Provincia di Varese. Assessorato alle Politiche per l Agricoltura e Gestione Faunistica - Commercio REVISIONE/RIELABORAZIONE

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1 Provincia di Varese Assessorato alle Politiche per l Agricoltura e Gestione Faunistica - Commercio REVISIONE/RIELABORAZIONE DEL PIANO FAUNISTICO-VENATORIO DEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI VARESE Studio per la Valutazione di Incidenza (Art. 6 D.P.R. 120/2003) (D.G.R. n. VII/ ) 2012

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3 Provincia di Varese Assessorato alle Politiche per l Agricoltura e Gestione Faunistica - Commercio REVISIONE/RIELABORAZIONE DEL PIANO FAUNISTICO-VENATORIO DEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI VARESE 2012 Studio per la Valutazione di Incidenza Supervisione scientifica: Università degli Studi dell Insubria, sede di Varese, Dipartimento di Scienze Teoriche e Applicate, Unità di Analisi e Gestione delle Risorse Ambientali Guido Tosi Adriano Martinoli Damiano Preatoni Settore Gestione Faunistica: Marina Rossignoli (Dirigente) Angelo Zilio (Responsabile Unità Operativa Gestione Faunistica) Danilo Baratelli (Funzionario Faunistico) Istituto Oikos Srl: Eugenio Carlini Barbara Chiarenzi Alessandra Gagliardi Silvia Macchi Elisa Masseroni Stefania Mazzaracca

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5 Sommario 1. RIFERIMENTI NORMATIVI DIRETTIVA 2009/147/CE DIRETTIVA 92/43/CEE PREMESSA IMPOSTAZIONE GENERALE DELLO STUDIO LIVELLO I: SCREENING DENOMINAZIONE DEL PIANO DESCRIZIONE DEL PIANO DESCRIZIONE DEI SITI NATURA 2000-SIC E ZPS ZPS IT PARCO REGIONALE CAMPO DEI FIORI SIC IT LAGO DI GANNA SIC IT MONTE LEGNONE E CHIUSARELLA SIC IT VERSANTE NORD DEL CAMPO DEI FIORI SIC IT GROTTE DEL CAMPO DEI FIORI SIC IT MONTE MARTICA ZPS IT LAGO DI VARESE SIC IT ALNETE DEL LAGO DI VARESE ZPS/SIC IT PALUDE BRABBIA SIC IT LAGO DI BIANDRONNO ZPS IT CANNETI DEL LAGO MAGGIORE SIC IT PALUDE BOZZA-MONVALLINA SIC IT SABBIE D ORO SIC IT PALUDE BRUSCHERA SIC IT LAGO DI COMABBIO SIC IT SORGENTI DEL RIO CAPRICCIOSA SIC IT PALUDI DI ARSAGO ZPS IT BOSCHI DEL TICINO I

6 REVISIONE DEL PIANO FAUNISTICO-VENATORIO DELLA PROVINCIA DI VARESE SIC IT BRUGHIERA DEL VIGANO SIC IT BRUGHIERA DEL DOSSO SIC IT ANSA DI CASTELNOVATE SIC IT TURBIGACCIO, BOSCHI DI CASTELLETTO E LANCA DI BERNATE SIC IT MONTE SANGIANO SIC IT MONTI DELLA VALCUVIA SIC IT TORBIERA DI CAVAGNANO SIC IT VAL VEDDASCA SIC IT PINETA PEDEMONTANA DI APPIANO GENTILE QUADRO SINOTTICO DELLE CARATTERISTICHE DEI SITI NATURA HABITAT PRESENTI NEI SITI NATURA SPECIE PRESENTI NEI SITI NATURA VALUTAZIONE DELLA CONNESSIONE DIRETTA DEL PIANO E DELLA NECESSITÀ DELLO STESSO, PER LA GESTIONE DEI SITI VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI CUMULATIVI DI ALTRI PIANI O PROGETTI CON LA GESTIONE DEI SITI VALUTAZIONE DELLA SIGNIFICATIVITÀ DELL INCIDENZA DEL PIANO SUI SITI DOCUMENTO DI PIANO PIANO DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO AMBIENTALE (CAPITOLO 5) INTERVENTI MIGLIORATIVI DELLA GESTIONE DELLE ATTIVITÀ VENATORIE E DEL TERRITORIO PROVINCIALE (CAPITOLO 6) CONCLUSIONI DEL LIVELLO I DI SCREENING FONTI E RIFERIMENTI NORMATIVI AI FINI DELLA VALUTAZIONE RIFERIMENTI NORMATIVI COMUNITARI RIFERIMENTI NORMATIVI STATALI RIFERIMENTI NORMATIVI REGIONALI II

7 1. RIFERIMENTI NORMATIVI L Unione Europea, per favorire una migliore gestione del patrimonio naturale, ha progressivamente adottato una politica di conservazione della natura sul proprio territorio. Nel 1973 il primo Programma d azione a favore dell ambiente ha fissato le priorità in materia. Dieci anni più tardi sono stati istituiti strumenti finanziari specifici per la protezione della natura. Le successive revisioni dei trattati hanno rafforzato la base giuridica di tale politica. Il trattato di Maastricht ha introdotto, nel 1992, l obbligo di integrare la protezione dell ambiente nell insieme delle politiche attuate dall Unione europea. Il Quinto programma d azione a favore dell ambiente ha inserito la protezione della natura e della biodiversità tra i suoi principali campi d intervento. I testi fondamentali della normativa comunitaria in materia sono rappresentati dalla Direttiva 2009/147/CE (Direttiva Uccelli ) e dalla Direttiva 92/43/CEE (Direttiva Habitat ), che prevedono la tutela degli ambienti naturali e delle specie della fauna e della flora, in particolare attraverso la creazione di una rete europea di Siti. Natura 2000 è il nome che il Consiglio dei Ministri dell'unione Europea ha assegnato a tale sistema coordinato e coerente ("rete") di aree destinate alla conservazione della diversità biologica presente nel territorio dell'unione stessa ed in particolare alla tutela di una serie di habitat e specie animali e vegetali indicati negli allegati I e II della Direttiva 92/43/CEE e delle specie di cui all'allegato I della Direttiva 2009/147/CEE e delle altre specie migratrici che tornano regolarmente in Italia. La Rete Natura 2000, ai sensi della Direttiva "Habitat" (art. 3), è costituita dalle Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e dalle Zone di Protezione Speciale (ZPS). Attualmente la "rete" è composta da due tipi di aree: le Zone di Protezione Speciale, previste dalla Direttiva "Uccelli", e i Siti di Importanza Comunitaria (SIC), fase intermedia, prevista dalla procedura della Direttiva "Habitat", per la definizione delle Zone Speciali di Conservazione. 1

8 REVISIONE DEL PIANO FAUNISTICO-VENATORIO DELLA PROVINCIA DI VARESE 1.1. DIRETTIVA 2009/147/CE La prima Direttiva comunitaria che ha affrontato la tematica della conservazione della natura è la Direttiva 79/149/CE, concernente la conservazione degli Uccelli selvatici, la cosiddetta Direttiva Uccelli. La Direttiva Uccelli prevede, da una parte, una serie di azioni per la conservazione di numerose specie ornitiche, indicate negli allegati della Direttiva stessa e, dall altra, l individuazione, da parte degli stati membri dell Unione, di aree da destinarsi alla conservazione di tali specie, le cosiddette Zone di Protezione Speciale (ZPS). La Direttiva 79/149/CE del Consiglio del 2 aprile 1979 e le successive modificazioni, sono state integralmente recepite ed attuate nei modi e nei termini previsti dalla Legge Nazionale 157/92. La direttiva 79/149/CE del Consiglio, ha subito diverse e sostanziali modificazioni ed è quindi stato ritenuto opportuno, per motivi di chiarezza e di razionalizzazione, procedere alla codificazione della nuova direttiva. Per l'identificazione e la designazione delle Zone di Protezione Speciale viene adottata una specifica procedura. In particolare, poiché la Direttiva "Uccelli" non fornisce criteri omogenei per l'individuazione delle ZPS, la Commissione Europea, negli anni '80, ha commissionato all'international Council for Bird Preservation (oggi BirdLife International) un'analisi della distribuzione dei siti importanti per la tutela delle specie di Uccelli in tutti gli Stati dell'unione. Tale studio, includendo specificatamente le specie dell'allegato I della Direttiva 79/149/CE, ha portato alla realizzazione dell'inventario europeo IBA (Important Bird Areas), il primo nel quadro mondiale. La prima edizione dell'inventario è stata pubblicata nel 1989 dalla Birdlife International con il titolo Important Bird Areas in Europe e successivamente ampliata e aggiornata nel secondo inventario delle IBA, pubblicato nel La Lega Italiana per la Protezione degli Uccelli (LIPU), partner di BirdLife International, in collaborazione con la Direzione Conservazione della Natura del Ministero dell'ambiente e del Territorio, ha aggiornato e perfezionato i dati relativi ai siti italiani; ad oggi sono identificate 172 IBA, che includono e, dunque, rappresentano sostanzialmente tutte le tipologie ambientali del nostro Paese. Ogni Stato è tenuto a comunicare alla Commissione Europea la lista delle ZPS designate. In caso di insufficiente designazione di ZPS da parte di uno Stato la Commissione può attivare una procedura di infrazione contro lo Stato membro. L'elenco 2

9 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - RIFERIMENTI NORMATIVI dei siti IBA è il riferimento legale per la Commissione per valutare l'adeguatezza delle reti nazionali di ZPS. Alle aree IBA non designate dagli Stati come ZPS sono comunque applicate le misure di tutela previste dalla Direttiva "Uccelli". In Italia l'individuazione delle aree viene svolta dalle Regioni e dalle Province autonome, che ne richiedono successivamente la designazione al Ministero dell'ambiente e della Tutela del Territorio - Direzione per la Conservazione della Natura, presentando un Formulario Standard correttamente compilato e la cartografia del sito o della serie di siti proposti. Dopo la verifica della completezza e congruenza delle relative documentazioni, il Ministero dell'ambiente e della Tutela del Territorio trasmette i formulari e le cartografie alla Commissione Europea. Dal momento della trasmissione, le Zone di Protezione Speciale entrano automaticamente a far parte della Rete Natura 2000 e su di esse si applicano pienamente le indicazioni della Direttiva "Habitat", in termini di tutela e gestione. Le aree attualmente designate dell Italia come Zone di Protezione Speciale (ZPS) sono 600, di cui 66 in Lombardia e 5 in provincia di Varese. La prima ZPS istituita con D.M. 3/4/2000 è IT Palude Brabbia, coincidente con il SIC, il cui ente gestore è l ente gestore della Riserva Naturale. La ZPS IT Boschi del Ticino è stata individuata con D.G.R /03 gestita dall ente gestore del Parco Regionale, mentre con D.G.R /04 è stata individuata la ZPS IT Parco Regionale Campo dei Fiori. Le ZPS IT Lago di Varese e IT Canneti del Lago Maggiore sono state istituite con D.G.R /05. Il 17 ottobre 2007, con proprio Decreto, il Ministero dell'ambiente ha individuato i Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e a Zone di Protezione Speciale (ZPS) (GU n. 258 del ). Successivamente con il Decreto 22 gennaio 2009, il Ministero dell'ambiente compie una modifica del decreto 17 ottobre 2007, concernente i criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e Zone di Protezione Speciale (ZPS). 3

10 REVISIONE DEL PIANO FAUNISTICO-VENATORIO DELLA PROVINCIA DI VARESE 1.2. DIRETTIVA 92/43/CEE La creazione della Rete Natura 2000 è prevista dalla Direttiva europea 92/43/CEE del 21 maggio 1992 relativa alla "Conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche", comunemente denominata Direttiva "Habitat". L obiettivo della Direttiva è di contribuire a salvaguardare la biodiversità mediante attività di conservazione non solo all interno delle aree che costituiscono la rete Natura 2000 ma anche con misure di tutela diretta delle specie la cui conservazione è considerata un interesse comune di tutta l Unione. Per attuare questo obiettivo la Direttiva stabilisce due diversi strumenti per la conservazione, sono pertanto distinguibili due concetti principali, o pilastri : la conservazione delle specie e degli habitat naturali attraverso l istituzione delle rete Natura 2000 (art. 3-10) e la protezione delle piante e degli animali in un ambito non ristretto in termini geografici (art ). L'articolo 6 è la disposizione principale del primo pilastro : stabilisce le disposizioni che disciplinano la conservazione e la gestione dei siti Natura 2000, (articolo 6 (1)), prendendo in considerazione le possibili influenze negative alla rete (articolo 6 (2)), date anche dai piani o progetti, che possono avere un impatto negativo significativo su alcuni siti (articolo 6 (3) - (4)). I servizi afferenti alla Commissione hanno prodotto tre documenti di orientamento che spiegano nel dettaglio le disposizioni dell articolo 6: La gestione dei siti della rete Natura Guida all interpretazione dell articolo 6 della direttiva «Habitat» 92/43/CEE: European Commission, 2000; Assessment of Plans and Projects Significantly Affecting Natura 2000 sites - Methodological guidance on the provisions of Article 6(3) and (4) of the Habitats Directive 92/43/EEC, European Commission, 2002; Documento di orientamento sull'articolo 6, paragrafo 4, della direttiva "Habitat" (92/43/CEE) European Commission, In data 8 settembre 1997, con il D.P.R. n. 357 lo Stato italiano ha emanato il Regolamento di attuazione della Direttiva Habitat (G.U. n. 248 del 23 ottobre Supplemento Ordinario n. 219). Il sopraccitato Regolamento definisce (articolo 2, comma 3, lettera m) come Siti di Importanza Comunitaria (SIC) quelle aree che, nella o nelle regioni biogeografiche di appartenenza, contribuiscono in modo significativo a 4

11 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - RIFERIMENTI NORMATIVI mantenere in uno stato di conservazione soddisfacente ovvero a ripristinare gli habitat naturali di cui all Allegato I o le specie di cui all Allegato II del medesimo Regolamento e che, inoltre, possono contribuire in modo significativo alla coerenza della Rete Ecologica Natura 2000, al fine di una conservazione della diversità biologica nelle relative regioni biogeografiche. Per le specie animali caratterizzate da vasti areali, i SIC corrispondono ai luoghi, all interno di tali aree di distribuzione naturale, che presentano gli elementi fisici o biologici essenziali alla loro vita e riproduzione. L Italia, dal 1995 al 1997, ha individuato sul territorio nazionale le aree da proporre come SIC grazie al programma Bioitaly, cofinanziato dalla Commissione Europea nell ambito del programma Life Natura 1994, e realizzato dal Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio - Direzione per la Conservazione della Natura, in collaborazione con le Regioni e le Province autonome. L Italia ha trasmesso i propri dati alla Commissione Europea il 30 giugno 1997, nei termini previsti e con D.M. 3 aprile 2000 il Ministero dell Ambiente ha inviato la documentazione alla Commissione Europea, formalizzando l elenco dei psic e delle ZPS, includendo tutti i siti indicati nella documentazione tecnica del Progetto Bioitaly. Ulteriori liste di proposti Siti di Importanza Comunitaria, ai sensi dell'art. 1 della Direttiva 92/43/CEE, sono stati trasmessi dagli Stati membri alla Commissione tra marzo 2002 e gennaio La Commissione delle Comunità Europee, con decisione n. C (2008) 7973 del 12 dicembre 2008 ha stabilito un secondo elenco aggiornato di siti di importanza comunitaria per la regione biogeografica alpina; il Ministero dell'ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, con decreto del 14 marzo 2011, ha emanato il quarto elenco aggiornato dei Siti di Importanza Comunitaria per le regione biogeografiche alpina e continentale in Italia ai sensi della direttiva 92/43/CEE. (GU n. 77 del Suppl. Ordinario n. 90). Ad oggi sono stati individuati da parte delle Regioni italiane 2287 Siti di Importanza Comunitaria (SIC). In Lombardia risultano classificati 193 SIC di cui 21 in provincia di Varese (banca dati Natura2000, MAAT). 5

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13 2. PREMESSA L articolo 6 della Direttiva Habitat (92/43/CEE) ha una funzione cruciale per la gestione dei siti della rete Natura 2000, in quanto esso indica le azioni necessarie per tutelare gli interessi di conservazione dei siti stessi. Scopo specifico, quindi, della Valutazione di Incidenza è proprio quello di giudicare se un piano o un progetto che coinvolga un SIC o una ZPS non ne pregiudichi l integrità. Va peraltro considerato che, così come indicato nel documento di interpretazione dell articolo 6 della Direttiva Habitat (Comunità Europea, 2000), la necessità di redigere uno studio di incidenza non è limitata a piani o progetti ricadenti esclusivamente all interno di SIC o ZPS, ma anche a quegli interventi che, pur se compiuti all esterno, possono avere impatti significativi sul sito (e/o sulle specie) della rete Natura Peraltro non vengono definite specifiche distanze dal sito oltre le quali la valutazione di incidenza non sia più considerata obbligatoria poiché, nello spirito della conservazione di specie e habitat, interventi eseguiti anche a diversi chilometri da un area SIC o ZPS possono produrre effetti significativi, a seconda della specificità degli interventi stessi in relazione alle esigenze ecologiche delle diverse specie ovvero alla loro sensibilità e/o a quella dei diversi habitat. Poiché la Provincia di Varese, Assessorato alle Politiche per l Agricoltura e Gestione Faunistica Commercio, ha in corso la Revisione del Piano Faunistico- Venatorio del territorio della Provincia di Varese (L.R. 26/1993 e s.m.), visto che, nel territorio della Provincia, sono presenti Siti di Importanza Comunitaria e Zone di Protezione Speciale, emerge la necessità di predisporre uno Studio per la Valutazione di Incidenza del Piano. 7

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15 3. IMPOSTAZIONE GENERALE DELLO STUDIO Dai contenuti del documento interpretativo della Commissione delle Comunità Europee La gestione dei siti della Rete Natura 2000: Guida all interpretazione dell articolo 6 della Direttiva Habitat 92/43/CEE (di seguito richiamata come Guida all Art. 6 ) e del documento Valutazione di piani e progetti aventi un incidenza significativa sui siti della Rete Natura Guida metodologica alle disposizioni dell articolo 6, paragrafi 3 e 4 della Direttiva Habitat 92/43/CEE, (di seguito richiamata come Guida Metodologica ) emerge una procedura di valutazione strutturata per livelli. In particolare la Guida metodologica propone i seguenti livelli: Livello I: Screening - Processo d individuazione delle implicazioni potenziali del Piano sui Siti, singolarmente o congiuntamente ad altri piani o progetti, e determinazione del possibile grado di significatività di tali incidenze. Livello II: Valutazione appropriata - Considerazione dell incidenza del Piano sull integrità dei Siti, singolarmente o congiuntamente ad altri piani o progetti, tenendo conto della struttura e funzione dei Siti, nonché degli obiettivi di conservazione. In caso di incidenza negativa, si aggiunge anche la determinazione delle possibilità di mitigazione. Livello III: Valutazione delle soluzioni alternative - Valutazione delle modalità alternative per l attuazione del Piano in grado di prevenire gli effetti passibili di pregiudicare l integrità dei Siti. Livello IV: Valutazione in caso di assenza di soluzioni alternative in cui permane l incidenza negativa - Valutazione delle misure compensative laddove, in seguito alla conclusione positiva della valutazione sui motivi imperanti di rilevante interesse pubblico, sia ritenuto comunque necessario portare avanti il Piano. Al termine delle valutazioni condotte nell ambito di ciascun livello, verrà esaminata la possibilità o meno di procedere al livello successivo. Nella Figura 3.1 è illustrato il 9

16 REVISIONE DEL PIANO FAUNISTICO-VENATORIO DELLA PROVINCIA DI VARESE rapporto tra i quattro livelli della procedura di valutazione sancita dall articolo 6, paragrafi 3 e 4. Al seguente schema si è fatto riferimento nella realizzazione del presente Studio. Figura 3.1: Rapporto tra i livelli e la procedura sancita dalla Direttiva 10

17 4. LIVELLO I: SCREENING In questa prima fase viene analizzata la possibile incidenza del Piano sui Siti, sia isolatamente sia congiuntamente con altri progetti o piani, valutando se tali effetti possono oggettivamente essere considerati irrilevanti. Per l attuazione del Livello I si è fatto riferimento allo schema logico di seguito riportato, desunto dalla Guida metodologica (Figura 4.1). Figura Le differenti fasi relative al Livello I Screening Con riferimento al sopracitato schema, sono stati pertanto presi in esame gli aspetti di seguito indicati. 11

18 REVISIONE DEL PIANO FAUNISTICO-VENATORIO DELLA PROVINCIA DI VARESE Descrizione del Piano, unitamente alla descrizione e alla caratterizzazione di altri piani/interventi che, congiuntamente, possano incidere in maniera significativa sui Siti. Descrizione dei Siti. Valutazione della connessione diretta del Piano e della necessità dello stesso per la gestione dei Siti. Identificare la potenziale incidenza del Piano sui Siti. Valutazione della significatività dell incidenza del Piano sui Siti DENOMINAZIONE DEL PIANO Revisione del Piano Faunistico Venatorio della Provincia di Varese DESCRIZIONE DEL PIANO Le informazioni esposte sono tratte dalla documentazione relativa al Piano, in particolare lo stesso si compone dei seguenti capitoli: Capitolo 1- INTRODUZIONE: Comprende gli obiettivi generali e specifici del piano nonché una chiave di raccordo tra i diversi livelli e competenze di pianificazione faunistico-venatoria e territoriale. Presenta inoltre l iter di realizzazione del piano e i ruoli e le competenze riguardanti lo stesso. Capitolo 2- ANALISI DELLA SITUAZIONE TERRITORIALE, AMBIENTALE E FAUNISTICO-VENATORIA PROVINCIALE: nel capitolo viene effettuata una disamina sugli aspetti territoriali e ambientali del territorio provinciale. Vengono trattati inoltre il calcolo del territorio agro-silvo-pastorale e gli aspetti più prettamente faunistico-venatori. Capitolo 3- POTENZIALITA FAUNISTICA DEL TERRITORIO PROVINCIALE Capitolo 4- PIANIFICAZIONE DELLA GESTIONE FAUNISTICO-VENATORIA PROVINCIALE: nel capitolo vengono esaminati l organizzazione faunistico venatoria del territorio e gli istituti di gestione faunistico venatoria. Vengono esposti i criteri e 12

19 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING programmi per la conservazione e la gestione faunistico-venatoria delle diverse specie. Capitolo 5- PIANO DI MIGLIORAMENTO AMBIENTALE: dopo un inquadramento legislativo vengono esaminati gli interventi ambientali generali nelle aree con diverse caratteristiche ambientali della provincia e i criteri per la realizzazione del piano di miglioramento ambientale. Capitolo 6- INTERVENTI MIGLIORATIVI DELLA GESTIONE DELLE ATTIVITA VENATORIE E DEL TERRITORIO PROVINCIALE: In questo capitolo vengono proposte delle azioni di miglioramento della gestione faunistica venatoria DESCRIZIONE DEI SITI NATURA 2000-SIC E ZPS Il territorio provinciale si colloca nella zona di transizione tra l alta Pianura Padana e la fascia prealpina, in un contesto caratterizzato, per lo più, da quote relativamente poco elevate e da rilievi dalla morfologia morbida. In particolare, risultano ben rappresentati i sistemi collinari di origine morenica e, conseguentemente, i bacini lacustri intermorenici, molti dei quali ormai interrati o in avanzato stadio di interramento, la cui presenza è il motivo principale della ricchezza di zone umide esistenti nel territorio. Una linea preferenziale di dislocazione dei siti è rappresentata dall asse Lago Maggiore-Fiume Ticino, lungo cui si trovano ben 8 delle 25 aree individuate come Siti di Importanza Comunitaria (S.I.C.); le altre due zone in cui si registra una concentrazione preferenziale di siti sono il comprensorio Lago di Biandronno - Palude Brabbia - Lago di Comabbio - Alnete del Lago di Varese e il Parco del Campo dei Fiori con 5 S.I.C. ( Lago di Ganna, Monte Legnone e Chiusarella, Versante nord del Campo dei Fiori, Grotte del Campo dei Fiori, Monte Martica ). Risultano relativamente isolati due soli siti: la Val Veddasca, al confine nord-occidentale della provincia, e la Pineta di Tradate Appiano Gentile (solo in parte in territorio varesino), il primo corrispondente ai rilievi più elevati presenti nel territorio varesino, il secondo a un area forestale ai confini con la provincia di Como. Tutti i Siti, che rientrano nel territorio interessato dall Intervento, sono oggetto del presente Studio per la Valutazione di Incidenza e vengono descritti nei paragrafi successivi. Attualmente le informazioni ufficiali disponibili per i Siti sono quelle contenute nei Formulari Standard disponibili sul Siti Internet: 13

20 REVISIONE DEL PIANO FAUNISTICO-VENATORIO DELLA PROVINCIA DI VARESE ftp://ftp.dpn.minambiente.it/cartografie/natura2000/schede_e_mapp e/lombardia/ Inoltre in vista della trasformazione in ZSC dei SIC, Regione Lombardia ha promosso la redazione, ove gli enti gestori lo ritenessero necessario, dei piani di gestione dei siti, che, avendo il necessario dettaglio rispetto al territorio in esame, ne costituiranno le misure di conservazione (vedi Allegato C al D.G.R /2003). L approvazione dei piani di gestione, secondo la procedura prevista dalla dgr 1791/2006 è tuttora in corso ed è possibile scaricare i Piani di Gestione definitivamente approvati dagli enti gestori presso il sito internet: gename=dg_ambiente%2fdetail&cid= Nella Tabella 4.1Errore. L'origine riferimento non è stata trovata. sono elencati i siti interessati dall intervento. SIC ZPS ZPS ZPS CODICE SITO IT Tabella Elenco dei siti presenti in provincia di Varese NOME SITO PARCO REGIONALE CAMPO DEI FIORI IT LAGO DI VARESE ZPS IT CANNETI DEL LAGO MAGGIORE AREA PROTETTA/FORESTA DEMANIALE INTERESSATA PARCO REGIONALE CAMPO DEI FIORI, RISERVA REGIONALE LAGO DI GANNA COMUNI INTERESSATI BARASSO, BEDERO VALCUVIA, BRINZIO, CASTELLO CABIAGLIO, COCQUIO-TREVISAGO, COMERIO, CUVIO, GAVIRATE, INDUNO OLONA, LUVINATE, ORINO, VALGANNA, VARESE AZZATE, BARDELLO, BIANDRONNO, BODIO LOMNAGO, BUGUGGIATE, CAZZAGO BRABBIA, GALLIATE LOMBARDO, GAVIRATE, VARESE ANGERA, BESOZZO, BREBBIA, ISPRA, MONVALLE, RANCO, SESTO CALENDE PROV. VA VA VA 14

21 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING SIC ZPS CODICE SITO NOME SITO AREA PROTETTA/FORESTA DEMANIALE INTERESSATA COMUNI INTERESSATI PROV. ZPS IT BOSCHI DEL TICINO PARCO REGIONALE VALLE DEL TICINO ABBIATEGRASSO, BEREGUARDO, BERNATE TICINO, BESATE, BOFFALORA, BORGO SAN SIRO, CARBONARA AL TICINO, CASSOLNOVO, CASTANO PRIMO, CUGGIONO, GAMBALO', GARLASCO, GOLASECCA, GROPPELLO CAIROLI, LINAROLO, LONATE POZZOLO, MAGENTA, MEZZANINO, MORIMONDO, MOTTA VISCONTI, NOSATE, OZZERO, PAVIA, ROBECCHETTO CON INDUNO, ROBECCO SUL NAVIGLIO, SAN MARTINO SICCOMARIO, SESTO CALENDE, SOMMA LOMBARDO, SOPRA TICINO, TRAVACO' SICCOMARIO, TORRE D'ISOLA, TURBIGO, VALLE SALIMBENE, VIGEVANO, VIZZOLA TICINO, ZERBOLO' PV MI VA ZPS/SIC IT PALUDE BRABBIA RISERVA NATURALE PALUDE BRABBIA CASALE LITTA, CAZZAGO BRABBIA, INARZO, TERNATE, VARANO BORGHI VA SIC IT MONTE SANGIANO CARAVATE, LAVENO SANGIANO CITTIGLIO, MOMBELLO, VA SIC IT MONTI DELLA VALCUVIA CASSANO VALCUVIA, CASALZUIGNO, LAVENO MOMBELLO, CITTIGLIO, CUVEGLIO, RANCIO VALCUVIA VA SIC IT TORBIERA DI CAVAGNANO CUASSO AL MONTE VA SIC IT SABBIE D'ORO BREBBIA, ISPRA VA SIC IT ALNETE DEL LAGO DI LAGO DI VARESE AZZATE, BODIO LOMNAGO, BUGUGGIATE, GALLIATE LOMBARDO, VARESE VA SIC IT LAGO DI GANNA RISERVA NATURALE LAGO DI GANNA BEDERO VALGANNA VALCUVIA, VA 15

22 REVISIONE DEL PIANO FAUNISTICO-VENATORIO DELLA PROVINCIA DI VARESE SIC ZPS SIC SIC CODICE SITO IT IT SIC IT SIC NOME SITO MONTE LEGNONE E CHIUSARELLA VERSANTE NORD DEL CAMPO DEI FIORI GROTTE DEL CAMPO DEI FIORI IT MONTE MARTICA SIC IT SIC IT SIC IT SIC IT SIC LAGO DI BIANDRONNO LAGO DI COMABBIO SORGENTI DEL RIO CAPRICCIOSA BRUGHIERA DEL VIGANO IT PALUDI DI ARSAGO SIC IT SIC IT SIC SIC IT BRUGHIERA DEL DOSSO ANSA DI CASTELNOVATE TURBIGACCIO, BOSCHI CASTELLETTO LANCA BERNATE IT PALUDE BRUSCHERA DI E DI AREA PROTETTA/FORESTA DEMANIALE INTERESSATA PARCO DEL CAMPO DEI FIORI PARCO DEL CAMPO DEI FIORI PARCO DEL CAMPO DEI FIORI PARCO DEL CAMPO DEI FIORI RISERVA NATURALE LAGO DI BIANDRONNO PARCO LOMBARDO DELLA VALLE DEL TICINO PARCO LOMBARDO DELLA VALLE DEL TICINO PARCO LOMBARDO DELLA VALLE DEL TICINO PARCO LOMBARDO DELLA VALLE DEL TICINO PARCO LOMBARDO DELLA VALLE DEL TICINO PARCO LOMBARDO DELLA VALLE DEL TICINO PARCO LOMBARDO DELLA VALLE DEL TICINO COMUNI INTERESSATI BRINZIO, INDUNO OLONA, VARESE BRINZIO, CASTELLO CABIAGLIO, COCQUIO - TREVISAGO, CUVIO, LUVINATE, ORINO, VARESE BARASSO, COCQUIO - TREVISAGO, COMERIO, GAVIRATE, LUVINATE, ORINO, VARESE BEDERO VALCUVIA, BRINZIO, INDUNO OLONA, RANCIO VALCUVIA, VALGANNA, VARESE BARDELLO, BIANDRONNO, BREGANO MERCALLO, COMABBIO, TERNATE, VERGIATE, VARANO BORGHI SESTO CALENDE GOLASECCA, SOMMA LOMBARDO, VERGIATE ARSAGO SEPRIO, VERGIATE, BESNATE, SOMMA LOMBARDO SOMMA LOMBARDO, VIZZOLA TICINO SOMMA LOMBARDO, VIZZOLA TICINO BERNATE TICINO, BOFFALORA SOPRA TICINO, CASTANO PRIMO, CUGGIONO, NOSATE, ROBECCHETTO CON INDUNO, TURBIGO, LONATE POZZOLO ANGERA PROV. VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA MI VA VA 16

23 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING SIC ZPS SIC CODICE SITO NOME SITO IT VAL VEDDASCA SIC IT SIC IT PALUDE BOZZA- MONVALLINA PINETA PEDEMONTANA DI APPIANO GENTILE AREA PROTETTA/FORESTA DEMANIALE INTERESSATA PARCO DELLA PINETA DI APPIANO GENTILE E TRADATE COMUNI INTERESSATI AGRA, CURIGLIA CON MONTEVIASCO, DUMENZA, MACCAGNO, PINO SULLA SPONDA DEL LAGO MAGGIORE, TRONZANO LAGO MAGGIORE, VEDDASCA BESOZZO, MONVALLE APPIANO GENTILE, CASTELNUOVO BOZZENTE, TRADATE PROV. VA VA CO VA Come illustrato nella Tabella 4.1Errore. L'origine riferimento non è stata trovata. in provincia di Varese risultano presenti 22 SIC, 4 ZPS e 1 SIC/ZPS. Per molti dei Siti di cui sopra è stato redatto il Piano di Gestione e nella tabella Tabella 4.2 viene riportato per ogni Sito se è presente il Piano di Gestione e il suo stato. Tabella Stato dei Piani di Gestione dei Siti SIC/ZPS CODICE SITO NOME SITO ENTE GESTORE SITO Stato del Piano di Gestione ZPS IT PARCO REGIONALE CAMPO DEI FIORI ENTE GESTORE AREA PROTETTA Senza Piano di Gestione SIC IT LAGO DI GANNA ENTE GESTORE AREA PROTETTA Approvato con dgr 2 aprile n.8/6956 SIC IT MONTE LEGNONE E CHIUSARELLA ENTE GESTORE AREA PROTETTA Approvato con delibera assemblea consortile n. 12 del 14 giugno SIC IT VERSANTE NORD DEL CAMPO DEI FIORI ENTE GESTORE AREA PROTETTA Approvato con delibera assemblea consortile n. 12 del 14 giugno

24 REVISIONE DEL PIANO FAUNISTICO-VENATORIO DELLA PROVINCIA DI VARESE SIC/ZPS CODICE SITO NOME SITO ENTE GESTORE SITO Stato del Piano di Gestione SIC IT GROTTE DEL CAMPO DEI FIORI ENTE GESTORE AREA PROTETTA Approvato con delibera assemblea consortile n. 12 del 14 giugno 2010 SIC IT MONTE MARTICA ENTE GESTORE AREA PROTETTA Approvato con delibera assemblea consortile n. 12 del 14 giugno ZPS IT LAGO DI VARESE PROVINCIA VARESE DI Adottato con delibera P.V. n 62 del 12/12/07 SIC IT ALNETE DEL LAGO DI LAGO DI VARESE PROVINCIA VARESE DI Adottato con delibera P.V. n 62 del 12/12/07 ZPS/SIC IT PALUDE BRABBIA ENTE GESTORE AREA PROTETTA Approvato con DGR 7/10706 del 18/10/02 SIC IT LAGO DI BIANDRONNO ENTE GESTORE AREA PROTETTA Senza Piano di Gestione ZPS IT CANNETI DEL LAGO MAGGIORE PROVINCIA VARESE DI In corso di realizzazione SIC IT PALUDE MONVALLINA BOZZA- PROVINCIA VARESE DI In corso di realizzazione SIC IT SABBIE D'ORO PROVINCIA VARESE DI In corso di realizzazione 18

25 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING SIC/ZPS CODICE SITO NOME SITO ENTE GESTORE SITO Stato del Piano di Gestione SIC IT PALUDE BRUSCHERA PROVINCIA VARESE DI In corso di realizzazione SIC IT LAGO DI COMABBIO ENTE GESTORE AREA PROTETTA Approvato con delibera di assemblea consortile 13/7/2007 SIC IT SORGENTI DEL RIO CAPRICCIOSA ENTE GESTORE AREA PROTETTA Approvato con delibera di assemblea consortile n 3 16/03/2011 SIC IT PALUDI DI ARSAGO ENTE GESTORE AREA PROTETTA Approvato con delibera di assemblea consortile n 3 16/03/2011 ZPS IT BOSCHI DEL TICINO PARCO TICINO DEL Senza Piano di Gestione SIC IT BRUGHIERA VIGANO DEL ENTE GESTORE AREA PROTETTA Senza Piano di Gestione SIC IT BRUGHIERA DOSSO DEL ENTE GESTORE AREA PROTETTA Senza Piano di Gestione SIC IT ANSA CASTELNOVATE DI ENTE GESTORE AREA PROTETTA Senza Piano di Gestione SIC IT TURBIGACCIO, BOSCHI DI CASTELLETTO E LANCA DI BERNATE ENTE GESTORE AREA PROTETTA Approvato con delibera di assemblea consortile n 3 16/03/

26 REVISIONE DEL PIANO FAUNISTICO-VENATORIO DELLA PROVINCIA DI VARESE SIC/ZPS CODICE SITO NOME SITO ENTE GESTORE SITO Stato del Piano di Gestione SIC IT MONTE SANGIANO CM VALCUVIA Approvato con delibera di assemblea n. 5 del 28 gennaio 2011 SIC IT MONTI VALCUVIA DELLA CM VALCUVIA Approvato con delibera di assemblea n. 5 del 28 gennaio 2012 SIC IT TORBIERA CAVAGNANO DI PROVINCIA VARESE DI Senza Piano di Gestione SIC IT VAL VEDDASCA PROVINCIA VARESE DI In corso di realizzazione SIC IT PINETA PEDEMONTANA DI APPIANO GENTILE ENTE GESTORE AREA PROTETTA Approvato con deliberazione di Assemblea Consortile n. 02, 16 marzo 2011 Per una maggiore completezza di informazioni e al fine di definire un area vasta di potenziale influenza, sono stati presi in considerazione i Siti presenti entro 1 chilometro dal confine provinciale. Entro tale range è stato rilevato il SIC/ZPS IT Valle del Ticino, situato in Provincia di Novara, che interessa i comuni di Bellinzago Novarese, Cameri, Castelletto sopra Ticino, Cerano, Galliate, Marano Ticino, Oleggio, Pombia, Romentino, Trecate e Varallo Pombia. Il Sito cade nell Area Protetta Regionale Parco Naturale della Valle del Ticino e la gestione è affidata all Ente di Gestione del Parco Naturale della Valle del Ticino. In questo capitolo vengono descritte le Zone di Protezione Speciale e i Siti di Importanza Comunitaria presenti in Provincia di Varese ed entro un chilometro dai confini provinciali. Le informazioni presenti nei Formulari Standard sono state aggiornate, laddove presente, secondo quanto riportato nei Piani di Gestione dei Siti. 20

27 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING Nel caso di Piano di Gestione in corso di realizzazione le informazioni riportate sono das considerarsi indicative e non prescrittive. Viene di seguito riportata la legenda funzionale alla lettura dei dati relativi alla descrizione di habitat e specie presenti nei Siti. Legenda Codice - è il codice identificativo univoco assegnato agli habitat e alle specie. * - l asterisco identifica gli habitat ritenuti prioritari a livello comunitario. Rappresentatività - indica quanto tipico è l habitat in oggetto, secondo la seguente scala di valutazione: A rappresentatività eccellente B buona rappresentatività C rappresentatività significativa D presenza non significativa Superficie relativa - indica la superficie del sito coperta dall habitat in oggetto rispetto alla superficie totale coperta sul territorio nazionale, secondo la seguente scala di valutazione: A % B 2-15% C 0-2% - considerando la percentuale risultante dal rapporto tra la popolazione presente sul Sito e quella sul territorio nazionale, si considerino le seguenti classi A 100% p > 15% B 15% p > 2% C 2% p > 0% D popolazione non significativa Grado di conservazione - viene valutato secondo la seguente scala di valori: A grado di conservazione eccellente B grado di conservazione buono C grado di conservazione medio o ridotto Isolamento A popolazione (in gran parte) isolata B popolazione non isolata, ma ai margini dell'area di distribuzione C popolazione non isolata all'interno di una vasta fascia di distribuzione. Valutazione globale - è un parametro che indica il grado di qualità complessiva dell habitat in oggetto, definito secondo la seguente scala di valutazione: A valore eccellente B valore buono C valore significativo ZPS IT PARCO REGIONALE CAMPO DEI FIORI Identificazione del sito L area interessa una superficie complessiva di 1298 ha, coprendo circa 1/3 del territorio del Parco Naturale del Campo dei Fiori. Evidenzia una sostanziale omogeneità e compattezza territoriale, corrisponde ai due massicci prealpini del Campo dei Fiori e del complesso Martica-Legnone-Chiusarella. Presenta al suo interno una notevole varietà di ambienti e ciò è dovuto alla diversità morfologica e litologica che si riscontra 21

28 REVISIONE DEL PIANO FAUNISTICO-VENATORIO DELLA PROVINCIA DI VARESE all interno dell area, con presenza di pareti rocciose (sia di matrice carbonatica che silicea) e di fenomeni carsici (grotte, stillicidi, sorgenti pietrificanti). Stato del Piano di Gestione: Senza Piano di Gestione. Il Sito risulta caratterizzato dagli elementi di riferimento di seguito riportati. Tipo di Sito J Regione biogeografica Alpina Longitudine Localizzazione del centro del Sito Latitudine Altezza (m) E MIN 460 MAX 1220 Rapporti con altri Siti Natura2000 I S.I.C. compresi nell area sono i seguenti: IT Lago di Ganna; IT Monte Legnone e Chiusarella; IT Versante nord del Campo dei Fiori; IT Grotte del Campo dei Fiori; IT Monte Martica. Habitat Secondo il FS il Sito è caratterizzato dalla presenza di 14 habitat di interesse comunitario, tutte obiettivo di conservazione, di cui 5 è riconosciuti come habitat prioritari, per i quali i valori di copertura, di conservazione e di valutazione sono riportati nella tabella seguente Tabella 4.3: Habitat, dell Allegato I Direttiva 92/43/CEE, presenti nel Sito IT Natura 2000 Percentuale copertura Rappresentatività (A/B/C/D) Superficie relativa (A/B/C) Grado di conservazione (A/B/C) Valutazione globale (A/B/C) 91H0* 20 A C B B A C B B A C B B B C C B 9180* 1 B C B B C C B B 91E0* 1 B C B B A C B B ,5 A C B B 22

29 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING Natura 2000 Percentuale copertura Rappresentatività (A/B/C/D) Superficie relativa (A/B/C) Grado di conservazione (A/B/C) Valutazione globale (A/B/C) 7220* 0,1 A C B B 7210* 0,1 B C B B ,1 B B A A ,1 B C C C ,1 A C B B Specie Nelle tabelle di seguito riportate sono elencate le specie di cui all articolo 4 della Direttiva 2009/147/CE e le specie elencate nell Allegato II della Direttiva 92/43/CE presenti nel Formulario Standard per il Sito IT Uccelli Nel Sito sono presenti 8 specie di interesse comunitario, di cui 4 obiettivo di conservazione. Tabella 4.4 Uccelli elencati nell'allegato I della Direttiva 2009/147/CE, popolazioni presenti nel Sito IT POPOLAZIONE Nome Stanziale Migratoria Conservazione Isolamento Globale Riprod. Svern. Stazionam. A072 Pernis apivorus R C C A C B A073 Milvus migrans C C C A C A A080 Circaetus gallicus 1p C B C B A103 Falco peregrines P D B C B A224 Caprimulgus europaeus R C B C B A229 Alcedo atthis P R C B C B A236 Dryocopus martius P C B C B A336 Lanius collurio R C B C B POPOLAZIONE: per ciascuna specie sono indicati, se noti, i dati esatti relativi alla popolazione. Se il numero esatto non è noto, si indica la fascia di popolazione (1-5, 6-10, 11-50, , , , , , >10.000). Con un suffisso si indica se la popolazione è stata conteggiata in coppie (p) o per singoli esemplari (i). Viene indicata la dimensione/densità della 23

30 REVISIONE DEL PIANO FAUNISTICO-VENATORIO DELLA PROVINCIA DI VARESE popolazione, specificando se la specie è comune (C), rara (R) o molto rara (V). In assenza di qualsiasi dato relativo alla popolazione, viene segnalata semplicemente la sua presenza sul Sito (P). POPOLAZIONE: considerando la percentuale risultante dal rapporto tra la popolazione presente sul Sito e quella sul territorio nazionale, si considerino le seguenti classi. A: 100% p > 15%; B: 15% p > 2%; C: 2% p > 0%; D: popolazione non significativa. CONSERVAZIONE: A: conservazione eccellente = elementi in condizioni eccellenti indipendentemente dalla notazione relativa alle B: buona conservazione = elementi ben conservati indipendentemente dalla notazione relativa alle = elementi in medio o parziale degrado e ripristino facile. C: conservazione media o limitata = tutte le altre combinazioni. ISOLAMENTO: A = popolazione (in gran parte) isolata; B = popolazione non isolata, ma ai margini dell'area di distribuzione; C = popolazione non isolata all'interno di una vasta fascia di distribuzione. VALUTAZIONE GLOBALE: A: valore eccellente; B: valore buono; C: valore significativo. Nel Sito IT sono inoltre presenti 68 specie di Uccelli migratori abituali non elencati nell'allegato I della Direttiva 2009/147/CE, di cui 64 obiettivo di conservazione, nella Tabella seguente vengono riportate le informazioni relative alle specie. Tabella Uccelli migratori abituali non elencati nell'allegato I della Direttiva 2009/147/CE, popolazioni presenti nel Sito IT POPOLAZIONE Nome Stanziale Migratoria Ripr. Sver. Staz. Conservazione Isolamento Globale A004 Tachybaptus ruficollis R C B C B A006 Podiceps grisegena R C B C B A008 Podiceps nigricollis R C B C B A028 Ardea cinerea P P D B C B A053 Anas platyrhynchos P C C C B C B A085 Accipiter gentilis R C B C B A086 Accipiter nisus P C C C C B C B A087 Buteo buteo C C C C B C B A118 Rallus aquaticus V D B C B A123 Gallinula chloropus R C B C B A155 Scolopax rusticola R C B C B A208 Columba palumbus C R C B C B A212 Cuculus canorus C C B C B A219 Strix aluco C C B C B A221 Asio otus R D B C B 24

31 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING POPOLAZIONE Nome Stanziale Migratoria Ripr. Sver. Staz. Conservazione Isolamento Globale A226 Apus apus C C B C B A233 Jynx torquilla C R C B C B A235 Picus viridis C C B C B A237 Dendrocopos major C C B C B A251 Hirundo rustica C C C B C B A253 Delichon urbicum C C C B C B A261 Motacilla cinerea R R C B C B A262 Motacilla alba C R C B C B A264 Cinclus cinclus R D B C B A265 Troglodytes troglodytes C C C C B C B A266 Prunella modularis C C C B C B A269 Erithacus rubecula C C C C B C B A271 Luscinia megarhynchos C R C B C B A274 Phoenicurus phoenicurus R R C B C B A276 Saxicola torquata R R R C B C B A280 Monticola saxatilis P C B C B A283 Turdus merula C C C C B C B A284 Turdus pilaris C C C B C B A285 Turdus philomelos R C C C B C B A287 Turdus viscivorus P C B C B A288 Cettia cetti C C B C B A300 Hippolais polyglotta R C B C B A311 Sylvia atricapilla C C C C A C A A313 Phylloscopus bonelli C C C B C B A314 Phylloscopus sibilatrix R R C B C B A315 Phylloscopus collybita C R C C B C B A316 Phylloscopus trochilus R C B C B A317 Regulus regulus C C C B C B A319 Muscicapa striata R R C B C B A322 Ficedula hypoleuca C C B C B A324 Aegithalos caudatus C C A C A A325 Parus palustris C C A C A 25

32 REVISIONE DEL PIANO FAUNISTICO-VENATORIO DELLA PROVINCIA DI VARESE POPOLAZIONE Nome Stanziale Migratoria Ripr. Sver. Staz. Conservazione Isolamento Globale A327 Parus cristatus R C B C B A328 Parus ater R C B C B A329 Parus caeruleus C C B C B A330 Parus major C C B C B A332 Sitta europaea C C B C B A335 Certhia brachydactyla C C B C B A342 Garrulus glandarius C C B C B A349 Corvus corone R C B C B A351 Sturnus vulgaris C C B C B A356 Passer montanus C C B C B A359 Fringilla coelebs C C C C A C A A360 Fringilla montifringilla C C C A C A A361 Serinus serinus C R C B C B A362 Serinus citrinella R C B C B A363 Carduelis chloris R C B C B A364 Carduelis carduelis R C B C B A365 Carduelis spinus C C C A C A A372 Pyrrhula pyrrhula R C B C B A373 Coccothraustes coccothraustes R R R C B C B A378 Emberiza cia R R R C B C B A381 Emberiza schoeniclus R C B C B POPOLAZIONE: per ciascuna specie sono indicati, se noti, i dati esatti relativi alla popolazione. Se il numero esatto non è noto, si indica la fascia di popolazione (1-5, 6-10, 11-50, , , , , , >10.000). Con un suffisso si indica se la popolazione è stata conteggiata in coppie (p) o per singoli esemplari (i). Viene indicata la dimensione/densità della popolazione, specificando se la specie è comune (C), rara (R) o molto rara (V). In assenza di qualsiasi dato relativo alla popolazione, viene segnalata semplicemente la sua presenza sul Sito (P). POPOLAZIONE: considerando la percentuale risultante dal rapporto tra la popolazione presente sul Sito e quella sul territorio nazionale, si considerino le seguenti classi. A: 100% p > 15%; B: 15% p > 2%; C: 2% p > 0%; D: popolazione non significativa. CONSERVAZIONE: A: conservazione eccellente = elementi in condizioni eccellenti indipendentemente dalla notazione relativa alle B: buona conservazione = elementi ben conservati indipendentemente dalla notazione relativa alle = elementi in medio o parziale degrado e ripristino facile. C: conservazione media o limitata = tutte le altre combinazioni. ISOLAMENTO: A = popolazione (in gran parte) isolata; B = popolazione non isolata, ma ai margini dell'area di distribuzione; C = popolazione non isolata all'interno di una vasta fascia di distribuzione. 26

33 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING VALUTAZIONE GLOBALE: A: valore eccellente; B: valore buono; C: valore significativo. Mammiferi Il Formulario Standard del Sito IT riporta 5 specie elencate nell Allegato II della Direttiva 92/43/CEE. Tabella 4.6 Mammiferi elencati nell'allegato II della Direttiva 92/43/CEE, presenti nel Sito IT Nome Pop. Stanziale Pop. (A/B/C/D) Cons. (A/B/C) Isol. (A/B/C) Glob. (A/B/C) 1303 Rhinolophus hipposideros V C C C C 1310 Miniopterus schreibersi R D 1316 Myotis capaccinii R C B B B 1321 Myotis emarginatus R B B C B 1323 Myotis bechsteini R B B C B POPOLAZIONE: per ciascuna specie sono indicati, se noti, i dati esatti relativi alla popolazione. Se il numero esatto non è noto, si indica la fascia di popolazione (1-5, 6-10, 11-50, , , , , , >10.000). Con un suffisso si indica se la popolazione è stata conteggiata in coppie (p) o per singoli esemplari (i). Viene indicata la dimensione/densità della popolazione, specificando se la specie è comune (C), rara (R) o molto rara (V). In assenza di qualsiasi dato relativo alla popolazione, viene segnalata semplicemente la sua presenza sul Sito (P). POPOLAZIONE: considerando la percentuale risultante dal rapporto tra la popolazione presente sul Sito e quella sul territorio nazionale, si considerino le seguenti classi. A: 100% p > 15%; B: 15% p > 2%; C: 2% p > 0%; D: popolazione non significativa. CONSERVAZIONE: A: conservazione eccellente = elementi in condizioni eccellenti indipendentemente dalla notazione relativa alle B: buona conservazione = elementi ben conservati indipendentemente dalla notazione relativa alle = elementi in medio o parziale degrado e ripristino facile. C: conservazione media o limitata = tutte le altre combinazioni. ISOLAMENTO: A = popolazione (in gran parte) isolata; B = popolazione non isolata, ma ai margini dell'area di distribuzione; C = popolazione non isolata all'interno di una vasta fascia di distribuzione. VALUTAZIONE GLOBALE: A: valore eccellente; B: valore buono; C: valore significativo. Anfibi e rettili Il Formulario Standard del Sito IT riporta 3 specie elencate nell Allegato II della Direttiva 92/43/CEE. 27

34 REVISIONE DEL PIANO FAUNISTICO-VENATORIO DELLA PROVINCIA DI VARESE Tabella 4.7 Anfibi e Rettili elencati nell'allegato II della Direttiva 92/43/CEE, presenti nel Sito IT Nome Pop. Stanziale Pop. (A/B/C/D) Cons. (A/B/C) Isol. (A/B/C) Glob. (A/B/C) 1167 Triturus carnifex R C B B B 1199 Pelobates fuscus insubricus P C C A C 1215 Rana latastei R C B B B POPOLAZIONE: per ciascuna specie sono indicati, se noti, i dati esatti relativi alla popolazione. Se il numero esatto non è noto, si indica la fascia di popolazione (1-5, 6-10, 11-50, , , , , , >10.000). Con un suffisso si indica se la popolazione è stata conteggiata in coppie (p) o per singoli esemplari (i). Viene indicata la dimensione/densità della popolazione, specificando se la specie è comune (C), rara (R) o molto rara (V). In assenza di qualsiasi dato relativo alla popolazione, viene segnalata semplicemente la sua presenza sul Sito (P). POPOLAZIONE: considerando la percentuale risultante dal rapporto tra la popolazione presente sul Sito e quella sul territorio nazionale, si considerino le seguenti classi. A: 100% p > 15%; B: 15% p > 2%; C: 2% p > 0%; D: popolazione non significativa. CONSERVAZIONE: A: conservazione eccellente = elementi in condizioni eccellenti indipendentemente dalla notazione relativa alle B: buona conservazione = elementi ben conservati indipendentemente dalla notazione relativa alle = elementi in medio o parziale degrado e ripristino facile. C: conservazione media o limitata = tutte le altre combinazioni. ISOLAMENTO: A = popolazione (in gran parte) isolata; B = popolazione non isolata, ma ai margini dell'area di distribuzione; C = popolazione non isolata all'interno di una vasta fascia di distribuzione. VALUTAZIONE GLOBALE: A: valore eccellente; B: valore buono; C: valore significativo. Pesci Il Formulario Standard del Sito IT riporta 2 specie elencate nell Allegato II della Direttiva 92/43/CEE, obiettivo di conservazione. Nella tabella vengono riportate le informazioni relative alle specie. Tabella 4.8 Pesci elencati nell'allegato II della Direttiva 92/43/CEE, presenti nel Sito IT Nome Pop. Stanziale Pop. (A/B/C/D) Cons. (A/B/C) Isol. (A/B/C) Glob. (A/B/C) 1097 Lethenteron zanandreai P C B B B 1163 Cottus gobio R C C B C POPOLAZIONE: per ciascuna specie sono indicati, se noti, i dati esatti relativi alla popolazione. Se il numero esatto non è noto, si indica la fascia di popolazione (1-5, 6-10, 11-50, , , , , , >10.000). Con un suffisso si indica se la popolazione è stata conteggiata in coppie (p) o per singoli esemplari (i). Viene indicata la dimensione/densità della popolazione, specificando se la specie è comune (C), rara (R) o molto rara (V). In assenza di qualsiasi dato relativo alla popolazione, viene segnalata semplicemente la sua presenza sul Sito (P). POPOLAZIONE: considerando la percentuale risultante dal rapporto tra la popolazione presente sul Sito e quella sul territorio nazionale, si considerino le seguenti classi. A: 100% p > 15%; B: 15% p > 2%; C: 2% p > 0%; D: popolazione non significativa. CONSERVAZIONE: A: conservazione eccellente = elementi in condizioni eccellenti indipendentemente dalla notazione relativa alle B: buona conservazione = elementi ben conservati indipendentemente dalla notazione relativa alle 28

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