ECONOMIA DEL MERCATO MOBILIARE (BORGHI)

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1 ECONOMIA DEL MERCATO MOBILIARE (BORGHI) MONETA FIDUCIARIA E STATO Definizione di moneta fiduciaria: ho fiducia che un altra persona gli dia lo stesso valore. Da che cosa deriva il valore di una moneta? Dalla quantità di moneta in circolazione. Il valore legale della moneta viene concretizzato nel momento in cui paghiamo le IMPOSTE, che DEVONO essere pagate con la moneta fiduciaria in circolazione nello stato. Lo STATO emette degli strumenti per finanziare il DEFICIT di BILANCIO, perché di solito le sue uscite sono maggiori delle entrate; le uscite si estrinsecano in: 1- pensioni -> sistema contributivo: paga in base ai contributi versati -> sistema retributivo: paga in base agli stipendi degli ultimi anni di lavoro 2- dipendenti pubblici 3- trasferimenti a enti locali -> sanità regionale: lo stato paga le regioni che a loro volta pagano gli ospedali 4- interessi sul debito Tali strumenti sono detti TITOLI di DEBITO dello STATO ed esortano i risparmiatori ad investirvi in cambio di un tasso di interesse appetibile. Verso la fine degli anni 70 e inizio 80 abbiamo avuto una forte inflazione (a doppia cifra, IPERINFLAZIONE) che erodeva i risparmi; per combattere questo problema vennero creati i BOT (Buoni Ordinari del Tesoro), questo strumento neutralizzava l inflazione in quanto aveva un tasso d interesse pari o superiore ad essa e venivano venduti in tali quantità da esser chiamati BOT PEOPLE. BANCA CENTRALE EUROPEA (BCE) Per regolare il mercato essa compie diverse azioni: a) FISSA il TASSO di RIFERIMENTO (di SCONTO) unilateralmente al quale prestare o ricevere; così facendo influenza il TASSO INTERBANCARIO di FINANZIAMENTO e di DEPOSITO; il LIBOR (London Interbank Offered Rate) è il tasso interbancario lettera su Londra a cui scambiano le banche mondiali, l EURIBOR (EURo Interbank Offered Rate) è Europeo invece. La situazione odierna registra un CREDIT CRUNCH, ovvero la singola banca svolge azioni di FUNDING (raccolta) senza prestare poi alle imprese, ma depositando ingenti cifre alla banca centrale, che stabilisce un tasso, dal quale poi dipenderanno i tassi tra le singole banche. Dunque il tasso interbancario è derivante dalle scelte sui tassi intraprese dalla BCE. Siamo in un periodo di LIQUIDITY TRAP (trappola della liquidità) dove la gente non investe per paura e la curva IS-LM è orizzontale non subendo effetti per scostamenti dei tassi della BCE, dunque questo potere per ora è paralizzato (non serve che questa abbassi i tassi). b) AUTORITA di VIGILANZA; c) CONTROLLA la BASE MONETARIA, ovvero controlla la quantità di moneta stampata. L operazione più ricorrente è il Q.E. (Quantitative Easing), ossia comprare titoli di uno stato in modo che abbia moneta sufficiente, ma è rischioso per via di INFLAZIONE e perdita di VALORE della MONETA. 1

2 OBBLIGAZIONI STATALI (SOVREIGN BOND) BOT (Buoni Ordinari del Tesoro) Sono TITOLI di DEBITO STATALE, emessi dal Ministero dell Economia e delle Finanze tramite aste riservate agli intermediari finanziari che poi li distribuiscono al mercato, con le seguenti caratteristiche: Durata TRIMESTRALE, SEMESTRALE e ANNUALE come massimo (breve periodo); VENDUTO a SCONTO, ossia il prezzo di vendita è più basso del valore nominale alla scadenza; ZERO COUPON, cioè non stacca cedole, ma garantisce solo un CAPITAL GAIN all investitore, dato dalla differenza tra prezzo di acquisto e valore nominale; È presente un mercato secondario, dove scambiarlo prima della scadenza; Il CODICE ISIN del Bot delucida informazioni su durata e scadenza dello stesso; ad esempio: Bot 14st12 A Zc Bot 29fb12 S Zc Bot 13ot12 T Zc Crea Alert Crea Alert Crea Alert Aggiungi al Portafoglio Aggiungi al Portafoglio Aggiungi al Portafoglio Il primo Bot indica la scadenza il 14 Settembre 2012 con durata Annuale (A) e Zero Coupon, così come il secondo che ha durata Semestrale e il terzo Trimestrale. Vediamo il grafico del primo titolo: Esiste un mercato secondario anche per i Bot: si può comprare un Bot oggi e rivenderlo prima della scadenza; questo è un mercato molto liquido. Il Bot infatti viene acquistato da persone che per motivi e aspettative diverse contano di riavere il denaro velocemente. Lo Stato è considerato più sicuro rispetto al mercato, ma deve limitare i tassi: infatti questi non devono essere più alti rispetto a quelli del mercato, i quali cambiano velocemente e sono dati da domanda/offerta e dal tasso della BCE. Il Bot è un titolo a TASSO FISSO, perciò se i tassi del mercato sono scesi si avrà un beneficio altrimenti si incorrerà in una perdita. Vediamo un esempio: Bot emesso a 95, rimborso dopo 1 anno a 100: il tasso d interesse è del 5% (circa); Se il titolo viene venduto dopo 6 mesi, senza variazioni nel mercato, varrà 97,5 (interesse 2,5%) e il suo grafico avrà andamento lineare (retta bisettrice del I quadrante). Se ci sono variazioni nel mercato, le cose cambiano: per contrastare l inflazione ad esempio, poniamo si alzino i tassi d interesse del mercato 2

3 semestrali dal 2,5% al 5%: il Bot semestrale varrà 95, cioè meno dei 97,5; se venduto darà comunque 100, ma ho perso rispetto a prima. Se i tassi d interesse dovessero scendere invece dal 2,5% all 1,25%, il Bot semestrale verrebbe venduto a 98,75, con 1,25 di capital gain lordo. Il prezzo varia a seconda se i tassi d interesse di mercato salgono o scendono: quindi il tasso del Bot non varia, mentre il suo prezzo sì, in relazione alla variazione dei tassi di riferimento del mercato. Per ricavare il rendimento del titolo: dove VR è il valore di rimborso e VE il valore di emissione. Per un BOT ad un anno, ad esempio, se il valore di emissione è pari a 97 si ha: In qualunque caso se detengo il titolo fino alla scadenza avrò diritto a ricevere il valore nominale del titolo, qualunque sia il prezzo sul mercato secondario, ma se compro il Bot in un determinato periodo dell anno il prezzo è più conveniente rispetto ad altri e garantisce un capital gain maggiore (vedi Novembre nel grafico sopra). BTP (Buoni del Tesoro Poliennali) Sono TITOLI di DEBITO STATALE al PORTATORE con le seguenti caratteristiche: Durata POLIENNALE; TASSO FISSO, con lo STACCO CEDOLA ANNUALE che garantisce INTERESSI; il termine staccare si riferisce al passato: quando i titoli erano cartacei bisognava portare in banca gli stessi e costei pagava gli interessi per conto dello Stato, richiedendo uno dei tagliandi apposti sul titolo e staccandolo. Ora il mercato è telematico, ma il funzionamento è lo stesso, agendo per C/C. In più è possibile riconoscere al soggetto che ha venduto il Btp, prima della scadenza della cedola, la parte di cedola maturata nel periodo in cui il Btp era di sua proprietà. Questo avviene incorporando nel prezzo di vendita il RATEO, che rappresenta un interesse maturato nei giorni precedenti allo stacco cedola. La RITENUTA FISCALE sul guadagno è come per il Bot del 12,5%. Il Btp ha dei RISCHI dati dal tasso fisso e dalla lunga durata; innanzitutto l interesse corrisposto è probabile che negli anni venga superato dall INFLAZIONE in quanto lo stesso non è indicizzato; ancora è vero che il titolo può essere liquidato sul mercato secondario, come per il Bot, ma il suo prezzo varierà al variare del tasso di riferimento (di mercato). Questo potrebbe portarmi delle perdite nel caso in cui il tasso di riferimento sia superiore al tasso d interesse pagato dal titolo tramite le cedole. Il prezzo sul mercato secondario in questo caso scenderebbe rendendomi più onerosa la liquidazione. Ad esempio la cedola mi garantisce un 5% annuo per 10 anni, ma il tasso di riferimento è del 7%; se accadesse questo ogni anno e scadesse fra 9 anni, avrei una perdita del 2% annuo per 9 anni per un totale di 18 (2%x9); in tal modo il prezzo del titolo diventerà 82 (100- (2%x9) l anno dopo sul secondario, quindi mi conviene vendere i Btp e ricomprarli l anno dopo se credo che i tassi si alzeranno ancora, per evitare altre perdite. Anche se avevo comprato a 100 devo accettare la perdita e rifarmi. Nel valutare l investimento in Btp bisogna quindi considerare le aspettative per il futuro: Se mi aspetto una riduzione del tasso di riferimento, mi conviene acquistare Btp; 3

4 Se invece prevedo che il tasso di riferimento salga, mi conviene comprare Bot o altri strumenti. CCT (Certificati di Credito del Tesoro) Sono sempre TITOLI di DEBITO STATALI e sono nati per un idea di marketing: si notò che spesso i Bot venivano rinnovati di anno in anno, quindi per togliere la scomodità di dover rinnovare ogni anno e pagare commissioni in più, si crearono tali strumenti con rinnovo automatico annuale, ma durata poliennale. Le sue caratteristiche sono: Durata di 7 ANNI; TASSO (o CEDOLA) VARIABILE INDICIZZATO al TASSO del BOT ANNUALE vigente nel periodo di stacco cedola; In più per ripagare la fedeltà e i 7 anni di investimento, viene dato uno SPREAD minimo, ossia una quota fissa percentuale aggiuntiva al tasso variabile. Così si avrà: TASSO BOT + SPREAD ad esempio: X BOT(1y) %+0,15%. La cedola sarà congruente al tasso annuale di mercato del Bot: se compro al 5% poi sale al 6% l anno dopo io avrò tale 6%; dunque non ho il vantaggio/svantaggio del Btp che mi lega ad un tasso fisso con il prezzo che fluttua: qui ho il tasso che fluttua e il prezzo che è stabile a 100. Anche qui esiste un mercato secondario per lo smobilizzo, sempre alle condizioni del RATEO. Esistono casi in cui però il prezzo non rimane stabile a 100, ma oscilla di poco: quando non vi è fiducia nello Stato Italiano ad esempio oppure quando i tassi cambiano da anno in anno; se guardiamo un Btp, data la scadenza lunga, il prezzo può oscillare molto, invece nel grafico sotto il Cct dal 2007 ha perso solo 4 punti, da 100 a 96. Questo fa capire che ciò che muta è la cedola e non il prezzo in sè e perciò è considerato uno strumento non molto adatto per speculazioni: Cct-1Mz12 Ind Riassumendo: Se mi aspetto che i tassi salgano, comprerò in prima battuta Cct e in seconda i Bot; Se mi aspetto che i tassi scendano, comprerò Btp in prima battuta, i Ctz in seconda e i Cct sono indifferenti. CTZ (Certificato del Tesoro Zero Coupon) Queste sono le sue caratteristiche: Non stacca cedole, come il Bot; 4

5 Durata BIENNALE, a differenza di un Bot che dura la metà; Viene EMESSO a SCONTO e rimborsato alla PARI; TASSO FISSO in t 2, quindi è esposto al rischio di prezzo. Il Ctz è uno strumento conveniente quando il tasso di riferimento del mercato decresce, come avviene per il Btp, ma non ne assume i completi vantaggi per via della minore durata. Per capire come funziona, prendiamo un esempio: 5 anni al 2% il prezzo attuale è 90; al tasso del 4% il prezzo al momento della collocazione sarà 80 (4%x5anni=20, quindi =80). Alla scadenza verrà rimborsato al valore nominale di 100. BTP i (Buoni del Tesoro Poliennali, indicizzati all inflazione europea) Sono Btp legati all INFLAZIONE; l inflazione europea viene espressa dall indice armonizzato dei prezzi al consumo (EUROSTAT) e riflette la somma dei tassi d inflazione nei vari paesi della zona euro. Il valore nominale del titolo viene indicizzato all inflazione usando il MOLTIPLICATORE; ad esempio se l inflazione è dell 1%, il nominale sarà modificato grazie a tale strumento in tal modo: 100x1,01=101; se fosse del 2% avrei: 100x1,02=102 e così via. Il tasso fisso di questo titolo ha un tasso inferiore al tasso fisso del Btp, in quanto è molto probabile un aggiustamento del valore nominale dovuto all inflazione. Dunque paga un interesse fisso all anno, che sarà minore di quello del Btp, e in più è indicizzato all inflazione sia il valore nominale del titolo che il valore delle CEDOLE, in quanto il suo valore è calcolato sul nominale rivalutato. I RISCHI sono connessi in primo luogo all inflazione registrata in Europa: se l Italia uscisse dall Euro, registreremmo livelli di inflazione elevatissimi e il Btp i continuerebbe a coprirmi l inflazione della zona euro invece che l Italiana. Ulteriore rischio è la DEFLAZIONE: quando i prezzi scendono infatti il parametro di riferimento è negativo, andando ad erodere il valore nominale del titolo. OBBLIGAZIONI SOCIETARIE e BANCARIE (CORPORATE BOND) Prima di parlare di obbligazioni corporate, è necessario articolare 2 concetti: RATING Il tasso d interesse dovuto, se la società è valutata da una società di rating (Standard & Poor s, Moody s), sarà legato alla valutazione sulla SOLIDITA e SICUREZZA che la società riceve da tali agenzie, ovvero al RISCHIO di CREDITO attribuitogli, che riassume diversi gradi: AAA AA A BBB BB B CCC CC C D (Default) (con l aggiunta di eventuali segni + o a cavallo tra diversi giudizi). L obbligazione può essere a TASSO FISSO, dove il tasso d interesse che ricevo non cambia al variare della valutazione, oppure a TASSO VARIABILE, dato dalla somma di due elementi: tasso di riferimento variabile (EURIBOR) + tasso fisso (SPREAD, espresso in BASIS POINT, ovvero se ho 500 BP avrò il 5%). Lo spread è collegato alla valutazione ricevuta, se il voto cambia in peggio, lo spread da pagare sarà maggiore in quanto la società ha perso solidità e investire nelle 5

6 sue obbligazioni è più rischioso, se invece il voto aumenta lo spread si riduce e la società avrà meno costi per interessi. La valutazione della solidità ha dei riflessi anche sul mercato secondario, in quanto il PREZZO dell obbligazione aumenterà se la società riceve una valutazione migliore, invece si ridurrà se perderà di solidità. Quindi l investitore che vuole acquistare obbligazioni a lunga scadenza di una società valutata, dovrà considerare le aspettative sulla solidità futura della società stessa. Se si aspetta che la società migliori nel lungo periodo e che il suo voto sia inferiore rispetto alle potenzialità, allora deve acquistare obbligazioni di quella società, aspettare un giudizio migliore dalle società di rating e quindi vendere il titolo sul mercato secondario a un valore superiore rispetto al prezzo d acquisto. Per la società un giudizio negativo si riflette sul tasso d interesse fisso al momento della collocazione, che dovrà aumentare per invogliare gli investitori ad acquistare le mie obbligazioni. Quindi: Se il rating scende, allora i tassi di rendimento salgono e il prezzo scende; Se il rating sale, i tassi di rendimento scendono mentre il prezzo sale. (questo sia a tasso fisso che a tasso variabile) Inoltre a livello generale: Se nel mercato i tassi di riferimento sono propensi ad aumentare, comprerò titoli a TASSO VARIABILE, di società con rating BASSO; Viceversa in un mercato tendente al ribasso, acquisto obbligazioni a TASSO FISSO, di società con rating ALTO. CURVA DEI RENDIMENTI La curva dei rendimenti è una fotografia istantanea di ciò che il mercato prezza in un certo momento. Non ha pretese di prevedere il futuro, si limita a mostrare nei prezzi le aspettative di mercato: Secondo questo grafico che associa la DURATION all INTERESSE, il mercato si aspetta un aumento dei tassi: più un titolo è richiesto e più il suo rendimento scende visto che molta gente acquisterà il titolo. Se non avessi aspettative, la curva sarebbe uguale in quanto comprerei diversi titoli a breve e a lunga durata che avrebbero rendimenti diversi in proporzione alla loro durata, dove titoli a lunga durata richiedono interessi maggiori. La curva nel grafico sarà opposta se le aspettative sono di ribasso dei tassi (in questo caso preferirei i BTP e non i BOT). Tale curva nel grafico: Si riferisce sempre al TASSO FISSO; Attraverso la scadenza residua dei titoli, mi dice qual è il loro rendimento, e qual è l aspettativa attuale degli operatori (possiamo ipotizzare il 4% appartenente ad un Btp e il 2% ad un Bot ad esempio); 6

7 L inclinazione della curva dei rendimenti riflette le aspettative del mercato, se l inclinazione aumenta, ci si aspetta un aumento dei tassi d interesse. Ora torniamo alle CORPORATE: I TITOLI del TESORO che abbiamo appena visto posso acquistarli in banca, in quanto la banca fa da intermediario acquisendo i titoli in sede di collocazione e rivendendoli ai risparmiatori, quindi indirettamente finanzia lo stato. Le OBBLIGAZIONI SOCIETARIE, vengono emesse dalle banche e il controvalore ricavato viene consegnato alla società, che ha così un finanziamento; così la banca sussidia l impresa. La società ha l obbligo di pagare gli interessi dovuti agli obbligazionisti, così come faceva lo Stato. Le obbligazioni corporate però devono offrire un tasso maggiore rispetto a quelle sovrane, perché quest ultime sono considerate RISK FREE (anche se non è sempre vero). Oppure nell offrire queste obbligazioni le società possono ricorrere al MARKETING: 1. Per incentivare l acquisto ad esempio, posso offrire un tasso più alto all inizio che andrà a decrescere fino alla scadenza; 2. Un altro modo è garantire un rendimento minimo (FLOOR), sulle obbligazioni a tasso variabile (può anche esserci un rendimento massimo, detto CAP): esempio lo Stato offre EURIBOR+300, mentre la società EURIBOR+2% garantito; in questo caso è meglio la sovreign in quanto lo spread è già un minimo garantito (3%) e in più l EURIBOR non può essere <0. OBBLIGAZIONI STEEPENER Il termine deriva da steep che significa ripido e sono obbligazioni che traggono il loro rendimento dalle OSCILLAZIONI della CURVA dei RENDIMENTI: La cedola di queste obbligazioni è calcolata sulla differenza tra TASSI a LUNGO (IRS a lungo) e a BREVE (IRS a breve, ad esempio sul mercato italiano quello dei Bot), moltiplicati per un numero che funge da MOLTIPLICATORE; più la curva dei rendimenti è RIPIDA, più si ha un forte incremento delle cedole, dovuto ad un amplificazione del forte differenziale tra i tassi a lungo e quelli a breve per via del moltiplicatore. Vediamo un esempio: (IRS10y IRS1y)x VALORE (6%-3%)x4%=12% c è un forte aumento; (4%-3%)x4%=4% rende il differenziale inutile. Anche nel caso in cui la curva dei rendimenti è piatta o inclinata negativamente, lo Steepener non diventa negativo. Infine lo Steepener è uno strumento che mi può dare forti guadagni con aspettative di rialzo dei tassi, piuttosto che giocare passivamente con Cct, Bot e BTP i. 7

8 OBBLIGAZIONI FLATTENER Sono il contrario delle Steepener: danno risultati positivi in un mercato con aspettative al ribasso; sono poco usate, perché i Btp in queste condizioni sono più efficaci. Vediamole: (IRS1y-IRS10y) x VALORE OBBLIGAZIONI SUBORDINATE (PERPETUE) Sono al centro dei colloqui sulle modifiche di Basilea 3, che tratta i capitali bancari e le obbligazioni bancarie. Vengono utilizzate dalle banche per formare il CAPITALE a GARANZIA, cioè quel capitale che devo usare come riserva immediatamente disponibile per coprire eventuali perdite; gli UTILI della banca sono utilizzati per formare questa riserva, ma questo gonfiare gli utili senza distribuirli non è ben visto dai soci e inoltre le obbligazioni non possono essere utilizzare in quanto poi andranno rimborsate essendo debiti; quindi per aumentare la riserva posso: Non distribuire gli utili e mantenerli a riserva; Trovare nuovi soci che portino nuovo capitale (AZIONI o CAPITALE di RISCHIO); Emettere obbligazioni subordinate, che hanno caratteristiche IBRIDE tra il DEBITO e il CAPITALE. Queste possono essere utilizzate a formazione della riserva (per questo sono anche dette BANK CAPITAL) per una svista nella regolamentazione fatta in Basilea 2, in quanto tale capitale ibrido si pensava fosse buon sostituto del capitale di rischio d impresa. Tali obbligazioni sono peculiari e rischiose al tempo stesso, perché: 1. RANKING di SUBORDINAZIONE: in caso di FALLIMENTO, questi titoli nel risarcire i creditori vengono dopo le normali obbligazioni (SENIOR DEBT), poi si hanno appunto le subordinate (JUNIOR DEBT) e la parte residuale spetta agli azionisti; 2. EXTENSION RISK: data la lunga scadenza di tali titoli è difficile che gli investitori li vedano di buon grado; così la banca offre un tasso fisso appetibile e più alto delle normali obbligazioni per via del rischio maggiore che si patisce. Inoltre nei casi di obbligazioni con tassi FIX TO FLOAT, che offrono cioè un tasso fisso per un certo periodo per poi cambiare a sfavore della banca, è apposta una CLAUSOLA di CALL OPTION che consente alla banca la FACOLTA di rimborsare anticipatamente (RICHIAMARE) le proprie obbligazioni per non risultare troppo svantaggiata nei confronti del sottoscrittore. La banca se a scadenza non può rimborsare il nominale (comodo se c è crisi per postergare il rimborso), garantisce buone condizioni per rassicurare il creditore che sarà adempiente (anche se quasi sempre esercita la clausola per non dar segni di debolezza), offrendogli ad esempio EURIBOR+900 di STEP UP. Avrò così la dicitura: FIX TO FLOAT, CALL 10/10/2018, 9% THEN EURIBOR+9%. Su questi titoli si calcolano due diversi tassi di rendimento: il primo è lo YTC (Yield To Call), che ipotizza che il titolo venga richiamato alla scadenza (es.:10/10/2018) e il secondo è lo YTM (Yield To Maturity), che prevede durate elevate (es.:30 anni), oppure lo YTP (Yield To Perpetuity), non avverrà mai il richiamo. 3. OPTIONALITY sulle CEDOLE: l interesse maturato sui titoli può essere rinviato e sospeso dalla banca, oppure addirittura eliminato (SKIP COUPON), senza che essa sia considerata insolvente (default) come nelle obbligazioni standard. Le subordinate prevedono diverse clausole: CLAUSOLE DEFERRAL e SKIP: sono possibilità in caso di difficoltà della banca e prevedono per la prima (deferral) che essa rimandi il pagamento delle cedole per posticiparli 8

9 nel futuro maggiorando per gli interessi (CUMULATIVE) e per la seconda che se si è in difficoltà non si paga e basta (skip). CLAUSOLE COUPON PUSHER: anche qui una esclude l altra e si hanno la LOSS ABSORPTION, che da la facoltà in caso di difficoltà di rimborsare solamente una parte della cedola, ovvero riducono il nominale dell obbligazione, e la NO LOSS, che non garantisce tale possibilità all emittente. Ogni subordinata è diversa dalle altre per mille particolarità previste nel PROSPETTO INFORMATIVO di ognuna di esse; esso è composto da molte pagine e per capirci devo leggere il SUMMARY IN RESPECT OF THE NOTES, un riassunto delle sue caratteristiche. Comunque per Basilea 3 tali titoli non saranno più considerati validi come riserva per le banche, con l intento di essere sostituiti da azioni pure o di far togliere tali vincoli. Ogni anno ogni vecchia emissione di subordinate viene calcolata il 10% in meno, e così per gli anni a venire: PHASE OUT. Le subordinate sono divise in 3 livelli in base ad un grado di rischiosità crescente: TIER 3 TIER 2 che a sua volta si divide in LOWER ed UPPER TIER 1 Nello schema seguente invece sono rappresentate le passività di una banca suddivise per livelli, procedendo dall alto verso il basso in ordine di rischiosità e subordinazione crescente AZIONI Le azioni differiscono da obbligazioni e subordinate per il fatto che si comprano e si osserva l andamento. NON vi è il PROSPETTO, non vi è niente di strutturato e decorsi 3 gg appare sul DOSSIER TITOLI. Per le obbligazioni era importante l immissione (mercato primario), con la possibilità poi degli scambi sul secondario, invece per le azioni la grande maggioranza del mercato è SECONDARIO, con gli scambi tra privati. Solo in caso di raccolta di nuovo capitale vi è il prospetto (aumenti di capitale). Introduciamo tale argomento partendo dalle BASI o TECHNICALITIES (prendendo le distanze da quella che è la teoria dell ANALISI TECNICA, che studia l andamento passato per provare di intuire quelli futuri). L assunto di base è che per parlare di azioni e mercato azionario bisogna parlare delle PROSPETTIVE: divento SOCIO infatti allineando le mie aspettative al successo della società medesima senza limite superiore; dunque non ho formule sul rendimento atteso e quant altro, ma semplicemente delle aspettative. Per le obbligazioni invece era cruciale la SOLIDITA, ovvero se l emittente era in grado di restituire alla scadenza ciò che avevo investito (RISCHIO DI RESTITUZIONE), più che guardare il tasso se fisso o variabile 9

10 Perché comprare azioni? Quali sono i benefici? Con l obbligazione si aveva restituzione+interessi, con l azione invece se investo denaro esso non ritorna più, se non nel caso dei DIVIDENDI oppure smobilizzando sul secondario i titoli in questione. Parliamo ora di DIRITTI dell AZIONISTA: 1- DIVIDENDI: diritto a ricevere una quota degli utili della società proporzionale al n di azioni detenute (siccome tutte hanno pari valore devo detenerne di più); essi sono corrisposti solo se gli utili sono distribuibili come da decisione dell assemblea. 2- DIRITTO di VOTO: è il diritto a votare in assemblea degli azionisti (non sempre c è questo diritto). 3- DIRITTO di LIQUIDAZIONE: se si scioglie la società sarò creditore residuale per il risarcimento (dopo obbligazioni ). 4- DIRITTO di PAROLA: posso dire la mia in assemblea; si abusa talvolta dello stesso con la figura del disturbatore d assemblea del quale è possibile comprare il silenzio. 5- DIRITTO di TUTELA del PICCOLO AZIONISTA: tale diritto si estrinseca nell Offerta Pubblica di Acquisto (OPA) e riguarda una sostanziale similarità nel prezzo di vendita (vedi Fandella). 6- DIRITTO di OPZIONE: se ci sono aumenti di capitale, ai vecchi soci viene offerta per primi la possibilità di acquistare le nuove azioni per evitare che vi sia diluizione del loro valore azionario. CAPITALIZZAZIONE La CAPITALIZZAZIONE di BORSA è: PREZZO AZIONI x N AZIONI che compongono il CAPITALE SOCIALE; tale prodotto dà il valore della società ai prezzi attuali di mercato, esempio 1 ad azione per 1'000'000 di azioni fa 1'000'000 (se voglio acquistare tale società devo pagare tale cifra a livello generale). Ad esempio APPLE ha 374,22mld, GOOGLE 207,19mld Attenzione che due azioni se hanno pari prezzo non è indicativo, ma bisogna vedere quante ce ne sono in circolazione! I RISCHI sono: - comprare seguendo la moda (guardando per esempio il mkt cap) - non capire i MOMENTI di DISCONTINUITA sul mercato, soprattutto per quanto concerne i DIVIDENDI: essi infatti decurtano il valore di un azione che si riflette sul prezzo, infatti c è un passaggio degli utili dalla cassa alle tasche degli azionisti. Il dividendo è neutrale rispetto alle prospettive della società anzi a volte è fuorviante perché fa risultare appetibile un titolo dietro magari il nascondere basse prospettive di crescita. - RAGGRUPPAMENTI E FRAZIONAMENTI (SPLIT): può capitare che il prezzo di un azione diventi molto basso, così si raggruppano i titoli (es.: da 10 a 1) per farlo salire e viceversa si frazionano se troppo alto. Non è detto che ciò comporti anche un pari aumento di valore proporzionale all operazione (es.: vale 10 volte di più? A volte addirittura arriva ad abbassarsi ad esempio a 9,..). Tali MOMENTI di DISCONTINUITA non sono visibili sui grafici per via del FATTORE di RETTIFICA che fa si che tramite un coefficiente anche i prezzi storici si ricorreggano per i nuovi prezzi per garantire omogeneità del valore e neutralità nell indice di borsa. AUMENTI DI CAPITALE Accade quando viene richiesto nuovo denaro per stampare nuove azioni da dare con precedenza ai vecchi soci, poi al pubblico indistinto. Quando parte la procedura i vecchi azionisti si ritrovano in tasca diritti sulle vecchie azioni che gli danno la FACOLTA di sottoscrivere nuove azioni per evitare la perdita di valore nella loro posizione nei confronti della società di cui sono soci. La società stabilisce con il mercato un CALENDARIO con una data in cui si staccheranno i diritti ed 10

11 un altra con la quale si terminerà la trattazione degli stessi e dunque il MOMENTO di DISCONTINUITA. La formula ricorrente è: X AZIONI NUOVE OGNI Y VECCHIE AL PREZZO W 1 DICEMBRE stacco diritti 8 DICEMBRE fine trattazione diritti Es.: la società alfa ha n azioni per 10 l una (P MKT ). Viene stabilito un aumento di capitale tale per cui si ottiene un azione nuova ogni vecchia posseduta a 5, con data di stacco diritti e trattazione come sopra. Se possiedo 100 azioni, a partire dall 1 Dicembre si originano 100 diritti, nasce la discontinuità e la possibilità di scambiare il diritto originatosi (se compro il 30 Novembre sono sempre vecchio socio per la società). Se decido di aderire all aumento di capitale comprerò ogni azione nuova a 5 per poi mediarla con la vecchia che valeva 10 e dunque: (5+10)/2=7,5, che è il valore di ogni singola azione da ora. Se non aderisco all aumento di capitale posso staccare il diritto e venderlo a 2,5, dimostrando che il valore rimane immutato (7,5+2,5=10). Se invece mi danno 2 azioni nuove ogni 3 vecchie a 2 e possiedo 3 azioni decidendo di esercitare 2 diritti e di vendere il terzo avrò: (3x10 )+(2x2 )=34. Ora ho 5 azioni invece di 3 quindi: 34 /5=6,8 ad azione optata e vendendo il diritto dell ultima azione avrò 3,2. Ciò che desta particolare attenzione è l ARBITRAGGIO ossia decidere in base ad avvenimenti FUORI PREZZO; se ad esempio l azione optata valesse più del dovuto, mi converrebbe vendere tutte le mie azioni al prezzo maggiore e tenere i diritti che probabilmente si alzeranno per compensare la differenza momentanea oppure vendere tutto e ricomprare i diritti non ancora saliti. Viceversa se fosse stato prezzato più alto il diritto (rispetto all optata) comprerei tutte le azioni senza il diritto perché presumibilmente si alzerà il valore per compensare tale momentanea disparità. Dunque è da tenere sott occhio la PARITA. INDICI DI BORSA Sono indicatori di sintesi che hanno l esigenza di sintetizzare le informazioni sugli andamenti del mercato; i titoli del listino sono tanti e perciò per mostrare come complessivamente è andata la giornata i titoli vengono compressi (il primo indice è stato il DOW JONES). Tale indice racchiudeva le principali trenta società americane: prende i prezzi delle varie azioni delle diverse società, valuta quanto sono saliti/scesi i prezzi e fa la somma/differenza di tutte le variazioni. Il limite di tale indice era quello di considerare tutti i titoli uguali, cioè con lo stesso peso (non c era nessuna differenza tra aziende grandi e piccole), perciò fu creata una seconda generazione di indici detta a CAPITALIZZAZIONE, che guardava il peso delle diverse società tramite la capitalizzazione. Successivamente è stata creata una terza generazione: ci sono titoli tali per cui il possesso dell azionista influenza gli indici, cioè non vengono considerate nel calcolo le parti dell azionista stabile, di colui che non vende le proprie azioni. INDICI A VALORE ASSOLUTO: DOW JONES INDICI A CAPITALIZZAZIONE: COMIT 30 (MIB30) INDICI A FLOTTANTE (FREE FLOAT INDEX): MIB e STANDARD & POOR S Tutti questi non sono indici oggettivi, ma arbitrari nella scelta delle società. Per flottante si intende la parte del capitale azionario disponibile sul mercato. La scelta di un indice o di un altro ha delle conseguenze perché i futures vengono calcolati su un indice specifico. MERCATI AZIONARI Non ci occupiamo degli obbligazionari perché gli azionari sono mercati che aiutano meglio a comprendere come funzioni il mercato in generale. Prendiamo FINMECCANICA: 11

12 Ultimi Numero Quantità Prezzo Prezzo Quantità No Prezzi Proposte Acquisto Acquisto Vendita Vendita 2, ,766 2, , ,764 2, , ,762 2, , ,76 2, , ,758 2, ACQUISTO VENDITA prezzo quantità prezzo quantità APE 3000 APE euro euro ,5 euro ,5 euro Numero Proposte La prima cosa da sapere riguarda la BILATERALITA di un PREZZO: infatti si ha un PREZZO BID o DENARO che coincide con il prezzo d acquisto ed uno ASK o LETTERA che coincide con quello di vendita. Quando io investitore devo acquistare un certo titolo devo vedere il miglior prezzo di vendita (ASK) che il mercato mi offre, mentre quando devo vendere guardo al miglior prezzo di acquisto (BID) che il mercato definisce in quel momento. Dunque quando si annuncia un prezzo bisogna riferirsi ad entrambi: nel nostro caso abbiamo 2,766 denaro e 2,772 lettera. I prezzi sono messi in ordine di priorità: ci sono 6 proposte di acquisto di titoli a 2,766 e 1 proposta di vendita di 5234 titoli a 2,722. Questo grafico rappresenta gli insoddisfatti perché chi ha già acquistato o venduto è già uscito dal mercato. Prima la BORSA era GRIDATA, con limiti di sicurezza (ad esempio esisteva il problema del regolamento a fine mese), con scarsa trasparenza e con limiti in termini di volumi scambiati. C era uno SPEAKER che annunciava il nome del titolo da trattare con il relativo prezzo del giorno prima, tutti gli operatori interessati a tale titolo si avvicinavano a coloro che volevano vendere e così iniziava la trattativa (gridata) tra coloro che volevano acquistare e vendere a quel prezzo (PREZZO a LISTINO); rimaneva sempre una quantità di operatori che voleva comprare o vendere ma non trovava la controparte: se gli operatori che volevano comprare erano in eccesso rispetto a quelli che volevano vendere, lo speaker alzava il prezzo in modo che nella trattativa entrassero nuovi venditori che al prezzo precedente non erano interessati a vendere; viceversa se gli operatori in eccesso erano venditori. I prezzi oscillavano fino a quando non si raggiungeva l EQUILIBRIO, cioè fino a quando non erano più presenti compratori/venditori in eccesso: a questo punto tutti gli scambi diventavano operativi ad un unico prezzo, al prezzo che garantiva tale equilibrio, perciò il prezzo veniva fissato alla fine. Con il passaggio al TELEMATICO negli anni 90, ora tutti gli operatori interessati al singolo titolo inseriscono l ordine, comprensivo di quantità e prezzo, nel sistema e sarà il sistema a cercare di soddisfare le richieste degli operatori. Il PREZZO di APERTURA fa da base per le trattazioni della giornata che inizia alle 9:00 e vi è il rispetto di CRITERI: 1- il prezzo adeguato è quello che consente il maggior numero di scambi; 2- se ci sono più prezzi che garantiscono il maggior numero di scambi, si sceglie il prezzo che lasci insoddisfatte il minor numero di proposte; 3- se ancora si ha una situazione di parità, si sceglie il prezzo di oggi che risulti più simile a quello del giorno prima; 4- se vi fossero ancora parità, si sceglie quello più alto. ASTA DI APERTURA Vediamo come funziona l ASTA di APERTURA con un esempio:

13 9 euro euro 2000 Queste sono le proposte che avrò nel sistema prima dell orario di apertura, comprensive di prezzo (APE =aperta, dunque qualsiasi prezzo) e quantità. Per prima cosa ordino in base al prezzo: PREZZO ACQUISTO VENDITA 10 euro 5000 (2000 a APE) ,5 euro ( ) euro ( ) Dunque per il primo criterio il prezzo che massimizza il numero degli scambi è 9,5 in quanto permette scambi: acquisto: con 9,5 soddisfo i primi 3000 in APE, poi i 2000 e poi i 5000, per un totale di (dal quale rimangono fuori 3000 a 9); vendita: con 9,5 soddisfo i primi 2000 in APE, poi i 1000, infine i 7000, per un totale di (rimangono fuori 2000 a 10). Così il prezzo di apertura sarà 9,5 e rimarrà: ACQUISTO VENDITA Prezzo quantità prezzo quantità Così avrò: 9 DENARO e 10 LETTERA. Se poi volessi inserire la mia proposta nel corso della giornata essa si inserirà nel sistema a seconda che il prezzo sia più alto in acquisto e più basso in vendita. Se è uguale a qualche prezzo già esistente si andrà ad aggiungere la mia quantità con quella già presente nel corso della giornata, dando vita ad un MERCATO CONTINUO. Ad esempio voglio comprare azioni a 9,50; il BOOK di NEGOZIAZIONE CONTINUA diventa: ACQUISTO VENDITA Prezzo quantità prezzo quantità 9, ASTA DI CHIUSURA Arrivati a fine giornata, vi è l esigenza di stabilire un prezzo di chiusura, con un importante valenza psicologica (rimane in mente) e finanziaria (è il prezzo ultimo). Una volta gli ultimi 5 minuti prima della chiusura i trader per far alzare i loro rendimenti a fine mese per avere incentivi dai loro direttori bancari cercavano di manipolare l andamento dei prezzi dei titoli comprando ingenti quantità all ultimo secondo: ad esempio se il mercato dei titoli BOLZONI chiudeva in perdita di - 0,06 si compravano molti titoli di modo che chiudesse a +0,04. La CONSOB per evitare ciò impose un ASTA di CHIUSURA, simile a quella di apertura, con inizio alle 17:30 e con gli stessi 4 criteri. Ma anche questo non impedì una manipolazione dell ultimo secondo, così la Borsa Italiana SPA decise di dare all ultimo minuto una chiusura CASUALE, ossia le contrattazioni non si sapeva quando finivano, se alle 17:29:01 oppure alle 17:29:45 e così via in modo da non rendere il sistema vulnerabile e non dare più punizioni e sanzioni. Oltre a queste misure ci sono vari mezzi come le leggi sul MARKET ABUSE. PARTICOLARITA DEL MERCATO CONTINUO Nel mercato azionario sono presenti dei LIMITI per quanto riguarda i PREZZI: 13

14 1) LIMITE di VOLATILITA : è un limite di stop, in quanto il sistema non ammette che ci siano aumenti di prezzo superiori al 5%. Esempio se voglio comprare 2000 BOLZONI a 1,70, ma magari sbaglio a scrivere e scrivo 170, comprerei tutte le 2000 azioni sul mercato con qualsiasi prezzo in scala dal più alto, dunque non mi è permesso per tutela. Facciamo un altro esempio: ACQUISTO prezzo quantità 1, , , ,62 50 Voglio vendere 2000 titoli a 1,70: riesco a comprare 1950 titoli, fino a quando non arrivo a 1,62 che è inferiore del 5% rispetto al mio ordine. Quindi il mio ordine viene congelato nei soli 50 titoli rimanenti, per lasciare il tempo agli operatori di notare la discesa del prezzo e a chi ha inserito l ordine che magari può aver sbagliato. Si dice che i titoli sono stati sospesi per SCOSTAMENTO di VOLATILITA. Dopo aver inserito l ordine avrò: ACQUISTO VENDITA prezzo quantità prezzo quantità 1, , , , Se questo operatore continuasse ad inserire delle proposte che tocchino tale limite, arrivati ad un certo numero di sospensioni, non lo si considera più un errore e così parte una nuova apertura con procedura del tutto identica all asta di apertura con nuovi prezzi. 2) LIMITE di OSCILLAZIONE: si parte dal PREZZO di CONTROLLO, ossia il prezzo di riferimento del giorno prima che è derivante da una media dei prezzi formatisi. Tale limite entra in gioco quando ci sono ordini superiori al 10% in aumento (LIMIT UP) e viceversa (LIMIT DOWN). Dall esempio di prima: ACQUISTO prezzo quantità 1, , , , , Se volessi vendere senza limite di prezzo (APE) 2500 pezzi, il sistema vede che 1,35 è inferiore del 10% a 1,77. Qui viene bloccato l INTERO ordine, non solo la parte eccedente come prima, in quanto si vuole cercare di evitare l errore. Infatti il 10% è tanto come errore rispetto al 5% di prima, soprattutto se il prezzo non è così basso. Se come prima poi ci sarà l insistenza, si permette gradualmente un cambiamento del limite a magari il +15%, con una nuova asta di apertura. TIPOLOGIE DI ORDINE Vi sono diverse possibilità di ordine sul mercato da parte degli operatori: 14

15 1- ORDINE LIMITATO: è il più frequente e consiste nell inserire nel sistema un ordine con un prezzo limitato; se sarà il prezzo migliore poi sarà eseguito a breve. Ad esempio voglio comprare 1000 pezzi a 1,80 e viene inserito come primo prezzo nella BOLZONI: 1,80 DENARO e 1,81 LETTERA; infatti 1,80 è maggiore dell 1,77 di prima in cima alla lista. Per non incorrere nei limiti precedenti è sempre meglio inserire il prezzo comunque. 2- ORDINE a MERCATO: questo ordine non prevede un limite di prezzo e se è inserito in apertura è detto APE, mentre se è inserito nella fase di negoziazione continua (fra apertura e chiusura giornaliera) assume il prezzo della migliore proposta in acquisto o in vendita. Nell esempio della BOLZONI voglio vendere 1000 pezzi a mercato e riesco a piazzarne 200 a 1,77 e le 800 rimanenti non sono garantite in quanto non completo l ordine a differenza di prima che avevo messo un prezzo preciso e venivo soddisfatto completamente rientrando in un range di prezzo, anche se avevo un rischio derivante dai parametri di 5% e 10%. Ci sono poi 2 VARIANTI presenti nel TRADING ONLINE o nei rapporti tra INTERMEDIARI: 3- ORDINE a CONDIZIONE AUTOMATICA: compro 1000 BOLZONI solo con un prezzo che arriva ad un tot, ad esempio inserisco il prezzo di 1,825 anche se il più alto è 1,81, perché magari sono convinto che salirà tanto il prezzo fino ad arrivare a tale cifra. 4- ORDINE ICEBERG: sono chiamati così perché se ne vede solo una parte, ossia voglio vendere di BOLZONI ma tale quantitativo sarà difficile se non impossibile da piazzare, quindi bloccherei un lato delle compravendite; così magari le inserisco a trance da 1000 in modo che se uno ne acquista 10 ne rimangono 990, per poi ricomparirne 1000 quando sono state comprate, fino a venderle tutte (infatti è difficile che le azioni Bolzoni siano vendute con grande frequenza). Questa operazione è consigliata da agenzie di consulenza per permettere operazioni di SCALPING, TRADING e quant altro. 15

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