Regno di Sardegna. La Carta Postale Bollata (di Marino Enrietto)

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1 Regno di Sardegna La Carta Postale Bollata (di Marino Enrietto) Il monopolio postale negli Stati di Terraferma del Regno di Sardegna era molto rigido. L EDITTO del 12 agosto 1818 al capitolo Del servizio delle Poste sanciva: Art. 41 L esercizio del diritto regale di trasportare lettere suggellate ed anche aperte è riservato esclusivamente alla Direzione generale delle Poste, è quindi espressamente proibito a chicchessia di fare questo trasporto... L annesso Regolamento disponeva: Art. 5 Chiunque vorrà portare o spedire lettere per mezzo di pedoni o d altre occasioni estranee agli Uffizi della Posta, dovrà preventivamente presentare o fare presentare all Uffizio di Posta locale le lettere che desidera di spedire ed, ove non si tratti di lettere che godano franchigia, pagare il diritto relativo. L Uffiziale di Posta noterà in presenza del latore, sul registro a ciò destinato, le lettere presentate, le bollerà colla stampiglia del suo Uffizio, ponendovi in un angolo dell indirizzo un numero d ordine uguale a quello del suo registro... Art. 6 Non si fa luogo a contravvenzione quando le lettere partono da un luogo in cui evvi Uffizio di Posta e sono dirette ad un altro sul cammino del quale non non ve ne esiste alcuno, oppure allorché sono trovate su una strada che conduce al primo Uffizio di Posta: ma sull indirizzo di tutte queste lettere e pieghi dovrà essere l annotazione del luogo di partenza apposta dalla stessa mano che scrisse l indirizzo.

2 La riscossione della tassa postale con questo sistema diede luogo ad inconvenienti e si dovette presto constatare che la preventiva bollatura e registrazione di simili lettere implicava un carico di lavoro per gli impiegati e costituiva un grave inciampo al sollecito invio delle corrispondenze potendo accadere che l ufficio fosse chiuso, lontano e magari in senso opposto a quello che il messo doveva percorrere. A togliere tutti questi inconvenienti sorse l idea semplice e geniale di introdurre una carta da lettere preventivamente bollata con bolli di vario valore, e dare alle lettere scritte su questa carta la libera circolazione per qualunque mezzo senza bisogno di altra formalità e registrazioni. Ecco alcuni articoli delle REGIE PATENTI del 7 novembre 1818 che ne costituiscono la creazione e l uso. Art. 1 Potrà sostituirsi il bollo da apporsi dagli Uffiziali di Posta alle lettere loro presentate da Particolari a tenore del disposto dell articolo 41 dell Editto del 12 agosto scorso, e dall articolo quinto dell annessovi Regolamento, l uso di una carta speciale, fatta fabbricare dalla Direzione generale delle nostre Poste, sotto la immediata vigilanza del Sovr Intendente generale, denominata Carta Postale-Bollata. Art. 3 La distribuzione della Carta Postale-Bollata è affidata agli Uffizj di Posta di qualunque classe essi siano, e sarà cura e dovere degli Uffiziali ed Impiegati delle Poste, di provvedere, acciò in tutte le Comunità del loro Distretto Postale vi sia una persona incaricata da essi di distribuire per loro conto la carta suddetta.... Art. 4 La carta suddetta è di tre qualità, cioè la prima di soldi tre, ossiano centesimi quindici, la seconda da soldi cinque ossiano centesimi venticinque, e la terza da soldi dieci ossiano centesimi cinquanta. Art. 5 Per le lettere destinate a percorrere una distanza non maggiore di quindici miglia si farà uso di carta da quindici centesimi, per quelle destinate a percorrere un distanza maggiore di quindici, e non eccedente li trentacinque miglia, di carta da centesimi venticinque, e per maggiore distanza, di quella da cinquanta centesimi. Le lettere scritte sulla detta carta potranno essere portate da chicchessia, purché siano semplici, cioè di un solo foglio, e piegate in modo che sulla parte esterna del medesimo vi appaja il bollo, e contengano sull indirizzo le indicazioni prescritte dal numero tre dell articolo quarto del Regolamento del 12 agosto.

3 Art. 10 Le lettere scritte sulla carta Postale-bollata, che potessero essere spedite per la Posta, non gioiranno per motivo della qualità della carta di alcuna facilità nella tassa relativa. Questi fogli, ora abitualmente chiamati Cavallini consistono in un foglio ripiegato con impresso al centro della prima facciata un contrassegno formato da un Genietto che suona il corno su di un cavallo galoppante e racchiuso in un contorno variante per ciascun valore. Contorno rotondo per il 15 centesimi, ovale per il 25 centesimi e ottagonale allungato per il 50 centesini. Furono eseguite due emissioni. La prima provvisoria, non essendo ancora approntata la speciale carta filigranata, utilizzando partite di carta commerciale reperita localmente e stampando il contrassegno in turchino con un bilancere. Essa restò in vigore solamente per l anno Cavallino da 15c. provvisorio

4 Cavallino da 25c. provvisorio Cavallino da 50c. provvisorio La seconda definitiva realizzata su carta con filigrana come da editto. Nella cornice del foglio vi è la scritta Corrispondenza autorizzata in corso particolare per pedoni ed altre occasioni inframezzata da un disegno a greca; al centro vi è lo stemma Sabaudo ed intorno le parole Direzione Generale Delle Regie Poste.

5 Filigrana vista per trasparenza della seconda emissione. Il contrassegno, simile al precedente, è realizzato in rilievo con impressione a secco. Essa restò in vigore dal 1820 al 1836 quando, con l Editto sulla riorganizzazione della Posta del 30 marzo, fu soppressa. Cavallino da 15c. a secco

6 Cavallino da 25 c. a secco Cavallino da 50c. a secco I tre marchi in ottone che servirono per la bollatura della carta provvisoria in azzurro, come i punzoni in acciaio che servirono per quella definitiva, furono opera dell incisore della Zecca di Torino, Amedeo Lavy autore del conio del famoso marengo della Repubblica Cisalpina.

7 Classificazione della Carta Postale-Bollata delle due emissioni. La Carta Postale-Bollate delle due emissioni non presenta alcuna varietà rispetto ai Cavallini poiché, per ciascun valore, servì un solo marchio o punzone. Nella prima emissione fu impiegata carta da lettere commerciale reperita localmente, per cui si possono trovare gran varietà di carte, sia per quanto riguarda l impasto della carta che di eventuale filigrana. Per l emissione definitiva la carta, fabbricata espressamente dai Fratelli Capuccino, presenta 24 tipi di filigrana. Si rimanda alle pubblicazioni specializzate per la loro identificazione. Di questi fogli Cavallini vi furono delle rimanenze, in particolare del tipo provvisorio (cospicue quelle da 50centesimi); furono utilizzate come carta da ufficio rivoltandole e stampando nella facciata interna intestazioni varie dell Amministrazione delle R. Poste... e come tali usati anche postalmente. Essi recano l impronta del cavallino nella seconda facciata. Per quanto riguarda l uso e lo stato della carta postale possiamo distinguere: 1. Fogli senza intestazione, mai usati (nuovi) per loro natura interi di quattro facciate. 2. Fogli senza intestazione, usati dai privati per la loro corrispondenza durante il periodo di validità, interi di quattro o, dimezzati, di due facciate. 3. Fogli con intestazioni d ufficio dell Amministrazione, interi, nuovi di quattro facciate (riscontrati solo col bollo turchino). 4. Fogli con intestazioni d ufficio dell Amministrazione, interi di quattro facciate, usati per lettere d ufficio. 5. Mezzi fogli completamente in bianco staccati da lettere d ufficio (pseudo nuovi). 6. Mezzi fogli espressamente dimezzati, staccati da lettere d ufficio, portanti su una sola facciata formulari di servizio di vario contenuto (pseudo usati). 7. Carta senza il bollo con la filigrana della seconda emissione usata per corrispondenza o stampati d ufficio. È necessario che il foglio sia intero per poter constatare la mancanza del cavallino. I fogli interi nuovi sono molto rari: se ne conoscono pochi esemplari per ogni valore. Spesso si trovano mezzi fogli nuovi; sono comuni in quanto provengono da fogli con intestazione dell Amministrazione e tagliati. Perchè gli usati abbiano interesse e valore per i collezionisti occorre che abbiano svolto la loro funzione nel periodo di validità.

8 I Cavallini sono comunque tutti difficili da reperire, specialmente quelli della prima tiratura in turchino: rari i 15c, più rari ancora i 25c e rarissimi i 50c. mentre quelli della seconda sono più comuni il 15c. ed il 25c. e sempre raro il 50c. Sono anche ricercati quelli nuovi o usati come carta d ufficio con intestazioni varie, hanno generalmente una quotazione inferiore. Nella determinazione del valore è molto importante lo stato della lettera e del cavallino. Gli alti valori riportati sui cataloghi si riferiscono ad esemplari di prima scelta e per fogli interi, quelli difettosi o con piega deturpante sul cavallino, subiscono un deprezzamente secondo il loro stato di conservazione. Ecco un esempio di lettera postuma utilizzata per corrispondenza d ufficio col cavallino da 50c. della prima emissione: Fronte della lettera Interno seconda facciata col cavallino

9 Interno Terza facciata

10 Regi Editti e Patenti Molto ricercati sono anche i vari Regi Editti, Manifesti Camerali e Regie Patenti che riguardano i Cavallini, essi sono: Regio Editto del 12 agosto 1818 (nuova forma dell Amministrazione delle Poste).

11 Regie Patenti del 7 novembre 1818 (istituzione della Carta Postale-Bollata ). Manifesto Camerale del 3 dicembre 1818 (notifica della carta provvisoria con Modelli de Bolli).

12 Manifesto Camerale del 13 novembre 1819 (notifica della carta definitiva con Modelli de Bolli). Questi documenti, se in buono stato, sono abbastanza rari. Di questi ultimi tre fu stampata anche una versione in francese, molto più rara. Esiste anche un sunto del Manifesto del 3 dicembre 1818 stampato in una facciata con i modelli in nero mal riprodotti a penna.

13 Inizialmente fu stampato un mezzo foglio con l Estratto delle Regie Patenti in data 7 novembre 1818 con cui si stabilisce l uso della Carta postale-bollata in italiano ed in francese con sul retro l esempio dell impronta in turchino, da distribuirsi gratis ai compratori di Carta postale-bollata per loro regola. Estratto delle Regie Patenti 7 nov 1818 Bollo di esempio sul retro

14 Falsificazioni e reimpressioni I marchi in ottone per i Cavallini in turchino ed i punzoni in acciaio per quelli a secco, disgraziatamente passarono in mani private. Con timbri veri o imitati furono apposti bolli in varie tonalità di blu su lettere passate alla posta tassate posteriori al 1819 e persino su lettere private la cui data era anteriore a quella delle Regie Patenti che istituivano la Carta Postale-Bollata, nonché su fogli con la filigrana definitiva dei fratelli Capuccino senza bollo. Esempio di come si è potuto rovinale una bella lettera del 16 ottobre 1818 (sic) da Lubecca a Vigevano, aggiungendovi un falso e impossibile Cavallino azzurro da 15c. Tali bolli sono per lo più da 25c. e, invece di cadere sul centro della facciata del mezzo foglio ripiegato, si trovano in generale spostati verso l orlo laterale del foglio seguendo l indirizzo. Qualche volta cadono nel bel mezzo dello scritto dell indirizzo tentando di nascondere la falsificazione. Similmente, furono impressi dei cavallini a secco su vecchi fogli non utilizzati di varie marche private. Come detto questi bolli si riconoscono per il forte spostamento del bollo verso l orlo della carta e sotto il bollo, inoltre la carta appare più levigata e assottigliata dove cadeva il bollo, mentre sotto quelli autentici, la carta non subiva alterazioni. In altri casi furono utilizzati dei mezzi fogli in bianco con la filigrana Capuccino tagliandoli da lettere d ufficio, essi ricevettero i Cavallini a secco da 25c. o 50c., impressi talvolta molto bene con punzoni imitati o autentici. Siccome la richiesta collezionistica dei Cavallini a secco era principalmente per i fogli interi, qualcuno pensò bene di eseguire delle ristampe imitanti la filigrana originale. Ne esistono di due tipi con lievi differenze dall originale.

15 Il Sella cita inoltre: Vi è quindi un indubbia unione d origine tra le due reimpressioni, ma ignoriamo se e quale parte tecnica personale vi abbia avuto il Carlo Usigli di Firenze cui la Direzione Generale delle Poste, con lettera del 23 febbraio 1875, aveva dato il nulla osta a pubblicare le ristampe dei fogli in questione soggiungendo: trattandosi di oggetti che da lungo tempo sono fuori d uso, la loro riproduzione non può dar luogo ad alcun inconveniente. Poveri collezionisti Bibliografia: Cesare Rattone - Manuale e catalogo dei francobolli di Sardegna 1951 Silvio Sella La Carta Postale Bollata 1914

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