafe dei siti contaminati nella Provincia Autonoma di Trento

Sviluppo dell anagrafe dei siti contaminati nella Provincia Autonoma di Trento Sviluppo dell anagrafe dei siti contaminati nella Provincia Autonoma di Trento A. Camin I. Castellani G. Rampanelli Rimini 5-8/11/2008 L Anagrafe dei siti contaminati Il 15/12/1999, sul Supplemento Ordinario

Dettagli

CATASTO SITI CONTAMINATI ARPA EMILIA-ROMAGNA

CATASTO SITI CONTAMINATI ARPA EMILIA-ROMAGNA CATASTO SITI CONTAMINATI ARPA EMILIA-ROMAGNA Indice 1. Introduzione 1 2. Descrizione del catasto 2 2.1 Sezione A: Anagrafica 4 2.2 Sezione B: Tecnica 7 2.3 Sezione C: Procedurale 10 2.4 Sezione D: Interventi

Dettagli

VALORE DELLE MERCI SEQUESTRATE

VALORE DELLE MERCI SEQUESTRATE La contraffazione in cifre: NUOVA METODOLOGIA PER LA STIMA DEL VALORE DELLE MERCI SEQUESTRATE Roma, Giugno 2013 Giugno 2013-1 Il valore economico dei sequestri In questo Focus si approfondiscono alcune

Dettagli

DEFINIZIONI INDISPENSABILI

DEFINIZIONI INDISPENSABILI 1 DEFINIZIONI INDISPENSABILI Preimballaggio Per imballaggio preconfezionato, o preimballaggio, si intende l insieme del prodotto e dell imballaggio nel quale è confezionato. Possiamo affermare quindi che

Dettagli

Politica per la Sicurezza

Politica per la Sicurezza Codice CODIN-ISO27001-POL-01-B Tipo Politica Progetto Certificazione ISO 27001 Cliente CODIN S.p.A. Autore Direttore Tecnico Data 14 ottobre 2014 Revisione Resp. SGSI Approvazione Direttore Generale Stato

Dettagli

«Gestione dei documenti e delle registrazioni» 1 SCOPO... 2 2 CAMPO DI APPLICAZIONE E GENERALITA... 2 3 RESPONSABILITA... 2 4 DEFINIZIONI...

«Gestione dei documenti e delle registrazioni» 1 SCOPO... 2 2 CAMPO DI APPLICAZIONE E GENERALITA... 2 3 RESPONSABILITA... 2 4 DEFINIZIONI... Pagina 1 di 6 INDICE 1 SCOPO... 2 2 CAMPO DI APPLICAZIONE E GENERALITA... 2 3 RESPONSABILITA... 2 4 DEFINIZIONI... 2 5 RESPONSABILITA... 2 5.3 DESTINATARIO DELLA DOCUMENTAZIONE... 3 6 PROCEDURA... 3 6.1

Dettagli

L attività di coordinamento delle strutture di Arpa Piemonte per l attuazione dell IPPC e dei controlli integrati

L attività di coordinamento delle strutture di Arpa Piemonte per l attuazione dell IPPC e dei controlli integrati Cagliari, 25-26 marzo 2010 Caesar s Hotel Sala Conferenze L attività di coordinamento delle strutture di Arpa Piemonte per l attuazione dell IPPC e dei controlli integrati a cura di Massimo Boasso - Area

Dettagli

Attestato di prestazione energetica per edificio residenziale

Attestato di prestazione energetica per edificio residenziale Attestato di prestazione energetica per edificio residenziale Ubicazione Proprietà Tipologia edilizia Riferimenti catastali Codice attestato San Casciano Val Di Pesa, via Decimo 14, 50026 San Casciano

Dettagli

CSP- CSE RSPP FSL - FFSL - CTS CTSS*

CSP- CSE RSPP FSL - FFSL - CTS CTSS* PROCEDURA GESTIONALE sigla:pd20 Pag. 1 di 5 DEL CSP- CSE RSPP FSL - FFSL - CTS CTSS* 0 1 emissione Rev. Data Motivazioni Convalida Approvazione Pag. 2 di 5 INDICE 1.0 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 2.0

Dettagli

LE BONIFICHE AMBIENTALI rimedi ai danni generati dalla chimica

LE BONIFICHE AMBIENTALI rimedi ai danni generati dalla chimica Water & Soil Remediation Srl v. Donatori di Sangue, 13 Levata di Curtatone (MN) LE BONIFICHE AMBIENTALI rimedi ai danni generati dalla chimica Water & Soil Remediation Srl Relatore: Dott. Stefano Danini

Dettagli

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione

Dettagli

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Vengono posti alcuni quesiti in relazione al servizio di trasporto dei rifiuti. Un Consorzio di Enti Locali, costituito

Dettagli

AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO

AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO PROCEDURA PR02 - Audit Interni Edizione 1 Approvata dal Direttore della SC Medicina Legale Emessa dal Referente Aziendale per la Qualità

Dettagli

03. Il Modello Gestionale per Processi

03. Il Modello Gestionale per Processi 03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma

Dettagli

La valutazione del rischio chimico

La valutazione del rischio chimico La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,

Dettagli

MIFID Markets in Financial Instruments Directive

MIFID Markets in Financial Instruments Directive MIFID Markets in Financial Instruments Directive Il 1 1 Novembre 2007 è stata recepita anche in Italia, attraverso il Decreto Legislativo del 17 Settembre 2007 n.164n.164,, la Direttiva Comunitaria denominata

Dettagli

Il Gruppo di lavoro ha articolato l operazione in fasi:

Il Gruppo di lavoro ha articolato l operazione in fasi: La Camera dei deputati è stata tra le prime istituzioni italiane a realizzare, nella seconda metà degli anni novanta, una versione del proprio sito che, riferita ai tempi, poteva definirsi accessibile.

Dettagli

Regolamento di attribuzione del codice ISBN e di erogazione dei servizi dell Agenzia ISBN

Regolamento di attribuzione del codice ISBN e di erogazione dei servizi dell Agenzia ISBN Regolamento di attribuzione del codice ISBN e di erogazione dei servizi dell Agenzia ISBN Compilando l apposito form web di adesione il richiedente formula all Agenzia ISBN una proposta per l attribuzione

Dettagli

PROGRAMMA Formazione e aggiornamento degli utilizzatori professionali e dei consulenti fitosanitari

PROGRAMMA Formazione e aggiornamento degli utilizzatori professionali e dei consulenti fitosanitari PROGRAMMA Formazione e aggiornamento degli utilizzatori professionali e dei consulenti fitosanitari Tenuto conto dei contenuti formativi riportati nel PAN, nell Allegato I del decreto legislativo n. 150/2012,

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

CORSO BUSINESS CONTINUITY AND DISASTER RECOVERY MANAGEMENT LE 10 PROFESSIONAL PRACTICES

CORSO BUSINESS CONTINUITY AND DISASTER RECOVERY MANAGEMENT LE 10 PROFESSIONAL PRACTICES 1 CORSO BUSINESS CONTINUITY AND DISASTER RECOVERY MANAGEMENT Il corso è finalizzato a illustrare in dettaglio le competenze richieste al Business Continuity Manager per guidare un progetto BCM e/o gestire

Dettagli

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Commissione Consultiva Permanente Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG) Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Prima di procedere

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

Lo stato dell Ambiente in Liguria 145

Lo stato dell Ambiente in Liguria 145 La nostra Regione, pur essendo un piccolo territorio a vocazione turistica, ha anche un passato di attività industriale di rilievo; alcune zone sono definite ad alta concentrazione di attività produttive

Dettagli

Procedure di lavoro in ambienti confinati Livello specialistico

Procedure di lavoro in ambienti confinati Livello specialistico Procedure di lavoro in ambienti confinati Livello specialistico La formazione riferita a questo modulo formativo intende far acquisire le nozioni relative alla normativa e ai processi operativi che governano

Dettagli

R E A C H C L P T. U.

R E A C H C L P T. U. R E A C H C L P T. U. DECRETO LEG/VO 81/08 -TITOLO IX CAPO I PROTEZIONE DA AGENTI CHIMICI CAPO II PROTEZIONE DA AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI : LE IMPLICAZIONI DEL REACH E DEL CLP NELL AMBITO DELLA NORMATIVA

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI. Ambito Servizi al Lavoro. ISO 9001 cert. N. 5673/1

CARTA DEI SERVIZI. Ambito Servizi al Lavoro. ISO 9001 cert. N. 5673/1 CARTA DEI SERVIZI Ambito Servizi al Lavoro ISO 9001 cert. N. 5673/1 INDICE CERTIFICATO ISO 9001:2008..... 3 1. COS E LA CARTA DEI SERVIZI... 4 1.1 Caratteristiche di questa carta... 4 2. NORME E PRINCIPI...

Dettagli

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 PIEMONTE D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 Oggetto: Programmazione della rete scolastica nella Regione Piemonte - anni scolastici 2005/06-2006/07 art. 138 del D.lgs 112/98. Indicazioni programmatiche inerenti

Dettagli

Ministero dell Interno

Ministero dell Interno DIPARTIMENTO PER LE POLITICHE DEL PERSONALE DELL AMMINISTRAZIONE CIVILE E PER LE RISORSE STRUMENTALI E FINANZIARIE Ufficio VI - Valutazione Circolare n. Roma, Prot. N. M/ ALL UFFICIO I GABINETTO DEL CAPO

Dettagli

Gestione dei documenti e delle registrazioni Rev. 00 del 11.11.08

Gestione dei documenti e delle registrazioni Rev. 00 del 11.11.08 1. DISTRIBUZIONE A tutti i membri dell organizzazione ING. TOMMASO 2. SCOPO Descrivere la gestione della documentazione e delle registrazioni del sistema di gestione 3. APPLICABILITÀ La presente procedura

Dettagli

Approccio Normativo e problematiche Gestionali Discariche

Approccio Normativo e problematiche Gestionali Discariche . Approccio Normativo e problematiche Gestionali Discariche Dott. Geol. Raffaele Rizzo Dott.Geol.. RAFFAELE RIZZO - ROMA 4 maggio 2011 1 Normativa Europea di riferimento: - Direttiva 1999/31 31/CE relativa

Dettagli

PROCEDURA OPERATIVA PER LA GESTIONE DELLO SVILUPPO DEL SOFTWARE BM-33T

PROCEDURA OPERATIVA PER LA GESTIONE DELLO SVILUPPO DEL SOFTWARE BM-33T Proc. 23 Pag. 1 di 8 PROCEDURA OPERATIVA PER LA GESTIONE DELLO SVILUPPO DEL SOFTWARE BM-33T 1. SCOPO... 2 2. APPLICABILITÀ... 2 3. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 3.1. Norme e leggi di riferimento... 2 3.2.

Dettagli

Il manuale per la valutazione e gestione del rischio stress lavoro correlato

Il manuale per la valutazione e gestione del rischio stress lavoro correlato Il manuale per la valutazione e gestione del rischio stress lavoro correlato Benedetta Persechino INAIL Dipartimento Medicina del Lavoro ex ISPESL Bologna, 5 maggio 2011 DIBATTITO/RICERCA/ PROPOSTE METODOLOGICHE

Dettagli