Periferie del mondo e globalizzazione

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Periferie del mondo e globalizzazione"

Transcript

1 Periferie del mondo e globalizzazione ECONOMIA, DEMOGRAFIA E SOCIETÀ Il centro e la periferia Secondo lo storico francese Fernand Braudel, perché un economia di tipo capitalistico possa svilupparsi appieno è necessario un vastissimo spazio geografico, caratterizzato dalla presenza di almeno tre aree, in stretto collegamento fra loro. Innanzi tutto, va ricordato quello che Braudel chiama il «centro» dell intero complesso (denominato, dallo stesso Braudel, «economia-mondo»); in passato, il centro era una città (come Venezia, nel Cinquecento, o come Amsterdam, nel Seicento) verso la quale confluivano le merci più richieste o più preziose, per poi essere redistribuite nei vari mercati. Oggi, in situazioni di maggiore complessità, il centro è principalmente un grande polo finanziario, sede di una grande Borsa, vero cuore pulsante dell intero sistema economico. Intorno al centro si trovano poi secondo Braudel due fasce di territori, dislocate sempre più lontano rispetto al centro stesso; mentre la fascia intermedia partecipa in modo significativo della ricchezza del centro (con un fecondo e articolato gioco di importazioni ed esportazioni), la zona più periferica è sottosviluppata, cioè si caratterizza per il fatto di essere solo la grande fornitrice di materie prime a basso costo, capaci di alimentare l economia del centro. Quando Venezia era il centro di una complessa economia-mondo, vi affluivano i prodotti dell Italia centro-settentrionale e della Germania, terre che, a loro volta, erano gli acquirenti privilegiati di quanto Venezia importava dall Oriente (che Venezia, tuttavia, non controllava completamente, e quindi era già fuori dalla sua economia-mondo). La periferia, nel caso di Venezia, era rappresentata in primo luogo dalle sue isole nell Egeo, già caratterizzate dalla monocoltura della canna da zucchero o della vigna, in quanto strettamente asservite agli interessi dei grandi mercanti veneziani. Nel caso olandese, il meccanismo era analogo: mentre Amsterdam, intorno al 1650, era il nuovo centro, e l intera Europa occidentale era la fascia intermedia in diretto collegamento con esso, le grandi pianure polacche produttrici di grano, le isole dei Caraibi produttrici di zucchero e alcune isole orientali produttrici di spezie erano la sua estrema periferia. MODELLO TEORICO DI UN ECONOMIA-MONDO 1 Trasforma le materie prime e distribuisce prodotti finiti CENTRO I suoi abitanti godono di un elevato livello di libertà e di ricchezza È in stretti rapporti commerciali con il centro FASCIA INTERMEDIA I suoi abitanti vivono in condizioni di libertà e ricchezza accettabili Fornisce materie prime al centro PERIFERIA La popolazione e l economia sono asservite alle esigenze del centro

2 Londra e New York Man mano che ci si allontana dal centro, le condizioni di vita dei lavoratori tendono a peggiorare; utilizzando sempre un esempio relativo all età moderna, possiamo dire che un contadino o un lavoratore urbano olandese godeva di un regime alimentare molto più equilibrato di quello dei suoi equivalenti francesi o tedeschi: la sua maggior ricchezza e la disponibilità più ampia di generi alimentari consentivano infatti una dieta sufficientemente variata. All opposto, cioè all estrema periferia, coloro che lavoravano per il centro dell economia-mondo erano del tutto asserviti alle esigenze produttive olandesi e spietatamente sottoposti a esse. rispetto al sistema gravitante su Venezia, l economia-mondo che ruotava intorno ad Amsterdam presentava una differenza fondamentale: le periferie olandesi erano molto più lontane nello spazio rispetto a quelle della città lagunare, il che stava a significare che l area occupata dall economia-mondo egemonizzata dall Olanda era molto più estesa di quella dell economia-mondo veneziana. Nell Ottocento, Londra e l Inghilterra divennero il centro di uno spazio economico ancora più vasto, che comprendeva, come propria periferia, l India, gran parte dell Africa, dell Asia e dell America del Sud. Dopo la prima guerra mondiale, questo ruolo centrale fu assunto dagli Stati Uniti: la grande crisi del 1929 toccò tutto il mondo capitalistico, ma ebbe il suo atto iniziale nel collasso della Borsa di Wall Street, a New York. UNITÀ XII 2 NOVECENTO GLOBALE Sia in Africa sia in America Latina, nelle grandi metropoli (nell immagine una veduta dei quartieri poveri di Lima, la capitale del Perù) le periferie sono diventate estesi quartieri abitati in prevalenza da una massa di diseredati, con un alto tasso di delinquenza e di mortalità. Africa e America Latina, periferie degli Stati Uniti trasferiti e applicati al Novecento, i concetti di economia-mondo e di periferia permettono di capire, meglio di altre categorie interpretative, il posto specifico occupato nella storia del secolo scorso sia dal continente africano (e, più in particolare, dalle sue regioni nere, sub-sahariane), che dall America Latina. Nel corso del Novecento, entrambi i continenti hanno registrato un cospicuo aumento della popolazione; sia nell America del Centro-Sud (negli anni Cinquanta e Sessanta), sia in Africa (negli anni Settanta), il tasso medio di incremento è stato a lungo del 3%. «Dai circa 60 milioni nel 1900 scrive Manuel plana per l America centro-meridionale si è passati ai 360 milioni del 1980 e ai 570 milioni previsti per la fine degli anni Novanta dalle proiezioni degli organismi internazionali, una crescita che appare in tutta la sua portata dirompente se si considera che nel corso del xix secolo la popolazione latinoamericana era poco più che raddoppiata mentre alla fine del Novecento essa sarà cresciuta dieci volte rispetto all inizio del secolo, con i relativi problemi sul piano della struttura economica e sociale».

3 A tale vertiginosa crescita demografica si è accompagnata una esagerata e patologica espansione delle grandi città, verso le quali si è diretto un numero sempre più elevato di contadini che non trovavano più lavoro e possibilità di sopravvivenza nelle regioni a economia agraria. poiché le metropoli non erano attrezzate per accogliere un simile flusso di immigrati, le periferie dei grandi centri urbani si sono trasformate in distese di baracche prive dei più elementari servizi, in cui la mortalità (soprattutto infantile) è elevatissima. La causa primaria di questi gravi squilibri, della miseria e della sottoalimentazione che caratterizzano l Africa e l America Latina, va ricercata nel fatto che le economie dei principali Stati latino-americani e africani non sono state orientate prioritariamente alla nutrizione o al benessere delle popolazioni indigene, bensì a garantire il profitto del centro dell economia-mondo capitalista (gli Stati Uniti) e delle altre regioni (l Europa occidentale e il Giappone, ad esempio) che partecipano alla ricchezza e allo sviluppo del centro, pur collocandosi, rispetto a esso, in posizione leggermente subordinata e complementare. Analogamente, il concetto di periferia ci permette di capire come mai in queste aree la democrazia abbia una vita stentata e difficile, o meglio, perché la libertà e i diritti dell uomo siano stati così frequentemente e spietatamente negati. Soprattutto parlando dell Africa e dei numerosi conflitti che l attraversano, l osservatore europeo cade spesso vittima di un pregiudizio che, al limite, sfiora il razzismo; le violenze che insanguinano il continente nero, infatti, sono in genere attribuite a non meglio precisati odi tribali, espressione che si carica inevitabilmente di una valenza dispregiativa, quasi che i popoli africani fossero per natura violenti, selvaggi e feroci. In tal modo non viene messo in luce che, in moltissime circostanze, quelle lotte hanno avuto e hanno tuttora, come posta in gioco, il controllo delle relazioni economiche con l Occidente, cioè nascono da motivi concreti e precisi, direttamente connessi con il sistema produttivo europeo o statunitense. Il caso più chiaro è quello del Sud Africa, una nazione ricchissima, in cui le risorse economiche sono state a lungo saldamente controllate da una minoranza di origine europea (e non da gruppi dirigenti indigeni). La violenza dominatrice, qui, appare nel suo stato più puro, priva di ogni maschera, talmente esplicita da osare l attivazione di un regime spudoratamente razzista, che da solo mostra fino a che punto una regione di periferia possa far ricorso a strumenti di dominazione e di sfruttamento dei propri abitanti impensabili nelle regioni centrali di un economia-mondo capitalista, fiere della propria libertà e del livello raggiunto dalla propria civiltà. In termini simili, si pensi ai numerosi golpe e alle dittature militari in America Latina, che in genere avvenivano quando nuovi governi usciti da libere elezioni (Cile, 1973) o proteste e sommosse popolari (Messico, 1913) rischiavano di mettere in discussione i consolidati interessi americani. Sia gli Stati Uniti (in America Latina), sia vari paesi europei (in Africa) restarono di fatto padroni delle risorse economiche di vastissimi territori, anche dopo che essi da molto tempo avevano ottenuto l indipendenza. In tutti questi casi, nei quali la sovranità era solo formale, ma non sostanziale, si può utilizzare l espressione neo-colonialismo, a indicare una forte continuità rispetto al passato, cioè il permanere di una pesante dipendenza da potenze straniere. La globalizzazione Nei suoi studi, Braudel ha più volte precisato che il termine economia-mondo non significava economia di dimensioni planetarie. Un economia-mondo, infatti, occupa un preciso spazio geografico, cioè dei limiti, che la individuano e la separano da altre economie-mondo concorrenti e rivali. Negli anni compresi tra il 1945 e il 1989, ad esempio, l economiamondo capitalista (che aveva il proprio centro in New York e negli Stati Uniti) non controllava né la Cina, né i territori che si trovavano sotto l influenza sovietica. Il crollo del comunismo a Mosca e le radicali trasformazioni economiche introdotte dal regime cinese (formalmente ancora comunista, ma ormai privo di un identità ideologica precisa) hanno fatto sì che anche queste due immense aree si integrassero nel grande meccanismo dell economia capitalistica gravitante su New York. In pratica, per la prima volta nella storia, un economia-mondo capitalistica ha raggiunto dimensioni universali: Riferimento storiografico 1 pag. 5 Violenza allo stato puro Neo-colonialismo Riferimenti storiografici pagg. 7 e8 2 e 3 3

4 Un immagine che meglio di mille parole chiarisce il concetto di globalizzazione: una nota bevanda viene trasportata da alcuni ambulanti africani in viaggio verso il Mozambico, a testimoniare che il mondo è ormai diventato un unico mercato universale. UNITÀ XII 4 NOVECENTO GLOBALE Salari più bassi e lavoro minorile è divenuta un fenomeno globale, che investe (e mantiene sotto il proprio controllo) tutto il pianeta. Il termine globalizzazione serve proprio a indicare che, negli ultimi decenni del xx secolo, il mondo è diventato un unico ed enorme mercato universale. Il primo evidente risultato di questo fenomeno è la presenza in tutti i paesi del mondo degli stessi marchi e dei medesimi prodotti: a Mosca, a rio de Janeiro e a tokyo, coma a Chicago o a parigi, è possibile utilizzare gli stessi software, vedere al cinema gli stessi film, bere la stessa bevanda frizzante o mangiare i medesimi hamburger. D altra parte, come ogni economia-mondo del passato, anche quella globale del xxi secolo ha dei gravi risvolti. per ridurre i costi dei beni che smerciano in tutto il mondo, le grandi aziende multinazionali (americane, giapponesi ed europee) tendono a decentrare la produzione, cioè impiantano filiali in paesi poveri e arretrati, in cui i lavoratori non godono né di pensione né di assistenza medica, e tanto meno sono tutelati da efficienti organizzazioni sindacali. In tali contesti spesso si riesce a sfruttare il lavoro minorile, severamente condannato in Europa, in America e in Giappone. Oppure, è possibile inquinare l ambiente in misura impensabile nei paesi industrializzati da tempo, ove l opinione pubblica è molto sensibile alle tematiche ecologiche e la legislazione obbliga le aziende a dotarsi di numerosi (e costosi) sistemi di prevenzione, per evitare intossicazioni dei lavoratori o vere e proprie catastrofi ecologiche (fuoriuscita di nubi tossiche, avvelenamento di fiumi ecc.). per questo motivo, il processo di globalizzazione è stato pesantemente criticato e avversato da numerosi intellettuali e organizzazioni internazionali, che hanno sottolineato il rischio di un aggravamento del divario economico tra il Nord del mondo, ricco e industrializzato, e il Sud del pianeta, povero e sfruttato. Il primo vasto episodio di contestazione della globalizzazione ebbe luogo nel 1999 a Seattle, negli Stati Uniti, quando i disordini scoppiati impedirono il regolare svolgimento di una conferenza internazionale, convocata per coordinare e regolare il commercio mondiale. proteste fortissime si sono verificate anche a Genova, nel luglio 2001, allorché la città italiana ospitò l incontro al vertice dei capi di Stato e di governo degli otto paesi economicamente più sviluppati del mondo (i cosiddetti G8). In quell occasione, gruppi di contestatori violenti compirono un gran numero di atti vandalici, distruggendo automobili, arredi urbani e vetrine di negozi. Nel corso della guerriglia urbana che esplose e coinvolse diverse strade di Genova, uno dei contestatori violenti rimase ucciso da un carabiniere. Inoltre, preoccupata di riportare l ordine a qualunque costo, la polizia colpì anche molti manifestanti pacifici, che esercitavano il loro diritto di esprimere pubblicamente le proprie opinioni contrarie alla globalizzazione.

5 Riferimenti storiografici 1 I problemi alimentari dell Africa La popolazione africana, nel dopoguerra, aumentò a tassi sempre crescenti. Tuttavia, ai contadini fu consigliato di coltivare caffè, cacao, tabacco e altri prodotti destinati all esportazione sui mercati dei Paesi capitalistici. Il risultato fu che i Paesi africani non poterono più soddisfare la domanda interna di generi alimentari. Durante gli anni Settanta divenne evidente che, benché la stragrande maggioranza degli africani di tutto il continente fossero agricoltori, sempre più paesi dell Africa non riuscivano a produrre alimenti sufficienti a nutrire la propria popolazione, e di conseguenza erano costretti a spendere una parte dei proventi delle loro esportazioni in generi alimentari di importazione, diminuendo così, chiaramente, le loro possibilità di acquistare all estero beni e servizi necessari ai loro programmi di sviluppo. Il motivo di base per cui ai paesi africani era impossibile produrre generi alimentari sufficienti era che, a partire da un certo periodo, la loro popolazione era aumentata a tassi sempre crescenti. Negli anni Settanta l incremento naturale (cioè l eccesso delle nascite sulle morti) in tutto il continente era di circa il 3% annuo. Un tasso così elevato dimostra che quasi ovunque ci si sarebbe potuti aspettare che le bocche da sfamare sarebbero raddoppiate in meno di un quarto di secolo. Questo avrebbe inciso molto meno sulla produzione alimentare in Africa se i programmi di sviluppo si fossero concentrati maggiormente sul miglioramento della vita degli agricoltori, dotando le campagne di migliori infrastrutture per l istruzione, i servizi sanitari, gli approvvigionamenti di acqua e altre cose di questo genere, e si fossero anche impegnati a incoraggiare la produzione e il miglioramento della distribuzione di generi alimentari per il consumo interno. Ai contadini fu invece consigliato di coltivare quei raccolti che rendevano maggiormente nell esportazione, e tra i prodotti africani più richiesti sui mercati mondiali vi erano il caffè, il cacao, il tè, il tabacco, il sisal ed il caucciù, che non potevano soddisfare la domanda interna di generi alimentari. Come ci si rese conto, i guadagni ricavati dalle esportazioni dovevano es- Rifornimenti alimentari italiani giungono sulla spiaggia di Berbera in Somalia nel 1986, per aiutare il Paese africano duramente colpito da una carestia in quel periodo. 5

6 UNITÀ XII 6 NOVECENTO GLOBALE Che posto occupa il fenomeno dell urbanizzazione, in Africa, nel dopoguerra? Quale fenomeno naturale intervenne a complicare il già difficile quadro demografico dell Africa, a partire dal 1973? Le terribili condizioni di vita di alcune donne e bambini somali fotografati davanti alla loro abitazione. sere impiegati nei settori moderni dell economia, nell estrazione dei minerali richiesti sui mercati mondiali e soprattutto nello sviluppo dell industria e nell ampliamento delle città che ospitavano la manodopera e i servizi richiesti dall industria e dal settore minerario. Non solo, quindi, si prestò un attenzione, generalmente scarsa allo sviluppo rurale, ma la campagna e i contadini vennero tassati e sfruttati per ottenere mezzi necessari ad accrescere il settore minerario, l industria e le città. Mentre questi nuovi settori si sviluppavano, c era sempre meno gente in grado di produrre generi alimentari e sempre più persone che ne avevano bisogno. Dalle città fu sottratto lavoro alle campagne, dal momento che l industria e le miniere offrivano salari relativamente più alti. [...] Nel breve periodo di trent anni, dopo il 1945, il numero delle città africane con più di abitanti crebbe da 49 a 120 e più. Era difficile trovare un solo paese che non ne avesse almeno una (e la Nigeria ne contava non meno di 32). Nel caso dell Africa subsahariana fu calcolato che durante gli anni Sessanta e Settanta il numero delle persone che vivevano nelle città raddoppiasse, che nel 1980 più di un quinto della popolazione abitasse in città e che, se l urbanizzazione fosse continuata a crescere a questa velocità, all incirca negli anni Novanta ci si sarebbe potuti attendere che metà della popolazione sarebbe vissuta in città. Dal 1973 in poi, il problema di produrre alimentazione sufficiente a nutrire una popolazione in crescita e sempre più urbanizzata peggiorò molto, perché per alcuni anni le piogge, soprattutto nelle zone semidesertiche tra il 10 o ed il 30 o parallelo sia a nord che a sud dell Equatore furono molto inferiori alla media. Non vi furono raccolti e i pascoli si esaurirono, con il risultato che gli animali erbivori morivano o dovettero essere trasferiti in terre che fino a quel momento erano in grado di produrre raccolti o offrire un livello più alto di generi alimentari. Il risultato fu una serie di disastrose carestie, alle quali i paesi africani e i loro governi non poterono far fronte senza l intervento di massicci aiuti stranieri. Essi mancavano dei fondi necessari per acquistare i generi alimentari in surplus prodotti dai paesi europei occidentali e dagli agricoltori nordamericani, e non possedevano i veicoli e l organizzazione necessaria a distribuire una consistente quantità di cibo al grande numero di persone che fino a quel momento erano state autosufficienti. Prima morirono gli animali e poi milioni di persone, specialmente i malati, i giovanissimi o i più anziani. I sopravvissuti andarono ad aumentare la popolazione delle città o furono condotti nei campi-profughi, dotati di un minimo riparo o di servizi igienici di prima necessità, e qui poterono ricevere cibo e cure mediche offerte dagli enti di soccorso internazionali, in una quantità che si sperava fosse sufficiente per fare in modo che il maggior numero di persone possibile potesse sfuggire alla carestia, alle epidemie di diarrea infettiva, al morbillo, alla polmonite e alla tubercolosi che ad esse si accompagnava. J.D. FAGE, Storia dell Africa, SEI, torino 1995, pp , a cura di A. BONO

7 2 Caratteri della globalizzazione La globalizzazione è un fenomeno complesso, emerso dopo la crisi dei sistemi comunisti in Cina e in URSS, che ha permesso la trasformazione dell intero pianeta in un unico mercato globale. In secondo luogo, la globalizzazione è figlia della rivoluzione informatica, che ha permesso il trasferimento di dati, informazioni e denaro ad una velocità inconcepibile fino a pochi decenni fa. Il processo di globalizzazione, ovvero di un internazionalizzazione delle relazioni economiche tale da creare una «economia mondo», non era certamente un fatto nuovo e aveva anzi radici lontane, in quanto i suoi precedenti risalivano quanto meno all epoca delle grandi scoperte geografiche. Ma era stato nel quarantennio precedente al 1914 che la globalizzazione aveva raggiunto un grado assai elevato di intensità e organicità. In seguito le grandi fratture che avevano caratterizzato le relazioni tra le grandi potenze tra la prima guerra mondiale e il crollo dell Unione Sovietica avevano reso impossibile lo sviluppo del processo, il quale dopo quest ultimo evento aveva potuto riprendere il suo cammino. Senonché la globalizzazione dell ultimo decennio del Novecento ha poggiato su una serie di componenti che davano a essa la sua tipicità e un intensità in precedenza neppure pensabile, frutto della combinazione di fattori economici, tecnologici, sociali, politici e culturali del tutto nuovi, liberati, per così dire, dagli epocali mutamenti geo-politici. Occorre partire dal dato che tra gli anni Settanta e l inizio degli anni Novanta si assistette in tutti i Paesi sviluppati, con particolare intensità in America, a una forte riduzione del peso della grande industria, soprattutto metalmeccanica e siderurgica e quindi anche di quello della classe operaia, alla dilatazione del settore terziario [quei lavoratori impegnati non nell agricoltura (settore primario, perché fornitore di cibo), non nell industria (settore secondario, fornitore di beni di consumo), bensì nell ambito della fornitura di servizi, n.d.r.] (che nel 1995 comprendeva ormai negli Stati Uniti oltre il 70% della forza lavoro) e alla sempre maggiore automazione degli impianti. L arretramento della grande industria tradizionale, i cui cicli di vita erano in genere notevolmente lunghi, è andato di pari passo con la moltiplicazione di nuove imprese di piccole-medie dimensioni, basate su un tasso assai elevato di informatizzazione, tese a rispondere con rapidità all evoluzione delle tecnologie e alle richieste del mercato, destinate a nascere e a sparire spesso rapidamente, con la conseguenza di non assicurare più agli addetti un «lavoro per la vita», ma un occupazione precaria. Tutto ciò si è accompagnato alla drastica diminuzione del ruolo dell intervento nell economia dello Stato che in molti Paesi specie europei aveva assunto la fisionomia di Stato imprenditore e a un ruolo corrispondentemente maggiore della libera iniziativa. [ ] L attacco si rivolse del pari contro il Welfare State, accusato di pesare in maniera insostenibile sulle finanze pubbliche e di abituare i suoi beneficiari all inerzia e al parassitismo. Lo sviluppo dell elettronica e dell informatica ha contribuito notevolmente al processo di globalizzazione. 7

8 UNITÀ XII 8 NOVECENTO GLOBALE Spiega l espressione «privatizzare al massimo l economia». Che peso hanno gli Stati, in un economia sempre più globalizzata? Il benessere delle persone doveva essere invece affidato allo sviluppo spontaneo del mercato e alle sue ricadute sull insieme della società. La globalizzazione trovò così la sua filosofia nel neoliberismo conservatore. La parola d ordine dominante divenne: privatizzare al massimo l economia, smantellare mediante le liberalizzazioni la proprietà pubblica e il sistema di dirigismo statalistico. La globalizzazione della nostra epoca ha tra i suoi presupposti più importanti la rivoluzione informatica, la quale ha dato vita a una rete che avvolge il mondo intero. Le merci oggi si spostano da un continente all altro con mezzi terrestri, navali e aerei che operano incessantemente e sempre più fittamente; ma è la rete che rende possibile in tempi pressoché immediati di trasmettere informazioni, far conoscere agli operatori finanziari e industriali quel che avviene in ogni luogo, muovere i capitali, investire o disinvestire, emettere direttive e comandi. Senza la rivoluzione informatica la globalizzazione non sarebbe stata tecnicamente possibile e non avrebbe potuto assumere le proprie caratteristiche. Orbene, mentre gli ostacoli di spazio e di tempo all interscambio globale venivano abbattuti dalla rivoluzione informatica su un versante, l ingresso a pieno titolo dei Paesi dell ex-impero sovietico nell area del capitalismo e quello della Cina comunista nel mercato internazionale fecero cadere gli ostacoli su un altro versante. [ ] La globalizzazione ha esaltato il potere dei maggiori centri finanziari e industriali internazionali, lo ha collocato a un livello che ha reso via via più obsoleti il concetto e la realtà delle «economie nazionali» e ha dato luogo non soltanto a un «mercato globale», ma a un sistema globale, di cui le economie dei singoli Paesi costituiscono delle articolazioni, dei sottosistemi. Questi centri assumono essi in prima persona, al di fuori di qualsivoglia legittimazione politica e democratica e mettendo in crisi la tradizionale sovranità degli Stati, le decisioni fondamentali circa la dislocazione, l uso e le finalità di immense risorse da cui dipende per tanta parte la vita dei popoli. A vedere pressoché annullata o quanto meno fortemente sminuita la propria sovranità sono soprattutto gli Stati piccoli e medi. Oggi gli unici Stati in grado, se e quando lo vogliano, di resistere al potere delle oligarchie economiche sono i grandi Stati o le unioni di Stati: gli Stati Uniti, l Unione europea, l Unione Indiana e la Cina. Ma a tal proposito è da considerare che vi sono grandi Stati, come gli Stati Uniti, il Paese che è il più forte motore della globalizzazione in quanto in esso hanno sede i maggiori centri del potere economico mondiale, nel quale il connubio tra questi centri e il governo è il caso tipico dell amministrazione di G.W. Bush jr. è arrivato al punto da conferire ai primi il diretto controllo sul potere politico. M.L. SALVADOrI, Il mondo attuale e le sue contraddizioni, in La Storia. 15 Il mondo oggi, UtEt, torino 2004, pp Globalizzazione: pro e contro La globalizzazione suscita grandi entusiasmi e altrettanto appassionati rifiuti. In realtà, si tratta di un fenomeno complesso, in cui i vantaggi e i problemi spesso si bilanciano, sia per regioni ricche come l Europa, sia per zone più povere come l Asia. I veri esclusi dal processo sembrano i Paesi africani, in cui l emigrazione di massa pare l ultima disperata risorsa per partecipare al benessere del resto del mondo. Se cerchiamo di definire il fenomeno attuale [la globalizzazione n.d.r.], ci si accorge che esso, almeno per un verso decisivo, ha una data di nascita che coincide con il crollo dell Unione Sovietica. Venne in quel momento meno non solo un sistema politico e sociale che aveva marcato il secolo, ma un sistema economico che divideva il mondo in due mercati ben distinti. Da un lato la libera economia, dall altro una pianificazione autoritaria, protezionistica e totalizzante in ogni settore, con prezzi e valori, compreso quello della moneta, fissati non dal gioco della domanda e dell offerta ma dal potere amministrativo. Esso assicurava un pieno impiego improduttivo [garantiva l assenza di disoccupazione, anche a costo di impiegare più lavoratori di quelli necessari, con ovvi risultati negativi per il bilancio delle aziende, tutte di Stato, n.d.r.] in un quadro di penuria permanente, di arretratezza tecnologica e di bassissimo tasso di sviluppo, con l eccezione dell industria pesante legata agli armamenti. Gli scambi tra le due aree erano sostanzialmente regolati da accordi politico-diplomatici. Alla fine il confronto divenne devastante per l Est che crollò su se stesso, non per impulso esterno. Il sistema protezionistico-autoritario aveva, peraltro, fatto proseliti anche in molti paesi ex coloniali che si illusero di salvaguardare, mimando gli schemi del socialismo reale, le proprie imprese e produzioni dalla concorrenza e dalle importazioni. Così facendo aggravarono, però, ancor più le condizioni di sottosviluppo. Gli ossessionati critici della globalizzazione non si rendono neppure conto che il rifiuto da essi proclamato della libera economia di mercato piena di difetti e non esente da crisi, ep-

9 pur riproduttrice di continue potenzialità avrebbe un solo logico sbocco: la riesumazione di un sistema chiuso, autoritario, statalista, protezionistico, già ampiamente verificato nei suoi esiti disastrosi. La fine dei due mercati è, peraltro, solo uno dei presupposti dell odierna globalizzazione. Essa ha assunto la dinamica dirompente che conosciamo in coincidenza con un altra di quelle casualità che la storia imprevedibilmente offre: la rivoluzione informatica che, attraverso il computer, Internet e quant altro le nuove tecnologie offrono, ha unificato il mondo in tempo reale. Informazioni, notizie, capitali, saperi, comunicazioni individuali e collettive, tutto si muove da un capo all altro della terra nello spazio temporale di pochi impulsi elettronici. Gli effetti sono stati molteplici e in questo spazio non è possibile neppure catalogarli. Ne elenco schematicamente i tre che mi paiono prioritari. 1. La libera circolazione non solo dei capitali ma dei più vari strumenti finanziari ha assunto velocità e dimensioni esponenziali mai verificatesi nel passato. La ricchezza si è moltiplicata, anche se con fortissimi squilibri e crisi tipiche dei periodi di decollo economico, quando la rapidità dell indebitamento supera quella del rientro dei capitali investiti e degli interessi corrisposti [alle banche, n.d.r.] per le nuove allocazioni [i campi in cui i capitali presi a credito sono stati investiti, n.d.r.]. Ciò non ha impedito la dislocazione diffusissima di un industrializzazione avanzata e di reti finanziarie in zone del mondo un tempo arcaiche o marginali. 2. L incrocio dei fattori sopra esposti, con la disponibilità di una manodopera a costi bassi ma capace di rapido apprendimento tecnologico, ha dato allo sviluppo di una parte del Terzo mondo caratteri del tutto imprevedibili. L India, la Cina e quasi tutti i paesi asiatici, dalle Filippine alla Thailandia, sono diventati concorrenti diretti del Primo mondo anche in molte produzioni tecnologicamente avanzate (basti pensare alla capacità informatica dell India) oltre che in quelle tradizionali. L approdo insperato al mercato mondiale e alla concorrenza ha provocato fenomeni di disoccupazione nei settori statalmente protetti (ad esempio in Cina) ma ha contemporaneamente favorito la creazione di milioni di nuovi posti di lavoro, anche se sottopagati in rapporto all Occidente e privi di Welfare [di assistenza pubblica, n.d.r.]. 3. I paesi del Terzo Mondo, soprattutto quelli africani, rimasti ai margini della mondializzazione e della rivoluzione informatica risultano ancor più arretrati e impoveriti. Nessun aiuto sarà sufficiente al loro decollo senza il loro pieno inserimento nel mercato globale. Per ora esso si è verificato solo con l accentuazione della spinta migratoria verso l Europa e gli Stati Uniti, resa più intensa a attrattiva proprio dal diffondersi dell informazione e dal miraggio di modelli di vita, percepibili attraverso i mass media in ogni parte del globo. Da questo quadro discende il paradosso di un movimento no-global che ha il suo fulcro nei paesi avanzati, e ignora le ragioni di miliardi di esseri umani in marcia, faticosa ma prorompente, verso la modernità. [ ] Questo spiega perché la protesta che ha incendiato le strade vada in scena in primo luogo sui palcoscenici dell uomo bianco (da Seattle a Göteborg, da Salisburgo a Genova) e non sembri per ora sfiorare le metropoli e le campagne degli altri continenti, da dove, se mai, arrivano richieste di più globalizzazione, nel senso di maggiori investimenti, nuovi prestiti, più larghe possibilità di emigrazione. M. pirani, È scoppiata la terza guerra mondiale? Le democrazie tra pacifismo e difesa, Mondadori, Milano 2004, pp Una manifestazione del movimento no global. 9 Spiega l espressione «sistema protezionistico-autoritario», usata per descrivere il sistema sovietico. Spiega l affermazione secondo cui la libera economia di mercato è «piena di difetti e non esente da crisi, eppur riproduttrice di continue potenzialità».

Perché partire dalla popolazione? La crescita economica deriva dall energia. E per molti secoli l uomo è rimasto la macchina principale in grado di

Perché partire dalla popolazione? La crescita economica deriva dall energia. E per molti secoli l uomo è rimasto la macchina principale in grado di La popolazione Perché partire dalla popolazione? La crescita economica deriva dall energia. E per molti secoli l uomo è rimasto la macchina principale in grado di trasformare il cibo in lavoro. Data l

Dettagli

Il Boom Economico 1945-1960

Il Boom Economico 1945-1960 Sistema Mondo - La ricostruzione postbellica: 1 -Investimenti nell economia e nel sociale con particolare riguardo all istruzione e alle opere pubbliche; 2- Veloce incremento demografico nei paesi dell

Dettagli

LA GLOBALIZZAZIONE. Istituto Primario Primo Grado F.D

LA GLOBALIZZAZIONE. Istituto Primario Primo Grado F.D LA GLOBALIZZAZIONE Istituto Primario Primo Grado F.D Un mondo globalizzato La globalizzazione è un fenomeno che si estende a tutta la superficie terrestre o all intera umanità Essa offre grandi possibilità

Dettagli

LA DECOLONIZZAZIONE. Nel 1947 l India diventa indipendente

LA DECOLONIZZAZIONE. Nel 1947 l India diventa indipendente LA DECOLONIZZAZIONE Nel 1939 quasi 4.000.000 km quadrati di terre e 710 milioni di persone (meno di un terzo del totale) erano sottoposti al dominio coloniale di una potenza europea. Nel 1941, in piena

Dettagli

L internazionalizzazione del sistema economico milanese

L internazionalizzazione del sistema economico milanese L internazionalizzazione del sistema economico milanese Il grado di apertura di un sistema economico locale verso l estero rappresenta uno degli indicatori più convincenti per dimostrare la sua solidità

Dettagli

La globalizzazione e l economia

La globalizzazione e l economia La globalizzazione e l economia La globalizzazione Oggi nel mondo sono scomparse sia le distanze fisiche sia le distanze culturali. La cultura è diventata di massa: ovunque nel mondo abbiamo stili di vita

Dettagli

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle Trento, 23 gennaio 2012 La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle La popolazione residente in provincia di Trento

Dettagli

Corso di Economia Internazionale 2015-16 Prof. Gianfranco Viesti

Corso di Economia Internazionale 2015-16 Prof. Gianfranco Viesti 1-1 Dipartimento di Scienze Politiche Università di Bari Corso di Economia Internazionale 2015-16 Prof. Gianfranco Viesti Modulo 1 Introduzione Hill, capitolo 1 molto integrato C.W.L. Hill, International

Dettagli

APPALTI e CONCESSIONI

APPALTI e CONCESSIONI DOTAZIONE INFRASTRUTTURE: DATI UE E NAZIONALI L ISPO (Istituto per gli studi sulla Pubblica opinione) ha reso noti i dati di una ricerca comparata sulle infrastrutture, sia a livello comunitazio che nazionnale.

Dettagli

Management Game 2011

Management Game 2011 Management Game 2011 La Mobilé Inc 1 Introduzione 1.1 La Mobilé Inc in breve Mobilé Inc è un azienda produttrice di telefonini che ha sede negli Stati Uniti che si è concentrata sulla produzione di telefonini

Dettagli

La Comunità Cinese in Italia Rapporto annuale sulla presenza degli immigrati 2013

La Comunità Cinese in Italia Rapporto annuale sulla presenza degli immigrati 2013 La Comunità Cinese in Italia Rapporto annuale sulla presenza degli immigrati 2013 Abstract 2 2013 - Rapporto Comunità XXX in Italia Il Rapporto annuale sul Mercato del lavoro degli Immigrati" promosso

Dettagli

Le parole per dirlo. Emigranti -Migranti. Immigrati. Rifugiato. Clandestino-irregolare. Aree di accoglienza. Flussi migratori

Le parole per dirlo. Emigranti -Migranti. Immigrati. Rifugiato. Clandestino-irregolare. Aree di accoglienza. Flussi migratori In viaggio Le parole per dirlo Emigranti -Migranti Immigrati Rifugiato Clandestino-irregolare Aree di accoglienza Flussi migratori Carta dei flussi migratori Condizioni di vita insostenibili Le cause economia

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2013/14] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania) 6-1 Struttura della presentazione Domanda e

Dettagli

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale

Dettagli

Mercato mondiale. Lezione 13 18 Marzo 2015. UniGramsci 2014-2015 (ii parte)

Mercato mondiale. Lezione 13 18 Marzo 2015. UniGramsci 2014-2015 (ii parte) Mercato mondiale Lezione 13 18 Marzo 2015 1 dalla scorsa lezione Lo sviluppo dell accumulazione genera i seguenti fenomeni: Aumento della produttività del lavoro (quindi incremento del rapporto lavoro

Dettagli

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Gian Carlo Sangalli Presidente Camera di Commercio di Bologna IL SISTEMA ECONOMICO PRODUTTIVO BOLOGNESE E E IN UNA FASE

Dettagli

-La crisi della diversità

-La crisi della diversità -La crisi della diversità La diversità culturale e la diversità biologica sono legati strettamente. Ovunque le comunità locali hanno sviluppato il proprio sapere, hanno trovato il modo di ricavare i mezzi

Dettagli

Il mercato dei beni. Prof. Sartirana

Il mercato dei beni. Prof. Sartirana Il mercato dei beni Prof. Sartirana Gli scambi di beni economici avvengono tra soggetti che vengono definiti: soggetti economici I soggetti economici sono 4 ed ognuno di essi ha necessità diverse. I soggetti

Dettagli

LA POVERTÀ NEL MONDO. Circa metà della popolazione mondiale (tre miliardi di persone) vive con meno di due dollari al giorno.

LA POVERTÀ NEL MONDO. Circa metà della popolazione mondiale (tre miliardi di persone) vive con meno di due dollari al giorno. LA POVERTÀ NEL MONDO Circa metà della popolazione mondiale (tre miliardi di persone) vive con meno di due dollari al giorno. Le persone che vivono con meno di un dollaro al giorno sono un miliardo e trecento

Dettagli

La crisi del sistema. Dicembre 2008 www.quattrogatti.info

La crisi del sistema. Dicembre 2008 www.quattrogatti.info La crisi del sistema Dicembre 2008 www.quattrogatti.info Credevo avessimo solo comprato una casa! Stiamo vivendo la più grande crisi finanziaria dopo quella degli anni 30 La crisi finanziaria si sta trasformando

Dettagli

Laboratorio UniMondo - Simone Zocca

Laboratorio UniMondo - Simone Zocca Laboratorio UniMondo - Simone Zocca Classe 1 A Liceo Nazione: Romania La Romania è un paese dell est europeo, confinante con Bulgaria, Ucraina, Ungheria e Moldavia, ma anche con il Mar Nero. La sua capitale

Dettagli

Il mercato mobiliare

Il mercato mobiliare Il mercato mobiliare E il luogo nel quale trovano esecuzione tutte le operazioni aventi per oggetto valori mobiliari, ossia strumenti finanziari così denominati per la loro attitudine a circolare facilmente

Dettagli

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO A cura dell Ufficio Studi Confcommercio LE DINAMICHE ECONOMICHE DEL VENETO Negli ultimi anni l economia del Veneto è risultata tra le più

Dettagli

AGRICOLTURA DI PIANTAGIONE

AGRICOLTURA DI PIANTAGIONE AGRICOLTURA DI PIANTAGIONE Agricoltura di piantagione : basata sulla monocoltura di piante tropicali caffè, cacao, tè, cocco banane. Dipendenza dei paesi poveri dai ricchi. Spesso i lavoratori vengono

Dettagli

1. Orientamento alle esportazioni. 2. Esperienza turistica. 3. Impegno verso l ambiente. 4. Comunicazioni di livello mondiale. 5.

1. Orientamento alle esportazioni. 2. Esperienza turistica. 3. Impegno verso l ambiente. 4. Comunicazioni di livello mondiale. 5. 1. Orientamento alle esportazioni Oggi il Cile detiene il primato mondiale per quanto riguarda la rete di trattati di libero scambio commerciale: oltre venti accordi sottoscritti con sessanta paesi, e

Dettagli

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 Secondo i dati forniti dall Eurostat, il valore della produzione dell industria agricola nell Unione Europea a 27 Stati Membri nel 2008 ammontava a circa 377 miliardi

Dettagli

MODI DI FINANZIAMENTO DELL ECONOMIA

MODI DI FINANZIAMENTO DELL ECONOMIA MODI DI FINANZIAMENTO DELL ECONOMIA 1 OPERATORI FINANZIARI ATTIVI E PASSIVI Gli operatori finanziari possono essere divisi in quattro gruppi: Le famiglie; Le imprese; La pubblica amministrazione; il resto

Dettagli

La crisi del XVII secolo

La crisi del XVII secolo La crisi del XVII secolo L Europa visse nel XVII una grave emergenza economica e sociale. Nel XV e nel XVI secolo la popolazione era aumentata era necessario accrescere anche la produzione agricola. Le

Dettagli

SCHEDA DI PRESENTAZIONE

SCHEDA DI PRESENTAZIONE SCHEDA DI PRESENTAZIONE TITOLO: IL 1300 BREVE DESCRIZIONE DELL UNITÀ DI APPRENDIMENTO: in questa unità di apprendimento si vuole introdurre lo studio dei fatti più importanti del 1300 DIDATTIZZAZIONE e

Dettagli

Malnutrizione, povertà ed accesso agli alimenti nei paesi in via di sviluppo

Malnutrizione, povertà ed accesso agli alimenti nei paesi in via di sviluppo Malnutrizione, povertà ed accesso agli alimenti nei paesi in via di sviluppo Giovanni Anania Università della Calabria 28 novembre 2013 ...il piano della lezione esiste oggi un problema di fame nel mondo?

Dettagli

La mostra fotografica del WFP Italia «Tutto Sulla Sua Testa»

La mostra fotografica del WFP Italia «Tutto Sulla Sua Testa» La mostra fotografica del WFP Italia «Tutto Sulla Sua Testa» Cosa fa il WFP Chi sono i beneficiari interviene nelle emergenze umanitarie le vittime di guerre e di disastri naturali promuove lo sviluppo

Dettagli

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy n. 022 - Martedì 31 Gennaio 2012 Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy Questo breve report dell Agenzia Europea per l'ambiente prende in esame il ruolo del riciclo nella

Dettagli

STORIA/GEOGRAFIA LE RISERVE DI MINERALI: PAESI DETENTORI, PRODUTTORI E CONSUMATORI.

STORIA/GEOGRAFIA LE RISERVE DI MINERALI: PAESI DETENTORI, PRODUTTORI E CONSUMATORI. SCUOLA 21 classe 2^ OPA STORIA/GEOGRAFIA LE RISERVE DI MINERALI: PAESI DETENTORI, PRODUTTORI E CONSUMATORI. Tra i maggiori detentori di risorse minerarie figurano i quattro più vasti paesi del mondo: Russia

Dettagli

IL RISCHIO DI NON AUTOSUFFICIENZA PER GLI ANZIANI TRA RISPOSTE PUBBLICHE E PRIVATE

IL RISCHIO DI NON AUTOSUFFICIENZA PER GLI ANZIANI TRA RISPOSTE PUBBLICHE E PRIVATE Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Facoltà di Sociologia Corso di Laurea Specialistica in Scienze per le Politiche Sociali e del Terzo Settore IL RISCHIO DI NON AUTOSUFFICIENZA PER GLI ANZIANI

Dettagli

Le attività umane. Mondadori Education

Le attività umane. Mondadori Education Le attività umane L economia di uno Stato comprende le risorse naturali e le attività lavorative praticate dai suoi cittadini. L economia è divisa in tre settori: primario, secondario, terziario. Il settore

Dettagli

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA L attuale contesto economico, sempre più caratterizzato da una concorrenza di tipo internazionale e da mercati globali, spesso

Dettagli

Economia del Lavoro. Capitolo 8 2 Borjas. La mobilità del lavoro

Economia del Lavoro. Capitolo 8 2 Borjas. La mobilità del lavoro Economia del Lavoro Capitolo 8 2 Borjas La mobilità del lavoro - 1 US paese molto mobile: tra il 2003 e il 2004, il 2,8% della popolazione si è trasferita tra nello stesso stato e un altro 2,6% tra stati

Dettagli

Capitolo 3. Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio. preparato da Thomas Bishop (adattamento italiano di Elisa Borghi)

Capitolo 3. Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio. preparato da Thomas Bishop (adattamento italiano di Elisa Borghi) Capitolo 3 Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio preparato da Thomas Bishop (adattamento italiano di Elisa Borghi) Anteprima Principi di base sui tassi di cambio Tassi di cambio

Dettagli

La Sfida agli Squilibri

La Sfida agli Squilibri Progetto Food for Learnig - Somalia La Sfida agli Squilibri GLI OBIETTIVI di SVILUPPO DEL MILLENNIO RAGIONI DELLO SQUILIBRIO C è cibo a sufficienza per sfamare l'intera popolazione mondiale di oltre 7

Dettagli

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE: IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:! definisce i bisogni e i desideri insoddisfatti! ne definisce l ampiezza! determina quali mercati obiettivo l impresa può meglio servire! definisce i prodotti

Dettagli

L ITALIA IN EUROPA. 1 Voyager 5, pagina 172

L ITALIA IN EUROPA. 1 Voyager 5, pagina 172 L ITALIA IN EUROPA L Italia, con altri Stati, fa parte dell Unione Europea (sigla: UE). L Unione Europea è formata da Paesi democratici che hanno deciso di lavorare insieme per la pace e il benessere di

Dettagli

I rapporti economici internazionali. Liberismo e protezionismo La Bilancia dei pagamenti Il cambio La globalizzazione

I rapporti economici internazionali. Liberismo e protezionismo La Bilancia dei pagamenti Il cambio La globalizzazione I rapporti economici internazionali Liberismo e protezionismo La Bilancia dei pagamenti Il cambio La globalizzazione Il commercio internazionale E costituito da tutti gli scambi di beni e servizi tra gli

Dettagli

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed. Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS 1 Anteprima Con il termine politica monetaria si intende la gestione dell offerta di moneta. Sebbene il concetto possa apparire semplice,

Dettagli

Una carta geografica diversa la proiezione cartografica di Arno Peters

Una carta geografica diversa la proiezione cartografica di Arno Peters Una carta geografica diversa la proiezione cartografica di Arno Peters Nella proiezione di Mercatore la Germania (patria elettiva del geografo) e l Europa si trovano al centro del mondo, sia in senso latitudinale

Dettagli

Introduzione alla macroeconomia

Introduzione alla macroeconomia Corso di Economia italiana AA 2013-2014 Prima parte Introduzione alla macroeconomia Prof. Silvia Nenci silvia.nenci@uniroma3.it Cosa cerca di spiegare la macroeconomia Mentre la microeconomia ci mostra

Dettagli

2.1.3 Inquadramento: numeri, sviluppo storico, previsioni per il futuro

2.1.3 Inquadramento: numeri, sviluppo storico, previsioni per il futuro 2.1.3 Inquadramento: numeri, sviluppo storico, previsioni per il futuro Nel 2004 (dopo 3 anni di crescita stagnante dovuta principalmente agli effetti degli attacchi terroristici dell 11 settembre e all

Dettagli

NUOVA CULTURA DELLA SICUREZZA, DUE GRANDI VERITA

NUOVA CULTURA DELLA SICUREZZA, DUE GRANDI VERITA NUOVA CULTURA DELLA SICUREZZA, DUE GRANDI VERITA Non si è raggiunto l obiettivo! E necessario inaugurare un grande cantiere fatto di: Cultura della sicurezza Tecnologia della sicurezza Prevenzione Controlli

Dettagli

LA NOSTRA IMPRONTA ECOLOGICA

LA NOSTRA IMPRONTA ECOLOGICA LA NOSTRA IMPRONTA ECOLOGICA CHE COSA E' L'IMPRONTA ECOLOGICA L impronta ecologica INDICATORE è un AGGREGATO E SINTETICO che mette in relazione gli STILI DI VITA di una popolazione con la quantit à di

Dettagli

Storia economica, Storia d impresa, Storia della tecnica e dintorni

Storia economica, Storia d impresa, Storia della tecnica e dintorni corso di laurea in Strategie di Comunicazione Storia dell Impresa - lezione 2.03.2015 L IMPRESA come PARADIGMA STORICO Storia economica, Storia d impresa, Storia della tecnica e dintorni L immagine d apertura

Dettagli

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI Aggiornamento del 29 maggio 2015 I CONTENUTI IL SISTEMA ECONOMICO LA FINANZA PUBBLICA LA SANITA IL SISTEMA ECONOMICO LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI IL PIL PIL: DINAMICA E PREVISIONI NEI PRINCIPALI PAESI UE

Dettagli

Lavoratori tiepidi sui fondi pensione di Elsa Fornero Il Sole 24ore, 30 maggio 2005 I fondi pensioni di nuova generazione sono operativi ormai da

Lavoratori tiepidi sui fondi pensione di Elsa Fornero Il Sole 24ore, 30 maggio 2005 I fondi pensioni di nuova generazione sono operativi ormai da Lavoratori tiepidi sui fondi pensione di Elsa Fornero Il Sole 24ore, 3 maggio 25 I fondi pensioni di nuova generazione sono operativi ormai da sei-sette anni. Tra quelli occupazionali, riservati cioè a

Dettagli

Materiale per gli alunni

Materiale per gli alunni Testi semplificati di storia Materiale per gli alunni LIVELLO DI COMPETENZA LINGUISTICA RICHIESTA: A2- B1 SI RIVOLGE A: studenti della scuola secondaria di I grado al 3 anno Prerequisiti: Gli alunni sanno

Dettagli

Malnutrizione, povertà ed accesso agli alimenti nei paesi in via di sviluppo

Malnutrizione, povertà ed accesso agli alimenti nei paesi in via di sviluppo Malnutrizione, povertà ed accesso agli alimenti nei paesi in via di sviluppo esiste oggi un problema di fame nel mondo? com è cambiato nel tempo? è oggi più grave o meno grave che in passato? le aree del

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2015/16 ] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania, Margherita Scoppola e Francesco Aiello) 6-1

Dettagli

Il vantaggio comparato. Il vantaggio comparato. Il vantaggio comparato

Il vantaggio comparato. Il vantaggio comparato. Il vantaggio comparato Il vantaggio comparato Nel giorno di San Valentino la domanda statunitense di rose è di circa 10 milioni. Coltivare rose negli Stati Uniti d inverno è difficile. E necessario l uso di serre riscaldate.

Dettagli

PIL : produzione e reddito

PIL : produzione e reddito PIL : produzione e reddito La misura della produzione aggregata nella contabilità nazionale è il prodotto interno lordo o PIL. Dal lato della produzione : oppure 1) Il PIL è il valore dei beni e dei servizi

Dettagli

Nascita, caratteristiche ed evoluzione dei sistemi di welfare. Prof. Carlo Borzaga

Nascita, caratteristiche ed evoluzione dei sistemi di welfare. Prof. Carlo Borzaga Nascita, caratteristiche ed evoluzione dei sistemi di welfare Prof. Carlo Borzaga Sommario! alcune definizioni! perché servono politiche di welfare! i principali ambiti di intervento e i modelli di welfare!

Dettagli

Il mercato di monopolio

Il mercato di monopolio Il monopolio Il mercato di monopolio Il monopolio è una struttura di mercato caratterizzata da 1. Un unico venditore di un prodotto non sostituibile. Non ci sono altre imprese che possano competere con

Dettagli

La tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane

La tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane La tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane L importanza delle risorse umane per il successo delle strategie aziendali Il mondo delle imprese in questi ultimi anni sta rivolgendo

Dettagli

Marcello De Carli Scuola di Architettura del Politecnico di Milano Lezioni brevi IL CENTRO URBANO CONCENTRARSI O DECENTRARSI

Marcello De Carli Scuola di Architettura del Politecnico di Milano Lezioni brevi IL CENTRO URBANO CONCENTRARSI O DECENTRARSI Marcello De Carli Scuola di Architettura del Politecnico di Milano Lezioni brevi IL CENTRO URBANO CONCENTRARSI O DECENTRARSI Disegno urbano 3 Aggiornamento ottobre 2012 ACCESSIBILITÀ AI SERVIZI ED AL MERCATO

Dettagli

Introduzione. Lezione 1 29 ottobre 2014. UniGramsci a.a. 2014/2015 1

Introduzione. Lezione 1 29 ottobre 2014. UniGramsci a.a. 2014/2015 1 Introduzione Lezione 1 29 ottobre 2014 UniGramsci a.a. 2014/2015 1 Rivoluzione industriale (ca.( 1780) Trasformazione della vita umana più radicale della storia Uk: intera economia mondiale costruita attorno

Dettagli

A N A L I S I D E L L A D O M A N D A T U R I S T I C A N E G L I E S E R C I Z I A L B E R G H I E R I D I R O M A E P R O V I N C I A

A N A L I S I D E L L A D O M A N D A T U R I S T I C A N E G L I E S E R C I Z I A L B E R G H I E R I D I R O M A E P R O V I N C I A A N A L I S I D E L L A D O M A N D A T U R I S T I C A N E G L I E S E R C I Z I A L B E R G H I E R I D I R O M A E P R O V I N C I A Ma g g i o 2 0 0 3 di G i u s e p p e A i e l l o 1. L andamento

Dettagli

Outlook finanziario dell agricoltura europea

Outlook finanziario dell agricoltura europea Gian Luca Bagnara Outlook finanziario dell agricoltura europea I prezzi agricoli hanno colpito i titoli dei giornali negli ultimi cinque anni a causa della loro volatilità. Tuttavia, questa volatilità

Dettagli

1. La situazione economica e del mercato del lavoro

1. La situazione economica e del mercato del lavoro 1. La situazione economica e del mercato del lavoro Per la lettura dei dati non si può prescindere dal considerare l impatto dei molteplici fattori che hanno mutato radicalmente il mondo del lavoro a causa

Dettagli

Con la crisi la povertà assoluta è raddoppiata

Con la crisi la povertà assoluta è raddoppiata Con la crisi la povertà assoluta è raddoppiata Antonio Misiani In cinque anni la crisi economica ha causato la più forte contrazione dal dopoguerra del PIL (-6,9 per cento tra il 2007 e il 2012) e dei

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale adattamento italiano di Novella Bottini 1 Struttura della presentazione Domanda e offerta relative Benessere e ragioni di scambio Effetti della

Dettagli

NOTIZIARIO UNIVERSITÀ LAVORO

NOTIZIARIO UNIVERSITÀ LAVORO NOTIZIARIO UNIVERSITÀ LAVORO Ottobre 2012 Indice Notiziario Corriere della Sera Quando il lavoro aiuta gli studi La Repubblica Precari under 35 raddoppiati in 8 anni e la laurea vale come un diploma tecnico

Dettagli

Karl Marx. Il Capitale

Karl Marx. Il Capitale Karl Marx Il Capitale Il Capitale Marx esamina le leggi economiche che regolano lo sviluppo del capitalismo, dalle quali dipende destino della borghesia. Critica dell economia politica Marx prende le distanze

Dettagli

Nasce la società M.T. S.p.A. dai soci Marinello e Testa, fondata come costruzione di macchine utensili speciali e ricondizionatore di macchine usate.

Nasce la società M.T. S.p.A. dai soci Marinello e Testa, fondata come costruzione di macchine utensili speciali e ricondizionatore di macchine usate. 1973 Nasce la società M.T. S.p.A. dai soci Marinello e Testa, fondata come costruzione di macchine utensili speciali e ricondizionatore di macchine usate. Nello stabilimento produttivo di Rivoli (TO),

Dettagli

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO GEOGRAFIA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Paesaggio Capire che cos è la geografia e di che cosa si occupa. Saper distinguere tra geografia fisica e umana. Capire il mondo in cui viviamo attraverso le

Dettagli

TAV. 1 Popolazione residente nelle Province della Regione Sardegna nel 2001 fonte: Istat

TAV. 1 Popolazione residente nelle Province della Regione Sardegna nel 2001 fonte: Istat Assessorato dei Trasporti PROVINCIA DI RBONIA-LESIAS TAV. 1 Popolazione residente nelle Sardegna nel 2001 fonte: Istat Variazione percentuale della popolazione delle Province della Regione Sardegna dal

Dettagli

Capitolo 21. Risparmio e formazione di capitale. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S. Bernanke

Capitolo 21. Risparmio e formazione di capitale. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S. Bernanke Capitolo 21 Risparmio e formazione di capitale In questa lezione Risparmio individuale: risparmio e ricchezza moventi del risparmio (tasso di interesse, ciclo di vita, precauzionale, profili consumo) Risparmio

Dettagli

LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE CLASSE 3 E ANNO SCOLASTICO 2015/2016 PROF.SA CALCAGNO VALERIA

LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE CLASSE 3 E ANNO SCOLASTICO 2015/2016 PROF.SA CALCAGNO VALERIA LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE CLASSE 3 E ANNO SCOLASTICO 2015/2016 PROF.SA CALCAGNO VALERIA DOVE NASCE CHE COSA IMPLICA NASCE IN INGHILTERRA PERMETTE ALL UOMO DI AVERE UNA FORMA DI ENERGIA: QUELLA DEL VAPORE.

Dettagli

l evoluzione del listino: societa e titoli quotati

l evoluzione del listino: societa e titoli quotati L Evoluzione del Listino: società e titoli quotati Nel biennio 1997-98 la Borsa italiana ha compiuto importanti progressi, in termini sia di dimensione complessiva che di livello qualitativo del listino.

Dettagli

10% non ha NESSUNA camera climatizzata. In Sicilia l 84% degli alberghi ha TUTTE le stanze climatizzate, il 3% ALCUNE e il 13% NESSUNA.

10% non ha NESSUNA camera climatizzata. In Sicilia l 84% degli alberghi ha TUTTE le stanze climatizzate, il 3% ALCUNE e il 13% NESSUNA. Indagine comparativa sulla qualità dell offerta alberghiera calabrese e siciliana di medio livello (Tre stelle) L indagine è stata realizzata dal Gruppo di studio sulla Qualità Totale nel turismo presso

Dettagli

Capitolo sette. Investimenti diretti esteri. Investimenti diretti esteri nell economia mondiale

Capitolo sette. Investimenti diretti esteri. Investimenti diretti esteri nell economia mondiale EDITORE ULRICO HOEPLI MILANO Capitolo sette Investimenti diretti esteri Investimenti diretti esteri nell economia mondiale 7-3 Il flusso di IDE è l ammontare di investimenti esteri realizzati in un dato

Dettagli

ROADSHOW PMI CREDITO E PMI. IMPRESE, CREDITO E CRISI DELL ECONOMIA. Ricerca a cura di Confcommercio Format

ROADSHOW PMI CREDITO E PMI. IMPRESE, CREDITO E CRISI DELL ECONOMIA. Ricerca a cura di Confcommercio Format ROADSHOW PMI CREDITO E PMI. IMPRESE, CREDITO E CRISI DELL ECONOMIA Ricerca a cura di Confcommercio Format Milano 22 maggio 2009 Il 73,7% delle imprese avverte un peggioramento della situazione economica

Dettagli

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo L utopia dell educazione L educazione è un mezzo prezioso e indispensabile che

Dettagli

Il mercato del credito

Il mercato del credito Il mercato del credito 1 Gli sportelli bancari In riferimento alla distribuzione del numero di istituti bancari per sede amministrativa e del numero di sportelli per localizzazione geografica, i dati statistici

Dettagli

La rivoluzione industriale

La rivoluzione industriale La rivoluzione industriale 1760 1830 Il termine Rivoluzione industriale viene applicato agli eccezionali mutamenti intervenuti nell industria e, in senso lato, nell economia e nella società inglese, tra

Dettagli

Malnutrizione, povertà ed accesso agli alimenti nei paesi in via di sviluppo

Malnutrizione, povertà ed accesso agli alimenti nei paesi in via di sviluppo Malnutrizione, povertà ed accesso agli alimenti nei paesi in via di sviluppo esiste oggi un problema di fame nel mondo? com è cambiato nel tempo? è oggi più grave o meno grave che in passato? le aree del

Dettagli

Intervento di Mario Nava 1 alla Conferenza Le banche nell economia reale: ripensare ruoli, responsabilità, regole

Intervento di Mario Nava 1 alla Conferenza Le banche nell economia reale: ripensare ruoli, responsabilità, regole Intervento di Mario Nava 1 alla Conferenza Le banche nell economia reale: ripensare ruoli, responsabilità, regole Milano 7 ottobre 2013 Nel mio breve intervento per lanciare il dibattito vorrei dare essenzialmente

Dettagli

Indice. pagina 2 di 10

Indice. pagina 2 di 10 LEZIONE PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA DOTT.SSA ROSAMARIA D AMORE Indice PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA---------------------------------------------------------------------------------------- 3 LA STRUTTURA

Dettagli

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni.

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni. La situazione occupazionale dei giovani in provincia di Piacenza Premessa Una categoria di soggetti particolarmente debole nel mercato del lavoro è rappresentata, di norma, dai lavoratori di età più giovane

Dettagli

RSA Provincia di Milano

RSA Provincia di Milano SA Provincia di Milano Popolazione e società Fig. 1: natalità e mortalità in Provincia di Milano Fig. 2: l indice di ricambio (fonte SIA) L analisi ambientale di un territorio rappresenta lo studio del

Dettagli

I FINANZIAMENTI AGLI STRANIERI

I FINANZIAMENTI AGLI STRANIERI I FINANZIAMENTI AGLI STRANIERI Anche gli stranieri hanno capito che è conveniente acquistare un immobile in virtù del costo del denaro sui prestiti ipotecari che nonostante gli aumenti di questi ultimi

Dettagli

IL TURISMO IN CIFRE negli esercizi alberghieri di Roma e Provincia Gennaio 2009 Ge nnai o 2009

IL TURISMO IN CIFRE negli esercizi alberghieri di Roma e Provincia Gennaio 2009 Ge nnai o 2009 Ge nnai o 2009 1. L andamento generale negli alberghi della Provincia di Roma L anno 2009 inizia con il segno negativo della domanda turistica rispetto all inizio dell anno precedente. Gli arrivi complessivi

Dettagli

Linee guida sulla Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro nella legislazione europea

Linee guida sulla Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro nella legislazione europea Linee guida sulla Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro nella legislazione europea Giovanni Bartoli Nell Unione europea la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro rappresentano argomenti tra i più

Dettagli

Il sistema monetario

Il sistema monetario Il sistema monetario Premessa: in un sistema economico senza moneta il commercio richiede la doppia coincidenza dei desideri. L esistenza del denaro rende più facili gli scambi. Moneta: insieme di tutti

Dettagli

STORIA DEGLI STATI UNITI D AMERICA (U.S.A.)

STORIA DEGLI STATI UNITI D AMERICA (U.S.A.) STORIA DEGLI STATI UNITI D AMERICA (U.S.A.) OGGI Oggi gli Stati Uniti d America (U.S.A.) comprendono 50 stati. La capitale è Washington. Oggi la città di New York, negli Stati Uniti d America, è come la

Dettagli

I GRUPPI TRANSFRONTALIERI.

I GRUPPI TRANSFRONTALIERI. I GRUPPI TRANSFRONTALIERI. 1. Premessa. Per effetto della globalizzazione dei mercati è sempre più frequente la creazione di gruppi transfrontalieri, di gruppi cioè in cui le diverse imprese sono localizzate

Dettagli

Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13)

Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13) Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13) Soluzione Esame (11 gennaio 2013) Prima Parte 1. (9 p.) (a) Ipotizzate che in un mondo a due paesi, Brasile e Germania, e due prodotti, farina

Dettagli

Marzo 2009. 1. L andamento generale negli alberghi della Provincia di Roma. 2. L'andamento generale negli alberghi di Roma

Marzo 2009. 1. L andamento generale negli alberghi della Provincia di Roma. 2. L'andamento generale negli alberghi di Roma 1. L andamento generale negli alberghi della Provincia di Roma 2. L'andamento generale negli alberghi di Roma Prosegue anche questo mese la flessione della domanda turistica rispetto allo stesso periodo

Dettagli

Decentramento e federalismo

Decentramento e federalismo Decentramento e federalismo Teoria economico-finanziaria dell ottimo livello di governo. Principi: ECONOMIA PUBBLICA (6) Le giustificazioni del decentramento e del federalismo sussidiarietà; responsabilità;

Dettagli

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Pagina 2 Contenuto Il progetto TIDE...4 Il manifesto TIDE...6 La nostra Dichiarazione...8 Conclusioni...12 Pagina 3 Il progetto TIDE Verso un

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione ENERGIA Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore dell energia; come misura dell attività si utilizza il valore aggiunto

Dettagli

Il presente documento viene redatto da Career Counseling con lo scopo finale di avere una visione dell andamento del MdL, in modo da poter

Il presente documento viene redatto da Career Counseling con lo scopo finale di avere una visione dell andamento del MdL, in modo da poter 1 Il presente documento viene redatto da Career Counseling con lo scopo finale di avere una visione dell andamento del MdL, in modo da poter predisporre, in tempo reale, azioni correttive e migliorative

Dettagli

Amministrazione, finanza e marketing - Turismo Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Amministrazione, finanza e marketing - Turismo Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca MATERIA GEOGRAFIA CLASSE PRIMA INDIRIZZO AFM / TUR. DESCRIZIONE Unità di Apprendimento UdA n. 1 Titolo: FORMA E SUPERFICIE DELLA TERRA Interpretare il linguaggio cartografico. - I sistemi di riferimento

Dettagli

Corso di Economia Internazionale Prof. Gianfranco Viesti

Corso di Economia Internazionale Prof. Gianfranco Viesti Facoltà di Scienze Politiche Università di Bari Corso di Economia Internazionale Prof. Gianfranco Viesti Modulo 15 La bilancia dei pagamenti e il mercato valutario Hill, cap. 10 (prima parte) La bilancia

Dettagli

Pianificazione urbanistica La rendita fondiaria

Pianificazione urbanistica La rendita fondiaria Università di Pisa Facoltà di Ingegneria AA 2015/2016 CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA Luisa Santini TECNICA URBANISTICA I Pianificazione urbanistica La rendita fondiaria LA PROPRIETÀ PRIVATA

Dettagli