Valutazione dei Rischi. Normativa e documenti di riferimento. Definizioni (UNI EN ISO 12100)
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- Edmondo Poli
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1 Definizione e individuazione dei fattori di rischio, individuazione delle misure di prevenzione e protezione, riunione periodica Rev. 1 del 28/11/2012 ARISSA Maggio Normativa e documenti di riferimento D.Lgs. 81/08: Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro UNI EN ISO 12100:2010: Sicurezza del macchinario -Principi generali di progettazione -Valutazione del rischio e riduzione del rischio UNI 7249:2007: Statistiche degli infortuni sul lavoro Coordinamento Tecnico per la sicurezza nei luoghi di lavoro delle Regioni e delle Province autonome:decreto Legislativo 81/2008 -Titolo VIII, Capo I, II, III, IV e V sulla prevenzione e protezione dai rischi dovuti all esposizione ad agenti fisici nei luoghi di lavoro Indicazioni operative (Rev. 2 del 11/03/2010) 3 4 Definizioni (UNI EN ISO 12100) Danno: Lesione fisica o danno alla salute. Pericolo: Potenziale sorgente di danno. Il termine "pericolo" può essere qualificato al fine di definire la sua origine (per esempio pericolo di natura meccanica, elettrica) o la natura del danno potenziale (per esempio pericolo di elettrocuzione, pericolo di taglio, pericolo tossico, pericolo di incendio). Misura di protezione:misura prevista per raggiungere la riduzione del rischio. È implementata: -dal progettista (progetto intrinsecamente sicuro, protezioni e misure di protezione complementari, informazioni per l'uso); 5 -dall'utilizzatore (organizzazione: procedure di lavoro sicuro, sorveglianza, permessi di lavoro; disposizione e uso di mezzi di protezioni supplementari; utilizzo di dispositivi di protezione individuale; formazione). Rischio residuo:rischio che rimane dopo avere preso misure di protezione. Rischio:Combinazione della probabilità di accadimento di un danno e della gravità di quel danno. Valutazione del rischio:processo complessivo che comprende un'analisi del rischio e una ponderazione del rischio. Stima del rischio:definizione della probabile gravità del danno e della probabilità del suo accadimento. 6
2 Il D.Lgs. 81/08 Oggetto della valutazione dei rischi (Art. 28 D.Lgs. 81/08 ) La valutazione dei rischi,, deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavorocorrelato e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza, nonché quelli connessi alle differenze di genere, all età, alla provenienza da altri Paesi e quelli connessi alla specifica tipologia contrattuale attraverso cui viene resa la prestazione di lavoro. Il Documento di (DVR) redatto a conclusione della valutazione può essere tenuto su supporto informatico e deve essere munito di data certa o attestata dalla sottoscrizione del documento medesimo da parte del datore di lavoro, nonché, ai soli fini della prova della data, dalla sottoscrizione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale e del medico competente, ove nominato e contenere: a) una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l attività lavorativa, nella quale siano specificati i criteri adottati per la valutazione stessa. 7 8 La scelta dei criteri di redazione del documento è rimessa al datore di lavoro, che vi provvede con criteri di semplicità, brevità e comprensibilità, in modo da garantirne la completezza e l idoneità quale strumento operativo di pianificazione degli interventi aziendali e di prevenzione; b) l indicazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei dispositivi di protezione individuali adottati, a seguito della valutazione; c) il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza; d) l individuazione delle procedure per l attuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruoli dell organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a cui devono essere assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri; e) l indicazione del nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o di quello territoriale e del medico competente che ha partecipato alla valutazione del rischio; 9 10 f) l individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e addestramento. Modalità di effettuazione della valutazione dei rischi (Art. 29 D.Lgs. 81/08) Il datore di lavoro effettua la valutazione ed elabora il DVR, in collaborazione con il responsabile del servizio di prevenzione e protezione e il medico competente (ove presente). Le attività di cui sopra sono realizzate previa consultazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. 11 La valutazione dei rischi deve essere immediatamente rielaborata in occasione di modifiche del processo produttivo o dell organizzazione del lavoro significative ai fini della salute e sicurezza dei lavoratori, o in relazione al grado di evoluzione della tecnica, della prevenzione o della protezione o a seguito di infortuni significativi o quando i risultati della sorveglianza sanitaria ne evidenzino la necessità. A seguito di tale rielaborazione, le misure di prevenzione debbono essere aggiornate. Il DVR ed il Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenza (DUVRI) devono essere custoditi presso l unità produttiva alla quale si riferisce la valutazione dei rischi. 12
3 L individuazione dei pericoli Nel prospetto di seguito esposto (tratto dalla UNI EN ISO 12100) sono elencati alcuni esempi di pericolo raggruppati in base al tipo (di natura meccanica, ecc.), le relative origini e le potenziali conseguenze La stima dei rischi Dopo l'identificazione dei pericoli (potenziali sorgenti di danno) si deve eseguire la stima dei rischi per ogni situazione pericolosa. Il rischio associato ad una particolare situazione pericolosa dipende dai seguenti elementi: a) la gravità del danno; b) la probabilità che si verifichi tale danno, che è funzione di: - frequenza e durata dell'esposizione della/e persona/e; - probabilità che si verifichi un evento pericoloso; - possibilità tecniche e umane per evitare o limitare il danno
4 19 Un modello di valutazione del rischio La valutazione del rischio è preceduta dall individuazione e dall analisi di tutti i pericoli esistenti negli ambienti e nei luoghi di lavoro in cui operano i lavoratori. Tali pericoli possono essere intrinseci delle specifiche mansioni svolte dagli operatori, oppure possono provenire dall ambiente in cui viene svolta l attività lavorativa. La valutazione del rischio (stima dell entità del rischio R ) si ottiene dal prodotto tra la probabilità P di accadimento del pericolo analizzato e la sua magnitudo M (o gravità del danno). 20 Indice di probabilità P Improbabile:la frequenza di esposizione al pericolo è bassa, la probabilità che si verifichi un evento pericoloso è bassa, le misure di prevenzione e di protezione collettiva a disposizione dei lavoratori sono state implementate e risultano efficaci; Possibile:la frequenza di esposizione al pericolo non è bassa, la probabilità che si verifichi un evento pericoloso è bassa, le misure di prevenzione e di protezione collettiva a disposizione dei lavoratori sono state implementate e risultano efficaci; Probabile:la frequenza di esposizione al pericolo e la probabilità che si verifichi un evento pericoloso non sono basse, le misure di prevenzione e di protezione collettiva a 21 disposizione dei lavoratori sono state implementate e risultano efficaci; Molto probabile:la frequenza di esposizione al pericolo e la probabilità che si verifichi un evento pericoloso non sono basse, le misure di prevenzione e di protezione collettiva a disposizione dei lavoratori sono state implementate, ma non risultano efficaci. Indice di magnitudo M Lieve: infortunio che comporta un assenza del lavoratore inferiore o uguale a 3 giorni; Modesta:infortunio che comporta un assenza del lavoratore superiore a 3 giorni, ma inferiore a 40 giorni; 22 Grave:infortunio che comporta un assenza del lavoratore superiore a 40 giorni; Gravissima:infortunio che comporta conseguenze irreversibili o mortali per il lavoratore
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